di Giuseppe Carrubba - Jazz'halo€¦ · ti jazz dei Conservatori di Venezia, Bari, Lecce, Potenza....

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Con questi frammneti ho puntellato le mie rovine. (Waste Land) T. S. Eliot Il rapporto tra le arti visive e la musica jazz è signi- ficativo e rivoluzionario, per il modo in cui questi due ambiti si sono influenzati reciprocamente al- l’interno della complessità dei fenomeni sociali e culturali del Novecento, determinando un’arte non più legata alla tradizione ed ai musei ma aperta agli stimoli della vita metropolitana e contemporanea. Il Jazz, un genere musicale ma anche una parola del genere onomatopeico in uso dall’inizio del XX secolo, ha dei campi semantici in relazione al con- cetto di life, energy, happiness: un concetto instabile e futurista nel quale l’effervescenza dell’essere coin- cide con un suono nuovo, carico di ritmo e di friz- zante elettricità per definire un’epoca e lo spirito della modernità. Musica moderna, gioiosa o triste, evanescente o corposa, con il pensiero e l’improvvisazione, dal mi- nimo al tutto, che sono liberi e complementari, per andare, come per magia, ad introdurre qualcos’al- tro in relazione alla vita e agli oggetti. Tutti i cam- pi della produzione estetica, dalla pittura alla let- teratura, dalla fotografia al cinema, dalla grafica ai video, portano con modalità variabili la traccia dell’influenza di questo genere musicale nel loro ambito materiale e spirituale. In questo senso il complesso circuito dell’arte oc- cidentale, nel secolo scorso, si è nutrito di un vissu- to culturale comune tra l’Europa e l’America che ha determinato questo nuovo modo di sentire e di ve- dere, quando l’immaginario sinestetico è stato ali- mentato da esperienze che si integrano e si arric- chiscono attraverso una poetica interdisciplinare. Francesco Branciamore è musicista e composi- tore. Il jazz, le percussioni e la composizione rap- presentano in toto la sua arte, una forma e un lin- guaggio che negli anni Ottanta, mediante la prati- ca dell’improvvisazione, si consolida in un pro- getto artistico che trae ispirazione dal Novecento, con particolari riferimenti all’arte visiva, al teatro, al cinema e alla letteratura. Nasce in questo modo un percorso personale e crea- tivo in contesti e situazioni disparate, dove inter- vengono intuizioni estetiche mescolate all’anima del tempo e dei luoghi: l’arte e la vita insieme allo studio del pensiero dell’uomo come fonte d’ispira- zione ed espressione estetica. Un percorso in cui il musicista sviluppa il suo tema attraverso la compo- sizione istantanea ma anche i progetti trasversali, le sinergie artistiche e multidisciplinari che deter- minano il livello di una musica jazz come un’astra- zione concettuale e produzione poetico-culturale. Nel 2014 la registrazione di un lavoro come Remem- bering B.E. A Tribute to Bill Evans diventa per di Giuseppe Carrubba 16 NEW L INK lARTE maggio | agosto 2016 h Omaggio a Medea di Pasolini, musiche originali di Francesco Branciamore, Donnafugata Festival, 2010 ( foto Tiziana Blanco) h Francesco Branciamore, Arena Maniace Festival, Siracusa, 2010 | (foto Walter Silvestrini)

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Page 1: di Giuseppe Carrubba - Jazz'halo€¦ · ti jazz dei Conservatori di Venezia, Bari, Lecce, Potenza. Attualmente è docente di composi-zione jazz al Conservatorio “Nicola Sala”

Con questi frammneti ho puntellato le mie rovine. (Waste Land) T. S. Eliot

Il rapporto tra le arti visive e la musica jazz è signi-ficativo e rivoluzionario, per il modo in cui questidue ambiti si sono influenzati reciprocamente al-l’interno della complessità dei fenomeni sociali eculturali del Novecento, determinando un’arte nonpiù legata alla tradizione ed ai musei ma aperta aglistimoli della vita metropolitana e contemporanea.Il Jazz, un genere musicale ma anche una paroladel genere onomatopeico in uso dall’inizio del XXsecolo, ha dei campi semantici in relazione al con-cetto di life, energy, happiness: un concetto instabilee futurista nel quale l’effervescenza dell’essere coin-cide con un suono nuovo, carico di ritmo e di friz-zante elettricità per definire un’epoca e lo spiritodella modernità. Musica moderna, gioiosa o triste, evanescente ocorposa, con il pensiero e l’improvvisazione, dal mi-nimo al tutto, che sono liberi e complementari, perandare, come per magia, ad introdurre qualcos’al-tro in relazione alla vita e agli oggetti. Tutti i cam-pi della produzione estetica, dalla pittura alla let-teratura, dalla fotografia al cinema, dalla graficaai video, portano con modalità variabili la tracciadell’influenza di questo genere musicale nel loroambito materiale e spirituale.In questo senso il complesso circuito dell’arte oc-cidentale, nel secolo scorso, si è nutrito di un vissu-to culturale comune tra l’Europa e l’America che hadeterminato questo nuovo modo di sentire e di ve-dere, quando l’immaginario sinestetico è stato ali-mentato da esperienze che si integrano e si arric-chiscono attraverso una poetica interdisciplinare.Francesco Branciamore è musicista e composi-tore. Il jazz, le percussioni e la composizione rap-presentano in toto la sua arte, una forma e un lin-guaggio che negli anni Ottanta, mediante la prati-ca dell’improvvisazione, si consolida in un pro-getto artistico che trae ispirazione dal Novecento,con particolari riferimenti all’arte visiva, al teatro,al cinema e alla letteratura.Nasce in questo modo un percorso personale e crea-tivo in contesti e situazioni disparate, dove inter-vengono intuizioni estetiche mescolate all’animadel tempo e dei luoghi: l’arte e la vita insieme allostudio del pensiero dell’uomo come fonte d’ispira-zione ed espressione estetica. Un percorso in cui ilmusicista sviluppa il suo tema attraverso la compo-sizione istantanea ma anche i progetti trasversali,le sinergie artistiche e multidisciplinari che deter-minano il livello di una musica jazz come un’astra-zione concettuale e produzione poetico-culturale.Nel 2014 la registrazione di un lavoro come Remem-bering B.E. A Tribute to Bill Evans diventa per

di Giuseppe Carrubba

16 NEWL’INKl’ARTE maggio | agosto 2016

h Omaggio a Medea di Pasolini, musiche originali di Francesco Branciamore, Donnafugata Festival, 2010 ( foto Tiziana Blanco)

h Francesco Branciamore, Arena Maniace Festival, Siracusa, 2010 | (foto Walter Silvestrini)

Page 2: di Giuseppe Carrubba - Jazz'halo€¦ · ti jazz dei Conservatori di Venezia, Bari, Lecce, Potenza. Attualmente è docente di composi-zione jazz al Conservatorio “Nicola Sala”

NEWL’INK 17maggio | agosto 2016 l’INTUIZIONE

sica e che crea un rapporto dialogicotra immagine, colore e suono, risultaparticolarmente sintomatico il pro-getto Water compositions, una rap-presentazione visivo-musicale doveil musicista ha scritto quattro com-posizioni per quattro rispettivi videosul tema dell’acqua.In questo lavoro il video Vincent wavesrende omaggio a Vincent Van Gogh.La sua pittura a vortici, morbida e ve-loce, si presta alla similitudine del mo-vimento dell’acqua, tema caro agli im-pressionisti, secondo un gioco elettro-nico di coincidenze. La musica si muo-ve così all’interno di relazioni sineste-tiche che collegano il suono alla sensi-bilità del pittore, al movimento delleimmagini e dell’acqua.Il progetto, finalista al Premio Nazio-nale delle Arti 2007 a Sassari, è statopresentato nello stesso anno al Museod’Arte Contemporanea di Gibellinae l’anno successivo al MACC di Cal-tagirone, oltre ad essere selezionato,sia per originalità compositiva sia perla trasversalità dei linguaggi artisti-ci per l’EcoArt Project 2010.La pittura ritorna nel percorso arti-stico di Branciamore quando nell’au-tunno del 2007 compone la musicaper la mostra di Michele Ciacciofe-ra, curata da Ornella Fazzina. Il lavoro viene pubblicato in I luoghidell’assenza. Prigionieri e deserti, diMichele Ciacciofera e Francesco Bran-ciamore, un DVD prodotto da ErreProduzioni.Una pittura, quella di Ciacciofera, checontraddice se stessa nell’annullamen-to e nella cancellazione, mentre dal-l’altra parte la produzione del suonodi Branciamore è ricerca alchemicadel lato oscuro che alberga in ogni es-sere umano. La lacerazione, la rottu-ra, la ferita, rispetto alla ragione, allatradizione e all’ordine, rappresentanola metafora formale e sonora in una

Branciamore la partitura ideale peruna performance fondata sulla coo-perazione di elementi plastici, visivie sonori, che entrano in relazione,come avveniva in un happenig o unevent negli anni ’50 e ’60. Da questoconcetto ha origine il progetto Ai-sthetikòs, curato da Ornella Fazzi-na al Teatro di Donnafugata di Ra-gusa Ibla, il 9 agosto 2014, che ha ri-guardato tre eventi artistici e perfor-mativi nei quali la ricerca plasticadi Paolo Greco e le sculture-instal-laoni di Vincent Pirruccio hannodialogato con la musica di Remembe-ring B.E..La poetica del materiale in Paolo Gre-co, lo scarto industriale che divienemetafora esistenziale e concettuale,insieme alle sculture di Vincent Pir-ruccio, tra serialità geometrica e astra-zione costruttivista, in rapporto allospazio urbano o paesaggistico, hannorappresentato l’immaginario visivo diriferimento per sottolineare l’impor-tanza che la cultura d’avanguardia haavuto dagli anni Cinquanta e Sessan-ta fino ad oggi. Da Fluxus al NouveauRéalisme, dal New Dadaalla Pop Art,si è prodotto un grande mutamentoche ha consolidato tutti quei proces-si di trasformazione sociale e cultura-le basati sulla condivisione di ambitidisciplinari differenti. Francesco Branciamore recupera BillEvans e si collega alla cultura di que-gli anni per creare un canovaccio so-noro di astrazione e tradizione, in unregistro linguistico condiviso legatoal concetto di atonalità, scomposizio-ne e semplificazione.Remembering B.E., pubblicato dalla Ca-ligola Records, alterna un mood crepu-scolare e malinconico a momenti piùvigorosi nei quali il bop sa giocare congli archi ed i fiati e con il pianoforteche ripensa e alimenta la melodia. Ilsottobosco è quello della tradizione,noti standard e due brani inediti, coniu-gato ad un arrangiamento unico e ori-ginale con il pianoforte che segue letrascrizioni originali di Evans, men-tre tutti gli altri strumenti si sovrap-pongono secondo una composizioneed un arrangiamento specifico, in cuil’intenso lirismo diviene uno stile in-novativo che trae forza dagli incate-namenti armonici per raggiungeresoluzioni melodiche ariose e libere.Sempre attraverso questo filo rossoche coniuga le arti visive con la mu-

partitura che sta dentro un’esperien-za che si libera, attraversa lo spaziomentale, con le note basse, le pause,le vibrazioni e i dinamismi che si al-ternano nella ripetizione differente.C’è l’eco del Novecento; da un lato siproduce una concezione del suonoche in alcuni momenti recupera varia-zioni timbriche squisitamente misti-che, con sviluppi etnico-mediterranei,dall’altro lo sviluppo delle percussio-ni, del ritmo lieve e dilatato, introdu-ce il gusto del citazionismo: brandel-li di atonalità e di minimalismo convariazioni impreviste ed aleatorie.L’improvvisazione anticipa la forma-zione di un pensiero concreto; è l’in-conscio che ci parla traducendosi inenergia, così il nostro sistema nervo-so partecipa e vibra alla vita raccon-tata, alla tragicità di un corpo signi-ficante o di uno spazio che anticipa ilvuoto: il deserto dell’anima.Il Jazz ha evidenziato insieme al ci-nema, alla danza e al teatro, l’energia,la vitalità e l’intensità di un processoin divenire, in maniera più evidente ri-spetto alle arti plastiche, nelle qualiinvece prevale la riduzione all’ogget-to fisico, e si è affermato quindi comeun’arte temporale con la predisposi-zione all’impulso creativo e all’impre-vedibilità attraverso l’improvvisazio-ne e la relazione.Il dialogo di forme e dinamiche sono-re differenti è il tema di TWO FORTHREE, il nuovo progetto di ElioAmato e Francesco Branciamore.Elio Amato, trombone, e Branciamore,batteria, danno vita ad una prospet-tiva musicale in cui l’alternanza neltimbro e nella composizione è rinfor-zata dalla condivisione del pianofor-te, nel quale i due musicisti si danno ilturno per spaziare nei suoni della tra-dizione del jazz e della cultura euro-pea, con citazioni illustri che vannoda Monk a Coleman insieme ai suo-ni originali delle loro rispettive com-posizioni.Lungo questo percorso è possibile af-fermare che il jazz in Francesco Bran-ciamore è una scuola di civiltà chenasce dall’incontro e dalla contami-nazione, in un continuo dialogo tratradizione ed improvvisazione che siorientata verso il recupero del patri-monio popolare e della musica da ca-mera, tra citazione colte e seduzionimelodiche polimetriche. Lo sviluppodelle sue partiture rappresenta la so-pravvivenza delle idee, una forma iden-titaria che definisce un paradigma,un’autobiografia in musica dove il va-lore viene stabilito dalla durata comeforma di resistenza. L’improvvisazio-ne, la tradizione, le citazioni, le colla-borazioni e le interazioni con l’imma-gine artistica, pittorica, cinematogra-fica e teatrale, i live setdi suoni e le per-cussioni fino ad arrivare a vere e pro-prie composizioni, rappresentano lamemoria di una storia e del proprio at-to creativo. Nel modo che si vede è pro-prio la memoria il punto di partenzadella creazione, come nel secolo scorsoci hanno indicato l’arte e la scienza, per-ché non esiste sentimento senza il pre-supposto di un ricordo come non esi-ste l’uomo senza una memoria che agisce.

IMMAGINI

B I O G R A F I AFrancesco Branciamore

Nato a Ragusa nel 1956, è composi-tore, arrangiatore e batterista. Siè laureato in Discipline Musicali,scuola di jazz, al Conservatorio “A.Scontrino” di Trapani e diplomatoin Discipline Musicali, indirizzoInterpretativo-compositivo jazz, alConservatorio “A. Corelli” di Mes-sina. Ha insegnato nei dipartimen-ti jazz dei Conservatori di Venezia,Bari, Lecce, Potenza. Attualmente è docente di composi-zione jazz al Conservatorio “NicolaSala” di Benevento.Ha studiato con Bruno Biriaco, An-drea Centazzo, Pier Favre e TonyOxeley ed è citato da Roberto Fran-china nel libro Nuovo jazz italiano.Dizionario degli Autori e Formazioni.Storia e discografie, Castelvecchi Edi-tore, Roma,1998.Numerose le collaborazioni italia-ne e internazionali insieme alle com-posizioni e registrazioni musicaliin ambito performativo ed artistico.

DALL’ALTO, IN SENSO ORARIOPMichele Ciacciofera | Ombra2005, grafite e acrilico su cartoncino

Vincent PirruccioStruttura primaria nello spazio2011, ferro e pietra; collezione privata

Francesco BranciamoreRemembering B.E.Caligola Records, 2014 (Cover CD)

Elio Amato / Francesco BranciamoreTwo for ThreeACK Records - ACK02, 2015 (Cover CD)

Francesco BranciamoreSelf portrait, Brugge (Belgio),

Paolo Greco | Atmosfera zero2014, tecnica mista; collezione privata