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di Matteo Panigati e Giuseppe Guarnera
La Spedizione dei Mille
Nel 1852 Cavour venne eletto presidente del Consiglio e
tra i suoi obbiettivi vi era quello di creare un’Italia unita
e forte.
Tra gli stati che mancavano al completamento dell’unità vi era il regno delle due Sicilie.
Prima della spedizione
I Borbone,la dinastia regnante del regno,dovette
sedare diverse rivolte che cessarono fino al 1860. In
quell’anno salì al trono Francesco II di Borbone, che a
causa della sua inesperienza fece scoppiare un’ennesima rivolta a Palermo.
Situazione interna del regno delle due Sicilie
Alla luce di questi fatti,il democratico siciliano Francesco Crispi,sostenitore della tesi di
liberazione dell’Italia meridionale,convinse Garibaldi a
indurrealla ribellione i contadini siciliani. Quest’ultimo consultò il re Vittorio Emanuele II che
segretamente approvò.
Garibaldi nacque nel 1807 a Nizza fucondottiero,generale e patriota italiano.Era noto con l’appellativo “Eroe dei due mondi”
per le imprese militari compiute in Europa e in sud
America e partecipò a conflitti come la Guerra dei
Farrapos,le guerre d’indipendenza italiane e la Spedizione
dei mille.Morì a 74 anni sull’isola di Caprera.
Garibaldi
Così Garibaldi ai primi di maggio del 1860 radunò un
migliaio di volontari costituito da Lombardi,Veneti,Liguri,Toscani,Siciliani
Palermitani e pochissimi piemontesi. Salpo dal porto di
Quarto presso Genova.
La spedizione
La Partenza
Da genova si recò a Marsala dove, assunta la dittatura in
nome di Vittorio Emanuele II, si recò a Calatafimi dove
nonostante la schiacciante inferiorità numerica dei
suoi uomini sconfisse i borbonici. In seguito a questi fatti si unirono alle forze di
Garibaldi 15000 volontari,”i Picciotti”, che speravano in
una riforma agraria che una volta per tutte
eliminasse soprusi e ingiustizie.
Vi furono subito diverse incomprensioni tra le forze di Garibaldi e i picciotti:
I garibaldini imposero la leva militare obbligatoria allo scopo di proseguire la conquista del Napoletano.
I picciotti non ne vollero sapere perche non avevano combattuto per l’unita d’Italia ma perche Crispi aveva promesso loro di distribuire le terre ai contadini.
Le incomprensioni
I garibaldini iniziarono le distribuzioni di terra ma requisirono unicamente i terreni demaniali, molto meno fertili e meno estesi di quelli nobiliari.
In preda alla delusione alcuni picciotti incendiarono i palazzi dei Baroni, trucidando le loro famiglie e i loro servi installandosi nelle loro terre.
A questo punto il contrasto si fece insanabile e sfociò in una dura repressione,come accadde a Bronte.
Questi episodi servirono a tranquillizzare i proprietari
siciliani che identificarono l’annessione al piemonte con
la difesa dei loro interessi.Intanto Garibaldi, dopo aver battuto il nemico a
Milazzo, raggiunse Napoli, da dove i Borbone erano
fuggiti, assumendo la dittatura del regno delle due
Sicilie innome del re d’Italia.
Esiti
Cavour riteneva rischiosa l'idea di una spedizione che
considerava dannosa perché sospettava che l'obiettivo di
Garibaldi fosse accaparrarsi Roma ,però per colpa della
cessione di Nizza e della Savoia alla Francia il su
prestigio era calato e non si sentiva di manifestare il
proprio dissenso.
Il ruolo di Cavour
In seguito re Vittorio Emanuele II ordinò ai Garibaldini
di fermarsi e invase lo stato pontificio; poi prosegui fino
a Teano dove incontrò Garibaldi che gli consegnò i
l regno delle due Sicilie.Il 17 Marzo del 1861 si riunì a Torino il primo
parlamento Nazionale e Vittorio Emanuele II fu nominato
re d’Italia.
L’Unità d’Italia
Conclusione