di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola...

6
1 di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio Meteorologico TUSCULANO 1879

Transcript of di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola...

Page 1: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

1

di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio Meteorologico

TUSCULANO 1879

Page 2: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

2

NOTIZIE INTORNO

All'OSSERVATORIO METEOROLOGICO TUSCULANO

OCCASIONE DEL SUO STABILIMENTO

Fin da quando l'ampio e sontuoso fabbricato della villa tusculana di Mondragone fu dalla munificenza del suo proprietario l'ecc.mo sig. principe D. Marcantonio Borghese applicato ad usi letterarii e scientifici, sovvenne al ch. P. Secchi l'idea di istituirvi una serie regolare di osservazioni meteorologiche, le quali per la opportuna esposizione di quel sito, e per la loro relazione con quelle che pensava stabilire alla sommità di Montecavo, e sul ciglio più avanzato de'colli tiburtini, sarebbero state di immensa utilità per uno studio serio sul clima di Roma che tanto era a cuore di quel sommo scienziato. Ma tal disegno non dovea eseguirsi completamente se non dopo la sua dipartita da questa terra, e precisamente in quel tempo che un altro suo desiderio solennemente manifestato sul letto di morte ebbe una vergognosa ripulsa: ciò che destò meritamente 1'indegnazione di tutta Roma, della vera Italia, de'più distinti nostri scienziati, e di quelli di straniere nazioni. Non volendosi, nè dovendosi, in seguito di quell'obbrobrioso fatto, lasciare interrotta la pubblicazione del Bollettino meteorologico da lui fondato (opera che gli ha meritato sommo onore, per essere la prima di tal genere in Italia, e avere aperto una via seguita poi da molti altri) era troppo conveniente che vi fossero osservazioni originali degli incaricati a continuarla. A questo fine fu fissato che uno degli antichi colleghi del p. Secchi nell'insegnamento delle scienze naturali, e che aveva avuto mano nell’erezione od implicazione di altri osservatorii sì in Europa che fuori, col beneplacito del sullodato sig. principe Borghese, stabilisse per ora i più essenziali apparecchi ed un sistema regolare di osservazioni nel luogo più opportuno di detta villa.

SITUAZIONE DELL' OSSERVATORIO È la villa di Mondragone posta sopra il dorso di quella pendice che dal cratere esterno del sistema vulcanico laziale discende verso settentrione, ed è separata dalla cresta più alta del Tuscolo per mezzo di piccoli avvallamenti che la rendono abbastanza isolata dalla parte di SE, rimanendo al tutto libero e depresso in proporzione dell'altezza l'orizzonte della marina

da SSW ad WNW, e de'lontani monti da NW ad E. Sull'angolo del massiccio fabbricato che più sporge verso settentrione con aperture a NW e NE si trova il gabinetto meteorologico ove fanno capo i misuratori del vento e della pioggia, é collocato il barometro, e son campati fuori della fabbrica gli strumenti termometrici difesi convenientemente dalle radiazioni. La latitudine N di questo punto é prossima a 4t°, 4s', 30"; la longitudine di o°, 14', 30" ad Est della cupola di S. Pietro in Roma. L'altezza della vasca del barometro, come si è accennato già nel Bullettino, può assumersi di 435 metri sul livello del mare, fino a tanto che, ottenuta una serie sufficiente di comparazioni barometriche coi due osservatorii di Roma, possa determinarsi con misura più esatta. L'altezza delle finestre meteoriche sul suolo immediatamente sottoposto è di metri 18,70. Questo suolo poi, è formato da un alto scaglione il quale si stende in ampio piano erboso dinnanzi la fabbrica, e quindi scende a piombo per altri t2 metri sulla continuazione del declivio che in quel punto è fortissimo: così che anche gli alberi più vicini quivi piantati non levar la cima al di sopra della spianata. II pluviometro in uso costante ha la bocca a 24°'.50 sopra il livello di detto suolo; 1'anemoscopío e 1'anemometro emergono dal punto più elevato della casa a circa 31 metri sopra il livello della spianata, e 447,5 su quello del mare.

QUALITA’ E COLLOCAZIONE DEGLI STRUMENTI

Gli strumenti meteorologici de'quali è dotato finora l'osservatorio consistono in un Barométro Fortin, e due aneroidi; un anemometro, di Robinson munito di contatore 'elettro-magnetico, una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri di August, due termometrografi di Six e Bellani, termometri orizzontali a massimi e minimi, termometro a fionda, actinometro di Arago, nefoscopio del P. Braun; evaporimetro , tre pluviometri , elettroscopio di Peltier, ed altri pezzi di ricambio, o per osservazioni volanti. Altri apparecchi appartenenti allo studio della meteorologia sono riservati alle dimostrazioni di scuola, come il radiometro di Crookes, l'igrometro di Saussure, l'igrometro di Regnault, i termometri a rovesciamento di Negretti e Zambra per le mine

Page 3: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

3

e le profondità del mare, l'ipsometro di Wollaston e 1' anemometro di Wolfmann ed altri somiglianti. I termometri sono esposti a NW e difesi da un'ampia gabbia di modello scozzese (Louvre-boarded box) larga 1m.25, alta 1m., e sporgente fuori del muro 0m.60. Essa ha le pareti verticali formate da .doppia persiana, le sottili stecche dell'esterna inclinate all'infuori, quelle dell'interna all'indentro, correndo tra l'interna e 1' esterna uno spazio libero di oltre a un centimetro e verniciate tutte di biacca. Il fondo é doppio pur esso, distante 1' uno dall' altro due centimetri con ispessi fori. aperti alter-nativamente: il cielo ancor doppio, la fodera interna forata come i fondi, l'esterna munita di un caminetto nel centro. L'effetto della ra-diazione resta così escluso completamente, e la circolazione dell'aria è talmente assicurata, che un ventilatore di Cantoni applicato al Psicrometro non ne altera sensibilmente la lettura. Dalla parte dinnanzi vi sono due invetriate tra le quali può circolare, l'aria esterna; e la lettura si eseguisce aprendo solo la prima. I termometri d'uso quotidiano sono 1° due gemelli ad uso di psicrometro, l'uno de'quali tuttora bagnato pèr mezzo di un sifoncino , del qual metodo nei nostri paesi non soggetti a durevoli gelate é assai più da fidarsi che non l'altro del bagnarlo previamente ciascuna volta, e. dà ottimi risultati. Essi furono commessi a posta alla fabbrica de'fratelli Alvergniat, divisi a decimi di grado assai spaziosi, e che diligentemente comparati col campione presentano errori per lo più trascurabili: 2° due termometri orizzontali a massimi e minimi acquistati alla fabbrica di Duroni a Torino, divisi a quinti di grado: 3° un termometrografo costruito da Alvergniat, e diviso a semplici gradi: 4° un termometro a fionda, quale é in uso nelle stazioni francesi, e serve di riscontro per verificare f alterazione prodotta sui termometri esposti nella gabbia, se questa venisse a riscaldarsi sensibilmente di estate nelle ore avanti il tramonto. Dove ciò accadesse, si ha in pronto un altra muta di strumenti comparati coi primi, da esporre all'apertura NE nelle ore pomeridiane. Per lo studio della radiazione solare si tengono esposti secondo la stagione nell' uno o nell'altro de'due terrazzi attigui al gabinetto i termometri a palle lucida ed annerita, e chiusi nel vuoto, costruiti pur essi con molta - precisione dagli Alvergniat, e divisi in quinti. di grado. I1 sostegno comune ha due movimenti in altezza e in azimut; una rete metallica a maglie larghe difende il tutto dagli urti accidentali, eccetto dalla parte de'bulbi che restano interamente scoperti, e sono rimessi

dopo ciascuna .osservazione nella direzione giusta dei raggi solari. Il Barometro è della fabbrica di Deleuil con camera di largo calibro (circa t4 millim.) e si tiene sospeso nell'interno di una vetrina atta a ripararlo dagli urti e dalla polvere, ed il pozzetto è mantenuto nella posizione naturale da tre viti con leggera pressione, affine di evitare gli ondeggiamenti nell'aggiustare. il livello ed il nonio. Questo strumento è uno dei pochissimi, tra gli acquistati a sue proprie spese dal .compianto P. Secchi, che ora stiano nelle mani cui egli morendo li affidò; e però si conserva qual memoria doppiamente cara di quel grand'uomo. Non porta alcun numero, e nelle relazioni dello stesso P. Secchi è contraddistinta da o P. Denza, coll'abilità o la cortesia chemaltri somiglianti come N. o. 11 ch lo distinguono, lo ha recentemente riscontrato sul posto con altro precedentemente comparato col campione di Moncalieri, che è quello onde s regolati i barometri delle altre stazioni che formano la Corrispondenza alpina-appennina: e ne ha dedotto che:

Camp. Moncal. - N. o = + omm. 39,

e questa è la correzione applicata nelle correnti pubblicazioni insieme con quella della temperatura. 1 confronti fatti in altra epoca dal eh. P. Secchi del N. o col campione del Collegio Romano, e col N. s dell'ufficio centrale tenderebbero a far considerare tale correzione come insufficiente, se si volesse far concordare coll'uno o l'altro di questi ultimi, dovendosi aggiungere 0mm.3 di più pel primo, e 0mm.2 pel secondo. Ma l'impossibilità di verificare direttamente tali dati, ne ha indotti a servirci della correzione per Moncalieri, il cui valore é ben conosciuto, ed ha una applicazione sì estesa. La direzione del vento é data da una banderuola formata di due rettangoli di 60 centim. di base per 20 di altezza che fanno tra loro sull'asse di rotazione un angolo di circa 22.° Le indicazioni sono date per ora da un ampio cerchio fisso alla parte inferiore dell'asta la quale trapassa la volta sottoposta, e può leggersi il rombo anche di notte sul passaggio che mena al gabinetto. La velocità è misurata da un mulinello di Robinson, costruito dal meccanico E. Brassart, di tal diametro che un giro corrisponda a io metri di velocità: ad ogni giro viene interrotta la corrente che agisce sull'elettromagnete del contatore, il quale è fatta sul modello di quelli usati nel meteorografo del P. Secchi, e collocato nel gabinetto.

Page 4: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

4

L' imbuto del pluviometro stabile è situato sul tetto stesso del gabinetto, lontano da ogni ostacolo, ed ha 1' imboccatura cilindrica alta 20 centim. con diametro di 60. II misuratore é semicilindrico, stretto fortemente colla faccia piana ad un solido sostegno; e la sua sezione é circa la duodecima parte di quella dell' imbuto ricevitore. Così è facile la lettura di frazioni minori d'un decimo di millimetro; il tubo poi é graduato in parti di uguali capacità del misuratore con ripetute prove. Un altro pluviometro che ha servito per varii anni, situato a differente altezza ed esposto diversamente, continua tuttora ad osservarsi, affine di stabilire la differenza delle due indicazioni e rendere le antiche osservazioni comparabili colle attuali. Un terzo, che alla bocca ha un area di looo centim. quadrati, e però dà un centesimo di millimetro per ogni centimetro cubico, servirà allo studio delle differenze solite osservarsi nelle quantità raccolte a differenti altezze, e diverse esposizioni. Per la misura dell'evaporazione si usa il consueto vasello cubico con vite micrometrica: si ha però la cura di tenerlo immerso in altro più capace e fornito di acqua presso a poco allo stesso livello: ma verrà questo apparecchio in appresso sostituito, o almeno accompagnato da altro più ragionevole, che possa dare risultamenti meno favolosi degli ottenuti comunemente.

SISTEMA DI OSSERVAZIONE.

Le osservazioni, attesa la mancanza oggimai troppo sensibile di apparecchi registratori, si fanno il più che si può frequentemente: le ore fisse essendo le 7 e 9 del mattino, le !2, e le 3 e s della sera, quante cioè bastano a determinare le medie diurne coi metodi più usuali. Queste però vengono intercalate con altre tra le ore 5 del mattino e le 10 di notte, fino al numero di !i, o anche più, con intervalli quanto è possibile di un ora e mezza. Si presta poi un attenzione speciale ogni qual volta il barometro si appressa ad un massimo o ad un minimo, affin di ottenere la configurazione della curva , e i momenti degli: estremi: ovvero quando si nella pressione e si ancora in altri elementi, si scorge la tendenza a qualche variamento straordinario. I massimi e minimi di temperatura, e la quantità diurna della pioggia sono rilevati alle 9 pom. l'evaporazione, e la somma totale della velocità del vento, a mezzodì. Le osservazioni delle ore 7 ant., 12, 3 e 9 pom. come quelle che in seguito ad cena antica tradizione furono adottate per Roma dalla prima istituzione del Bullettino meteorologico del Collegio Romano, vengono pubblicate per esteso

nell'attuale continuazione di quel periodico. La Rivista de'fenomeni, meteorologici d'ogni mese, il cui uso è divenuto oggimai sì rune tanto in Italia che fuori, e che, se non c'illudiamo, fummo noi i primi ad introdurre, seguiterà a formarsi coi dati raccolti in questa stazione, riscontrati con quelli che giornalmente si pubblicano in Roma, e gli altri che gentilmente ci vengono comunicati dalla stazione superiore di Monte Cavo. Così potrà continuare ad aversi una Rivista mensuale dei fenomeni di Roma e suoi dintorni, quale oramai non può più aspettarsi dall'osservatorio del Collegio. Romano sollevato com’è ad un grado superiore, d'onde appena può gettare uno. sguardo fugace sopra alcuni elementi raccolti d'ogni parte d'Italia. I sunti decadici poi , colle medie generalmente prese, secondo l'uso delle stazioni italiane, dalle ore 9 ant. 3 e 9 pom. (quelle della temperatura, dalle dalle 9 ant., 9 pom. mass. e min.) sono inseriti nella pregevolissima Raccolta delle Osservazioni fatte nelle stazioni della Corri-spondenza meteorologica italiana Alpina-ap-pennina, pubblicate per cura del Club Alpino italiano. Questa corrispondenza, la quale ve-ramente fa onore all'Italia, fu istituita con savio consiglio , e con zelo indefesso diretta da quell'insigne cultore della Meteorologia e scienze affini che é il chino P. Francesco Denza Barnabita, Direttore dell'osservatorio di Mon-calieri centro della medesima Corrispondenza. Essa conta al presente tu stazioni, e presto ne conterà assai di più, la maggior parte situate ne' più importanti ed elevati luoghi della penisola; e ci fu sommamente caro l'invito fattone dallo stesso eh. Direttore di voler connettere questa nuova stazione colla vasta rete delle precedenti.

CONDIZIONI VANTAGGIOSE DI QUESTA STAZIONE

Tale é il sito prescelto, tali gli strumenti adoperati, e tale il metodo usato nel primo impianto del nuovo osservatorio. L'esperienza che si verrà acquistando col succedersi delle stagioni in tutto il primo anno, suggeriranno in seguito i più opportuni consigli _ per ricavare il miglior profitto dalla positura di un luogo da persone idonee stimato eccellente così in sé, che inverso altre stazioni .ne' dintorni di Roma. Certo le circostanze non potrebbero essere più favorevoli per lo studio, sia assoluto sia ancor relativo, della temperatura nell'aria e nel suolo, delle correnti aree, e della radiazione solare: cose tutte sempre malagevoli e spesso impossibili ad ottenere nel centro di una città come Roma. Quivi le vie e le piazze lastricate di lava, ardenti e polverose la

Page 5: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

5

state, umide e fangose l'inverno, i muri e i tetti delle fabbriche, le torri e le cupole sporgenti d'ogni parte a grandi altezze, i fumaiuoli in continua azione, non possono non influire sensibilmente sulle correnti, la temperatura, I' umidità, e la trasparenza dell'aria: E questo è il motivo, pel quale, anche non tenendo, conto delle ragioni di giustizia e di equità che vi sono implicate, quanti s'intendono di queste cose hanno altamente disapprovato il concetto di stabilire un osservatorio normale, annessovi un ufficio centrale di Meteorologia, nella positura appunto meno dicevole che possa trovarsi in Roma. Fino a tanto che trattavasi di uno stabilimento privato, principalmente diretto agli studi astronomici, in un tempo in cui la meteorologia ancor bambina stava sotto la tutela dell'astronomia, ben s'intende che, ottime essendo le condizioni del luogo per lo scopo principale, si cercasse di adattarle alla meglio anche al secondario. Anzi non essendovi ancora una istituzione speciale per la meteorologia, le osservazioni fatte al Collegio Romano per opera dei celebri astronomi P. Francesco De Vico, e P. Angelo Secchi, e perché parte di una lunga catena tradizionale, e perché dirette da uomini tali, sono state stimate di gran valore, tuttoché eseguite in condizioni assai sfavorevoli. Né si vuol, negare che osservazioni stabilite nel centro di una popolosa città non presentino un interesse locale; perché infine mostrano in quali condizioni vivono gli abitanti di quella, e servono di più a conoscere l'influsso che esercita lo stato atmosferico sullo sviluppo e la propagazione de'malori prevalenti ne! popolo: ed é per questo motivo che in Roma dall'osservatorio del Campidoglio vengono comunicate agli uffici di città le notizie meteoriche che interessano i cittadini, e se ne conserva la memoria per disteso negli atti di una accademia che porta un celebre nome. Ma quando si tratti di una pubblica Istituzione destinata ai progressi della Meteorologia italiana, l’addossarla ad un osservatorio posto in aggiunti tanto diversi da quello scopo, e adattati principalmente alle ricerche astronomiche, è cosa che niun savio saprebbe spiegare senza ricorrere ad occulti e meschini intendimenti i quali abbiano suggerito quella strana determinazione. E di vero, in tutte le grandi nazioni, ad assicurare i progressi della Meteorologia si é tenuta una strada diametralmente opposta. Dapprima fu questa scienza separata da quella che era stata la nutrice assidua della sua infanzia, cioè dall'astronomia,

quindi posta in circostanze da svolgersi per sé medesima, erigendo osservatorii puramente meteorologici, o tutto al più anche magnetici, forniti di tutto punto, diretti da persone dedicate unicamente a tali studi , e situati in condizioni tali da assicurare un indagine de'fenomeni atmosferici scevra quanto si possa da estranee influenze, cioè lungi da'centri popolosi, ed esposti all'azione libera dell'aria e del sole. Il eh. meteorologo, non meno che astronomo, P. Secchi avea salutato con gioia questa ragionevole immutazione, e volentieri l'avrebbe veduta attuarsi anche in Roma. Anzi in qualche modo avea prevenuto un simile movimento, divisando il costituire, per base di un fruttuoso studio del clima di Roma, stazioni situate all'intorno in posti che meglio riempissero le accennate condizioni. I lettori del suo Bullettino Meteorologico ben sanno quanta importanza quel grand'uomo collocasse nelle osservazioni da lui promosse sul mare a Civitavecchia, sui monti albani a Montecavo, e sull'alta pianura di Grotta Ferrata. Noi stessi poi siam testimoni del quanto si rallegrasse vedendo per opera di un suo collega sorgere un piccolo osservatorio nella parte più elevata, e liberamente esposta della città di Tivoli e di quanto desiderasse lo stabilimento di una stazione regolare su queste apriche colline (1). Ora non crediamo di lusingarci vanamente se ci stimiamo migliori interpreti delle idee di quel sommo scienziato, compiendo presentemente coll'opera quel suo desiderio, che non coloro i quali dopo avere disconosciuto i diritti che egli morendo solennemente affermava, e lacerato la carta su cui con gelida mano scrisse un' ultima. supplica (2) (tuttoché bene accolta in alte sfere), stanno ora schiacciando sotto un estraneo peso l'osservatorio da lui fondato, e levato in si alta fama: né di ciò contenti ne denigrano il nome di scienziato attribuendogli imperdonabili errori (3), e vantandosi pubblicamente di volerli correggere da maestri (4).

Dicembre 1879.

P. FELICE CIAMPI S.J.

Direttore.

Page 6: di Padre Felice Ciampi S.J. Direttore dell’Osservatorio ... oss.meteo 1879.pdf · una banderuola a doppia lamina, un termometro riscontrato col campione di Parigi, due psicrometri

6

CITAZIONI (1) Nella nota che il P: Secchi pubblicò nel num°. di Ottobre 1896 (ag. 83) dei BulIettino Meteorologico del Collegio Romano, sul nuovo osservatorio da  lui eretto a Montecavo, così dice: “Aggiungo che  la stazione  nostra  (di Montecavo)  è  aumentata  di merito  scientifico  dal  fatto  che  a  un  terzo  dellʹaltezza  del monte, abbiamo lʹOsservatorio di Grottaferrata, che forma. una stazione intermedia n con la bassa in Roma. Che se vi si agginnga quella di Velletri ancor essa  in attività dallʹaltro  lato quasi diametralmente opposto, e  l’altra potrà presto mettersi al lato di Mondragone, ove già si osserva la pioggia, vedremo che con questi punti il gruppo deʹ colli  laziali è sufficientemente studiato; campo  importantissímo, per  la scienza, per 1ʹagricoltura, e per lʹigiene essendo esso  il centro principale di coltura de’ nostri   vini e de’ cereali, e  il rifugio sanitario degli abitanti  della capitale nella estiva stagione malsana in Roma”.      (2) Nel Testamento olografo del p.Secchi si legge questa aggiunta scritta sui letto di morte tre giorni prima del suo passaggio a miglior vita.      “Ultima  volontà  –  sarebbe  una  preghiera  che  io  faccio  al  Governo  di  S.  M.  il  Re  Umberto,  che l’osservatorio fosse lasciato a servizio dell’istruzione ecclesiastica dé Chierici esteri. Fin da quando accettai di restarvi  a  Direttore,  lo  feci  solo  a  questo  titolo  di  conservare  al  Papa  questo  Stabilimento,  il  quale  gli appartiene,  come dissi  allora, per  concorso primario di  fondazione  e  spese  fatte per  esso, per non pochi strumenti suoi direttamente, e perché me ne mostrò aperto desiderio e perché è costruito sulla Chiesa che a lui è addetta. Il governo non ha bisogno di quei pochi strumenti, ormai vecchi, e discesi col tempo al disotto della scienza, ma per l’istruzione sono preziosi. – Questo è il mio desiderio e spero che sarà esaudito.                                                                                                                              P. Angelo Secchi”.      (3) Vedi  il num. 31 Luglio 1879 del citato Bullettino, ove si difende  il Secchi dalla  taccia dî non essersi accorto di errori madornali cui conducevano i suoi strumenti.      (4)  Il  rítardo della  stampa del presente  foglio  ci permette di  copiare  le  seguenti parole dette dal  socio Blaserna nella seduta del 7marzo 1880, nellʹAccademia di Roma chiamata de’ Lincei, e riferite nella Gazzetta Ufficiale del 19 marzo pag. 1170. “ Il Direttore della Meteorologia Italiana prof. Tacchini pensa seriamente a sostituire gli istrumenti magnetici difettosi con altri che rispondano interamente ai bisogni scientifici moderni.”       E questi poi diconsi gli ammiratori del P. Secchi!