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Destina il 5 x mille della dichiarazione dei redditi alla LEGA TUMORI DI LECCE Firma nel primo riquadro (SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO E DELLE ALTRE ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE) e scrivi il nostro numero di codice fiscale 03263200754 Contribuisci alla realizzazione dell’importante progetto del CENTRO ILMA, la sfida del Salento al cancro, già in fase di costruzione.

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Destina il 5 x milledella dichiarazione dei redditi allaLEGA TUMORI DI LECCE

Firma nel primo riquadro (SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO

E DELLE ALTRE ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE)

e scrivi il nostro numero di codice fiscale

03263200754

Contribuisci alla realizzazione dell’importante progetto del CENTRO ILMA, la sfida del Salento al cancro, già in fase di costruzione.

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2 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

Ben arrivata, xylella ! Se non fos-se per i suoi devastanti effettisugli ulivi del Salento, colpiti da

un processo di disseccamento, di cuisi fa fatica a comprendere il reale mec-canismo etio-patogenetico, si do-vrebbe ringraziare questa vicendaper il dibattito che ha innescato tragli addetti ai lavori e nella opinionepubblica sull’agricoltura sostenibile egli effetti della chimica sulla salutedell’uomo e dell’ecosistema tutto.

Da oltre un lustro, infatti, la LILTdi Lecce affronta su questa rivista lacomplessa e grave questione degli in-terferenti endocrini nel nostro am-biente e delle implicazioni sociali,economiche e politiche che ne ritar-

dano una corretta ed adeguata ge-stione.

Nel febbraio scorso, The Guardianha pubblicato un articolo in cui ri-porta un documento non ancora pub-blicato della Comunità Europea, se-condo il quale ben 31 pesticidi devonoessere messi al bando, a causa dellaloro pericolosità per la salute umana.

Il rapporto scientifico identificamolti pesticidi come disturbatori en-docrini e li correla ad un aumentatorischio di malformazioni fetali, mu-tazioni genitali, sterilità, tumori,perdita di quoziente intellettivo, pa-tologie endocrine e neurologiche.

Nel rapporto si sottolinea peraltroil fatto che tali effetti sulla salute si

Dr. Giuseppe SerravezzaPresidente LILT Sezione Provinciale di Lecce

Paradossalmente, il grande clamore suscitato dalla vicenda del disseccamento degli ulivi salentiniha posto all’ordine del giorno la questione dell’impiego dei pesticidi e dei loro deleteri effettisulla salute, evidenziati da numerosi recenti documenti scientifici

Xylella e Pesticidi

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3Lega contro i Tumori | Giugno 2015

osservano anche con esposizioni a so-stanze a bassa potenza e a dosaggi ri-tenuti sotto i limiti soglia.

The Guardian sostiene che la Com-missione Europea è di fatto pressa-ta dalle industrie chimiche, che ve-dono minacciati i loro ingenti gua-dagni, derivanti dalla vendita dei pe-sticidi sotto processo.

E’ il caso di ricordare che almenoquattro di questi pesticidi sono inclusinella tabella allegata alla determinadella Regione Puglia contro la xylel-la fastidiosa (in realtà contro il suovettore), e che si dovrebbero diffon-dere nella zona “infetta” del Salento.

Si tratta di sostanze ancora legal-mente commerciabili, in attesa di re-golamentazione europea, ma con si-cure evidenze scientifiche di essere di-sturbatori endocrini.

Dimetoato, deltametrina, lambda-cialotina e clorpirifos si sono rivela-ti potenzialmente dannosi ai testicoli,ovaie, tiroide ed alla riproduzione.

Di poche settimane fa è invece lapubblicazione su Lancet di un docu-mento dello IARC di Lione, in cui al-cuni pesticidi vengono classificati nelgruppo 2A e 2B rispettivamente pos-sibili cancerogeni e probabili cance-rogeni.

Proprio nel gruppo 2A è finito l’er-bicida più utilizzato al mondo, il gli-fosate, prodotto dalla Monsanto, colnome commerciale di “Roundup”.

E’ “merito”, pertanto, della xylel-la se un dibattito scientifico che tan-to riguarda e coinvolge la salute uma-na si diffonde finalmente a livello diopinione pubblica.

La speranza è che, come spesso av-venuto nella storia, i salentini sap-piano trovare con intelligenza e sag-gezza le soluzioni più idonee a ga-rantire la vita dei loro ulivi e quelladei loro figli.

Se così sarà, la drammatica vicen-da del disseccamento degli ulivi sa-lentini segnerà per tutti un impor-tante momento di riflessione sulla so-stenibilità di un modello di svilupposbagliato.

EDITORIALE

Il Centro ILMA in costruzione

Proseguono i lavori di edificazione del Centro ILMA, ad opera della DittaNicolì di Lequile, vincitrice della gara d’appalto.Quello a cui si sta mettendo mano è il vero e proprio “cuore” del com-

plesso, dedicato ai settori della ricerca, prevenzione e riabilitazione, cui siè data priorità per la strategicità di questi settori. Si pensi infatti all’importanzadella prevenzione primaria, ossiala lotta ai fattori di rischio am-bientale presenti nel territorio. Eciò in un contesto sempre piùcompromesso, data purtroppola crescente presenza della ma-lattia oncologica nel Salento, contassi di incidenza e mortalitàsempre più preoccupanti.Si sta procedendo spedita-

mente nell’opera di costruzionedell’elevato, come anche si sta la-vorando al corpo della piscina,che rientra nel settore riabilita-tivo della struttura.E’ previsto il compimento del-

la struttura in poco meno di dueanni, coronando così un sogno alungo coltivato e cui hanno con-cretamente contribuito tanti cit-tadini e pazienti.

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4 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

Con il termine “pesticida” si indicanotutte quelle sostanze che interferi-scono o distruggono organismi vi-

venti animali o vegetali.In agricoltura, vengono anche defini-

ti “fitofarmaci” (diserbanti, fungicidi,agenti chimici contro insetti, virus e bat-teri).

Queste sostanze, come è noto, sono al-l’ordine del giorno nella nostra regione,in virtù della cosiddetta vicenda “xylel-la” e delle strategie fitosanitarie di con-trasto fissate da una recente e molto di-scussa determinazione regionale, le cuimisure appaiono di grave nocumento allasalute umana e ambientale.

Evidenze scientifiche alla mano, è fa-cile prevedere le pesantissime conse-guenze che si avrebbero ricorrendo all’usodi tali molecole chimiche in un territo-rio, per altro, dove il ricorso ai pesticidiè a livelli elevatissimi (in Italia il consumo

di pesticidi, per ettaro, è il più alto d’Eu-ropa, e il nostro consumo incide sul con-sumo generale per un 33%).

Accreditati organismi quali OMS, UNEPe la Comunità Europea da tempo allerta-no sui pericoli derivanti dall’impiegodelle sostanze pesticide, definite tossi-che, persistenti, bioaccumulabili e ne-gativamente impattanti sulle proprietà fi-siche e chimiche dei suoli nonché estre-mamente nocive per la salute dell’interoecosistema, dell’uomo e di qualunque al-tro organismo vivente.

Gli interferenti endocrini. I fitofarma-ci sono ora classificati tra gli interferentio disturbatori endocrini, ampio gruppo disostanze responsabili di disturbi e di dan-ni a carico della funzionalità del sistemaendocrino, causando effetti avversi sul-la salute dell’organismo e della sua pro-genie.

“La regolamentazione delle sostanzechimiche ha un rilevante impatto sia sul-la sicurezza ambientale che su quella ali-mentare, poiché attraverso l’eventualecontaminazione di aria, acqua, suolo edelle catene agroalimentari si possonoavere importanti ricadute sulla saluteumana. Il Regolamento REACH conside-ra come “sostanze particolarmente pre-occupanti” (Substances of Very HighConcern/SVHC) (REACH, Articolo 57),quelle con effetti cancerogeni, mutage-ni e tossiche per la riproduzione (Carci-nogenic, Mutagenic or toxic for Repro-duction/CMR). Risulta evidente la criti-cità della tutela della generazione futu-ra: le varie fasi dello sviluppo, dalla pri-ma embriogenesi alla pubertà, vanno con-siderate come particolarmente vulnerabilie con serie conseguenze a lungo termi-ne anche nella vita adulta. In questo con-testo gli Interferenti Endocrini (IE) han-

Pesticidi e rischi per la salute

I fitofarmaci, cui si vorrebbefare massiccio ricorso per contrastare nel Salento il cosiddetto fenomeno“xylella”, comportano, comeormai accertato da un’ampialetteratura scientifica, graviconseguenze sanitarie,soprattutto a carico delle nuove generazioni

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5Lega contro i Tumori | Giugno 2015

no acquisito nel tempo una posizione dirilievo poiché la loro attività biologica èassociata a molteplici effetti avversisulla salute degli organismi viventi e del-la loro progenie mediante l’alterazione delloro sistema endocrino. Infatti, gli IE ven-gono considerati dal Regolamento REACHcome sostanze che causano una “preoc-cupazione equivalente” ai classici CMR.

La complessità dell’azione degli IE èdovuta principalmente:

alla molteplicità delle strutture chi-miche e dei modi e meccanismi di azio-ne da cui consegue la possibilità di in-durre uno spettro di effetti avversi la cuiconoscenza è tuttora incompleta (per cuivale sempre il principio di precauzione);

alla loro diffusa esposizione, la cui sor-veglianza è resa maggiormente complessadalla capacità di persistenza e bioaccumulodi diversi gruppi di IE (ad. es, policloro-bifenili, ritardanti di fiamma bromurati,composti perfluorati), nonché alla possi-bilità di una esposizione combinata at-traverso la dieta e l’ambiente a diversi IEcon effetti additivi e/o sinergici;

alla difficoltà di valutare correttamenteil rischio per gli effetti a lungo terminein seguito ad esposizioni precoci (in ute-ro o durante le fasi dello sviluppo) sui tes-suti endocrino-dipendenti e di conse-guenza sulle patologie cronico-degene-rative su base endocrina quali quelle me-taboliche, del sistema riproduttivo e delsistema nervoso nonché sulla maggioresuscettibilità agli eventi tumorali e alledisfunzioni del sistema immunitario;

alla vulnerabilità a specifici IE a se-conda del genere di appartenenza, dellafase del ciclo vitale di esposizione, del-le abitudini alimentari e più in generaledegli stili di vita.

Recentemente, considerando le ma-lattie umane nelle quali gli IE hanno unruolo dimostrato da molteplici studi spe-rimentali e/o epidemiologici, la Healthand Environment Alliance (HEAL) hacalcolato che in Europa si potrebbero ri-sparmiare decine di miliardi di euro peranno se le legislazioni comunitarie e na-zionali promuovessero la prevenzionedell’esposizione agli IE associati a pato-logie quali i disordini riproduttivi fem-minili e maschili legati al rischio di in-fertilità, alle anomalie congenite del si-stema riproduttivo (ad es., ipospadia ecriptorchidismo), ai tumori della prosta-ta, della mammella e dei testicoli, ai di-sturbi dello sviluppo neuro-comporta-mentale e cognitivo (tra cui anche formedi autismo) e ai disordini metabolici comel’obesità e il diabete di tipo II”.

I dati della ricerca, pertanto, sottoli-neano il ruolo pervasivo e nefasto che gliinterferenti endocrini hanno con com-promissione delle matrici ambientali (ac-qua, aria, suolo, sottosuolo), mutazioniepigenetiche con aumento delle malattiea carico del sistema endocrino, ripro-duttivo e immunitario. Gli effetti nega-tivi non si esplicano solo sull’individuo

esposto ma agiscono sulle stesse cellu-le germinali, determinando alterazioni chesi trasmettono alle generazioni successiveattraverso modificazioni di tipo epige-netico.

Effetti sulla salute umana. La biochimicadei fitofarmaci (pesticidi) si caratterizzaper:

persistenza nel suolo e nelle acque condanni diretti e permanenti agli ecosistemiacquatici; bioaccumulo nei tessuti ani-mali; insorgenza di resistenze e conse-guente necessità di prodotti chimicisempre più potenti; tossicità a largo spet-tro in grado di distruggere indistinta-mente molte specie di insetti anche uti-li (bombi, farfalle, api) come avviene adesempio nel caso della moria di api daneonicotinoidi.

I gruppi principali di pesticidi a in-terferenza endocrina - ossia ad azione mu-tagena e cancerogena correlati a diversitipi di cancro - sono: insetticidi clorura-ti (lindano, dieldrin), fungicidi (vinclo-zolin, linorun), trazoli (ciproconazolo),imidazoli (imizaloil), triazine (atrazina,simazina), etilene bisditiocarbammatil(mancozeb), coformulanti (alchifenoli).

Una recente revisione pubblicata nel2010 presenta i risultati dei danni alla sa-lute umana da pesticidi: danni al siste-ma immunitario, danni riproduttivi, inparticolare riduzione della fertilità ma-schile, danni al sistema endocrino (in par-ticolare alla tiroide), danni neurologici,danni cognitivi, danni di vario genere allasalute infantile per esposizione in utero(otite, asma, stress respiratorio, dimi-nuzione della crescita fetale e durata del-

DOSSIER | PESTICIDI

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DOSSIER | PESTICIDI

la gestazione, alcuni tipi di malforma-zioni).

Va sottolineato come molti organismiscientifici, OMS in testa insieme alle as-sociazioni dei pediatri, parlino ormai del-la responsabilità dei pesticidi in quella chegli addetti ai lavori definiscono la Pan-demia silenziosa, ovverosia i gravi dan-ni neuropsichici e comportamentali chesempre più si osservano nell’infanzia(deficit di attenzione e di iperattività, au-tismo, riduzione del quoziente intellet-tivo).

E’ del 2006 lo studio pubblicato sullarivista Lancet comprendente il lungoelenco di 202 sostanze tossiche per il cer-vello umano, tra le quali 90 pesticidi,come il clorpirifos che uno studio suc-cessivo, del 2009, correla alle patologieneurodegenerative dell’adulto. La conse-guenza dell’uso dei pesticidi, che nel no-

stro Paese è massiccio e crescente, com-porta la contaminazione delle matrici am-bientali, acque incluse, interessando lefalde, come documenta l’indagine ISPRA2013, Istituto Superiore per la Protezio-ne e la Ricerca Ambientale.

Per dare l’idea dell’abuso e dei crimi-ni che si compiono in Italia a danno del-la salute collettiva, valgono i dati di raf-fronto con gli altri Stati d’Europa circa iquantitativi annuali di chimica impiega-ti nell’agricoltura che non hanno eguali:l’ISTAT, nel 2007, ha accertato l’impiegodi 153,4 migliaia di tonnellate di sostanzechimiche sul suolo, con un quantitativomedio distribuito pari a 5,64 chilogram-mi per ettaro. Non sorprendono, allora,le risultanze di studi sulla mortalità de-gli agricoltori come quelle emerse in Ita-lia che hanno riscontrato “livelli di rischiogeneralmente più elevati per i lavorato-ri e le lavoratrici del settore agricolo ri-spetto agli altri settori e segnatamente

a quello industriale (…), profondi cam-biamenti che negli ultimi decenni hannomutato il volto dell’agricoltura dei pae-si sviluppati, vale a dire l’impiego mas-siccio e sistematico di sostanze chimichedi sintesi (fungicidi, diserbanti, insetti-cidi e concimi)”.

La vita quotidiana è imbevuta e som-mersa di chimica, la si ritrova ovunque;le popolazioni vivono esposizioni conti-nue, multiforme e massicce, veri e propricocktail di principi attivi interferenti coni sistemi ormonali, riproduttivi e meta-bolici. Basti dire che le molecole di pe-sticidi si rintracciano nel cordone ombe-licale e nel latte materno! Ciò perché lemolecole – e così si comportano, ad esem-pio, il clorpirifos metile e il dimetoato,due dei fitofarmaci che la succitata de-terminazione regionale contempla – si fis-sano alla parte grassa della materia (ad

esempio latte e olii) contaminandola pe-ricolosamente.

Puntuale il documento EFSA 2015 cheproprio in merito ai trattamenti chimiciin materia Xylella evidenzia i rischi per lasalute:“L’uso intensivo di trattamentiinsetticidi per limitare la trasmissione del-la malattia e il controllo dell’insetto vet-tore può avere conseguenze dirette e in-dirette sull’ambiente, modificando inte-re catene alimentari con conseguenze acascata, a vari livelli trofici. Ad esempio,si guarda con grande preoccupazione al-l’attuale impatto indiretto dei pesticidisull’impollinazione (EFSA, 2013b). A ciòsi aggiunga che i trattamenti insetticidasu larga scala costituiscono rischi per lasalute umana e animale” (pag. 66).

Le molecole dei pesticidi, infatti,hanno da tempo contaminato le nostreacque, i nostri terreni e quindi il nostrocibo, finendo per ritrovarsi nel latte ma-terno.

Salento da record nell’uso della chi-mica. I dati elaborati dall’Agenzia Re-gionale per l’Ambiente nella Relazione sul-lo stato di salute del 2011 dicono che laPuglia, con 155.555 quintali di prodot-to distribuito nel 2010, è al quarto po-sto in Italia per quantità di fitofarmaciutilizzati. Nel Leccese, due anni fa, nesono stati impiegati 2.032.691 chilo-grammi, il 15 per cento in più rispetto al2009. Ma dal conteggio sfuggono i datirelativi ad una delle pratiche più diffu-se tra le famiglie. Non è, infatti, solo unaquestione relativa al mondo imprendito-riale agricolo. Nel Salento, ovunque ap-pestato dai cartelli “Zona avvelenata”,l’uso di diserbanti, fungicidi e concimi sin-tetici è pratica più che ordinaria anche trai piccoli produttori. Pure tra chi coltival’orto per sé. Una stortura figlia di unamancata consapevolezza degli effettisulla salute e della facilità estrema del-l’acquisto dei prodotti tossici, persino neisupermercati. Come nel caso del clorpi-rifos, della famiglia dei pesticidi “orga-nofosforici”, tra i più utilizzati in agri-coltura, la cui tossicità è ben evidenzia-ta nei rapporti di ricerca dell’Istituto Su-periore di Sanità, che dimostrano comeil clorpirifos è un interferente endocrino,con meccanismi inediti ed inattesi ed ef-fetti a lungo termine sulla regolazioneneuro-endocrina e tiroidea. Vuol dire cheha la capacità di alterare i meccanismi diregolazione ormonale e causare iperec-citazione del sistema nervoso, soprattuttonei bambini. Gli effetti del clorpirifos sonoparticolarmente rilevanti infatti quandoad essere esposti sono gruppi maggior-mente vulnerabili come le donne in gra-vidanza e, di conseguenza, il feto ed ibambini.

E’ bene ricordare infatti la recente vi-cenda della presenza del clorpirifos nel-l’olio pugliese, per cui gli USA hanno bloc-cato un centinaio di container nei portidi New York e di Seattle, cosa che ha in-dotto la Regione Puglia a revocare l’uti-lizzo del pesticida su olivo, proprio a cau-sa della sua elevata liposolubilità.

Pertanto, nella vicenda Xylella, quelche preoccupa, visti i dati epidemiolo-gici d’incidenza delle malattie correla-ti con le progressive e sempre più dis-sennate modificazioni nelle condizionidi vita degli ecosistemi dovuti alla chi-mica, è la decisione di ricorrere a ul-teriori quantitativi di pesticidi, gravandosul profilo di salute della popolazionee del territorio locale già seriamentecompromessi. La provincia di Lecce de-tiene primati negativi in fatto di inci-denza di malattia oncologica e di con-sumo di pesticidi: inondare le campa-gne e le colture di fitofarmaci è la con-danna certa dei luoghi e degli organi-smi viventi.

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7Lega contro i Tumori | Giugno 2015

Lo stato di salute dei bambini,rispetto solo alla generazioneprecedente, registra considere-

voli peggioramenti con dati cre-scenti di tumori, autismo, difettialla nascita, disturbi cognitivi,asma, allergie, altre patologie, e laricerca rintraccia nei pesticidi unacorrelazione allarmante. Gli stu-diosi parlano di una pandemia si-

lenziosa e di un ritardo delle poli-tiche della salute a intervenire constrategie e con dispositivi di leggeidonei a contrastare il fenomeno.

I risultati degli studi, i dati epi-demiologici e le osservazioni diret-te informano che le esposizioni apesticidi comportano danni allastruttura e al funzionamento del cer-vello e del sistema nervoso, com-

promettono la normale formazionedel feto, interferiscono negli sviluppidelle età successive (prima infanziae pubertà), contribuiscono ai di-sordini dismetabolici ed endocrini.

Le compromissioni e i danni sonopiù gravi tanto più precocementeavvengono le esposizioni con par-ticolare suscettibilità in fase ge-stazionale e nella primissima in-fanzia, epoche ritenute a maggio-re rischio. Ciò perché l’organismo informazione e in crescita (dall’uterosino all’adolescenza) assimila rapi-damente, molto più che l’adulto. Leesposizioni a sostanze nocive, tos-siche e cancerogene arrecano mag-giori danni ai bambini, anche per li-velli bassi o bassissimi. Va sottoli-neato che i pesticidi si accumulanoa livello di sangue e dei tessuti gras-si; nel corpo di una donna in gra-vidanza, tali pregressi depositi – do-vuti alle esposizioni a cui è statasoggetta nel corso della sua stessacrescita – passano la barriera pla-centare e vanno a interferire con lefasi dell’embriogenesi e della feto-genesi; a essi vanno poi a sommarsi

DOSSIER | PESTICIDI

Pesticidi e infanzia

I risultati degli studi, i datiepidemiologici e le osservazioni

dirette informano che le esposizioni a pesticidi

comportano danni alla struttura e al funzionamento del cervello

e del sistema nervoso,compromettono la normale

formazione del feto, interferiscononegli sviluppi delle età successive

DANNI DA PESTICIDI PER LA SALUTE INFANTILESISTEMA NERVOSO

E CERVELLOTUMORI INFANTILI

DIFETTI ALLA

NASCITADANNI

RIPRODUTTIVIED EVOLUTIVI

EFFETTI DISMETABOLICI

IMMUNO-DISORDINI,

ASMA

ERBICIDI(AD ES.,

ATRAZINA, GLIFOSATE)

4 4 4 4 4

INSETTICIDI(AD ES.,

CHLORPYRIFOS, MALATHION,

PERMETHRIN)

4 4 4 4 4

FUNGHICIDI(AD ES.,

MANCOZEB, CHLOROTHALONIL)

4 4 4 4 4

FUMIGANTI(AD ES.,

METAM SODIUM, METHYLBROMIDE,CHLOROPICRIN)

4 4 4

Il segno di spunta in rosso indica dati di alta evidenza scientifica; altrove vale il principio di precauzione

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8 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

DOSSIER | PESTICIDI

gli effetti delle ulteriori esposizio-ni ambientali eventualmente pre-senti nel corso della gestazione.

Studi diversi hanno rilevato me-taboliti di sostanze pesticide nel li-quido amniotico e nel sangue delcordone ombelicale, a prova dellecontaminazioni precoci cui gli or-ganismi dei neonati sono esposti,con evidenze che vanno dall’80 al100% dei campioni esaminati.

Ulteriori conferme della vulnera-bilità e dell’alto rischio per la salutedel nascituro arrivano anche dalle ri-cerche riguardanti l’alimentazionematerna. Nel latte materno si ri-trovano molecole di sintesi tossiche,largamente impiegate in agricoltu-ra, ad esempio per la soia, il maise le patate ogm (resistenti a parti-colari pesticidi).

Le evidenze scientifiche portano,di conseguenza, a organizzare i luo-ghi, gli alimenti, i manufatti desti-nati all’infanzia e le condizioni divita delle donne in gravidanza se-condo i criteri di massima precau-zione, salubrità e assenza di con-taminanti, residui e molecole so-spette o accertate di compromet-terne la salute.

Ogni ambiente di crescita e di svi-luppo, privato e pubblico, andreb-be allestito tenendo conto delle in-dicazioni scientifiche e, pertanto,esente da sostanze potenzialmentedannose. Tanto gli spazi interni(scuole, case, palestre, ecc) tanto glispazi esterni (parchi, giardini, cor-tili, ecc.) dovrebbero rispettare iprincipi di massima sicurezza cosìcome i servizi di mensa, i distribu-tori di cibo e di bevande, le fibre de-

gli indumenti, gli arredi. Sul versante oncologico, i tumo-

ri pediatrici sono purtroppo in cre-scita: leucemie e al cervello sonoquelli dalle percentuali maggiori. En-trambe queste forme tumorali, in-sieme al neuroblastoma, hanno cor-relazioni con le esposizioni ai pe-sticidi. Gli inquinamenti domestici,ambientali, le condizioni di cresci-ta e di vita dei genitori (alimenta-zione, occupazione, fonti di rischioin gestazione) sono alla base dellepatologie oncologiche e pure cor-relati con i difetti alla nascita, sialievi e sia quelli più debilitanti.

• A Boulder nel Colorado e a Portland nel-l’Oregon si sono raggiunti importanti ri-sultati per proteggere le api dai neoni-cotinoidi; a Takoma Park nel Maryland,sono state bandite oltre 150 sostanze condivieto assoluto sia per fini privati e siaper fini commerciali; nel Connecticut eNew York le aree scolastiche sono pre-servate dai pesticidi; in Europa, Olandae Francia sono vicine a varare leggi re-strittive o di completa messa al bando dimolti pesticidi, primi tra tutti il glifosa-to che lo IARC ha di recente definito pro-babile cancerogeno.

• Da LagunaHills, in Califor-nia, giunge lanotizia di unadonna, madre didue bambinia,che ha sensibi-lizzato la sua co-munità e ottenu-to, con campa-gne di informa-zione e di de-nuncia dei rischi,e con pressionisui politici locali,

la messa al bando del Roundup sino adallora largamente usato per diserbare learee verdi della zona.

• Le crescenti e documentate informa-zioni circa i pericoli derivanti dai pesti-cidi per la salute umana hanno porta-to le comunità e i singoli cittadini a ri-chiedere alle Istituzioni il bando di mol-te sostanze nelle aree di pubblica utili-tà (parchi, giardini, cortili scolastici,ecc.). Il valore del verde delle aree ur-bane e la loro gestione mediante cureecocompatibili si affermano là dove lasensibilità e l’attenzione delle ammini-strazioni incrociano quelle dei cittadini:insieme per creare spazi verdi da gode-

re pienamente,per il benessere elo svago di tutti.

News dal mondo

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Lyon, France, 20 March 2015 – The International Agency for Research on Cancer (IARC), the specializedcancer agency of the World Health Organization, has assessed the carcinogenicity of fiveorganophosphate pesticides. A summary of the final evaluations together with a short rationale havenow been published online in The Lancet Oncology, and the detailed assessments will be published asVolume 112 of the IARC Monographs

9Lega contro i Tumori | Giugno 2015

La massima autorità mondiale in temadi cancro, la International Agency forResearch on Cancer (IARC), dell’Or-

ganizzazione Mondiale della Sanità (OMS),ha dichiarato l’erbicida glifosate (Roundupdella Monsanto) “probabile cancerogenoper l’uomo”.

Un gruppo di lavoro di diciassetteesperti, provenienti da undici nazioni, haelaborato un aggiornato rapporto sullacancerogenicità di alcuni pesticidi orga-nofosforici (tetraclorvinfos, paration, ma-lation, diazinon e, appunto, glifosate).

In particolare, l’erbicida glifosate e gliinsetticidi malation e diazinon sono sta-ti classificati come “probabili canceroge-ni per l’uomo” ed inseriti nel gruppo 2A,mentre gli insetticidi tetraclorvinfos e pa-ration come “possibili cancerogeni per l’uo-mo” ed inseriti nel gruppo 2B.

Naturalmente, gli esperti erano stati se-lezionati per la loro comprovata esperienzae, elemento non secondario, per l’assen-za di qualsiasi conflitto di interesse.

Dopo oltre un anno di lavoro, il 20 mar-zo scorso sono stati annunciati i risulta-ti in un sintetico report, la cui stesura piùcompleta seguirà a breve.

Per i non addetti ai lavori, è bene ri-badire che lo IARC è parte dell’OMS, chela sua “mission” è quella di individuare le

cause dei tumori, e che la classificazionedelle sostanze cancerogene da esso ef-fettuata è quella accettata ed utilizzata intutto il mondo.

Negli ultimi 30 anni, più di 900 so-stanze sono state classificate in cinque ca-tegorie:Gruppo 1: cancerogeno certo per l’uomo

Gruppo 2A: probabilmente cancerogeno perl’uomoGruppo 2B: possibilmente cancerogeno perl’uomoGruppo 3: non classificabile per la can-cerogenicitàGruppo 4: probabilmente non canceroge-no per l’uomo

DOSSIER | PESTICIDI

Pesticidi e tumori, l’accusa dello IARCLa cancerogenicità di alcuni pesticidi è stata documentata in un recente studio pubblicato dallo IARC di Lione, organo di riferimento dell’OMS in campo oncologico. Dure ed interessatereazioni da parte di produttori di organismi geneticamente modificati per resistere all’azione di tali pesticidi, e per incoraggiarne di conseguenza l’uso indiscriminato, con gravi conseguenzeper la salute della popolazione

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10 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

DOSSIER | PESTICIDI

Ora, è bene ricordare che il glifosate èl’erbicida più utilizzato al mondo, perchéusato non solo in agricoltura, ma ancheper diserbare cigli stradali, ferroviari,giardini, ecc.

Esso è peraltro coinvolto nelle coltureOGM, quali mais, colza, barbabietola, ge-neticamente modificate anche per essere“resistenti” al glifosate e consentirnequindi un utilizzo ancora più massiccioquale diserbante.

Gli effetti sulla salute ed i rischi per lepersone esposte al glifosate si conoscevanoda tempo. Ricerche di laboratorio e nu-merosi studi epidemiologici ne avevanoevidenziato un elevato rischio di linfomi.

Gli stessi studi di laboratorio ne ave-vano rilevato effetti biologici dannosi a do-saggi anche 100 volte inferiori ai limiti so-glia considerati sicuri.

Tracce di glifosate sono state rilevatedopo irrorazione nell’aria, nell’acqua, nelcibo.

La popolazione viene esposta princi-palmente perché residente vicino a terre-ni agricoli irrorati, per usi domestici, o at-traverso gli alimenti.

Il glifosate e il suo metabolita Ampa,oltre che essere ritrovati nel sangue e nel-le urine di tanti lavoratori agricoli, sonopresenti spesso nelle acque superficiali.Nell’ultimo rapporto Ispra sulla presenzadi pesticidi nelle acque, il glifosate e il suometabolita Ampa sono stati rilevati ri-spettivamente nel 18% e 47% dei cam-pioni. In Italia la ricerca di tali due so-stanze viene effettuata solo in Lombardia.

L’EFSA 2014 riferisce che questo erbi-cida è presente nel 10.9% dei campioni ali-mentari in Europa.

Come c’era da attendersi, la Monsantoe tutte le altre Aziende chimiche del set-tore, hanno pesantemente criticato il re-port dello IARC, definendo questa pub-blicazione scientifica solo “spazzatura”.

In verità, il Parlamento Europeo, nel-la Direttiva 2009/128/CE, definiva non so-

stenibile il modello di agricoltura attual-mente dominante e basato sull’utilizzo deipesticidi, e invitava gli Stati membri adinformare la popolazione sui rischi e su-gli effetti potenzialmente acuti e croniciper la salute umana di queste sostanze.

Ed in Italia, in applicazione della sud-detta Direttiva, è stato approvato il PANDLgs. 14 agosto 2012 n°150, che si pre-figge “di guidare, garantire e monitorareun processo di cambiamento delle prati-

che di utilizzo dei prodotti fitosanitari ver-so forme caratterizzate da maggiore com-patibilità e sostenibilità ambientale e sa-nitaria, con particolare riferimento alle pra-tiche agronomiche per la prevenzionee/o la soppressione di organismi nocivi”e “inoltre prevede soluzioni migliorativeper ridurre l’impatto dei prodotti fitosa-nitari anche in aree extra agricole fre-quentate dalla popolazione, quali le areeurbane, le strade, le ferrovie, i giardini, lescuole, gli spazi ludici di pubblica fre-quentazione e tutte le loro aree a servi-zio”.

La realtà, purtroppo, è ben lontana da

questi intenti. Ed ancor più preoccupan-te è la scarsa percezione che la gente co-mune dimostra di avere di questi pro-blemi.

La LILT di Lecce proseguirà nel suo im-pegno teso a sensibilizzare le Istituzionie i cittadini circa i rischi che l’esposizio-ne cronica ai composti chimici, e ai pe-sticidi in particolare, comporta per la sa-lute pubblica.

Ed insisterà sulla questione degli “In-

terferenti Endocrini”, ponendo all’atten-zione le gravi conseguenze che l’uso in-discriminato della chimica nella nostravita determina a livello di tante struttu-re dell’organismo, ed in particolare a ca-rico del sistema nervoso, immunitario, en-docrino, riproduttivo, cardiovascolare erenale.

Pertanto, la LILT di Lecce auspica unariflessione profonda su questi temi tantoimportanti per la salute di tutti, ed in par-ticolare delle future generazioni.

Un ecosistema avvelenato non potràche generare malati. E non solo ulivi ma-lati.

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Centinaia di sostanze tossiche nelleacque pugliesi. È il dato allarman-te diffuso dall’ultimo rapporto na-

zionale dell’Ispra, l’Istituto Superiore perla protezione e la ricerca ambientale con-dotto sulla presenza di pesticidi nelle ac-que pugliesi. Secondo l’Ispra, infatti, nelbiennio 2011-2012 sono state rilevate175 sostanze tossiche diverse, eviden-ziando una ampia diffusione della con-taminazione con tendenza all’aumentorispetto agli anni precedenti.La Puglia è una di quelle regioni nel-

le quali sono stati effettuati il minor nu-mero di campionamenti, ma comunquecon riscontro di risultati preoccupanti esopra i limiti. La nostra regione è ai pri-mi posti in Italia per uso di pesticidi ela provincia di Bari è prima in Puglia.Pertanto, le evidenze scientifiche notesugli effetti dannosi dei pesticidi im-pongono la necessità di cambiare rapi-damente strada nel modo di coltivare inostri campi, soprattutto nell’interessedelle nuove generazioni, quelle che pa-gano le conseguenze maggiori.Secondo uno studio di Arpa Puglia su

dati Istat relativi all’anno 2011, con ol-tre 155mila quintali di prodotti fitosa-nitari utilizzati, la nostra regione è in-fatti quarta in Italia, preceduta da Ve-neto, Emilia Romagna e Sicilia. Undato che fa il paio con un altro risulta-to, il consumo eccessivo di erbicidi, fun-gicidi, insetticidi ed acaricidi. Qui in Pu-glia, infatti, a fare da padrona è la pro-vincia di Bari, che conquista il primatorispetto alle altre province pugliesi.Nel dettaglio, infatti, l’uso di pesti-

cidi (espresso in chilogrammi) vede laprovincia di Bari al prima posto con2.545.817 di Fungicidi consumati, con-

tro i 2.141.228 di Foggia e i 1.131.314di Lecce. Bari si conferma al vertice an-che nell’uso di Erbicidi, con 594.436 stac-cando Lecce (573.465) e Foggia(531.592). Nell’uso di Insetticidi eacarici, invece è seconda con 981.941,cedendo il passo a Foggia il cui uso siattesta a 1.198.219.La Puglia è purtroppo carente in me-

rito ai controlli sui pesticidi. Somman-do le quantità di fungicidi, insetticidi,acaricidi, erbicidi e altri pesticidi di va-ria natura per ettaro di Superficie Agri-cola Utilizzata (Sau) nelle provincie pu-gliesi, la provincia di Bari è ancora pri-ma, con una media di 20.9 Kg di pesti-cidi di diversa natura per ettaro coltivato.Il dato si incrocia con i risultati dell’ul-timo report disponibile redatto da ArpaPuglia nell’ambito del Programma Re-

gionale per la ricerca di residui di pro-dotti fitosanitari, che ha rilevato la pre-senza di contaminanti pesticidi, nel nu-mero da uno a sette tipi, in circa il 30%dei campioni esaminati. Per essere pre-cisi, il 52,2% dei campioni è risultatocontaminato con un solo residuo. Due re-sidui trovati, invece, nel 30,4% dei cam-pioni. Tre residui nel 9,9%. Quattro re-sidui nel 5,5% che salgono a cinque nel2,7%. Sei residui nell’1% dei casi men-tre lo 0,3% dei campioni esaminati è ingrado di conservare la presenza residuadi 7 tipi di fitofarmaci.Un dato che peggiora consultando gli

aggiornamenti Arpa relativi all’anno2011, dove i residui di pesticidi (da unoa sette) sono stati trovati nel 40,6% deicampioni esaminati su tutto il territorioregionale.

DOSSIER | PESTICIDI

Gli allarmanti dati dell’ultimorapporto nazionale Ispra

Fitofarmaci nelle acque pugliesi

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Le nuove linee guida, frutto delleconoscenze ed esperienze svilup-pate negli anni nel Sistema Na-

zionale delle Agenzie di Protezione Am-bientale, rappresentano un primo con-tributo alle esigenze operative di co-loro che, a vario titolo, sono soggettiattivi nell’ambito delle procedure di Va-lutazione di Impatto Ambientale (VIA),Valutazione Ambientale Strategica(VAS) e Autorizzazione Integrata Am-bientale (AIA), in relazione alla valu-tazione della componente salute.

Nascono dall’esigenza di dotare glioperatori di uno strumento per una va-lutazione integrata dei potenziali im-patti sulla salute dei determinantiambientali, prendendo spunto da espe-rienze simili già esistenti in altri Pae-si e in definizione in alcune regioni Ita-liane.

L’integrazione della procedura diValutazione di Impatto sulla Salute(VIS) con le procedure correnti di VIAdefinisce la Valutazione Integrata di

Impatto Ambientale e Sanitario(VIIAS).

Spesso l’elemento “salute” in taliprocedure risulta poco visibile, ridot-to o assente. Di contro nel nostro Pae-se è in rapido aumento la sensibilitàdelle comunità locali rispetto alle pro-cedure di Valutazione di Impatto Am-bientale e Strategico, in particolare sultema dei rischi per la salute umana, an-che attraverso il formarsi di “comitatidi cittadini” intorno ad una specificaopera, insediamento industriale, o pia-no pubblico (ad esempio, i Piani re-gionali di smaltimento dei rifiuti).

E’quindi da tenere in debito contol’esigenza, che le comunità esprimonosempre più, di essere partecipi dellescelte relative al proprio territorio, conuna chiara richiesta che l’impatto sul-la salute sia posto “al centro” delle scel-te sull’ambiente.

In questo senso, andavano già alcuniprovvedimenti legislativi emanati inItalia a livello nazionale e regionale, e

12 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

AMBIENTE

Ambiente e SaluteLa valutazione del danno sanitarioUn importante documento, approvato dal Consiglio Federale del Sistema Nazionale delle Agenzie diProtezione Ambientale (con apporto rilevante dell’ARPA Puglia), mette finalmente nelle mani deidecisori un utile strumento per la salvaguardia della salute delle popolazioni. Si tratta delle lineeguida per la Valutazione integrata di Impatto Ambientale e Sanitario nelle procedure diautorizzazione ambientale. Per la prima volta, viene recepito il fondamentale principio dellavalutazione del danno sanitario

Il prof. Giorgio Assennato, DirettoreGenerale di ARPA Puglia, ha forte-mente sostenuto l’approvazione dellelinee guida che hanno recepito ilfondamentale principio della valuta-zione del danno sanitario

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riguardanti progetti di grande rilevan-za strategica.

Ma nel Piano Nazionale della Pre-venzione approvato dalla ConferenzaStato Regioni nel novembre 2014 si sot-tolinea l’esigenza di riqualificare le va-lutazioni, fornendo indicazioni persviluppare adeguatamente la compo-nente “salute” nell’ambito delle pro-cedure autorizzative.

Ed, in proposito, va rilevato come re-centemente si è concluso il progetto“Metodi per la Valutazione Integratadell’Impatto Ambientale e Sanitario del-l’inquinamento atmosferico - (Proget-to VIIAS)” in Italia, finanziato dal pro-gramma del Centro nazionale per la pre-venzione e il controllo delle malattie(CCM) del Ministero della Salute e co-ordinato dal Dipartimen-to di Epidemiologia delServizio Sanitario del La-zio. Il progetto ha avutol’obiettivo di porre lebasi per uno sviluppoitaliano dell’IntegratedEnvironmental and HealthImpact Assessment per lastima delle concentrazio-ni al suolo degli inqui-nanti, la definizione del-la popolazione esposta incombinazione con i ri-sultati di studi epide-miologici consolidati, perdeterminare gli impattidell’inquinamento atmo-sferico (con particolare ri-ferimento a polveri fini, ozono e bios-sido di azoto) sulla mortalità e mor-bosità della popolazione residente inItalia.

L’integrazione delle componenti sa-lute e ambiente, oltre ad essere parteintrinseca della definizione di soste-nibilità, è lo strumento da sempre ri-conosciuto a livello globale e locale peril raggiungimento degli obiettivi di svi-luppo sostenibile.

La stessa Commissione Europea, sindal 2002, ha avviato un procedimentodi valutazione d’impatto di ogniproposta legislativa e/o strategia diquasi tutti i settori sulle componen-ti ambientali, economiche e sociali dapresentare al Consiglio, Parlamento ealla stessa Commissione, prima del-la loro definitiva finalizzazione, do-tandosi di linee guida e di un Comi-tato di Valutatori, che risponde al Pre-sidente della Commissione ed è com-

posto da esperti delle varie Direzio-ni Generali. Un esempio quindi di in-tegrazione di processo e di valuta-zione integrata.

A livello europeo sono recentemen-te intervenute due nuove direttive(2011/92 e 2014/52) in materia di VIA.Con la prima, si sono introdotti i re-quisiti minimi per i progetti soggettia valutazione, i principali obblighidei committenti, il contenuto della va-lutazione e la partecipazione delleautorità competenti e del pubblico, conlo scopo di contribuire ad un livello ele-vato di protezione dell’ambiente edella salute umana.

Con la seconda, si introduce la va-lutazione dell’impatto dei progetti sul

clima e la loro vulnerabilità al cam-biamento climatico.

Tra i criteri intesi a stabilire se i pro-getti debbano essere sottoposti a unaVIA vi sono esplicitamente i rischi perla salute umana.

Per meglio chiarire i concetti, è benericordare che la definizione più accre-ditata di Valutazione d’Impatto sullaSalute (VIS) è stata elaborata da ungruppo di esperti riuniti, nel 1999 a Go-thenburg dal WHO European Centre forHealth Policy (ECHP), per revisionare ivari modelli esistenti : “La Valutazio-ne di Impatto sulla Salute è una com-binazione di procedure, metodi e stru-menti con i quali si possono stimare glieffetti potenziali sulla salute di una po-polazione di una politica, piano o pro-getto e la distribuzione di tali effettiall’interno della popolazione”. Il suoscopo è fornire ai decisori valutazionibasate su conoscenze sistematiche e

condivise, che consentano di sceglie-re fra diverse alternative rispetto alleconseguenze future delle opzioni ches’intende mettere in opera. La VIS poneal centro della complessità sociale laprotezione e la promozione della salu-te della popolazione, affinché le scel-te garantiscano il benessere comples-sivo degli individui, delle comunità ela sostenibilità del loro ambiente. In-tesa in questo senso, la VIS appartie-ne all’insieme degli interventi della sa-nità pubblica.

Per Valutazione Integrata di Impat-to Ambientale e Sanitario (VIIAS), siintende in parallelo “una combinazio-ne di procedure, metodi e strumenti coni quali si possono stimare gli effetti po-

tenziali sulla salute e la distribuzionedi tali effetti all’interno della popola-zione nell’ambito delle procedure cor-renti di valutazioni in campo ambien-tale”.

La VIIAS rientra quindi in procedu-re già esistenti nella normativa in vi-gore, ma ad oggi poco o nulla applicate,o presenti solo allo stato embrionalenelle esperienze finora condotte nel no-stro Paese.

Le modalità di valutazione degli ef-fetti sulla salute non sono infattichiaramente indicate né a livello re-gionale né a livello nazionale, se nonin casi specifici (impianti di interessestrategico nazionale).

La VIIAS, essendo strumento inte-grativo dei procedimenti di VIA e diVAS, costituisce un iter unico di valu-tazione di tutti i possibili effetti sul-la salute di piani, progetti e/o impiantiindustriali suscettibili di un impattoambientale.

AMBIENTE

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Sono stati recentemente presentatii dati del Rapporto 2014 del Re-gistro Tumori di Puglia (RTP).

Istituito dalla Regione Puglia, il Re-gistro ha lo scopo di descrivere il fe-nomeno neoplastico e le sue variazioniterritoriali e temporali nell’intera re-gione, affinché possa rappresentareuno strumento informativo utile allaprogrammazione ed alla valutazionedi interventi preventivi.

Gli obiettivi che l’RTP si proponesono : la misurazione della mortalitàe della incidenza del cancro per sede,per sesso, per età, e per altre carat-teristiche della popolazione in modoomogeneo e standardizzato sull’inte-ro territorio; la redazione di una re-lazione annuale sulla frequenza del-la patologia neoplastica in Puglia esullo stato di prevenzione primaria esecondaria del cancro, sulla basedella quale individuare aree critichee priorità; lo svolgimento di indagi-ni di epidemiologia ambientale ed oc-cupazionale intese a stimare i rischicancerogeni nel territorio regionale ea formulare ipotesi circa le cause, an-che in collaborazione con altri enti e

strutture di ricerca nazionali e inter-nazionali; il supporto all’Assessoratoper le Politiche della Salute e alleAziende Sanitarie Locali per la pia-nificazione e l’attuazione di interventidi prevenzione primaria e secondaria,la valutazione dell’efficacia di pro-grammi di screening per i tumori e

dell’impatto di programmi di preven-zione primaria rivolti alle persone edall’ambiente di vita e di lavoro; il sup-porto all’Assessorato all’ Ambiente at-traverso la fornitura di dati che pos-sano servire per evidenziare critici-tà ambientali ed indirizzare interventimirati; il monitoraggio e la valuta-

I dati del Registro Tumori di Puglia

Sono stati resi noti di recente i risultati dell’attività del Registro Tumori di Puglia, che opera con identica metodologia in tutta la nostra regione. Tra i dati di incidenza, spiccano quellirelativi al tumore del polmone e della vescica in provincia di Lecce

Tassi standardizzati di incidenza (per 100.000 residenti) - tutti i tipi ditumori (maschi).

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zione dei dati relativi all’accesso e allaqualità dei servizi diagnostici e tera-peutici, alla sopravvivenza dei pazientiaffetti da cancro, fornendo confron-ti con altre regioni o paesi e indica-zioni utili alla programmazione sani-taria; L’identificazione e il monito-raggio dei gruppi ad alto rischio.

L’attività è realizzata col coordi-namento dell’IRCCS Oncologico “Gio-vanni Paolo II” di Bari, di concertocon l’Osservatorio Epidemiologico Re-gionale (OER Puglia), l’Agenzia Re-gionale Sanitaria (AReS Puglia), l’AR-PA Puglia, le ASL, le Aziende Ospe-daliere e gli IRCCS regionali.

La specificità dell’RTP è quella dinon essere, come in altre regioni, lasomma di diversi registri costruiti conmetodologie differenti e quindi noncomparabili. Consente invece con-fronti territoriali omogenei, avendotutti gli attori interessati costruitouna rete di ricerca e unificato le me-todologie di raccolta ed elaborazio-ne dei dati.

I dati presentati si riferiscono al-l’incidenza dei tumori e riguardanotutte le province, seppure per perio-di di osservazione differenti : Taran-to (anni 2006-10), Lecce (2003-2007), Barletta-Andria-Trani (2006-2009), Brindisi (2006-2008), Foggia(2006), Bari (2006).

Questi dati poi sono stati posti aconfronto con quelli dell’AIRTUM (As-sociazione Italiana Registri Tumori),i quali, va precisato, per l’irregolarepresenza sul territorio di questi stru-menti scientifici di rilevazione epi-demiologica, coprono solo il 35% del

territorio nazionale e sono dunque benlungi dal fornire un panorama esau-stivo e completo.

Pur in presenza di queste disomo-geneità, tuttavia, è possibile fare al-cune osservazioni di un certo inte-resse.

Si conferma, infatti, osservando latabella del tasso standardizzato (per100.000 residenti) dell’incidenza deitumori nei maschi, che la provincia diLecce si pone purtroppo al primo po-sto in Puglia.

Ma i dati più preoccupanti sonoquelli relativi al tumore del polmone

EPIDEMIOLOGIA

Tassi standardizzati di incidenza (per 100.000 residenti) - tumore del pol-mone (femmine).

Tassi standardizzati di incidenza(per 100.000 residenti) - tutti itipi di tumori (femmine).

Tassi standardizzati di incidenza (per 100.000 residenti) - tumore del pol-mone (maschi).

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16 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

EPIDEMIOLOGIA

nei maschi. Qui, nel diagramma,spicca la colonna relativa alla pro-vincia di Lecce, che supera non soloquelle delle altre province pugliesi, maanche il dato nazionale.

Nel quinquennio 2003-2007, nelleccese i casi di tumore del polmonenei maschi in totale sono stati 2275(una media annua di 455), con un tas-so grezzo per 100.000 di 120,5. Sipensi che in provincia di Taranto iltasso grezzo è stato invece di 96,5,e in quella di Brindisi del 94,7. Si trat-ta, come è noto, in questi ultimi casi,di aree ad alto rischio per la con-centrazione in quei territori di im-pianti industriali fortemente inqui-nanti. Eppure, Lecce, contrariamentea quel che ci si attenderebbe, le su-pera quanto ad incidenza.

Interessante è anche rilevare comel’incidenza “media” nel leccese (455casi annui nel periodo suddetto) siaquantitativamente quasi sovrapponi-bile alla mortalità : secondo dati ISTATinfatti, nel 2006, si ebbero 436 de-cessi tra i maschi per tumore del pol-mone.

Quanto all’incidenza del tumore delpolmone nelle donne, i tassi più altisi registrano in provincia di Brindisi(20,2), seguita da quelle di Lecce eTaranto, appaiate col tasso di 17,3,comunque superiore a quello delle re-stanti province pugliesi (Bari 14,5,BAT 14,9, Foggia 13,8).

Un altro dato che spicca, per la pro-vincia di Lecce, è quello dell’incidenzadel tumore della vescica. Anche inquesto caso, si registrano dei picchirispetto alla Puglia e al dato nazio-

nale AIRTUM. Sempre avendo comeperiodo di riferimento il quinquennio2003-2007, si contano in totale trai maschi 1230 casi di neoplasia del-la vescica (in media, 246 l’anno), conun tasso grezzo per 100.000 residentidi 65,2, contro il 48,6 di Taranto e il38,4 di Brindisi, per non parlare del-le altre province pugliesi che si col-locano a livelli ancora inferiori (30,2Bari, 36,3 BAT, 27,3 Foggia).

Il dato maschile, nel caso della ve-scica, trova conferma anche nelle don-ne. Nel leccese, tra 2003 e 2007, 234sono stati i casi registrati (47 l’anno),con un tasso grezzo per 100.000 di 11,3(5,2 invece a Brindisi e 7,6 a Taranto).

Spigolando ancora tra le tabelle, sipuò notare un’alta incidenza di tumoricerebrali e del sistema nervoso cen-trale a Lecce (sia nei maschi che nel-le femmine).

Tra gli uomini, sembrano essere dirilievo, quanto a picchi di incidenza,i tumori del fegato e il mieloma mul-tiplo nella BAT, i tumori del pancre-as e della prostata a Bari, il mesote-lioma e i tumori tiroidei a Taranto.

Nelle donne, abbiamo picchi per itumori del fegato e dello stomaco nel-la BAT, per il mesotelioma a Bari, peri tumori della tiroide a Taranto, perquelli dell’ovaio a Lecce.

In sostanza, pur con tutti i limitidovuti all’attuale non disponibilità didati omogenei dal punto di vista tem-porale (ad esempio, per Bari si di-spone del solo anno 2006, mentre peraltre province, tra cui Lecce, la rile-vazione copre un arco più lungo), èpossibile comunque rilevare la criti-cità della provincia di Lecce anche sulversante dell’incidenza; dato checonferma quanto da noi già rilevatoper la mortalità.

E ciò soprattutto per determinatitipi di tumore, come quello polmonaree della vescica.

L’auspicio è quello che l’attività del-l’RTP proceda regolarmente, in modotale da poter disporre il prima possi-bile di dati più omogenei e più con-sistenti, che permettano di metteremeglio a fuoco il panorama epide-miologico della regione.

Tassi standardizzati di incidenza (per 100.000 residenti) - tumore della ve-scica (maschi).

Tassi standardizzati di incidenza (per 100.000 residenti) - tumore della ve-scica (femmine).

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Dopo lo shock derivante dall’avere appreso di avere un tumore, ilgenitore ha di fronte a sé due tentazioni: di non dire nulla ai suoifigli o, al contrario, parlarne subito con loro.

Gli esperti tuttavia consigliano un atteggiamento “intermedio”. An-che se è essenziale dire la verità ai figli, può essere necessario un tem-po di maturazione prima di aprire il dialogo, per permettere al geni-tore malato di fare il punto delle sue stesse emozioni e sentirsi quin-di preparato a dire la verità al suo bambino.

Una volta presa questa decisione, per essere appropriato all’età, ildiscorso dovrà essere basato su parole semplici e precise, che per-mettano al bambino di rappresentare la realtà.

Si può spiegare che i medici hanno trovato la causa della malat-tia. Per esempio, che è comparsa una palla nel grembo materno, chequesta palla è piena di cellule anomale che si ammalano.

Peraltro, è importante parlare anche delle conseguenze della ma-

lattia per il genitore (terapia, fatica, un lavoro sospeso, perdita di ca-pelli, ecc.) e spiegare che i medici faranno di tutto per curare la ma-lattia.

Meglio non parlare di guarigione, perché, in caso di recidiva del ge-nitore, il bambino potrebbe sentirsi tradito.

Il bambino deve anche sapere che la malattia comporterà dei cam-biamenti per la sua vita: saranno, ad esempio, altri parenti (zii, non-ni) ad accompagnarlo agli appuntamenti in programma.

Una volta aperto il dialogo, il bambino dovrebbe essere incorag-giato a parlare liberamente delle sue angosce, a porre domande. E an-che se i genitori sono nella posizione migliore per mantenere questodialogo, il bambino potrà partecipare a un gruppo di sostegno o con-sultare uno psichiatra infantile o uno psicologo, che lo aiuti ad espri-mere i suoi sentimenti e paure. Ma per aiutare il bambino, bisogna spes-so aiutare in primo luogo i genitori.

17Lega contro i Tumori | Giugno 2015

PSICOLOGIA

Quando il problema cancro compare in una famiglia e colpisce uno dei genitori, può essere difficile informarne i bambini. Come e quando parlarne ?

Il parere dello psicologoÈ importante non rimanere nel non detto o minimizzare la ma-lattia, perché il bambino sente che sta accadendo qualcosa, pursenza essere in grado di spiegarlo. Nel breve termine, il silen-zio può provocare in lui problemi comportamentali, perché spes-so immagina una situazione peggiore rispetto alla realtà. Pro-babilmente ha poi espresso l’aggressività verso i suoi parenti,o si pone sulla difensiva.A volte può manifestare apertamnte l’ansia, soffrire di distur-bi del sonno, adottare un comportamento regressivo, esprimererabbia, gelosia. Il non detto può portare a una perdita di fiduciadel bambino nel genitore. Non comprendendo, può anche sen-tire un forte senso di colpa. Pertanto, se il genitore è un ma-lato terminale, per esempio, è indispensabile spiegare al bam-bino che la malattia era più forte dei trattamenti, che è mol-to probabile la morte del genitore, ma che nessuno è respon-sabile di questa situazione. Divenuto adulto, un bambino cuisia stato nascosto qualcosa, può divenire molto ansioso e ave-re difficoltà ad inserirsi.

Le parole adatte al momento giusto

La testimonianza di una pazienteQuando ho saputo di essere stata colpi-ta da un tumore al seno, i miei figlierano di 5, 8 e 11 anni. Una voltaavute tutte le informazioni, li ho riu-niti e ho parlato loro di cancro, di-cendo che questa parola potevafare paura, perché la gente moriva diquesta malattia.Ho anche detto loro che avevo fiducianella medicina. Mi hanno fatto al-cune domande, ma si è parla-to molto liberamente dopo.Li ho anche iscritti a ungruppo di sostegno. Du-rante la malattia, ho fattodelle foto. Oggi l’album è inmezzo alle nostre foto del-le vacanze.

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18 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

LA LILT

La ventinovesima DelegazioneLILT ha aperto i battenti lo scor-so 14 maggio, con l’inaugura-

zione della sede denominata Terrad’Otranto a Uggiano la Chiesa, nelcomprensorio sanitario di via Rubri-chi che concentra i servizi ASL diGuardia Medica, Consultorio, Riabili-tazione. Una scelta logistica strategicaper le prestazioni che quotidiana-mente vengono erogate all’utenza, allequali vanno ora ad aggiungersi i ser-vizi dell’Ambulatorio LILT.

La presentazione della Delegazio-ne, al cospetto dei Sindaci di Giurdi-gnano, Minervino, Palmariggi e Ug-giano, che fortemente hanno ap-poggiato e sostenuto il cospicuo nu-mero di volontari e di volontarie co-ordinati dal referente, il dr. CarmineCerullo, medico oncologo dell’ospedaledi Casarano, ha visto la partecipazionedi un folto pubblico. Presso il CentroPolivalente si è tenuta la conferenzadi presentazione delle iniziative LILTdi prevenzione, con gli interventi deldirigente scolastico locale, prof. Mu-scatello, del presidente provinciale

della LILT, Dr. Giuseppe Serravezza, edella psicologa Dr.ssa Marianna Bur-lando, del Direttivo provinciale dellaLILT.

L’occasione ha permesso di ribadi-re la necessità di intensificare le azio-ni di informazione e di sensibilizza-zione sui fattori di rischio ambienta-le correlati con le patologie ad altaincidenza (tumori e non solo). La vera

tutela della salute si gioca sul fron-te della difesa dell’ambiente per ri-durre i nuovi casi di malattia e permodificare gli stili di vita, le abitu-dini e, soprattutto, le fonti di espo-sizione precoci e di lungo periodo pro-venienti dalle matrici ambientali in-quinate e contaminate (acque, aria,suolo, sottosuolo, catena alimentare,prodotti chimici tossici e nocivi).

Una nuova sede LILTa Uggiano la Chiesa

La ventinovesimaDelegazione LILT ha aperto i battenti lo scorso 14 maggio,con l’inaugurazionedella sededenominata “Terrad’Otranto”. Ad essafaranno rifermento i comuni di Giurdignano,Minervino, Palmariggie Uggiano la Chiesa

Page 19: Destina il 5 x mille · loro sistema endocrino. Infatti, gli IE ven - gono considerati dal Regolamento REACH come sostanze che causano una “preoc - cupazione equivalente” ai classici

19Lega contro i Tumori | Giugno 2015

Ogni anno, il 31 maggio, l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità(OMS) promuove la Giornata mon-

diale senza tabacco, mettendo in evi-denza i rischi per la salute associati alfumo e battendosi per politiche efficaci,utili a ridurre il consumo di tabacco.

Per l’edizione 2015, l’OMS chiede aivari Paesi di lavorare insieme per por-re fine al commercio illecito dei pro-dotti del tabacco, che, da molti pun-ti di vista è uno dei grandi problemia livello mondiale, con notevoli im-plicazioni sanitarie, giuridiche edeconomiche.

Il mercato illecito del tabacco ri-guarda, infatti, stando agli studi, unasigaretta ogni 10 consumate a livellomondiale. La Commissione Europeastima che il commercio illecito di si-garette costa all’UE e ai suoi Stati mem-bri oltre 10 miliardi di euro l’anno inmancati introiti fiscali e doganali.

Non è un problema solo nei paesi adalto reddito, in quanto tutti i paesi delmondo sono oggetto di traffico illeci-to in una forma o nell’altra. In rispo-sta a questo fenomeno, la comunità in-ternazionale ha adottato a novembre2012 il Protocollo per eliminare il

commercio illecito di prodotti del ta-bacco.

Gli obiettivi che la campagna 2015si propone sono quelli di sensibilizza-re l’opinione pubblica sui danni alla sa-lute causati dal commercio illecito diprodotti del tabacco, in particolare igiovani e le persone a basso reddito, piùesposte al consumo a causa della ac-cessibilità e convenienza di questiprodotti a costi più bassi.

Inoltre, mostrare come i programmidi assistenza sanitaria e le politiche dicontrollo del tabacco, con un aumentodi tasse e prezzi, gli avvisi sui pacchettie altre misure siano inficiati dal com-mercio illecito di prodotti del tabacco.

Dimostrare come l’industria del ta-bacco sia stata coinvolta nel commer-cio illecito.

Evidenziare come tale commercio èun mezzo per accumulare grandi ric-chezze per i gruppi criminali, che se neservono per finanziare altre attività cri-minali (droga, traffico di essere uma-ni e di armi, terrorismo).

Promuovere la ratifica, l’adesione el’utilizzo del protocollo per eliminare ilcommercio illecito di prodotti del ta-bacco.

L’epidemia di tabacco globale ucci-de quasi 6 milioni di persone ogni anno,di cui più di 600.000 sono non fuma-tori che respirano il fumo passivo. Senon interveniamo, l’epidemia uccideràogni anno più di 8 milioni di personeentro il 2030. Più del 80% di questemorti evitabili sarà tra le persone chevivono nei paesi a basso e medio red-dito.

Ecco, sinteticamente, i punti chiavedei messaggi che saranno diffusi con lacampagna 2015 : 1) I prodotti del com-mercio illecito del tabacco incoraggia-no i giovani a sperimentare il fumo, per-ché sono più accessibili. Li inducono pe-raltro in errore, non presentando sullaconfezione le avvertenze sanitarie.Talvolta sono addirittura i bambini a ve-nire coinvolti in attività di vendita il-legale; 2) Il commercio illecito sottraeentrate fiscali ai governi, che avrebberopotuto essere spese per la fornitura diservizi pubblici; 3) Il commercio illegalerafforza la corruzione e indebolisce ilbuon governo; 4) E’ noto che le azien-de produttrici di tabacco usano le la-cune nei sistemi controllo del tabaccoe si mostrano indulgenti verso il com-mercio illecito.

LA LILT

Giornata Mondiale senza Tabacco2015

$

NoTobacco

BEWARE!ILLEGAL TOBACCO

The tobacco industry and criminal groups prof it from

the illegal tobacco trade, leaving the public to pay the

health and security costs. Apply the Protocol to Eliminate Illicit

Trade in Tobacco Products!who.int/world-no-tobacco-day

WORLD NOTOBACCO DAY

31 MAY

Fermare il commercio illecito dei prodotti del tabacco è il tema proposto quest’annodall’Organizzazione Mondiale della Sanità

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20 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

LA LILT

Dal 20 al 29 marzo 2015, si è ce-lebrata la “Settimana Nazionaleper la Prevenzione Oncologica”,

uno dei principali appuntamenti dellaLILT, dedicato in particolare all’ali-mentazione corretta.

Come LILT di Lecce, abbiamo carat-terizzato l’iniziativa, insistendo sulconcetto di prevenzione primaria (lot-ta ai fattori di rischio). Nel caso del-l’alimentazione, infatti, non ci si develimitare a dei consigli per una dieta cor-retta (meno grassi e carni, più frutta everdura), ma si deve anche chiamare incausa la sicurezza stessa degli alimen-ti, il fatto cioè che non siano conta-minati (pesticidi, inquinamento am-bientale in senso lato, ecc.). Crediamoche in questo modo si possa porre cor-rettamente e utilmente per tutti la que-stione.

I volontari LILT sono stati presentinelle piazze delle principali città del-la provincia di Lecce. In particolare, sa-bato 21 marzo si è tenuta a Casarano,presso i Giardini “W. Ingrosso”, una riu-scita manifestazione, cui hanno aderi-to anche aziende del settore dell’agri-coltura biologica, esponendo i loro pro-dotti. Anche a Lecce, domenica 29 mar-zo, in Corso V. Emanuele, poco distan-te dalla centrale Piazza S. Oronzo, i vo-lontari hanno allestito una postazione,per diffondere il materiale divulgativo.Anche in questo caso, la LILT è stata af-fiancata dalle aziende agricole biolo-giche del nostro territorio.

XV Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica

Lecce, 29 marzo 2015Corso Vittorio Emanuele.

Casarano, 21 marzo 2015 - Giardini “W. Ingrosso”

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21Lega contro i Tumori | Giugno 2015

Sull’onda del successo ottenuto gliscorsi anni, la Delegazione LILTdi Melissano, guidata da Vittorio

Velotti, ha organizzato l’edizione deldecennale del Premio “Flavia Ingu-scio” (Solidarietà dentro e oltre le Isti-tuzioni), istituito per ricordare unadonna semplice e coraggiosa, a lun-go attiva come volontaria della LILT,a Melissano.

Numerose le segnalazioni giuntealla LILT, provenienti da ogni partedella provincia e grazie a cui si è po-tuto toccare con mano il ricco tessutodi persone ed associazioni, che quo-tidianamente operano sul territorioper venire incontro ai bisogni dei de-boli e dei sofferenti.

La cerimonia di premiazione, allapresenza di Autorità e rappresentanti

del mondo del Volontariato e di un fol-to pubblico di volontari e cittadini,si è svolta lo scorso 8 marzo, a Me-lissano, presso il Centro Culturale“Quintino Scozzi”.

Vincitori di questa edizione sonorisultati la FIDAS di Melissano, pergli operatori sanitari) ed Erida Buf-felli (Salve) per gli operatori non sa-nitari.

Sono state segnalati anche come

degni di menzione speciale : Istitu-to Comprensivo di Melissano (ClasseV B e le allieve Chiara Margari e Bru-na Nassisi), l’Istituto Comprensivo diRacale (Rita Coronese e Samuele Ca-sto), l’Istituto Comprensivo di Mati-no (Silvia Marsano), Angela Sansò(Uggiano la Chiesa), Artemio Marti-na (Monteroni), il Dr. Francesco Co-luccia (Gallipoli), il Dr. FernandoBiondo (Gallipoli), Giulio Calò (Ma-glie), Giovanni Catalano (Maglie),Giovanna Logica (Maglie), Gina Pal-ma (Maglie), Donato Fracasso e M.Te-resa De Giovanni (Collepasso), Prof.Luigi Gaetani (Melissano).

Sono stati conferiti anche dei ri-conoscimenti alla memoria : Luca Ren-na (Neviano) e Maria Rosaria Cogli(Maglie).

LA LILT

Premio “Flavia Inguscio”La decima edizione della manifestazione si è svolta a Melissano lo scorso 8 marzo

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22 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

LA LILT

Si è recentemente concluso il 3° FreebikeTour del Salento, manifestazione sporti-va a tappe, che ha interessato, da ago-

sto 2014 a marzo 2015, le tre province di Lec-ce, Brindisi e Taranto, per un totale di circa 600km. Anche quest’anno gli organizzatori han-no deciso di devolvere tutto il ricavato alla LILTdi Lecce, per la realizzazione del Centro Ilma.Il viaggio, che è stato anche un’occasione

turistica, è partito ad agosto da Supersano, asettembre la Mtb Group Matino ha preparatoun giro, che partito da Casarano, ha toccatoi feudi di Melissano Taurisano e Ruffano.Ad ottobre è stata la volta di Collepasso e

Cutrofiano, quindi a novembre Copertino e la costa joni-ca, da Sant’Isidoro a Porto Selvaggio. Un’ulteriore tappaè stata organizzata dalla Ciclistica Savese ed ha interes-sato il Tarantino. Si è ritornati poi a gennaio in provincia

di Lecce, a Nociglia, Castro, Spongano, fino alla scopertadel parco dei guerrieri messapici di Vaste e dei Massi del-la Vecchia sulla Collina dei Fanciulli di Giuggianello. Sem-pre a gennaio appuntamento a Campi Salentina. A febbraio

gli amici di Maglie hanno allestito unpercorso storico naturalistico, dai LaghiAlimini fino al centro storico di Otran-to. A marzo le escursioni sono state bentre : si è tornati nel tarantino guidatidall’A.s.d Bike San Marzano per un per-corso di 40 km tra antiche strade bian-che e uliveti fino alla Cripta rupestre in-titolata alla Madonna delle Grazie;quindi tappa a Sannicola, sulle orme delviaggio di Re Ferdinando II di Borbone;ed, a concludere, gli amici della MtbGroup Matino hanno proposto un lorogiro classico sulla costa ionica, con tap-pa finale a Matino, ove si è svolta lacerimonia di consegna alla LILT di Lec-ce del ricavato di tutto il Freebike, am-montante a 2190 euro. E ciò per deci-sone unanime di tutte le associazioniorganizzatrici, cui va il sentito ringra-ziamento della LILT per la sensibilitàconcretamente dimostrata.

3º Freebike Tourdel Salento a sostegno del Centro Ilma

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23Lega contro i Tumori | Giugno 2015

RUBRICA

I quesiti e i dubbi insieme alla voglia di raccontarsi. Di questo e d’altro hanno desiderio i malati oncologicie i loro familiari ma non c’è mai tempo sufficiente per farlo, perché ci sono altre priorità, altre urgenze omanca l’occasione per fermarsi un attimo e dialogare. L’intento di queste pagine è proprio questo, offrirespunti e considerazioni e trattare argomenti partendo dalle richieste o proposte che arrivano in redazione.Sarà una conversazione a più voci, d’incontro e di scambio, sarà uno spazio per trovare insieme “le paroleper dirlo”, per dire, ricordare, immaginare o chiedere quello che attraversa i pensieri e si fa esperienza. I recapiti sono: Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - “Le parole per dirlo” - via Alpestre, 4 - 73042Casarano (Lecce) o per posta elettronica: [email protected]

Rubrica a cura dellaDr.ssa Marianna BurlandoPsicologa

La responsabilità delle paroleL’ennesimo esame e l’ennesima sigla NED che mi ricaccia nel limbo, né promos-

sa e né bocciata ma rimandata a settembre, come una volta. So che è il massimoche i medici possono dirmi, e ogni volta spero di sentire e di vedere quella scrittasulla scheda dei controlli ma una parte di me è arrabbiata e vorrei gridare che as-senza di malattia non vuol dire guarigione e anche se più il tempo passa e più cispero so che di tumore al seno si muore ma dirlo o pensarlo non portano bene. Lodice pure la canzone di pensare positivo perché son viva (…) (Una giovane ned– Minervino di Lecce)

Le parole per dirlo

Il linguaggio scientifico e il linguaggio della divulgazione non sem-pre coincidono. Ad ascoltarli o a leggerli con attenzione si col-gono posizioni e considerazioni dissonanti, non congruenti tra

loro.E’ opportuno approfondire tali discrepanze per imparare a di-

stinguere, capire e riuscire a valutare.Accade che pressioni culturali o interessi di parte, veicolati e am-

plificati da pubblicità e da testimonial, presentano e rappresenta-no scenari che, poco o tanto, si discostano dalla oggettività di nu-meri, percentuali e risultati.

Un conto è lo stato della ricerca, un conto è l’uso che di questasi fa e le interpretazioni che se ne danno. Valga di esempio quan-to pubblica il sito del Ministero della Salute sulla pagina “Tumori,i dati sulle diagnosi e le guarigioni in Italia” che apre con una pre-messa rassicurante “siamo passati dalla sopravvivenza alla guarigione”,definisce la malattia come una fase transitoria nella vita delle per-sone precisando “dal tumore oggi si guarisce” salvo affermare che“una persona su quattro guarisce”.

Per la scienza una persona su quattro guarisce dopo un lasso ditempo variabile a seconda del tumore: nel caso del cancro al senodevono passare venti anni prima che una donna colpita dalla ma-lattia abbia un’attesa di vita simile alla popolazione esente dalla stes-sa.

Sempre il sito del Ministero afferma che “i tumori stanno au-mentando e mutando nella loro aggressività”, che dal 2010 al 2015sono cresciute le diagnosi di cancro al seno; altre fonti ufficiali in-formano dell’aumento dell’incidenza e dell’abbassamento dell’età diinsorgenza della patologia (AIOM-AIRTUM).

Oggi, in Italia, 1 donna su 8 svilupperà il cancro al seno nella vita;nel 2013 si sono avuti 48.000 nuovi casi e 12.500 decessi; il tumore

Progetto di sensibilizzazione su cancro al seno indonne giovanissime. Allison Snare fotografata daBruce Moyle.

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24 Lega contro i Tumori | Giugno 2015

RUBRICA

al seno è la neoplasia più frequente nel-la donna (1 su 3) in tutte le fasce d’etànonché la prima causa di morte onco-logica (28% prima dei 50 anni).

Per la scienza e i suoi criteri di gua-rigione cos’è la persona nel mentre at-tende di rientrare in tale casistica? Ela persona stessa come vive e come sivive?

Per la clinica la risposta è NED, laclassificazione di non evidenza di ma-lattia (No Evidence of Disease) ossia ciòche si osserva e si indaga, dati validilimitatamente allo stato e senza valo-re prognostico. Una rilevazione obiet-tiva e strumentale.

Per la persona si tratta invero di untempo sospeso, l’attesa e l’incognita delverdetto finale con le implicazionitutte soggettive di organizzarsi il quo-tidiano, al meglio delle proprie capa-cità e risorse, pratiche e mentali. Permolte persone è un non vivere o un vi-vere a metà, cesure profonde e inter-mittenze sulle quali la destabilizzazionedella malattia e i segni invalidanti, de-bilitanti e/o limitanti delle cure ri-marranno ben oltre i pronunciamentiNED. Verità indelebili che le parole ex-malati, sopravvissuti, lungoviventi rac-chiudono, perché guariti non lo si è maidel tutto.

Protegge pensare che una cosa senon c’è non esiste; diventa più difficileammettere che NED è una finestra tem-porale dove, per il cancro al seno, nel30% dei casi la malattia ritorna in for-

ma metastatica e l’attesa di vita variada pochi mesi a diversi anni.

La divulgazione a riguardo dellamalattia al seno si polarizza su diagnosie cure precoci, ricostruzione, protezionedella fertilità; tutti aspetti importan-ti ma parziali di un discorso suscetti-bile di altre conseguenze e di altri ri-schi, spesso sottaciuti.

Le parole a questi riguardi sono raree, tutt’al più, ristrette agli ambiti

professionali sino a dirompere pervoce delle organizzazioni e delle as-sociazioni del terzo settore o tramitele iniziative promosse dalle persone di-rettamente interessate che portano apubblica attenzione le condizioni e lenecessità sanitarie, assistenziali, so-ciali, lavorative collegate con la ma-lattia. Emergono allora parole quali lin-

fedema, ovariectomia, rimozione pe-riodica delle protesi mammarie e, an-cor più, recidive e metastasi, evoluzionicliniche alquanto frequenti.

Spesso le arti espressive si fanno in-terpreti dei silenzi e dell’invisibilità del-le tante vite interrotte, sospese, fram-mentate, per rafforzare i messaggi didenuncia, per aumentare la consape-volezza collettiva.

Flash mob, die-in, progetti fotogra-

fici e video con le persone colpite dal-la malattia come registi o i loro voltie le loro espressioni protagonisti as-soluti; tutti strumenti “oltreNED” af-finché sia data luce alle ombre, sianoqueste finalmente viste e riconosciu-te, sia data loro dignità e dimora per-ché “non si vede bene che col cuore,l’essenziale è invisibile agli occhi”.

La Dr.ssa Marianna Burlando operacome psicologa presso il Servizio di Oncologia Medica dell’Ospedale “F. Ferrari” di Casarano. Per contattarla, telefonare allo0833508445

“Die-in” durante la confe-renza Living Beyond BreastCancer 2015 per denunciarele morti quotidiane di cancrometastatico negli USA.

Campagna di sensibilizzazione sul cancro al seno metastatico.