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UNA SERATA EMOZIONAN- TE A RITMO DI MUSICA PER LA DOTTORESSA PESARESI Venerdì 20 gennaio 2012 si è svolto un incontro in onore della dottoressa Marilena Pesaresi, nell’auditorium della scuola media A. Bertola. Per un contrattempo avuto in ospedale la dottoressa non è riuscita a venire, ma il pubblico non è mancato all’appuntamento. All’incontro però, era presente una famiglia che ha adottato un bambino africano malato di cuore. La famiglia ha sottolineato l’importanza di ospitare in casa propria questi bambini prima che effet- tuino l’intervento. I professori Bianchi e Lanzetti con il loro gruppo di tastiere e il coro hanno rallegrato la serata. Le tastiere hanno eseguito brani difficili ma con grande entusiasmo, mentre il coro si è esibito cantando sette canzoni famose partendo dalla colonna sonora di Cene- rentola per finire con “Paradise” dei Coldplay. Il tutto si è concluso con un’esibizione di Hip-Hop coordinata dalla professoressa Pari e la prof. Santolini Sara. I partecipanti all’incontro hanno donato, non solo il proprio tempo, ma hanno contribuito alla raccolta fondi che la nostra scuola destina alla dottoressa Pesaresi per Mutoko. SOFIA GALLO- BEATRICE ROSSI- SHARON SANTI 2a B Periodico della Scuola Media “Bertola” Rimini anno XVIII febbraio 2012 2012 Il 2012 è arrivato e io sono preoccupato. I Maya hanno predetto che sarà un anno maledetto; la fine del mondo arriverà e l’umanità spazzerà. Secondo i Maya sarà un anno birichino per loro il riposo eterno è vicino la terra sarà rigirata e la vita sarà sterminata. Però i Maya sono stati decimati e noi forse saremo fortunati. MATTIA GERMONDARI 2a H BORSA DI STUDIO “GUIDO PAOLUCCI” Edizione 2010-2011 Ancora una volta i nostri alunni si ritrovano vincitori di ambiti premi. Durante il triennio Filippo Vernocchi si è distinto nello studio e nell’impegno ed ha così vinto la borsa di studio per aver conseguito la licenza media con la migliore votazione. Invitiamo tutti a seguire il suo esempio, perché i risultati saranno sicuramente eccellenti. La scuola ringrazia Chiamami Città, la Tipografia Garattoni di Rimini La Banca Popolare Valconca di Rimini La ditta Milo & Co di Viserba di Rimini Consiglio di Quartiere n. 6 L’adolescenza cerca risposte I FILI DEI RAPPORTI Ormai siamo arrivati a un momento dell’adolescenza nel quale sapere chi siamo diventa un traguardo irraggiungibile. Prendere una decisione importante si trasforma nel dilemma di mesi e mesi. Ci sono giorni nei quali nella mia testa prendono vita domande alle quali non so trovare risposta e mi sento insicura, perché … il perché non lo so nemmeno io. Penso sia una cosa normale a quest’età che capiti a tutti prima o poi, ma d’altra parte mi chiedo quando questo finirà. Quando finiremo di chiederci chi siamo e quando potremo invece risponderci con sicurezza e orgoglio. In questi casi si sa che il modo migliore per sfogarsi, per liberare la mente, per sollevarsi di quel peso che ci vincola alle insicurezze, è parlare con chi ci capisce veramente e con chi come noi sta attraversando questo periodo: gli amici, i miei amici. Loro che da sempre ci ascoltano e ci consolano nei momenti di necessità. Le persone con le quali giorno dopo giorno abbiamo stretto legami sempre più forti come fili di uno stesso ordito. E’ importante in occasioni come queste poter contare sul sostegno di familiari, amici, delle persone che ci vogliono bene e che ci apprezzano così come siamo, unite a noi come fili di un telaio incompleto. Ci sono fili che non possono sciogliersi, perché troppo forti e resistenti, fili che col tempo si sono consumati e infine fili che si stanno rinforzando tessiture dopo tessitura. CATERINA VANNONI 3a G Roma L’ invito della rai ci ha portato a Roma capitale E la seconda elle e la seconda acca sono partite per una gita colossale Il viaggio e’ stato faticoso,lungo e divertente Ma ne e’ valsa la pena sicuramente. Piazza di Spagna, il Colosseo … che meraviglia! Non ce n’è un’altra che le somiglia, San Pietro e la fontana di Trevi … e’ un bel visitare Qualsiasi persona fa sognare e innamorare Anche poche ore o un giorno intero Possano bastare per renderti colto e fiero. DEROSKY GORO II L Il lunedì è giorno di scienze lo dice anche la mente non voglio più studiar. Il martedì è ora di geografia da scuola voglio andar via non voglio più studiar. Il mercoledì è giorno d’ inglese purtroppo c’è anche francese non voglio più studiar. Il giovedì è ora di storia voglio far baldoria non voglio più studiar. Il venerdì è ora di musica è giorno di allegria non posso studiar. Il sabato è giorno di vigilia ci sarebbe artistica sarebbe meraviglia vedermi studiar. E’ domenica è giorno di riposo sarebbe scandaloso vedermi studiar. CLASSE 2a B IL BERTOLINO E LE SUE CONQUISTE Alla scuola media Bertola i ragazzi scrivono un giornalino d’istituto, che contiene tutti gli articoli fatti dagli alunni. E’ molto importante, rappresenta l’istituto e i suoi alunni; ognuno può scrivere ciò che vuole: ricette, le proprie giornate, eventi importanti. Grazie a questo giornalino abbiamo vinto molti premi, tra cui l’opportunità di andare a ritirarne a Roma. In quell’occasione ci siamo anche recati agli studi della Rai, dove abbiamo registrato il GR1 Ragazzi attraverso il progetto “ Non congelateci il sorriso”. E’ stato molto entusiasmante registrare una trasmissione allo stesso tempo difficile, perché bisognava ripetere le cose molte volte perché non era vicino il microfono, oppure perché magari si sbagliava per l’emozione, insomma non è da tutti parlare alla radio! L’anno scorso la sezione H nel giornalino ha avuto molto successo, molti articoli sono stai pubblicati e noi siamo fieri del nostro lavoro. RITA DI PUMPO - ARIANNA NERI - SOLEDAD LANCI 2a H LA SETTIMANA DELLO STUDENTE CONCORSO LETTERARIO Anche quest’anno la nostra scuola indice il concorso letterario riservato agli alunni della nostra scuola e a quelli di quinta ele- mentare del nostro territorio. Il tema proposto è: “Un animale per amico” Il termine ultimo per la presentazione dell’elaborato è il 16 aprile. I vincitori saranno premiati durante la tradizionale festa di fine anno scolastico. BUON LAVORO A TUTTI! Il giorno 24 novembre 2011 io insieme ai miei amici della com- pagnia teatrale “ALCANTARA” abbiamo rappresentato al teatro degli Atti lo spettacolo “Cyberspace, il nuovo social network”. Con questo spettacolo ci eravamo già esibiti davanti a familiari ed ami- ci e avevamo riscosso molto successo, così lo abbiamo proposto alle scuole, modificandolo un pochino. Io ero la protagonista, ma all’inizio non lo sapevo, perché il copione ce lo hanno dato un po’ per volta e io mi ero solo proposta per fare una parte con quella che sarebbe stata la mia “sorella” nello spettacolo; ma, in seguito, mi hanno considerata adatta e mi hanno dato la parte. Io e il mio gruppo siamo arrivati alle ore 9:00 per cambiarci e per perfezio- nare gli ultimi dettagli. Verso le 9:30 siamo andati nel camerino e abbiamo giocato, ci siamo rilassati e ci siamo preparati al grande evento; ci sentivamo emozionatissimi, pensate che nella porta del camerino c’era pure scritto “Camerino artisti”! Alle 10:05 ci hanno chiamato per cominciare a recitare lo spettacolo. Non ci potevamo credere!!! Eravamo tutti emozionatissimi e avevamo anche paura di dimenticarci tutto, una volta saliti sul palco. Quando ci siamo posizionati sui cubi per la prima scena ci siamo accorti che erano state aggiunte ben due file di sedie e quindi le persone da 300 erano diventate 330!!! Dietro alle quinte era tutto buio, ma per fortuna avevo portato una pila e l’avevo anche prestata agli altri, almeno così riuscivano a ripassare qualcosa e anche a ripassare il copione! Lo spettacolo è venuto molto bene e tutti quanti siamo riusciti a re- citare, nonostante dietro le quinte non ci fosse nessuno a suggerirci e avessimo tutti una grande paura di fronte a quel numerosissimo pubblico formato da ragazzi e insegnanti. I ragazzi hanno anche sorriso molto (soprattutto quando ci furono in un video le nostre foto da piccoli XD). Il momento degli inchini è stato il più signifi- cativo per noi, insomma sentire 330 persone che battevano le mani solo per te… È stato bellissimo, in quel momento mi sono senti- ta una vera attrice, mi piacerebbe poter rifare un’ esperienza così, perché per me è stata la più significativa della mia vita. Ogni anno facciamo uno spettacolo, ma, come dice la mia insegnante di teatro, i familiari ti vogliono bene e quindi anche se non piace applaudono lo stesso, ma dei ragazzi così convinti significa che gli è piaciuto davvero. Oltre a tutte le persone che sono venute voglio ringraziare anche Anna e Damiano, i miei insegnanti di teatro, che hanno reso possibile tutto questo. BACI SIMONA CENCI 2a H UN’ATTRICE ALLA BERTOLA ESPERIENZA SUL PALCO

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UNA SERATA EMOZIONAN-TE A RITMO DI MUSICA

PER LA DOTTORESSA PESARESIVenerdì 20 gennaio 2012 si è svolto un incontro in onore della dottoressa Marilena Pesaresi, nell’auditorium della scuola media A. Bertola. Per un contrattempo avuto in ospedale la dottoressa non è riuscita a venire, ma il pubblico non è mancato all’appuntamento. All’incontro però, era presente una famiglia che ha adottato un bambino africano

malato di cuore. La famiglia ha sottolineato l’importanza di ospitare in casa propria questi bambini prima che effet-tuino l’intervento. I professori Bianchi e Lanzetti con il loro gruppo di tastiere e il coro hanno rallegrato la serata. Le tastiere hanno eseguito brani difficili ma con grande entusiasmo, mentre il coro si è esibito cantando sette canzoni famose partendo dalla colonna sonora di Cene-rentola per finire con “Paradise” dei Coldplay. Il tutto si è concluso con un’esibizione di Hip-Hop coordinata dalla professoressa Pari e la prof. Santolini Sara. I partecipanti all’incontro hanno donato, non solo il proprio tempo, ma hanno contribuito alla raccolta fondi che la nostra scuola destina alla dottoressa Pesaresi per Mutoko.

SOFIA GALLO- BEATRICE ROSSI- SHARON SANTI 2a B

Periodico della Scuola Media “Bertola” Rimini anno XVIII febbraio 2012

2012Il 2012 è arrivatoe io sono preoccupato.I Maya hanno predettoche sarà un anno maledetto;la fine del mondo arriveràe l’umanità spazzerà.Secondo i Maya sarà un anno birichinoper loro il riposo eterno è vicinola terra sarà rigiratae la vita sarà sterminata.Però i Maya sono stati decimatie noi forse saremo fortunati.

MATTIA GERMONDARI 2a H

BORSA DI STUDIO “GUIDO PAOLUCCI” Edizione 2010-2011

Ancora una volta i nostri alunni si ritrovano vincitori di ambiti premi. Durante il triennio Filippo Vernocchi si è distinto nello studio e nell’impegno ed ha così vinto la borsa di studio per aver conseguito la licenza media con la migliore votazione. Invitiamo tutti a seguire il suo esempio, perché i risultati saranno sicuramente eccellenti.

La scuola ringraziaChiamami Città, la Tipografia Garattoni di RiminiLa Banca Popolare Valconca di Rimini La ditta Milo & Co di Viserba di RiminiConsiglio di Quartiere n. 6

L’adolescenza cerca risposte

I FILI DEI RAPPORTIOrmai siamo arrivati a un momento dell’adolescenza nel quale sapere chi siamo diventa un traguardo irraggiungibile. Prendere una decisione importante si trasforma nel dilemma di mesi e mesi. Ci sono giorni nei quali nella mia testa prendono vita domande alle quali non so trovare risposta e mi sento insicura, perché … il perché non lo so nemmeno io. Penso sia una cosa normale a quest’età che capiti a tutti prima o poi, ma d’altra parte mi chiedo quando questo finirà. Quando finiremo di chiederci chi siamo e quando potremo invece risponderci con sicurezza e orgoglio. In questi casi si sa che il modo migliore per sfogarsi, per liberare la mente, per sollevarsi di quel peso che ci vincola alle insicurezze, è parlare con chi ci capisce veramente e con chi come noi sta attraversando questo periodo: gli amici, i miei amici. Loro che da sempre ci ascoltano e ci consolano nei momenti di necessità. Le persone con le quali giorno dopo giorno abbiamo stretto legami sempre più forti come fili di uno stesso ordito. E’ importante in occasioni come queste poter contare sul sostegno di familiari, amici, delle persone che ci vogliono bene e che ci apprezzano così come siamo, unite a noi come fili di un telaio incompleto. Ci sono fili che non possono sciogliersi, perché troppo forti e resistenti, fili che col tempo si sono consumati e infine fili che si stanno rinforzando tessiture dopo tessitura.

CATERINA VANNONI 3a G

RomaL’ invito della rai ci ha portato a Roma capitaleE la seconda elle e la seconda acca sono partite per una gita colossale Il viaggio e’ stato faticoso,lungo e divertente Ma ne e’ valsa la pena sicuramente.Piazza di Spagna, il Colosseo … che meraviglia! Non ce n’è un’altra che le somiglia,San Pietro e la fontana di Trevi … e’ un bel visitare Qualsiasi persona fa sognare e innamorare Anche poche ore o un giorno intero Possano bastare per renderti colto e fiero.

DEROSKY GORO II L

Il lunedì è giorno di scienzelo dice anche la mentenon voglio più studiar.Il martedì è ora di geografiada scuola voglio andar vianon voglio più studiar. Il mercoledì è giorno d’ inglesepurtroppo c’è anche francesenon voglio più studiar.Il giovedì è ora di storiavoglio far baldorianon voglio più studiar.Il venerdì è ora di musicaè giorno di allegrianon posso studiar.Il sabato è giorno di vigilia ci sarebbe artisticasarebbe meraviglia vedermi studiar.E’ domenica è giorno di riposo sarebbe scandaloso vedermi studiar.

CLASSE 2a B

IL BERTOLINO E LE SUE CONQUISTE

Alla scuola media Bertola i ragazzi scrivono un giornalino d’istituto, che contiene tutti gli articoli fatti dagli alunni. E’ molto importante, rappresenta l’istituto e i suoi alunni; ognuno può scrivere ciò che vuole: ricette, le proprie giornate, eventi importanti. Grazie a questo giornalino abbiamo vinto molti premi, tra cui l’opportunità di andare a ritirarne a Roma. In quell’occasione ci siamo anche recati agli studi della Rai, dove abbiamo registrato il GR1 Ragazzi attraverso il progetto “ Non congelateci il sorriso”. E’ stato molto entusiasmante registrare una trasmissione allo stesso tempo difficile, perché bisognava ripetere le cose molte volte perché non era vicino il microfono, oppure perché magari si sbagliava per l’emozione, insomma non è da tutti parlare alla radio! L’anno scorso la sezione H nel giornalino ha avuto molto successo, molti articoli sono stai pubblicati e noi siamo fieri del nostro lavoro.

RITA DI PUMPO - ARIANNA NERI - SOLEDAD LANCI 2a H

LA SETTIMANA DELLO STUDENTE

CONCORSO LETTERARIOAnche quest’anno la nostra scuola indice il concorso letterario riservato agli alunni della nostra scuola e a quelli di quinta ele-mentare del nostro territorio. Il tema proposto è: “Un animale per amico”Il termine ultimo per la presentazione dell’elaborato è il 16 aprile. I vincitori saranno premiati durante la tradizionale festa di fine anno scolastico.

BUON LAVORO A TUTTI!

Il giorno 24 novembre 2011 io insieme ai miei amici della com-pagnia teatrale “ALCANTARA” abbiamo rappresentato al teatro degli Atti lo spettacolo “Cyberspace, il nuovo social network”. Con questo spettacolo ci eravamo già esibiti davanti a familiari ed ami-ci e avevamo riscosso molto successo, così lo abbiamo proposto alle scuole, modificandolo un pochino. Io ero la protagonista, ma all’inizio non lo sapevo, perché il copione ce lo hanno dato un po’ per volta e io mi ero solo proposta per fare una parte con quella che sarebbe stata la mia “sorella” nello spettacolo; ma, in seguito, mi hanno considerata adatta e mi hanno dato la parte. Io e il mio gruppo siamo arrivati alle ore 9:00 per cambiarci e per perfezio-nare gli ultimi dettagli. Verso le 9:30 siamo andati nel camerino e abbiamo giocato, ci siamo rilassati e ci siamo preparati al grande evento; ci sentivamo emozionatissimi, pensate che nella porta del

camerino c’era pure scritto “Camerino artisti”! Alle 10:05 ci hanno chiamato per cominciare a recitare lo spettacolo. Non ci potevamo credere!!! Eravamo tutti emozionatissimi e avevamo anche paura di dimenticarci tutto, una volta saliti sul palco. Quando ci siamo posizionati sui cubi per la prima scena ci siamo accorti che erano state aggiunte ben due file di sedie e quindi le persone da 300 erano diventate 330!!! Dietro alle quinte era tutto buio, ma per fortuna avevo portato una pila e l’avevo anche prestata agli altri, almeno così riuscivano a ripassare qualcosa e anche a ripassare il copione! Lo spettacolo è venuto molto bene e tutti quanti siamo riusciti a re-citare, nonostante dietro le quinte non ci fosse nessuno a suggerirci e avessimo tutti una grande paura di fronte a quel numerosissimo pubblico formato da ragazzi e insegnanti. I ragazzi hanno anche sorriso molto (soprattutto quando ci furono in un video le nostre foto da piccoli XD). Il momento degli inchini è stato il più signifi-cativo per noi, insomma sentire 330 persone che battevano le mani solo per te… È stato bellissimo, in quel momento mi sono senti-ta una vera attrice, mi piacerebbe poter rifare un’ esperienza così, perché per me è stata la più significativa della mia vita. Ogni anno facciamo uno spettacolo, ma, come dice la mia insegnante di teatro, i familiari ti vogliono bene e quindi anche se non piace applaudono lo stesso, ma dei ragazzi così convinti significa che gli è piaciuto davvero. Oltre a tutte le persone che sono venute voglio ringraziare anche Anna e Damiano, i miei insegnanti di teatro, che hanno reso possibile tutto questo. BACI

SIMONA CENCI 2a H

UN’ATTRICE ALLA BERTOLA

ESPERIENZA SUL PALCO

Pag2febbraio 2012

Questo è stato in sintesi il percorso compiuto dalla 2a B attraverso l’impresa didattica, un laboratorio per crescere e apprendere la parola “lavoro”. Un progetto di quattro incontri per imparare meglio il campo in cui lavora Veronica Zavoli, un’ottima ceramista. La prima tappa è stata svolta in classe lavorando sul mercato del lavoro e sulla spiegazione dei settori produttivi realizzando un cartellone per capire e comprendere meglio il laboratorio da svolgere assieme a Lorella l’esperta del CNA che è venuta per aiutarci. La seconda tappa è stata dedicata interamente all’intervista alla nostra cera-mista Veronica che gentilmente ha accettato e ci ha insegnato qualche “segreto del mestiere”. La terza

L’EFFETTO SERRA

La primavera al posto dell’inverno e l’estate al posto dell’autunno. Nel mondo sta accadendo qualcosa di strano, tanto è vero che a dicembre cresce la margherita nel prato. Tutto questo a causa dell’alta temperatura. Chi è il colpevole? L’effetto serra provocato dall’uomo. I principali gas-serra sono anidride carbonica, vapore acqueo, metano e ozono. Questi gas formano uno scudo protettivo nell’atmosfera che trattiene il calore e ci ripara dal gelo. L’effetto serra funziona così: i raggi solari sono riflessi in parte dalle nuvole e dalla superficie del mare e un’altra parte riscalda la superficie terrestre. Il calore immagazzinato dalla terra si disperde in

parte per irraggiamento e in parte viene assorbito dai gas-serra e nuovamente inviato verso il suolo. Oggi l’effetto serra, in sé positivo, è ampliato dall’in-quinamento prodotto da tutte le attività umane: le industrie, il commercio, i trasporti e l’agricoltura. Però l’atmosfera non riesce a “digerirlo” e la tem-peratura aumenta. Andando avanti con il tempo le esigenze dell’uomo saranno sempre di più e la tecnologia avanzerà per soddisfarle aumentando così la percentuale di gas emessi dalle attività economiche. Nonostante la tecnologia faccia passi da gigante, non esisterà mai un robot in grado di smaltire l’anidride carbonica. Ma un antidoto c’è: le piante, che con la fotosintesi clorofilliana utilizzano l’anidride carbonica per produrre ossi-geno. Però l’uomo non è tanto furbo perché, anno dopo anno, continua a disboscare le foreste. Se ci impegniamo tutti quanti potremmo salvaguardare il nostro pianeta riducendo le emissioni di anidride carbonica (CO2) attraverso queste semplici azioni:- Mettersi una coperta in più invece di aumentare di qualche grado la temperatura del termosifone;- Usare i mezzi pubblici; - Utilizzare la bicicletta o andare a piedi;- Non utilizzare l’asciugatrice quando fuori c’è il sole.L’effetto serra naturale è indispensabile, perché se non ci fosse la temperatura media del nostro pianeta scenderebbe a circa -18°; però se fosse ampliato dall’inquinamento ci potrebbero essere gravi conseguenze per il mondo, quindi FAI LA DIFFERENZA!!!

LAURA SERAFINI-CLAUDIA CIABATTAAURELIA GUERRA- CAMILLA FONTANOT I C

Dove le parole d’ordine sono: rispetto collabo-razione e condivisione

Con la nostra classe abbiamo partecipato a dei

laboratori presso un centro a S. Aquilina. La no-stra emozione era “alle stelle”, perché avremmo dovuto lavorare con persone diversamente abili. Inizialmente eravamo tutti un po’ impacciati perché non sapevamo come comportarci e la vista di tante persone in difficoltà ci ha sorpreso e spaventato. Ci siamo resi conto che la loro vita non è sempre facile perché ogni giorno devono

UN’ ATTRICE ALLA BERTOLALA PROTAGONISTA DI CYBERSPACE

HIP-HOP A SCUOLA

IL CONCORSOIl giorno Novembre alle “Scuole il cammino” c’è stato un concorso a cui ho partecipato. Il concorso comprendeva una prova scritta di italiano (un testo) e una prova scritta di mate-matica (esercizi). Io ho partecipato per la prova di italiano. Arrivata alle “Scuole il cammino” ho notato che c’era una marea di ragazzi, pensavo che ce ne fossero di meno! Ho visto le mie amiche (anche loro vi partecipavano) mi sono diretta verso di loro. Eravamo tutte eccitate e non stavamo più nella pelle, volevamo entrare e scoprire il titolo del tema. Il signore che parlava al megafono ci ha detto di dividerci in due file: una per la prova di italiano di seconda e una per quella di matematica di seconda. Successi-vamente ci hanno divisi in ragazzi per classe, fortunatamente io e le mie amiche siamo state inserite in un’unica aula. Una signora, di statura media e di mezz’età, ci ha accompagnati nella “Biblioteca”; ci siamo seduti nei due grandi tavoli bianchi ovali e la professoressa ci ha dato alcuna indicazioni. In seguito è arrivato il titolo del tema, poi ci hanno distribuito i fogli con il timbro della scuola e la busta dove scrivere la classe e un altro da mettere dentro la busta con i propri dati perché il tema doveva essere anonimo. Dopo alcuni minuti c’era silenzio…tutti scrivevano. Il titolo del tema riguardava le nostre caratteristiche, qualità da raccontare che noi riteniamo una vera ricchezza, esempi della nostra vita presente. Inizialmente non avevo capito bene questo titolo, poi rileggendolo sono riuscita ad interpretarlo. Dopo due ore io e le mie compagne avevamo finito il testo. Uscite dalla classe abbiamo trovato un buffet a base di pizza, pandoro e bibite allestito dalla scuola per noi partecipanti.

RITA DI PUMPO II H

IL CORSO DI CANTOAnche quest’anno, nella nostra scuola è stato organizzato il corso pomeridiano di canto, tenuto dal professor Davide Lanzetti. Questo corso, oltre che a essere abbastanza impegnativo, è anche molto divertente perché è un ottimo modo per socializzare tra i ragazzi delle varie classi. Si cantano canzoni di ogni genere in italiano o in lingua inglese. Lo scorso anno il coro ha affrontato molti impegni fra cui quello nella sala dell’Arengo dove è stato can-tato “Addio mia bell’addio” e “L’Inno di Mameli”. Quest’ultimo è stato particolarmente gradito, infatti è stato scelto per aprire tutte le sedute comunali del 2011. Pochi mesi dopo, sempre cantando l’Inno d Mameli, è stata aperta la partita di basket della squadra riminese dei Crabs.

MARIAMARTA BENVENUTI – FRANCESCA BINOTTI 2a H

IL LUNGO CICLO DELL’ACQUA

La terra è formata principalmente da acqua, per questo viene anche chiamata Pianeta Blu, solo il mare occupa ben due terzi della superficie terrestre, pertanto, forse, sarebbe più appropriato parlare di superficie “acquestre”. L’acqua presente sulla terra a sua volta è formata da acqua salata per il 97,5% , mentre l’acqua dolce è solo il 2,5%. L’acqua dolce è formata dal 69,5 % di acqua ghiacciata, presente ai poli e nei ghiacciai perenni, dal 30,1 % da acqua sotterranea, dallo 0,4% di acque superficiali che comprendono i laghi e i fiumi. Sarebbe impensabile di dover sciogliere i Poli per avere più acqua dolce, il clima ne sarebbe sconvolto. Gli alberi succhiano l’acqua dalla terra e la restituiscono immettendola nell’atmosfera tramite le foglie, sotto forma di va-pore; possono ridare fino a 200 l. d’acqua al giorno. Gli alberi partecipano al ciclo dell’acqua e contri-buiscono a regolare il clima. Vi sono anche piante che trattengono l’acqua nel fusto esse si chiamano piante succulente o grasse. Le piante, impedendo alla terra di inzupparsi quando piove molto, sono un ottimo antidoto contro le frane. Noi possiamo contare sullo 0,4% di acqua dolce, quella dei fiumi, dei laghi e delle falde sotterranee, sempre se non sono troppo profonde e per questo irraggiungibili. Le falde acquifere sono una riserva sotterranea di acqua dolce da dove attingono i pozzi; quando l’acqua piove o i ghiacciai si sciolgono, l’acqua penetra nel terreno e scende fino a quando incontra uno strato roccioso impermeabile; può capitare che scorra come un fiume o che si accumuli. L’acqua è indispensabile per bere e per la vita di tutti gli organismi. Il trattamento che subisce l’acqua prima di essere utilizzata consiste in: grigliatura, per trattenere i materiali più grossi; disinfezione con varechina; riposo nelle vasche di trattamento, al fine di far depositare sul fondo le sostanze pesanti, fanghi e altro; filtratura con sabbia; disinfezione con ozono, cloro e altre sostanze chimiche; questi però sono trattamenti costosissimi quindi, l’acqua potabile bisogna usarla solo se strettamente indi-spensabile come per bere o cucinare. Esistono molti sistemi per non sprecare acqua ma nonostante tutto l’uomo continua per la sua strada di spreco e inquinamento. In Sicilia, a volte, intere città rimangono senz’acqua ma in realtà nell’isola c’è acqua per tutti, purtroppo però gli acquedotti perdono circa il 70% dell’acqua, per questo ven-gono definiti acquedotti a colabrodo. Sono stati, però, proprio i siciliani a inventare gli acquedotti circa 4 secoli avanti Cristo; Agrigento scaricava gli ipogei un sistema sotterraneo, portavano l’acqua in una cisterna chiamata Kolymbetra dal greco piscina. Da lì raccoglievano l’acqua per tutti gli abitanti di Agrigento. Gli Arabi vi piantarono al-beri da frutto infatti furono proprio loro a portare gli agrumi nell’isola. Il 2010 è stato l’anno della Biodiversità. Le specie più numerose sono meno a rischio delle specie con pochi esemplari. Oggi sono state riconosciute almeno 1.800.000 specie animali e vegetali ma si pensa che possano essere almeno 14.000.000 o anche di più. Ognuna di queste specie concorre a mantenere in vita l’ecosistema e di conseguenza la vita nel pia-neta. Purtroppo a causa dell’inquinamento umano, dell’inquinamento industriale incontrollato, molte specie si stanno estinguendo ad una velocità dalle 1.000 alle 10.000 volte più veloci. Spesso il cam-biamento provoca un impoverimento delle specie e quindi un impoverimento della Terra. La terra ha un suo meccanismo, un intreccio di numerosissimi fili che concorrono al mantenimento della vita. Si pensi alla catena che lega l’ape, ai fiori , al miele e all’uomo. Nella natura vi sono esigenze vitali per tutti, che si intrecciano per mantenere l’equilibrio del sistema, della vita. Quello che vale per le specie animali e vegetali vale anche per la nostra cultura, più informazioni abbiamo, più cose sappiamo fare e meglio ci sapremo adattare a nuove situazioni e condizioni. Nella Kolymbetra , il FAI (Fondo Ambiente Italiano) cerca di far mantenere in vita tutte le esperienze degli agricoltori, cercando di conservare le specie tramandate nel tempo, questo aiuterà a conservare le radici della vita.

SOFIA SORGENTE 1a C

Attività e cronache scolastiche

UN’ESPERIENZA SPECIALE

affrontare dure prove. Abbiamo capito che per aiutarli a stare bene dobbiamo per prima cosa

rispettare le loro diversità. Abbiamo scoperto che tutti, abili e diversamente abili hanno doni che possono mettere a disposizione della comunità. Abbiamo anche imparato a collaborare e a con-dividere le nostre e le loro possibilità.

GLI ALUNNI DELLA CLASSE I I

tappa è stata l’uscita al laboratorio di Veronica, un lavoro che ci ha affascinato e allo stesso tempo incuriositi moltissimo. Infine la quarta parte ci è servita per finire i cartelloni e scrivere un breve articolo su questo meraviglioso progetto. Il la-boratorio è stato davvero interessante, per noi alunni è stato bello imparare cosa vuol dire lavoro stando a guardare ed ascoltare Lorella anziché passare pomeriggi sui libri. Penso che imparare in questo modo sia più efficace che qualsiasi altro metodo di studio.

AGUSTINA AMODEY 2B

SCUOLA E IMPRESA

UN LABORATORIO COLORATO

Tra le attività nella nostra scuola si pratica anche un corso di hip-hop. L’hip-hop è un tipo di ballo simile al rap, ma un po’ più armonioso. Ogni gio-vedì rimaniamo a scuola e pranziamo, poi dalle 13.30, noi del primo grup-po (le seconde e le terze) iniziamo l’attività, che finisce alle 14.30; mentre quelli del secondo gruppo (prima media) cominciano alle 14.30 e finiscono alle 15.30. Come insegnante abbiamo una professioni-sta, di nome Sara, che ci ha insegnato tantissime coreografie. Per lo spetta-colo di fine anno, infatti ci saremo anche noi oltre ai cantanti (che frequentano il corso di canto) e

Giovedì 24 novembre, noi classe 2a H abbiamo assistito alla rappresentazione teatrale “Cyber-space il nuovo social network” al teatro degli Atti, sapendo già che tra gli attori ci sarebbe stata la nostra compagna di classe Simona che aveva il ruolo di protagonista. La rappresenta-zione parlava di un sogno fatto da Simona in cui tutti i suoi amici e sua sorella la prendevano in giro perché non era iscritta a Cyberspace e di conseguenza era diversa da tutti gli altri. Questo social network, incantava i ragazzi facendo loro credere che poteva risolvere tutti i problemi, che poteva fornire le risposte dei compiti in classe e che poteva trovarti tanti veri amici. Questo sito, invece, catturava la personalità dei ragazzi, rubava loro i sentimenti e le volontà; sfruttando la loro identità. Così Simona, che si era accorta di quello che stava succedendo, entrò nella memoria del social network e restituì ai suoi amici e a sua sorella i sentimenti e le emozioni. Lo spettacolo terminò con un finale a sorpresa e si scoprì che la storia era solo un sogno della protagonista. Il tutto era accompagnato da musica e immagini dei protagonisti. Al centro del palco infatti alla fine appaiono delle foto dei protagonisti stessi da piccoli!!! È stato uno spettacolo molto signi-

ficativo, infatti il messaggio è quello di usare in maniera adeguata i social network e di non iscriversi a essi solo perché lo fanno gli altri. Anche in classe abbiamo riflettuto insieme sullo spettacolo e abbiamo capito che è più importante avere degli amici veri con cui an-dare al cinema, dialogare, parlare, scambiarsi emozioni, piuttosto che sentirsi su un social network con persone che a volte non hai mai visto. E’ anche vero che molti ragazzi di oggi stanno sempre in casa a chattare, ed è altrettanto vero che c’è ancora qualcuno che ha la testa sulle spalle e che su questi programmi ci sta soltanto ogni tanto senza trascurare lo studio e stare all’aria aperta. Inoltre abbiamo capito che spesso ci lasciamo “comandare e usare dalle tecnologie anziché essere noi ad usarle” la loro utilità. Infine ci siamo congratulati con gli attori che non erano professionisti, ma dei ragazzi della nostra età, ma soprattutto siamo felici della nostra amica Simona, la protagonista. Grande Simo, sei stata bravissima e meglio di te non recita nessuno!

I TUOI COMPAGNI DELLA 2a H

musicisti (che frequentano il corso di tastiera). Però, le coreografie non ci serviranno solo per lo spettacolo di Natale, perché a marzo ci esibiremo

in una gara con altre scuole. Per l’evento saremo vestite e truccate allo stesso modo: avremo tutta la coda tranne chi ha i capelli corti che si farà la cresta, una camicia lunga bianca, le legghins e le scarpe con base bianca. Mentre aspettiamo questo attesissimo momento, pro-viamo, sia a casa che a scuola, con tanto impegno, cercando di dare il massimo di noi, come dice che dobbiamo fare la nostra insegnante!

SIMONA CENCI II H

SOS BERTOLAQuest’anno la scuola media Bertola, in seguito alle numerose iscrizioni avvenute anche per causa della chiusura della scuola media “Panzini- Bor-gese”, si è ritrovata con un numero eccessivo di alunni, senza poter contare su un corrispondente quantitativo di classi che potesse accoglierli. Così quasi tutte le aule dedicate ai laboratori e la bi-blioteca, si sono “trasformate” in nuovi ambienti utili allo studio. Inoltre, quest’anno, dato che mol-ti professori, desiderano insegnare utilizzando la “prestigiosa” L.I.M., lavagna interattiva multi-mediale e che una classe, per mancanza di spazi è costretta a seguire le lezioni nell’Auditorium (non del tutto ideale all’insegnamento ma non ha mai impedito il corretto svolgimento delle lezio-ni), gli alunni di alcune classi, devono cambiare aula, alternandosi in questo “via-vai” di sposta-menti. Tutto questo ha causato alcune difficoltà nell’organizzazione degli spazi, come nel caso del ricevimento dei genitori da parte dei professori, che avviene nella sala dell’ex Ludoteca, locale adiacente alla scuola, dalla quale è necessario uscire per poterlo raggiungere. Tuttavia, nono-stante le problematiche emerse in questo periodo di inizio anno scolastico, si è cercato di superarle, collaborando insieme affinché si raggiungesse un migliore funzionamento possibile dell’organizza-zione interna, per rendere più accettabile e vivi-bile la permanenza di tutti all’interno dell’istituto scolastico.

OSCAR MANCINI 2a B

Pag.3giugno 2012 Attività e cronache scolastiche

Come passare dal mondo della scuola al mondo del lavoro in un quarto d’ora insieme al CNA. Un viaggio cominciato con una riflessione sul mondo del lavoro, proseguito con l’intervista di un gela-tiere, Davide Grauso che siamo andati a trovare nella sua gelateria a H siamo andati alla gelateria il Primo Maggio. Appena arrivati ci hanno accol-to i soci Davide, Tommy e Marco per spiegarci i pro-cedimenti attuati nella loro gela-teria. Ovunque si svolgesse lo sguardo c’era una leccornia diver-sa!!!! Successiva-mente ci hanno di-viso in due gruppi: il primo si è recato nel reparto produ-zione, il secondo invece in quello della vendita. Nel laboratorio di Tommy ci hanno spiegato come si produce il gelato la qui preparazione prevede diverse fasi. Gli ingredienti base sono: latte, panna, zucchero, destrosio e ad alcuni gusti si aggiunge l’uovo. È inoltre prodotto il gelato con frutta fresca e stagionale. Questi ingredienti

LA MERENDA DEL LETTORECome ogni anno alla scuola media Bertola ci sarà il progetto della merenda del lettore! Un’ora di riflessione sul libro scelto e letto insieme ad un insegnante ed infine una grande merenda tutti in-sieme. Quest’anno i libri che si possono scegliere riguardanti le classi seconde sono:-UNA CHITARRA PER DUE-QUELLA STREGA DI TULIP -SEPOLTO VIVO-NIENTE GIOCHI NELL’ ACQUARIO-LE LACRIME DELL’ ASSASSINO-IL LADRONella mia classe inizialmente è stato gettonato il libro “Una chitarra per due” perché la trama è molto comica, in seguito però abbiamo anche scelto “Quella strega di Tulip” e il “Ladro” in mi-sura minore “Le lacrime dell’assassino” e “niente giochi nell’acquario”. Il libro “Sepolto vivo” non è stato scelto da nessuno di noi. Secondo me, questo progetto è molto bello e istruttivo perché si parla di qualcosa in comune cioè dello stesso libro letto e si sta insieme discutendo e divertendosi.

RITA DI PUMPO 2a H

LA MITICA 1a HLa scuola dicono che sia assai noiosa ma nessuno della scuola Bertola si è mai lamentato. L’ istituto è molto grande e dispone di tante classi, dalla A alla N e io frequento il corso H. La famosa e mitica 1a H!. Conosciuta da tutti come la lettera muta ma nel nostro caso non se ne parla proprio, le insegnanti entrano in classe pettinate e escono tutte rosse e con i capelli arruffati. Noi alunni siamo divisi in due parti: le silenziose femmine e gli infernali maschi, noi maschi siamo uniti, cioè abbiamo stesse passioni e passatempi. Siamo tuti amici e non ci scontriamo mai perché noi siamo … LA MITICA 1a H

ALESSANDRO PIOGGIA 1a H

“PALLAVOLO A SCUOLA IL POMERIGGIO”

Io pallavolo la pratico il lunedì pomeriggio a scuo-la. Questo gruppo sportivo lo hanno organizzato la Prof. Carioli Catia e Toni Elsa che sono delle Prof. gentilissime. Inizia alle ore 13.30 e finisce alle 14.30. Si deve mangiare a scuola un panino e, dopo si va a giocare. Quando iniziamo facciamo un po’ di allenamento e giochi. Mi diverto molto, il mio gioco preferito è quello di tirare la palla quando c’è la rete. E’ bello praticarlo perché impari e puoi conoscere anche molta altra gente e fare amicizia. Non solo si pratica pallavolo, ma anche altri sport e per questo la scuola Bertola l’ammiro molto perché è bello che si svolgono degli sport o progetti pomeridiani. Io questo sport lo avevo praticato anche l’anno scorso però io sono andato un po’ in ritardo verso alla fine del corso e ho potuto fare solo quattro lezioni di pallavolo. A me piace molto è divertentissimo!!!JOSEF ZANOTTI II H

GLI ALBERI

UN BOSCO PER LA CITTA’Il 7 Dicembre, alla prima ora di scuola, abbiamo ricevuto un professore di nome Franco Iafrancesco e sua moglie, la sorella della nostra professoressa. In particolare il Signor Franco ci ha parlato di un progetto che faremo quest’anno, intitolato “Un bosco per la città”. Franco ci ha parlato degli alberi, della loro funzione e dei cibi. Come prima cosa ci ha chiesto il motivo per il quale l’albero è fondamentale nella vita dell’uomo; ci sono state risposte, ma quella principale e fondamentale è che : fornisce ossigeno! Infatti Franco ci ha detto che, per vivere, ciascuno di noi avrebbe bisogno di 60 alberi con la chioma di 10 metri (come dice l’O.M.S.= organizzazione mondiale sanità). Appare una cosa esagerata ma, in realtà, sarebbe fondamen-tale per una se ne abbattono tanti, principalmente nella foresta amazzonica che un tempo era un vero e proprio polmone verde ed ora si sta trasformando in un’area dove regna il cemento.. Il prof. Iafrancesco ci ha fatto, inoltre, vedere un video sullo spreco dell’acqua ed un modo per rimediare all’interno della scuola. I bambini di una scuola di Fano, hanno fatto un video sulla risoluzione di que-sto problema. In un bagno, per esempio, quando si tira lo sciacquone viene giù tanta, tantissima acqua. Un rimedio è inserire una bottiglia nella cassa da dove proviene l’acqua e questa così viene emessa in minor quantità. Poi ci fu l’indagine sul risparmio dell’acqua in tutte le scuole di Pesaro e in tutta la regione. Successivamente ci fu la verifica di quello che si cercava di provare. Il risparmio fu evidente! Si risparmiarono tantissimi litri d’acqua sia al giorno che al mese e perfino all’anno. In un anno si risparmiarono, poi, circa 400 euro! Il video, infatti, ci ha voluto spiegare che se tutti noi facessimo così, ci sarebbe un grande risparmio sia di acqua che di denaro. Inoltre il prof. ci ha parlato di cibo. Al giorno d’oggi, bisogna controllare attentamente le etichette sui prodotti perché sono poco chiare e gli alimenti spesso sono scaduti. Franco inoltre ci ha spiegato che, per mangiare sano, i cibi macrobiotici e biologici sono l’ideale. Spesso nei supermercati succede che, per non gettare un cibo, viene messa una nuova etichetta sui cibi scaduti, in modo che vengano venduti. Nell’alimentazione macrobiotica non succede questo perché vengono venduti solo frutti di stagione e solo prodotti italiani. Le colti-vazioni macrobiotiche, inoltre, non usufruiscono di veleni o disserbanti, perché essi sono nocivi alla nostra salute. Il Signor Franco ci è stato molto utile per capire cosa dobbiamo assumere per vivere bene e cosa dobbiamo fare per respirare bene.

BEATRICE MACCARI 1aD

La realtà quotidiana entra in classe con un labo-ratorio colorato dove confrontare scuola e lavoro.Questo è stato in sintesi il percorso compiuto dalla 2aB attraverso un progetto che vede coinvolti le imprese del territorio rimi-nese e le scuole (Impresa Didattica). Un viaggio interessante in 4 tappe: la prima svolta a scuola, ci ha fatto incontrare l’esperta del CNA Lorella; con lei si è discusso sul lavoro in particolare la realtà del nostro territorio. Abbiamo infatti scoperto che il setto-re produttivo della nostra provincia è il TERZIARIO, ovvero il turismo, le piccole imprese e l’edilizia. Dopo di ché abbiamo realizzato dei cartelloni in cui si sono individuati alcuni settori principali della nostra Provincia.Nella seconda tappa del percorso abbiamo incon-trato l’imprenditrice Veronica Zavoli e l’abbiamo intervistata in classe. Ci ha spiegato il percorso che ha fatto per diventare ceramista, come si

Ai tempi dell’asilo ci veniva chiesto cosa avrem-mo voluto fare da “grandi” e noi rispondevamo: il supereroe, la principessa …. Alle elementari invece il nostro sogno era diventare cantante, musicista, pittore. Ora è arrivato il momento di scegliere sul serio, di lasciare da parte i sogni dare risposte mature. Per guidarci in questo, da due anni la nostra scuola A. Bertola collabora con il CNA. L’esperta Cristina ci ha fatto entrare, attraverso il gioco , l’informazione, la discussione, il contatto diretto nel mondo del lavoro e questo ci ha permesso di orientarci meglio nella scelta della scuola superiore. L’esperienza si è conclusa con le visite al laboratorio di produzione della gelateria “Pellicano” e alla redazione del giornale “Chiamami Città” , con l’intervista ai lavoratori di

VIAGGIO A ECOMONDO

Rimini 10 novembre 2011. La classe II G si è recata alla nuova fiera in cui si teneva la manifestazione di “ECOMONDO”. Ha partecipato a vari laboratori per imparare a riciclare, rispettando così l’ambiente. Primo laboratorio. Muniti di tappi blu e bianchi abbiamo colorato uno stato del mondo disegnata su pannelli di legno. “No, non così, quel tappo va più a destra … si, ok, aiutami ad attaccare lo scotch qui, in questo punto!... Si, va bene così!” dicono le femmine. Anche i maschi sembrano divertirsi. Si è così appreso che gli oggetti usati possono servire anche a produrne altri. Secondo laboratorio. Esso consisteva in uno spettacolo sul risparmio ener-getico. Un uomo, fingendosi guida di un museo, ha mostrato come tecnologie consuma - energia possono essere trasformate in oggetti utili per la vita quotidiana. Ad esempio: un tostapane, attrezzato di laccio, può essere usato come borsetta a tracolla in cui possono essere deposte chiavi, fazzoletti e cellulare. Terzo laboratorio. Si è svolta la gara del “gioco dell’oca versione riciclaggio”. La classe ha giocato contro una terza liceo di Parma, e ha vinto. Eravamo divisi in squadre, rappresentate ognuna da una persona con il ruolo di pedone. Ad ogni turno si doveva rispondere a delle domande sul riciclo che facevano guadagnare o perdere sorrisi ed “eco-monete” (i punti). A seguito della nostra vittoria ci è stato regalato lo stesso gioco ma in versione da tavolo. Poi è stata visitata la “mostra”, presentata dai pompieri, sulla nascita di un incendio e abbiamo capito che gli elettrodomestici vanno sempre spenti quando non vengono usati. Come esempio di quanto essi possano essere pericolosi ci hanno illustrato oggetti di uso comune, quali il frigo, la macchina, il computer, che si erano incendiati per via di un loro uso non corretto; erano veramente spavento-si! Purtroppo però tale esperienza è durata poco. Infine ci siamo spostati all’ultimo laboratorio, che consisteva nella spiegazione del riutilizzo dell’olio usato per le macchine. Fino a quel momento non avevamo mai riflettuto su dove potesse andare a finire l’olio usato, perciò abbiamo scoperto che esso viene portato in industrie che lo analizzano e lo fanno ridiventare utile. Abbiamo poi guardato un video condotto da Piero Angela che approfon-diva la spiegazione sull’olio. È stato interessante perché senza questa esperienza non avremmo mai saputo dove i nostri genitori gettano l’olio usato. Abbiamo così terminato la nostra esplorazione nel mondo del riciclo e abbiamo imparato come si può vivere senza danneggiare l’ambiente!!

BEATRICE TOMASELLO- LEONARDO FUCHISHARON MONTECALVO-PIETRO GIOVANARDI II G

Quest’anno grazie all’orientamento ci è stato possibile scoprire aspetti nuovi relativi al mon-do del lavoro. Abbiamo passato del tempo con Simona, che lavora come direttrice a Icaro tv, uno dei maggiori media presente nel territorio. Ovviamente, prima che lei arrivasse in classe, io e i miei compagni abbiamo preparato alcune domande da farle riguardanti ciò che concerneva il suo lavoro. Quello che è emesso dalle nostre domande e che: Simona ha fre-quentato il liceo scientifico poi ha studiato filosofia. Ha iniziato questo lavoro nel 1998 lavorando in radio e poi nel 2001 si è spostata nel campo televisivo. Non è stata aiutata in questa grande scelta di conseguenza nessuno l’ha condizionata. Simona inoltre, ha detto che in tutti i lavori occorre fare sacrifici nel suo caso ad esempio non ci sono orari e bisogna avere una

LA VITA NEL MONDO DEL LAVORO UNA NOSTRA DOLCISSIMA AVVENTURA

vengono introdotti nel zatorela a -10°- 12° e il gelato liquido viene introdotto nel o la spiegazione siamo passati alla pratica: abbiamo creato il gusto al caffè Tommy è stato così gentile da farci sentire tantissimi altri gusti !!! Dopo avergli mangiato quasi

tutto il gelato, ci ha fatto vedere come si preparava una torta: si mette alla base uno strato di pan di spagna, sopra uno di gelato e un altro strato di gelato ancora. Infine si decora a piacere in modo che sia gradita dai clienti. Nel reparto vendita abbiamo avuto l’occasio-ne di fare bbiamo imparato a fare le crepes, waffeAl e a mettere il gelato

sui coni, che sembra facile da farsi, invece è molto difficile: sotto si mettono i gusti più e sopra quelli più morbidi, perché, se si fa il contrario, cade tutto!!! Infine come ricordo abbiamo scattato una foto tutti insieme. Quella giornata oltre che essere stata unica e molto divertente, è stata anche super golosa!!!

CLASSE II H

UN VIAGGIO NEL MONDO DEL LAVOROlavora col tornio e come manualità e creatività siano elementi fondamentali del suo lavoro.Nella terza tappa siamo andati a visitare il laboratorio di Veronica e l’abbiamo osservata mentre modella-

va l’argilla sul tornio. Io e i miei compagni guardavamo tutto con molto interesse.La quarta tappa ha concluso il nostro percorso di Impresa Didattica con un momento di riflessione in classe.Abbiamo im-parato a scoprire alcuni aspetti del mondo lavorativo e abbiamo capito che è importante fare un lavoro che ci piaccia. Infatti, se c’è la passione per quello che si fa, il lavoro è più piacevole e meno pesante. È stata

una bella esperienza e sono felice di averla fatta.Le competenze e le capacità sono i colori presenti nella scuola e nel lavoro. Un buon lavoratore è sempre uno studente che, oltre a lavorare studia e si aggiorna costantemente.

SIMONE PESARESI 2aB

questi settori e con l’incontro con un Maestro del Lavoro. Attraverso questo “ illuminante” percorso abbiamo capito che, se si vuole fare delle scelte consapevoli, è importante informarsi, conoscere, studiare, impegnarsi, essere disposti a fare sacrifici cercando di dare sempre il meglio di sé, perché l’importante non è il mestiere che andremo a fare una volta adulti, ma la serietà e la passione che ci metteremo nell’affrontarlo. Per questo è però necessario che quello che faremo ci piaccia per cui auguriamo a tutti di trovare l’entusiasmo che abbiamo visto negli impresari, nei direttori e nei dipendenti che abbiamo conosciuto durante questa così importante esperienza.

CLASSE 3a I

UN’ESPERIENZA VERAMENTE IMPORTANTE

Lavorare in un networkICARO TV

grande flessibilità. Ha diversi collaboratori, sette che si occupano delle informazioni e tre dello sport e in media guadagna 1000 €. Nel lavoro di Simona sono molto importanti le lingue. La sua professione le piace tanto, inoltre le da molte soddisfazioni, ma

soprattutto ciò che la appassiona particolarmente è l’incontro con persone sempre diverse. Alla domanda se ci consiglierebbe il suo lavoro Simona ci ha detto che l’unica cosa che ci consiglia è quella di fare una professione che ci piaccia almeno fino ai

trent’anni. Dopo aver risposto ad ogni domanda, Simona ci ha fatto vedere lo studio in cui lavora. E’ stata un’esperienza fantastica e devo dire che è molto raro trovare persone così entusiaste del proprio lavoro e io spero di poter essere una di loro.

CAMILLA TONELLI 3a E

Pag4giugno 2012

2012LA CRISIIl 2012 è appena iniziato,e c’è già un gran caos in tutto lo Stato.La crisi è iniziata e la tassa è aumentata.Siamo sempre noi a polemizzaresul lavoro che i politici non sanno fare.Ma comunque loro sono i capi e dobbiamo rispettarele decisione che prendono per non farci del male.Però siamo noi che decidiamoChi a difenderci vogliamo.E se tanta tasse dobbiamo pagare,speriamo che la crisi se ne voglia andare.Ma l’anno è appena iniziato, e spero che per la fine sia tutto aggiustato.

GIANMARCO BARELLA 2a H

ALBERI SPOGLIGli alberi piano piano perdono le foglie e sotto di essi si forma un tappeto colorato:giallo, rosso, marrone, arancione.I rami secchi e freddi e a volte ricoperti dalla neve.Alcune volte si riscaldano attraversoil pallido sole d’inverno.

RITA DI PUMPO 2a H

ALBEROTra la natura noi li vediamoe sotto di loro ci riposiamo, alcuni sono in cittàfacendoli soffrire senza pietà.Quando li vediamo si levano pensieritra i quali appaiono come guerrieri.In città sono pochi gli alberi che ci donano ossigeno come angeli.Grazie a loro noi stiamo sopravvivendoperò, gli alberi stanno diminuendo.Con l’inquinamento il mondo si sta distruggendoE grazie a l’uomo questo sta accadendo.

SOFIA ZIPPO 1a B

PER TEper te che hai il sorriso più bello del mondo,per te che sei la stella più brillante del cielo e brilli quando sono triste,per te che mi fai sentire sempre speciale,per te che sei il re nei miei sogni,per te che sei il petalo di rosa più luminoso del ramo,per te che mi fai innamorare al solo sguardo,per te che non mi deluderai mai,per te a cui spesso non riesco a dire quello che penso,per te che sei nato per dare un tocco di perfezione alla mia vita,per te che sei semplicemente unico, un fiore, un sogno, un maestro, la mia vita,per te il solo a cui dico “I LOVE YOU”.Grazie di esistere ed essere quello che sei, non cambiare mai,

SIMONA CENCI 2a H

CONTAUn…due…tre,La ballerina fa un pliè,vai a Milano suonando il piano,contati le dita,è finita la partita,dimmi quante pietre ha,la corona della regina di Carabà!E un…due…tre,tocca proprio a te! ALESSANDRA PANDOLFI 1aD

DONA E RICEVERAI UN SORRISOMa che disgrazia, ma che malizia, tenere qualcunopovero e senza nessunosenza cibo né acqua. Poverini quei bambinidestinati a morir vicinisenza qualcuno che li amasse e che con sé li tenesse.Piangono dalla fameson trattati peggio di un cane.Abbandonati per le stradesenza madre né padrechiusi in una vita orrenda senza amore, ma in guerra. Di tante malattie soffronoe purtroppo il loro destinotragicamente conoscono.Se noi li aiuteremo un sorriso sul loro visofinalmente vedremo. ANNA BILANCIONI I F

IL MARECalmo agitato o mossotappeto infinitoche sempre stupisce.Quando sei triste basta ascoltare quel lieve risuonare di onde per illuminarti l’anima.Ti lasci allora trasportare dai pensieridall’onde ridenti e increspatementre il mio cuore ritrova la pace. MATTIA GERMONDARI 2a H

ALLE MIE AMICHE DI DANZAAl corso di danza ci siamo conosciute e subito bene ci siamo volute.Piccoline, spensierate, allegre eravamoe insieme danzavamo.Il corso di danzaancora frequentiamoe più bene ci vogliamo.Più grandi, più mature siamoe allegre insiemeancora danziamo.DinamicaArmoniosaNaturaleZuccherinaAvvolgente Carlotta Cedrini I I

ESTATEL’inverno lasciato alle spalle, l’aria fresca di primavera ci ha abbandonato e,prima dell’autunno,è il turno dell’estate.Il giorno più lungo delle solite giornate, l’aria calda e il sole alto nel cielo,i bambini al mare col salvagente o bracciolisguazzano nell’acqua salata e il bagnino perplesso li osserva,le signore stese sui lettini a prendere il sole,e barche vagano per il mare alla ricerca di pesci oppure soltanto per rilassarsi.Ecco cos’è per me l’estate! BEATRICE POGGI 1aH

GLI AMICITutti abbiamo amici,belli, brutti e felici,Tante volte li odiamo per quello che facciamo,Ma solo loro con un sorriso, fanno risplendere il nostro viso, Il bene che gli voglio lo dimostro scrivendo in questo banale foglio,Sono poche le parole ma tutte dimostrano un amore fondamentale,E senza questo non sarei tale e quale,Amici miei, siete tanti,E siete gli abitanti della mia piccola città, situata nella cavità di un sentimento che non finirà!

ARIANNA NERI 2a H

INVERNOTriste come la nebbia nelle sere di novembre,triste come gli alberi spogli nel freddo invernale,triste come il sole nei pomeriggi di dicembre,triste come la fredda pioggia contro le finestre,ma per fortuna arriva la primavera che porta il sole e la tristezza caccia via.

MATTIA GERMONDARI 2a H

IOIo,libera nell’aria,volteggio sempre più in basso,vengo a contatto con la natura,e non ho più paura.

SOFIA ZANGHERI 1a H

KAOSIl kaos è mondo,il mondo è furibondo.In tempi antichi venerato,nel presente imitato.Se dovesse essere personificatosarebbe la creatura più brutta del creato.

OMAR SEYAN 1a H

LA CAMPAGNALa campagna non annoia mai;e tu lì star bene potrai. Se in silenzio staraiil canto delle cicale udirai.Le colline doratesembran quasi incantate; ci sono poi ruscelli limpidie prati candidi, i fiori colorati, sembrano quasi pitturati.Se su una collina ti siederai, da lontano il mare vedrai; un disegno tu dovrai fare,se il ricordo dietro ti vorrai portare. Nessuno mai potrà dimenticareQuesto paesaggio così artigianale.Così termina la poesia,ma tu potrai continuarla con la tua fantasia.

CHIARA CHELI - CHIARA CICCHETTI I M

LA LUNALuna rossa in mezzo a questo cielostellato rimango stupito del tuoChiarore.Ti specchi nel mare e lasci un velo di rosso incantato.Guardo il cielo e tutto si ricolora di magia in una notte con la luna piena.La luna illumina la spiaggia, il marebrilla, vedo lontano, forse anche di più di dove l’occhio può guardare…Questo riflesso è un mare dicalore e colore.

MATTEO CELLI 2aH

LA VITALa vita è composta da vari momenti:quelli normali, di sempre,quelli belli e butti.Tutti pensano di voler solo quelli felici,ma a volte è meglio vivere in quelli normaliperché quei momenti felicipossono trasformarsi in tristi:la felicità di avere una cane,che si trasforma in tristezzaperché magari dà fastidio e lo devi abbandonare.La felicità di avere un fidanzato belloChe poi ti può tradire e ci soffri.La vita è una strada che percorriamo tutti i giorni,come quella che facciamo per andare a scuola o al lavoro,ma ogni volta non sappiamo mai cosa ci aspetta.Basta non perdersi d’animo e andare avanti,perché nella vita tutto può accadere…anche l’impossibile

L’AMICIZIAL’amicizia è un legame profondocon qualcuno.Fa trascorrere il tempo in allegria.Ti aiuta a superare i momentipiù difficili.L’amicizia è un vero tesoro!

SOFIA ZANGHERI 1a H

PIERO E LA SCELTA DIFFICILE Ho da scegliermi un mestierepensa Piero tutto il giorno.“Se facessi il pasticciere?Troppi dolci tutt’intorno!Se facessi il professore?Ma il mestiere è così duro!Forse, forse il pescatore!E se poi prendo un paguro?Potrei fare anche il barbiereE se poi sfregio un cliente? Meglio il giocoliereMa se poi non faccio ridere la gente?Ho da fare il dentistaMa la carie che schifezza!Mi piacerebbe fare l’autistaMa tutta quella strada che tristezza!Così Piero tutto il giorno Per cercar la professioneSe ne va girando intornoSfaccendato e bighellone.

FILIPPO MIGANI I D

PROEMIO SUL BASKET“Canta, o allenatore, le gesta del cestista,che infiniti canestri addusse alla squadra,e infiniti dolori causò agli avversariche infelici e avviliti a casa tornarono.E così si compì il nostro successoChe ci portò alla vetta del campionato,da quando primamente tutte le vittoriecon clamore ottenemmo”.(Ogni riferimento all’Iliade è puramente casuale).

PITRO GIOVANARDI 2a G

RICICLARERiciclare è una parola importante,riciclare è quello che alcuni non fannoriciclare è il rispetto della natura,riciclare è ciò che serve per tenere pulito il nostro mondo.Se non ricicli anche tu , inquinerai l’ambiente E insieme a questo l’aria.Ti macchierai le mani della salute delle piantee di ciò che le circonda.L’aria diventerà insopportabile e pesante,i rifiuti ci sommergerannoe la probabilità di vivere in un mondo sano scar-seggerà.Pensa alla natura ma anche alle tue azioni.Ricicla anche tu Ed un mondo inquinato non ci sarà più.

Attività scolasticheAttività scolastichePoesie... racconti... storie

LA CASTAGNAVivo in un guscio spinoso,e sono assai pungigliosa.E come un cactus in deserto,al calduccio fino all’arrivo del gran vento.Dentro di me,c’è una pallina brunetta eall’inizio è anche molto duretta …io non faccio mai male,per questo sono venuta al centro commerciale!Se nel fuoco sono posta,divento una buona caldarrosta!

BEATRICE BRASOVANU 1a B

SI… MO’Un paeseQuattro curveCon il cascoUn po’più strettoS’invola…Ogni garaUna bottiglia da vincereOra piega quella motoSi vola…Si…mo’Quanta fretta avevi di lasciareNei tuoi occhi quelli del dottoreMa sapevi sol accelerare Un motore grande come il cuore…La discesaUn’emozione da vincereNon si può sognare su una poltrona…I capelli fanno, forse, un po’ ridereMa parlare un po’ in dialettoMi dona…Si…mo’Ma che fretta avevi di lasciareNei tuoi occhi quelli del dottoreMa sapevi solo accelerare Il tuo cuore grande in un motore…Quanta vita fatta in pochi metriNon vede l’ora di arrivareUn campione si alza sempre in piediMi sembra proprio di volare…Un pensieroRomba sopra il soleE corre forteProprio verso il mareNon si fermaTrova le parole…Ma vedi… quanto amore… FRANCESCO PIO ESPOSITO 2a B

UN SORRISO…. Se doni un sorriso, il cuore si apreQuando lo doni, arricchisce chiunqueNon durerà molto…. Ma il suo ricordo è specialeNessuno ha così tante cose da poterne fare a menoE nessuno è talmente povero da non poterlo donare…Poi, ci sono persone che non te lo offrono Forse non sanno sorridere, o magari non lo hanno mai …fattoMa tu donagli il tuo,Perché nessuno ha tanto bisogno di un sorriso, Come quella persona che non è capace di darlo.

ARIANNA NERI 2a H

L’INVERNOL’inverno sta arrivandoe lo stiamo ammirandol’inverno è vicinosarem tutti stretti vicino al cammino. L’inverno è arrivatopian piano ci ha preparato

CARLOTTA CEDRINI 1a I

Pag 5giugno 2012

Attività scolasticheAttività scolastiche

Poesie... racconti... storieIL PALAZZO A CUI

NON PIACEVA VIVERE IN CITTA’

Era una bella mattinata d’Autunno e gli inquilini del palazzo cominciavano ad uscire per recarsi a scuola o al lavoro. Alcuni stavano uscendo dal portone e altri stavano prendendo le loro auto o le loro biciclette e motori. Il primo a lanciare un grido di sorpresa fu il signor Bianchi – Mio Dio!! –Immediatamente la signora Verdi e i due figli dei signori Rossi gli fecero eco: “Mamma mia! Che succede?”. Tutti erano lì, imbambolati e si guarda-vano attorno perplessi. Il sole, che si alzava in cielo, colpiva con i suoi raggi ancora caldi le sue chiome variopinte. Le foglie si accendevano di riflessi rosso fuoco e quelle ancora verdi sembravano fresche di primavera; quelle gialle e secche parevano d’oro zecchino. A terra, tappeti di muschio e foglie già cadute formavano disegni astratti. Dietro gli alberi si intravedevano in lontananza le vette delle montagne. Un profumo frizzante di bosco arrivava alle narici di questa piccola folla condominiale. Era tutto molto bello, ma c’era un piccolo particolare che non quadrava: loro non abitavano in montagna!!! Abitavano nella periferia di una grande città, piena di palazzi grigi e senza nemmeno una piccola aiuola dove un barboncino potesse fare in pace i suoi bisogni. C’era solo cemento. L’aria era sempre

carica di odori sgradevoli, come quelli di gas di scarico delle auto e degli impianti di riscaldamento, o i “ profumi” dei grandi cassonetti dell’immondi-zia svuotata poco spesso. Cos’era mai successo? I condomini si guardavano l’un l’atro senza riuscire a capire. Improvvisamente una vocina potente e rauca si alzò dal profondo delle cantine:- Cari inquilini, è il vostro palazzo che vi parla! Vi vedo molto perplessi e anche sorpresi per la novità di stamattina. Da tanto tempo non sopportavo più di stare in quel posto grigio e sporco e con l’aria viziata. Per anni ho spiato nelle vostre buchette della posta, c’erano tante cartoline dove vedevo immagini di posti lontani dove il cielo è quasi sempre limpido e l’aria è pulita e fresca. Di tutti questi luoghi ho scelto quello che più mi attirava e così, poco prima dell’alba, ho tirato fuori le mie quattro fondamenta ed ho cominciato a grandi passi ad arrivare fino a qui. Che ne dite? Siete contenti? Se non lo siete sono pronto a tornare in città. Vi sono molto affezionato e non vorrei mai separami da voi. Decidete voi cosa dobbiamo fare.- I condomini organizzarono immediatamente una bella riunione di condominio proprio lì in cortile. Alla fine il signor Bianchi, che era anche l’amministratore, fece da porta voce e comunicò la decisione del palazzo:-Abbiamo deciso di comune accordo che il posto scelto da te è veramente bello e resteremo qui. Per quanto riguarda scuola o lavoro venderemo auto e motorini per comperare un bel pulmino ecologico con il quale andremo in città ogni giorno tutti insieme. Le biciclette, invece, le terremo perché serviranno a fare dei pic-nic la Domenica. Il palazzo, commosso e felice , li ringraziò.

LUDOVICA CARUSO III D

LA PENTOLA CHE NON VUOLE CUCINARE

CIBI SALATI PERCHÈ HA PAURA

DI SBAGLIARE -”Caro, guardami! In viaggio di nozze ho mangiato talmente tanto che ho preso ben 5 kg e sono vera-mente stanca di avere tutta questa ciccia addosso.” Questo è quello che esclama Luisa a suo marito Beppe appena rientrano nel loro nuovo e ultramo-derno appartamento posto nel centro di Firenze.-”Tesoro, non preoccuparti, vedrai, con un po’ di palestra e con il ritorno l lavoro, in poco tempo, tornerai un figurino; però, secondo me, sei bellissima anche così! Piuttosto Luisa, vieni a vedere i regali che ci hanno fatto tutti quanti, sono fantastici, in cucina poi ci sono delle pentole che …. uaoh, sono favolose e c’è anche scritto che cucinano da sole, proprio nel vero senso della parola. Sono in grado di scegliere gli alimenti e di prepararli dall’inizio alla fine. Pensa amore a come sarà buono il cibo a cottura ultimata.” La giovane coppia era così entusiasta di quel set di “pentole robotiche” da non vedere l’ora di metterle all’opera.-”Oggi vorrei gustarmi un bel pollo allo spiedo con le patate arrosto. Prendo il cibo dal frigo, lo appoggio sul lavandino … e, dimmi piccola, quale pentola usiamo per prima tra tutte queste?” Un’occhiata veloce a tutta la batteria di tegami e Luisa sceglie quella grande, lucida e dal fondo molto alto. Fra tutte queste è la più speciale. Ha già una sua vita, parlava e cucinava come se fosse una vera massaia.-”Buongiorno Luisa, sono Geltrude, la pentola tutto fare. Vedo che oggi avete davvero voglia di pollo e patate. Bene, bene; andate

pure al lavoro e non preoccupatevi del pranzo. Al vostro rientro sarete stupiti della mia opera. Luisa e Beppe escono di casa così felici all’idea di non dover più pensare a cimentarsi nell’arte culinaria, che non vedono l’ora di rientrare e non rimangono, stranamente, stupiti dal fatto che il te-game parli. All’una aprono insieme la porta di casa, una volta tornati dai rispettivi uffici, e sentono subito un profumo da sogno che proviene dalla cucina. Si vanno a lavare le mani e poi siedono a tavola e, con l’acquolina in bocca, cominciano ad addentare una coscia di pollo ciascuno … poi assaggiano le patate … ma, con loro grande stupore … il cibo è insapore, insomma , non sa proprio di niente. -” Geltrude, ma cosa è successo al nostro pasto? È immangiabile!!” esclama la coppia dei giovani sposi all’unisono. Geltrude, con molta incertezza, risponde ai due ragazzi: “Ma dite davvero?” a me sembrava tutto squisito! Non pretenderete mica che aggiunga olio, sale e spezie ai pasti! Ma siete matti? Io alla mia linea ci tengo davvero e non intendo ingrassare come Luisa!!! Se volete mangiare cibi non salutari dovete rivolgervi a mia sorella Simona la “grassona”. Lei sì che vi può accontentare! Ma se poi vi accorgete che è meglio mangiare bene, scordatevi di riutilizzarmi!” E, lasciando allibiti i due ragazzi, la pentola si mette su il coperchio e da quel momento in poi non ha più rivolto la parola a Beppe e Luisa che ora non hanno certo una perfetta siluette!!

DAVIDE CASTALDI III D

AUTUNNOSul balcone di casa mia ammiro le rondini svolaz-zare qua e là e il sole color giallo con la sua luce mi abbaglia; tutte queste cose ormai sono sparite e tu estate, te ne vai via silenzioso spogliando alberi e rinsecchendo l’erba che con te era fiorita. Adesso dal mio balcone guardo di fuori e vedo solo tristezza per-ché sei ar- rivato tu au tunno portan-do i vivaci co lo r i : v e r d e , r o s s o , arancio- n e e marrone. Mi piace guardare o l t r e l’orizzon- te, ma i tuoi albe- ri alti e rinsecchi- ti me lo impediscono. Chino lo sguardo verso il basso e vedo il meraviglioso tappeto multicolore delle foglie. In fondo tu non sei tanto triste, perché adesso grazie a te ho imparato a osservare le cose con un altro punto di vista.

MARTA RICCI I N

IL FIORE DEL DESERTO

C’era una volta un piccolo regno ai margini del deserto. Un giorno il re promise in sposo suo figlio a colei che avrebbe portato a palazzo il favoloso fiore del deserto. Alla partenza della gara c’erano diverse fanciulle tra cui Aurora una ragazza povera, che aveva capelli lunghi color dell’oro, carnagione chiara ed era molto buona d’animo. Fra le partecipanti c’era anche una avi-da, prepotente e ricca ragazza di nome Ursula. Le due ragazze s’incontrarono all’inizio del percor-so. Aurora dopo ore di cammino capì di essersi persa e si spaventò. In quel momento incontrò

una vecchietta quasi in fin di vita che le chiese un sorso d’acqua. Aurora, allora, le porse l’ultimo sorso d’acqua che le era rimasto. Per ringraziarla del gesto, la vecchia le donò un tappeto magico per volare veloce e diretta dove si trovava il fiore. Aurora arrivò proprio quando Ursula stava per raccogliere il fiore. Ursula non riuscì nemmeno a toccare il fiore, perché a contatto con essa quello bruciava. Svelta Aurora si fece avanti e con co-raggio pose la sua mano sul fiore e lo strappò. Su-bito salì sul tappeto e volò al castello. Giunta al castello il re le disse: “Sei stata coraggiosa e pura di cuore e perciò sei degna di sposare mio figlio”. Da quel giorno i due vissero felici e contenti.

CHIARA CAPPELLI 1a M

INSALATA DI FIABEC’era una volta una meravigliosa fanciulla di nome Biancaneve che si avventurò nella foresta per incon-trare il suo amato Tarzan ma nel viaggio incontrò una ricca signora francese di nome Adelaide con i suoi quattro gattini: Duchessa, la mamma, e i suoi cuccioli: Minou, la femmina, Matisse e Bizet, i maschietti, tutti seguiti dal maggiordomo Edgar; Adelaide chiese a Biancaneve se voleva seguirli fino a Parigi nella loro villa dove si stava preparando una grandissima festa in cui erano state invitate le

più grandi stelle del regno delle fiabe tra le qua-li: Cappuccetto Rosso, Bambi, Il gatto con gli stiva-li, Minnie e Topo-lino, Cenerentola, La bella addor-mentata, Ariel e Belle. Biancane-ve si convince e accetta però ad una condizione,

ovvero di passare a prendere Tarzan. Madame Adelaide ci pensò su e poi acconsentì perché più si era più ci si divertiva. Intanto a Parigi gli invitati fremevano e correvano da un negozio all’altro per essere tutti bellissimi; Cappuccetto Rosso era in tintoria a sistemare il suo cappuccetto rosso, Bambi a pettinarsi il pelo alla perfezione, Il gatto con gli stivali dal calzolaio a lu-cidare gli stivali, Minnie e Topolino in gioielleria a comprare collane e braccialetti. Veramente Minnie comprava e To-polino portava le borse, Cenerentola era dalla sarta per farsi le unghie, Ariel dalla parrucchiera ed infine Belle nel negozio di sciarpe; insomma tutti erano desiderosi di fare bella figura. Intanto nella villa i colleghi di Edgar stavano preparando ogni minimo particolare alla perfezione per una festa impeccabile.INTANTO NELLA FORESTA ……Biancaneve e Madame Adelaide avevano raggiunto la capanna di Tarzan sorpreso di vedere la sua amata in compagnia di una ricca signora francese; Biancaneve gli diede la notizia e tutti i gatti e mag-giordomo compresi, andarono a Parigi per comprare dei vestiti degni di quella grande festa. Dopo circa un’ora avevano fatto tutto e avevano comprato: vestiti, calze, scarpe e tutto il resto! Finalmente arrivò la sera e la festa stava per cominciare. Tutti erano già arrivati e dopo un piccolo momento d’attesa la festa cominciò, la banda intonò una melodica canzone e dalla scalinata scese Madame Adelaide con un vestito più che meraviglioso: la seta rossa era intrecciata con fili d’oro splendidi, le scarpe, anch’esse rosse, adornate con diamanti pregiati, i capelli erano raccolti da una acconciatura bellissima, gli orecchini e la collana erano entram-bi di diamanti. Insomma la festa non poteva che procedere al meglio. A mezzanotte, finita la festa, tornarono tutti a casa, tranne Tarzan e Biancaneve che andarono a fare un giro alla torre Eiffel e sa-lirono sopra e guardarono la luna che quella notte era così bella e piena. E sapete cosa vi dico? Forse sono ancora lassù a guardarla.

GIORGIA CALCINELLI 1a H

INSALATA DI FIABE C’erano una volta due bambini chiamati Hansel e Gretel che, abbandonati dal padre , vagavano per il bosco senza meta. Ad un certo punto, sul loro cammino videro una scia di fiori e funghetti, la percorsero e trovarono davanti a loro una casetta; i due bambini bussarono e gli aprì un lupo che li fece entrare, ma, alla prima occasione, se li mangiò in un boccone. I due si trovarono nel suo stomaco insieme a una bimba di nome cappuccetto rosso e sua nonna, poco tempo dopo entrò nella casa della fanciulla che, vedendo il lupo steso nel letto con la pancia piena, chiamò il cacciatore che sparò all’animale, gli aprì lo stomaco e uscirono fuori Cappuccetto Rosso, la nonna, Hansel e Gretel. Tutti ringraziarono la fanciulla di nome Biancaneve e scoprirono che stava scappando dalla sua matrigna che voleva ucciderla. Allora, escogitarono un piano: Biancaneve si sarebbe diretta dalla strega per poi condurla su una ripida montagna, infatti lei disse:” Ho deciso di morire invece di essere perseguitata da te per tutta la vita”. Naturalmente la strega accettò, ma, quando stava per far cadere Biancaneve, arrivarono Hansel e Gretel che spin-sero la matrigna, poi Cappuccetto Rosso le fece lo sgambetto e la butto giù dalla montagna. Però i bambini volevano tornare a casa, quindi, chie-sero a Biancaneve: “Puoi chiedere agli animali se hanno visto nostro padre e dove si è diretto?”. Lei accettò ed infatti un cerbiatto condusse i bimbi a casa, i genitori furono felici di averli ritrovati e si scoprì che il padre non li aveva abbandonati di proposito, li aveva persi di vista. Da quel giorno Hansel e Gretel non videro mai più Biancaneve e Cappuccetto Rosso. Però gli arrivarono delle notizie: Biancaneve si era sposata e Cappuccetto Rosso non nè poteva più di vagare nel bosco da sola, e da quel giorno vissero tutti felici e contenti.

CLAUDIA FATTORI 1a H

LA GRANDINENel cielo vivevano un gruppo di stelle molto golose che adoravano i confetti. Un giorno la luna portò loro un sacchetto di confetti ma essendo molto stanca non riusciva a distribuirli, quindi chiamò una stella per darli alle sue sorelle. Dopo un po’ la luna si svegliò perché le stelle dicevano a sua sorella di distribuire i confetti invece di tenerseli tutti per lei . La luna andò su tutte le furie e la stella per dispetto lasciò cadere tutti i confetti sulla terra, tutti i confetti divennero la grandine. E’ così che gli uomini conobbero la grandine.

MARTINA CATANI 1a I

LA GUERRA DI MIO NONNO

Nella seconda guerra mondiale, mio nonno (circa nel giugno del 1943) partì per l’Argentina. Dopo una lunga guerra fu catturato insieme a cinque suoi amici e fu portato in una prigione che si trovava in una grotta. Subito dopo, questa grotta venne bombardata. Lui e due dei suoi amici si salvarono ma gli altri, purtroppo, vennero travolti dalle mace-rie. Dalla prigione, quasi completamente distrutta, riuscirono a fuggire. I tedeschi, che dominavano l’Argentina, fuggirono per i continui bombardamen-ti italiani così mio nonno e i suoi amici riuscirono ad arrivare sino alla loro base. Nell’impresa mio nonno fu ferito da un tedesco che gli sparò con una pistola colpendolo al fianco. Un suo amico sparò a sua volta al tedesco e lo uccise. Ormai non molto lontani dalla base la raggiunsero e da lì, con un elicottero, mio nonno fu portato all’ospedale di Milano; non so bene come lo curarono e quanto tempo ci stette però tornò sano e salvo a casa e , dopo circa otto mesi, poté abbracciare mia nonna.

GIACOMO AGARRIA 1a D

LE TEMUTE TRAPPOLE PER TOPIIn una casa avevano trovato rifugio tre topi. La padrona si accorse delle loro presenza e mise, davanti alle loro tane, delle trappole. I topi, non potendo uscire, erano destinati a morire di fame quando ad uno di loro ven- ne un’idea: avrebbero potu- to usare dei bastoncini per far scatta-re le trappole così, se ci fossero passati sopra non sarebbero mor- ti. In questo modo riuscirono ad uscire per procurarsi il cibo.Il bisogno è la madre delle invenzioni.

MARTINA CATANI 1a I

IMMAGINOImmagino di essere il sole per scaldare alle persone il loro cuore.Immagino di essere un autoscontroper dar felicità ai bambini di tutto il mondo.Immagino di essere un gattoper essere coccolato. Immagino di essere la paceper ricostruire la Terra. RITA DI PUMPO II H

Pag6giugno 2012

Il 26 Novembre 2011 siamo andati io e la mia famiglia a Forlì al Pala Credito di Romagna per vedere il concerto di Jovanotti. Il concerto è iniziato alle 21.00, noi eravamo nel settore F3 secondo anello fila E posto 7. Prima che uscisse Jovanotti c’è stata una breve introduzione video girata da Piero Angela. Dopo è uscito Jovanotti in una nuvola di fumo bianco. Era vestito con pantaloni e giacca blu e sotto aveva una camicia bianca con una cravatta rossa la cosa più particolare che aveva erano le scarpe argento brillantinate. La prima cosa che ha cantato è stata “E’ questa la vita che sognavo da bambino”. Poi ha cantato una serie di canzoni del nuovo e vecchio album. Le canzoni che mi sono piaciute di più sono state: “Piove”, “L’ele-

IL MIO TEMPO IBEROIl mio tempo libero dagli impegni scolastici lo im-piego praticando ginnastica ritmica e frequentando una scuola di canto. Ho iniziato all’età di nove anni e la pratico tuttora tre volte a settimana. Mi piace molto perché mi da tante soddisfazioni quando fac-cio le gare con la mia squadra, per esempio quando siamo arrivate “prime” alle regionali, che si sono svolte a Carpi dove abbiamo battuto la squadra più forte. Il nostro allenamento è molto impegnativo e pesante. Soprattutto un’ora di danza classica e potenziamento per due ore con gli elastici e i pesetti da 1kg. Usiamo anche degli attrezzi che sono: la palla, il cerchio, la fune. Il nastro e le clavette con cui impariamo varie difficoltà presenti nel codice di gara. Un’altra mia passione che occupa il mio tempo libero è il canto. Ho conosciuto Fabio Pecci il maestro di canto. In terza elementare perché era venuto a fare un progetto di musica nella nostra scuola e subito l’ho trovato molto simpatico. Da lì ho incominciato a frequentare il suo coro a Cattolica e ora sono entrata a far parte del suo coro a Riccione dove il livello è maggiore. Con Fabio cantiamo vari generi musicali dal moderno all’opera dalle canzoni etniche ai gospel. Mi diverto tanto ad andare alle prove e mi impegno molto in quello che faccio per migliorare la mia vocalità. Ho fatto varie esperienze con il coro, anche fuori città, come: nella fortezza di Savona dove abbiamo partecipato all’opera lirica “Carmen”; siamo stati in Francia per un gemellaggio; abbiamo partecipato all’inaugurazione del “Palacongressi” di Rimini; ma la cosa che mi è rimasta nel cuore è stato l’in-contro con un meraviglioso coro del sud Africa con cui abbiamo cantato e ballato insieme durante una manifestazione di cori internazionali. Nel mio tempo livero, che purtroppo non è tantissimo, adoro anche ascoltare la musica per rilassarmi. Oppure leggere un libro sdraiata sul mio letto o vedermi un film sul divano con un bel sacchetto di pop-corn e una lattina di coca-cola: è proprio un sogno!!!

ILARIA COSTANZO 3a H

STIAMO CAMBIANDOL’adolescenza… bella domanda. Che cos’è ?È difficile spiegare il significato di questa parola, ma pensiamo che sia un grande cambiamento che ci spaventa, ci incuriosisce e cambia la visione del nostro futuro. È crescere, diventare autonomi e capire cosa si vuol fare nella vita. Inizialmente si pensa: “ma perché lasciare quella vita piena di giochi, e spensieratezza?” Beh… la risposta è semplice: ad un cer-to punto del nostro percorso si sente il dovere di diventare più grandi e far capire a noi stessi e agli altri che siamo parte di una comuni-tà, e dire: “Ci sono anche io!!! “ E così inizia il viaggio più difficile e intricato per noi, quello di vedere la vita da un altro punto di vista: quello degli adulti. L’adolescenza è anche divertirsi con gli amici, passare il tempo con i videogiochi e fare nuove amicizie che ci porteremo avanti per tutta la vita. Dopo gli 11 anni quel bambino che eri comincia a farsi domande sul mondo che lo circonda e si accorge che insieme al suo corpo cambiano anche i propri pensieri e i propri inte-ressi. Crescere è una bella avventura, ma non è

-Ciao, Carlton! Grazie per aver accettato il nostro invito, oggi ti faremo una breve intervista per capire cambiamenti, abitudini e consigli di un famoso sportivo della nostra città.- Dove sei nato?- Sono nato a Londra il 30 Marzo 1971.- Quanti anni hai?- Ne ho 40.- Quanto sei alto?- Sono alto 1,89.- Quando hai iniziato a giocare a basket?- Ho iniziato a 13 anni.- È vero che a 16, 17 anni, quando ancora non eri famoso andavi a giocare a basket alla par-rocchia di San Raffaele?- Sì, è vero.- Lo sai che anche noi siamo di quella parrocchia!- Sì, lo so, sapevo che i tuoi frequentavano la parrocchia da ragazzi, ci vedevamo lì.- Chi era il tuo idolo da ragazzo?- Non avevo idoli!- Eri bravo a suonare ma… hai preferito il

basket, vero?- Sì, me la cavavo in musica, però ho preferito il Basket, era più divertente.- Sei diventato un personaggio famoso! Come ti senti? Hai cambiato le tue abitudini di vita e i tuoi amici? Sei rimasto sempre legato alla tua città?- Mi sento bene, molto bene. E’ bello perché la gente mi riconosce per strada, mi applaudono e mi salutano. In linea di massima no, forse ho un po’ cambiato le abitudini, sai con i figli e la famiglia e l’età le cose cambiano. Sono comunque sempre legato a Rimini dove vivo con la mia famiglia.- Che emozione hai provato quando nel 2000 alle Olimpiadi di Sidney sei stato il portabandiera?- Una grande, una grandissima emozione! Pen-sate che avevo paura di inciampare nella pista di atletica, nonostante fosse una pista perfetta , liscia e senza pericoli quindi era matematica-mente impossibile cadere!!!- Adesso che non giochi più cosa fai di bello ??- Cerco di aiutare i giovani nello sport, vorrei fare in modo che diventino come me e possibilmente anche meglio!- Se dovessi darci un consiglio , quale sarebbe?- Il consiglio che vi do è: “ Impegnatevi al massimo in qualsiasi cosa che fate!”- Possiamo fare qualche foto insieme da mettere sul giornalino delle nostra scuola?- Sì, certo, poi me ne farete avere una copia.- Grazie mille, Carlton!- Di niente, è stato un piacere!

MARTINA COLONNA 1 H SOFIA PECCHIA 1 A

INTERVISTA AL DENTISTA

L’AMICIZIAL’amicizia è un valore molto importante nella mia vita. E’ un sentimento vivo, reciproco, tra due o più persone ma esiste tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali. L’amico è colui con il quale possiamo sempre essere noi stessi, che conosce tutti i nostri pregi e i nostri difetti e, nonostante le nostre debolezze non ci chiede di cambiare, è una persona alla quale possiamo confidare i nostri pensieri stando sicuri che non vengano svelate a nessuno, che ci aiuta tenendoci compagnia quando siamo a letto influenzati. Grazie al mio carattere aperto ed estroverso, riesco ad avere dei buoni rapporti di amicizia, così la mia vita è allegra e mai monotona. L’amicizia è una cosa molto bella che ogni persona dovrebbe avere perché non ti fa sentire solo, ti da gioia e amore.UN AMICO NON TI STA VICINO PER QUELLO CHE HAI MA PER QUELLO CHE SEI.

LETIZIA CARDELLI 1a D

L’AMICIZIAL’amicizia per me è un sentimento fondamentale nella vita di ognuno di noi .Un amico non pensa solo a se stesso, ti aiuta quando sei in difficoltà, se sei triste, ti consola e ti fa sorri-dere. L’affetto di un amico non ha prezzo; lo ottieni comportandoti bene, con rispetto, sincerità e lealtà. Abbiamo tutti difetti, ma, nonostante questi, a un amico piaci, non ti giudica, ti accetta come sei, ma ti può dire ai sbagliato, quando è così devi dimostrare di essere migliori. Quando si è in compagnia ci si diverte, è bello scherzare e chiacchierare di tutto, ti può confidare sicuro che i tuoi segreti non saranno svelati. La solitudine non mi piace, quando sono con i miei amici e amiche mi sento felice. Spero tanto di avere degli amici per tutta la vita che sia come la sorella che ho.

MAGNIANI MARIA ELENA 1a H

Io... Io... e

mento umano”, “La bella vita”. Quando cantava provavo molta felicità ed emozione perché cantava molto bene e usa delle bellissime parole. È molto

dinamico, vitale e grintoso. Mentre cantava parlava anche e diceva che gli faceva effetto che ci fossero sua figlia e sua moglie in mezzo alla gente. Per lui Forlì è una città importante perché lì ha conosciuto sua moglie ed è nata sua figlia alla quale ha dedicato la canzone “Per te”. Poi ha salutato anche Claudio Cecchetto che era tra il pubblico e lo ha ringraziato perché è lui che lo ha fatto diventare famoso. Una cosa che mi ha stupito è stata quella che si cambiava spesso e velocemente senza mai smettere di cantare. Mi

è piaciuto tanto forse andrò a rivederlo a Rimini. MARTINA COLONNA I H

CONCERTO DI JOVANOTTIINTERVISTA A CARLTON MYERS Un grande campione

del basket

GRAZIELLA… CHE PASSIONE !

Dopo le moderne mountain bike e le BMX tuning la nuova moda dei “teppistelli” riminesi è l’immortale e indimenticabile Graziella che torna a girare per le vie della città.Alcuni dati mostrano che negli ultimi

anni questa bicicletta è tra le più ricercate.Dopo tanto tempo passato in garage la Graziella è tornata ad essere il sim-bolo della trasgressione nelle regole stradali.Addirittura in questi ultimi mesi la Graziella si afferma come mezzo di trasporto passeggeri.

Una sorta di “Bike Express”. Graziella immortale, amica speciale!

LORENZO CELLI –ALESSANDRO CASALIELIA DI BENEDETTI 2a B

facile, si passa dall’essere il “brutto anatroccolo” al bellissimo cigno. Ci si sente inadeguati, soprattutto in una società in cui si sono persi quasi completa-mente i valori più importanti della vita: la famiglia, la fede e il rispetto verso noi stessi e verso gli altri. Questi dovrebbero essere dei punti di riferimento per

un adolescente che si affaccia alla vita, anche se purtroppo, in questo mondo, noi giovani siamo sem-pre più condizionati da valori superficiali che, molte volte ci fanno prendere la strada sbagliata e ci conducono a una vita infelice. Crescere è un passo importante per un uomo. Biso-gna essere in grado di riuscire a competere con un mondo, para-

gonabile a una giungla, e ad integrarci con le altre

COME VIVIAMO IL MONDO DELL’ADOLESCENZA

UNA VERA AMICAUna vera amica è più comunemente chiamata l’amica con l’A maiuscola. Lei è quella persona che ti aiuta e ti sostiene sempre quando sei solo e pensi di non farcela. Lei deve essere capace di mollare tutto per venire da te, se stai male. La vera amica è quella persona che quando sei giù col morale ti fa ridere scherzare, con lei il tempo passa veloce senza che te ne accorgi. Lei è

capace con un sorriso di farti capire che lei ci sarà sempre al tuo fianco. Ma anche tu, per essere per lei una vera amica, devi sa-pere ascoltare i suoi problemi e darle dei buoni consigli. Se la tua amica è così la puoi considerare una

vera amica con l’A maiuscola e ti puoi sentire una persona fortunata.

SOLEDAD LANCI 2aH

IL ROMANTICISMOGuardando l’immensità della natura mi sento un minuscolo puntino nero dentro l’universo luminoso.

LUCIA MARCHETTI 3a G

Le piace fare il dentista?No, è il primo lavoro che mi è passato di mente.Come tratta i bambini?· Ai bambini faccio vedere il mio trapano e non so perché non tornano più.Crede di trattarli bene?Senti, non ho avuto un infanzia divertente infatti sto facendo un’associazione che si chiama”Via i bambini dal mondo”.E’ entrato qualcuno in questa associazione?No, perché non capisce niente nessuno!!!Ha mai fatto qualcosa di buono?Si una volta ho dato delle caramelle super - zucche-rate!!!E che cosa ha ottenuto?Dei denti cariati!!!Grazie di essere stato con noi e … arrivederci alla prossima puntata

BENEDETTA MAGNANI 1a F

Pag7giugno 2012 Poesie... racconti... storieLE STREGHE OGGI E NEL RINASCIMENTO“Chi sono le streghe oggi ?”Se fermassi un qualsiasi bambino per strada e gli ponessi questa domanda avrebbe subito la risposta pronta: “Le streghe sono delle persone brutte e vecchie con tante verruche e pochi denti, tipo la Befana. Le streghe rimestano nei loro calderoni intrugli schifosi e volano a cavallo di una scopa.”Che cosa ci sarebbe di strano in questa risposta? E se poi chiedessi ad un altro bambino: “Ma le streghe esistono?” Sicuramente lui direbbe: “Ma no, ci sono solo nelle fiabe!” Beh, posso dirvi che nel Medioevo non era così. Per la gente che viveva a quei tempi, le streghe esiste-

vano eccome, ed erano sempre in agguato. Se una ragazza aveva la pelle, gli occhi ed i capelli scuri (un mostro per le idee di allora) e si comportava in modo “diverso” dagli altri non c’era uomo che non bisbigliasse con il vicino: “Guarda, quella

ragazza è sicuramente una strega, mostruosa com’è!”. Una volta che questi commenti comin-ciavano a circolare, le voci e le dicerie diventavano sempre più frequenti e più false. In alcune storie rinvenute da studiosi d’oggi si scopre che le donne pie mettevano in circolazione bugie improbabili, come per esempio che le vittima dei loro pettego-lezzi partecipasse ai sabba, balli e feste frequentati da streghe a cui era presente anche il Demonio. A questo punto alla povera ragazza in questione non rimaneva che sperare che non le facessero quello che a tutti sembrava giusto per quelle “alleate del diavolo”: la morte sul rogo, che è sinonimo di “bruciata viva”. Vi sembrerà orribile, ma per quella gente era la cosa migliore da fare. Le mamme temevano per i figli, perché le streghe, si diceva, potevano trasformarsi in gatto e succhiare il sangue ai bambini. E quando le mamme perdono la testa, come tutti sappiamo, c’è poco da fare.Adesso, dato che siete abbastanza informati, voglio raccontarvi una storia di una donna di quell’epoca, una donna italiana, Gostanza. Però questa è una storia molto rara e preziosa per i nostri storici, perché a lieto fine. Ricordate, naturalmente, che è una vicenda vera.Eccola, spero vi piacerà...LA STREGA GOSTANZA“Gostanza visse in Toscana, nel paese di San Miniato al Tedesco. A otto anni fu costretta a sposare il figlio di un pastore e ne subì, senza poter fare niente per fermarle, le violenze. Poi, in tarda età, rimase ve-dova e intraprese il lavoro di levatrice. La levatrice era colei che sosteneva le donne durante il parto.Diventò molto famosa anche come guaritrice. Rac-coglieva erbe medicinali per farne infusi e unguenti per guarire i malanni. Era così abile nel suo lavoro che la gente le portava i vestiti degli ammalati per-chè lei li toccasse e i malati guarissero. Dall’ultima frase qui scritta avrete capito che i cittadini fecero sembrare che Gostanza avesse una sorta di “poteri”, di cui in realtà non era dotata. Infatti molti suoi pazienti non guarirono, perchè allora le conoscenze in campo medico erano diverse da oggi. Per questo venne accusata di possedere dei poteri per colpa del contatto con il Diavolo, e di essere una strega.Davanti ai giudici Gostanza negò, e per questo la sottoposero alla tortura, usata spessissimo in que-gli anni. La spogliarono per cercare i segni che il Demonio le doveva aver lasciato sul corpo dopo i contatti. Poi le legarono le mani e la appesero ad una fune. Dovete sapere che le braccia, costrette a sopportare tutto il peso del corpo, si fratturano e le ossa si rompono. Gostanza dapprima confessò, poi rinnegò, cioè “si rimangiò” tutto quello che aveva detto. Ma alla fine, stremata dal dolore si ritrovò a raccontare cose che non aveva mai commesso: lei, Gostanza, era una strega, partecipava ai sabba ed aveva rapporti sessuali con il Diavolo, che la preferiva a tutte le altre streghe. Inoltre disse che si poteva trasformare in gatto e succhiare il sangue ai bambini.Dopo questa confessione, che sarebbe bastata a farla condannare sul momento, i giudici furono sostituiti da uno più esperto che cercò prove concrete sulla reale identità di Gostanza, e capì che in realtà la donna era solo una povera vecchia timorosa delle torture. Così la lasciò libera, ma lei non avrebbe mai più potuto essere una guaritrice ed avrebbe dovuto lasciare il paese.Gostanza se ne andò, finalmente libera e, ne sono sicura, non morì di certo bruciata su un rogo.Ecco, questa è la storia di una delle poche donne fortunate di allora. Conosco molte altre storie di streghe, purtroppo con una fine triste, e forse prima o poi ve le racconterò. Se vorrete conoscerne una vi consiglio di leggere “Il viaggio della strega bambina”, scritto da Celia Rees, di cui c’è anche il seguito (non so se quella sia una storia vera, ma è comunque un bel libro).E ricordate che questo insegna una cosa a noi: se una persona è diversa, o se le capita di sbagliare (come Gostanza, che non riuscì a guarire tutti i suoi pazienti) beh, aiutiamola, invece di scoraggiarla.

BENEDETTA CIAPPINI II A

-Papà, io e Arthur ci sposiamo, vorrei che tu mi facessi da testimone….--Scordatelo!!!!!--Coosa??!!!-la ragazza è allibita.-Marika, sei troppo giovane per sposarti, e poi lui non ti merita.--Sì che mi merita e poi ho venticinque anni non sono piccola!!!-sbraita lei.-Avrai tempo per unirti a lui.--E quando allora?--Quando i pesci voleranno e gli uccelli nuote-ranno, cara la mia bella!!!--Babbo, piantala! Non sei divertente!--Dico sul serio Marika, quando i pesci e gli uccelli invertiranno i ruoli potrai, perciò non stare a spre-care tempo a cercare il vestito bianco.- conclude il padre con un sorrisetto maligno. Marika mette il broncio, non può finire così. D’un tratto dalla finestra nota un certo subbuglio nel quartiere: cameramen, giornalisti e vicini di casa si dirigono verso il porto della città. Padre e figlia vanno a vedere anche loro cosa succede. Un grosso barcone carico di pesci e uccelli provenienti da Wakawaka, Un’isoletta emersa dalle acque dopo un maremoto nel Pacifico, attracca al molo zeppo

di persone. Non sa perché, ma la ragazza sente una sensazione di soddisfazione….sarà un segno??? Si decide la liberazione dei pesci wakawakani ma, quando gli studiosi li buttano in mare, essi si mettono a saltare , come se volessero rimanere il più possibile lontano dall’acqua. La gente ac-clama, ignara di che razza di animali si trova di fronte…Uno stormo di pettirossi passa lì proprio in quel momento e, improvvisamente , alcuni di quei nuovi esseri sbucano fuori dall’acqua, spiccano un salto impressionante e GNAM!!! I pettirossi no ci sono più!!! Al loro posto ci sono i loro “killer”, che saltano fuori dall’acqua e si librano nell’aria, agitando con frenesia le loro pinne. Lo schiamazzo gioioso delle folla cessa immediatamente e cala un silenzio generale. Le mascelle degli zoologi toccano terra…..Gli occhi del sindaco cadono nel secondo carico cinguettante ancora chiuso e apre le gabbie, curioso come non mai di scoprire quale sarà la stranissima caratteristica dei volatili di Wawa-kawa. Immediatamente un uccello simile ad un grosso albatros lascia il suo “ carcere mobile” seguito da diversi suoi simili che corrono a zig zag con le ali spiegate, si tuffano e iniziano a nuotare così bene che Federica Pellegrini sarebbe morta d’ invidia se li avesse visti! Gli spettatori continuano a restare ammutoliti con gli occhi fuori dalle orbite; i cacciatori non sanno più dove sparare, i pescatori non capiscono se tirare la lenza in acqua o per aria e restano lì, come degli scemi. Il pubblico e i giornalisti, avidi di notizie, si accalcano per strappare qualche spiegazione dagli zoologi esterrefatti. Ma a Marika non importa un fico secco: il babbo ha detto che si può sposare quando i pesci e gli uccelli invertiranno i ruoli, e così è successo e a lei basta solo quello….il resto non conta. Così, sotto gli occhi del padre gabbato , prende per mano Arthur e insieme s’incamminano verso la chiesa.

DEBORA TALEVI 3a D

LA FIABA PAZZA “I M IN PIAZZA”

C’era una volta, in un bosco oscuro e misterioso, un vecchio lupo zoppo e malconcio, perennemen-te affamato perché non riusciva più a catturare le sue prede con agilità. Ai margini del bosco c’era una casa pericolante, macchiata di graffiti scuri, dalla quale si udivano schiamazzi di madre e figlia sempre in conflitto. La bambina si chia-mava Cappuccetto Rock, per via della sua cresta colorata e dei suoi abiti borchiati. Lei passava tutto il pomeriggio divertendosi, suonando a tutto volume con la sua band nel bel mezzo del bosco. Assordati da tutto quel baccano, gli animali dovevano fuggire per cercare nuovi luoghi in cui vivere. Il povero lupo Giustino era sempre più magro, perché non aveva di che nutrirsi. Oltre a lui anche i suoi amici nani non ne potevano più di tutto quel fracasso e una sera, uscendo dalla miniera, videro Giustino così magrolino che gli domandarono preoccupati: “Qual è il motivo della tua tristezza? Cosa ti è successo? Come possiamo aiutarti?. -”A causa della mia zampa, per acchiappare le prede, mi devo avvicinare molto ma con quel baccano o si spaventano o se ne vanno dal bosco!”.-Così Bandolo (il nano che risolve i problemi) disse: “Ci dobbiamo preparare una strategia di accerchiamento!”, Bossello (il nano teppista) invece la pensa di-versamente: “Ma a me basta un piccone e una carriola per raccogliere i detriti degli strumenti!” Ma Apostolo (il nano religioso) preferisce non partecipare alla discussione. Cavernicolo (il nano sotterraneo) disse: “E’ meglio fare un attacco da sotto terra. Così vi posso aiutare io!” Esclamò

Calcolo (il nano matematico). Nel frattempo Frivolo (il nano svagato) si era messo a ballare. Il lupo, durante la notte, pensa e ripensa a come scaccia-re Cappuccetto Rock e arriva ad una conclusione. La mattina se-guente si dirige in miniera con i nani e aiutato da Bossolo estrae

otto rubini magici che hanno il potere di far sparire persone e oggetti. Così Bandolo, Bos-solo, Apostolo, Broccolo, Cavernicolo, Calcolo, Frivolo e Giustino si diressero quatti quatti verso Cappuccetto Rock. Bossolo chiese gentilmente a Frivolo di andare a prendere una cassa, lui annuì ma tornò con una tazza. Allora gli chiese un ramo e gli portò un amo per pescare e così via finché, Bandolo non si decise a portare a Bossolo una cassa e un ramo. “Ma come sei messo, a mandare Frivolo a prenderti la roba?” Lo rimproverò. Quando, nel baccano più totale, Giustino diede il via … Pof ! Pof! Pof! Tutto scompare tranne due bacchette della batteria; Giustino se le provò e pensò che erano stampelle perfette, anche per fare gli sgambetti ai leprotti. Ma Apostolo, tanto per cambiare, non era dello stesso parere. Non sentendo più baccano tutti gli animali tornarono nel bosco, per la gioia di Giustino e vissero per sempre felici e contenti.

ANDREA GHIGGINI 1a M

RICETTA PER FARE UNA POESIAPrendete un:pezzo di fantasia,due kg di magia,poi fate cuocere il tutto a fuoco vivo,aggiungete il sole e la luna,poi sognate una dolce magia,e fate così una poesia.

SOFIA ZANGHERI 1a H

LA SETTIMANA DELLO SVOGLIATO

Lunedì non voglio andare a scuola, neanche se mi portano in carriola. Il martedì mi sveglio lentamente, tanto a scuola non imparo niente! Il mercoledì mi fanno alzare, son costretto ma spesso io mi nascondo sotto il letto. Il giovedì ho avuto un incidente, ma non mi son fatto niente. Il venerdì ho avuto male al naso, ho sbattuto contro un vaso! Il sabato mi farà male la testa, meglio che faccia un po’ di siesta! La domenica di sicuro non mi viene la febbre, vado a calcio tutto dicembre! ALEX ZAMAGNA 1a D

W LA SECONDA HLa 2a H è molto piccina,e solo composta da una ventina.Siam bambini un po’ furbetti,anche se assomigliamo ad angioletti.Con noi il tempo tu puoi passare,puoi divertirti e anche giocare.Tra i nostri prof c’è anche Lanzettiche ci fa sempre tanti scherzetti,presto zitti in tutta frettac’è la Bruschi che ci aspetta.Non facciamo i birichini quando c’è la Sammarini.Siamo pronti per cantarequando Bianchi vediamo arrivare.“ say good morning” tutti in Coro, la Spalletti è già al lavoro.Lo spagnolo impareremose l’Alaimo ascolteremo.Poi la Chidichimo con Tecnologia ci fa stare in allegria.“corse, salti e capriole”le facciamo con la Carioli.Dice la Renzi in religione“datemi tutti attenzione”.Con la Fabbrini facciamo disegnoe anche lì ci vuole molto impegno.Questa è la mitica classe mia è la migliore che ci sia.

LUCA BARBIANI 2a H

GLI ANIMALI PARLANTI

Maria è seduta alla sua scrivania nel silenzio della sua cameretta e si sta’ preparando per l’inter-rogazione di Scienze. Ad un certo punto una vocina sottile interrompe la concentrazione :- Maria…Maria…Frrr…Frrr…è ora del mio lat-te. Sono già le quattro. E’ ora di merenda!- Ma-ria solleva la testa dai libri e si guarda attorno. Non c’è nessuno! Chissà chi ha parlato, forse è quella burlona di mia sorella che ha voglia di farmi uno scherzo! Pensa Maria, rimettendosi a studiare. Dopo un po’ riecco la vocina:-Maria vieni, ho fame!-Questa volta la voce è accom-pagnata dai movimenti della sua gattina Lulù chi si strofina con forza contro le sue gambe.

Maria,sorpresa, guarda Lulù pensando che sia un sogno:- Finalmente vedo che mi ascolti! Dai, vieni giù in cucina! Non vorrai mica che apra il frigorifero da sola, sai bene che non ci arrivo!- meravigliata e incredula Maria segue la gatta lungo le scale fino alla cucina, apre il frigo e versa il latte nella ciotola. Lulù, sod-disfatta, lecca avidamente la sua merenda.- al-lora quei telefilm dove esistono gatti magici e parlanti non sono solo fantasia!.- Dice Maria a voce alta. Al suono delle sue parole il canarino giallo Cippy, che saltella nella sua gabbietta, le fa eco:- Fantasia…Fantasia…-. Maria non cre-de alle sue orecchie e, quasi sconvolta, corre in giardino dove la mamma sta potando e innaf-fiando le rose.–Mamma!Mamma! La micia ha chiesto la merenda e poi il canarino che parla! Non è mica un pappagallo. Maria comincia a pensare di essere matta quando sul vialetto si trova di fronte il suo cane Buddy che le chie-de se vuole giocare con lui. Maria sente le sue forze venire meno e si ritrova con il sedere per terra e il cane che le lecca il viso per tranquil-lizzarla. Lei gli chiede cosa sta succedendo, se è lei che sta impazzendo o se tutti gli animali hanno davvero cominciato a parlare. Mentre i passerotti, che svolazzano nel cielo, le dicono in coro:- Ciao Maria!– Il saggio cane Buddy, intenerito dalla sua agitazione le spiega l’acca-duto.- Cara Maria, devi sapere che il buon Dio ha deciso che è ora di intervenire per fermare la distruzione della natura e del pianeta, distru-zione che l’uomo sta portando avanti con i suoi comportamenti sbagliati. Noi animali abbiamo ricevuto l’incarico di riportare l’uomo sulla retta via. Tu ami tanto gli animali e sei stata scelta per aiutarci nella nostra missione. La ragazzina, emozionata e commossa, abbraccia il suo cane Buddy e promette che farà tutto il possibile. La mattina seguente Maria comincia a spargere la notizia per rassicurare le persone ed esortarle a dare retta a tutti i messaggi degli animali. Inizia nella sua classe, poi passa alle piazze e arriva poi in televisione. Gli esseri umani rispondono con fiducia a questa novità e tutti insieme, uomini e animali cominciano a lavorare per il bene della terra.

LUCREZIA CARUSO 3a D

Storie fantasticheUna strana isola nel Pacifico

e un matrimonio

Pag8 giugno2012

LA MIA ESPERIENZA NEGLI SCOUTIo ho iniziato a frequentare gli scout da quando avevo otto anni: sono nel gruppo della Colonnella e fino l’anno scorso ero un lupetto. Da quest’anno invece sono in reparto formato da ragazzi più grandi, facciamo esperienze diverse, molto interessanti. Ci vediamo quasi tutti i sabato in “sede”: giochiamo insieme, facciamo merenda con torte preparate

dalle mamme, poi ogni tanto facciamo delle uscite di due giorni e, ap-pena il tempo lo permetterà, d o r m i r e m o in tenda e in fu turo sarà sempre così. In estate poi si fa il campo che nei lupetti dura

una settimana, invece noi lo facciamo di due. A me piace molto il campo; ci dobbiamo preparare la cucina da soli con il fango e il legno, si fanno tanti giochi, lunghe camminate, giochi notturni o canti attorno al fuoco, andiamo a letto tardi e purtroppo si dorme poco (unico lato negativo) perché in ca-merata con te capita sempre quello che russa come un orso. Ho imparato tante cose, come ad esempio fare i nodi, trovare tracce, riconoscere gli animali dalle impronte, ma la cosa più importante che ci hanno insegnato è a rispettare il prossimo, aiutarsi l’un l’altro, amare gli animali. Io mi trovo molto bene e spero di continuare a lungo questa esperienza.

LORENZO FABBRI 1aH

LE DIECI COSE DA NON DIRE AD UN PROF.

1. Prof. non ho fatto i compiti.2. Prof. non ho potuto studiare perch è è morto il mio pesce.3. Prof. ho preso un’ insufficienza nella verifica di matematica, perché ieri sono dovuta andare 4. Prof. il cane mi ha mangiato il compito.5 Prof. ma da quanto studiamo inglese?6. Prof. perché non giochiamo a carte?7. Prof. non sono io che guardo nel nulla, è il nulla che è davanti ai miei occhi!8. Prof. il latino a che cosa serve se è una lingua morta?9.Prof. lo sa che lei è l’insegnante più irritante di tutta la scuola?10.Prof. non sono io che sono scortese, ma è lei che non mi comprende.FILIPPO PAESE - NICOLA ALBERTO PRI-UZLER

LORENZO DEGLI ESPOSTI 1a E

LETTERA ALLA MIA AMICA DI BOAVISTACara Cristallina, da quando ti ho conosciuto a Boavista nel 2008 con i tuoi splenditi occhi verde chiaro mi hai colpita, mi sei subito sembrata una ragazza molto bella, gentile e affettuosa. Ti sei dimostrata subito disponibile con me e con mia la mia famiglia.Ricordo quando, sei stata così gentile da farmi le treccine. Mi hai portato a casa tua con un taxi e mi hai offerto anche da mangiare. Per me quella giornata è stata bellissima perché con te sto bene come quando sto con la mia famiglia. Ti ricordi quando a Boavista ti venivamo sempre a vedere, mentre ballavi allo spettacolo serale al villaggio? Secondo me, tu eri la migliore, sia a ballare, sia come bellezza! Adesso che ti conosco meglio e ci sentiamo anche più spesso, ho capito che sei una persona buona, brava, simpatica, affettuosa. Quando mi vedi, tutti gli anni mi abbracci così forte che mi fai capire che mi vuoi davvero bene. Che bello! Adesso sei riuscita a venire in Italia a Torino a casa del tuo fidanzato Cristian. Ieri ho ricevuto il tuo sms dove mi dicevi che è nato il tuo bimbo Cristiano, quando l’ho letto mi sono emozionata. Spero che sia andato tutto bene e che il bambino assomigli a te. Ti voglio tanto bene e non vedo l’ora che mi venga a trovare a Rimini con Cristian e Cristiano. Quando verrai, vedrai che ci divertiremo tanto, andremo al mare, al parco a fare passeggiate, a mangiare tutti insieme, e ti faremo visitare la nostra bella città. Quando arriverai, io sarò pronta ad accoglierti a casa mia. Aspetto con ansia il vostro arrivo, un bacione a te e a Cristiano. Ciao, Martina.

MARTINA COLONNA 1a H

LETTERA ALLE MIE “AMICHE”- NEMICHECare amiche, nel momento in cui dovevamo sceglie-re la compagna con la quale stare in prima media, abbiamo fatto di tutto, ma vedo che non è servito! Ogni giorno mi prendete in giro, giudicate i miei voti offendendomi e vantandovi, mi dite le bugie, non credete a quello che vi racconto e non mi portate

rispetto. Siete capaci di chiamarmi solo per dettarvi i compiti o chiedermi i quaderni per recuperare. Io, nonostante abbia sicuramente dei difetti e voi mi trattate così, sono comunque gentile con voi e, quando avete bisogno, vi aiuto, soprattutto non vi giudico vi porto rispetto e vi ho sempre considerato delle amiche. Questo mi ha dato molto dispiacere, ma mi ha aiutato a cercare nuove amiche. Adesso le ho trovate e… sono molto contenta, perché mi aiutano e mi accettano per quello che sono senza offendermi. Ciao amiche, ne riparleremo quando avrete capito come è la vera Martina.

MARTINA COLONNA I H

MILANO Sabato 7 gennaio 2012 noi e le nostre famigliesiamo andate a Milano con il Freccia Rossa, un treno super veloce. Abbiamo preso il treno regionale fino a Bologna perché da Rimini il Freccia Rossa non parte; arrivati a Bologna, siamo saliti sul treno veloce e siamo partiti; il treno è veramente bello e tecnologico: noi volevamo esplorarlo tutto, ma avremmo disturbato gli altri passeggeri, quindi ci siamo limitate ad andare a vedere il vagone bar, ci hanno anche regalato i biscotti! Perché era la prima volta che salivamo sopra ad un Freccia Rossa!!! Arrivati a Milano, ci siamo trovati in una stazione immensa e bellissima: era piena di negozi e bar, ma non potevamo fermarci tanto tempo lì perché avevamo tante cose da fare in un solo giorno, quindi tempo di andare in bagno e ci siamo messi in marcia. Abbiamo preso la metropolitana e siamo arrivati al duomo: la piazza era piena di piccioni e di gente,

c’erano i fotografi che ti chiedevano se volevi fare qualche foto e poi comprarla. Siamo saliti sul duomo, abbiamo fatto tantissime scale, però alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati in alto fino alla Madonnina! Poi siamo andati nella galleria Vittorio Emanuele: piena di negozi bellissimi come Prada, Louis Vuitton e tanti altri, inoltre, anch’esso lussuoso, c’è il pentagono della moda, cioè sono quattro vie della moda: via Monte Napoleone, via Della Spiga, via Alessandro Manzoni e corso Venezia. Queste vie tutte piene di negozi famosi, sono sempre molto affollate e i negozi, soprattutto i più lussuosi, sono pieni di gente e anche per la strada la gente è elegante quindi si può intuire che Milano è una città molto ricca per la storia, per i monumenti e per la cultura, ma anche molto svilup-pata economicamente. La Rinascente è un grande magazzino molto grande su vari piani, pieno delle più famose marche ed estere e dentro si vende tutto: scarpe, vestiti, giacchetti, sciarpe, cappelli, e tanto altro si vende proprio di tutto!!! Quando la giornata è finita siamo tornati a casa, abbiamo preso il treno e siamo tornati a Rimini e anche questa avventura è terminata. Insomma Milano è proprio una bella città e, se vi capita, visitatela proprio tutta; anche se è molto grande e affollata cercate di vederla; noi purtroppo in un solo giorno non siamo riusciti a visitarla completamente, però può essere una motivazione in più per tornarci!

GIORGIA CALCINELLI- ELENA MAGNANI 1a H

MOTTO DELLA 3a I “Io faccio la mia parte”Questa frase racchiude molti insegnamenti. Noi ragazzi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare qualcosa per gli altri dimostrando che anche nelle situazioni più problematiche siamo capaci di dare il meglio

di noi. Non dovremo mai arrenderci, anche se tutto sembrerà inutile, dovremo per-severare con l’aiuto della nostra volontà senza lasciarci in-fluenzare da critiche negative. Come veri guerrieri non ci fer-meremo davanti agli ostacoli. Usciremo dalle nostre “scatole” trovando la forza di

combattere contro il disfattismo, le incomprensioni, le ingiustizie… Noi faremo “la nostra parte” per noi stessi e per il bene di tutti: “NON ARRENDIAMOCI”

LA MITICA 3a I

PARENTI IMPICCIONISalve a tutti del Bertolino vi voglio porre una domanda perché i nostri parenti sono così impic-cioni? Bè la domanda sorge spontanea, la voglia dei genitori e dei parenti di farsi gli affari nostri è troppo forte. Come se appena nasce un bambino gli adulti prendessero una malattia chiamata “ Genitorite”!!! I sintomi sono:-Preoccupazione isterica, se un figlio tarda perché magari l’autobus passa in ritardo oppure il film al cinema finisce tardi. Appena ti vedono sulla soglia

di casa iniziano a sgridarti per l’innocuo ritardo di tre minuti.-Il secondo sintomo è quello di non volerti far uscire con gli amici anche se sei in un gruppo di dieci persone perché proprio quel giorno ci sono malintenzionati che per uno strano scherzo del destino vengono a rapire proprio te.-Terzo sintomo: se un fratello o una sorella fanno dei danni sta pur tranquillo che uno dei due genitori cercherà di mettere in punizione anche te. Ecco i tre sintomi della “Genitorite”. Ragazzi se i vostri genitori mostrano questi sintomi allora significa che hanno contratto questo virus!!Ed ora accantoniamo i genitori e passiamo ai no-stri nonni, zii, cugini e chi più né ha più ne metta. Ecco le domande che sorgono spontanee ai nostri parenti: ce l’hai il fidanzatino? Vai bene a scuola? Ma quanti anni hai? Sappiamo che non ci vedete dal Natale scorso, ma persino chiederci quanti anni abbiamo!!! E’ una cosa inaudita! Comunque la cosa da fare è cercare di evitare queste domande. Se ce la farete sarete salvi. Mi raccomando state alla larga da questi strani soggetti, non si sa mai vi potrebbero contagiare!

CAMILLA PIVA II M

JUST MODETutto inizia a novembre del 2009 quando a Rimini, Alessandro, Lorenzo e Federico rice-vono la proposta dal loro professore di scuola a esibirsi in una live per giovani band. Così i tre decidono di mettersi in gioco e provare questa nuova esperienza, e con una loro amica come cantante, formano il gruppo. Dalla formazione

iniziale il gruppo ha cambiato due cantanti fino ad arrivare all’ inserimento nel maggio 2010 di Virginia. In seguito scelgono il nome per i loro gruppo: Just mode. Sentendo la mancanza di uno strumento per il loro gruppo , I Just mode si mettono alla ricerca di un bassista. Circa u mese dopo si inserisce l’attuale Filippo e, con il gruppo al completo la band per qualche mese si esercita sui brani dei loro gruppi di riferimento. Muse e Paramore. Verso la primavera del 2011 i Just mode iniziano a suonare dal vivo e parteci-pano a diversi concorsi. Sono ragazzi come noi. La musica per loro è un modo per divertirsi e di passare insieme il tempo in buona compagnia.

MARTA PABICH 1a E

LA BOMBA ATOMICALa scoperta dell’America della reazione a catena portò anche ad un uso bellico del nucleare, che fu impiegato per costruire l’ordigno più spaventoso e distruttivo costruito dall’uomo.In una storica lettera datata 2 agosto 1939 Albert Einstein, preoccupato che Hitler venisse in posses-so dell’arma atomica, intervenne con tutto il suo prestigio presso il Presidente americano Roosevelt in appoggio al progetto per la preparazione della bomba atomica. Ma il grande scienziato non poteva prevedere che la micidiale arma sarebbe stata usata proprio dagli americani, nel 1945 per porre fine alla seconda guerra mondiale(1939-1945). Il 6 agosto 1945 alle ore 08:15 fu sganciata la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima, seguita il 9 agosto 1945 alle ore 11:45 da un’altra bomba che rase al suolo la città di Nagasaki, sterminando centinaia di migliaia di essere umani.

MATTEO BROLLI I H

Io... Io... e

TANTE BUONE SCUSENon posso andare a scuola stamattina devo prendere un’aspirina,mi bruciano gli occhiho male ai ginocchi,non ho dormito nientee mi fa male un dente,Ho la febbre molto alta,mi è salita a quaranta.Anche il mio cervellopulsa come un martello;ho sognato Dante e Pirandello,che litigavano per un capello,Ci vuole un po’ di riposo,e un abbraccio caloroso La mia testa è un girotondoOggi non vado a scuola per niente al mondo! GIORGETTI THOMAS 1a D

NINNA NANNANinna nanna,tesoro mio,prendi sonno figlio mio, dormi bene /come un re,perché il mattino svegli te, stai tranquillo, non frignare,perché, poi, ti fa male!Insomma, orsù,vuoi dormire anche tu?La nonna, nel sonno parla,si è addormentata pure la cugina Carla,lo zio russa come un orso,farti dormire è un grande sforzo!Beh, il mattino è già arrivato,e a dire il vero, sei perdonato! ALESSANDRA PANDOLFI 1aD

GIORNALINOGiovani che siImpegnano adOrganizzare eRevisionareNovitàAffascinantiLegate allaImportanza delNucleoOrganizzativo.

MARTINA CATANI I I ERICA ANDERLINI I N

LA SCUOLA MEDIALe medie son spettacolariAnche se danno troppe circolariAlcune verifiche sono assai difficiliAltre invece son molto faciliMa se pensi a quante cose che ci son da studiareSubito alle elementari vorresti tornareMa anche adattarsi è complicatoNessuno ha mai detto il contrarioUn prof per ogni materiaUna simpatica ed una seriaMa a dirla tutta, non è male stare quaAnche se per trovare la classe devo girar di qua e di là.

ANNA BILANCIONI 1aF�

Pag9 giugno2012

Io ho un’amica che si chiama Beatrice Poggi… Ci siamo conosciute in prima elementare, ma non siamo diventate amiche subito, ci sono voluti tre anni! All’inizio della scuola si erano formati due gruppetti, io e lei eravamo in gruppi diversi e, a dire il vero, non ci parlavano nemmeno. Beatrice stava con le “vanitose”, anche se non lo era, e io con le “timide”. Poi, l’estate del 2009, mentre eravamo in spiaggia, cambiò tutto: mentre la “Poggi” (come la chiamavo io) giocava con Viola, a quel tempo la sua migliore amica, io arrivai e mi misi a giocare con loro, perché non avevo assolutamente niente da fare, ma quel giorno mi divertii un mondo! Infatti, cominciai ad andare sempre più spesso da Beatrice e quell’estate fu la più divertente della mia vita! Il ritorno a scuola fu orribile: al gruppetto

MIA SORELLA SARA Oggi vi parlerò della mia cara sorellona Sara. Sara ha 14 anni, è bella, simpatica, solare, alta; ha capelli ondulati castano-ramato, fronte spaziosa, occhi marroni ed ha sempre un bel sorriso stampato sul volto. Va all’Einstein, dove frequenta anche molti corsi pomeridiani come fotografia e chitarra. Le piacerebbe fare la stilista da grande, infatti fa dei disegni fantastici! È un po’ disordinata, come me. Si cura molto del suo aspetto esteriore, anche se non è mai soddisfatta e vorrebbe cambiare sempre qualcosa del suo fisico. Nel fare i compiti è velo-cissima : io ho appena iniziato e lei ha già finito. Quando le cose vanno storte, trova sempre il lato migliore delle cose. È circondata da amici simpatici come lei, anche se alcune volte mi fanno arrabbiare perché sono più piccola di loro. La mia sorellona ha un fidanzato simpatico, gentile, con occhi azzurri e capelli biondi. Lo ammetto : sono un po’ gelosa di lei perché le capita sempre il meglio e a me no! Comunque le voglio un mondo di bene e so che anche lei me ne vuole, anche se respinge i miei calorosi baci e abbracci.

SILVIA CIUFFOLOTTI II H

SQUILLA IL TELEFONO

E’ il 30 di giugno e sono le 17,00. Domani è la Notte Rosa, ma nessuno mi ha invitata per fare qualcosa alla sera. Sono triste, angosciata perché sono l’unica, fra tutte le mie amiche, che non è stata invitata da nessuno. Ad un certo punto, squilla il telefono, vado a rispondere io, perché in casa non c’è nessuno, mi sembra di conoscere il numero, ma non ricordo bene chi sia, rispondo e... che bello!!!E’ quello che mi piace!!! Mi ha telefonato per chiedermi se, per la Notte Rosa faccio qualcosa, gli rispondo di no e così mi domanda se voglio mangiare fuori con lui e poi scendere a ballare in piazza insieme a tutti. Il mio cuore batte a mille dall’emozione, quel ragazzino

che mi piace da tanto e finalmente mi ha invitata a fare qualcosa io e lui, da soli. Appena arriva a casa mia mamma le salto addossoe le comunico la notizia. All’inizio non sembrava contenta, ma poi la con-vinco. Passo la notte senza dormire. Finalmente è arrivato il grande giorno

e mi trovo qui, vicino al mio amato, mangiando della piadina rosa con dello stracchino. Ad un tratto mi dice che vuole essere il mio ragazzo e mi da un bacio. In quel momento rivivo tutti gli attimi che ho vissuto sperando che un giorno mi accadesse tutto questo e sono al settimo cielo. Dopo poco andiamo a ballare sotto le stelle, penso –Capperi è proprio bravo a ballare!-Poi, però, arriva il momento di salutarci, sono triste, ma lui mi da un bacio sulla guancia e un abbraccio, dicendomi che a breve ci saremmo sentiti. Passo un’altra notte senza dormire, ma non me ne importa, perché ho realizzato uno dei miei sogni, e, con lui, realizzerò tutti gli altri.

SIMONA CENCI 2a H

Mi svegliai di soprassalto, come se una voce a me familiare mi chiamasse. Dentro di me sentivo una sensazione strana: il corpo mi incitava ad andare davanti allo specchio. Con mio grande stupore realizzai che il volto riflesso non era il mio , ma in qualche modo mi somigliava: era un viso invecchiato dal tempo, tempestato di rughe, gli occhi azzurri (avevano i miei stessi lineamenti), sprigionavano gioia e soddisfazione. I capelli erano caratterizzati da un colore pallido. Ad un certo punto sentii una voce, una strana voce che proveniva dalla mia bocca. “Ma come?” “Io non sto parlando!!” …… Questa voce diceva “Mi manchi “. Ero confusa: lo specchio stava ritraendo un altro volto. Sentivo una tale paura. Una tale disperazione che non ero più sicura di essere me stessa. Notai che non mi trovavo più nella mia cameretta, ma all’interno di una stanza buia, caratterizzata solo da piccole stelle. Continuavano a sentire l’eco di quelle parole. Porsi le mani alle orecchie come se rifiutassi quel suono e vidi che le mani erano pallide, bianche e nell’anulare sinistro c’era una

UNA GIORNATA IN CAMPAGNA

E ’una bellissima giornata di novembre, il sole ha resistito tutto il giorno, anche se c’erano delle nuove nuvole all’orizzonte. Sono le prime ore

della giornata, e qui in campagna mi sento pieno di vita: dentro di me c’è una grandissima gio-ia. Già nell’aria si sente qualcosa di meraviglio-so, si presentano all’improvviso diversi colori, si sentono strani ru-

mori. Vicino a un casolare c’è una grossa quercia che ha ancora le foglie. Qualche metro più in basso scorre un torrente. E’ proprio un posto tranquillo, e mi accorgo del grande silenzio che mi circonda. Posso udire il rumore dell’acqua del torrente. Tutto è bellissimo. Vivere questo contatto con la natura, mi fa sentire molto sereno. Ad un certo punto mi viene incontro mia madre: sorridendomi m’abbraccia. Giochiamo un po’ insieme, poi mi sdraio sull’erba con i miei genitori. E’ tutto bellissimo e mi sembra di vivere su un’ altra dimensione. Sono contento di questa giornata che mi ha dato grandissima gioia. Raccogliamo le nostre cose e torniamo a casa, felici per questa giornata appena trascorsa.

CELLI MATTEO 2a H

W ANTICONFORMISMOSono Sofia, ho tredici anni mi piace leggere, scrivere, ascoltare la musica degli anni 60 e mi piace essere diversa. Questo articolo è rivolto in particolare a tutti i giovani che sono loro stessi, che non hanno paura di essere diversi e sono considerati degli “sfigati”. Al giorno d’oggi in-fatti se un giovane non si veste alla moda, se non si mette in mostra, se non dice cose sciocche e “sporche” è uno sfigato. Ci sono adolescenti che non si creano problemi nell’indossare vestiti fuori moda e colorati, ragazzi che esprimono la loro opinione contrariamente alle idee superficiali della gioventù d’oggi; queste persone vengono derise e additate come sfigate, a volte soffrono per ciò ma non rinunciano a se stesse. La maggior parte dei ragazzi oggi pensa solo alla moda, alla bellezza esteriore delle cose, alla popolarità ed a un mucchio di altre cose superficiali; per fortuna ci sono anche persone che osservano il mondo che li circonda, con i suoi problemi e scoperte ( i famosi sfigati). Questo articolo è il mio grido di rabbia contro quelle persone che se ci sono ingiustizie fanno finta di non vederle, che odiano chi è diverso, che sono tremendamente conformiste perché hanno paura di essere loro stesse e con questa “scusa” danno fastidio a chi lo è. Questo articolo è per tutti gli sfigati, per gli emarginati perché possano credere in loro, andare avanti, coltivare le proprie passioni e ideali. Il mondo è bello perché è vario! Sfigati di ogni luogo, restate indifferenti delle derisioni, se chi legge è il secchione della classe vada avanti con coraggio, se chi legge ha capito il messaggio dell’articolo allora rifletta su se stesso, sicuramente qualcuno avrà storto il naso leggendolo (ognuno è libero di vedere le cose come vuole!). Sono Sofia, ho paura di tantissime cose: ma non ho paura di essere me stessa!

SOFIA INGROSSO III F

Io... Io... e

della Bea non andava bene che io passassi tanto tempo con lei, era una tortura; allora lei fece una cosa fantastica , solo per rimanere mia amica, se ne andò dal suo (a mio parere orribile) gruppo.

Passò così un lungo anno e un’altra estate, era arrivato il momento di scegliere in che scuola media si voleva andare, ma soprattutto con chi!!! Ovviamente io e beatrice ci scegliemmo a vicenda, e questo scatenò la furia tra le vanitose, ma a noi non ce ne importava niente, infatti ora sono in classe con lei! E ora sono qui, che scrivo un articolo sulla mia splendida amici-zia che spero duri ancora per moltissimo tempo, e

chiedo a tutti di trovarsi un amico, perché così troverà un grandissimo tesoro!

CLAUDIA FATTORI 1a H

LA MIA AMICA BEATRICEDUE PERSONE DA RECORD

Io sono un ragazzo molto fortunato perché ho ancora i bisnonni. Lui si chiama Guido e ha 99 anni, mentre lei è Norina e ha 91 anni. Sono una coppia fortissima e inseparabile. Hanno festeggiato, il 27 luglio 2009, 70 anni di matrimonio che sono parecchi!!!!!!! Sono una coppia molto unita e ogni tanto si stuzzicano come dei bambini. Hanno sulle spalle un sacco di anni e quest’ anno Guido compie 100 anni. Tutti noi parenti non vediamo l’ora e stiamo iniziando a prepa-rare una festa. A volte gioco a carte con loro e apprendo sempre tante esperienze vissute. Guido

ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, mi racconta di quei terribili anni durante i quali è stato prigioniero in Grecia. Loro sono molto legati alla famiglia soprattutto a noi pronipoti; Norina, nonostante l’età, è ancora abbastanza “peperina”, e ci tiene ad essere sempre elegante; è fiera di essere ancora autonoma: infatti lei e Guido abitano ancora da soli. Per me sono un importante riferimento perché confermano che l’amore è eterno e che se si costruisce una vita insieme si “dura di più”. Io sono molto contento di avere ancora i bisnonni perché, quando li vedo, scopro sempre tante cose interessanti sulla vita di sempre.

BARBIANI LUCA 2a H

La scorsa estate, finita la scuola, avrei tanto voluto godermi il meritato riposo, ma non ho potuto perché frequentando il conservatorio, ho dovuto sostenere ben tre esami: solfeggio, pianoforte e violino. Voglio parlarvi proprio di quest’ultimo. Dopo giorni di intenso studio, arrivò la fatidica data: mi svegliai (presto), feci colazione (non ancora vigile), andai in bagno (dove per svegli-armi mi dovetti inzuppare di acqua gelida) e mi vestii (con calzoni lunghi nonostante la terribile calura estiva). Pronto, con il violino in spalla, inforcai la bicicletta e mi avviai verso il con-servatorio. Arrivato, ansimante e già fra-dicio, salii le scale e una piacevole arietta fresca mi investì: aria condizionata!!!Aprii la porta…vuo-to! Non c’era nessu-no. A questo punto fui assalito da una mol-titudine di domande: ho sbagliato giorno? Ho sbagliato ora? Ho sbagliato posto? Ho fatto colazione? Fortunatamente arri-vò una bidella che mi indicò l’aula dell’esame. In realtà non ci capii niente! Facendo finta del contrario, mi avviai verso il corridoio dove, fortunatamente, incontrai il mio professore che mi condusse nella giusta classe. Mi sedetti, appoggiai il violino, tirai fuori gli spartiti e co-minciai a ripassare. La tensione saliva e il cuore prese a battere più veloce del normale. Arrivò il mio turno. Il direttore scandì il mio nome e io, preso alla sprovvista, feci un salto sulla sedia. Ricomponendomi e facendo mente locale, presi lo strumento, le partiture e, camminando, mi avviai verso l’auditorium mentre fredde goccio-line mi scendevano lungo la schiena. Entrai: le finestre chiuse con le tapparelle pressochè del tutto abbassate e l’assenza di aria condizionata facevano del luogo una sauna. Salii sul palco guardando in basso un po’ per la soggezione, che mi dava la commissione, un po’ perché temevo di

inciampare e di conseguenza fare una figuraccia. Senza questo genere di inconvenienti sistemai gli spartiti sul leggio incominciai a suonare. I primi pezzi erano piuttosto semplici e li svolsi senza difficoltà. Rinfrancato da questo guardai la commissione. Non era proprio come me l’aspettavo: uno leggeva una rivista, un altro si tappava le orecchie, un terzo uscì per non tornare più. L’unico che mi prestava attenzione era il mio prof il quale, avendomi fatto lezione il giorno prima, sapeva benissimo cosa avrei suonato e come l’avrei suonato. Finalmente

(o sfortunatamente, dipende dai punti di vista) finii i pezzi e arrivò il momento della suonata, il brano più difficile! Salì il pianista per accompa-gnarmi, diedi l’attacco e la musica cominciò a imperversare per la sala, riempendo ogni cavità e attraversando le pareti. Il violino ed io diventammo una sola cosa (come sono poetico!!) e ci

separammo solo alla fine del brano quando la voce inespressiva del direttore mi annunciò che l’esame era finito e che potevo andare in pace, amen! Uscii dalla sala e tornai a sedere. In quel momento cominciò la parte più difficile dell’esame: aspettare il risultato. L’attesa dilata il tempo, ti consuma fino a farti arrivare alla follia… Fortunatamente così non fu e, tra una chiacchierata e l’altra, il tempo passò piuttosto velocemente. Gli esaminatori uscirono, si di-sposero ordinatamente in fila e il direttore, dopo essersi schiarito la voce, annunciò i risultati. Chiusi gli occhi, strinsi i pugni, il cuore mi si fermò (non si può dire lo stesso del sudore che continuava a scendere come un fiume in piena). “Pesaresi: promosso”. Aprii gli occhi, allentai i pugni, il cuore ricominciò a battere. Sembrava impossibile, ma ce l’avevo fatta!!!

JACOPO PESARESI 3a D

L’ESAME DI VIOLINO

TI GUARDI ALLO SPECCHIO E VEDI RIGLESSO UN ALTRO VOLTO

fede. Non capivo più niente … tremavo Pronunciai la parola “ BASTA” con tutta la mia forza e la voce che tenevo in gola improvvisamente spalancò la finestra e una folata di vento posò sulle mie gambe un bigliettino ….. Ora non mi sentivo più strana. Mi specchiai nuovamente e con sollievo notai che era tornato tutto alla normalità … ero sempre io, una tredicenne. Aprii il biglietto e vidi che il suo interno conteneva una piccola lettera scritta con grafia quasi tremante. Iniziai a leggere …… parola dopo parola il mio viso veniva come trafitto da mille lame. Le lacrime bagnavano il foglio. Capii che quella figura era mia nonna, il mio idolo. Che era venuta non per spaventarmi , ma aveva potuto aiutare a passare al di là della soglia dell’adolescenza. Mi odiai … Perché ho rifiutato un contatto con mia nonna ? La mia ancora di salvezza nei momenti difficili ?Forse queste domande rimarranno per sempre prive di risposte.

MARTINA BACCHETTA 3a I

RICETTA DELLA FELICITA’

OCCORENTE:100 g di amici1 confezione di divertimentoPijiama party in scatola7 pacchi di gioia da 5 kg1 busta di feste speziateMescolare tutto con calma Lasciar lievitare 30 minutiCuocere in forno a 180 gradiE quando è sfornato, ricoprite con uno strato di bontà glassata.Mettete in bocca una fetta e buona felicità!

ANNA BILANCIONI I F

Pag10giugno 2012

La firma della Costituzione Italiana

IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMOPrendere un cane è il desiderio di tanti ragazzi, ma a volte non è possibile perché mantenere un cane costa. Il mio si chiama Toby, ha circa un anno ed è un pitbull americano; è un cane di alta statura. Ha il pelo castano con delle macchie bianche e gli occhi di colore azzurro, ha le orecchie corte che stanno sempre dritte. Ha il muso lungo e il naso grande. È molto agile e non smette mai di correre. Appena torno da scuola, inizia ad agitarsi e vuole sempre giocare. Io lo porto a spasso tre volte al giorno, a volte anche di più. È un cane molto affettuoso e tenero. Il pitbull è uno dei cani più costosi al mondo, perché la sua razza è molto rara. Quando uno cerca di accarezzarlo si allontana ma, dopo qualche volta che lo accarezzi, diventa molto affettuoso.AZIZ ZAOUALI 3a D

IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI In tutto il mondo è presente un fenomeno molto triste: il maltrattamento degli animali. Questi poveri animali vengono utilizzati per le più spregevoli iniziative dell’uomo. Gli animali sono usati per degli esperimenti scientifici che gli costano la vita . tutto questo solo per soddisfare le domande degli uomini. A volte addirittura vengono maltrattati dai loro padroni… all’inizio di novembre, per esempio, si è venuti a conoscenza di una spiacevole storia di un cagnolino vittima del proprio padrone che credendolo morto lo seppellì sotto dei mattoni e dei rifiuti… malgrado lui invece fosse ancora vivo. Questa è la versione che il padrone ha raccontato ai giornalisti, ma invece altre versioni dei fatti dicono che il cane per lui fosse solo un peso e che quindi doveva trovare un modo per sbarazzarsene. Il caso ha voluto però che una coppia di passanti ha sentito dei lamenti provenienti da quel cumulo di mattoni e rifiuti… riuscendo quindi a salvare il povero cagnolino. Molti programmi televisivi come “Striscia la notizia” si occupano di questi spiacevoli eventi facendo dei servizi proprio in canili e allevamenti dove i gestori non sono degli amanti degli animali anzi tutt’altro da quello che è possibile vedere, sembra che svolgano quell’impiego semplicemente con uno scopo di lucro maltrattando quei poveri animali a volte facendoli vivere in condizioni dav-vero pietose. Noi crediamo che questo fenomeno sia assolutamente atroce e che gli uomini capaci di fare questo si debbano decisamente vergognare perché gli animali talvolta sono in grado di aiutare l’uomo, sono esseri viventi meritevoli di essere trattati amorevolmente.

GIORGIA CALCINELLI - CHIARA ESPOSITOMARIA ELENA MAGNANI -BEATRICE POGGI I H

IL PORCOSPINOUn porcospino era molto triste, perché si sentiva solo. A causa dei suoi aculei pungenti, infatti, nessun altro animale del bosco voleva giocare con lui. Tutti pensavano che era un animale pericoloso e minaccioso. Un giorno mentre il solo e povero porcospino camminava, vide un coniglietto impi-gliato nella gabbia posizionata da un cacciatore. Il porcospino, senza pensare al pericolo, corse velo-cemente a salvarlo e il coniglietto restò sbalordito e commosso da questo gesto eroico. Da quel giorno il porcospino fu sempre attorniato da molti amici.Morale: l’apparenza inganna!!!

CHIARA CAPPELLI I M

IL PORCOSPINO TRISTE

Un porcospino era molto triste perché si sentiva solo. A causa dei suoi aculei pungenti, infatti, nessun altro animale del bosco voleva giocare con lui. Uno scoiattolino stava passeggiando con sua madre e siccome era molto giocoso andò a nascondersi nel bosco. Ad un certo punto vide il porcospino triste che stava camminando a testa bassa. Andò verso di lui e gli chiese se voleva giocare. Il porcospino, incredulo, si mise a giocare con lui e si diverti-rono un mondo, finché non arrivò la madre dello scoiattolo. Lei lo sgridò e gli disse che doveva andare subito via da lui. Proprio in quel momento un serpente con la bocca spalancata sbucò dalle foglie per mangiarsi lo scoiattolino. Il porcospino lo abbracciò e così formò una palla di aculei, a quel punto il serpente non poté più fare nulla e scappò via. La madre ringraziò il porcospino e disse che si era sbagliata sul suo conto e gli doveva la vita di suo figlio. Da quel giorno il porcospino fu sempre attorniato da molti amici.La morale è: L’APPARENZA INGANNA.

BOLOGNA BENEDETTA 1a M

LA MIA CAGNOLINA STELLA

La mia cagnolina Stella ha cinque anni ed è di razza Kavalier King Charles Spaniel. Lei ha il pelo nero, bianco e marrone, gli occhi grandi di color castano, le orecchie lunghe ricce e un musetto dolcissimo! Stella è mangiona, le piace: la frutta, la carne, lo yogurt e anche i fazzoletti di carta, infatti li troviamo sparsi per la casa. Oltre a essere mangiona è una coccolona e giocherellona. Tutti i pomeriggi dorme sul divano intorno ai suoi giocattoli, un maialino, una corda da mordere e un pupazzo come Pluto. Vuole sempre giocare con me e quando si diverte la chiamano “ la pazza” perché corre velocissima sul tappeto e ringhia per gioco ai suoi pupazzi. Il mio cane non sa mordere, nel senso che, anche se arrabbiata, striscia i denti sul dito, ma non mantiene la presa e alla fine si arrende! Stella è una cagnolina molto dolce e conquista il cuore di tutti, perché , quando uno sconosciuto entra in casa mia, lei corre e gli salta addosso, lo lecca e poi non riesce più a stare in pace perché vuole le coccole e compagnia. Insomma si sta bene con questo cane!

BEATRICE POGGI 1a H

MARGOTMargot è un cane di razza bassotto che mia zia ha comprato questa primavera in un allevamento. Ha il pelo corto di colore marrone e nero, il muso allungato con in cima il tartufo che è sempre in cerca di odori particolari, le zampe corte e il corpo allungato a forma di salsicciotto, le orecchie sono nere e scendono ai lati del muso, gli occhi sono di media grandezza, scuri con espressione sincera, la coda è lunga e poco spessa. Mia zia abita a Pavullo, in provincia di Modena, non è sposata e non ha figli, perciò quando ci viene a trovare si porta dietro la

Margot, che è come se fosse la sua bambina. Ha un sacco di giocattoli da mordicchiare e che fanno rumore e suonano, è un cane molto socievole, le piace giocare con gli altri cani e non ha paura dei cani grossi. E’ affettuosa con tutti, anche se io la vedo una volta al mese, si ricorda di me e mi fa delle gran feste. Mia zia lavora e la deve lasciare in casa parecchie ore da sola, allora lei fa un po’ di dispetti: sale sopra i mobili e fa cadere tutto quello che c’è, fa la pipì sui tappeti, guaisce perché si sente sola.

LORENZO DESIDERIO I H

MILAIl 31 luglio è nata la mia gattina, che si chiama Mila; le ho dato questo nome perché significa “cara”. Mila è bellissima ed ha una corporatura snella. Ha il pelo di colore bianco, mentre il muso, le orecchie , le zampe e la coda sono di colore grigio. Una macchiolina scura si estende dalla punta del musino fino ai suoi occhioni azzurri. Sembra di razza siamese, ma la madre è un comune europeo, quindi si presume che abbia preso dal padre. Mila è la quarta di una cucciolata nata da una gatta randagia che i miei amici hanno accolto in casa. L’ abbiamo vista crescere da quando aveva pochi giorni e ormai fa parte della famiglia. Io e le mie sorelle la consideriamo una “sorellina” e per mamma e papà è la “quarta figlia”! Mila è una gattina vivace ed agile e gli artigli certo non le mancano. E’ una giocherellona ed è molto curiosa, infatti viene ad “ispezionare” ogni busta contenente del vestiario o la spesa che si appoggia in terra. Ogni rumore per lei è un attrazione e corre via a razzo per capire cosa l’ha provocato. Devo dire che, se qualcuno me la dovesse portare via, lo rincorrerei ovunque per dirgli chiaro e tondo: “Mila è mia e non si tocca perché fa parte del mio cuore!!!”.

ALESSANDRA PANDOLFI 1a D

UN ANIMALE FEROCE DAL CUORE TENERO Un lupo è un lupo.Da sempre a noi persone ci è difficile conside-rarlo un semplice animale. Istintivamente siamo portati ad attribuirgli caratteristiche particolari: aggressività, sete di sangue, diffidenza Però queste caratteristiche non sono del tutto vere: il lupo è in realtà un animale né particolarmente aggressivo, né particolarmente timido, ma molto prudente e feroce quando serve. Il lupo resta comunque un animale

molto pericoloso con cui è meglio non trovarsi faccia a faccia, ma ciò che è successo pochi giorni fa afferma che anche il lupo ha un cuore. Infatti in America (USA) un giovane lupo maschio ha stupito anche i naturalisti che lo avevano taggato elettronicamente. Questo meraviglioso esemplare ha infatti conquistato i cuori del web percorrendo 1100 km a zig-zag dall’Aregan al confine Idaho a quello delle Cascade Range alla ricerca di una compagna con cui “mettere su famiglia”.

LORENZO TONI 2a B

VI PARLO DEI MIEI ANIMALI

Il mio cane è un bastardino di nome Spillo, ha dodici anni e quindi è arrivato prima di me! Il suo pelo è di colore marrone chiaro, sotto la pancia invece è bianco. Il suo muso è tutto nero, ma ultimamente incominciano a vedersi dei peli bianchi. Da piccolo era un gran giocherellone, ha distrutto le ciabatte di mio babbo e scavato nei vasi dei fiori di mia mamma. Con il passare degli anni si è calmato e si fa delle grandi dormite. Dopo cinque anni è arrivato Indi il nostro gatto, anche lui preso al canile. Lui è tigrato grigio e nero è pesante è addirittura più grosso del cane! Adora stare all’aperto e a volte passano giorni prima che torni a casa; quando vuole salire, si piazza davanti al portone e aspetta che qualcuno gli apra e calcolate che io abito al secondo piano! È molto intelligente e un gran coccolone e la mia mamma, che ha la passione per i gatti, lo adora.Nella nostra famiglia amiamo molto gli animali e li rispettiamo tutti.

LORENZO FABBRI 1a H

WILLYWilly è un pappagallino inseparabile che mio fratello ha portato a casa 3 estati fa. Quando lo ha preso era piccolo e gli abbiamo messo il nome di Willy, poi, quando è cresciuto, abbiamo scoperto che era una femmina, ma ormai lo avevamo chiamato così. Ha circa le dimensioni di un passerotto, ma molto colorato: il corpo è verde brillante, la coda è piena di piume colo-rate, rosso, turchese, nero, arancio e verde, il becco è giallo chiaro con la punta rivolta verso il basso, molto appuntita, gli occhietti piccoli e neri. Ha un carattere particolare perché non vuole stare in gabbia, infatti ce lo trovavamo in giro per casa e abbiamo scoperto che con il becco spingeva la levetta dello sportellino e usciva. Allora mio fratello ha messo una molletta per rinforzare la chiusura della gabbia, ma dopo qualche giorno era di nuovo libero: passava dal contenitore del mangime, spingeva forte e usciva. Insomma abbiamo dovuto mettere del nastro adesivo molto robusto intorno

ai contenitori del mangi-me e usare una molletta d’acciaio per chiudere ermeticamente la gab-bia, ma Willy era agitato e con il becco faceva vibrare le sbarre della gabbia come per dirci di liberarlo. Insomma è

un animaletto pieno di ingegno! Mio fratello, che ha studiato a Urbino fino a quest’estate, se lo portava con sé perché Willy era molto affezionato a lui, e, visto che in gabbia non ci voleva stare, lo metteva nel cassetto del comodino dove lui stava tranquillo. Adesso a casa gli ha preso una cassettina di legno per gli uccelli, del tipo con un’apertura rotonda sul davanti, da dove lui si affaccia. Adesso il suo posto preferito è dentro la sua casettina, sopra la libreria dove sotto c’è la scrivania del computer. E’ molto pulito per quel che riguarda i suoi bisogni, perché non sporca dentro la casettina e va alla gabbia solo per mangiare o per bere e, quando vuole fare il bagno, svolazza verso il lavandino del bagno. Ha una voce molto acuta che ti entra nelle orecchie e ti stordisce. La sua voce ha diversi toni e la usa per dirci come sta: ad esempio, quando rimane solo e noi siamo da un’altra parte, fa un cinguettino forte, acutissimo e prolungato che si sente anche in strada, come per chiamarci; quando, invece, qualcuno lo disturba nel suo territorio, che sarebbe la sua casettina, diventa aggressivo, cerca di beccare e fa un verso acuto e breve, quando viene a trovarci Riccardo, che è un amico di mio fratello, allora si eccita tutto, apre le ali e vuole farsi accarezzare fa dei versetti corti, infine quando non sta bene allora se ne sta completamente zitto, fermo, con le penne arruffate.

LORENZO DESIDERIO I H

Amici Animali

ARIETE: se a scuola non stai andando bene migliorerai a fine anno

L’OROSCOPO TUTTI SOTTO IL SEGNO DELLO STUDIO

ACQUARIO: sei bravissimo, ma negli ultimi tempi stai perdendo il

CAPRICORNO: più intelligenti di così non si può es-sere

PESCI: a scuola sei un vero talento in tutte le materie … continua così

CANCRO: sei un vero talento continua così

LEONE: sei molto bravo a scuola e se continuerai a studi-are prenderai voti

VERGINE: è ora di mettersi sotto con lo studio

GEMELLI: aiuta i tuoi amici se hanno bisogno di te

TORO: devi migliorare assolutamente se non vuoi rip-etere l’anno

BILANCIA: sei bravo ma puoi fare meglio

SCORPIONE: se non vuoi esserebocciato devi stu-diare

SAGITTARIO: ri-corda se vuoi essere bravo devi studiare

di ANNA BALDUCCI – ROBERTA CAVOLO 1a I

Pag11giugno 2012 Il Mondo a scuolaBOTTI

DI CAPODANNOQuest’anno in alcune città è stato vietato l’uso di botti e fuochi d’artificio, per festeggiare il Capodanno. Nonostante questo, però, si sono verificati due morti e tantissimi feriti soprattutto bambini. I fuochi più pericolosi sono stati quelli artigianali e quelli illegali, anche se sono state sequestrate numerose tonnellate di fuochi dalla polizia, soprattutto nelle città del sud. Quello che comunque nessuno sottolinea è il bilancio di animali morti o scappati per colpa dei botti. Alcune associazioni animaliste raccolgono i dati attraverso le segnalazioni che arrivano dai cittadini da tutte le città. Lo scorso anno il bilancio finale registrava circa un migliaio tra cani e gatti morti, una vera e propria strage, senza contare gli oltre 4.000 animali rimasti traumatizzati o feriti. Grazie ai divieti quest’anno il numero è calato, pertanto è necessario proibire a Capodanno l’uso di fuochi d’artificio in tutte le città italiane.

CHIARA EPOSITO I H

Forse non tutti sanno che nella nostra città è in previsione una nuova statale che verrà costruita di fianco all’auto-strada A14. Nell’autostrada si stanno facendo dei lavori per aggiungere altre 2 corsie, così la statale avrà 6 corsie e se ne avranno complessivamente 14. La costruzione della statale provocherà più inquinamento e sarà a pochi metri dalle abitazioni. I cittadini stanno

A Natale, e non vediamo l’ora di ricevere regali costosissimi e nuovissimi, ma io vi voglio chiedere: domandatevi cosa potete regalarvi con 200 euri: vestiti, videogiochi o un nuovo telefonino della Apple. Oppure potete offrire ad un bambino meno fortunato di voi più di un anno di cibo, compreso felicità ed un bellissimo natale ma anche cose che noi consideriamo banali come andare a scuola, pranzare, avere un riparo o semplicemente un’as-sistenza medica è un regalo, anzi l’unico regalo di cui avrebbero bisogno per avere una vita media. In ogni caso, quando si pensa ad una donazione, si immagina di “buttare via” 20 o30 euri; invece,

I “BOTTI” COL BOTTO!

A capodanno molte persone, soprattutto ragazzi, per inaugurare il nuovo anno ricorrono all’utilizzo dei cosiddetti “botti”. I botti sono molto pericolosi sia per le persone che li utilizzano, sia per quelli che assistono e, come vedremo dopo, anche per gli animali domestici. I “botti” non vanno utilizzati e vediamo perché:PRIMO MOTIVO:-i “botti” di fabbricazione ille-gale o addirittura fatti in casa, possono esplodere prima del previsto causando lesioni anche gravi agli arti superiori e al viso!.SECONDO MOTIVO:-ogni tanto qualche petar-do non esplode e molta gente, non sapendo del rischio che corre, li utilizza e l’epilogo è quasi sempre tragico.TERZO MOTIVO:-”i botti” e i fuochi d’artificio spesso esplodono su oggetti altamente infiammabili che, prendendo fuoco, possono provocare incendi più o meno gravi; infatti la Polizia e i Vigili del Fuoco consigliano di non usare fuochi d’artificio quando c’è molto vento.QUARTO MOTIVO:-i petardi, soprattutto quelli molto forti, uccidono moltissimi animali! Pensate, solo in Campania novecento tra cani e gatti sono morti.QUINTO MOTIVO:-qualsiasi tipo di petardo ille-gale o legale può causare la perdita di: dita, mani, occhi, udito, possono provocare ustioni sul viso e, nel peggiore dei casi, anche la morte. Ogni capodanno è peggio; i botti assomigliano sempre più a veri e propri ordigni e basta guardarsi attorno la notte di capodanno e vedrete un vero e proprio scenario di guerra. Ottocentotrentatre comuni in Italia hanno deciso di abolire l’utilizzo di petardi e chiunque non rispetti la norma può dover pagare multe salatissime, ma basta leggere un giornale, navigare su Internet o guardare il te-legiornale per capire che sono stati utilizzatissimi. Vorrei concludere con questa frase:- La vita è troppo importante per potersela “giocare” in un sol “botto”.

YURI PAZZINI 1a D

I LIBRI DELLA MUL-TIPLAYER EDITIONUn messaggio per tutti i videogiocatori ai quali piace leggere. I libri della multiplayer edition ricalcano perfettamente le trame dei videogiochi più famosi come Halo, Gears of War, Bioshock, Resistance e tanti altri. Inoltre questi libri aggiun-gono spiegazioni, dettagli, avvenimenti inediti e trame parallele a quelle originali. Ogni personaggio ha una sua storia, ricca di battaglie e passioni che lo collega agli altri. Insomma, se seguite il mondo dei videogiochi probabilmente questa collana di libri vi piacerà. Però questi libri non sono per tutti. Bisogna essere disposti a leggere 250 pagine, ma ne vale davvero la pena!

ADRIANO DONATI II M

IL CIOCCOLATOChi ha detto che il cioccolato fa male ai denti?Secondo un nuovo studio giapponese si tratta di una mezza bugia: barrette, bevande e chicchi di ogni genere, a base di cacao, aiutano a prevenire e combattere le carie più di qualsiasi dentifricio in circolazione. La sorprendente tesi poggia sulla scoperta che gli agenti anti batterici contenuti nel cacao hanno la meglio sugli zuccheri di qualsiasi dolciume al cioccolato, riducendo perciò il rischio

di carie. Se poi prendiamo in considerazione una serie di alimenti in grado di scatenare reazioni allergiche, vediamo che, in ordine di frequenza, il cioccolato si situa alla fine di una scala decrescente dopo il pesce, le uova, i crostacei, il latte vaccino, il sedano, le fragole e molti altri cibi. Di conseguenza è stato calcolato

che meno del 2% dei soggetti che soffrono già di allergie possono essere suscettibili a reazioni allergiche dopo assunzione di cioccolato. È vero che è uno stimolante ed un antidepressivo poiché contiene le endorfine, sostanze che contrastano il dolore e predispongono al piacere, e la teobromi-na, in grado di migliorare la concentrazione e la prontezza dei riflessi. Non è pesante da digerire: è anzi uno degli alimenti di più rapida digestione. Il cioccolato non fa male! Non fa venire i brufoli, né tantomeno l’acne e a dosi ragionevoli, due qua-dratini al giorno, meglio se fondente, ci danno la giusta carica per affrontare la giornata. In quelle grosse uova di cioccolata sono contenuti minerali preziosi per il nostro organismo, come magnesio, potassio, fosforo, calcio, rame. Non esageriamo con il cioccolato, ma non priviamocene!

MARCO GHINELLI 1 D

LA MODA NELLE SCUOLE DEL 2011

Ora ci troviamo nel ventunesimo secolo e nelle scuole, quasi ogni 3 anni, da sempre ci sono nuove mode, a volte anche bizzarre. Questa è l’era degli zaini tenuti a bretelle lente. I fantasiosi ragazzi che hanno inventato questa moda pensano che gli

zaini tenuti bassi facciano meno male alle spalle. A mio avviso, questa cosa è vera. Sono veramente belli perché hanno una grande varietà di colori immensa, sia nelle classiche tinte unite sia nelle fantasiose imma-gini colorate in modo spontaneo e del tutto naturale.

Questa moda, come tutte, subisce delle imitazioni anche da prestigiose marche come la Converse così come da altre note che però sono comunque molto acquistate. Io però sono sempre dalla parte dello zaino classico perché le mode vanno e vengono, per far guadagnar soldi a chi vende gli zaini e far comprare allo studente sempre dei nuovi. Ma l’importante è studiare!

ALESSANDRO PIOGGIA I H

La storiaOriginariamente l’odierno aeroporto internazionale di Rimini “Federico Fellini” era uno dei sedici campi di prigionia nazi – fascisti compresi nella zona da Cesenatico a Rimini.Oltre a svolgere attività di reclusione esso era dotato di una pista, creata nel 1912, adibita a funzioni postali con la disponibilità di un solo aereo delle “regie poste”, organo filo – nazista. Succes-sivamente la pista fu utilizzata anche da aerei militari, per conto della “luftwa-fe” e della “regia ae-reonautica”, e poi da aerei civili, per conto dell’ala littoria. Avu-to, termine la guerra, l’intero complesso fu dato in cessione alla –Società aeradria- fondata nel 1919. L’aeroporto, nonostante i cambiamenti apportati ad esso, rimase principalmente militare. Odiernamente Rimini è al 24° posto fra gli aeroporti italiani per numero di passeggeri. È il secondo nell’Emilia Romagna dopo quello di Bologna-Borgo Panigale. La sua denominazione ufficiale è aeroporto internazionale “Federico Fellini”-Rimini/Miramare; esso è stato intitolato al grande regista

NEL MONDO DI OGGI SI PUO’ VIVERE DI

SOGNO E SPERANZA?Il mondo di oggi è in continuo movimento e succede di tutto. In questo movimento il nostro paese è en-trato in crisi e molte persone sono state licenziate dal loro lavoro. Non riescono più a pagare il mutuo e sono costretti a privarsi dei loro beni. E’ una cosa terrificante pensare che oggi tanta gente perde il lavoro e chissà come sarà tra un paio di anni. Ma oltre a questi danni ci sono anche catastrofi naturali come per esempio terremoti e tsunami, a causa delle quali muoiono tantissime persone. Solo nei sogni si vede un mondo pulito, senza guerre, senza problemi, con persone felici di quello che hanno e contenente per quello che sono. Purtroppo la realtà è completamente diversa. Ma una cosa che noi dobbiamo continuare a fare è sperare cioè avere fiducia in questo mondo e saper accogliere con gioia quello che ci offre, perché come dice un proverbio: “La speranza è l’ultima a morire”.

LUCA BARBIANI II H

SUPER MARIOSuper Mario,(noto personaggio di videogiochi conosciuto da tutti i bambini dai 6 anni in poi) è stato creato nel 1986 dalla Nintendo che succes-sivamente ha ideato i suoi amici e nemici come la

sua amata Peach oppure Bowser, il più grande nemico. La Nintendo suc-cessivamente ha prodotto tante console delle quali esiste uno o più giochi di super Mario. queste con-sole sono: Nintendo 64, N. DSi, XL, Nintendo Wii e l’ ultimo uscito Nintendo 3DS, ma nel 2012 uscirà la WiiU dove si potrà vedere in HD (meglio) il gioco in TV. Quest’ anno la creazione di Super Mario

compie 25 anni e ancora oggi noi giochiamo con questo fantastico gioco.

MICHAEL MONTEBELLI 2a H

Tutti i giorni, guardando la TV, mi rendo conto di quante cose negative accadono nel Mondo e in Italia: terremoti, esplosioni, guerre, maremoti ecc., ma quello che mi ha impressionato di più in questo periodo è stato il disastro della nave da crociera Costa Concordia. Vedere incagliata negli scogli dell’isola del Giglio una super-nave come questa fa un effetto non da poco. Mi chiedo come possa fare e cosa possa fare una nave di quella grandezza così vicino ad una scoglie-ra. Una nave con a bor-do circa 4200 persone avvicinarsi così alla scogliera porta a pen-sare che i responsabili della navigazione, con tutta la strumentazione così sofisticata, fossero da altre parti e non certo a visionare nei monitor la rotta stabilita. I fatti ri-sultanti sono questi: il Capitano, per consuetudine, si avvicina alla costa per salutare gli isolani del Giglio, ma, probabilmente, per un errore di rotta, la vicinanza è stata tale da urtare uno scoglio che gli ha squarciato la parte sott’acqua dello scafo. Dopo la collisione con lo scoglio, lo scafo incominciò ad im-barcare acqua e a inclinarsi fino a che, dopo un’ora, la fiancata della nave era appoggiata allo scoglio. L’allarme non è stato dato subito, ma dopo un’ora e la nave, che al momento dell’urto stava abbastanza

FATEVI UN BEL REGALO “REGALATEVI UN’ADOZIONE A DISTANZA”

quello che vi propongo, è semplicemente 1euro al mese.Un’ adozione a distanza è un regalo anche per voi, perché saprete di aver fatto una buon’azione! Sarebbe bello che tutta la scuola partecipasse ad un’adozione a distanza; in tutto siamo circa 300; se ogni alunno mettesse un minimo di 1euro al mese in un anno doneremo 3600 euri e potremo così aiutare tante persone.Ricordiamo che per l’adozione a distanza, si possono fare donazioni mensili o anche solo una.

OMAR SEYAN IH

in galleggiamento, poteva essere evacuata e si pote-vano salvare parecchie vittime. QUANTI ERRORI che non si dovevano fare; quanto spavento e quanti lutti per i viaggiatori e per i parenti delle vittime per una “bravata” fatta da un tecnico della navigazione come può essere un Comandante di una nave! E’

come se un pilota di aereo che porta tante persone ed è responsabile di que-ste dicesse: “vado a fare un pisolino e mi svegliate all’av-vicinarsi dell’aero-porto”! Dico questo perché, al contrario dell’aereo, non ho esperienza diretta di Crociere per mare. Il peggio poi,è che una volta che la

nave si è incagliata negli scogli, il Comandante scende dalla nave non considerando l’incolumità di così tante persone. Le notizie che ho seguito successivamente, sempre sul transatlantico, si sono aggravate ulteriormente per il recupero, giorno dopo giorno, di morti sia per annegamento fuori dalla nave sia per quelli trovati all’interno. In questo momento ci sono ancora tanti “dispersi” che probabilmente sono all’interno delle cabine. Com’è possibile che avvenga tutto questo?

MICHAEL MONTEBELLI 2a H

UN DISASTRO NEL TIRRENO

cinematografico riminese. È inoltre il principale collegamento aereo con i maggiori aeroporti russi fra cui “krasnodar”, “mosca – domodevo” e “mosca seremet’evo”. Infatti le maggiori com-pagnie operanti a Rimini sono di bandiera russa. Altre compagnie di bandiera e non che compiono

uno scalo ordinario o straordinario sono:- Air france ( com-pagnia di bandiera francese)- Alitalia ( compagnia a s.p.a. italiana)- Air vallè ( compagnia privata filo svizzera con sede a rimini)- Meridiana fly ( com-pagnia privata italiana col maggior numero di voli dislocati a Rimini)- Ryanair ( compagnia di stato irlandese spe-

cializzata in voli low cost)- Wind jet ( compagnia privata italiana low cost)La zona militare e odiernamente occupata dal 7° reggimento av.es. “vega”, della brigata Friuli, una delle tante che combatté alla prima guerra mondiale. Da esso partono i rifornimenti alla base aerea di Viterbo la maggiore di Italia.

LORENZO CAIONI I G

L’AEROPORTO DI RIMINI

COSTRUZIONE NUOVA STATALEcercando di opporsi alla sua costruzione, proponendo anche soluzioni alternative. Una di queste è la realizzazione di una nuova autostrada verso San Martino e la trasformazione della vecchia autostrada in statale. Una parte della nuova autostrada potrà passare in galleria e questo consentirebbe di filtrare i fumi e quindi ridurre l’inquinamento.

CHIARA ESPOSITO I H

Pag.9Pag.12giugno 2012

SELENA GOMEZSelena Marie Gomez è nata il 22 luglio 1992 a Grand Praire in Texas, da Mandy Teefy madre ex attrice italo-americano e da Ricardo Gomez, messicano.Oltre a essere una bravissima cantante è anche

un’attrice. Ha recitato in molti film come “ Monte Carlo” e in parecchie serie televisive come “I maghi di Wawerly. Inoltre ha anche girato un documentario per il quale ha lavorato con Island-Dog per vacci-nare alcuni dei 200000 cani randagi che vagano sulle spiagge di Porto Rico. Selena in questo periodo è fidanzata con Justin Bieber che noi

adoriamo e speriamo che la loro storia duri a lungo. Lei ha aiutato molti bambini in difficoltà collabo-rando con l’Unicef. Sei, sei una persona unica!!!!

MARIA MARTA BENVENUTI - FRANCESCA BINOTT III H

Se volete trascorrere un week-end all’insegna del divertimento culturale vi consigliamo di andare a Valencia. In aereo si raggiunge in poco più di due ore e, se siete dei buoni camminatori, si visita anche in tre giorni in quanto non è una grandissima città. Valencia sorge sul tetto del fiume Turia, il cui corso è stato deviato ed al suo posto è nato un bellissimo parco che attraversa tutta la città. I giardini sono molto curati e hanno piste ciclabili e oasi di gioco attrezzate per bambini, come un enorme statua di Gulliver stesa supina su cui i bambini si arrampicano come piccoli lillipuziani. Sul letto del fiume è sorto uno zoo chiamato “Bioparco” dove agli animali è stato ricreato il loro habitat naturale. Questo zoo è diviso in varie aree. C’è la zona della savana dove possiamo tro-vare liberi leoni, giraffe, antilopi e altri abitanti della savana, il bosco equatoriale dove vivono leopardi, pantere e vari tipi di scimmie come i giganteschi gorilla. Nello ambiente umido troviamo invece i coccodrilli e un ippopo-tamo con il suo cucciolo. Poi c’è il Madagascar dove vivono lemuri e vari uccelli come i bellissimi fenicotteri rosa. Ma la cosa che colpisce di più di Valencia ed è famosa in tutto il mondo è la “Città delle Arti e delle Scienze”. Questa è un magnifico complesso di edifici futuristici (sembra di stare in un film di Guerre Stellari!) costruiti da un famoso architetto di nome Calatrava. La Città delle Arti e delle Scienze comprende cinque attrazioni: il

Ragione o sentimento?

La settimana scorsa è ricominciato il program-ma televisivo “Wild oltre natura” che a me piace molto per gli argomenti che trattano. Sono inte-ressanti i video degli animali che lottano tra loro e anche i nuovi dino - documentari che mostrano la natura al tempo dei dinosauri, ma i video più entusia-smanti sono quelli di Bear Grylls che mostra come sopravvivere ne-gli ambienti più infidi e pericolosi della terra. Certe volte fa cose un po’ schifose come mangiare ser-penti, insetti o animali morti, ma in certe scene è interessante vedere come riesce a uscire da situazioni pericolose per la propria vita. Nel programma tv “Missione Natura” invece, Vincenzo Venuto

“ DISNEY’S I MAGHI DI WAVERLY”

Questo telefilm è in onda su Disney Chanel (cioè un canale Sky) da circa quattro anni ed è prodotto in America, infatti il suo titolo originale è “Wi-zard of Waverly Place”. I protagonisti di questa serie sono tre fratelli dotati di poteri magici: Ju-stin, Max e Alex. Justin, il fratello maggiore, è un ragazzo pieno di sé, sempre pronto a rimediare ai guai della sorella Alex. Il suo difetto più grande è la presunzione, non riesce ad ammettere quando non ha ragione. Max è il fratello minore, non è molto sveglio, infatti si trova sempre in situazioni strane, da cui non riesce ad uscire. Alex è la so-rella “di mezzo”, molto astuta e intelligente, ma si caccia sempre nei guai insieme alla sua inse-

parabile amica Harper che, ogni volta cer-cherà di con-vincerla a fare la cosa giusta, “buona fortuna Harper!”. A in-terpretarla è la famosa cantante Selena Gomez. In questa sit-com compaiono

in ogni puntata creature magiche: lupi mannari, giganti, gnomi, elfi e addirittura angeli! Ve lo con-siglio perché vi farà ridere e in ogni puntata ci sarà una morale che vi darà importanti insegna-menti e lezioni di vita, per esempio vi insegnerà a stare insieme e l’importanza dell’amicizia. Ora non mi resta altro che augurarvi… una BUONA VISIONE!!!

CLAUDIA FATTORI I H

GLEELa serie televisiva tanto amata dai ragazzi ameri-cani è Glee. In Italia è stata trasmessa per la pri-ma volta su FOX nel 2010 ed ha avuto subito un gran successo. Ogni episodio si sviluppa su gran-di successi musicali interpretati dai protagonisti. Will Schuester, professore di spagnolo alla William McKin-ley High School, vorrebbe rimet-tere in piedi il “glee club”, il gruppo di canto corale coreogra-fato, ma questa attività extra-scolastica non sembra interessare gli studenti. Schuester riesce comunque a formare un gruppo di ragazzi, che però, viene preso in giro dagli al-tri studenti. In ogni episodio si racconta la vita dei ragazzi fuori e dentro la scuola. Si mettono in evidenza atti di bullismo che vengono comunque combattuti con le punizioni da parte del preside della scuola, ma soprattutto è tra i ragazzi che si crea la forza per eliminare la violenza. Per noi ra-gazzi vale la pena di vedere questo programma perché è molto educativo ed interessante dal pun-to di vista musicale.

CHIARA ESPOSITO 1aH

Happy Feet 2Poco tempo fa io, mia sorella e la mia amica Car-letta siamo andate al cinema a vedere un film che si chiama Happy Feet 2. È un film molto bello: racconta di un pinguino, che con i suoi amici e uno zio alquanto strampalato si disperde nel gran-de oceano. I genitori sono preoccupatissimi per i bambini e faranno di tutto per trovarli. Happy Feet, che sarebbe il babbo del famoso pinguino, li trova: ma sulla via del ritorno l’Iceberg su cui

ci sono i familiari, parenti e amici si divide a metà al-lontanando così i due gruppi. Happy Feet e i bambini allora, vanno a cercare un leone marino a cui ini-zialmente avevano salvato la vita. Lui

subito non accetta la richiesta d’aiuto, ma quando vede che sono molto tristi decide di aiutarli. In questo modo, loro, con l’aiuto di altri leoni marini e altri pinguini, muovendo le zampe riescono a far scivolare la neve nell’altro Iceberg, e in questo modo riescono a unire di nuovo l’Iceberg. Tutti si riabbracciano contenti di essere di nuovo insieme.

EMMA ZUCCHETTO 1a H

I LIBRI DI VALENTINAQuest’estate sono andata alla libreria Moderna per comprare i libri scolastici e per puro caso mi è cascato l’occhio su un libro intitolato IL MON-DO DI VALENTINA. Leggendo il riassunto scritto dietro il libro, mi ha subito colpito e senza pensarci due volte l’ho immediatamente compra-to. Il libro parla delle avventure di uno ragazzina chiamata Valentina e dei suoi amici, familiari e di tante altre persone. Di valentina non c’è solo quel libro, ma ce ne sono tanti altri. Consiglio a tutti voi di comprarne almeno uno e credetemi vi piacerà!

EMMA ZUCCHETTO 1aH

Oggi, 27 Gennaio, è la giornata della me-moria.E’ stato scelto questo giorno perché il 27 Gennaio del 1945 i Sovietici sono entrati nel campo di Auschwitz. In questo giorno si ricordano tutte le vittime dell’olocausto, da parte di Hitler. Qui venivano portati nei campi di concentramento, dove lavorava-no molto duramente, gli venivano tagliati i capelli (con cui facevano oggetti di vario tipo, come spago, ecc.) poi con la scusa di portarli a fare la doccia venivano uccisi con dei gas. Infine gli toglievano tutto: vestiti, scarpe e persino denti (gli Ebrei erano ricchi e quindi avevano anche denti d’oro o d’ar-gento). Ci sono stati dei superstiti, salvati dagli Americani, ma, al loro ritorno, sapere che i familiari, amici, erano stati uccisi e il ricordo dello sterminio era così sconvol-gente che hanno preferito togliersi la vita. Oggi spesso non si ricorda questo fatto, anche se bisognerebbe farlo per evitare che queste cose accadano ancora; purtroppo, an-

NARNIA

Cari amici vorrei parlarvi di un libro che mi ha appassionato a tal punto da prenderlo dalla nostra cara biblioteca, Narnia. Il libro narra di un mon-do parallelo che si chiama per l’appunto Narnia e in cui alcuni ragazzini ci finiscono dentro, chi attraverso un anello, chi per un armadio e chi per un quadro.Il libro è composto da varie storie che sono:Il nipote del magoIl leone, la strega e l’armadioIl cavalo e il ragazzoIl principe CaspianIl viaggio del veliero La sedia d’argentoL’ultima battagliaHa un amico inconveniente: ha “solo” 1174 pa-gine! E’ molto divertente ed emozionante, ma so-prattutto è pieno zeppo di battaglie e fantasia; a me è piaciuto molto anzi direi troppo!

MICHELE CUCCI 2aH

Guglielmo e la moneta d’oro

Autore: Mino MilaniGuglielmo, un ragazzo orfano che lavora al servi-zio di un mugnaio, un giorno trova per terra una moneta d’oro e da lì partono tutte le sue avventu-re. Non mi immedesimo tanto in questo ragazzo quanto nella gente che incontra, la quale tenta di sfruttare l’ignoranza del bambino per impadronir-si di una ricchezza. Mi sono divertita nel leggere questa storia perché al povero Guglielmo, a causa della sua sfortuna, ne capitano di tutti i colori. Ma la parte più bella è sicuramente quella in cui il proprietario della moneta è disperato perché non la trova più e Guglielmo, senza pensarci su, la re-stituisce. Io forse lo ammetto, non sarei stata così onesta davanti alla possibilità di procurarmi una grande ricchezza. Consiglio questo libro, di facile comprensione, ai ragazzi della mia età ma anche ad adulti e bambini, perché scoprano o riscoprano l’importanza dell’onestà.

ARIANNA BRANCALEONE 2a F

VICTORIUS.

Victorius è un telefilm americano, trasmesso anche in Italia su Sky. Questo programma parla di una ragazza di nome Tori Vega (interpretata da Victoria Justine) che, in uno spettacolo ha dovu-to cantare al posto di sua sorella Trina (Danie-la Monet). E’ stata bravissima. Tori, dopo il suo grande successo, ha avuto l’invito a scriversi all’ Hollywood Arts, una scuola di canto e recitazio-ne con insegnanti non normali. Insomma uno spasso! In questa nuova scuola Tori incontra dei ragazzi simpatici, buffi, strani e con talenti dav-vero mitici: Cat (Ariana Grande) una ragazza un

po’strana, adora gli unicorni ed è molto bambina e i suoi capelli sono tinti di rosso, però, quando canto ha una voce stupenda, tutta un’al-tra persona, Andrè (Leon Thomas) un ragazzo che scrive canzoni e suona tutti gli strumenti del mondo, è un ragazzo geniale e simpa-tico; Robbie ( Matt Bennet) un ragazzo molto strano che porta sempre con sé un pu-pazzo di nome Rex, a cui

dà la voce facendolo parlare, muovere le braccia e anche cantare, Beck (Avan Jogia) un ragazzo molto carino e atletico, però ha una ragazza che è la malvagità in persona, si chiama Jade (Eliza-beth Gilles), è una ragazza antipatica e malvagia con tutti, soprattutto con Tor, (addirittura le ha versato il caffè sui capelli!!!), è un po’ una tortura stare con lei!!! Questo telefilm ti farà sbellicare dalle risate !!!

BEATRICE POGGI 1a H

Palazzo delle arti, L’Emisferic, l’Umbracle , il Museo della Scienza e L’Oceanograf., il museo della Scienza ha la forma di uno scheletro di balena, all’interno puoi fare tanti esperimenti scientifici, puoi provare strumenti tecnologici, il tutto presentato in modo divertente. E’ un museo particolare perché ogni cosa che trovi la puoi provare, toccare e quindi va molto bene anche per i bambini curiosi. Durante la visita alla Città delle arti e delle Scienze si può fare una passeggiata nell’ Umbracle tra i dinosauri riprodotti in dimensioni

naturali, meccanizzati che riproducono versi e movi-menti. E’ molto suggestivo ed emozionante trovarsi davanti a uno di questi enormi ani-mali. Merita una visita anche l’Oceanografico per assistere allo spettacolo dei delfini, incontrare i simpatici pinguini e dormire con gli squali! Oltre alla modernità Valencia è

ricca di monumenti storici come la Cattedrale, la Torre de los Serranos la Plaza de Toros dove si disputano le corride, e la Lonja de la Seta che è patrimonio dell’UNESCO. Inoltre a Valencia, come in tutta la Spagna si mangia molto bene: paella, bocadillo e si beve ottima sangria e la tipica agua de Valencia. A noi è piaciuta moltissimo e consigliamo a tutti di visitarla.

SOFIA PECCHIA 1a A e MARTINA COLONNA 1a H

Week-end a ValenciaTempo libero Recensioni

che in Germania, ci sono persone che sono all’oscuro di tutto questo! A scuola, con i nostri prof., abbiamo ricordato questa impor-tantissima giornata con una poesia di Primo Levi che si chiama “Se questo è un uomo”. Poi abbiamo anche parlato di alcuni film che guardiamo alla televisione e che sono adat-ti per noi, come: “Il bambino con il pigia-ma a righe” e “Mi Ricordo di Anna Frank”. Il nostro professore ci ha ricordato un altro film, che però sarebbe adatto per un pubbli-co di terza media o di prima superiore che s’intitola “L’onda”. E’ molto importante che ogni anno, anche solo per una mezz’oretta, si parli di questa giornata, perché è essenziale che le nuove generazioni, noi studenti, siano consapevoli di questa storia. A me è piaciuto molto parlare di questo, perché è stato molto interessante e coinvolgente la storia di queste povere persone che, alla fine, non avevano fatto nulla di male.

SIMONA CENCI 2a H

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

mostra come avvicinarsi agli animali per osser-varli da vicino. Certe volte, anche lui si trova in pericolo perché si avvicina troppo agli animali feroci e rischia di essere aggredito perché non

ha posti sicuri in cui rifugiarsi; altre volte afferra dei serpenti che incontra mentre cammina tra gli alberi. Però, a differenza di Bear, Vincenzo non cerca si-tuazioni pericolose di proposito, ma le incontra, mentre cerca di mostrarci gli animali da vicino. Penso che se Bear e Vincenzo facessero un programma insie-me, i ragazzi non ne perdereb-

bero una sola puntata.MATTIA GERMONDARI 2aH

BEAR GRYLLS VS VINCENZO

DrillaAutore: Andrew ClementsTrama: Nick è un ragazzo di quinta elementare, furbo, agile, sveglio. Un giorno la maestra gli suggerisce di fare una ricerca sul significato delle parole. Nick si arrabbia molto e per dispetto in-venta una nuova parola, drilla, che presto usano tutti. Grazie a punizioni, dialoghi molto movi-mentati, vignette molto dettagliate, questo libro sembra molto reale ed è facile immedesimarsi in

Nick, o, per i tipi più par-ticolari, nella maestra. Mi è piaciuta soprattut-to l’ultima parte, perché questo ragazzo e i suoi amici si sono impegna-ti tantissimo, andando incontro anche a gravi conseguenze, e alla fine sono riusciti a far inserire la parola “drilla” nel di-zionario. Questa parte è la mia preferita non tanto

perché la parola viene resa pubblica, ma perché mi ha fatto comprendere una cosa importante: tanti sforzi verranno, prima o poi, ricompensati. Consiglio questo libro a tutti, perché merita dav-vero tanto, ed è scritto in maniera secondo me perfetta, per una facile comprensione e una lettura molto divertente e libera.

ARIANNA BRANCALEONI 2a F

giugno 2012 Tempo libero Recensioni Pag.13

I PALLONI D’ORO VAN “MESSI” VIA

Il 10 gennaio è stato assegnato l’ultimo pallone d’oro e, per la terza volta consecutiva, l’hanno dato a Messi. Il giocatore argentino non solo ha battuto i suoi due contendenti al titolo (Cristiano Ronaldo e Xavi) ma è anche riuscito ad eguagliare Michel Platini nella classifica mondiale dei pal-loni d’oro. “La Pulce” (così chiamata) compirà 25 Anni il prossimo giugno e, con già tantissime coppe nella sua carriera, non accenna fermarsi, soprattutto dopo aver ascoltato l’intervista a Sir Alex Ferguson (allenatore del Manchester United) che dice che Messi è allo stesso livello

di Maradona e Pelé e che avrebbe potuto giocare, ed eccellere, in qualsiasi epoca. Ma lui non si da arie e risponde da professionista: “I premi individuali sono speciali, ma quello che abbiamo vinto a livello di squadra è sicuramente più importante.” Però dobbiamo comunque fare i complimenti a Cristiano Ronaldo ed a Xavi, ma lui è di un altro pianeta!

MATTEO SAPUCCI 3a D

PESCA CHE PASSIONE.

Un giorno quando avevo cinque anni, sono voluto andare a pescare con mio fratello maggiore Ro-berto. L’ ho convinto a portarmi con sé al lago del-la cava, proprio vicino alla scuola che frequento. Mio fratello pescava con una canna da spinning, cioè un tipo di canna che si lancia di continuo, senza stare ad aspettare che il pesce abbocchi, con questo tipo di canna si usano esche finte, di

colori molto brillanti per richiamare i pesci. Quan-do ha fatto il primo lancio ho visto ac-curatamen-te l’azione della canna da pesca, e dopo ho vo-luto provare

anch’io. All’inizio ho tirato un po’ male, ma dopo altri tentativi sono sempre migliorato. Mio fratello l’anno dopo mi ha regalato la sua vecchia canna da pesca con un’esca finta e lui se né comprata una nuova. Crescendo mi sono appassionato alla pesca e andavo sempre a pesca-re da solo o con degli amici, e con quella canna regalatami pescavo i black bass, dei cavedani; usando come esca dei vermi prendevo i persici sole, le scardole, e ancora black bass. Il pesce più grosso che io abbia mai preso al lago della cava è stato black bass di sei ettogrammi. Il lago che c’è nel parco è molto bello per pescare, ci sono sempre tante persone che, come me, si divertono con la canna da pesca, anche se poi i pesci non abboccano. Io i pesci che prendo li ributto in acqua, vivi, naturalmente dopo averli slamati. A dieci anni sono voluto andare a pescare le carpe al Lago Riviera, al Lago Arcobaleno, al Lago la Valle, tutti posti dove si pratica la pesca sportiva, cioè una pesa dove il pesce che prendi lo devi ributtare nel lago, io ho preso parecchie carpe abbastanza grosse e un carasso.

LORENZO DESIDERIO 1a H

SIC indimenticabile campione

Ciao Marco, come va lassù? Ci manchi tanto. Eri un ragazzo semplice, sempre sorridente, i tuoi ricci ribelli, il tuo accento romagnolo avevano un posto solo per te riservato nel nostro cuore

e proprio quel pezzo di cuore ci si è spezzato quando abbiamo sentito la notizia della tua mor-te... Abbiamo sentito come se in quegli istanti tutto si fermasse e ci crollasse addosso. Fino al giorno prima eri lì sorridente e poi PUF, come con un colpo di bacchetta sei sparito: quella mattina era una brutta giornata

nebbiosa agghiacciante: sembrava che anche il cielo piangesse, come se anche gli angeli fossero tristi di averti strappato a noi, alla tua famiglia e alla tua fidanzata che ti amava a tal punto da dire che: “Eri troppo perfetto per stare tra noi persone comuni, quella stessa ragazza che vorrebbe essere più vecchia, perché gli anni che vi separano sarebbero meno. Volevi vincere, volevi arrivare al podio più alto perché da lì ti avrebbero visto meglio e da lì saresti sembrato più carino; ma hai vinto lo stesso: “HAI VINTO L’AMORE DEI TUOI FAN”! Quando eri sulla pista sembrava volassi, guardarti era uno spettacolo, sembravi un ANGELO che piano piano ha rubato il cuore a tutti. Ti voglia-mo solamente dire che eri un grande e sempre lo sarai: mi raccomando fatti sentire ogni tanto e insegna agli angeli a impennare!Simpatico - Indimenticabile - Campione

FRANCESCA LAMI- FEDERICA SAPIGNOLI II M

Home è un documentario unico nel suo genere per-ché parla della Terra e dell’umanità che la abita con un approccio completo: partendo dalle immagini e dai dati reali si analizza l’attuale condizione di salute del nostro Pianeta per suggerire un orienta-mento più costruttivo e responsabile negli ambiti nevralgici della nostra vita. Vengono dunque trattati i temi dell’approvvigionamento delle risorse e della scarsità di alcune di esse. Il problema dell’acqua è veramente centrale perché questo elemento es-senziale per la vita sulla Terra non riguarda solo l’aspetto del fabbisogno idrico, ma anche l’uso che di acqua si fa nelle colture intensive e negli allevamenti di batteria. Questi metodi utilizzati dai Paesi più sviluppati portano ad uno spreco di acqua e ad un continuo impoverimento delle falde. Il dissesto idrogeologico di cui è vittima la nostra penisola ne è un effetto tristemente tangibile. Que-sto documentario ci indica come l’aver snaturato il suolo costringendolo a produrre qualità inadatte in quantità eccessive ha rotto l’equilibrio su cui si basa il sistema Terra. In questo equilibrio l’uomo non ha cercato di inserirsi, ma ha dettato i suoi ritmi sempre più frenetici perché imposti dalla produ-zione su ampia scala che ha fatto seguito all’epoca del petrolio e dell’iperproduttività a tutti i costi. Il discorso parte dall’orogenesi grazie alla quale la crosta terrestre assunse l’attuale aspetto e, con la fuoriuscita del magma originò, l’atmosfera, ricca di anidride carbonica, che con le alte temperature si condensò e diede vita alle piogge che formano gli oceani. Il sistema delle acque sulla Terra è perfetto, una sorta di sistema chiuso in cui varia la forma, ma in cui la quantità non può cambiare. Dunque gli attuali squilibri sono dovuti all’impatto che le nostre dissennate attività hanno avuto su un sistema basato sull’equilibrio. Questa è la parola chiave per capire come funzione l’ecosistema, un principio universale che, se compromesso, può portare alla fine del sistema stesso. Home però non lancia messaggi catastrofici per paralizzarci. Ci allerta perché forse siamo prossimi ad un punto di non ritorno se molte specie animali rischiano l’estinzione ad una velocità cento volte superiore a quella naturale. L’allarme surriscaldamento non può più essere ignorato se da quindici anni si registrano le temperature medie più alte della storia. Infatti già da alcuni veri e propri paradisi naturali, come le Maldive per esempio, sono stati costretti ad emigrare circa 2 milioni di eco-profughi anche noti come rifugiati climatici. Tutto questo senza contare che lo sviluppo di questi anni oltre a compromettere la vivibilità del nostro pianeta, non ha assicurato comunque i beni primari a tutta la popolazione. Anzi, un milione di persone soffre ancora la fame e la sete e il divario tra Paesi ricchi e poveri si va aggravando. Ma ciò che sorprende di questo docu-film è che il messaggio finale è di grande speranza, perché vengono evidenziati i passi compiuti nella direzione giusta per invertire questa tendenza e sostituirla con atteggiamenti costruttivi. Io sono rimasto molto toccato dalla bellezza di alcuni dati riportati da un film come questo, diffuso e tradotto in tutti i Paesi e in tutte le lingue in modo da renderlo il più universale possibile. È profondamente giusto che i piccoli ma preziosi successi riportati dalle iniziative più disperate abbiano avuto questa ribalta, per promuoverle agli occhi di tutto il mondo. Ecco perché ve ne riporto alcuni che meritano di essere conosciuti, apprezzati e promossi anche nel nostro piccolo. Nei Paesi più poveri, come Lesotho, si

LO SPORT PIU’ BELLO CHE CI SIA:

“LO SCI”!

Cari lettori,Voglio comunicarvi tutto il mio entusiasmo verso uno sport fantastico: lo sci!. Mi rivolgo a coloro che conoscono lo sci per condividere la mia esperienza con chi può capirmi ma, soprattutto, mi rivolgo a quelli che ancora non lo conoscono

per fare loro comprendere quante emozioni si provano sciando. Durante le vacanze di natale sono stata in montagna con la mia famiglia e sono ancora fresca di neve e di entusiasmo. Scio da quando avevo sei anni e ogni anno vi garantisco che la mia gioia è sempre aumentata. Sui campi da sci mi sembra di essere in un altro mondo; tutto è più pulito e luminoso in quel bianco accecante. Durante le discese sento tutti i miei muscoli caldi e attivi sotto la tuta termica ed è un bellissimo contrasto con l’aria fredda che mi colpisce le guance e il naso. Tutta la mia attenzione e la mia concentrazione sono rivolte alla cura dei miei movimenti ed al mantenimento dell’equilibrio perciò la mia mente può riposarsi dai problemi e dagli impe-gni quotidiani. Dopo aver sciato il mio corpo è stanco, soprattutto le gambe, ma la mia mente è fresca e ripo-sata. L’aria frizzante e pulita, l’attività fisica e la compagnia di amici vecchi e nuovi, inoltre, mi regalano buon umore e appetito. Devo am-mettere di invidiare un po’ quelli che abitano in montagna e possono sciare tutto l’inverno. Spero che tutti quanti voi possiate avere l’occasione di praticare lo sci.

LUDOVICA CARUSO III D

E’ la storia della tragedia dell’Olocausto e del Nazismo visto da un bambino di otto anni. Il protagonista è, infatti, un bambino di nome Bruno, figlio di un nazista tedesco comandante di un campo di concentramen-to che con la famiglia si trasferisce a vivere in una casa a Berlino. Lì, lui si ritrovò solo, senza nessuno amico con cui condividere i giochi. Un giorno però la sua vita cambiò: la sua curiosità lo spinse a visi-tare la vicina e presunta fattoria, dove i genitori gli avevano proibito di andare perché i bambini che c’era-no erano strani e diversi da lui. Scoprì però che quel luogo era invece un cam-po di concentramento che comandava suo padre dove venivano rinchiusi tutti gli ebrei. Fu lì che incontrò un bambino ebreo di nome Shmuel; i due bambini diventarono su-bito amici. Il giorno in cui il padre di Shmuel sparì, Bruno gli offrì il suo aiuto per ritrovar-lo. Così si vestì come i prigionieri e, dopo aver scavato un buco nella terra sotto il filo

fanno in proporzione i più consistenti investimenti nell’istruzione. In Bangladesh già da vent’anni esiste una banca per poveri dove sono stati fatti prestiti a 150milioni di persone. L’Antartide è stato preservato come patrimonio di tutta l’umanità, ri-serva mineraria e osservatorio scientifico. La Costa Rica ha eliminato il proprio esercito per investire in ecoturismo e istruzione. In Gabon già da anni si pratica lo sfruttamento forestale sostenibile. A Friburgo è nato il primo eco-quartiere abitato da 5000 persone. La produzione di energia eolica è in via di sviluppo: in Danimarca ci sono distese di pale eoliche off-shore che soddisfano il 20% del fabbi-sogno interno del Paese. Il Sole manda sulla Terra una quantità di energia sufficiente per soddisfare la richiesta mondiale di un intero anno, bisogna solo imparare a “coltivarla” raccogliendo la sfida del fotovoltaico. Questo non è un elenco, è l’inizio di una nuova epoca. Io credo che il messaggio di “Home” sia particolarmente efficace per chi come me vive in un’epoca in cui tutto sembra perduto. Spesso infatti si sente dire che prima era tutto più bello, più naturale, più puro… insomma, un mito! Io invece sono fiero del fatto che la mia generazione sia chiamata a risolvere grandi problemi, sfide che potranno portare con sé successi insperati ai quali ognuno dovrà contribuire come potrà. In tutta sin-cerità i ragazzi non sentono così vicine le tematiche ecologiche perché non hanno conosciuto il mondo e noi lo amiamo così com’è con le infinite opportunità che ci dà. Viaggiare, conoscere, parlare altre lingue, sapere quello che mi ha preceduto, immaginare ciò che sarà. Però è difficile non abbattersi di fronte alle vittime del dissesto idrogeologico che ha col-pito in novembre la Liguria. Ci si sente veramente impotenti. Io cerco di non consumare energia e risorse stupidamente, vado in bici carico come un mulo, biasimo mia madre che si innamora dell’ul-timo modello di borsa, ma anche io cado vittima di qualche diavoleria tecnologica alla quale cedo comunque molto raramente. Mi appassiona molto tutta la ricerca sui materiali per la bio-edilizia, gli studi sullo sfruttamento delle energie rinnovabili che daranno a tanti miei coetanei la possibilità di lavorare coniugando sviluppo e sostenibilità. Guar-dando la Terra così sfruttata e deturpata ho avuto inizialmente un senso di rabbia nei confronti di chi mi ha preceduto senza pensare che un giorno altri avrebbero dovuto vivere in questa sorta di unica grande casa dell’umanità, ma ho capito che non c’è tempo per compatirsi e forse una mente razionale ha il dovere di non farsi prendere dall’emotività con atteggiamenti “talebani”. Conosco famiglie che vivono nella schiavitù del prodotto a chilometri zero, tenute in scacco dallo smaltimento consapevole del biodegradabile, solo fibre naturali, solo fitote-rapia , solo soia, guai mangiar carne… Mi sembra eccessivo. Mio padre mi racconta che il progresso ha portato con sé medicine per guarire: l’aspirina, non è forse un miracolo? Vaccini per liberarci dalla mannaia delle epidemie. Il progresso ha fatto sì che tante più persone abbiano potuto mangiare, vivere al caldo quando fuori è freddo, porsi problemi e risolverli perché non c’è più stata, almeno in que-sta parte di mondo, la schiavitù della fame. Ecco infondo “Home” mi ha fatto apprezzare anche gli aspetti positivi del progresso indicandomi però una strada nuova per il futuro, fatta di consapevolezza e volontà di migliorare.

LEONARDO LAVOSI III D

HOME L’equilibrio della terra

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHEspinato, riuscì ad entrare nel campo di concen-tramento. Ad un certo punto però scoppiò un gran disordine: le guardie portarono tutti i pri-

gionieri, compresi Bruno e Shmuel, in un edificio di cemento. Pensando di do-ver fare la doccia, Bruno e Shmuel, tenendosi per mano, videro una botola aprirsi nel tetto dove uscì un gas letale per l’uomo. La mamma, quando si accorse della sparizione del figlio, corse a cercarlo arrivando fino al campo, dove vedendo i vestiti di Bruno vicino al filo spina-to, pensò subito al peggio ed andò ad avvisare il ma-rito il quale non riuscì ad arrivare in tempo. Questo film a me è piaciuto molto soprattutto perché, oltre a trattare fatti così dramma-tici realmente accaduti,

mi ha fatto riflettere sul valore dell’amicizia che va oltre la differenza di razza.

FRANCESCA BINOTTI 2a H

SPORT § SPORT

Pag.14giugno 2012 SPORT § SPORT

Pratico basket da cinque anni. I primi anni li ho trascorsi alla polisportiva “Stella”, in una squadra mista, ma soprattutto maschile e ave-vo poche amiche. L’anno seguente ho deciso di andare in un’altra società, in una squadra femminile e così sono entrata nella squadra HAPPY BASKET FEMMINILE- RIMINI. Mi sono trovata subito molto bene e mi sono sentita tra “amiche” ma, oltre a questo, la cosa che mi ha fatto proseguire la pallacanestro è stata la “Passione”. Mi piace così tanto che, tutte le volte che posso, vado a seguire le partite dei Crabs o della squadra delle ragazze di serie C, della quale fa parte anche la mia allenatri-ce. Questo è il terzo anno che pratico basket all’Happy e penso proprio che non smetterò. Ho scelto basket fra tutti gli sport, perché mi è piaciuto il “lavoro di squadra” e anche per il movimento; perché dovete sapere che a me piace proprio muovermi, correre, saltare. Il

CORSA CAMPESTESTRE

“UN’ESPERIENZA UNICA E DIVERTEN-TE ALLA SCUOLA MEDIA BERTOLA”Sabato 19 novembre la scuola media “A. Berto-la” per gli alunni delle classi seconde e terze ha organizzato le qualificazioni per l’istituto della corsa campestre provinciale che ogni anno si svolge con tutte le altre scuole medie di Rimini; alle qualificazioni c’ero anch’io. Questa corsa, che consisteva in due giri del parco “Pep”, poteva sembrare facile, ma era tutt’altro, perché i giri erano

molto lunghi e il percorso era in mezzo ad alberi e cespugli. La mattina del 19 tutti i corridori, sia del gruppo maschile sia del gruppo femminile, si sono ritrovati in palestra perché i professori dovevano consegnarci il numero con cui correre, da attaccare al petto. Arrivati al parco, i professori ci hanno mostrato la pista da percorrere e visto che noi alunni del gruppo maschile delle classi seconde e terze eravamo circa 150, ci hanno detto che avremo corso separati. Le gare hanno avuto inizio con un forte suono proveniente dal fischietto del professore che ha fatto partire questo piccolo fiume di ragazzi verso la vittoria!!! Durante le curve e i rettilinei tutti noi davamo il massimo e volevamo raggiungere i primi posti, ma sapevamo che noi ragazzi di seconda media non potevamo concorrere con quelli più grandi perché sicuramente avrebbero fatto dei tempi migliori. I giri finirono, la gara si concluse con un altro suono del fischietto e tutti rientrammo in classe per l’ ultima ora e poi andammo a casa. Sinceramente non ho mai saputo quanto sono arrivato, ma non me ne importa tanto, perché ero insieme ai miei amici in un esperienza unica e divertente.

GIANMARCO BARRELLA 2a H

L’EQUITAZIONE NON SOLO SPORT

Cari lettori,voglio parlarvi del mio sport preferito: l’equita-zione. Premetto di non essere appassionata dello sport in generale. Mi piace seguire le gare olimpi-che e praticare lo sci, ma per altri sport non sono tagliata. Fin da piccola, però, ho sempre avuto il desiderio di conoscere da vicino il mondo dei ca-valli. Finalmente, dopo qualche anno di “danza”, io e le mie sorelle abbiamo potuto cominciare l’avventura dell’equitazione! Il primo cavallo che ho conosciuto e montato era un pony di nome “Crusca”. Era magra e tranquilla, il suo manto

era grigio e aveva una bella criniera grigia. Con il tempo mi sono divertita sempre di più perché sono passata dai lenti giri al passo per poi a quelli un po’ più movimentati “al trotto”. Dopo qualche mese mi hanno insegnato il “galoppo”. La cosa più divertente, però, sono i pony games, che sono dei giochi fatti al galoppo con vari attrezzi o oggetti da prendere, da appoggiare, o passare a staffetta ai compagni. Quello più emozionante, per me, e anche più faticoso è il gioco delle “pietre” che consiste nel correre su un percorso rettilineo di sei vasi rovesciati e montare su pony. Nei pony games esistono diverse categorie con vari livelli di difficoltà. Io sono al livello intermedio. Quanto ho descritto finora riguarda l’aspetto strettamente sportivo dell’equitazione, ma l’aspetto più impor-tante, in realtà, è quello delle relazioni con i vari ponies. Ogni cavallo ha le sue caratteristiche sia fisiche che di carattere. È stupendo fare amicizia con loro, imparare a conoscerli e farci conoscere da loro. Tutto questo avviene durante la preparazione “all’insellaggio”. Ogni allievo a turno, accudisce un pony. Cavallo e allievo sono nei box prendono confidenza l’uno con l’altro. L’allievo gli mette la capezza, gli pulisce gli zoccoli con il nettapiedi, lo porta all’insellaggio per strigliarlo, poi gli mette il sottosella d’agnellino, la sella e le stinchiere. In questi momenti si sente il legame affettivo crescere verso questi animali forti ma gentili, sensibili e per questo anche imprevedibili. Ho imparato ad amare i cavalli e al tempo stesso rispettarli. Spesso il le-game tra il cavaliere e il cavallo diventa così forte che il cavallo non riesce ad accettare altre persone.

LUCREZIA CARUSO 3aD

HIP-HOPIo pratico hip-hop e mi diverto molto, in parti-colare con la mia insegnante di ballo: energica ed allegra. Faccio questa attività da circa due anni e spero di continuare. Forse mi sbaglio a non provare gli altri tipi di danza, ma per ora mi svago già abbastanza. A me piace molto questa danza perché, quando sono stanca oppure arrab-biata, ballando mi sfogo anche se poi, tornando a casa, devo finire i compiti. Prima di questo

tipo di ballo, ho provato vari sport, ma non mi piacevano e non mi appassionavano quanto questo. Io, all’inizio, non sapevo che tipo di danza fosse; quando poi la provai, ogni volta che tornavo a casa ero entusiasta, certo sudata, ma comunque allegra. Magari chi ancora non ha provato questo emozionante sport, ha un talento mai tirato fuori e, senza saperlo, è portato per questo tipo di danza. L’hip-hop è una danza particolare forse non conosciuta da tutti seb-bene molte canzoni che si conoscono, lo sono. Questa disciplina, infatti, si basa soprattutto su canzoni che hanno dei tempi parecchio ritmati; come attività sembra semplice ma, in realtà, racchiude in sé molti tipi di balli hip-hop, come ad esempio: l’house, breakdance, io aking… ed ognuna ha delle caratteristiche precise. Quindi, se qualcuno non pratica alcuno sport/disciplina può provare tranquillamente hip-hop: divertente ed energetico.

FRANCESCA MIRONE 1aD

LA PALLAVOLO 1 Per me la pallavolo è più di una passione: quando sono in campo dimentico tutte le cose che mi pre-occupano di più, semplicemente in campo sono me stessa. In partita la tensione all’inizio gioca sempre brutti scherzi, ma, dopo, tutto il gioco va da solo e la tensione va via. La pallavolo, quando la inizi non la molli più, ti appassiona così tanto che sei tu che la segui con passione. L’allenamento è sempre faticoso, ti devi impegnare molto e rinunciare anche alle attività che ti piacciono di più. La squadra per me è la mia seconda famiglia, passiamo insieme momenti di felicità, ma anche momenti duri che affrontiamo tutte insieme, senza abbatterci per le partite perse ma pensando a quelle seguenti. Per mantenere unita la mia squadra farei di tutto perché, se siamo unite in campo, siamo più concentrate e quindi vinciamo. Questo è il mio sport preferito perché oltre al gioco c’è un lavoro di squadra. VIVA LA PALLAVOLO!!!

SOLEDAD LANCI 2a H

LA PALLAVOLO 2La pallavolo è uno sport di squadra per eccellenza, che si pratica fra due squadre di 6 giocatori ciascuna. Ogni giocatore mette un po’ di se stesso. Una partita è divisa in 3 set, i quali vengono vinti dalla prima squadra che raggiunge i 25 punti. In questo sport si vince insieme così come si perde insieme. Ogni movimento deve orientarsi anche al successivo. Ogni giorno all’allenamento si vedono le proprie compagne impegnarsi per raggiungere lo stesso obiettivo: crescere e imparare. Quando si entra in campo e si tocca un pallone la voglia di giocare e di migliorare, confrontarsi con altri giocatori e far vedere il proprio valore, è immensa. Questo sport consiste nello schiacciare, ricevere, alzare e battere la palla. La pallavolo ti insegna a vivere nella realtà ed è proprio essa che ci ha insegnato a fidarci delle nostre compagne, a credere nei valori sani dello sport e a imparare dalle sconfitte. Parlando di sport nazionale l’Italia ha sempre avuto grandi squadre di pallavolo nei tornei internazionali, e quest’anno la squadra italiana femminile juniores ha vinto i mondiali che si sono svolti dal 22 al 31 luglio 2011 a Lima e Trujillo, in Perù.

MARTINA PAGANI- FRANZISKA BOESEBECK 2a G

Una mattinata alla sesta giornata mondiale dello sport paraolimpico per capire, riflettere, ma an-che comprendere che anche se si è diversamente abile non bisogna abbandonare i propri sogni, ma continuare con perseveranza a realizzarli. Ora guardiamo i diversamente abili con occhi diversi, come persone importanti, speciali. Que-sti “campioni in carrozzina” ci hanno insegnato che per raggiungere un obiettivo bisogna essere costanti e perseveranti, non fermarsi al primo approccio visivo, ma cercare di andare oltre. E’ stato un splendido spettacolo, un giornata di festa e di condivisione.

CLASSE II B

SESTA GIORNATA NAZIOINALE DELO SPORT PARAOLIMPICO

basket è e resterà sempre lo sport più bello e fantastico che io abbia mai praticato.

ALESSANDRA PANDOLFI 1a D

BASKET- IL MIO SPORT PREFERITO