Dell’Oratorio San Pietro · Con la dissoluzione dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.)...

19
Progetto pastorale Dell’Oratorio San Pietro Gravellona Toce

Transcript of Dell’Oratorio San Pietro · Con la dissoluzione dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.)...

Progetto pastorale

Dell’Oratorio San Pietro

Gravellona Toce

2

l’Oratorio è…

CASA CHE ACCOGLIE

Dal Lunedì alla Domenica Oratorio: attività organizzate per i bambini delle Elementari ed i ragazzi

delle Medie (da ottobre a luglio)

Giugno-Luglio Grest e campi scuola

AMBIENTE CHE FORMA ALLA VITA

CORTILE: luogo naturale per incontrarsi e crescere insieme

CALCIO Elementare, Medie e Superiori Asd san Pietro

DANZA il sabato per le bambine della Scuola dell’Infanzia e Primaria

MUSICA- CANTO il sabato pomeriggio

DOPOSCUOLA ogni lunedì e martedì

AMBIENTE CHE EVANGELIZZA

CATECHISMO dalla 2° Elementare alla 2° Media

ANIMATORI Corso di formazione per giovani animatori della .

Campi di formazione ed incontri formativi per gli animatori della 2° supe-

riore ed oltre

Incontri e giornate di ritiro in preparazione del Natale e della Pasqua

3

IL PROGETTO EDUCATIVO

“Oratorio San Pietro“

FINALITA’

Il progetto educativo è una risposta alla chiamata di Dio che manda ad educare ed evangelizzare

i ragazzi i giovani le famiglie della nostra città.

Costruito con l’apporto di quanti nell’oratorio credono nell’educazione-evangelizzazione delle

nuove generazioni, diventa punto di riferimento comune perché traccia le linee guida del vivere e

lavorare insieme per la salvezza dei giovani.

DESTINATARI

Destinataria del progetto è la Comunità Educante, ossia sono tutti coloro che, in

diversi tempi e modi, si occupano dell’educazione dei bimbi e dei giovani e

dell’accompagnamento degli adulti, secondo lo stile del Vangelo: Sacerdoti, Suore animatori, ca-

techisti, educatori allenatori, genitori ecc…….

1. SITUAZIONE

Situazione storica

Situazione sociale

Situazione religiosa

2.IDENTITA’

Comunità educante evangelizzatrice

OBIETTIVI ED ORIENTAMENTI

L’Oratorio San Pietro si pone i seguenti obiettivi:

La scelta di crescere come comunità educante

La scelta di evangelizzare educando

La scelta giovanile

La scelta “familiare”, ossia della famiglia.

4

4. RISORSE

persone

progetti

punti fermi della vita della comunità educante.

Struttura e conformazione dell’esperieza oratoriana.

Compiti specifici delle singole realtà d’oratorio.

5. ANNO 2013/2014

Cammini specifici: II-III media, I-II superiore, III-V superiore, giovani.

Calendario.

5

LA SITUAZIONE STORICA

PICCOLA GRANDE ITALIA

PRESENTAZIONE : SINDACO

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DEL BORGO

Gravellona Toce, città di 7.599 abitanti, è un importante snodo stradale nella Provincia del Verba-

no Cusio Ossola, nel Piemonte settentrionale. E’ collocata circa a una sessantina di chilometri

della Svizzera ed a pochi chilometri dai laghi Maggiore, d’Orta e di Mergozzo.

Oggi è un dinamico centro commerciale ed industriale che si estende nella piana del torrente

Strona e del fiume Toce.

E’ raggiungibile in auto, attraverso l’autostrada A26 Genova Voltri - Sempione uscita Gravellona

Toce ed in treno con la linea ferroviaria Domodossola - Novara e la linea ferroviaria Domodosso-

la - Milano con discesa a Verbania-Fondotoce servendosi poi dei mezzi pubblici o taxi per giun-

gere in città. Gravellona Toce è Baraggia, Motto, Cantonaccio e Fontanino.

BREVE STORIA DEL PAESE

Cenni Storici

Reperti di selci lavorate attestano la presenza di insediamenti preistorici sulle pendici del Monte

Cerano, affacciate sul lago che ai tempi occupava la vallata. Le tribù autoctone composte da Li-

guri Leponzi si fusero nel V secolo a.C. con gli invasori Celti che diedero vita a un nucleo abitati-

vo (Castelliere) al Motto. I Celti vennero poi soggiogati dai conquistatori romani (200 a.C.) che vi

costruirono un borgo e fecero entrare la zona a pieno diritto nella amministrazione romana d'Ita-

lia. Con la dissoluzione dell'Impero Romano d'occidente (476 d.C.) iniziarono tutta una serie di

invasioni barbariche provenienti dal nord. La zona seguì nell'alto medioevo i fermenti storici legati

alle guerre tra il Papato e l'Impero e alle lotte tra Guelfi e Ghibellini e si assistette a una lunga se-

rie di episodi cruenti, a distruzioni e saccheggi. Con la fine del Medioevo, la zona del novarese

(1308) si trovò contesa tra i Visconti e Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato; il marche-

se assoldò per riconquistare Novara (1358) la famigerata "Compagnia bianca", composta di sol-

dati di ventura inglesi che per alcuni anni devastarono i borghi del novarese inclusa Gravellona

Toce (1361). Solo nel 1395 il novarese fu concesso ufficialmente al ducato dei Visconti, ai quali

poi succedettero gli Sforza (1450).

Nel 1310 avvenne la distruzione del Borgo di Cerro ad opera di mercenari al soldo dei Ghibellini

novaresi e negli Statuti di Novara fu stabilito che non vi si dovesse mai più edificare, "né ivi, né

nello stesso spazio di due miglia, tranne in Mergozzo oltre la Toce ed in Gravellona oltre la Stro-

na". In pratica dagli Statuti di Novara si evince che esisteva già un paese al di là dello Strona,

6

denominato Gravellona. Solo la chiesa di S. Maurizio fu risparmiata.

Le guerre scoppiate in quel periodo in Italia, la calata di spagnoli e francesi nella penisola porta-

rono nuovi lutti e miserie nel novarese e a Gravellona: la pace di Cateau-Cambrésis segnò l'inizio

del dominio spagnolo. Dominio che si concluse nel 1713 con la pace di Utrecht e Rastaadt

(Guerra di Successione Spagnola) che sancì la cessione del milanese agli austriaci. Con la pace

di Aquisgrana (1748 - Guerra di Successione Austriaca) i Savoia, in cambio dell'aiuto dato a Ma-

ria Teresa d'Austria, ottennero l'annessione dell'alto novarese. Nel 1797 Gravellona che nel frat-

tempo era diventata frazione di Casale Corte Cerro, si trovò a far parte della Repubblica Cisalpi-

na; fino al ritorno di Napoleone Bonaparte dalla sfortunata campagna egiziana, la zona di Gravel-

lona Toce fu teatro di una serie di scontri armati e di occupazione da parte delle truppe russe del

maresciallo Suvarov.

Dal 1805 entrò a far parte del Regno d'Italia fino alla caduta di Napoleone; dopo il Congresso di

Vienna il novarese rientrò fra i possedimenti dei Savoia, e infine (1861) andò al neonato Regno

d'Italia. Il novarese e Gravellona Toce da quel momento vissero tutti gli eventi storico-politici-

sociali legati alla storia d'Italia: dalla I guerra mondiale all'avvento del fascismo, dal II conflitto alla

lotta partigiana, alla ricostruzione del dopoguerra.

La Necropoli Gallo - Romana di Gravellona Toce

Si deve a Felice Pattaroni, la scoperta di importantissimi reperti antichi nel territorio comunale.

Pattaroni aveva studiato profondamente la storia locale e sapeva che la zona di Gravellona do-

veva essere molto interessante dal punto di vista archeologico. Dopo tre anni di ricerche , final-

mente, il 1º maggio 1954, durante gli scavi per la costruzione di una casa, furono ritrovati dei

frammenti di ceramica. Iniziarono così le ricerche, furono effettuate numerose campagne di scavi

che si protrassero fino al 1959, che portarono alla luce numerose sepolture con relativi corredi

funerari, resti di edifici, tratti di strada romana. Il complesso abbraccia un periodo che va dal V

secolo a.C. al V secolo d.C., ma sono stati ritrovati anche frammenti di selce lavorata del periodo

neolitico. Sono state riportate alla luce 150 tombe di epoca gallo-romana con relativi corredi. So-

no stati rinvenuti molti oggetti : monete, vasi, attrezzi da lavoro, ceramiche. Alcune tombe erano

costruite con tavelloni messi a spiovente coi coppi alle giunture (a cappuccina). Nelle tombe fem-

minili furono rinvenuti: monili, anelli, orecchini, bracciali, collane. Nelle tombe maschili: attrezzi da

lavoro, spade, lance, giavellotti, coltelli. Le tombe gentilizie erano caratterizzate dalla ricchezza

del corredo, in particolare da oggetti in vetro, costosissimi a quei tempi. Furono rimessi in luce

anche i resti di tre edifici: uno detto "Casa del Pescatore" perché il ritrovamento di ami e piombi

per le reti da pesca; uno detto "Le Stalle" perché vi si trovarono un campanaccio da mucca, una

striglia e frammenti di vasellame per il latte; uno detto "Casa del Forno" perché vi era un forno fu-

sorio per il ferro. Senz'altro molto materiale è rimasto ancora sepolto sotto terra e sotto le nume-

rose case che furono in seguito edificate nella zona. Lo sviluppo edilizio, che in quegli anni è sta-

to molto intenso, ha avuto il sopravvento sull'interesse per la zona archeologica che, per la sua

importanza, avrebbe meritato la prosecuzione degli scavi.

I reperti più importanti sono oggi esposti al Museo di Antichità di Torino.

7

La prima industrializzazione

Gravellona, per la sua posizione geografica e per la ricchezza d'acqua, aveva le caratteristiche

ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la filatura GUIDOTTI e PA-

RIANI e nel 1866 il cotonificio FURTER.

Gravellona Toce diventa un comune autonomo

Dopo essere divenuto comune autonomo nel 1912 (staccandosi dal Comune di Casale Corte

Cerro), Gravellona vede pian piano crescere la popolazione soprattutto grazie allo sviluppo indu-

striale legato alla lavorazione del cotone, del marmo e del granito, nonché per le officine elettri-

che e meccaniche. Anche dal punto di vista commerciale il paese si sviluppa, grazie alla fortuna-

ta posizione di crocevia fra importanti assi stradali.

Gravellona Toce e le Guerre Mondiali

Le due guerre mondiali comportarono rilevanti e dolorose perdite di giovani gravellonesi e l'arre-

starsi (momentaneo) dello sviluppo del paese. Nella seconda Guerra Mondiale, in particolare, il

centro tocense fu teatro di una furiosa battaglia fra partigiani e nazifascisti, dal 13 al 15 settembre

1944. I nazifascisti, che presidiavano il paese con ingenti ed agguerrite forze, fecero di Gravello-

na Toce un centro nodale per le comunicazioni della zona. Gravi le perdite di entrambe le parti,

notevoli i danni. Recentemente, il Gonfalone della Città è stato decorato della Medaglia di Bronzo

quale riconoscimento dell’impegno profuso dai Gravellonesi in questo episodio della Resistenza.

Gravellona Toce nel Dopoguerra

I Gravellonesi hanno ripreso a lavorare e a sviluppare la propria attività, nonostante la crisi del

tessile dei primi anni '50 abbia colpito sfavorevolmente la piccola imprenditoria locale. Negli anni

'50 e '60 l'afflusso di famiglie provenienti dal Polesine e dalle regioni dell'Italia meridionale ha

conferito al paese una struttura differente da quella dei primi del '900: una realtà più varia dal

punto di vista culturale, ma sempre laboriosa e tenace nello sviluppare le proprie attività. È in

quegli anni che l'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mario Cavagnino progettò e svi-

luppò una rilevante zona industriale nelle zone un tempo dedicate al pascolo ed all’agricoltura.

Fiorirono nuove attività artigianali, industriali e commerciali ed altre già attive colsero l'opportunità

di ingrandirsi.

Gravellona Toce diventa città

Nel 2003, su iniziativa del Sindaco Rino Porini, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio

Ciampi conferisce il titolo di Città al Comune di Gravellona Toce; riconoscendone l'importanza e-

conomica, geografica e sociale all'interno del territorio locale e italiano.

8

MONUMENTI PIU’IMPORTANTI – MUSEI

A Gravellona Toce è possibile visitare il Minimuseo curato dall’Associazione Archeologica Cultu-

rale “Felice Pattaroni”. Il MINIMUSEO si caratterizza per essere un centro di documentazione re-

lativo agli scavi archeologici condotti da Felice PATTARONI - dal 1954 al 1959 - che portarono

alla scoperta della Necropoli Gallo-Romana di Pedemonte (oltre 150 tombe dal V sec. a.C. al V

sec. d.C.) e di parte dell’abitato.

In esposizione si trovano inoltre bacheche tematiche quali:

- SCIENZE NATURALI bacheche sulla flora e fauna locale;

- MINERALOGIA e FOSSILI vetrine con minerali della zona e una rassegna di fossili;

- una raccolta di antichi attrezzi da lavoro agricoli, degli scalpellini, di uso quotidiano.

- BIBLIOTECA con libri storici locali.

All’interno del museo vi si svolgono visite guidate gratuite e didattiche per scolaresche.

Nella frazione di Granerolo si trova, invece, il Laboratorio di Arti Visive, ideato da un gruppo di

insegnanti, artigiani ed artisti, con lo scopo di promuovere la conoscenza delle arti applicate, de-

corative e visive, con particolare attenzione alle antiche attività produttive ed opera sul territorio

piemontese dal 1996. Al suo interno vi è l'aula didattica ed un laboratorio di ceramica dove si

svolgono laboratori della durata di un giorno indirizzati alle scuole; laboratori protetti (disagio mi-

norile, disabili, utenti del servizio di psichiatria della ASL locale); laboratori seriali per adulti; stage

di formazione sulle lavorazioni dell'argilla, del vetro, della pietra, del metallo, della carta e sugli

antichi metodi di pittura.

Lo scopo del laboratorio è quello di esplorare i saperi tradizionali unendo alla sensibilità del XX

secolo la memoria ancora viva degli antichi mestieri e di tramandare, attraverso la ripetizione del

gesto, le attività dell'uomo legate alla natura e alle risorse del territorio.

Il Laboratorio di Arti Visive fa parte dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone che comprende

altri 13 siti visitabili basati su tre tematiche fondamentali, Lavoro e mestieri, Uomo e ambiente,

Arte e storia.

CHIESE, PARCO VILLA ALBERTINI - BIBLIOTECA CIVICA Francesco CAMONA

CHIESA di San MAURIZIO - sec. X -

Malgrado l’inclemenza del tempo, l’incuria degli uomini e le aggiunte infelici subite, si nota subi-

to la bellezza delle sue linee. Edificata in stile Romanico (pare sulle rovine di un Tempio dedicato

a Mercurio), orientata da ovest ad est secondo l’usanza del tempo, viene menzionata per la pri-

ma volta in una pergamena datata 2 novembre 1023, di donazione per tre quarti alla Badia di A-

rona. Nel 1310, fu risparmiata dalla distruzione del Borgo e del Castello di Cerro, avvenuta ad

opera di mercenari al soldo dei Ghibellini Novaresi.

9

Nei sec. XV e XVI l’interno fu decorato con affreschi (ora in deplorevole stato di degrado) e la

navata coperta da volte a crociera, rimosse nel secolo scorso perché costituenti un pericolo per

la stabilità dell’ edificio e sostituite da capriate scoperte, in modo da lasciare in vista la parte alta

dei muri perimetrali originari.Sul muro, a sinistra dell’attuale porta di ingresso da Corso Sempio-

ne, è ancora leggibile la scritta, evidentemente relativa alla riconsacrazione della Chiesa: “AD

MEMORIAM S. MAURITII ECCLESIAM UBERTINUS EPISCOPUS CIRENENSIS DIE CONSA-

CRAVIT 4 SEPTEMBER 1554”. Sopra tale porta, si intravedono affreschi con teste di angeli, di-

sposti ad arco, che adornavano il vecchio altare.Al tempo della peste, nel sec. XVII, l’edificio

venne adibito a Lazzaretto.Nel 1868, una piena del Torrente Strona (che all’epoca sfociava nel

lago Maggiore a breve distanza) pare abbia provocato il crollo dell’abside semicircolare e - in

conseguenza di ciò - fu mutata l’orientazione della Chiesa, chiudendo il Presbiterio con una pare-

te ed aprendovi l’ingresso principale, collocando di conseguenza l’altare contro la parete ovest.

E’ Monumento Nazionale.

Il campanile, in perfetto stile Romanico (sec. XI), di struttura indipendente, poi unito alla Chiesa

mediante un breve tunnel ricavato tra i due muri e l’intercapedine, oggi è molto pendente, a cau-

sa del cedimento del terreno per infiltrazioni di acqua. Come la Chiesa, è costruito in pietra loca-

le accuratamente squadrata a scalpello da Mani esperte. L’attuale cella campanaria ed il tettuc-

cio ottagonale furono aggiunti nel corso del sec. XIX.

CHIESA di S. PIETRO APOSTOLO - sec. X II

Fatta edificare ad una sola navata nel 1144 come cappella privata da Federico della Famiglia

dei Conti di Crusinallo, ampliata in fasi successive, nel 1655 fu donata alla Comunità e nel 1674

divenne Parrocchia autonoma. Attualmente è a tre navate, separate da colonne.

La facciata, rifatta nel 1862 (in stile Neo-Rinascimentale dall’Arch. Pompeo Azari di Pallanza), è

rivestita da lastre di granito rosa e bianche. In due nicchie sono alloggiate le statue di S. Pietro e

S. Paolo, Patroni di Gravellona.

Ai lati vi sono inoltre 3 Cappelle, dedicate rispettivamente a Gesù Crocifisso, alla Madonna e al

Battesimo di Gesù.

Le due navate laterali ospitano dipinti del Pittore Borzoni;

Le colonne ed il soffitto delle navate laterali sono state ridipinte dal Pittore Lavarini di Ornavasso.

La copertura, rifatta di recente, è in beole, come si usava anticamente.

Il campanile è del 1856.

Di notevole importanza vi sono:

il Fonte Battesimale del 1671

Il Presepe Semovente

10

Una statua lignea raffigurante S. Pietro, proveniente dalla Val Gardena

Una statua in legno dorato della Madonna del Rosario, secentesca.

CHIESA di S. MARIA - sec. X V

Sorta nel XV secolo, probabilmente sui resti di un edificio più antico, in origine si chiamava S.

Maria al Bosco. Appartenne sino al 1920 al Comune di Casale, sebbene Gravellona si fosse co-

stituita comune autonomo sin dal 1912.

Pregevole l’affresco dipinto da Pietro Borzoni sul soffitto, raffigurante la Madonna contornata da

Angeli festanti.

Nel 1934 venne aggiunta la Grotta di Lourdes, furono rifatti : il pavimento, l’altare e le balaustre.

CHIESA di MADONNA DELL’OCCHIO o BEATA VERGINE ASSUNTA sec. X VII

Sorge in mezzo ad un prato che una volta era il cimitero del paese. Secondo la tradizione, viene

chiamata così per ricordare l’appezzamento di terreno che anticamente si chiamava “sott’occhio”

perché era ben visibile sia dal castello del Motto che da quello di Feriolo.

La sua costruzione si suppone sia avvenuta come voto dopo la peste del 1630. Infatti ospita al

proprio interno un quadro di S. Rocco, protettore degli appestati, mentre mostra una piaga al

Pontefice.

Nel 1929 è stato aggiunto il campanile; nel 1985 è stato posto l’altare di granito bianco e nel

1958 è stato costruito un portichetto.

Dietro l’altare vi è un grande dipinto su tela del Pittore Baranzelli raffigurante la Madonna Assun-

ta, a cui la Chiesetta è dedicata, circondata da angeli.

ORATORIO di S. GIUSEPPE – PEDEMONTE

Semplice costruzione, risalente alla seconda metà del Settecento, voluta da Giovanni Battista

Camona (di origini Andorrane), cavaliere e delegato regio della Corte Sabauda.

In facciata, in una nicchia vi è la statua di granito rosa dedicata a S. Giuseppe, opera dello sculto-

re Giulio Zanetti (1981).

All’interno, pala d’altare raffigurante S. Giuseppe morente, dipinto di scuola Spagnola.

Nel 1823 l’Oratorio passò sotto la Parrocchia di Gravellona.

Il campanile è del 1848.

L’altare e la balaustra sono del 1860 (ex-voto offerti dalle famiglie dei combattenti delle Guerre di

Indipendenza e dagli abitanti di Pedemonte).

11

CAPPELLETTA di PEDEMONTE

Dedicata alla Madonna del Boden, fu eretta nel 1865 quale voto degli abitanti di Pedemonte e

Ressiga per essere rimasti immuni dall’epidemia di colera.

Restaurata nel 1965, abbellita nel 1986 (per volere del Curatore, Felice Pattaroni) con l’aggiunta

di due lastre di granito di Biella (donate dal Sig. Cirla) scolpite da Giulio Zanetti, raffiguranti S. An-

tonio e S. Lucia.

PARCO VILLA ALBERTINI

Il parco è stato aperto al pubblico nel 2010, dopo notevoli lavori di sistemazione.

E’ adiacente alla Villa donata al Comune dal Sen. Francesco Albertini, gravellonese benemerito,

che fu deportato nel 1944 nei campi di concentramento di Mauthausen e poi Gusen e che dedicò

tutta la vita alla ricostruzione storica attinente la Deportazione.

PRODOTTI TIPICI

Nell’Ottocento, Gravellona Toce, grazie alla sua posizione geografica e per la ricchezza d'acqua,

aveva le caratteristiche ideali per favorire i primi insediamenti industriali. Nel 1844 nacque la fila-

tura GUIDOTTI e PARIANI e nel 1866 il cotonificio FURTER.

Dal punto di vista gastronomico, come prodotto tipico di Gravellona Toce, possiamo ricordare la

Torta del Pane che, secondo la tradizione, veniva preparata in 7 bielle ed un biellino per la festa

di San Giuseppe in località di Pedemonte.

Questa festa era un momento di condivisione tra tutti gli abitanti del paese che cuocevano assie-

me le loro torte in antichi forni a legna collocati all’interno delle “corti”(cortili all’interno delle mura

di recinzione delle case).

EVENTI

Gli eventi di maggiore rilievo che si svolgono a Gravellona Toce sono l’”Ottobre Culturale” giunto

alla XIX ediz., una rassegna di incontri di carattere storico, artistico, culturale e musicale che

coinvolgono la cittadinanza nel periodo da ottobre a novembre; “Littarae in loco”, che invita gli au-

tori di libri locali a presentare i loro lavori alla cittadinanza attraverso diversi incontri che si svolgo-

no presso la Biblioteca comunale.

Per gli amanti del cioccolato, presso la località Paesello di Gravellona, la seconda domenica di

ottobre si svolge la “Sagra del Cioccolato” organizzata dalla Pro Loco, giunta alla VII ed., che per-

mette di gustare il cioccolato in tutte le sue preparazioni dal dolce al salato.

12

La terza domenica dopo Pasqua, nella loc. Pedemonte si svolge la festa dedicata al patrono S.

Giuseppe con la consueta processione, la priora, giovane ragazza che secondo la tradizione avrà

per un giorno in mano le chiavi del paese. I festeggiamenti prevedono anche un incanto e la con-

clusione con il concerto tenuto dalla Banda S. Cecilia di Gravellona Toce.

Nel mese di giugno, durante i festeggiamenti di S. Pietro, patrono di Gravellona, vengono realiz-

zati diversi appuntamenti liturgici, culturali e musicali.

PUNTI DI FORZA DEL BORGO

Punti di forza della città di Gravellona Toce sono:

il posizionamento geografico: la collocazione centrale rispetto alla provincia del V.C.O., la vici-

nanza alla Svizzera ed ai tre laghi Maggiore, d’Orta e di Mergozzo;

mezzi di trasporto: uscita dell’autostrada A26 Genova Voltri-Sempione, la linea Novara-

Domodossola; la vicinanza alla linea ferroviaria Domodossola-Milano,

l’offerta per abitanti e turisti che si può avere: dalla cultura con il minimuseo e il laboratorio di

arti visive, allo sport come jogging, roccia, parapendio, passeggiate.

A Gravellona Toce negli ultimi anni si stanno sviluppando gli sport all’aria aperta, come ad esem-

pio, il parapendio, grazie all’ass. “Voglia di Volo” che qui ha creato la sua sede e la pista di atter-

raggio.

Gravellona Toce possiede anche un percorso vita realizzato in località Frana di Pedemonte dove

si può correre e fare esercizi di stretching seguendo le figure e le descrizioni riportate dai cartelli

posizionati in prossimità delle diverse attrezzature.

Sempre nei pressi della Frana vi sono palestre di roccia e molti sono i percorsi naturalistici se-

gnalati che si possono seguire per giungere sulle alture delle vicine montagne quali ad esempio il

Mottarone (mt. 1492), il Monte Cerano (mt. 1702) ed il Massone (mt. 2161).

Gravellona Toce, inoltre, è collegata al Lago Maggiore ed alla Bassa Ossola da piste ciclabili che

consentono di ammirare paesaggi e scorci, costeggiando il fiume Toce ed ammirando la tipica

fauna (germani, cigni, aironi, martin pescatore) e flora (dalle acidofile ai pioppeti) presente nella

nostra area, attraversando oasi WWF come il Bosco Tenso in comune di Premosello Chiovenda

e la Riserva Naturale Speciale dei Canneti di Fondotoce.

13

SITUAZIONE SOCIALE

Il Servizio Sociale di territorio presenta una sintetica relazione rispetto all’attività svolta con una

centratura sulle problematiche prevalenti ed alle caratteristiche del territorio .

La crisi congiunturale che ha interessato in modo drammatico il nostro territorio ha determinato

un aumento delle richieste di aiuto economico e professionale, con l’aggravamento delle situazio-

ni di disagio consuete e l’accesso al servizio di fasce di popolazione sino ad ora estranee alla re-

te dei servizi.

Il disagio occupazionale ed economico indice sullo stato di benessere dei nuclei familiari interes-

sato con l’emergere di problematiche connesse sia alla relazionalità interna sia all’esercizio della

genitorialità.

La perdita del lavoro determina infatti una perdita di identità sociale e di realizzazione personale

che incide su tutte le aree di funzionamento individuale, con l’aumento della fragilità e

dell’inadeguatezza.

14

SITUAZIONE RELIGIOSA

2. Identità

L’Oratorio è definibile come “CASA CHE ACCOGLIE, PARROCCHIA CHE EVANGELIZZA,

SCUOLA CHE PREPARA ALLA VITA E CORTILE PER INCONTRARSI TRA AMICI E VIVERE

IN ALLEGRIA”. L’Oratorio mirava a far crescere “buoni cristiani ed onesti cittadini”; oggi questi

tratti non sono cambiati, ma richiedono un adeguamento alle diverse condizioni sociali attraverso

la progettualità.

2.1. COMUNITA’ EDUCANTE EVANGELIZZATRICE

È una COMUNITA’: che coinvolge in un clima di famiglia giovani ed adulti, genitori ed educatori,

Sacerdoti e suore fino a voler diventare un’esperienza di Chiesa;

È EDUCANTE: colloca nel centro dei suoi progetti, relazioni ed organizzazioni; pone particolare

attenzione a tutti gli aspetti: fisico, psicologico, culturale, professionale, sociale e trascendente.

E’ EVANGELIZZATRICE: si apre all’evangelizzazione, cammina con i giovani incontro a Cristo, e

realizza un’esperienza di Chiesa, sperimenta con i giovani i valori della comunione umana e cri-

stiana con Dio e con gli altri.

I sacerdoti le suore gli educatori

Gli animatori, punto di riferimento fondamentale nell’azione della comunità che non solo lavora in

mezzo a bambini e ragazzi e per loro, ma con loro e per mezzo di loro.I genitori, come primi e

principali responsabili dell’educazione dei figli; I laici a vario titolo responsabili e collaboratori.

Costituiscono la Comunità Educante tutti coloro che

operano nell’ambito dell’Oratorio:

15

3. Obiettivi

Vivere la centralità di Cristo che chiama a stare con Lui e manda ad annunciarlo ai giovani come

unica salvezza, realizzazione piena delle loro aspirazioni

Creare un luogo dove la persona si senta accolta, rispettata e proiettata verso i valori umanitari e

cristiani. Estendere il “cortile” oltre le mura di confine e realizzare accordi con il territorio al fine di

accompagnare e raggiungere il giovane anche al di fuori

Promuovere la formazione umana e cristiana del giovane secondo le linee guida scelte dalla Co-

munità Educante. Accogliere ed accompagnare le famiglie nel difficile compito educativo.

Gli obiettivi del presente progetto, ossia le scelte che devono caratterizzare e contraddistinguere

l’operato di ciascuno di noi, sono:

La scelta di crescere come comunità educante

La scelta di evangelizzare educando

La scelta dei giovani

La scelta delle famiglie, ossia di sostegno ed accompagnamento della famiglia

3.1. La scelta di crescere come comunità educativa

Annuncia il Vangelo e presenta Cristo come elemento di trasformazione verso la pienezza

dell’uomo in Dio. È attenta alle persone, condivide le loro preoccupazioni ed aspirazioni, stabili-

sce un dialogo profondo con le realtà presenti nel territorio, promuove la formazione cristiana del-

le coscienze e stimola un atteggiamento di solidarietà verso le diverse forme di emarginazione e

solitudine (materiale, spirituale, psicologica…)

3.2. La scelta di evangelizzare educando

Offre una proposta di evangelizzazione continua e sistematica curando soprattutto la catechesi e

la vita Sacrametale dei giovani e delle famiglie che sia incarnata nella situazione di vita in modo

da aiutare ad illuminare il quotidiano con il Vangelo. Crede fortemente nel valore dell’educazione

quale strumento primario per trasmettere valori e fede in ogni persona che incontra..

16

3.3. La scelta dei giovani

Dedica un’attenzione particolare per il mondo giovanile; è animata da una preoccupazione pasto-

rale per i giovani cercando di conoscere i loro problemi ed il loro “mondo”. Attua una formazione

cristiana costante e continua accompagnando con speciale cura la formazione degli animatori e

favorendo il loro inserimento nella comunità. Crede nell’importanza della presenza di animatori

preparati e competenti; formati ad ascoltare ed accogliere ogni bimbo/ragazzo che apre il cancel-

lo dell’Oratorio . Crede nell’importanza del dialogo e dell’ascolto intergenerazionale.

3.4. La scelta della famiglia

Pone particolare attenzione alla famiglia accompagnandola nelle varie tappe della sua crescita,

dalla nascita dei figli al loro inserimento nella vita della Chiesa. Anima gli incontri per i genitori e

famiglie per rompere l’isolamento che ogni famiglia tende a vivere e favorire la condivisione ed il

confronto. Favorisce la presa di coscienza della responsabilità di ogni genitore non soltanto nei

riguardi dei propri figli ma anche e soprattutto nella costruzione di una società più umana e cri-

stiana.

4. Risorse

4.1. LE PERSONE

Consiglio Oratoriano composto da persone investite dalla Comunità Educante di cariche specifi-

che e settoriali; vive incontri bimestrali di progettazione e revisione del programma formativo

dell’Oratorio.

Animatori responsabili della formazione personale e dei nuovi animatori e dell’animazione ed e-

ducazione dei più piccoli presso l’Oratorio.

Catechiste: hanno un ruolo importante nell’evangelizzazione dei bambini/ragazzi.

Laici e genitori: chiamati a collaborare con i responsabili per garantire un ambiente sano per i

propri e altrui figli

17

4.3. PUNTI FERMI DELLA VITA DELLA COMUNITA’

1. Rievangelizzarci per rivitalizzare l’ambiente oratoriano.

2. Adeguamento norme sicurezza degli edifici

3. Realizzazione di ambienti atti a favorire l’aggregazione giovanile e delle famiglie

4. Accompagnamento sempre più adeguato e aggiornato di coloro che entrano in relazione con il

nostro ambiente

5. Attenzione con persone competenti ai problemi familiari ( Gruppo famiglia)

6. Attenzione ai bisogni della nostra realtà cittadina (accordi di rete con il territorio)

18

4.4. STRUTTURA E CONFORMAZIONE DELL’ESPERIENZA ORATORIANA

GRUPPI GIOVANILI

ATTIVITA’ DELL’ORATORIO

COORDINATORE DELL’ORATORIO

Don Samuele

CONSIGLIO D’ORATORIO

Don Brunello-Don Samuele-Suor Roberta

Rappr. Animatori: Stefano-Manuel-Umberto

Rappr. Catechismo: Antinisca-Adelinda

Anspi-Bar: Rocco

Rappr. Genitori Alessia

Sport:

EQUIPE CAMMINI DI FORMAZIONE

Don Samuele-Suor Roberta-Stefano-Manuel-

Umberto-Antinisca-Adelinda-Emmanule

II-III MEDIA

Simone Urzia-Luca Forcina

I-II SUPERIORE

Emmanuele-Sophie-Chiara

III-V SUPERIORE

Don Samuele

GIOVANI

Don Samuele

DANZA

Arianna-Noemi-Erika-Eleonora

CHIERICHETTI

Don Samuele-Luca

ATTIVITA’ DI ANIMAZIONE

Annabelle-Francesca-

BAR

Rocco-Riccardo-Andrea

19

.5. COMPITI SPECIFICI DELLE SINGOLE REALTA’ D’ORATORIO

Coordinatore dell’oratorio: è il sacerdote responsabile dell’oratorio, ha il compito dicoordina-

re, in unità con la parrocchia, i cammini e le esperienze dell’oratorio nello spirito del Vange-

lo per la crescita umana e spirituale di tutte le persone che a vario titolo fanno esperienza

in oratorio

Consiglio d’oratorio: è un gruppo rappresentativo delle varie esperienze di oratorio che in-

sieme con il parroco e il coordinatore dell’oratorio rendono efficace e attuale il progetto pa-

storale nei singoli ambiti.

Equipe cammini di formazione: è una rappresentanza di animatori più esperti e animatori di

gruppo che con suor Roberta e il coordinatore dell’oratorio sviluppano e crerano i cammini

e le esperienze per i ragazzi e i giovani dell’oratorio.

Cammini di gruppo: sono le opportunità che l’oratorio da’ ai ragazzi e i giovani, in un clima

positivo di amicizia, per dare strumenti creando un percorso formativo che conduca gra-

dualmente a scoprire la bellezza e la profondità della vita interiore e della familiarità con

Dio.

Attività oratoriane: l’animazione, la danza e il servizio di bar desiderano rendere protagonisti

gli animatori nei vari servizi che rendono l’oratorio e l’asilo luoghi di svago e di crescita dei

ragazzi in compagnia degli animatori.

5. ANNO 2013/2014

L’anno 2013/2014 desidera quest’anno compiere un cammino oratoriano comune per tutte le-

fasce d’età aiutati da un sussidio del Movimento Giovanile Salesiano, che riesce, sempre

con uno sguardo all’ano liturgico, a dare un cammino unitario con al centro la parola di Dio

e desideroso di donare ai ragazzi e giovani “diamanti” per arricchire la loro esperienza di

vita.