Design For

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Il nuovo libro di Promote Design. Designers e progetti.

Transcript of Design For

Design For è un’idea di Promote Design, giovane portale web, nato come pun-to di interconnessione e scambio tra gli operatori del settore.

Il nostro obiettivo è quello di offrire agli utenti un network, sempre più ricco e in continuo movimento, per favorire la collaborazione e il confronto tra le di-verse realtà operanti.

L’impegno di Promote Design, in que-sto caso, si concretizza in un catalogo di idee ancora da realizzare, per il mo-mento solo immaginate o al massimo prototipate, che aspettano di vedere una loro applicazione pratica.

www.promotedesign.it

CollanaDESIGN E COMUNICAZIONE

design for

Introduzione

“Il sogno dell’artista è quello di arrivare al museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali”

Erano solo gli anni settanta quando quel saggio maestro che è stato Bruno Munari aveva espresso, con elementare chiarezza, quale fosse la maggiore aspirazione di un designer. Paragonato al pari di un artista, anche il progettista industriale ambiva al suo podio che non era, come erroneamente si potrebbe pensare, all’interno di una sicura teca museale, ma su un semplice scaffale di un negozio. Sono passati pressapoco quarant’anni, il design è cambiato molto, ma la più grande am-bizione dei creativi è rimasta la stessa; solo lo scenario è mutato e dal mercato rionale siamo passati alla grande distribuzione organizzata, ma questo poco importa quando l’es-senza del sogno è rimasta intatta. I mercati rionali allora, come le grande catene di negozi oggi, permettono ai prodotti industriali di arrivare in maniera capillare al maggior numero di persone possibili. Realizzare oggetti di uso quotidiano che entrano nelle case e tra le mani di persone co-muni, questo è l’obiettivo di chiunque abbia iniziato o cominci adesso il mestiere del de-signer.

Inutile quasi sottolineare come l’ingrediente principale, affinché il sogno si realizzi, è la presenza di un altro grande protagonista della storia degli oggetti: l’azienda.Piccola o grande che sia, l’azienda ha sempre fatto sì che il prototipo diventasse prodotto, che il progetto fosse finalmente tangibile e che il sogno diventasse realtà. Sarebbe quindi sciocco pensare che senza la presenza di imprenditori illuminati, che hanno scommesso e ancora scommettono su giovani progettisti, sarebbe nato il design.

“Un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lam-pada. Noi non facciamo lampade, signore. Vedrete che le farete. E così fu.”

Continuiamo a ripercorrere i passi di Munari che, come un designer di oggi, con un’idea in mente e un progetto alla mano, si recava nella “fabbrica” che riteneva idonea per produrre il suo oggetto. Le industrie di allora ancora non erano pronte a sentir parlare di design, ma proprio per questo, molte hanno comunque avuto il coraggio di scommettere con il progettista su una nuova avventura: la sperimentazione. E così una fabbrica di calze ha prodotto la prima lampada in maglia Falkland che ora è un classico del design.

Cominciarono proprio così i grandi designer non solo a collaborare con grandi aziende che già avevano una produzione industriale ma anche a rivolgersi a piccole industrie che face-vano tutt’altro. Tra designer e imprenditore scoccava la scintilla della reciproca intesa

designer e concept

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Milano (MI) 3471981378

[email protected] www.anzalonebistacchi.com

Lo studio ANZALONE+BISTACCHI, nato nel 2009 dalla collaborazione tra Davide Anzalone (Porto Recanati, 1980) e Tommaso Bistacchi (Milano, 1982), si occupa di consulenza nel disegno industriale. Davide, dopo la specializzazione in Product Design alla FH Joanneum di Graz, è freelance nel settore dell’innovation design e consumer electronics. Tommaso, dopo il master in interaction&experience design alla TU/e di Eindhoven, a 26 anni avvia la sua attività collaborando con diversi studi di progettazione e occupandosi di scouting di materiali innova-tivi, concept e strategic design.

Progetto: Pan

Tipologia: specchio - appendiabiti

Materiali: Cristalplant®

Note: il nome prende spunto dalla mitologia greca in cui si riferisce allo spirito di tutte le creature naturali

DAVIDE ANZALONE E TOMMASO BISTACCHI

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Progetto: Lys

Tipologia: chaise longue

Materiali: legno, acciaio

Note: per raggiungere spes-sori minimi e acquisire una grande resistenza, è possibi-le inserire tra i fogli di legno curvato reti tecnologiche in kevlar o policarbonato

Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Il design oggi avrebbe bisogno di riscoprire e ridefinire il significato della parola “design”. In un tempo e in una società dove tutto è design... nulla è più design.Personalmente sentiamo la necessità e il bisogno di scre-mare tutto ciò che è evento mediatico e di marketing da quello che è il vero progetto, il Design con la D maiuscola denso di innovazione e qua-lità progettuale. Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? Con un pizzico di fiducia e audacia da entram-be le parti.Da dove traete ispirazio-ne per i vostri progetti? L’ispirazione può derivare da qualsiasi cosa, da una forma della natura, da una necessi-tà da soddisfare, da un viag-gio in treno...In fase di progettazione, il vostro punto di parten-za è la forma o la funzio-ne? In generale cerchiamo di dare una forma alla fun-zione piuttosto che il contra-rio: in questo senso il valore funzionale è sempre chiaro e definito sin dall’inizio... o non staremmo parlando di Industrial Design.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Il rapporto tra tutti gli atto-ri che ne prendono parte: l’azienda che ne ha dato il brief, i designer che lo pro-gettano, i tecnici, la produ-zione, i fornitori etc.

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Colle di Val d’Elsa (SI) 0577920251

[email protected] www.studioarchetipo.eu

Maurizio Balducci giovanissimo, appena diplomato, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Firenze mentre inizia a conoscere il mondo del lavoro presso uno studio di architettura. Nel 1983 si stacca dallo studio costituendo il proprio laboratorio professionale occupandosi di progettazione architettonica ed interior design. Nel 1991 si associa con Camilla Capperucci fondando lo Studio Archetipo di Balducci e Associati. Affascinato dal progettare qualunque oggetto si occupa personalmente di design seguendo l’intero percorso creativo fino alla pro-totipazione ed alla realizzazione.

Progetto: Lello lo sgaBello

Tipologia: sgabello

Materiali: legno, acciaio

Note: una contraddizione: pulizia formale in un oggetto materico e scultoreo che, in-vece, posside una sua mobi-lità spaziale ed agilità legate alla funzione di socialità

MAURIZIO BALDUCCI

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Progetto: Un dù tree

Tipologia: libreria

Note: un albero: la chioma sconnessa ma equilibrata, la sua grave stabilità nella terra; tutto ciò in un oggetto perfetto realizzato mediante un processo industriale; il piombo in vetro è sostenuto da un cavo d’acciaio

Qual è la filosofia che sta alla base dei tuoi concept? I miei progetti sono accomu-nati dalla ricerca del detta-glio e dall’elemento sorpresa quasi sempre presente.Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Ho nostal-gia della poesia, degli uomini divertiti e divertenti che cre-avano cose semplici e spesso geniali sostituiti dai “perso-naggi ad ogni costo “, i figli di internet che progettano per categoria traendo ispirazione da immagini di Google. Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? Un ruolo importan-te lo rivestono sicuramente i media che dovrebbero avvi-cinare gli emergenti al mon-do dell’industria evitando o riducendo il giro vizioso e vi-ziato nel quale l’art director è il censore dei giovani a fa-vore di qualche nome noto. Perchè hai scelto di svol-gere questa professione? Rispetto al mondo dell’ar-chitettura riesci a toccare con mano almeno il proto-tipo molto più velocemente, ed è fantastico immaginare che qualcosa di tuo si trovi da qualche parte del mondo in casa di qualcun altro. Sei entrato in casa sua comuni-cando qualcosa di te. Bellis-simo! Quali sono i fattori di riuscita di un progetto? L’identità e la funzionalità.

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Milano (MI) 3381094934

[email protected] www.lucabassani.jimdo.com

Luca nasce in una piccola città del centro-sud Italia e vive attualmente a Milano. Ha studiato Interior e Product Design all’Università Europea del Design e al Politecnico di Milano tra set-tembre 2003 e luglio 2009. Possiede un incontrollabile amore per tutto ciò che è legato alla creatività, alla comunicazione e a tutto ciò che necessiti di un mood progettuale. Ha una per-sonalità creativa e nel contempo razionale, è fortemente ambizioso e ha uno spiccato senso del dovere. E’ un esteta. Il suo obiettivo è quello di giocare con la realtà, modificare gli spazi che lo circondano per il resto della sua vita. Forse chiede troppo? Lui crede di no. E’ tremen-damente geloso della sua matita.

Progetto: Novilunio

Tipologia: lampada

Materiali: legno

Note: a sospensione, pos-siede nello stesso corpo illu-minante due Light Systems: uno diretto e forte ed un al-tro indiretto e ambient

LUCA BASSANI

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Progetto: Trevoluta chair

Tipologia: sedia

Materiali: legno

Note: seduta con 4 vani li-breria, per libri o magazines; lo schienale può diventare un coffee-table o un piano d’appoggio per laptop

Qual è la filosofia che sta alla base dei tuoi con-cept? Non ho una filosofia, non ho uno stile... quando approccio un progetto cer-co di somigliare ad un foglio bianco; vuoto e in grado di assorbire tutto.Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? Troverei molto uti-le e di notevole crescita po-ter fare maggiori esperien-ze “sul campo” con aziende durante gli studi... progetti concreti... affiancamenti di artigiani, ecc. Perchè hai scelto di svol-gere questa professione? Ricordo bene che a tre anni adoravo soprattutto due cose: il Didò e i Lego. Molto semplicemente si è evoluto il mio modo di giocare, c’è sta-ta una variazione di scala. La definirei evoluzione, non scelta.Da dove trai ispirazione per i tuoi progetti? Da ogni cosa. Dal sapore della mar-mellata di fichi alle facce che incrocio facendo un giro in Duomo a Milano... dall’emo-zione trasmessa da un pro-getto di Munari fino a un cal-do tramonto in Salento.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Ci sono moltissimi aspetti di cui tener conto: mercato, comunicazione, fattibilità, ecosostenibilità, brand, frui-tori finali.

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Teramo (TE) 3494468608

[email protected] www.eldabellone.com

Architetto e designer, vive e lavora in Italia e a New York. Laureata presso l’Università di Architettura di Firenze, dal 1994 inizia a collaborare con l’architetto Massimo Mariani, parte-cipando all’attività dello studio come coautrice di importanti progetti di architettura. Oltre alla personale attività è recentissima la collaborazione con Davide Carbone nel progetto SCOOPE-DESIGN. La progettazione e l’ideazione sono caratterizzati da un approccio libero e aperto allo scambio tra arte, design e comunicazione. I generi e le capacità si mescolano, compongono e scompongono le idee, si creano oggetti da oggetti e si esplora apertamente l’interazione tra diverse espressioni artistiche.

Progetto: Table

Tipologia: tavolo

Materiali: plexiglass, acciaio, legno

Note: tavolo impilabile e di-visibile

ELDA BELLONE

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Progetto: I dog

Tipologia: portaombrelli

Materiali: acciaio

Note: può essere anche sga-bello, pouf, portariviste, con-tenitore

Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Avrebbe biso-gno di esplorare nuovi con-cetti, di ritornare ad un dia-logo con i diversi linguaggi artistici, come un tempo. Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? In passato era la lungimiranza di una azienda che individuava un buon con-cetto, un buon lavoro e dun-que un buon designer con il quale lavorare. Oggi a dire il vero, c’è molta diffusione di progetti e idee, ma vale sempre il contatto, il rappor-to di fiducia e stima reciproca tra designer e azienda. Basta solo farli incontrare, renderli a conoscenza l’uno dell’altro, trovare il modo, uno spazio di incontro tra l’idea e il pro-dotto.Perchè hai scelto di svol-gere questa professione? Mi piace concepire oggetti e spazi frutto di diverse conta-minazioni. Un pensiero dina-mico di linguaggi e di tutto quello che mi circonda, mi piace provare a mescolare le idee e sensazioni per vedere cosa viene fuori. Fondamen-talmente mi diverte. Da dove trai ispirazione per i tuoi progetti? Tutto ciò che mi emoziona, che mi incuriosisce mi ispira. Quali sono i fattori di riuscita di un progetto? Quando riesce a comunicare se stesso in modo chiaro e semplice.

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Desenzano del Garda (BS) 0309902742

[email protected] www.bicubedesign.com

Bicubedesign è uno studio di design nato nel 2006, quando Francesco Barbi (1982), yacht ed industrial designer con esperienze maturate in diverse realtà del nord Italia, e Guido Bottazzo (1977), architetto e designer perfezionatosi a Los Angeles, decidono di unire le proprie capa-cità professionali. Oggi lo studio utilizza il suo potenziale aiutando brand e realtà produttive nazionali ed internazionali, a raggiungere soluzioni di design di alto livello, che si cotraddistin-guono per lo stile, la riduzione dei costi, e la fattibilità. Bicubedesign offre servizi di ricerca dei trend, design, grafica di prodotto e progettazione 3D.

Progetto: Mokka

Tipologia: macchina da caffè elettrica

Note: funzionante a cialde; il suo design originale, si caratterizza per la forma a doppio cono rovesciato, che ricorda quella delle tradizio-nali moka domestiche in al-luminio

BICUBEDESIGN

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Progetto: Chicca

Tipologia: macchina da caffè elettrica

Note: funzionante a cialde; il suo design si caratterizza per la particolare forma a doppio guscio; l’ispirazione di fondo viene dalla forma sferica del chicco di caffè, composto da due semigusci abbracciati

Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Il design oggi ha bisogno di conoscenza dei materiali, ricerca formale e voglia di emozionare con og-getti e creazioni che siano a loro modo classici, in grado di colpire con una funzionali-tà ed una bellezza per durare nel tempo.Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? Colloqui e pre-sentazioni dei designers alle aziende dovrebbero essere garantiti di default, valutati da personale competente, e non dipendere da difficili rac-comandazioni.Perchè avete scelto di svolgere questa profes-sione? Crediamo da sempre che quello del designer sia il mestiere piu’ bello del mon-do, e considerato il naturale talento nel disegno che ci è stato donato, è stata una scelta naturale.In fase di progettazione, il vostro punto di parten-za è la forma o la funzio-ne? Il nostro punto di par-tenza è la funzionaità del design, alla quale segue un’ attenta ricerca stilistica, vol-ta ad esaltare ed eventual-mente migliorare l’ aspetto funzionale.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Un progetto si può considerare riuscito quando le aspettati-ve del committente vengono raggiunte, soddisfatte e a volte superate.

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Mirano (VE) 0418224956

[email protected] www.designnonautorizzato.com

Lo studio Design Non Autorizzato è composto da Sebastiano Marchiò (ADI MEMBER) designer industriale e da Ivan Favretto laureato in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazio-ne. I progetti che sviluppiamo nascono dall’esigenza di nuovi prodotti necessari alle aziende per seguire l’evolversi, sempre più veloce e articolato, del mercato. Il nostro ruolo è quello di fornire idee, progetti e prodotti che permettano alle singole realtà imprenditoriali di esprimersi in modo efficace all’interno del proprio mercato di riferimento.

Progetto: Protozero

Tipologia: lampada

Materiali: acciaio, alluminio, ottone o polimeri

Note: ospita due fonti lu-minose a LED; elemento di design per forme e funzioni, al tempo stesso è pregno di significato artistico

DESIGN NON AUTORIZZATO

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Progetto: Pagemaster

Tipologia: chaise longue

Materiali: legno

Note: formato da 34 ele-menti singoli montati tra loro tramite incastri; presenta-to in occasione degli eventi London design Festival, Tent London e 100% Design

Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Ritrovare se stesso, affascinare come sapeva fare un tempo. Il de-sign non è l’esasperazione delle forme, è la semplicità che colpisce come la foto di un grande maestro.Perchè avete scelto di svolgere questa profes-sione? Ideare, sviluppare e poi liberare un oggetto che vivrà in eterno è una cosa che non smette mai di affa-scinare ed emozionare; po-che altre professioni possono vantare queste affascinanti caratteristiche. Da dove traete ispirazio-ne per i tuoi progetti? Dal mondo che ci circonda. Ov-viamente i grandi maestri sono altrettanto importanti ma poi uno deve camminare con le proprie gambe e crea-re un proprio stile, che possa dare un contributo al vastis-simo mondo del design.In fase di progettazione, il vostro punto di partenza è la forma o la funzione? Sono strettamente correla-te; a volte è utile partire dal-la forma, altre dalla funzione ma spesso il punto di parten-za deve tenere in considera-zione entrambi gli aspetti contemporaneamente.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Rag-giungere la semplicità è il traguardo più alto cui si pos-sa aspirare.

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Spoltore (PE) 0854963635 - 3929512049

[email protected] www.dezignstudio.it

Il deZign Studio nasce a Pescara nel 2000 con lo scopo di riavvicinare le aziende alla cultura del progetto. Riteniamo che la nostra mission sia quella di ridefinire il ruolo del design e del designer, di sviluppare un atteggiamento critico e riflessivo verso le definizioni di design più popolari, cercando di portare allo scoperto questa materia, al di fuori di quell’aurea eccessiva-mente artistica in cui è stata relegata negli ultimi decenni. Il design non è solo stile, ma pen-sare, progettare e realizzare un prodotto rivolto ad un mercato. Il deZign Studio è composto da Angelo Bucci e Sara Armento.

Progetto: Wall Chair

Tipologia: sedia, quadro

Note: una serie di quadri ap-pesi alle pareti del soggiorno che si possano staccare e trasformare in sedute: il mo-vimento di rototraslazione, semplice ed intuitivo, per-mette a chiunque di disporre di queste sedute

deZign Studio

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Progetto: spOOn

Tipologia: divano

Note: è una deformazione spaziale e formale del diva-no che si allarga a diventa-re una conca accogliente ed intima; le matematiche della modellazione lo rendono fa-cilmente prototipabile e in-dustrializzabile

Qual è la filosofia che sta alla base dei vostri con-cept? Una attenta ricerca. I temi a cui facciamo riferi-mento sono vari, dall’ecoso-stenibilità al design a Km0, nella convinzione che i pro-dotti che progettiamo pos-sano veicolare messaggi im-portanti per la società.Perchè avete scelto di svolgere questa profes-sione? L’avvicinamento al design avviene dopo un per-corso attraverso il quale ci si pone delle domande senza per forza avere delle rispo-ste, ma con una forte spinta a voler conoscere, una spin-ta progettuale quasi irrefre-nabile legata ad una visione dei prodotti e della vita sem-pre diversa e migliore. Da dove traete ispirazio-ne per i vostri progetti? L’ispirazione è da stimolare. Nel nostro “metodo” proget-tuale l’ispirazione è sostituita dalla ricerca dell’innovazione attraverso metodi creativi che stimolano a cercare pun-ti di vista diversi.In fase di progettazione, il vostro punto di parten-za è la forma o la funzio-ne? Il punto di partenza è sempre un concept che va al di là della forma che è un passaggio successivo. Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Un prodotto, affinché riesca, deve essere progettato con sensibilità ed empatia sia verso il mercato che verso l’azienda che lo produrrà.

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Civitanova Marche (MC) 3478654179

[email protected] www.heyteam.it

HeyTeam è un collettivo nato dal sogno di tre giovani progettisti di fare design in un’area timida ma fiorente del centro Italia. Claudia Ciarpella, Paolo Emili e Riccardo Paccaloni si conoscono fin dai tempi degli studi, all’Università di Camerino dove maturano una comune idea del progetto che li porta ad iniziare una collaborazione full time. Il gruppo fa tesoro di esperienze svolte a livello internazionale, collaborando con designer del calibro di Michael Young, Monica Förster, Gp designpartners, White Elephant. HeyTeam si occupa non solo di design del mobile ma anche di design industriale, spaziando dal mondo dei giocattoli a quello dell’arredo urbano.

Progetto: Artù

Tipologia: coffee table/gioco

Note: arredo per esterni in stampaggio rotazionale for-mato da quattro cuscini e un tavolino componibile fino a costruire una torre, un pre-testo per stimolare l’imma-ginazione mentre si gioca

HEY TEAM

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Progetto: Multiplo

Tipologia: seduta multifunzione

Note: arredo modulare tra-sformabile, adatto a piccoli spazi e realtà temporanee; Multiplo si può trasformare in divano, poltrona, letto, tavolino, a seconda delle esi-genze di funzione e spazio

Qual è la filosofia che sta alla base dei vostri concept? I nostri concept nascono ogni volta da un animato dibattito. Crediamo fermamente in un design onesto, adatto all’utente, all’azienda ed all’ambiente, privo di eccessi formali ma con un pizzico di ironia e gio-cosità, quando è possibile.Perchè avete scelto di svolgere questa profes-sione? Fare il designer è per noi un metodo per continua-re a scoprire e fantasticare anche da adulti. Questo me-stiere ci permette di affron-tare ogni giorno una richie-sta diversa e di apprendere sempre qualcosa di nuovo.Da dove traete ispirazio-ne per i vostri progetti? Partendo dal briefing, il qua-le detta i vincoli sui quali ci basiamo, entra in gioco il nostro metodo progettua-le. Prendiamo spunto dalla continua osservazione di comportamenti, abitudini e dall’analisi di articoli già sul mercato. In fase di progettazione, il vostro punto di parten-za è la forma o la fun-zione? Le percentuali dei componenti variano in base al progetto che affrontiamo, sia questo più tecnico o più poetico.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Un progetto ben fatto si distin-gue da tutto ciò che è già nel mercato ed è quindi un qual-cosa di non convenzionale.

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Chieri (TO) 3930822034

[email protected] andreamangano.prosite.com

Andrea Mangano è un designer laureato presso l’Istituto Europeo di Design di Torino al corso di Disegno Industriale. Durante la triennale ha sviluppato concept per Fag Artegrafiche, Alfa Romeo, Piero e Gianni, Lavatelli e Olivetti. Ha partecipato direttamente alla progettazione e realizzazione di un concept di autoproduzione insieme al docente e designer Antonio Cos. Tra le esperienze extradidattiche emerge quella con la Ferrero per la realizzazione di un packaging in occasione dei cinquant’anni di Moncherì.

Progetto: Domus

Tipologia: seduta

Materiali: legno, alluminio, tessuto

Note: struttura realizzata in legno e rinforzata con fogli di alluminio; i vani sotto la seduta sono contenitori e al-loggi per libri

ANDREA MANGANO

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Progetto: Kira

Tipologia: seduta

Materiali: acciaio, poliuretano

Note: seduta stampata in po-liuretano a freddo con strut-tura in acciaio; basamento in metallo cromato lucido

Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Di più spazio per i giovani. Come si potrebbe agevo-lare il rapporto designer/aziende? Con la creazione di un canale di comunicazione più diretto tra i giovani de-signer e le aziende del set-tore, attraverso uno scambio di informazioni che possano essere utili per entrambi.Perchè hai scelto di svol-gere questa professione? Penso che il design sia una vocazione, un impulso in-nato, un motore creativo attivato fin da piccolo che si evolve durante il percorso di vita e si consolida in quello formativo. Da dove trai ispirazione per i tuoi progetti? Pren-do ispirazione da ciò che mi circonda, una contaminazio-ne del quotidiano tra ciò che vedo, ciò che sento e respiro. Il design bisogna viverlo.In fase di progettazione, il tuo punto di partenza è la forma o la funzione? Durante la mia progettazio-ne è la funzione che genera una forma e che da vita a un prodotto. Il design è dove forma e funzione raggiungo-no un equilibrio perfetto.

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Milano (MI) 0287395361 - 3470174122

[email protected] www.elenasalmistraro.com

Fashion e Product Designer, vive e lavora a Milano. Si laurea al Politecnico di Milano nel 2008. Nel settembre 2010 registra un marchio di Moda e Design dal nome Alla’s. Nel Settembre 2009 fonda con l’Architetto Angelo Stoli Alko_studio, un proprio studio che si occupa di Archi-tettura e Design, nel quale lavora tutt’oggi. Lavora come Product Designer ed Illustratrice per diverse aziende del settore, tra le quali Okinawa, 13Ricrea, Rivaviva, Misuraca&Sammarro, Alla’s ed altre. I suoi interessi variano dal Fashion Design al Product Design e la sua linea di pensiero è particolarmente attenta al mondo dell’ ECOsostenibilità. Utilizza per le sue opere materiali poveri o ecologici quali: carta, cartone, Jacroki, ceramica, scarti in feltro e di vario genere.

Progetto: Octopus

Tipologia: vaso

Materiali: ceramica

Note: creato da Elena Sal-mistraro con uno stampo in ceramica poi decorato e co-lorato; eseguito nell’ aprile 2010

ELENA SALMISTRARO

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Progetto: Theiere Blanche

Tipologia: teiera

Materiali: ceramica

Note: essenziale e lineare è una nuova interpretazione della classica teiera; rea-lizzata e disegnata da Ele-na Salmistraro nel Gennaio 2010

Qual è la filosofia che sta alla base dei tuoi con-cept? La mia filosofia si av-vicina al mondo organico, fluido, sinuoso, ma talvolta anche spigoloso, dell’ecosi-stema naturale.Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Oggi il Design avrebbe bisogno di un’atten-zione più consapevole verso il mondo della sostenibili-tà ambientale. Nel periodo storico in cui viviamo biso-gnerebbe unire le forze per cercare di preservare il più possibile la natura e il pia-neta. Da dove trai ispirazione per i tuoi progetti? Sfoglio molto spesso riviste che trat-tano il tema della natura. E’ dal mondo della natura che traggo la maggior parte delle mie ispirazioni; esistono for-me fantastiche, bellissime, complesse… Io le osservo e da lì nascono i miei progetti.In fase di progettazione, il tuo punto di partenza è la forma o la funzione? Cerco sempre di associa-re nei limiti del possibile le due cose, ma il mio punto di partenza è sempre l’idea, il concetto e la forma.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Un progetto deve sempre avere oltre ad una forma piacevo-le e al fattore funzionalità, il fattore novità. Oggi è dif-ficile inventare forme nuove o qualcosa che non sia mai stato ideato prima.

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Milano (MI) 3802980903

[email protected] www.annavecchi.wordpress.com

Nata a Mantova, frequenta l’Istituto Statale d’Arte indirizzo Architettura e Arredamento. Si sposta a Venezia dove si laurea in Architettura presso lo IUAV. Rimane a Venezia per alcuni anni ancora, dove coltiva la passione per il design e l’architettura, lavorando in alcuni studi professionali. Tre anni fa’ si trasferisce a Milano dove risiede tutt’ora. Svolge la sua attività tra architettura e design, scrive per alcuni portali di Interior Design, e si sorprende affascinata da un mix di discipline che coniugano arte, artigianato e design.

Progetto: Cubico

Tipologia: parete-libreria

Materiali: legno, metallo

Note: i box sono di legno con o senza fondo, i cassetti-contenitore in lamiera; il si-stema metallico di fissaggio per i box, li rende resistenti alla loro sovrapposizione

ANNA VECCHI

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Progetto: Rigiro

Tipologia: maniglia

Materiali: ottone, ceramica

Note: maniglia realizzata in ottone, con finiture cromata lucida o satinata, e ceramica a smalto bianco come rive-stimento del perno di rota-zione

Qual è la filosofia che sta alla base dei tuoi concept? Non credo di poterla definire una filosofia, diciamo che mi colpiscono gli oggetti che rivelano la loro identità al primo sguardo, perché com-posti da forme elementari. Il buon oggetto deve essere chiaro, non deve essere ne-cessario girarci intorno per capire com’é fatto.Di cosa avrebbe bisogno il design oggi? Anche se sembra un concetto antico, direi che dovrebbe essere più accessibile a tutti. Inten-do anche come capacità del design di sapersi conquistare una più larga platea, evitan-do frivolezze, copie e mode. Da dove trai ispirazione per i tuoi progetti? Dagli oggetti che mi circondano, siano essi di designer cono-sciuti, oppure siano oggetti di uso comune. Li osservo e cerco di cogliere gli aspetti che hanno attirato la mia at-tenzione.In fase di progettazione, il tuo punto di partenza è la forma o la funzione? Parto dalla funzione o dal modo in cui si maneggia l’oggetto e poi arrivo alla forma.Quali sono i fattori di riu-scita di un progetto? Non saprei... si tratta piuttosto di una sensazione, una sorta di equilibrio tra oggetti cono-sciuti e una loro metamor-fosi ancora inconscia che ho in mente, che poi al primo sguardo trovo materializzata.

www.promotedesign.it

www.faustolupettieditore.it

€ 28,00