di marco bicelli COMPAGNO DI GIOCHI E DI ASCOLTI · 2019. 2. 14. · mente a “Holy Diver ”,...

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  • Voglio esordire con due riflessioni.La prima può essere definita banale, dato che il motto “Un impianto equilibrato suonameglio di un impianto non equilibrato” è abbastanza comune ma, se la osserviamosotto il fuoco incrociato di ascolto e test, la sua disarmante realtà diventa evidente.

    50 FDs 260 ▼ Il regno degli ascolti • Cuffie e dintorni

    COMPAGNO DI GIOCHI E DI ASCOLTI

    cuFFIa E ampLIFIcatorE pEr cuFFIEKINGSOUND Ks-H3 + m-10

    di marco bicelli

  • La seconda è inerente alla mito-logia delle elettrostatiche: inquesto racconto solitamentetroviamo in prima linea due fazioniche portano argomentazioni controo a favore delle elettrostatiche, maquesta volta si vuole dar voce in-vece al terzo schieramento che, es-sendo probabilmente più impegnatonel godersi la musica, evita di scri-vere migliaia di inutili parole; cosìfacendo, però, si lascia semprecampo libero alle altre fazioni chepiù che far del male a questo mondonon sanno fare, dato che molti traessi sono guru autoelettivi.Come ben afferma il nostro direttoreAndrea Bassanelli: “(…) la cartastampata ha ancora mantenuto un mi-nimo di autorevolezza in più rispetto almare magnum del web”. Bene, è ora difare chiarezza sulle capacità di unacuffia elettrostatica proprio graziealla carta stampata, e dar voce così alterzo gruppo.

    L’IMPIANTOL’impianto in questo caso è formato,per evidenti motivi, dalle KingSound KS-H3 e dall’amplificatoreKing Sound M-10.In aggiunta ho inserito tre sorgenti:DAC TEAC UD-503; lettore multi-mediale Advance Acoustic X-Uni;giradischi TEAC TN-400, usato inaccoppiata con un phono di miaideazione.

    DESCRIZIONEAd un primo sguardo non si riesce aben definire le cuffie: sembrano pe-santi e leggere al contempo, sfioran-dole invece ci si accorge della loroleggerezza, coadiuvata dalla resi-stenza fornita dall’alluminio. Indos-sandole, poi, si avverte anche l’ele-vato fattore di comfort di cui sonodotate, grazie alla headband imbot-tita e ai pad in spugna. In realtà que-sto mix di fattori nasconde il realepeso di ben 460 grammi.I materiali sono di notevole fattura,la plastica è quasi assente, mentrel’alluminio compone la maggiorparte della struttura.La tecnologia che le muove è quellaelettrostatica classica, in cui è neces-sario fornire la corrente di Bias perpolarizzare la membrana elettrosta-tica. Questa, interposta tra due gri-glie metalliche, diviene un trasdut-tore acustico qualora le due griglievengano attraversate da un segnaleaudio. Di per sé la tecnologia è sem-plice e permette di sfruttare l’intera

    membrana polarizzata come ununico trasduttore che agisce in modolineare su tutta l’area di propaga-zione.In tutto ciò vi è un indubbio van-taggio: l’orecchio può tranquilla-mente essere in un qualsiasi puntodella cuffia dato che non è presenteun punto d’ascolto ideale.Ovviamente esistono anche deglisvantaggi: la corrente di Bias deveessere elevata, per le KS-H3 si trattadi ben 550 V, e il segnale musicaledeve essere anch’esso ad elevata cor-rente al fine di stimolare la mem-brana elettrostatica. Si rende così ne-cessario l’uso di amplificatoriappositi che possano fornire sia lacorrente di Bias sia un segnale audioad elevata tensione.Proprio per questo motivo King

    Sound ha ideato tre amplificatori:per questa recensione ci è stato for-nito l’amplificatore King Sound M-10.L’M-10, al contrario delle cuffie, sipresenta come un componente leg-gero, ma basta sollevarlo per com-prendere come questa sensazione siasolo apparente, dati i suoi 2,3 Kg dipeso. Struttura in alluminio, con ilati perforati al fine di permettereuna migliore areazione del circuitoin classe A, il frontale è ben studiatoper sembrare poco affollato. Partendo dall’alto troviamo la ma-nopola per il controllo del volume,la leva per attivare o disattivare unpaio di decibel in più sui bassi, i ledper l’accensione e l’avviso che lamembrana elettrostatica è stata po-

    larizzata, il connettore d’uscita e ilpulsante d’accensione.Sul retro sono presenti un ingressoanalogico jack 3,5”, un ingresso ana-logico RCA, un’uscita analogicaRCA (non è preamplificata, è giustouna normalissima uscita di linea), ilselettore per il voltaggio d’ingresso110-220 e il connettore IEC per l’ali-mentazione.Prima di essere posizionato, tutta-via, si rende necessaria l’estrazione erotazione della base mobile.L’interno è estremamente ordinatoe chiaro, ogni sezione è nominata inbase al suo ruolo e di fianco ai com-ponenti principali vi è la nomencla-tura.

    L’ASCOLTOAppena indossate ho provato l’im-pulso di togliermele: la presenza delbasso era evidente e ciò mal si ad-dice al mio personale gusto diascolto equilibrato. Era ora di cena eho sfruttato il fatto proprio per per-mettermi di rimandare un po’…d’altronde a pancia piena si ascoltameglio!Dopo cena mi sono permesso diascoltare un po’ di Punk tra cui“Punk in Drublic”, NoFX, 1994 e“Cheshire Cat”, Blink-182, 1994.Memore di aver ascoltato i peggioriminuti di AC/DC prima di sedermia tavola, ero pronto ad un ascoltonon esaltante di un genere che fa deimedi e degli alti il proprio cavallo dibattaglia: come mi sbagliavo! I bassi erano presenti, anche in leg-gero eccesso, ma era presente anchetutto il resto con la solita dose di ve-locità, dettaglio e sfacciataggine(d’altronde quando si ha fame non siascolta con le orecchie ma con lo sto-maco, e questo non aiuta a mante-nere le orecchie aperte). In più delsolito ascoltare a linea piatta, c’eraun basso molto corposo ed un mediobasso più evidente. Praticamente era sempre ben pre-sente ed evidenziabile ciò che,stando ai guru autoproclamati del-l’esordio, non è possibile ottenere suun’elettrostatica. Tuttavia, comeogni elettrostatica che si rispetti, ipiatti delle batterie di Erik Sandin edi Scott Raynor erano estremamenteprecisi e dettagliati, come fossero lì,a pochissima distanza.Già passando in rassegna alcunigruppi Punk, un’altra caratteristicami aveva colpito: sembrava che leKS-H3 avessero una predilezioneper chitarre chiare, acute o acide;

    51KINGSOUND Ks-H3 + m-10▼ FDs 260

    Impossibile non consi-gliarle a chi ha come budgetper tutto la cifra richiesta,l’unico rischio che corre èquello di portarsi a casa del-le cuffie che non solo suona-no bene e sfidano aperta-mente concorrenti che arri-vano a costare in toto anchetre o quattro volte tanto (inbase all’amplificazione), masi permettono pure di esseredelle elettrostatiche con tan-ti bei bassi, senza dimenticare

    la loro vera natura!

  • chitarre più morbide, rotonde e cor-pose invece non riuscivano ad espri-mere appieno il proprio potenziale.La conferma mi è arrivata nel con-fronto diretto tra due classici dellechitarre: Gibson Les Paul Standard eFender Stratocaster. La storia delRock ha legato due giganti a questechitarre: Jimmy Page e Jimi Hendrix.Per i Led Zeppelin cito “PhysicalGraffiti”, 1975; mentre per Jimi citodue classici famosissimi: “Hey Joe”e “Purple Haze”. Nonostante l’assoluta godibilità del-l’album dei Led Zeppelin, la prefe-renza di un suono più alla Stratoca-ster è apparso immediatamenteevidente. Non che ciò non fosse ma-nifesto anche nel solo Physical Graf-fiti, in cui Jimmy Page oltre a suo-nare la Gibson Les Paul Standard,suona anche la Danelectro 3021, conquest’ultima chiaramente più viva ereale della Gibson. Decisamente di suo gusto incisionicome quelle di “Blue & Lonesome”,Rolling Stones, 2016: un’incisioneestremamente interessante, perchénon è una di quelle buone registra-zioni moderne, ma è una registra-zione viva, dove la musica è lì pal-pabile e coinvolgente e ti fa perdereogni contatto col mondo esterno. Achi importa se il rullante entra di-retto nel microfono di Mick Jagger,sicuramente non alle KS-H3 che nedanno un’interpretazione precisa edettagliata, ma proprio per questopermettono di distaccarsi dal restodel mondo.È ora di parlare un po’ di classica,non perché sia la migliore al mondoo altre inutili congetture, ma perchéè una musica che ancora è capace diemozionare dopo centinaia di anni,anche se bisogna avere qualche annosulle spalle per apprezzarla.Ancora una volta due composizioniche unite danno una chiara imma-gine delle KS-H3: “Sinfonia 39”,Mozart, 1788 – no, ok va bene che laregistrazione ascoltata è del 2014,

    53KINGSOUND Ks-H3 + m-10▼ FDs 260

    A destra: Si noti lo spessore microme-trico della membrana elettrostatica, lacui interazione con le griglie in allumi-nio le permette di trasformarsi in untrasduttore pistonico al passaggio dellamusica.

    In basso: L’interno veramente ordinatoe preciso dell’M-10.

  • ma diamine il genio è lui, morto e se-polto eppure immortale - e “Il LagoDei Cigni”, Čajkovskij, 1875/76, re-gistrazione della Royal Opera HouseOrchestra in Covent Garden, diretta

    da Jean Morel.I piani sonori, l’impatto dinamico emicrodinamico sono estremamentecoinvolgenti tanto quasi da com-piere l’inganno dei sensi totale, sesolo fossero dotate di un suono an-cora più aperto spazialmente. Ilsuono, sebbene ben aperto, non rap-presenta uno spazio virtualmente in-finito, le KS-H3 danno un’interpre-tazione quasi intima, da prima fila.Solo con la musica classica ho tal-volta attivato l’incremento dei bassi,negli altri generi questi erano giàcorposamente presenti.Infine passiamo al Metal, precisa-mente a “Holy Diver”, Dio, 1983;alias il primo album della band fon-data da Ronnie James Dio. Un capo-lavoro tra l’epico ed il fantasy che

    non è sempre facile da far suonarcon queste caratteristiche, basta unosquilibrio eccessivo e l’atmosfera sirompe, facendolo diventare un di-sco Metal come tanti, mentre inveceè una delle pietre miliari del genere.Le KS-H3 rendono giustizia a questoalbum e conducono in quei viaggiepici e fantasy, ma questo sono i Dio,questo è Ronnie James Dio con tuttala sua cultura fantasy.

    TECNICACome al solito ecco il paragrafettoche per scriverlo ci vogliono pochiminuti, ma per accumulare dati ci siimpiegano almeno una mezza gior-nata di lavoro, volendo fare in fretta.Partiamo dall’elettronica: se guar-diamo al voltaggio massimo

    54 FDs 260 ▼ KINGSOUND Ks-H3 + m-10

    CARATTERISTICHE TECNICHE

    KINGSOUND KS-H3Tipo: cuffie elettrostaticheRisposta in frequenza: 6 Hz – 46 HzCapacità elettrostatica: 140 pFImpedenza: 113 kohm (8 a 10 Hz)Sensibilità: 109 dB (a 100 Vrms)Livello sonoro massimo di uscita: 116dBStandard di tensione: 550 VdcPeso: 460 gr (con cavo)(disponibile in finitura black o silver)

    Prezzo: € 976,00

    KINGSOUND KS M-10Tipo: amplificatore per cuffiaRisposta in frequenza: 1 Hz – 50 HzImpedenza di ingresso: 24 ohmTensione massima di uscita: >300Vrms (100 dBGuadagno: 58 dBDistorsione armonica: 0,01% (100Vrms/1kHzout)Dimensioni: 170 x 265 x 60 mm (L x Px A)Peso: 2,3 kg(disponibile in finitura black o silver)

    Prezzo: € 610,00

    Distributore per l’Italia:Import Audiowww.importaudio.it

    Si notino la risposta in frequenza (sopra) e la risposta in fase (sotto).

  • d’uscita, decisamente non si scherzadato che siamo oltre ai 300 V, macompiere test solo sull’amplificatoresarebbe stata una cosa poco intelli-gente, per cui passiamo a vederecome si comporta l’accoppiata KS-H3 + M-10.Appena ricevuti i primi dati hoavuto due emozioni contrastanti,una era: “Ecco, lo dicevo io! Ed ora tutti quelli che hanno da direche le elettrostatiche non hannobassi, potranno bellamente tacere”;l’altra era “WOW! Che fase!” (sì,i m m a g i n a t e v icome se lo dice-ste ad una bellaragazza/o, iltono era quello!). Ovviamente misono permessodi far pubblicareil grafico piùbello, ma nonche la deviazionestandard proponesse qualcosa di as-solutamente diverso… qualche dif-ferenza minimale nella fase oltre 15kHz ma nulla di più; idem nella ri-sposta in frequenza, con qualche in-significante variazione oltre i 13kHz.Una risposta all’impulso nonestrema ed un THD sotto le aspetta-tive sono stati nei test i due punti ne-gativi, che davanti a ciò che vedetenei grafici passavano però in se-condo piano, dato che il THD, nonsubendo variazioni estreme all’in-terno della banda audio, è reso com-plesso da rilevare.Infine volevo mostrare anche il gra-fico del comportamento fuori asse: le

    differenze sono certamente facili daindividuare, ma un driver dinamicofuori asse si comporta in modo assaipeggiore.Essenzialmente mi sembra di avermostrato sotto forma di grafico dicosa è capace un buon accoppia-mento cuffie-elettronica. Chapeau.

    CONCLUSIONICredo che questo binomio Kin-gsound sia arrivato nel momentogiusto: spesso nei gruppi faceboo-

    kiani si notanoimpianti stellaripubblicati piùper far invidiache per altre mo-tivazioni e altret-tanto spesso sinotano neo-guruautoeletti cheelevano la pro-pria prima cuffiaseria a quello che

    è la porta per ilnirvana. Tuttavia, nel tempo, misono accorto che queste persone cer-cano di ottenere fama ed impor-tanza, non interessati a stimolare lapassione per la musica e il buonascolto. Queste Kingsound KS-H3sarebbero per loro una lezione co-cente. Tutto sommato non costanomolto, dato che a listino sono ameno di 999 euro, ma il binomio KS-H3 e M-10 si rivela ben bilanciatoed equilibrato, raggiungendo risul-tati tanto emozionanti e divertentida sfidare cuffie oggi fin troppo bla-sonate.Impossibile non consigliarle a chi hacome budget per tutto la cifra ri-chiesta, l’unico rischio che corre è

    quello di portarsi a casa delle cuffieche non solo suonano bene e sfidanoapertamente concorrenti che arri-vano a costare in toto anche tre oquattro volte tanto (in base all’am-plificazione), ma si permettono puredi essere delle elettrostatiche contanti bei bassi, senza dimenticare laloro vera natura!

    55KINGSOUND Ks-H3 + m-10▼ FDs 260

    ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI:

    (...) ma il binomio KS-H3e M-10 si rivela ben bilan-ciato ed equilibrato, rag-giungendo risultati tantoemozionanti e divertenti dasfidare cuffie oggi fin troppo

    blasonate.

    Si noti come fuori asse le risposte non differiscano in modo eccessivamente evidente.