Determinanti importanti delle reazioni avverse ai farmaci Relativi al farmaco caratteristiche...
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Determinanti importanti delle reazioni avverse ai farmaci
Relativi al farmaco
caratteristiche chimico-fisiche e farmacocinetichecaratteristiche della preparazionedosefrequenza e via di somministrazione
Relativi al paziente e alla sua condizione
Variabili fisiologicheetàsessogravidanzamalnutrizione
Variabili patologichemalattie associate
Ipersensibilità
Predisposizione genetica
Fattori estrinseci addizionali
altri farmaci somministraticonsumo di alcolfumo di sigarettainquinanti ambientali
FARMACO
Effetto primario
Effetti secondari
- ogni farmaco può produrre molti effetti
- il termine reazione indesiderata coincide con qualunque effetto non primario che può arrecare disturbo o danno al paziente, indipendentemente dal meccanismo che lo genera
EFFETTI INDESIDERATI
TIPO A-effetti secondari del farmaco-effetti primari esagerati o attenuati
TIPO B-reazioni idiosincrasiche-farmacoallergia TIPO A TIPO B
Prevedibilità si noDose-dipendenza si noFrequenza alta bassaMortalità bassa altaTrattamento modificare interrompere dosaggio somministrazione
La risposta individuale ai farmaci è soggetta a variabilità: questo principio è valido sia per gli effetti terapeutici, sia per le reazioni indesiderate
IL RAPPORTO RISCHIO / BENEFICIO
Effetti indesiderati benigni
Gastralgie, disturbi banali della digestione, cefalea, ipotensione ortostatica lieve, crampi muscolari, ecc.
Effetti indesiderati di gravità intermedia
Effetti invalidanti transitori che non mettono a rischio l’integrità del paziente
Effetti indesiderati gravi
Effetti che possono mettere in pericolo la vita del paziente (agranulocitosi, shock anafilattico, torsione di punta, ecc.) o che generano invalidità permanente (emiplegia, teratogenesi, ecc.)
FARMACOALLERGIA
- la frequenza di comparsa della farmacoallergia nella popolazione è bassa- tra tutti gli effetti indesiderati dei farmaci è quello che si presenta con maggiore frequenza- le proprietà allergogene di un farmaco non dipendono da una particolare struttura chimica- la gravità di una reazione allergica è del tutto indipendente dalla dose somministrata- per l’insorgenza dell’allergia è essenziale una precedente esposizione al farmaco- l’allergia scompare interrompendo la somministrazione del farmaco
Manifestazioni cliniche della farmacoallergia
- reazioni anafilattiche localizzate- orticaria acuta- broncospasmo- vomito, dolore addominale e diarrea- anafilassi sistemica (ipotensione, broncospasmo, orticaria, edema laringeo, ecc.)- anemia emolitica, trombocitopenia- malattia da siero (febbre, dolore articolare, glomerulonefrite, ecc.)- dermatite
FARMACOALLERGIE - Classificazione
FARMACOLOGIA PEDIATRICA
Assorbimento orale e biodisponibilità- acloridria nel neonato (valori simili all’adulto vengono raggiunti a 3 anni)- svuotamento gastrico rallentato nel neonato - l’assorbimento si avvicina ai valori dell’adulto intorno a 6-8 mesi di età- metabolismo di primo passaggio ridotto
Distribuzione- volume dei liquidi extracellulari pari al 45% del peso corporeo nel neonato ( 25% a un anno e 20% in età adulta)- acqua corporea totale pari al 75% del peso corporeo nel neonato ( 92% nel prematuro e 60 % nell’adulto)- contenuto di lipidi pari al 12% del peso corporeo nel neonato ( 3% nel prematuro e 18% nell’adulto)- bassa concentrazione di albumina plasmatica e di 1-glicoproteina acida nel neonato (fino a circa un anno di età)- la barriera ematoencefalica è funzionalmente incompleta nel neonato
Eliminazione- immaturità fisiologica dei sistemi enzimatici epatici farmacometabolizzanti nel neonato (soprattutto i processi ossidativi e di coniugazione con acido glucuronico)- velocità di filtrazione glomerulare molto bassa nel neonato (raggiunge i livelli dell’adulto solo a 3-6 mesi di età)- secrezione tubulare bassa nel neonato (raggiunge i livelli dell’adulto a 12 mesi di età)
FARMACOLOGIA GERIATRICA
FARMACOTERAPIA IN GRAVIDANZA
Analgesici oppiacei- quando vengono utilizzati per scopi medici non sembrano in grado di provocare malformazioni congenite- il loro impiego sistemico per alleviare il dolore durante il travaglio di parto può produrre depressione respiratoria neonatale- quando sono usati dalla madre per periodi prolungati, tutti gli agonisti oppiacei producono vari gradi di dipendenza fetale, seguita da sintomi da astinenza nel neonato
Analgesici non oppiacei- il paracetamolo, comunemente usato in tutti gli stadi della gravidanza per trattare il dolore o la febbre, è ritenuto sicuro- i salicilati non sono associati ad effetti avversi durante i primi tre mesi di gravidanza, ma, somministrati in prossimità del parto possono provocare emorragia
Farmaci antiepilettici- gli accessi convulsivi durante la gravidanza possono mettere in pericolo sia la madre sia la prole- è opinione generale che i disturbi convulsivi richiedano un trattamento appropriato durante la gravidanza- quasi tutti i farmaci antiepilettici oggi in uso sono stati associati a malformazioni congenite- pur tenendo presente che gli accessi convulsivi in gravidanza devono essere combattuti nel modo più efficace, la politerapia dovrebbe essere evitata quando è possibile e il trattamento antiepilettico dovrebbe essere applicato solo quando è necessario
Carbamazepina
- pur essendo considerata il farmaco di scelta durante la gravidanza, induce difetti del tubo neurale nel 1% dei casi esaminati- per questo farmaco è stata descritta anche una manifestazione clinica simile alla sindrome fetale da idantoine
Acido valproico
- induce difetti nello sviluppo del tubo neurale nel 2% dei casi- sono stati segnalati come effetti avversi fetali spina bifida lombosacrale, microcefalia, difetti cardiaci
Fenitoina
- produce una sindrome caratteristica (5-10% sindrome tipica, circa 30% quadro parziale), la sindrome da idantoine, caratterizzata da:• arco nasale basso• ptosi• strabismo• orecchie basse o anormali• bocca larga• ipoplasia delle falangi distali• anormalità scheletriche• microcefalia e ritardo mentale• palatoschisi
Etosuccimide
- si considera farmaco di scelta per il trattamento del piccolo male durante i primi 3 mesi di gravidanza. Si ritiene attualmente che abbia un potenziale teratogeno basso o nullo
Farmaci antiipertensivi- l’ipertensione materna complica il 10-15% di tutte le gravidanze, è associata ad un aumento di aborti fetali ed è responsabile di circa il 12% delle morti perinatali in conseguenza di parti pre-termine- questi dati sottolineano la necessità di controllare l’ipertensione durante la gravidanza- tra tutti gli antiipertensivi oggi in uso (prazosina, clonidina, metildopa, -bloccanti, vasodilatatori ad azione diretta, diidropiridine e diuretici) solo gli ACE-inibitori sono ritenuti possibili teratogeni funzionali
Farmaci anticoagulanti- l’impiego di cumarinici durante il primo trimestre di gravidanza (il periodo critico sembra compreso tra la 6° e la 9° settimana) può causare la sindrome fetale da warfarin (nel 16% dei casi produce malformazioni, nel 3% emorragie e nel 8% la morte del feto), caratterizzata da:• ipoplasia nasale• condrodistrofia calcificante• brachidattilia• orecchi anormali• occhi malformati• microcefalia• difetti del cranio• ritardo mentale• spasticità
Antimicrobici- la somministrazione di tetracicline dopo il quarto-quinto mese di gravidanza causa colorazione gialla, grigio-bruna o bruna dei denti decidui e distruzione dello smalto (nel 50% dei feti esposti)- gli aminoglicosidi e il trimetoprim sono considerati antibatterici da usare con cautela durante la gravidanza. I primi possono provocare ototossicità fetale, il secondo, da solo o in associazione con sulfametossazolo (cotrimoxazolo), si ritiene possa determinare malformazioni congenite. E’ nota infatti la teratogenicità degli antagonisti dell’acido folico negli animali
Litio- è stato riportato un aumento del rischio di malformazioni cardiache fetali (anomalia di Ebstein)
Farmaci antineoplastici- durante la gravidanza il cancro è un evento raro ma grave e richiede un trattamento farmacologico adeguato- tutti i farmaci antineoplastici sono attivi nell’inibire l’accrescimento e la divisione cellulare, processi essenziali per l’embrione- l’incidenza degli effetti avversi fetali in seguito all’uso di questi farmaci durante i primi tre mesi di gravidanza, è più bassa di quanto ci si potrebbe attendere (10-17%)- sono state descritte anomalie di ogni genere dopo somministrazione di alchilanti (busulfano, clorambucile, ciclofosfamide) o di antimetaboliti (azauridina, citarabina, fluorouracile, metotrexato)
Retinoidi sistemici- tra i teratogeni conosciuti sono i più potenti (causano tossicità fetale in circa il 40% dei casi)- isotretinoina ed etretinato possono provocare malformazioni e danni funzionali di ogni tipo:• aborto spontaneo• deformità del cranio e dismorfogenesi facciale• deformità del cuore e di altri organi interni• deformità degli arti • microcefalo• gravi disturbi cognitivi anche senza dismorfologia
Alcol- è’ il teratogeno più usato in gravidanza- l’abuso di alcol può determinare la sindrome alcolica fetale conclamata (prevalenza media su scala mondiale pari a 1,9 su 1000 nati vivi) in circa il 30-40% dei casi- la comparsa e la gravità della sindrome sono correlate con la quantità di alcol consumato- è caratterizzata da ritardo mentale, dismorfologia craniofacciale (microcefalia, microftalmia, rime palpebrali brevi, naso breve con punta all’insù, labbro superiore assottigliato) e numerose altre anomalie
LA LEVODOPA è efficace contro il tremore e la rigidità ma soprattutto nei confronti della bradicinesia. L’efficacia si riduce dopo alcuni anni di terapia.
Effetti indesiderati
• disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, anoressia)• discinesia (corea, ballismo, mioclono, tic al viso, tronco e arti).• disturbi a carico del SNC (insonnia, confusione, allucinazioni, agitazione, euforia)• effetti cardiovascolari (aritmie, tachicardia, extrasistoli ventricolari).
Fluttuazioni della risposta terapeutica
Si presentano con frequenza sempre maggiore con il progredire del trattamento:
1) correlate ai ritmi di assunzione della L-DOPA: Wearing-off o ACINESIA DI FINE DOSE
2) non strettamente correlate ai ritmi di assunzione della L-DOPA:
Fenomeno ON-OFF Fase “on” (miglioramento della bradicinesia ma comparsa di discinesia Fase “off” (marcata acinesia)
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE
EsordioImprovviso, o più spesso preceduto per alcuni giorni o settimane da sintomi d’allarme, quali:labilità emotivaasteniadisappetenza insonnia difficoltà di concentrazione
Periodo di statoUMORE: tristezza, irritabilità, anedoniaSINTOMI PSICOMOTORI: -rallentamento, mancanza di energie, ridotta espressività mimica, linguaggio scarno e poco fluido-agitazione, mimica vivace ma sofferente, aumentata produttività verbaleSINTOMI COGNITIVI: difficoltà di concentrazione e di memoria, visione negativa di sé, del mondo e del futuro, desiderio di morire o idee suicide, deliri congrui o incongrui all’umore, allucinazioni uditive e/o visiveSINTOMI NEUROVEGETATIVI:insonnia o ipersonnia, inappetenza o iperfagia, riduzione della libido, disturbi somatici (stipsi, cefalea), alterazione dei ritmi biologici
RisoluzioneTalvolta giunge improvvisa ma, più sovente, avviene gradualmente.Non sempre al termine dell’episodio si ha un ritorno alla personalità pre-morbosa e a volte si instaura una sintomatologia residua.-La consapevolezza di malattia, nel corso della depressione, è in genere conservata.
EPISODIO MANIACALE
EsordioVariabile da caso a caso ma in genere più rapido in confronto alla depressione. Occasionalmente può insorgere nel giro di qualche ora, ma di norma è preceduto per alcuni giorni da sintomi d’allarme, quali:iperattivitàeccessiva gaiezza o irritabilitàloquacità ed espansività inusualiaccresciuta disponibilità di energieaumentata attività sessualeridotto bisogno di sonno
Periodo di statoUMORE:euforia, irritabilità, labilitàSINTOMI PSICOMOTORI:iperattività, impulsività, aggressività, mimica vivace, logorrea, graforrea, accelerazione del pensiero, ideorrea, fuga delle ideeSINTOMI COGNITIVI:soggettivo aumento dell’efficienza intellettuale, oggettivo deficit della concentrazione e della memoria, aumento dell’autostima, idee di grandezza, deliri congrui o incongrui all’umore, allucinazioni uditive e/o visiveSINTOMI NEUROVEGETATIVI:ridotto bisogno di sonno, aumento dell’appetito, aumento della libido
RisoluzioneIn genere repentina-Nella maggior parte degli episodi maniacali manca una coscienza di malattia ed il paziente è convinto di stare bene. Se contraddetto, può reagire con aggressività.
Livello del neurotrasmettitoreLivello del neurotrasmettitore
SensibilitàSensibilitàrecettorialerecettoriale
Effetto clinicoEffetto clinico
DINAMICA TEMPORALE DELL’EFFETTO ANTIDEPRESSIVO
IMAO IMAO IrreversibiIrreversibi
lili
TCATCA
SSRISSRI
NARINARI
SNRISNRI
NaSSANaSSA
inibitori inibitori monoamino monoamino
ossidasiossidasi
inibitori del inibitori del reuptakereuptake
antagonistiantagonistirecettori recettori 22
CLASSI DI FARMACI ANTIDEPRESSIVICLASSI DI FARMACI ANTIDEPRESSIVI
RIMA RIMA
inibitori irreversibili non selettivi
inibitori reversibili della MAO-A
triciclici, misti 5HT/NA, antagonisti H1, alfa1 e M1
selettivi 5HT
selettivi NA
misti 5HT/NA
antagonisti alfa2, 5HT2A/C, 5HT3, H1
Sedazione Effetti Ipotensione Disturbi Convulsioni Aumento anticolin. cardiaci di peso
IMIPRAMINA ++ ++ ++ +++ ++ ++AMITRIPTILINA +++ +++ +++ +++ ++ ++DESIPRAMINA +/- + + ++ + +NORTRIPTILINA + + + ++ + +DOXEPINA +++ ++ +++ ++ ++ ++PROTRIPTILINA +/- ++ + +++ ++ +CLOMIPRAMINA ++ +++ ++ +++ +++ +TRIMIPRAMINA +++ +++ ++ +++ ++ ++
Antidepressivi triciclici - Tossicità
- sindrome anticolinergica • centrale (agitazione psicomotoria, stato confusionale, delirio, allucinazioni)• periferica (midriasi, iperemia cutanea, secchezza delle fauci, ritenzione urinaria, riduzione della motilità intestinale)- tachicardia sinusale- aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare (blocco nell’intossicazione grave)- Convulsioni
QUADRO CLINICO DI TIPO I OCON SINTOMI “POSITIVI”
Delirio, allucinazioniDisorganizzazione “produttiva” del pensiero (incoerenza, deragliamento, illogicità)Comportamento bizzarro e disorganizzato DECORSO : acutoPROGNOSI : relativamente buonaRISPOSTA AL TRATTAMENTO CON ANTIPSICOTICI : buona
QUADRO CLINICO DI TIPO IIO CON SINTOMI “NEGATIVI”
Impoverimento delle capacità verbaliAppiattimento affettivoAnedonia, anergia, apatiaAsocialitàDeficit dell’attenzione
DECORSO : lentamente peggiorativoPROGNOSI : in genere negativaRISPOSTA AL TRATTAMENTO CON ANTIPSICOTICI : scarsa
SCHIZOFRENIA
FASCICOLO MEDIALE PROENCEFALICO
AREA TEGMENTALE VENTRALE
SUBSTANTIA NIGRA
CORTECCIA FRONTALE
e CINGOLATA ANTERIORE
NUCLEO ACCUMBENS
AMIGDALA
CORTECCIA ENTORINALE
CORTECCIA PIRIFORME
AREA DEL SETTO
CORPO STRIATO
1
2
3
1 – VIA MESOLIMBICA
2 – VIA MESOCORTICALE
3 – VIA NIGROSTRIATALE4 - VIA TUBERO- INFUNDIBOLARE
VIE DOPAMINERGICHE NEL SNC
4
VIA NIGROSTRIATALE
- importante via del sistema extrapiramidale, è implicata nel controllo dei movimenti
- la degenerazione di questa via causa la malattia di Parkinson
VIA MESOLIMBICA
- un aumento dell’attività funzionale di questa via è all’origine dei sintomi positivi della schizofrenia
VIA MESOCORTICALE
- una diminuzione dell’attività funzionale di questa via è all’origine dei sintomi negativi della schizofrenia
VIA TUBERO-INFUNDIBOLARE
- la sua attivazione riduce la secrezione di prolattina
ANTIPSICOTICI TIPICI
ANTIPSICOTICI TIPICI
POTENZA
BASSA MEDIA ELEVATA
clorpromazina perfenazina aloperidolo
tioridazina tiotixene flufenazina
mesoridazina trifluoperazina
pimozide
• tutti hanno efficacia solo nei confronti dei sintomi positivi
• la sostituzione di un antipsicotico tipico con un altro non offre alcun vantaggio nei pazienti resistenti alla terapia
• tutti hanno un comune meccanismo d’azione, il blocco dei recettori D2 dopaminergici
• il blocco dei recettori D2 è responsabile degli effetti terapeutici ma anche di importanti effetti avversi
ANTIPSICOTICI TIPICI
ANTIPSICOTICI TIPICI. PROFILO DI AFFINITA’ RECETTORIALE (Ki ; nM)
D2 D1 α1 α2 H1 muscarinici
CLORPROMAZINA 19 56 0,6 750 9,1 60
FLUFENAZINA 0,8 15 9 1600 21 2000
PERFENAZINA 1,4 - 10 510 - 1500
TIORIDAZINA 2,3 22 1,1 - - 10
MESORIDAZINA 5 - - - - 13,4
TIOTIXENE 0,45 340 11 200 6 2500
PIMOZIDE 2,5 - - - - 30
ALOPERIDOLO 4 45 6,2 3800 1890 >20000
EFFETTI PRODOTTI DAL BLOCCO DEI RECETTORI D2 NEL SNC
VIA MESOLIMBICA riduzione dei sintomi positivi
VIA MESOCORTICALE appiattimento affettivo
e cognitivo
VIA NIGROSTRIATALE sindrome extrapiramidale e
discinesie tardive
VIA TUBERO-INFUNDIBOLARE iperprolattinemia
BLOCCO RECETTORI
H1
BLOCCO RECETTORI
MUSCARINICI
BLOCCO RECETTORI
α1
BLOCCO RECETTORI
D2
ORTOSTATISMO
> SINTOMI NEGATIVIDISTURBI MOTORI
IPERPROLATTINEMIA
SEDAZIONE
EFFETTI ATROPINOSIMILI
sedazione effetti ipotensione extrapiramidali ortostatica
Fenotiazine alifaticheCLORPROMAZINA +++ ++ +++ Tioxanteni alifaticiCLORPROTIXENE +++ ++ +++ Fenotiazine piperidinicheTIORIDAZINA +++ ++ +++Fenotiazine piperazinicheFLUFENAZINA + ++++ +TRIFLUOPERAZINA + +++ + Tioxanteni piperazinici TIOTIXENE + +++ +/++ ButirrofenoniALOPERIDOLO + ++++ ++ DifenilbutilpiperidinePIMOZIDE + +++ ++
ANTIPSICOTICI TIPICI
ANTIPSICOTICI TIPICI
ALTRI EFFETTI AVVERSI
• diminuzione della soglia convulsiva
• aumento di peso
• prolungamento dell’intervallo Q -T
• inibizione CYP2D6 (clorpromazina, flufenazina, perfenazina, aloperidolo, tioridazina)
ANTIPSICOTICI TIPICI
INIZIO TRATTAMENTO
Alcune ore o giorni
DISTONIE ACUTE
Contrazioni toniche a carico dei muscoli del collo, del cingolo scapolare e talvolta dei muscoli del tronco
Alcuni giorni o settimane
ACATISIA
Irrequietezza motoria continua e non finalizzata che costringe il paziente all’impossibilità di stare fermo, seduto o sdraiato
Alcune settimane o mesi
SINDROME PARKINSONIANA
Rigidità, tremore a riposo, bradicinesia
SOSPENSIONE
DISCINESIE TARDIVE
Movimenti involontari stereotipati delle labbra, della mandibola e della lingua (masticazione, suzione, protrusione della lingua), distorsioni spastiche del viso, del collo, del tronco e talvolta degli arti
ANTIPSICOTICI ATIPICIN
N
Cl
H
N
NCH3
CLOZAPINA
N
N
H
N
NCH3
SCH3
OLANZAPINA
NN
NCH2CH2OCH2CH2OH
S
QUETIAPINA
N
N
O
CH3
N
N O
F
RISPERIDONE
NO
H
Cl
CH2
CH2N
N
NS
ZIPRASIDONE
PERCHE’ ATIPICI ?
• raramente provocano disturbi extrapiramidali
• raramente causano discinesie tardive
• sono efficaci nei confronti dei sintomi negativi
• hanno un profilo di affinità recettoriale complesso, dal quale emerge una maggiore affinità per i recettori 5HT2A rispetto ai D2
• sono efficaci nei pazienti resistenti alla terapia con antipsicotici tipici
TIPICI CLOZ RISP OLA QUET ZIPR
ATIPICI
PROFILO DI SICUREZZA DEGLI ANTIPSICOTICI
Jibson e Tandon, J. Psychiat. Res., 1998
AGRANULOCITOSI + ++ 0 0 0 0
EFF. ANTICOLINERGICI -/+ +++ -/+ + -/+ -/+
DIST. EXTRAPIRAM. ++/+++ -/+ -/+ -/+ -/+ -/+
DOSE-DIP. DIST. EXTR. ++ 0 ++ -/+ -/+ -/+
ORTOSTATISMO +/+++ +++ + -/+ + -/+
IPERPROLATTIN. ++/+++ 0 ++ -/+ -/+ -/+
PROLUNGAMENTO Q-T +/+++ + -/+ -/+ +/++ ++
SEDAZIONE +/+++ +++ + ++ ++ +
CONVULSIONI ++ ++/+++ -/+ -/+ -/+ -/+
DISCINESIE TARDIVE +++ 0 -/+ -/+ ? ?
AUMENTO DI PESO +/++ +++ ++ ++ ++ -/+
CUORE E CIRCOLO
Farmaci antiaritmici
Classe I - Antiaritmici che bloccano i canali del sodio
Classe II - Antiaritmici -bloccanti
Classe III - Antiaritmici che bloccano i canali del potassio
Classe IV - Antiaritmici che bloccano i canali del calcio
CHINIDINA
Sincope causata da torsione di punta
blocco recettori alfa1- adrenergici(vasodilatazione e aumento riflesso frequenza sinusale)
azione atropinosimile(inibizione del tono vagale con aumento frequenza sinusale e conduzione atrioventricolare)
disturbi sensoriali (cinconismo)
LIDOCAINA
inotropismo negativo
diminuzione dellavelocità di conduzione
effetti neurologici (parestesie, tremore,turbe dell'udito e del linguaggio, agitazione, convulsioni, coma)
Antiaritmici di classe I (chinidina, lidocaina) - Tossicità
Antiaritmici di classe II (-bloccanti) – Tossicità
Dosi elevate possono inibire la conduzione dello stimolo e provocare blocco atrioventricolareIn sovradosaggio può comparire asistolìaAumentano la resistenza nelle vie respiratorie (effetto meno marcato nei composti cardioselettivi)Possono provocare ipoglicemia
Antiaritmici di classe III (amiodarone) - Tossicità
L’effetto dromotropo negativo può portare a blocco della conduzioneSi deposita in microcristalli nei tessuti e può produrre effetti tossici di differente gravità in quasi tutti gli organi:depositi corneali (granuli bruno-giallastri)disturbi gastrointestinalidepositi cutanei possono provocare fotodermatitiipo- o ipertiroidismonecrosi epatica circoscrittagrave fibrosi polmonare irreversibile, talvolta fatale
Antiaritmici di classe IV (verapamil, diltiazem) - Tossicità
In sovradosaggio si possono verificare bradicardia e blocco atrioventricolareStipsiSono frequenti disturbi vasomotori di varia natura, quali:cefaleavampate di caloreedema perifericoreazioni allergiche
Farmaci ad azione inotropa positiva
Digitalici I glicosidi cardioattivi vengono estratti dalle foglie delle piante di digitale, dal bulbo della Scilla, dall’oleandro e si possono rinvenire anche nelle secrezioni cutanee di alcuni rospi.
Digitalici - Tossicità
- gravi disturbi del ritmo- grave disturbo della conduzione atrio-ventricolare sino al blocco- disturbi gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito, diarrea)- disturbi a carico del SNC (allucinazioni, distorsioni della percezione dei colori, visione annebbiata, agitazione)- ipopotassiemia
Trattamento dell’intossicazione da digitalici
Richiede la somministrazione di farmaci antiaritmici in grado di sopprimere i foci ectopici senza peggiorare la conduzione alterata.
La lidocaina può essere efficace in quanto induce scarsa soppressione della conduzione atrio-ventricolare
In caso di spiccata ipokaliemia si rende necessaria la somministrazione di un supplemento di potassio
La somministrazione di anticorpi anti-digossina è efficace e porta ad una rapida inversione dei segni e dei sintomi dell’intossicazione
Farmaci antiipertensivi
Diuretici - Tossicità- tutti i diuretici possono provocare lieve ipovolemia- i diuretici dissipatori di potassio possono provocare ipokaliemia, quelli risparmiatori di potassio causano iperkaliemia
1-bloccanti - Tossicità- tutti causano ipotensione posturale
ACE-inibitori - Tossicità- tosse e raucedine (20%)- vertigini, cefalea e dolore muscolo-scheletrico (10%)- ipotensione da prima dose e ortostatismo
Calcio-antagonisti - Tossicità- cefalea, arrossamento, edema alle caviglie, palpitazioni- stipsi
Simpaticolitici ad azione centrale - Tossicità- la metildopa presenta reazioni avverse con elevata frequenza (> 15%)- stanchezza, sonnolenza, depressione, disfunzione sessuale sono comuni anche durante il trattamento con clonidina
Vasodilatatori ad azione diretta - Tossicità- cefalea, vertigini, edema e arrossamento (>10%)- il minoxidil provoca irsutismo
Farmaci analgesici, antipiretici e antiflogistici non steroidei
Gli endoperossidi ciclici si formano per azione della cicloossigenasiEsistono almeno due isoforme di questo enzima, la Cox I (presente e costantemente attiva in molte specie di cellule) e la Cox II (indotta da citochine nei leucociti e nei macrofagi)Le prostaglandine più importanti sono la PGE2 e la PGF2
Induzione della COX II
sintesi di PGE2
aumento permeabilità vasale
vasodilatazione
sensibilizzazione algocettori
aumento della soglia di termoregolazione
acido arachidonico
PGE2
COX I
aumento perfusione renale
riduzione dellasecrezione acida gastrica
aumento produzionedi muco nello stomaco
aumento motilitàgastrointestinale
vasodilatazione
broncocostrizioneaumento motilità dell'utero
PGF2alfa
FARMACO EMIVITA (ore) SELETTIVITA’
COX-1/COX-2
acido acetilsalicilico 3-5 166
ibuprofene 2 15 bassa incidenza di
effetti avversi
naprossene 14 0,6 più potente di ibuprofene
con moderato rischio di
effetti avversi
paracetamolo 2-4 7,5 no antiinfiammatorio
diclofenac 1-2 0,7 potenza moderata
indometacina 2 60 molto potente, alta
incidenza di effetti
avversi non sul tratto GI
piroxicam 45 250 alta incidenza di effetti
avversi sul tratto GI
tolmetina 5 175
nimesulide 4 0,018 scarsi effetti avversi
sul tratto GI
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)
USI CLINICI
• analgesia a breve termine
• trattamento del dolore cronico
• trattamento delle condizioni infiammatorie acute e croniche
(artrite reumatoide, disordini del tessuto connettivo, gotta)
• l’acido acetilsalicilico è utilizzato anche nel trattamento e
nella prevenzione dell’infarto del miocardio
Effetti avversi
• disturbi gastrointestinali lievi o moderati (dispepsia, costipazione o
diarrea, nausea e vomito)
• l’uso cronico dei farmaci più potenti (piroxicam, naprossene,
diclofenac) può causare sanguinamento gastrico
• reazioni cutanee (irritazione, orticaria, fotosensibilizzazione)
• insufficienza renale
• l’indometacina può causare cefalalgia e confusione mentale
• il paracetamolo, a dosi circa 3 volte superiori alla massima dose
terapeutica, può causare epatotossicità grave
• i salicilati possono provocare salicilismo, una condizione di tossicità
cronica di modesta entità, caratterizzata da tinnito, vertigini,
diminuzione dell’udito, nausea e vomito
NHCOCH3
OH
solfato glucuronide
N-acetil-beta-benzochinone imina
P450
legame amacromolecole nucleofile
acido mercapturico
paracetamolo
glutatione
TOSSICITA’ DA PARACETAMOLO
La corteccia surrenale produce due classi di steroidi, i corticosteroidi (glucocorticoidi e mineralcorticoidi) che possiedono 21 atomi di carbonio e gli androgeni, che possiedono 19 atomi di carbonio
diminuzione della utilizzazionedel glucosio nei tessuti periferici aumento della
gluconeogenesi epatica
catabolismo proteicoe mobilizzazione degli aminoacidi
inibizione dell'assorbimentointestinale di calcio
soppressione dellafunzione osteoblastica
GLUCOCORTICOIDIridistribuzione del grasso corporeo
aumento del numero di eritrociti
diminuzione del numero di linfociti T
riduzione della migrazionetissutale dei PMN neutrofili
inibizione della sintesi e degli effetti delle citochine
diminuzione del numero di PMN eosinofili
inibizione della liberazione IgE-mediata di istamina
USI CLINICI dei glucocorticoidi
• inibiscono le risposte precoci (eritema, calore, dolore e gonfiore) e tardive dell’infiammazione• hanno effetto su tutti i tipi reazione infiammatoria (da agenti patogeni, da stimoli chimici e fisici)• terapia dell’asma (per inalazione o per via sistemica)• terapia di condizioni infiammatorie della pelle, dell’occhio, delle orecchie e del naso come eczemi, congiuntiviti allergiche e riniti (applicazione topica)• terapia delle reazioni allergiche (a farmaci, a composti presenti negli alimenti, nell’acqua o nell’aria o a veleni di origine animale)• terapia di alcune malattie di origine autoimmunitaria • prevenzione delle reazioni di rigetto dopo trapianti d’organo o di midollo osseo• terapia di tumori maligni specifici (morbo di Hodgkin), in associazione con farmaci citotossici• terapia dell’edema cerebrale in pazienti con metastasi cerebrali o tumori primari del cervello
Glucocorticoidi. Effetti avversi
• in corso di terapia sostitutiva non dovrebbero comparire
effetti indesiderati
• una singola dose, anche elevata, di glucocorticoidi è in
genere ben tollerata
• la terapia prolungata con dosi elevate di glucocorticoidi
provoca invariabilmente gravi effetti avversi
• l’interruzione della terapia dovrebbe essere effettuata
gradualmente, per evitare l’insorgenza di insufficienza
corticosurrenalica acuta (il recupero completo della funzionalità
del surrene avviene in 2-18 mesi)
Glucocorticoidi. Effetti avversi
Sindrome di Cushing iatrogena
• iperglicemia
• osteoporosi e rischio di fratture
• lipolisi e ridistribuzione del grasso corporeo (faccia tonda,
gobba di bufalo, aumento del grasso addominale)
• difficoltà di cicatrizzazione delle ferite
• assottigliamento della pelle
• progressiva distruzione della massa muscolare (gambe e
braccia sottili)
• aumento della sensibilità alle infezioni
• aumento dell’appetito
• disforia, labilità emotiva
• sintomi psicotici
COLESTEROLO
pregnenolone 17-alfa-idrossipregnenolone
17-alfa-idrossiprogesteroneprogesterone
androstenedione
testosterone
estradiolo
desossicorticosterone11-desossicortisolo
corticosterone
18-idrossicorticosterone
aldosterone
cortisolo
estrone
estriolo
CONTROLLO ORMONALE DEL SISTEMA
RIPRODUTTIVO NELLA FEMMINA
Pubertà
La secrezione di GnRH e di gonadotropine ipofisarie stimola il rilascio di estrogeni
• accrescimento e sviluppo degli organi riproduttivi
• sviluppo dei caratteri sessuali secondari
• scatto di crescita puberale (fase di crescita accelerata seguita dalla saldatura delle epifisi delle ossa lunghe)
Età adulta
La secrezione ciclica di gonadotropine, estrogeni e progesterone controlla il ciclo ovarico e il ciclo uterino
• l’ovaio è la fonte principale di estrogeni nella donna in
premenopausa
• l’estradiolo è l’estrogeno più abbondante (prodotto dal
testosterone ad opera dell’aromatasi nelle cellule della granulosa
del follicolo)
• nel fegato l’estradiolo può essere convertito ad estrone ed
entrambi possono essere trasformati in estriolo
• nella donna in postmenopausa la fonte principale di estrogeni è
il tessuto adiposo
• il progesterone è secreto dal corpo luteo
• se è avvenuto l’impianto della blastocisti, il corpo luteo continua
a secernere progesterone, impedendo l’ovulazione
• la placenta, durante la gravidanza, secerne sia estrogeni che
progesterone
0 2814
fase follicolare fase lutea
FSH
LH
estrogeni
progesterone
maturazionefollicoli ovarici
formazione follicolo di Graaf
ovulazione
formazionecorpo luteo
impianto blastocisti(ad avvenutafecondazione)
ciclo ovarico
- aumento spessore e vascolarizzazione dell'endometrio- secrezione cervicale di muco (facilita la motilità degli spermatozoi)
FASE PROLIFERATIVA FASE SECRETORIA
- secrezione cervicale di muco viscoso e meno alcalino (ostacola la motilità degli spermatozoi)- aumento temperatura corporea (0,5 °C)- se non è avvenuto l'impianto, la caduta dei livelli di progesterone determina l'inizio della mestruazione
ciclouterino
USI CLINICI
• terapia sostitutiva in caso di insufficienza ovarica
• trattamento dei sintomi della menopausa (sintomi vasomotori,
crampi muscolari, artralgia, iperventilazione, capogiro)
• terapia sostitutiva ormonale della postmenopausa
Terapia sostitutiva ormonale della postmenopausa
Gli estrogeni, oltre a diminuire l’entità dei sintomi vasomotori e la disforia, hanno i seguenti effetti benefici:
• riducono l’incidenza di malattie coronariche (aumentano i livelli di HDL e riducono le LDL plasmatiche)• rallentano l’insorgenza di osteoporosi e il concomitante rischio di fratture (diminuiscono il riassorbimento osseo)• rallentano la comparsa dei sintomi della demenza senile e l’incidenza della malattia di Alzheimer
I rischi connessi all’uso cronico di estrogeni sono:
• possibile aumento del rischio di comparsa di tumore endometriale• possibile aumento di comparsa di tumore alla mammella• aumento del rischio di fenomeni tromboembolici• ipertensione
CONTRACCETTIVI ORALI
Associazioni estro-progestiniche (pillola combinata)
• etinilestradiolo o, talvolta il mestranolo
• L-norgestrel, desogestrel o gestodene
Progestinico da solo (minipillola)
• noretisterone o L-norgestrel
1 28
7 12 22
0,03 mg 0,04 mg 0,03 mg etinilestradiolo
0,05 mg 0,075 mg 0,125 mgL-norgestrel
PREPARATI A TRE STADI
1 28
MONOPREPARATI
noretisterone0,35 mg
CONTRACCETTIVI ORALI
EFFETTI AVVERSI DEI CONTRACCETTIVI ORALI
1) i contraccettivi orali favoriscono l’aggregazione piastrinica, alterano le
concentrazioni plasmatiche di fattori della coagulazione e l’attività fibrinolitica
Di conseguenza, aumentano il rischio di:
tromboembolia venosa
infarto del miocardio
trombosi cerebrale
2) i contraccettivi orali aumentano la renina plasmatica e la ritenzione di acqua e
sodio
Di conseguenza, aumentano il rischio di:
Ipertensione
3) inoltre i contraccettivi orali possono provocare:
depressione dell’umore, irsutismo, amenorrea, diminuzione della libido e aumento
ponderale (componente progestinica)
sanguinamento eccessivo, disturbi gastrointestinali, edema, cloasma e mastalgia
(componente estrogenica)
IPOTALAMO
ADENOIPOFISI
GnRH
FSHICSH
testosterone
cellule del Sertoli (tubuliseminiferi)
celluleinterstiziali
-
-
++
+
+
CONTROLLO ORMONALE DEL
SISTEMA RIPRODUTTIVO NEL MASCHIO
Effetti del testosterone durante la pubertà
• maturazione degli organi riproduttivi
• sviluppo dei caratteri sessuali secondari
• effetto anabolico (sviluppo muscolatura, crescita ossea)
• saldatura delle epifisi delle ossa lunghe
Effetti del testosterone nell’età adulta
• mantenimento della spermatogenesi
EFFETTI DEGLI ANDROGENI
• nel maschio, somministrati nell’età prepubere, causano interruzione
dello sviluppo osseo (saldatura prematura delle epifisi)
• durante la pubertà, la somministrazione di androgeni nel maschio
provoca sviluppo dei caratteri sessuali secondari, maturazione degli
organi riproduttivi, aumento della massa muscolare e della forza
fisica, ritenzione idrica e salina
• nell’adulto maschio sessualmente maturo l’effetto anabolizzante
prodotto da dosi fisiologiche di androgeni compare solo quando
l’organismo è debilitato (dopo interventi chirurgici, convalescenza
dopo lunga malattia, ecc.) e l’aumento della massa muscolare è
accompagnato da stimolazione dell’eritropoiesi e da ritenzione idrica e
salina
• l’effetto anabolizzante in maschi adulti sani si ottiene solo con la
somministrazione di dosi tossiche di androgeni (dosi 6-30 volte
superiori a quelle utilizzate nella terapia sostitutiva)
USI CLINICI
• terapia sostitutiva nell’insufficienza testicolare
• trattamento di condizioni di deperimento fisico e nel
malato terminale
• terapia dell’anemia aplastica
Effetti indesiderati provocati da dosi elevate di androgeni
• atrofia testicolare e azoospermia
• ginecomastia
• virilizzazione (nelle femmine)
• edema
• epatite colestatica, carcinoma epatico
• aumentato rischio di malattie coronariche
• aggressività, sintomi psicotici