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"Demoliamo le barriere del pregiudizio" "Una ricerca esplorativa sull'inserimento lavorativo dei Disabili"

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"Demoliamo le barriere del

pregiudizio"

"Una ricerca

esplorativa

sull'inserimento

lavorativo dei

Disabili"

INDICE

Introduzione

Legislazione

Ipotesi di ricerca

Metodologia

Risultati

Conclusione

Caso di «buona prassi»

Bibliografia e Sitografia

• Lavoro come forte indicatore per rendere la

persona socialmente riconoscibile

• Il ruolo professionale è un fattore di identità

sociale e non.

• Avere un’occupazione è importante non solo

per la retribuzione ma per migliorare il proprio

status sociale

• Lavoro come mezzo per la realizzazione

personale

INTRODUZIONE

• L’obbiettivo da raggiungere è il

riconoscimento sociale

• Le persone disabili incontrano maggiori

difficoltà per la situazione lavorativa

attuale

• In ambito lavorativo un ruolo importante è

giocato dalla motivazione

• La demotivazione

• La percezione di se e quella che gli altri

hanno di noi

• La fiducia

• Rapporto capacità risorse

• Il rapporto capacità motivazione e rapporto

motivazione risorse

• Definizione dell’OMS di Disabilità: “Termine generale che comprende al suo interno il concetto di handicap […]”.(1980)

• Approccio medico alla disabilità

• Approccio sociale alla disabilità

• Nuova classificazione dell’OMS sulla disabilità (2001)

• Obiettivo del nostro lavoro

• Lo stereotipo

• Il pregiudizio

E in Italia…?

•Legge 482/68 “Disciplina generale delle assunzioni obbligatorie presso le

pubbliche Amministrazioni e le aziende private”

collocamento obbligatorio

•Legge 381/91 “Disciplina delle cooperative sociali”

costituzione delle cooperative di tipo B (di produzione e lavoro) finalizzate a creare contesti adatti per l’inserimento lavorativo dei disabili

•Legge 104/92 “Legge quadro sull’handicap”

principio di valutare il soggetto rispetto alle concrete capacità lavorative – relazionali

Legislazione

• Legge 68/99 “Norme per il diritto al

lavoro per i disabili”

Collocamento obbligatorio

Collocamento mirato

Progetto individualizzato (ICF)

valutare le reali capacità e potenzialità lavorative

dei soggetti disabili

La persona giusta al posto giusto

• La legge 68/99 precisa inoltre chi sono gli aventi diritto, cioè i beneficiari, del collocamento mirato: – Disabili in età lavorativa con invalidità superiore al 45% – Invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33% – Invalidi di guerra o per servizio – Persone non vedenti, sordi o muti

• E quali sono i soggetti obbligati ad assumere persone con disabilità – Enti pubblici – Partiti politici – Organizzazioni sindacali – Organizzazioni senza scopo di lucro – Aziende/enti privati

E in Sardegna?

• Aziende con più di 50 lavoratori → 7% di disabili rispetto al totale dei lavoratori

• Aziende con 35-50 lavoratori → 2 persone disabili

• Aziende con 15-35 lavoratori → 1 persona disabile

La legge italiana è ''unanimemente riconosciuta tra le più avanzate

nell'ambito della non discriminazione, ma è anche tra le maggiormente

inapplicate'' Sottosegretario al Lavoro Franca Biondelli

Spesso le integrazioni alle leggi hanno creato confusione e scappatoie

Alcuni datori di lavoro preferiscono pagare una multe piuttosto che assumere un disabile

In periodo di recessione le aziende in crisi possono sospendere gli obblighi di assunzione dei disabili previsti dalla legge 68/99

Non bastano le leggi

In Italia sono 750.000 le persone con handicap iscritte alle

liste di collocamento obbligatorio.

-solo il 16% lavora.

-solo il 5% ha trovato occupazione attraverso un Centro

pubblico per l'impiego.

A seguito della petizione di Lorenzo Torto, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per non aver imposto “a tutti i datori di lavoro l’adozione di provvedimenti efficaci e pratici *…+ a favore di tutti i disabili”.

Ministero del Welfare 2013

• L’inserimento dei lavoratori disabili non dovrebbe essere un obbligo ma un dovere morale. “ ogni persona nel corso della sua vita può trovarsi in condizioni di salute tali che, in ambienti sfavorevoli, divengono disabilità”.(ICF)

‘A society which is good for disabled people is a better society for all.’

(Dr Lisa Kauppinen, President of World Federation of the Deaf, at the closing of the Copenhagen Summit, 2009)

IPOTESI

1. Il lavoro assume un’importanza fondamentale nella costruzione dell’identità delle persone con disabilità.

2.Le persone con disabilità innata attribuiscano un differente grado di importanza al lavoro rispetto alle persone con disabilità acquisita.

Metodologia

Ricerca qualitativa Intervista Libera

• Registrazione • Trascrizione • Analisi

Contesto socio-culturale: Italiano (Sardo) Autorizzazione al trattamento dei dati personali

10 partecipanti

4 con disabilità innata

6 con disabilità acquisita

PARTECIPANTI

Reclutamento tramite socialnetwork Età (26-74)

VARIABILI: 1. Disabilità innata o

acquisita 2. Esperienza lavorativa

Macro-aree Indagate

Importanza attribuita al lavoro;

Supporto familiare e/o sociale;

La motivazione a lavorare;

Difficoltà nell’inserimento lavorativo;

Aspettative lavorative;

Soddisfazione lavorativa;

Tutela dei diritti del disabile.

RISULTATI

I dati hanno confermato la nostra prima ipotesi:

Le persone con disabilità, al pari delle persone senza disabilità, attribuiscono al lavoro un’importanza

fondamentale nella loro vita.

«Secondo me il lavoro è tutto perché senza lavoro non si vive, non si può andare avanti» (Luigi).

«E’ stato importante perché mi sono sentita una persona come tutti gli altri» (Lucia).

Il lavoro è fondamentale nella costruzione dell’identità sociale di un individuo:

«Lavorare è dare un senso alla propria esistenza, creare una famiglia, il lavoro è dignità» (Lorenzo).

«Ti dà anche un ruolo il lavoro è una parte della personalità che serve anche a te stessa per la tua autostima» (Sara).

Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma è uno strumento per avere un ruolo attivo all’interno della società:

«La persona in quella circostanza ha ancora più voglia di lavorare, di dimostrare a tutti le sue capacità, le sue qualifiche perché sai che siamo persone come tutti, abbiamo una testa, un cuore, una lingua» (Romina)

Prevalenza di motivazioni intrinseche che spingono al lavoro: soddisfazione personale e senso di autoefficacia percepito.

«Per i soldi non è al primo posto, però anche quello è necessario, però anche per essere una persona che ha la dignità di essere una persona che lavora, non che deve essere un peso per gli altri, la prima cosa è questa» (Lucia)

Le aspettative lavorative non sempre vengono soddisfatte, ci si accontenta del proprio lavoro in assenza di prospettive migliori:

«Io avevo intenzione di fare la musicista, però ho lasciato la musica. Mi piaceva suonare il pianoforte *…+ Non avevo intenzione di fare la centralinista» (Lucia).

«Per essere inserita socialmente, cioè, per non rimanere al di fuori della società, perché uno che non lavora [..] non ti senti partecipe, non mi sento integrata» (Sonia)

«Quando mi sono messa a lavorare lavoravo con piacere perché mi sentivo in mezzo agli altri, con tante persone, ho conosciuto tante persone» (Lucia)

Forte supporto sociale e familiare:

«Per quanto riguarda la tua famiglia o anche la società, ti incoraggiano e ti motivano a lavorare?» «A livello familiare tantissimo, e anche a livello sociale» (Romina)

Il lavoro è considerato fondamentale per l’integrazione sociale:

Conoscenza delle leggi che tutelano le persone con disabilità, sebbene non sempre siano applicate in maniera adeguata:

«Io ho diritto ad una postazione particolare e una seduta ergonomica tutto scritto dal medico *…+ mi sto portando un attrezzo da casa perché la schiena è mia e aspetto che loro provvedano ma è una cosa che ha dell’incredibile» (Sara)

«Mi sono iscritta anche alle categorie protette della legge 68/99 ma sono cose che non servono a niente. Perchè, quando tu ti iscrivi alle categorie protette, sei tu che devi andarti a cercare lavoro» (Carla).

Le barriere dentro e fuori....

Un mondo a parte?

Costruzione del'identità dei soggetti

Immagine speculare offerta dall'esterno

Le aspettative Le credenze

comportamenti nella ricerca del lavoro

“ho accettato me stessa e sono riuscita comunque a farmi accettare anche dalla società, sono al corrente che purtroppo viviamo in un

mondo dove ci sono tanti ostacoli, tanti limiti. *...+” Romina

“per poter imparare le cose mi dicevo: “se tu vuoi, puoi, devi volerlo”. E alla fine ci sono riuscita ”( Lucia)

“ *...+ dopo che ho lavorato, mi sono sentita inserita tranquillamente, e ha cambiato la mia depressione e le pastigliette le ho buttate via.”(Lucia)

… Una parte del mondo!

Non è stata rilevata differenza alcuna tra le persone con disabilità acquisita e i le persone con disabilità innata.

Entrambi cercano il lavoro in maniera attiva, senza che la disabilità diventi un ostacolo alla realizzazione personale e lavorativa,

mostrando una forte resilienza malgrado le avversità e i limiti imposti spesso dall’ambiente esterno.

Resilienza

Sono i “piccoli” uomini a cambiare il mondo...

“La mia storia è volontà di dare un futuro a tanti *...+ l'ho fatto per tanti, per chi ha perso le speranze... per chi ha triplicato la sua

sofferenza a causa dell'indiferenza.”

“*...+ è un problema di tutti! *...+credo di lasciare qualcosa di buono, il mio messaggio....cercherò finchè non avrò respiro!”

“Siamo risorsa per il nostro paese”

Torto Lorenzo

Adattare il lavoro

all'essere umano, alle

sue peculiari capacità

perchè esse possano

essere sviluppate e

non mortificate.

"la mia vita è stata sempre una lotta continua, la sofferenza il suo completamento, il mio istito di soppravivenza e di rivalsa il mio unico stile di vita che mi ha permesso di alzare le mani al cielo in segno di

vittoria...la battaglia finchè sarò in vita non finirà mai" (La finestra sull'anima. Antonio Pistarà)

La parola al Sindacato…

• Alcuni di questi dati rilevati in questi tre intervistati sono risultati in contrasto con i dati raccolti durante l’intervista al Responsabile del Sindacato (anch’esso disabile ma dalla nascita)

“Posso andarmene con… questa patologia?”

• “Le persone che si sono rivolte a voi erano motivate a riprendere l’attività lavorativa pur con delle limitazioni reali o ci sono state maggiori richieste di tutela per l’ottenimento per es. di un prepensionamento?”

• “Richiedono di più una soluzione per andarsene del tipo: C’è la possibilità di andarmene con questa patologia?. ”

“Poca informazione e molte pretese…”

• Nella vostra esperienza sindacale ritiene che le persone siano sufficientemente informate dei loro diritti e tutele?

• “No. Inizialmente vengono per pretendere poi ci si accorge che non hanno una conoscenza adeguata dei loro diritti e doveri”

“Amministrazione sensibile…”

• Ci sono state persone che hanno avuto durante il corso dell’attività lavorativa dei problemi di tale rilievo da non essere più in grado di svolgere le loro mansioni?

• “Sì due o tre casi in cui abbiamo trovato comunque delle linee di lavoro. L’Amministrazione da questo punto di vista è stata molto sensibile in modo da non dare la mansione inferiore e quindi riduzione dello stipendio”.

“I disabili soprattutto nelle fasce basse..”

• Attraverso quali canali sono stati reclutati i lavoratori che appartengono alle “fasce deboli” e come sono rappresentati nelle diverse categorie ?

• “In prevalenza sono state assorbite dall’Ufficio Provinciale del Lavoro tramite selezione. In particolare per le categorie A e B ma siamo rappresentati in tutte le categorie…mmm no meno la C e D e non mi risulta che ce ne siano nelle categorie dirigenziali a parte qualche caso… ma raro…”

“Lavoro non certificato”

• Credete che la loro remunerazione sia adeguata rispetto alla mansione svolta?

• “No c’è una sovraesposizione di compiti e competenze che non sono della categoria per cui lo stai pagando . L’assegnazione del lavoro non certificato è molto elevata nelle categorie A B ma anche nelle C e D”.

“Migliorato l’inserimento rispetto a vent’anni fa”

• Inserirsi nel mercato del lavoro oggi per una persona con una qualche “difficoltà”: è cambiato qualcosa rispetto ad una ventina di anni fa?”

• “Prima non era in vista… è migliorata la situazione precedente è migliorata rispetto a prima avevo difficoltà persino ad avere i dati e rispetto alla legge 468”.

“Se lavoro voglio più soldi”

• Nella vostra esperienza le persone con disabilità se devono scegliere tra un sostegno economico (104 + indennità di accompagnamento) che risulta equivalente al livello economico ad uno stipendio da lavoratore cosa scelgono?

• “Scelgono l’indennità di accompagnamento perché se lavoro voglio uno stipendio più alto.. ma è uno questione generale c’è un lassismo…”

“Il lavoro è uno strumento di crescita professionale e personale”

• Che cosa conta di più nell’attività lavorativa? • “La preparazione e l’aggiornamento lo studio, l’analisi.

Siamo stati i primi ad informatizzare gli uffici. Essere preparati e innovativi anche se la motivazione è tutto altrimenti diventi un qualunquista che aspetta il 27”.

• Quali sono gli aspetti positivi del lavoro (se ce ne sono)? • “Mi dà la possibilità di studiare, di imparare mi piace

molto la giurisprudenza e questo è utile per me e per l’Amministrazione. Mi dicono che sono “rompi” ma abbiamo competenze e le portiamo fuori e poniamo soluzioni ai problemi e proposte”.

“Una decisione personale”

• La decisione di lavorare è stata presa di libera scelta o spinta da qualcuno o qualcosa?

• “Mia, data dalle esigenze di una famiglia numerosa. Avrei voluto fare l’insegnante ma non c’erano i soldi… il mio desiderio era aiutare gli altri.

• Mi ha aiutato molto l’ambiente nel quale ho vissuto: il collegio. Le suore mi hanno aiutato a tirar fuori il carattere a non commiserarmi ad aiutare gli altri che sono stati meno fortunati di me.

• Sono stato fortunato perché le suore mi hanno spronato a trovare la voglia di essere autonomo e non dipendere dagli altri”.

Quando il lavoro diventa un miraggio…

Richieste possibili?

• Operaio di stabilimento • Cagliari, Sardegna • …. ricerca 3 operai di stabilimento. • Il candidato ricercato è in possesso dei seguenti

requisiti: • Diploma, età preferibile max 30 anni,

automunito, domicilio Cagliari e zone limitrofi. • Cerchiamo persone motivate, disponibili a

lavorare su turni anche notturni e nel week end e festivi. Per candidarsi inviare il curriculum a….

Addetto/a segreteria -disabile

• Cerchiamo un addetta/o di segreteria amministrativa, appartenente alle categorie protette come disabile. Si richiede: Titolo di studio minimo Diploma di Maturità , ottima esperienza in ambito segretariale; disponibilità immediata. Si offre ctr. a tempo determinato. :

• Esperienza minima: 2 anni

• Competenze necessarie: Ottimo Office

DALLA DANZA ALLA PITTURA….

Scrittrice e poi…?

Anche nel nostro territorio…

…possiamo vedere realizzati esempi di “Buona prassi”… senza dover per forza andar via…

I nostri sogni e desideri cambiano il mondo. (Karl Popper)

• Guardo Lorenzo, seduto dietro la sua scrivania, intento nel caricare dati nel pc del suo ufficio. Si alza e ci viene incontro, è la prima volta che lo vediamo nella sua nuova dimensione: quella lavorativa. L'emozione trapela dagli occhi e viene subito smorzata da una battuta scherzosa "Stai attenta a non perderti!" dice presentandoci orgogliosamente il suo piccolo ufficio.

Non è sempre stato così….

• Ci guardiamo, ancora increduli eppure è lì davanti ai nostri occhi che ci chiede, riordinando alcune pratiche, se ci va un caffè.

• Mi ritorna in mente la fenice che rinasce dalle proprie ceneri, a questo mitologico uccello assomiglio Lorenzo.

DUE MODELLI OPPOSTI

Da Handicappato (ICDH 1980)

A PERSONA CON DISABILITA’ (ICF 2001)

Un cambio di prospettiva…

• La particolarità di questo progetto è costituita dal cambio di prospettiva lavorativa e dalle modalità di costruzione dell'attività “cucita” in funzione delle abilità attuali e potenziali della persona.

“Un posto di lavoro o… un lavoro?”

• Il progetto presenta infatti un'inversione di tendenza rispetto

a quello che concretamente si realizza nel territorio: finora la maggior parte dei progetti, che vengono presentati alle aziende lasciano alla stessa la possibilità/obbligo di trovare “una qualche occupazione” per la persona diversamente abile.

“Sentirsi un peso”

• La legge, come sorta di “risarcimento”, offre la possibilità alle aziende di beneficiare di alcune agevolazioni e sgravi fiscali. Raramente però in questi casi l'impiego offerto si sposa con le effettive capacità della persona che spesso finisce per sentirsi “di peso” e non effettivamente integrata in un sistema produttivo.

“Il progetto di vita”

• Questo progetto invece si svincola dalle suddette logiche, ha l'ambizione di essere realmente “produttivo”, sovvertendo le tradizionali regole di mercato e sperimentando un nuovo modello di produzione.

• Esso nasce e si concretizza dallo studio e la ricerca di opportunità in linea con il “progetto di vita di Lorenzo”, partendo da un'idea del padre del ragazzo che ha intravisto nell’ambito di aree di sviluppo dell’azienda attraverso una gestione esternalizzata , la possibilità di valorizzare le sue competenze credendo in una reale possibilità per l’utilizzo delle sue potenziali professionalità.

Il “tessuto sociale”

• Il lavoro delle figure di supporto è mirato sia alle fasi di avvio di ogni attività, con l'utilizzo di modalità e strumenti atti a rendere il suo lavoro più autonomo possibile, sia alla creazione di un “tessuto sociale” dove poter crescere come persona e come lavoratore.

Strumento competitivo che crea legami

• Il servizio è concepito per offrirsi nel mercato attuale alle aziende come strumento economico e competitivo orientato nel creare legami forti e stabili nel territorio e a creare valore per le persone e per l'intera comunità.

• La forte competizione tra le aziende porta alla necessità di una differenziazione dei servizi da cui nasce l'esigenza di comunicare in modo chiaro ed efficace la propria diversità, il proprio valore.

“Diversità = valore”

La forte competizione tra le aziende porta alla necessità di una differenziazione dei servizi da cui nasce l'esigenza di comunicare in modo chiaro ed efficace la propria diversità, il proprio valore.

Comunicazione come “strumento” per creare un’identità sul mercato

• , la creatività e l'innovazione sono lo spirito con il quale lavoriamo per garantire la continuità ed il livello dei risultati raggiunti.

Accessibilità Costi contenuti

Servizi alla portata di tutti

“Un vestito su misura”

• L'obiettivo di ogni azienda dalla più piccola alla più grande è di crescere e di qui la necessità di sapere in anticipo le risorse necessarie, razionalizzare gli sforzi e gli obiettivi e definire i parametri con i quali valutare i risultati raggiunti. Diventa allora necessaria una pianificazione razionale ma creativa, tempestiva flessibile e dinamica, un "vestito su misura" sia per il piccolo imprenditore sia per le aziende a struttura complessa.

“Marketing non solo sopravvivenza ma generazione di nuovo valore”

• La promozione del mercato (marketing) contribuisce a ritmare ed organizzare la vita di tutte le aziende. Una minaccia sempre costante per le aziende è il fenomeno della perdita della clientela: il cliente si mostra sempre più esigente e tende ad identificare l'azienda con i soggetti che svolgono il servizio e tutto ciò a scapito dell'identità aziendale. E' importante perciò conoscerne le cause e porre rimedio non solo perchè da questo ne deriva la sopravvivenza della stessa azienda ma per generare nuovo valore.

“Fedeltà del cliente”

• Ogni azienda ha un valore proprio che nasce dall'idea che ha spinto le persone ad investire sul mercato e dei valori potenziali che spesso rischiano di restare inespressi perchè l'offerta dei servizi e dei prodotti è elevata ed il cliente si trova perso in questo panorama di mercato mutevole ed instabile.

• Risulta pertanto evidente come la fedeltà dei clienti sia un obiettivo prioritario per tutte le aziende.

“I valori”

• La forte motivazione, la collaborazione la tenacia e l'impegno di differenti competenze e professionalità sono gli strumenti attraverso i quali prende forma il progetto la cui unicità rispecchia l'unicità di ogni individuo.

Dinamismo Inclusività

Partecipazione sociale

“L’unicità dell’individuo”

• La forte motivazione, la collaborazione la tenacia e l'impegno di differenti competenze e professionalità sono gli strumenti attraverso i quali prende forma il progetto la cui unicità rispecchia l'unicità di ogni individuo.

Può la disabilità diventare un lavoro?

Cambiamento culturale

RICORDIAMOCI CHE: Qualunque persona in qualunque momento della vita

può avere una condizione di salute che in un ambiente sfavorevole

diventa disabilità

Abbattiamo le barriere del pregiudizio!

“Per liberarsi del pregiudizio di uomini hanno bisogno innanzitutto di vivere in una società

libera”. (Norberto Bobbio)

Bibliografia

• Albrecht, Gary L., ed. Encyclopedia of Disability. Thousand Oaks, CA: Sage, 2005, 5 vol.

• Alfio Cascioli e Paola Cascioli, "Identità personale e identità professionale", Psicologia e lavoro, XXII(87), 1992, pp. 12

• ANTHONY, W.A., ROGERS, E.S., COHEN, M., DAVIES, R.R. (1995). Relationships between psychiatric symptomatology,

work skills, and future vocational performance. Psychiatric Services, 46, 353-358.

• Barnes, C. and G. Mercer. Exploring disability. Cambridge: Polity Press, 20102.

• Bell, Christopher, ed. Blackness and Disability: Critical Examinations and Cultural Interventions. Münster: LIT , 2011.

• CSRI (2013), Mercato del Lavoro in Sardegna – Rapporto 2012, CUEC, Cagliari, cura di M.L. Pruna

• Depolo M., Sarchielli G., Psicologia della disoccupazione, Il Mulino, Bologna, 1987

• DONATELLO M., MICHIELIN P. Lavoro e oltre. Inserimento lavorativo e sociale delle persone con disabilità. Milano,

McGraw Hill, 2003.

• Erving Goffman. Stigma: l'identità negata. Ombrecorte, Verona, 1983

• Johnstone, David. An Introduction to Disability Studies. London: David Fulton, 2001.

• Reyneri, E. (2005, nuova edizione 2011) Sociologia del mercato del lavoro, vol. I – Il mercato del lavoro tra famiglia e

welfare, Il Mulino, Bologna.

• Trigilia, C. (1998, nuova edizione 2009) Sociologia economica, vol. II – Temi e percorsi contemporanei, Il Mulino,

Bologna.

• WHO. International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) WHO Member

• States in the Fifty-fourth World Health Assembly on 22 May 2001.

Sitografia

http://www.lavoro.gov.it/ http://www.parlamento.it/parlam/leggi/99068l.htm http://www.agenzialavoro.tn.it/lavoratori/disabili http://www.lastampa.it/2014/04/06/economia/per-i-disabili-italiani-trovare-lavoro-una-missione-impossibile-RpP1Er1Di7ZqlYcaFIqIKI/pagina.html

A cura di…

Daniela Gambirasio Silvia Orrù Cristel Pisano Barbara Zucca Anna Cardis