Dialetto materano

4
Dialetti dell'area apulo-lucana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, si è deciso a seguito di discussioni di usare nella nomenclatura delle pagine il termine lingua per quelle riconosciute come tali nella codifica ISO 639-1, ISO 639-2 oppure ISO 639- 3, approvata nel 2005. Per gli altri idiomi viene usato il termine dialetto. I dialetti dell'area apulo-lucana si parlano nella zona orientale e nord-orientale della Basilicata e rientrano nel gruppo dei dialetti meridionali medi; nella parte orientale vi è il dialetto materano che presenta affinità con i dialetti pugliesi del barese, mentre nella parte nord-orientale (Vulture-Melfese) il dialetto ha affinità con la zona del foggiano. Tuttavia le origini sono inquadrabili storicamente e culturalmente con le lingue ed i dialetti rispettivamente iapigi e dauni. Il dialetto materano (u matarràsë) è parlato nella città di Matera. Rispetto al barese e secondariamente al tarantino, conserva delle peculiarità specifiche nel capoluogo di provincia lucano, come la quasi totale assenza di suoni vocalici in alcuni vocaboli ed effetti di inversione vocalica rispetto all'italiano. Le condizioni vocaliche del dialetto materano sono di tipo pugliese, con alcune peculiarietà come la palatalizzazione della vocale a in sillaba libera (es. fäfë - fava) e la velarizzazione della stessa in sillaba chiusa (es. stoddë - stalla), la palatalizzazione della u ed al contrario la velarizzazione della i. [1] Altra caratteristica è l'aggiunta della u alla consonante velare k (il cane è kuanë, il cavallo è kuavòddë), ed in alcuni comuni come Miglionico, la u viene a volte aggiunta anche dietro ad altre consonanti (ad esempio figlio è fuigghjë); quest'ultima caratteristica è riscontrabile anche nella zona di Melfi. Si ottengono così i seguenti effetti di inversione vocalica rispetto all'italiano: le «i» diventano «u» e viceversa («fugghjë» è il figlio, «ligghjë» è luglio, piglia e fuggi in materano diventa «pugghjë e fiscë»). le «a» diventano a volte «e» («u ppenë» è il pane), a volte «o» («la mommë» è la mamma, «chiozzë» è la piazza), a seconda della posizione della vocale, come già detto. le «e» diventano a volte «a» («Matàërë» è Matera) ed a volte «i» («attìndë» è attento). Dialetti dell'area apulo-lucana Parlato in Italia (Matera, parte della Provincia di Matera, parte della Provincia di Potenza) Persone ~200 mila Classifica non nelle prime 100 Filogenesi Lingue indoeuropee Italiche Romanze Italo-meridionali Dialetti dell'area apulo- lucana Indice 1 Dialetto materano 1.1 Fonetica 1.2 Sintassi 1.3 Proverbi ed esclamazioni tipiche 1.4 Collina materana 1.5 Artisti e gruppi musicali dialettali 2 Dialetti del Vulture 3 Note 4 Fonti e bibliografia 5 Voci correlate Dialetto materano Fonetica Pagina 1 di 4 Dialetti dell'area apulo-lucana - Wikipedia 02/05/2011 http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_dell%27area_apulo-lucana

description

Dialetto materano

Transcript of Dialetto materano

Page 1: Dialetto materano

Dialetti dell'area apulo-lucana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, si è deciso a seguito di discussioni di usare nella nomenclatura delle pagine il termine lingua per quelle riconosciute come tali nella codifica ISO 639-1, ISO 639-2 oppure ISO 639-3, approvata nel 2005. Per gli altri idiomi viene usato il termine dialetto.

I dialetti dell'area apulo-lucana si parlano nella zona orientale e nord-orientale della Basilicata e rientrano nel gruppo dei dialetti meridionali medi; nella parte orientale vi è il dialetto materano che presenta affinità con i dialetti pugliesi del barese, mentre nella parte nord-orientale (Vulture-Melfese) il dialetto ha affinità con la zona del foggiano. Tuttavia le origini sono inquadrabili storicamente e culturalmente con le lingue ed i dialetti rispettivamente iapigi e dauni.

Il dialetto materano (u matarràsë) è parlato nella città di Matera. Rispetto al barese e secondariamente al tarantino, conserva delle

peculiarità specifiche nel capoluogo di provincia lucano, come la quasi totale assenza di suoni vocalici in alcuni vocaboli ed effetti di inversione vocalica rispetto all'italiano.

Le condizioni vocaliche del dialetto materano sono di tipo pugliese, con alcune peculiarietà come la palatalizzazione della vocale a in sillaba libera (es. fäfë - fava) e la

velarizzazione della stessa in sillaba chiusa (es. stoddë - stalla), la palatalizzazione della u ed al contrario la velarizzazione della i.[1] Altra caratteristica è l'aggiunta della u alla consonante velare k (il cane è kuanë, il cavallo è kuavòddë), ed in alcuni comuni come Miglionico, la u viene a volte aggiunta anche dietro ad altre consonanti (ad esempio figlio è fuigghjë); quest'ultima caratteristica è riscontrabile anche nella zona di Melfi. Si ottengono così i seguenti effetti di inversione vocalica rispetto all'italiano:

le «i» diventano «u» e viceversa («fugghjë» è il figlio, «ligghjë» è luglio, piglia e fuggi in materano diventa «pugghjë e fiscë»). le «a» diventano a volte «e» («u ppenë» è il pane), a volte «o» («la mommë» è la mamma, «chiozzë» è la piazza), a seconda della posizione della vocale, come già detto. le «e» diventano a volte «a» («Matàërë» è Matera) ed a volte «i» («attìndë» è attento).

Dialetti dell'area apulo-lucana Parlato in Italia (Matera, parte della

Provincia di Matera, parte della Provincia di Potenza)

Persone ~200 milaClassifica non nelle prime 100Filogenesi Lingue indoeuropee

Italiche Romanze Italo-meridionali Dialetti dell'area apulo-lucana

Indice

1 Dialetto materano 1.1 Fonetica 1.2 Sintassi 1.3 Proverbi ed esclamazioni tipiche 1.4 Collina materana 1.5 Artisti e gruppi musicali dialettali

2 Dialetti del Vulture 3 Note 4 Fonti e bibliografia 5 Voci correlate

Dialetto materano

Fonetica

Pagina 1 di 4Dialetti dell'area apulo-lucana - Wikipedia

02/05/2011http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_dell%27area_apulo-lucana

Page 2: Dialetto materano

le «o» diventano a volte «e» («la nettë» è la notte) ed a volte «u» («u zuppë» è lo zoppo). il vino è «u mmëirë», con la i pronunciata quasi come una muta, come per «nzëichë» (un poco), o «përtëisë» (buco), ed anche in parole formate da più sillabe come «Mëchëlëinë» (Michelino). Molti vocaboli hanno questa quasi totale assenza di suoni vocalici, rendendola il suono tipico della materanità. Tuttavia nella parlata dialettale più moderna il suono degli schwa interni, più arcaico, si è affievolito, così i suddetti vocaboli si pronunciano mm'ìr' , nz'ìch' , p'rt'ìs' .

Nel materano, come in tutta l'area apulo-lucana ed in genere in tutta l'Italia meridionale orientale, buona parte del sistema vocalico romanzo comune è stata successivamente alterata da una corrente linguistica che ha provocato l'apertura in è, ò delle vocali chiuse é, ó in sillaba chiusa (ovvero nelle sillabe che terminano con una consonante), e la contemporanea chiusura in é, ó delle vocali aperte è, ò in sillaba libera (ovvero nelle sillabe che terminano con la vocale stessa). Da questo fenomeno, detto isocronismo sillabico, deriva la battuta (Avolio, 1995) per cui la frase italiana un poco di pollo, pronunciata da un napoletano un pòco di póllo in modo simile alla pronuncia standard italiana, suonerebbe in bocca, ad esempio, ad un foggiano (così come ad un materano), un póco di pòllo.

Infine, altri aspetti del materano comuni ai dialetti italiani meridionali sono la metafonesi, con le caratteristiche opposizioni tra singolare e plurale («rùssë» - rosso, e «rìssë» - rossi) e tra maschile e femminile («stùdëchë» - stupido, e «stèdëchë» - stupida), e l'affievolimento delle vocali finali in un suono indistinto (indicato con o ë).

Una caratteristica del materano simile ai dialetti della zona barese è che nel passato prossimo, l'ausiliare generalmente usato è essere anche con i verbi transitivi («sò

accattètë» ho comprato, «sì mangètë» hai mangiato). Si discosta da tale regola solo la terza persona, che segue invece la stessa regola dell'italiano, cioè l'ausiliare essere con i verbi intransitivi («ì ggìt» è andato) e avere con i transitivi («ho accattètë» ha comprato).

Inoltre, sia in luogo del verbo dovere che della forma futura si usa generalmente la locuzione avere da per le tre persone singolari: «hi ggì» ho da andare=devo andare=andrò - «ha ggì» hai da andare=devi andare=andrai - «ho ggì» ha da andare=deve andare=andrà. Per le tre persone plurali, invece, si usa la locuzione essere a: «m'a ggì» (abbreviativo di sim'a) siamo ad andare=dobbiamo andare=andremo - «sit'a ggì» siete ad andare=dovete andare=andrete - «son'a ggì» sono ad andare=devono andare=andranno.

Proverbi

«Ci sckëjtë 'ngjlë 'mboccë s' chegghjë» («Chi sputa in cielo si coglie in faccia») «Ci s'avondë silë silë na mmelë monghë n' fasilë» («Chi si vanta solo solo non vale nemmeno un fagiolo») «Attocchë u' ciddë addò vaelë u' patrynë» («Attacca l'asino dove vuole il padrone») «Ci s'aechhjë saouttë, shcottë i abbaouttë» («Chi si trova sotto, schiatta») «Simë rëmèsë comë 'o djë d' ligghjë» («Siamo restati come il due di luglio», data della festa patronale), indica il sentimento di dispiacere e nostalgia che si prova quando ogni festa è finita. «Dussë u pappaouddë alla fafaouddë: timbë ho passè ma t'hi carvëttè» («Disse il tonchio alla favetta: tempo passerà ma ti bucherò»)

Esclamazioni e modi di dire

«Mo mèrjë!» - letteralmente «Ora muoio!», esclamazione di fatica o dolore, richiesta di aiuto. «Egghia!» - abbreviativo di mannegghia, nella forma abbreviata è un'esclamazione di stupore. «Gistjëzzë!» - letteralmente «Giustizia!», accidenti! Abbreviativo di «Gistjëzzë tëv' à bbnì!»,

Sintassi

Proverbi ed esclamazioni tipiche

Pagina 2 di 4Dialetti dell'area apulo-lucana - Wikipedia

02/05/2011http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_dell%27area_apulo-lucana

Page 3: Dialetto materano

imprecazione che significa «Che ti venga un accidente!». «Mogghià'Ddjë!» - letteralmente «Non voglia Dio!», non sia mai! «Dalla'bbìndìchë!» - letteralmente «Dio benedica!», apprezzamento di buona salute. «Uahm Chrustë mej!» - «Oh Cristo mio!». «La Madennë v'acchmbognë» - «Che la Madonna vi accompagni». «Stattë bbounë» - letteralmente «Statti bene», saluto di commiato. «Sìgnrì» - letteralmente «Signoria», Lei, modo di rivolgersi ai più anziani.

Il dialetto materano, in quanto facente parte della zona apula della Basilicata, e sebbene con molte varianti dovute al fatto che ci si trova in un territorio di

confine tra diverse zone linguistiche, ha caratteristiche simili ai dialetti parlati in alcuni comuni situati nelle aree della Murgia e della valle del Bradano circostanti la città di Matera.

In particolare, a Montescaglioso, Ginosa e Laterza influenze del dialetto materano si mescolano con influenze di quello tarantino; il dialetto parlato ad Irsina invece risente sia dell'influenza materana che di quella dei più vicini comuni della Murgia barese, in particolare di Gravina in Puglia. Infine nei comuni della media collina materana che si trovano lungo lo spartiacque tra il Bradano ed il Basento, cioè Miglionico, Pomarico, Grottole, Grassano e Tricarico, c'è un insieme di elementi fonetici sia dell'area apula materana che dell'area appenninica lucana; questa similitudine è dovuta anche alla via Appia nuova che attraversa i centri sopracitati, e che essendo stata la più importante via di comunicazione degli ultimi secoli ne ha accomunato usi, costumi e dialetti.

Tarantolati di Tricarico Terragnora di Matera

Compagnia Talìa Teatro di Matera

L'altra zona facente parte dell'area apulo-lucana è il Vulture-Melfese

e l'alta valle del Bradano, lungo la fascia che tocca i comuni di Atella, Rionero in Vulture, Melfi, Lavello, Venosa, Genzano di Lucania e Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. In questa zona il dialetto presenta lievi affinità con quelli della provincia di Foggia e del Nord-Barese.

Nel dialetto di Melfi si fondono diversi elementi dalla lingua francese e spagnola, con alcuni elementi greci e albanesi[2]. Come nel francese e analogamente agli altri dialetti dell'area apulo-lucana, la e finale di parola non accentata è in genere muta; inoltre la u in molte parole si pronuncia iu ed in altri diversi casi con il dittongo inverso. Alcuni vocaboli derivano chiaramente dalla lingua transalpina come ad esempio vite (presto). Sono avvertibili anche influenze spagnole, come la consonante b che in genere si trasforma in v ed altre volte nella labiale sorda p[2]. A Venosa la vocale i accentata viene pronunciata con un suono indistinto tra e ed i, ad esempio viulèinë (violino), mentre la o, in molte parole, viene emessa con il suono di una u aperta, ad esempio monnë (mondo). Come molti dialetti meridionali, la lenizione è una delle peculiarità fonologiche dei dialetti locali, che trasforma la c in g ('ngamèinë = in cammino), la p in b (cambànë = campana) e la t in d (fundànë = fontana). In molti vocaboli la d viene sostituita dalla r, come Runàtë (Donato), la l dalla u, se seguita dalla c palatale, vedi sauzéizzë (salsiccia), e la geminata ll in dd, cangiddë (cancello).

In tutta la zona del Vulture, come nel resto dell'area apulo-lucana, vi sono numerosi termini di origine latina come cràje (domani) che deriva dalla parola cras, accattà (comprare) da accaptare, ed altri di origine greca come attàne (padre) da attà.

1. ^ Touring Club Italiano, Dialetti della Basilicata e della Calabria in Basilicata Calabria (http://books.google.it/books?id=eORsIS98HawC&pg=PA123#v=onepage&q=&f=false), pag. 123.

2. ^ a b Melfi, breve analisi strutturale del dialetto (http://www.basilicata.cc/artistilucani/mazzeo/etnograf/06.htm)

Collina materana

Artisti e gruppi musicali dialettali

Dialetti del Vulture

Note

Pagina 3 di 4Dialetti dell'area apulo-lucana - Wikipedia

02/05/2011http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_dell%27area_apulo-lucana

Page 4: Dialetto materano

Antonio D'Ercole, Dizionario materano (http://clt.unical.it/Dizionario.pdf). Franco Perrone, Dizionario materano (http://www.francoperrone.it/dizionario_materano.htm). Giuseppe Leo Sabino, L'addutt and'ch - antichi detti materani, Matera, BMG, 1995. Davide Giampietro (a cura di), Canti popolari materani, Matera, BMG, 1977. G. Matarazzo, Parl' com t' ha fatt mamt / Parla il dialetto montese, 2002.

Dialetti lucani Dialetti pugliesi

Categorie: Basilicata | Provincia di Matera | Matera | Dialetti della lingua italiana | Dialetti meridionali intermedi

Ultima modifica per la pagina: 16:40, 21 ott 2010. Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli. Wikipedia® è un marchio registrato della Wikimedia Foundation, Inc.

Voci correlate

Portale Basilicata: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Basilicata

Pagina 4 di 4Dialetti dell'area apulo-lucana - Wikipedia

02/05/2011http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_dell%27area_apulo-lucana