di Max Factor La cosmesi spinge la produzione In breve...indicano in 400 milioni di euro il re...

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Fonte: Cosmetica Italia Comunicazione Ricerca & sviluppo Manutenzione Macchinari Costi di produzione Utilizzo impianti Occupazione 41 46 18 35 35 32 34 53 51 76 59 59 62 51 6 3 6 6 6 6 15 Diminuzione Costante Aumento Le dinamiche del settore Le previsioni degli imprenditori della cosmetica per il 1° semestre 2015 sull’andamento di occupazione, utilizzo degli impianti, costi di produzione e investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi macchinari, manutenzione e comunicazione (valori in %)

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Page 1: di Max Factor La cosmesi spinge la produzione In breve...indicano in 400 milioni di euro il re cupero dei ricavi da qui al 2016 per il mercato televisivo (7,6 miliardi nel 2014). Secondo

18 Impresa & territori Il Sole 24 OreGiovedì 8 Gennaio 2015 ­ N. 7

MEDIA

Televisione. Aumentano le piattaforme di video on demand in Italia ­ Ericsson: in un anno «streamer» cresciuti del 7%

Hi-tech e streaming per il 2015In dirittura d’arrivo l’offerta pay in fibra - Mercato in attesa dello sbarco di Netflix

Andrea Biondi

pGli ultimi due sussulti sono ar­rivati sul filo di lana del 2014. Il 29 di­cembre si è saputo che Sky ha ac­quistato da Class Editori la possibi­lità di trasmettere sul canale 27 del digitale terrestre. Il 30 dicembre Wuaki.tv, servizio video on de­mand (nato in Spagna dove ha 1,4 milioni di clienti, ma appartenente al gruppo giapponese Rakuten) ha comunicato di aver avviato le spe­rimentazioni in Italia. Equilibri tut­ti da verificare fra i player tradizio­nali e nuove abitudini di consumo. Questi ultimi due ultimi due fuochidel 2014 alla fine altro non fanno checonfermare  che  tra  questi  due estremi si giocherà la partita della tv nel 2015. 

Il redde rationem sulla Pay tvIl primo caso ­ il raddoppio di Sky sul digitale terrestre ­ è stato prece­duto nei mesi scorsi da indiscrezio­ni e smentite sullo sbarco in grandestile della tv di Murdoch nel digita­le terrestre in Italia, così da compe­tere con i rivali di Mediaset sul ter­reno della tv generalista e della rac­colta pubblicitaria sul Dtt. Questa lettura ­ legata anche al fatto che Mediaset a partire da metà anno avrà i diritti della Champions per leprossime tre stagioni e che vedreb­be quindi Sky nella posizione di chiattacca i rivali sul loro stesso terre­no ­ è stata smentita con forza dal­l’emittente della galassia Murdoch.Del resto Sky vive di abbonamenti e ha fatto sapere che non intende sentire  neanche  lontanamente parlare di cambiamenti nel busi­ness model. Certo è che il canale 27 si è presentata come una buona oc­casione per la vicinanza con il 26 dove Sky già trasmette con Cielo. Resta da capire quale sarà la situa­zione  per  la  trasmissione  della Champions  dalla  stagione  2015­2016. In casa Mediaset è nata la nuo­va Premium in cui entro gennaio la 

spagnola  Telefonica  dovrebbe perfezionare  l’ingresso nell’azio­nariato, con il versamento di 100 milioni per una quota dell’11,1 per cento. Il gruppo di Cologno è alla ri­cerca di altri soci. Per alcuni analistinon sarebbe peregrina la strada cheporterebbe a Sky, anche come con­tropartita per trovare un accordo sulla Champions. 

Mercato in (lieve) ripresaPer ora sono voci, ma il quadro è fluido. Volendo dare alcuni flash: laRai è attesa a passaggi cruciali su governance e canone e come ha spiegato il premier Renzi sarà al centro dell’azione del Governo ad 

aprile; fra gli editori stanno guada­gnando spazi Viacom, ma soprat­tutto Discovery Italia, che nel 2014 si è confermato terzo editore na­zionale per share: 6% (6,7% duran­te le festività), in crescita dell’8% ri­spetto al 2013. Il tutto in un contestogenerale in cui forse da quest’anno dovrebbe ritornare a far capolino laripresa. «Dopo una fase di crescita fino al 2010 e dovuta essenzialmen­te allo sviluppo della Pay­tv, i ricavidel mercato televisivo italiano vi­vono una fase di forte contrazio­ne», afferma Emilio Pucci di e­Me­dia Institute. «Tant’è ­ aggiunge ­ che per la prima volta i ricavi sono scesi sotto lo 0,5% del Pil naziona­le». Varie stime, fatte da società co­me e­Media o It Media Consulting,indicano in 400 milioni di euro il re­cupero dei ricavi da qui al 2016 per ilmercato televisivo (7,6 miliardi nel

2014). Secondo Pucci sono a questopunto 4 i fattori decisivi. Alla rifor­ma del canone ­ con conseguente recupero anche parziale o progres­sivo dell’evasione ­ si unisce l’arri­vo della broadband tv (entro i primimesi dell’anno dovrebbe arrivare alla piena operatività l’accordo fra Sky e Telecom sulla trasmissione attraverso la rete in fibra con deco­der ad hoc), uno sviluppo maggioredelle offerte internet­video gratui­te e il probabile nuovo ingresso di operatori come Netflix. 

Nuove abitudini di consumo«L’evoluzione del mercato ­ dice Augusto Preta, di It Media Consul­ting – dimostra che il digitale ha de­terminato cambiamenti radicali in un periodo di 5 anni. Internet ha unapotenzialità distruttiva molto più forte, con accelerazioni legate alla tecnologia ampiamente più rapide.È quindi ipotizzabile che in 2­3 anniil mercato possa subire trasforma­zioni ancora più sconvolgenti, ma questo richiede infrastrutture co­me la banda ultralarga». Che sono ancora carenti, è vero. Ma le nuove tecnologie, unite ad altre modalità di  fruizione,  stanno prepotente­mente  bussando  alla  porta. Wuaki.tv non è di certo Netflix (di cui in Italia si attende lo sbarco, perfine anno o nel 2016 secondo indi­screzioni), ma il fatto che un altro operatore (appartenente al terzo gruppo di e­commerce mondiale) si aggiunga a un’offerta di video in streaming on demand coperta in Italia da SkyOnline, Infinity (Me­diaset), Chili.Tv (che dal canto suo ha previsto di aggredire 4 mercati europei), Google Play, non è da tra­scurare. Anche perché ci sono stu­di che invitano a non fare questo er­rore. Il ConsumerLab di Ericsson, per esempio, ha individuato nel­l’incremento della visione in strea­ming uno dei 10 principali trend del2015 dei consumatori nel mondo. E 

la declinazione italiana dello studio“Tv & Media 2014” (basato su inter­viste a oltre 23mila persone in 23 Pa­esi diversi) su questo punto è chia­ra. In Italia nel 2014 l’80% degli in­tervistati ha dichiarato di vedere regolarmente contenuti streamingrispetto a un 79% che dice di vederela tv. Rispetto al 2013 gli streamer sono cresciuti di 7 punti, mentre i “traditionals” sono diminuiti di cir­ca 11 punti. 

Tecnologie e businessIl consumo sta quindi diventando sempre più interattivo. Emerge in­fatti che gli italiani, mentre guar­dano la tv, interagiscono con altri device come smartphone e tablet. Il 44% lo fa per approfondire i con­tenuti che sta guardando; il 29% nediscute online. Partendo da qui la ricerca di Ericsson delinea le ca­ratteristiche chiave della tv del fu­turo. Innanzitutto il contenuto tv diventa vieppiù centrale, al di là del medium. Poi la qualità della vi­sione finirà per essere sempre di più l’ago della bilancia. Secondo la ricerca l’Hd è ritenuto fondamen­tale per il 56% degli italiani e circa il30% è disposta a pagare per averla.Anche le aspettative degli italiani sulla tv 4K sono alte: uno su 5 è di­sposto a mettere mani al portafogliper garantirsela. Infine le nuove tecnologie permettono di aprire riflessioni anche sui modelli di bu­siness. Se da una parte, infatti, me­no del 10% degli intervistati da Eri­csson preferirebbe un modello a pagamento mensile per servizi ti­po Youtube rispetto a uno basato sulla pubblicità, il discorso cambiaper le serie Tv, per le quali più del 40% sarebbe disposto a seguire unmodello  a  pagamento.  Tutto  il contrario dello sport: meno del 15% degli appassionati vorrebbe lapubblicità tradizionale.

.@An_Bion© RIPRODUZIONE RISERVATA

I PRINCIPALI OPERATORILa sfida fra Sky e Mediasetarriva alla resa dei contisu Champions League e DttPer la Rai riflettori puntatisu governance e canone

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Fase di espansionedovuta essenzialmente allacrescita del mercato della Tva pagamento (Sky Italiae Mediaset Premium) e,in parte, allo sviluppodella Tdt

Fase di contrazionederivante dalla crisi degliinvestimenti pubblicitari,e dallo “stallo” del mercatodella Tv a pagamento

L’evoluzione del mercato Tv

How to Spend it. Domani con il Sole

Moda e lussosul grattacielopiù alto d’Italiadi Nicoletta Polla Mattiot

T renta camicie, 10 borseda  lavoro,  25  paia  discarpe, 20 abiti, 20 paia

di occhiali, 15 cinture, 20 cra­vatte, 5 orologi, 2 zaini. E poi: truccatore, parrucchiere, vi­deomaker,  fotografo,  assi­stente, stylist, modelli. Il tuttotrasportato a piedi e con un montacarichi  edile,  al  cin­quantesimo  piano,  nel  bel mezzo di un cantiere aperto, condividendo gli spazi e i tem­pi con le squadre degli operai e dei tecnici al lavoro (circa 400 persone). È nato così, a 202 metri di altezza, su quella che sarà la torre più alta d’Ita­lia, il servizio di copertina del nuovo How to Spend it, in edi­cola domani con il Sole24Ore.

Un numero speciale, dedi­cato ai desideri e alle passioni maschili, in vista di Pitti Uo­mo e delle sfilate milanesi. Unnumero unico, a partire dalla scelta del set a cielo aperto, il capolavoro verticale di Arata Isozaki, nel cuore di Citylife.Sul tetto di Milano, che rap­presenta, come racconta l’ar­chitetto, «la voglia e la capaci­tà di guardare avanti e di evol­vere della città», il Duomo, l’Ippodromo,  il  Castello,  le piazze e i grattacieli sono pez­zi di un unico disegno croma­tico incorniciato dalle Alpi.

Nei due giorni della nostrapermanenza  lassù  abbiamo abusato della pazienza delle squadre con il saliscendi del­le luci, delle attrezzature, de­gli stand carichi di abiti; gi­ganteschi camion e betonierehanno convissuto a fianco di sete, pelli, pezzi unici di oro­logeria  e  tessuti  sartoriali. Abbiamo rischiato di collau­

dare i getti dell’impianto an­tincendio per il vapore dellosteamer, sempre acceso perrinfrescare gli abiti. Abbiamopassato  uno  spazzolone  da pavimento, magicamente re­cuperato da uno degli operai,per ripulire una parte di tettodai detriti e, per non perdere tempo, abbiamo fatto cam­biare i modelli all’aperto, im­provvisando un piccolo ca­merino con i pannelli per lacoibentazione, sotto lo sguar­do allibito dell’operatore gru proprio sopra di noi.

How to Spend it, per que­sto mese di gennaio, ha sceltodi guardare in alto e dall’alto,per iniziare il nuovo anno dauna  prospettiva  diversa,  a 360  gradi,  confidando  inquello che Umberto Verone­si, proprio dalle pagine delgiornale, ribadisce: «Al di làdelle preoccupazioni econo­miche e dello stallo del Pil, ri­cordiamoci che siamo i priminella classifica del livello diciviltà. L’Italia precede l’In­ghilterra e moltissimi Paesi evoluti per longevità, salute,sicurezza. Queste sono le ra­gioni  di  ottimismo  su  cui puntare per iniziare con slan­cio e fiducia il 2015». 

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MODA E BEAUTYMarilyn testimonialdi Max FactorDopo oltre 50 anni dalla sua morte, il mito di Marilyn Monroe continua ad affascinare il mondo. La diva è infatti stata scelta da Max Factor come ambasciatrice globale glamour del marchio. Online la gallery di Marilyn sul set e nei backstage.

www.moda24.ilsole24ore.com

In breve

RETAILCamicissima aprea Gibuti e Reunion

Camicissima, marchio italiano di camiceria, continua la sua espansione internazionale. In dicembre sono stati aperti i negozi di Gibuti (capitale dell’omonimo Paese africano) e a Saint Pierre, principale città di Reunion, territorio d’oltremare francese e meta importante del turismo internazionale oltre che francese grazie al piacevole clima tropicale.

EDITORIA ONLINEBaco Luxury spiega l’artigianalitàSarà presentato oggi a Milano Bacoluxury.com, primo magazine online interamente in inglese, dedicato ai marchi di nicchia del made in Italy e a tutte le realtà artigianali attive nel settore della moda e del lusso. 

STILI&TENDENZE

Marika Gervasio

pSono ottimisti gli imprendi­tori della cosmetica per l’anno appena iniziato con previsioni diincremento dell’occupazione e degli investimenti in ricerca e sviluppo, comunicazione e ca­pacità produttiva. La tendenza emerge dalle rilevazioni effet­tuate nel secondo semestre del 2014 da Cosmetica Italia, secon­do cui le previsioni degli opera­tori sugli indicatori industriali del settore per i primi sei mesi diquest’anno registrano comples­sivamente segnali positivi. 

I livelli di occupazione sono increscita, con il 34% degli intervi­stati che ne ha previsto l’aumen­to nel primo semestre 2015, afronte del 20% medio registrato nell’esercizio precedente. 

«Il forte peso degli andamen­ti giudicati costanti dai parteci­panti all’indagine per quanto ri­guarda investimenti strategici come l’allargamento della ca­pacità produttiva,  il  grado di utilizzo degli impianti, comuni­cazione e, soprattutto, ricerca e

sviluppo ­ spiega Gian AndreaPositano, responsabile del Cen­tro Studi di Cosmetica Italia ­unito  alle  dichiarazioni  delleaziende cosmetiche sul ricorsoalla Cig, in deciso calo rispettoallo  scorso  semestre,  confer­mano lo stretto legame di que­sto indicatore con i segnali di ri­presa economica del Paese, an­cora incerti».

Gli investimenti in macchina­ri e impianti, che rappresentano le previsioni degli imprenditoricirca l’ampliamento della pro­pria capacità produttiva,  regi­strano  andamenti  positivi  ri­spetto allo scorso semestre con il35%(contro il 27%) per coloro che prevedono una crescita, e il 59% degli intervistati che preve­

de una stabilità.«Il risultato ­ aggiunge Posita­

no ­ conferma la voglia di ripresadegli  operatori  manufatturieri già manifestata durante il primo semestre del 2014 e nel corso del 2013, dopo un 2012 caratterizzatoda forte incertezza».

Rimangono stabili gli investi­menti in manutenzione, cioè la misura dell’ottimizzazione dellacapacità  produttiva,  indicativi del bisogno registrato dalle im­prese di continuare a garantire lamiglior attività di produzione. Inlinea con gli investimenti sugli impianti, oltre il 90% degli inter­vistati ha investito in maniera stabile o maggiore sulla manu­tenzione, a conferma di una rigo­rosa attenzione alla congiunturaancora in atto, con livelli di man­tenimento  in diminuzione nel 6% delle risposte.

La reale spinta alla competiti­vità da parte delle aziende co­smetiche viene rilevata dagli in­vestimenti in ricerca e sviluppo. Il secondo semestre del 2014 re­gistra, come il primo, una decisa 

previsione di aumento, segnala­ta dal 46% degli intervistati con­tro il 3% che invece indica un ca­lo. «Il 51% degli intervistati ­ sot­tolinea Positano ­ ha dichiarato un investimento costante, a con­ferma della vocazione all'inno­vazione e dello sforzo che il set­tore esprime ormai da tempo in risposta all’incertezza economi­co­politica del Paese».

Gli investimenti in comunica­zione segnalano una forte ripre­sa rispetto al trend negativo del­l’ultimo anno: le previsioni di au­mento salgono dal 25% del di­cembre scorso al 41%, mentre quelle in diminuzione passano dal 24% al 6%. Viene confermatol’andamento degli investimenti pubblicitari di comparto, sem­pre più multicanale e natural­mente orientati verso il web e i social media: le campagne di co­municazione virale, branding e social care delle aziende sottoli­neano l’attenzione all'evoluzio­ne dei mezzi di comunicazione.

Aumentano anche le previsio­ni sul grado di utilizzo degli im­

pianti ­ l’indicatore reale della flessibilità produttiva delle im­prese cosmetiche ­ per questo secondo semestre dell'anno. Le indicazioni  di  andamento  co­stante vengono dal 62% degli in­tervistati, a riprova del modera­to  ottimismo  sulle  evoluzioni dell’economia italiana, ben sor­rette dal 32% delle indicazioni inaumento.  «La  ricerca  di  una maggiore competitività, anche in ambito internazionale, rima­ne un elemento irrinunciabile e prioritario per le imprese di set­tore» aggiunge Positano.

Crescono però le preoccupa­zioni legate ai costi di produzio­ne: gli intervistati che prevedo­no una situazione di aumento deicosti passano dal 31% dello scor­so luglio al 35%, mentre le dichia­razioni di diminuzione scendo­no al 6%. «Una sicura e decisa politica di revisione sulle margi­nalità ­ conclude Positano ­ sarà sempre più necessaria al fine di sostenere al meglio le necessità ele evoluzioni del mercato».

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pGiorgio Armani continua a dare il buon esempio nel soste­nere – con azioni concrete – i ta­lenti creativi di nuova genera­zione. La strada scelta dallo sti­lista è quella di offrire il suo Ar­mani/Teatro,  splendido spazio  firmato  dall’archistar giapponese Tadao Ando, per ospitare lo show di un giovane,non necessariamente italiano.

Per l’imminente Milano mo­da uomo (16­20 gennaio) il for­tunato è Edmund Ooi, che sfile­rà con la collezione autunno­inverno 2015­16 proprio in av­vio della “mini fashion week”,sabato 17, alle 11,30. Prima di Ooisfileranno Corneliani e Zegna, mentre a partire dalle 12,30 il ca­lendario prevedeCostume Na­tional,  Andrea  Pompilio,  Jil Sander,  Les  Hommes,  John Varvatos, Neil Barrett, Versa­ce e Philipp Plein. In una gior­nata così, l’attenzione di stam­pa e buyer italiani e stranieri è assicurata. 

«Il percorso a sostegno dellanuova  generazione  di  desi­gner, iniziato ormai da alcunestagioni, continua ad appassio­narmi – ha spiegato Armani – perché ne vedo concretamentei frutti e cerco di mantenereuna prospettiva internaziona­le. A Edmund Ooi, il designer 

che ho scelto questa stagione, auguro un futuro ricco di sod­disfazioni». Ooi, 27 anni, è ori­ginario della Malesia e vive a Bruxelles;  dopo  la  laurea  in marketing,  fashion  design  e sartoria nel suo Paese, è stato nominato “Most promising de­signer” e “Best avant­garde de­signer”, in occasione del Ma­laysia  international  fashion awards (Mifa), grazie alla suaprima  collezione,  realizzata quando aveva solo 19 anni. 

Dopo le tre collezioni donnapresentate durante la Malaysiainternational  fashion  week, Ooi si è iscritto al dipartimentodi moda alla Royal Academy diAnversa, dove è stato “avvista­to” da Nicola Formichetti (oggianche  direttore  creativo  diDiesel), che ha deciso di vende­re la seconda collezione firma­ta dallo stilista malese nel suo pop­up store di New York. 

«Mi sento incredibilmenteonorato di essere stato scelto da Armani per sfilare nel suo bellissimo teatro – ha detto Ed­mund Ooi –. Per un giovane de­signer come me, l’emozione e la gratitudine per l’opportunitàdi poter mostrare al mondo ilproprio lavoro e ciò in cui credevanno ben oltre ogni parola».

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Emergenti. Lo stilista malese ha 27 anni

Giorgio Armani «offre» il suo teatroa Edmund Ooi

Congiuntura. Il 34% delle imprese prevede la crescita dei livelli occupazionali nel primo semestre 2015

La cosmesi spinge la produzioneUn’azienda su tre stima di aumentare il grado di utilizzo degli impianti

Fonte: Cosmetica Italia

ComunicazioneRicerca & sviluppoManutenzioneMacchinariCosti di produzioneUtilizzo impiantiOccupazione

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Diminuzione Costante Aumento

Le dinamiche del settore

Le previsioni degli imprenditori della cosmetica per il 1° semestre 2015 sull’andamento di occupazione, utilizzo degli impianti, costi di produzione e investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi macchinari, manutenzione e comunicazione (valori in %)

Debutto. Ooi sfilerà sabato 17 gennaio, 1° giorno di Milano moda uomo

ITALIA: INCIDENZA DEI RICAVI DEL MERCATO TV SUL PIL

16141210082006380

360

340

300

320

280

IL TREND IN ITALIA

NUMERO DI CANALI NAZIONALI

2002 2012 2014Generalisti 8 8 8Tematici 52 215 314Totale 60 223 322

EVOLUZIONE DEGLI ASCOLTI

2002 2012 2014Canali generalisti 91 66 60Canali tematici 2 26 34Altri 7 8 6Fonte: e­Media Institute; ITMedia Consulting

800

600

400

200

0

UsaR. Unito

FranciaItalia

Ricavi medi annui per famiglia televisiva. In euro

Ricavi medi annui per famiglia televisiva. Dati 2013 in euro

IL CONFRONTO CON ALTRI PAESI

LA TENDENZASecondo Cosmetica Italia, segno positivo anche per la spesa in ricerca, in comunicazionee in nuovi macchinari

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