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WWW.DEMOCRATICA.COM D a oggi il PD è davvero in campo, dopo aver presentato al Paese una squadra di candidati di straordinaria qualità. La delusione di coloro che hanno dovuto fare un passo di lato è umanamente comprensibile (e chi scrive, nel suo piccolo, è consapevole sia del privilegio del rappresentare il Partito Democratico nella sfida elettorale sia del peso della rinuncia di molti validissimi colleghi parlamentari). Ma ancora più comprensibile è l’urgenza di guardare oltre le nostre stanze più o meno grandi, in direzione di quel mondo di elettori ed elettrici che nelle prossime cinque settimane si troverà a scegliere quale futuro dare all’Italia. Là fuori, ad una certa distanza dal nostro meraviglioso ombelico, il Pd è atteso da decine di milioni di italiani che devono ancora essere convinti della posta in palio. Persone normali, spesso diffidenti verso la politica e occupate ogni giorno da problemi lontanissimi da quelli che alimentano la passione di noi militanti. Quelle persone stanno maturando proprio in questi giorni la risposta che daranno nelle urne il 4 marzo. Lo stanno facendo interrogandosi non tanto su questa o quella componente di questo o quel partito, ma su quali risposte verranno sui temi del lavoro, della famiglia, della crescita economica e della protezione dei più deboli. Si domanderanno quale partito possa vantare la maggiore credibilità di governo, quale abbia dimostrato di saper davvero amministrare la cosa pubblica, quale serietà sia espressa dai singoli candidati dei collegi uninominali. PAGINE 2-3 3 5 Verso il 4 marzo Liste chiuse: finalmente al via la campagna elettorale Decisiva la battaglia nei collegi uninominali Un’occasione straordinaria per parlare al Paese reale Il mondo fuori L’EDITORIALE Andrea Romano n. 113 lunedì 29 gennaio 2018 “Il sapore della libertà è quello di un’albicocca secca. La raccolsi con gran fatica quando un americano me la lanciò, e mi parse buonissima” (Liliana Segre) Il bluff della trasparenza a Cinque Stelle M5S PAGINA 5 In piazza la Russia che non cede a Putin MONDO PAGINA 6 SEGUE A PAGINA 2 A PAGINA 4 Renzi: “Adesso basta polemiche, parliamo delle nostre proposte” PARTITO DEMOCRATICO Salario minimo orario, estensione degli 80 euro, servizio civile obligatorio per i giovani: il segretario del Pd sposta il tiro sui programmi concreti. E rilancia “la squadra più forte” giorni al voto

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Da oggi il PD è davvero in campo, dopo aver presentato al Paese una squadra di candidati di straordinaria qualità. La

delusione di coloro che hanno dovuto fare un passo di lato è umanamente comprensibile (e chi scrive, nel suo piccolo, è consapevole sia del privilegio del rappresentare il Partito Democratico nella sfida elettorale sia del peso della rinuncia di molti validissimi colleghi parlamentari). Ma ancora più comprensibile è l’urgenza di guardare oltre le nostre stanze più o meno grandi, in direzione di quel mondo di elettori ed elettrici che nelle prossime cinque settimane si troverà a scegliere quale futuro dare all’Italia. Là fuori, ad una certa distanza dal nostro meraviglioso ombelico, il Pd è atteso da decine di milioni di italiani che devono ancora essere convinti della posta in palio. Persone normali, spesso diffidenti verso la politica e occupate ogni giorno da problemi lontanissimi da quelli che alimentano la passione di noi militanti. Quelle persone stanno maturando proprio in questi giorni la risposta che daranno nelle urne il 4 marzo. Lo stanno facendo interrogandosi non tanto su questa o quella componente di questo o quel partito, ma su quali risposte verranno sui temi del lavoro, della famiglia, della crescita economica e della protezione dei più deboli. Si domanderanno quale partito possa vantare la maggiore credibilità di governo, quale abbia dimostrato di saper davvero amministrare la cosa pubblica, quale serietà sia espressa dai singoli candidati dei collegi uninominali.

PAGINE 2-3

35Verso il 4 marzo Liste chiuse: finalmente

al via la campagna elettoraleDecisiva la battaglia nei collegi uninominali

Un’occasione straordinaria per parlare al Paese reale

“Il mondo fuori

L’EDITORIALE

Andrea Romano

n. 113lunedì

29 gennaio2018

“Il sapore della libertà è quello di un’albicocca secca. La raccolsi con gran fatica quando un americano me la lanciò, e mi parse buonissima” (Liliana Segre)

Il bluff della trasparenza a Cinque Stelle

M5S

PAGINA 5

In piazza la Russia che non cede a Putin

MONDO

PAGINA 6

SEGUE A PAGINA 2

A PAGINA 4

Renzi: “Adesso basta polemiche, parliamo delle nostre proposte”

PARTITO DEMOCRATICO

Salario minimo orario, estensione degli 80 euro, servizio civile obligatorio per i giovani: il segretario del Pd sposta il tiro sui programmi concreti.E rilancia “la squadra più forte”

giorni al voto

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2 lunedì 29 gennaio 2018

Sono domande alle quali il Partito Democratico può rispondere con la

solidità costruita in questi anni di governo e con la forza del cambiamento reale che abbiamo impresso al nostro paese. Perché davvero nessuno, neanche tra gli avversari politici più tenaci, potrà negare che l’Italia del 2018 sia in una condizione nettamente migliore dell’Italia del 2013. Nessun compiacimento, considerando anche il lavoro che resta da fare, ma la consapevolezza e l’orgoglio di aver guidato l’Italia fuori dalla peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra. Se i Cinque Stelle non abbandonano la strategia dell’insulto (nonostante l’abito buono con cui Di Maio prova a nascondere l’incapacità amministrativa mostrata dai suoi sindaci e il vuoto pneumatico delle sue proposte), se altri partiti coltivano alchimie barocche solo per tentare di ritagliarsi uno strapuntino (si veda la strampalata idea del “governo del presidente”, su cui vale per tutti la demolizione venuta dal Presidente emerito Napolitano), il Partito Democratico ha di fronte a sé un’autostrada. Uno spazio enorme di credibilità guadagnata sul campo e di idee e soluzioni per il futuro. Ma soprattutto, uno spazio rivolto verso l’esterno. Verso quel mondo di elettori ed elettrici che, fuori da qui, attendono solo di essere motivati e convinti a dare all’Italia un futuro diverso da quello minacciato dal cupo e distruttivo populismo che anima la destra e il Movimento Cinque Stelle.

La battaglia dei collegi Il Pd ha davanti a sé uno spazio enorme di credibilità guadagnata sul campo,

di idee e soluzioni per il futuro. E una squadra di candidati di straordinaria qualità

MilanoGiovane imprenditore tra i primi in Europa a integrare abbigliamento e tecnologia

MattiaMor

SienaMinistro dell’Economia

Pier CarloPadoan

RomaPresidente del Consiglio

PaoloGentiloni

NapoliMedico pediatra impegnato nella

battaglia contro la povertà educativa

PaoloSiani

MateraGiornalista,

scrittrice,conduttrice televisiva e radiofonica

FrancescaBarra

NardòViceministro dello

Sviluppo Economico

TeresaBellanova

TriesteNoto imprenditore, già sindaco di Trieste e presidente della Regione FVG

RiccardoIlly

ParmaGiovane avvocatessa divenuta suo malgrado testimonial contro la violenza sulle donne

LuciaAnnibali

PisaMinistro dell’Istruzione

ValeriaFedeli

Reggio EmiliaMinistro delle

Infrastrutture e dei Trasporti

GrazianoDelrio

PesaroMinistro dell’Interno

MarcoMinniti

Il mondofuori

Andrea RomanoSegue dalla prima

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3 lunedì 29 gennaio 2018

Abruzzo Camera Lorenza Panei Sandro Mariani Antonella Allegrino Antonio Castricone Chiara Zappalorto Senato Federica ChiavaroliMassimo Cialente

BasilicataCamera Guido ViceconteFrancesca Barra SenatoGianni Pittella

CampaniaCamera Giuseppe Pellegrino Andrea Manzi Antonio Falcone Nicola Marrazzo Paolo Siani Giovanni Palladino Marco Rossi Doria Daniela Iaconis Maria Carmine Tummiato Francesco Borrelli Teresa Armato Silvana Somma Carmine Valentino Giuseppe De Mita Angela Letizia Gennaro Oliviero Marianna Dell’aprivitola Angelo D’agostino Mauro Maccauro Piero De Luca Mimmo Volpe Francesco Alfieri Senato Giulia Abbate Nicola Caputo Luigi Famiglietti Giovanna Palma Libera D’angelo Russo FrancescoGioacchino Alfano Antonio Marciano Francesco Magnello Tino Iannuzzi Filomena Gallo

Calabria Camera Luigi IncarnatoFerdinando Aiello Giacomo Mancini Antonio Viscomi Nicodemo Oliverio Brunello Censore Elisabetta Tripodi Nico D’ascola Senato Tonino Scalzo Sonia Ferrari Aquila Villella Ottavio Amaro

Emilia-Romagna Camera Serse Soverini Fabrizio Landi Alberto Pagani Dario Franceschini Francesco Critelli Andrea De Maria Gianluca Benamati Stefano Vaccari Beatrice Lorenzin Claudio De Vincenti Antonella Incerti Lucia Annibali Giuseppe Romanini Patrizia Calza Sergio Pizzolante Marco Di Maio Graziano Delrio Senato Tiziano Arlotti Stefano Collina Sandra Zampa Pierferdinando Casini Edoardo Patriarca

Vanna Iori Giorgio Pagliari Paola Gazzolo

Friuli-Venezia Giulia Camera Debora Serracchiani Giorgio Brandolin Francesco Martines Silvana Cremaschi Giorgio Zanin Senato Riccardo Illy Isabella Demonte

LazioCamera Paolo Gentiloni Marianna Madia Lorenza Bonaccorsi Cesare Sanmauro Matteo Orfini Ileana Argentin Luigina Di Liegro Patrizia Prestipino Tobia Zevi Riccardo Magi Cristina Maltese Aldo Cerroni Ileana Piazzoni Renzo Carella Beppe Fioroni Emma Fattorini Paolo Anibaldi Francesca Cerquozzi Gianrico Ranaldi Civita Paparella Federico Fautilli Senato Emma Bonino Oreste Pastorelli Giuseppina Maturani Paolo Quinto Alessandro Mazzoli Carlo Lucherini Maria Spillabotte Marchetti(Cp) Claudio Moscardelli Annamaria Parente

LiguriaCamera Anna Russo Gianluigi Granero Mario Tullo Pippo Rossetti Rosaria Augello Massimo Caleo Senato Luigi Devincenzi Roberta Pinotti Yuri Michelucci

Lombardia Camera Prina Francesco Bernanasca Monica Marchesi Giancarla Molteni Maria Antonia Virtuani Pietro Brambilla Enrico Casati Ezio Debiasi Emilia Valmaggi Sara Luca Morena Maria Mor Mattia Tabacci Bruno Quartapelle Lia Cova Paolo Capelli Angelo Delle Grazie Anna Salvatore Vincenzo Folino Rosalba Mariani Valerio Braga Chiara Lissi Patrizia Gatti Adele Tentori Veronica Vivenzi Antonio Benini Giovanna Soldini Mariachiara Mucci Mara Carnevali Elena Milesi Marco Riva Gabriele Paloschi Ludovica

Marchia Fava Emanuela Scuvera Chiara Soldati Mauro Manfredini Alessia Cavaletti Silvia Carra Marco Senato Cerno Tommaso D’alfonso Franco Perduca Marco Fiorentini Michela Malpezzi Simona Bertola Cherubina De Marchi Diana Bartesaghi Cristina Marelli Savina Maziotti Di CelsoAlfieri Alessandro Perico Mariarosa Guerini Giuseppe Ignazio Messina Cinquepalmi Lorenzo Garbarini Walter Vallacchi Roberta Alli Paolo

Marche Camera Antimo Di Francesco Paolo Petrini Flavio Corradini Emanuele Lodolini Camilla Fabbri Marco Minniti Senato Angelo Bonelli Piergiorgio Carrescia Emanuela Di Cintio

MoliseCameraMaria Teresa D’achille Vittorino Facciolla Senato Enrico Colavita

PiemonteCamera Andrea Giorgis Silvia Manzi Paola Bragantini Stefano Lepri Francesca Bonomo Umberto D’ottavio Gianna Pentenero Laura Pompeo Magda Zanoni Vittoria Albertini Franca Biondelli Nicoletta Favero Luigi Bobba Marcella Graziano Angela Motta Andrea Olivero Francesco Balocco Senato Alberto Avetta Enrico Buemi Stefano EspositoMauro Laus Elena Ferrara Cristina Bargerio Daniele Borioli Marta Giovannini

PugliaCamera Marco Lacarra Giuseppe Giulitto Francesco Spina Filippo Caracciolo Ventricelli Liliana Marilu’ Napolinato Salvatore Capone Sergio Blasi Ada Fiore Lucio Lonoce Donato Pentassuglia Elisa Mariano Giovanni Epifani Rosario Cusmai Michele Bordo Natalia Azzarone Senato Salvatore Campanelli Saverio Tammacco

Elena Gentile Fabiano Amati Dario Stefano Teresa Bellanova Maria Grazia Cascarano Massimo Russo

SardegnaCamera Luciano Uras Francesco Sabatini Romina Mura Silvio Lai Paolo Bittu Antonio Solinas Senato Rosanna Mura Ignazio Angioni Gianfranco Ganau

SiciliaCameraLeopoldo Pianpiano Milena Gentile Silvio Moncada Grazia Augello Franco Vasta Salvo Lo Giudice Giuseppe Sodano Pamela Orru’ Gaspare Culotta Pietro Navarra Natalia Cimino Fabio Venezia Nicola D’agostino Giuseppe Berretta Luca Sammartino Venerina Padua Giovanni GiucaSofia Amoddio Senato Teresa Piccione Mario Cicero Paolo Ruggiriello Maria Iacono Angelo Fasulo Fabio D’amore Giovanni Burtone Valeria Sudano Alessandra Furnari

ToscanaCameraGabriele Toccafondi Rosa Maria Di Giorgi Roberto Giachetti Luca Lotti Benedetto Della Vedova Edoardo FanucciMarco Donati Cosimo Ferri Stefano BaccelliLucia CiampiSusanna Cenni Pier Carlo Padoan Andrea Romano Leonardo Marras SenatoMatteo Renzi Dario Parrini Caterina BiniRiccardo NenciniAndrea Marcucci Valeria Fedeli Silvia Velo

Trentino Alto AdigeCamera Maria Elena BoschiGiorgio BalzariniMario CappellettiMaria Chiara Franzoia Michele NicolettiElenora StenicoSenato Gianclaudio BressaPetra AgnelliRenate PraderFranco PanizzaTiziano MellariniLorenzo Dellai

UmbriaCamera Giacomo Leonelli Gianpiero Bocci Cesare Damiano

Senato Giampiero Giulietti Simonetta Mignozzetti

Valle D’aosta Camera Alessia FavreSenato Albert Lanièce

VenetoCamera Nicola Pellicani Mario Dalla Tor Lucio Tiozzo Stefano Beltrame Spinnato Anna Maria Rosa Barazza Roger De Menech Silvano Piazza Diego Crivellari Fabio Verlato Anna Maria Zanetti Giulia Narduolo Alessandra Morabin Rosanna Filippin Simone Cecchetto Paola Zanolli Alessia Rotta Silvio Gandini Isabella Roveroni Senato Andrea Ferrazzi Laura Puppato Isabella Giamelloni Pier Paolo Baretta Alessandro Bisato Giorgio Santini Daniela Sbrollini Giovanna Zago Maurizio Facincani

Circoscrizioni EsteroEuropa, Compresi I Territori Asiatici Della Federazione Russa E Della Turchia

CameraUngaro Massimo Farina Giovanni Detto Gianni Modugno Paolo Tacconi Alessio Fanti Lanfranco Zingariello Cosima Detta Mina Narducci Franco Addolorato Giacinto Schirò Angela Ricciardi Toni Scimmi Leonardo SenatoGaravini Laura Stigliano Egidio Emilio Franciosi Maria Laura Mariani Pietro

Nord America - Centro America CameraLa Marca Francesca Faleg Giovanni Di Trolio Rocco Weiss Di Valbranca Isabella Detta Isabella Di Valbranca SenatoNesticò Pasquale Francesco Pirozzi Angela Maria In Giannetti

America Meridionale CameraPalermo Renato Becchi Alberto Emilio Matina Francesco Alessio Pinto Antonella Irene Longo Fausto Guilherme De Benedictis Piero Detto Piero Matafora Pasquale Vicenzi Fabio SenatoPorta Fabio Minnicino Veronica Mariel Celina D’ambrosio Alfredo Antonio Maria Minetto José Francisco

Africa, Asia, Oceania e Antartide CameraCarè Nicola Pascalis Francesco Senato1) Giacobbe Francesco 2) Salvadori Allegra

I nostri candidati uninominali

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4 lunedì 29 gennaio 2018

Matteo Renzi: “Adesso basta polemiche, parliamo di proposte”

La sfida più grande dei prossimi 35 giorni di campagna elettorale, che oggi si apre ufficialmente, sarà spostare la barra sui temi e sulle proposte, provando ad abbas-sare i toni dello scontro politico e rima-nendo nel merito delle questioni. L’unica

strada, probabilmente, per riavvicinare al voto la pla-tea di indecisi e sfiduciati che, più che nei calcoli dei sondaggi, si è manifestata alle ultime tornate elettora-li nell’alto numero di astenuti.

E sciolto il nodo delle candidature, è quel-lo che ha provato a fare Matteo Renzi già a partire dal weekend appena tra-scorso, sui social network prima e in una intervista a tutto campo a Do-menica Live poi.

Subito dopo la chiusura del fal-done ‘liste’, il segretario del Pd ha tenuto, in un post su Facebook, a ringraziare non solo chi si è mes-so in gioco accettando di candi-darsi, ma anche “chi ci ha detto di no”, chi “con la prossima legislatura lascerà il proprio incarico” e “i mili-tanti del nostro partito che non soppor-tano più le polemiche interne e le divisioni e ci chiedono di lavorare sui progetti per l’Italia. Non sui nomi”.

E soprattutto di progetti ha parlato il segretario del Pd nell’intervista a Domenica Live, a partire da quello che sembra essere uno dei punti nevralgici del pro-gramma dei democratici, e cioè l’attenzione per le fa-miglie. Per rendere più equa la misura degli 80 euro, ha spiegato Renzi, “dobbiamo inserire il numero dei

figli tra i requisiti per avere lo sconto fiscale”.E passando a parlare di lavoro, l’altro punto cardi-

ne del progetto dei dem, per rendere più stabile e di “migliore qualità” i posti di lavoro fin qui creati gra-zie al Jobs act – 1 milione e 29mila, ha rivendicato il leader del Pd -, Renzi ha annunciato di aver inserito nel programma “il salario minimo garantito per chi ha lavori precari o saltuari: nessuno potrà ricevere un salario orario inferiore ai nove euro lordi l’ora”, per il segretario del Pd “una garanzia per chi oggi non riesce ad arrivare alla fine del mese”. L’altra proposta annunciata nel salotto di Barbara D’Urso, a proposito di sicurezza, è stata quella di un mese di servizio civile

obbligatorio per i neo 18enni, perché “per avere più sicurezza serve non solo la cultura dei

diritti, ma anche quella dei doveri”.Infine, sulla squadra, dopo aver

“svelato” le sue spin doctor, le due nonne di 98 e 88 anni, Renzi ha re-spinto le accuse di chi ha parlato di candidature di soli fedelissimi, ricordando alcune delle scelte più significative messe in campo per le elezioni, a partire dalla candi-datura di Lucia Annibali, l’avvo-

catessa sfregiata con l’acido che correrà a Parma, la città dove è stata

curata, e da quella di Paolo Siani a Na-poli, il fratello del giornalista ucciso dalla

camorra nel 1985, oggi impegnato non solo sul fronte della legalità, ma anche su quello della

lotta alla povertà educativa.Dunque in campo non solo persone competenti,

come Paolo Gentiloni, Marco Minniti o Pier Carlo Pa-doan, solo per citarne alcuni, ma anche donne e uomi-ni coraggiosi della società civile. Scelte che fanno del Pd, a detta del segretario, “la squadra più forte”.

Partito democratico

Carla Attianese CONDIVIDI SU

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Le idee del Pd:Salario orario minimo, con una paga minima lorda di 9 euro l’ora per ogni lavoro piccolo e saltuario

Nessuno dovrà

ricevere un salario orario

inferiore ai nove euro l’ora

Mantenere la misura degli 80 euro, aggiungendo un assegno in base ai numeri dei figli a carico.

Un mese all’anno di servizio civile obbligatorio per le ragazze e i ragazzi di 18 anni

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5 lunedì 29 gennaio 2018

Il blackout della democrazia grillina

Le votazioni per scegliere i nuo-vi parlamentari pentastellati si sono concluse mercoledì 17 gen-naio, da allora più nulla. Sono passate quasi due settimane e ancora non ci è dato sapere

quanti sono stati i votanti e quanti voti ha preso ciascun candidato. Non si sa nemme-no chi ha controllato, e come, che quelle cifre corrispondano effettivamente ai voti espres-si dai clic degli iscritti.

Insomma la trasparenza grillina deve fare i conti con un inquietante blackout. Un po’ come quello avvenuto alla piattaforma Rous-seau, incapace di gestire il flusso di votanti e soggetta continuamente a blocchi e rallenta-menti proprio nel momento più importante: le parlamentarie 2018. Una serie di “disguidi tecnici” che ha fatto saltare i nervi ai tanti che volevano tentare la fortuna con una can-

didatura pentastellata e che invece, ancora non sanno il perché, si sono ritrovati esclusi.

Così come esclusi sono stati alcuni di quelli che le parlamentarie le avevano vinte. Nomi di chi aveva partecipato alla selezio-ne online dei candidati e che ora son stati esclusi dopo il pas-saggio della tagliola firmata Di Maio. Il tutto senza che nessuno di loro sappia su quanti click-preferen-ze abbia potuto contare ogni partecipante.

I numeri non sono le sole informazioni che mancano per capire l’o-scuro meccanismo delle parlamentarie. Quello che non è ancora chiaro, ad esem-pio, è come sia stato applicato il regolamento che prevede come moti-vo di esclusione automatica ‘comportamenti che possono pregiudicare l’immagine o l’a-zione politica del Movimento 5 Stelle’. Una

formula così vaga che basta un nulla, anche solo un like messo con leggerezza, per finire fuori.

Esiste addirittura un comitato composto da 500 persone che ha promesso

battaglia. Si chiama #Annullate-tutto - come l’hashtag che ha

accompagnato le proteste nei giorni delle parlamen-tarie farlocche - e chiede che vengano pubblicati i motivi delle esclusioni. In attesa di far partire le diffide, per ora gli esclu-si hanno solo una rispo-

sta in mano. Un comma del regolamento che dice

chiaro e tondo: il candidato deve accettare il “parere vin-

colante espresso dal capo politi-co e dal garante”. Insomma, l’ultima

parola su tutto. Altro che democrazia diret-ta.

M5S e Centrodestra

Stefano Minnnucci

Quanti sono stati

i votanti e quanti voti ha preso

ciascun candidato?Il M5S non

risponde

Berlusconi “vende” Salvini a Bruxelles?

Berlusconi ormai è un uomo naviga-to e di perdere tempo a combatte-re con il rampante Matteo Salvini non ha proprio voglia. Lo avrebbe

detto in un incontro con alcuni colonnelli forzisti, almeno secondo quanto riferisce un retroscena di Repubblica. E in effetti, a ben vedere, le prime mosse della coalizione di centrodestra sembrano davvero far pensare che l’intesa ci sia solo sulla carta.

La distanza tra i due leader è palese: uno difende la legge Fornero, l’altro la vorrebbe abolire, uno garantisce il mantenimento del parametro del 3% tra deficit e Pil e l’altro è contrario, uno vorrebbe uscire dall’euro e l’altro no. E così via praticamente su tutto.

È proprio sull’Europa che il terreno si fa davvero scivoloso: se il Cavaliere ha in-

contrato Merkel per accreditarsi nel filone liberale europeo, il leader leghista ha come modello il Presidente Trump. Secondo Re-pubblica, però, è tutto calcolato.

Berlusconi, infatti, avrebbe incontrato il presidente della Commissione Juncker e i vertici del Ppe, per garantirgli che un governo Forza Italia-Lega non ci sarà mai. Un vero e proprio “patto segreto” che apre una strada alle larghe intese. Un patto che piace e rassicura. Per Tito l’evidenza sa-rebbe data dai mercati che, nonostante l’e-sito incerto del voto, rimangono stabili. Se ci fosse l’idea che M5S o Lega possano an-dare al governo le cose sarebbero molto diverse.

Stando ai sondaggi, però, gli elettori di centrodestra preferiscono Berlusconi al capo leghista. Forse è per questo che Salvi-ni sta indurendo i toni su tutto. La finzione dell’alleanza continua. Fino a quando?

Agnese Rapicetta

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Che fine ha fatto la leggendaria trasparenza del M5s? Anche i sostenitori sono rimasti senza risposte e ora minacciano vendetta

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6 lunedì 29 gennaio 2018

In piazza la Russia che non cede a Putin

Migliaia di persone in piazza in tutti gli undici fusi orari della federa-zione russa. Per dire no a Vladimir Putin e alla corruzione dilagante. Per dire che c’è un Paese fatto di giovani, di studenti, di

persone che credono in Paese diverso. E per boicottare le elezioni presiden-ziali del 18 marzo. Data infatti per certa la rielezioni dello “zar”, la vera battaglia degli oppositori si gioca sui numeri dell’affluenza.

La scommessa del Cremlino, che ha dato ordine di mobilita-zione in tutti gli angoli della Fe-derazione, è quella di centrare il target del doppio 70. Una parteci-pazione intorno al 70% e un risul-tato per Russia Unita, il partito di Pu-tin, che si attesti sulla medesima cifra. Tenere il presidente il più lontano possibi-le da queste cifre è invece l’obiettivo dichiarato di quella fetta di opposizione che fa capo al blogger, simbolo della lotta contro il regime, Aleksej Navalny. La giornata di domenica è stata caratterizzata da

una mobilitazione volta esattamente a sensibiliz-zare la popolazione su questo. Oggi come oggi, an-che solo pensare di vincere le elezioni di marzo è completamente velleitario. Come accade spesso, le manifestazioni (che si sono svolte da Mosca fino in Siberia) sono terminare con l’arresto di centinaia persone, tra cui lo stesso Navalny, che poi è stato ri-lasciato in serata.

La protesta ha dimostrato che in Russia esiste una fetta della popolazione insoddisfatta ed

estremamente critica con Putin, ma al tempo stesso ha fatto anche capire

che questa parte del popolo rus-so non può aspirare a diventare maggioranza. Basti solo mettere a confronto le foto delle piazze del giugno dello scorso anno (quan-do Navalny era all’apice dei con-sensi ed erano invase da decine di migliaia di persone) con quelle

di oggi, decisamente meno affolla-te. L’unica opzione è quindi il boi-

cottaggio, lo “Sciopero degli elettori”, come lo chiamano da queste parti.

Un’eventualità che però non agita i sonni di Putin, più preoccupato dall’apatia e dal di-

sinteresse di un popolo che, seppur continuando a sostenerlo, si è ormai fin troppo abituato alla sua co-stante presenza.

Mondo

Il blogger attivista

arrestato e poi rilasciato.

Manifestazioni in tutto il Paese

Stefano Cagelli CONDIVIDI SU

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Quarantenne, avvocato, blogger e attivista russo. E’ il principale oppositore del Cremlino. Nel 2013 aveva ottenuto il 27% dei voti nella corsa a sindaco di Mosca. Ha provato a candidarsi alle prossime presidenziali ma è stato escluso perché condannato più volte.

Chi è AleksejNavalny

Il 18 marzo si vota per le presidenziali in Russia, scontata la rielezione di Putin che punta ad un doppio 70%: quello dell’affluenza alle urne e quello del consenso per il suo partito, Russia Unita.

Doppio 70,l’obiettivo di Putin

Il blogger Navalny guida lo “Sciopero degli elettori” in vista delle elezioni di marzo

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7 lunedì 29 gennaio 2018Il partito

Ci serve il tuo aiuto e la tua partecipazione. Scrivi subito a:

[email protected]

Mobilitiamoci per la campagna elettorale

contatta tutti gli iscritti e gli ex iscritti tra gli elettori di quella sezione verifica la presenza di persone anziane

da accompagnare al seggio consegna porta a porta il materiale informativo

propone iniziative sul territorio tiene i contatti con i candidati del collegio compila report periodici diventa rappresentare di seggio

al momento del voto

organizza il lavoro dei volontari nel suo collegio elettorale predispone e diffonde i kit con materiale

di informazione

organizza incontri di formazione sul territorio crea una lista broadcast per l’informazione

quotidiana sulla campagna elettorale

Il volontario di sezione elettorale

Il responsabile di collegio elettorale

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8 lunedì 29 gennaio 2018

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In redazioneCarla Attianese, Patrizio Bagazzini,Stefano Cagelli, Maddalena Carlino, Roberto Corvesi, Francesco Gerace,Silvia Gernini, Stefano Minnucci,Agnese Rapicetta, Beatrice Rutiloni

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