Dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti di trasporto

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Documenti di trasporto dematerializzati Estratto da Largo Consumo n. 1/2017 © Editoriale Largo Consumo srl I molteplici i vantaggi conseguibili con il passaggio al digitale dei processi di consegna e di ritorno sono stati fatti oggetto di un incontro di approfondimento promosso da Largo Consumo. SUPPLY CHAIN RESOCONTO

Transcript of Dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti di trasporto

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I molteplici i vantaggi conseguibili con il passaggio al digitaledei processi di consegna e di ritorno sono stati fatti oggetto

di un incontro di approfondimento promosso da Largo Consumo.

SUPPLY CHAIN

RESOCONTO

LARGO CONSUMO n. 1/201766

LOGISTICASUPPLY CHAIN

Documenti di trasportodematerializzati

I molteplici i vantaggi conseguibili con il passaggio al digitaledei processi di consegna e di ritorno sono stati fatti oggetto

di un incontro di approfondimento promosso da Largo Consumo.

di Nicola Capuzzo

l tema della dematerializzazione edigitalizzazione dei documenti ditrasporto delle merci è stato al cen-tro di un incontro organizzato a Mi-

lano da Largo Consumo con il supportodi Consorzio Delivering, che proponeun servizio innovativo per lo scambio di-gitale del DDT (documento di trasporto)e dei documenti di ritorno grazie al qua-le gli attori del processo logistico posso-no accedere a una piattaforma condivisadi documentazione degli scambi com-merciali. Delivering, soluzione promos-sa da quattro aziende (Credemtel,Di.Tech, Tesisquare, Topkey), consen-te di dematerializzare la documentazio-ne commerciale di consegna e contesta-zione nel pieno rispetto delle norme civi-listiche e tributarie.L’incontro è stato aperto daAlessandro

Perego, ordinario di Logistics and Sup-ply ChainManagement al Politecnico diMilano, con una relazione introduttivaintitolata: “La digitalizzazione dei pro-cessi di Supply Chain b2b – opportunitàanche nei trasporti?”. La risposta al que-sito è chiaramente affermativa perché,secondo quanto ha spiegato, la filiera dellargo consumo è al primo posto nel“transato” b2b che vale ogni anno circa320 miliardi di euro sui2.700 che rappresentano lasomma complessiva delb2b in Italia. Il largo con-sumo, pesando circa il12%, rappresenta un setto-re con un impatto molto si-gnificativo a livello nazio-nale. In questo quadro, tut-tavia, l’e-commerce b2b inItalia ha ancora una quotaridotta (circa il 10%) sultotale, molto inferiore amolti Paesi del mondo.«Siamo ancora molto in-

I

dietro nel percorso di digitalizzazionenel b2b», ha sottolineato Perego, preci-sando che a oggi «circa 5.000 impresenel settore del largo consumo utilizzanol’EDI per scambiarsi documentazione. Ilnumero di documenti che circolano au-menta in maniera più che proporzionalerispetto al numero di imprese e questo si-gnifica che chi adotta l’EDI per scam-biarsi documenti lo fa in maniera semprepiù accentuata. Si parla di 110 milioni didocumenti, di cui il 60% all’interno del-la filiera del largo consumo». L’EDI nonè però l’unico strumento disponibile per-ché esistono almeno 400 portali signifi-cativi censiti in Italia e di questi circa 50applicabili al largo consumo (molti sonodi aziende, altri sono marketplace).

La penetrazione della digitalizzazionenel comparto è ancora medio-bassa e ilcammino ancora lungo, ma per fortunaci sono anche aziende che stanno giàadottando l’e-commerce in maniera ma-tura. Altre, poi, stanno dematerializzan-do l’intero ciclo di catalogo, ordine, con-segna, fatturazione e pagamento, in alcu-ni casi anche a supporto di processi col-laborativi. La seconda parte dell’inter-vento ha focalizzato le opportunità delladigitalizzazione del ciclo dell’ordine.

«Per ogni ordine il costo della gestionecartacea va da 80 a 100 euro a ciclo perogni documento. Nel largo consumo lastima è di circa 70 euro. Sommato pertutti i cicli documentali si arriva a un co-sto che pesa un paio di punti percentualisul fatturato. Lavorare su questo signifi-ca toccare valori economici rilevanti peril comparto». Digitalizzando l’interoprocesso questi costi si abbattono manon si azzerano. Si può però arrivare a ri-durli anche dell’80% per due motivi: icosti risparmiati grazie alla digitazionedi informazione e il risparmio su quelliderivati dall’inaccuratezza del processo(ricicli necessari per correggere gli erro-ri che si propagano nel sistema).I benefici crescono in maniera più che

proporzionale al crescere del pezzo diprocesso che si digitalizza: da una solafase si coglie parte del beneficio; digita-lizzando l’intero processo il beneficio èben più che proporzionale, perché solodigitalizzandone porzioni significative siriducono i costi di inaccuratezza. Secon-do un’indagine del Politecnico di Mila-no criticità tipiche nella digitalizzazionedei processi di consegna sono l’ineffi-cienza e l’inefficacia: per esempio costimolto più alti per ri-digitare informazio-ni, ricercare documenti, rifare attività pererrori commessi o per tipici elementi diinefficacia (tempi lunghi per chiudere unprocesso, difficoltà di tracciamento, ec-cetera). «Dal punto di vista normativo –ha aggiunto Perego - non esistono barrie-re o vincoli alla digitalizzazione dell’in-tero processo. Ancora oggi però, dopo10 anni, quando si chiede alle impreseche cosa frena nell’adozione della com-pleta digitalizzazione dei processi, ri-spondono che la normativa non lo con-sente o che al riguardo è poco chiara».Esistono poi modelli differenti per digi-talizzare i documenti di consegna.Riguardo alla gestione interna delle in-

formazioni si può andare da una conser-vazione su carta, a una gestione elettro-nica documentale, fino a una completa

dematerializzazione anchedella conservazione del do-cumento; come da una si-tuazione di digitalizzazionequanto meno degli archivi, auna in cui si digitalizzanoalmeno i flussi, fino a quellaideale di completa demate-rializzazione e digitalizza-zione del processo (soloflusso dati e solo conserva-zioni digitale dei documen-ti). «Abbiamo provato a sti-mare i benefici e dipendonomolto dal processo adottato:

�Percorso di lettura:www.largoconsumo.info/TecnologieSupplyChain

RESOCONTO

Si parla di 110 mln di docu-menti, di cui il 60% nel-

la filiera del Largo Consumo“ ”

Guarda la sintesi video degli interventisu: www.youtube.com/largoconsumo

Da sinistra, Michele Caterino (Megamark), Michele Silvestri (Müller) e LucaVezzani (Nordiconad).

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che Luca Vezzani, responsabile logi-stica di Nordiconad, gruppo che vanta470 punti di vendita tra Liguria, Piemon-te, Val d’Aosta, Emilia Romagna e Tren-tino Alto Adige. I numeri dell’aziendasono importanti: 70.000 documenti inentrata, 12.000 variazione in accredito oaddebito e 12 euro il valore medio del ri-storno, quasi 1.000 ore disperse all’inter-no del sistema in variazioni dei docu-menti. Nella loro filiera l’emissione diun documento costa fra i 25 e i 40 euro,che, moltiplicati per la mole documenta-le significa fra 300 e 450.000 euro di-spersi in documenti di variazione.

Alla luce di ciò Nordiconad ha decisodi avviare un percorso di dematerializza-zione dei documenti volto a conquistaremaggiore efficienza. Un progetto di filie-ra che coinvolge vari attori del comparto,quindi terze parti logistiche, magazzini,trasportatori, fornitore (Conad). «I be-nefici ottenuti sono stati di varia natura eimportanza – ha spiegato Vezzani –.L’amministrazione può consultare subi-to l’avvenuta consegna dei prodotti coneventuali riserve con un sistema web ba-sed e questo è stato motivo di efficienzadel reparto amministrativo. Rilevante èstata anche la gestione e archiviazionedella causali riscontrate perché ci haconsentito di essere più efficaci nella ri-soluzione dei problemi con i fornitori».Grazie a questo progetto Nordiconad hapraticamente eliminato tutte le contesta-zioni, o comunque ha ridotto questa fasea meno di 24 ore, mentre normalmentepoteva arrivare a durare anche diversimesi. Un beneficio che si ritrova anchenella fatturazione perché, annullando lecontestazioni e soprattutto avendo un ci-clo molto breve tra l’apertura e la chiu-sura della riserva, il fornitore emette fat-tura al netto delle riserve. Quindi quello

che una volta era un processo che potevaconcludersi in 90-120 giorni, oggi termi-na immediatamente. L’obiettivo finale diNordiconad è arrivare a un processo in-tegralmente dematerializzato. Anche Michele Caterino, funziona-

rio della direzione amministrativaMegamark, ha spiegato che sono parti-ti da un processo inverso, cioè demate-rializzando le consegne verso la cliente-la. «L’anno passato abbiamo emesso300.000 documenti e 9.000 documentidi rettifica» ha affermato, precisando chel’azienda ha adottato gli strumenti pro-posti dal Consorzio Delivering. «Con iterminali nei punti di vendita riusciamoa spuntare la merce in maniera dettaglia-ta. Più palmari possono spuntare la mer-ce contemporaneamente (anche nei su-permercati quindi) e tutta questa spuntava a finire nella disponibilità del gestoredel negozio, che è stato dotato di una fir-ma digitale avanzata. Attualmente abbia-mo in giro 750 firme digitali avanzate.Non pensavamo che questo strumentoavesse tale successo non solo nel repartoamministrativo ma anche in quello di lo-gistica, crediti e altri». In chiave organiz-zativa Megamark ha 8 centri distributiviin Campania e in Puglia (alcuni gestitidirettamente, altri terziarizzati) e il mo-dello sembra funzionare bene anche coni partner industriali locali. «Approfittoper chiedere ad altri colleghi di adottareil sistema Delivering perché talvolta cicapita di sentir dire da clienti dell’indu-stria ai quali proponiamo questo sistema“Lo avete solo voi”, mentre più è diffusoe più è semplice adottarlo» ha concluso.Infine Michele Silvestri, direttore lo-

gistica di Müller, ha sottolineato come«finalmente si stia arrivando al quasicompleto perfezionamento del “fast per-fect order” che ECR aveva lanciato or-mai quasi 25 anni fa. Nella pratica facciofatica a vedere la trasmissione dati viaEDI». Silvestri ha poi proseguito ag-giungendo: «Parlando di criticità attualidei retailer segnalo che ordini EDI se ne

vedono pochi, si vedono tantebelle mail fortunatamente conallegato in pdf, si vedono tantifax causa di errori, imprecisio-ni varie e fatture sbagliate.Stiamo parlando di 55.000 do-cumenti di trasporto, di cui il20% con qualche problema». Per il direttore logistico di

Müller, infine, è tra i vettoristradali che ci riscontrano le re-sistenze culturali più evidentinei confronti dei processi didematerializzazione dei docu-menti di trasporto. �

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LOGISTICA

dai 15 ai 20/25 euro a consegna se si di-gitalizza l’intero processo, mentre il be-neficio si riduce se si utilizzano modellidegradati rispetto a quello ideale. Questibenefici dipendono molto dalla configu-razione specifica della supply chain» haspiegato il docente universitario, che poiha aggiunto: «Da una nostra survey con-dotta sul mercato, imprese e operatori lo-gistici nel 40-50% dei casi c’è già qual-che soluzione di digitalizzazione delprocesso di consegna mentre i restantidicono di aver quanto meno percepitol’importanza di questo fattore. Percen-tuali più basse si riscontrano invece nelmondo dei trasportatori. Dal punto di vi-sta delle imprese (lato emissione docu-menti di trasporto) i riscontri sono stati:nel 37% dei casi si usa il processo carta-ceo tradizionale, nel 24% la demateria-lizzazione unilaterale degli archivi, nel12% la digitalizzazione dei flussi infor-mativi e infine nel 25% si sta già andan-do verso la completa dematerializzazio-ne e digitalizzazione del processo». Alleimprese (committenti, operatori logisticie trasportatori) è stato chiesto inoltrequali siano le principali barriere alla di-gitalizzazione. Secondo le imprese com-mittenti: “Normativa poco chiara, nor-mativa volatile, normativa restrittiva”,“Benefici non compresi” e “Competenzadegli altri partner”. Gli operatori logisti-ci, invece, al primo posto indicano“Competenza degli altri partner” e i tra-sportatori per lo più: “Non spetta a noidecidere” e “Il costo delle soluzioni”.Concludendo Perego ha quindi eviden-ziato che «la normativa è a posto e i mo-delli di gestione ci sono, quindi è da af-frontare un tema di cultura e di commit-ment per cogliere questi benefici poten-ziali». In altri settori, in particolare nel-l’automotive e nel farmaceutico, i livellidi diffusione della digitalizzazione sonomolto più elevati, anche grazie al fattoche ci sono operatori leader che impon-gono soluzioni di e-commerce b2b cuigli altri stakeholder devono adattarsi. In Italia, invece, il mondo

del largo consumo è moltoframmentato e gli operatorichiave sarebbero da una par-te i retailer e dall’altra glioperatori logistici. Mettereattorno a un tavolo questi at-tori può essere secondo il do-cente milanese un passo im-portante nell’ottica di acce-lerare il processo di dema-terializzazione. Al conve-gno è intervenuto per rac-contare il proprio percorsoverso la digitalizzazione an-

Non esistono barriere o vin-coli alla digitalizza-

zione dell’intero processo“ ”

Da sinistra, Alberto Gatti (Credemtel), Piergiorgio Ricciardello(Di.Tech) e Lorenzo Bollani (Tesisquare).

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