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A T T I DELLA SOCIETA TOSCANA DI SCIENZE NATURALI RESIDENTE IN PISA MEMORIE· SERIE B VOL. LXXXII ANNO 1975 ARTI GRAFICHE PACINI MARIOTTI - PISA - 1975

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A T T I DELLA

SOCIETA TOSCANA DI

SCIENZE NATURALI RESIDENTE IN PISA

MEMORIE· SERIE B

VOL. LXXXII • ANNO 1975

ARTI GRAFICHE PACINI MARIOTTI - PISA - 1975

I ND I C E

GARBARI F., SENATORI E . - Il genere AUilum L. in Iltalia. VI. Contl'ibuto aLla ci tosis1ematica di alcune specie .

DERI P. - B-:cromosomi in popolazioJ1l.i polisomiche di Dugesia benazzii (TJ:1icladida palludiJcola) della Corsica

MAZZA M. - Aocr:escimento iarvale neglri sco:r;pioni d'aoqua (Heteroptera Nepidae)

BORGOGNINI TARLI S. M. - Stll'dioantropologico di resti sc:heletnicù etruschi l'invenuti nella necropol,i di Sovana M. Rosdlo (Grosseto) .

FORMICOLA V. - I dermatogHfi digitali e palméllI'i di 200 LUinigianes,i (100 maschi e 100 femmine) .

SIMONETTA A. M. - Remarks on the ori@in of the Arvhropoda

Elenco dei Soci per l'anno 1975

Pago

» 25

» 39

» 45

» 97

» 112

» 135

Atti Soc. rosc. Sci. Nat ., Mem., Serie B, 82 (1975) pagg. 97-111, tab. 9.

v. FORMICOLA *

I DERMATOOLIFI DIGITALI E 'PALMARI

DI 200 LUNIGIANESI (100 MASCHI E 100 FEMM'INE)

Riassunto - Viene ·effettuato uno studio sui dermatogLiIfi ditgitali e palmari di di 100 c3 c3 e 100 Q Q Lunigianesi (Prov. Massa-Carrara). Vengono 'irattaJÌIÌ in 0''1:"­

dine i seguenti caratteri: lilpi di figure digitaLi, terminazioni delle quattro linee prinoipaLi, tipi e combinazioni dei triradi aSisiatli, configurazioni papi,lliari nelle cin­que aree palmari e presenza di pieg.a palmare trasversa, eseguendo inoltre CO'n­fronti statrst,ici fra sessi e lati.

V,iene infine proposto un confronto con altre popolazioni da cui Is:embra emer­gere una simiglianza preferenziale del campione lunigianese con ,i gruppi del medio e basso Mediterraneo piuttosto che con quelli continentaili del Sud Europa.

Summary - A study on palmar and digi<tal derma.toglyphics of 200 'students (100 c3 c3 and 100 Q Q) from the Lunigiana district (Massa~Carra'ra province, Tus­scany) has been performed. The folLowing characters have been consiidered: digital pat1Jern types, terminations of trhe palmar main lines, tYipes and combinatiO'[ljs o[ axial tr.iradii, palmar configurations, presence af transverse pa,lrnar f1exion creases. Stati'stical camparisons between sex.es and sides have been carried out.

The whole sampl'e from Lunigiana, ,as compared wilth some other :caucasoid samples, is characterized by medium frequency of whor.1s, loops and archs in digitalI dermatoglyphios, by medium to hirgh firequency of configurations in hypothenar, medium f:pequency of configurations in I.I 'interdigital area, .medium lo ~ow fre­quency in thenar and IV ,inteJ1digital ar,ea and 'low frequency in urI ,interdigital area.

The high frequency of D7,and the scarcity of t,he classic simi'an Ene can also be considered as typkal of the above desoribed ,sample.

The diff.erences between sides (more evident in the iemale sample) and between sexes seem to follow the c1assic paUern; in ,partioular, the diJf.erences between seXles seem to point to a marked sexual dimorphism.

The vailues of the ,index ,of pattern itntensirty, through which the comparison with other samples has been perfoI1med, make the Lunigiana sample closer to iuhose from centraI anid southern medrterranean ,areas than to other samples from con­t~nental southern Europe.

,,< Di'Partimento di Stoda naturale dell'Uomo, Università di Pi'sa.

98 FORMICOLA V.

INTRODUZIONE

I caratteri deI1matoglMìoi 'r,ivestono neHo studio dei gruppi urna" ni un iimportante rUOIlo: essi sono irufatti oara:t:te~i non 'soggetti a t ,rasfomnazioni oOln Il'età e fondamentalmente eredi'tari, lC1eteIiminati da UIlia hase pol:iJfattadale che, probabi'lmente, ne T.idU!oe le os'oiUaM

z,ioni' da dritto Inoltre, poiché n'On 'Si lOonOSlOe 1'Iesistenza di ,meoca" niism'i 'selettivi che 'agi'soono 'sru:i dermatogHfì, questi sembrerebbero oaSitÌtui'I1e C'a'ratte:r:i 'I1elatilvamente conse rvativi nei quali pot,rebbero manteneI1s:i! a 'lungo nel tempo tTacce deHe connessioni g,enetiche Dlia le popOll,azioni (I. SCHWIDETZKY [1967], 89). Rooentemente A. THOMA [1974] ha statis'trcamente valutato sui caTatteri derma:togli­fioi le d:i!stanze tra quattro razze umane g~ungendo alI 'ri's'lJ.ll tarto che ,gli Europoidi e ,i NegrOiidi sono vibmi gli uni agl'i altri, i Mongo[oidi 'lontani da ambedue e gli Australordi 'i più lontani daHe altre t're razze. Ta!H 'I"ilsukati iOonfermerebrbeI1o 1'0 schema evolutivo d~na spe­Cie Homo sapiens 'rÌ'oO'st'ru,ilto dal:l'Arutore sulla base di dat,i paleoan­t'I1opalogici .

Nell'amhito di una Iserie di rilCeI1che che .l'Istituto di Antropo­Jogia e Pa:leonto1agia Umana deH'UnÌi\rersità d~ Pisa ha '~n program­ma nel,la ~ona Ilunilgianes'e, 'Zona che per situazione 'geomorlo1logica e culturale presenta c:aratteri'stiche di ,ilntenlsa conservatÌ'\ri1tà, siamo 'Stati indoHi da~ suddetti motivi ad ,effettuareanohe uno studio sui deJ1matoglitfì ,prooedendo al 'Iiillev;amen t'O ,mediant,e inchiostro, del,le i'mpIionte di'giltali e palmari di 200 'studenti (100 a a e 1 00 ~ ~) delle :SICUOle medie superiori di Fiv<ÌzzanQ. I giovani p~escehi, rper la maggfor p:aIite orirgilIlad dei Camuni di Fiv,izzano e CalsO'la (prov. Massa-CarraI1a), non ,erano legati da vincoli di parentela stlretta ed av.eVarrlO tutti ,i nonni nativi della Lunigiana.

Lo :S1tudilo si' :Hmi<ta :al Til~i:evo e al confronto deLle frequenze delle div:eI1se figu~e o 'struttu:r:e (formula'te 'secondo i oriteliiche saranno ,di 'volta in Violta indicati) tenendo conto di due variiabiM fondamen­'taH: !ill 'sesso e 1a Ilaterali!tà. Il cQnfronto tra i sessi è Istato effettuato oonsiderando i due lati s~ia assieme (.cl + '5 a a Id + IS ~ ~ ) che '5epa­ifatam,ente (d a a Id ~ ~ e 'S a a ls ~ ~); ilIO Istes'so crÌ'terio è stato adottato al fine dei confronti di latera1ità: (d a a + d ~ ~ 1<5 a a + s ~ ~), (d a a /s a a e Id ~ ~ 1'5 ~ ~).

La valutazione probab:Histica deLle differenze è stata rOomrpiuta c'Ol metodo delile oontingenze e stimata in base ai valori del para­metI10 X2 <Don ,relativo P.

I DERMATOGLIFI DIGITALI E PALMARI DI 200 LUNIGIANESI ECC.

L'O sttUd~a SJi svilupperà ,second'O i :seguenti 'Crupito!li:

I - Derrnatoglitfì dig~t,ali

II - Derma togl:ilfi pallmaIii I I I - Pieghe palmari t ,ralSlver,se IV - Confronto con ahTe popolazioni ddl'area mediterranea

99

Si ripoIitana in appendice ;1: dati origina1i (tab. A, B, C, D, E) e i lrisultati del oonfIianta 'statistico f'ra i seslSi e i lati (talb. F).

DERMATOGLIFI DIGITALI

Lo studio è 'stato eseguita seguendO' :la ,s,chema ,pr.aposto da G. G. WENDT [1962] 'Che presenta i iI vantaggio d1 un ordinamento dei ·t1p:i pdncipaH ,di figure su base quant:itativa. La schema di WENDT

distingue 7 grupp!i di figure deUe quali 'si dà qui la descrizione !]li­m'andandO' per una chia:rificaziane iconografica all'opera oniginale. In parentesi si indicano i slimbOili usati daLl'Autore Iseguiti, oon un segna di equivalenza (=), ,dai siim'bol,i usati da noi1n oonfoI'1miità oon la Hnrgua ingLese.

1 - AI1chi piani (B = A) e archi at:enida (Bt = At) nei quali non 'sia riJlevabHe alcuna traccia di passaggio V'erso ,la forma a 'laccio.

2 - AI1chi con passaggio a ,laccio (Bs = Al): archi piani 'e arohi a tenda in cui s i rilconosce una chiara bifoI1cazione nel punto più alto della ,figura.

3 - Lacci con passaggio ad arco (S.b = La): lacci in cui si possono contare una o due creste.

4 - Lacci (S = L): figure non riconduaibiH. al tipo 3 o 5.

5 - Lacci con paS'saggio a vortioe monocentrico (Sw = Lw) o dicentrico (DSw = DLw): figure neRe quali non è dato di eseguire la conta delle crest,e da un lato.

6 - Vortioi con passaJg1gio a laccio sia monocentrioi (Ws = Wl) che dicentr.ici (DWs = DWl): ;figure nelle qua1i ,il numero delle creste di un 'lato risulta alI massime la metà 'del valore de11'al,t,ro Ilato.

7 - Vortici monocentrki (W = W) 'e di.centrioi (nW = DW) non riconducibili al tipo 6; (figure atipiche con più di due triradi vengono inoluse n ei vortiici).

Nella tab. A si riportanO' ;Ì dati originaTi, procedendar:elativa­mente aHe figure comprese nei numeri 3, 4, 5 aUa s'll!ddivi1sione in TtadiaJle re u}nare; si riporta inoltre qui di seguirta un quadra ria1s­'suntivo in tipi pI1i.nCÌlpali di!stinti per lata e per sesso (tab. 1).

100 FORMICOLA v.

TABELLA 1 - Figure digitali riunite in tipi principali.

dd ~ ~

d s d+s d s d+s asso asso asso % asso asso a5'S. %

A 21 22 43 4,3 22 40 62 6,2

Lu 266 271 537 53,8 325 299 624 62,5

Lr 18 16 34 3,4 11 19 30 3,0

W 193 191 384 38,5 140 142 282 28,3

Le differenze tra i sessi v:alutate sulle di,st'rihuzioni 'riportate in ta!b. 1 (presoindendo daHa distiinzione in :laoci radiaLi e ulnari) ri .. sruLtano tutte ahamente significative (ta!b. F). Tali differenze che di1sloendono dana maJggior 'fnequenza di ardl'i e ,di lacci fra :le donne e da!l conseguente Iminor Ill'umero di vortli:C:Ì:, 'rÌlsultano dedsam'ente ri:levanti nel n'Ostro campione ma in 'l'inea con ,la m!a;ggilOr:Mlza dei dati ,riportati in letteratura (H. FLEISCHHACKER [1951]; M. C. CHAMLA

[ 1962]). Le differenze 'tna i lati, irritlevanti 'tra i maschi, sfioraniQ invece H.miti di ,significatiiVli,tà nel campione femminile cui, Is'i deI\ToniQ qUÌIIldi Ile modes te differenze che 'Si hanno nel cOll'f'ronto a Ila:t,i UJgualli aoooppiati (t'a:b. F).

DERMATOGLIFI PALMARI

Lo studio è stato ,effettuato seguendo il metodo ed i simboli cixndicat:i lin H. CUMMINS - C. MIDLO [1943] ; leventuali aggiunte ,e miQ­di'fiche saranno di va'lta in vollta aooenn:ate. Verranno t:rattati sepa­tratamente ì seguenti caratte:d!: terminazioni· deHe qUa'Uro Hnee prilIl­ciJpali, tipi e combinazioni Idei 'ÌII~i'radi assiaH e confìgunaz:ioni papil­l:a'ri neHe c'inque aree palmari.

Terminazioni delle quattro linee principali

Si 'riportano in tatb. B ,j dati dell'osservazione di'retta aVlVertell1-dIO che 113 zona 3 è Istata suddivi'sa secondo quanto proposto da G. MEYER-HEYDENHAGEN ([1935], 4) in 3 ulnare (3u), 3 prossimale (3p) e in una 'Zona interm,edia (3up). E' stata inoltre 'indicata con 3h una

I DERMATOGLIFI DIGITALI E PALMARI DI 200 LUNIGIANESI ECC. 101

~inea !Che diiretta verso l'a'nea 3 si fletta ad U prima di raggÌtll.:l1gere i iI bondo u1nare.

Onde procedeIìe lad un confronto statistico abbia!mo portato la nostra attenzione suHe teI1m'Ìnazioni delila linea D rraggruppate nei tipi modali di CUMMINS - MIDLO (tab. 2); tale !scelta disoende dalila rilevante i!mportanza che questa INnea :r1veste nel carattedz­zare l'andamento delle creste pallmaIìi e dagli esatti tHmiti che ne contraddi'stinguon'O le aree ,finali. S:i hanno cosÌ distribruziorni che diffedstOono qua'si sempre in ,m'ilSura più o meno s:igni:fì.caNrva, !Cotn più mancate diffenenze fra le mani sinistre che fra !le destre (sii ha qui .I \.lJniìoo caso di non significa tiv,i tà) e nel seSiso femminile che im quel10 maschHe (tab. F).

TABELLA 2 - Tipi modali della l,inea D.

55 ~ ~

d s d+s d s d+s asso asso asso % arss. asso asso %

7 14 21 35 17,5 22 34 56 28,0

9 30 42 72 36,0 30 48 78 39,0

11 56 37 93 46,5 48 18 66 33,0

Appa're ·dspe:ttata nel campione di studio la :regola che vuole maggior 'tendenza alla trasversaHtà delle ,llin.ee ndla 'mano dest,ra e nei maschi; ,r,Ì:sultano infatti in quest'O lato e ,in questo sesso urna iminor frequenza di D7 e D9 'Con conseguente maggior valore del Icampo medio finaJle deHa linea D (MD), un più éleViato valo[",e del­!l':indioe delle Hnee principalli (MLI) di CUMMINS - MIDLO (tab. 3) ed 'in uhimo una maggior frequenza fra leboI1mule 'Principali di WILDER

del tipo 11.9.7 (tab. 4).

TABELLA 3 - Campo medio finale della linea D (MD) e indice delle linee principa-li (MLl).

55 ~ ~

d s d+s d s d+s

MD 9,84 9,32 9,58 9,52 8,68 9,10 MLI 9,14 7,69 8,41 8,70 7,09 7,89

102 FORMICOLA V.

TABELLA 4 - Formule principali di WILDER.

88 ~ ~

d s d+s d s d+s asso asso asso % asso asso .ass. %

11.9.7 46 31 77 38,5 39 12 51 25,5

9.7.5 16 26 42 21,0 16 18 34 17,0

7.5.5 12 19 31 15,5 14 26 40 20,0

altre 26 24 50 25,0 31 44 75 37,5

La riduzilone della :linea C (ex, Co) è più frequente, come di nor­ma, neUa mano sinistra e, nel nost:IiO campione, tra i 'maschi' (si v:eda la ita!b. B).

Tipi e combinazioni dei triradi assiali

Si .riportarn'O j.n ,tab. C le varianti dei trilradialssiali 'e ile ,loro oombinaz.ioni. Si ha 'l'impressione che il campione I~em'minille ri­sulti :cara:t!tenizzato :da una posizione più distale dei trir.adi 'singoli però, in mancan'Z'a di un esatto sistema di distinniane tra i vari Hv,elili, si è l~imit3!to iiI confironto stat'ilMioo a :t,ri'vadio singolo e lOom­bina:zj]on1 di più t'riradi. Si ,sono 'Ottenute diffieIienze prossime a si­gnilfÌ!catilv'~tà nel cO'n~Iionto tra sessi a lati uniti e più marrcate sono risultate le differenze tra i ,lati destri (rbab. F).

Configurazioni papillari nelle cinque aree palmari

Si TipoJ1tano in Italb. D le configurazi'Oni riiJevate. Sono statle tT:a­lasci:at,e ,Iiellativamerrte all'area i'Potena:re le configuraziloni più 'Sem­pLici (arco 'Ulln:aIie e ca:rpale) che in generale non vengono lOon;S'ide­!rate com,e figure e che ,inolt:re ri'sultano spesso di dubbia interpre­tazione.

Per quanto 'riguarda le differenze sessuaH H campione ,luni'gia­illIese denota tra i m·als1chi una maggior f:req uenza di figure nel I I 'sipaZ'~o inteI1dig,itale, minor,e nel IV e ndl'area 'Lpotenare in aooordo ODn ,l,e oonolusioni generah di K. ASHIZAWA ([1972], 124). n confron­to !tira '1e di!srbrilbuiizi'On!i, :eseguito suUasom,ma delle figune pIiesenrti nelle singole aree palmari (tab. D), indica una difFerenza altamente significati'va tra i ,l atil , scarsa!m'ente signHÌcaìÌ'va tra i 'Sessi a lati

I DERMATOGLIFI DIGITALI E PALMARI DI 200 LUNIGIANESI ECC. 103

uniti e prossima a 'sÌJgnificat~vità fra i Iati destri (talb. F). La di­SitribuzLone del1e configuraz,ioni in Te'llazione ai ,lati risulta ;in Enea con la mHgg'ioranza dei dati deUa lettenatura che riportano magg~or f.requen:za di figure a destra nelfarea i!pOluenare (apparre !traslOura!bille l'inversione ohe si ha !tlra i maschi) e neH'aIiea in:terdig1taI.e II e III e minore nella IVe neHa ten:are I.

Notiamo che neH'arrea ipotenalI"e 'si jripete H fenom'eno già 'rhle­vato a proposito delle figure d'igi!tali c'On una maggior frequenza di arohi (Ar + Tr) e di 'laoci (Lr + LU + Le) t'ra le femmine e di vor­tici (W + WS) neLl'altro sesso.

PIEGHE PAL~ARI TRASVERSE

Si è ,adottato lo schema proposto da M. C. CHA~LA ,e A. SAHLY [ 1973] nel qual,e vengono di'stinti quattro tipi (disegni nel :1avoTo o:dginal,e, pago 108):

Ti'Po I -equivalente aMa c1assiiCa 'linea scimmi'esca: una pi'ega unica attraversa il .palmo dal bordo ulnare al bordo radiale;

Tipo II - la piega di flessione prossimale si getta nella di,S'tale o vicevers:a;

Tipo I IN - la pielga dis,tale e queLla prossimale sono normali ma vengono unite da un ponte in modo da aversi una pi,ega trasversa che div.ilde 11 pa'lmo;

npo IV - detto a piega trasversale: esistono le tre normaH pieghe palmari, ma la prossimale o la distale attraversano il palmo da un bordo all'altro.

Si 'riportruno in tab. E i iri1suhati dei 'r~Hevi distinti per sesso e per ,lato, ,inserendo inohre due colonne distinte, che potnemo de­nominare « per indi!V:i!duo », in cui, nei casi di dupHe!Ì,tà, !Sii 'Iiirporta so10 la piega del rtipo minore (es: un individuo con piJega di Itipo II ~n una mano e di tjjpo III ndl' aI:t,ra viene aHrihlii tOGliI 'tipo II).

Non sU'ssi'stono differenze degne d'i nota né tra i sess,i né '-Dra i lati (tab. F).

CONFRONTO CON ALTRE POPOLAZIONI DELL'AREA ~EDITERRANEA

Per i; :motilvi esposti;in apertura di questo lavol'o, i caratteri ider­ffiatogHfic:i 'S'ono da Ti tene:rsi u tiH elem,elltti Inel:lo istudio dei gruppi umani anche cOlme dVld3Jtori potenz<ia'li, in 'assoc'Ìçl'zi:oU'e lOon 1e a:ltre

104 FORMICOLA V.

caratteristiìche, dei loro eventuali GollegaJmenti biologici. Rliteniamo quindi interessante TÌiportaDe un quadro sintetico coi dat,i ;r.elativ:i a gruppli kaH:ani 'e ad aM'Iii gruppi più o meno iisolati, o qUaJllto meno hen indiviàu(l1bi!1i geograficamente, diffusi nel Sud Europa e nel ba­ciillo del MedÌ'terraneo. Per semplHìcare IÌll 'OonJfronto ci si è Jitrni,tati, per quanto y,iguarda !Ì dermatogHfi d~g:itaH, al1'index 01 pattern .. (2W% + L%) lntenslty (PII) = lO (H. CUMMINS et Al [1943], 71) e

per i pal'mari al C'ampo medio finale deHa linea D (MD). I oampioni Isono :stati ordinati IsuHa base dei valori crescenti del PII ,maschiJe o maschi'le e femm,inÌtle in'sieme quando n'On si avev.ano dati' di­stint~. La Is:carsiltà di dati reIaN'v,i a campioni femminili ne ha sloon­si,gliato !l'introduzione in tabella (tab. 5).

H camp.ione lun::ùg,]anesle, che risulta caratterÌlzzato da differenze sessuatli piut1tosto forti, si dispone, com,e ,da coUoc:azione igeografÌca, fra i ,gruppi con t inent aH del Sud Europa e queltli deI haJssoMediter­ra:neo. M. C. CHAMLA [1963], nello iSltudiio sulla riparti!;~ione geogra­fica dei dermatogli!fi. digitaJlimett,e in ev.idenza, tra l'ja.}itro, l'arurnento di frequentza dei v'Ortici :mano a 'mano che si procede dal NOIid Ovest ,al Sud Es,t e dat1}'Ovest all'Est in Europa e da Ovest a Est in Nond Afrioa e M,edio Oriente; alle H[lee generali di tale 'Schema sembra unÌ'foJ1marsi fordimamento dei ,dati ripoIitati' in tabella sec'Ondo i vaJlori cresoenti del PII :che risultano fortemente influenzati daHa fliequenza dei vortidi. Appare tuHavia radical'mente distinto da~l

campione in !studio jll gruppo lunigiJanese di Sassalbo; una spiega­zione potrebbe forse trovarsi nei fenomeni connelssi oon la condir­zione stliettamente endogamica in cui quest'ultima 'Comunità ha visSrtlJto CV. FORMICOLA [1975]).

n paIiamet'ro MD per la scarsità dei dati e per ,i,l piooolo 'Campo di variabHità non offre valide poss:1bnità di confronto, è però da 'dlevarsi 'La frequenza ecoezionalmente alta di D7 (maschi + fem'mi'­Ine 22,7%) (tan. B). Tale peculiarità è reperibiile O'hre che nel cam­pione m;aschile di SaSisalbo (D7 = 20,7%) (V. FORMICOLA [1975]) ;anche in numerosi Oamuni deHa SaJrdegna (C. MAXIA ,et Al. [1972], tab. XIII), mentre risulta scarsamente frequente in :un gruppo deUa pnovinci:a di Frosinone (PO'fi D7 = Il,8%) (G. ALCIATI [1963], 242) che I1!onappare in ItabeHa per mancanza di dati sui dermatogHfi digi,taJli.

H campione in s,tudio, iiI gruppo di Sassalliboe i Sardi risultano 'aooolIDU!Hati anche daHa frequenza, di cla'S'sica :l'inea 'sdmmieSica pre-

TABE

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sente Tispet'tilvaomente nel 2,0% degli individui in :aombedue i lOam­pioni Ilunigianesi e nel 2,3% fra i SaI1di (C. MAXIA et AiJ. [1975]), frequen2Je che ,r,ilsultano It'ra le più basse fra le popolazioni tde~il'area

medi,terranea (M. C. CHAMLA let Al. [1973], 115).

CONCLUSIONI

Riassumendo ed integrando quanto già eSipos't'O possirumo defi­nire H oampione lunigi:anese nel suo complesso, :rdruÌ'ilvamenJte :ai gruppi Leu'codermi e is,econdo i dati r~p'Ortati in M. C. CHAMLA [1963] e K. ASHIZA WA [1972], come carattedzzato da med~a frequenza di vortici, laocied archi, nei deI1matoglil:fì digiltaJli, da frequenza me­dio~alta di di1segni neH'alrea ipotenare, m!edia nelila II area interdi­gitale, medio .. bassa nell'aTea tena:re ,e IV inte:rdigiltale, baSisa neHa III area iUiterdigiltale. Elementi canatterilzzanti risultaIllo inol!tre l'ele­vata frequenza di D7 ,e Ila rarità di tipica Hnea 'Soilmmiesca.

L'insieme deUe differenze di 'lateralità (più maroate nel sesso femm":ÌlHi1Ie) appaiono nel oomples:so ,rispondenti 'aHo :schema olas­si:oo cosÌ 'Come queMe fra i sessi,; le quali ultilne denotano un di­morfis:m'O cosÌ marcato che può esser ,prtlldente assumerne i valori 'Don partilOolare cautela in attesa di oonferma.

I valori del PII, suHa cui base risulta fondamental'menrte C'O­strU'ito i,l confronto C'Dn a:l,tre p'Opolazioni, sembran'O confeI1mwre ,la coHoca::zione geografica del gruppo lunigianese a'Vvicinando:Io, eventualmente, inm:aniera preferenziale aHe popolaz":Ìoni del medio e basso Mediterraneo :piuttoS!to che a qudle continentali del Sud Europa.

Ringraziamenti

nes·j,dero ringraziare iiI personale e gli alunni de~I'Is~tituto Tecnico Commerciale e dehl'I'sti,tuto Professionale di n",izzano per Ja coHaborazione offerta.

Ringrazio inoltre ,la Sig,na B. PESCADOR .che mi ha va·1idamente aiutato durante H r~levamento e ,lo studio delle impronte.

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