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pag. 1 D.g.r. n. 746 del 9 luglio 2007 1 PROCEDURA DI ALLERTAMENTO METEO ED IDROLOGICA PER LA REGIONE LIGURIA 1. PREMESSA Come è noto la possibilità di mitigazione del rischio meteorologico ed idrogeologico su un territorio complesso e vulnerabile quale quello ligure dipende da una molteplicità di fattori. Negli ultimi dieci anni sono state messe a punto una serie di procedure organizzativo/ informative su base nazionale, regionale e locale che determinano l’assunzione, a vari livelli di responsabilità, di provvedimenti volti alla protezione della vita umana in primo luogo e poi alla riduzione del danno materiale ingenerato dalle catastrofi e calamità naturali. Queste procedure si basano sui livelli informativi circa il pregresso storico, le mappature di rischio dei piani di bacino e su di una oggettiva previsione dei fenomeni meteorologici e degli effetti al suolo che questi possono produrre. Al fine di raccordare in modo armonico anche a livello nazionale quanto previsto, in materia di valutazione del rischio, monitoraggio meteoidrologico e protezione civile dalle Leggi n.183/89, n.225/92 e n.112/98, la Presidenza del Consiglio dei Ministri (P.C.M.) ha emanato la Direttiva del 27 febbraio 2004. La direttiva chiarisce i rapporti di responsabilità nel processo di emanazione dell’Allerta meteoidrogeologica ed istituisce all’interno della Protezione Civile una rete di Centri Funzionali per le previsioni meteorologiche ed idrologiche, codificandone i protocolli operativi ed i rapporti con le autorità di Protezione Civile; si viene quindi a creare, pur nel rispetto delle autonomie locali, un sistema di Allertamento nazionale condiviso, basato su procedure quantitative e garante di uno standard previsionale minimale su tutto il territorio nazionale. A seguito della direttiva PCM del 27 Febbraio 2004 le strutture di previsione e monitoraggio, nate dalle esigenze regionali di protezione civile nel corso degli anni, sono state unificate sotto il nome di Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile (CFMI-PC) della Regione Liguria. Tale Centro Funzionale: - fa parte della rete nazionale dei centri funzionali e svolge attività operative di previsione, monitoraggio e sorveglianza, in accordo con gli indirizzi operativi del sistema di allertamento statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di Protezione Civile; - è gestito da ARPAL, ai sensi della L.R. n. 20/2006 ed è dipendente funzionalmente dalla struttura regionale competente in materia di protezione civile con le modalità di cui alla D.G.R. n. 915/2007. Gli elementi conoscitivi e tecnologici di previsione, monitoraggio e sorveglianza non possono tuttavia, da soli, mitigare il rischio. Perché questo avvenga è necessario che alle previsioni seguano precise assunzioni di responsabilità circa gli opportuni livelli informativi e la conseguente messa in atto di interventi non strutturali di prevenzione attiva. In ragione di quanto sopra si ritiene opportuno ricordare alle componenti regionali della Protezione Civile, intese quali soggetti operanti negli ambiti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (Legge n. 225/92), sia i limiti e le potenzialità degli strumenti tecnici a disposizione del sistema, sia gli elementi procedurali obbligatori che, già condivisi a vari livelli ed esperienze, contribuiscono

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pag. 1 D.g.r. n. 746 del 9 luglio 2007

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PROCEDURA DI ALLERTAMENTO

METEO ED IDROLOGICA PER LA

REGIONE LIGURIA

1. PREMESSA

Come è noto la possibilità di mitigazione del rischio meteorologico ed idrogeologico su un territorio complesso e vulnerabile quale quello ligure dipende da una molteplicità di fattori.

Negli ultimi dieci anni sono state messe a punto una serie di procedure organizzativo/ informative su base nazionale, regionale e locale che determinano l’assunzione, a vari livelli di responsabilità, di provvedimenti volti alla protezione della vita umana in primo luogo e poi alla riduzione del danno materiale ingenerato dalle catastrofi e calamità naturali.

Queste procedure si basano sui livelli informativi circa il pregresso storico, le mappature di rischio dei piani di bacino e su di una oggettiva previsione dei fenomeni meteorologici e degli effetti al suolo che questi possono produrre.

Al fine di raccordare in modo armonico anche a livello nazionale quanto previsto, in materia di valutazione del rischio, monitoraggio meteoidrologico e protezione civile dalle Leggi n.183/89, n.225/92 e n.112/98, la Presidenza del Consiglio dei Ministri (P.C.M.) ha emanato la Direttiva del 27 febbraio 2004.

La direttiva chiarisce i rapporti di responsabilità nel processo di emanazione dell’Allerta meteoidrogeologica ed istituisce all’interno della Protezione Civile una rete di Centri Funzionali per le previsioni meteorologiche ed idrologiche, codificandone i protocolli operativi ed i rapporti con le autorità di Protezione Civile; si viene quindi a creare, pur nel rispetto delle autonomie locali, un sistema di Allertamento nazionale condiviso, basato su procedure quantitative e garante di uno standard previsionale minimale su tutto il territorio nazionale.

A seguito della direttiva PCM del 27 Febbraio 2004 le strutture di previsione e monitoraggio, nate dalle esigenze regionali di protezione civile nel corso degli anni, sono state unificate sotto il nome di Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile (CFMI-PC) della Regione Liguria.

Tale Centro Funzionale:

− fa parte della rete nazionale dei centri funzionali e svolge attività operative di previsione, monitoraggio e sorveglianza, in accordo con gli indirizzi operativi del sistema di allertamento statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di Protezione Civile; − è gestito da ARPAL, ai sensi della L.R. n. 20/2006 ed è dipendente funzionalmente dalla struttura regionale competente in materia di protezione civile con le modalità di cui alla D.G.R. n. 915/2007.

Gli elementi conoscitivi e tecnologici di previsione, monitoraggio e sorveglianza non possono tuttavia, da soli, mitigare il rischio. Perché questo avvenga è necessario che alle previsioni seguano precise assunzioni di responsabilità circa gli opportuni livelli informativi e la conseguente messa in atto di interventi non strutturali di prevenzione attiva. In ragione di quanto sopra si ritiene opportuno ricordare alle componenti regionali della Protezione Civile, intese quali soggetti operanti negli ambiti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (Legge n. 225/92), sia i limiti e le potenzialità degli strumenti tecnici a disposizione del sistema, sia gli elementi procedurali obbligatori che, già condivisi a vari livelli ed esperienze, contribuiscono

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alla mitigazione del rischio idrogeologico con particolare attenzione alla salvaguardia della vita umana.

2. LE NUOVE MAPPE DI CRITICITÀ AD USO DI PROTEZIONE CIVILE

La Regione Liguria ha prodotto, nel 2004, in collaborazione con le altre amministrazioni territoriali una nuova mappatura delle criticità ad uso di Protezione Civile che comprende sia informazioni relative al potenziale dissesto idrogeologico (frane e zone inondabili) derivate dai piani di bacino, o dal PAI per il bacino del Po, sia la nuova zonazione sismica, come richiesto dall’Ordinanza della PCM del 20 Marzo 2003, sia la localizzazione di manufatti di potenziale pericolosità quali le dighe e le industrie a rischio di incidente rilevante.

Le informazioni idrogeologiche riportate nella cartografia delle criticità si riferiscono ad informazioni acquisite ufficialmente da Regione Liguria entro il mese di Novembre 2006. Tali mappe vanno a sostituire, ove possibile, le mappe di inondazione storica prodotte dalla Regione Liguria, che comunque costituiscono un riferimento essenziale per quanto relativo alla storicizzazione di evento. Tanto è vero che, sia i riscontri effettuati in occasione delle più recenti alluvioni, sia le aree inondabili dei piani di bacino, dimostrano che le inondazioni e gli allagamenti insistono preferenzialmente sulle aree già interessate in precedenza da fenomeni analoghi.

Uno stralcio della nuova Carta delle Criticità ad Uso di Protezione Civile è riportato in Figura 1 ed un esempio della legenda è riportato in Figura 2. Nella carta sono riportate le fasce inondabili dei piani di bacino, suddivise in due categorie di pericolosità: la prima comprende le fasce di inondabilità con tempi di ritorno bassi, ovvero trentennali (bacino del Magra), cinquantennali (bacini regionali liguri) o ad elevata probabilità di inondazione (sottobacini e bacini del Po); la seconda categoria comprende le fasce di inondabilità con tempi di ritorno medi ed alti (200 e 500 anni per i bacini con foce al Mar Tirreno e media o bassa probabilità di inondazione per i sottobacini del Po). Gli alvei sono riportati, ove possibile, in tinta distinguibile dalle aree inondate in modo da consentire di mantenere la distinzione tra lo stesso e le aree inondabili.

Le aree a pericolosità di frana sono suddivise in due gruppi: il primo a pericolosità molto elevata ed il secondo a pericolosità elevata. Tra le informazioni, provenienti dai piani di bacino e di interesse per la protezione civile, compaiono anche le zone a rischio di valanga che sono contrassegnate da opportuno simbolo.

Le tre classi di sismicità in cui ricade il territorio regionale (II = alta; III = media; IV = bassa) sono riportate su base comunale evidenziando il nome del Comune con il colore della classe di riferimento.

Gli elementi antropici, potenziali generatori di rischi, quali dighe e siti industriali a rischio di incidente rilevante, sono segnalati con dei marcatori numerati che consentono di reperire, nell’elenco degli elementi antropici, allegato alle carte, le opportune informazioni di riferimento.

LE AREE INONDABILI E LE ZONE A PERICOLOSITÀ DI FRAN A ELEVATA E MOLTO ELEVATA RICOMPRESE NELLE CITATE MAPPE, in qua nto derivanti dai piani di bacino, sono riconosciute della Regione Liguria tra quelle aree a maggior rischio di inondazione o di dissesto idrogeologico e quindi, attesi i riscontri di ciclicità e ripetitività delle inondazioni o di propensione ad ulteriori dissesti in aree di frana già attive o quiescenti, queste VENGONO AD ASSUMERE LE CONNOTAZIONI DI BASE PER GLI SCENARI

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DI RIFERIMENTO SUI QUALI PIANIFICARE OGNI PROCEDURA DI PROTEZIONE CIVILE VOLTA ALLA SALVAGUARDIA DEI CITTADINI E DEI BENI.

Figura 1 Esempio di stralcio della nuova Carta delle Criticità ad Uso di Protezione Civile.

E’ quindi necessario che, su quei territori, gli enti competenti ed in primo luogo i Comuni, producano i massimi livelli di attenzione durante lo stato di Allerta così come previsto dall’art. 6, comma 1, lettere c), d), e), h) della L.R. n. 9 del 17/02/00. Gli enti competenti devono, altresì, fare riferimento alle ultime linee guida per la pianificazione comunale di Protezione Civile pubblicate, contestualmente al presente documento dal Settore Protezione Civile ed Emergenza.

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Figura 2 Esempio di legenda della nuova Carta delle Criticità ad Uso di Protezione Civile.

Risulta evidente il fatto che la cartografia di criticità regionale riassume, appunto alla scala regionale, i parametri di rischio conosciuto; è fatto obbligo ai comuni di integrare, alla scala comunale, le informazioni in essa contenute al fine di poter disporre di tutti gli elementi di rischio/criticità per un utilizzo locale. La cartografia di criticità assume importanza fondamentale per individuare quelle aree sulle quali è opportuno/necessario che il sindaco attivi i presidi territoriali di cui alla Direttiva del PCM del 27 Febbraio 2004.

3. IL CENTRO FUNZIONALE METEO IDROLOGICO DI PROTEZI ONE CIVILE

Il Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile (CFMI-PC ) della Regione Liguria è la struttura tecnica della Protezione Civile regionale che provvede alle funzioni di previsione e monitoraggio, in raccordo funzionale con il Settore regionale competente in materia. Il CFMI-PC, pur tenendo conto delle peculiarità fisiografiche e climatologiche locali, opera, a seguito della Direttiva della PCM del 27 Febbraio 2004, nell’ambito della rete nazionale dei Centri Funzionali e secondo criteri e procedure operative oggettive e condivise a livello nazionale. Compito della rete dei Centri Funzionali è quello di far confluire, concentrare ed integrare tra loro dati rilevati dalle reti meteo-idro-pluviometriche locali, dalla rete radarmeteorologica nazionale, dalle diverse piattaforme satellitari disponibili per l'osservazione della terra, nonché dati territoriali idrologici, geologici, geomorfologici e modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed idrauliche.

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In quest’ottica, la finalità di ogni CF è quella di fornire un servizio continuativo di supporto alle decisioni delle autorità competenti per le allerte e per la gestione dell'emergenza. In ragione delle procedure operative di monitoraggio, previsione e sorveglianza, condivise dal livello nazionale, il CFMI-PC è stato DICHIARATO OPERATIVO (D.G.R. n. 488 del 30/03/2005 e D.P.G.R. n. 45 del 01/07/05) e perciò autorizzato all’ EMISSIONE AUTONOMA degli AVVISI METEOROLOGICI e di CRITICITÀ IDROLOGIC A per quanto riferito al territorio regionale.

L’attività previsionale e di monitoraggio del CFMI-PC si colloca a livelli di affidabilità molto elevati in ragione dell’applicazione delle più avanzate tecnologie scientifico- operative di settore attualmente disponibili, pur in un quadro di possibile o parziale indeterminatezza conseguente alla peculiarità dei parametri di genesi e del comportamento meteo-idrologico determinato dalle specificità del golfo ligure e del territorio regionale. In particolare, il CFMI-PC effettua le previsioni meteoidrologiche ed una valutazione del possibile conseguente rischio su specifiche Zone di Allerta (meglio identificate in seguito) definite in accordo con lo Stato in base alla citata direttiva ed adottate da Regione Liguria. Da un punto di vista procedurale tale rischio è stato suddiviso in tre specifiche tipologie: idrogeologico, nivologico e puramente meteorologico (probabilità di temporali forti, vento, mare, disagio fisiologico). Il raggiungimento di un livello di rischio non nullo, associato a definiti scenari di rischio, determina l’emissione di opportuna messaggistica da parte del CFMI-PC ed è alla base del sistema di allertamento della PC-RL. Per il rischio meteorologico indotto da temporali, vento, mare, disagio fisiologico non è prevista procedura di allertamento ma si instaurano dei livelli di Vigilanza differenziati e crescenti (Nullo, Attenzione, Avviso). Per il rischio idrogeologico o nivologico è prevista una procedura di allertamento; in tal caso la PC-RL adotta formalmente gli Avvisi emessi dal CFMI-PC, integrandoli, per quanto attiene la parte geologica ed emanando propria messaggistica di allerta (messaggi di Allerta I, Allerta II).

3.1 ZONE DI ALLERTA

Dal 1 Ottobre 2004 la Regione Liguria introduce la divisione del territorio in Zone di Allerta che non coincidono con i limiti amministrativi provinciali ma rispettano il criterio di zonazione fisiografica imposto dalla Direttiva del Febbraio 2004. A differenza dei limiti amministrativi provinciali, le Zone di Allerta rispettano sia gli ambiti territoriali di bacino idrografico che criteri di congruenza meteorologica, ovvero individuano comprensori di bacini idrografici meteorologicamente simili per quanto concerne la tipologia dei fenomeni pluviometricamente intensi che si vengono a presentare con maggiore frequenza. La suddivisione in CINQUE ZONE DI ALLERTA del territorio ligure, che è condivisa con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, come previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 Febbraio 2004, viene riportata in Figura 3.

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Figura 3 Zone di Allerta in cui è suddivisa la Regione Liguria definite in base ai criteri della Direttiva P.C.M. del 27 febbraio 2004 e condivisi col Dipartimento di Protezione Civile.

La zonazione ha comunque adottato i limiti comunali quali unità territoriale minima, dal punto di vista amministrativo, perciò ad ognuno dei 235 Comuni della Regione Liguria corrisponde solo una zona di allertamento. Come si evince dalla Figura 3, tutti i Comuni della provincia di Imperia appartengono alla zona dei Bacini Liguri Marittimi di Ponente, la provincia di Savona sottende tre diverse zone di allertamento (Bacini Liguri Marittimi di Ponente, Bacini Liguri Marittimi di Centro, Bacini Liguri Padani di Ponente), la provincia di Genova sottende quattro distinte zone di allertamento (Bacini Liguri Marittimi di Centro, Bacini Liguri Marittimi di Levante, Bacini Liguri Padani di Ponente, Bacini Liguri Padani di Levante) mentre tutti i Comuni della provincia di La Spezia appartengono alla zona dei Bacini Liguri Marittimi di Levante. Si rimanda alla Tabella 1 (pag. 26) per i dettagli di suddivisione delle province di Savona e Genova ed al manifesto allegato per una più chiara visione della Figura 3.

3.2. PREVISIONI METEOIDROLOGICHE

Le previsioni meteoidrologiche vengono elaborate dal CFMI-PC utilizzando gli strumenti tecnologici più avanzati ed una procedura tecnico-scientifica operativa appositamente tarata per il territorio ligure. Nello svolgimento dell’attività previsionale e di monitoraggio sono utilizzati gli strumenti più moderni per l’osservazione in tempo reale, quali immagini ed elaborazioni da piattaforme satellitari e dalla rete radar nazionale e dati meteoidrologici che provengono dalla rete di monitoraggio meteoidrologico in telerilevamento della Regione Liguria, meglio descritta nel Capitolo 5. Le informazioni provenienti da tali strumenti sono condivise e rese disponibili dal sito http://www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html.

Quotidianamente vengono acquisiti e confrontati i risultati delle simulazioni dei modelli meteorologici a circolazione generale (modello europeo ECMWF, modello americano AVN) e ad area limitata (LOKALL Modell, BOLAM, MOLOCH); esempi sono riportati in Figura 4. Nello specifico, il CFMI-PC interpreta e utilizza in modo integrato i dati rilevati e le informazioni

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prodotte dai modelli previsionali (sia gestiti all’interno che acquisiti dall’esterno), gestendo operativamente la modellistica meteorologica ad area limitata BOLAM-MOLOCH (che ha come base il modello a circolazione globale ECMWF ) e la modellistica idrologica afflussi-deflussi DRiFt , oltre ad alcune metodologie di integrazione e disaggregazione dei dati idropluviometrici associati. La catena modellistica meteoidrologica è sottoposta a continui aggiornamenti e miglioramenti, anche grazie alla collaborazione con i maggiori centri italiani universitari e di ricerca del settore ed alla formazione continuativa del personale. Inoltre, le elaborazioni dei livelli di rischio attraverso le previsioni meteoidrologiche rispettano, come già messo in luce, una procedura resa oggettiva e condivisa a livello nazionale, in modo da garantire l’efficienza e l’operatività nella gestione delle situazioni di emergenza.

Figura 4 Mappe relative ad alcuni modelli meteorologici in uso presso il CFMI-PC relative all’evento del 01 giugno 2007. Le frecce indicano l’ordine crescente di risoluzione e decrescente di scala dell’area di studio. Dal modello ECMWF è estratta una mappa relativa al campo di anomalie alla tropopausa, mentre per i differenti LAM sono riportati i campi di precipitazione, in modo da sottolineare la diversa risoluzione

3.2.1 LIMITI PREVISIONALI

La previsione della collocazione spaziale e temporale (dove e quando) di fenomeni molto localizzati quali temporali, rovesci, grandinate o trombe d’aria risulta attualmente alquanto incerta, in quanto le tecnologie e conoscenze odierne non permettono di raggiungere il dettaglio spazio-temporale necessario per definirne con certezza gli effetti a terra, in particolare per i bacini relativamente piccoli della morfologia ligure.

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Tali fenomeni sono infatti legati a condizioni localizzate di forte instabilità e si sviluppano in un arco di tempo limitato: né gli attuali modelli numerici di simulazione né altre procedure previsionali operative consentono di raggiungere un livello di previsione quantitativa e di localizzazione spaziale e temporale attendibile.

Allo stato dell’arte la previsione per temporali e/o rovesci è limitata alla determinazione della probabilità di accadimento di tali fenomeni attraverso l’analisi di opportuni indicatori. Un esempio di fenomeno intenso e poco prevedibile è riportato in Figura 5.

A questo proposito, anche la Direttiva del 27 Febbraio 2004 tratta separatamente tali fenomeni e ricorda, all’art. 5, i limiti previsionali per gli eventi pluviometrici intensi di breve durata che riguardano porzioni di territorio limitate a poche decine di chilometri quadrati.

A fronte di quanto sopra descritto, temporali o rovesci forti non sono inseriti tra i fenomeni meteoidrologici in grado di ingenerare l’emissione di un’Allerta da parte della Protezione Civile regionale. Tuttavia, qualora si ritenga altamente probabile il manifestarsi di questo tipo di fenomeni, ben organizzati e caratterizzati da particolare intensità e da conseguenti possibili criticità al suolo, è prevista l’emissione di un AVVISO da parte del CFMI-PC che ha valenza Protezione Civile.

4. RISCHI

Come già introdotto nel Capitolo 3, le diverse tipologie di rischio previste dal CFMIPC si possono sintetizzare in: − idrogeologico (associato ad intensità e quantità di pioggia); − nivologico (associato a neve/ghiaccio); − meteorologico (associato a probabilità di temporali forti, vento, mare, disagio fisiologico).

Il raggiungimento dei livelli di rischio non nullo, associato a definiti scenari di effetti al suolo, determina l’emissione di opportuna messaggistica da parte del CFMI-PC ed è alla base del sistema di allerta della PC-RL. Figura 5 Composizione RGB Air

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Mass (evento del 02:00 UTC del 01 giugno 2007) ottenuta combinando differenti canali della piattaforma satellitare MSG2: alcuni canali IR e i due canali al vapore acqueo. La Liguria è interessata da una profonda anomalia alla tropopausa (colore rosso scuro), si può osservare un sistema convettivo a “V” al largo delle coste liguri che andrà ad interessare il Tigullio con piogge di intensità molto forte (circa 150 mm/h)

4.1 RISCHIO METEOROLOGICO

Sono di seguito illustrati i livelli di rischio meteorologico ed i relativi scenari associati. Probabilità di temporali forti I temporali e rovesci forti sono fenomeni di precipitazione localmente molto intensa, ai quali si possono associare forti raffiche di vento, trombe d’aria, fenomeni grandinigeni e fulminazioni. Pertanto, la pericolosità di tali fenomeni deve essere valutata partendo dal rischio meteorologico nel suo complesso e non solamente considerando l’aspetto idrologico. Per tali fenomeni la previsione è limitata ad una determinazione della probabilità di accadimento onde consentire alle autorità di protezione civile di livello locale ed alla popolazione, di prevenire, per quanto possibile, situazioni e comportamenti a rischio e di gestire meglio l’occorrenza di eventuali effetti al suolo localizzati.

- Soglia 1 – Livello di Attenzione: bassa/alta probabilità di temporali forti; a tale soglia è associato: Scenario Temporali 1: effetti al suolo che non possono essere valutati idrologicamente ma per i quali si evidenzia una possibile Criticità Idrologica Ordinaria localizzata1, piene improvvise su piccoli rivi, oltre che possibili disagi alla viabilità, danni localizzati a strutture provvisorie e vegetazione per locali forti colpi di vento, trombe d’aria, grandine e fulmini ed occasionale pericolo per le persone. - Soglia 2 – Livello di Avviso: alta probabilità di temporali forti organizzati in strutture temporalesche estese e diffuse. A tale soglia è associato:

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Scenario Temporali 2: Criticità Idrologica Ordinaria diffusa1, piene improvvise di piccoli bacini, possibili danni e situazioni di pericolo per viabilità, strutture provvisorie e vegetazione, causati da possibili locali forti colpi di vento, trombe d’aria, grandine e fulmini ed occasionale pericolo per le persone.

NORME DI AUTOPROTEZIONE PER I COMUNI E LA POPOLAZIO NE

I Sindaci, nel caso di Segnalazioni o Avvisi meteorologici, traggono livelli di competenza indirizzati all’attivazione, a livello locale, di procedure ed azioni volte alla tutela della pubblica incolumità e, se del caso, al superamento di uno stato di emergenza locale. Tali azioni devono comunque prevedere l’informazione della popolazione.

Nel caso di segnalazioni o avvisi per temporali forti è buona norma astenersi da attività in alveo (es: campeggi estemporanei e lavori in alveo) in quanto possono generarsi piene improvvise, specie sui bacini di piccole dimensioni, con conseguente pericolo per cose e persone che stazionano in alveo. Nel caso tali attività fossero inderogabili si consiglia comunque di sorvegliare il fenomeno con l’ausilio dei sensori in tempo reale visualizzabili dal sito web: http://www.meteoliguria.it/protezionecivile/index.html

Vento

Tale fenomeno viene segnalato quando si tratta di vento intenso e persistente al suolo. Le soglie si differenziano altresì in funzione della direzione del vento.

- Soglia 1 – Livello di Attenzione: burrasca forte2 dai quadranti settentrionali o burrasca2 dai quadranti meridionali. A tale soglia si associa:

Scenario Vento 1: possibili danni e caduta di parti di strutture provvisorie e mobili e di insegne e vegetazione, disagi per lo svolgimento di attività in quota, disagi per il traffico aereo, le attività portuali, la viabilità dei mezzi pesanti e la navigazione da diporto.

- Soglia 2 – Livello di Avviso: tempesta2 dai quadranti settentrionali o burrasca forte/tempesta2 dai quadranti meridionali. A tale soglia si associa:

Scenario Vento 2: danni rilevanti e possibile caduta di strutture provvisorie e mobili, di insegne e vegetazione, pericolo per lo svolgimento di attività in quota, pericolo per il traffico aereo, le attività portuali, la viabilità dei mezzi pesanti e la navigazione da diporto.

Mare

Tale fenomeno viene segnalato quando si tratta di moto ondoso intenso e persistente lungo le coste.

- Soglia 1 – Livello di Attenzione: mare agitato /mareggiate. A tale soglia si associa:

Scenario Mare 1: disagi per la balneazione e le attività nautiche, possibili danni lungo le coste e nei porti a imbarcazioni e strutture provvisorie, possibili mareggiate (i danni possono risultare più importanti nel caso di moto ondoso da Sud-Est, anche se ha durate relativamente brevi).

- Soglia 2 – Livello di Avviso: mare molto agitato3/mareggiate. A tale soglia si associa:

Scenario Mare 2: pericolo per la balneazione e le attività nautiche, danni lungo le coste e nei porti a imbarcazioni e strutture provvisorie, probabili mareggiate.

Disagio fisiologico Il disagio fisiologico tratta di fenomeni quali le ondate di calore ovvero prolungate ed eccezionali condizioni

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di tempo caldo-umido e le ondate di freddo ovvero prolungate ed eccezionali condizioni di tempo freddo e ventoso. Per questa tipologia di fenomeni esistono delle procedure di previsione e di gestione dell’emergenza a livello nazionale definite dal DPC e dal Ministero della Salute che non sono ancora state adattate all’epidemiologia ligure, pertanto il CFMI-PC e la PC-RL si limitano a segnalare, a livello regionale, tramite propria messaggistica, eventuali condizioni di disagio, in funzione dei Livelli e degli Scenari che seguono.

- Soglia 1 – Livello di Attenzione per caldo: valori dell’indice HEAT INDEX4 tra i 30°C ed i 40 C°. A tale soglia si associa:

Scenario Caldo 1: disagio per caldo con possibili colpi di calore, spossatezza o crampi da calore per prolungata esposizione al sole e/o attività fisica.

- Soglia 2 – Livello di Avviso per caldo: valori dell’indice HEAT INDEX superiori ai 40 C°. A tale soglia si associa:

Scenario Caldo 2: elevato disagio per caldo con probabili colpi di calore, spossatezza o crampi da calore per prolungata esposizione al sole e/o attività fisica.

- Soglia 1 – Livello di Attenzione per freddo: valori dell’indice WIND CHILL4 tra i -20 °C ed i -10 C°. A tale soglia si associa:

Scenario Freddo 1: disagio per freddo e possibile congelamento delle estremità per prolungata esposizione all’esterno senza adeguata copertura.

- Soglia 2 – Livello di Avviso per freddo: valori di WIND CHILL inferiori ai - 20 C°. A tale soglia si associa:

Scenario Freddo 2: elevato disagio per freddo e probabile congelamento delle estremità e parti interne per prolungata esposizione all’esterno senza adeguata copertura.

Al superamento della Soglia 1 i fenomeni vengono segnalati dal CFMI-PC sia nel Bollettino di Vigilanza

(evidenziato dal simbolo ) che nel Bollettino di previsioni per la Liguria (voce “Segnalazioni di Protezione Civile”). Al superamento della Soglia 2 i fenomeni vengono evidenziati nel Bollettino per le previsioni della Liguria (voce “Segnalazioni di Protezione Civile”) e il CFMI-PC emette un Avviso Meteorologico Regionale per

rischio nivologico (fenomeno evidenziato dal simbolo ).

4.2 RISCHIO IDROLOGICO (ALLERTA IDROGEOLOGICA)

I livelli di moderata ed elevata criticità sono stabiliti in base a criteri probabilistici di superamento di soglie statistiche dei livelli idrometrici, previsti dalla catena modellistica meteo-idrologica per ciascuna zona di allerta e sono suddivisi per classi idrologiche di bacino.

Permane la vigente classificazione della Regione Liguria in categorie idrologiche dei Comuni sulla base delle classi di bacino idrografico presenti nel territorio comunale stesso.

I livelli di criticità idrologica emessi dal CFMI-PC sono di ordinaria criticità , moderata criticità ed elevata criticità e corrispondono al superamento di soglie pluviometriche previste e/o strumentalmente osservate e soglie idrometriche previste per ciascuna zona di Allerta. Le misure idrometriche in tempo reale consentono la validazione della catena previsionale e sono di ausilio nella fase di sorveglianza e per le attività di nowcasting.

Dato che i corsi d’acqua liguri sottendono bacini idrografici quasi sempre inferiori ai 400 km2, con tempi di corrivazione molto bassi, un sufficiente anticipo degli eventi può aversi solo in base alle previsioni meteo-

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idrologiche ed in senso probabilistico, per quanto riguarda il rischio idraulico, il sistema di previsione del CFMI-PC si basa su di una catena modellistica che, a partire dalle previsioni meteorologiche e dai dati misurati, simula il comportamento dei bacini idrografici in base alle caratteristiche fisiche e morfologiche degli stessi. La catena previsionale identifica, quindi, le situazioni di criticità per ogni zona di Allerta in base alla probabilità di superamento di determinate soglie di portata, individuate su basi probabilistiche per ciascuna classe di bacini.

Il rischio idrogeologico, in ragione dei livelli di moderata ed elevata criticità, è stabilito in modo speditivo dal Settore Protezione Civile ed Emergenza in base alle precipitazioni previste ed alle piogge cumulate e osservate strumentalmente, tenendo conto del “numero di aree a rischio elevato e molto elevato per unità di superficie presenti” in ciascuna zona di Allerta e all’estensione di territorio da queste coinvolto in relazione all’estensione della zona d’Allerta stessa (Direttiva PCM 27/02/04, art. 5).

I livelli di criticità vengono quindi distinti, oltre che per intensità anche in base all’estensione areale del fenomeno stesso, in due tipi: il livello di tipo localizzato (eventi che interessano piccole porzioni di territorio e/o brevi intervalli temporali, paragonabili con i tempi di corrivazione dei piccoli bacini) e il livello di tipo diffuso (eventi che interessano ampie zone di territorio e generalmente hanno durate maggiori, paragonabili con i tempi di corrivazione dei bacini idrografici di estensione maggiore).

Per permettere all’Autorità comunale di Protezione Civile (SINDACO) di intraprendere le azioni conseguenti al livello di ALLERTA, emanato dalla Regione Liguria, per Categoria Idrologica e zona di Allerta si riportano in Tabella 1, e in un apposito quadro del poster allegato alla presente pubblicazione, la categoria idrologica e la zona di allerta attribuita a ciascun Comune, che peraltro rimangono invariate rispetto alla precedente procedura operativa.

Tabella 1 Elenco dei Comuni liguri con assegnata Categoria Idrologica (numeri romani), incolonnati per Provincia di appartenenza e suddivisi per campiture colorate in base alla Zona di Allertamento (parte 1 di 2).

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Tabella 1 Elenco dei Comuni liguri con assegnata Categoria Idrologica (numeri romani), incolonnati per Provincia di appartenenza e suddivisi per campiture colorate in base alla Zona di Allertamento (parte 2 di 2).

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4.2.1 LE CATEGORIE IDROLOGICHE

Ad ogni Comune è stata assegnata una CATEGORIA IDROLOGICA definita nel modo seguente: I CATEGORIA: Comuni che presentano all'interno del loro territorio esclusivamente piccoli rii, con bacini idrografici al di sotto dei 10 km2 (cioè bacini di classe idrologica A) e reti fognarie (Figura 6). II CATEGORIA: Comuni che presentano all'interno del loro territorio aste di torrenti che drenano aree comprese tra i 10 e i 150 km2 (cioè bacini di classe idrologica B), oltre ovviamente a piccoli rii e reti fognarie. III CATEGORIA: Comuni che presentano all'interno del loro territorio aste di torrenti che drenano aree superiori ai 150 km2 (cioè bacini di classe idrologica C) oltre ovviamente alle aree appartenenti alle ALTRE classi idrologiche . Si ricorda che il messaggio di Allerta della Protezione Civile è diversificato per zona di Allertamento e per Categoria Idrologica comunale.

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Figura 6 Schematizzazione degli effetti al suolo in dipendenza delle caratteristiche delle precipitazioni

Si ricorda, inoltre, che tutti i Comuni della Regione Liguria devono tenere conto di quelle zone di criticità idraulica dovute a reti idrografiche minori, canali irrigui, reti di smaltimento delle acque piovane e reti fognarie che, interferendo con elementi antropici sensibili o ambiti urbani, possono in caso di temporali, ovvero piogge di notevole intensità seppure di breve durata, generare situazioni di pericolo. Per tali zone, a fronte della difficile prevedibilità della localizzazione spazio-temporale e l’intensità dei fenomeni temporaleschi, si raccomanda di applicare misure preventive, anche di tipo formativo ed informativo, allo scopo di rendere più efficaci le norme di autoprotezione che la popolazione può mettere in atto al presentarsi di previste condizioni di instabilità atmosferica. Nella figura sottostante è riportata una mappa della Liguria in cui sono evidenziati i Comuni, con differenti colori, a seconda della CATEGORIA IDROLOGICA COMUNALE . Si sottolinea che, come da definizione, in questa suddivisione non è considerato alcun riferimento alla superficie del territorio comunale bensì all’area drenata a monte dall’asta che lo attraversa. Per fare un semplice esempio, il Comune di Ameglia, posto alla foce del fiume Magra in Provincia di La Spezia, pur avendo superficie comunale relativamente piccola, è classificato COMUNE di III CATEGORIA poiché il suo territorio è attraversato dal fiume Magra che, in corrispondenza di tale Comune, drena un bacino di circa 1600 km2.

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Figura 7 Categorie Idrologiche dei 253 comuni della Regione Liguria.

Nel poster allegato alla presente Procedura è riportata la tabella nella quale ai 235 Comuni della Regione, distinti per area di Allertamento, è assegnata la CATEGORIA IDROLOGICA, in tabella 1 i Comuni sono anche suddivisi per Provincia.

4.2.2 GLI SCENARI IDROLOGICI DI EVENTO

Gli scenari idrologici di evento alluvionale sul territorio regionale risultano essere di tre tipi: SCENARIO IDROLOGICO 0: ALLAGAMENTI LOCALIZZATI ad opera di piccoli canali, rii e/o fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane con coinvolgimento delle aree urbane più depresse. Si possono verificare allagamenti e danni ai locali interrati, provvisoria interruzione della viabilità, specie nelle zone più depresse, scorrimento superficiale nelle sedi stradali urbane ed extraurbane ed eventuale innesco di locali smottamenti superficiali dei versanti; OCCASIONALE PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni. ALLO SCENARIO 0 CORRISPONDE UN QUADRO DI ORDINARIA CRITICITÀ LOCALIZZATA/DIFFUSA. A tale previsione di scenario non segue alcuna Allerta, lo stato di ATTENZIONE o AVVISO viene riportato nella voce SEGNALAZIONI del Bollettino di Vigilanza. SCENARIO IDROLOGICO 1: oltre agli effetti possibili con lo Scenario 0, ALLAGAMENTI DIFFUSI dovuti a ristagno delle acque e/o incapacità di drenaggio da parte della rete fognaria, SCORRIMENTO SUPERFICIALE nelle sedi stradali urbane ed extraurbane perifluviali ed INNALZAMENTO DEI LIVELLI IDRICI nei corsi d’acqua che possono provocare inondazioni localizzate nelle aree contigue all’alveo e possibilità di innesco di FRANE e SMOTTAMENTI localizzati dei versanti; MODERATA PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni (esempio in Figura 8). ALLO SCENARIO 1 CORRISPONDE UN QUADRO DI MODERATA CRITICITÀ DI TIPO DIFFUSO O LOCALIZZATO. A TALE PREVISIONE DI SCENARIO SEGUE ALLERTA I

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Figura 8 Fiume Centa, Novembre 1997. Portata di morbida.

SCENARIO IDROLOGICO 2 : Innalzamenti significativi dei livelli idrici negli alvei e tali da provocare FUORIUSCITA DELLE ACQUE, EROSIONI SPONDALI, ROTTURA DEGLI ARGINI, SORMONTO DI PASSERELLE E PONTI, INONDAZIONE DELLE A REE CIRCOSTANTI E DEI CENTRI ABITATI . Probabile innesco di FRANE e SMOTTAMENTI dei versanti in maniera DIFFUSA ed ESTESA; ELEVATA PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e dei beni (esempio in Figura 9 e Figura 10) . ALLO SCENARIO 2 CORRISPONDE UN QUADRO DI ELEVATA CR ITICITÀ GENERALMENTE DI TIPO DIFFUSO. A TALE PREVISIONE DI SCENARIO SEGUE ALLERTA II

Figura 9 Torrente Letimbro, Settembre 1992. Portata di piena ordinaria.

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Figura 10 Torrente Quiliano, Settembre ‘92. Portata di piena straordinaria o eccezionale.

4.2.3 I TIPI DI ALLERTA IDROGEOLOGICO E LE AZIONI

Le procedure di emanazione delle ALLERTA sono definite dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 nel rispetto delle autonomie locali. In tal senso la catena operativa regionale prevede che ad un Messaggio di ALLERTA emesso dalla Regione Liguria verso le Province, i Vigili del Fuoco (VVF), il Corpo Forestale dello Stato (CFS), il Volontariato di Protezione Civile e le Prefetture faccia seguito, da parte di queste ultime, una informativa a cascata nei confronti dei Comuni. Le suddette componenti del sistema di Protezione Civile, da tale informativa, traggono livelli di competenza indirizzati alla attivazione di procedure ed azioni volte alla tutela della pubblica incolumità, al mantenimento dei servizi essenziali e, se del caso, al superamento di uno stato di emergenza. Tale informativa è, inoltre, inviata alla stampa al fine di agevolarne la diffusione alla popolazione. Il livello di comunicazione ufficiale della Prefettura è quello del FAX o del TELEGRAMMA o altro mezzo idoneo allo scopo di garantire il recepimento delle comunicazioni da parte dei Comuni. Come reso obbligatorio dalla Legge Regionale n. 9/2000, a detta comunicazione deve seguire, secondo i diversi livelli di competenza, l’attivazione delle procedure di salvaguardia o di Protezione Civile.

Si ricorda che allo SCENARIO IDROLOGICO PREVISTO consegue il TIPO DI ALLERTA da cui derivano le AZIONI DA INTRAPRENDERE secondo quanto riferito ai diversi livelli di COMPETENZA E RESPONSABILITÀ IL RAPPORTO ALLERTA -> AZIONI VIENE DI SEGUITO RIPORTATO.

Allo SCENARIO IDROLOGICO 0 NON è associato nessun tipo di Allerta ; le azioni da intraprendere da parte delle Amministrazioni Comunali debbono far riferimento esclusivamente ad eventuali provvedimenti da assumere in SEDE LOCALE. Tali azioni devono comunque prevedere, come nel caso degli Avvisi meteorologici, un’attività informativa e formativa volta alla salvaguardia della popolazione. Nel caso in cui lo scenario idrologico 1 o 2 siano previsti per DOPODOMANI , data l’incertezza associata alla previsione, viene emessa solo una PREALLERTA allo scopo di attivare la reperibilità volta alla ricezione di ulteriori comunicazioni.

ALLERTA 1

L’evento meteorologico previsto determina uno scenario idrologico che configura

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ALLAGAMENTI DIFFUSI in ambito urbano ed extraurbano; configura inoltre un innalzamento dei livelli negli alvei dei torrenti che possono provocare INONDAZIONI LOCALIZZATE nelle aree contigue all’alveo e possibile innesco di FRANE e SMOTTAMENTI LOCALIZZATI dei versanti; MODERATA PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni.

AL PREFIGURARSI DI QUESTO SCENARIO IDROLOGICO IL SINDACO , IN QUALITÀ DI AUTORITÀ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE:

A. ATTIVA LA STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE e dove ritenuto necessario, i presidi territoriali di cui alla Direttiva del 27 febbraio 2004, art. 3; B. COMUNICA, in tempo utile alla popolazione, tramite le strutture comunali a disposizione ivi compreso il Volontariato, la necessità di METTERE IN ATTO MISURE DI AUTOPROTEZIONE e si assicura che tutti gli abitanti degli stabili siti in aree a rischio di inondazione o frana siano al corrente della situazione; C. DISPONE L’INTERRUZIONE DI TUTTE LE ATTIVITÀ IN ALVEO e la messa in sicurezza di mezzi e macchinari; D. ASSICURA UNA REPERIBILITÀ finalizzata in via prioritaria alla ricezione di ulteriori aggiornamenti; E. ASSICURA LA SORVEGLIANZA, ATTRAVERSO IL PRESIDIO TERRITORIALE, DELLE ZONE AD ELEVATA PREDISPOSIZIONE AL DISSESTO IDROGEOLOGICO O AD ALTA PERICOLOSITA’ IDRAULICA riportate nell’allegata cartografia delle criticità ad uso di protezione civile e sue eventuali integrazioni di dettaglio a cura dei Comuni anche avvalendosi, qualora necessario, del Volontariato, dei Corpi dello Stato, di enti pubblici e privati preposti alla bonifica, alla difesa del suolo e del territorio, nonché alla gestione della viabilità stradale e ferroviaria e, se del caso, dell'energia.

ALLERTA 2

L’evento meteorologico previsto determina uno scenario idrologico che configura innalzamento dei livelli negli alvei dei torrenti in grado di provocare FUORIUSCITA DELLE ACQUE, ROTTURA DEGLI ARGINI, SORM ONTO DI PONTI E PASSERELLE, INONDAZIONE DELLE AREE CIRCO STANTI E DEI CENTRI ABITATI e probabile innesco di FRANE e SMOTTAMENTIdei versanti in maniera DIFFUSA ed ESTESA; ELEVATA pericolosità per l’incolumità delle persone e beni.

AL PREFIGURARSI DI QUESTO SCENARIO IDROLOGICO IL SINDACO , IN QUALITÀ DI AUTORITÀ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SVOLGE, TRA LE ATTIVITÀ PRIORITARIE, QUANTO SEGUE:

A. ATTIVA IL C ENTRO OPERATIVO COMUNALE E PREDISPONE LE AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE come previsto dalla L.R. n. 9/2000, attiva inoltre i PRESIDI TERRITORIALI come previsto dalla D.P.C.M. 27/02/04, art. 3;

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B. COMUNICA in tempo utile alla popolazione, tramite le strutture comunali a disposizione, ivi compreso il Volontariato, la necessità di METTERE IN ATTO MISURE DI AUTOPROTEZIONE e si assicura che tutti gli abitanti degli stabili siti in aree a rischio di inondazione o frana siano al corrente della situazione; C. FORNISCE URGENTEMENTE adeguata informazione alla cittadinanza sul GRADO DI ESPOSIZIONE AL RISCHIO desunto dalle mappe di criticità ad uso di Protezione Civile con i mezzi ritenuti più idonei; D. ASSICURA UNA REPERIBILITÀ finalizzata in via prioritaria alla ricezione di ulteriori aggiornamenti meteo e comunicazioni operative; E. DISPONE L’INTERRUZIONE DI TUTTE LE ATTIVITÀ IN A LVEO e la messa in sicurezza di mezzi e macchinari; F. ATTIVA le procedure del PIANO COMUNALE DI EMERGENZA; G. ORGANIZZA I PRESIDI TERRITORIALI per fini di prevenzione, monitoraggio e sorveglianza, anche con l’ausilio di sistemi strumentali messi a disposizione da Regione Liguria o eventualmente disponibili in sede locale,PROVVEDENDO ALLA VIGILANZA sull’insorgere di situazioni DI RISCHIO IDROGEOLOGICO ed adottando le necessarie AZIONI DI TUTELA E SALVAGUARDIA della privata e pubblica incolumità compresi gli sgomberi precauzionali su tutte le aree a rischio individuate dalla Cartografia delle Criticità ad Uso di Protezione Civile e sue eventuali integrazioni di dettaglio a cura dei Comuni stessi avvalendosi, qualora necessario, del Volontariato, dei Corpi dello Stato, di enti pubblici e privati preposti alla bonifica, alla difesa del suolo e del territorio, nonché alla gestione della viabilita' stradale e ferroviaria e, se del caso, dell'energia; H. ATTIVA I GRUPPI COMUNALI ED INTERCOMUNALI di Protezione Civile e le ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO; I. Fornisce INFORMATIVA IMMEDIATA AL SETTORE REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA ED AL LE PREFETTURE DI COMPETENZA circa l’instaurarsi di CONDIZIONI DI RISCHIO, ovveroDELLE AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE INTRAPRESE utilizzando l’apposita SCHEDA DI TRASMISSIONE DEI DATI DI EMERGENZA ALLUVIONALE E/O IDROGEOLOGICA.

Le Province e le Comunità Montane partecipano durante le fasi di Allerta e di emergenza alle attività di presidio, monitoraggio, sorveglianza e soccorso tecnico secondo le rispettive competenze definite dalla normativa vigente. Il Settore di Protezione Civile regionale veicola, attraverso la sua messaggistica ed i siti web dedicati, ogni informativa relativa all’evoluzione dell’evento meteoidrologico in suo possesso e opera nella gestione dell’emergenza secondo le procedure descritte nella prima parte della presente pubblicazione e previste dalla normativa vigente.

NORME DI AUTOPROTEZIONE PER LA POPOLAZIONE

La popolazione, informata della dichiarazione dello STATO DI ALLERTA, deve:

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A. Per i residenti in aree riconosciute a rischio di inondazione evitare di soggiornare a livelli inondabili;B. Predisporre paratie a protezione dei locali situati al piano strada, chiudere/ bloccare le porte di cantine e seminterrati e salvaguardare i beni mobili collocati in locali allagabili; C. Porre al sicuro la propria autovettura in zone non raggiungibili dall’allagamento; D. Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità, dalla radio o dalla TV; E. Verificare gli aggiornamenti dei pannelli luminosi ove siano disposti; F. Consultare il sito regionale del Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Liguria (www.meteoliguria.it →previsioni →avvisi) doveè illustrato il livello di Allerta Comune per Comune e la situazione meteo (www.meteoliguria.it/datimeteo.html) in tempo reale;

NORME DI AUTOPROTEZIONE PER LA POPOLAZIONE

Qualora l’EVENTO SIA IN CORSO , la popolazione deve:

A. Non soggiornare a livelli inondabili; B. Non sostare su passerelle e ponti e/o nei pressi di argini di fiumi e torrenti; C. Rinunciare a mettere in salvo qualunque bene o materiale e trasferirsi subito in ambiente sicuro; D. Staccare l’interruttore della corrente e chiudere la valvola del gas; E. Non tentare di raggiungere la propria destinazione, ma cercare riparo presso lo stabile più vicino e sicuro; F. Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle Autorità, dalla radio o dalla TV; G. Verificare gli aggiornamenti dei pannelli luminosi ove siano disposti; H. Prima di abbandonare la zona di sicurezza accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il CESSATO ALLERTA ;

4.3 RISCHIO NIVOLOGICO (ALLERTA NIVOLOGICA)

Il Settore Protezione Civile ed Emergenza, a seguito degli eventi nevosi dell’inverno 2005 e in collaborazione con il CFMI-PC, ha verificato la fattibilità tecnica di inserire le previsioni meteorologiche relative alla neve nell’ambito delle procedure operative di Protezione Civile.

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E’ stata identificata una procedura previsionale oggettiva che tiene in particolare conto gli elementi più vulnerabili agli eventi nevosi, in linea con i criteri di valutazione degli effetti al suolo di cui alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 Febbraio 2004. Tale procedura è stata approvata con DGR 746 del 09/07/2007. Pur essendo il campione di eventi analizzati esiguo, si ritiene che le previsioni per neve possano essere inserite utilmente in una procedura operativa di allertamento, ma debbano anche essere soggette ad un periodo di sperimentazione operativa al fine di verificare le soglie e le procedure adottate e di affinare l’identificazione degli elementi di maggiore vulnerabilità e verificare la ricaduta operativa della procedura stessa.

4.3.1 ZONE SENSIBILI O CON PROPENSIONE AL GELO

In base alle criticità gestionali che si sono manifestate negli anni scorsi sono stati identificati gli elementi che più risentono degli eventi nevosi: 1) viabilità autostradale; 2) zone altamente urbanizzate, specie se costiere; 3) zone che, per climatologia e quota, sono propense al gelo. Nei primi due casi esiste una difficoltà di gestione degli eventi nevosi motivata dalla intensità di utilizzo degli elementi stessi (autostrade, centri urbani), dall’effetto domino che il blocco della viabilità autostradale ha sulla viabilità locale o dalla scarsa preparazione organizzativa per far fronte a tale tipologia di eventi, rari per le specifiche realtà territoriali (zone costiere). Le zone ricadenti nel terzo caso, seppur con preparazione organizzativa superiore, sono state considerate sensibili in quanto hanno una maggiore esposizione alla neve ed una maggiore propensione al gelo. Viabilità autostradale Il tracciato autostradale della regione Liguria è stato classificato in quattro diverse fasce di quota: − quote inferiori ai 300 m (tratte costiere o interne di bassa quota); − quote tra i 300 m ed i 400 m (tratte collinari di bassa quota); − quote tra i 400 m ed i 500 m (tratte collinari); − quote superiori ai 500 m (tratte collinari alte). Tale suddivisione per classi di quota e zone di allerta è riportata in Figura 11, dove si evidenziano le tre tratte autostradali di valico appenninico che ricadono nelle zone di allerta B, D ed E ed un tratto a minore criticità nella zona C.

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Figura 11 Tracciato autostradale suddiviso per quote e zone di allerta.

Zone altamente urbanizzate e costiere Gli eventi degli scorsi anni hanno evidenziato che i capoluoghi di provincia e i comuni costieri attraversati da vie di scorrimento alternative alle autostrade (via Aurelia) presentano, in caso di neve, criticità gestionali che riguardano non solo la viabilità ma anche il forte disagio sentito dalla popolazione. Pertanto, tali zone sono considerate sensibili e gli eventi nevosi che le interessano vengono ritenuti particolarmente gravosi. Zone con propensione al gelo Sono da ritenersi zone con propensione al gelo tutte le porzioni di territorio al di sopra dei 300 m di quota ed i versanti padani o interni della Regione che, risentendo meno degli effetti mitigatori del mare, presentano temperature minime invernali più rigide. Tali zone, a fronte di una maggiore occorrenza di eventi nevosi e gelate, dispongono di una migliore capacità di fronteggiare tali eventi con mezzi ordinari. Qualora però, a livello locale, vengano individuati elementi particolarmente vulnerabili (vie di comunicazione, servizi essenziali, etc.) questi devono essere inseriti nell’ambito della pianificazione di protezione civile.

4.3.2 CRITERI PREVISIONALI E MESSAGGISTICA DEL CFMI -PC

Il CFMI-PC della Regione Liguria formula, dal Lunedì al Sabato e se ritenuto necessario anche nei giorni festivi, previsioni meteoidrologiche per la Protezione Civile regionale, come descritto nel Capitolo 3. Tali previsioni danno luogo, in base a criteri oggettivi di superamento di soglie, ad una classificazione degli eventi previsti in diversi livelli di criticità, cui corrisponde una specifica messaggistica (Capitolo 7). Per la previsione della neve viene tenuto conto in particolare dei quantitativi di precipitazione previsti (valutati in centimetri equivalenti di neve), della probabilità di rovesci o temporali nevosi e degli sconfinamenti costieri. I livelli di criticità nivologica emessi da CFMI-PC possono essere: ordinaria, moderata o elevata. Ai diversi livelli di criticità corrispondono diverse azioni di Protezione Civile e differenti livelli informativi. CRITICITA’ ORDINARIA : il fenomeno viene segnalato dal CFMI-PC sia nel Bollettino di Vigilanza

(evidenziato dal simbolo ) che nel Bollettino di previsioni per la Liguria (voce “Segnalazioni di

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Protezione Civile”). CRITICITA’ MODERATA O ELEVATA : il fenomeno viene evidenziato nel Bollettino per le previsioni della Liguria (voce “Segnalazioni di Protezione Civile”) e il CFMI-PC emette un Avviso Meteorologico

Regionale per rischio nivologico (fenomeno evidenziato dal simbolo ).

4.3.3 LIVELLI DI ALLERTA E PRESCRIZIONI DI PROTEZIO NE CIVILE

Ai diversi livelli di criticità per il rischio nivologico (ordinaria, moderata, elevata) previsti dal CFMI-PC, corrispondono diversi livelli di azioni e di messaggistica di Protezione Civile, analogamente a quanto accade per il rischio idrogeologico. CRITICITA’ ORDINARIA : la Protezione Civile regionale non emette messaggistica propria. In questo caso, essendo comunque previste precipitazioni nevose moderate a quote collinari (ossia superiori a 300 m) e/o deboli e non persistenti a quote inferiori, vanno prese le normali precauzioni di autoprotezione a livello locale e personale, specie nelle zone con propensione al gelo. CRITICITA’ MODERATA/ELEVATA (oltre le 48 ore) : la Protezione Civile emette PREALLERTA NEVE. CRITICITA’ MODERATA (prevista entro le 48 ore) : la Protezione Civile adotta l’Avviso Meteorologico Regionale ed emette ALLERTA NEVE DI LIVELLO 1 . CRITICITA’ ELEVATA (prevista entro le 48 ore) : la Protezione Civile adotta l’Avviso Meteorologico Regionale ed emette ALLERTA NEVE DI LIVELLO 2 .

ALLERTA 1

L’evento nivolologico previsto configura NEVICATE MODERATE, ovvero INFERIORI AI 10 CM A LIVELLO DEL MARE O TRA I 20 ED I 50 CM A QUOTE COLLINARI con possibili gelate e disagi per la viabilità. AL PREFIGURARSI DI QUESTO SCENARIO NIVOLOGICO IL SINDACO, IN QUALITÀ DI AUTORITÀ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, DEVE: * PREATTIVARE/ATTIVARE, a seconda della propensione al gelo/neve del territorio di competenza, ATTIVITÀ PREVENTIVE QUALI LO SPARGIMENTO SALE E LA RIDUZIONE DI POSSIBILI FATTORI DI INTRALCIO ALLA VIABILITÀ; * INFORMARE LA POPOLAZIONE CIRCA LO STATO DI ALLERTA. • I CITTADINI DEVONO: * mettere in atto le usuali AZIONI DI AUTOPROTEZIONE per prevenire i possibili disagi dovuti alla neve ed alla formazione di ghiaccio e cercare di ridurre, ove possibile, gli spostamenti veicolari privati.

ALLERTA 2

L’evento nivologico previsto configura NEVICATE ABBONDANTI,

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METEO ED IDROLOGICA PER LA

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ovvero SUPERIORI AI 10 CM A LIVELLO DEL MARE O SUPERIORI AI 50 CM A QUOTE COLLINARI con rischio el evato di gelate e forti disagi per la viabilità

AL PREFIGURARSI DI QUESTO SCENARIO NIVOLOGICO

• LE PREFETTURE PROVVEDONO A CONVOCARE IL COMITATO VIABILITÀ IN QUANTO LA PROBABILITÀ CHE SI VERIFICHINO EPISODI DI TEMPORANEA INTERRUZIONE DEL TRAFFICO AUTOSTRADALEÈ ELEVATA;

• IL SINDACO , IN QUALITÀ DI AUTORITÀ COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, DEVE: * PROVVEDERE ALL’ATTIVAZIONE, DI INTERVENTI DI PREVEN ZIONE ATTIVA QUALI LO SPARGIMENTO SALE E LA RIMOZIONE DI POSSIBILI FATTORI DI INTRALCIO ALLA VIABILITÀ ATTUANDO, SE RITENUTO NECESSARIO, PROVVEDIMENTI STRAORDINARI ATTI A RIDURRE LA NECESSITÀ DI SPOSTAMENTO DEI CITTADINI (AD ESEMPIO CHIUSURA O RIDUZIONE ORARIO DELLE SCUOLE); * INFORMARE LA POPOLAZIONE DELL’OPPORTUNITÀ DI RIDURRE AL MASSIMO GLI SPOSTAMENTI VEICOLARI PRIVATI;

• I CITTADINI DEVONO: * SEGUIRE LE INDICAZIONI E LE PRESCRIZIONI FORNITE DALLE AUTORITÀ LOCALI DI PROTEZIONE CIVILE; * METTERE IN ATTO TUTTE LE AZIONI DI AUTOPROTEZIONE NECESSARIE AFFINCHÈ I PROBABILI DISAGI DOVUTI ALLA NEVE ED ALLA FORMAZIONE DI GHIACCIO SIANO MITIGATI (RIMOZIONE INTRALCI, SPARGIMENTO SALE, ETC.), EVITANDO, SE NON STRETTAMENTE NECESSARIO, DI INTRAPRENDERE ATTIVITÀ CHE RICHIEDANO SPOSTAMENTI VEICOLARI PRIVATI; * MANTENERSI COSTANTEMENTE INFORMATI CIRCA LA SITUAZIONE METEOROLOGICA ATTRAVERSO GLI USUALI MEZZI DI INFORMAZIONE RADIOFONICA E/O TELEVISIVA, E LE PREVISIONI DEL CENTRO FUNZIONALE METEO IDROLOGICO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE LIGURIA DISPONIBILI ANCHE SULLA PAGINA INTERNET: www.meteoliguria.it./protezione-civile/index.html

4.3.4 ALCUNE NORME DI AUTOPROTEZIONE

In caso di neve o formazione di gelo sulle strade è opportuno:

A. evitare di intraprendere viaggi in auto non strettamente necessari in quanto è probabile rimanere bloccati o diventare causa di ulteriore intralcio al traffico; B. evitare di usare motoveicoli che facilmente perdono stabilità sul fondo stradale innevato e/o parzialmente gelato; C. ridurre, specie se si è anziani, le attività all’aperto che comportano il rischio di esposizioni prolungate al freddo o cadute;

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D. tenersi informati e seguire le prescrizioni delle autorità locali di protezione civile.

Nel caso sia assolutamente necessario intraprendere viaggi in auto bisogna:

E. munirsi di catene ed assicurarsi di essere capaci a montarle; F. assicurarsi di avere il serbatoio pieno; G. se si usano farmaci di cui non si può fare a meno, assicurarsi di averli in auto; H. mettere in auto delle coperte e portarsi dietro almeno un thermos con qualcosa di caldo da bere e alcuni generi di primo conforto; I. assicurarsi la possibilità di seguire gli aggiornamenti radiofonici di informazione sul traffico; J. possibilmente portare con sé un telefono cellulare per segnalare con tempestività eventuali difficoltà.

Si deve inoltre evitare di portare con sé soggetti che possono risentire maggiormente dell’esposizione a freddo prolungato quali bambini ed anziani.

5. LE RETI DI RILEVAMENTO E LA SORVEGLIANZA

Le due strutture CFMI-PC e PC-RL garantiscono una copertura H24 del servizio attraverso la presenza in ufficio e l’istituto della Pronta Disponibilità del personale. In fase di gestione del rischio meteoidrologico è previsto, a seconda dei diversi scenari, il ricorso a differenti condizioni di esercizio straordinario, al fine di garantire congiuntamente adeguati livelli di monitoraggio/sorveglianza delle condizioni meteorologiche e idro-pluviometriche e l’eventuale aggiornamento previsionale e di allertamento. In corso di evento, viene di norma infittita la messaggistica e, a seconda dello scenario, viene definita la cadenza di emissione dell’aggiornamento degli Avvisi e/o di Messaggi di Allerta. Condividendo il livello tecnologico ed informativo il complesso delle strutture di protezione civile regionale svolge attività di monitoraggio/sorveglianza in corso d’evento; i previsori hanno a disposizione la rete a terra di monitoraggio meteoidrologico in telemisura (Figura 12) e informazioni derivanti da sensori remoti, quali il satellite Meteosat ed il radar meteorologico (Figura 13). Dall’autunno 2000 è attiva la rete osservativa regionale, che ora riunisce i dati provenienti da stazioni di nuova installazione e da reti preesistenti tra cui quella dell’ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale. Dall’estate 2002, con la presa in carico della gestione delle rete da parte del CFMI-PC, dopo un primo imponente intervento di normalizzazione delle stazioni voluto dalla

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REGIONE LIGURIA

PC-RL si sono susseguite migliorie, ammodernamenti degli apparati, installazioni di nuove stazioni, provvedendo a dotare la rete di un regolare servizio di manutenzione. Nuove importanti attività di upgrade tecnologico, sia sui centri di acquisizione sia sulle stazioni stesse, sono sempre in corso. Nuovi sensori sono in via di installazione ed alcune stazioni sono state appena ricollocate in siti più idonei ad una corretta misura. In un immediato futuro, utilizzando fondi previsti dalla L. n. 267/98, la rete verrà ulteriormente infittita e migliorata ed avrà una densità di stazioni e sensori di circa 1 su 30 Km2 ovvero decisamente soddisfacente rispetto agli standard nazionali ed internazionali, attestandosi complessivamente a circa 200 impianti in telemisura nel corso del 2008. Tale configurazione consente un monitoraggio continuo delle condizioni meteo e dei livelli idrici nei corsi d’acqua regionali.

Figura 12 Estratto della rete pluviometrica in telerilevamento OMIRL pubblica via web (www.meteoliguria.it > Dati osservati)

Figura 13 Foto del radar meteorologico GPM 250C di Monte Settepani, installato col progetto INTERREG II C da Regione Liguria e Regione Piemonte.

Congiuntamente alla rete di monitoraggio meteorologico il radar, installato nel 2002 in località Monte Settepani (presso il Colle del Melogno SV a 1387 metri s.l.m.), riveste un ruolo fonfamentale ai fini della sorveglianza ed ausilio alla previsione a breve termine (nowcasting). Tale radar meteorologico, doppler polarimetrico in banda C modello GPM 250, consente di osservare la

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distribuzione spaziale delle strutture di precipitazione con elevato dettaglio (1km2 di risoluzione spaziale e 10 minuti di risoluzione temporale) e permette, inoltre, di descrivere il loro sviluppo verticale. In particolare, tramite i radar polarimetrici è possibile valutare la forma e le dimensioni delle idrometeore e ottenere una stima della precipitazione maggiormente affidabile in termini di localizzazione, tipologia e intensità (Figura 14). Il radar è stato collaudato nel 2004 e attualmente sono schedulate in maniera operativa due scansioni che monitorano l'atmosfera sopra il territorio ligure 24 su 24: 1) scansione di dettaglio con raggio massimo di copertura di 136 Km, in modalità polarimetrica; 2) scansione di sorveglianza con raggio massimo di copertura di 360 Km, in modalità non polarimetrica.

Attraverso una serie di algoritmi, atti all'elaborazione delle grandezze misurate dal radar, vengono generati dati in tempo reale, il cui utilizzo è finalizzato alla sorveglianza e al monitoraggio del territorio durante eventi di precipitazione intensi, ed è di fondamentale ausilio alla previsione meteorologica a breve termine alla mesoscala (nowcasting).

Altro strumento utile al nowcasting è il satellite meteorologico geostazionario di seconda generazione MSG (Meteosat Second Generation). L'MSG, ricevuto dal Centro Funzionale CFMI-PC, misura costantemente, 24 ore su 24, le nubi da un altezza di 36000 km. Il maggiore pregio di MSG è l'altissima risoluzione:

- spaziale (pixel di 4-5 km di lato alle nostre latitudini), - temporale (un'immagine ogni 15 minuti), - radiometrica (11 canali radiometrici).

E' inoltre trasmessa da MSG un'immagine di tipo visibile ad alta risoluzione (HRV) con pixel che arrivano fino a circa 2 km di lato alle nostre latitudini. Le immagini di principale utilizzo sono quelle ad infrarosso e visibile:

• immagini dal canale infrarosso: danno una stima, sia di giorno che di notte, della temperatura della parte più alta delle nubi (più una nube è fredda, più è alta, più è probabile che dia origine a precipitazioni temporalesche; i grossi ammassi nuvolosi con temperature inferiori a circa -45 °C sono potenzialmente pericolosi),

• immagini dal canale visibile: danno una fotografia delle nubi, in bianco e nero, ripresa dall'alto (sono presenti solo di giorno; la brillantezza della foto cambia con diversa illuminazione solare; i grossi ammassi di nubi più bianche e brillanti sono potenzialmente pericolosi).

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Figura 14 Mappa relativa all’intensità di precipitazione derivata dalla mappa di riflettività misurata dal radar meteorologico di Monte Settepani (SV). In figura è riportato un istante dell’evento del 01 giugno 2007: si nota la perturbazione in arrivo sulle coste genovesi del levante

6. IL MANIFESTO GUIDA

Per agevolare le azioni la cui competenza e responsabilità è ascritta al Sindaco, la Regione Liguria ha elaborato una classificazione in Categorie Comunali, riferendo le stesse alla tipologia del bacino idrografico, che interessa il territorio di ognuno dei Comuni. La Regione Liguria ha, inoltre, concordato con il Dipartimento di Protezione Civile le nuove Zone di Allerta, stabilite dalla Direttiva del 27 Febbraio 2004, ed alcune indicazioni operative e procedurali utili a consentire alle Autorità Comunali il riconoscimento del tipo di scenario idrologico previsto sul proprio territorio e, conseguentemente, le azioni da intraprendere in funzione del tipo di messaggio (Segnalazione, Avviso, Allerta) emanato. Tali informazioni già ricordate nei paragrafi precedenti sono riportate nel poster allegato alla presente procedura (Figura 15).

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REGIONE LIGURIA

Figura 15 Il manifesto allegato che descrive in maniera sintetica le azioni da intraprendere.

7. LA MESSAGGISTICA

In ragione della necessità di conseguire un risultato finalizzato alla pronta comunicazione degli avvisi meteoidrologici e delle allerta, la Regione Liguria utilizza la seguente messaggistica che viene diramata ai Comuni direttamente dal CFMI-PC (Bollettini/Avvisi) ovvero attraverso le Prefetture di competenza (Allerta). Inoltre, la diffusione dei prodotti e dei servizi del CFMI-PC e della PC-RL in ambito di previsione, monitoraggio e gestione del rischio meteo-idrogeologico è garantita a tutti i cittadini e aggiornata in tempo reale sul sito: www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html (Si veda ALLEGATO 1 per i facsimile della messaggistica) I messaggi emessi dal CFMI-PC e da PC-RL sono: CFMI-PC: • Bollettino Liguria (voce “Segnalazioni”) • Bollettino di vigilanza meteorologica regionale • Avviso meteorologico regionale PC-RL:

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• Preallerta e Allerta idrogeologica 1 e 2 • Preallerta e Allerta nivologica 1 e 2 • Aggiornamenti in corso d’evento • Cessato Allerta

BOLLETTINO LIGURIA Il Bollettino Liguria viene emesso dal Lunedì al Sabato, entro le 13:00, ha validità di 72 ore dalle 00:00 UTC del giorno di emissione ed ha diffusione pubblica tramite web (www.meteoliguria.it), fax e sms. In caso siano determinati dal CFMI-PC scenari di rischio meteoidrologico non nulli, i fenomeni significativi previsti vengono segnalati alla voce “Segnalazioni di Prot. Civile” che costituisce a tutti gli effetti un messaggio di Protezione Civile. BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA REGIONALE Il Bollettino di Vigilanza Meteorologica Regionale viene, di norma, emesso dal Lunedì al Sabato, entro le 13:00, ha validità di 72 ore dalle 00:00 UTC del giorno di emissione e costituisce un messaggio di Protezione Civile. In caso di previsione di livelli di rischio non nulli per un festivo non coperto da servizio ordinario, o per il giorno seguente ad esso, viene garantita l’emissione anche nel suddetto festivo. Il Bollettino è pubblico e può essere visionato via web alla pagina www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html; viene diffuso agli enti preposti via fax e sms. Nella parte tabellare del Bollettino vengono messi in evidenza, e caratterizzati per intensità, eventuali fenomeni meteo di rilievo previsti per le successive 72 ore. In caso di rischio non nullo, i corrispondenti Livelli di Vigilanza attivati vengono evidenziati attraverso i simboli di Attenzione (

) o Avviso ( ). Nella parte testuale che segue si hanno informazioni più dettagliate su durata, intensità e localizzazione dei fenomeni ed alcune indicazioni sull’evoluzione a medio termine.

AVVISO METEOROLOGICO REGIONALE L’Avviso Meteorologico Regionale non ha frequenza e orario predeterminati, viene emesso in caso di individuazione dei livelli di rischio più elevati e quindi secondo necessità; ha validità per le successive 72 ore (sempre a partire dalle 00:00 UTC del giorno di emissione) e l’accesso a tale messaggio è pubblico e può essere visionato via web alla pagina www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html; viene diffuso agli enti preposti via fax e sms. La Veglia Meteo ne tiene conto per la redazione dell’Avviso Meteo Nazionale che viene emesso qualora siano presenti almeno due avvisi regionali. La PC-RL è la struttura preposta all’adozione dell’Avviso. Tale Avviso viene esplicitamente adottato nel caso di piogge diffuse/persistenti o neve (integrandolo e dandone comunicazione all’esterno tramite la messaggistica di ALLERTA), mentre si considera automaticamente adottato per gli altri fenomeni meteorologici (temporali, vento, mare, disagio fisiologico); in questi casi il CFMI-PC lo invia direttamente all’esterno tramite fax al posto del Bollettino di Vigilanza. Il formato è analogo al Bollettino di Vigilanza.

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REGIONE LIGURIA

A) IL MESSAGGIO DI PREALLERTA IDROGEOLOGICA Qualora la previsione di possibili criticità sia a più di 48 ore e quindi affetta da forte incertezza relativa alla sua effettiva intensità o localizzazione, ma potenzialmente in grado di generare uno Scenario Idrologico di tipo 1 o 2, la Regione Liguria emette un Avviso di PREALLERTA . Questo consente alle Autorità di Protezione Civile di attivare, ove necessario, la reperibilità in modo da ricevere aggiornamenti. Il messaggio di Preallerta riporta sia un quadro sintetico della situazione meteoidrologica sia l’indicazione delle zone interessate dalla Preallerta; il destinatario è tenuto a mettersi in condizione di ricevere, nelle ore successive, un messaggio relativo ad un evento meteoidrologico il cui sviluppo o la cui effettiva intensità non risulta ancora perfettamente delineata ai previsori del Centro Funzionale Regionale di Protezione Civile. Ad un Avviso di PREALLERTA segue in ogni caso un successivo messaggio, che può essere di CESSATO PREALLERTA o di ALLERTA . B) IL MESSAGGIO DI ALLERTA IDROGEOLOGICA Nel caso in cui il CFMI-PC valuti che gli effetti a terra di una precipitazione prevista entro le 48h siano in grado di generare uno Scenario Idrologico di tipo 1 o 2 la Regione Liguria emette il relativo MESSAGGIO DI ALLERTA. La dichiarazione dello STATO DI ALLERTA METEOIDROLOGICO è EMANATO dal SETTORE PROTEZIONE CI VILE ED EMERGENZA DELLA REGIONE LIGURIA. Nei messaggi di Allerta vengono riportati: a) la data ed ora di emissione; b) l’elenco dei destinatari diretti di Regione Liguria; c) un quadro sintetico della situazione meteorologica prevista per il giorno di emissione ed i due successivi; d) un riassunto dei conseguenti effetti idrologici previsti; e) la Tabella di Allertamento che riporta, il periodo di validità dell’Allerta e per ciascuna zona di Allertamento e categoria di bacino, la sigla di Allerta (A1=Allerta 1; A2= Allerta 2) e un’indicazione sintetica circa l’evoluzione prevista a partire dall’inizio del periodo di validità dell’Allerta stessa (↑= fenomeno in aggravamento; ↓= fenomeno in attenuazione); f) seguono eventuali ulteriori avvisi riguardanti fenomeni meteorologici che non danno luogo ad Allerta ma possono aggravare la situazione o essere loro stessi di pericolo e che tipicamente, in assenza di Allerta, sono riportati nei Bollettini e/o Avvisi emessi dal CFMI-PC; g) in ultimo, vengono riportate le valutazioni idrogeologiche fatte dal Settore di Protezione Civile della Regione Liguria e le raccomandazioni relative all’attivazione dei Presidi idrogeologici. L’Allerta implica l’attuazione, da parte del Comune, di una azione di Protezione Civile. La suddivisione dei Comuni in CATEGORIE (I, II o III) ed in Zone di Allertamento è riportata nel presente documento e/o sui manifesti allegati. Qualora la situazione lo richieda, la messaggistica di

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ALLERTA potrà, in ragione di urgenze particolari, essere inviata ai Comuni anche dalla Regione Liguria stessa. In calce al messaggio di Allerta vengono riportate informazioni utili quali i numeri telefonici di reperibilità e gli indirizzi WEB su cui trovare aggiornamenti in corso d’evento. C) IL MESSAGGIO IN CORSO D’EVENTO Nei messaggi in corso di evento vengono riportati aggiornamenti delle condizioni meteorologiche avverse, informazioni circa lo sviluppo idrologico dell’evento in funzione di dati rilevati o previsti, le conseguenti comunicazioni circa l’evoluzione del tipo e dei tempi dello stato di Allerta. In base agli aggiornamenti, si devono attuare o mantenere le conseguenti azioni di Protezione Civile da parte dei Comuni. D) IL MESSAGGIO DI PREALLERTA NIVOLOGIA Il messaggio di preallerta nivologica, in analogia con la preallerta idrologica, viene dato quando la previsione per livelli di allerta neve 1 o 2 viene data oltre le 48 ore e quindi è fortemente incerta. In ragione di necessità organizzative (ad esempio garantire la reperibilità delle strutture di livello locale) può essere, infatti, necessario darne comunicazione. E) IL MESSAGGIO DI ALLERTA NIVOLOGICA Quando la valutazione meteorologica fa ritenere che si prevedano nevicate a bassa quota o di forte intensità e persistenza, potendosi verificare moderate o forti criticità per la circolazione autostradale ed urbana, con conseguente effetti sull’incolumità delle persone, la Regione Liguria predispone specifiche procedure di allerta a cui corrispondono prescrizioni volte ad evitare stati di forte disagio quando non addirittura alla salvaguardia della vita umana.

F) IL MESSAGGIO DI CESSATO ALLERTA O CESSATO PRE-AL LERTA Scopo del messaggio è informare le Amministrazioni interessate che, in base all’aggiornamento delle previsioni meteoidrologiche, si ritiene l’evento in corso in via di esaurimento per cui possono rientrare le procedure straordinarie di Protezione Civile. Le Allerta vengono inviate, possibilmente entro le prime ore del pomeriggio, al sistema di protezione civile regionale e nazionale, all’ufficio stampa della Regione ed all’ANSA. Tali Allerta verranno inviate, su richiesta, via fax anche ai MASS MEDIA che operano a livello regionale. Si ricorda che: − i livelli di Allerta nivologica ed idrologica sono due e che l’Allerta 1 corrisponde ad una valutazione di rischio moderato mentre l’Allerta 2 corrisponde ad una valutazione di rischio elevato; − il Sindaco è l’autorità comunale di protezione civile a cui compete la responsabilità di applicare a livello locale le prescrizioni regionali di avviso ed allerta (informazione alla popolazione, preattivazione/attivazione delle strutture comunali di protezione civile, applicazione di divieti volti alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini e mitigazione dei danni); − le prefetture, in caso di Allerta neve di livello 2, provvedono a convocare il comitato operativo di viabilità essendo elevata la probabilità che si verifichino episodi di temporanea interruzione del traffico autostradale; − la popolazione è tenuta a mettere in atto le opportune misure di autoprotezione;

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− in caso di Allerta viene attivata la Sala Operativa Regionale (SOR) che, anche col supporto del CFMI-PC, svolge attività di sorveglianza strumentale (meteosat, radar, rete di monitoraggio pluviometrico e termometrico a terra in tempo reale) e riceve le segnalazioni che arrivano dal territorio (Comuni, operatori di protezione civile e cittadini) così da consentire un coordinamento tempestivo delle attività emergenziali; il Settore di Protezione Civile regionale veicola, attraverso la sua messaggistica ed i siti web dedicati, ogni informativa relativa all’evoluzione dell’evento meteo-idrologico in suo possesso.

8. LA SEGNALAZIONE SEMAFORICA DELLO STATO DI ALLERT A

Oltre alle segnalazioni della messaggistica cartacea trasmesse agli Enti e alle Amministrazioni coinvolte in azioni di Protezione Civile, già dall’anno 2002, il Settore Protezione Civile ed Emergenza della Regione Liguria ha realizzato una rete radio-pilotata di semafori segnalatori dello stato di Allerta meteoidrologico per un primo lotto di Comuni della Regione. Tale rete viene comandata in remoto dalla sala operativa e viene attivata all’instaurarsi delle condizioni idrogeologiche di ALLERTA 1 e/o ALLERTA 2 con relativa segnalazione luminosa GIALLA e/o ROSSA. I Comuni sul cui territorio sono stati già installati i segnalatori luminosi sono 97 e vengono elencati in Tabella 4.

Tabella 4 Comuni dotati di sistema di segnalazione semaforica dello stato di Allerta.

9. L’INFORMAZIONE VIA WEB

Sul sito www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html è disponibile la visualizzazione, in tempo reale, delle condizioni di Attenzione, Avviso, Allerta (idrologica/nivologica) emanate dalla Regione

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Liguria sotto forma di semafori per ogni Zona di Allerta (Figura 16). Tale sito contiene anche il collegamento alla pagina web degli aggiornamenti in corso d’evento in modo da facilitare l’accesso all’informazione da parte delle Amministrazioni e dei cittadini. E’ inoltre di libero accesso, via web, la consultazione dei paramentri rilevati dalla rete osservativa regionale in tempo reale che permette di consultare i dati meteo-idrologici in corso di evento (esempio in Figura 17) con un ritardo massimo di circa un’ora.

Figura 16 Esempio di pagina web per la segnalazione dell’Allerta e l’ausilio all’aggiornamento in corso d’evento.

Figura 17 Esempio di pagina web per la visualizzazione della situazione relativa ai livelli idrometrici dei corsi d’acqua monitorati (www.meteoliguria.it > Dati osservati)

10. REPERIBILITÀ E PRESIDI TERRITORIALI

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PROCEDURA DI ALLERTAMENTO

METEO ED IDROLOGICA PER LA

REGIONE LIGURIA

Il SETTORE REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE ASSICURA UN SERVIZIO DI REPERIBILITÀ OPERATIVA, H24 , tutti i giorni dell’anno, tramite CENTRALINO REGIONALE 010 54851 cui debbono essere indirizzate, al di fuori dell’orario di servizio, le RICHIESTE DI INTERVENTO O LE INFORMAZIONI RELATIVE AD EVENTI CALAMITOSI IN CORSO. Il CENTRO FUNZIONALE METEO-IDROLOGICO DI PROTEZIONE CIVILE ASSICURA UN SERVIZIO DI REPERIBILITÀ OPERATIVA, H24 , tutti i giorni dell’anno, tramite CELLULARE su chiamata DEL SETTORE REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE . IN CASO DI NECESSITÀ, il Settore attiva la SALA OPERATIVA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE I CUI RIFERIMENTI RISULTANO ESSERE: TEL. 0105485990-5991, FAX 0105485709/010564707. IN CASO DI ALLERTA le comunicazioni che i Comuni raccolgono dai Presidi Territoriali e dalla sorveglianza spontanea dei cittadini, opportunamente vagliate in sede comunale, debbono essere trasferite a Regione Liguria via fax ai numeri sopra indicati ed alle Prefetture di competenza. Tali comunicazioni non manlevano l’Amministrazione comunale dall’intervenire urgentemente, se del caso, ma sono di utilità per favorire il coordinamento dei soccorsi qualora necessario e permettono la sintesi del quadro emergenziale in fase di evento a livello regionale. Al fine di agevolare il recepimento delle informazioni in corso d’emergenza alluvionale e/o idrogeologica si allega, alla presente procedura, una SCHEDA DI TRASMISSIONE DEI DATI DI EMERGENZA ALLUVIONALE E/O IDROGEOLOGICA che andrà inviata dai Comuni al Settore Protezione Civile di Regione Liguria ed alle Prefetture di competenza allo scopo di fornire un quadro sintetico delle ricadute calamitose che si vengono ad avere sulla popolazione e sul territorio in corso d’evento. In Figura 18 viene riportato un facsimile della scheda di cui sopra. Alla scheda sono allegate le raccomandazioni d’uso e in caso di evento calamitoso va trasmessa a titolo di aggiornamento almeno due volte al giorno.

11. LA SEGNALAZIONE DI DANNO OCCORSO (L.R. N. 9/2000 ART. 11 COMMI 2 E 3)

La procedura di denuncia del DANNO OCCORSO, riferita alle sole opere pubbliche, avviene esclusivamente tramite apposite schede – personalizzate per ogni singola Amministrazione Comunale – ed approvate con D.G.R. n. 221 del 15/2/2005 e ss.mm.ii. (Figura 19).

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PROCEDURA DI ALLERTAMENTO

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REGIONE LIGURIA

Figura 19 Esempio di scheda di denuncia del DANNO OCCORSO.

Dette schede sono state trasferite già da tempo a tutti i Comuni liguri i quali, nel momento dell’evento o immediatamente dopo, le trasmettono al Servizio Protezione Civile della Regione Liguria, opportunamente compilate, via FAX (0105485709 / 010564707) e di seguito in originale per POSTA RACCOMANDATA e comunque entro 20 giorni dalla data dell’evento. Considerato che, come già testato nei trascorsi episodi calamitosi, può apparire difficoltoso il recupero di dette schede nelle sedi comunali, il Servizio Protezione Civile della Regione Liguria ha provveduto ad inserirne copia anche in Internet, nel sito della Regione Liguria alla voce Protezione Civile. La procedura di scaricamento avviene tramite apposito software (Adobe Acrobat Reader) anch’esso scaricabile da Internet. Il collegamento è situato nella stessa pagina web sottoriportata a fianco delle schede da scaricare.

I SITI INTERNET

Tutte le informazioni sopra descritte possono essere reperite ai seguenti indirizzi Internet: SETTORE PROTEZIONE CIVILE REGIONE LIGURIA: www.regione.liguria.it CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE LIGURIA www.meteoliguria.it www.meteoliguria.it/protezione-civile/index.html

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Figura 18 Facsimile della scheda di Trasmissione dei dati di Emergenza Alluvionale e/o Idrogeologica.