D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari»,...

220
Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016 – 5 – D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Welfare Circolare regionale 28 gennaio 2016 - n. 1 LInee guida per la predisposizione, da parte di ciascuna ATS, del piano integrato aziendale della prevenzione veterinaria (PIAPV 2016), ai sensi della d.g.r. n. 2734 del 22 dicembre 2011 recante «Testo unico delle regole di gestione del sistema sociosanitario regionale» 1. Premessa Le politiche regionali in materia di sanità pubblica veterinaria sono state definite con la promulgazione della deliberazione n. X/2935 del 19 dicembre 2014, recante «Approvazione del pia- no regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2015 - 2018», di seguito denominato «Piano». Il piano individua obiettivi vincolanti, previsti dalla «legislazione alimentare» unionale e sta- tale, e obiettivi strategici, identificati sulla base dell’analisi di con- testo e della graduazione del rischio di filiera, di processo e di prodotto. In tale ambito sono stati definiti gli obiettivi del sistema socio - sanitario lombardo con l’emanazione delle regole di ge- stione, di cui alla d.g.r. del 29 dicembre 2015 n. X/4702 recante «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2016». Gli obiettivi afferenti alle competenze della sanità pubblica veterinaria prevedono che ciascun Dipartimen- to di prevenzione veterinario (DPV) elabora il piano integrato aziendale della prevenzione veterinaria entro il 28 febbraio 2016. 2. Predisposizione del documento di programmazione «Pia- no integrato aziendale della prevenzione veterinaria» – anno 2016 Il dipartimento di prevenzione veterinario predispone il do- cumento di programmazione aziendale nelle materie di competenza: ponderando la pressione dei controlli in rapporto al livello di rischio stabilito e secondo le procedure codificate nel documento «Standard di funzionamento delle aziende sa- nitarie locali»; prevedendo ove possibile che i controlli sulle stessa unità produttiva vengano svolti in modo congiunto. assolvendo e rendicontando i debiti informativi necessari per il governo delle attività di controllo tramite il Sistema in- formativo veterinario integrato (SIVI) e i sistemi di rendicon- tazione in atto. raccogliendo i dati per la costruzione degli indicatori di proces- so secondo le indicazioni e i tempi definiti dall’uo veterinaria in accordo ai riscontri del gruppo di lavoro con rappresentanti dei DPV. 3. Obiettivi vincolanti a valenza unionale e/o statale Il dipartimento di prevenzione veterinario implementa ed attua i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen- cati nei seguenti Allegati: Allegato a - Mantenimento dello stato di indennità degli alleva- menti da malattie attraverso l’attuazione delle relative misure di prevenzione, anche con riferimento alle zoonosi Allegato b - Mantenimento delle condizioni di igiene e sicurezza degli alimenti di origine animale attraverso l’attuazione del con- trollo ufficiale di processo e di prodotto delle filiere agroalimentari Allegato c - Attuazione delle misure di controllo sull’utilizzo del farmaco veterinario, sull’alimentazione nonché sul benessere degli animali 4. Obbiettivi strategici Il dipartimento di prevenzione veterinario implementa ed attua i seguenti «Piani/obiettivi sanitari», identificati sulla base delle evi- denze emerse dall’analisi di contesto e degli esiti della valutazio- ne dei pericoli condotta con l’ausilio della scorecard, strumento previsto dal PRISPV in quanto permette di valutare in modo non autorefenziale i diversi fattori di rischio e l’impatto della specifica problematica igienico - sanitaria sul sistema veterinario, zootec- nico e agro - alimentare lombardo e, più in generale, sulla sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Tali piani/obiettivi sono elen- cati nel seguente Allegato: Allegato d Obiettivi strategici a valenza regionale 5.Legge regionale 11 agosto 2015 , n. 23 - Indicazioni operati- ve per la gestione della fase transitoria Al fine di assicurare la necessaria continuità del processo di ero- gazione dei LEA di competenza della sanità pubblica veterina- ria, nelle more della costituzione del «Dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale», i Dipartimenti di pre- venzione veterinari in essere elaborano il PIAPV 2016, documen- to di programmazione aziendale nelle materie di competenza della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare, di concerto con i DPV afferenti alla medesima ATS. 6. Pubblicazione degli atti La presente circolare, comprensiva degli atti ivi richiamati, sa- rà pubblicata sui principali canali di comunicazione istituzio- nali (BURL; portale web) per assolvere agli obblighi in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni della P.A. previsti dalla vigente legislazione unionale e statale [reg. (CE) n. 882/2004; d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33;]. I medesimi documenti saranno pubblicati sul portale gestionale in uso alla dg welfare/ u.o. veterinaria (SIVI) al fine di facilitarne la fruizione. Il direttore generale direzione generale welfare Walter Bergamaschi ——— ———

Transcript of D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari»,...

Page 1: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 5 –

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

D.G. WelfareCircolare regionale 28 gennaio 2016 - n. 1LInee guida per la predisposizione, da parte di ciascuna ATS, del piano integrato aziendale della prevenzione veterinaria (PIAPV 2016), ai sensi della d.g.r. n.  2734 del 22 dicembre 2011 recante «Testo unico delle regole di gestione del sistema sociosanitario regionale»

1. PremessaLe politiche regionali in materia di sanità pubblica veterinaria sono state definite con la promulgazione della deliberazione n. X/2935 del 19 dicembre 2014, recante «Approvazione del pia-no regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2015 - 2018», di seguito denominato «Piano». Il piano individua obiettivi vincolanti, previsti dalla «legislazione alimentare» unionale e sta-tale, e obiettivi strategici, identificati sulla base dell’analisi di con-testo e della graduazione del rischio di filiera, di processo e di prodotto. In tale ambito sono stati definiti gli obiettivi del sistema socio - sanitario lombardo con l’emanazione delle regole di ge-stione, di cui alla d.g.r. del 29 dicembre 2015 n. X/4702 recante «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2016». Gli obiettivi afferenti alle competenze della sanità pubblica veterinaria prevedono che ciascun Dipartimen-to di prevenzione veterinario (DPV) elabora il piano integrato aziendale della prevenzione veterinaria entro il 28 febbraio 2016. 2. Predisposizione del documento di programmazione «Pia-no integrato aziendale della prevenzione veterinaria» – anno 2016Il dipartimento di prevenzione veterinario predispone il do-cumento di programmazione aziendale nelle materie di competenza:

− ponderando la pressione dei controlli in rapporto al livello di rischio stabilito e secondo le procedure codificate nel documento «Standard di funzionamento delle aziende sa-nitarie locali»;

− prevedendo ove possibile che i controlli sulle stessa unità produttiva vengano svolti in modo congiunto.

− assolvendo e rendicontando i debiti informativi necessari per il governo delle attività di controllo tramite il Sistema in-formativo veterinario integrato (SIVI) e i sistemi di rendicon-tazione in atto.

raccogliendo i dati per la costruzione degli indicatori di proces-so secondo le indicazioni e i tempi definiti dall’uo veterinaria in accordo ai riscontri del gruppo di lavoro con rappresentanti dei DPV. 3. Obiettivi vincolanti a valenza unionale e/o stataleIl dipartimento di prevenzione veterinario implementa ed attua i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati:Allegato a - Mantenimento dello stato di indennità degli alleva-menti da malattie attraverso l’attuazione delle relative misure di prevenzione, anche con riferimento alle zoonosiAllegato b - Mantenimento delle condizioni di igiene e sicurezza degli alimenti di origine animale attraverso l’attuazione del con-trollo ufficiale di processo e di prodotto delle filiere agroalimentariAllegato c - Attuazione delle misure di controllo sull’utilizzo del farmaco veterinario, sull’alimentazione nonché sul benessere degli animali4. Obbiettivi strategiciIl dipartimento di prevenzione veterinario implementa ed attua i seguenti «Piani/obiettivi sanitari», identificati sulla base delle evi-denze emerse dall’analisi di contesto e degli esiti della valutazio-ne dei pericoli condotta con l’ausilio della scorecard, strumento previsto dal PRISPV in quanto permette di valutare in modo non autorefenziale i diversi fattori di rischio e l’impatto della specifica problematica igienico - sanitaria sul sistema veterinario, zootec-nico e agro - alimentare lombardo e, più in generale, sulla sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Tali piani/obiettivi sono elen-cati nel seguente Allegato:Allegato d – Obiettivi strategici a valenza regionale5.Legge regionale 11 agosto 2015 , n. 23 - Indicazioni operati-ve per la gestione della fase transitoriaAl fine di assicurare la necessaria continuità del processo di ero-gazione dei LEA di competenza della sanità pubblica veterina-

ria, nelle more della costituzione del «Dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale», i Dipartimenti di pre-venzione veterinari in essere elaborano il PIAPV 2016, documen-to di programmazione aziendale nelle materie di competenza della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare, di concerto con i DPV afferenti alla medesima ATS.6. Pubblicazione degli attiLa presente circolare, comprensiva degli atti ivi richiamati, sa-rà pubblicata sui principali canali di comunicazione istituzio-nali (BURL; portale web) per assolvere agli obblighi in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni della P.A. previsti dalla vigente legislazione unionale e statale [reg. (CE) n. 882/2004; d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33;]. I medesimi documenti saranno pubblicati sul portale gestionale in uso alla dg welfare/u.o. veterinaria (SIVI) al fine di facilitarne la fruizione.

Il direttore generaledirezione generale welfare

Walter Bergamaschi

——— • ———

Page 2: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 6 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATI PIANI SANITARI NORMATIVA COGENTEControlli sul sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI in allevamento

Reg. (CE) 1034/2010; Circolare MdS D.G.S.A. 21492 del 01.12.2010,

A1Controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei BOVINI presso gli impianti di macellazione

Reg. (CE) 854/2004; Decreto 07/06/2002,

Controlli sul sistema di identificazione e registrazione degli OVI-CAPRINI

Reg. (CE) 1033/2010; Circolare MdS D.G.S.A. del 01/12/2010;

Controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei SUINI

Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lgs 26/10/2010

Controlli sul sistema di identificazione e registrazione degli EQUINI

D.M. 29/12/2009 (Art. 14);Circolare MdS D.G.S.A.II/14396 del 23/11/2007

Controlli sul sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti apistici

Decreto 4 dicembre 2009; D.M. 11 agosto 2014

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti di Tubercolosi bovina, Brucellosi bovina, Leucosi bovina enzootica

D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.S n. 12274/2012 e D.D.S. n.7112/2013; O.M. 28/05/2015

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i.

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Blue Tongue Reg. (CE) 1266/2007 e s.m.i.

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BRC ovi-caprina

D.D.U.O. n.99/2011; OM28/05/2015

Piano di sorveglianza e controllo della Scrapie (nelle more di emanazione delle indicazioni ministeriali sulla attività 2016 vigono le regole 2015)

Reg. 999/2001 e s.m.i.;

Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie

D.D.U.O. n. 6306 del 16 luglio 2012

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti dell’Agalassia contagiosa ovi-caprina

D.D.U.O. n. 10971/2010

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Malattia vescicolare del suino

D.D.U.O. n. 5923/2009;

Verifica dei requisiti di biosicurezza negli allevamenti suini D.D.U.O. n. 5923/2009;

ALLEGATO A

MANTENIMENTO DELLO STATO DI INDENNITÀ DEGLI ALLEVAMENTI DA MALATTIE ATTRAVERSO L’ATTUAZIONE DELLE RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLE ZOONOSI.

Page 3: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 7 –

Accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della Trichinella D.D.G.S. n. 14049/2007

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti dell’Influenza aviaria e smi D.D.U.O. n. 3009/2011

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi degli avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, polli da carne e tacchini

Reg. (UE) 652/2014

Verifica dei requisiti di biosicurezza allevamenti avicoli D.D.U.O 3009/2011 e s.m.i.

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti di West Nile Disease

O.M. 4 agosto 2011; O.M. 12 dicembre 2014;

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti dell’ Anemia Infettiva degli Equidi

O.M. 6 agosto 2010 e s.m.i.;

Piano di sorveglianza e controllo nei confronti dell’Arterite Virale Equina O.M. 13 gennaio 1994 e smi

Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica

D.D.G. n.11358 del 5 dicembre 2012 e s.m.i.

A2 Linee guida per l’eradicazione della nutria in Regione Lombardia

D.G.R. n. 3818 del 14 luglio 2015

Spostamento degli animali per ragioni di pascolo

D.D.U.O. n.101/2011; D.D.U.O. 4108/2013; O.M. 28 maggio 2015

Riproduzione animale D.D.G.S. n.446/2009 Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezione

D.D.G.S. n.15742 del 29/12/2008

Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione

Regolamento regionale n. 2/2008

Malattia di Aujeszky: eradicazione e accreditamento

D.D.S. 3822/2014; D.D.U.O.5439/2015

Interventi a tutela degli animali d’affezione D.G.R. 3611 del 21/05/2015

Page 4: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 8 – Bollettino Ufficiale

Regione LombardiaDG Welfare

U.O.Veterinaria

Anno 2016

Page 5: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 9 –

2

1. PREMESSA

Il Servizio Veterinario negli stabilimenti di macellazione di bovini e bufalini effettua verifiche mirate, con una periodicità tale da garantire un livello adeguato dei controlli, ai sensi del cap.18.5 del decreto 07/06/2002 e registra l’esito dei controlli in BDN.

Il Reg. (CE) 854/2004 nell’Allegato I Sezione II capo III prevede che il veterinario ufficiale verifichi l’osservanza, da parte dell’operatore del settore alimentare, dell’obbligo di assicurare, ai sensi del regolamento (CE) n. 853/2004, che gli animali ammessi alla macellazione ai fini del consumo umano siano correttamente identificati.

Con le finalità sopra descritte è programmata, anche per l’anno in corso, l’esecuzione di controlli sull’applicazione del sistema di identificazione e registrazione dei bovini e bufalini presso gli impianti di macellazione.Considerata l’attività svolta si programma un intervento di controllo nel 10% degli impianti di macellazione di animale della specie bovina presenti in ciascuna ATS entro il 31 dicembre (con un valore soglia massimo del 20%). Le irregolarità riguardanti l'identificazione degli animali, vanno immediatamente comunicate al Servizio Veterinario di Sanità Animale competente sull'allevamento di origine dei capi.Si comunica sin d’ora che il piano di controllo in oggetto sarà da attuarsi anche nel corso dei prossimi anni. Verrà data tempestiva comunicazione in caso di variazioni in merito a modalità o quantità degli interventi.

2. AREA DI INTERVENTOI controlli sono da eseguirsi negli impianti che macellano animali della specie bovina e bufalina.

3. TIPOLOGIA DI CONTROLLOa) Verifiche materiale e cartolare

Le verifiche sugli animali della specie bovina e bufalina presenti presso l’impianto di macellazione al momento del sopralluogo saranno condotte facendo riferimento a quanto disposto nelle disposizioni normative regionali e nazionali relative all’anagrafe bovina.

b) Verifica trasmissione datiLe verifiche sulla trasmissione dei dati inerenti i capi macellati da parte dei titolari degli impianti di macellazione saranno effettuate sui dati dell’ultimo trimestre o dell’ultimo mese a secondo della frequenza dei controlli svolti e dal numero dei capi macellati.L’attività di controllo sarà mirata oltre all’accertamento di assenza capi rifiutati dalla BDN per lo specifico operatore nel periodo di tempo considerato anche alla corrispondenza tra il numero dei capi macellati risultanti dai registri di macellazione con il numero dei capi trasmessi per l’ inserimento in BDN.Si ritiene utile precisare che la verifica di assenza anomalie in BDN, la corrispondenza tra animali macellati e dati trasmessi in BDN sono interventi che devono essere condotti in via ordinaria dai Servizi Veterinari e non solo in occasione del presente piano di controllo.

La verifica della corrispondenza tra capi macellati e dati trasmessi può essere condotta confrontando i dati dei registri della macellazione con i dati risultanti dalla selezione GESTIONE MACELLI / MACELL. BOVIDI / RIEPILOGO MACELLAZIONI PER MESE attraverso il portale del Sistema Informativo Servizi Veterinari. all’indirizzo http://veterinaria.lispa.it.

Page 6: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 10 – Bollettino Ufficiale

3

In maniera analoga, accedendo alla voce MACELL. BOVIDI si potranno verificare anomalie di inserimento dati (capi con doppie macellazioni, macellazioni multiple, ecc.)

Nel caso di trascrizione manuale dei dati nel registro di macellazione si ritiene opportuno verificare la congruenza degli identificativi riportati in BDN con la documentazione di scorta agli atti per l’1% dei capi macellati.

Successive verifiche saranno invece svolte su eventuali dati “rifiutati” da BDN tenendo presente che, nel caso di riscontro di anomalie, il titolare dell’impianto di macellazione o suo delegato deve provvedere, entro 15 giorni, alle rettifiche di propria competenza.

4. DOCUMENTAZIONE L’attività di controllo deve essere documentata utilizzando la specifica Check-list (Allegato 1).La check list sarà conservata agli atti d’ufficio per almeno tre anni.

5. REGISTRAZIONE ATTIVITA’ DI CONTROLLO I risultati dei controlli saranno inseriti in BDR accedendo al sito del Sistema

Informativo dei Servizi Veterinari.Dopo avere selezionato l’applicazione SIVI – SISTEMA INFORMATIVO

VETERINARIO INTEGRATO dovranno essere inseriti i codici user e password e successivamente dovrà essere selezionata la voce CONTROLLI e CONTROLLI MACELLI.

Mediante il numero di riconoscimento o la denominazione dell’impianto si accede alla pagina RISULTATO RICERCA MACELLI.

Selezionando il numero di riconoscimento si apre la scheda RISULTATI RICERCA CONTROLLI MACELLO dove saranno inseriti i principali dati del controllo effettuato.

Nella medesima pagina andranno registrate le sanzioni irrogate.

6. RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ ANNO 2015 BDR/controlli/elenco controlli macelli

ASL

IMPIANTI MAC BOVINI ESISTENTI

IMPIANTI MAC BOVINI DA

VERIFICARE (10%)

IMPIANTI MAC BOVINI VERIFICATI

AL 31/12/2014

% IMPIANTI VERIFICATI

N° CONTROLLI ESEGUITI

BG 74 7 12 16,21 13 BS 68 7 5 7,35 5 CO 48 5 6 12,5 6 CR 21 2 5 23,8 5 LC 18 2 4 22,2 4 LO 21 2 3 14,28 3 MN 16 2 5 31,25 5 MI 1 0 0 0 0 MI1 9 1 1 11,11 1 MI2 10 1 1 10 1 MB 22 2 1 4,54 1 PV 28 3 4 14,28 4 SO 19 2 2 10,52 2 VA 30 3 8 26,66 9

Page 7: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 11 –

4

VC 14 1 2 14,28 2 TOTALE 399 59 60

Sulla base dei dati descritti nella tabella di rendicontazione si riscontra il raggiungimento degli obiettivi disposti.

6. INFRAZIONI

Qualora siano riscontrate infrazioni dovranno, se del caso, essere applicate le sanzioni previste dal D.L.gs. n. 58 del 29 gennaio 2004; per i bovini giunti al macello direttamente da altri stati membri invece le eventuali irregolarità dovranno essere segnalate all’UVAC della Lombardia con l’apposita modulistica già in uso.

ALLEGATO: check-list per l’esecuzione del controllo sull’applicazione del sistema di identificazione e registrazione dei bovini e bufalini presso gli impianti di macellazione

Page 8: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 12 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO AA

CHECK-LIST PER L’ESECUZIONE DEL CONTROLLO SULL’APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI

IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI BOVINI E BUFALINI PRESSO GLI IMPIANTI DI MACELLAZIONE

RELAZIONESUGLI ESITI DEL CONTROLLO

Regione ……………………………. A.S.L. ……………………. Il / I sottoscritto / i ……………………………………………………………………………………………………. in qualità di ……………………………………………………………………………………………………. si è/sono recato/i presso lo stabilimento di macellazione ……………………………………………………………………………………………………. Numero di riconoscimento ………………..Identificativo fiscale |_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|Responsabile dello stabilimento di macellazioneNome e Cognome …………………………………. Codice Fiscale …………………………………….

Indirizzo Macello: ……………………………………………………………………………………Telefono: ………………………………………….E-Mail: ……………………………….……………ed ha espletato una ispezione ai sensi del Decreto 7 giugno 2002 rilevando le seguenti informazioni.

Verifica marchi auricolari Verificare che tutti gli animali presenti nello stabilimento di macellazione e nella stalla annessa al macello siano correttamente marcati. Esiste un protocollo interno per la verifica della corretta identificazione? Si |__| No |__|Descrizione dell'eventuale protocollo:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Totale bovini oggetto di ispezione |__|__|__|__|__|

Numero bovini correttamente marcati |__|__|__|__|__|

Numero di bovini con una sola marca auricolare (1) |__|__|__|__|__|

Numero di animali privi di marche |__|__|__|__|__|

Avvenuta distruzione dei marchi auricolari da parte del responsabile della struttura. Si |__| No |__|

(1) fatti salvi i soggetti marcati dal 01.01.1997 al 01.07.1998 ai sensi DPR 317/97

Page 9: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 13 –

Verifica della documentazione.

Tutti gli animali devono essere scortati da valido documento d’identificazione individuale.

Numero di animali con passaporto rilasciato da Paesi membri

|__|__|__|__|__|

Numero di animali provenienti da Paesi terzi macellati oltre i 20 giorni dai controlli frontalieri privi di passaporto

|__|__|__|__|__|

Numero di animali con passaporto italiano

Numero passaporti non conformi alla normativa vigente

|__|__|__|__|__|

Numero animali privi di passaporti

Numero di animali con passaporto non riportante azienda di provenienza indicata su Modello IV

|__|__|__|__|__

|__|__|__|__|__|

Verifica della notifica delle macellazioni in BDN

Nel corso dei controlli, verificare le notifiche dei capi macellati mediante stampa dal sito della banca dati nazionale della notifica macellazioni, come da Decreto 31.01.02 art. 8, comma a), nei tre mesi precedenti o, in alternativa, a partire dall’ultimo controllo effettuato.

MODALITA’ TRASMISSIONE DATI

Il titolare del macello trasmette in BDN con le seguenti modalità: (barrare la casella del caso)

autonomamente

tramite suo delegato (ex Decreto 31.01.2002 -art. 14, comma 1)

Indicare nominativo del delegato : ………………………………………………..

tramite Servizio Veterinario A.S.L.

Data dell'ultima notifica delle macellazioni in BDN

Totale capi macellati negli ultimi tre mesi

Totale capi macellati notificati in BDN negli ultimi tre mesi

Totale capi macellati notificati in BDN nell'ultimo mese

Page 10: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 14 – Bollettino Ufficiale

Numero di animali macellati che non sono stati notificati alla banca dati nazionale o per i quali tale notifica è avvenuta in ritardo rispetto a quanto stabilito nel tempo intercorso dall'ultima verifica

INFRAZIONIBarrare la casella del caso

� non sono state riscontrate infrazioni

� sono state riscontrate le seguenti infrazioni:

� irregolare marcatura dei capi N. ……

� irregolare eliminazione dei marchi auricolari N……..

� passaporti mancanti o irregolari (incompleti o non presenti in BDN)

� mancata o ritardata consegna dei passaporti alla A.C. N……..

� mancata o non corretta registrazione del capo macellato in BDN N……..

SANZIONI APPLICATE

� sanzioni amministrative (D.L. vo 58/2004) N. ____ tot. Euro ……..

a) per mancata o ritardata comunicazione della macellazione in BDN N. ____

b) per mancata o ritardata consegna dei passaporti alla A.C. N. ____

c) per irregolare distruzione dei marchi auricolari N. ____

d) altro (specificare) ………………………………………………….. N. ____

� sanzioni comminate ai sensi del Regolamento (CE) 494/98

a) sequestro capi in attesa regolamentazione N. ___

b) capi abbattuti (Reg. CE 494/98) N. ___

OSSERVAZIONI DEL VETERINARIO

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

N. …….

N……..

Page 11: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 15 –

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

OSSERVAZIONI DEL TITOLARE DELLO STABILIMENTO

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Data controllo Firma del Veterinario Firma del Responsabile dello Stabilimento di

macellazione

………………………………… ……………………………

Registrazione ed invio dei dati.

I dati relativi ai verbali delle ispezioni effettuate vanno inseriti in BDN secondo le previste modalità.

Page 12: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 16 – Bollettino Ufficiale

Allegato A

LINEE GUIDA PER L’ERADICAZIONE DELLA NUTRIA IN REGIONE LOMBARDIA

(Testo consolidato, con modifiche apportate dal Tavolo Tecnico di Coordinamento in data 19 gennaio 2016, in conformità al parere di ISPRA richiesto a seguito dell’approvazione dell’art. 7 del collegato ambientale alla legge di stabilità)

1.Premessa

2.La nutria

3. Modalità operative e raccolte dati

4.Piani provinciali di contenimento ed eradicazione della nutria5.Procedure autorizzative e Corsi di formazione

6.Prelievo della nutria: metodi e luoghi consentiti, personale autorizzato

7.Stoccaggio e smaltimento carcasse

8.Monitoraggio sanitario

9.Trasmissione dati di monitoraggio e di attività

Allegati:

Allegato 1:Scheda segnalazione presenza Nutria

Allegato 2: Scheda raccolta dati prelievo

Allegato 3 Scheda conferimento animali selvatici ad Enti Sanitari

Page 13: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 17 –

1. Premessa

La rilevante presenza sul territorio lombardo della nutria sta determinato una vera e propria

emergenza ecologica ed ambientale. Le eventuali implicazioni anche di carattere sanitario

contribuiscono a definire il quadro che allarma comuni, province e cittadini.

Con le modifiche ed integrazioni apportate alla legge regionale 7 ottobre 2002, N. 20

“contenimento della nutria (Myocastor coypuscon)” dalla L.R. 4 dicembre 2014, n. 32,

Regione Lombardia ha posto le basi normative per affrontare tale emergenza con l’obiettivo

di eradicare dal territorio lombardo la specie alloctona della nutria, attualmente inserita

nell’elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.

Le presenti Linee guida, in attuazione della DGR n. X/3818 del 14 luglio 2015 approvazione

del “piano regionale di contenimento ed eradicazione della nutria 2015/2017” hanno

l’obiettivo di mettere a disposizione di tutti gli operatori coinvolti, ai diversi livelli

istituzionali, uno strumento operativo che contribuisca a definire, uniformare e coordinare

l’attività svolta, in particolare esse codificano:

la struttura dei programmi locali (cd piani) triennali di contenimento e eradicazione

della nutria

le modalità di collaborazione ed integrazione delle Pubbliche Amministrazioni

coinvolte

le modalità di attuazione della attività di prelievo della nutria

le modalità di rendicontazione della attività svolta

2. La Nutria

Il nutria (Myocastor coypus) è un grande roditore semi-acquatico che vive lungo i fiumi,

laghi, e paludi originario del Sud-America importato in Europa negli anni ’50 del secolo

scorso. Il peso è in media tra i 3-5 kg, ma i maschi adulti possono raggiungere i 9-11 kg.

Morfologicamente a questa specie viene attribuito un aspetto rat-like, ma in realtà fatta

eccezione per la coda conica assomiglia ad un castoro. Le nutrie sono buoni nuotatori e

colonizzatori veloci, in grado di occupare rapidamente habitat idonei utilizzando i corsi

d’acqua dolce come corridoi di diffusione. Possono riprodursi durante tutto l'anno. L'età del

Page 14: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 18 – Bollettino Ufficiale

primo parto è tra il 3°-8° mese. Perdite di embrioni prenatali (fino a 50- 60%) e l'aborto di

cucciolate possono influenzare la produttività. La dimensione media della nidiata alla nascita

è di 4,5-5,4 soggetti (Italia, Inghilterra). In buoni habitat le femmine possono avere 2,7

cucciolate/anno con una media di 15 giovani/anno. In Europa fenomeni di predazione sono

causati da volpi, cani e falchi di palude, ma sono eventi rari. M. coypus è un roditore

strettamente legato a habitat di acqua dolce. È in grado di adattarsi ad una grande varietà di

habitat acquatici di acque dolci (laghi, fiumi, canali) vivendo solitamente in pianura, ma può

raggiungere i 1.200 m di altitudine. Gli inverni freddi possono ridurre il successo riproduttivo

e influenzare le dinamica delle popolazioni. Nonostante i numerosi programmi di controllo

per ridurre la diffusione delle popolazione in America e in Europa, gli areali di distribuzione

e le densità di popolazione sono in aumento in molti paesi. In Inghilterra la specie è stata

eradicata dopo una campagna di rimozione durata 11 anni. La rapidità riproduttiva, unita

all'assenza di competitor naturali, determina il raggiungimento di elevate densità in molte

aree. Questa specie è riuscita a colonizzare con successo le nicchie ecologiche libere,

probabilmente anche grazie alla scomparsa della lontra, mammifero acquatico ma carnivoro,

che avrebbe potuto in parte ostacolare la rapida diffusione. La nutria distrugge nidi e preda su

uova di molti uccelli acquatici, tra cui alcune specie in via di estinzione. E 'stato ipotizzato

che la specie abbia un ruolo nella epidemiologia della leptospirosi, anche se il suo ruolo è

probabilmente di poco rilievo. In generale, si può affermare che i riscontri di ordine sanitario

non sono tali da far supporre al momento, il ruolo da reservoir delle popolazione di nutria per

gravi patologie. Deve essere considerato il possibile coinvolgimento in infezioni aspecifiche

il cui possibile rischio sanitario rimane legato alla diffusione della specie al suo ambiente

acquatico, come riscontrato in segnalazioni di botulismo. La nutria è considerata una specie

invasiva ed i danni che arreca al settore agricolo derivano dalla dieta che è in prevalenza

erbivora, con particolare predilezione delle parti fibrose delle piante, come ad esempio radici

o tessuti attorno alla base dei fusti. L’escavazione dei cunicoli che utilizza come tane, anche

se poco articolate, è sufficiente per indebolire e danneggiare seriamente gli argini.

3. Funzioni e ruolo della Regione

La Regione tutela le produzioni zoo-agro-forestali, la rete irrigua, il suolo e la salute

pubblica; essa garantisce il raggiungimento di questi obiettivi con la conservazione delle

Page 15: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 19 –

caratteristiche qualitative e quantitative delle comunità di vertebrati omeotermi, mediante

l’eradicazione delle popolazioni di nutria (Myocastor coypus) presenti sul territorio regionale,

attraverso l’utilizzo di metodi selettivi.

La Regione, nell’espletamento delle funzioni di cui al Piano Regionale di Contenimento ed

Eradicazione della Nutria 2015 – 2017, valuta periodicamente, con frequenza almeno annuale

e con il supporto del tavolo tecnico, gli esiti dell’attività svolta al fine di verificare l’efficacia

dell’attività in funzione dell’obiettivo di eradicazione e valuta eventuali

modifiche/integrazioni da apportare alle presenti Linee Guida.

4. Funzioni e ruoli delle Province (compresa anche la città Metropolitana di Milano) o

delle amministrazioni pubbliche a cui è demandata l’attività di gestione della nutria

Gli Enti di cui al presente punto, nell’ambito delle attività di contenimento ed eradicazione della nutria, svolgono le seguenti attività:

- Predispongono e attuano anche in collaborazione con i Comuni appositi programmi locali (cd piani) triennali di contenimento e eradicazione della nutria, secondo le indicazioni di cui alle presenti Linee Guida; tali piani, predisposti ai sensi del Piano regionale triennale di Eradicazione della nutria di cui alla LR 32/2014, sono esclusi dai vincoli procedurali di cui alla valutazione incidenza ambientale e valutazione ambientale strategica e, ai fini della loro approvazione, devono essere trasmessi alla Regione – DG Salute entro il 30 Settembre 2015.

- Organizzano, anche d’intesa con i Comuni, la raccolta e lo smaltimento delle carcasse anche attraverso punti di raccolta per lo stoccaggio provvisorio e il successivo conferimento a centri di smaltimento autorizzati, nel rispetto della normativa vigente, in base alle risorse economiche disponibili e secondo le indicazioni di cui alle presenti Linee Guida;

- Istituiscono il Tavolo provinciale di coordinamento, valutandone la composizione in base alle esigenze territoriali, con comuni, associazioni agricole, associazioni venatorie, consorzi di bonifica e altri soggetti interessati, finalizzato al monitoraggio annuale degli obiettivi di eradicazione. Qualora necessario può anche essere chiesta la disponibilità alla Prefettura;

- D'intesa con i sindaci dei comuni interessati, nel rispetto delle leggi e delle norme di pubblica sicurezza e sanitarie, con adeguato coordinamento e formazione di base dei partecipanti, autorizzano, secondo le procedure di cui alle presenti Linee Guida, al prelievo diretto degli animali le persone indicate all’art. 3 comma 2 della LR 7 ottobre 2002, n. 20, cosi come modificata dalla LR 4 dicembre 2014, n.32;

Page 16: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 20 – Bollettino Ufficiale

- Effettuano annualmente il monitoraggio delle comunità o popolazioni di nutria presenti sul loro territorio, secondo le indicazioni di cui alle Linee Guida. I dati raccolti dovranno essere trasmessi secondo le modalità di cui alle presenti Linee Guida, entro il 31 Maggio di ogni anno, alla Regione - DG Salute;

- Per finalità sanitarie, nello svolgimento della attività di contenimento ed eradicazione della nutria si attengono alle indicazioni di cui alle presenti Linee Guida ed ad eventuali altre disposizioni emanante dalla D.G. Salute;

- Entro il 31 Maggio di ogni anno, trasmettono alla Regione – DG Salute una relazione circa l’attività svolta, secondo le modalità di cui alle presenti Linee Guida. Tale relazione deve anche essere comprensiva della attività svolta dai Comuni ricadenti nel proprio ambito di competenza.

4.a Piani provinciali di contenimento ed eradicazione della nutria

Gli Enti di cui al precedente punto 4, eventualmente anche in cooperazione con i comuni

singoli o associati, predispongono e attuano, anche tramite altri soggetti, piani triennali di

contenimento finalizzati all’eradicazione della nutria anche sulla base delle esperienze

pregresse acquisite attraverso i piani provinciali di contenimento numerico precedentemente

vigenti in applicazione dell'art. 41 L.R. n. 26/93 e succ. mod. nonché della L.R. n. 20/2002 e

successive modifiche.

In particolare, i piani di eradicazione provinciali dovranno prevedere, in linea con quanto

disposto dal presente documento, i seguenti contenuti minimi:

Modalità e tempistiche di sua attuazione;

Dati di presenza nel territorio indagato;

Collaborazione con comuni/convenzioni – definizione di oneri e responsabilità;

Procedure di abilitazione ed autorizzazione;

Livelli di responsabilità della raccolta dati;

Procedure per la cattura, abbattimento delle nutrie, smaltimento delle carcasse,

conferimento per eventuali indagini sanitarie, con particolare riferimento ai livelli di

responsabilità.

budget di spesa

5. Funzioni e ruoli dei Comuni

Page 17: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 21 –

Ai comuni compete la gestione delle problematiche relative al sovrappopolamento delle nutrie, secondo le indicazioni contenute nelle presenti Linee Guida e tramite anche l’utilizzo di tutti gli strumenti sinora impiegati per le specie invasive.

In particolare, i Comuni:

- Cooperano, anche in forma associata, con le provincie ai fini della attuazione dei piani triennali di eradicazione della nutria e della attività per la formazione di personale abilitato al prelievo secondo le indicazioni di cui alle presenti Linee Guida;

- Per il successivo smaltimento, identificano, anche in forma associata, aree idonee alla raccolta delle carcasse di nutria, garantendo la presenza di adeguati contenitori, secondo le indicazioni e modalità di cui alle presenti Linee Guida;

- Autorizzano l’eventuale sotterramento delle carcasse secondo le indicazioni e modalità di cui alle presenti Linee Guida e alle condizioni previste dal Regolamento (CE) n. 1069/2009

6. Funzioni e ruoli degli Enti gestori di Aree Protette

Gli Enti gestori di aree protette collaborano con gli Enti di cui ai punti 4 e 5 alle attività di contenimento ed eradicazione della nutria.

In particolare:

- Gli enti gestori delle riserve, dei parchi naturali e dei siti Rete Natura 2000assicurano che le attività di contenimento ed eradicazione svolte nelle aree di competenza siano svolte e attuate nel rispetto dei propri regolamenti e conformemente alla attuale normativa;

- In queste aree l’attività è svolta direttamente da personale dell’ente gestore e/o da soggetti formati dagli Enti di cui al punto 4 ed autorizzati dall’Ente, secondo le modalità di cui alle presenti Linee Guida;

- Effettuano annualmente il monitoraggio delle comunità o popolazioni di nutria presenti sul loro territorio, secondo le indicazioni di cui alle presenti Linee Guida. I dati raccolti dovranno essere trasmessi secondo le modalità di cui alle presenti Linee Guida, entro il 31 Maggio di ogni anno, alla Regione, DG Salute;

- Per finalità sanitarie, nello svolgimento della attività di contenimento ed eradicazione della nutria si attengono alle indicazioni di cui alle presenti Linee Guida ed ad eventuali altre disposizioni emanante dalla Regione, DG Salute;

Page 18: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 22 – Bollettino Ufficiale

- Entro il 31 maggio di ogni anno, trasmettono alla Regione, DG Salute una relazione circa l’attività svolta, secondo le modalità di cui alle presenti Linee Guida;

7. Collaborazione di altri soggetti

I Consorzi Irrigui e di Bonifica, le Associazioni agricole collaborano con gli Enti di cui ai precedenti punti 4 e 5 alle attività di contenimento ed eradicazione della nutria.

8. Modalità operative e raccolta dati

Gli Enti di cui ai precedenti punti 4 e 5 attuano le attività di contenimento della nutria nelle

aree in cui è nota la presenza della specie anche sulla scorta delle informazioni degli anni

precedenti. Inoltre i comuni, anche per il tramite dei Tavoli provinciali di coordinamento,

comunicano agli Enti di cui al precedente punto 4 l’elenco delle aree in cui ritengono

opportuno attuare l’attività di prelievo.

Eventuali segnalazioni di presenza anche al fine di intervento, da parte dei cittadini, devono

essere rivolte agli Enti di cui ai precedenti punti 4, 5 e 6. Tale segnalazione deve essere

effettuata comunicando le informazioni minime di cui all’Allegato 1.

Gli Enti di cui ai precedenti punti 4, 5 e 6 sono responsabili del coordinamento della attività

di prelievo, attraverso l’impiego di personale in possesso dei requisiti previsti dalla norma,

autorizzato secondo le procedure minime di cui ai punto 10 e 11 delle presenti Linee Guida.

Gli Enti di cui ai precedenti punti 4, 5 e 6 registrano l’attività di prelievo effettuata secondo

un modello conforme all’ Allegato 2 indicando almeno le seguenti informazioni:

Prelievo tramite trappolaggio a vivo:

Data di inizio e fine di sessione di cattura;

N° trappole attivate ogni giornata di sessione;

Prelievo tramite arma da fuoco:

N° di armi da fuoco che operano contemporaneamente;

N° colpi sparati

Ora di inizio e di fine intervento;

Per entrambe le metodologie:

Page 19: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 23 –

Luogo del prelievo (individuato ove possibile tramite coordinate GPS, in alternativa

fornire località, comune e corpo idrico di riferimento);

N° nutrie prelevate per ogni giorno/uscita di prelievo (riportare 0 in assenza di catture;

N° soggetti recuperati;

N° maschi e N° femmine;

N° giovani e N° adulti.

Le modalità di registrazione e la responsabilità di tale adempimento devono essere riportate

in ciascun piano triennale provinciale di eradicazione.

9. Procedure autorizzative e corsi di formazione

Gli Enti di cui al precedente punto 4 promuovono e coordinano, anche in collaborazione con i

Comuni, corsi di formazione (abilitazione) per il successivo rilascio dell’autorizzazione come

Operatore autorizzato a svolgere l’attività di contenimento della nutria. Tali corsi, svolti da

docenti qualificati anche interni all'amministrazione, sulla base di un programma comune a

livello regionale, sono rivolti ai soggetti di cui all’art. 3 c. 2 della L.R. n. 20/2002 e smi per

ciò che concerne le metodologie d'intervento consentite, come elencate al successivo punto

11.

Il personale già autorizzato dalle provincie alla data del 21 agosto 2014, è da intendersi già in

possesso dell’abilitazione ovvero autorizzato a svolgere attività di contenimento della nutria

ai sensi di quanto disposto dalla attuale normativa

Gli operatori del corpo di Polizia Locale e Provinciale sono autorizzati a svolgere le attività

di prelievo della nutria conformemente a quanto stabilito nei singoli piani provinciali. Gli

Enti di cui al precedente punto 4 per tali figure professionali, possono organizzare specifici

corsi di aggiornamento.

I proprietari e/o i conduttori dei terreni agricoli, all’interno dei propri terreni e le ditte

specializzate possono svolgere l’attività di prelievo della nutria, con trappole a vivo, avendo

comunque l’obbligo, per assolvere agli adempimenti autorizzativi, di registrarsi agli Enti di

cui al precedente punto 4 e di aderire alla attività di formazione promossa dagli Enti

predisposti a tale attività. Tali operatori dovranno effettuare l’attività di prelievo nel rispetto

delle modalità previste dalle presenti linee guida e secondo le indicazioni di cui ai piani

Page 20: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 24 – Bollettino Ufficiale

provinciali. Per tali figure, gli Enti di cui al precedente punto 4, anche con il supporto dei

Comuni e delle associazioni agricole, possano organizzare corsi di aggiornamento, strutturati

secondo le indicazioni di cui alle presenti linee guida

a) Figura dell’operatore abilitato:

L’operatore abilitato al controllo della nutria svolge un pubblico servizio e non attività

venatoria, anche se munito di licenza di caccia.

Gli operatori abilitati si distinguono in:

Operatore A: munito di porto armi da fuoco uso caccia;

Operatore B: senza porto d’armi da fuoco (che utilizza metodi di controllo diversi

dall’arma da fuoco);

L’attività di controllo, oltre ad essere diretta al perseguimento di un fine pubblico, è regolata e

limitata da specifiche autorizzazioni provinciali rilasciate ad ogni operatore senza alcun onere

a suo carico.

b) Requisiti degli operatori autorizzati

Gli operatori abilitati possono attuare l’attività di prelievo della nutria solo se autorizzati

dagli Enti di cui al precedente punto 4 ad operare conformemente agli specifici piani

provinciali di contenimento. L’autorizzazione è relativa al singolo territorio Provinciale che

l’ha rilasciata o a più territori qualora via siano degli accordi inter provinciali.

I requisiti previsti per essere autorizzato a svolgere attività di prelievo della nutria sono i

seguenti:

Avere partecipato ad un corso di formazione (abilitazione) organizzato dalle

Provincie/Comuni (Operatori A e B)

Per gli Operatori A, essere anche in possesso di regolare copertura assicurativa per

infortuni e responsabilità civile verso terzi per l'attività di contenimento delle specie

invasive tramite arma da fuoco anche al di fuori del periodo di caccia.

c) Procedure formative

Page 21: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 25 –

Il corso di formazione per ottenere l’abilitazione a svolgere attività inerenti il contenimento

ed eradicazione della nutria, prevede le seguenti materie:

Habitat, abitudini, comportamenti e cenni di biologia e morfologia ed aspetti sanitari

delle specie oggetto di controllo/eradicazione;

Normativa vigente in tema di controllo di fauna selvatica ed eradicazione delle specie

alloctone;

Lezione teorico-pratica sull’utilizzo dei mezzi consentiti al controllo e sulle procedure

di monitoraggio delle specie target;

Indicazioni procedurali relative alle varie fasi del controllo e smaltimento ivi

comprese le misure a tutela dell’operatore;;

Cenni sulla tutela dell’incolumità pubblica con l’utilizzo delle armi da fuoco;

Compilazione delle schede di intervento e di monitoraggio (predisposte da R.L.).

d) Albo degli operatori

Gli Enti di cui al punto 4 istituiscono l’albo degli operatori autorizzati e trasmettono alla

Regione l’elenco degli operatori abilitati.

A livello Regionale è costituito l’elenco degli operatori abilitati.

Ad ogni operatore autorizzato viene rilasciato un tesserino, differenziato per Operatore A e B

riportante gli elementi per la sua identificazione.

Il mancato rispetto della norma regionale e/o delle procedure previste dai piani provinciali

può determinare la sospensione e/o cancellazione dall’albo, oltre ad eventuali altri

provvedimenti amministrativi e/o penali

10. Prelievo della nutria: metodi e luoghi consentiti, personale autorizzato

L'eradicazione della nutria avviene secondo le modalità disciplinate dai piani provinciali di

contenimento ed eradicazione, con i mezzi consentiti dalla L.R. 20/2002 smi, tra cui

prioritariamente i seguenti:

a. Trappole a vivo per gli operatori A e B, utilizzabili sia in ambito rurale che

urbano;

Page 22: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 26 – Bollettino Ufficiale

b. Fucili da caccia ad anima liscia, caricati con munizione spezzata in conformità

dell’art. 13 comma 5 della legge 157/92 e carabina ad aria compressa di

potenza superiore ai 7,5 Joule per operatore A e per i Corpi di Polizia Locale e

Provinciale, utilizzabili esclusivamente in ambito rurale;

c. Armi ad aria compressa di potenza inferiore ai 7,5 Joule per gli operatori A e B

e figure di cui al punto 10 b utilizzabili sia in ambito rurale che urbano solo

per la soppressione delle nutrie catturate in vivo;

d. Carabina a canna rigata di piccolo calibro, anche dotata di ottica di puntamento, per i Corpi di Polizia Provinciale e per le Guardie venatorie volontarie selezionate dalle Province e dalla Città metropolitana sulla base dei requisiti di massima affidabilità e di provata competenza nel suo impiego, utilizzabile esclusivamente in ambito rurale.

L’utilizzo delle armi da fuoco deve avvenire nel totale rispetto delle norme a tutela e

salvaguardia della pubblica sicurezza ed in particolare quelle previste dalla Legge 157/1992.

Le operazioni di manipolazione e soppressione degli animali catturati devono garantire

l’assenza di rischi per gli operatori e di inutili sofferenze per gli animali.

Gli animali catturati possono venire soppressi con pistole ad aria compressa, di potenza

limitata inferiore a 7,5 J. Tale metodo si è rivelato estremamente rapido ed efficace ed in

grado di evitare all’animale inutili sofferenze e manipolazioni da parte degli operatori.

Nelle oasi di protezione, nelle Zone di ripopolamento e cattura e nelle zone di Rete Natura

2000 devono essere utilizzate prioritariamente le trappole a vivo. Al fine di garantire i

requisiti di massima selettività ed efficacia di azione uniti ad un limitato disturbo verso specie

non bersaglio l’utilizzo delle armi è consentito unicamente ad operatori tipo A accompagnati

da guardie venatorie dipendenti e/ o volontarie

Negli istituti venatori privati (Aziende faunistico-venatorie, agri-turistico venatorie e Zone di

addestramento cani) possono essere utilizzate le armi di cui alle precedenti lettere da a a c. La

carabina di cui alla precedente lettera d può essere utilizzata solo dal concessionario e da

personale dallo stesso appositamente delegato e autorizzato in forma scritta e in ogni caso

autorizzato dagli Enti di cui al precedente punto 4.

Nei territori a caccia programmata (ATC) possono essere utilizzate le trappole a vivo nonché

le armi di cui alle precedenti lettere da a a c. La carabina di cui alla precedente lettera d può

Page 23: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 27 –

essere utilizzata solo da personale dei Corpi di Polizia Provinciale e dalle Guardie venatorie

volontarie selezionate secondo i criteri di cui al medesimo punto.

Nei parchi naturali e nelle riserve naturali le modalità di prelievo devono ricadere nelle

modalità sopra descritte. In ogni caso, gli enti gestori delle riserve e dei parchi naturali

devono assicurare che le attività di contenimento ed eradicazione svolte nelle aree di

competenza siano svolte e attuate nel rispetto dei propri regolamenti e conformemente alla

attuale normativa. In queste aree l’attività è svolta direttamente da personale dell’ente gestore

e/o da soggetti formati ed autorizzati dall’Ente gestore. La formazione può essere svolta dagli

Enti di cui al precedente punto 4 o direttamente dall’Ente gestore

10.a Norme comportamentali

L’operatore qualificato è tenuto al rispetto di quanto segue:

Le operazioni di contenimento delle specie sono attuate nei limiti fissati dalle

autorizzazioni provinciali rilasciate ad ogni operatore, per cui sono proibite le azioni e

le iniziative di carattere individuale che vadano al difuori da quanto espressamente

autorizzato;

Le soppressioni devono essere rispettose dell’animale, senza inutili sofferenze, in

conformità alle norme in tema di maltrattamento degli animali;

Al termine di ogni operazione l’operatore deve compilare l’apposita scheda

d’intervento Allegato 2;

Gli animali di specie diversa da quella controllata, catturati accidentalmente mediante

trappola devono essere rilasciati immediatamente sul posto;

11. Stoccaggio e smaltimento carcasse

Le carcasse delle nutrie sono smaltite ai sensi del Regolamento (CE) 1069/2009 e smi.

ovvero possono essere inviate, per i successivi usi consentiti, ad un impianto di

trasformazione e/o smaltimento e/o utilizzo, direttamente o attraverso punti di raccolta e

stoccaggio oppure possono essere infossate.

Lo smaltimento delle carcasse attraverso infossamento deve essere preso in considerazione

solo qualora il recupero delle carcasse, per il successivo smaltimento, sia particolarmente

Page 24: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 28 – Bollettino Ufficiale

impegnativo e/o oneroso. Tale modalità deve essere autorizzata dal Sindaco, sentito il parere

del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL territorialmente competente.

Da un punto di vista sanitario, ecologico ed ambientale lo smaltimento delle carcasse

attraverso impianti di trasformazione e/o smaltimento e/o utilizzo, in assenza delle condizioni

di cui al punto precedente, dovrà essere senza alcun dubbio il metodo da preferire.

I comuni singoli o in forma associata, d’intesa con gli Enti di cui al precedente punto 4,

individuano le aree idonee alla raccolta e stoccaggio delle carcasse. Tali aree devono

rispondere ai requisiti di cui al D.D.G.S 5 luglio 2013, n. 6344, in particolare, art.3 comma 4.

Nelle aree individuate, i comuni singoli o associati garantiscono la presenza di contenitori

autorizzati dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL territorialmente

competente come idonei alla raccolta e stoccaggio delle carcasse, ai sensi del D.D.G.S. 5

luglio 2013, n.6344 (art. 3 comma 4).

Gli Enti di cui al precedente punto 4 direttamente o per il tramite di altri soggetti, attraverso

ditte riconosciute/registrate ai sensi del Reg. 1069/2009, garantiscono, per ciascun’area

identificata come idonea alla raccolta e stoccaggio delle carcasse, il trasferimento delle stesse

ad impianti riconosciuti/registrati ai sensi del Reg.1069/2009.

In ciascuna area, il responsabile, individuato dagli Enti di cui al precedente punto 4, assicura:

la corretta e puntuale compilazione del registro delle partite, di cui all’articolo 22 del

Reg. (CE) n. 1069/2009;

l’applicazione di una procedura per la pulizia e la sanificazione dei contenitori;

che il materiale venga destinato secondo l’ artt.13 del Reg.(CE) n. 1069/2009.

Il trasporto delle carcasse deve avvenire attraverso mezzi identificati di ditte

riconosciute/registrate ai sensi del Reg. 1069/2009. E’ possibile, da parte degli Enti di cui al

punto 4, registrare l’attività di trasporto delle carcasse secondo la procedura di cui alla

Circolare n. 4/2011. In casi particolari Le carcasse possono essere trasportate con mezzi

propri a condizione che le stesse siano poste in imballaggi a perdere e a tenuta stagna

12. Monitoraggio sanitario

Page 25: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 29 –

In ottemperanza al “Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna

selvatica” (D.d.g. 5 dicembre 2012 - n. 11358), i soggetti abbattuti, che presentino evidenti

sintomi e compromissioni morfologiche-funzionali, ed i soggetti rinvenuti morti, per cause

diverse da eventi traumatici, indipendentemente dalla tipologia della zona di ritrovamento

(area di prelievo venatorio, area protetta, parco urbano, etc.), devono essere conferiti, alle

Sezioni diagnostiche provinciali dell’IZSLER al fine di individuare le cause del decesso e di

escludere la presenza di patologie pericolose per la fauna selvatica e/o per gli animali

domestici e l’uomo.

Le procedure di conferimento dei campioni oggetto del monitoraggio sanitario sono quelle

previste al punto 5.a “disposizioni generali del “Piano regionale di monitoraggio e controllo

sanitario della fauna selvatica”:

Le nutrie rinvenute morte sul territorio sono conferiti alle Sezioni dell’IZSLER dagli

agenti della Polizia provinciale, dalle Polizie Locali dei Comuni o dagli agenti del

Corpo Forestale dello Stato, anche per il tramite dei Dipartimenti di Prevenzione

Veterinari delle A.S.L.;

Ciascun campione deve essere accompagnato della scheda di conferimento propria del

piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (Allegato XX);

Le carcasse e/o gli organi prelevati vanno posti in appositi sacchetti di plastica o in

altri contenitori idonei e chiusi in modo tale da evitare la fuoriuscita di materiale

organico;

I campioni sono consegnati alle Sezioni dell’IZSLER nel più breve tempo possibile

(24-72h) conservandoli, ove possibile, a temperatura di refrigerazione (4+/-2°C);

Gli animali selvatici rinvenuti morti a seguito di incidente stradale sono soggetti al citato

piano di monitoraggio solo qualora le Autorità competenti reputino necessari degli

approfondimenti diagnostici, anche in relazione alla situazione epidemiologica.

13. Trasmissione dati di monitoraggio e di attività

a) Attività di prelievo

I dati riguardanti gli interventi di rimozione raccolti in accordo al punto 4 andranno trasmessi

alla Regione, DG Salute entro il 31 Maggio tramite supporto elettronico, secondo le

indicazioni fornite dalla DG Salute

Page 26: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 30 – Bollettino Ufficiale

b) Monitoraggio e consistenza delle popolazione

Il monitoraggio delle consistenze delle popolazioni di nutria verrà attuato secondo la

metodologia sviluppata per Regione Lombardia dal Dipartimento di Scienze della Terra e

dell'Ambiente dell'Università di Pavia.

In particolare ogni provincia identifica, sulla base delle esperienze pregresse, quadrati 5x5 km

sufficienti a coprire il 20% della superficie. All'interno di ciascun quadrato , nei mesi

invernali, verranno monitorati entrambe le sponde dei corpi idrici per una lunghezza

complessiva di almeno 3 km. Ovunque possibile è preferibile percorrere più tratti (transetti)

rappresentativi del reticolo idrografico incluso in ciascuna maglia.

Per scivoli attivi si intendono i passaggi utilizzati normalmente dagli animali; sono

quindi da escludere gli scivoli dove la ricrescita della vegetazione dimostra il non

utilizzo recente dei passaggi e quelli utilizzati solo una volta o saltuariamente

(vegetazione “schiacciata” ma presente e “verde”);

considerati come un unico passaggio;

Per lo stesso motivo un passaggio che si biforca prima dell’entrata in acqua (a “y”) va

conteggiato come un unico scivolo;

In caso di tratti di sponda intensamente calpestati, contare solo i passaggi che danno

accesso all’acqua;

Quando non sia possibile contare efficacemente gli scivoli sulla sponda opposta a

quella percorsa (ad esempio in caso di vegetazione fitta), indicare che il conteggio è

stato effettuato su una sola sponda;

I dati ottenuti (numero di km percorsi per quadrato e numero di scivoli conteggiati per

ciascuna sponda di ogni transetto), opportunamente riferiti ad una base cartografica che

permetta la precisa identificazione dei tratti di corpi idrici monitorati, andranno trasmessi

all’Università degli studi di Milano per le successive necessarie analisi statistiche ed

elaborazioni entro il 31 maggio di ogni anno, su supporto elettronico, secondo le

indicazioni fornite da UNIMI

Page 27: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 31 –

Allegati

Allegato 1:Scheda segnalazione presenza Nutria

Allegato 2: Verbale di abbattimento e di raccolta dati prelievo tramite catture e/o sparo

Allegato 3 Scheda conferimento animali selvatici ad Enti Sanitari

Page 28: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 32 – Bollettino Ufficiale

VERBALE DI SEGNALAZIONE NUTRIA

(XXXXXXXXXXXXX)

NOME E COGNOME:

DATA RILEVAMENTO:

COMUNI DI RILEVAMENTO:

CORSI D’ACQUA INTERESSATI/O (SE NOTI)

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

NUTRIE AVVISTATE N°

PICCOLE (0-2 KG)

N°…………………..

MEDIE(2-6 KG)

N°………………

GRANDI (PIÙ DI 6 KG)

N°……………….------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Allegato 1:Scheda segnalazione presenza Nutria

Page 29: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 33 –

VERBALE DI ABBATTIMENTO NUTRIA

(XXXXXXXXXXXXX)

DATA INTEVENTO: DALLE ORE ALLE ORE

COORDINATORE RESPONSABILE GVV:

SQUADRA NUMERO:

COMUNI DI INTERVENTO:

CORSI D’ACQUA INTERESSATI/O (SE NOTI)

ZONA (ZRC, OASI, ATC, CA)

CONDIZIONI METEO------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

GABBIE UTILIZZATE N°

NUTRIE PRELEVATE N° DI CUI RECUPERATE N°

PICCOLE (0-2 KG)

N°…………………..

MEDIE(2-6 KG)

N°………………

GRANDI (PIÙ DI 6 KG)

N°……………….------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

COMPONENTE

(NOME, COGNOME

E QUALIFICA)

COMUNE DI

RESIDENZA

N° LICENZA

CACCIA

ARMI (TIPO E

CALIBRO)

N° COLPI

SPARATI

Allegato 2: Scheda raccolta dati prelievo

Page 30: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 34 – Bollettino Ufficiale

Allegato 3: Scheda conferimento animali selvatici ad Enti Sanitari

——— • ———

Page 31: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 35 –

ALLEGATI PIANI SANITARI NORMATIVA COGENTE

B1

Piano di monitoraggio armonizzato sulla resistenza agli antimicrobici di batteri zoonotici e commensali.

Decisione 2013/652/UE;

B2

Piano regionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari nei prodotti alimentari – anno 2016.

Reg. (CE) 1333/2008; Reg. (CE) 1129/2011; Reg. (CE) 1130/2011; Reg(CE) 231/2012;

B3

Piano regionale di controllo ufficiale sugli alimenti ed i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti - anno 2016

D.lgs 30 gennaio 2001, n. 94; Decisione della Commissione del 23 ottobre 2002, e s.m.i.;

B4Piano di monitoraggio dell’arsenico negli alimenti di O.A.

Reg. (CE) 882/2004; Raccomandazione (UE) 2015/1381;

B5Piano di controllo della gestione del materiale specifico a rischio (MSR)

Reg. (CE) 1069/2009 (art. 45); Reg. (CE) 999/2001; Reg. (CE) 854/2004;

B6

Piano di verifica mediante campionamento e analisi, dellemodalità di applicazione del Reg.(CE) n. 2073/05 e s.m.i. presso gli stabilimenti alimentari

Reg. (CE) 2073/05

B7 Piano radioattività Reg. (CE) 178/2002, Reg. (CE) 882/2004, D.lgs 230/95, Rac. 2003/274/EC

B8 Piano Nazionale Residui – PNR Regione Lombardia

Dir/96/22, Dir 96/23, D.lgs 158/2006, Dec. 97/747/CE, Dec. 98/179/CE, Reg. (CE) 37/2010, Reg. (CE) 1881/2006, Reg. (CE) 589/2014, Dec. 2003/181, Reg. (CE) 124/2009, Dir. 2002/32/CE

B9 Attività extra_PNR – Regione Lombardia

Dir/96/22, Dir 96/23, D.lgs 158/2006, Dec. 97/747/CE, Dec. 98/179/CE, Reg. (CE) 37/2010, Reg. (CE) 1881/2006, Reg. (CE) 589/2014, Dec. 2003/181, Reg. (CE) 124/2009, Dir. 2002/32/CE

B10 Piano Pesticidi Reg. (UE) 400/2014, Reg. (CE) 788/2012

B11 Piano Alpeggi Reg. (CE) 178/2002, Reg. (CE) 853/2004, Reg. (CE) 882/2004, Reg. (CE) 2073/2005

ALLEGATO B

MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI DI IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE ATTRAVERSO L’ATTUAZIONE DEL CONTROLLO UFFICIALE DI PROCESSO E DI PRODOTTO DELLE FILIERE AGROALIMENTARI

Page 32: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 36 – Bollettino Ufficiale

A - PIANO DI MONITORAGGIO ARMONIZZATO SULLA RESISTENZA AGLI ANTIMICROBICI DI BATTERI ZOONOTICI E COMMENSALI (DECISIONE 2013/652/UE) –REGIONE LOMBARDIA - ANNO 2016

1. INTRODUZIONE

In attuazione della decisione 2013/652/UE, per l’anno 2016, sul territorio nazionale è previsto l’attuazione del piano piano di monitoraggio armonizzato sulla resistenza agli antimicrobici di batteri zoonotici e commensali mediante il campionamento, l’isolamento,l’identificazione, la tipizzazione e l’analisi del profilo di resistenza di Salmonella spp. e E. coli in determinate popolazioni di animali e categorie alimentari.

Il piano ha una durata annuale, con inizio il 1° gennaio 2016 e termine il 31 dicembre 2016.

Saranno oggetto di monitoraggio:

Isolati di Salmonella spp. da gruppi di galline ovaiole, polli da carne e tacchini da ingrasso sottoposti a campionamento nel quadro del piano Nazionale di controllo delle salmonellosi ,così come già previsto dal acpitolo 4.4 –Analisi del profilo di antibiotico-resistenza. Si precisa che, ai sensi dell’art.3 della decisione 2013/652/UE, potranno essere impiegati anche isolati di Salmonella spp. presso il laboratorio IZS ,ottenuti, conformemente alle disposizioni specifiche ,dagli operatori del settore alimentare.

Isolati di Salmonella spp. da carcasse di polli da carne e tacchini da ingrasso sottoposte a campionamento per i test di verifica della conformità , a norma dell’allegato I,capitolo 2, punto 2.1.5 del Reg.(CE) 2073/2205. Si precisa che, ai sensi dell’art.3 della decisione 2013/652/UE, potranno essere impiegati anche isolati di Salmonella spp. presso il laboratorio IZS ,ottenuti, conformemente alle disposizioni specifiche ,dagli operatori del settore alimentare.

Isolati di Campilobacter jejuni e di Escherichia coli [E.coli indicatori commensali ed E.coli produttori beta lattamasi ad ampio spettro (ESBL),beta lattamasi AmpC(AmpC),carbapenemasi] e di Salmonella spp., quest’ultima su basevolontaria, ottenuti da campioni di intestino cieco prelevati al momento della macellazione da polli da carne e tacchini da ingrasso.

Isolati di Escherichia coli [E.coli produttori beta lattamasi ad ampio spettro (ESBL),beta lattamasi AmpC(AmpC),carbapenemasi] e di Salmonella spp.,quest’ultima su base volontaria, ottenuti da campioni di carni fresche di polli da carne e di tacchino prelevati nella fase di distribuzione al dettaglio.

2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Page 33: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 37 –

Regolamento (CE) n.2160 /2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 novembre 2003 sul controllo della Salmonella e di altri agenti zoonotici specifici presenti negli alimenti

Regolamento (CE) N. 854/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004che stabilisce norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale e s.m.i.

Regolamento (CE) 2073/2005 della Commissione del 15 novembre 2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari e s.m.i.

Decisione di esecuzione della Commissione n. 2013/652/UE del 12 novembre 2013 relativa al monitoraggio e alle relazioni riguardanti la resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali

3. MODALITÀ DI ESECUZIONE DEL PIANO 2016

3.1 Campionamento al macello del contenuto ciecale per l’isolamento di Campilobacter jejuni ,E. coli e Salmonella spp (quest’ultima solo su base volontaria)

3.1.1 Modalità di campionamento

La raccolta dei campioni di contenuto ciecale va eseguita da parte di personale addestrato alle procedure standard di campionamento.

Il campionamento deve essere eseguito al macello su polli da carne e tacchini da ingrasso.

I campioni da prelevare devono essere intestini ciechi intatti ,da prelevare al momento della eviscerazione. Deve essere campionato un pool di 10 intestini ciechi di pollo ed un pool di n. 3 intestini ciechi di tacchino per unità epidemiologica. Si precisa che una unità epidemiologica può essere campionata una sola volta nell’arco dell’anno. Per unità epidemiologica, nel caso di polli da carne e tacchini, si intende il gruppo ovvero: l’insieme di avicoli di uguale stato sanitario allevati contemporaneamente (nello stesso cicloproduttivo) nel medesimo capannone.

I campioni devono essere uniformemente distribuiti su ciascun mese dell’anno o quantomeno per trimestre.

Poiché l’obiettivo principale è di ridurre al minimo la contaminazione esterna del contenuto cecale durante il prelievo , il modo migliore per ottenerlo è la trazione manuale alla giunzione con l’intestino. Il personale incaricato del campionamento deve verificare che l’intestino cieco sia pieno altrimenti va escluso dal campionamento.

Page 34: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 38 – Bollettino Ufficiale

I campioni di ciechi devono essere confezionati in contenitori a tenuta (es. barattoli con tappo a tenuta, buste in polietilene e simili)che verranno messi dentro le buste antimanomissione le quali devono essere riposte dentro idonee scatole per il trasporto a mezzo corriere. I campioni vanno conservati a temperatura di refrigerazione (+2°C/+8°C) evitando temperature estreme sino al momento della spedizione a mezzo corriere che deve avvenire nel più breve tempo possibile, preferibilmente lo stesso giorno del prelievo.

3.2 Campionamento di carne fresca di polli da carne e di tacchino al dettaglio per l’isolamento di E. coli e di Salmonella spp.(quest’ultima solo su base volontaria)

3.2.1 Modalità di campionamento

La raccolta dei campioni va eseguita da parte di personale addestrato alle procedurestandard di campionamento.

La matrice da campionare è la carne fresca ovvero più precisamente la “carcassa con pelle”/”porzioni di carne con pelle” di polli da carne e tacchini, da prelevare nei punti vendita al dettaglio. Sono escluse le attività ristorazione, ristoranti, grossisti, depositi. I campioni di carni fresche sono prelevate in modo casuale, senza preselezionare i campioni in base alla provenienza del prodotto alimentare. Ai sensi del presente Piano,per “carne fresca” si intende la sola carne refrigerata, incluse le carni confezionate sottovuoto ed in atmosfera protettiva, con esclusione della carne congelata/surgelata.

Escludere dal campionamento le carni miste (es.pollo più tacchino)

Ciascun campione deve essere costituito da almeno 100 gr di carne fresca.

Trattandosi di un piano di monitoraggio a valenza conoscitiva, i campioni vanno prelevati in unica aliquota.

I campioni devono essere messi dentro buste antimanomissione ed in idonee scatole, per rispondere a requisiti minimi di trasporto a mezzo corriere. I campioni vanno conservati a temperatura di refrigerazione (+2°C/+8°C) evitando temperature estreme sino al momento della spedizione a mezzo corriere che deve avvenire nel più breve tempo possibile, preferibilmente lo stesso giorno del prelievo.

3.3 Compilazione schede di accompagnamento

Tutti i campioni prelevati in attuazione del presente Piano devono essere accompagnati da una scheda, scaricabile dal sistema informativo SINVSA, che identifica in modo univoco il campione.

La scheda dovrà essere completa in ogni sua parte, in particolare devono essere compilati i campi obbligatori identificati con asterisco. Il sistema SINVSA consente di selezionare l’impianto di macellazione presso il quale viene condotto il campionamento tramite identificativo fiscale o l’approval number, con compilazione automatica dei suoi dati

Page 35: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 39 –

anagrafici. Anche i dati anagrafici relativi all’allevamento di origine potranno essere recuperati dal veterinario prelevatore attraverso l’utilizzo dell’applicativo SINVSA.

Nella scheda alla voce A1c. Programma di controllo ,deve essere indicato: isolamento e test sensibilità agli antimicrobici DEC. 2013/652/UE.

Si segnala che, al fine della rilevazione dei costi di campionamento, nelle schede è stato inserito anche il campo relativo all’ora di inizio e di fine dell’attività di campionamento, nel cui conteggio va considerato anche il tempo impiegato per la compilazione delle stesse.

3.4 Spedizione dei campioni

I campioni di contenuto di intestino cieco e di carni fresche devono essere conservati a temperatura di refrigerazione prima della spedizione e pervenire presso il Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza, c/o Direzione operativa Diagnostica Generale, IZS del Lazio e della Toscana “M. Aleandri”, Sede Centrale di Roma, entro le 24 ore dalla consegna al corriere.I campioni devono essere sottoposti alle prove di laboratorio nel più breve tempo possibile (inizio prove entro max. 72-80 ore successive al campionamento), pertanto si consiglia di programmare la consegna allo spedizioniere NON OLTRE le ore 12.00 del giovedì.Il ritiro dei campioni e la successiva consegna saranno effettuati dal seguente corriere:

PHSE Srl. http://www.phse.comtelefono 0331 1539430Telefax 0331 1539401Referente: Claudio [email protected] 331 9547141

I costi per il ritiro e l’invio dei campioni sono a carico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana “M. Aleandri”, Via Appia Nuova, 1411 00178 Roma.

Si consiglia di mettersi in contatto appena possibile (almeno il giorno antecedente alla prima spedizione) con il vettore stesso al fine di definire i luoghi e i tempi per i ritiri secondo le seguenti indicazioni: 1) Chiamare il numero PHSE: 0331 15394302) Comunicare che trattasi di spedizione di campioni nell’ambito del piano di monitoraggio resistenza agli antimicrobici in batteri zoonosici e commensali con costi a carico dell’IZSLT3) Specificare l'indirizzo di ritiro, comprensivo del CAP, un nominativo di riferimento ed un contatto telefonico.4) Specificare che il trasporto deve essere a temperatura di refrigerazione.

Per ogni ulteriore necessità di informazioni è possibile rivolgersi al referente regionale Dr. Paola Corona (tel. 02 6765 2103) e al Centro di Referenza Nazionale per

Page 36: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 40 – Bollettino Ufficiale

l’Antibioticoresistenza c/o Direzione Operativa Diagnostica Generale, IZSLT, Roma - Dr Andrea Caprioli e Dr Alessia Franco (Telefono 0679099443).

4. DISTRIBUZIONE DEI CAMPIONI

Il numero dei campioni da eseguire da parte di ciascun Paese membro è definito dalla stessa decisione comunitaria. Il Ministero della Salute ha quindi distribuito i campioni a livello nazionale sulla base dei dati storici di macellazione e alla popolazione residente, per quanto riguarda i campioni da condurre in sede di vendita al dettaglio.

L’ulteriore suddivisione tra le ATS ha tenuto conto, oltre che dei dati di cui sopra, della presenza sul territorio di competenza di stabilimenti di macellazione e della relativa effettiva capacità di macellazione. La suddivisione dei campioni tra le ATS è riportata al punto 7.

Ciascuna ATS alla quale sono stati assegnati campioni da eseguire, nomina un referente con il compito di coordinare le attività e di interfacciarsi con il Centro di Referenza Nazionale per l’Antibiotico resistenza (CRN –AR, NRL-AR) presso l’IZS del Lazio e della Toscana, sede di Roma.

5. MODALITÀ di ACCESSO AL SISTEMA SINVSA

Per l’accesso al SINVSA - www.vetinfo.sanita.it - è necessario essere registrati e disporre di un’utenza (username e pw) del portale.

La richiesta ufficiale di credenziali deve essere inviata per e-mail, all’indirizzo [email protected] [email protected], specificando: nome, cognome, CF, indirizzi e-mail, numero di telefono, applicativo a cui bisogna accedere e la finalità dell’accesso, Ente o azienda di appartenenza.

Ulteriori dettagli operativi sull’utilizzo di SINVSA sono disponibili al seguente url:

https://www.vetinfo.sanita.it/j6_sinsa/public/documenti/modalita_operative_alimentazione_sinvsa_antibioticoresistenza.pdf

6. REFERENTE REGIONALE

Paola Corona - DG Welfare – UO Veterinaria – email :[email protected], tel. 02.6765.2103

Page 37: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 41 –

7. Distribuzione dei campioni da prelevare in ciascuna ATS

ATS EX- ASL

POLLI DA CARNE TACCHINI DA INGRASSO

N. CAMPIONI CECALI POLLI DA CARNE

N.CAMPIONI "CARCASSA CON PELLE"/PORZIONE DI CARNE CON PELLE"

N. CAMPIONI CECALI TACCHINI DA INGRASSO

N.CAMPIONI "CARCASSA CON PELLE"/PORZIONE DI CARNE CON PELLE"

BG BG 10

BS BS 40 97

INSUBRIA CO 6 6 VA 6 6

BRIANZA LC 6 6 MB 6 6

CITTA' METROPOLITANA

LO 6 5 MI 6 5 MI1 6 5 MI2 5 6

VAL PADANA CR 25 MN 6 6

PV PV 5 6

MONTAGNA

SO 18 VC 5 6

TOTALE 93 63 97 63

Page 38: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 42 – Bollettino Ufficiale

B - Piano regionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari nei prodotti alimentari – anno 2016.

INTRODUZIONE

Nell’ambito del PNI, trova applicazione il Piano nazionale di controllo degli additivi alimentari (AA), di durata quadriennale, di cui alla nota del Ministero della Salute DGISAN n. 0004166-P-10/02/2015 che ha come obiettivo la verifica della conformità alla normativa degli additivi alimentari come tali e in rapporto al loro impiego e la valutazione dell’esposizione del consumatore a tali sostanze.

In attuazione del “Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di additivi negli alimenti per il quadriennio 2015-2018”, si predispone quindi il Piano regionale dei controlli additivi per l’anno 2016 relativo a Regione Lombardia. Il piano ha lo scopo di coordinare i controlli previsti nelle ATS , al fine di garantire il rispetto della programmazione nazionale, seguendo le indicazioni operative contenute nel piano nazionale stesso, per quanto riguarda le matrici da sottoporre a controllo, le metodiche di campionamento e analitiche da utilizzare, le modalità di rendicontazione e le indicazioni per i controlli ispettivi.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare

Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali

L. 30/4/1962, n. 283 :Modifica degli articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n.1265: Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.

D.P.R. 26/3/1980, n. 327 regolamento di esecuzione della L. 30/4/1962, n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande;

REG(CE) 1333/2008 s.m.i. relativo agli additivi alimentari

il REG(UE) n.1129/2011 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio istituendo un elenco dell'Unione di additivi alimentari

il REG(UE) n. 1130/2011 che modifica l’allegato III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli additivi alimentari istituendo un elenco dell’Unione degli additivi alimentari autorizzati negli additivi alimentari, negli enzimi alimentari, negli aromi alimentari e dei nutrienti

il REG(UE) n. 231/2012 che stabilisce le specifiche degli additivi alimentari elencati negli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio

L’elenco completo delle norme di riferimento nel campo degli additivi può essere consultato alla pagina web:

https://webgate.ec.europa.eu/sanco_foods/main/?event=legislations.search&legislations.pagination=1

Page 39: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 43 –

MODALIT� DI CONTROLLO

Il piano analitico prevede verifiche analitiche sui prodotti alimentari trattati con AA per verificare:

l’impiego di AA non autorizzati a livello nazionale o comunitario da parte delle industrie alimentari

l’impiego, da parte delle industrie alimentari, di AA presenti nell’elenco comunitario ma il cui impiego non è consentito nello specifico prodotto alimentare

il rispetto delle modalità di impiego dell’AA, incluso il rispetto del dosaggio massimo consentito, laddove previsto

la corretta dichiarazione in etichetta

In occasione del campionamento degli alimenti per la ricerca di AA deve essere svolto un controllo ufficiale sull’impianto mirato alla verifica del corretto utilizzo e le modalità di impiego degli AA nelle produzioni e tutte le azioni correttive e preventive previste dall’OSA per garantire quanto più possibile un’alto livello di sicurezza dell’alimento. A questo proposito si rinvia a quanto disposto con nota di prot. n. H1.2014.0028333 del 08/08/2014 “ Controllo ufficiale sull’utilizzo degli additivi alimentari negli alimenti”.

Sono oggetto di campionamento esclusivamente gli alimenti finiti immessi sul mercato o pronti per la commercializzazione. In quest’ultimo caso, si intendono prodotti per i quali l’OSA abbia completato tutti i controlli previsti nell’ambito delle proprie procedure di autocontrollo e che pertanto possono essere commercializzati in qualsiasi momento. Non sono oggetto di campionamento i semilavorati o i prodotti per i quali l’OSA non abbia ancora terminato di applicare le procedure di verifica previste.

ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO E ANALISI

L’attività di campionamento e analisi dovrà riguardare i prima istanza quegli AA che, per la frequenza di impiego, per il loro significato sanitario e la loro rilevanza dal punto di vista tecnologico, presentano maggiori criticità. Se pure non sia possibile individuare una lista valida per tutte le realtà, tenuto conto anche delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dall’ISS, per l’anno 2016 saranno da sottoporre a controllo in via prioritari alimenti contenenti i seguenti additivi:

E120(cocciniglia, acido carminico, vari tipi di carminio), E220-E228(anidride solforosa e suoi sali), E249-E252(nitriti e nitrati), E338 – 452(polifosfati),

IN caso di sospetto o conferma ,a seguito esito analitico sfavorevole ,circa l’uso fraudolento o inappropriato di qualsiasi AA si dovrà provvedere all’esecuzione degli opportuni accertamenti, sentito, se del caso, il laboratorio di riferimento per l’esecuzione dei test analitici.

Nella tabella 1 è riportato il numero di campioni di alimenti di origine animale che devono essere prelevati da ciascuna ATS nel corso del 2016, con l’indicazione delle categorie di prodotti alimentari da campionare e le determinazioni da effettuare.

I campioni sono legali e devono essere prelevati nel rispetto delle garanzie di difesa, il numero di aliquote deve essere 4/5.

Page 40: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 44 – Bollettino Ufficiale

I campioni devono essere preaccettati in SIV � in fase di preaccettazione è obbligatorio ,per questo piano, inserire le informazioni aggiuntive sulle matrici campionate riportate nel modulo di preaccettazione, oltre a tutti gli altri dati richiesti.

LA�O�ATO�IO DI �I�E�IMENTO

Il laboratorio regionale di riferimento per l’esecuzione delle analisi è l’I�SLE� di �rescia.

A�IONI S�CCESSIVE AL �ISCONT�O DI �IS�LTATI NON CON�O�MI

Prodotto ancora nella disponibilità dell’OSA

Se il prodotto non conforme è ancora tutto nella disponibilità dell’OSA, questi, ai sensi dell’art. 54 del �eg. (CE) n. 882/04, deve adottare le pertinenti misure atte ad impedire la loro immissione sul mercato e a prevenire il ripetersi della non conformità. Tali misure saranno esaminate dall’Autorità competente al fine di valutarne l’efficacia e la completezza. In questi casi non è necessario attivare il sistema rapido di allerta.

�iscontro di risultati non conformi in prodotti già immessi sul mercato.

Se il prodotto non conforme è già presente sul mercato, l’OSA, oltre ad adottare le pertinenti azioni correttive come già specificato al punto precedente, procede, ai sensi dell’art. 19 del �eg. (CE) n. 1�8/02, al ritiro e, se del caso, al richiamo del prodotto dal mercato. Sono inoltre applicate le misure di cui all’art.5, lettera g) della Legge 283/62.

�ACCOLTA, VAL�TA�IONE, T�ASMISSIONE DEI DATI

I laboratori di riferimento raccolgono i risultati delle analisi condotte sui campioni prelevati nell’ambito del presente piano.

In conformità a quanto previsto dal Piano nazionale, i dati analitici relativi alle attività di controllo verranno inseriti dall’I�SLE�NSIS entro il 28/02/2016.

I risultati del piano saranno oggetto da parte della �egione di una relazione finale riguardante le attività svolte, che sarà inviata al Ministero della Salute secondo le modalità previste.

Referente Regionale

Paola Corona - D� � elfare – �O Veterinaria – email paola�corona�regione.lombardia.it, tel. 02.6�65.2103

Page 41: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bolle

ttin

o U

ffic

iale

– 45

Serie

Ord

ina

ria n

. 5 -

Ma

rte

dì 0

2 fe

bb

raio

201

6

TA�.

1

Deno

min

azio

ne

AA e

n. d

i

rifer

imen

to

Alim

enti

da

cam

pion

are

ATS

CITT

A'

MET

ROPO

LITA

NA

INSU

BRIA

BR

IAN

ZA

BG

BS

PV

VAL

PADA

NA

MO

NTA

GNA

TOTA

LE

EX-A

SL

MI

MI1

M

I2

LO

CO

VA

LC

MB

BG

BS

PV

MN

CR

VC

SO

E120

cocc

inig

lia,

acid

o

carm

inic

o, v

ari

tipi d

i car

min

io

08.2

:pre

para

zioni

di c

arni

, qua

li

defin

ite d

al

REG:

(CE)

n.85

3/20

04

2

1

3

3

9

E220

-E22

8

anid

ride

solfo

rosa

e su

oi

sali

08.2

:pra

para

zioni

di c

arni

qua

li

defin

ite d

al

REG(

CE) n

.

853/

2004

08.3

:pro

dott

i a

base

di c

arne

09:p

rodo

tti d

ella

pesc

a

4 2

2 2

2 2

2 2

2 2

2 2

2 2

2 32

E249

-E25

2

nitr

iti n

itrat

i 08

:car

ne

2 2

2 2

2 2

1 1

2 2

1 2

2 1

1 25

E338

-452

polif

osfa

ti

1.7:

form

aggi

e

prod

otti

case

ari

08.3

:pro

dott

i a

base

di c

arne

09.1

e 0

9.2:

pesc

e

e pr

odot

ti de

lla

pesc

a no

n

tras

form

ati e

tras

form

ati

1

1 1

2

2

2

1 10

TOTA

LE

6 5

5 5

4 4

3 5

4 7

3 9

9 3

4 76

Page 42: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 46 – Bollettino Ufficiale

A - PIANO REGIONALE DI CONTROLLO UFFICIALE SUGLI ALIMENTI ED I LORO INGREDIENTI TRATTATI CON RADIAZIONI IONIZZANTI - ANNO 2016 INTRODUZIONE

Il trattamento degli alimenti mediante radiazioni ionizzanti è disciplinato dal D.lvo 30 gennaio 2001, n. 94 che attua le direttive comunitarie 1999/2/CE e 1999/3/CE. La normativa copre gli aspetti generali della produzione, commercializzazione e importazione degli alimenti e loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti, disciplinando anche aspetti tecnici relativi alle condizioni di trattamento, i prodotti ammessi, l’autorizzazione sanitaria agli impianti di trattamento. Sono inoltre previste attività di controllo per identificare l’eventuale trattamento dell’alimento con radiazioni ionizzanti, le modalità di etichettatura - il prodotto trattato, anche qualora presente come ingrediente, deve riportare in etichetta la dicitura "irradiato" o “trattato con radiazioni ionizzanti” - e le sanzioni applicabili in caso di violazioni degli obblighi previsti.

La tecnica di trattamento con radiazioni ionizzanti, il cui impiego, in Europa, è piuttosto limitato, persegue uno o più dei seguenti obiettivi:

ridurre la carica microbica nel prodotto alimentare e quindi ridurre i rischi sanitari associati con certi prodotti collegati alla presenza di microrganismi patogeni (per esempio MBV, carni di pollame)

prolungare la durata di conservazione dei prodotti

prevenire la germinazione di tuberi e bulbi (per es. patate, agli e cipolle)

ritardare il processo di maturazione e invecchiamento della frutta e altri vegetali

In Italia è consentito solo il trattamento per impedire/ritardare la germogliazione di patate, aglio e cipolle oltre al trattamento di erbe ,spezie e condimenti vegetali. Attualmente sul territorio nazionale esiste un solo impianto autorizzato in Emilia Romagna. In altri Paesi membri (Francia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Polonia , Repubblica Ceca e Croazia) il trattamento è consentito su una gamma di prodotti alimentari più ampia, inclusi alcuni prodotti di origine animale (pesci, molluschi, crostacei, cosce di rana, pollame). Ancora più estesa la possibilità di trattamento prevista da alcuni Paesi Terzi, per cui esiste una lista positiva di impianti approvati per questo tipo di tecnica a livello comunitario. OBIETTIVI DEL PIANO Il Piano è parte integrante del Piano di controllo nazionale pluriennale previsto dall’art. 41 del Reg. (CE) n. 882/2204, ha validità quadriennale 2015-2018. Obiettivi del Piano, in linea con quanto definito nel piano nazionale di cui alla nota del Ministero della Salute n. 4167 del 10/02/2015 sono:

programmare e coordinare le attività di controllo ufficiale mirate alla verifica degli alimenti e dei loro ingredienti sottoposti a trattamento con radiazioni ionizzanti assicurare il flusso delle informazioni nella materia oggetto di verifica dalle ATS alla Regione e da questa al Ministero della Salute

Page 43: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 47 –

garantire la disponibilità di dati, sia a livello centrale, sia livello periferico, impiegabili ai fini della successiva programmazione dei controlli ufficiali.

Il piano ha lo scopo di coordinare i controlli previsti dalle ATS e prevede l’esecuzione di campionamenti e analisi su tutto il territorio regionale, nel rispetto di quanto previsto dal piano nazionale e dei principi generali stabiliti dal Reg. (CE) n. 882/04.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Decreto Legislativo 30 gennaio 2001, n. 94 “Attuazione delle direttive 1999/2/CE e 1993/3/CE concernenti gli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti” (G.U. n. 79 del 4 aprile 2001 – Supplemento Ordinario n. 72) Decisione della Commissione del 23 ottobre 2002, e s. m. e i., che adotta l’elenco degli impianti riconosciuti per il trattamento degli alimenti con radiazioni ionizzanti nei Paesi terzi (GU L 287 del 25.10.2002) “Elenco degli impianti autorizzati per il trattamento degli alimenti e dei loro ingredienti con radiazioni ionizzanti negli Stati membri” (G.U.U.E. C 20 del 25.1.2012) “Elenco delle autorizzazioni degli Stati membri relative agli alimenti e ai loro ingredienti che possono essere trattati con radiazioni ionizzanti” (G.U.U.E. C 283 del 24.11.2009) Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali L. 30/4/1962, n. 283: Modifica degli articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n.1265: Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande D.P.R. 26/3/1980, n. 327: Regolamento di esecuzione della L. 30/4/1962, n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande D.lvo n. 230 d 17 marzo 1995: Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti D.lvo n. 193 del 6 novembre 2007 - attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore (G.U.R.I. del 9.11.2007 Supplemento Ordinario n. 228).

Indicazioni aggiornate sui riferimenti normativi sono disponibili sul sito del Ministero della salute, www.salute.gov.it, attraverso il seguente percorso: Home> temi e professioni>Alimenti>Sicurezza Alimentare>Sicurezza microbiologica>Alimenti irradiati Nel sito del Ministero è possibile consultare anche gli elenchi degli impianti approvati per l’applicazione di tale processo, nonché gli alimenti per i quali i diversi Stati membri prevedono la possibilità del trattamento con radiazioni ionizzanti.

Page 44: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 48 – Bollettino Ufficiale

ATTIVITÀ DI CONTROLLO

L’attività di campionamento sarà indirizzato in via prioritaria a:

matrici che con maggior frequenza sono oggetto di trattamento a livello comunitario e mondiale,

alimenti provenienti da Paesi nei quali si ricorre maggiormente a questa tecnica e

alimenti con durabilità, così come definita in etichetta, estremamente estesa in rapporto agli alimenti della stessa natura e stato.

Considerato che scopo del controllo ufficiale è il rilievo di eventuali alimenti trattati in modo illecito e/o non riportanti in etichetta l’avvenuto trattamento con radiazioni ionizzanti, in linea di massima non sono da sottoporre a campionamento gli alimenti per i quali l’OSA abbia provveduto a dichiarare in etichetta il trattamento con radiazioni ionizzanti.

Le modalità di campionamento devono rispettare i seguenti punti:

1. il campione deve essere prelevato con criterio di casualità e garantire il diritto alla difesa (campione legale)

2. Il numero di aliquote deve essere 4/5

3. ciascuna aliquota dovrà essere di circa 500 g

4. successivamente al prelievo, i campioni devono essere protetti dalla luce e conservati allo stato di refrigerazione o congelamento

5. Ai fini di una puntuale rendicontazione i campioni devono essere preaccettati

Il verbale di prelievo deve indicare il Piano di campionamento e specificare, oltre alle altre indicazioni

previste in tutti i casi, se in etichetta o sulla confezione è presente il simbolo ”radura” e/o della dicitura “irradiato” o “trattato con radiazioni ionizzanti”. Si sottolinea come tali indicazioni debbano essere obbligatoriamente riportate anche nel caso di alimenti venduti previo frazionamento o sfusi, come pure nel caso di alimenti commercializzati nelle fasi precedenti la vendita al consumatore finale. Dovranno inoltre essere riportate sul verbale:

descrizione del prodotto campionato con, nel caso delle carni di tutte le specie, la specie animale o il nome scientifico stato di conservazione Paese di origine e provenienza

Page 45: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 49 –

La ripartizione di campioni è riportata in Tab. 1

LABORATORI DI RIFERIMENTO

I laboratori di riferimento sono rispettivamente:

per l’esecuzione delle analisi sugli alimenti di origine animale: IZSLER Brescia,

per le analisi di conferma dell’esito: CRNR dell’IZSLER della Puglia e Basilicata .

Tab.1

RIPARTIZIONE DELLE MATRICI ALIMENTARI DI O.A. DA CAMPIONARE PER ATS

ATS EX-ASL

CATEGORIA ALIMENTARE

Molluschi(cefalopodi e/o molluschi bivalvi)

Cosce di rana Crostacei Pesci Pollame TOTALI

DESCRIZIONE ALIMENTO

Vongole ,cozze e ostriche con guscio, calamari e polpi possibilmente interi( o non eviscerati o con becco o con osso)

Cosce di rana(con ossa)

Gamberi, gamberetti e scampi non eviscerati

Pesci con lisca (merluzzi e/o sgombri e/o tonni)

Pollame con ossa

BERGAMO BG 2 2 BRESCIA BS 1 2 3

INSUBRIA CO 2 2 VA 1 1

BRIANZA LC 2 2 MB 2 2

CITTA' METROPOLITANA

LO 1 1 MI 2 1 3 MI1 1 1 2 MI2 1 1

VAL PADANA MN 1 1 2 CR 1 1

MONTAGNA SO 1 1 VC 1 1 1 3

PAVIA PV 1 1 2 TOTALI 5 6 7 6 4 28

Page 46: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 50 – Bollettino Ufficiale

AZIONI SUCCESSIVE AL RISCONTRO DI NON CONFORMITÀ

Il rilievo di alimento sottoposti a trattamento con radiazioni ionizzanti senza che lo stesso sia chiaramente comunicato al consumatore comporta l’irrogazione delle sanzioni di cui all’art. 140.1 del D.lvo 230/95.

Inoltre nel caso in cui il prodotto sia già stato immesso sul mercato, l’OSA procede, ai sensi dell’art. 19 del Reg. (CE) n. 178/02, al ritiro e, se del caso, al richiamo del prodotto dal mercato. RACCOLTA, VALUTAZIONE, TRASMISSIONE DEI DATI I laboratori di riferimento raccolgono i risultati delle analisi condotte sui campioni prelevati nell’ambito del presente piano. In conformità a quanto previsto dal Piano nazionale, i dati analitici relativi alle attività di controllo verranno inseriti dai laboratori sul modello di rendicontazione nel formato Excel previsto dal Ministero , e trasmessi alla Regione entro il 28/02/2016.

I risultati del piano saranno oggetto di validazione da parte della Regione che li invierà al Ministero della Salute secondo le modalità previste entro il 31/03/2016.

Referente Regionale

Paola Corona - DG Welfare – UO Veterinaria – email [email protected], tel. 02.6765.2103

Page 47: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 51 –

B - PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO DELL’ARSENICO NEGLI ALIMENTI DI O.A. (RACCOMANDAZIONE (UE) 2015/1381) - anno 2016

INTRODUZIONE

Il parere dell’EFSA del 2009 sulla presenza dell’arsenico negli alimenti ,dove i forti consumatori di riso come i lattanti ed i bambini fino a tre anni sono indicati come la popolazione più esposta agli effetti negativi dell’arsenico inorganico ha portato alla formulazione del Regolamento (UE) 2015/1006 che ha stabilito i tenori massimi di arsenico inorganico per il riso e per i prodotti a base di riso impiegato come ingrediente per la produzione di alimenti destinati alla prima infanzia.

I tenori massimi di arsenico nei prodotti sopra citati stabiliti dal Regolamento 2015/1006 sono entrati in vigore dal 01 gennaio 2016.

Visto che l’arsenico è naturalmente presente nell’ambiente ,si trova nell’acqua, nel suolo e nella terra e viene assorbito dalle piante e dagli animali, la Commissione Europea ha chiesto all’EFSA di formulare un parere scientifico sui rischi per la salute umana connessa alla presenza di arsenico anche in altri alimenti

A tal fine è stata pubblicata la Raccomandazione (UE) 2015/1381 della Commissione del 10 agosto 2015 ai sensi della quale gli Stati Membri sono invitati a predisporre un piano di monitoraggio della presenza di arsenico negli alimenti per gli anni 2016,2017,2018 con lo scopo di permettere la valutazione dell’esposizione alimentare e perfezionare la valutazione del rischio dell’arsenico inorganico.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Raccomandazione (UE) 2015/1381 della Commissione del 10 agosto 2015 relativa al monitoraggio dell’arsenico negli alimentiRegolamento (CE) 882/2004 del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animaliRegolamento (CE)178/2002 del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare

MODALITA’ DI CAMPIONAMENTO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

Trattandosi di un piano di monitoraggio finalizzato alla valutazione della esposizione alimentare della popolazione all’arsenico e non essendo ancora stato stabilito un tenore massimo negli alimenti ad eccezione del riso e prodotti derivati, il campionamento è conoscitivo e non è previsto alcun provvedimento conseguente.

Le matrici da campionare indicate nello schema allegato, devono essere prelevate prevalentemente al dettaglio.

Deve essere campionata una sola aliquota costituita da una u.c. del peso non inferiore a 100 gr. il campione deve essere congelato.

Page 48: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 52 – Bollettino Ufficiale

Il campionamento deve essere pre accettato specificando la finalità del Piano (Piano di monitoraggio dell’arsenico negli alimenti di O.A.)

Il Piano deve essere completato entro il 31 ottobre 2016 per permettere al laboratorio di compilare il formato di rendicontazione che dovrà essere vidimato e trasmesso al Ministero della Salute dalla Regione entro dicembre 2016

Riferimento regionale per il Piano Paola Corona tel . 02 67652103

mail : [email protected]

Page 49: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bolle

ttin

o U

ffic

iale

– 53

Serie

Ord

ina

ria n

. 5 -

Ma

rte

dì 0

2 fe

bb

raio

201

6

Alle

gato

ATS

EX

ASL

BOVI

NI

SUIN

I O

VI/

CA

PRIN

I EQ

UID

I

POLL

AME:

sp

ecifi

care

se

galli

na,

anat

ra,o

ca,q

uagl

ia,

altr

i) U

OVA

M

IELE

IT

TICI

TO

TALE

mus

colo

(car

ne d

opo

la ri

moz

ione

del

gra

sso)

,fega

to,re

ne

Spec

ifica

re

se:g

allin

a,

anat

ra,o

ca,

quag

lia,a

ltri

m

ollu

schi

edu

li la

mel

libra

nchi

, pe

sci d

i lag

o BG

BG

2

2

4

BS

BS

2

2

4 PV

PV

3

3

INSU

BRIA

CO

3

2 5

VA

2

3

5

MO

NTA

GNA

SO

2 2

4 VC

2

2

VAL

PADA

NA

CR

2 7

9 M

N

3 7

10

CITT

A'

MET

ROPO

LITA

NA

MI

3

3 M

I 1

3

3 M

I2

2

2

4 LO

2 2

4

BRIA

NZA

LC

2

2

2

6

MB

2

2

4 TO

TALE

5

14

6 9

11

6 10

9

70

Page 50: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 54 – Bollettino Ufficiale

Regione LombardiaDG Welfare

U.O.Veterinaria

Anno 2016

Page 51: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 55 –

2

1. FINALITA’L’eliminazione del MSR dalla catena alimentare umana ed animale costituisce l’attività preventiva fondamentale per la profilassi delle TSE e per la sicurezza alimentare.L’ U.O. Veterinaria della Regione Lombardia predispone da alcuni anni appositi piani per la verifica della corretta gestione dell’eliminazione del materiale specifico a rischio (MSR) nei luoghi di rimozione, stoccaggio e distruzione. Alla luce dei risultati di tali piani che, in generale, hanno consentito di rilevare l’adeguatezza dei comportamenti adottati dagli operatori e considerata la situazione epidemiologica riferita alla BSE nel territorio regionale, nel quadro nazionale e comunitario, tenuto inoltre conto dell’attività di controllo comunque prevista, direttamente o indirettamente, da specifiche disposizioni relative a:

anagrafe bovina informatizzata, in particolare per le verifiche sui capi bovini deceduti in allevamentosorveglianza ed eradicazione della BSE negli allevamenti e controlli sugli impianti di macellazione, sezionamento e vendita al dettaglio di carni bovine e ovicaprine (rimozione e stoccaggio MSR) e sulla gestione dei sottoprodotti di origine animale (stoccaggio e distruzione MSR) di cui al Reg. n.999/2001/CE, DM 16 ottobre 2003 e Reg. (CE) 1069/2009monitoraggio degli alimenti per l’alimentazione degli animali anche al fine di evidenziare eventuali residui di farine di carne (PNAA)

Sono state ridefinite per l’anno in corso le modalità di attuazione del piano di controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio come di seguito illustrato.

Il presente piano intende coordinare l’organizzazione dell’attività di controllo da parte dei Servizi Veterinari delle ATS sulla gestione del MSR nei luoghi di rimozione, stoccaggio e trasformazione operanti nel territorio regionale ed a garantire l’assolvimento dei debiti informativi verso il Ministero della Salute.

2. MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLICodeste ATS, entro il 31/12/2016, sono tenute a dare attuazione al piano di controllo secondo le modalità sotto riportate.

2.1. CONTROLLI NEI LUOGHI DI RIMOZIONEDevono essere effettuati sopralluoghi di verifica nei luoghi di rimozione MSR rispettando almeno la seguente frequenza:

un controllo nel 100 % dei macelli dove si effettua la macellazione di bovini e ovi-caprini un controllo nel 100 % dei laboratori di sezionamento dove si effettua rimozione di MSR Un controllo nel 100% degli spacci di macelleria autorizzati alla rimozione della colonna vertebrale

Deve essere verificato in particolare:1. il rispetto delle modalità di rimozione, stoccaggio e colorazione del MSR2. la registrazione di carico e scarico del MSR3. La tracciabilità dei SOA , la documentazione di scorta, i registri4. il rispetto delle modalità di trasporto5. procedure di autocontrollo.

Nell’ambito dei suddetti controlli è compresa la verifica della corretta applicazione di quanto previsto dall’Allegato V del Reg. (CE) 999/2001 (inerente la prevenzione della contaminazione delle carni della testa da tessuto del sistema nervoso centrale). Dette verifiche dovranno essere condotte tenendopresente le fasi di lavorazione in cui è maggiore il rischio di contaminazione delle carni da tessuto del Sistema Nervoso Centrale:

a. Contaminazione delle carni adiacenti il foro frontale durante lo stordimento con proiettile captivo;b. Contaminazione del piano di lavoro nell’esecuzione delle procedure di prelievo dell’obex ed

apposizione del tappo nel foramen magnum;c. Contaminazione con SNC delle carni per mancata apposizione dei tappi;d. Contaminazione del piano di lavoro nel corso dell’asportazione delle corna, scuoiamento della

testa e dell’apposizione del gancio per l’appendimento della testa;

Page 52: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 56 – Bollettino Ufficiale

3

e. Contaminazione per distacco dei tappi durante il trasporto sul carrello;f. Contaminazione durante le operazioni di disosso dei masseteri ;g. Contaminazione durante le operazioni di depilazione manuale delle teste.

2.2. CONTROLLI UFFICIALIDevono essere eseguiti i controlli ufficiali ai sensi dell’art.45 del Reg. 1069/2009; in particola per quanto riguarda gli impianti che trattano MSR :verificare il rispetto del REG (UE) 2015/1162 della Commissione che modifica l’allegato V del REG(CE) 999/2001 e della Decisione 2015/1356 (UE) del 04/08/2015. Aseguito delle verifiche dovranno essere adottati, in caso di riscontro di irregolarità, i provvedimenti conseguenti previsti dalla normativa vigente.

3. FLUSSI INFORMATIVI E ASSEGNAZIONE ATTRIBUTO “GESTIONE MSR”Ai fini del debito informativo con il Ministero della Salute la scrivente U.O. estrarrà da SIVI i risultati dei controlli sopra descritti esclusivamente dai seguenti impianti:

CATEGORIE CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI Impianti di macellazione Impianti che macellano bovini e/o ovi-caprini Impianti di sezionamento Impianti ove si effettua la rimozione del MSR Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)

Impianti autorizzati specificatamente per la rimozione della colonna vertebrale e che effettivamente ancora la rimuovono

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

Impianti autorizzati specificatamente per la rimozione della colonna vertebrale e che effettivamente ancora la rimuovono

Impianti riconosciuti ai sensi del reg. (CE) 1069/2009 per il transito di MSR

Impianto riconosciuti art.24 lettera h: attività intermedie (art.24(1)(h)), magazzinaggio di sottoprodotti di o.a. (art.24(1)(i))

Al fine di consentire un’estrazione automatizzata del dato è necessario che gli impianti sopra descritti che gestiscono MSR siano identificati con un attributo specifico che identifichi gli impianti che gestiscono realmente il Materiale Specifico a Rischio.La possibilità di estrarre e rendicontare i risultati delle attività di controllo è vincolata all’assegnazione dell’ attributo “Gestione MSR in macello”,”Gestione MSR in Sezionamento”, “Gestione MSR in impianti di transito” e “Gestione MSR macellerie”. La differente denominazione dell’attributo si è resa necessaria per una rendicontazione corretta e puntuale .L’attributo deve essere selezionato, secondo le note modalità di gestione del SIVI, direttamente dai DPV.

CATEGORIE TIPOLOGIE DI

IMPIANTODESCRIZIONE ATTRIBUTO

MODALITA’

Impianti di macellazione Impianti che macellano bovini e/o ovi-caprini

Gestione MSR in Macello

L’attributo è inserito dai DPV

Impianti di sezionamento Impianti ove si effettua la rimozione del MSR

Gestione MSR in Sezionamento

L’attributo è inserito dai DPV sulla base della reale rimozione o transito di MSR

Impianto di transito (oggi riconosciuti art.24 lettera h)

Impianti riconosciuti cat. 1 art. 24. 1 lett. h) e i)

Gestione MSR in impianti di transito

L’attributo è inserito dai DPV sulla base della reale rimozione o transito di MSR

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)

Macelleria e/o polleria Gestione MSR macellerie

L’attributo è inserito dai DPV sulla base della reale rimozione della colonna vertebrale

Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio

Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

IpermercatoNegozio commercializzazione al

Page 53: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 57 –

4

dettaglio alimenti e carniSuperette o supermercato

Se l’attributo sarà assegnato ad unità operative non appartenenti a una delle categorie sopra descritte, le attività di controllo non saranno considerate ai fini del debito informativo con il Ministero della Salute.

4. DOCUMENTAZIONE Per l’esecuzione dei controlli è previsto anche l’utilizzo dei seguenti modelli allegati al presente piano:

MOD 1: macelli, laboratori di sezionamento, spacci di macelleria autorizzati alla rimozione di MSR: MOD 2: spacci di macelleria non autorizzati alla rimozione del MSR :MOD 3: impianti riconosciuti ai sensi del Reg. n.1069/2009 per il materiale di cat. 1

L’attività di controllo dovrà essere registrata in SIVI selezionando tra le “procedure/processi” sottoposte a controllo la voce “controllo MSR”.

L’attività di controllo presso impianti riconosciuti ai sensi del Reg. n.1069/2009 andrà registrata in SIVI, nella sezione dedicata al controllo ufficiale impianti SOA, riportando in modo esplicito le evidenze relative al MSR tra le pertinenti “procedure/processi”.

Nell’ambito dell’attuazione del Piano e nella rendicontazione dell’attività potranno essere presi in considerazione anche sopralluoghi di verifica effettuati a partire dal 1° gennaio 2016 se documentabili ed effettuati secondo le modalità e criteri indicati nei punti precedenti.Preliminarmente all’attività di controllo è necessario individuare tra le varie tipologie di impianto che potenzialmente possono gestire MSR, di cui alla seguente tabella, quali sono gli impianti che realmente gestiscono MSR e identificarli singolarmente attraverso l’assegnazione dell’attributo “GESTIONE MSR”.

CATEGORIE TIPOLOGIE DI IMPIANTOImpianti produzione trasformazione Impianto di sezionamento di carne industriale

Impianto di sezionamento di carne industriale (medio piccolo)Impianto di sezionamento di carni non industriale

Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)

Macelleria e/o polleria

Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorioEsercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

IpermercatoNegozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carniSuperette o supermercato

5. RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ 2015

A seguito viene riportata la rendicontazione dell’attività di controllo svolta dalle Asl. Sul totale degli impianti controllati è stato riscontrato circa il 9,8% di NC .Queste NC hanno riguardato prevalentemente la mancata o non corretta identificazione dei contenitori e delle attrezzature che vengono a contatto con gli MSR, le altre hanno riguardato prevalentemente la inadeguatezza delle procedure del manuale di autocontrollo.

Page 54: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 58 – Bollettino Ufficiale

5

ASL

Tipologia di impianto

(Reg. 999/2001 e 1069/2009)

Impianti di macellazione

Impianti transito

(oggi riconosciuti

art.24 lettera h)

Impianti di sezionamento

Macellerie autorizzate

alla rimozione

della colonna

vertebrale

BG

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

70 - 19 17

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

69 - 19 17

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

93 - 29 18

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

29 - 4 -

BS

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

70 7 21 25

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

69 7 21 24

C) - Numero di controlli specifici pergli aspetti relativi al

MSR

77 22 23 25

D) - Numero di impianti con non

conformità

4 - 2 -

Page 55: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 59 –

6

presenti

CO

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

46 - 10 2

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

46 - 10 2

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

62 - 10 2

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

2 - - -

CR

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

20 - 7 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

19 - 4 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

38 - 5 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

- - - -

Page 56: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 60 – Bollettino Ufficiale

7

LC

- Numero di impianti

presenti che trattano MSR

21 - 1 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

21 - 1 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

21 - 1 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

2 - 1

LO

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

23 - 10 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

23 - 9 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

24 - 11 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

1 - 1 -

MB

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

22 - 4 -

Page 57: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 61 –

8

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

22 - 4 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

25 - 6 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

4 - 1 -

MI

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

1 - 1 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

1 - 1 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

4 - 2 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

1 - - -

MI1

A) - Numerodi impianti

presenti che trattano MSR

8 - 6 1

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

8 - 6 1

Page 58: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 62 – Bollettino Ufficiale

9

MSR

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

9 - 6 1

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

- - - -

MI2

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

12 - 3 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

11 - 3 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

13 - 3 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

1 - 1 -

MN

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

17 3 9 1

Page 59: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 63 –

10

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

16 3 9 1

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

21 3 9 1

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

- - - -

PV

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

30 - 14 20

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

30 - 14 20

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

41 - 18 21

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

1 - - -

SO

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

19 - 16 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

18 - 14 -

Page 60: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 64 – Bollettino Ufficiale

11

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

19 - 14 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

- - - -

VA

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

30 - 4 -

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

30 - 4 -

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

31 - 4 -

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

2 - 1 -

VC

A) - Numero di impianti

presenti che trattano MSR

14 - 6 1

B) - Numero di impianti controllati

per gli aspetti relativi al

MSR

14 - 6 1

C) - Numero di controlli specifici per gli aspetti relativi al

MSR

17 - 7 1

Page 61: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 65 –

12

D) - Numero di impianti con non

conformità presenti

1 - - -

Sarà cura della scrivente U.O. estrarre annualmente i dati e i risultati relativi all’attività di controllo da SIVI.

ALLEGATI:

MOD 1: macelli, laboratori di sezionamento, spacci di macelleria autorizzati alla rimozione di MSR MOD 2: spacci di macelleria non autorizzati alla rimozione del MSR MOD 3: impianti riconosciuti ai sensi del Reg. n.1069/2009 per il materiale di cat. 1

Page 62: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 66 – Bollettino Ufficiale

Ministero della Salute – Regione LOMBARDIA MOD 2

PREVENZIONE DELLA BSE: GESTIONE SRM E SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE; ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO PER TEST RAPIDO

Data ________________ Ora Controllo ___________________

Ditta ________________________________________________________________________________ Via _______________________ n° ________ Comune ________________________________________ Rappresentante legale sig. __________________________ Residente in __________________________ Veterinario ufficiale Dott. __________________________ N° di riconoscimento ___________________

Tipologia attività: MACELLAZIONE SEZIONAMENTO

SPACCIO DI MACELLERIA AUTORIZZATO ALLA RIMOZIONE DI MSR

Giorni, orari ed entità di lavorazione: _____________________________________________________Gestione dei sottoprodotti di origine animale SI NO N.A. Non conformità/varieEsiste una sezione specifica del piano di autocontrollo per la gestione dei sottoprodotti ?è adeguata alla realtà produttiva?I SOA sono immagazzinati in contenitori chiaramente identificati in base alla Categoria cui sono dedicati e contrassegnati in modo inamovibile.Sono presenti, mescolati con i materiali di Categoria 3 altri tipi di materiali o rifiuti non ad essi assimilabili ?Nel caso di asportazione di SRM, è presente un sistema di filtraggio delle acque reflue con un sistema a maglie non superiori a 6 mm ?L’allontanamento dei sottoprodotti avviene quotidianamente ?In caso negativo, esiste la possibilità di refrigerare il materiale?Tale stoccaggio è effettuato in modo igienicamente idoneo, tale da rendere inaccessibile il materiale ad estranei e separatamente dalle carni destinate al consumo?I contenitori dei sottoprodotti di origine animale sono stoccati in una zona protetta e coperta dell’impianto ovvero sono muniti di coperchio?La raccolta ed il trasporto vengono effettuati da automezzi diversi (uno per la raccolta della Categoria 3 ed uno per la Categoria 1)?E’ disponibile copia dei contrattiper il ritiro dei sottoprodotti, stipulati con imprese a tal fine autorizzate?

Ditta che provvede alla raccolta dei sottoprodotti di Categoria 3:

Ditta che provvede alla raccolta dei sottoprodotti di Categoria 1 (compresi SRM):La destinazione dei SOA deve essere tracciata (es. Contratto ritiro Ditta)E’ presente l’archiviazione dei documenti di trasporto dei sottoprodotti?E’ presente il registro delle partite spedite di sottoprodotti?Esiste una procedura specifica di lavaggio e disinfezione dei contenitori utilizzati allo stoccaggio dei sottoprodotti?

Note: _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________GESTIONE SRM SI NO N.A. Non conformità/varieEsiste una sezione del piano di autocontrollo per la gestione del SRM?include una procedura per la sicurezza dei lavoratori addetti?queste procedure sono adeguate alla realtà produttiva?E’ stato individuato un responsabile per la gestione del SRM?Sono disponibili dispositivi di protezione individuale nei confronti delle TSE per i lavoratori addetti?I dispositivi di protezione individuale sono effettivamente utilizzati dal personale addetto, secondo le modalità stabilite nella procedura interna ?Gli strumenti che vengono a contatto con il SRM sono chiaramente identificati ed utilizzati in modo esclusivo ?Gli animali non produttori di SRM vengono macellati separatamente (ad inizio seduta di macellazione) ?

Page 63: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 67 –

Ministero della Salute – Regione LOMBARDIA MOD 2

segue Gestione SRM (macello e sezionamento) SI NO N.A. Non conformità/varieNei casi eccezionali in cui non vengano macellati all’inizio della seduta di macellazione, viene effettuato un intervento di decontaminazione di locali ed attrezzature, prima di riprendere l’attività ?Per lo stordimento dei vitelli < 12 mesi viene utilizzata una pistola a proiettile captivo differente?In alternativa, il proiettile captivo viene sottoposto ad accurata disinfezione prima di procedere all'abbattimento dei vitelli?In caso di invio di teste contenenti SRM sotto vincolo sanitario ad un laboratorio di sezionamento, esiste uno stoccaggio refrigerato e separato?Le teste da inviare a laboratori di sezionamento autorizzati sono collocate su una rastrelliera durante il periodo di immagazzinamento e trasporto ?Eventuali operazioni di asportazione delle porzioni muscolari della testa dei bovini produttori di SRM sono effettuate in un locale o spazio apposito?Qualora le teste di bovini di età > ai 12 mesi siano rimosse dalla guidovia o dai ganci ai fini dell’asportazione delle porzioni muscolari vengono sigillati i fori frontali ed occipitale con un tappo impermeabile ed inamovibile ?Sono presenti teste, i cui occhi sono stati danneggiati, destinate all’asportazione delle porzioni muscolari ?Viene comunque evitata l’apertura della scatola cranica?Le tonsille, l’intestino dal duodeno al retto ed i mesentere sono asportati in tutti i bovini di qualsiasi età ?La milza e l’ileo sono asportati in tutti gli ovi-caprini di qualsiasi età ?La divisione in mezzene viene effettuata evitando il più possibile la contaminazione della carcassa con il tessuto spinale ?In caso di utilizzo di sega a nastro, viene ridotta al minimo la nebulizzazione dell’acqua di raffreddamento della lama stessa sulla carcassa o su quelle adiacenti ?Il tubo di scarico dell’acqua di raffreddamento della sega a nastro è raccordato con una vasca di raccolta ?Esiste un sistema di raccolta per la segatura d’ossa residuata dal sezionamento della colonna vertebrale, che ne consenta poi successivamente lo smaltimento con il restante SRM ?Tutto il SRM viene rimosso al momento della macellazione (ad esclusione della colonna vertebrale dei bovini con più di 30mesi,ove previsto) ?Il midollo spinale viene asportato con strumentazione idonea ed efficace ?La lingua dei bovini di ogni età viene prelevata tramite una resezione trasversale anteriore al processo linguale dello ioide ?Le carcasse di bovini di età superiore a 30 mesi depositate nelle celle frigorifere presentano residui di midollo spinale?Il SRM viene colorato al momento della rimozione o comunque entro il termine della seduta di macellazione o di spolpo e prima dello stoccaggio ?Il SRM eventualmente stoccato è tutto colorato a strati in modo evidente ?Il SRM viene raccolto in contenitori o cassoni identificati mediante una targhetta recante la dicitura “MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO-CATEGORIA 1” ?Sui contenitori è stata apposta una striscia nera inamovibile, alta almeno 15 cm., trasversalmente sul lato lungo degli stessi?Il SRM viene immagazzinato separatamente dal materiale di Categoria 3, nonché dalle carni destinate al consumo?Esiste la possibilità di congelare il SRM?Il mezzo di trasporto del SRM è autorizzato e reca la targa identificativa per il materiale di Categoria 1 ?Sono presenti ed archiviati i documenti di trasporto del SRM, compilati a cura del trasportatore?Le copie dei documenti di trasporto di Categoria 1 comprendenti anche SRM ritornano entro 7 giorni, con la dichiarazione di ricezione?Viene compilato correttamente il registro di carico-scarico SRM vidimato dal Servizio Veterinario?Contenitori e attrezzature venute in contatto con il SRM sono sottoposte a decontaminazione con uno dei disinfettanti indicati come efficaci dal CEA?

Page 64: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 68 – Bollettino Ufficiale

Ministero della Salute – Regione LOMBARDIA MOD 2Reg. CE/1139/03: documenti commerciali SI NO N.A. Non conformità/variePer le carni bovine con ossa della colonna vertebrale in entrata e in uscitaè presente sul documento commerciale un’indicazione specifica del n° di carcasse o parti di carcasse per le quali sia richiesta o non sia richiesta la rimozione della colonna vertebrale ?se ottenute da bovini di età inferiore ai trenta mesi, le carcasse o le parti di carcasse sono identificate sull’etichetta mediante una striscia blu ?

Reg. CE/1139/03 e Decreto 16/10/03: rimozione della colonna vertebrale SI NO N.A. Non conformità/variePresso l’impianto vengono effettuate operazioni di rimozione della colonna vertebrale sulle carcasse ottenute da bovini di età > 30 mesi?È stata predisposta un’apposita procedura?

la procedura è adeguata ed efficace?L’asportazione della colonna vertebrale dalle carcasse di bovini di età superiore ai trenta mesi viene effettuata orientativamente nelle seguenti giornate ed orari:Viene utilizzata una cella separata o una zona distinta per depositare separatamente le carni che contengono parti di colonna vertebrale?Lo stoccaggio delle carni con ossa della colonna vertebrale, ottenute da bovini di età superiore ai trenta mesi, viene effettuato in modo da escludere qualsiasi contatto con altre carni eventualmente stoccate?Nel caso del trasporto di carni con osso derivate da bovini con età > a 30 mesi, viene effettuata la protezione del canale midollare ?L’operazione di rimozione della colonna vertebrale viene effettuata in un locale separato o in un settore adibito esclusivamente a tale uso?nelle vicinanze è disponibile almeno un lavabo e sterilizzatore?Sono utilizzati coltelli ed altri utensili appositi ed identificati per la rimozione della colonna vertebrale, destinati solo a tale uso?L'operazione di rimozione della colonna vertebrale viene fatta in modo da eliminare integralmente la sezione di emicolonna senza effettuare tagli trasversali negli spazi intervertebrali, sui corpi vertebrali e senza lasciare in situ porzioni residue (ad eccezione delle vertebre caudali e delle apofisi spinali e traverse delle vertebre cervicali toraciche e lombari, della cresta sacrale mediana e delle ali del sacro) ?

Bovini sottoposti a test rapido per BSE (macello) SI NO N.A. Non conformità/varieI bovini sottoposti a test rapido vengono macellati al termine delle normali operazioni di macellazione?In caso contrario, le carcasse degli animali macellati successivamente rimangono sotto sequestro fino al responso favorevole del test?Al termine della macellazione dei bovini sottoposti a test rapido sono effettuate le previste operazioni di decontaminazione?Tutte le parti degli animali sottoposti a prelievo (comprese le pelli e il sangue) sono, in alternativa, poste sotto sequestro fino all'esito favorevole, oppure inviate alla distruzione come SRM?Le parti sotto sequestro:

non sono sottoposte a bollatura sanitariasono conservate in celle o zone separate da quelle in cui sono presenti carni destinate al consumosono rintracciabili e riconducibili al capo di originesono contrassegnate da cartellini riportanti: data di macellazione, numero di marca auricolare, numero progressivo di macellazione

Un padiglione auricolare con relativa marca viene lasciato in connessione anatomica con la carcassa, avvolto in sacchetto di plastica?

Riscontrati estremi di reato SI NO quali .......................................................…….......….Irrogate sanzioni SI NO quali .............................................................……......Operati sequestri SI NO quali ................................................................……...Prescrizione lavori SI NO

Annotazioni e lavori da prescrivere:____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Presenti al sopralluogo: _________________________________________________________________

Per la ditta Timbro e firma del Veterinario

_______________________ _________________________________

Page 65: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 69 –

MOD 3 ATTIVITA’ DI VIGILANZA

SULLA GESTIONE DEI SOTTOPRODOTTI NEL LUOGO DI PRODUZIONE

Data ____________ Ora controllo ___________________

Ditta ___________________________________________________________________________ Via _______________________ n° ________ Comune ___________________________________ Rappresentante legale sig. _________________________ Residente in ______________________

AUTORIZZAZIONI SANITARIEN° _____ rilasciata il _________ per __________________________________________________ N° _____ rilasciata il _________ per __________________________________________________

TIPOLOGIA ATTIVITÀ: spaccio di macelleria non autorizzato alla rimozione del MSR Gestione dei sottoprodotti di origine animale nel luogo di produzione(impianti di lavorazione carni o alimenti di O.A., esercizi al dettaglio che commercializzano alimenti di O.A.)

SI NO N.A. Non conformità/varie

Esiste una sezione specifica del piano di autocontrollo?è adeguata alla realtà produttiva?

I contenitori dei sottoprodotti di Categoria 3 sono chiaramente identificati e distinti?Sono presenti, mescolati con i materiali di Categoria 3 altri tipi di materiali o rifiuti non ad essi assimilabili ?L’allontanamento dei sottoprodotti avviene quotidianamente ?In caso negativo, esiste la possibilità di refrigerare il materiale?I contenitori dei sottoprodotti di origine animale sono stoccati in un locale apposito o in un’area separata ovvero sono muniti di coperchio?Tale stoccaggio è effettuato in modo igienicamente idoneo, tale da rendere inaccessibile il materiale ad estranei e separatamente dalle carni o da alimenti destinati al consumo umano ?La raccolta ed il trasporto vengono effettuati da automezzi specificatamente autorizzato?E’ disponibile copia dei contratti per il ritiro dei sottoprodotti, stipulati con imprese a tal fine autorizzate?Ditta che provvede alla raccolta dei sottoprodotti di Categoria 3:E’ presente l’archiviazione dei documenti di trasporto dei sottoprodotti?E’ presente il registro delle partite spedite di sottoprodotti?Esiste una procedura specifica di lavaggio e disinfezione dei contenitori utilizzati allo stoccaggio dei sottoprodotti?In mancanza di autorizzazione avviene l’introduzione e la rimozione del MSR?

Riscontrati estremi di reato SI NO quali .................................................…….......….Irrogate sanzioni SI NO quali ...........................................……....……….Operati sequestri SI NO quali ...................................................…….……. Prescrizione lavori SI NO

Annotazioni e lavori da prescrivere:__________________________________________________________________

Presenti al sopralluogo: ___________________________________________________________

Per la ditta Timbro e firma operatore

_______________________ _________________________________

Page 66: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 70 – Bollettino Ufficiale

ASL __________MOD 3

CHECK LIST N°…………..

Ditta _______________________________________________________________________________________ N° di riconoscimento/registrazione __________________ Classificazione in base al rischio___________________________ Tipologia/e di attività sottoposta ad ispezione ______________________________________________________ TIPOLOGIE ATTIVITÀ SVOLTE NELLO STABILIMENTO:

TRASFORMAZIONE MAGAZZINAGGIO SOA E/O PRODOTTI DERIVATI INCENERITORE/COINCENERITORE OLEOCHIMICO COMBUSTIONE LAVORAZIONE PER SCOPI DIVERSI DALL’ALIMENTAZIONE PRODUZIONE PET-FOOD UTILIZZATORI A FINI DIAGNOSTICI, DIDATTICI E DI RICERCA PRODUZIONE FERTILIZZANTI ORGANICI ED AMMENDANTI UTILIZZATORI PER L’ALIMENTAZIONE DI ANIMALI PARTICOLARI COMPOSTAGGIO E BIOGAS PRODUZIONE DI COSMETICI, DIAGNOSTICI, MEDICINALI, ETC. MANIPOLAZIONE SOA ALTRO……………………………………………………………………………………..

VERIFICA EFFETTUATA EVIDENZE PROVVEDIMENTI

Strutture e attrezzature: manutenzione e igiene/ pulizia

Gestione materiali in ingresso

Gestione prodotti ottenuti alla fine del processo o dei materiali/prodotti depositati

Rispetto dei parametri di processo

Controlli interni/HACCP

Gestione eventuali sottoprodotti rimanenti

Condizioni veicoli e contenitori per il trasporto

Raccolta e trasporto/Modalità di identificazione dei veicoli e dei contenitori

Documenti commerciali/rintracciabilità/ registri

Data………………

Per la Ditta Timbro e firma dell’Operatore ASL

_______________________________________ ________________________________________

Page 67: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 71 –

B6 - PIANO DI VERIFICA MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL REG.(CE) M. 2073/05 E S.M.I. PRESSO GLI STABILIMENTI ALIMENTARI, ANNO 2016.

Gli stabilimenti alimentari, ai sensi dell’art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il rispetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari di cui all’Allegato I del Regolamento (CE)2073/2005.La verifica, mediante campionamento e analisi dell’efficacia e dell’appropriatezza dei controlli attuati dalle industrie alimentari, rientra a pieno titolo tra gli strumenti del controllo ufficiale previsti dal Reg. (CE) n.882/04 e costituisce un importante mezzo per assicurare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Legge alimentare. Per l’anno 2016 si conferma quindi la necessità di proseguire l’attività di verifica sugli operatori del settore alimentare mediante campionamento e analisi, mirata alla valutazione del rispetto dei criteri di cui all’All I al Reg (CE) 2073/2005 al quale si rimanda.

NUMEROSITA’ DEI CAMPIONI Il numero minimo di campioni che devono essere prelevati da ciascuna ATS, èstato stabilito basandosi sia sulla consistenza della popolazione residente, sia sulla presenza di stabilimenti riconosciuti (vedi Tabella 1)

ATSBG BS

Insubria Brianza ValPadana Città Metropolitana Montagna

PVASL CO

ASL VA

ASL LC

ASL MB

ASL MN

ASL CR

ASL MI

ASL MI2

ASL MI1

ASL LO

ASL SO

ASL VC tot

Registrati (no Pbl)

150 168 90 126 60 120 108 108 285 102 120 40 36 25 84 1538

Riconosciuti(no Pbl)

100 112 60 84 50 80 72 72 15 68 80 25 24 15 56 857

Prodotti a base latte 81 81 39 27 33 26 36 36 30 32 26 30 50 50 27 604

Tabella 1- Suddivisione dei campioni per ambito territoriale e categoria degli stabilimenti presso i quali condurli. Per quanto riguarda i prodotti a base di latte la numerosità campionaria è relativa sia agli impianti riconosciuti che registrati, in ambito di programmazione aziendale dovrà essere effettuata la ripartizione.

I criteri utilizzati dai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari per la suddivisione deicampioni tra le matrici e le determinazioni da richiedere al laboratorio, dovranno essere stabiliti tenendo in considerazione gli esiti dei campionamenti effettuati negli anni precedenti, la criticità delle produzioni, l’eventualità di tossinfezioni alimentari, l’attivazione di sistemi di allerta per matrici simili e qualsiasi altro criterio ritenuto rilevante inclusa la dimensione del mercato servito. Tali criteri dovranno essere specificati nel piano aziendale. Per i soli prodotti a base di latte, dovrà essere rispettata di massima la distribuzione dei campioni di cui allo specifico paragrafo.

Page 68: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 72 – Bollettino Ufficiale

I campioni dovranno essere prelevati presso gli stabilimenti riconosciuti e registrati,inclusi i luoghi nei quali gli alimenti vengono offerti al consumatore per il consumo diretto, dove gli stessi siano stati preparati o comunque manipolati.

NORME PER IL CAMPIONAMENTO E PER LA PREPARAZIONE DEI CAMPIONI DA ANALIZZAREIl prelievo deve essere effettuato con le medesime modalità prescritte dal Regolamento per l’�SA, riportate al capitolo 3 dell’allegato I al Reg (CE) n. 2073/05 e s.m.i. e in coerenza con le Linee Guida approvate con DDG Sanità n.1055/2007. In funzione dei motivi per i quali viene condotto il campionamento, della quantità di merce effettivamente disponibile e del criterio applicabile, l’Autorità competente potrà applicare modalità di prelievo diverse da quelle dettate dall’All I al Regolamento per quanto riguarda il numero delle unità campionarie.Il campionamento deve essere legale e garantire il diritto alla difesa, almeno nel caso in cui l’analisi venga condotta per la verifica di criteri di sicurezza alimentare.Pertanto, nel caso di alimenti la cui durabilità ridotta non dovesse consentire la ripetizione dell’analisi, anche limitatamente al solo parametro eventualmente riscontrato non conforme, al momento del prelievo del campione unico da sottoporre ad analisi non ripetibile, dovranno essere comunicati alle parti interessate luogo, giorno e ora dell’inizio delle operazioni analitiche previamente concordate con il laboratorio.Si ricorda e raccomanda che il campione deve arrivare al laboratorio nelle stesse condizioni micro-biologiche in cui si trova al momento del prelievo� i requisiti essenziali perch� questo possa avvenire sono� � prelievo eseguito in sterilità (laddove possibile è consigliabile prelevare le singole u.c. e/o aliquote in confezioni o preincarti chiusi all’origine) �corrette modalità di trasporto al laboratorio, soprattutto per quanto riguarda la temperatura, secondo le modalità previste dal � anuale �perativo delle Autorità Competenti Locali.

AZIONI SUCCESSIVE AL RISCONTRO DI NC� In caso di mancato rispetto di un criterio di sicurezza�

�ualora il prodotto sia già stato immesso sul mercato, l’�SA dovrà procedere all’applicazione di quanto previsto dall’art 19 Reg (CE) 178/02 (ritiro e, se del caso, richiamo del prodotto dal mercato). L’Autorità competente, se del caso, provvederà ad attivare il sistema rapido di allerta oltre ad adottare le altre misure previste attualmente dalla L.283/62.�ualora il prodotto non sia ancora stato immesso sul mercato e sia pertanto ancora totalmente nella disponibilità e sotto il controllo dell’�SA, questi adotta le misure ritenute pi� appropriate per la gestione dei prodotti �C e le comunica all’Autorità competente.�el caso in cui il prodotto riscontrato �C sia già stato immesso sul mercato ma non a livello del dettaglio, o sia ancora totalmente sotto il controllo dell’ �SA, sono applicabili le disposizioni di cui all’art.7 del Reg (CE) 2073/05 (rilavorazione del prodotto al fine dell’eliminazione del pericolo evidenziato, previa autorizzazione dell’ Autorità competente).

Page 69: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 73 –

PIANO CONTROLLO PRODOTTI BASE DI LATTE

In tutti i casi, sul campione dovrà essere richiesta la determinazione di a� e p�

Inoltre dovranno essere richieste le seguenti determinazioni microbiologichesuddivise per matrice, le determinazioni proposte non sono vincolanti , per cui i Dipartimenti , motivando, potranno richiederne solo alcune�

For� aggi a base di latte �rudo e/o sottoposto a tratta� enti ter� i�i a te� peratura pi� bassa della pastorizzazione �umerazione Staph�lococchi coagulasi positivi (eventuale ricerca enterotossine stafilococciche nel caso di superamento di 10E5 ufc/g)E. coli L. monoc�togenes Salmonella spp.

For� aggi prodotti a partire da latte sottoposto a pastorizzazione e/o �or� aggi stagionati (�6 � esi) E. coli �umerazione Staph�lococchi coagulasi positivi (eventuale ricerca enterotossine stafilococciche nel caso di superamento di 10E5 ufc/g)L. monoc�togenes

BurroE. coli Salmonella spp.

GelatiSalmonella spp.Enterobacteriaceae

Latte pastorizzato Enterobacteriaceae

Al fine di permettere l’applicazione del pertinente criterio microbiologico, al momento delprelievo dovranno essere raccolte tutte le informazioni necessarie, in particolare per quanto riguarda la natura dell’alimento campionato, che verranno riportate nella documentazione di accompagnamento del campione al laboratorio.Inoltre i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari potranno�

concordare modifiche al numero dei campioni di cui alla tabella n� 2 e alla tipologia dei prodotti�definire , per i prodotti stagionati, specifiche fasi del processo di produzione da sottoporre a controllo analitico�segnalare se l’attività di controllo sulle gelaterie registrate è condotta dal SIA� e quindi la difficoltà ad effettuare i campioni proposti�

Page 70: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 74 – Bollettino Ufficiale

Tabella 2- indicazioni sulla distribuzione dei campioni PR�D�TTI A �ASE DI LATTE �

ATS

prodotti a base di latte crudo (temperature di processo inferiori alla Pastorizzazione)

prodotti a base di latte pastorizzato e/o formaggi stagionati

burro gelati

latte pastorizzato per il consumo

totaliBERGAMO 30 30 5 10 6 81BRESCIA 30 30 5 10 6 81

COMO 10 15 4 10 39VARESE 15 2 10 27CREMONA 15 5 10 6 36MANTOVA 15 5 10 6 36LODI 15 5 10 30MILANO 20 10 30MILANO1 15 1 10 26MILANO2 15 1 10 6 32MONZA BRIANZA 15 1 10 26LECCO 10 10 3 10 33

PAVIA 15 2 10 27SONDRIO 30 5 5 10 50VALLE CAMONICA 30 5 5 10 50

TOTALE 140 235 49 150 30 604

VALPADANA

INSUBRIA

CITTA' METROPOLITANA

BRIANZA

DELLA MONTAGNA

In caso di non conformità relative a listeria monocytogenes devono trovare applicazione le linee guida sul controllo pubblicate a cura della U.O Regionale.

MODALITA’ DI RENDICONTAZIONE DEL PIANOAl fine della corretta rendicontazione ed estrazione dei dati, il verbale di campionamento deve riportare nelle FINALITA’ la dicitura “Verifica Reg (CE) 2073”.Si ricorda che tutti i campioni devono essere preaccettati .

Page 71: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 75 –

�� � PIANO DELLA RETE RE�IONALE DI �OR�E�LIANZA DELLA RADIOATTI�ITA’ AM�IENTALE � ���� � DETTA�LIO DELLE ATTI�IT� PRE�I�TE � MATRICI ALIMENTARI

E’ disposta per l’anno 20�� l’attività di sorveglianza della radioattività ambientale concordata con l’Agenzia Regionale per la �rotezione dell’Ambiente della Lombardia.

Il piano ha inizio il �� gennaio 20�� e termina il 3� dicembre 20��.Si invia in allegato il prospetto inerente la distribuzione dell’attività di controllo sul territorio regionale.Nello stesso � specificata�

� atrice�uantità del campione�unto di prelievoFre�uenza di prelievoNumero di campioni�annoSede di conferimento del campione

Si raccomanda la distribuzione omogenea dei campioni nel corso dell’anno.Tale raccomandazione � confermata anche per i campioni di ungulati selvatici, compatibilmente alla disponibilità dei cacciatori, ai piani di selezione e al periodo venatorio.

MATRICE � �ITO

�RE��ENZA DI PRELIE�O

P�NTO DI PRELIE�O

PRELIE�O A C�RA DI����� �������� ����������

PRELIE�O A C�RA DI����� �������� �������

�EDE CRR C�I CON�ERIRE IL CAMPIONE

��ANTITA’ CAMPIONE

N�MERO TOT DI

CAMPIONI�ANNO

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL � ilano 2 ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL � ilano 2 ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

� L �2

LATTE VACCINO INTERO A LUN�A CONSERVA�IONE � ILANO

� ensile O� ISSIS ASL � ilano 2 ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL Varese ATS Insubria AR�A CRR � ilano

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL �ergamo ATS �ergamo AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO � ALTA

� ensile O� ISSIS ASL �rescia ATS �rescia AR�A CRR �ergamo

� L �2

Page 72: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 76 – Bollettino Ufficiale

�UALITA�

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO INTERO A LUN�A CONSERVA�IONE

� ensile O� ISSIS ASL � antova ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO INTERO A LUN�A CONSERVA�IONE

� ensile O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO INTERO FRESCO

� ensile O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

� L �2

LATTE VACCINO CRU�O

� ensile O� ISSIS ASL Como ATS Insubria AR�A CRR � ilano

� L �2

LATTE VACCINO CRU�O

� ensile O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

� L �2

FRUTTA Settimanale�� ensile

O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

�0�g�mese

�2

FRUTTA Trimestrale O� ISSIS ASL � antova ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

�0�g�trimestre

VE�ETALI A FO�LIA

Settimanale�� ensile

O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

�0�g�mese

�2

VE�ETALI A FO�LIA

Trimestrale O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

�0�g�trimestre

VE�ETALI NON A FO�LIA

� ensile O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �2

VE�ETALI NON A FO�LIA

Trimestrale O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

� �g �

CARNE �OVINA

� ensile O� ISSIS ASL Lodi ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �2

CARNE �OVINA

Trimestrale O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

2 �g �

CARNE SUINA Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �

CARNE SUINA Trimestrale O� ISSIS ASL � antova ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

2 �g �

�OLLA� E Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �

Page 73: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 77 –

�OLLA� E Trimestrale O� ISSIS ASL �rescia ATS �rescia AR�A CRR �ergamo

2 �g �

�ERIVATI �EL LATTE

� ensile O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �2

�ERIVATI �EL LATTE

Trimestrale O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

2 �g �

�ESCI � � OLLUSC�I

Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

� �g �

CEREALI E �ERIVATI � �ASTA

Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �

CEREALI E �ERIVATI � RISO

Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �

CEREALI E �ERIVATI � RISO

Trimestrale O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

2 �g �

CEREALI E �ERIVATI � FARINA

Trimestrale O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

2 �g �

�ASTO CO� �LETO

�uindicinale o � ensile

O� ISSIS ASL � ilano ATS Città � etropolitana

AR�A CRR � ilano

� �g�mese �2

�ESCI �I LA�O

Trimestrale O� ISSIS ASL Como ATS Insubria AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

�ESCI �I LA�O

Trimestrale O� ISSIS ASL Lecco ATS �rianza AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

�ESCI �I LA�O

Semestrale O� ISSIS ASL �rescia ATS �rescia AR�A CRR �ergamo

Almeno �00 gr

2

�ESCI �I LA�O

Semestrale O� ISSIS ASL Varese ATS Insubria AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

2

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �ergamo ATS �ergamo AR�A CRR �ergamo

Almeno �00 gr

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale O� ISSIS ASL �rescia ATS �rescia AR�A CRR �ergamo

Almeno �00 gr

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Como ATS Insubria AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Lecco ATS �rianza AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

Almeno �00 gr

Page 74: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 78 – Bollettino Ufficiale

FUN��I S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Varese ATS Insubria AR�A CRR � ilano

Almeno �00 gr

FRUTTI �I �OSCO S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �ergamo ATS �ergamo AR�A CRR �ergamo

Almeno 200 gr

FRUTTI �I �OSCO S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL ValleCamonica�Sebino

ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

Almeno 200 gr

FRUTTI �I �OSCO S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Lecco ATS �rianza AR�A CRR � ilano

Almeno 200 gr

FRUTTI �I �OSCO S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

Almeno 200 gr

FRUTTI �I �OSCO S�ONTANEI FRESC�I(prodotti locali)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

Almeno 200 gr

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �ergamo ATS �ergamo AR�A CRR �ergamo

��g�campione

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �rescia ATS �rescia AR�A CRR �ergamo

��g�campione

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Como ATS Insubria AR�A CRR � ilano

��g�campione

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Lecco ATS �rianza AR�A CRR � ilano

��g�campione

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL �avia ATS �avia AR�A CRR � ilano

��g�campione

Page 75: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 79 –

(selvaggina cacciata in loco)

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Sondrio ATS � ontagna AR�A CRR �ergamo

��g�campione

UN�ULATI SELVATICI (caprioli, daini, cinghiali, etc)(selvaggina cacciata in loco)

Annuale� campioni�anno

O� ISSIS ASL Varese ATS Insubria AR�A CRR � ilano

��g�campione

AC�UA �OTA�ILE �I RETE

� ensile O� ISSIS AR�A CRR � ilano AR�A CRR � ilano

AR�A CRR � ilano

Aseconda dell�analisi richiesta

�2

AC�UA �OTA�ILE �I RETE

� ensile O� ISSIS AR�A CRR �ergamo

AR�A CRR �ergamo

AR�A CRR �ergamo

Aseconda dell�analisi richiesta

�2

AC�UA �OTA�ILE �I RETE

� ensile O� ISSIS AR�A �ip. di Sondrio

AR�A �ip. di Sondrio

AR�A CRR �ergamo

Aseconda dell�analisi richiesta

�2

� AN�I� E ANI� ALE

Trimestrale O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

3 �g �

FORA��IO Annuale O� ISSIS ASL Cremona ATS Val �adana AR�A CRR �ergamo

3 �g �

Page 76: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 80 – Bollettino Ufficiale

�� � PIANO NAZIONALE RE�ID�I RICERCA DEI RE�ID�I NE�LI ANIMALI E IN ALC�NI PRODOTTI DI ORI�INE ANIMALE PRO�RAMMAZIONE DELLA RE�IONE LOM�ARDIA � ANNO ���� � PREME��A

Il � inistero della Salute ha comunicato con nota del 30����20��pr. ��7��le modalità di attuazione del �iano Nazionale 20�� per la ricerca dei residui negli animali e in alcuni prodotti di origine animale.Il �iano � stato predisposto tenendo conto delle prescrizioni del d.lgs.�� marzo 200� n.��� e successive modifiche, e per �uanto riguarda le procedure di prelievo e la gestione dei campioni, secondo le indicazioni della �ecisione della Commissione ����7��CE del 23 febbraio ����. Il �iano Nazionale Residui (�NR) programma l�attività di ricerca di residui negli animali e nei prodotti di origine animale con la finalità di rilevare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, di verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari a livello degli allevamenti, dei macelli e degli stabilimenti di produzione e di verificare il tenore di contaminanti nei prodotti alimentari.Il � inistero ha assegnato ad ogni Regione un piano di campionamento sulla base dei dati di produzione. La scrivente Unità Organizzativa ha ripartito il numero di campioni cos� assegnato dal � inistero ai singoli Servizi Veterinari utilizzando il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS). Tale programmazione viene fornita ai �ipartimenti di �revenzione Veterinari tramite la trasmissione elettronica di file E�cel. Il piano ha inizio il �� gennaio 20�� e termina il 3� dicembre 20��. Si sottolinea la necessità di adottare ogni precauzione atta a garantire che l’elemento sorpresa nei controlli sia costante, e al fine di non pregiudicare l’efficacia stessa del piano si raccomanda di evitare la diffusione di informazioni dettagliate relative alle specifiche ricerche da effettuarsi.Il documento integrale, completo delle parti omesse e degli allegati, � trasmesso mediante separata nota ai �ipartimenti di �revenzione Veterinaria coinvolti.�i seguito si riportano le indicazioni pi� rilevanti facendo presente che il documento del � inistero di cui sopra presenta a pag. 3 e � le principali modifiche per il 20��. ���������������������������������omissis����������������������������������������������������������������������������������Sulla �azzetta Ufficiale dell’UE del 2��0��20�� sono stati pubblicati i Reg. (UE) 20����00� e 20����00� recanti modifiche al Reg (CE) �����200� per �uanto concerne, rispettivamente, i tenori massimi di piombo e arsenico inorganico.���������������������������������omissis����������������������������������������������������������������������������������Il Sistema Informativo deputato alla registrazione e alla rendicontazione dell’attività svolta (NSIS) presenta dei vincoli il cui mancato rispetto non consente la validazione dell’attività di campionamento effettuata. Al fine di evitare �uanto descritto i Servizi Veterinari della Regione Lombardia sono pregati di prestare specifica attenzione alle seguenti condizioni�

�. Il verbale di prelevamento deve sempre contenere il codice aziendale dell’allevamento di origine dei capi sottoposti a prelievo o da cui � stata ottenuta la matrice campionata. �uesto indipendentemente sia stato fatto o meno il prelievo con procedura di preaccettazione e indipendentemente dell’origine lombarda o nazionale degli animali.

Page 77: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 81 –

2. �resso impianti di macellazione non riconosciuti non deve essere eseguito alcun campionamento nell’ambito del �iano Nazionale Residui.

� O��ETTO DEL PIANO

La ricerca dei residui viene condotta, per �uanto di competenza, nei seguenti settori� - bovino, suino, ovi�caprino, e�uino- avicolo - conigli- ovini e caprini- selvaggina allevata e cacciata- ac�uacoltura- latte vaccino- uova- miele Le sostanze oggetto del piano vengono raggruppate secondo la seguente classificazione� C�������� A � �������� � ������� ������������� � �������� ��� ����������� C�������� � � � ��������� ���������� � ������ ������ ������Si fa presente che alcuni farmaci classificati nella categoria � risultano essere, per particolari settori, sostanze non autorizzate, pertanto in �uesti casi devono essere assunti tutti i provvedimenti previsti per le sostanze della categoria A. Tali sostanze sono� ������ ������ ������������������������������ ����� per l’apicoltura� ���������� nelle uova e nicarbazina nei volatili (eccetto polli da ingrasso) e nelle uova, ��������� per l’ac�uacoltura.

� �TRATE�IE DI CAMPIONAMENTO

L’attività si esplica mediante tre tipi di piano, le denominazioni devono essere attentamente rispettate anche al fine di un corretto inserimento dei dati nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS)

TIPI DI PIANO TIPOLO�IE DI CAMPIONAMENTO

PIANO � IRATO

A SE�UITO �I �OSITIVITA’

E�TRAPIANO � IRATO

A SE�UITO �I �OSITIVITA’

�O�PETTO CLINICO�ANA� NESTICO

A SE�UITO �I �OSITIVITA’

ISTO ANATO� O �ATOLO�ICO

Page 78: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 82 – Bollettino Ufficiale

3.1 Tipi di pianoPiano: comporta il prelievo e l’analisi dei campioni programmati e di eventuali campionamenti effettuati a seguito di positività degli stessi.Extrapiano: ulteriore eventuale programmazione di prelievi e analisi di campioni in base a indicazioni ministeriali o di questa Regione motivata da specifiche esigenze. Al proposito si precisa che questa U.O. valuterà l’opportunità di svolgere, al pari degli anni precedenti, un programma di campionamento specifico per il quale saranno fornite le opportune indicazioni a tempo debito. Sospetto: prelievo e analisi di campioni, al di fuori delle programmazioni di cui ai punti precedenti, nel caso in cui ci sia motivo di sospettare la presenza di residui a seguito di osservazioni cliniche anamnestiche. ---------------------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------3.2 Tipologie di campionamento Mirato: i campioni prelevati in attuazione delle programmazioni di Piano, e nel caso di eventuale Extrapiano, devono essere "mirati", cioè essi devono essere prelevati da animali che possono essere considerati potenzialmente a rischio sulla base di alcune caratteristiche, quali specie, sesso, età, tipo di allevamento, momento produttivo, situazione logistica, ecc.

Clinico-anamnestico: alcuni dei fattori che possono indurre a sospettare la presenza di residui sono: alterazioni cliniche degli animali, riscontro di punti di iniezione o di alterazioni macro e microscopiche di organi o tessuti, notizie anamnestiche, indizi di attività fraudolente, detenzione o possesso di sostanze proibite. In tal caso si procede al prelievo di campioni di tipo "Sospetto", tipologia "clinico-anamnestico". All'atto del prelievo di tali campioni si dispone il sequestro cautelativo.

Rientrano in questa tipologia anche i campioni prelevati in caso di macellazione differita, separata, macellazione d’urgenza al di fuori del macello e macellazione d’emergenza al macello, quando si preveda di far procedere l'iter di macellazione. Nel caso in cui si ritenga necessario abbattere il capo, escludendolo dalla macellazione e dal consumo, non si procede al campionamento.

A seguito di positività: è la tipologia del campione prelevato a seguito di riscontro di non conformità in un campione "mirato" o "clinico-anamnestico". Sul verbale va indicato il tipo di piano nel cui ambito è stata riscontrata la non conformità che ne determina il prelievo.All'atto del prelievo di tali campioni si dispone il sequestro cautelativo.

3.3 Distribuzione del campione ---------------------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

4 CAMPIONAMENTO

4.1 Numero di aliquote Devono essere prelevati campioni ufficiali formati da 4/5 aliquote nei seguenti casi:

per la ricerca delle sostanze di categoria A, cortisonici e per altre sostanze non autorizzate per alcuni settori (anche se classificate nella categoria B),

Page 79: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 83 –

per tutte le sostanze antibatteric�e classificate nella categoria �1, per tutte le sostanze appartenenti al gruppo coccidiostatici e coccidiostatici iono�ori (�2b) nel caso di prelievo di mangimi per la ricerca di a�latossina �1� nel caso di ricerca di �composti organoclorurati compresi i P�B� nella matrice uovain caso di sospetto clinico anamnestico� sospetto isto-anatomopatologico o aseguito di positività.

Una aliquota viene consegnata al proprietario o detentore degli animali, o dei prodotti, una al titolare del macello�stabilimento, le altre tre sono destinate al laboratorio. Nel caso di campioni condotti presso impianti di macellazione o stabilimenti di trasformazione per garantire la disponibilità dell’aliquota all’allevatore è possibile lasciare la stessa, unitamente alla copia del verbale di prelievo, in giacenza presso il titolare della struttura ove è stato condotto il prelievo. �ale eventualità deve essere descritta nel verbale.Nel caso di bulbi oculari e tiroidi, stante l'impossibilità di effettuare detta suddivisione, il campione ufficiale sarà costituito da due sole aliquote, entrambe avviate al laboratorio e destinate una all'analisi di prima istanza e l'altra all'analisi di revisione.In tutti gli altri casi il campione sarà prelevato in una unica aliquota� per maggioridettagli fare riferimento al cap. �.

4.2 �uogo di campionamento ---------------------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Deve sempre essere possibile identificare l'animale o il prodotto campionato e la partita cui appartiene, inoltre durante la macellazione deve sempre essere possibile individuare visceri e frattaglie appartenenti a ogni carcassa.

4.3 Conservazione del campione Onde evitare la degradazione delle sostanze i campioni di urine per la ricerca di anabolizzanti, i campioni di tessuti (muscolo, fegato ecc.) e di latte per la ricerca di farmaci dovranno essere sottoposti a congelamento rapido, mentre tutti gli altri campioni dovranno essere sottoposti a re�rigerazione o conservati secondo le indicazioni specificatamente riportate nel capitolo �.

4.4 �erbale di prelievo Il verbale di prelievo dovrà riportare in evidenza l’indicazione del tipo di pianospecificando correttamente la tipologia di campionamento.Nel caso in cui il campionamento sia eseguito per la ricerca di diossine, P�B e P�B diossina-simili devono essere inserite alla voce �Note dei verbalizzanti� o nel secondo foglio del verbale le specifiche di cui al punto �.��Al fine di uniformare le modalità di trasmissione dei dati da inserire nel NSIS da parte dell’I�S si ribadisce l’utilizzo di un unico formato di verbale di prelievo. Il secondo foglio del verbale allegato consente di riportare pi� dettagliate informazioni relative alle modalità di prelievo adottate o altre notizie ritenute utili� se ne ribadisce l�opportunità di utilizzo in caso di campionamento per la ricerca di sostanza vietate.

Page 80: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 84 – Bollettino Ufficiale

Si ricorda che devono essere indicati come PIANO i campioni effettuati in ottemperanza alla programmazione regionale di cui al presente documento e gli eventuali campionamenti effettuati a seguito di positività degli stessi.

4.5. Accorpamento di campioni In linea generale richiedere una analisi per ogni campione.---------------------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Nel caso si rendesse necessario richiedere pi� analisi per un unico campione è indispensabile accordarsi con il �aboratorio dell’I�S che effettua l’analisi.

4.� Integrità dei campioni Ai fini di assicurare l’integrità dei campioni dovranno essere utilizzate le cosiddette �buste antimanomissione�.

4.� Tempi di con�erimento del campione Si ricorda che non sono considerati idonei i campioni prelevati da pi� di due giorni lavorativi precedenti il con�erimento alla sede dell�I�S di ri�erimento.

5 SE��EST�O CA�TE�ATI�O Per le tipologie di campionamento classi�icate �clinico-anamnestico�� �a seguito di positività� e prelievo su sospetto �isto-anatomo patologico� si dispone il sequestro cautelativo di animali e/o prodotti.Il sequestro cautelativo viene mantenuto fino a che non sia noto l'esito favorevole delle analisi.

Pu� essere consentito che la materia prima, oggetto di campionamento, sottoposta a sequestro cautelativo sia avviata al congelamento o alla trasformazione, purch� sia garantito che il prodotto ottenuto non venga esitato al libero consumo finch� non sia noto l'esito analitico favorevole.

Nei casi in cui viene disposto il sequestro cautelativo il laboratorio dell’I�S è tenuto a eseguire le analisi in via prioritaria e, comunque, entro 1� giorni lavorativi dalla consegna del campione al laboratorio che effettivamente è in grado di eseguirle e non alla Sezione Provinciale.

Per tutti i prelievi mirati e��ettuati nell�ambito del Piano di cui alla presente programmazione regionale, non si dispone il sequestro cautelativo degli animali o dei prodotti. Si richiama l’attenzione degli operatori sulla corretta informazione alle ditte interessate, in particolare per gli impianti di macellazione, in merito alla necessità di adottare le opportune misure per evitare o limitare i problemi legati al ritiro dei prodotti interessati (Reg. ����������E) in caso di non con�ormità dell’esito analitico sia per sostanze vietate che per le altre sostanze per cui è stabilito un �� R. Di seguito si riassumono i vari tipi di piano, le varie tipologie di campionamento e le relative modalità di attuazione.

Page 81: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bolle

ttin

o U

ffic

iale

– 85

Serie

Ord

ina

ria n

. 5 -

Ma

rte

dì 0

2 fe

bb

raio

201

6

TIPO

PIA

NO

PIA

NO

E�T�

API

AN

OSO

SPET

TO

TIPO

�O�

IA

CA

MPI

ON

AM

ENTO

�ira

to

a se

guito

po

sitiv

ità

mira

toa

segu

ito

posit

ività

cl

inic

o-a

nam

nest

ico

a se

guito

po

sitiv

ità

Isto-

ana

tom

o pa

tolo

gico

DESC

�I�I

ON

E

cam

pion

e pr

elev

ato

in b

ase

a

lla

prog

ram

ma

zione

PN

R

cam

pion

e pr

elev

ato

a se

guito

di

non

conf

orm

ità

di u

n ca

mpi

one

mira

to d

i Pi

ano

cam

pion

e pr

elev

ato

in

base

a u

na

even

tual

e ul

terio

re

prog

ram

maz

ione

(E

xtra

pian

o)

cam

pion

e pr

elev

ato

a se

guito

di n

on

conf

orm

ità d

i un

cam

pion

e m

irato

di

Extra

pian

o

cam

pion

e pr

elev

ato

al d

i fu

ori d

elle

pr

ogra

mm

azi

oni,

sulla

ba

se

di in

dizi

sosp

etti

cam

pion

e pr

elev

ato

a se

guito

di n

on

conf

orm

ità in

un

pr

eced

ente

ca

mpi

one

per

Sosp

etto

cl

inic

o-a

nam

nest

ico

�am

pion

e pr

elev

ato

a se

guito

di e

sito

sosp

etto

al t

est

istol

ogic

o

CA

MPI

ON

E IN

4/5

A

�I�

�OTE

��

��IC

IA�E

s� pe

r la

ricer

ca d

i so

stan

ze v

ieta

te,

corti

soni

ci,

sost

anz

e no

n au

toriz

zate

per

al

cuni

setto

ri,

sost

anz

e a

nti-

bat

teric

he d

i ca

tego

ria B

,af

lato

ssin

a B�

in

man

gim

i, co

ccid

iost

atic

i B�b

,co

mpo

sti

orga

nocl

orur

ati

com

pres

i i P

�B

nella

ma

trice

uov

a

s� su

in

dica

zione

re

gion

ale

su in

dica

zione

re

gion

ale

s� s�

si

SE�

�EST

�O

CA

�TE�

ATI�

Ono

s� su

in

dica

zione

re

gion

ale

su in

dica

zione

re

gion

ale

s� s�

s�

Page 82: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 86 – Bollettino Ufficiale

� MAT�ICI E ANA�ISI

Se non diversamente disposto le matrici devono essere quelle indicate nelle tabelle di programmazione. Di seguito si riportano le indicazioni per particolari modalità di prelievo.

�.1 �rina Devono essere prelevati 3�-5�ml di urina per ciascuna aliquota.In allevamento il campione va prelevato mediante cateterismo vescicale o con contenitori montati su aste. Non è ammesso l’utilizzo di �mutande zootecniche o mutande di raccolta�.Il contenitore montato sull’asta (pentolino) va ricoperto con sacchetto pulito di plastica monouso da cambiare per ogni animale campionato. Inoltre, il sacchetto di plastica va cambiato ogni volta in cui si contamini con feci o altro materiale e qualora la minzione fosse insufficiente. In macello il prelievo va eseguito direttamente dalla vescica con siringa sterile.Non devono essere mescolate urine di animali diversi.Non deve essere fatto uso di diuretici per evitare un'eccessiva diluizione dei metaboliti e�o dei principi attivi da ricercare nelle urine.Il campione va posto immediatamente in contenitori rigidi di polipropilene (PP) o polietilene (PE), refrigerato e tenuto lontano dalla luce.Nel pi� breve tempo possibile, va congelato per evitare modificazioni degli analiti (es. idrolisi dei coniugati in caso di controllo per il boldenone) e false negatività.

�.2 Siero/Plasma �iascuna aliquota deve essere costituita da almeno 1� ml di siero o plasma.Per la preparazione del plasma, vanno prelevati ��-�� ml di sangue venoso utilizzando provette con anticoagulante (litio eparina) che vanno centrifugare a ���� giri per � minuti. Il plasma cos� ottenuto va distribuito in provette sterili (siliconate) senza additivi che possano interferire con l'indagine analitica.Per ottenere il siero, vanno utilizzate provette senza anticoagulante che vanno tenute in ambiente caldo fino all'avvenuta separazione del siero.I campioni fortemente lipemici o emolizzati devono essere scartati. E' bene verificare che il plasma sia limpido poich� i filamenti di fibrina, che danno opacità, interferiscono con gli accertamenti analitici.I campioni possono essere conservati a ����� �� per �-� giorni.�a conservazione per periodi pi� lunghi deve essere fatta a -����. I campioni non devono essere congelati e scongelati ripetutamente.

�.3 �ulbo oculare �e aliquote del campione sono �, ciascuna costituita da un bulbo oculare, di cui una destinata all’analisi di prima istanza e una per l'analisi di revisione con la procedura di seguito descritta: - si prelevano entrambi i bulbi oculari che dovranno essere riposti

separatamente in due contenitori sigillati e inviati al laboratorio di analisi secondo le consuete procedure�

- il laboratorio procederà all’analisi su un bulbo oculare e, in caso di positività, trasmetterà il secondo bulbo oculare all’Istituto Superiore di Sanità competente per l�esecuzione della seconda analisi.

Page 83: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 87 –

Per la ricerca dei beta agonisti nei bovini al macello, considerato che gli occhi dei bovini superiori ai 12 mesi sono materiale di categoria 1 ai sensi del Reg. (CE)1069/2009, si dovrà privilegiare il prelievo dei bulbi oculari solo nei bovini di età inferiore ai 12 mesi.

6.4 Tiroide A causa dell'esiguità del suo peso, si ritiene che si debba adottare la stessa procedura di prelievo prevista per i bulbi oculari:- si suddivide la tiroide in due parti che devono essere riposte separatamente in

due contenitori sigillati e inviati al laboratorio di analisi secondo le consuete procedure;

- il laboratorio procederà alla analisi su una aliquota e, in caso di positività, trasmetterà la seconda all’Istituto Superiore di Sanità, competente per l’esecuzione della seconda analisi.

6.5 Tessuto adiposo, muscolo, fegato, rene Ciascuna aliquota deve essere costituita da 100 g di tessuto.Per il tessuto adiposo, è preferibile prelevare il grasso perirenale.Si ricorda che nel caso di prelievo di muscolo per la ricerca di PCB e Diossine ciascuna aliquota dovrà essere costituita da 1 Kg di tessuto muscolare.

6.6 Pelo Il campionamento del pelo deve avvenire preferibilmente sulla parte dorsale del mantello, privilegiando le zone a più intensa pigmentazione. Ogni aliquota deve essere costituita da almeno 5 grammi di pelo, da inserire in buste o sacchetti di plastica da sigillare in modo inviolabile. Il prelevatore deve essere dotato di indumenti di protezione individuale, quali cappello, mascherina, camice e guanti monouso e deve utilizzare forbici pulite o rasoi monouso. Dopo ogni prelievo, vanno messe in atto le opportune procedure di decontaminazione dei materiali (forbici, rasoi).

6.7 Latte Per le modalità di prelievo si fa riferimento al D.M. 26 marzo 1992 (Decisione 91/180/CEE). ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------6.8 Uova Le uova devono essere campionate in allevamento, presso i centri di raccolta/imballaggio (almeno il 30% dei campioni deve essere eseguito presso i centri di imballaggio) o al momento di ingresso in stabilimenti di ovoprodotti in modo da poter comunque risalire all’allevamento di origine; ogni aliquota deve essere costituita da almeno 6 uova (15 per la ricerca di composti organoclorurati compresi i PCB). Nel caso di prelievo per la ricerca di coccidiostatici ecoccidiostatici ionofori e composti organoclorurati compresi i PCB devono essere prelevate 4 o 5 aliquote. Per la ricerca di “composti organoclorurati compresi i PCB” i campioni programmati in allevamento devono essere condotti esclusivamente in allevamenti a terra (esclusi quelli per autoconsumo).

Page 84: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 88 – Bollettino Ufficiale

In caso di prelievo per la ricerca di “composti organoclorurati compresi i PCB” il campione deve essere eseguito in conformità al Reg. (CE) 589/2014 e ciascuna l’aliquota deve essere costituita da 15 uova. Per garantire la rappresentatività del campione prelevare 10 campioni elementari da 10 diversi punti dell’allevamento ciascuno costituito da 6 uova.I dieci punti devono essere rappresentativi di tutti i capannoni presenti nell’allevamento. Il campione globale è costituito da tutti i campioni elementari. Dal campione globale occorre costituire 4 aliquote da disporre in sacchetti sigillati secondo lo schema di seguito allegato.Per facilitare la suddivisione del campione globale nelle 4 aliquote è utile disporre le uova in vassoi.

1� campione elementare

2� campione elementare

3� campione elementare

4� campione elementare

5� campione elementare campione globale

6� campione elementare

�� campione elementare

8� campione elementare

9� campione elementare

10� campione elementare

1� aliquota 2� aliquota 3� aliquota 4� aliquota

Page 85: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 89 –

6.� � iele ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------6.�.1 C�� P����� ��T� �� �P����� nell�ambito della tipologia P���� � ���T� �P�� e ��T�� P���

Il prelievo deve essere condotto direttamente dal favo di melario dell’alveare. Contestualmente devono essere identificati con fascette inamovibili almeno 5 telaini di nido dell’alveare campionato e di 1 telaino di nido con miele per tutti gli alveari che, in rapporto alla tabella del PNR, costituiscono il “campione statisticamente significativo” da campionare in caso di positività. L’alveare sottoposto a campionamento e quelli con telaino identificato (che potrebbero essere distrutti in caso di esito sfavorevole) sono posti sotto sequestro e il loro eventuale spostamento potrà avvenire solo previa comunicazione al Servizio �eterinario e in vincolo sanitario. Il verbale di prelievo dovrà contenere anche l’indicazione del numero degli alveari costituenti l’apiario e di quelli contenenti il telaino identificato.Analogamente a quanto previsto in caso di campionamento per ricerca di sostanze vietate o sostanze per cui è previsto un LMR in altre matrici alimentare (vedi cap. 5) si richiama l’attenzione degli operatori sulla corretta informazione agli apicoltori in merito alla necessità di adottare le opportune misure per evitare o limitare i problemi legati al ritiro dei prodotti interessati in caso di non conformità dell’esito costituendo uno specifico lotto di produzione se i melari dell’apiario campionato dovessero essere smielati prima dell’emissione dell’esito delle analisi.In caso di esito favorevole deve essere disposto immediato dissequestro degli alveari. E’ possibile specificare nel verbale di sequestro che gli alveari si intendono dissequestrati al ricevimento di comunicazione scritta di esito favorevole del campione da parte del Servizio �eterinario prelevante.

In considerazione delle peculiari modalità di campionamento della matrice miele e delle procedure sopra esposte si raccomanda di descrivere nel foglio integrativo al verbale di prelievo la modalità di conduzione del campionecome da seguito fac-simile:“Da un apiario costituito da n. XX alveari è stato scelto con modalità casuale un alveare con melario. Dallo stesso è stato prelevato un telaino di melario contenente miele da cui sono state costituite 4 aliquote omogenee di miele in favo. Il prelievo è stato effettuato con l’utilizzo di guanti e bisturi sterili. Nell’alveare sottoposto a campionamento sono stati identificati, con apposizione di fascette inamovibili riportanti la dizione “xxxxxxxx” altri n. 5 (cinque) telaini di nido. Sono stati inoltre identificati con analoghe fascette un telaino di nido da n. XX (xxxx) ulteriori alveari scelti a caso all’interno dell’apiario come da “tabella di numerosità campionaria” allegata al documento di pianificazione PNR nazionale. Gli alveari cosi identificati sono stati posti sotto sequestro”.

6.�.�. C�� P����� ��T� �� �P����� � attivit� conseguenti al riscontro ditrattamenti illeciti � interventi in �P�����

l’intero apiario che ha evidenziato la non conformità è posto sotto sequestro

Page 86: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 90 – Bollettino Ufficiale

eseguire campioni “A SE��I�O DI POSI�I�I��” sui telaini da nido degli alveari precedentemente identificati (“campione statisticamente significativo”)

o Se meno della metà dei campioni ha esito sfavorevole è disposta la distruzione dei telaini (nido e melario) degli alveari risultati positivi.

o Se almeno la metà dei campioni ha esito sfavorevole è disposta la distruzione e dei telaini (nido e melario) di tutti gli alveari dell’apiario

controlli ufficiali supplementari per almeno 12 mesi esteso anche alle aziende collegate

6.�.�. C�� P����� ��T� �� �P����� � attivit� conseguenti al riscontro ditrattamenti illeciti � interventi in L�B���T���� �� �� ��L�TU��

sequestro del miele del lotto proveniente dall’apiario risultato non conforme e attivazione della procedura di ritiro dal mercato nel caso di commercializzazione del prodottose il miele proveniente dall’apiario di cui al risultato positivo è stato miscelato con quello degli altri apiari non si procede ad ulteriori campionamenti (tutto il miele viene destinato a SOA senza ulteriori accertamenti) eseguire campioni “A SE��I�O DI POSI�I�I��” in un lotto di miele proveniente da ciascuno degli altri apiari dello stesso apicoltore se uno o più campioni dei lotti sottoposti a prelievo hanno esito sfavorevole si procede all’esecuzione del campionamento su telaini da nido (“campione statisticamente significativo”) presso gli apiari di origine di ciascun lotto risultato positivo; in caso di positività si procede come indicato al punto 6.9.2.il miele dei lotti con esito sfavorevole deve essere distrutto e, se già commercializzato, ritirato dal mercato.

.6.10 �c�ua di abbeverata, alimenti per animali Le quantità da prelevare per ogni aliquota sono: 500 ml per l'acqua di abbeverata; 500 g per i mangimi; �00 ml per latte ricostituito e brode. Per la ricerca di aflatossina B1 si raccomanda di non effettuare campionamenti di brode ma solo di mangimi.Per le modalità di prelievo si fa riferimento al D.M. 20 aprile 19�8 (Direttiva �6/3�1/CEE) ed al Regolamento (CE) N. 152/2009.---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------Dal 26 agosto 2009 è in applicazione il Reg.(CE) 152/2009, che fissa nuovi metodi di campionamento e d'analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per gli animali, specificatamente per la ricerca nel mangime in granella di Aflatossina B1.Per le modalità di campionamento di mangime in granella si rimanda a quanto specificato nel Piano Regionale Alimentazione Animale 2016.

6.11 �olatili da cortile, conigliLe aliquote delle diverse matrici devono essere costituite dalla quantità in grammi o in millilitri fin qui indicate. Nel prelievo di qualsiasi matrice da piccoli animali si pu� procedere alla costituzione di un pool a partire da diversi animali appartenenti alla stessa partita, fino a raggiungere la quantità necessaria; quindi si esegue una omogeneizzazione

Page 87: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 91 –

del campione cos� composto e successivamente lo si divide in aliquote omogenee. Appare utile puntualizzare il fatto che il campione deve essere costituito dalla matrice prevista dalle tabelle di programmazione e non da carcasse intere.Il campionamento in allevamento potrà prevedere la soppressione di uno o più soggetti in loco per consentire il prelievo delle opportune matrici. Al fine di aumentare la rappresentatività del campione, è possibile prelevare le matrici richieste da un numero di soggetti estrapolato dalla tabella di Numerosità Campionaria.

6.1� ��uini In riferimento alla ricerca di cadmio il campionamento riguarda esclusivamente equini di cui si abbia certezza che siano nati in Italia o allevati in Italia per almenoun anno prima dell’invio al macello; i prelievi devono essere effettuati da animali di oltre due anni. ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

6.1� PCB, dl�PCB e �iossine �composti organoclorurati compresi i PCB� Per la ricerca PCB, dl-PCB e di Diossine verrà effettuato un solo prelievo:---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

A pagina 45 e 46 del documento del Ministero sono indicate le quantità da prelevare in relazione alle tipologie di matrice.�lteriori indicazioni per la ricerca di PCB, diossine e PCB “diossina simili” sono riportate da pagina 42 e 44 del documento del Ministero.

Il verbale di prelievo dovrà indicare nel campo relativo al quesito diagnostico la dizione “composti organoclorurati compresi i PCB” oppure dovranno essere selezionate in corso di preaccettazione tutte le seguenti voci: “Diossine e furani” “Policlorobifenili diossina-li�e” e “Policlorobifenili NDL”

Alla voce “Note dei verbalizzanti” o nel secondo foglio del verbale è necessario inserire le seguenti specifiche:� per i prodotti di origine animale

Metodo di produzioneBiologico Convenzionale Sconosciuto

Modalità di allevamento o Tutte le specie eccetto volatili da cortile e acquacoltura

TransumanteAll’aperto o estensivoStabulato o intensivo Brado e semibrado

o Volatili da cortileAll’aperto Estensivo al copertoRurale

Page 88: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 92 – Bollettino Ufficiale

Rurale in libertào �ova

All’aperto A terra�n gabbia

o AcquacolturaBaciniCanali�abbie�acque recintateStagniVasc�eSistemi a ricircolo

�eriodo di pascolo �latte�Tutto l’anno �rimaveraEstate Mai

- per gli alimenti per animali/mangimi medicati/premiscele per alimenti medicamentosi

metodo di produzioneBiologico Convenzionale Sconosciuto

Si raccomanda l’adozione della esatta nomenclatura sopra riportata�

�er avere un risultato rappresentativo � indispensabile c�e i campioni siano condotti con le modalità previste dal Reg �CE� ����������uesto vale sia per il ��R c�e per eventuali campioni piani�icati nell’ambito dell’ E�TRA ��R�

Prelievi su animali della specie bovina, equina, ovicaprina, suina, volatili da cortile e conigli �l regolamento prevede il prelievo di un campione globale costituito da pi� campioni elementari�l peso del campione globale c�e raggruppa tutti i campioni elementari � di almeno � �g�� campioni elementari devono essere di peso simile� Ciascun campione elementare deve pesare almeno ��� grammi��l numero minimo di campioni elementari da prelevare da una partita � speci�icato nella tabella � del reg �CE� ��������

Numero di unità nella partita Numero di unità da prelevareda � a �� Almeno � unità

da �� a ��� �� circa� almeno � unità� ��� �� circa� massimo �� unità

Page 89: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 93 –

�er il campionamento di animali della specie bovina� equina� ovicaprina� suina� volatili da cortile e conigli si considera c�e ogni lotto sia composto da uno o pi� animali provenienti dallo stesso allevamento� allevati nelle medesime condizione �speci�icatamente in ri�erimento all’alimentazione���gni animale � considerato come una unità del lotto��er esempio� nel caso di un allevamento c�e invia � bovini al macello ��unità c�e costituiscono il lotto� il prelievo sarà e��ettuato su un solo animale �una unità� e costituito da un solo campione elementare di un peso minimo di � �g��el caso di un allevamento c�e invia ����� polli al macello ������ unità c�e costituiscono il lotto�� il prelievo di muscolo sarà e��ettuato su �� polli e il campione globale sarà quindi costituito da �� campioni elementari�

�ovaSi �accia ri�erimento a quanto previsto al cap� ���

�atte�el caso di latte la partita viene accuratamente mescolata� per quanto possibile� e nella misura in cui la qualità del prodotto non viene alterata� manualmente o con mezzi meccanici immediatamente prima del prelievo� �n tal caso i contaminanti si considerano distribuiti in modo omogeneo all�interno della partita� � quindi su��iciente prelevare tre campioni elementari da una partita per �ormare il campione globale di � �g�

�cquacoltura �anguille� �el settore dell’acquacoltura il campione� nelle specie eurialine� va eseguito nelleanguille� �l numero di campioni elementari da prelevare dalla partita � indicato nella tabella � Reg� �CE� ����������l peso del campione globale c�e raggruppa tutti i campioni elementari � di almeno � �g�Se la partita da cui � prelevato il campione � costituita da pesci di piccole dimensioni �di peso in�eriore a � �g circa�� il pesce intero � prelevato come campione elementare per �ormare il campione globale� Se il campione globale c�e ne risulta pesa pi� di � �g� i campioni elementari possono essere costituiti dalla parte centrale� del peso di almeno ��� grammi� dei pesci c�e �ormano il campione globale� �a parte intera cui si applica il livello massimo � utilizzata per l�omogeneizzazione del campione� �a parte centrale del pesce � quella in cui si trova il centro di gravità� c�e nella maggior parte dei casi si situa in corrispondenza della pinna dorsale �se il pesce ne � provvisto� o a uguale distanza dall�apertura branc�iale e dall�ano�Tenuto conto c�e le vasc�e contengono circa �� q�li di pesce �cio� ����� �g� in base alla tabella andrebbero prelevati minimo �� campioni elementari� �er quanto non precisato �are ri�erimento al Reg��CE� ���������

���� �ortisonici Si rammenta c�e i cortisonici sono migrati dal gruppo A� al gruppo B��� si sottolinea c�e l’utilizzo di cortisonici a �ini o condizioni diverse da quelli previsti dalle vigenti disposizioni� quali ad esempio l’assenza di prescrizione� l’assenza di

Page 90: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 94 – Bollettino Ufficiale

registrazione nel registro dei trattamenti� la mancanza dell’annotazione del veterinario responsabile sul registro di scorta in caso di trattamento� con�igura un trattamento illecito��a voce cortisonici comprende anc�e sostanze autorizzate per le quali � previsto un �MR���������������������������������omissis��������������������������������������������������������������������������������esito del sopralluogo deve essere sempre documentato e registrato in ���� ���������������������������������omissis�������������������������������������������������������������������������������’esito della �armacosorveglianza dovrà documentare e speci�icare in dettaglio i seguenti aspetti relativi al capo sottoposto a campionamento�� prescrizione del trattamento� registrazione del trattamento entro i �� giorni precedenti il campionamento� rispetto dei tempi di sospensione

���� �lenbuterolo, �lenbuterolo-simili, �albutamolo-simili,�n caso di campionamento su sospetto o a seguito di positività, campionare il pelo per ricerca di clenbuterolo�simili e il bulbo oculare per la ricerca di clenbuterolo�simili o salbutamolo�simili��a piani�icazione prevede il prelievo di campioni �inalizzati alla ricerca di - ���N�������� �clenbuterolo� - ���N�������� ��� ����bromobuterolo� clenbuterolo� idrossimetilclenbuterolo� mabuterolo� mapenterolo� metilclenbuterolo� - �������� ��� ��� ����iso�isuprina� ractopamina� salbutamolo� terbutalina�� �gni qualvolta viene condotta la ricerca delle molecole sopra riportate, a causa delle caratteristic�e dei �it di analisi in uso dall�������, � indispensabile speci�icare sul verbale di prelievo la ricerca di ����� ����N���������������������������������������omissis��������������������������������������������������������������������������������esito del sopralluogo deve essere sempre documentato e registrato in ����� �’esito della �armacosorveglianza deve essere comunicato al SERV��� VETER��AR�c�e �a e��ettuato il prelievo entro � giorni dalla data del sopralluogo��’esito della �armacosorveglianza dovrà documentare e speci�icare in dettaglio i seguenti aspetti relativi al capo sottoposto a campionamento�� prescrizione del trattamento� registrazione del trattamento entro i �� giorni precedenti il campionamento� rispetto dei tempi di sospensione

���� �occidiostatici �a piani�icazione prevede il prelievo di campioni �inalizzati alla ricerca di - N��������N� �gruppo coccidiostatici� - ����N���N� �gruppo coccidiostatici� - ��������������� ��N����� �diclazuril� lasalocid� maduramicina� monensin� narasin� salinomicina� �gni qualvolta viene condotta la ricerca delle molecole sopra riportate, a causa delle caratteristic�e del metodo analitico in uso dall�������, � indispensabile speci�icare sul verbale di prelievo la ricerca di ������������������

Page 91: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 95 –

���� � acrolidi �a piani�icazione del ��R prevede la ricerca di diverse molecole appartenenti al gruppo di macrolidi�- eritromicina, �osamicina, spiramicina, tilmicosina, tilosina �muscolo bovini e volatili da cortile� uova� � tilosina �miele�

�gni qualvolta viene condotta la ricerca delle molecole sopra riportate, a causa delle caratteristic�e del metodo analitico in uso dall�������, � indispensabile speci�icare sul verbale di prelievo la ricerca di �� ����������

���� �� beta-estradiolo, progesterone e testosterone Si ricorda c�e deve essere prelevato un unico campione per le ricerc�e di �� beta�estradiolo� progesterone e testosterone e c�e ogni aliquota di siero deve essere di almeno �� ml�

���� �� Nortestosterone nei bovini �l campionamento va e��ettuato esclusivamente nei vitelloni masc�i� pena la non idoneità del campione stesso�

���� �teroidi�a piani�icazione prevede il prelievo di urine per la ricerca di - ���N����N� � � ��������� ����al�a�trenbolone� ���beta�trenbolone� - N������������N� ����al�a����nortestosterone� ���beta����nortestosterone� �gni qualvolta viene condotta la ricerca delle molecole sopra riportate, a causa delle caratteristic�e del metodo analitico in uso dall�������, � indispensabile speci�icare sul verbale di prelievo la ricerca di �����������

���� �oldenone nei bovini�n merito al prelievo di urine per la ricerca di al�a e beta boldenone nei bovini si rimanda a quanto indicato a pag� �� del documento del Ministero c�e� in particolare dispone c�e�- all'atto del prelievo di urine si devono evitare le contaminazioni crociate e

qualsiasi altra forma di contaminazione. I campioni, prontamente congelati con opportuni sistemi, devono essere trasferiti al laboratorio nel più breve tempo possibile, al fine di evitare l'idrolisi dei coniugati con conseguenti false negatività. I campioni che non rispondono a quanto indicato circa la conservazione saranno respinti dal laboratorio di analisi;

- le procedure legate al trattamento illecito scattano per la presenza di beta-boldenone coniugato, mentre la sola presenza di alfa-boldenone coniugato >2 ppb è da considerarsi come un sospetto di trattamento illecito con conseguente disposizione di approfondimento delle indagini.

L’approfondimento delle indagini, consiste almeno in:immediato sopralluogo presso l’allevamento interessato al fine di verificare la presenza e/o l’utilizzo di sostanze e/o prodotti il cui uso è vietato o eventuali trattamenti illeciti (per specie, categoria e/o modalità di somministrazione) con sostanze e/o prodotti autorizzati

Page 92: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 96 – Bollettino Ufficiale

ulteriori campionamenti (tipo di piano: sospetto, tipologia di campionamento: clinico-anamnestico) disposti direttamente in allevamento o, previo accordi con il �ervizio �eterinario competente, in occasione dell’invio al macello di animali appartenenti all’allevamento interessato.

6.22 Antibiotici La dizione generica �antibiotici� raggruppa le seguenti classi di sostanze: tetracicline, penicilline, e chinolonici. �olo nel caso delle ricerche sul latte il test utilizzato per lo screening non consente la determinazione dei chinolonici.

6.23 Zeranolo e metaboliti Il Laboratorio �uropeo di �iferimento, �I�IL�, ha chiarito che attualmente non esiste la possibilità di dare un’indicazione definitiva in merito alla valutazione di conformità per la presenza di lattoni dell’acido resorcilico, tenuto conto della eventuale presenza di sostanze contaminanti involontarie (micotossine). �ertanto, in attesa di una decisione comunitaria, si conferma l’interpretazione del dato analitico come da pubblicazione in allegata al presente piano: �Prevalence of zeranolo, taleranol and Fusarium spp. Toxins in urine: implications for tha control of zeranol abuse in the Europea Union���ood �dditives and �ontaminants, vol. 2�, n. � (�eptember 2���) �pp ���-���.

�i rammenta che la ricerca di �eranolo e metaboliti pu� dare luogo a tre tipologie di risultato. 1)CONFORME. ������� zeranolo o taleranolo � �������� metaboliti tossine di fusarium . �a segnalato al �ervizio �eterinario di competenza per allevamento per fare accertamenti sui mangimi (inserire in applicativo �estione �� ��� come �conforme�)

2) NON CONFORME: �������� zeranolo o taleranolo � ������� metaboliti tossine fusarium. �i tratta di trattamento illecito, vanno allegati i questionari e adottati tutti gli interventi previsti in caso di tratt illecito. (inserire in applicativo �estione �� ��� come �non conforme� e compilare i questionari sulle attività conseguenti)

3) DUBBIO: �������� di zeranolo o taleranolo � �������� metaboliti tossine fusarium. In questo caso occorre valutare se l’esito è connesso a un trattamento illecito o alla produzione di metaboliti di tossine di fusarium. � tale scopo è necessario fare riferimento al diagramma di cui alla pubblicazione sopra citata eche sarà allegato al rapporto di prova dal laboratorio di analisi, evidenziante il confronto tra il log �� della somma �eranolo��aleranolo e il log �� della somma dei metaboliti della tossina di fusarium (�earalenone � �earalanone � alfa zearalenolo � �eta zearalenolo).a) �e l'intersezione dei valori si posiziona all'esterno delle parallele del diagrammasi tratta di trattamento illecito (vedi punto 2) e quindi ��,b) �e l'intersezione dei valori si posiziona all'interno delle parallele del diagramma è un esito conforme dovuto alla presenza a metaboliti di tossine di fusarium (vedi punto �). In questo caso non deve essere compilato il questionario sulle attività conseguenti.---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

Page 93: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 97 –

�i raccomanda infine agli operatori addetti all'attività di campionamento nell'ambito del �iano �azionale �esidui di mangime finalizzato alla ricerca di �����L�����, di specificare nel campo ����� ��L �����LI�������, al fine di semplificare la valutazione del risultato del rapporto di prova, la classificazione della matrice coerentemente alla �accomandazione (��) 2���/��� in una delle seguente tipologie:

materia prima per mangime mangime complementare e completo

6.2� �empi di analisi �el caso in cui sia stato disposto il sequestro cautelativo, i tempi di analisi non dovrebbero superare i �� giorni lavorativi dalla consegna del campione al laboratorio compente per territorio.�er le sostanze appartenenti alla categoria �, i tempi analitici non devono superare i �� giorni lavorativi, ad eccezione di quei campioni che necessitano il trasferimento ad altro laboratorio.

� NON ACCE��AZIONE DI CAM�IONI

L’IZ�non accetta campioni nei seguenti casi:utilizzo del verbale di prelievo diverso da quello allegato al presente piano;verbale di prelievo parzialmente e/o non correttamente compilato inclusa la mancanza della indicazione del tipo di piano� �I���

������I��� �������� con l’indicazione della tipologia di campionamento: � I���� � �LI�I��/���� ����I�� - � ����I�� �I ���I�I�I��’;

assenza e/o non corretto utilizzo dei sigilli; matrici prelevate diverse da quelle indicata dal ��� per l’analisi richiesta (salvo preventivo accordo con il laboratorio);utilizzo di contenitori non idonei. Il campione deve pervenire al laboratorio inidonei contenitori (soprattutto per i campioni liquidi), integri e chiaramente identificabili, nonch� correttamente conservati; per i campioni liquidi utilizzare contenitori in plastica rigida (tipo quelli per uso alimentare) a doppio tappo (assolutamente non utilizzare sacchetti di plastica n� contenitori usualmente destinati al prelievo delle urine umane) mentre per gli organi, i tessuti edibili e i mangimi solidi utilizzare sacchetti di plastica impermeabile. � tale proposito si richiama quanto prescritto nel paragrafo �contenitori e sigilli� a pag. 2� del documento del � inistero;numero di aliquote non conforme;prelievo e��ettuato da pi� di due giorni lavorativi precedenti l�accetta�ionepresso la sede dell�IZ��ER competente per territorio; La non idoneità del campione va dichiarata anche nel caso in cui in un campione regolarmente accettato si dimostri, all’atto della lavorazione, la non idoneità all’accertamento analitico per cause chiaramente imputabili a un errato campionamento.

Page 94: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 98 – Bollettino Ufficiale

��IZ� segnala la non accetta�ione del campione al �ervizio �eterinario di competenza e alla scrivente �.�. della �egione riportando tutte le indicazioni necessarie per la completa individuazione del campione. In caso di respingimento del campione il �ervizio �eterinario dovrà ripetere il prelievo.

� RI�CON�RO DI NON CONFORMI�A�

�.1 �ivello minimo di presta�ione analitica� MR�� �limiti �issati per alcune sostan�e vietate) e �MR �limite massimo residui)Le tabelle di programmazione del documento ministeriale riportano le sostanze da ricercare, le matrici da prelevare, i metodi di screening e di conferma, il livello minimo di prestazione analitica / limite di rilevabilità e il limite d'azione.

Il livello minimo �screening) � limite di rilevabilità indicato nelle tabelle corrisponde ai valori proposti dai Laboratori �omunitari di �iferimento o ai valori di cc-beta (questi ultimi rappresentano il limite di rilevazione del metodo analitico) dei metodi di screening disponibili a livello nazionale. �appresenta quindi la concentrazione minima che tutti i laboratori devono essere in grado di evidenziare per poter procedere alle analisi richieste.

�er le ricerche di �ulfamidici, �etracicline, �treptomicina e �ilosina nel miele è stato fissato un limite d’azione di �.� �g/�g.

�.2 �estione delle non con�ormità �utti i dati relativi ai campioni non conformi e alla gestione dei provvedimenti conseguenti sono registrati dai �ervizi �eterinari coinvolti nell’applicativo informatico ���� ����I��� ���.

��IZ��ER segnala immediatamente al �ervi�io �eterinario che ha effettuato il prelievo l�esito di non con�ormità�

dell’esame di screening in caso di cloram�enicolo e cortisonicidell’esame di conferma dell’esito di screening in caso di superamento dei �MR �issati per i �armaci.

---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------Le linee guida applicative del �.Lvo ���/2��� (nota ministeriale ���� del ��/��/2���) prevedono che debba essere avviato con immediatezza il procedimento per contestare agli interessati le relative violazioni amministrativee/o penali. �ono fatte salve le integrazioni esplicative trasmesse con nota pr. 2���� del 2�/��/2���.�el caso sia presentata l’istanza di revisione i termini di pagamento in misura ridotta delle sanzioni amministrative pecuniarie, c�e devono comunque essere contestate ai trasgressori entro i previsti �� giorni dalla comunica�ione dell�esito delle analisi di prima istan�a, decorrono dalla data di notifica agli interessati del risultato dell'analisi di revisione (ovviamente solo in caso di riconferma della positività).�opia della documentazione inerente la contestazione delle sanzioni deve essere inserita nell’applicativo in �Modello A � �estione Allegati�. ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

Page 95: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 99 –

�ipologia di riscontro �tabilimento di macella�ione o di produ�ione�tras�orma�ione

Allevamento di origine

�iscontro di trattamento illecito

accertamenti previsti al cap. �.�/�.� e �.� delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. �.� delle Linee guida

accertamenti previsti al cap. �.� e �.� delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. �.� delle Linee guida

�iscontro di residui a livelli superiori agli L� �

accertamenti previsti al cap. �.�/�.� e �.2 delle Lineeguidaprovvedimenti previsti al cap. �.2 delle Linee guida

�ccertamenti previsti al cap. �.� e �.2 delle Linee guida provvedimenti previsti al cap. �.2 delle Linee guida

�iscontro di residui a livelli inferiori agli L� �

accertamenti previsti al cap. �.�/�.� delle Linee guida

accertamenti previsti al cap. �.� e �.� delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. �.� delle Linee guida

�iscontro di sostanze della categoria � o della categoria � non consentite nella specie su cui è stato effettuato il controllo (escluso il caso di riscontro di cortisonici o -agonisti)

accertamenti previsti al cap. 3.4/3.5 e 6.4 delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. 6.4 delle Linee guida

accertamenti previsti al cap. 3.3 e 6.4 delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. 6.4 delle Linee guida

Riscontro di sostanze della categoria A o B contenute anche in farmaci autorizzati (cortisonici e -agonisti)

accertamenti previsti al cap. 3.4/3.5 e 6.5 delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. 6.5 delle Linee guida

accertamenti previsti al cap. 3.3 e 6.5 delle Lineeguidaprovvedimenti previsti al cap. 6.5 delle Linee guida

Riscontro di sostanze della categoria A o della categoria B, non consentite nella specie su cui è stato effettuato il controllo, in campioni prelevati da mangimi o acqua di abbeverata

-----------------------------------------------

accertamenti previsti al cap. 3.3 e 6.6 delle Linee guidaprovvedimenti previsti al cap. 6.6 delle Linee guida

8.3 Flussi informativi a seguito di non conformità riscontrata allo stabilimento di macellazione o produzione/trasformazioneSoggetti Tempistica Descrizione attività SezioneServizio Veterinario che

---omissis-------- Inserisce i dati del rdp e informazioni relative alla ditta

Modello A

Page 96: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 100 – Bollettino Ufficiale

ha effettuato il campionamento

dove è stato effettuato il prelievoAllega i documenti previsti (mod 4, rdp, verbale di prelievo, I�A)

---omissis-------- Inserisce informazioni relative alle verifiche svolte presso il macello o lo stabilimento dove è stato effettuato il prelievo

Modello �

Servizio Veterinario competente per l�allevamento

---omissis-------- Inserisce informazioni inerenti l�allevamento di origine e gli allevamenti collegati

Modello B

---omissis-------- Inserisce i risultati delle verifiche svolte e i provvedimenti adottati

Modello �

8.� Flussi informativi a seguito di non conformità riscontrata in allevamento

Soggetti Tempistica Descrizione attività SezioneServizio Veterinario competente per l�allevamento

---omissis-------- Inserisce i dati del rdp e informazioni relative alla ditta dove è stato effettuato il prelievo

Modello A

Allega i documenti previsti (rdp, verbale di prelievo)

---omissis-------- Inserisce informazioni inerenti gli allevamenti collegati nel caso di positivit� per sostanze vietate

Modello B

---omissis-------- Inserisce i risultati delle verifiche svolte e i provvedimenti adottati

Modello �

8.� �ntensificazione dei controlliIl Servizio Veterinario competente sottopone immediatamente a controlli ai sensi dell�art.�6 del d.lgs �5�/���6 gli allevamenti e gli stabilimenti di cui ai punti �.3 e �.4.

Il d.lgs �5�/���6 prevede, inoltre, che�A) in caso di infrazioni ripetute al rispetto dei limiti massimi di residui, il Servizio Veterinario assicuri modalit� pi� intense e rigorose di controllo degli animali e dei prodotti dell�azienda e/o dello stabilimento in questione e di quelli funzionalmente collegati per un periodo di almeno sei mesi�

B) in caso di trattamento illecito il Servizio Veterinario, per un periodo successivo di almeno dodici mesi, sottoponga gli allevamenti e gli stabilimenti di cui ai punti �.3 e �.4 a controlli con modalit� pi� intense e rigorose.

Page 97: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 101 –

Resta inteso che qualora dagli accertamenti effettuati dovessero emergere irregolarit� si dovr� procedere secondo le indicazioni di cui al precedente punto �.4.---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------8.� �ecupero delle spese Si ricorda che in caso di conferma di trattamento illecito e/o di trattamento autorizzato ma con mancato rispetto dei tempi di sospensione, ai sensi dell�art. 3� del d.lgs �5�/���6, tutte le spese per gli accertamenti derivanti dall�applicazione degli artt. ��, ��, ��, �3, �4, �5, �6 del decreto medesimo, nonch� le spese per il trasporto, la macellazione e la distruzione coattiva degli animali e dei prodotti animali sono a carico del trasgressore. �er consentire all�I�S di recuperare le spese sostenute per gli accertamenti analitici è necessario che sul verbale di prelievo di eventuali campioni effettuati sia nell�azienda nella quale si è avuta la conferma del trattamento illecito e/o di trattamento autorizzato ma con mancato rispetto dei tempi di sospensione sia nelle aziende collegate a quest�ultima, venga riportato in modo chiaramente leggibile che trattasi di campioni effettuati a seguito di conferma di trattamento illecito e/o di trattamento autorizzato ma con mancato rispetto dei tempi di sospensione. Sul verbale � obbligatorio riportare i dati fiscali e l�esatto indirizzo del destinatario della fattura.In caso di riscontro di non conformit� di un campione prelevato in 4/5 aliquote o in � aliquote nel caso di bulbi oculari e tiroide e qualora non sia stato disposto preventivamente il sequestro o non sia stata concordata con la ditta una modalit� di gestione alternativa delle carcasse oggetto di prelievo dovranno essere verificate, dopo la conferma dell�esito dell�esame di screening�- le procedure previste dalla �itta per la rintracciabilit� e il ritiro del prodotto ai sensi del Regolamento �� ���/�����- le procedure di autocontrollo adottate dall�impianto ai sensi dell�art. �4 del d.lgs�5�/���6 e gli eventuali provvedimenti adottati dalla ditta a seguito della non conformit� rilevata.�el caso in cui la ditta provveda alla conservazione del prodotto campionato fino a esito dell�analisi tale circostanza dovr� essere indicata nel verbale di prelievo. In riferimento al recupero delle spese a seguito del riscontro di non conformit� si richiama a quanto dettagliato al cap. �.� e all�Allegato VIII delle Linee guida applicative del �.L.vo �5�/���6.

� ��� ����������

�.� Flussi di comunicazione In caso di riscontro di campione non conforme il laboratorio dell�I�S che ha effettuato l�analisi (sia la sede centrale che le sezioni provinciali) comunica immediatamente tutte le informazioni previste a�

Ministero della Salute �.�. Veterinaria della Regione Lombardia (pnr�regione.lombardia.it) Referente ��R del Servizio Veterinario che ha eseguito il prelievo �ipartimento di �revenzione Veterinario prelevante.

---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

Page 98: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 102 – Bollettino Ufficiale

�er quanto concerne l�identificazione dell�autorit� competente alla contestazione dei provvedimenti si fa riferimento a quanto descritto nel cap. �.� delle Linee �uida applicative del �.Lvo �5�/���6

�.� �omunicazioni in caso di riscontro di non conformità �el caso di riscontro di presenza di sostanze inibenti anche se non è stata ancora effettuata l�individuazione della specifica sostanza e la determinazione del rispetto degli eventuali LMR il laboratorio deve dare comunicazione al �ipartimento di �revenzione Veterinario dove è stato effettuato il campionamento. �uesto consentir� di effettuare in allevamento gli accertamenti previsti con particolare riferimento alle verifiche sul corretto utilizzo del farmaco veterinario.�el caso in cui la specifica sostanza inibente non venga individuata o venga individuata in concentrazione inferiore al LMR il laboratorio dovr� darne comunicazione al �ipartimento di �revenzione Veterinario dove è stato effettuato il campionamento.

Solo nel caso in cui sia rilevato un superamento del �� � il laboratorio metterà in atto �uanto previsto al punto �.�

�.3 �elazione annuale Il referente del ��R predispone una relazione finale circa l�attivit� svolta nel ���6 mettendo in evidenza eventuali criticit� e problematiche emerse� il responsabile del �ipartimento di �revenzione Veterinario trasmetter� tale relazione a questa �.�. entro il �� marzo ����.

�.� �uestionari sulle attività conseguenti a non conformità �er tutti i casi di non conformit� i �ipartimenti di �revenzione Veterinari non appena in possesso di tutte le informazioni richieste e comunque entro il�� ��/��/���� per le non conformità riscontrate nel primo semestre � ��/��/���� per le non conformità riscontrate nel secondo semestre devono firmare e allegare nell�applicativo in �� odello � � �estione �llegati� iquestionari sulle attivit� conseguenti a non conformit�, di cui a pag. 3� e 3� deldocumento del Ministero. �� ������� � ������

�ella tabella� inviata esclusivamente tramite posta elettronica, sono ripartiti iprelievi da effettuare per ciascun Dipartimento di �revenzione �eterinario. �gni Servizio Veterinario provvede a pianificare la distribuzione dei prelievi assegnati nel corso dell�anno, tale pianificazione andr� trasmessa entro il mese di gennaio p.v. all�I�SL�R di Brescia al fine di consentire una migliore operativit� del laboratorio. Il �eferente del ��� deve essere messo nelle condizioni di poter dare adeguate indicazioni e informazioni a tutti gli operatori del territorio che sono incaricati dell�attuazione del �iano (Veterinari �fficiali e �ecnici di igiene) e di poter ricevere tutti i dati relativi alla sua attuazione. Le matrici da campionare e le ricerche da effettuare nell�ambito del �iano devono essere esclusivamente quelle indicate. Si raccomanda di segnalare tempestivamente alla scrivente �.�. regionale l�eventuale impossibilit� a

Page 99: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 103 –

effettuare tutti i campionamenti assegnati per mancanza di allevamenti o per diminuzione del numero delle macellazioni nel territorio di competenza.---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------�� ���S��T���

I dati relativi ai campioni analizzati e ai risultati della prove vengono inseriti nella banca dati nazionale per i residui (�SIS/��R) a cura dell�I�S della Lombardia e dell��milia Romagna.Il controllo del dato cos� inserito è effettuato dalla scrivente �.�.�uesta �.�. dovr� pertanto validare� - entro il 31 luglio 2016 tutti i dati relativi al primo semestre 2016- entro il 28 febbraio 2017 tutti i dati relativi al 2016. Tale procedura richiede la garanzia di una precisa compilazione del verbale di prelievo. Si sottolinea che alla attuazione del PNR sono collegati i seguenti obiettivi il cui rispetto è vincolante:

CRITERIO RISULTATOPercentuale dei campioni analizzati su totale dei campioni programmati PIANO NAZIONALE RESIDUI (farmaci e contaminanti negli alimenti di origine animale) - Decreto legislativo 158/2006 (CRITERIO L.E.A) N° campioni analizzati x 100N° campioni programmati

> 98%

Percentuale dei questionari sulle attività conseguenti a non conformità inseriti in NSIS/PNR rispetto al totale delle non conformità riscontrate (CRITERIO L.E.A.)N° questionari sulle attività conseguenti a NC trasmessi x 100N° totale NC

> 90%

Percentuale di referti rilasciati dal laboratorio entro i tempi indicati dal PNR 2014 per Sostanze di categoria A (10 gg lavorativi) e per le sostanze di categoria B (30 gg lavorativi) (CRITERIO L.E.A.) N° referti rilasciati entro i tempi indicati per ogni categoria x 100N° totale referti rilasciati per ogni categoria

> 40%

Preaccettazione dei campioni eseguiti

N° conferimenti preaccettati x 100N° conferimenti totali

> 90%

12 CRITERI DI CAMPIONAMENTO MIRATO

---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

Page 100: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 104 – Bollettino Ufficiale

1� MONITORA��IO MEDIANTE TEST ISTOLO�ICO

1�.1. O�������� � ��� ��� Evidenziare alterazioni anatomopatologiche e istologiche in organi bersaglio

di bovini regolarmente macellati riconducibili all�impiego illecito di promotori della crescita.

Il test è esclusivamente un sistema integrativo al controllo ufficiale per evidenziare allevamenti a rischio verso cui condurre successivamente campioni nell�ambito del �������� ���� ������ ������������ � ����� �������� �� ��������� e non sostituisce il controllo chimico-fisico� che resta attualmente l�unico metodo avente validità giuridico-legale nell�ambito del PNR.

Il test non rappresenta pertanto il prelievo ufficiale descritto all�art. 20 del D.lgs 158/2006.

1�.2 A��� �� ���������� ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------1�.� P�������� ���������

L�attività di campionamento deve essere condotta dai �eterinari Ufficiali operanti presso gli impianti di macellazione identificati nella TA�ELLA 1 della presente nota.

1�.� P������ � ������ � ���������� ��� ��� ������ ���� L�attività di campionamento ������� ��� �1 ������� 2�1� � ���� ���� �����

����� �� �1 ����� ��� 2�1�� deve essere ����������� �� ������� ���� ��� ����� ��������� e deve essere eseguita per il numero di partite e negli impianti individuati nell�A������� � (Tabella distribuzione campionamenti istologici) della presente nota.

Ogni variazione rispetto a quanto programmato deve essere preventivamente concordata con la scrivente U.O.

Per partita si intende un gruppo di animali appartenenti alla stessa categoria (bovini maschi di età inferiore a 9 mesi o bovini maschi di età compresa tra 9 e 24 mesi) provenienti dallo stesso allevamento e inviati contemporaneamente ad un impianto di macellazione.

La scelta della partita da campionare non deve essere determinata da valutazioni anamnestiche ma da un criterio di casualità.

Nel caso si evidenziassero all�esame ante o post mortem elementi riconducibili ad un trattamento con anabolizzanti la partita in questione non deve essere campionata nell�ambito del presente piano ma nell�ambito del PNR SOSPETTO CLINICO ANA� NESTICO conducendo le specifiche ricerche di tipo chimico� disponendo un sequestro cautelativo e adottando quanto previsto dall�art. 26 del D.lgs. 158/2006.

Si rileva comunque l�opportunità di fare un campione istologico del soggetto che presenta le alterazioni sopradescritte utilizzando le modalità previste nel presente capitolo. In questo caso si sottolinea l�importanza di darne comunicazione al laboratorio di analisi� di evidenziare adeguatamente che trattasi di campione condotto al di fuori del Piano Istologico e utilizzare SC�EDE PRELIE�O prive di numerazione della partita riportando la dicitura �E�TRA� seguita dal numero di verbale del veterinario prelevatore al posto del numero di partita.

Page 101: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 105 –

Nell�ambito di ogni partita il numero di soggetti da sottoporre a campionamento va calcolato sulla base della numerosità della stessa (vedi tab. 2 nota del � inistero)� qualora la partita fosse costituita di vitelloni di entrambi i sessi� la numerosità va calcolata sulla base dei soli soggetti maschi.

Per ogni soggetto campionato devono essere prelevate tutte le ghiandole citate nelle schede PRELIE�O CA� PIONI ISTOLO�ICI.

Le schede PRELIE�O CA� PIONI ISTOLO�ICI� già identificate con il numero di partita� saranno fornite dalla scrivente U.O. al Servizio �eterinario sede degli impianti di macellazione selezionati.

I campioni appartenenti alla stessa partita (da 1 a max 7 in funzione della numerosità dei capi) saranno scortati da una o pi� SC�EDE PRELIE�O CA� PIONI ISTOLO�ICI riportanti lo stesso numero identificativo di partita.

In ogni contenitore devono essere presenti solo organi appartenenti allo stesso soggetto.

1�.� M�������� �� ��� ������ ���� Il campionamento deve essere conferito mediante contenitore sigillato

idoneo al trasporto di liquidi da 250/500 cc in cui i campioni istologici sono immersi in formalina tamponata al 10%. Per consentire una idonea conservazione del campione si raccomanda che il rapporto volumetrico massa solida/liquido sia almeno 1/6.

Affinch� la fissazione del campione istologico possa risultare ottimale è indispensabile che lo stesso non abbia un eccessivo spessore.

La formalina tamponata al 10% sarà fornita dalle sezioni periferiche dell�IZS ai Servizi �eterinari su specifica richiesta.

1�.� C������� ���� ��� ��� ����� Il campione deve essere conferito alla SEDE DI � ILANO DELL� I.Z.S.L.E.R. -

LABORATORIO DI ISTOLO�IA tramite le Sezioni territorialmente competenti scortato dalla scheda PRELIE�O CA� PIONI ISTOLO�ICI.

Per consentire una idonea fissazione non conservare il contenitore contenente la formalina e il campione a temperatura di refrigerazione o congelamento.

Si raccomanda la scrupolosa e completa compilazione della scheda di prelievo anche per quanto riguarda i dati inerenti gli esiti della visita post mortem. I� ���� �� NON IDONEITA� ��� ��� ����� � �� ASSEN�A �� ������ ��������� ��� ��� ������ ���� �� ��� ����� ��� � �������� ������ �������� �� �������� �� �������� �� �������� �������.

1�.� T������� ����������� La metodica prevista per l�esame dei campioni consiste nella fissazione degli

organi in formalina tamponata al 10% per almeno 24 ore� inclusione in paraffina� sezione al microtomo (spessore pari a 4/5 micron) e colorazione con ematossilina-eosina.

Si sottolinea che l�esame istologico richiede 7/10 giorni di lavorazione.

Page 102: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 106 – Bollettino Ufficiale

1�.� P�������� �� �������� ����� ����� �� ����������� Il laboratorio diagnostico notifica gli esiti analitici ai Servizi �eterinari che

hanno effettuato il prelievo utilizzando il sistema informatico� nel rapporto di prova gli esiti saranno codificati� relativamente alle diverse molecole� come NON SOSPETTI o SOSPETTI per cortisonici� tireostatici e per steroidi sessuali.

In caso di esito sospetto copia del rapporto di prova è inviata� mediante posta elettronica� al Referente PNR e alla scrivente U.O. al seguente indirizzo: pnr�regione.lombardia.it

I laboratori non emetteranno il rapporto di prova relativamente ai controlli per i beta agonisti. L�eventuale assenza di cresta tracheale deve essere comunicata alla scrivente U.O. e registrata dal �eterinario Ufficiale nella �SC�EDA PRELIE�O CA� PIONI ISTOLO�ICI�.

1�.� A����� ����������� �� ESITO SOSPETTO � PARTITA SOSPETTA Non costituendo attività del controllo descritto all�art. 20 del d.lgs 158/2006

l�esito di alterazioni anatomo-istologiche sospette non comporta la conduzione degli interventi descritti all�articolo 21 dello stesso D.lgs. ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------1�.�.1 E���� SOSPETTO ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------1�.�.2 P������ SOSPETTA ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------1�.1� R�����������

Per ogni caso sospetto il Servizio �eterinario che ha effettuato il campionamento trasmette il M������ A�IST debitamente compilato alla scrivente U.O. Regionale e al Servizio �eterinario competente per l’allevamento di provenienza dei capi (solo se situata in Regione Lombardia) allegando copia del verbale di prelievo� del rapporto di prova e del modello 4 di accompagnamento dell�animale al macello. ---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

Per consentire un�adeguata valutazioni delle irregolarità� si richiede indicare nel questionario ministeriale se le positività evidenziate al controllo chimico derivano da pregresse segnalazioni di non conformità rilevate al test istologico.---------------------------------omissis------------------------------------------------------------------------------

1�.11 ���� ������ ����� ��������� Il Referente PNR dovrà condurre momenti di formazione nei confronti dei

�eterinari Ufficiali addetti al controllo degli allevamenti per l�adozione degli interventi conseguenti al riscontro di esiti sospetti.

Per tutto quanto non specificato si fa riferimento al documento di programmazione ministeriale e alle Linee �uida applicative del D.Lvo 158/2006 (nota ministeriale pr. n. 7835 del 04/03/2013) integrato dalla nota esplicativa pr. 29375 del 29/08/2014.

A��������1. Linee guida applicative del D.Lvo 158/2006 (nota ministeriale 7835 del

04/03/2013)2. Nota esplicativa pr. 29375 del 29/08/2014

Page 103: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 107 –

3. Piano Nazionale Residui 20164. � odello �erbale di prelievo5. Schede di prelievo piano istologico6. �uestionari � inistero (parte prima e seconda)7. Pubblicazione: �Prevalence of zeranolo� taleranol and �usarium spp. Toxins in

urine: implications for tha control of zeranol abuse in the Europea Union� � �ood Additives and Contaminants� vol. 21� n. 9 (September 2004) �pp 833-839

8. Criteri di campionamento mirato 9. Tabella distribuzione campionamenti istologici10.� odelli sospetti istologici (A� D)11.Prospetto distribuzione suini (lattonzoli/scrofe)

Page 104: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 108 – Bollettino Ufficiale

B9 - ATTIVITA’EXTRA PIANO PER LA RICERCA DEI RESIDUI NEGLI ALIMENTI E IN ALCUNI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE - Regione Lombardia - Anno 2016

1. PREMESSA

Con la presente nota si trasmettono le disposizioni per l’attuazione delle specifiche attività di campionamento programmate nell’ambito dell’ EXTRA PIANO DELLA REGIONE LOMBARDIA (tipo di Piano: EXTRA-PIANO, tipologia di campionamento:mirato) stabilite dalla scrivente U.O. e concordate nell’ambito delle riunioni del Nucleo Operativo Regionale di Vigilanza (NORV) istituito ai sensi del D.L.vo 158/2006.Per l’individuazione dell’attività extra-piano sono stati presi in considerazione, tra gli altri, i seguenti criteri:

specifiche tipologie di allevamenti a carattere intensivo presenti sul territorio regionale particolari categorie di animali macellati in relazione alle condizioni produttive e di allevamento produzioni zootecniche di primaria importanza nella realtà agro-zootecnica lombarda categorie di farmaci legate a patologie dell’allevamento intensivodati di precedenti specifici piani di controllo straordinari esiti di campionamenti disposti da altre Autorità di controllo o eseguiti dai Servizi Veterinari per altre finalità

Le attività di campionamento EXTRA-PIANO che i Servizi Veterinari saranno tenuti ad attuare nel corrente anno sono finalizzate a:----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Per le eventuali non conformità riscontrate nell’attuazione delle attività extra-piano sopra citate l’IZSLER effettua le comunicazioni previste al paragrafo 9 della programmazione regionale con esclusione della comunicazione al Ministero.Per i casi di non conformità i Servizi Veterinari che hanno effettuato il campionamento e i DPV competenti per gli allevamenti interessati adottano i provvedimenti conseguenti e trasmettono le pertinenti informazioni con le procedure e l’utilizzo dei modelli previsti nel paragrafo 8 e 9 della programmazione regionale specificando che trattasi di attività extra-piano. Si raccomanda che il verbale di prelievo riporti l’indicazione: tipo extra-piano –tipologia di campionamento mirato.Eventuali ulteriori prelievi, disposti a seguito di riscontro di non conformità, dovranno riportare sul verbale la dicitura: tipo di Piano: extra-piano - tipologia di campionamento: a seguito di positività.Si invitano le SS.LL. a voler dare la massima diffusione delle indicazioni sopra riportate al personale interessato in modo da garantire la corretta attuazione delle attività.

Page 105: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 109 –

Si invita a contattare la scrivente UO �ualora non fosse possibile effettuare i campionamenti programmati.

2. RICERCA DI ANTIBATTERICI ----------------------omissis----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Con l’attività proposta si intende verificare le corrette modalità di trattamento, il rispetto dei tempi di sospensione e la correttezza delle dichiarazioni (mod. � integrato, ICA) relative ai trattamenti.L’attività di campionamento per la ricerca di residui di ANTI�ATTERICI sarà effettuata solo presso gli impianti di macellazione elencati nella tabella n. 1. ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Il numero di campioni da prelevare nei singoli impianti � stato attribuito in relazione all’entità di macellazione.Per ogni campionamento � previsto il prelievo di MUSCOLO. Le modalità di prelievo sono descritte nella nota di pianificazione del PNR RE�IONALE. Il campione, che prevede la ricerca di �ANTI�ATTERICI� sarà effettuato in 5 ali�uote campionarie. I campioni devono essere conservate refrigerati e, se si prevede la consegna all’IZSLER oltre le 2� ore dal prelievo, devono essere al pi� presto congelati e in tale stato recapitati al laboratorio.Il verbale di prelievo deve specificare il �uesito diagnostico �ANTI�ATTERICI�. L’esame verr� condotto dalla sede di Brescia dell’I�SLER� ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

�. RICERCA DI ANTIBATTERICI ----------------------omissisCon l’attività proposta si intende monitorare le corrette modalità di trattamento, il rispetto dei tempi di sospensione e la correttezza delle dichiarazioni (mod.� integrato, ICA) relative ai trattamenti.L’attività di campionamento per la ricerca di residui di ANTI�ATTERICI sarà effettuata solo presso gli impianti di macellazione elencati nella tabella n. 2.

----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Il numero di campioni da prelevare nei singoli impianti � stato attribuito in relazione all’entità di macellazione.Per ogni campionamento � previsto il prelievo di MUSCOLO. Le modalità di prelievo sono descritte nella nota di pianificazione del PNR RE�IONALE. Il campione, che prevede la ricerca di �ANTI�ATTERICI� sarà effettuato in 5 ali�uote campionarie. I campioni devono essere conservate refrigerati e, se si prevede la consegna all’IZSLER oltre le 2� ore dal prelievo, devono essere al pi� presto congelati e in tale stato recapitati al laboratorio.Il verbale di prelievo deve specificare il �uesito diagnostico �ANTI�ATTERICI�. L’esame verr� condotto dalla sede di Brescia dell’I�SLER� ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

Page 106: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 110 – Bollettino Ufficiale

�. RICERCA DI A�LATOSSINA M1 NEL LATTE BOVINO Si ritiene opportuno proseguire una attività di monitoraggio che consenta di verificare i livelli di Aflatossina M1 nel latte e di intervenire tempestivamente nel caso di un eventuale innalzamento di tale livello.----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------Si ritiene inoltre opportuno fornire i seguenti ulteriori chiarimenti in merito ad alcuni aspetti operativi:

il tenore massimo consentito per l’aflatossina M1 nel latte, a seguito dell’entrata in vigore del Reg.(CE) 1881/2006, � fissato a 0,050 g/�g. Si deve pertanto considerare non conforme il latte con un �uantitativo di Aflatossina M1 segnalato dal laboratorio come positivo oltre ogni ragionevole dubbio tenendo conto del recupero e dell’incertezza di misura�

in caso di riscontro di valori di aflatossina M1 superiori ai limiti si deve procedere a:

cisterna di latte proveniente da aziende di altre Regioni: immediata segnalazione alla scrivente struttura che provvederà a inviare la comunicazione alla Regione interessata.

cisterna di latte proveniente da aziende della Regione Lombardia: immediata segnalazione ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari interessati dell’elenco delle aziende conferenti� esecuzione di un sopralluogo presso le aziende interessate procedendo alla verifica delle modalità di alimentazione (valutando, in particolare, se il superamento dei livelli di aflatossina � imputabile all’utilizzo di mais raccolto nel 2016) e all’esecuzione di un campione ufficiale (in � ali�uote) del latte delle aziende stesse senza blocco preventivo del latte stesso� �ualora i livelli di aflatossina M1 dovessero risultare al di sopra dei limiti si procederà immediatamente al blocco del latte fino al rientro, verificato con un campione in unica ali�uota, del valore di aflatossina M1 nel latte stesso nei limiti previsti. Della liberalizzazione del latte dovrà essere data comunicazione tempestiva al Dipartimento di Prevenzione Veterinario sede del centro o dello stabilimento di normale conferimento del latte. L’elenco dei nominativi delle aziende dovrà essere anche inviato alla D.�. Agricoltura � Unità Organizzativa Interventi per la Competitività e l’Innovazione Tecnologica delle Aziende che collaborerà alla verifica della situazione relativa agli alimenti somministrati alle vacche adottando le misure agro zootecniche necessarie a eliminare le possibili fonti di contaminazione del latte�

si richiama l’attenzione affinch� il primo campionamento ufficiale condotto presso le singole aziende a seguito dell’esito sfavorevole sulla cisterna dei centri e stabilimenti di trattamento e trasformazione, pur se eseguito senza blocco preventivo del latte, venga condotto con la dovuta tempestività�

in caso di riscontro di valori di aflatossina M1 superiori a �0 ppt si dovrà richiedere ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

5. RICERCA RESIDUI NEL MIELEIl campione di miele deve essere prelevato secondo le direttive impartite dalla programmazione regionale PNR.Il campionamento deve essere fatto in forma ufficiale (� ali�uote). Per le modalità di campionamento fare riferimento a �uanto programmato nel PNR. Come previsto dal PNR il campione deve essere prelevato direttamente dai

Page 107: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 111 –

favi di melario. Non vi sono specifiche modalità di conservazione del campione (pu� anche essere conservato a temperatura ambiente).E’ prevista la ricerca dei seguenti residui:

�ITO�ARMACI ANTI�ATTERICI e METALLI

I campioni, assegnati alle ATS come specificato nella allegata tabella �, devono pervenire alla Sede di �rescia�

Tabella � - Assegnazione campioni e�tra-piano �Ricerca di residui nel miele� ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

6. RICERCA DI PCB�DIOSSINE – OBIETTIVO STRATEGICO

6�1� Premesse In relazione alle diverse positività riscontrate nell’ambito di precedenti attività di controllo si ritiene utile la pianificazione della ricerca di PC� (Policlorbifenili) e Diossine in matrici alimentari. L’attività di monitoraggio deve essere condotta nell’ambito dell’EXTRA PNR MIRATO� per le modalità di campionamento si faccia riferimento a �uanto programmato nel Piano Nazionale Residui.La presente attivit� di monitoraggio � individuata �uale obiettivo strategico di Regione Lombardia e pertanto ogni DPV valuter� - sulla base della realt� produttiva� dei riscontri epidemiologici e dei risultati delle attivit� di monitoraggio precedenti �Piano SIN� PNR� ecc�� - l’opportunit� di includere tale monitoraggio nell’ambito del Piano Integrato Aziendale

6�2 Matrici Sulla base delle consistenze e dell’entità dell’attività produttiva sono identificatenella tabella 8, per ogni DPV, le matrici pi� significative per orientare l’attività di monitoraggio: ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------E’ discrezione di ogni DPV selezionare tutte o parte delle matrici individuate.

6��� �uesito diagnostico Il verbale di prelievo dovrà indicare nel campo relativo al �uesito diagnostico la dizione �composti organoclorurati compresi i PC�� oppure dovranno essere selezionate in corso di preaccettazione tutte le seguenti voci: �Diossine e furani� �Policlorobifenili diossina-li�e� e �Policlorobifenili NDL�

6��� Elementi di campionamento Il DPV selezionerà la matrice sulla base dei dati epidemiologici e dei riscontri a precedenti risultati di monitoraggio.Il campionamento deve essere condotto in �/5 ali�uote (ufficiale). Per ogni matrice e DPV � individuato il numero dei campioni da prelevare.

Tabella � - Assegnazione campioni e�tra-piano �Ricerca PCB�Diossine� ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

Page 108: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 112 – Bollettino Ufficiale

�. RICERCA DI PCB�DIOSSINE IN LATTE VACCINO – OBIETTIVO VINCOLANTE

��1� Premesse In relazione alle diverse positività riscontrate nell’ambito di precedenti attività di controllo si ritiene utile la pianificazione della ricerca di PC� (Policlorbifenili) e Diossine in LATTE VACCINO. L’attività di monitoraggio deve essere condotta nell’ambito dell’EXTRA PNR MIRATO. Per le modalità di campionamento si faccia riferimento a �uanto programmato nel Piano Nazionale Residui.

��2 Matrice E’ sottoposta a monitoraggio la matrice �latte vaccino�

���� �uesito diagnostico Il verbale di prelievo dovrà indicare nel campo relativo al �uesito diagnostico la dizione �composti organoclorurati compresi i PC�� oppure dovranno essere selezionate in corso di preaccettazione tutte le seguenti voci: �Diossine e furani� �Policlorobifenili diossina-li�e� e �Policlorobifenili NDL�

���� Elementi di campionamento Il campionamento deve essere condotto in ��� ali�uote �ufficiale��La tabella 6 identifica il numero dei campioni che devono essere condotti da ogni DPV. Le aziende da sottoporre a campionamento sono elencate nella Tabella �

Tabella 6 - Assegnazione campioni e�tra-piano �Ricerca PCB�Diossine – obiettivo vincolante�----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

Tabella � – elenco aziende da sottoporre a monitoraggio ----------------------omissis----------------------------------------------------------------------------------

Page 109: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 113 –

B10 - PROGRAMMA COORDINATO DI CONTROLLO PLURIENNALE DELL’UNIONE EUROPEA PER LA VERIFICA DEI LIVELLI DI RESIDUI DI FITOSANITARI IN ALIMENTI – PIANIFICAZIONE 2016 Il Reg. (UE) 595/2015 definisce un programma coordinato di controllo pluriennale dell'Unione per il 2016, il 2017 e il 2018, destinato a garantire il rispetto dei livelli massimi di residui di antiparassitari e a valutare l'esposizione dei consumatori ai residui di antiparassitari nei e sui prodotti alimentari di origine vegetale e animaleIndirizzi operativi per l’attuazione del programma in oggetto fanno riferimento alla nota del Ministero della Salute pr.0033174 del 20.08.2014. Di seguito si riporta il programma dei controlli ufficiali che i Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria inindirizzo dovranno attuare nel 2016.

PRODOTTI DA PRELEVARE Latte vaccino Grasso di suini

RESIDUI DA RICERCARE I residui di prodotti fitosanitari per i prodotti di origine animale sono indicati nell’allegato 1 parte B del Regolamento (UE) n. 595/2015. LUOGO DEL PRELIEVO I campioni devono essere prelevati preferibilmente nei luoghi di produzione, privilegiando gli stabilimenti di maggiori dimensioni. Il campione di latte vaccino deve essere prelevato dalle cisterne che pervengono ai centri e stabilimenti di trattamento e trasformazione latte della Regione Lombardia. MODALITA’ DI PRELIEVO Il lotto da sottoporre a campionamento deve essere scelto in maniera casuale. Il prelievo deve essere effettuato secondo i metodi riportati del decreto 23 luglio 2003 “Attuazione della direttiva 2002/63/CE 11 luglio 2002 relativa ai metodi di campionamento ai fini del controllo ufficiale dei residui di antiparassitari nei prodotti alimentari di origine vegetale e animale” pubblicata sulla G.U. n. 221 del 23.09.2003. In particolare dovrà essere rispettato il numero minimo di campioni elementari da prelevare dalla partita previsto dalla tabella 1 del decreto 23 luglio 2003 mentre per quanto riguarda la composizione dei campioni elementari da prelevare nonché l’entità minima di ciascuna aliquota dovranno essere rispettate le indicazioni previste dalla tabella 5 (grassi di mammiferi e prodotti lattiero-caseari) del medesimo decreto. NUMERO CAMPIONI Il numero di campioni da prelevare sarà fornito in successiva comunicazione. VERBALE DI PRELIEVO Per consentire la trasmissione dei dati al Ministero della Salute in formato XML conformemente allo Standard Sample Description (SSD) richiesto dalla Commissione, si raccomanda di compilare correttamente il verbale di prelievo indicando, tra l’altro:

la finalità del prelievo: Piano Fitosanitari il metodo di produzione (biologico, tradizionale)

Page 110: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 114 – Bollettino Ufficiale

LABORATORI Le analisi saranno effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Lombardia e dell’Emilia Romagna – Brescia che risulta accreditato per l’effettuazione delle prove indicate. PROVVEDIMENTI Il riscontro di residuo in quantità superiore al limite di legge configura violazione dell’art. 5 lettera h) della legge 283/62 e pertanto vanno assunti tutti i provvedimenti di conseguenza. Inoltre si ricorda l’obbligo, da parte dell’operatore interessato, del ritiro del prodotto dal mercato nonché l’attivazione del sistema di allerta. TRASMISSIONE DATI L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Lombardia e dell’Emilia Romagna trasmetterà Ministero della Salute – DGSAN i risultati dei controlli analitici relativi alla programmazione del 2015 in formato XML entro il 31.03.2017 In allegato:

Nota Ministero della Salute pr. 33174 del 20/08/2014 Reg. (UE) 595/2015

Page 111: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 115 –

B11 - PIANO DI CONTROLLO SULLA QUALITÀ IGIENICA DEI PRODOTTI A BASE DI LATTE OTTENUTI NEI CASEIFICI DEGLI ALPEGGI DELLA REGIONE LOMBARDIA - Piano Alpeggi 2015 –2018 - Programmazione anno 2016

In prosecuzione delle attività programmate nell’ambito del “Piano di controllo sulla qualità igienica dei prodotti a base di latte ottenuti nei caseifici degli alpeggi della Regione Lombardia 2012-2014” il presente documento definisce le linee strategiche per la pianificazione dell’attività di controllo da condurre nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria 2015 -2018 e in particolare l’attività da condurre nell’anno 2016.Le risultanze emerse dal Piano Alpeggi 2012-2014 hanno evidenziato la necessità di focalizzare l’attenzione dei Dipartimenti Veterinari verso i seguenti aspetti strategici:

Potabilità dell’acquaBurro e prodotti a base di latte da consumarsi freschi o con una stagionatura inferiore ai 60 giorniCaratteristiche strutturali e operative degli impianti di caseificazione in alpeggio.

Le attività sperimentali condotte sui prodotti a base di latte crudo da consumarsi freschi o di stagionatura inferiore ai 60 giorni hanno dimostrato che, in assenza dell’adozione di buone prassi igieniche degli ambienti di lavorazione e della qualità microbiologica della materia prima latte, il processo di produzione può non garantire tutti i requisiti previsti per la tutela della sicurezza alimentare.E’ altresì fondamentale garantire la prosecuzione della verifica del mantenimento della verifica delle caratteristiche strutturali e operative.Gli elementi sopra descritti dovranno orientare anche la pianificazione delle verifiche ispettive e analitiche nell’ambito dell’attività di autocontrollo.Le frasi evidenziate del presente documento segnalano le modifiche sostanziali della programmazione 2016 rispetto a quella del precedente anno.

1. Potabilità dell’acquaCome per tutti gli impianti di produzione di alimenti, anche presso i caseifici in alpeggio deve essere garantito un sufficiente rifornimento di acqua potabile.Il responsabile dell’impianto deve essere in grado di dimostrare che le caratteristiche dell’acqua impiegata rispondano a quelle dell’acqua potabile. L’approvvigionamento e le modalità di captazione dell’acqua sono elementi che possono incidere notevolmente sulle caratteristiche microbiologiche dell’acqua e, in via diretta o indiretta, dei prodotti lattiero caseari ottenuti. Le risultanze ottenute a seguito degli accertamenti analitici condotti nel corso degli ultimi anni hanno evidenziato il persistere di non conformità microbiologiche per una percentuale variabile tra il 50 e il 60%. In considerazione degli elementi di criticità microbiologiche evidenziate anche nel corso del Piano 2015 lo svolgimento dell’attività degli OSA che hanno avuto esito non conforme rispetto ai criteri previsti (assenza ufc/100 ml di acqua analizzata per Escherichia coli e Enterococchi), non già verificato con successivo esito favorevole, è condizionato ad altro esito analitico favorevole eseguito in ambito di autocontrollo.

Page 112: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 116 – Bollettino Ufficiale

2. Caratteri�tic�e microbiologic�e delle matrici alimentari In considerazione degli elementi di criticità microbiologiche e ispettive evidenziate nel corso del Piano 2012-2014 i DPV sono invitati a programmare indagini analitiche sulle seguenti matrici:

BurroRicottaProdotti a base di latte con stagionatura inferiore ai 60 giorni

E’ necessario prevedere una adeguata attività di monitoraggio analitica per la verifica del rispetto dei requisiti dei prodotti alimentari che tenga conto l’entità di produzione e che comprenda le varie matrici alimentari. L’attività di campionamento della AC dovrà essere condotta in quattro aliquote, garantendo il diritto alla difesa, e deve prevedere la ricerca dei seguenti parametri:

Enterobacteriaceae Stafilococchi coagulasi positiviEnterotossina stafilococcicaListeria monoc�togenesSalmonella sppEscherichia coli V�EC

I campioni dovranno essere condotti esclusivamente sul prodotto finito. In considerazione del limitato quantitativo di alimento generalmente disponibile è previsto il prelievo di una sola unità campionaria per aliquota.

In caso di mancato rispetto di un criterio di sicurezza: �ualora il prodotto sia già stato immesso sul mercato, l’OSA dovrà procedere all’applicazione di quanto previsto dall’art 1� Reg.(CE) 1�8/02 (ritiro e, se del caso, richiamo del prodotto dal mercato). L’Autorità competente, se del caso, provvederà ad attivare il sistema rapido di allerta oltre ad adottare le altre misure previste attualmente dalla L.28�/62.�ualora il prodotto non sia ancora stato immesso sul mercato e sia pertanto ancora totalmente nella disponibilità e sotto il controllo dell’OSA, questi adotta le misure ritenute pi� appropriate per la gestione dei prodotti �C e le comunica all’Autorità competente.�el caso in cui il prodotto riscontrato �C sia già stato immesso sul mercato ma non a livello del dettaglio, o sia ancora totalmente sotto il controllo dell’ OSA, sono applicabili le disposizioni di cui all’art.� del Reg (CE) 20��/05 (rilavorazione del prodotto al fine dell’eliminazione del pericolo evidenziato, previa autorizzazione dell’ Autorità competente).

Sono previsti, nel corso del quadriennio 2015-2018, eventuali interventi ispettivi congiunti con personale dell’Istituto �ooprofilattico Sperimentale volti a gestire le non conformità evidenziate.

�. Mantenimento delle �eri�ica delle caratteri�tic�e �trutturali e operati�e In prosecuzione dell’attività di controllo condotta nel corso del Piano Alpeggi 2012-2014 viene richiesto ai Servizi Veterinari di condurre un’attività di controllo pianificata sulla base dei livelli di rischio nell’ambito di una programmazionequadriennale.

Page 113: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 117 –

Come per tutte le attività produttive anche per gli impianti di caseificazione in alpeggio l’attività di controllo programmata (non condotta per la verifica della rimozione delle non conformità riscontrate mediante metodiche ispettive/audit o campionamento) deve essere pianificata in coerenza a elementi che considerino la graduazione del rischio nel settore della sicurezza alimentare, con il necessario adattamento e semplificazione che tenga conto della entità e periodicità produttiva, della localizzazione geografica delle aree di produzione.

�. Programmazione Dipartimentale e regi�trazione dei datiL’attività di controllo, le evidenze, i risultati delle verifiche delle carenze pregresse e i provvedimenti adottati devono essere costantemente e puntualmente registrati nel Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI). L’attività di campionamento di tutte le matrici alimentari prelevate nell’ambito della presente pianificazione dovranno essere identificate con la specifica di “PIA�O ALPEGGI”.

Si rammenta inoltre la possibilità di pubblicare in ArsAlimentaria le analisi condotte in ambito di autocontrollo, dai laboratori I�SLER o da altri laboratori autorizzati, a seguito di autorizzazione degli OSA. I DPV sono invitati a segnalare tale opportunità agli OSA.

I Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria sono invitati a redigere una programmazione dell’attività di controllo sulla base delle indicazioni sopra fornite e di inoltrarla entro il �1 marzo 2016 alla scrivente �.O. La programmazione deveesplicitare l’entità del controllo pianificato sia in termine ispettivi che di campionamento, con la specifica delle matrici selezionate.

——— • ———

Page 114: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 118 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATI PIANI SANITARI NORMATIVA COGENTE

C1Controllo ufficiale produzione di latte crudo, trasformazione e commercializzazione di prodotti a base di latte

Reg. (CE) 852/2004Reg. (CE) 853/2004Reg. (CE) 854/2004Reg. (CE) 882/2004

C2 Piano regionale farmacosorveglianza D.lgs 193/06D.lgs 158/06D.lgs 90/93

C3 Piano regionale alimentazione animale

Reg. (CE) 183/2005Reg. (CE) 767/2009Reg. (CE) 999/2001 Reg. (CE) 152/2009

C4 Piano regionale benessere animale

D.lgs 141/01D.lgs 267/03D.lgs 181/10D.lgs 122/11D.lgs 126/11Reg. (CE) 01/2005

ALLEGATO C

GARANTIRE L’APPLICAZIONE PUNTUALE ED OMOGENEA DELLE MISURE DI CONTROLLO SULL’UTILIZZO DEL FARMACO VETERINARIO, SULL’ALIMENTAZIONE, SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI E SULLA PRODUZIONE DEL LATTE

Page 115: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 119 –

C1 - LINEE GUIDA PER L’ESECUZIONE DEI CONTROLLI TESI A GARANTIRE LA CONFORMITÀ ALLA NORMATIVA COMUNITARIA NELL’AMBITO DELLA PRODUZIONE E CONFERIMENTO DI LATTE CRUDO PER IL CONSUMO UMANO

CAMPO DI APPLICAZIONE

OBIETTIVI

REGISTRAZIONE AZIENDE DI PRODUZIONE E INTERMEDIARI

Page 116: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 120 – Bollettino Ufficiale

PARAMETRI IGIENICO SANITARI LATTE CRUDO

Tipologia prodotto Criterio Limite Modalità di

calcoloFrequenza controllo

Negli allevamenti , il latte crudo non può essere sottoposto ad alcuna operazione diversa dalla filtrazione dalle impurità grossolane e dalla refrigerazione. In particolare non sono ammessi , trattamenti (es filtrazione) in grado di modificare il tenore in germi e cellule somatiche del latte ( nota prot. 0017187 del 10/06/2008 del Ministero del Lavoro della salute e delle Politiche Sociali)

Page 117: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 121 –

SEGNALAZIONI E PROVVEDIMENTI IN CASO DI NON CONFORMITA’

acquisiscono i dati relativi alle analisi effettuate per carica batterica e cellule somatiche , tempestivamente

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario,

RIENTRO NEI PARAMETRI

Page 118: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 122 – Bollettino Ufficiale

DESTINAZIONE LATTE NON CONFORME

ULTERIORI INDICAZIONI

PROCEDURE PER LA GESTIONE DI POSITIVITÀ PER SOSTANZE INIBENTI SU CAMPIONAMENTO EFFETTUATO NELL’AMBITO PAGAMENTO QUALITÀ O ALTRO

Page 119: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 123 –

PROCEDURA DI GESTIONE POSITIVITA’ PER SOSTANZE INIBENTI SUL LATTE DI CISTERNA IN ENTRATA NELLO STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE

Lo stabilimento di trattamento/trasformazione dovrà disporre, nel piano di autocontrollo di procedure specifiche per la gestione della cisterna che dovesse rilevarsi positiva alle sostanze inibenti.Tali procedure dovranno indicare chiaramente:

REQUISITI SANITARI AGGIUNTIVI PRODUZIONE DI LATTE CRUDO DESTINATO ALLA PRODUZIONE DI LATTE FRESCO PASTORIZZATO DI ALTA QUALITA’

Requisiti di composizione ed igienico-sanitari del latte crudo destinato alla produzione di «latte fresco pastorizzato di alta qualità

Tipologia prodotto Criterio Limite Modalità di

calcoloFrequenza controllo

Page 120: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 124 – Bollettino Ufficiale

PROCEDURE SEGNALAZIONI NON CONFORMITA’ LATTE ALTA QUALITÀ

Page 121: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 125 –

REQUISITI SPECIFICI PER LA PRODUZIONE LATTE CRUDO DESTINATO ALLA VENDITA AL CONSUMATORE FINALE

CAMPO DI APPLICAZIONE

tramite macchine erogatrici collocate nella stessa azienda o al fuori di questa ma funzionalmente correlate;previo confezionamento presso uno stabilimento riconosciuto ai sensi del reg. (Ce) n.853/04 e/o nelle stessa azienda di produzione.

PROCEDURE PER INIZIO ATTIVITÀ

3.

4. qualora l’erogatore, o uno degli erogatori, dovesse essere posizionato al di fuori dell’azienda di produzione, la Scia deve essere presentata anche presso il comune dove è posizionato l’erogatore .

REQUISITI IGIENICO SANITARILatte vaccino:tabella 1

IGIENE DI PROCESSO

LIMITE ACCETTABILITA’

METODICA UTILIZZATA DAL LABORATORIO ACCREDITATO

NOTE

Page 122: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 126 – Bollettino Ufficiale

Escherichia coli

Staphylococcus aureus coagulasi +

SICUREZZA ALIMENTARE

LIMITE ACCETTABILI

TA’

METODICA UTILIZZATA DAL LABORATORIO ACCREDITATO

NOTE

Listeria monocytogenes

Salmonella

Campylobacter

E.coli

Streptococcus agalactiae

Latte crudo caprino, bufalino ed equinotabella 3

IGIENE DI PROCESSO

LIMITE ACCETTABILITA’

METODICA UTILIZZATA DAL LABORATORIO ACCREDITATO

NOTE

Page 123: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 127 –

Escherichia coli

Staphylococcus aureus coagulasi +

SICUREZZA ALIMENTARE

LIMITE ACCETTABILIT

A’

METODICA UTILIZZATA DAL LABORATORIO ACCREDITATO

NOTE

Listeria monocytogenesSalmonellaCampylobacter

E.coli

Streptococcus agalactiae

AUTOCONTROLLO

Page 124: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 128 – Bollettino Ufficiale

CONTROLLO UFFICIALE

“I campioni devono essere conferiti al laboratorio dell’IZSLER entro 24 ore dal prelievo e devono essere sottoposti ad analisi da parte del laboratorio competente entro 24 ore dal conferimento, comunque entro 48 ore dal prelievo”

La pianificazione dei campioni dovrà essere effettuata in accordo con le locali Sezioni dell’Istituto Zooprofilattico.

PROVVEDIMENTI DA ADOTTARE IN ESITO A SUPERAMENTO DEI LIMITI PREVISTI

PARAMETRI IGIENE DI PROCESSO:

l’OSA dal ricevimento degli esiti ha:

Page 125: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 129 –

PARAMETRI SICUREZZA ALIMENTARE:

Listeria monocytogenes (**)Salmonella spp (**)Campylobacter (**)E.coli (**) Streptococcus agalactiae

(*)Per quanto riguarda l’aflatossina M1 se il valore è tra i 30ppt e il limite di legge 50ppt il produttore ha 7 giorni di tempo per individuare e rimuovere la causa della contaminazione e quindi rispettare il limite più restrittivo definito per la vendita diretta di latte crudo.

o

oo

PRESENZA DI STEC/VTEC

E. coli

Page 126: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 130 – Bollettino Ufficiale

ULTERIORI INDICAZIONI

oo

o

Page 127: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 131 –

INFORMAZIONI PER IL CONSUMATORE VENDITA LATTE CRUDO SIA TRAMITE EROGATORE CHE CONFEZIONATO

tali indicazioni devono essere riportate in caso confezionamento di latte crudo sul contenitore

la data di mungitura del latte e la data di scadenza dello stesso, che non deve superare i tre giorni dalla data di mungitura

PROCEDURE OPERATIVE PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CONTAMINAZIONE DA AFLATOSSINE NELLA FILIERA LATTIERO-CASEARI

Page 128: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 132 – Bollettino Ufficiale

mentre il superamento e/o rientro dei livelli di attenzione/di legge deve essere SEMPRE attestato da analisi effettuate da laboratori inseriti nel registro

.

1. AZIENDE DI PRODUZIONE DI LATTE

1.1 Compiti dell’OSA

a. Autocontrollo

b. Gestione del superamento dei limitilivello di attenzione ,

Page 129: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 133 –

tenori massimi

V.inserito nel registro

1.2 Compiti dell’AC

a. Controlli ufficiali

I.

(Indicare sul verbale Piano Sorveglianza aflatossine)

livello di attenzione/legge

b. Gestione del superamento dei limiti

c. tenore massimo

Page 130: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 134 – Bollettino Ufficiale

2. CENTRI DI RACCOLTA LATTE, STABILIMENTI DI TRATTAMENTO TERMICO E DI TRASFORMAZIONE

2.1 Compiti dell’OSA

a. Autocontrollo

b. Gestione del superamento dei limiti

livello di attenzione sul latte di massa delle singole cisterne

inserito nel registro

tenori massimi sul latte di massa delle singole cisterne

II.

inserito nel registro

Page 131: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 135 –

2.2 Compiti dell’AC

a. Controlli ufficiali

livello di attenzione e/o di legge

b. Gestione del superamento dei limiti tenore massimo

per aflatossina M1

-

-

-

-

Piano sorveglianza 2016CRITERI DI CAMPIONAMENTO PER LA RICERCA DI AFLATOSSINA NEL LATTE IN

ALLEVAMENTI

Page 132: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 136 – Bollettino Ufficiale

il 30 aprile 2016. I criteri utilizzati per definire il campione da sottoporre a controllo sono quelli previsti dall’allegato II della nota Ministeriale prot. 000858 del 10/07/2013, in caso di scostamento dai risultati attesi verranno attivate procedure straordinarie di controlloin ottemperanza alla stessa nota.

Dimensione del Campione

3050

15

1040102581

10104515157

291

Page 133: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 137 –

ATTUAZIONE DEI CONTROLLI PREVISTI DALL’ALLEGATO IV DEL REGOLAMENTO (CE) N.854/2004 DA PARTE DELL’AUTORITA’ COMPETENTE

Si ritiene inoltre opportuno verificare nelle aziende di produzione che i prodotti utilizzati con proprietà disinfettante, germicida, battericida rispettino i requisiti previsti dalla normativa vigente e che tutti i prodotti chimici utilizzati presentino etichetta con indicato il contenuto ,l’utilizzo e il responsabile delle indicazioni.

Raccomandazioni FVO missione DGSANCO 2013-6875

Al fine di ottemperare alla richiesta effettuata dal Ministero della Salute 0045575-p-08/11/2013, verranno effettuati audit specifici per verificare le modalità con le quali i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari effettuano il controllo ufficiale sul rispetto dei requisiti dell’allegato III ,sezione IX,capitolo I,parte III del regolamento (CE) n 853/2004.

Page 134: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 138 – Bollettino Ufficiale

ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO

DEBITO INFORMATIVO DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE VETERINARI

Piano di controllo agenti patogeni

PIANI MASTITI - ANNO 2015/2015 - Fonte dati DARWin

PROVINCIAALL.

PRESENTIALL.

CONTROLLATIALL.

NEGATIVIALL.

POSITIVI %BG 785 770 666 104 13.51BS 1396 0 0 0 0Vallecamonic 530 0 0 0 0CO 214 190 167 23 12.11CR 833 758 703 55 7.26LC 109 71 53 18 25.35LO 327 292 261 31 10.62MB 35 33 31 2 6.06MI 2 2 2 0 0Milano 1 153 130 119 11 8.46Milano 2 138 127 117 10 7.87MN 1031 986 903 83 8.42PV 115 105 99 6 5.71SO 759 634 528 106 16.72VA 99 40 40 0 0TOTALE 6526 4138 3689 449 10.85

Page 135: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 139 –

1.

2.

3.

4.

Page 136: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 140 – Bollettino Ufficiale

C2 - PIANO REGIONALE FARMACOSORVEGLIANZA 2016

Le “Linee guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l'impiego dei medicinali veterinari diffuse dal Ministero della Salute con nota DGSflF 0001466-P-26/01/2012 “stabiliscono , nell’area di attività, le fre-quenze dei controlli e il loro rispetto rappresenta un indicatore previsto dai LEA:

almeno una volta l’anno, le attività di deposito e commercio all'ingrosso e vendita diretta di medicinali veterinari al fine di accertare la corretta regi-strazione e la tenuta della documentazione di carico-scarico delle sostanze attive (laddove applicabile) e dei medicinali veterinari venduti e la loro re-golarità almeno una volta l’anno, i titolari di allevamenti DPA provvisti di scorta di impianto e allevamenti di animali DPA. in cui viene dichiarata l’assenza di trattamenti.almeno una volta l’anno, i fabbricanti di premiscele per alimenti medica-mentosi autorizzati

alla vendita diretta di medicinali veterinari, al fine di accertare la corretta registrazione e la tenuta della documentazione di carico-scarico delle premiscele vendute e la loro regolarità

entro un congruo tempo (tre anni) le farmacie per definire la categoria del rischio diappartenenza (alto, medio, basso) e la conseguente frequenza dei controlli (rischio alto: almeno 1 controllo/anno; rischio medio: almeno 1 controllo/2 anni; rischio basso: almeno 1 controllo/3 anni)entro un congruo tempo (tre anni), le altre attività (allevamenti non DPA e di animali DPA senza scorta di impianto, impianti di cura, scorte proprie per attività zooiatrica) per definire la categoria del rischio di appartenenza (alto, medio, basso) e la conseguente frequenza dei controlli (rischio alto: almeno 1 controllo/anno; rischio medio: almeno 1 controllo/2 anni; rischio basso: al-meno 1 controllo/3 anni)

Ad oggi la programmazione nell’attività di farmacosorveglianza veterinaria, in Lombardia, è stata basata, come previsto dal Reg.(Ce) 882/04 ,sull’identificazione di un campione di allevamenti su cui effettuare il controllo, in base alla gradua-zione del rischio e alle risorse disponibili .La grandezza del campione non risulta sufficiente per raggiungere gli obiettivi de-finiti dai Lea per cui verranno adottate strategie di controllo che possano fornire i dati necessari e sufficienti a soddisfare i debiti informativi.

Programmazione attività 2016

Effettuare il controllo in un numero di aziende pari a quello programmato nell’anno 2015 :

Page 137: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 141 –

a. le aziende dovranno essere diverse dagli allevamenti inseriti nel regi-stro e�port in bdr , b. possono essere inclusi gli allevamenti di piccole dimensioni (� 10 ca-

pi) . �n attesa della implementazione della graduazione del rischio prevista da Piano Regionale �ntegrato della Sanità Pubblica veterinaria 2015/2018 ,il campione andrà identificato in base ai seguenti criteri:

Precedenti non conformità e/o segnalazioni;Positività piano di campionamento P�R, PRAA; Presenza di numerose autorizzazione scorte gestite dallo stesso Medico �e-terinarioAssenza di accertamenti specifici nell’ultimo biennio;

�l campione degli allevamenti di cui al comma b, in assenza di evidenze, dovrà identificato in maniera casuale.

� Dipartimenti, nell’ambito della propria autonomia, possono prevedere modalità o una frequenza di controllo diverse da quelle indicate , in qual caso devono esse-re trasmesse ,prima della formalizzazione della programmazione, le motivazioni e gli ulteriori criteri adottati.

REFEREN�I PIANO FARMACO SORVEGLIANZA 2016 �gni Dipartimento di prevenzione veterinario provvede a:

�ndividuare e/o confermare un referente per il coordinamento del P�A�� FARMAC� S�R�EGL�A��A 2016 comunicarne il nominativo (con n. telefono e e-mail) alla scrivente D.G. Sanità, ����� �� 2� �������� 2016 p.v.

NORMA�IVA �I RIFERIMEN�O

D.Lgs. 6 aprile 2006, n. 1�3 - Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari e s.m.i. Pubblicato nella Gazz. �ff. 26 maggio 2006, n. 121, S.� .

IN�ICA�ORII� ����� ���� ����� ������� � ���� ��� ��� ������ ����� ��������� ������ �� ������

PROGRAMMAZIONE�REN�ICON�AZIONE

Page 138: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 142 – Bollettino Ufficiale

L’attività di controllo in materia di farmacosorveglianza DE�E essere programmata in S��� .La rendicontazione sarà effettuata ESCL�SIVAMEN�E A��RAVERSO SIVI. Ciascun Dipartimento predispone una SIN�E�ICA RELAZIONE SCRI��A che dovrà comprendere: - criticità rilevate durante l’esecuzione del Piano- non conformità rilevate con una loro breve descrizione e i provvedimenti adottati (es. sanzioni, denunce, sequestri, prescrizioni, ecc)- per sanzioni e denunce precisare l’art. violato- modalità utilizzata per la scelta degli impianti/allevamenti da sottoporre a con-trollo nell’ambito del piano - iniziative di formazione organizzate in materia di farmacosorveglianza e di utilizzo appropriato degli antimicrobici.

Page 139: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 143 –

C� - PIANO REGIONALE �I VIGILANZA E CON�ROLLO S�LLA ALIMEN�AZIONE ANIMALE - ���� 2016 �PRAA 2016� �uesto piano regionale di vigilanza e controllo sull’alimentazione animale, di seguito denominato PRAA 2016, sostituisce ed abroga i precedenti e fornisce specifiche indica-zioni operative relativamente ad alcuni piani o programmi.

Per quanto non espressamente previsto dal presente PRAA 2016, si rimanda al Piano nazionale di vigilanza e controlli sanitari sulla alimentazione animale 2015-201� Adden-dum 1/2005 (P�AA 2015-201� Add 2015), allegato alla presente.

I� ������ ����� ����������� ������������������� ����� A�S� ��� �������� ���� �� ����������� ������-���� �� ��������� ������ �������� ���� �� ASL ��PV��

REFEREN�I PRAA�gni DP� provvede a:

�ndividuare e/o confermare un referente per il coordinamento del PRAA 2016 comunicarne il nominativo (��� �� �������� � �-� ���) alla scrivente D.G. � elfare,����� �� �1 ������� 2016

ANAGRAFE �ELLE IMPRESE �EL SE��ORE �EI MANGIMI�l DP� provvede a:

il costante aggiornamento degli elenchi previsti da:il Reg. (CE) n. 183/2005,il D.Lgs. n. �0/1��3 e relativi decreti applicativiil Reg. (CE) n. ���/2001 e s.m.i. per quanto attiene gli impianti di produzione di mangimi e gli allevamenti dotati di nulla osta per l’uso in deroga delle proteine animali trasformate

la trasmissione degli ������� ���������� ����� �� ����� ��� ������� �� � ����� � ����-������ ai sensi del Reg. (CE) n. 183/2005 (le cui domande sono pervenute diretta-mente alle AA.SS.LL.) alla �.�. �eterinaria ����� �� �1 � ����� �� �0 ����� ��� 2016la verifica, in S���, della presenza e dell’aggiornamento degli operatori del settore dei mangimi ���������� ���������� ���� ���� ���� ai sensi del Reg. (CE) n. 183/2005 ����� �� �0 ����� ��� 2016�P�� ��������� � ������ ����� �������� ������� ��-�������������� ���� ������ ����� �� SIVI� �������� ���� ��� ������� ����� ��O� V�-���������� �� ��� ������ ���� ����� ��������� ��� ������� ������������ ������ ������� ����� ����������

VIGILANZA E CON�ROLLO L’esecuzione del controllo comporta la compilazione del verbale di ispezione e, di norma, della chec� list e copia di tali documenti, sottoscritti dai partecipanti al control-lo saranno lasciati all’operatore del settore dei mangimi.

�l DP� programma la frequenza dell’attività ispettiva e gli impianti da controllare in ba-se alle risorse disponibili ed alla valutazione del rischio secondo le indicazioni fornite dal P�AA 2015-201� e dal Piano regionale della prevenzione veterinaria 2012-2014.

Page 140: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 144 – Bollettino Ufficiale

“Tuttavia, al fine di garantire un livello minimo dell’attività ispettiva sul territorio, si forniscono le seguenti frequenze ispettive minime presso gli operatori dell’intera filiera del settore dei mangimi.

Un’ispezione l’anno: c) del Regola-

mento (CE) n. 183/2005;

. 183/2005;

nel campo di applicazione del Regolamento (CE) n. 852/2004; erano la produzione/trattamento oleochimico di acidi grassi;

Un’ispezione ogni due anni: a a), b), del Re-

golamento (CE) n. 183/2005;

conto terzi e e distribuzione di cui all’articolo 5, comma 2, del Rego-

lamento (CE) 183/2005;”(PNAA 2015-2017 Add 2015)

Sono allegate alla presente le check list regionali aggiornate.

PIANI DI CAMPIONAMENTIIl PRAA 2016 è costituito da piani mirati al controllo ufficiale nel settore dell’alimentazione animale per la verifica di:

1. Piano di controllo ai fini della profilassi della BSE;2. Piano di controllo della contaminazione da Micotossine; 3. Piano di controllo degli Additivi e dei Principi Farmacologicamente Attivi; 4. Piano di controllo sulla presenza di Diossine, PCB diossina-simili, PCB non diossina-

simili5. Piano di controllo ufficiale della presenza di Contaminanti Inorganici e Composti

Azotati, Composti Organoclorurati, e Radionuclidi; 6. Piano di controllo ufficiale della contaminazione microbica da Salmonella; 7. Piano di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati.

Nell’ambito dei suddetti piani, le modalità di prelievo dei mangimi sono quelle descritte in:- D.M. 20 aprile 1978 esclusivamente per il controllo della presenza dei pesticidi e di mi-croorganismi;- Reg. (CE) n. 152/2009 per il controllo della presenza dei restanti analiti modificato dal Reg. (UE) n. 691/2013.

Page 141: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 145 –

L’ Allegato 8 del PNAA 2015-2017 contiene le “Linee guida per il campionamento ai fini del controllo ufficiale dei mangimi”.

Il campionamento per la ricerca di sostanze a livelli di carry over/contaminazione cro-ciata segue le modalità delle sostanze distribuite in maniera NON uniforme nei mangi-mi.

Per quanto attiene al campionamento di matrici, diverse dai mangimi, quali acqua di abbeverata e materiali di categoria 1 e 2 si rimanda agli specifici capitoli del PNAA 2015-2017 Add 2015.

Ad ogni campione prelevato deve corrispondere la ricerca di una sola sostanza, salvo diversamente indicato nel file di programmazione.

Detti campioni devono essere effettuati utilizzando l’idonea strumentazione e materiali appropriati.

Particolare attenzione deve essere posta alla compilazione del verbale di campiona-mento.

Il PNAA 2015-2017 Add 2015 propone il modello di verbale di campionamento e di VO-PE aggiornati.

Al fine di evitare errori nell’assegnazione del campione al corrispondente programma(monitoraggio o sorveglianza), si chiede di prestare particolare attenzione sia in fase di pianificazione all’atto dell’identificazione della tipologia di impianto ove eseguire il campionamento sia in fase di prelievo al momento dell’indicazione sul verbale del tipo di programma. E’ cura del prelevatore compilare il verbale in ogni sua parte, in modo chiaro e leggibi-le ed inserite tutte le informazioni indispensabili.

Pertanto si richiama l’attenzione sulla necessità di:a) allegare copia del cartellino del mangime prelevato qualora confezionato;b) fornire, nel caso di campionamento di mangime prodotto per l’autoconsumo

aziendale, le indicazioni della composizione e delle eventuali premiscele o mangimi complementari aggiunti;

c) non campionare materie prime o mangimi, dove è dichiarata la presenza di OGM;d) indicare la presenza o meno di proteine animali trasformate in deroga, nel caso di

prelievi per la ricerca di frammenti ossei in mangimi per non ruminanti, prodotti per l’autoconsumo aziendale;

e) accertarsi, attraverso la visione della etichettatura, documentazione di trasporto, ogni altro documento utile, della corretta identificazione del materiale prelevato (evitare errori di sostituzione);

f) verificare, sul registro aziendale dei trattamenti previsto dal D.Lgs. n. 193/2006, la presenza di trattamenti medicamentosi in corso (mangimi medicati, somministrazio-ni di medicinali attraverso l’acqua d’abbeverata). Tale verifica riveste particolare importanza qualora il prelievo del mangime è eseguito direttamente dalla mangia-toia o dall’abbeveratoio.

Page 142: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 146 – Bollettino Ufficiale

�i ribadisce inoltre che:1. i campioni, inviati all’I.�.�.L.E.�., che non rispettano le indicazioni di cui al paragra-

fo precedente o non sono rispondenti ai requisiti di codesto P�AA 2016, non sa-ranno analizzati;

2. l’I.�.�.L.E.�. ne darà comunicazione al referente P�AA dell’A�L ed alla scrivente �.O. �eterinaria;

3. il campione non dovrà essere conteggiato ai fini della rendicontazione dei cam-pioni eseguiti;

�. il campione dovrà essere ripetuto.

�A� PIONA� EN�I E���APIANO �esta inteso che in particolari situazioni (epidemiologiche, tossicologiche, ecc.) o in presenza di esigenze locali di qualsivoglia natura, il numero o la tipologia dei campioni possono essere modificati, sentiti, per le parti di competenza, questa D.G. � elfare ed l’I.�.�.L.E.�. di �rescia.�uesti campioni sono da considerarsi e�trapiano.

La rendicontazione dei campioni e�trapiano è eseguita con le medesime frequenze del P�AA 2016 e con l’inserimento di tutte le informazioni relative a tali campioni nelle tabelle P�AA (file: 2016 programm rendicont P�AA.�ls), evidenziando la categoria E�-T�APIANO nella colonna note.

�IPA��I�IONE �E���A��IVI�A� �I �A� PIONA� EN�O �ono allegate alla presente le tabelle relative alla ripartizione per A.�.L. dell’attività di campionamento. �iascun DP� provvede alla pianificazione dell’attività assegnata, tenendo conto delle indicazioni contenute nei diversi piani, della realtà territoriale, dei risultati pregressi e di tutti gli elementi utili disponibili, in corrispondenza delle colonne “attesi”.

La numerosità campionaria indicata deve intendersi come minima� necessaria e suffi-ciente ai fini del P�AA e quindi costituisce l�attivit� ordinaria da effettuarsi in ogni casoentro i termini previsti dal piano medesimo, ci� anche in considerazione del fatto che il grado di esecuzione del P�AA costituisce uno dei parametri identificati dal Ministero della salute per misurare l’attività regionale.

In assenza delle matrici indicate nelle tabelle di ripartizione dei campioni o della tipolo-gia di attività, ove operare il controllo, si chiede al referente P�AA competente per ter-ritorio di voler contattare la scrivente �.O. �eterinaria al fine di concordare eventuali modifiche del piano.

P�O��A� � I �I � ONI�O�A��IOLa pianificazione dei questi campioni dovrà avvenire IN � O�O A��O���A� EN�E �A-��A�E utilizzando la metodica che si riterrà adeguata.

Page 143: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 147 –

Esempio: P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIO PE� LA P�O�ILA��I DELLA ��E: totale allevamenti di bovini da latte e linea vacca vitello presenti sul territorio: n. 50campioni da eseguire: n. 10

a. individuare gli allevamenti di bovini da latte e linea vacca vitello presenti sul proprio territorio;

b. assegnare a ciascuno un numero progressivo da 1 a 50 (vale anche il numero della riga nel foglio e�cel);

c. inserire nella casella verde denominata “Numero complessivo di unità nella popolazione” del file e�cel (tabella randomizzazione.�ls) il numero totale degli allevamenti (50)di cui al punto a) e di seguito apparirà la distribuzione ran-domizzata del numeri casuali;

d. prelevare, dall’elenco di cui al punto a), gli allevamenti contrassegnati dai numeri 23, 26, 20, �, �5, 37, 2�, 50 , 23 e �7 che compaiono nella tabella deinumeri casuali, rispettandone l’ordine, sino ad individuare il numero di alle-vamenti pari al numero dei campioni assegnati (10).

PIANO �I �ON��O��O AI �INI �E��A P�O�I�A��I �A��A ��E P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIONell’ambito del presente piano sono oggetto di campionamento esclusivamente gli allevamenti bovini o bufalini con attivit� produttiva del tipo �da latte� e �linea vacca-vitello�.LA SCELTA DEGLI ALLEVAMENTI da sottoporre a campionamento DEVE ESSERE CASUALE.

P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�ALa pianificazione deve prevedere, per quanto attiene alla filiera dell’acquacoltura an-che campionamenti di materie prime di origine animale (ad es. emoglobina suina, PAT di volatili e di suini, farina di sangue) destinate all�ac�uacoltura presso impianti di pro-duzione delle stesse�depositi e mezzi di trasporti .

PIANO �I �ON��O��O �E��I A��I�IVI E �EI P�IN�IPI �A�� A�O�O�I�A� EN�E A��IVI

�ome indicato alla pag. 15 del PNAA 2015-2017 Add 2015� si ricorda di provvedere alla predisposizione di un �A� PIONE �INA�E A��I�N�IVO per consentire� �ualora necessa-rio� l�esecuzione delle analisi di conferma accreditata presso II.��.��. diversi da �uello ove � stato conferito il campione.

P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIOLA SCELTA DEGLI ALLEVAMENTI da sottoporre a campionamento DEVE ESSERE CASUALE.

P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�A�uesto programma si articola in:

a) �ampioni per le verifiche del tenore, dell’uso illecito o non dichiarato (ADD �O��) con lo scopo di:

i. determinare la quantità di additivi e principi farmacologicamente attivi ammessi e dichiarati in etichetta (verifica del titolo);

Page 144: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 148 – Bollettino Ufficiale

ii. rilevare la presenza di farmaci e additivi non ammessi nei mangimi o nell’acqua di abbeverata;

iii. rilevare la presenza di farmaci e additivi non dichiarati ed eventuali utilizzifraudolenti e impropri nei mangimi o nell’acqua di abbeverata;

b) �ampioni per le verifiche della contaminazione crociata/carr� over (�A��� O�E� �O��IDIO�TATI�I e �A��� O�E� MEDI�ATI)

i. mettere in evidenza fenomeni di contaminazione crociata/carr� over da principi farmacologicamente attivi e additivi in mangimi per specie non bersaglio.

�AMPIONI PE� LE �E�I�I��E DEL TENO�E, DELL’��O ILLE�ITO O NON DI��IA�ATO (ADD �O��)

�I�E���E MAT�I�E

verifica del titolo; mangimi o premi-

scele

rilevare la presenza di farmaci e additivi nonammessi;

acqua di abbeve-rata

mangimi o premi-scele

rilevare la presenza di farmaci e additivi nondic�iarati�

acqua di abbeve-rata

mangimi o premi-scele

Le ricerche mirate a svelare usi non consentiti o impropri dei principi attivi farmacologici in allevamento, sia via acqua che via mangime, non possono prescindere da un con-trollo incrociato con le registrazioni dei trattamenti e con le relative prescrizioni veterina-rie presenti in azienda.

�AMPIONI PE� LE �E�I�I��E DELLA �ONTAMINA�IONE ��O�IATA/�A��� O�E� (�A��� O�E� �O��IDIO�TATI�I E �A��� O�E� MEDI�ATI)

Il campionamento deve essere effettuato in maniera prioritaria su lotti di mangimi finiti c�e non contengono coccidiostatici o principi attivi farmacologici prodotti o trasportati subito dopo un mangime medicato o additivato con coccidiostatici. La ricerca è mira-ta verso le sostanze aggiunte al mangime medicato/con coccidiostatici prodotto in precedenza.

Al fine della sicurezza degli alimenti di origine animale, tale attività è particolarmente significativa se effettuata su mangimi destinati ad animali in fase produttiva.

Al laboratorio ufficiale viene richiesta la ricerca a livelli di carry over delle sostanze che, in base alle registrazioni di produzione e trasporto, sono state incorporate nel lotto di mangime prodotto/trasportato in precedenza.

La quantità di principio attivo aggiunta in fase di produzione del mangime medica-to/con coccidiostatici, deve essere riportata dal personale c�e esegue il prelievo sul verbale di campionamento e trasmessa all�I���E�.

Page 145: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 149 –

�i ricorda che il campionamento per la ricerca di sostanze a livelli di carry over/contaminazione crociata segue le modalità delle sostanze distribuite in maniera NON uniforme nei mangimi. Il campionamento dell’acqua, anch’esso ufficiale, segue le modalità sinora adottate per il PN�. L’acqua di abbeverata deve essere prelevata direttamente dalle vasche di abbeveraggio o dai dispositivi messi a disposizione dell’animale. Le quantità minime da prelevare devono essere tali da permettere la formazione di � �� da 500 ml.

�enuto conto delle difficolt� incontrate nel 2015 per la realizzazione dei campioni asse-gnati� nelle more di eventuali c�iarimenti c�e il � inistero della salute si riserver� di in-viare� si confermano le indicazioni condivise nella riunione dei �eferenti P�AA del 1�/11/2015 trasmessa con nota prot. n. �1.2015.001�507 del 2�/11/2015.

PIANI �I �ON��O��O ����A P�E�EN�A �I �IO��INE - P�� �IO��INA-�I� I�I - P�� NON �IO��INA-�I� I�I

�iascun campione deve essere costituito da 5 campioni finali (��):a. �n ��per l’analisi delle diossine e dei P�� diossina-simili, b. �n ��per l’analisi dei P�� non diossina-simili,c. �n �� a disposizione del laboratorio,d. �n �� per l’eventuale revisione d’analisie. �n �� per il detentore della matrice campionata.

P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIO e P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�A�i rimanda al PNAA 2015-2017 Add 2015

PIANO �I �ON��O��O �E��A �ON�A� INA�IONE �A � I�O�O��INE

�i rimanda al PNAA 2015-2017 Add 2015

Per il controllo delle micotossine: - negli alimenti completi e complementari si applica il metodo di campionamento

previsto per il controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme; - nelle materie prime di origine vegetale, si applica il metodo di campionamento

previsto per il controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo non unifor-me. Alla luce delle problematiche giuridiche e logistiche che rendono di difficile applicazione la procedura di macinazione dei campioni globali, si ritiene che per quanto attiene a questo piano di controllo, sono da escludere dal campio-namento i semi interi.

P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIOLA SCELTA DEGLI ALLEVAMENTI da sottoporre a campionamento DEVE ESSERE CASUALE.

P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�A�i rimanda al PNAA 2015-2017 Add 2015

Page 146: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 150 – Bollettino Ufficiale

E���APIANO 201� - �ON��O��O �E��A �ON�A� INA�IONE �A A��A�O��INE �i ritiene necessario monitorare, in aggiunta al piano di controllo della contaminazione da micotossine, la presenza di aflatossina �1 nelle materie prime e nei mangimi.

�aranno sottoposti a campionamento secondo le modalità indicate dal �eg. 152/2009 e smi :

- mais sfarinato - mangime contenente mais.

�a �.O. Veterinaria fornisce� con apposita nota� i nominativi delle aziende da controlla-re ed il periodo in cui dovr� essere eseguito il campionamento.

La rendicontazione dovrà rispettare le modalità e le tempistiche previste dal P�AA 2016

PIANI �I �ON��O��O PE� �A P�E�EN�A �I �ON�A� INAN�I INO��ANI�I� �O� PO��I A�O-�A�I� �O� PO��I O��ANO��O���A�I E �A�ION���I�I P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�A��IEP�ANOA�O �I ��I�E�INA ����� Il ��� è un marcatore dei prodotti derivati dai prodotti di categoria 1 e 2, previsto dall’allegato 8, capo � del �egolamento (�E) n.1�2/2011. Al fine di garantire che i prodotti di categoria 1 e 2 non entrino nella catena dei man-gimi è necessario inserire nel presente Piano la ricerca del GT� in tali materiali.I campioni sono stati distribuiti per ciascuna A�L, in base al numero stabilimenti che tra-sformano materiali di categoria 1 e 2, riconosciuti ai sensi del �eg. (�E) n. 1069/2009. In alcuni impianti è richiesta l’esecuzione di 2 campioni nel corso del 2016. Il campione è ufficiale e deve essere composto da � �� di circa 500 grammi

�A�ION���I�II campioni per la ricerca di �A�ION���I�I (�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �r-90) sono da eseguire secondo le indicazioni che seguono:

�A�ION���I�I � A��I�E �I�I P�E�IEVO ��AN�I�� N�campioni

�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �O�AGGI ALTA ��OTA Produzione o raccolta a livello locale ��: 1000

g 1

�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �O�AGGI Produzione o raccolta a livello locale ��: 1000

g 1

�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �r-90 MAI� Produzione o raccolta a livello locale ��: 1000

g 1

�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �r-90 MANGIMI PE� ��INI Produzione con materie prime di ori-

gine locale��: 1000 g 1

�-�0, �s-137, �s-13�, I-131, �r-90 MANGIMI PE� �O�INI Produzione con materie prime di ori-

gine locale��: 1000 g 1

PIANO �I �ON��O��O �E��A �ON�A� INA�IONE � I��O�I�A �A �A�� ONE��A ��P.�i rimanda al PNAA 2015-2017 Add 2015

Page 147: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 151 –

P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIO

P�OG�AMMA DI �O��EGLIAN�A�i base sul campionamento di mangimi destinati a:

- animali produttori di alimenti- animali da compagnia: sono previsti anche campionamenti di “alimenti ad alto

rischio come ad esempio alimenti greggi per animali da compagnia, diete BARF (Bones and Raw Food – cibo crudo biologicamente a regola d’arte)” da PNAA 2015-2017 Add 2015

PIANO �I �ON��O��O ����A P�E�EN�A �I O��ANI�� I �ENE�I�A� EN�E � O�I�I�A�I Per il controllo degli OGM:

- Tutti i campioni dovranno contenere almeno una delle seguenti specie vegetali previste dal programma di riferimento;

- Per la ricerca di O�� autorizzati� nell�ambito del circuito convenzionale� dovran-no essere prelevati solo i campioni c�e non riportano in etic�etta o nella docu-mentazione commerciale la presenza di materiale geneticamente modificato.

- Nel caso in cui una o pi� specie fossero dichiarate geneticamente modificate si pu� procedere all’analisi di altre specie vegetali previste dal programma di rife-rimento, non indicate in etichetta come GM.

MODALITA’ DI �AMPIONAMENTO- negli alimenti completi e complementari si applica il metodo di campionamento

previsto per il controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in modo uniforme; - nelle materie prime di origine vegetale, si applica il metodo di campionamento

previsto per il controllo delle sostanze o dei prodotti ripartiti in non modo unifor-me. Alla luce delle problematiche giuridiche e logistiche che rendono di difficile applicazione la procedura di macinazione dei campioni globali, si ritiene che per quanto attiene a questo piano di controllo, sono da escludere dal campio-namento i semi interi o spezzati..

�ome indicato alla pag. 15 del PNAA 2015-2017 Add 2015� si ricorda di provvedere alla predisposizione di un �A� PIONE �INA�E A��I�N�IVO per consentire� �ualora necessa-rio� l�esecuzione delle analisi di conferma accreditata presso II���� diversi da �uello ove � stato conferito il campione.

P�OG�AMMA DI MONITO�AGGIOI campionamenti andranno svolti presso gli impianti di produzione degli alimenti zoo-tecnici, i distributori di mangimi, gli allevamenti, compresi quelli che producono con il metodo biologico ai sensi del �egolamento (�E) 83�/2007. �ualora il campionamento sia effettuato presso un impianto di produzione è previsto l’uso sistematico della “�hec� List �ensimento Produttori NON OGM” (Allegato �bis del PNAA 2015-2017 Add 2015).

Le matrici da campionare per la ricerca degli OGM sono le seguenti :

Page 148: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 152 – Bollettino Ufficiale

soia, mais, cotone, colza, riso, barbabietola da zucchero, patata, lino, mangimi (anche petfood).Inoltre, si precisa che:

- barbabietola da zucchero: non devono essere campionate le polpe esauste.

Per la ricerca degli OGM non autorizzati, la matrice da campionare è esclusivamente il riso, escluso quello soffiato.

PROGRAMMA DI SORVEGLIANZAQuesto programma deve essere attuato solo presso impianti di produzione di mangimi zootecnici. ed è previsto l’uso sistematico della “Check List Censimento Produttori NON OGM” (Allega-to 4bis del PNAA 2015-2017).

Le matrici da campionare per la ricerca degli OGM sono le seguenti :soia, mais, cotone, colza, barbabietola da zucchero, mangimi (anche petfood). Inoltre, si precisa che:

- barbabietola da zucchero: non devono essere campionate le polpe esauste.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PIANIFICAZIONEPer quanto attiene alla PIANIFICAZIONE (file “2016 programm rendicont PRAA.xls”) si precisa quanto segue:- quando nella colonna C del file, in relazione ai singoli piani, sono presenti più ti-

pologie di impianti, dovrà essere inserita la tipologia di impianto presso il quale sarà eseguito il campione;

- nella colonna E devono essere pianificate, ove non presente, la specie o cate-goria chi è destinato il mangime da campionare;

- nella colonna F, ove c’è la possibilità di scelta, dovrà essere precisata la matrice da campionare;

- nella colonna G possono essere inserite note; - possono essere aggiunte righe nel foglio di lavoro; - non devono essere inserite colonne nel foglio di lavoro.

Per “produzione” si intende un impianto che produce additivi, premiscele o mangimi per destinati alla vendita o per l’autoconsumo.

Per “allevamenti” si intendono le aziende zootecniche che introducono mangimi com-pleti o composti per la somministrazione ai propri animali.

I controlli programmati, eseguiti e le relative risultanze sono rendicontate sulla tabella: “2016 PRAA scheda ispezioni.xls”.

CONFERIMENTO DEI CAMPIONI

Page 149: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 153 –

La frequenza dei campioni ed il recapito presso l’I.Z.S.L.E.R. di �rescia e le sue sezionidevono essere preventivamente concordate con i medesimi, anche in considerazione delle potenzialità dei rispettivi laboratori. La distribuzione temporale dei campioni E��RAPIANO 201� - CON�ROLLO DELLA CON-�AMINAZIONE DA AFLA�OSSINE è già stata condivisa con IZSLER.

�EGNA�AZIONE DE��E NON CONFORMITA� L’I.Z.S.L.E.R. di �rescia provvede alla segnalazione di tutti gli esiti non conformi alla scri-vente �.O. Veterinaria, a mezzo e-mail o fa�.Le AA.SS.LL. provvedono ad inviare alla scrivente �.O. Veterinaria, una relazione in meri-to ai provvedimenti adottati a seguito di ciascuna non conformità rilevata mediante campionamento utilizzando l’allegato � del piano ministeriale.

FORMAZIONE interna I DPV prevedono ad organizzare almeno un corso di formazione destinato agli opera-tori coinvolti nei controlli nel settore dei mangimi

INDICATORI DI RI���TATO� PRIMO �EME�TRE� attività eseguita�attività programmata 0.45ANN�A�E�

a. attività eseguita�attività programmata 0.��b. almeno n. 1 incontro per la diffusione dei contenuti del PRAA 201� con il coinvol-

gimento del personale coinvolto nei controlli in materia di alimentazione anima-le.

RENDICONTAZIONE ATTI�ITA� 2016 A seguito del graduale completamento del SIVI, le modalità di rendicontazione po-tranno subire variazioni che saranno opportunamente segnalate.

Ciascun DPV predispone una sintetica RELAZIONE DELL’A��IVI�� PRAA 201� che dove comprendere:

- criteri utilizzati per la pianificazione dell’attività ispettiva negli impianti riconosciuti e�o registrati in base ai livelli di rischio

- modalità utilizzata per la scelta degli impianti�allevamenti nell’ambito dei pro-grammi di monitoraggio

- criticità rilevate durante l’esecuzione del PRAA- motivazioni della non esecuzione dei campioni assegnati con il PRAA- il tipo e il numero di non conformità riscontrate nell’attività di campionamento e

le azioni intraprese (sequestro, distruzione, destino ad altri usi, sanzioni, allerta, ecc. � );

- il tipo e il numero di non conformità riscontrate nell’attività di vigilanza ispettiva presso gli OSM e azioni intraprese (prescrizioni, sanzioni, tempi di adeguamento, ecc. � );

- la sintesi dei risultati dei controlli previsti ai sensi del Regolamento 142�2011. per quanto riguarda i fertilizzanti organici e ammendanti diversi dallo stallatico;

Page 150: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 154 – Bollettino Ufficiale

- la natura ed il contenuto degli audit effettuati ai sensi dell’articolo 4, paragrafo �, del Regolamento (CE) ��2�2004 e la valutazione globale e finale dei risultati;

- iniziative di formazione organizzate in materia di mangimi. - le azioni intraprese a seguito di rilievo di non conformità nei controlli

sull’etichettatura, di cui al paragrafo “valutazione dell’etichettatura” (pag. 10 del PNAA 2015- 2017 Add 2015), indicandole nella seguente tabella:

Tipo di verificaMezzo con il quale

l�informazione � forni�ta�

Numero di non confor�mit�

corretta indicazione del tipo di mangimepresenza e completezza delle indicazioni obbligatoriepresenza di indicazioni ingannevoli, con particolare riferimento ad allegazioni fun-zionali impropri, che vantano un effetto farmacologicocorretta indicazione degli additivi nei mangimi composti, atta a verificare che sia riportato il nome dell’additivo (regola-mento autorizzativo o registro comunitario additivi).�etichetta o altri mezzi: �V, opuscoli, riviste, brochures, ecc�

Si ricorda la necessità di verificare la corrispondenza dei dati legati ai campioni nell’estrazione, di cui sopra, con i verbali ed i rapporti di prova al fine di garantirne la corrispondenza. In caso di incongruenze tra le diverse fonti, si deve fare riferimento al verbale di cam-pionamento. I risultati della rendicontazione semestrale e annuale, relativamente ad i campioni ese-guiti, devono coincidere con i campioni conferiti all’IZSLER.

Per quanto attiene la tempistica ed i modelli utili per la rendicontazione si rimanda allo scadenziario di seguito riportato.

L’invio dei file, relativi al PRAA 201�, alla scrivente �.O. Veterinaria, dovrà avvenire amezzo e�mail, mediante l’utilizzo della modulistica allegata.

La tabella “2016 PRAA scheda prescrizioni.xls” prevede l’inserimento del numero delle prescrizioni veterinarie per la produzione o vendita dei mangimi medicati e dei prodotti intermedi giunte presso le singole AA.SS.LL. ed il numero delle non conformità osservate.

Page 151: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 155 –

SCADENZIARIO PRAA

SCADENZA INFORMAZIONI DA �RASME��ERE MOD. RENDICON�AZIONE

�1.01.201� PRAA 201� Individuazione referenti A�S 201� (e� DPV) nota

�1.01.201�

PRAA 2015 controlli e campioni 2015 programm rendicont PRAA.�ls2015 PRAA scheda ispezioni.�ls

PRAA 2015 relazione dell’attività di controllo notaPRAA 2015 all. � PNAA 2015-2017 relativi alle eventuali non conformità a seguito di campionamento all. � PNAA 2015-2017

PRAA 2015 prescrizioni veterinarie relative a produzio-ne�vendita di mangimi medicati o prodotti intermedi 2015 PRAA scheda prescrizioni.�ls

2�.02.201� PRAA 201� Programmazione ispezioni 201�PRAA scheda ispezioni.�ls

�1.05.201�PRAA 201� Elenco aggiornato delle imprese del settore dei mangimi registrate ai sensi del Reg. (CE) n. 1���200�(domande pervenute presso la ASL)

File e�cel

�1.07.201�

PRAA 201� pianificazione annuale e campioni eseguiti nel primo semestre 201�programm rendicont PRAA.�ls

PRAA 201� controlli eseguiti nel primo semestre 201�PRAA scheda ispezioni.�ls

PRAA 201� prescrizioni veterinarie relative a produzio-ne�vendita di mangimi medicati o prodotti intermedi pervenute nel primo semestre

201�PRAA scheda prescrizioni.�ls

PRAA 201� all. � PNAA 2015-2017 Add 2015 relativi alle eventuali non conformità a seguito di campionamento all. � PNAA 2015-2017

�0.11.201�

PRAA 201� Elenco aggiornato delle imprese del settore dei mangimi registrate ai sensi del Reg. (CE) n. 1���200�(domande pervenute presso la ASL)

File e�cel

Completamento della verifica, in �I�I, della presenza e della corrispondenza degli operatori del settore dei mangimi registrati produzione post primaria ai sensi del Reg. (CE) n. 1���200�

Page 152: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 156 – Bollettino Ufficiale

C� � PIANO REGIONA�E �ENE��ERE ANIMA�E 2016 (PR�A 2016)

Nelle more delle disposizioni che il Ministero della salute si riserverà di emanare, si forniscono le indicazioni per la programmazione dell’attività di controllo nell’ambito di benessere animale (animali da reddito).

NORME DI RIFERIMENTO a) Legge 14 ottobre 1��5, n. �2� ratifica ed esecuzione delle Convenzioni

sulla protezione degli animali negli allevamenti e sulla protezione degli animali da macello (Strasburgo 10 marzo 1�7� e 10 maggio 1�7�) �G.�.n. 2�� del 12�11�1��5;

b) D.Lgs. 7 luglio 2011, n. 122 Attuazione della direttiva 200��120�CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini. Pubblicato nella Gazz. �ff. 2 agosto 2011, n. 17�;

c) D.Lgs. 7 luglio 2011, n. 12� Attuazione della direttiva 200��11��CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli. Pubblicato nella Gazz. �ff. 4 agosto 2011, n. 1�0;

d) DLgs. 2� marzo 2001, n. 14� (attuazione della direttiva ���5��CE) prote-zione degli animali negli allevamenti �G.�. n. �5 del 24�04�2001, modifi-cato dalla Legge 27�12�2004, n. �0� (G.�. 27�12�2004, n. �02) e dalla Legge 2��02�2007, n. 17 (G.�. 2��02�2007, n. 47);

e) DLgs. 2� luglio 200�, n. 2�7 (attuazione delle direttive 1����74�CE e 2002�4�CE) per la protezione delle galline ovaiole e la registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento �G.�. n. 21� del 20�0��200� - il comma 5 dell’art. � è stato abrogato dall’articolo 2� della Legge 25�01�0� - G�RI 0��02�200�, n. �2 - gli allegati sono stati modificati con il Decreto del Mini-stro della salute 20�04�200� (G�RI 15�05�200�, n. 111);

f) D.Lgs. 27 settembre 2010, n. 1�1 - Attuazione della direttiva 2007�4��CEche stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la pro-duzione di carne;

g) Circolare del Ministero della salute 5 novembre 2001, n. 10 �G.�. n. 277 del 2��11�2001;

h) Nota del 2 marzo 2005 - procedure per il controllo del benessere animale negli allevamenti di suini � applicazione del decreto legislativo 20 feb-braio 2004, n. 5�;

i) Regolamento (CE) n. ��2�2004;�) Regolamento (CE) n. 22�5�200� della Commissione, del 2� dicembre

200�, recante modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 1�07��0 del Consiglio.

k) Reg. (CE) n. 1�2005 del 22 dicembre 2004 - Regolamento del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate che modifica le dir �4�4�2�CEE e ���11��CE e il regolamento (CE) n. 1255��7;

l) Reg. (CE) n. 1255��7 del 25 giugno 1��7 del Consiglio riguardante i criteri comunitari per i posti di controllo e che adatta il ruolino di marcia previ-sto dall�allegato della direttiva �1��2��CEE e s.m.i.;

m) D.Lgs. 25 luglio 2007, n. 151 - Disposizioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1�2005 sulla protezione degli

Page 153: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 157 –

animali durante il trasporto e le operazioni correlate. (Gazz. �ff. 12 set-tembre 2007, n. 212)

n) Reg. (CE) n. 10���200� del Consiglio del 24 settembre 200� relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento.

o) Dec. (�E) n. 1���201� relativa alle relazioni annuali sulle ispezioni non di-scriminatorie effettuate a norma del regolamento (CE) n. 1�2005 del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate, che modifica le direttive �4�4�2�CEE e ���11��CE e il regola-mento (CE) n. 1255��7

p) D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 2� - Attuazione della direttiva n. 2010�����E in ma-teria di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici

In attesa della definizione dell�organizzazione delle AT�, per Dipartimenti di pre�venzione veterinari si intendono quelli relativi alle ex A�� (DP�).

REFERENTI PR�A 2016 Ogni DPV provvede a:

individuare e�confermare un referente per il coordinamento del PR�A 201� comunicarne il�i nominativo�i (con n. telefono e e�mail) alla scrivente D.G. � elfare, entro il �1 gennaio 2016

1. PIANO REGIONA�E �ENE��ERE ANIMA�E IN A��E�AMENTONella tabella 1(1), di seguito riportata, è indicata la quantità minima dei controlli,distribuita per specie�categoria animale allevata, assegnata a ciascun DPV, per la verifica dei requisiti relativi al benessere animale presso gli allevamenti.

�IGI�ANZA E CONTRO��OIl DPV:

- programma l’attività di controllo in modo congiunto�coordinato- individua gli impianti da controllare in base alle risorse disponibili ed alla va-

lutazione del rischio secondo le indicazioni fornite dal Piano regionale della prevenzione veterinaria 2012-2014 e dal Piano regionale integrato della Sa-nità pubblica veterinaria 2015-201�.

L’esecuzione del controllo comporta la compilazione del verbale di ispezione e della check list e copia di tali documenti, sottoscritti dai partecipanti al controllo saranno lasciati all’allevatore.

Le check list regionali aggiornate sono disponibili in SIVI (documenti regionali �condizionalità) e dovranno essere utilizzate per i controlli relativi a questo piano.

Ciascun DPV provvederà ad eseguire, entro il 2� febbraio 2016, la programmazio-ne dei controlli in materia di benessere animale in allevamento su SIVI.

Priorità da tenere in considerazione in fase di programmazione, oltre alla catego-ria di rischio per tipologia di cui alla tabella 1:

- allevamenti con non conformità aperte 1 La tabella citata è disponibile agli addetti al controllo ufficiale sul sistema informativo veterinario

Page 154: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 158 – Bollettino Ufficiale

- tipologie di allevamenti con elevate non conformità pregresse - galline ovaiole (�abella 2) - adeguamento allevamenti suini (PROGE��O S�INI)- polli da carne

GA��INE O�AIO�E C�E PROD�CONO �O�A DA CON��MO�abella 2

tipologia n. minimi controlli

� alleva-menti

- gabbie arric-chite

- sistemi alterna-tivi

1 50

PRIVILEGIARE:- ALLEVAMEN�I NON CON�ROLLA-

�I NEL 2015 - ALLEVAMEN�I RIS�R����RA�I - ALLEVAMEN�I C�E ESEG�ONO

LA M��A

��ININel corso del 201� il campione di allevamenti da sottoporre a controllo dovrà es-sere individuato tra quelli che non sono stati sottoposti a controllo negli anni pre-cedenti e quelli che hanno registrato non conformità nel corso del 2015 .In caso di rilievo di scostamenti da quanto previsto dal D.Lgs 122�2011 e dalla no-ta ministeriale esplicativa prot 00227��-p del 12�12�2012, dovranno essere esegui-te verifiche approfondite sul benessere degli animali utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CN�A) (PROGE��O S�INI) e nei casi più complessi con la collaborazione dello stesso.In presenza di segni o sintomi di sofferenza degli animali dovranno essere adottati opportuni provvedimenti per la risoluzione delle non conformità rilevate.Entro il primo trimestre verranno resi disponibili i dati del programma integrato con il Centro Nazionale �enessere degli animali, in base quindi alle valutazioni effettua-te potranno essere apportate modifiche alla programmazione e fornite ulteriori in-dicazioni.

�O�ININel 15� del campione di allevamenti di bovini (da latte o ingrasso) individuati dai singoli Dipartimenti , i veterinari formati dal CN�A come valutatori del benessere dovranno oltre ad effettuate il controllo ufficiale , applicare le metodologie ap-prese durante i corso di formazione .La rendicontazione dovrà essere effettuata in SIVI e nello specifico soft�are .Con cadenza semestrale verranno verificati i risulti e le problematiche emerse.

INDICATORE DI RI���TATO� N. CONT

Page 155: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 159 –

CONDIZIONA�ITA�I controlli eseguiti per la verifica del rispetto degli atti della condizionalità relativi al benessere animale coinvolgeranno tutte le ASL e saranno eseguiti nel corso di tut-to l’anno.

I risultati dei controlli eseguiti nell’ambito del PR�A 201� avranno valenza anche per la verifica del rispetto degli atti della condizionalità per gli operatori che han-no richiesto premi comunitari.

Per quanto attiene alle modalità di attuazione e di gestione della documentazio-ne dei controlli ai fini della condizionalità si rimanda al Piano specifico ed alle spe-cifiche note regionali.

INDICATORE DI RI���TATO� CAMPIONE A RI�C�IO E CA��A�E N. C�AA CONTRO��ATI�N. C�AA A��EGNATI� 1

2. PIANO REGIONA�E �ENE��ERE ANIMA�E D�RANTE I� TRA�PORTO

ANAGRAFE REGIONA�E TRA�PORTATORI Al fine di completare l�anagrafe delle omologazioni dei mezzi di trasporto degli animali presente in �DR occorre verificare e procedere all�inserimento delle omo�logazioni rilasciate in �ombardia entro il �0 giugno 2016.Per facilitare l’attività di verifica si allega (file: �IPO 2 DA SIS�EMARE.�ls)(1)l’estrazione del 21�12�2015 dei trasportatori tipo 2 presenti in �DR, in rosso sono sta-te evidenziate incongruenze o informazioni incomplete.

a. CONTRO��I A DE�TINO Nella �abella ben�trasp�destino 201� sono indicate le percentuali minime relative ai controlli da eseguire presso macelli e posti di controllo.

�abella ben�trasp�destino 201�PIANO REGIONA�E �ENE��ERE ANIMA�E D�RANTE I� TRA�PORTO �CONTRO��I A DE�TINO

2016 � MINIMA DEI CONTRO��I PRE��O�TIPO DI TRA�PORTO �EDE DE� CONTRO��O INDICAZIONE MINI�TERIA�E

superiori alle � ore (lunghi viaggi) MACE��O 10� dei mezzi in arrivoPO�TO DI CONTRO��O �� delle partite di animali in arrivo

inferiori alle � ore (brevi viaggi) MACE��O 2� dei mezzi in arrivo

Qualora il DPV preveda una frequenza di controllo, diversa da quella di cui alla tabella ben�trasp�destino 201�, è necessario descrivere le motivazioni della scelta e criteri adottati per l’identificazione del numero di mezzi da controllare.

b. PIANO INTEGRATO DEI CONTRO��I �����IDONEIT� A� TRA�PORTO DEG�I ANIMA�IQuesto piano di controllo mira ad accertare il rispetto delle misure di protezione degli animali, in particolare per quanto attiene la corretta gestione degli “animali non idonei al trasporto”, durante il viaggio.

Fase a�

Page 156: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 160 – Bollettino Ufficiale

ciascun DPV, in esito alla valutazione dell’attività effettuata, individua nell’ambito del territorio di competenza i punti critici da sottoporre a controllo quali:

- macelli, - stalle di sosta, - trasportatori,- allevamenti, - altre strutture

coinvolti o a carico dei quali sono state constatate violazioni legate al benessere animale rilevate negli ultimi 5 anni.

Fase b� predisposizione di un piano integrato di controlli che preveda, il coinvolgimento delle Forze dell�Ordine per la verifica del rispetto dei requisiti relativi al reg. (CE) n. 1�2005 presso:

- i punti critici e - su strada.

Il numero minimo dei controlli è indicato nella tabella A(1), di seguito allegata, e siintendono giornate di controllo.

A supporto dell’attività di controllo pu� essere utilizzata la check list regionale.

c. CONTRO��I �CAM�I IN CO��A�ORAZIONE CON ��AC �OM�ARDIA Nell’anno 201� continua la collaborazione con l’�VAC Lombardia per i controlli adestino in materia di benessere animale durante il trasporto su partite di animali provenienti dalla �E segnalate in Sintesi Scambi (SIN�ESIS). La provenienza, la specie animale e la tipologia delle partite verranno definite en�tro il 1� febbraio 2016 nell�applicativo �INTE�I� da parte dell�ufficio ��AC.Sarà competenza di codesti DPV selezionare la specifica partita e l�operatore da sottoporre a controllo sulla base delle notifiche delle partite in ingresso disponibili nell�applicativo. Qualora, durante l’anno di attività, non fosse possibile identificare una partita ri-spondente a provenienza, i DPV provvederanno a contattare direttamente l’�VAC all’indirizzo e-mail: uvac.lombardia�sanita.it per concordare una diversa provenienza.I controlli effettuati dovranno essere registrati nell�applicativo e l�attività dovrà esse-re portata a termine entro il �1�12�201�.

FORMAZIONESi ritiene opportuno confermare quanto già indicato per gli anni precedenti circa la necessità di procedere all’approfondimento dei seguenti argomenti:

Giornali di viaggio: verifica della conformità, modalità di raccolta, ecc.Applicazioni delle sanzioni previste dal D.Lgs. 25 luglio 2007, n. 151 - Disposi-zioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1�2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni cor-relate. Idoneità degli animali al trasporto

Page 157: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 161 –

si chiede pertanto ai Dipartimenti, se del caso, di prevedere incontri di aggiorna-mento destinati agli operatori che effettuano i controlli.

RENDICONTAZIONELa Dec. (�E) n. 1���201� ha sostituito il modello per la rendicontazione dei controlli in materia di benessere animale durante il trasporto.Il modello, corredato dalla apposita legenda, è allegato al presente piano e do-vrà essere utilizzato per la rendicontazione dell’attività svolta nel 201�.

INDICATORE DI RI���TATO� N. MEZZI DI TRA�PORTO (a) � GIORNATE (b) � PARTITE (c) �OTTOPO�TI A CONTRO��I� N. MEZZI DI TRA�PORTO (a) � GIORNATE (b) � PARTITE (c) �������������������������������������������������������

RENDICONTAZIONE�a rendicontazione dei controlli in materia di benessere animale in allevamentoavverr� attraverso �I�I.

L’invio dei dati relativi ai controlli in materia di benessere animale durante il tra�sporto, alla scrivente �.O. Veterinaria, dovrà avvenire a mezzo e�mail, mediante l’utilizzo della modulistica allegata (201�programmazione benessere durante il tra-sporto.�ls).

SCADENZIARIO

SCADENZA PIANO INFORMAZIONI DA TRASMETTERE:

MOD.RENDICONTAZIONE

31.01.2016

PRBA 2015 : BENESSERE ANIMALE IN ALLEVA-

MENTO RENDICONTAZIONE A CURA DELLA U.O. VETE-RINARIA: ESTRAZIONE DA SIVIPRBA 2015: PIANO RE-

GIONALE SULLA SPERI-MENTAZIONE ANIMALEPRBA 2015: BENESSERE ANIMALE DURANTE IL

TRASPORTORENDICONTAZIONE 2015 rendicontazione

trasporto.xls

PRBA 2015 SINTETICA RELAZIONE SCRITTA (vedi sopra)

attività PRBA 2015

nota

PRBA 2015: PIANO IN-TEGRATO DEI CON-

TROLLI SULL’IDONEITA’ AL TRASPORTO DEGLI

ANIMALI

SINTETICA RELAZIONE SCRITTA (vedi sopra)

PRBA 2015: PIANO RE-GIONALE SULLA SPERI-MENTAZIONE ANIMALE

SINTETICA RELAZIONE SCRITTA (vedi sopra)

Page 158: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 162 – Bollettino Ufficiale

31.01.2016 PRBA 201� RE�ERENTE PRBA nota

2�.02.2016

PRBA 201�: BENESSERE ANIMALE IN ALLEVA-

MENTOPRO�RA� � AZIONE IN SIVI

PRBA 201�: BENESSERE ANIMALE DURANTE IL

TRASPORTO

PRO�RA� � AZIONE

201�pro�ra� � azio-ne �enessere d�ran-te il trasporto.xls

PRBA 201�: PIANO IN-TEGRATO DEI CON-

TROLLI SULL’IDONEITA’ AL TRASPORTO DEGLI

ANIMALI

nota

--------

�. PIANO REGIONALE BENESSERE ANIMALE DURANTE LA MACELLAZIONE E AB-BATTIMENTO - 201�

1. AREA DI INTERVENTO E PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI Deve essere condotta �na attività di controllo presso t�tti �li i� pianti presenti in Re�ione Lo� �ardia appartenenti alle se��enti tipolo�ie:

i� pianti di � acellazione riconosci�ti (t�tte le tipolo�ie) locali di � acellazione co� presi nel DDUO n.1�5�2 del �1 l��lio 2002 (s�ini e ovicaprini)

i� pianti di � acellazione avic�nicoli a capacità li� itataalleva� enti ani� ali da pelliccia (compresa nella tipologia “tipologia alle-vamento non definita”)

2. MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLI Presso ciasc�n i� pianto� al� eno �na volta l�anno� deve essere veri�icata la corri-spondenza con il Re�. (CE) 10���200� per i se��enti aspetti:

a. proced�re operative di � acellazione�a��atti� ento�. �estione delle varie �asi della � acellazione�a��atti� entoc. �or� azione del personaled. str�tt�ra e attrezzat�ra de�li i� pianti di � acellazione�a��atti� entoe. � an�tenzione de�li str�� enti per la i� � o�ilizzazione e stordi� ento � pro-

ced�ra �. � an�tenzione de�li str�� enti per la i� � o�ilizzazione e stordi� ento - �estio-

ne

�. DOCUMENTAZIONEPer l�esec�zione dei controlli � previsto l��tilizzo delle alle�ate liste di riscontro �e-nessere � acellazione e a��atti� ento c�e devono essere �tilizzate anc�e co� e ver�ale dell�attività di controllo.Doc�� entazione attestante l�attività di controllo sarà conservata a�li atti dei ri-

Page 159: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 163 –

spettivi DPV.

5. REGISTRAZIONE ATTIVITA’ DI CONTROLLOL�attività di controllo dovrà essere re�istrata in SIVI secondo le � odalità di se-

��ito descritte� con l�avvertenza di speci�icare la proced�ra controllata� il re��isito disatteso e i provvedi� enti adottati.

1. selezionare l�i� pianto di � acellazione sottoposto a controllo2. selezionare CONTROLLI�. selezionare NUOVA ISPEZIONE in ��nzione della tipolo�ia di controllo

ese��ito �. Selezionare la tipolo�ie di i� pianto di � acellazione (o �tipolo�ia al-

leva� ento non de�inita�)5. Selezionare il � otivo di controllo �Att�azione pro�ra� � a��. Selezionare il piano del controllo �Benessere ani� ale alla � acella-

zione-a��atti� ento��. selezionare EVIDENZA.

Il siste� a propone �na c�ec� list se� pli�icata con t�tte le proced�re da sottoporre a controllo con ris�ltato con�or� e.Nel caso di non con�or� ità selezionare il tasto �� odi�ica� e inserire il testo dell�evidenza ed inserire l�esito e il�i provvedi� enti adottati.

Nel caso si proceda con �n AUDIT:selezionare t�tte le sei proced�re sottoposte a controllo (Benessere ani� ale alla � acellazione � �estione e pro�ra� � a� �or� azione del personale� � an�tenzione de�li str�� enti �estione e pro�ra� � a� str�t-t�re ed attrezzat�re) descrivere l�evidenza per o�ni proced�ra controllata

�. INDICATORE DI RISULTATO

n. i� pianti sottoposti a controllo re�istrati in SIVI �� 0.��n. i� pianti censiti in SIVI

Al �ine di rendicontazione non sarà ric�iesta doc�� entazione ai DPV� t�tti i dati saranno estratti da UO Veterinaria diretta� ente da SIVI.

Alle�ati: 1) C�ec� list �enessere a��atti� ento ani� ali da pelliccia2) C�ec� list �enessere � acellazione�) C�ec� list � acellazione per � acelli sta�ionali

——— • ———

Page 160: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 164 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATI DOCUMENTI DI RIFERIMENTONORMATIVA DI

RIFERIMENTO

D1 P���� ��������� ����� ������ ��������� ���� ��� D.L�s 2��201�

D2

A�������� ��������� �� � ����������� ���

������ � ��� ���� ��� ����� ������� ���� ����� �

������ ����� R������ L�� ������

D.l�s 1���0�

D.l�s 15��0�

D�L� ������ ��������� ����� ������� ����������� ���

�� ���� ��� �����������

D.l�s 1���0�

D.l�s 15��0�

D�

P���� �� ������������ ����� �������� �� E. V���

VTEC �� �������� � ���� �� ����� : �����

���������� ���� ���� ���� �������� ������

Re�. (CE) 20���0�

D5

P���� �� � ����������� ����� � �����������

�������� �� ������� �MSU� � ����’�������� ����

����� ������ � ���� �������� �� ������� ����

D.D.�.S. n. ���� del 1��0��2012

D�R������������ ��������� ������: ���������

���������� ��������� D.D.U.O. 50�0�200�

D�P�������������� ������: ��������� �

���������� ���� D.D.�.S. ���5�201�

ALLEGATO D

OBIETTIVI STRATEGICI A VALENZA REGIONALE

Page 161: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 165 –

D1 - PIANO REGIONALE SULLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE 201�

Nelle � ore delle disposizioni c�e il � inistero della sal�te si riserverà di e� anare a se��ito dell�entrata in vi�ore del D.L�s. 2��201� s�lla protezione de�li ani� ali �tiliz-zati a �ini scienti�ici� si �orniscono le indicazioni per la pro�ra� � azione dell�attività di controllo nell�a� �ito della speri� entazione ani� ale.

I� ������ ����� ����������� ����’�������������� ����� ATS� ��� D������� ���� �� ���-�������� ���������� �� ��������� ������ �������� ���� �� ASL �DPV�.

PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO � � ���� 201�� �. 2� - Att�azione della direttiva 2010����UE s�lla protezione de�li ani� ali �tilizzati a �ini scienti�ici.

REFERENTI PIANO REGIONALE SULLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE 201� O�ni DPV provvede a:

Individ�are e�o con�er� are �n re�erente per il coordina� ento del �������� ����� co� �nicarne il no� inativo (��� �. �������� � �-� ���) alla scrivente D.�. � el�are� ����� �� �1 ������� 201�

TABELLA 1

CATEGORIEFRE�UENZE MINIME DEI CONTROLLI

N. IM-PIANTI ATTIVI

N. CON-TROLLI

PROGRAM-MATI

A Sta�ili� enti di alleva� ento ann�aleB Sta�ili� enti �ornitori ann�ale

C Sta�ili� enti di alleva� en-to��ornitori

ann�ale

D Sta�ili� enti �tilizzatori ann�ale

E Sta�ili� enti �tilizzatori di cani� �atti e�o pri� ati non �� ani se� estrale

��alora il Diparti� ento preveda �na �re��enza di controllo� diversa da ��ella �is-sata da ��esto piano� � necessario descrivere le � otivazioni della scelta e criteri adottati.

INDICATORI:IMPIANTI CONTROLLATI �IMPIANTI PROGRAMMATI �� 0.��

RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ 201� Ciasc�n DPV invia alla U.O. Veterinaria� ����� �� �1 ������� 201�� la pro�ra� � a-zione dei controlli previsti per il presente piano.

L�attività di controllo sarà rendicontata ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO SIVI.

Ciasc�n Diparti� ento predispone �na SINTETICA RELAZIONE SCRITTA c�e dovrà co� prendere:

Page 162: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 166 – Bollettino Ufficiale

- criticità rilevate d�rante l�esec�zione del Piano- non con�or� ità rilevate con �na loro �reve descrizione e i provvedi� enti adottati (es. sanzioni� den�nce� se��estri� prescrizioni� ecc)- per sanzioni e den�nce precisare l�art. violato- iniziative di �or� azione or�anizzate in � ateria di speri� entazione ani� ale.

SCADENZIARIO

SCADENZA PIANO IN�OR� AZIONI: � OD.RENDICONTAZIONE

�1.01.201�SPERIMENTAZIONE

ANIMALE

PIANO SPERIMENTAZIONE ANIMALE 2015: SINTETICA

RELAZIONE SCRITTAnota

PIANO SPERIMENTAZIONE ANIMALE 2015: ESTRA-ZIONE DA SIVI A CURA DELLA U.O. VETERINARIAPIANO SPERIMENTAZIONE

ANIMALE 201�: ��� ��� ��-�������

nota

2�.02.201�PIANO SPERIMENTAZIONEANIMALE 201�: ������� -

� ������ ��������

201�pro�ra� � a-zione speri� enta-

zione.xls

Page 163: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 167 –

D2 - APPROCCIO INTEGRATO AL MONITORAGGIO DEL CONSUMO DEL FARMACO

NEGLI ALLEVAMENTI SUINI E BOVINI DELLA REGIONE LOMBARDIA

P��� ����

L��tilizzo di anti�iotici ne�li ani� ali da reddito � �na pratica di���sa e�tra i principi

attivi i� pie�ati� vi sono anc�e anti� icro�ici classi�icati dall�O� S co� e

d�i� portanza critica per la � edicina �� ana. L��so prol�n�ato di tali �ar� aci p��

esercitare� s�i �atteri� �na pressione selettiva tale da deter� inare la co� parsa di

�eno� eni di �����������-���������� ed i � icroor�anis� i resistenti possono essere

tras�eriti diretta� ente ����� ���� ��� ���’��� � o indiretta� ente tra� ite la

circolazione di �eni di resistenza.

Per � assi� izzare l�e��icacia di strate�ie � irate alla rid�zione dell�i� pie�o di

�ar� aci anti� icro�ici a livello aziendale ris�lta �onda� entale adottare �n

��������� ��������� al pro�le� a andando ad ese� pio a sanare event�ali lac�ne

nella ������������ c�e possono �avorire la di���sione e�o l�introd�zione di pato�eni�

opp�re� li� itazioni al �enessere ani� ale c�e possono rid�rre indiretta� ente

l�e��icienza delle di�ese i� � �nitarie.

Pro� �overe l��so pr�dente del �ar� aco e politic�e atte alla rid�zione dei cons�� i

di anti�iotici in a� �ito veterinario� t�ttavia� non � possi�ile senza �n ������ ������ �

�� ��������� ������ �������� c�e inizi �ià a livello aziendale.

L�identi�icazione di ����� ���� �������������� rappresenta �na precondizione

�onda� entale per l�i� ple� entazione di �n siste� a di � onitora��io ade��ato�

t�ttavia�in �n a� �ito co� plesso co� e ��ello della �ar� acolo�ia l�identi�icazione

di tale standard p�� rappresentare �n pro�le� a. Tale pro�le� atica � �ià stata

a��rontata dall�O� S� per i �ar� aci i� pie�ati nella � edicina �� ana� c�e �a

Page 164: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 168 – Bollettino Ufficiale

svil�ppato ed a��inato d�e para� etri per ar� onizzare il � onitora��io dei cons�� i

�� ani: DDD (�efined �ail� �oses) e DCD (�efined �o�rse �oses).

Nel corso de�li anni sono stati proposti diversi � odelli per la � edicina veterinaria

�asati s� DDD e DCD�t�ttavia� non � ancora stato identi�icato �no standard

�nivoco n� per il s�ino n� per altri ani� ali do� estici. Allo stato att�ale l�a�enzia

e�ropea per i � edicinali (E� A)�tra� ite il pro�etto ESVAC (��ropean ��rveillance

of �eterinar� �ntimicro�ial �ons�mption)� sta pro�ettando de�li indicatori

ar� onizzati a livello Co� �nitario detti DDDvet e DCDvet. L�adozione di �n siste� a

di � onitora��io in�or� atizzato c�e per� etta di � odi�icare le �asi di calcolo senza

intaccare il dato raccolto ris�lta �onda� entale in ��esta �ase di transizione.

� li indicatori �asati s� DDD�DCD �orniscono �tili in�or� azioni s�i cons�� i �lo�ali�

t�ttavia� per �ornire indicazioni valide a livello di sin�olo alleva� ento necessitano

di essere ����������� oltre c�e alla �ià citata �iosic�rezza anc�e alle ��� ������� ed

ai ����� ���� ���������� ����������

D����������

DDDAit = dose giornaliera di principio attivo (PA) di un dato farmaco,

espressa in milligrammi, somministrata per chilogrammo di peso vivo

secondo le indicazioni posologiche corrette.

DCDAit = dose, per l’intero trattamento, di principio attivo (PA) di un dato

farmaco, espressa in milligrammi, somministrata per chilogrammo di peso

vivo secondo le indicazioni posologiche corrette.

Mg / Kg carne (indicatore addizionale suini) = milligrammi totali di PA

consumati per produrre un chilogrammo di carne.

Mg / Q.le latte (indicatore addizionale bovini) = milligrammi totali di PA

consumati per produrre un quintale di latte.

Page 165: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 169 –

��iettivi

�. �mpostare un sistema di monitoraggio integrato dei consumi del farmaco in

previsione della completa informatizzazione che sar� raggiunta con la

piena operativit� della ricetta elettronica, in linea con gli obiettivi gi� stabiliti

a livello �omunitario.

�. �mplementare un sistema di monitoraggio integrato che non si limiti a

raccogliere informazioni sui consumi ma anche dati sulla categoria di

animali trattati, i target della terapia, i livelli di biosicurezza e parametri

produttivi dell’allevamento.

�. �endere disponibile uno strumento aggiuntivo per la valutazione dei

consumi di antibiotico a livello aziendale attraverso il raffronto delle

informazioni secondo le indicazioni del punto �.

Metodo

�. Campionamento

�’attivit� riguarder� ��� allevamenti di bovini da latte e ��� allevamenti suini cos�

suddivisi per area territoriale di provenienza�

�rovincia �� allevamenti �ovini �� allevamenti s�ini

�ergamo �� ��

�rescia �� ��

�omo �� ��

�remona �� ��

�ecco �� ��

�odi �� ��

� antova �� ��

� ilano �� ��

� ilano � �� ��

Page 166: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 170 – Bollettino Ufficiale

� ilano � �� ��

� onza �rianza �� ��

Pavia �� �

�ondrio �� ��

�alle �amonica �ebino �� ��

�arese �� ��

�otale ��� ���

�el numero identificato saranno inseriti di default gli allevamenti inseriti nel

progetto �ricetta elettronica� e quelli per i quali i dati sono gi� stati puntualmente

raccolti nel corso del ���� e ���� (consumi ���� e ����) �noltre verr� definita

un’attivit� di collaborazione con i veterinari libero professionisti per facilitare e

migliorare la raccolta dei dati.

�. �oprall�oghi a�iendali�

�ono previsti indicativamente, per l’anno ����, d�e soprall�oghi per allevamento.

�l primo sopralluogo, con personale delle �ezioni dell’��� entro il primo semestre,

permetter� di presentare gli obiettivi all’allevatore e al veterinario libero

professionista ed iniziare a valutare i dati di interesse zootecnico(������) ,della

biosicurezza (������) e del consumo del farmaco (A��) .

�l secondo ,entro novembre, permetter� la correla�ione cons�mi ����� ���� con

categoria animale e motivo della terapia� partendo dai dati di ac��isto �orniti da

grossista e mangimi�icio

�li allevamenti saranno identi�icati privilegiando gli �tili��atori di sistemi in�ormatici

per la gestione dei �armaci veterinari in modo tale ad ac��isire in �omato

elettronico i dati necessari.

�ndica�ioni p�nt�ali s�llo svolgimento dell�attivit� di controllo saranno �orniti entro

met� �e��raio ���� al termine di �na �ase di test per val�tare�

le modalit� operative proposte

i carichi di lavoro

Page 167: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 171 –

�denti�ica�ione soggetti coinvolti nel progetto

Grossista /Farmacia di riferimento (contatto telefonico e posta

elettronica)

Veterinario aziendale (contatto telefonico e posta elettronica)

Mangimista per medicati e veterinario mangimificio

allevatore

3.Rendicontazione

Si prevede una rendicontazione annuale dell’attività svolta, i dati raccolti durante

il 2016 verranno presentati ufficialmente all’inizio del 2017, verranno illustrate le

medie relative ai consumi ed ai livelli di biosicurezza delle aziende coinvolte,

secondo vari livelli di stratificazione (geografica, categoria animale, target

terapeutico, principio attivo).

Ad allevatori e veterinari aziendali verrà fornito un report che raffronta i dati

dell’allevamento con le medie regionali. Inoltre il personale delle ATS ,apposita

mente formato, verranno fornite le credenziali per poter visionare i dati raccolti e

per poter utilizzare in fase di demo il software che verrà definito.

4.Compiti e responsabilità

Regione U.O Veterinaria

Coordina il personale delle ATS

Informa le categorie interessate

Definisce la raccolta dati grossisti /farmacie

Definisce i rapporti di collaborazione con i veterinari liberi professionisti e gli

allevatori

Page 168: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 172 – Bollettino Ufficiale

�ornisce indicazioni per l�utilizzo degli indicatori individuati per migliorare

l�attività di controllo

�����R�

Supporto scientifico alla realizzazione del progetto

Disponibilità e gestione del software

�ielaborazione , valutazione e presentazione dei dati alle scadenze fissate

�ffettua i controlli congiunti programmati

�accoglie i dati �zootecnici� e �uelli relativi alla biodicurezza degli

allevamenti identificati

���

�ffettua i controlli programmati con il personale dell�I�S���

�ffettua una prima valutazione dei trattamenti effettuati in relazione alle patologie

registrate e alla situazione generale dell’allevamento.

Interagisce con i veterinari libero professionisti e allevatori

�tilizza gli indicatori forniti da progetto per mirare l�attività di controllo

�llegato � dati zootecnici

�U���

��s�ini prodotti e peso medio capi

��riprod�ttori

��medio s�inetti vend�ti allo svezzamento

Page 169: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 173 –

��medio svezzati allevati e cicli ann�ali

��medio grassi allevati e cicli ann�ali

�ati prod�ttivi aggi�ntivi

� portata al parto

��parti per scrofa per anno

��nati totali per scrofa per anno

��nati vivi per scrofa per anno

��svezzati per scrofa per anno

� scarto sottoscrofa

� scarto svezzamento

� scarto ingrasso

� mortalità sottoscrofa

� mortalità svezzamento

� mortalità ingrasso

�OV���

��vacc�e in lattazione

��vacc�e in asci�tta

��manze

Page 170: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 174 – Bollettino Ufficiale

��vitelli

�ati prod�ttivi aggi�ntivi

� mortalità vitelli

� mortalità manze

� mortalità vacche

� edia parti per bovina

Tasso di rimonta

�roduzione totale annua (�g latte)

�roduzione media per bovina

� edia SCC

����G��O �

��Motivo del trattamento

�atologie respiratorie �atologie setticemiche

�atologie cutanee �atologie mammarie

�atologie nervose �atologie osteoarticolari

�atologie urogenitali �atologie oculari

�atologie locomotorie Trattamenti antiparassitari

�atologie enteriche Trattamento per asciutta

�rofilassi vaccinale Trattamento �ootecnico

Page 171: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 175 –

����G��O 3

�Categorie animali

Scrofe Svezzati

Suinetti �rassi

�Categorie animali

�itelli �acche

� anze

Page 172: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 176 – Bollettino Ufficiale

�3 � �� ���R�M������O�� �U��� R�C���� �����RO��C� ��R �� F�RM�CO V���R���R�O

�l progetto

�’obiettivo finale di lungo termine definito dalle politiche di riferimento del � inistero, nel cui contesto si inserisce il progetto, � «aumentare la sicurezza alimentare per i cittadini».

�er un’efficace ed efficiente azione di farmacosorveglianza e analisi del rischio sanitario � fondamentale la disponibilità di dati strutturati, con caratteristiche di immediatezza e attualità.

Obiettivo generale

�biettivo finale non � la semplice trasposizione della ricetta cartacea in un ��D��, ma una modifica sostanziale del precedente modello organizzativo/operativo di gestione dei medicinali veterinari, attraverso la completa digitalizzare della gestione della movimentazione dei farmaciveterinari

Obiettivo specifico

Il progetto ha come obiettivo la completa digitalizzazione della gestione dei medicinali veterinari, dalla ricetta da parte del veterinario fino alla somministrazione agli animali, attraverso l’introduzione della ricetta veterinaria elettronica.

�emplificazioni

� edici �eterinari, �rossisti, �armacie, Allevatori coinvolti nella sperimentazione (elenchi ufficiali emessi con nota ministeriale), sono esonerati dall�adempimento degli obblig�i concernenti la tracciabilità come prevista dal dlgs ��3/�� e dal art �� del dlgs ���/�� , in �uanto tali obblig�i saranno assolti attraverso il sistema informativo, di cui alla presente sperimentazione, compreso l’invio della prescrizione veterinaria di cui all’art. 71 del dlgs 1��/06

Ulteriori semplificazioni

Inoltre, nel caso in cui si utilizzi la gestione informatizzata del registro dei trattamenti, le informazioni in esso riportate verranno utilizzate per�

• la compilazione automatica dell’apposita sezione (sezione ICA) del modello � (modello di accompagnamento) dematerializzato�

• la compilazione del modello 12 (vaccinazioni)�

Page 173: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 177 –

• alimentazione automatica di altri sistemi informativi per soddisfare adempimenti normativi.

�a sperimentazione

Metodologia di lavoro

�er validare e �mettere a punto� il sistema informativo e il processo operativo/organizzativo di gestione della �icetta �eterinaria �lettronica, si � avviata una sperimentazione su un numero ristretto di utenti, ma che coinvolge in modo significativo tutti gli attori della filiera.

Gli attori

�a sperimentazione finora ha coinvolto�

• � inistero della Salute (D�SA�,�ff. I��farmaco)�

• �egione �ombardia�

• � AS� �ombardia�

• 7 grossisti ( 1 �eneto, 6 �ombardia)�

• 11 veterinari�

• 20 allevamenti)�

- Avicoli�

- �ovini�

Suini

��ando

• la sperimentazione in fase di test � stata avviata a metà gennaio 201�

• l’utilizzo in effettivo stato avviato nella seconda metà di settembre 201��

�e varie fasi/attività � �

Page 174: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 178 – Bollettino Ufficiale

�ella sperimentazione si � attuata in maniera graduale e progressiva l’introduzione della gestione elettronica dei medicinali veterinari.

�er tutti gli allevamenti coinvolti si � adottata la gestione elettronica di�

• �missione ricetta�

• �ornitura medicinali�

• �egistro di carico/scarico (allevamenti e veterinari con scorta).

�e varie fasi/attività � �

�er gli allevamenti privi di scorta in allevamento (utilizzo esclusivo di prescrizioni veterinarie) si � utilizzato fin dall’inizio il registro elettronico dei trattamenti.

�er gli allevamenti con scorta si � inizialmente mantenuto il registro dei trattamenti cartaceo

�e varie fasi/attività � 3

• In alcuni allevamenti (numero molto limitato) con scorta si � successivamente introdotto l’utilizzo del registro elettronico dei trattamenti, che ha comporta anche l’utilizzo di�

- Indicazioni terapeutiche�

- �rotocolli terapeutici�

- Scarico automatico dei medicinali utilizzati nel trattamento

Gli str�menti

• In �uesta prima fase della sperimentazione sono stati resi disponibili ed utilizzati gli applicativi � ��, utilizzabili solo in modalità online, realizzati dal CS�.

• �’interazione con i sistemi informativi dei grossisti farmaceutici � realizzata attraverso file in formato CS�/� S ��cel.

• �on sono state attivate interazioni con i sistemi informativi d’allevamento

�lc�ni n�meri

Dall’avvio in effettivo della sperimentazione sono state finora emesse

1�0 ricette in �ombardia.

Page 175: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 179 –

�roblematic�e emerse

�a sperimentazione ha l’obiettivo di individuare le eventuali problematiche e criticità causate dalle nuove modalità operative introdotte dall’adozione della ricetta veterinaria elettronica, apportando �uindi modifiche a �uanto realizzato e sperimentato.

�roblematic�e � �

�ell’ambito dell’emissione delle ricette elettroniche e nella gestione del registro elettronico di carico/scarico non sono emerse particolari criticità.

�e varie problematiche man mano emerse sull’applicativo sono state superate attraverso piccole modifiche a �uanto implementato, finalizzate alla semplificazione dell’utilizzo.

�roblematic�e � �

�ell’ambito della fornitura (vendita) dei medicinali da parte dei grossisti la principale problematica emersa � stata la necessità di gestire la sostituzione del tipo di confezione del farmaco prescritto, potendo �uindi utilizzare (lasciando invariata la �uantità di farmaco prescritto) un numero differente di confezioni rispetto a �uello indicato nella ricetta.

�roblematic�e � 3

Page 176: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 180 – Bollettino Ufficiale

• �ell’ambito della gestione del registro dei trattamenti, delle indicazioni terapeutiche e dei protocolli terapeutici � invece necessaria una semplificazione complessiva delle funzionalità implementate, al fine di rendere pi� snello e veloce l’utilizzo dell’applicativo da parte degli utenti.

• Inoltre nella gestione del registro dei trattamenti � necessaria l’introduzione dello scarico a �uantità (attualmente fatto a confezioni).

�roblematic�e � 4

�ell’utilizzo del prontuario farmaceutico ministeriale online, dal �uale vengono presi i medicinali veterinari ricettabili e fornibili, sono emerse alcune �mancanze� o �incompletezze� rispetto ai farmaci in vendita.

�’ stato �uindi fatto un aggiornamento delle informazioni pubblicate nel prontuario, ed � attivo un meccanismo di gestione e correzione (tramite il � inistero) delle segnalazioni fatte dai partecipanti.

�e fasi s�ccessive

�e prossime fasi/attività � �

• Aumentare il numero di allevamenti coinvolti, mantenendo, di massima,fermi i veterinari liberi professionisti partecipanti�

• �stendere a un maggior numero di allevamenti l’utilizzo del registro elettronico dei trattamenti (già individuati i primi allevamenti, in concerto con i veterinari).

• Includere nella sperimentazione alcune farmacie (individuate d �ederfarma), coinvolgendo alcuni nuovi veterinari liberi professionisti�

• Condividere con �egione �iemonte gli strumenti sviluppati e le esperienze finora maturate, includendo inoltre le esperienze e competenze della sperimentazione svolta in �iemonte, con particolare attenzione ai mangimi medicati.

Gli str�menti

• Affiancare agli applicativi � �� le A��, realizzate dal CS�, per periferiche mobili (tablet) utilizzabili in modalità offline.

• �stendere l’interazione con i sistemi informativi dei grossisti attraverso cooperazione applicativa.

Page 177: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 181 –

• Attivare l’interazione con i sistemi informativi d’allevamento (scambio dati tramite file in formato CS�/� S ��cel).

C�i verrà coinvolto (attori)

�erranno prossimamente coinvolti nella sperimentazione i seguenti attori�

• � angimifici (estensione della ricetta al mangime medicato)�

• �ederfarma �ombardia �

• A�A e associazioni detentori �ombardia�

• fornitori software dei grossisti e farmacie�

• fornitori software delle associazioni di allevatori.

Page 178: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 182 – Bollettino Ufficiale

D4 - PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE : DALLA PRODUZIONE PRIMARIA ALLA TRASFORMAZIONE

OBIETTIVI

L'obiettivo del piano di sorveglianza è quello di:

- definire la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici (VTEC) in formaggi a latte crudo al termine del processo di trasformazione, sul territorio della Regione Lombardia

- definire provvedimenti correlati al reale rischio per la sicurezza alimentare

- definire linee guida che portino al controllo del pericolo negli stabilimenti di prodotti a base di latte crudo

L’indagine , oltre a stimare la prevalenza di diversi sierogruppi di VTEC, mira a stabilire la correlazione con la presenza di Escherichia coli non VTEC ed Enterobacteriaceae .

Il piano di sorveglianza rappresenta l’occasione per valutare l’impiego di criteri microbiologici al fine di definire modelli utili a stimare la probabilità di contaminazione dei prodotti in questione da parte di batteri enterici patogeni (VTEC) e il reale rischio per il consumatore.

DURATA DEL PROGRAMMA COORDINATO DI SORVEGLIANZA

Le attività di campionamento e di rielaborazione previste nell’ambito del piano di sorveglianza sono effettuate a partire dal 1 Gennaio 2015 sino al 31 dicembre 2018, con steps di rendicontazione annuale.

CAMPIONAMENTO, ANALISI E REGISTRAZIONE DEI DATI DA PARTE DELLE AUTORITÀ COMPETENTI

Il campionamento è eseguito dal personale dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari (DPV)

Il piano prevede il prelievo di campioni di cagliata ottenuti dalla lavorazione dilatte crudo (bovino, bufalino e ovicaprino) prima dell’estrazione dalla caldaia.

I campioni sono prelevati in aliquota unica e ciascuna aliquota deve pesare almeno 250 g.

Page 179: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 183 –

�el verbale di campionamento indicare come motivo del prelievo �Piano di sorveglianza E� coli VTEC �. I verbali di campionamento sono redatti secondo quanto disposto dalle procedure aziendali e nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti.

Devono essere adottate precauzioni in tutte le fasi al fine di evitare qualunque contaminazione crociata nel corso del campionamento.

Durante il trasporto, i campioni sono conservati in contenitori refrigerati a una temperatura compresa tra �2�C e �8�C, nel rispetto, comunque, della temperatura indicata dal produttore.

Tutti i campioni devono raggiungere idealmente il laboratorio entro 2� ore dal prelievo� in casi eccezionali (per esempio �ee�end e festivi) tale periodo pu� essere esteso a �2 ore.

�i richiede comunque di far pervenire i campioni al laboratorio territorialmente competente entro le ore 11 del venerd�.

�l fine della definizione del corretto criterio microbiologico da applicare, al momento del campionamento verranno registrate tutte le informazioni in merito alla natura del prodotto e alle informazioni comunque fornite al consumatore in merito alle modalità di conservazione, preparazione e consumo del prodotto.

Per la registrazione di tali informazioni sarà cura dell’I��LER fornire la modulistica per il successivo inserimento in �R� �limnetaria

Il campionamento deve interessare nel corso del quadriennio tutti gli stabilimenti presenti nel territorio di competenza(riconosciuti e�o registrati) che producono prodotti a base di latte crudo commercializzati con una stagionatura inferiore ai �0 gg.

La numerosità campionaria per l’anno in corso, sarà formalizzata da ogni singolo Dipartimento di Prevenzione Veterinaria entro il 28 febbraio dello stesso anno, a questi campioni devono essere aggiunti la ripetizione dei controlli di verifica là dove si sono registrate precedenti nc.

Il presente piano di campionamento potrà essere abbinato ai controlli previsti nel piano 20�3�05

Page 180: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 184 – Bollettino Ufficiale

PROVVEDIMENTI IN CASO DI ANALISI NON CON�ORMI

Il prelievo deve essere fatto nelle fasi precedenti all’immissione in commercio quando il prodotto è ancora sotto controllo da parte dell’operatore del settore alimentare.

I� �������� �� ����� ��� ������� �� �������� ������������

�N�� ��������� Escherichia coli VTEC��TEC, nessuna non conformità� �����:CON�ORME

�S������� ���������: un campione risultato positivo alla PCR Real time dal quale possono essere rilevati i sierogruppi �2�, �103,�10�, �111, �1�5 e �15� o non è stato isolato nessuno dei cinque top five ma non si pu� escludere la presenza di varianti patogene non ancora conosciute� ������ NON CON�ORME

�C������ � ����� ��������� ,������ NON CON�ORME

In caso di esito NON CON�ORME per presunta presenza di Coli VTEC :

Il lotto�i dei prodotti a base di latte, a partire dalla cagliata sottoposta ad analisi, devono essere sottoposti a vincolo sanitario .

Il provvedimento pu� essere revocato solo in esito ad ulteriori controlli ufficiali, effettuato ad una distanza di almeno trenta giorni, su di un campione rappresentativo del lotto, con esito CON�ORME

�e i prodotti a base di latte sottoposti a vincolo sanitario non possono essere stagionati e�o non si acquisisce un risultato CON�ORME , devono essere inviati, su richiesta dell’���, alla distruzione e�o ad trattamento risanatore autorizzato dall’autorità competente.

In ogni caso, in seguito ad un esito NON CON�ORME , fatto salvo quanto sopra specificato, sarà necessario provvedere a:

Valutazione delle procedure di autocontrollo a partire dalla produzione primaria�

Prescrizioni di natura igienico sanitaria sulle modalità di mungitura e di gestione della mandria�

Verifica dei processi di trasformazione dell’alimento e valutazione di una eventuale loro azione sulla presenza dei coli VTEC ( in collaborazione con I��).

Page 181: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 185 –

RACCOLTA, VALUTAZIONE, TRASMISSIONE E UTILIZZAZIONE DEI DATI A LIVELLO REGIONALE

L’attività di controllo condotta dal DPV, i relativi esiti e gli eventuali provvedimenti successivi al rilievo di �C saranno rendicontati nel �istema Informativo Veterinario al fine di potere disporre di dati aggregati a livello territoriale e regionale.

I risultati del piano sono oggetto di una relazione trasmessa alla DG �anità della Regione Lombardia entro il 31 gennaio di ogni anno .

LINEE GUIDA

La maggior percentuale di non conformità analitiche sono relative a piccoli stabilimenti di trasformazione direttamente collegate con allevamenti di animali produttori di latte .

Risulta pertanto necessaria una approfondita attività di formazione su corrette pratiche di pulizia, igiene e sanificazione non solo nei locali dove i prodotti vengono trasformati ma fin nei ricoveri degli animali e durante l’attività di mungitura.

�el corso del quadriennio in collaborazione con le �ssociazione di categoria verranno definiti delle procedure semplici ma pertinenti e facilmente applicabili da utilizzare in tali realtà produttive per controllare la presenza del patogeno.

Page 182: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 186 – Bollettino Ufficiale

D� � PIANO DI MONITORAGGIO MSU E ABBATTIMENTO BOVINE A �INE CARRIERA IN ALLEVAMENTO � A��� ��������� � A������� ����

�� PREMESSAIl Reg. (CE) 1�2005 specifica nell’ �llegato I, Capo I, paragrafo 1 che �non pu� essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, n� le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili�.Le condizioni che possono rendere un animale non idoneo al trasporto sono diverse. In alcuni casi si tratta di situazioni fisiologiche legate a un particolare momento della vita dell’animale (per esempio animali che abbiano appena partorito o animali appena nati). In altri casi la non idoneità al trasporto è legata a situazioni francamente patologiche, come traumi, cachessia, gravi disordini metabolici, ecc. �ueste circostanze, frequenti soprattutto nel caso di animali anziani, a fine carriera, possono comportare la necessità di un abbattimento dell’animale presso lo stesso allevamento, al fine di prevenire che lo stesso sia esposto a inutili sofferenze durante la fase di trasporto al macello.Per tenere conto di quanto prospettato sopra, il Regolamento (CE) n. 853�200�, in materia di igiene degli alimenti di origine animale, prevede quindi che sia possibile, nel caso in cui �un animale per il resto sano� abbia subito un incidente che ne abbia impedito il trasporto al macello, procedere alla sua macellazione al di fuori del macello al fine di prevenire o alleviare inutili dolori o sofferenze. Tenuto conto delle minori garanzie igienico sanitarie offerte da una macellazione condotta al di fuori delle strutture preposte, nella versione originaria, il regolamento prevedeva che le carni ottenute dalla � acellazione �peciale d’�rgenza al di fuori del macello (� ��) recassero un bollo sanitario che le distinguesse chiaramente da quelle ottenute nell’ambito di un processo di macellazione ordinario e che il loro ambito di commercializzazione fosse limitato allo �tato membro di origine.� livello regionale, per uniformare e coordinare i comportamenti da adottare nella gestione della macellazione speciale d’urgenza, come pure dell’abbattimento degli animali al di fuori del macello nei casi nei quali non ricorressero le condizioni per ricorrere alla macellazione, Regione Lombardia ha emanato il DDG �alute n. ��83 del 18�0��2012 contenente �Disposizioni regionali per la gestione e la macellazione degli animali non idonei al trasporto � � acellazione �peciale d’�rgenza (� ��)�.Il Decreto, oltre a riprendere le indicazioni del reg. (CE) n. 853�0� in materia di � ��, fornisce istruzioni operative e indirizzi di comportamento sia per il detentore degli animali, sia per il responsabile dell’impianto di macellazione e il veterinario ufficiale. In aggiunta a quanto previsto in via generale dai Reg. (CE) n. 853�0� e 85��0�, il Decreto regionale, al fine di assicurare un alto livello di protezione della salute e degli interessi dei consumatori, dispone inoltre che le carni e i visceri di tutti gli animali sottoposti a � �� siano soggetti a campionamento e analisi per la ricerca sia di contaminanti chimici, con particolare riguardo per le sostanze ad azione antibatterica, sia batterici. Venendo al piano in oggetto, l’attenzione riservata all’attività di � �� in Regione Lombardia è chiaramente giustificata dall’alto numero di bovini allevati in regione � circa 1.5 milioni di capi distribuiti in quasi 20.000 allevamenti, in larga

Page 183: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 187 –

maggioranza vocati alla produzione del latte. In particolare, al 31�12�201� nell’anagrafe bovina regionale risultavano presenti 318.33� bovine femmine con una età superiore a �8 mesi, come mostrato nel dettaglio in Tabella 1, animali che per loro natura sono pi� facilmente soggetti a quegli �incidenti� ai quali fa riferimento il Reg (CE) n. 853 e che ne precludono la trasportabilità ai sensi del Reg (CE) n. 1�2005, comportando di conseguenza la necessità di procedere al loro abbattimento o macellazione direttamente in azienda.

A����M��� �� R������ ���� DICEMBRE ���� T�����

������ ������ ��� � ��� � ���� � ���� ����� �� ����

N�� ���C���

N�� ���C���

N�� ���C���

N�� ���C���

ASL

18.300 13.305 28 ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI BERGAMO����A�S�L� DELLA PROVINCIA DI BRESCIA 50.380 2�.�18 1� ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI COMO 2.�33 2.5�1 5� ���������A�S�L�DELLA PROVINCIA DI CREMONA ��.�58 22.0�0 5 ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI LECCO 1.538 1.�1� � ���������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI LODI 18.021 10.2�3 � ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI MANTOVA 35.338 20.�2� 11 ����������A�S�L� DI MILANO 83 122 �������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI MILANO � 5.30� 3.��8 8 ���������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI MILANO � �.53� 3.8�8 ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA ��� 58� 2 ���������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI PAVIA 5.5�� 5.080 15 ����������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI SONDRIO �.��2 �.553 3 ���������A�S�L� DELLA PROVINCIA DI VARESE 2.0�2 1.��� 3 ���������A�S�L� DI VALLECAMONICA �SEBINO 2.315 2.3�2 � �����TOTALE ������� ������� ��� �������Tabella 1 �bovine di età superiore a �, � e 20 anni presenti in aziende lombarde � dati estratti, al 31�12�201� � �onte: D� � Dicembre 201�

Page 184: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 188 – Bollettino Ufficiale

�� OBIETTIVI DEL PIANO

Tutto quanto sopra premesso, Regione Lombardia ha deciso di investire risorse in un piano a valenza regionale al fine di migliorare le condizioni di applicazione dei requisiti e degli obiettivi stabiliti dai diversi regolamenti e di monitorare l’efficacia delle misure adottate. �el dettaglio gli obiettivi perseguiti dal progetto sono:1. garantire la sicurezza delle carni esitate al consumo a seguito � �� al di fuori del macello 2. assicurare il rispetto delle condizioni di benessere degli animali, inclusi quelli a fine carriera o oggetto di incidenti, ricorrendo, se del caso e in modo appropriato, alla pratica della � acellazione �peciale di �rgenza (� ��) o, laddove non ne ricorrano le condizioni all’abbattimento, per i capi non trasportabili� 3. creare le condizioni affinch� gli allevatori che hanno la necessità di sottoporre animali a � ��, procedano con modalità rispettose del benessere animale, �. preservare, per quanto possibile, il valore degli animali che non possono essere trasportati al macello per esservi abbattuti, limitando le perdite economiche a carico degli allevatori, cos� da incentivare l’adozione di comportamenti corretti5. garantire la corretta registrazione in �DR delle � �� e degli abbattimenti dei capi al di fuori del macello. Il piano non ha previsto misure vincolanti da adottare per il raggiungimento di tali obiettivi. I singoli DPV possono quindi adottare provvedimenti diversi, in funzione del contesto territoriale, sociale, alla natura degli allevamenti, alla loro consistenza ecc., promuovendo il coinvolgimento degli allevatori, dei trasportatori, dei macellatori nonch� dei veterinari singoli o tramite le loro associazioni di categoria.

�� TEMPISTICAIl Piano prende avvio dal 01�02�2015 e, in congruenza con il Piano RegionaleIntegrato della �anità Pubblica Veterinaria 2015�2018 della Regione Lombardia, termina il 31�12�2018. La scansione temporale delle diverse attività viene decisa dai DPV e inserita nella programmazione annuale

�� INDICATORIPer valutare l’avanzamento del piano e misurare le performances dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria è stato individuato un indicatore rappresentato dal rapporto tra il numero dei capi bovini femmine sottoposti a � �� o ad abbattimento per motivi di benessere in allevamento e il numero dei capi bovini femmine di oltre �8 mesi presenti nell’��L di riferimento.

�� ���� ������ ���������� � MSU � �������� ���� ��� � ����� �� ��������� � ��� � ��,��� ������ ��� � ��� ����� �� � ��� ������� �� ASL �� ������� ����

Il valore del numeratore sarà estratto dalla �DR��D� (������� ������������ ����E � ���E� �E�E���� �������� �� �� ���E���) per ciascun anno di vigenza del pianoPer il ���� �� ������ �� ���� ���������� ����� ������ � �,���In considerazione dei risultati raggiunti nel corso del 2015, ��� �� ���� � ������� �� ���������� � �,���

Page 185: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 189 –

�� RENDICONTAZIONE ATTIVITA� ���� �el corso del 201� sono state condotte in Regione Lombardia 5108 � ��, alle quali vanno aggiunti 252 capi abbattuti in allevamento per motivi di benessere (vedi tabella 2).

ASL

M����������� ���������

�� ������

A������� ���� ��� � ����� �� ���������

MSU � �������� ���� ��� � �����

�����������

��������� � ��� �����

�� � ���

INDICATORE DI

RISULTATOMISURATO

AL����������

INDICATORE DI

RISULTATOASSEGNAT

O AL ����������

L� 3�3 � 3�� 2�.��5 �,� �,��� 83� � 8�8 �5.�0� �,� �,�� � 2.351 � 2.3�0 55.�58 �,� �,�� I2 112 1 113 10.338 �,� �,�LC 12 � 18 2.��� �,� �,�CR 1.110 128 1.238 �5.�08 �,� �,�PV 53 12 �5 10.2�5 �,� �,��G �� 33 12� 30.�8� �,� �,�C� 11 1� 30 �.8�� �,� �,�VC 31 13 �� �.5�� �,� �,�� I1 �� 1 �5 8.�85 �,� �,�V� 12 11 23 3.��2 �,� �,��� 20 3 23 8.��� �,� �,�� � � 2 � 1.38� �,� �,�� I 2 0 2 20� 1,0TOTALE ����� ��� ����� �������Tabella 2 � animali oggetto di � �� e di abbattimento in stalla � anno 201�

�ello stesso anno, presso i macelli della Regione Lombardia sono terminate 8.�18� ��. Il numero dei capi oggetto di � �� in aziende lombarde e quello delle carcasse processate presso i macelli lombardi a seguito di � �� non coincidono in quanto in alcuni casi le carcasse di animali oggetto di � �� presso allevamenti e�traregionali sono giunte presso macelli Lombardia che hanno quindi proceduto alla loro ulteriore lavorazione, oltre che al campionamento e all’analisi di muscolo e visceri, conformemente a quanto disposto dalla DGR ��83�2012, a completamento degli accertamenti veterinari post� mortem. �uanto a quest’ultimo aspetto, 1.215 carcasse, pari al 1�� del totale, non sono state ritenute idonee al consumo umano e pertanto sono state smaltite ai sensi del Reg 10���0�. �i tratta di animali spesso in stato di sofferenza al momento dell’abbattimento. Il dato deve essere letto come un indice dell’alto livello di sicurezza garantito dal sistema veterinario regionale anche per queste carni, a garanzia della salute e degli interessi dei consumatori.Venendo ora ad osservare il trend delle � �� condotte in regione Lombardia, si rileva un aumento significativo delle macellazioni d’urgenza al di fuori del macello

Page 186: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 190 – Bollettino Ufficiale

(erano state 3.101 nel 2013 e 1.0�� nel 2012). Il depone per una accresciuta attenzione degli allevatori al tema della protezione degli animali che non devono essere assoggettati al trasporto verso il macello quando le loro condizioni siano tali da esporli a sofferenze inutili. Purtroppo non si dispone di dati aggiornati circa il numero delle infrazioni rilevate in materia di trasporto degli animali, ma esiste un ampio consenso circa una loro significativa diminuzione.Il ruolo giocato dalla DGR ��83�2012 appare chiaro quando si considerino i dati relativi alle � �� terminate presso i macelli lombardi. Pur con la precisazione di cui sopra in merito all’origine delle carcasse, il numero delle � �� terminate presso macelli lombardi è aumentato in modo costante a partire dal IV trimestre 2012, primo periodo di applicazione delle disposizioni di cui al Decreto regionale, a testimonianza di come gli indirizzi forniti abbiano aiutato gli operatori ad affrontare il tema in modo organico, fornendo loro indicazioni operative pratiche e percorribili, senza rinunciare a rigide garanzie a difesa della sicurezza delle produzioni, come riportato sopra.

anno n. � �� terminate presso macelli

lombardi

n. carcasse distrutte

� carcasse distrutte sul totale

2012(�) �51 12� 13.5�2013 5585 52� �.�2201� 8�18 1215 1�.�3

(�) solo IV trimestreTabella 3 � � �� terminate presso macelli della Regione Lombardia

In ultimo, tra i risultati raggiunti, si vuole ricordare il ruolo giocato dal Decreto regionale anche nel promuovere l’aggiornamento del Reg. (CE) n. 853�0� in materia di destino delle carni degli animali oggetto di � ��. I dati raccolti a seguito del campionamento e dell’analisi sistematici degli animali oggetto di � ��, oltre a fornire adeguate garanzie in merito alla sicurezza delle carni esitate al consumo, hanno infatti contribuito a sostenere la posizione italiana a favore di una revisione delle disposizioni in materia di ambito di commercializzazione delle carni provenienti dagli animali oggetto di � ��. Con Reg. (�E) n. 218�201� la Commissione ha riconosciuto l’equivalenza, in termini di igiene e sicurezza, delle carni ottenute da animali oggetto di � �� rispetto a quelle provenienti dalla macellazione ordinaria e ha quindi provveduto a cancellare la previsione di uno speciale bollo sanitario da applicare alle carcasse degli animali oggetto di � ��, che potevano di conseguenza essere commercializzate solo a livello nazionale.Tale modifica ha permesso di raggiungere due importanti risultati tra loro connessi: la migliore valorizzazione delle carni degli animali abbattuti d’urgenza ha infatti contribuito a spingere gli allevatori a rispettare in modo pi� puntuale le norme in materia di benessere degli animali durante al trasporto: venendo meno la perdita di valore delle carni degli animali macellati in azienda, è venuta parimenti meno l’esigenza di trasportare comunque gli animali al macello, indipendentemente dalle loro effettive condizioni di salute, per potere accedere alla �macellazione ordinaria�.

Page 187: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 191 –

ALLEGATO 1

PIANO DI CONTROLLO DELLA RINOTRACHEITE BOVINA INFETTIVA

1 – DefinizioniAutorità competente

AnimaleAzienda

Allevamento

Allevamento da riproduzione

Allevamento da latteAllevamento linea vacca/vitello

Allevamento da riproduzione p.d.Allevamento da ingrasso

Animale da macello

Animale da riproduzione

Animale da ingrasso

Commerciante

Animali infettiAllevamenti infettiControllo ufficiale

PianoPiano di accreditamento

Richiesta di accreditamento

Veterinario responsabile del Piano di accreditamento:

Allevamento Indenne: 6/e 6/f

Page 188: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 192 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1

2 – Accertamenti diagnostici

oooo

All. D

3 - Costi

costi dei prelievi oo

costi degli esami di laboratorio

costi della profilassi immunizzante

4– Introduzioni di bovini in allevamenti da riproduzione posti in regione Lombardia

allevamento indenne

allevamento che ha aderito al Piano

allevamento che ha non ha aderito al Piano

Page 189: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 193 –

ALLEGATO 1

oo

b

5 – Movimentazione di animali sieropositivi

a)

b)

c)

Page 190: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 194 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1

6 – Adesione al Piano di accreditamento

L’adesione al Piano di accreditamento, da parte degli allevatori, è volontaria. All. A

All.B

All. C

a) Obblighi degli aderenti al Piano di accreditamento

o

o

o

b) Profilassi vaccinale

c) Stima presenza infezione

Page 191: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 195 –

ALLEGATO 1

d) Richiesta di Accreditamento

All. F

e) Allevamento indenne da BHV-1

4 b

Tab 1 - Verifica presenza della malattia con IC 95%

Qualora uno o più campionisortiscano esito P, l’unicaconclusione che può esseretratta è che l’infezione èpresente in allevamento con unaprevalenza pari o superiore al5%

Page 192: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 196 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1

f) Mantenimento della qualifica di allevamento indenne da IBR

e

g) Sospensione e revoca della qualifica allevamento indenne da IBR

qualifica viene sospesa

la Qualifica può essere mantenuta

h) Riacquisizione qualifica sanitaria

i) Flussi informativi All. A All. B All. C

All. F

l’All. E

Page 193: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 197 –

ALLEGATO 1

All. G

o All. E o

7 – Sorveglianza

8 – Sanzioni

Page 194: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 198 – Bollettino Ufficiale

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL ………………………….

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome ………………………..in qualità di Proprietario Responsabile Detentore

………………………………………………………………………….

……………………………………………………….

Codice Fiscale ………………………………………………………. sito nel Comune ………………………………………………………. Via / Località ………………………………………………………. Telefono ……………………………………………………….

ALLEVAMENTO DA RIPRODUZIONE / LATTE

TOTALE CAPI PRESENTI: …………… DI CUI: VACCHE …………. MANZE …………… VITELLI ……………

di aderire al Piano di accreditamento volontario della IBR (rinotracheite infettiva bovina)

1) di avvalersi, in qualità di Responsabile del Piano, della collaborazione tecnica del Dott. ………………………………….., Medico Veterinario, tel. ………………………….., iscritto all'Albo della provincia di …………………………… n ………….;

2) di accettare gli obblighi previsti dal Piano di accreditamento stesso, impegnandosi a seguire strettamente le prescrizioni che verranno impartite dal Medico Veterinario responsabile del Piano o dal Servizio Veterinario ASL;

…………………………. Firma del richiedente ………………………….

Il Veterinario Responsabile del Piano

di accreditamento

………………………………………..

Page 195: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 199 –

ALLEGATO B

PIANO DI ACCREDITAMENTO PER IL CONTROLLO DELLA RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA.

Scheda epidemiologica (contestualmente all’Allegato A) Dati aziendali:

Cod. azienda Denominazione………………………………………………………… Indirizzo………………………………………………………………… Proprietario/detentore………………………………………………… Tipologia allevamento: Indirizzo produttivo:

Latte riproduzione linea vacca –vitello Misto con maschi nati in azienda Misto con maschi non nati in azienda ingrasso

Consistenza dell’allevamento…………………………. Vacche n°……. Manze n°…….. Manzette n°…… Vitelli n°……. Tori n°…….. Ingrasso n°……….. Rimonta? Interna esterna Fecondazione?

Monta naturale con toro di proprietà toro in prestito F.A

Stalla unica per tutte le categorie d’animali

………………………………………………………………………….. …………………………………………………………. ………………

Strutture separate per le seguenti categorie senza contatto diretto: ………………………………………………………….. ……………… ………………………………………………………….. ……………….

Page 196: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 200 – Bollettino Ufficiale

Sono presenti ricoveri separati dalla mandria per la quarantena? Si no Sono acquistati animali?

Mai Sporadicamente Sistematicamente (1 capo l’anno)

Categoria animale introdotti ……………………………………………. Provenienza animali ……………………………………………………... ……………………………………………………………………………… E’ prevista la monticazione? Si no Sono movimentati animali per la partecipazione a mostre e fiere? Sì no E’ stato fatto nell’ultimo anno un controllo sierologico nei confronti dell’IBR? Si no Esito? Nell’allevamento esiste un piano di vaccinazione contro il virus dell’IBR? Sì no Anno inizio vaccinazione: ………………………………….. La vaccinazione è stata sospesa? Sì no Se definitivamente: anno…………………………… Se solo per un periodo specificare: ……………………………… Tipo di vaccino.

Marker spento Marker vivo attenuato

Schema vaccinale : Vaccinazione di base:

1 intervento 2 interventi a distanza di …………… giorni

Età animali ……………………………………………. Richiami: Semestrale 1 volta all’anno Periodo: ……………………………………………………

Page 197: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 201 –

Categorie animali vaccinate: Vitelli Manzette Manze Vacche Ingrasso Tori

Data…………. Firma………………

Page 198: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 202 – Bollettino Ufficiale

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL ………………………….

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome ………………………..in qualità di Proprietario Responsabile Detentore

………………………………………………………………………….

……………………………………………………….

Codice Fiscale ………………………………………………………. sito nel Comune ………………………………………………………. Via / Località ………………………………………………………. Telefono ……………………………………………………….

ALLEVAMENTO DA RIPRODUZIONE / LATTE

TOTALE CAPI PRESENTI: …………… DI CUI: VACCHE …………. MANZE …………… VITELLI ……………

di ritirare la propria adesione al piano di accreditamento volontario della IBR (rinotracheite infettiva bovina)

di aver assolto alle spese derivanti dagli accertamenti sanitari e/o dagli interventi di profilassi effettuate da codesta ASL, secondo quanto previsto dal Decreto regionale;

…………………………. Firma del richiedente ………………………….

Page 199: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 203 –

ALLEGATO DIBR SCHEDA DI INVIO CAMPIONI

Alla Sezione I.Z.S. di_______________________________

Data_________________ Firma____________________

STIMA PRESENZA INFEZIONE ACCREDITAMENTOMANTENIMENTO QUALIFICARIACCREDITAMENTOSORVEGLIANZACOMPRA/VENDITA

INFORMAZIONI SANITARIE

Page 200: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 204 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO D

IBR Dettaglio relativo ai campioni di sangue di animali immunizzati con vaccino gE deleto

Page 201: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bolle

ttin

o U

ffic

iale

– 20

5 –

Serie

Ord

ina

ria n

. 5 -

Ma

rte

dì 0

2 fe

bb

raio

201

6

Alle

vam

enti

Cap

iA

lleva

men

tiC

api

Alle

vam

enti

Cap

iA

lleva

men

tiC

api

Alle

vam

enti

Cap

iA

lleva

men

tiC

api

Alle

vam

enti

Cap

iA

lleva

men

tiC

api

NO

TE:

* to

tale

deg

li al

leva

men

ti/ca

pi b

ovin

i da

ripro

duzi

one

** to

tale

deg

li al

leva

men

ti/ca

pi b

ovin

i che

han

no a

derit

o al

Pia

no d

i acc

redi

tam

ento

***a

lleva

men

ti/ca

pi b

ovin

i con

trolla

ti ne

ll'ann

o**

** a

lleva

men

ti (a

dere

nti a

l Pia

no) r

isul

tati

posi

tivi p

er la

prim

a vo

lta n

el c

orso

del

l'ann

o; c

api:

indi

care

sol

o il

num

ero

dei c

api p

ositi

vi**

***

tota

le d

egli

alle

vam

enti/

capi

pos

itivi

(ade

rent

i al P

iano

)**

****

tota

le d

egli

alle

vam

enti/

capi

pos

itivi

(inc

lusi

ach

e qu

elli

non

ader

enti

ma

test

ati p

er a

ltri m

otiv

i, es

. com

prav

endi

ta)

Tota

le a

lleva

men

ti po

sitiv

i (P

iano

) ***

**

PIA

NO

DI C

ON

TRO

LLO

CO

NTR

O L

'IBR

Ren

dico

ntaz

ione

atti

vità

al 3

1/12

ALL

EGA

TO E

Tota

le a

lleva

men

ti po

sitiv

i **

****

AS

L

Pat

rimon

io b

ovin

oco

ntro

llabi

le*

Pat

rimon

io b

ovin

o so

gget

to a

con

trollo

**A

lleva

met

i Ind

enni

Pat

rimon

io b

ovin

o co

ntro

llato

***

Alle

vam

enti

bovi

ni

posi

tivi**

**A

lleva

men

ti va

ccin

ati

Page 202: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 206 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO F PIANO DI ACCREDITAMENTO PER LA RINOTRACHEITE

INFETTIVA BOVINA.

Al DIRETTORE del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’ASL di……………………………….

Il sottoscritto cognome……………………..nome……………………………… In qualità di proprietario Detentore Ragione sociale dell’allevamento…………………………………………………..

Codice Codice fiscale………………………………………………. Sito nel comune…………………………………………… Via/località…………………………………………………. Telefono……………………………………………………..

Chiede Di conseguire la qualifica d’allevamento Indenne da Rinotracheite Infettiva

Bovina. e

Dichiara A. Di essere a conoscenza di quanto previsto dal Piano Regionale di controllo

e in particolare di quanto previsto al punto 6 B. Di avvalersi della collaborazione del Dott…………………………quale medico veterinario responsabile del Piano. Data …………………… Firma e timbro del proprietario/detentore

Page 203: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bolle

ttin

o U

ffic

iale

– 20

7 –

Serie

Ord

ina

ria n

. 5 -

Ma

rte

dì 0

2 fe

bb

raio

201

6

Alle

vam

enti

Alle

vam

enti

Cap

iA

lleva

men

tiC

api

* to

tale

deg

li al

leva

men

ti/ca

pi b

ovin

i che

, al 3

1/12

/06

risul

tava

no a

dere

nti a

i pre

cede

nti P

iani

** to

tale

deg

li al

leva

men

ti/ca

pi b

ovin

i (tra

que

lli c

he h

anno

ade

rito

ai P

iani

) che

al 3

1/12

/06

risul

tano

pos

itivi

***

alle

vam

enti

che

al 3

1/12

/06

poss

eggo

no la

qua

lific

a sa

nita

ria d

i Uff.

Ind.

o In

d.

AS

LP

arim

onio

bov

ino

sogg

etto

a

cont

rollo

*C

api

Alle

vam

enti

bovi

ni

posi

tivi

**

IBR

Rie

pilo

go a

ttivi

tà P

iani

pre

cede

nti

Alle

gato

G

Alle

vam

eti I

nden

ni**

*

Page 204: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 208 – Bollettino Ufficiale

Allegato A

Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi bovina

1. Definizioni

Ai sensi del presente provvedimento si intende per:

a. Sospetto clinico di Paratubercolosi: un caso di diarrea cronica associata a cachessia, in un bovino di età superiore a 24 mesi. Non sono sospetti clinici di paratubercolosi i bovini clinicamente sani, risultati positivi ad un test per la diagnosi di paratubercolosi

b. Caso clinico di Paratubercolosi: un caso di diarrea cronica associata a cachessia, in un bovino di età superiore a 24 mesi, confermata da una prova diagnostica diretta di biologia molecolare

c. Piano aziendale di gestione sanitaria (PGS): documento programmatico presentato dal Proprietario/detentore degli animali e redatto dal Veterinario responsabile del Piano secondo i criteri dell’allegato 1, ai fini della prevenzione e controllo dell’infezione paratubercolare in azienda. Il Piano deve essere verificato dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario (DPV) dell’ASL territorialmente competente

d. Prova sierologica: una prova ELISA, svolta su campioni di sangue o latte individuali dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale

e. Prova diagnostica diretta: un test di biologia molecolare (PCR) o un esame colturale, svolto da un Istituto Zooprofilattico Sperimentale

f. Sieroprevalenza: rapporto tra il numero di soggetti risultati positivi alla prova sierologica e il numero di soggetti sottoposti a prova

2. Obiettivi

Attraverso l’applicazione del presente provvedimento si vogliono raggiungere i seguenti obiettivi: a. definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il

commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell’export; b. raccogliere dati statistici sull’incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla

diffusione dell’infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino;

c. fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l’infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti.

3. Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina 3.a) Segnalazione I sospetti clinici di paratubercolosi bovina devono essere segnalati al Dipartimento di Prevenzione Veterinario (DPV) dell’ASL, da parte di:

Medici veterinari, pubblici e privati Proprietari/detentori degli animali

Page 205: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 209 –

Ricevuta la segnalazione, il DPV dell’ASL provvede al prelievo di un campione di feci per la conferma del sospetto clinico sui capi oggetto della segnalazione; in caso di conferma registra il caso clinico di paratubercolosi nel Sistema Informativo. 3.b) Provvedimenti A seguito della conferma di casi clinici di paratubercolosi in un allevamento, il DPV dell’ASL competente per territorio:

a. effettua la verifica della corretta identificazione dei capi presenti e della loro registrazione in BDR/BDN;

b. effettua la visita clinica sull’effettivo dell’allevamento ed approfondimenti diagnostici su tutti i bovini di età superiore a 36 mesi;

c. dispone il blocco delle movimentazioni degli animali delle specie sensibili verso altri allevamenti da riproduzione;

d. dispone l’isolamento degli animali con forma clinica, fino alla loro macellazione.

3.c) Revoca dei provvedimenti I provvedimenti sanitari vengono revocati immediatamente dopo la macellazione dei casi clinici di paratubercolosi e concluse le attività di cui al punto 3 b). Il DPV dell’ASL comunica al Proprietario/Detentore degli animali gli esiti del controllo sierologico di cui al punto 3.b e dispone il vincolo sanitario per i soli animali sieropositivi, conformemente al punto 3.e. 3.d) Sorveglianza al macello Il Veterinario Ufficiale del macello, qualora alla visita ante mortem rilevi la presenza di un sospetto clinico di paratubercolosi, accompagnato da lesioni caratteristiche, dovrà comunicare il caso sospetto al DPV dell’ASL competente sull’allevamento di provenienza del capo, che effettuerà la visita clinica sull’effettivo dell’allevamento e gli approfondimenti diagnostici su eventuali sospetti, conformemente a quanto indicato nel punto 3.a. 3.e) Movimentazione animale La movimentazione di animali verso allevamenti da riproduzione deve avvenire nel rispetto delle seguenti disposizioni:

- sulla dichiarazione di provenienza (Mod.4) deve essere riportata l’informazione relativa alla qualifica sanitaria per paratubercolosi bovina, secondo lo schema di cui all’Allegato 2. Per i vitelli baliotti, tale informazione è obbligatoria solo per le movimentazioni verso allevamenti da riproduzione aderenti al Piano;

- gli animali risultati positivi non potranno essere movimentati verso allevamenti da riproduzione.

4. Misure volontarie: Piano regionale di certificazione della Paratubercolosi

bovina L’adesione al “Piano regionale di certificazione della Paratubercolosi bovina”, di seguito denominato “Piano”, è volontaria; il proprietario/detentore che intende aderire deve inoltrare specifica domanda al DPV dell’ASL territorialmente

Page 206: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 210 – Bollettino Ufficiale

competente, utilizzando l’allegato 3 (domanda di adesione); l’adesione al Piano si intende tacitamente rinnovata ogni anno, a meno di formale comunicazione di rinuncia all’ASL. Qualora l’allevatore intenda acquisire o mantenere per il proprio allevamento qualifiche sanitarie superiori al PTEX1, dovrà avvalersi di un Veterinario responsabile del Piano ed inoltrare richiesta al DPV dell’ASL territorialmente competente, utilizzando l’allegato 4 (richiesta riconoscimento/mantenimento qualifica sanitaria). Qualora l’allevatore decidesse di rinunciare alla propria adesione, dovrà darne comunicazione al DPV dell’ASL territorialmente competente, utilizzando l’allegato 5 (rinuncia adesione). Le comunicazioni “domanda di adesione”, “richiesta riconoscimento/ mantenimento qualifica sanitaria”, “rinuncia adesione” di cui agli allegati 3,4 e 5, firmate digitalmente, potranno essere trasmesse in formato digitale agli indirizzi PEC dei DPV delle ASL riportati nell’allegato 7. Con l’adesione al Piano l’allevatore:

può ottenere per il proprio allevamento il livello sanitario di base (qualifica PTEX1) utile per l’esportazione del latte e dei prodotti derivati verso Paesi Terzi, dispone di strumenti utili al fine di raggiungere livelli sanitari progressivi di garanzia di indennità nei confronti della paratubercolosi.

4.a) Qualifiche sanitarie A seguito della domanda di adesione al Piano, il DPV procederà ad effettuare gli accertamenti sanitari utili ad attribuire all’allevamento la qualifica sanitaria per la certificazione ai fini dell’esportazione del latte e dei prodotti derivati verso Paesi Terzi (PTEX1). Per ottenere e mantenere le qualifiche sanitarie per paratubercolosi, l’allevamento dovrà soddisfare i requisiti ed essere stato sottoposto ai controlli, secondo uno dei protocolli di cui all’allegato 2. In base al rispetto dei requisiti di cui all’allegato 2, il DPV attribuisce la qualifica sanitaria provvedendo alla sua registrazione in BDR/BDN. I prelievi per l’acquisizione e il mantenimento della qualifica sanitaria sono svolti direttamente o sotto la responsabilità del DPV dell’ASL. Gli allevamenti che non aderiscono al Piano e quelli che, pur avendo aderito al Piano, hanno avuto casi clinici confermati in allevamento, si intendono con qualifica sanitaria PT0.

4.a.1) Qualifica sanitaria valida ai fini della certificazione per l’export La qualifica sanitaria PTEX1 è valida ai fini della certificazione di “assenza di casi clinici di paratubercolosi negli ultimi 12 mesi” per l’esportazione di latte e prodotti a base di latte verso Paesi Terzi. Tale qualifica viene attribuita dal DPV previa verifica del rispetto delle seguenti condizioni minime, soggette a verifica annuale:

Page 207: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 211 –

visita clinica di tutto l’effettivo, per escludere la presenza di animali con sintomatologia clinica; assenza di notifica di casi clinici negli ultimi 12 mesi;

Ai fini della suddetta certificazione per l’export sono valide anche le qualifiche sanitarie superiori a PTEX1.

4.b) Piano aziendale di gestione sanitaria Il PGS, predisposto dal Veterinario responsabile, definisce le misure utili a ridurre la prevalenza negli allevamenti infetti e a prevenire l’introduzione della malattia o la sua diffusione in allevamento. Tutti gli allevamenti che aderiscono al Piano, in presenza di sieropositività, devono adottare il PGS. Il PGS deve:

- seguire le indicazioni di cui all’allegato 1, - essere documentato, sottoscritto dal proprietario/detentore e dal

Veterinario responsabile e disponibile in allevamento, - essere approvato dal DPV dell’ASL territorialmente competente.

Il proprietario/detentore è responsabile dell’attuazione del PGS. Il DPV dell’ASL, con cadenza almeno annuale, verifica l’attuazione del PGS negli allevamenti aderenti con presenza di sieropositività. 4.c) Movimentazione animale In un allevamento bovino da riproduzione aderente al Piano, è vietato introdurre animali risultati positivi a una prova sierologica o diagnostica diretta per paratubercolosi, effettuata conformemente ai punti precedenti. Negli allevamenti con qualifica sanitaria da PT3 a PT5 è vietata l’introduzione di bovini provenienti da allevamenti con qualifica sanitaria per paratubercolosi inferiore alla propria. Nelle stalle di sosta gli animali di età inferiore ai 12 mesi, provenienti da allevamenti con diverso stato sanitario nei confronti della paratubercolosi e destinati a allevamenti da riproduzione, devono essere detenuti separatamente. La mancata osservanza di tali divieti comporta per l’allevamento la perdita della qualifica, con l’assegnazione della qualifica dell’allevamento di provenienza degli animali introdotti.

5. Accertamenti e costi La visita clinica effettuata ai sensi del punto 4.a.1, ai fini dell’adesione al piano, è a carico del proprietario degli animali, a meno che sia effettuata contestualmente ad altri controlli ufficiali per le profilassi di stato obbligatorie.

Page 208: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 212 – Bollettino Ufficiale

I costi relativi ai prelievi sono a carico del proprietario, fatto salvo i seguenti casi: effettuati ai sensi del punto 3.b del presente provvedimento o se effettuati contestualmente ad altri controlli ufficiali per le profilassi di stato obbligatorie.

I costi degli accertamenti diagnostici sono a carico del proprietario, fatto salvo i seguenti casi:

effettuati ai sensi del punto 3.b del presente provvedimento se effettuati per l’ottenimento e per il mantenimento della qualifica uguale o superiore a PT3.

I prelievi per l’acquisizione e il mantenimento della qualifica sanitaria, qualora svolti direttamente dai DPV dell’ASL, non devono comportare oneri aggiuntivi a carico del costo del personale dell’ASL.

6. Competenze

Il Veterinario Responsabile del Piano: predispone il Piano aziendale di gestione sanitaria (PGS) e supervisiona la sua attuazione.

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario delle ASL:

a seguito della comunicazione di presenza di un caso clinico di paratubercolosi, adotta i provvedimenti di cui al punto 3.b; esegue la sorveglianza sanitaria al macello, come previsto al punto 3.d; a seguito di domanda di adesione al Piano:

- effettua gli accertamenti sanitari di cui al punto 4.a e 4.a.1, - attribuisce la qualifica, - aggiorna la qualifica, su richiesta del proprietario/detentore, - ove previsto, verifica la presenza del PGS e la sua attuazione; - registra e aggiorna in BDR/BDN l’informazione relativa all’adesione/non

adesione al Piano e, nel caso di adesione, la qualifica.

7. Campioni e flussi informativi I campioni, prelevati ai sensi del presente Piano e accompagnati dalla specifica scheda accompagnamento (allegato 6), vengono esaminati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) che rende disponibili gli esiti degli esami effettuati nei Sistemi Informativi della Regione.

8. Monitoraggio I dati derivanti dall’attività di controllo dei DPV delle ASL consentono di monitorare la diffusione dell’infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nel patrimonio bovino della Lombardia; l’OEVR valuta i risultati di tale attività, al fine di concordare con la Regione eventuali ulteriori interventi sanitari.

Page 209: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 213 –

Allegati:

- Allegato 1: Requisiti minimi per la stesura di un Piano aziendale di gestione sanitaria nei confronti della paratubercolosi

- Allegato 2: Qualifiche sanitarie degli allevamenti - Allegato 3: Domanda di adesione al piano regionale di certificazione

della paratubercolosi bovina - Allegato 4: Richiesta riconoscimento/mantenimento qualifica sanitaria per la

paratubercolosi bovina - Allegato 5: Comunicazione di rinuncia adesione al piano regionale di

certificazione della paratubercolosi - Allegato 6: Scheda di accompagnamento campioni - Allegato 7: Indirizzi PEC dei DPV delle ASL

Page 210: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 214 – Bollettino Ufficiale

Allegato 1

Il Piano aziendale di gestione sanitaria, redatto dal Veterinario responsabile che deve avere maturato un’esperienza specifica nel campo della Paratubercolosi, deve essere sottoposto al DPV dell’ASL competente per territorio per l’approvazione. Il Veterinario responsabile esegue l’analisi del rischio di introduzione e diffusione dell’infezione in allevamento, utilizzando, a seconda dell’indirizzo produttivo dell’allevamento, i seguenti strumenti predisposti dal Centro Nazionale di referenza per la Paratubercolosi:

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20latte/Scheda%20valutazione%20rischio.pdf SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20carne/Scheda%20valutazione%20rischio.pdf

L’analisi del rischio è aggiornata in seguito ad ogni modifica della qualifica sanitaria o degli interventi gestionali attuati in azienda. Gli interventi che compongono il Piano aziendale di Gestione sanitaria dell’allevamento sono definiti alla luce dei risultati dell’analisi del rischio e con l’ausilio, a seconda dell’indirizzo produttivo dell’allevamento, delle linee guida per il controllo della Paratubercolosi predisposte dal Centro Nazionale di referenza per la Paratubercolosi e di seguito riportate:

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20latte/linee%20guida.pdf LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20carne/Linee%20guida.pdf

Le priorità degli interventi sono definite considerando la prevalenza d’infezione, i risultati dell’analisi del rischio, gli obiettivi, le altre priorità gestionali o sanitarie e le risorse disponibili. Per la stesura del PGS, seguire possibilmente lo schema predisposto dal Centro Nazionale di referenza per la Paratubercolosi e di seguito riportato, registrando le misure individuate e la loro priorità (alta, media, bassa), definendo la responsabilità delle misure individuate e la periodicità dei test da eseguire in allevamento:

Page 211: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 215 –

SCHEDA PER LA STESURA DEL PGS NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI DA LATTE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20latte/Stesura%20PGS.pdf SCHEDA PER LA STESURA DEL PGS NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE, consultabile all’indirizzo web: http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//doc/CREF_paratubercolosi/manuali%20controllo%20carne/Stesura%20PGS.pdf

Page 212: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 216 – Bollettino Ufficiale

Allegato 2

Sono previste le seguenti qualifiche sanitarie nei confronti della paratubercolosi

Allevamento senza qualifica sanitaria

Nessuna informazione sanitaria disponibile, oppure notifica di casi clinici negli ultimi 12 mesi

//

Allevamento senza forme cliniche (requisiti minimi per l’esportazione)

visita clinica favorevole su tutto l’effettivo (validità annuale) nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi in allevamento

visita clinica favorevole su tutto l’effettivo (validità annuale) nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi in allevamento

Allevamento a basso rischio

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e sieroprevalenza uguale o inferiore al 5% su un campione selezionato almeno secondo il protocollo S1

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e sieroprevalenza uguale o inferiore al 5% su un campione selezionato almeno secondo il protocollo S1 effettuato negli ultimi 12 mesi

Allevamento negativo

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e nessuna sieropositività a un controllo a campione svolto secondo il protocollo S1

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e nessuna sieropositività a un controllo a campione svolto secondo il protocollo S1 negli ultimi 12 mesi

Page 213: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 217 –

Allevamento certificato (livello PT3)

possedere qualifica PT2 da almeno 24 mesi, e nessuna segnalazione di casi clinici, e nessuna sieropositività a un controllo svolto secondo il protocollo S2

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi , e nessuna sieropositività a un controllo a campione svolto secondo il protocollo S1 negli ultimi 12 mesi

Allevamento certificato (livello PT4)

possedere qualifica PT3 da almeno 12 mesi, e nessuna segnalazione di casi clinici, e nessuna sieropositività a un controllo svolto secondo il protocollo S2

nessuna segnalazione di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e nessuna sieropositività a un controllo a campione svolto secondo il protocollo S1 negli ultimi 12 mesi

Allevamento certificato (livello PT5)

possedere qualifica PT4 da almeno 12 mesi, e nessuna segnalazione di casi clinici, e nessuna sieropositività a un controllo svolto secondo il protocollo S2

assenza di casi clinici negli ultimi 12 mesi, e nessuna sieropositività a un controllo a campione svolto secondo il protocollo S1 negli ultimi 12 mesi

A seconda che si voglia acquisire o mantenere una delle qualifiche sanitarie previste dal Piano, sono adottati due diversi protocolli di campionamento.

Il protocollo S1 permette l’acquisizione delle qualifiche sanitarie fino a PT2. Se svolto con cadenza almeno annuale permette il mantenimento della qualifica ottenuta (da PT1 a PT5). Tale protocollo prevede il controllo sierologico di tutti i bovini riproduttori maschi di età superiore a 24 mesi, di tutti i bovini di età superiore a 24 mesi acquistati negli ultimi 12 mesi e su un campione di bovini femmina di età superiore a 36 mesi nati in azienda, nel numero riportato nella seguente tabella:

Page 214: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 218 – Bollettino Ufficiale

N. vacche >36 mesi presenti

N. vacche > 36 mesi da

esaminare 1 - 41 Tutte 42 - 50 41 51 - 60 49

61 - 100 55 101 - 300 62 301- 500 63

>500 65 Il controllo può essere indifferentemente svolto su campioni di sangue o di latte individuale. La qualifica sanitaria PT1 viene assegnata/mantenuta se la sieroprevalenza, calcolata sul campione, è pari o inferiore al 5 % e in assenza di casi clinici. La qualifica sanitaria da PT2 a PT 5 viene assegnata/mantenuta se tutti i campioni prelevati danno esito negativo alle prove diagnostiche. In caso di sieropositività in allevamenti con qualifica PT3 o superiore, è opportuno, prima dell’aggiornamento della qualifica, procedere ad esami diagnostici diretti sui capi sieropositivi. Se i soggetti sieropositivi risultano negativi all’esame diretto sulle feci, i capi sono considerati negativi, ma devono essere inclusi nel campionamento dell’anno successivo se ancora presenti in allevamento.

Il protocollo S2 permette l’acquisizione delle qualifiche sanitarie superiori a PT2. Tale protocollo prevede il controllo sierologico su tutti i bovini femmina di età superiore a 36 mesi e su tutti i riproduttori maschi di età superiore a 24 mesi e tutti i riproduttori di età superiore a 24 mesi introdotti negli ultimi 12 mesi. Il controllo può essere indifferentemente svolto su campioni di sangue o di latte individuale. La qualifica sanitaria viene assegnata/mantenuta se tutti i campioni prelevati danno esito negativo alle prove diagnostiche. In caso di sieropositività in allevamenti con qualifica PT3 o superiore, è opportuno, prima dell’aggiornamento della qualifica, procedere ad esami diagnostici diretti sui capi sieropositivi. Se i soggetti sieropositivi risultano negativi all’esame diretto sulle feci, i capi sono considerati negativi, ma devono essere inclusi nel campionamento dell’anno successivo, se ancora presenti in allevamento.

Page 215: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 219 –

Allegato 3

REGIONE LOMBARDIA DOMANDA DI ADESIONE AL PIANO REGIONALE DI CERTIFICAZIONE

DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL ………………………….

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome ……………………. in qualità di Proprietario Detentore Ragione sociale allevamento

……………………………………………………………………………….

Codice aziendale sito nel Comune ………………………………………………………. Via / Località ………………………………………………………. Telefono ……………………………………………………….

CHIEDE di aderire al Piano regionale di certificazione della paratubercolosi bovina e di ottenere per il proprio allevamento la qualifica utile per la certificazione per l’esportazione del latte e dei prodotti derivati verso Paesi Terzi che la richiedono (PTEX1)

Data…………… , ……………. Firma del richiedente

………………………….

Page 216: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 220 – Bollettino Ufficiale

Allegato 4

REGIONE LOMBARDIA RICHIESTA RICONOSCIMENTO/MANTENIMENTO QUALIFICA SANITARIA PER

LA PARATUBERCOLOSI BOVINA

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL ………………………….

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome………………. in qualità di Proprietario Detentore Ragione sociale allevamento

………………………………………………………………………….

Codice aziendale

sito nel Comune ………………………………………………………. Via / Località ………………………………………………………. Telefono ……………………………………………………….

CHIEDE di ottenere per il proprio allevamento l’acquisizione/mantenimento della qualifica sanitaria PT…….. ai sensi del Piano regionale di certificazione della Paratubercolosi bovina

Firma del proprietario/detentore

…………………………………

Firma del Veterinario Responsabile del Piano (ove presente)

PGS………………………….

Data …………….., …………………

Page 217: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 221 –

COMUNICAZIONE DEL NOMINATIVO DEL VETERINARIO RESPONSABILE DEL PIANO (Da compilarsi alla prima comunicazione e, successivamente, nel solo caso di variazione

del nominativo del Veterinario responsabile del Piano)

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome…………………. in qualità di Proprietario Detentore Ragione sociale dell’allevamento ………………………………………………………………………….Codice aziendale

DICHIARA

di avvalersi della collaborazione tecnica del Dott.

…………………………………………………………………………….., Medico Veterinario,

N° …………. di iscrizione all’Albo della provincia di ……………………………………….. ,

residente in …..………………………via ..……………………………………………………..,

Indirizzo mail …………………………………………………………………………………......,

n telefono ………………………………………………………………………………………....,

C.F. …………………………………………………………………………………………………in qualità di Veterinario Responsabile del Piano,

Firma del proprietario/detentore …….…………………………………………..

Firma del Veterinario Responsabile del Piano ..…..….……………………………………….

Data …………….., …………………

Page 218: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 222 – Bollettino Ufficiale

Allegato 5

REGIONE LOMBARDIA COMUNICAZIONE DI RINUNCIA ADESIONE AL PIANO REGIONALE DI CERTIFICAZIONE

DELLA PARATUBERCOLOSI

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario della ASL ………………………….

Il sottoscritto Cognome …………………………………. Nome……………….. in qualità di Proprietario Detentore Ragione sociale allevamento

………………………………………………………………………….

Codice aziendale

sito nel Comune ………………………………………………………. Via / Località ………………………………………………………. Telefono ……………………………………………………….

COMUNICA di ritirare la propria adesione al Piano regionale di certificazione della Paratubercolosi bovina

Data…………… , ……………. Firma del richiedente ………………………….

Page 219: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 223 –

Allegato 6

REGIONE LOMBARDIA SCHEDA DI ACCOMPAGNAMENTO CAMPIONI

Alla Sezione I.Z.S. di_______________________________

Codice allevamento Denominazione ______________________________________________________________

Comune _________________________ Provincia ________________________________

ASL _______________________________Distretto __________________________________

Campioni di:

SANGUE

LATTE INDIVIDUALE

FECI

Motivo prelievo

……………………………………………………….

Data…………… , …………….

CONFERMA SOSPETTO STIMA PRESENZA INFEZIONE IN ALLEVAMENTO INFETTO ACQUISIZIONE QUALIFICA:

PT1 PT2 PT3 PT4 PT5

MANTENIMENTO QUALIFICA:

PT1 PT2 PT3 PT4 PT5

Page 220: D.G. Welfare - Massimo Garavaglia | Tra il dire e il fare gh'è el … · i «Piani sanitari», previsti dalla normativa unionale e statale, elen-cati nei seguenti Allegati: ... degli

Serie Ordinaria n. 5 - Martedì 02 febbraio 2016

– 224 – Bollettino Ufficiale

Allegato 7

INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE VETERINARI DELLE ASL DELLA REGIONE LOMBARDIA

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]