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Destino

Occasioni e scelte consapevoli

Fino a che punto siamo fautori della nostra vita?

Quale rapporto esiste tra occasioni, opportunità, possibilità, fato,

scelte consapevoli?

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Incontri progetto voci del 23.03.2016

M

D

V

L’

S

i è piaciuto l’incontro perché ha portato aria fresca. I giochi che abbiamo fatto erano poco divertenti. L’ultimo gioco il ballo era molto divertente, ma è durato poco. (E.K.)

el giorno 23 marzo nell’IPM di Treviso mi è piaciuto fare conoscenza con vari ragazzi della città che vivono fuori dall’istituto e sapere cosa ne pensano e so-prattutto i motivi che non li spingono a finire qui. Poi mi è piaciuta la diversità della mattinata al confronto delle altre che sono quasi tutte monotone, a diffe-renza della domenica. (M.D.)

ogliamo che le persone che entrano non si spaventino appena gli dici “ciao”, che non abbiano pregiudizi e prima di parlare ti conoscano. (G.P.)

ultimo incontro mi è piaciuto perché è stato molto divertente. (K.G.)

i potrebbe migliorare facendo una pausa a metà per la merenda invece che alla fine e facendo giochi diversi. (E.K., K.G., M.D., A.B.)

Con l’Istituto Riccati

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É pericoloso: può succedere di tutto;4

Ad ogni azione c’è una reazione-conseguenza;1Niente è un caso;2

Dio ti da due strade: una giusta e una sbagliata;5

Il destino è già scritto;3

Non sai mai quello che ti succede;6É una questione di fortuna;7Il destino è Dio;8É importante affrontare quello che capita;9Il destino crea il futuro;10La vita è divisa in due: le scelte giuste e scelte sbagliate;11Il destino dipende dalle scelte umane.12

Il destino per noi

(G.B., M.D., G.P., A.R., K.G., A.B., S.T.)

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Il destino, secondo il dizionario

Il susseguirsi degli eventi considerato come già stabilito e determinato da una forza superiore alla volontà e al potere umani: accettare il pro-

prio destino. É destino, è fatale, inevitabile.

(Garzanti)

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Il destino,secondo la religione cristiana

Che cosa intendono i cristiani quando parlano di “destino”?Nel nome che portano (“cristiani”) c’è già la risposta! Infatti, secondo la Bibbia, e in particolare il Nuovo Testamento, il vero destino di ogni essere umano è quello di essere salvato da Gesù Cristo. Per i cristiani Gesù non è stato solo un uomo sapiente o un grande profeta di Dio, ma è Dio stesso che si è fatto uomo per condividere la storia di ogni altro essere umano e per liberarci proprio dal rischio di vivere e morire in balia di un destino cieco.La vita di ognuno è segnata certamente da fatti e situazioni che non sempre si possono spiegare in base alle scelte che uno fa, ma ciò che ci accade di-pende sempre e comunque dall’intreccio, mai del tutto comprensibile, delle libere scelte umane, sia che siano ispirate dal bene sia che siano viziate dal male. La fede cristiana indica in Gesù di Nazareth e nella sua risurrezione dai morti la possibilità di ritrovare il senso per cui ogni uomo vive e muo-re. Per quanto nella nostra vita terrena possano capitare cose inspiegabili, che attribuiamo alla ‘fortuna’ o al ‘destino’, lo sfondo sul quale tutto questo accade è sempre l’Amore di Dio. Il Dio rivelato da Gesù infatti non vuole che nemmeno uno dei suoi figli si perda nel nulla, ma desidera che ciascuno realizzi il vero Destino per cui è venuto al mondo: la comunione gioiosa con Dio per mezzo di Gesù Cristo.

Marco Di Benedetto

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Storie sul destino

L’asino che lodava la sorte del cavallo

Le nostre riflessioni

Abbiamo iniziato le nostre riflessioni sul destino partendo da miti e leggende di varie culture, tra cui queste che vi proponiamo

asino decantava la sorte del cavallo, perché era nutrito senza economia e fatto segno a tutte le cure, mentre esso non aveva nemmeno paglia a sufficienza e doveva sopportare tante fatiche. Ma quando sonò l’ora della guerra, un soldato in armi balzò sul cavallo, portandolo da una parte e dall’altra, e finalmente lo lanciò nella mischia contro il nemico, dove la bestia cadde colpita a morte. A questa vista l’asino cambiò parere, e compianse il cavallo.

L’

ensiamo che nessuno dovrebbe invidiare la vita degli altri, ma accontentarsi di quello che ha…C’è sempre di peggio. (K.G., M.D.)P

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Il principe predestinato

razie all’intervento degli  dei, un re  riesce ad avere un figlio, ma le sette ha-thor (hathor in questo caso corrisponde ad una  fata delle nostre favole), inter-pellate per predire il suo destino, enunceranno una morte a causa del morso di un animale.Il re non si rassegna e costruisce per il bambino un castello ubicato in un de-serto. Il giovane principe non può vivere isolato e in solitudine e così ottiene

la compagnia di un cane cucciolo, con il quale vivrà una lunga serie di avventure, anche perché il giovane dimostra di voler seguire il suo destino, qualunque esso sia. Quindi il giovane principe si allontana dal castello paterno, alla guida di un carro attrezzato di ogni genere di armi, accompa-gnato oltre che dal fido cane, anche da un servo a mo’ di scudiero.Durante il suo cammino raggiunge le terre del principe di Siria, luogo nel quale è in atto una particolare gara che prevede l’ottenimento della mano della figlia del principe a colui che riesca a raggiungere la sua finestra. Il principe predestinato sbaraglia il campo e supera persino la dif-fidenza e il razzismo del principe di Siria che accetta, infine, le condizioni chieste dalla felice e innamorata figlia.Il principe riesce a rintuzzare, grazie all’abilità della moglie che conosce la sua maledizione, l’as-salto di un serpente e la fiaba termina quando il giovane appare immerso in una situazione diffi-cile, alle prese con un coccodrillo che sta combattendo una lotta spietata con un genio del fiume: il coccodrillo promette di non uccidere il principe se questo l’aiuterà a sconfiggere il demone.

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