di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù...

16
Bassi News Pasqua 2005 di don Alessandro Il giornalino mi ha chiesto, per questo numero, una riflessione sulla famiglia. Scrivo queste righe oggi, primo giorno di primavera e giorno del mio Battesimo, dopo che ieri, domenica delle Palme, lessi più volte per intero la Passione di Gesù alle messe. Quel lungo racconto mi trasmette ogni volta la grandezza di Gesù, la sua determinazione a compiere la volontà di Dio amando “fino alla morte e alla morte di croce” (Fil. 2,8.) Sappiamo che davanti alla sofferenza e alla morte è impossibile “recitare”. Lì viene fuori ciò che uno è, si scoprono i fondamenti dell’esistenza, si verifica la verità delle ragioni per le quali si è vissuto. Ora in Gesù che sale il Calvario c’è forza, coraggio, abnegazione e nello stesso tempo mitezza e umiltà. Così mi viene spontaneo risalire alla famiglia di Nazareth dove Gesù si è formato, la grandezza del figlio rimanda alla grandezza dei genitori che lo hanno cresciuto. Intendiamoci bene: parlo di grandezza come capacità d’amare, non di onori mondani o posizioni di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna e un cantico di lode. L’educazione di Gesù è avvenuta nel silenzio di una vita obbediente alla volontà di Dio. Non risultano consigli, consulenze o massime di saggezza, solo una domanda in un momento critico: “Figlio perché ci hai fatto questo?”(Lc. 2, 48). Giuseppe agisce obbedendo a Dio che lo chiama ad assumersi le responsabilità di padre e poi a difendere e a custodire la sua famiglia (Mt. 1, 20; 2, 13.20). Singolarmente e insieme a Maria è pronto a rinunciare ai propri progetti quando il bene dell’altro lo chiede, quando la volontà di Dio lo esige. Maria sembra in perenne ascolto, delicatamente attenta a tutti i richiami dell’Altro e degli altri (Lc 1, 38.56; 2, 19.51; Gv 2,3.5). Gesù stava sottomesso ai suoi genitori e così imparava ad obbedire a Colui al quale essi stessi, per primi, obbedivano, il Padre celeste. Il loro esempio di abbandono e fiducia in Dio, la loro costante e rispettosa presenza alla vita del figlio hanno plasmato i sentimenti e il carattere di Gesù. La sua umana grandezza è anche loro frutto. Sappiamo bene quanto le nostre situazioni familiari siano diverse e quanto facciamo fatica a credere che la Parola di Dio possa illuminarle. Nel Vangelo non troviamo risposte puntuali a tutti i problemi, esso però, se acconsentiamo, ci porta in una dimensione altra e ci dona una luce nuova nella quale guardare le nostre relazioni. E’ quella che definiamo la dimensione della fede. Proviamo allora, per un attimo, a ragionare in termini di fede sulla famiglia, limitandosi all’ambito del rapporto con i figli. Il primo punto consiste nel credere ogni giorno che l’essere padre e madre è anzitutto una vocazione, un compito affidatomi da Dio. Il secondo punto consiste nel non dubitare che, insieme al compito, Dio anche la capacità di sostenerlo, una capacità che cresce nella misura del rapporto vivo col Signore. Queste due premesse ci legano strettamente a Dio, ci rendono attenti e umili nei suoi confronti e di conseguenza ci preservano da due tentazioni opposte, la presunzione e lo scoramento. Guardare i nostri figli attraverso Dio è un buon esercizio per evitare sia la fuga dalla responsabilità che l’ossessione d’essere indispensabili. Se il pensiero di Dio non ci riequilibra continuamente spingendoci alla fiducia, noi rischiamo sempre di essere presenti dove non c’è assolutamente bisogno di noi, e di non esserci quando sarebbe indispensabile la nostra presenza silenziosa. Io non ho consigli da dare se non quello di pregare di più e di presentare maggiormente a Dio quelli che lui ci ha affidati. Nella preghiera mi pongo davanti al Signore, penso nella sua luce me stesso e i miei cari, lascio che la sua forza mi raggiunga. Un piccolo mio passo nell’obbedienza a Dio allenterà tante tensioni e influenzerà positivamente i figli rispettandoli nella loro libertà. Se prego sarò capace di stare serenamente e fiduciosamente al mio posto. La preghiera attenua i sensi di colpa che spingono a moltiplicare freneticamente le attività, le opportunità e le offerte. La preghiera insegna anche a sostenere il silenzio dell’altro, quel suo sottrarsi al nostro controllo, quel non rispondere alle nostre attese. Riordinato interiormente dalla preghiera risulterò meno dannoso per gli altri! Nel Vangelo di Gesù poi trovo un’atmosfera sana e positiva che mi permette di guardare a me stesso e agli altri con serena fiducia. In questo clima vivificante comincia a cambiare la mia mentalità. I problemi esistono ma non mi schiacciano e più i compiti mi sembrano ardui, più in me cresce il coraggio. Non avrò la soluzione ad ogni cosa, forse, esternamente, non cambierà nulla nella mia vita. Ma intanto la parola sacrificio non mi suonerà più ripugnante e non avrò più paura d’essere inutile. E così, passo dopo passo, mi convincerò che amare è bello, amare è difficile, ma, con la grazia di Cristo amare è possibile. E questo sarà salutare per chi mi sta intorno! 3

Transcript of di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù...

Page 1: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

di don Alessandro

Il giornalino mi ha chiesto, per questo numero, una riflessione sulla famiglia. Scrivo queste righe oggi, primo giorno di primavera e giorno del mio Battesimo, dopo che ieri, domenica delle Palme, lessi più volte per intero la Passione di Gesù alle messe. Quel lungo racconto mi trasmette ogni volta la grandezza di Gesù, la sua determinazione a compiere la volontà di Dio amando “fino alla morte e alla morte di croce” (Fil. 2,8.) Sappiamo che davanti alla sofferenza e alla morte è impossibile “recitare”. Lì viene fuori ciò che uno è, si scoprono i fondamenti dell’esistenza, si verifica la verità delle ragioni per le quali si è vissuto. Ora in Gesù che sale il Calvario c’è forza, coraggio, abnegazione e nello stesso tempo mitezza e umiltà. Così mi viene spontaneo risalire alla famiglia di Nazareth dove Gesù si è formato, la grandezza del figlio rimanda alla grandezza dei genitori che lo hanno cresciuto. Intendiamoci bene: parlo di grandezza come capacità d’amare, non di onori mondani o posizioni di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna e un cantico di lode. L’educazione di Gesù è avvenuta nel silenzio di una vita obbediente alla volontà di Dio. Non risultano consigli, consulenze o massime di saggezza, solo una domanda in un momento critico: “Figlio perché ci hai fatto questo?”(Lc. 2, 48). Giuseppe agisce obbedendo a Dio che lo chiama ad assumersi le responsabilità di padre e poi a difendere e a custodire la sua famiglia (Mt. 1, 20; 2, 13.20). Singolarmente e insieme a Maria è pronto a rinunciare ai propri progetti quando il bene dell’altro lo chiede, quando la volontà di Dio lo esige. Maria sembra in perenne ascolto, delicatamente attenta a tutti i richiami dell’Altro e degli altri (Lc 1, 38.56; 2, 19.51;

Gv 2,3.5). Gesù stava sottomesso ai suoi genitori e così imparava ad obbedire a Colui al quale essi stessi, per primi, obbedivano, il Padre celeste. Il loro esempio di abbandono e fiducia in Dio, la loro costante e rispettosa presenza alla vita del figlio hanno plasmato i sentimenti e il carattere di Gesù. La sua umana grandezza è anche loro frutto. Sappiamo bene quanto le nostre situazioni familiari siano diverse e quanto facciamo fatica a credere che la Parola di Dio possa illuminarle. Nel Vangelo non troviamo risposte puntuali a tutti i problemi, esso però, se acconsentiamo, ci porta in una dimensione altra e ci dona una luce nuova nella quale guardare le nostre relazioni. E’ quella che definiamo la dimensione della fede. Proviamo allora, per un attimo, a ragionare in termini di fede sulla famiglia, limitandosi all’ambito del rapporto con i figli. Il primo punto consiste nel credere ogni giorno che l’essere padre e madre è anzitutto una vocazione, un compito affidatomi da Dio. Il secondo punto consiste nel non dubitare che, insieme al compito, Dio dà anche la capacità di sostenerlo, una capacità che cresce nella misura del rapporto vivo col Signore. Queste due premesse ci legano strettamente a Dio, ci rendono attenti e umili nei suoi confronti e di conseguenza ci preservano da due tentazioni opposte, la presunzione e lo scoramento. Guardare i nostri figli attraverso Dio è un buon esercizio per evitare sia la fuga dalla responsabilità che l’ossessione d’essere indispensabili. Se il pensiero di Dio non ci riequilibra continuamente spingendoci alla fiducia, noi rischiamo sempre

di essere presenti dove non c’è assolutamente bisogno di noi, e di non esserci quando sarebbe indispensabile la nostra presenza silenziosa. Io non ho consigli da dare se non quello di pregare di più e di presentare maggiormente a Dio quelli che lui ci ha affidati. Nella preghiera mi pongo davanti al Signore, penso nella sua luce me stesso e i miei cari, lascio che la sua forza mi raggiunga. Un piccolo mio passo nell’obbedienza a Dio allenterà tante tensioni e influenzerà positivamente i figli rispettandoli nella loro libertà. Se prego sarò capace di stare serenamente e fiduciosamente al mio posto. La preghiera attenua i sensi di colpa che spingono a moltiplicare freneticamente le attività, le opportunità e le offerte. La preghiera insegna anche a sostenere il silenzio dell’altro, quel suo sottrarsi al nostro controllo, quel non rispondere alle nostre attese. Riordinato interiormente dalla preghiera risulterò meno dannoso per gli altri! Nel Vangelo di Gesù poi trovo un’atmosfera sana e positiva che mi permette di guardare a me stesso e agli altri con serena fiducia. In questo clima vivificante comincia a cambiare la mia mentalità. I problemi esistono ma non mi schiacciano e più i compiti mi sembrano ardui, più in me cresce il coraggio. Non avrò la soluzione ad ogni cosa, forse, esternamente, non cambierà nulla nella mia vita. Ma intanto la parola sacrificio non mi suonerà più ripugnante e non avrò più paura d’essere inutile. E così, passo dopo passo, mi convincerò che amare è bello, amare è difficile, ma, con la grazia di Cristo amare è possibile. E questo sarà salutare per chi mi sta intorno!

3

Page 2: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Continua la nostra inchiesta sull’Insegnamento della religione nelle scuole. Pubblichiamo il questionario che è stato somministrato in alcune scuole.

Le finalità dell’ inchiesta sono le seguenti: - conoscere il numero di partecipanti alle lezioni e i motivi della scelta;. - conoscere il parere degli alunni sull’insegnamento e le loro eventuali proposte. DATI PERSONALI: Età __ Sesso __ Sei battezzato? S o N DATI SCOLASTICI: Tipo di scuola Classe …. Insegnante della religione Cattolica: Laico Religioso Mi avvalgo Non mi avvalgo perché? Motivazioni che mi hanno portato a questa scelta: obbligo libera scelta Scelta di comodo Mi spiego……………………………………………………………………………………… Cosa penso dell’insegnamento della religione Cattolica nella scuola: utile non utile Mi spiego:…………………………………………………………………………………… Quali proposte ho da fare per un migliore insegnamento della religione Cattolica: Mi va bene così non va bene così Cosa propongo?

………………………………. ……………………………….

Superiore Medie Elementari

Uscita anticipata o entrata posticipata Studio Alternativa

4

Page 3: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Fin dai tempi più remoti gli occhi sono stati definiti lo specchio dell’anima. Anche secondo me dagli occhi, dallo sguardo si possono capire i sentimenti e gli umori. Si può capire se una persona è triste, se è felice, se è nostalgica oppure pensierosa. A volte, se capita che a scuola ho preso un brutto voto oppure ho discusso con un compagno, la mamma o il babbo

capiscono, guardando la mia faccia che c’è qualcosa che non va. Quando guardiamo un album di foto ripensiamo all’attimo di felicità che abbiamo passato in quel momento. Osservando una foto che mi ritrae con la mia migliore amica nel giorno del mio compleanno mi sento felice come in quel giorno e mi rivedo raggiante con lei davanti alla torta.

In un’altra, scattata al mare per far contento mio padre fotografo della famiglia, si vede guardandola come fosse una giornata noiosa per me. Tra qualche giorno farò un tema per il concorso della scuola e chissà che espressione avrà il mio viso quando usciranno i risultati! Comunque vada, tutti lo capiranno.

di F.D M. 2F Riflessioni sull’omelia di Antonelli sul giorno di Natale. Terrorismo, guerre e diseguaglianza tra le famiglie e tra i popoli. Ma, soprattutto, la “fuga” dei fedeli dalla casa. <<Queste sono tenebre dense che rimangono sul nostro mondo>>; queste sono le parole che pronuncia il nostro cardinale Ennio Antonelli durante l’omelia della Messa di Natale. <<Le tenebre sono rappresentate nell’occidente da fame, mancanza di acqua, analfabetismo, malattie e oppressioni di minoranze etniche>> ha detto Antonelli. Poi ha ricordato <<l’elevata mortalità infantile nei paesi poveri, lo sfruttamento sessuale o lavorativo di milioni di minori, ma anche il traffico internazionale di bambini e donne>>. <<Le tenebre sono dense, ma innumerevoli sono le

luci di bene e di speranza >>, ha sottolineato Antonelli, riferendosi anche all’impegno della Caritas e della Misericordia. E tra luci che possono fronteggiare le tenebre, il cardinale ha portato come esempio Giorgio La Pira, perchè è visto come simbolo del credente <<che partecipa puntualmente alla celebrazione eucaristica>>. Il cardinale ha criticato il comportamento degli italiani: <<Circa il 70% va alla messa di Natale, poco più del 20% ci va regolarmente nelle domeniche ordinarie>>. Nonostante le critiche,in questo periodo festivo sembra in crescita la voglia di spiritualità, di momenti intimi da vivere in preghiera e meditazione. Lo conferma il fatto che sono sempre di più gli italiani che

hanno bussato alla porta di monasteri e abbazie. Al Galluzzo per esempio, la messa di mezzanotte cantata in gregoriano suscita grandi emozioni. Infatti la messa è stata celebrata nella sala grande della pinacoteca perchè ogni anno arrivano almeno 400 persone. Un altro avvenimento importante per il giorno di Natale nella Certosa è il presepe nel quale quest’anno ci sono le solite statuette mescolate a elementi meccanizzati: giochi di luce, movimenti dell’acqua.

di Alice Favilli

5

Page 4: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

"L'umiltà", consiste innanzitutto nel riconoscere che tutto il bene ha come causa iniziale Dio e quindi che tutto ciò che si è ricevuto è un dono e sarebbe stolto vantarsene come se fosse solo opera propria. E' da evitare di dire che si è fatto un'opera buona poiché comunque essa proviene e deve essere fatta in nome di Dio o comunque del Bene ed è esso a permettere che ciò avvenga. Considerarsi come fautori del bene significa negare l'intervento Divino e ciò non è accettabile. Essere umili significa riconoscere che Dio è il motore di tutto il bene e noi non siamo niente. Alla base dell'umiltà sta la vera conoscenza di noi stessi come creature peccatrici, se pesiamo bene sulla bilancia santa di Dio, le nostre opere e le nostre azioni, troveremo che tutto è degno di disprezzo. S. Vincenzo dice: "Consideriamo sempre quello che di umano ed imperfetto vi è in noi, e ne troveremo anche troppo per umiliarci, non solo dinanzi a Dio, ma anche dinanzi agli uomini". L'umile ama tenersi nascosto, fugge la singolarità, si pone sempre all'ultimo posto, sceglie

sempre il peggio per se, cede al parere degli altri ritenendo gli altri migliori di se. L'umiltà dovrebbe essere il contrassegno delle singole persone e delle comunità. Se non possediamo l'umiltà non possediamo alcunché e non faremo alcunché che valga, né dentro e né fuori: senza l'umiltà non dobbiamo aspettarci alcun profitto per il prossimo. L'umiltà attira nell'anima tutte le altre virtù come l'amicizia e della carità che sono le condizioni essenziali per fare del bene agli altri e porsi al loro servizio facendoci sentire sempre felici e ricolmi di pace. L'umiltà ci fa somigliare a Gesù Cristo che fu considerato dal popolo come un sobillatore, Cristo accettò di essere proposto a Barabba di passare per un' indemoniato, di essere un rifiuto per la plebe; insomma nostro signore Gesù amò questo stato! L'umiltà è un dono di Dio ed è un gesto di umiltà chiedere costantemente la grazia di questo dono.

di Suor Agnese e Lidia Russo

Umiltà è sentirsi continuamente nelle mani di

Dio.

6

Page 5: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Non perdetevi i nuovi documentari! Ci trasportano nelle zone più inesplorate della Terra. AnnaMaria Gallone, scrittrice e produttrice, ha trovato un nuovo modo per stupire lo spettatore più esigente. La sua rassegna si intitola “Impressioni d’Africa”, e AnnaMaria dice che gli artisti, che vivono vicino al Sahara, hanno una grande creatività e molto entusiasmo. I filmati di questo documentario descrivono i problemi, gli aspetti quotidiani e la cultura delle popolazioni africane. Nigel Marven è un giornalista pazzoide che si fa mordere dai serpenti della giungla, nuota fra gli squali, e scala le montagne come se stesse facendo una passeggiata. I suoi documentari sono trasmessi sul programma “Gaia - Il pianeta che vive”, che presenta anche un’altra novità: dei filmati che simulano al computer gli effetti dei grandi eventi naturali. Alessandro Cecchi Paone nel programma che si chiama

“Appuntamento con la storia”, il 21 e il 28 dicembre ha mostrato alcune pellicole che riguardavano i cinegiornali girati durante un periodo bellico durante la seconda guerra mondiale. Cecchi Paone ha detto che la guerra degli Italiani è una testimonianza eccezionale. Questi tipi di documentari sono interessanti perché creati da degli Italiani, e non lasciano freddi come quelli degli Americani e degli Inglesi. Il 23 novembre, sul canale satellitare “Sky Discovery Channel” , c’è stata una puntata che parlava di Hitler, e lo faceva vedere in carne e ossa; la fiction si

intitolava “Virtual History”. Nel documentario, oltre a Hitler, si vedono anche Churchill e Roosevelt. Questi personaggi sono stati realizzati ricostruendoli al computer, con i raggi laser sulle vecchie foto d’epoca. Infine, il filmato è stato “invecchiato” per renderlo più credibile. Secondo me, questi documentari, oltre a essere molto divertenti, sono interessanti e incuriosiscono molto; vale proprio la pena di guardarne qualcuno, perché possiamo imparare molte cose che riguardano la Terra e le sue popolazioni.

E. B.

7

Page 6: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Di Alessia Busonero e Irene Piccolotto

Un tremore della terra ha cambiato, in pochi attimi, storie di vita e geografie di luoghi ricchi di fascino e di suggestione. Di fronte a questo enorme spiegamento di forze contrarie, il Bene, per farsi largo, ha affrontato il campo al massimo livello delle sue forze, al punto che lo “Tsunami” di generosità, di partecipazione, di dolore e di emozioni, ha prodotto un’onda lunga di segno opposto, non meno irruenta e impetuosa di quella che ha seminato morte e devastazioni.

La devastante onda d’urto del maremoto Sud Est Asiatico, ha spostato l’asse sul conflitto ancora più antico perché innestato da sempre nella natura umana: la lotta tra il Bene e il Male. All’avvento del Bene, si è così contrapposto l’insorgere del Male. Spargendo lutti e rovine al suo inarrestabile passaggio, l’onda dello “Tsunami” si è spinta al di là degli stessi limiti di una catastrofe. Il panorama di rovine ha rievocato i tristi scenari di guerra e di distruzione che hanno segnato la drammatica storia del Ventesimo secolo. Dopo l’11 settembre il Male ha cercato di porre subito il suo marchio sul millennio appena iniziato. Il Male ha finito per pretendere troppo. Il

tempo di esposizione per questa sua oscena irruzione nella vita e nella morte di una parte dell’umanità, si è rivelato insopportabile. La Novità riguarda la forma, di una solidarietà che non solo si è manifestata ma si è subito contrapposta, in modo fiero e consapevole, al male che la violenza della natura ha portato in superficie. Si è trattato di qualcosa di profondo, come se l’onda avesse colpito fisicamente tutti. L’umanità si è sentita nel vortice di quelle onde assassine……… Un tremore della terra ha cambiato, storie di vita e geografie di luoghi ricchi di fascino e di suggestioni. Di fronte a quest’enorme spiegamento di forze contrarie, il Bene, per farsi largo, ha affrontato il campo massimo livello massimo delle sue forze al punto che lo Tsunami di generosità, di partecipazione, di dolore e di emozione, ha

prodotto un’onda lunga di segno opposto, che ha seminato morte e devastazione. L’ondata di solidarietà ha invaso le rive in ogni parte del mondo; ha finito per rompere gli argini e non sembra acquietarsi, perché il senso vero è stato quello di un corale e fraterno abbraccio che l’umanità ha regalato a se stessa; un aperta e consapevole ribellione al Male da cui è circondata e che diventa sempre più insopportabile. E’ parso di vedere il cuore dell’umanità allo scoperto, con i mass-media a monitorare reazioni a svolgere il loro ruolo più corretto: quello di mezzi, di strumenti, in grado di aiutarci a vedere più nel profondo, senza pretendere di interpretare essi stessi la profondità. Forse è l’onda giusta sulla quale sintonizzare nuove speranze per il futuro. La sfida è aperta. Occorre solo vincerla.

8

Page 7: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

I supermarket avanzano, si moltiplicano, si organizzano sempre meglio. La guerra è ormai fra colossi, i piccoli sono inghiottiti dall’organizzazione e dai vantaggi che i centri commerciali sembra siano in grado di offrire ai propri clienti che diventano sempre più numerosi. Di conseguenza se la gente va a fare la spesa nei centri commerciali, significa che lì si risparmia e, in tempi di crisi… A vedere i carrelli strapieni, viene da pensare che la crisi, è un’invenzione e che per il benessere fisico siamo disposti a fare tutto, anche ad avere figli obesi. Ormai un centro commerciale è diventato un punto di ritrovo, dove

ci s'incontra, si discute, si passa il tempo a piacimento, dando vita ad uno dei complessi artificiali che sostituiscono gli antichi centri d’unione della gente. Al loro interno non manca nulla, dal baby-sitter al parrucchiere, dal ristorante al varietà e al cinema. Perfino la parrocchia rischia d’essere soppiantata da queste invenzioni che ci immettono verso una civiltà sempre più anonima. Dalla diocesi di Pistoia è stato lanciato un appello alla comunità cristiana perché rifletta sul problema, per non perdere certi valori, per difendere i piccoli esercenti, per far sì che la vita non si esaurisca in convenzionali rapporti

prefabbricati e perché la richiesta etica sia presente

nei meccanismi di produzione e di distribuzione dei prodotti. Molti genitori la domenica portano i propri figli nei supermercati e secondo me questo è sbagliato: questo giorno dovrebbe essere trascorso con la propria famiglia andando fuori città, oppure con gli amici per esempio al cinema o facendo girate all’aria aperta. Per i più giovani è veramente noioso andare in giro per i supermercati e, per questo i genitori dovrebbero lasciare più libertà ai propri figli di divertirsi e andare dove preferiscono.

di Irene Piccolotto

“Hanno sostituito le parrocchie come centri d' aggregazione… lì non è vero che si risparmia”.

9

Page 8: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Un parroco racconta che ha dovuto sequestrare l’acqua santa nella sua chiesa. E dice: ”Come fa la gente, in un epoca come la nostra, a credere ancora alle fattucchiere, ai maghi, ai guaritori, tanto da rubare l’acqua santa?Togliere l’acqua benedetta dalle acquasantiere non è stato un gesto facile. Per i fedeli fare il segno della croce, dopo aver bagnato la punta delle dita della mano destra, è molto importante. A volte, delle signore riempivano le loro boccette con l’acqua santa. Alcuni lo fanno per

curare la salute, altri sperano, cospargendo le proprie case con l’acqua santa, di trovare un lavoro o di togliersi il malocchio. Gli sposini sono convinti di comprarsi una sorta di portafortuna per il loro matrimonio. Certo, è assurdo che ci siano persone che credono nei riti magici. Un’importante considerazione da fare è che l’acqua benedetta è uno strumento sacramentale. Chiunque rubi qualcosa in chiesa commette un sacrilegio. “A Pasqua e Natale l’acqua santa gliela do volentieri,

ma c’è sempre qualche donnina che viene a chiedermela, quasi disperata, perché l’ha mandata una maga, però a quel punto io la mando via.” Secondo me, non bisognerebbe credere ai maghi e ai guaritori perché dicono cose che non sono vere. Quindi, per far capire a queste povere donne che è peccato rubare l’acqua benedetta, il parroco ha fatto bene a togliere l’acqua santa dalle acquasantiere.

di Valentina Rossi

BATTESIMO Oggi che il senso della vita non sembra più evidente a molti, occorre ritrovare l’importanza del Battesimo, il suo potere sconvolgente, con tutte le meraviglie alle quali ci apre e attraverso le quali impegna tutta la vita. Il Battesimo ci fa passare dal regno del peccato al regno della grazia. Il rito dell’iniziazione cristiana esprime questo passaggio: in effetti, attraverso questa immersione simbolica nella morte di Cristo dalla

quale si emerge “rinati” nello Spirito, viviamo della vita stessa di Dio. Il nuovo universo del battezzato è quello della fede pasquale. Credere è identificare Dio vivo come Padre, Figlio e Spirito Santo, e riconoscere la sua opera di salvezza, realizzata in Gesù Cristo. Dio solo può liberarci da noi stessi, ma non ci salva senza di noi. Non si nasce cristiani. E’ il Battesimo che ci fa entrare in una nuova famiglia, quella di tutti figli di Dio.

Riflessioni di Simone Esposito

10

Page 9: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Oggi affrontiamo una tematica di grande attualità, “le nostre famiglie”. Ho notato un contrasto molto forte tra famiglie spesso avvolgenti ed asfissianti e giovani troppo intraprendenti e liberi. Secondo me, le famiglie devono fare il possibile per comprendere i loro figli permettendo a loro di scegliere pur indirizzandoli verso il bene, ma i figli devono avere la libertà di prendere le proprie decisioni ed anche di sbagliare. Sui giornali spesso leggo di problemi tra genitori e figli. Oggi in un articolo una madre si preoccupa e chiede un consiglio su come gestire un figlio che, ormai uomo, ha abbandonato la fede

cattolica per abbracciare un’altra religione, per altro non cristiana. Più serie sono invece le preoccupazioni di alcuni genitori che chiedono come comportarsi con figli che si preoccupano solo di donne, lusso o droghe. E’ difficile il mestiere di genitore perchè, nonostante debba intervenire, deve anche evitare in tutti i modi di far sentire il proprio figlio come una persona cattiva, rimproverandolo troppo duramente. E’ spesso molto più utile far capire al proprio figlio il confine fra amore e desiderio, fra trasgressione ed autodistruzione, fra vita e morte e fra vera gioia e finta gloria. Infine vorrei ricordare una toccante testimonianza di una ragazza quindicenne di

nome Roberta, rimasta paralizzata dopo un incidente. La povera ragazza per molto tempo, era convinta che Dio l’avesse punita con questa maledizione, poi grazie ad i suoi amici ed a persone di chiesa più sagge, ha realizzato che Dio non punisce alcuna creatura e tanto meno scaglia maledizioni. Le famiglie non devono abbandonare la speranza per seguire le illusioni del mondo, ma realizzare che solo se seguiranno la linea del bene, questo mondo potrà salvarsi.

di Flavio Brandani

Oggi la maggior parte dei tedeschi non ha colpa per la tragedia commessa dai nazisti ma ha il dovere di “combattere” perché non succeda di nuovo. Il 26 gennaio ad Auschwitz il primo cancelliere Gerhard Schroeder e la popolazione sono riuniti per commemorare i 60 anni della liberazione del lager di Auschwitz. Il cancelliere ha spiegato che agli antisemiti non deve più essere permesso di minacciare e ferire i cittadini ebrei. Il ricordo delle “brucianti ferite di Auschwitz” e la memoria di questa grande tragedia, ci devono spingere a combattere il razzismo e l’intolleranza. Dobbiamo fare in modo che i nuovi partiti neonazisti, che si stanno formando a causa di una difficile situazione sociale,

rimangano fuori dal Parlamento in quanto costituiscono una minaccia per la società democratica essendo, essi stessi, dei

nemici della democrazia e della tolleranza. Ma se la colpa maggiore fu della Germania nazista, anche la Polonia, la Francia e l’Italia ebbero le loro responsabilità (anche se in misura minore) nelle persecuzioni contro gli ebrei. Tuttavia non basta

guardare al passato; ogni giorno, in ogni paese d’Europa ed anche nel resto del mondo vengono compiuti atti più o meno gravi di razzismo verso etnie diverse. E’ compito di tutti, non solo dei politici, saper trovare le parole giuste e convincere le persone al rispetto per gli altri, la democrazia e la tolleranza. Secondo me i nazisti ( i tedeschi ) non avevano affatto ragioni di perseguitare gli ebrei, poiché le persone sono tutte uguali, vanno rispettate e non c’è una razza o una religione migliore delle altre, che giustifichi una tale barbarie. Vogliamo sperare in un mondo diverso.

A.B.

11

Page 10: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

"Aiuto alla chiesa che soffre". Questa è un'organizzazione fondata nel 1947 da Don Werenfriend van Straaten, deceduto nel 2003 all'età di novant'anni. Egli è ricordato per essere stato uno dei pochi osservatori internazionali per la tutela della libertà religiosa, nello spirito del servizio. A partire dal 1998, l'organizzazione sopraindicata ha redatto un rapporto completo sulla situazione delle religioni mondiali ed inoltre tale organizzazione si prodiga per aiutare le chiese perseguitate e così facendo mostra alle comunità locali la situazione dei cristiani. Un'importante elemento che ha spinto l'organizzazione a promuovere un'iniziativa tanto nobile è stato il fatto che il magistero del pontefice Karol Wojtila ha dato alla tematica della libertà religiosa una grande

importanza. Per libertà religiosa non s’intende solo la libertà per i cattolici di professare la propria fede ma un pieno riconoscimento per tutti i credenti del diritto alla libertà religiosa come diritto nazionale dell’uomo. Il rapporto riporta la cronaca delle violazioni di fatto e di diritto dell’esercizio della libertà religiosa verificatasi nel 2003, fornendo un quadro dettagliato con dati aggiornati relativi alla situazione dei singoli paesi. Sulla base di quanto è emerso, è possibile constatare che nel mondo persiste la persecuzione religiosa che va dall’intolleranza amministrativa alla persecuzione aperta. In questa cartina geografica, il mondo è diviso in aree. Dell’area rossa fanno parte paesi come Cina, Vietnam, Laos, Cuba, vale a dire nazioni con governi social – comunisti. L’area verde, invece comprende il mondo islamico dove le situazioni variano molto,

in alcuni paesi non c’é alcuna legge contro le religioni non islamiche, ma esistono impedimenti che vengono dalla fortissima pressione della società islamica. Nella zona gialla è visibile l’incremento del fondamentalismo indo-buddista. La zona grigia comprende sia paesi dell’Europa orientale, sia alcuni paesi occidentali. L’area in bianco è relativa ai paesi non compresi nelle altre aree e nei quali, nel corso dell’anno 2003, non risultano segnalazioni di episodi significativi. Il tratteggio sul fondo, di vario colore, indica presenza di episodi di violenza non direttamente riconducibili a motivazioni religiose. Il rapporto è uno strumento utile per conoscere in dettaglio il panorama religioso internazionale.

Riflessioni Secondo me è importante la libertà religiosa, perché ogni essere umano deve poter scegliere la propria fede, non bisogna seguire la moda ma vedere in se stessi. Non è giusto che alcuni popoli non possono liberamente professare la propria fede.

di Valentina Rossi

12

Page 11: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

CANTO DI NATALE

Ciao a tutti siamo Francesco, Elisabetta, Gaia, Eva, Sara, Eva, Alice, Matteo, Roberta, Costanza, Roberto, Erika, Camilla, Maria, frequentiamo la quarta elementare e insieme alle nostre sorelle maggiori Viola e Martina e ai nostri genitori, che si sono improvvisati anche loro attori, domenica 16 gennaio abbiamo messo in scena “Canto di Natale”. Questa recita è stata tratta da un’opera di Charles Dickens e adattata dai nostri catechisti Barbara e Federico. Per la prima volta, quindi, il testo non era una storia inventata per noi ma un copione più difficile e complicato. Non è stato facile, per noi, neanche imparare i nomi degli attori protagonisti (Sgrooge e Marley) nè trasformarci in fantasmi. La storia, però, è così bella e particolare che valeva ogni sacrificio. Sgrooge è un vecchio taccagno che non crede nel Natale. Una notte vede in sogno il suo amico Marley ormai morto che lo invita a cambiare vita. Sgrooge poi incontra tre spiriti: il Fantasma dei Natali Passati, il Fantasma del Natale Presente e il Fantasma dei Natali Futuri. Il Fantasma dei Natali Passati gli fa vedere i Natali della sua giovinezza, quando il suo datore di lavoro gli voleva bene e gli faceva festeggiare con lui il

Natale.

Sgrooge, invece, nella vita di tutti i giorni tratta molto male il proprio impiegato Bob e lo paga poco. Il Fantasma del Natale Presente fa vedere a Sgrooge come sarà quel Natale a casa di Bob che, nonostante tutto vuole brindare con la famiglia al suo datore di lavoro. Poi il Fantasma porta Sgrooge a casa di suo nipote Fred che è dispiaciuto di non poter festeggiare con lo zio. Subito dopo Sgrooge è trasportato dal Fantasma dei Natali Futuri in un Natale futuro a casa di Bob dove il figlio più piccolo, Tim, è ormai morto ma tutti lo ricordano con affetto. Ben diverso è il destino di quell’uomo che muore da solo, deriso da tutti e senza che nessuno pianga per lui. Ma chi è quell’uomo? E’ lui, Sgrooge!! Dopo questo

sogno Sgrooge cambia, impara ad amare il Natale, a voler bene prima di tutto al suo impiegato e a suo nipote. E’ proprio bella questa storia ma recitandola noi l’abbiamo resa ancora più bella perchè ci abbiamo aggiunto la nostra emozione, la nostra agitazione, persino qualche balbettio e qualche battuta saltata o sbagliata ma soprattutto il nostro sorriso, la nostra gioia e qualche risata. E’ venuta molto bene questa recita, noi eravamo preparatissimi e avevamo imparato anche a passarci il microfono così ci hanno sentito bene anche in fondo alla Baracca. Sono stati molto bravi anche i nostri amici dell’altra quarta che hanno cantato due belle canzoni e non hanno stonato neanche un po’. Bravissime sono state Dominique e Rebecca che hanno recitato con noi per sostituire chi era malato e in pochi minuti hanno imparato la loro parte. E’ molto bello lavorare insieme all’altra classe di quarta e perciò anche a Carnevale saremo tutti insieme, questa volta loro attori e noi.....

13

Page 12: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Ciao a tutti, siamo i ragazzi di quinta e insieme ad alcuni amici delle medie abbiamo organizzato una recita per fine anno. Ecco cosa vi vuole raccontare Ilaria Desideri. La domenica dobbiamo arrivare alle ore 9:00 per prepararci alla fatidica recita che si intitola “Processo a Ponzio Pilato” e che si terrà il 20 marzo in baracca alle 11.30. Ci sono tanti bambini simpatici e anche i brani che dobbiamo imparare sono molto interessanti e istruttivi. Tutta la recita sarà accompagnata dal coro che canterà splendide canzoni. Io faccio il narratore ed è molto divertente. Spero che la recita andrà a meraviglia e che sia un grande successo! Ora lasciamo la parola a Camilla Armentano. Noi ci stiamo impegnando moltissimo per questa recita. Alcuni ragazzi devono recitare ed altri cantare. Io faccio l’attrice e nella recita interpreto l’avvocato

difensore. Questa parte è molto impegnativa ma io sono molto brava, non per vantarmi. Tutti noi ci divertiamo perchè facciamo le scenografie, facciamo le prove di canto e di recitazione. Questa recita è molto bella e interessante, per questo motivo non vedo l’ora che si possa recitare con tutti i ragazzi. Verrà una recita davvero splendida e fantastica. E’

ora il momento di Giulia Gramigni. Noi ragazzi del catechismo faremo per Pasqua una recita sul processo fatto a Ponzio Pilato dopo la morte di Gesù. Pilato viene considerato da alcuni colpevole e da altri innocente della morte di Gesù. Questa recita è un po’ la sintesi delle attività del catechismo, infatti la persona principale di cui parliamo è Gesù con la sua parola, la Passione e la Resurrezione. Tutto ciò ci dà incoraggiamento ad amarLo e imitarLo. Concludiamo il nostro

articolo con Silvia Lazzarelli. Nella recita io sono un avvocato difensore insieme a Camilla, Filippo e Giulia e poi ci sono tanti altri bambini che faranno altri personaggi. Nella recita oltre agli attori c’è anche il coro che canterà le canzoni tra unas scena e l’altra. Prima di darci le parti i registi ci hanno dovuto

fare un “provino” e ci hanno chiesto di recitare una poesia e di cantare una canzone, per vedere se eravamo più bravi a cantare o a recitare. La regia è di Iacopo, Federico e Barbara. Tutti noi bambini ci stiamo impegnando molto per farla venire bene; la domenica andiamo presto in chiesa per fare le

prove e provare i canti. Spero che la recita sia bella e piaccia alla gente. Bene, a questo punto non vi resta che venire a vederci, vi aspettiamo

14

Page 13: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Siamo un gruppo di bambini di terza elementare e oggi le nostre catechiste Antonietta e Grazia ci hanno raccontato la storia del giornalino della nostra parrocchia. Ci hanno detto che tutti, grandi e piccini, possono scrivere qualcosa e che poi i redattori controllano l’articolo e se è bello lo pubblicano. Allora anche noi abbiamo deciso di scrivere per raccontarvi delle nostre famiglie ma anche di alcuni personaggi a 2 o 4…… zampe veramente speciali e che ormai fanno parte della nostra famiglia proprio o quasi come mamma, papà e i fratellini. Ecco qui le nostre storie un po’ serie e un po’ buffe. Noi ci siamo divertiti a scriverle e speriamo di far sorridere anche voi. Infatti siamo sicuri che i redattori pubblicheranno il nostro articolo perché è proprio bello. Cominciamo da Carlotta che da buona donnina, precisa precisa ci insegna anche qualcosa: La mia famiglia è formata da quattro persone: la mia mamma che si chiama Paola, il mio papà che si chiama Enzo, la mia sorella maggiore che si chiama Costanza e da me che sono la più piccola e mi chiamo Carlotta. La mia mamma fa l’analisi ai terreni, guarda se nei terreni ci sono sostanze pericolose per l’uomo. Anche il mio papà, che io chiamo papi o papino quando voglio qualcosa si occupa di

inquinamento dell’aria. Controlla se nell’aria ci sono sostanze pericolose. Quando nell’aria c’è molto inquinamento il mio papà e i suoi colleghi vietano alle macchine di circolare. La mia sorella Costanza che io chiamo Tatta, ha 14 anni e frequenta la prima liceo ed è molto brava. Inoltre fa pallavolo e anche nello sport è molto brava, ha vinto 3 coppe e tantissime medaglie. Io frequento la 3° elementare e come sport faccio atletica. Proprio domenica ho partecipato alla mia 1° gara regionale, sono arrivata 6° e ho vinto una bella medaglia. Siamo una famiglia molto unita, stiamo sempre insieme anche se qualche volta litighiamo. Ma lo sapete che nel nostro gruppo c’è un bambino che sa recitare tutta la messa anzi, veramente, conosce più quello che tocca al sacerdote che le risposte che dobbiamo dare noi. Infatti lui dice che i Preti si sono presi la parte più facile e a noi tocca quella più difficile. Noi non lo crediamo possibile però rispondere alla Messa non è troppo facile. Lui si chiama Federico, è un po’ geloso del fratellino e veloce veloce ci dice: La mia mamma si chiama Silvia, il mio babbo si chiama Francesco, il mio fratellino si chiama Alessandro. E la cosa più bella che ho fatto con loro è quando sono andato per la seconda volta in montagna con la mia zia Laura.

Aspettate un po’ ora c’è anche Alessandro che ogni domenica si guadagna 3 caramelle perché è quasi sempre bravo a Messa, a catechismo e a fare le attività. Però qualche volta anche lui ne ha una in meno. Ecco cosa ci scrive: La mia mamma si chiama Gabriella, il mio babbo si chiama Loreto. La cosa più bella che ho fatto è quando sono andato al mare in Sardegna. Irene invece è una bambina dolcissima che parla pianino pianino e quasi nessuno la sente se non facciamo silenzio, ma sentite un po’ cosa ci dice: Il giorno più bello è stato quando è nato Gesù e quando io e i miei genitori stiamo insieme. E’ ora la volta di Emanuele , a lui piace molto fare attività con la pasta cruda spaghetti, riso, farfalle che riempiono una frase. Emanuele vuole molto bene al suo fratellino; sentite cosa ha fatto: La cosa più bella che ho fatto con il mio babbo è quando sono andato al circo. La cosa più bella che ho fatto con la mia mamma è quando sono andato alle Cascine con la bici. La cosa più bella che ho fatto con il mio fratello è quando gli ho insegnato a leggere e a scrivere.

15

Page 14: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

E un bel disegno chi lo poteva fare per rendere il nostro articolo più bello? Questo capolavoro è di Matteo che si sta preparando a ricevere il Battesimo e noi gli vogliamo dire che è stato proprio bravo e che a Pasqua ci saremo tutti ad assistere al Battesimo suo di Tommaso e di Francesca. E ora signori e signore non sentite nulla? Non sentite miagolare, abbaiare e altri suoni strani? Ecco qui i nostri amici a 2 e 4 zampe ma anche con le… piume. Tommaso come abbiamo detto è un altro amico che

riceverà fra poco il Sacramento del Battesimo ma intanto oltre che a prepararsi ben bene per questa cosa molto importante si dedica anche ai suoi amici: La mia mamma si chiama Antonella e il babbo Leonardo. La canina appena torno a casa mi fa la leccata di viso e mi salta addosso, si chiama Mia, il criceto si chiama Tuffo, i tre gatti si chiamano Ermes, Nina e Sisi. Michela invece è una bambina che i primi giorni di catechismo ha rischiato grosso. Quasi quasi le

tagliavano un dito poiché l’anellino che aveva messo non le veniva più via. Ma poi, per fortuna, è bastato solo un po’ di sapone e una bella tirata…ma che male!! Però ai suoi pesciolini non capitano questi imprevisti perché lei è molto brava. Ho due pesci rossi che si chiamano Nemitina e Birichina; bisogna averne molta cura. Ioi do loro le vitamine. Uno è un po’ doddo.

Il capo redattore risponde: Bravi ragazzi avete fatto proprio un bel lavoro, ecco pubblicato il vostro articolo contenti? Ora lasciamo un po’ di spazio anche agli altri e il seguito della vostra storia la leggerete nel prossimo numero. Ciao a tutti.

16

Page 15: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

Crucisomma

Griglia Matematica

13

0 8 2 11

6

2 3 14

6 7 14

7 10 16 12 4

+ : 16 x x X - 7 : + -

+ - -1 14 11 -3

Dai tempi di san Francesco d’Assisi fino ad oggi, sono circa 300 le persone che hanno ricevuto le stimmate. Di queste, la maggior parte sono donne: 240 Al Semitic Museum di Harvard è conservata una fra le più antiche mappe che si conoscano: è stata incisa intorno all’anno 2500 a. C. su una

tavoletta di terracotta babilonese. Dopo aver assistito alle sofferenze dei soldati rimasti feriti nella battaglia di Solferino, nel 1859, il medico svizzero Henri Dunant s’impegnò perché fosse istituita la Croce Rossa.

La campana della Torre dell’orologio di Londra, detta Big Ben in onore di sir Bejamin Hall, il funzionario che la fece installare a metà dell’ottocento, pesa circa quattordici tonnelate. Ai tempi dell’antica Roma, nelle località rivierasche, per salare il pane si impastava la farina con acqua di mare.

I Vangeli sinottici sono tre, quelli di Matteo, Marco e Luca: sono così detti perché rivelano un notevole parallelismo e una stretta affinità e concordanza, tanto da poter essere pubblicati in sinossi, cioè assieme, a colonne affiancate.

17

Page 16: di don Alessandro - parrocchie.it di prestigio! Ora la cosa che più colpisce dei genitori di Gesù è il loro silenzio. Nessuna parola ci è giunta di Giuseppe, di Maria qualcuna

Bassi News Pasqua 2005

di Tommaso Capua

Michael Phelps: l’altleta dell’anno Nuotatore americano che ha vinto ben otto medaglie alle Olimpiadi di Atene

Marco Pantani: La fine di un mito Poco più di un anno fa moriva Marco Pantani, uno dei più grandi talenti sportivi del dopoguerra, ricordiamo di lui le vittorie da dilettante quando aveva ancora i capelli lunghi, la sua irresistibile ascesa al giro d’Italia del 1994, le prime imprese al Tour de France, gli infortuni che ne hanno minacciato la carriera e i suoi incredibili recuperi.

Gabriella Paruzzi: una bella ruvida persona

A Pragelato Gabriella Paruzzi corona una stagione memorabile per lo sport italiano e conquista la Coppa del Mondo generale nel giorno in cui Sabina Valbusa, altra atleta Scame, vince la sua prima gara in Coppa del Mondo. La 15 km a tecnica libera la Paruzzi ha messo il sigillo ad una stagione entusiasmante per lo sci nordico italiano. Con questa vittoria, Gabriella Paruzzi mette in bacheca il secondo grande trofeo della sua carriera, dopo la medaglia d'oro olimpica colta nell'edizione di Salt Lake City

Stefano Baldini: La vittoria che vale una vita Una grandiosa medaglia d'oro per Stefano Baldini nella maratona olimpica. L'azzurro è stato protagonista di una bellissima gara e di un fantastico ingresso nello storico Panathinaiko Stadion, chiudendo il percorso con il tempo di 2h10'54". L'azzurro ha preceduto l'americano Mebrathom Keflezighi (2'11"28) e il brasiliano Vanderlei de Lima. La medaglia di bronzo ha esultato al suo ingresso nello stadio Panithinaikon aprendo le braccia a guisa di aereoplano: durante il percorso, quando era in testa da solo, Lima era stato bloccato da uno spettatore entrato nel percorso...

Valentina Vezzali: Una classe mai vista in pedana E’ andato a Valentina Vezzali il terzo oro olimpico. Nella finale tutta italiana l’azzurra ha battuto Giovanna Trillini 15-11.

Continua nel prossimo numero…

18