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Via CruCis nella Città di padoVa 2010

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V i a C r u C i snella Città di padoVa

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V i a C r u C i snella Città di padoVa

presieduta da s. e. r. Mons.a n t o n i o M a t t i a z z oarCiVesCoVo VesCoVo di padoVa

BasiliCa di santa Maria assunta n e l l a C at t e d r a l e

BasiliCa di sant’antonio di padoVa

G i o V e d ì 1 8 M a r z o 2 0 1 0

introduzione

Quando tutti sono raccolti nella Basilica Cattedrale, mentre la

Croce viene portata davanti al presbiterio, ha inizio il

Canto

Cristo al Morir tendea

(fra’ Marc’Antonio da San Germano)

La schola:

Christo al morir tendeaet a più cari suoi Maria dicea:« Hor, se per trarvi al ciel dà l’alma e ’l core,lasciaretelo voi per altro amore?

Ben sa che fuggiretedi gran timor ’e alfin vi nascondrete:et ei, pur come agnel che tace e more,svenerassi per voi d’immenso ardore.

dunque, o diletti miei,s’a dura croce, in man d’iniqui e rei,dà per salvarvi ’l sangue e l’alma e ’l core,lasciaretelo voi per altro amore? »

Segno di croce e saluto

Il Vescovo:

nel nome del padre e del Figlio e dello spirito santo.

℟. amen.

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priMa stazione

Gesù è arrestato, maltrattato e deriso

Fratelli, eletti secondo la prescienza di dio padre mediante la santificazione dello spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza siano con tutti voi.

℟. e con il tuo spirito.

Monizione

Il Vescovo:

Fratelli e sorelle, Cristo dal seno del padre venne nel mondoe fissò la sua tenda in mezzo agli uomini, ma essi non loaccolsero; passò sanando e beneficando quanti incontrava sulsuo cammino, ma gli uomini non compresero il suo Vangelodi pace. Questa sera percorreremo nella fede la Via Crucis diGesù: in lui condannato a morte riconosceremo il signoredella gloria e il Giudice universale; in lui carico della croce, ilsalvatore del mondo; in lui crocifisso, il Figlio stesso di dio.

Orazione

Il Vescovo:

preghiamo.

o padre, che ci hai redenti con il sangue prezioso del Figlio tuo unigenito,fa che ripercorrendo il cammino della sua croce,diveniamo partecipi della sua passioneper giungere con lui alla gloria della risurrezione.

per Cristo nostro signore.℟. amen.

4

la nostra invocazione diventa allora: « padre, che hai lasciatoche tuo Figlio fosse tradito, deriso, picchiato e insultato (cfr. lc22, 63), fammi comprendere il mistero dell’amore e dellasofferenza ».nella sofferenza, il credente partecipa alla morte di Cristo e inlui si unisce e collabora alla salvezza del mondo: questa èun’autentica vocazione. solo così è possibile trasformarel’esistenza in un dono ricco di amore, sperimentando che ancheil dolore, la malattia, il ricovero ospedaliero o in una casa diriposo, l’handicap fisico o psichico, e qualunque altra povertà esofferenza, possono essere trasformati in offerta e grazia.

(A cura di Comunione e Liberazione)

Preghiera

Il Vescovo:

signore Gesù crocifissotu non sei lontano dalle nostre croci: questo ci riempie di speranza, vince le nostre paure,infonde senso alle cose più tristi.

tu che sei giunto alla gloriaattraverso molte sofferenze, aiuta tutti coloro che soffrono; trasforma il loro dolore in gioia;aiutaci ad accogliere la nostra croce, e ad operare per condividere ed alleviare le sofferenze dei nostri fratelli.

a te, Gesù, agnello senza macchia colpito per la nostra salvezzal’onore e la gloria nei secoli dei secoli.℟. amen.

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo Marco. 14, 43-46

Arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e

bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli

anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto,

dicendo: « Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo

via sotto buona scorta ». Appena giunto, gli si avvicinò e

disse: « Rabbì » e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso

e lo arrestarono.

dal Vangelo secondo luca. 22, 63-65

Intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo

deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli

dicevano: « Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito? ». E molte

altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

Meditazione

« sono stanco di soffrire, signore, dammi vita secondo la tuaparola » (Cfr. sal 119, 107). pensiamo a tante persone ricoveratenegli ospedali della nostra città, a chi è in attesa di trapianto, achi affronta lunghi viaggi e disagi per assistere i propri cariammalati. si è sempre stanchi di soffrire, perché la sofferenza sembracontraddire la natura e il destino dell’uomo. l’uomo non è fattoper l’infelicità, ma per la felicità (cfr. sap 1, 13-15).Gesù ha caricato su di sé la sofferenza e, attraverso la sua croce,ha dato vita ad ogni cosa.

6

signore Gesù che sei stato disprezzato e rifiutato, donaci direstare fedeli a te anche nel momento della prova. ℟.

signore Gesù che sei stato umiliato e deriso, insegnaci ariconoscerti nei deboli, negli emarginati, nelle vittime dell’odioe dell’ingiustizia. ℟.

signore Gesù che hai voluto essere debole ed indifeso, aiutacia credere che tu sei il Figlio di dio consegnato alla morte per lanostra salvezza. ℟.

Preghiera

signore, rendici attenti alla sofferenza del mondo:facci scoprire solidali nella povertà con tutti i desolati e gli oppressi della terra.

Fa’ che non viviamo ciechi alle piaghe degli uominie sordi ai gemiti dei dolenti.

Fa’ che il nostro cuore batta nell’unico palpito del dolore dell’uomo.

donaci di rifiutare la ribellione ateisticae la rassegnazione cieca,per vivere, con te crocifisso, l’offerta generosa e totale,che cambia la storia.

e la tua Croce diventi in noilibertà contagiosa dalla paura di amare.

(Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti - Vasto)

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X

Tutti:padre nostro.

Stabat mater dolorosa,

iuxta crucem lacrimosa,

dum pendebat Filius.

Mentre ha inizio la processione si fanno le

Invocazioni

eleviamo a Cristo la nostra supplica.℟. Kyrie, eleison.

signore Gesù che hai subito l’ingiustizia, aiutaci a costruire unmondo libero dalla violenza e dalle oppressioni. ℟.

signore Gesù che hai ridato all’uomo la dignità perduta,insegnaci a rispettare ogni persona. ℟.

signore Gesù che ti sei offerto alla morte per formare un popoloche ti appartenga, donaci di testimoniare il tuo Vangelo confedeltà. ℟.

signore Gesù che ci hai amato fino alla fine, accresci la nostrafede perché sappiamo amare coloro che ci stanno accanto. ℟.

signore Gesù che ci hai fatto ricchi per mezzo della tua povertà,insegnaci a condividere ciò che abbiamo con chi è povero. ℟.

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seConda stazione

Gesù è condannato a morte

Canto

attende doMine

℟. atténde dómine, et miserére,quia peccávimus tibi.

Ascolta, o Signore, ed abbi pietà,

poiché contro di te abbiamo peccato.

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1. ad te rex summe, óm-nium redémptor, óculosnóstros sublevámus flentes:exáudi, Christe, supplicán-tum preces. ℟.

2. déxtera patris, lapis an-guláris, via salútis, iánuacaeléstis, áblue nostri mácu-las delícti. ℟.

3. rogámus, deus, tuammaiestátem: áuribus sacrisgémitus exáudi: crímina nos-tra plácidus indúlge. ℟.

4. tibi fatémur críminaadmíssa: contríto corde pán-dimus occúlta: tua, redémp-tor, píetas ignóscat. ℟.

1. a te, re sommo, redentoredi tutti, innalziamo i nostri oc-chi piangendo. ascolta, o Cri-sto, le preghiere di chi ti sup-plica.

2. o destra del padre, o pietraangolare, o via della salute, oporta del cielo, lava le mac-chie del nostro peccato.

3. supplichiamo, o dio, la tuamaestà: ascolta i nostri gemi-ti; le nostre colpe, indulgente,perdona.

4. a te confessiamo le colpeammesse; con cuore contritoconfessiamo le nostre colpe, latua clemenza, o redentore,perdoni.

la folla, il gruppo danno apparentemente una forza illimitatama, in realtà, distrugge la coscienza del singolo. È questo chenoi giovani desideriamo diventare? persone annientate nellaloro mente e privi di personalità? perché non scegliere dicambiare il senso della storia, rifiutando le dipendenze di ognitipo e desiderando vivere come uomini liberi che pensano edamano?signore Gesù, perdona le nostre accuse contro di te: la tuaparola ci ispiri novità di vita, coraggio e responsabilità nellenostre scelte, gioia nello stare insieme, ci tenga lontani daogni schiavitù e dipendenza, e ci renda liberi e protagonistidella nostra vita, capaci di ideali, fieri di appartenere allaciviltà dell’amore.

(A cura dei gruppi Scout)

Preghiera

Il Vescovo:

Gesù, tu sei la strada, la verità e la vita.

Veglia sui nostri giovani e sul loro anelito all’amore.

Gesù, tu sei questo amore potente e mite, che attrae, coinvolge ed affascina;dona a tutti un amore ricco di intelligenza e un’intelligenza ricca d’amore.

a te, Gesù, sacerdote e vittima,la lode e la gloria nei secoli.℟. amen.

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo luca. 23, 20-25

Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà

Gesù. Ma essi urlavano: « Crocifiggilo! Crocifiggilo! ». Ed

egli, per la terza volta, disse loro: « Ma che male ha fatto

costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte.

Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà ». Essi però

insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le

loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro

richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era

stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi

richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

Meditazione

Chi ti ha condannato, Gesù? È una folla delirante che un po’ci ricorda le folle delle nostre piazze gremite di giovani spessoubriachi, le folle di giovani anestetizzati dai suoni assordantie dalle luci accecanti delle discoteche o dei rave party, igiovani delle droghe e dell’alcool, tristemente annientati nellapropria identità, persi nella confusione e nel frastuono,annullati nella propria dignità.Gesù è stato condannato da una folla che “non sapeva quelloche faceva”, che non ha pensato cosa significasse quelverdetto, urlato con insistenza: « crocifiggilo! »Chi ti ha condannato, Gesù? una folla irresponsabile, cheincuteva paura, inferocita come un branco incontrollato dianimali selvaggi...

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tu sei la luce del mondo, ma noi preferiamo il buio delcompromesso e del peccato. ℟.

Preghiera

signore, Figlio di dio crocifisso,noi ti conosciamo.

Ci è così difficile riconoscerti nella tua croce,riconoscerti nella nostra vita!aprici gli occhi, mostraci il significato delle esperienze doloroseattraverso le quali tu spezzi il velo della nostra ignoranza;permettici di conoscere chi è il padre che ti ha mandato, chi sei tu che ci riveli il padre nell’ignominia della croce,chi siamo noi che abbiamo una rivelazione di tenell’umiliazione della nostra povertà.

donaci, o signore, di seguirti con umiltàper il dono del tuo spirito,che con te e con il padre vive e regnanei secoli dei secoli. amen!

(Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano)

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X

Tutti:

padre nostro.

Cuius animam gementem

constristatam et dolentem

pertransivit gladius.

Mentre riprende la processione, si fanno le

Invocazioni

affidiamo al signore le nostre umili preghiere.℟. Kyrie, Kyrie, eleison; Kyrie, Kyrie, eleison.

tu sei la verità, ma noi preferiamo l’indifferenza e lamediocrità. ℟.

tu sei il maestro, ma noi seguiamo facilmente i maestri delnulla. ℟.

tu sei la via, ma noi non sappiamo più educare alla fede. ℟.

tu sei la vita, ma noi siamo schiavi di una cultura di paura e dimorte. ℟.

tu sei la parola di dio fatta carne, ma noi ci riempiamo di paroleinutili e vuote. ℟.

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egli continua a soffrire, a vivere e a rivivere la sua passione.tutti noi dobbiamo prendere la nostra croce, tutti dobbiamoaccompagnare Gesù nella sua salita al Calvario, se vogliamoarrivare con lui in cima al monte.

(Beata Teresa di Calcutta)

Canto

se Mi Vuoi seGuire asColta

1. se mi vuoi seguire, ascolta:la croce d’ogni giorno prendi,poi vieni ed io ti guiderò.il tuo nome è scritto in cielo:la festa del signore è pronta!la via è breve insieme a me.

℟. Confido solo in te, speranza mia, Gesùti seguirò dovunque andrai,ti seguirò, e annuncerò la tua bontà.

2. Custodisci la parola:cammina alla sua lucee gioia e pace ti darà.nella prova non temere;beato se sarai fedele:vivrai per sempre insieme a me. ℟.

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Litania

preghiamo insieme e diciamo:℟. noi ti crocifiggiamo, signore!

Quando facciamo tacere la tua voce. ℟.

Quando ci vergogniamo di essere cristiani. ℟.

Quando ci accodiamo alla maggioranza. ℟.

Quando dimentichiamo il bene ricevuto. ℟.

Quando siamo indifferenti agli altri. ℟.

Quando godiamo del male altrui. ℟.

Quando adottiamo forme di violenza. ℟.

Quando stiamo dalla parte dei più forti. ℟.

Pensiero spirituale

Gesù disse ai giovani del suo tempo: « se volete essere mieidiscepoli, prendete la croce e seguitemi ». prima di prenderela sua croce, sapeva che noi avevamo bisogno di lui, che nonsaremmo stati capaci di seguirlo, di affrontare le nostre croci.Gesù, allora, si trasformò in pane di vita e ci disse che, senon avessimo mangiato la sua carne e non avessimo bevutoil suo sangue, non avremmo potuto avere la vita, nonavremmo potuto seguirlo, non avremmo potuto essere suoidiscepoli.oggi, benché egli non abbia più bisogno di prendere la suacroce e di camminare verso il calvario e di intraprendere lasua Via crucis, oggi, in voi, in me, nei giovani del mondo,

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terza stazione

Gesù porta la croce

invochiamo il signore con umiltà, per riuscire a difenderci dalmale e dalla tentazione subdola del potere, del dominio e dellasopraffazione.in questo luogo, cuore della città, dinanzi al Municipio eall’università degli studi, imploriamo da dio la sapienza perquanti governano e ricercano la verità, affinché, dinanzi aicomplessi mutamenti della nostra società, sappiano operareun sapiente discernimento delle scelte, nell’eserciziodell’autorità e nella ricerca del bene comune. in questo luogopresentiamo la Croce di Cristo, perché l’amore di dio illuminiquanti sono caricati di responsabilità sociale, culturale ereligiosa.Come Chiesa di padova, imploriamo da dio la grazia dioffrire valida testimonianza al Vangelo, di essere accoglientiverso ogni persona, rifiutando ogni arroganza e violenza, aservizio della verità e della bellezza, capaci sempre dirinnovata conversione.

(A cura del Coordinamento di pastorale cittadina)

Preghiera

Il Vescovo:

signore, che innalzi gli umili e abbassi i potenti,fa’ che quanti sono a servizio della politicasiano sottratti alla tentazione del dominio, alla corruzione e ai ciechi compromessi di parte; vivano con spirito di dedizione,di umiltà e di offerta di sé.

dona a quanti servono il bene comune, di restare intimamente uniti a te,fonte del bene e della pace. —

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 17

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il

luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota.

dalla prima lettera di san pietro, apostolo. 2, 23-24

Insultato, non rispondeva con insulti,

maltrattato, non minacciava vendetta,

ma si affidava a colui

che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo

sul legno della croce,

perché, non vivendo più per il peccato,

vivessimo per la giustizia;

dalle sue piaghe siete stati guariti.

Meditazione

le croci delle nostre chiese, spesso intense, drammatiche ecariche di bellezza artistica, si ispirano alla croce di Cristo.davanti ad esse hanno pregato i cristiani che ci hannopreceduto. esse sono memoria non solo della sofferenza e deldolore di Cristo ma anche di tutti gli uomini.Questa sera desideriamo presentare al signore tutte le croci diquesta nostra città di padova. rifiutando la tentazione di mettere noi stessi al posto di dio,e di mettere gli interessi di parte al posto del bene,

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dall’incostanza a mantenere gli impegni. ℟.

dalla debolezza nel lasciarsi condizionare. ℟.

Preghiera

ti amo, mio dio,e il mio desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.

ti amo, o dio infinitamente amabile,e preferisco morire amandoti,piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.

ti amo, signore, e l’unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente.

ti amo, mio dio, e desidero il cielo, soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.

Mio dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: « ti amo »,voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.

ti amo, mio divino salvatore, perché sei stato crocifisso per me,e mi tieni quaggiù crocifisso con te.

Mio dio, fammi la grazia di morire amandotie sapendo che ti amo.

(San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars)

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a te, Gesù, servo umiliato e sacerdote della nuova alleanzala nostra lode e il nostro amore nei secoli.℟. amen.

X

Tutti:

padre nostro.

O quam tristis et afflicta

fuit illa benedica

Mater Unigeniti!.

Mentre riprende la processione, si fanno le

Invocazioni

preghiamo insieme e diciamo.℟. liberaci, signore!

dall’incoerenza tra le nostre parole e la nostra vita. ℟.

dalla paura di assumerci le nostre responsabilità. ℟.

dalla facilità di giudizio sulle persone. ℟.

dalla falsità nei rapporti con i nostri fratelli. ℟.

dalla fragilità a cedere a compromessi contro il Vangelo. ℟.

dalla tentazione di accontentarci del minimo e del mediocre. ℟.

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Canto

se tu Mi aCCoGli

1. se tu mi accogli, padre buono,prima che venga sera,se tu mi doni il tuo perdono,avrò la pace vera:ti chiamerò, mio salvatore,e tornerò, Gesù, con te.

2. se nell’angoscia più profonda,quando il nemico assale,se la tua grazia mi circonda,non temerò alcun male:t’invocherò, mio redentore,e resterò sempre con te.

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Preghiera silenziosa

Il Vescovo:

preghiamo, fratelli e sorelle, per le vittime dei terremotidell’aquila, di Haiti, del Cile e della turchia e per tutti coloroche stanno vivendo il tempo della prova e della croce a causadi tali calamità.

Tutti pregano in silenzio.

Preghiera

Gesù continua ad essere crocifissoin tutti i crocifissi della storia.

Continua ad essere crocifissonei milioni che soffrono la fame ogni giorno,nei mutilati di tutte le guerree in chi è confinato su un letto d’ospedale.Crocifisso negli emarginati dei villaggi e delle città, in tutti i discriminati.

Crocifisso in tutti quelli che lottano senza risultato immediato, contro strutture di peccato…

non ci sono abbastanza stazioni in questa Via crucis

per rappresentare tutte le forme nelle quali il signorecontinua ad essere perseguitato, arrestato,condannato e crocifisso.

(Leonardo Boff, teologo)

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Quarta stazione

Gesù incontra il Cireneo, le donne e sua Madre

straniere, ricadono gli errori di scelte sociali ed economicheche favoriscono solo una parte della società, quella piùcapace, con più risorse, con maggiori possibilità di riuscita.oggi queste persone vengono caricate di tante croci, le crocidelle nostre paure, del nostro sospetto, della nostra incapacitàdi accoglienza e di solidarietà, le croci dello sfruttamento, delrifiuto di ciò che è diverso. per questo, sapendo che,nonostante le nostre durezze e chiusure, dio ospitaugualmente ognuno di noi su questa terra – opera delle suemani – tutti siamo chiamati ad ospitarci gli uni gli altriattraverso la fraternità evangelica che Cristo ci ha comandato.

(A cura di Fraternità e Servizio - Gruppo Polis)

Preghiera

Il Vescovo:

dolce Madre, consola chi è solo, emarginato, sofferente e straniero.

tu che visitasti l’anziana cugina elisabetta, insegnaci a soccorrere i nostri fratelli più poveri.

tu che fosti la serva umile e povera,rendici umili di fronte a ciò che facciamo, e pieni di amore anche nelle più piccole cose.

tu che rimanesti ai piedi della Croce,insegnaci a restare accanto a Cristo nelle nostre tribolazioni e in quella dei nostri fratelli.

intercedi per noi perché possiamo essere strumenti dell’amore del Figlio tuo. —

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo luca. 23, 26-28

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di

Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce,

da portare dietro a Gesù.

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che

si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù,

voltandosi verso di loro, disse: « Figlie di Gerusalemme, non

piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli ».

Meditazione

Quel giorno, poco prima delle nove, simone, un contadino,tornava dai campi, dove sicuramente era andato all’alba perlavorare, profittando del fresco del mattino. passando per lestrade strette di Gerusalemme si imbatté in un corteo triste edrammatico: tre uomini venivano portati al luogo delsupplizio appena fuori della città. portavano il patibolo dellacroce, spinti e scortati da soldati romani. si fermò perguardare e questo gli costò un’esperienza per lui certamentefaticosa e umiliante: gli fu comandato di portare la croce diGesù, uno dei tre condannati. avrebbe fatto a meno, ancheperché era già abbastanza stanco del lavoro del mattino. Masimone fu costretto a farlo: costretto forse perché straniero eimmigrato.oggi gli immigrati, nonostante la loro presenza tra noi siaindispensabile a sostegno del nostro benessere, sono visti condiffidenza e pregiudizio. oggi su molte persone, italiane e

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per quanti mancano di un’occupazione, sono precari o inmobilità. ℟.

per quanti pagano le conseguenze di situazioni di cui nonsono responsabili. ℟.

per quanti sono indifferenti alla condizione dei tribolati nelcorpo e nello spirito. ℟.

per quanti non chiedono aiuto a dio e agli altri per affrontarei pesi della vita. ℟.

Litania mariana

preghiamo insieme e diciamo:℟. prega per noi, Maria.

per le donne attive in casa e sul lavoro. ℟.

per le donne impegnate nella scuola e nella sanità. ℟.

per le donne che lavorano a servizio della catechesi e dellapastorale. ℟.

per le donne consacrate. ℟.

per le donne spose e madri, cariche di preoccupazioni. ℟.

per le donne vittime della violenza e dello sfruttamento. ℟.

per le donne aperte alla vita e al volontariato. ℟.

per le donne testimoni del Vangelo e della speranza cristiana. ℟.

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a te, santa Maria, madre intrepida, trafitta dalla spada del dolore,la nostra lode memore e grata.℟. amen.

X

Tutti:

padre nostro.

Quæ mærebat et dolebat

Pia mater, cum videbat

Nati pœnas incliti.

Mentre riprende la processione, si fanno le

Invocazioni

Con fiducia, invochiamo dio, ricco di misericordia.℟. Misericordias domini in æternum cantabo.

per quanti, nel mondo del lavoro, sono sfruttati o esposti agravi rischi. ℟.

per quanti sono costretti a lavorare lontano dalla propriapatria e famiglia. ℟.

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4. se qualcuno chiederà: dov’è Maria?cerchi sul Calvario, la troverà. ℟.

5. Chi la croce accoglierà come te, Maria,Cristo redentore lo salverà. ℟.

6. il suo volto insanguinato, oscuro di pena,presto nella gloria risplenderà. ℟.

7. ora cade sulla strada il re della gloria:presto nel suo cielo risalirà. ℟.

8. se qualcuno piangerà con te, Maria,Cristo tormentato conforterà. ℟.

9. se il tuo spirito abbandona la carne mortale,chi di noi, signore, resisterà? ℟.

10. tu donavi all’assetato un’acqua di vita:egli amaro fiele ti preparò. ℟.

11. tu versavi tenerezza nel cuore dell’uomo:egli con i chiodi ti trapassò. ℟.

12. da quest’albero fatale è venuta la morte:questa santa croce ci salverà. ℟.

13. Quel tuo Figlio che nutrivi d’amore infinito,morto per amore ritorna a te. ℟.

14. Chi in quest’ora veglierà con te, Maria,presto col tuo Figlio risorgerà. ℟.

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perché impariamo a seguire il tuo Figlio con fedeltà. ℟.

perché sappiamo dare fiducia alla parola di dio. ℟.

perché viviamo uniti ai fratelli nel nome di Gesù. ℟.

perché diventiamo più accoglienti. ℟.

perché abbiamo la forza di superare i momenti della prova. ℟.

perché sappiamo apprezzare il bene che riceviamo. ℟.

perché impariamo a riconoscere chi è nel bisogno. ℟.

perché sappiamo vivere con umiltà. ℟.

Canto

o Maria, Madre dei dolori

Chi la croce accoglierà come te, Maria,Cristo redentore lo salverà.

℟. o Maria, madre dei dolori,prega per noi il tuo Gesù.

1. Condannato sei per noi, o Figlio di dio:mite ed innocente, tu morirai. ℟.

2. Questa pena preparata per noi peccatori,questo grande peso tu porterai. ℟.

3. Come un debole mortale vacilli, signore;come un peccatore tu cederai. ℟.

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Quinta stazione

Gesù è spogliato delle vesti e inchiodato sulla croce

strada che ci conduce alla vita senza fine. uniti a lui allora, ilpeso della croce non schiaccia più; accettandola e vivendolaogni giorno, sarà possibile sperimentare l’amore di dio, chesostiene ed aiuta. dice il signore: « Colui che non porta lapropria croce e non viene dietro a me, non può essere miodiscepolo » (lc 14, 27). Cristo l’ha fatto per primo: haaccettato la sua croce, senza ribellarsi, mostrandoci cheproprio la croce è la strada che dio ha scelto per la salvezzadegli uomini.

(A cura delle Comunità neocatecumenali)

Preghiera

Il Vescovo:

signore, benedici le nostre famiglie. salvaci dall’impoverimento delle relazioni umane.

donaci la capacità di accoglienza.

Fa’ che nelle nostre case si torni a pregare. Concedi, o signore, che gli sposi si rispettino e nessuno faccia violenza nè offenda.

donaci figli a tua immagine: obbedienti e liberie qualcuno capace di essere servo dei fratelli.

Fa’ della tua Chiesa una casa di comunionee che tutto il mondo divenga una sola famiglia.

a te Gesù, vestito di luce come un manto,onore, gloria e sapienza nei secoli dei secoli.℟. amen.

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo Marco. 15, 22-26

Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa “Luogo

del cranio”, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non

ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a

sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del

mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della

sua condanna diceva: “Il re dei Giudei”.

Meditazione

una malattia, la perdita del lavoro, una solitudine non cercata,un matrimonio che va in crisi, l’età che avanza con i suoiproblemi crescenti e con il timore della morte che si avvicina…in queste sofferenze è presente la croce di Cristo!e la domanda che l’uomo si pone è sempre la medesima: « dov’èdio nella mia sofferenza, nella mia solitudine, nella mancanzad’amore di mio marito o di mia moglie, nella mia vecchiaia pienadi tribolazioni e malattie? »eppure l’incontro con la croce è il momento fondamentale dellanostra vita, perché la croce ci pone di fronte al nostro limite, chespesso non possiamo superare e che ridimensiona e relativizzamolte cose; percepiamo l’incapacità di accettare, con il limite,anche la morte. proprio a partire da questo limite, nascenell’uomo la spinta a cercare qualcuno che abbia potere sullamorte, che – anzi – possa vincerla. Gesù Cristo, dopo averaccettato la croce, in obbedienza al padre, ha aperto a noi una

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Testimonianza

sono una giovane donna di quarant’anni, ho due figli e sto dapoco uscendo da una situazione alquanto devastante. Quandoho conosciuto mio marito, era un giovane commerciante. Cisiamo sposati ed è nato il nostro primo bambino; le coseandavano piuttosto bene ma ad un certo punto la nostraattività ha iniziato a fare acqua: le tasse da pagare, l’affitto dicasa e del negozio; in pochi mesi ci siamo visti costretti achiudere l’attività. Ci siamo spostati in periferia ed abbiamopreso quei pochi soldi che avevamo messo da parte per aprireuna nuova attività. speravamo che con un affitto meno caroed una nuova clientela saremmo riusciti a sbarcare il lunario.tutto vano: in un anno abbiamo dovuto chiudere l’attività.niente lavoro, niente soldi e mi sono ritrovata a doverchiedere credito al supermercato per mettere in tavola almenoun piatto di pasta.Qualcuno mi aveva suggerito di andare alla Caritas, ma mai loavrei fatto, troppo umiliante per me.una sera mio figlio piangeva perché era stanco di mangiaresempre pasta in bianco e mi chiedeva del pomodoro. daquelle lacrime ho preso il coraggio e l’indomani mi sonorecata in parrocchia e ho chiesto aiuto.oggi, mio marito ha trovato un’occupazione che ci permettedi preparare “pasta col pomodoro” e pagare l’affitto. oggi nonnavighiamo nell’oro ma possiamo contare su quel poco che cipermette di vivere. un grazie agli operatori della Caritas.

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X

Tutti:

padre nostro.

Qui est homo qui non fleret,

matrem Christi si videret

in tanto supplicio.

Mentre riprende la processione, si fanno le

Invocazioni

eleviamo la nostra supplica a dio.℟. signore, abbi misericordia di noi.

per i silenzi, le incomprensioni e i conflitti tra sposi e tragenitori e figli. ℟.

per l’anonimato tra i vicini di casa, le invidie, i giudizi e lemaldicenze. ℟.

per l’attenzione a quello che divide, più che a quello cheunisce. ℟.

per l’abbandono delle persone anziane o in difficoltà, lasciatesole nelle loro case. ℟.

per le violenze e i drammi che si consumano all’interno dellefamiglie. ℟.

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Canto

siGnore dolCe Volto

1. signore, dolce voltodi pena e di dolor.o volto pien di lucecolpito per amor.avvolto nella morteperduto sei per noi.accogli il nostro pianto,o nostro salvator.

2. nell’ombra della morteresistere non puoi.o Verbo, nostro dio,in croce sei per noi.nell’ora del doloreci rivolgiamo a te.accogli il nostro pianto,o nostro salvator.

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Intercessione litanica

preghiamo insieme e diciamo:℟. soccorri il tuo popolo, signore.

per i malati terminali, i sofferenti nel corpo e nello spirito e iloro familiari. ℟.

per i giovani costretti a letto o su una carrozzina e per quantisi prendono cura di loro. ℟.

per quanti lottano contro il dolore ma non hanno il sostegnodella fede e per chi si è tolto la vita. ℟.

per le istituzioni e i volontari che promuovono la vita ecombattono l’aborto e l’eutanasia. ℟.

per le vittime della strada e del lavoro, della miseria e dellaviolenza. ℟.

per chi non è pronto all’incontro con dio e non può contaresulla preghiera dei familiari. ℟.

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sesta stazione

Gesù muore in croce

sorgente più pura nella morte di Gesù in croce; il santostigmatizza nei suoi sermoni quella che egli definisce la“pseudo-giustizia mondana e farisaica”, difendendo i diritticivili dei più deboli contro l’arroganza dei potenti.anche oggi ciò che muove il mondo è, spesso, l’interessepolitico ed economico di pochi potenti i quali usano i beni delcreato a proprio vantaggio e spesso a danno dei più deboli edegli ultimi. antonio di padova ci invita a vivere anche oggi nella legalitàe nella giustizia, riconoscendo la dignità di ogni persona,senza distinzione di etnia, di cultura, di sesso, di religione, diceto sociale.lasciamo morire sul Calvario il nostro uomo vecchio fatto diegoismi, di chiusure e di meschinità ed apriamoci alla leggedell’amore, donando noi stessi per il bene dei fratelli. Chiediamo al signore, mentre stiamo ai piedi della sua santacroce, di donarci la forza di costruire, con umiltà, un mondopiù fraterno ed evangelico, consapevoli che chiunque segueCristo, l’uomo perfetto, si fa lui pure più uomo.

(A cura dell’Ordine Francescano Secolare)

Preghiera

Il Vescovo:

signore, che con la tua morte sulla crocehai dato vita a tutte le cose,aiutaci ad abbandonare l’ipocrisia, e a vivere, con amore, rapporti fraterni e trasparenti.

perdonaci se spesso ci rifugiamo nel silenzio, invece di lottare contro le ingiustizie. —

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℣. ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.℟. perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-39

Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle

tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: « Eloì,

Eloì, lemà sabactàni? », che significa: « Dio mio, Dio mio,

perché mi hai abbandonato? ». Udendo questo, alcuni dei

presenti dicevano: « Ecco, chiama Elia! ». Uno corse a

inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli

dava da bere, dicendo: « Aspettate, vediamo se viene Elia a

farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il

centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto

spirare in quel modo, disse: « Davvero quest’uomo era Figlio

di Dio! ».

Pausa di silenzio.

Riflessione

Gesù muore in croce per sua libera scelta e per ridareall’uomo la dignità perduta con il peccato originale. È l’attofinale di un cammino verso il compimento della legge che diopadre aveva iniziato a rivelare a Mosè. Con l’avvento di Cristo, la legge trova la sua pienezzanell’amore, distinguendosi dalla legge dell’uomo, troppospesso parziale ed aperta a svariate interpretazioni. Già sant’antonio di padova visse in prima persona la ricercadella legalità (cioè il rispetto della legge) cercandone la

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Si entra nella Basilica di Sant’Antonio di Padova, nel frattempo si

esegue il

Canto

terra proMessa

1. tu sai quanta strada ho fatto ormai,quanto ho cercato in povertà,sempre mi rispondi: “il regno è qui!”.Così la speranza non morirà,perché già fiorisce l’eternità,quando nel cammino tu sei con me.

2. dov’è quella terra di novità?Cerco quella vita che porti tu,perché tu prometti: “il regno è qui!”.Quando tutto sembra oscurità,sento la parola che dici a me:“non sai? il signore è fedeltà”.

3. Vivo un’attesa che finirà,credo che un giorno si compirà,perché tu prometti: “ritornerò!”.tutto in quel giorno vivrà di te.ora so, signore, che ti vedrò:ora ti aspetto, e tu verrai.

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tu, giusto Giudiceche hai preso su di te tutte le nostre condanne, fa’ che nella nostra città « il diritto scorra come acqua di sorgente, e la giustizia come un torrente sempre in piena ».

a te, Gesù crocifisso, sapienza e potenza di dio, ogni onore e gloria nei secoli eterni.℟. amen.

X

Tutti:

padre nostro.

Vidit suum dulcem Natum

morientem desolatum

cum emisit spiritum.

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ConClusione

Orazione

Il Vescovo:

preghiamo.

o padre che hai voluto santificare il vessillo della Crocecon il sangue prezioso del tuo unigenito Figlio,concedi a noi che ci rallegriamo dell’onore di questa santa Croce,di poter giungere, al termine della nostra vita,purificati dal male e dal peccato,nella pace della tua dimora.

per Cristo nostro signore.℟. amen.

Benedizione e congedo

Il Vescovo:

il signore sia con voi.℟. e con il tuo spirito.

sia benedetto il nome del signore.℟. ora e sempre.

il nostro aiuto è nel nome del signore.℟. egli ha fatto cielo e terra.

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Quando il Vescovo è giunto alla sede si esegue il

Canto

tu Mi Guardi dalla CroCe

(Anonimo - attribuita a W. A. Mozart)

tu mi guardi dalla crocequesta sera mio signored intanto la tua voce mi sussurra: dammi il cuor.

Questo cuore troppo ingratodeh, comprenda il tuo dolor!e dal sonno del peccatolo risvegli, infin, l’amor!

Madre afflitta, tristi giorniho trascorso nell’error!Madre buona, fa’ ch’io tornilacrimando al salvator!

Il Vescovo tiene la meditazione sul mistero della Croce.

Vi benedica dio onnipotente,padre X e Figlio X e spirito X santo.℟. amen.

andate in pace.℟. rendiamo grazie a dio.

Al termine la schola esegue il

Canto

staBat Mater

(Zoltan Kodaly)

stabat mater dolorosa juxtacrucem lacrimosa dum pen-debat Filius.

Cujus animam gementemcontristatam et dolentempertransivit gladius.

Fac ut ardeat cor meum inamando Christum deum utsibi complaceam.

Quando corpus morietur facut animae donetur paradisigloria.

la Madre piena di dolorestava accanto alla croce dacui pendeva il Figlio.

la sua anima gemente, pienadi tristezza e dolore fu trafittada una spada.

Fa’ che il mio cuore arda nel-l’amare Cristo dio per esserea lui gradito.

Quando il corpo morirà, fa’signore che all’anima sia do-nata la gloria del paradiso.

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a Cura dell’uFFiCio per la liturGia

della dioCesi di padoVa

e dell’uFFiCio per la pastorale della Città di padoVa

Centro grafico diocesano

Immagini:

« Via CruCis »seC. XViii

olio su tela

BasiliCa di santa Maria assunta nella Cattedrale

padoVa

stampato su carta ecologica con inchiostri formulati su base vegetale senza distillati di petrolio