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ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 3-4/2009 L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media LE MONNIER

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ANNALIDELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

3-4/2009

L’insegnamento dello strumentomusicale nella scuola media

LE MONNIER

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ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONERIVISTA BIMESTRALE

DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

3-4/2009

Direttore responsabile: MASSIMO ZENNARO

Coordinamento editoriale: SABRINA BONO

Comitato tecnico-scientifico: GIOVANNI BIONDI, ALBERTO BOTTINO, PASQUALE CAPO,LUCIANO CHIAPPETTA, ANTONIO COCCIMIGLIO, GIUSEPPE COSENTINO, SILVIO CRISCUOLI,GIACOMO DUTTO, LUCIANO FAVINI, EMANUELE FIDORA, ANTONIO GIUNTA LA SPADA, MARIAGRAZIA NARDIELLO, VINCENZO NUNZIATA, GERMANA PANZIRONI, SERGIO SCALA, MARIADOMENICA TESTA, TITO VARRONE

Coordinamento redazionale: GIUSEPPE FIORI

Redazione: GAETANO SARDINI e LUCILLA PARLATO

Articoli, lettere e proposte di contributi vanno indirizzati a: ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, Periodici LeMonnier, viale Manfredo Fanti, 51/53 - 50137 Firenze

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • III

INDI

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Presentazione Vdi Massimo Zennaro

Introduzione VIIdi Antonio Lo Bello

Fare Musica Tutti 1del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica

La musica al plurale 13di Lorenzo Bianconi

Per un curricolo verticale delle disciplinemusicali: storia di utopie e dicotomie 19di Anna Ficarella

Sonorizzare la scuola: un’ipotesi estrema 27di Roberto Maragliano

Non solo musica! 33di Christian Silva

Parola, anzi, musica alle scuole 43a cura di Fabrizio Emer

L’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo 65di Fabrizio Emer

APPENDICE NORMATIVA

Decreto Ministeriale 3 agosto 1979

(Corsi sperimentali ad orientamento musicale) 191

INDICE

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IV • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

D.M. 13 febbraio 1996

Nuova disciplina della sperimentazione nelle scuole medie ad indirizzo musicale 201

D.M. 6 agosto 1999, n. 235 (G.U. 06/10/99)

Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9 209

D.M. 6 agosto 1999, n. 201

Corsi ad indirizzo musicale nella scuola media - Riconduzione e ordinamento - Istituzione classe di concorso di «strumento musicale» nella scuola media 219

Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999)

Programmi di insegnamento di strumento musicale nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale 223

Consiglio Nazione della P.I. Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999

Oggetto: Parere su: «Schema di DM concernente l’istituzione della classe di concorso di strumento musicale nella scuola media» 237

Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135, Prot. n. 5546

Oggetto: Classe di concorso «strumento musicale nella scuola media» – A077 – Dotazione organica anno scolastico 1999-2000 241

D.M. 3 aprile 2000, n. 104 243

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La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanerein silenzio.

Victor Hugo

Il Regolamento sul riordino dei licei che entrerà in vigore a partire dalle classiprime dell’anno scolastico 2010-2011 istituisce il Liceo musicale e coreutico,finalizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza.Si tratta dell’ultimo atto del percorso di insegnamento della musica che, dal1975, coinvolge molti studenti delle scuole secondarie di I grado e oggi vieneesteso all’istruzione superiore.Le SMIM (Scuole Medie a Indirizzo Musicale) hanno consentito a molti ado-lescenti di trascorrere un tempo scuola diverso, scandito dallo studio di unostrumento e trasformato in un’occasione contemporaneamente di impegno edi intrattenimento, che ha portato la musica fuori dall’ambito esclusivo degliinteressi personali per organizzarla in un percorso didattico e formativo.Il principale risultato di questa sperimentazione (o indirizzo musicale) è l’altonumero di orchestre scolastiche che si è venuto a creare nell’intero Paese:1443, secondo i dati presentati nel Rapporto 2008 – Musica e scuola, pubbli-cato sul numero 123/2008 di «Studi e Documenti degli Annali della PubblicaIstruzione».L’attenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca perl’apprendimento della musica si è espressa attraverso molte altre iniziative. Adesempio, la «Settimana nazionale della musica a scuola» dal 1999 promuove sulterritorio, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e le famiglie, eventiche danno visibilità agli studenti e permettono di conoscere le attività che gliistituti realizzano nel corso dell’anno. Un’altra importante iniziativa, la «Ras-segna Nazionale di tutte le Scuole Medie a Indirizzo Musicale», è giunta ormaialla XXI edizione.Questo numero degli «Annali della Pubblica Istruzione» ha come premessaistituzionale il documento del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pra-tico della Musica Fare Musica Tutti del marzo 2009, le cui linee di indirizzo vo-gliono essere una guida alla diffusione della pratica e della cultura musicalenelle scuole di ogni ordine e grado.Nelle pagine che seguono viene esaminato l’insegnamento dello strumentomusicale nella scuola secondaria di I grado, con particolare attenzione alla di-stribuzione territoriale delle SMIM attraverso l’analisi dei dati relativi all’orga-

PRESENTAZIONE

diMassimoZennaro

Questo numerodegli «Annalidella PubblicaIstruzione» ha comepremessaistituzionale il documentodel ComitatoNazionale perl’ApprendimentoPratico della MusicaFare MusicaTuttidel marzo 2009

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nico del 2008 e alla realizzazione dell’anagrafe delle scuole medie a indirizzomusicale nei singoli comuni.Viene inoltre proposta la descrizione commentata del percorso normativo che,iniziando dal D.M. dell’8 settembre 1975, ha inserito nell’ordinamento la spe-rimentazione musicale nelle scuole medie.L’appendice normativa, infine, raccoglie tutte le principali fonti legislative chedisciplinano l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola secondariadi I grado.

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • VII

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La musica è un linguaggio. In questo linguaggio l’uomo vuole esprimere pen-sieri che non si lasciano convertire in concetti, bensì in pensieri musicali. Ogni persona vuole comunicare con i suoni qualcosa che non si può dire altri-menti. In questo senso la musica è un linguaggio.

A. von Webern

Parlare di musica e di pratica musicale nella scuola implica soprattutto mettereal centro della ricerca metodi e didattica dell’insegnamento dello strumentomusicale. Ma non si può prescindere, in vista dei costituendi Licei musicali, daun’attenta analisi della consistenza delle esperienze territoriali relative all’inse-gnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo.Il lavoro, frutto di una ricerca approfondita sui dati dell’organico 2008 pub-blicati sul Data Warehouse del MIUR, è nato proprio dalla necessità di censirele «Scuole Medie a Indirizzo Musicale» (le cosiddette SMIM) attraverso un’at-tenta ricognizione dei dati.Viene inoltre esposto e commentato il percorso normativo della sperimenta-zione musicale, dal Decreto Ministeriale 3 agosto 1979 fino ai recenti provve-dimenti sulla riconduzione a ordinamento della sperimentazione.Degna di nota è la storia dei Conservatori italiani e della evoluzione normativadi riferimento, dai programmi di studio del 1930 sino alle recenti disposizioni(legge 508/99) e ai decreti del 2009. Completa il capitolo l’analisi statistica dialunni e cattedre degli ultimi 10 anni dei Conservatori e l’anagrafe dei Con-servatori e Istituti Musicali Pareggiati.Le scuole parlano di musica: alcuni Dirigenti scolastici presentano i corsi mu-sicali attivati, l’organizzazione didattica, i rapporti con il territorio, le espe-rienze di concerti e concorsi. Non è azzardato affermare, sulla base dei dati elaborati, che sono circa 60.000gli studenti iscritti ai corsi di strumento. Ma se si tiene conto dell’organico difatto, cioè comprendendo anche le cattedre ancora non a regime, si rileva uncrescente numero di alunni alle prese con uno strumento musicale.Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica è stato costi-tuito nel luglio 2006 con il compito di tracciare le nuove linee guida per la dif-fusione della pratica musicale nelle scuole italiane da parte di tutti gli studenti,in sintonia con quanto avviene nei sistemi educativi degli altri Paesi europei.Compiti principali del Comitato sono:

INTRODUZIONE

diAntonio Lo Bello

Parlare di musica e di praticamusicale nella scuolaimplicasoprattuttomettere al centro della ricercametodi e didatticadell’insegnamentodello strumentomusicale

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• proporre politiche mirate ad una più significativa presenza, nelle scuole diogni ordine e grado, di attività di fruizione e di produzione musicale, inten-dendo la musica componente fondamentale per la formazione e la crescitadei cittadini;

• elaborare e promuovere concrete azioni da realizzarsi all’interno e all’esternodelle istituzioni scolastiche, ed in concerto con gli attori chiave presenti neidiversi contesti territoriali, a sostegno di tali politiche;

• promuovere indagini e analisi sui diversi aspetti della cultura musicale e dellasua presenza nelle istituzioni e nella società italiana anche allo scopo di rac-cogliere e valorizzare le migliori esperienze.

E l’Istituzione non sta a guardare.La Settimana nazionale della musica, a partire dal 1999, vede il suo momentoculminante nella data del 5 maggio di ogni anno con iniziative che coinvolgonole scuole di ogni ordine e grado e consentono loro un ragionato momento di vi-sibilità delle esperienze realizzate. Quella prima esperienza e quelle condottenegli anni successivi hanno dimostrato l’esistenza di un elevatissimo grado di in-teresse da parte delle scuole ed un’ampia partecipazione degli studenti che hannocolto l’importanza del loro coinvolgimento da protagonisti nel processo educa-tivo e la grande occasione di socializzazione derivante dalle attività musicali.

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La Settimananazionale

della musica, a partire

dal 1999, vedeil suo momento

culminantenella data

del 5 maggio di ogni anno

con iniziativeche

coinvolgono le scuole

di ogni ordine e grado

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La musica comprende l’insieme delle arti alle quali presiedono le Muse. Essa rac-chiude tutto quello che è necessario all’educazione dello spirito.

Platone

FARE MUSICA TUTTI

In ogni essere umano è presente un naturale bisogno di musica, una musicalitàinteriore. Tutti, quando nascono, hanno capacità artistiche, soprattutto quellamusicale. Già nel ventre materno gli esseri umani riconoscono la musica. E, apochi mesi di età, sono in grado di distinguere ritmi e successioni di suoni. Tutti hanno il diritto di sviluppare questa propria creatività e di crescere insiemea essa. La scuola deve sostenerla ed educarla, deve rispondere a questo dirittoe a questo bisogno che è coerente con i suoi traguardi formativi. L’esperienzamusicale deve pertanto diventare un patrimonio culturale e umano condivisoda tutti, perché promuove l’integrazione di diverse componenti, quella logica,quella percettivo-motoria e quella affettivo-sociale. Fruire e fare musica occupano uno spazio considerevole nella vita di bambini,adolescenti e giovani, mentre il tempo e lo spazio della pratica musicale nellascuola risultano ancora carenti e marginali nella organizzazione degli appren-dimenti. La pratica musicale, nei suoi processi di esplorazione, comprensionee apprendimento, deve invece appartenere a tutti i percorsi scolastici. Essamette in moto una feconda interazione tra i due emisferi del cervello umanoche migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di opera-zioni complesse della mente e del corpo. Praticare la musica richiede infatti impegno, continuità di esercizio, insommasforzo e fatica. Ma il risultato di questo lavoro dà gioia, emozione, soddisfazioneper la propria crescita. In questo cammino la guida non può essere generica. Occorre una guidaesperta, un «Virgilio» che accompagni gli allievi nell’avventura musicale, fin

FARE MUSICA TUTTILinee di indirizzo per un pianopluriennale di interventi relativi alla diffusione della pratica musicalenelle scuole di ogni ordine e grado(marzo 2009)

delComitatonazionale perl’apprendimentopratico della musica

La praticamusicale mettein moto unafecondainterazione tra i dueemisferi del cervelloumano che migliora le capacità diapprendimentoe facilita lo svolgimentodi operazionicomplessedella mente e del corpo

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dalla scuola elementare. Oltre al maestro, occorre un musicista: un musicista-insegnante che faccia riconoscere consapevolmente la direzione per entrare nel-l’universo dei suoni. «Fare musica» nella scuola richiede nuove figure professionali alle elementari,richiede una curvatura di quelle che già operano nella scuola media e nella su-periore dove – al di là dello specifico percorso dei Licei musicali – sia possibileper tutti, in tutti i tipi di scuola, proseguire la pratica musicale già esercitata neigradi precedenti. Lo ha affermato anche una Raccomandazione del Parlamentoe del Consiglio dell’Unione Europea (18.12.2006 – 2006/962/CE, punto 8)e molti Paesi dell’Unione già lo fanno da molto tempo. Si tratta – è evidente – di una prospettiva che non si può realizzare dall’oggi aldomani. Tuttavia, si deve iniziare subito, sin da oggi, e far sì che il domani sirealizzi già ora, giorno dopo giorno, con passi utili a vedere questo orizzontesempre più vicino. È il curricolo il luogo privilegiato di svolgimento della pratica musicale. È giàprevisto in maniera esplicita nelle attuali Indicazioni curricolari. Lo prevede,nell’ambito della elaborazione di prodotti multimediali, anche il Regolamentoper l’attuazione dell’Obbligo di istruzione per i primi due anni del secondociclo. Si converrà che dieci anni di pratica musicale non potranno non lasciaretraccia, pur se in questo caso sono ancora da definire forme e percorsi, e quindisi profila l’obiettivo di proseguire anche fino alla fine delle superiori. La stessaattività musicale svolta facoltativamente nell’extracurricolo, dopo le ore discuola, entra a far parte del patrimonio di saperi e va quindi riconosciuta e va-lutata per ogni alunno agli effetti scolastici. Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, ritiene che perla realizzazione di questi valori e di queste prospettive sia necessario introdurreun’assoluta novità nella scuola italiana. Una novità capace anche di contribuirealla qualificazione della cultura musicale del Paese: un Piano Musica per tuttigli studenti come realizzazione di un vero e proprio diritto del cittadino in for-mazione. Un Piano teso a introdurre in concreto, efficacemente, la pratica mu-sicale come dato curricolare, per tutti gli studenti, e quindi come attivitàformativa che assicuri che la musica divenga parte integrante della cultura dibase di ciascuno. La misura più rilevante del Piano, per essere efficace, sarà l’introduzione del-l’insegnante di musica nella scuola, non in forma eccezionale, ma nel novero deidocenti delle discipline di base. Lo scopo è l’applicazione operativa del curricolo,col positivo risultato di arricchire così l’articolazione professionale del corpo do-cente italiano con una nuova figura e un nuovo profilo, presente ora in misuraquantitativamente troppo limitata e assegnata a un ambito circoscritto. Il Piano prevede che si proceda con gradualità, secondo un percorso progres-sivo, scandito in tappe successive, utilizzando tutte le potenzialità ed esperienzegià in atto e le professionalità presenti sia nella scuola che nei vari contesti mu-

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«Fare musica»nella scuola

richiede nuove figureprofessionali

alle elementari,richiede

una curvaturadi quelle

che giàoperano

nella scuolamedia e nella

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 3

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sicali esistenti nel territorio. Il Piano, pertanto, prefigura una sua razionale ge-stione organizzativa, che articola obiettivi e strumenti attuativi finalizzati al ri-sultato e alla sua verifica. Questo riguarda sia i diversi mezzi normativi presceltiche l’assetto strutturale da predisporre al fine di sollecitare sinergie nazionali eregionali-locali, nell’ambito del sistema formativo come sul territorio. Gli obiet-tivi sono formulati in progress, in sequenze calibrate e compatibili, accompa-gnate dal costante monitoraggio, dalle successive verifiche e valutazioni, daarticolate imputazioni di competenza e responsabilità, da previsioni e dota-zioni finanziarie pubbliche e private necessarie e realisticamente determinate. A questo scopo il Comitato ha contribuito in questi anni a realizzare una seriedi iniziative didattiche, scientifiche e culturali volte all’approfondimento dellequestioni legate allo sviluppo del curricolo. Ha inoltre costruito sinergie con leAssociazioni musicali e gli Enti lirici, con le Università e i Conservatori, con idocenti musicisti e i loro organismi rappresentativi, anche in una dimensioneinternazionale. Ha – infine – puntato a diffondere tra tutti i docenti teoriescientifiche e prospettive pedagogiche capaci di attestare l’importanza dellapratica e della cultura musicale per lo sviluppo dell’intelligenza e per una ma-turazione complessiva della persona. Fare musica tutti a scuola è oggi possibile. Si è iniziato a crearne le premessenegli ordinamenti scolastici, nella ricerca pedagogica e scientifica. Fare musicatutti, ascoltarla e analizzarla è quindi oggi necessario. La scuola ha il compitodi insegnare a leggere, a scrivere, a far di conto e a «far di canto».

CONTENUTI E OPERATIVITÀ DEL FARE MUSICA A SCUOLA

La scuola autonoma progetterà le diverse fasi della diffusione e del potenzia-mento del fare musica per tutti gli studenti. L’obiettivo primario da raggiungere nello sviluppo della pratica e della culturamusicale, tanto strumentale che corale, è quello di fornire agli alunni una sem-pre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, di offrire loro una ul-teriore possibilità di conoscenza ed espressione di sé, razionale ed emotiva, dimetterli in relazione fattiva e consapevole con altri soggetti. Ciò si rivela tantopiù necessario in quanto chi frequenta oggi la scuola cresce in un mondo for-temente influenzato dalla presenza della musica come veicolo di comunica-zione, ma spesso, non avendo gli strumenti adatti per la codifica, ne subisce siail linguaggio sia il messaggio. La produzione musicale, per lo studente:

• comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità o dellavocalità in rapporto agli usi dello strumento o della voce e concorre allo svi-luppo delle abilità sensomotorie;

L’obiettivoprimario da raggiungerenello sviluppodella pratica e della culturamusicale è quello di fornire agli alunni una sempremaggiorecapacità di lettura attivae critica del reale, di offrire lorouna ulteriorepossibilità di conoscenzaed espressionedi sé

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• consente di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e cate-gorie che fondano il linguaggio musicale e che i repertori strumentali e co-rali portano con sé;

• pone le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche e mu-sicologiche su fatti, opere, eventi, repertori sia storici che contemporanei, fa-vorendo l’ascolto consapevole;

• permette autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazionecomposizione), sviluppando la dimensione creativa, anche mediante atti-vità grafiche e gestuali.

Fare musica strumentale o corale favorisce la consapevolezza che essa è rivoltaa un pubblico, ha una dimensione pubblica, e fornisce così un efficace contri-buto al senso di appartenenza sociale. In questo senso, la «rappresentazione»,l’evento musicale, è occasione per ogni scuola di mostrare la propria capacitàdi relazione con lo sviluppo culturale e sociale del contesto in cui si colloca. Le esperienze degli ultimi anni registrano che la fornitura di risorse e attrezza-ture musicali e le relazioni con gli enti culturali sono riuscite ad attivare inizia-tive e progetti in molti ambiti:

• costituzione di formazioni corali o strumentali (di classe, di scuola o di piùscuole) impegnate nella lettura/rilettura/rielaborazione di repertori musicaliassunti da diverse tradizioni scritte e orali;

• adattamento, invenzione, rielaborazione di produzioni di teatro e cinemamusicale;

• composizione di nuove produzioni musicali e multimediali, con l’utilizzoanche di strumenti informatici e nuove tecnologie;

• organizzazione di rassegne, concerti, incontri con musicisti professionisti,anche attraverso scambi internazionali;

• altre iniziative, espressione dei bisogni e delle risorse del contesto che le pro-muove.

È importante istituire a livello provinciale, regionale e nazionale occasioni disocializzazione e di valorizzazione di queste esperienze perché esse alimentanoe fertilizzano la cultura del territorio in cui si radicano. È anche importantecoinvolgere in questo processo istituzioni non scolastiche e realtà produttive eimprenditoriali locali. L’apprendimento pratico della musica, inoltre, favorisce un più ampio intrecciocon alcuni importanti temi che investono la scuola italiana come lo sviluppo del-l’intercultura, dell’integrazione, della lotta alla dispersione scolastica e così via.

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Fare musicastrumentale

o coralefavorisce la

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a un pubblico, ha una

dimensionepubblica,

e fornisce cosìun efficacecontributo

al senso di appartenenza

sociale

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FIGURE PROFESSIONALI

Insegnanti musicisti e progettazione dell’offerta formativa

L’apprendimento pratico della musica deve avvalersi di insegnanti musicisti e deveprevedere spazi in cui risalti la relazione diretta allievo-docente. Per questo, ri-sulta indispensabile definire, nell’ambito dell’organico di ogni istituzione scola-stica, la tipologia e le competenze di figure professionali che garantiscano la rea-lizzazione dell’apprendimento pratico della musica e la sua elevazione culturale. La progettazione dell’offerta formativa deve essere strutturata in modo da pre-vedere momenti di apprendimento personalizzato (per singoli allievi o per pic-colissimi gruppi) e altri relativi ad attività collettive. Nell’ambito di tale processo si dovrà tener presente:

• l’esigenza, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, di praticare quelledidattiche musicali integrate e collettive che implicano l’uso, in molteplici fun-zioni e modalità espressive, del corpo, della voce, degli strumentari didattici;

• la necessità di sviluppo della pratica corale, della pratica in gruppi strumen-tali, di teatro musicale e della pratica coreutica;

• la possibilità di inserimento dell’insegnamento individuale e/o per piccoligruppi di uno strumento, unitamente alla scelta di quali tipologie strumen-tali possano realmente attivarsi sulla base dell’età degli allievi;

• la necessità dell’elevamento culturale musicale complessivo.

Con gradualità si dovrà garantire che una offerta formativa così strutturata sisviluppi in tutti i gradi e gli ordini di scuola e possa così valorizzare le risorseumane e le competenze già presenti nelle scuole. È necessario:

per la scuola dell’infanzia:

a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti; b) valorizzare la presenza di quegli insegnanti già in servizio che abbiano com-

petenze certificabili nella didattica musicale e, in questo caso, prevederneanche un utilizzo su più sezioni in forme flessibili di organizzazione e distri-buzione del monteore, compatibilmente con le esigenze didattiche generalie nel rispetto del contratto di lavoro;

per la scuola primaria:

a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti; b) affidare le specifiche attività musicali previste dalle Indicazioni per il curri-

colo a docenti musicisti in possesso di titoli di studio musicale e/o di ade-

Laprogettazionedell’offertaformativa deve esserestrutturata in modo da prevederemomenti diapprendimentopersonalizzato(per singoliallievi o perpiccolissimigruppi) e altri relativiad attivitàcollettive

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guate competenze opportunamente certificate, fermo restando il fatto che ècompito anche di tutti gli altri insegnanti della scuola primaria curare la for-mazione musicale di base.

Si può prevedere il ricorso a: a) risorse interne all’organico d’istituto, con modulazioni d’orario basate sul-

l’utilizzo su più classi dell’insegnante con competenze musicali specifiche(inclusi, negli Istituti Comprensivi, gli insegnanti di musica o di strumentodella secondaria di I grado);

b) risorse esterne all’organico d’istituto, attraverso accordi di rete con scuolesecondarie di I grado, per l’utilizzo di docenti di strumento (classe di con-corso A077) e/o di musica (classe di concorso A032);

c) risorse esterne all’organico d’istituto, ovvero musicisti con formazione didat-tica specifica provenienti da enti e associazioni qualificati con cui sia stata sti-pulata apposita convenzione.

È dunque necessario sia per la scuola dell’infanzia, sia per la primaria:

• definire l’insieme di titoli/competenze che occorrono ai docenti per l’inse-gnamento pratico della musica;

• rilevare, attraverso l’inserimento nel fascicolo elettronico personale del Si-stema informativo del Ministero, quali e quanti docenti hanno questititoli/competenze e individuare quelli che sono interessati a svolgere l’inse-gnamento pratico della musica.

Per la scuola secondaria di I grado:

a) incentivare la pratica corale e strumentale, anche garantendo, da parte delleIstituzioni e degli organismi regionali competenti, una maggiore e più omo-genea diffusione sul territorio dei corsi a indirizzo musicale;

b) provvedere a un aggiornamento del D.M. 201/1999 e all’ampliamento dellagamma degli strumenti effettivamente insegnati, anche in vista dell’attiva-zione dei Licei musicali.

Nella prospettiva della ottimizzazione delle risorse umane, i docenti di ruolo conabilitazione A032 (docenti di musica) potranno essere utilizzati sulla classe diconcorso A077 (docenti di strumento) solo se in possesso della specifica abilita-zione, e viceversa. È infatti indispensabile garantire la qualità specifica dell’inse-gnamento strumentale nelle scuole a indirizzo musicale per poter organizzare lacontinuità rispetto ai requisiti d’ammissione dei futuri Licei musicali e, in pro-spettiva, degli Istituti di Alta Formazione Musicale.

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Èindispensabile

garantire la qualità

specifica delloinsegnamento

strumentalenelle scuole

a indirizzomusicale per poter

organizzare la continuità

rispetto ai requisiti

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musicali e, in prospettiva,

degli Istituti di Alta

FormazioneMusicale

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Per la scuola secondaria di II grado:

a) prevedere un’unica classe di concorso (e quindi un unico percorso formativo)per gli insegnamenti musicali della scuola secondaria di I e di II grado (at-tuali A031+A032) e un’altra per gli insegnamenti strumentali specifici dellescuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale e degli istituendi liceimusicali (attuale A077);

b) considerando che molti istituti di istruzione secondaria superiore hanno av-viato in questi anni corsi a indirizzo musicale, talvolta anche in convenzionecon Conservatori o Istituti Musicali Pareggiati presenti sul territorio, è op-portuno incoraggiare queste iniziative nella prospettiva della possibile atti-vazione di corsi facoltativi a indirizzo musicale in tutte le tipologie di scuolesecondarie di II grado, affidando comunque l’insegnamento a personale in-serito in apposite graduatorie;

c) sostenere e moltiplicare, nell’ambito del Programma «Scuole aperte», i labo-ratori musicali sia nei Licei che negli Istituti Tecnici e in quelli Professionali,considerata la significatività delle tante esperienze pluriennali disseminate sulterritorio nazionale.

Lo sviluppo professionale di tutto il personale

In relazione al panorama delle professionalità dei docenti in gioco, è quindinecessario un sistema di formazione continua che accompagni il lavoro quoti-diano, assecondi le iniziative e sostenga il percorso operativo di tutte le figureprofessionali interessate: referenti regionali e provinciali, docenti, dirigenti,personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

I referenti

I referenti regionali e provinciali rappresentano uno snodo importante di que-sto percorso nella loro molteplice veste di interlocutori del livello nazionale, dicoordinatori dell’azione territoriale e di riferimento per le istituzioni scolasti-che. Il coinvolgimento di queste figure nel processo di formazione, oltre a rap-presentare una opportuna fonte di motivazione personale, offre un validocontributo al coordinamento per l’attuazione del Piano. La loro formazionedovrebbe riguardare: il ruolo ed il lavoro del referente, gli strumenti di governodei processi, la gestione della formazione.

È necessarioun sistema di formazionecontinua cheaccompagni il lavoroquotidiano,assecondi le iniziative e sostenga il percorsooperativo di tutte le figureprofessionaliinteressate

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8 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

I docenti

I docenti coinvolti nelle attività musicali dei vari ambiti scolastici hanno diversititoli di studio, competenze e professionalità. L’investimento professionale deldocente nella didattica della pratica musicale deve quindi prevedere un reticolodi percorsi diversi tra loro, che tengano conto, in vista di possibili punti di ar-rivo, anche di diversi punti di partenza. Rispetto a tutti questi ambiti di com-petenza didattico-musicale, è fondamentale prevedere l’attivazione di percorsidi sviluppo professionale, nell’ambito dei corsi di primo e secondo livello(anche sotto forma di appositi master), presso le Istituzioni dell’Alta Forma-zione Musicale e le Università. Si parte, infatti, da competenze e professionalità relative ad ambiti molto di-versi; basterà citarne alcuni per comprendere la complessità del quadro: la co-ralità, il teatro musicale, l’uso di strumenti in attività individuali o d’ensemble,la danza, l’organizzazione di percorsi di ascolto musicale attivo in progetti tran-sdisciplinari, l’informatica musicale e l’uso di programmi di wave editing esound recording, la composizione musicale di base, l’educazione dell’orecchio elo sviluppo di capacità di lettura e scrittura musicale. Va inoltre prestata particolare attenzione alle figure di sistema le cui professio-nalità abbiano già avuto modo di esplicarsi in diversi progetti educativo-forma-tivi in ambito musicale (coordinatori di laboratorio o altro) o nella formazioneiniziale degli insegnanti (supervisori al tirocinio e tutores). Queste figure do-vranno essere valorizzate, capitalizzando le competenze già acquisite nell’otticadi una loro messa in rete interna alla comunità scolastica.

I Dirigenti scolastici

La qualificazione dei progetti musicali nell’offerta formativa delle singole scuoledipende dalla piena attuazione dell’autonomia e si manifesta attraverso una ca-pacità progettuale che, nella maggior parte dei casi, è sostenuta dalla volontàdel Dirigente scolastico di confrontarsi non passivamente con il quadro nor-mativo di riferimento. Per questo è necessario un momento specifico di formazione che accompagniil Dirigente nel suo ruolo di coordinamento e di leadership, lo sostenga conspecifici strumenti informativi e di consulenza e lo metta in grado di interagirecon reti di scuole e banche dati per il confronto con la letteratura educativa sul-l’argomento e le migliori pratiche.

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È necessario un momento

specifico di formazione

che accompagniil Dirigente

nel suo ruolo dicoordinamento e di leadership,

lo sostenga con specifici

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e di consulenza e lo metta

in grado di interagire

con reti di scuolee banche dati

per il confrontocon la

letteraturaeducativa

sull’argomento e le migliori

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Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario

La realizzazione di ogni progetto si fonda sull’opera delle persone che fanno vi-vere la scuola. Se la pratica musicale richiama l’attenzione sulla qualità e par-ticolarità degli ambienti scolastici, allo stesso modo ha bisogno che questepersone (gli addetti alla gestione amministrativa e tecnica della scuola, cosìcome gli stessi collaboratori scolastici) siano messe in condizione di offrire ilproprio impegno lavorativo in modo da favorire i processi qui disegnati.

ORGANIZZAZIONE E STRUTTURE OPERATIVE

A livello delle scuole

La pratica musicale nelle scuole deve raccordarsi con le iniziative, le proposte,le occasioni formative previste dal Piano dell’offerta formativa delle singoleistituzioni scolastiche. Le scuole, singolarmente e/o in rete, possono formareperciò una specifica Commissione musica, con un docente referente e/o fun-zione strumentale per la musica, con il compito di coordinare le iniziative e diutilizzare al meglio le risorse umane e materiali. Le scuole, per potersi avvalere di competenze esterne (professionisti della musicae della didattica musicale), potranno collaborare con Conservatori di Musica, gliIstituti musicali paritari, le Università (valorizzando, in questo caso, anche i ti-rocinanti dei percorsi formativi abilitanti) e con quelle Associazioni musicali pre-senti sul territorio che già da tempo danno il loro contributo di professionalitàalle istituzioni scolastiche. Attenzione specifica dovrà essere posta anche alle As-sociazioni accreditate presso il MIUR per la formazione del personale scolastico. Pensare alla diffusione capillare della pratica musicale significa ipotizzare la pre-senza della musica in ogni ambiente scolastico. È quindi essenziale che nella pro-gettazione e/o nella ristrutturazione o adeguamento degli edifici scolastici si pre-vedano spazi acusticamente adeguati alla diffusione e alla produzione musicale. Dovrà essere prestata inoltre una particolare attenzione all’attrezzatura musicaledegli ambienti nei quali la dotazione di strumenti musicali e di moderne attrez-zature tecnologiche assumerà maggiore significato, dalla singola classe ai labo-ratori scolastici e di rete. Per un corretto orientamento delle attività delle istituzioni scolastiche e per ga-rantire la massima efficacia possibile degli interventi, nel rispetto delle capacitàprogettuali di ogni scuola, il MIUR produrrà specifiche linee-guida relative al-l’individuazione, alla gestione e all’allestimento degli spazi laboratoriali, anchesulla scorta delle ricerche valutative sui laboratori musicali scolastici realizzatedall’Invalsi nel 2003 e nel 2005 (Progetti Valmuss 1 e Valmuss 2) e della Indagineconoscitiva nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana.

È essenziale che nellaprogettazionee/o nellaristrutturazioneo adeguamentodegli edificiscolastici si prevedanospaziacusticamenteadeguati alla diffusione e allaproduzionemusicale

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10 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

A livello regionale

Alcune esperienze in atto in varie regioni italiane evidenziano l’opportunitàe l’efficacia di un Progetto musica regionale che metta in interazione, cia-scuno per i propri ambiti di competenza, la Regione, l’Ufficio scolastico re-gionale e l’ANSAS. È infatti necessario che a livello regionale si sviluppi uncoordinamento per utilizzare al meglio le risorse umane e materiali da dedi-care alla diffusione, al potenziamento e alla valorizzazione delle diverse oc-casioni formative in ambito musicale. È questo, infatti, il livello più adattoper rilevare e valorizzare le esperienze maturate e per curare la capillare dif-fusione delle iniziative. La attuale frequente disarticolazione degli interventidovrà essere sostituita da un’azione coerente capace di garantire, nell’ambitodel governo territoriale del processo, la corretta condivisione e circolaritàdelle informazioni e la consulenza necessaria alle scuole per superare i pro-blemi di natura logistica. Il sistema di rete da costruire a livello regionale deve tener conto:

• della complessità del territorio, che richiede la presenza di un referente pressogli Uffici scolastici regionali, referente al quale possono far capo anche ulte-riori referenti territoriali, provinciali e/o di zona, secondo una modalità diorganizzazione attualmente già sperimentata e certamente efficace;

• dei processi amministrativi e dell’organizzazione territoriale delle risorseumane ed economiche, nonché della cura dei rapporti interistituzionalicon gli Enti (in primo luogo l’ente Regione) e le Associazioni pubblichee private;

• della particolarità dei contenuti progettuali, che devono garantire la mas-sima coerenza tra le Indicazioni per il curricolo di livello nazionale e i biso-gni e le esigenze locali;

• della necessità di avvalersi di piattaforme di lavoro collaborativo mediantele quali rendere più facili e permanenti i contatti tra coloro che svolgonoesperienze di pratica musicale nelle varie scuole.

A livello nazionale

Per sostenere la realizzazione del Piano nelle sue diverse fasi è necessario che ilDipartimento per l’Istruzione costituisca, in interazione con le competenti Di-rezioni Generali e facendo riferimento anche alle competenze presenti nel Co-mitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, un GruppoNazionale di Progetto. Esso curerà la collaborazione con i referenti regionali econ le eventuali strutture di coordinamento dei Laboratori Musicali di Rete eavrà il compito di coordinare le attività di monitoraggio quantitativo e quali-

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Un GruppoNazionale

di Progettocurerà la

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il compito di coordinare le attività di

monitoraggioquantitativo e qualitativo

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tativo destinate a rilevare con continuità dati utili al governo dei processi e allavalutazione dei risultati.

RISORSE FINANZIARIE

Come si è detto, la rilevante novità di fare musica tutti comporta gradualitànella attuazione del piano pluriennale e un suo sviluppo processuale. Il Pianodovrà quindi partire, per intanto, dal patrimonio di esperienze e competenzegià esistente nella scuola e nella società italiana. Nei punti precedenti si è fatto sempre riferimento a risorse umane già presentinegli organici di istituto o a risorse esterne da retribuire con i fondi già adisposizione del sistema e delle scuole, anche mediante il Programma «Scuoleaperte» e con fondi provenienti da altre fonti pubbliche e private. In particolare per le attività di investimento professionale sul corpo docente,dovrà darsi opportuno rilievo – nella definizione delle priorità dei piani nazio-nali di formazione – a quelle della pratica musicale. Il Piano pluriennale costituisce il riferimento certo per il progressivo raggiun-gimento di obiettivi sicuramente praticabili. È del tutto evidente che sia la gra-dualità della realizzazione sia la qualità dei risultati dovranno trarre giovamentoda nuove risorse, quando si renderanno disponibili o si vorranno allocare inesso. Queste nuove risorse – che in questa sede si auspicano caldamente – pos-sono derivare sia da finanziamenti generali e specifici nazionali, sia da contri-buti erogati da soggetti pubblici e privati del territorio. Esse saranno destinateallo sviluppo professionale dei docenti e di tutto il personale e all’adeguamentodell’organico alle nuove esigenze didattiche, in particolare, al potenziamento:

• dell’insegnamento personalizzato; • delle attività di musica d’insieme; • delle risorse strumentali e ambientali.

Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle opportunità offerte dai finan-ziamenti europei, sia generali che nell’ambito dei Fondi strutturali. Appare evi-dente comunque che la partenza del Piano pluriennale non è in sé vincolata daun immediato e particolare costo di attuazione in termini strutturali di orga-nici. Esso è infatti realizzabile, in questa fase, anche senza aggiunta di nuovespecifiche risorse.Ciò che si rende indispensabile è che si parta, si proceda, si imbocchi una stradanuova, concreta e operativa: fare musica tutti.

Il Pianopluriennalecostituisce il riferimentocerto per il progressivoraggiungimentodi obiettivisicuramentepraticabili

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Noi diciamo musica. Ma nel dirlo intendiamo cento cose diverse. Sussumiamoin una sola parola tutte le accezioni possibili e pensabili di ‘musica’. Questaparola, che allude ad un fenomeno infinitamente vario, ha un destino singo-lare: non conosce il plurale, o lo tollera a contraggenio. Posso dire ‘le musiche’solo se aggiungo un complemento di specificazione: musiche da ballo, musiquesd’Afrique, different musics for different purposes. In qualche lingua il plurale di‘musica’ addirittura non esiste: in tedesco, die Musik non dà luogo a un impro-babile *die Musiken. Eppure in questo lemma indeclinabile riassumiamo ununiverso irriducibilmente plurale, con questo concetto globale designiamotante entità locali incommensurabili. Si tratta di una stranezza lessicale che ciporta talvolta ad appiattire inconsapevolmente le differenze, ci spinge a cre-dere che tutta la musica è musica, punto e basta. Mentre invece non è così.La pluralità della musica si manifesta in almeno due modi a tutti evidenti:come pluralità di generi, come pluralità di funzioni. I generi. Il melodramma,il jazz, il canto gregoriano, la tarantella, la sinfonia, Sanremo, il soul, il quar-tetto d’archi, il rock, il madrigale, il flamenco, il Lied e così via: sono altret-tanti insiemi disparati per forme, stili, tecniche, modi d’esecuzione, contenutiideali, significati culturali, àmbiti sociali; si rivolgono ad ascoltatori diversi, opostulano in uno stesso ascoltatore modalità d’ascolto differenti, atteggia-menti recettivi specifici. Le funzioni. La musica, nell’idea corrente, ha preci-pue finalità estetiche: diciamo che la musica diletta, educa alla bellezza, coltivail gusto, trasmette sensazioni e suscita emozioni, dà forma sonora ad unmondo simbolico, organizza in una durata temporale e in uno spazio acusticoimmagini incorporee in movimento. Ma la finalità estetica non esaurisce lefunzioni della musica, tutt’altro. Ce lo insegna già la storia della musica: la funzione estetica non è sempre statain prima fila; anzi, il pieno sviluppo di questa potenzialità è piuttosto recente,nell’arco storico della musica europea: diciamo che si manifesta soprattutto apartire dal Settecento. Nell’antichità classica il canto s’identifica con la poe-sia, il suono col ballo. Nel Medioevo la musica è innanzitutto speculazione,dottrina, disciplina razionale, equiparata alla geometria, all’aritmetica, all’a-stronomia; è anche ornamento retorico della parola di Dio in chiesa, della li-rica amorosa a corte. In età moderna, accanto alla sua crescente vocazioneestetica, la musica mantiene preminenti funzioni extraartistiche: addobba so-noramente le celebrazioni (musica sacra), scandisce le cerimonie (musica mi-litare), sonorizza i riti sociali (musica da ballo), fornisce un passatemposolitario o collettivo (musica d’intrattenimento), manifesta l’identità comuni-

LA MUSICA AL PLURALE

diLorenzoBianconi

La musica,nell’ideacorrente, ha precipuefinalitàestetiche:diciamo che la musicadiletta, educaalla bellezza,coltiva il gusto,trasmettesensazioni e suscitaemozioni, dà formasonora ad un mondosimbolico

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14 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

taria (musica popolare). Nell’età contemporanea, nella società di massa, imezzi di comunicazione – grazie alla riproduzione elettrica ed elettronica delsuono – hanno centuplicato le funzioni extraestetiche della musica: questo èavvenuto soprattutto in senso psicagogico, ossia al fine di pilotare i sentimentie i comportamenti dell’individuo. Il cinema, la radio, la TV, il videoclip nonpossono fare a meno dell’assidua, abbondante somministrazione di effetti mu-sicali astutamente congegnati. La crisi della funzione estetica è già in atto. Più precisamente, vediamo in-tensificarsi un processo che tende a dissolvere l’‘esteticità concentrata’ a van-taggio dell’‘esteticità diffusa’ (la distinzione è di Antonio Serravezza):all’ascolto attivo e partecipe di una fuga di Bach o di una ballata di Chopinin sala da concerto subentra sempre più spesso l’ascolto passivo e distrattonel panorama musicale che sonorizza senza sosta lo sfondo della nostra vita,nelle sale d’aspetto, nelle stazioni, nei bar, nei ristoranti, nei supermercati,nelle piazze, alla TV.Intendiamoci. Nessuna musica è totalmente priva di una dimensione estetica;ogni musica comporta un sia pur modesto investimento d’ingegno artistico,che può venir apprezzato in quanto tale, a prescindere dalle funzioni: nondi-meno in certi generi la funzionalità rispetto ad uno scopo extraartistico è digran lunga più importante e meritevole d’essere analizzata e conosciuta chenon la componente estetica. Per altro verso, nessuna musica esaurisce il propriosenso e la propria esistenza nella funzione estetica; anche l’Arte della fuga si ri-volge a soggetti storicamente definiti, viene consumata in contesti sociali de-terminati, entro rapporti di produzione che condividono la precarietà tipicadella condizione umana. Le definizioni ‘musica d’arte’ e ‘musica di consumo’sono grossolane, indicano una prevalenza relativa e tendenziale, non assolutané stabile. Intese come tipi ideali, come classificazioni di comodo, ‘musicad’arte’ e ‘musica di consumo’ sono definizioni insufficienti eppure utili: addi-tano le funzioni prevalenti senza assolutizzarle, e nel riconoscerle legittime epertinenti ancorché non esclusive esercitano il giusto rispetto dovuto ad ognimusica, ad ogni uso della musica. Distinguono ma non separano, esaminanoma non bocciano, giudicano ma non condannano. In termini quantitativi, la musica d’arte rappresenta una porzione esigua deltotale della produzione di musica, oggi come in passato. In compenso, lamusica d’arte – la musica di tradizione scritta – ha, sulla carta, maggiorichances di conservazione e di sopravvivenza, assicuratele dalla scrittura: cometutte le musiche, viene tramandata di maestro in allievo, ma in più può anchevenir tràdita e conservata a distanza, in luoghi e tempi lontani. La musicad’arte ha anche quest’altra caratteristica: essa dialoga col passato, lo presup-pone, di volta in volta lo sviluppa oppure lo contesta; nel contempo si ri-volge al futuro, prefigura la musica di un mondo avvenire. Implica dunqueun rapporto intrinseco con la storia, non si accende e non si spegne nell’at-

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All’ascoltoattivo

e partecipe di una fuga

di Bach o di una ballata

di Chopin in sala

da concertosubentra

sempre più spesso

l’ascoltopassivo

e distratto nel panorama

musicale che sonorizza

senza sostalo sfondo

della nostravita

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timo presente. Anche per questo, nella percezione diffusa, l’aura di esteticitàdella musica d’arte tende a conferirle una prevalenza ideale, una parvenza di«prepotenza» rispetto ad altre forme di musica: ciò è corroborato anche dal-l’arcano apparato dottrinale e dall’orgogliosa coscienza professionale che lacontraddistinguono. Ma all’atto pratico questa preponderanza, incerta ed in-gannevole, è piuttosto un simulacro ideologico; ed è minata anche dalla mag-giore impervietà che caratterizza la musica d’arte, più esigente della musicadi consumo sul piano della composizione, dell’esecuzione, dell’ascolto. Neifatti, la società odierna ha da tempo provveduto a sgretolare il piedistallodella musica d’arte, e nel consumo quotidiano l’ha omologata a qualsiasi altraspecie di musica. Ora essa deve misurarsi con le cento musiche che si con-tendono lo spazio in un’arena mediatica affollata. E nello sgomitare gene-rale, nella lotta per la sopravvivenza – una lotta che, fomentata da ragionieconomiche, ha tratti di aspra ferocia – la musica d’arte ha ormai perdutoqualsiasi prevalenza. Rischia anzi di soccombere. Le statistiche del commer-cio di dischi, angosciose per lei, lo proclamano ogni giorno. Ma se per disgra-zia soccombesse davvero, avremmo perduto alcunché di essenziale per lanostra cultura individuale e collettiva, una chiave per interpretare il mondoe per meglio penetrare – in campo scolastico – le altre aree disciplinari, l’ar-tistica, la letteraria, la storico-filosofica, la matematico-scientifica.Ieri – diciamo quaranta, cinquant’anni fa – l’assillo d’un giovane nell’accostarsicon mente sgombra all’universo ‘musica’ era innanzitutto questo: allargare, am-pliare, differenziare un concetto di ‘musica’ ancora saldamente incardinato supochi compositori eminenti, eretti a parametri insuperabili della grandezza.Diciamo Bach Beethoven Brahms. Per sottrarsi a questo assetto gerarchico, cheinduceva una sorta di tirannia psicologica, il giovane d’allora si dava ad esplo-rare vasti territori vicini e lontani, ricchi di tesori che attendevano solo d’esserescoperti e valorizzati: diciamo Bartók e Berio, Borodin e Bellini, Binchois eBuxtehude, Sidney Bechet e Count Basie, i canti delle mondine nella Bassa ele zampogne in Basilicata, le musiche tribali o rituali nei Bantustans o nel Bor-neo. Buona parte del lavoro svolto dai musicologi che oggi hanno 60 o 70 anniè consistito proprio nel dissodare i territori della musica barocca, rinascimen-tale, medievale, nel favorire la conoscenza del Novecento storico e dell’avan-guardia, della musica folklorica, del jazz, delle tradizioni musicali extraeuropee:per disegnare una carta più precisa e completa dell’universo ‘musica’. Toglien-dole magari la M maiuscola. Oggi il giovane che a quindici anni si voglia accostare all’universo ‘musica’ inmaniera consapevole – ossia prendendo distacco dalle modalità d’ascolto au-tomatiche indotte dai mass media – ha un problema esattamente opposto: habisogno che qualcuno gli dia una mappa, un portolano, un catasto, per orien-tarsi nella selva, per navigare in una nebbia sonora che tutto ingrigisce, per ri-conoscere un articolato sistema di valori là dove la dieta quotidiana consiste in

Oggi il giovaneche a quindicianni si vogliaaccostareall’universo‘musica’ in manieraconsapevole ha bisogno che qualcunogli dia una mappa per navigare in una nebbiasonora che tuttoingrigisce

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16 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

uno spezzatino indifferenziato di canti e suoni e balli. Il musicologo e il docenteche nel 2000 si comportassero come se ancora vigesse il presunto dispotismodella musica cosiddetta ‘classica’ sarebbero dei Don Chisciotte; illudendosi d’a-vere sempre ancora 15 o 20 anni, sfidando mulini a vento inesistenti, costoronon si accorgono d’ingannare i loro allievi. Semplicemente, non c’è più alcundispotismo da contestare; e se c’è, di sicuro non sta più in pugno alla musicad’arte. Chi così si comporta, spinge l’acqua per l’ingiù, compie cioè un’azionesommamente inutile – comunque sospetta, forse dannosa – sotto il profilo pe-dagogico. Ciò di cui ha bisogno la scuola – urgentemente, quotidianamente –è una cultura plurale della musica, una cultura che insegni di nuovo a distin-guere (senza separare), a esaminare (senza bocciare), a giudicare (senza con-dannare). Che dia orientamenti. Che abbia il coraggio di additare contenuticulturalmente ed esteticamente rilevanti. Che sottragga la musica, ogni musica,alla piattezza ludica e all’insignificanza analgesica cui la condanna l’industriadelle merci e dell’intrattenimento. Occorre una cultura plurale che ricerchi i va-lori estetici là dove essi si annidano e nel contempo riconosca le funzioni so-ciali esplicate dalle diverse musiche. I valori estetici danno prezioso, riccoalimento alla formazione dell’individuo e dei gruppi; mentre il ragionamentosulle funzioni apre squarci eloquenti su com’è organizzato il consorzio degliuomini e delle donne. La concezione plurale della musica richiede – è tautologico dirlo – robusteiniezioni di pluralismo. Chiamo pluralismo la pratica che programmatica-mente incentiva la conoscenza delle specificità, delle diversità, delle varietà, ecosì facendo instilla il rispetto per le differenze di struttura, funzione, storia,portata. Il pluralismo punta a distinguere le specie per poterle meglio cono-scere, e punta a meglio conoscerle non per separare e discriminare ma perarricchire e approfondire: arricchire il bagaglio individuale e collettivo dell’e-sperienza musicale, approfondire la comprensione differenziata di tale baga-glio. Il pluralismo combatte la monocultura: l’effettiva monocultura del rocke del pop oggi come la presunta monocultura di Bach Beethoven Brahms ieri;ma prende sul serio sia il R&P sia Bach Beethoven Brahms, valorizzando nelcontempo i territori che non s’identificano né nel R&P né nelle tre grandi B.Il pluralismo insegna che in un contesto didattico ogni musica va usata a se-conda degli obiettivi che s’intende perseguire; e che non ogni obiettivo valequanto qualunque altro obiettivo. Il pluralismo ripristina un sistema di valoriestetici dovunque la funzione estetica predomini: insegna che un approcciopertinente a Mozart o a Monteverdi o a Stravinskij sarà per forza di cose pri-mariamente estetico, comporterà dunque la considerazione analitica delleforme e delle tecniche, e sarà nel contempo orientato in senso storico, pun-terà dunque a ricostruire tanto il contesto culturale d’origine quanto i signi-ficati che si sono sedimentati sull’opera d’arte nel corso della sua fortuna.Valorizzando la componente estetica, il docente pluralista riconoscerà il ruolo

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Ciò di cui ha bisogno

la scuola è una cultura

plurale della musica,

una cultura che insegni

di nuovo a distinguere

(senzaseparare),

a esaminare(senza

bocciare), a giudicare

(senzacondannare)

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eminente e insostituibile che la musica d’arte ha svolto e svolge nel definirel’identità culturale europea: perciò darà – con serenità, senza faziosità né po-lemica – ampio spazio alla tradizione artistica europea, per rinvigorire nei di-scenti il senso d’appartenenza a una collettività così vasta e così aperta, e perfavorire l’acquisizione di strumenti culturali che consentano di partecipare egodere pienamente della ‘cittadinanza europea’.Con tutto ciò, il pluralismo non perde per strada le musiche in cui la funzioneestetica sia secondaria. Il pluralismo insegna che la musica di consumo va inter-rogata primariamente circa la sua efficacia funzionale, ma non per questo igno-rerà l’impatto che essa determina sull’orizzonte estetico complessivo del singoloe dei gruppi. L’insegnante che in una scuola occidentale coltivi un concetto plu-rale di ‘musica’ sarà meglio attrezzato per assicurare la comprensione e la convi-venza di culture musicali diverse: l’Etnomusicologia è un poderoso strumentoofferto alla conoscenza «dal di dentro» delle culture extraeuropee come delleculture extraurbane; e nel contempo previene l’inganno di un embrassons-nousmusicale che cancella le differenze riducendole all’insignificanza. Alla concezione plurale si contrappone il relativismo. Intendo con relativismoquell’«ideologia che non ha al suo centro la parola ‘pluralismo’, ma piuttosto laparola ‘soggettivismo’». Il relativismo, «nei suoi aspetti conoscitivi, è un’anti-epi-stemologia scettica di derivazione ermeneutica orientata a una critica radicalenei confronti del pensiero della modernità. Nei suoi aspetti di comportamento,è la richiesta di una illimitata libertà di azione». (Non sto citando il cardinal Rat-zinger, mi rifaccio a uno psicologo dinamico profondamente laico, che a lungoha lavorato con Ernesto De Martino e con Franco Basaglia: Giovanni Jervis,Contro il relativismo, Laterza, Roma-Bari, 2005, p. 128.) Il relativismo è in augein questa fase storica, e si affratella col populismo: esalta a parole tutte le par-ticolarità locali, e così ne conquista il consenso, ma poi le annulla gettandolenell’indistinzione. Per il relativista, che considera l’autorità intellettuale e scien-tifica un’usurpazione, qualsiasi cosa ha il valore di qualsiasi altra. Non importada dove parto e quel che perdo, non importa dove vado e quel che trovo. Il re-lativismo appaga le inclinazioni, le curiosità estemporanee, gli impulsi momen-tanei; la sua traduzione burocratica è il meccanismo del ‘politicamente corretto’,che a ciascuno assicura una quota – magari in base alla sua incidenza economica– scoraggiando però la dialettica e la dinamica. In musica, il relativista si abban-dona al flusso dei gusti dominanti senza però munirsi d’una mappa delle cor-renti; coltiva le mode lusingandosi d’essere à la page; apprezza i capricci se sono‘dissacranti’; si compiace della fusion, dell’ibrido, delle compilations che cosìspesso oggi surrogano la creatività. Il docente relativista s’illude che partendo daun punto x qualsiasi dell’universo ‘musica’ si può sempre raggiungere qualsiasialtro punto y: se poi il percorso didattico che da Piero Pelù dovrebbe condurreal Tristano o al Don Giovanni s’interrompe più vicino alla partenza che allamèta, pazienza. Un relativista ancora più scaltrito non si mette neppure in cam-

L’insegnanteche in una scuolaoccidentalecoltivi un concettoplurale di ‘musica’sarà meglioattrezzato per assicurarelacomprensionee la convivenzadi culturemusicalidiverse

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mino, tanto l’uno vale l’altro: purché i ragazzi ‘vivano la musica’ e ‘vi proiettinole proprie emozioni’, qualsiasi musica andrà bene. Il relativista concepisce lamusica – la pluralità della musica – come se fosse un vasto emporio, un super-mercato stracolmo di merci e diviso in tante corsie, dove entro cerco trovoprendo compro e consumo quel che voglio, indifferentemente. Fate caso a undettaglio lessicale inconscio ma rivelatore: il relativista distingue la musica nonin generi – i generi si riconoscono in base alla storia e alla funzione – ma in ‘re-pertorii’, il ‘repertorio gregoriano’, il ‘repertorio classico’, il ‘repertorio folklo-rico’, ecc. Il concetto è merceologico: le musiche si ‘reperiscono’ sul mercato,sono come merci sempre disponibili ad libitum sugli scaffali del Grande Ma-gazzino della Musica. Le prendo e le lascio. La pluralità è sostituita dalla con-gerie, la cernita dall’ammasso.Credo che la cultura musicale a scuola abbia oggi bisogno – un disperato bi-sogno – di pluralismo, se non vogliamo che il relativismo imperante la soffo-chi, e soffocandola affoghi la coscienza dei nostri giovani concittadini nellosquallore d’un consumo musicale sempre più indistinto e gracile.

(per gentile concessione dell’Autore)

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Il relativistaconcepisce

la musica – la pluralità

della musica –come se fosse

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cerco trovoprendo comproe consumo quel

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Come grande società democratica, abbiamo una speciale responsabilità verso learti. Il vero democratico è a favore dell’arte, stimola il genio creativo in ogni set-tore della società, a prescindere da razza, religione, colore, classe sociale.

J.F. Kennedy

Senza musica la vita sarebbe un errore.Friedrich Nietzsche

All’alba della nuova riforma dei cicli, che prevede, fra l’altro, dopo tanti anni diattesa dall’istituzione dei corsi a indirizzo musicale nella scuola media, l’inseri-mento dei Licei musicali nell’ordinamento scolastico italiano, si potrebbe tentaredi definire un profilo della collocazione della musica negli assetti curricolari dellascuola italiana, individuandone i caratteri peculiari, da considerare come unabase di partenza su cui indirizzare un’ipotesi di curricolo musicale verticale. Sitratta di un’esigenza avvertita ormai come inderogabile, in prospettiva di un per-corso formativo che superi la consueta doppia scolarità (Scuola-Conservatorio)e concili in via definitiva gli studi musicali professionalizzanti con la necessità diuna formazione generale di base degli alunni 1. Ciò costituirebbe sicuramenteun approdo ideale, che permetterebbe in maniera logica e coerente non solo ladefinitiva attuazione della riforma dei Conservatori prevista dalla Legge 508/99,

PER UN CURRICOLOVERTICALE DELLEDISCIPLINE MUSICALI: STORIA DI UTOPIE E DICOTOMIE

diAnna Ficarella

Definire un profilo dellacollocazionedella musicanegli assetticurricolaridella scuolaitaliana è un’esigenzaavvertita ormai comeinderogabile

1. In vari ambiti vi sono stati già numerosi gruppi di lavoro e commissioni che si sono occupatidell’argomento. In particolare si vedano, fra i vari documenti elaborati, le proposte espresse neldocumento della Commissione Nazionale SIEM per la scuola primaria e secondaria (SIEM,Elaborazione di un curricolo unitario per l’insegnamento della musica in prospettiva del riordino deicicli); in ambito ministeriale si veda la Relazione finale del Gruppo di lavoro per il raccordo tral’alta formazione musicale e la formazione musicale di base costituito con D.M. 26.10.2001,prot. 3005/MR, nonché le Venti considerazioni per la costruzione di un curricolo musicale. Mate-riali provenienti dal forum del Ministero della P.I. di supporto al lavoro della Commissione sul Rior-dino dei Cicli – gennaio 2001 di Carlo Delfrati.

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ma anche un forte stimolo per modificare un atavico atteggiamento culturale diesclusione della musica e delle competenze musicali da un’istruzione di carattereprettamente «liceale». Tale ricaduta positiva si potrebbe inserire nel più ampio di-battito sul superamento della dicotomia tra «il sapere» e «il fare», tra teoria eprassi, contrapposizione che ha a lungo caratterizzato il nostro concetto di istru-zione e la didattica delle scuole italiane. Inoltre, anche se l’istituzione dei Liceimusicali e coreutici (nel quadro della riforma degli ordinamenti attuata nell’eser-cizio della delega conferita dal Parlamento al governo con la Legge n. 53/2003)è, come è stato già osservato, un «effetto indotto» dalla riforma dei Conservatoridi musica e degli Istituti Musicali Pareggiati – trasformati in strutture di livellouniversitario facenti capo al sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale(AFAM) piuttosto che «un indice di globale ripensamento culturale» 2 nei con-fronti della musica, si tratterebbe in ogni caso di una sorta di rivoluzione coper-nicana, soprattutto nel caso in cui i Licei musicali, superata la fase sperimentaletransitoria di inevitabile dipendenza dai Conservatori 3, raggiungessero una com-pleta autonomia istituzionale, avvalendosi di personale docente formato ad hocper l’insegnamento delle discipline musicali nel segmento liceale. La «rivolu-zione» sarebbe davvero completa qualora la musica entrasse istituzionalmente inogni ordine e grado di istruzione e in tutte le tipologie liceali, sussumendo negliordinamenti scolastici le esperienze musicali di stampo laboratoriale attivate – so-prattutto nella secondaria superiore – a livello extracurricolare e connotate dagrande multiformità, anche in senso qualitativo. Sarebbe altrettanto auspicabile,in tal senso, il definitivo superamento anche nel dibattito pedagogico-musicaledi una dicotomia artificiosa tra «cultura» e «musica», basata sul fraintendimentoche si possa scindere fra «teoria» e «prassi» musicale, tra comprensione delle operemusicali e momento dell’apprendimento pratico, del «fare» musica 4. Si tratta diuna contrapposizione in verità estranea all’essenza stessa delle discipline musicali,laddove conoscenza e pratica sono strettamente correlate e l’una non può esclu-

2. Cfr. le osservazioni di Sergio Scala, Il contesto dell’indagine, in Musica e scuola. Rapporto 2008,a cura di Gemma Fiocchetta, Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione123/2008, pp. 4 sgg. 3. In una prima fase di attuazione della riforma, una delle ipotesi per l’istituzione e l’ubicazionedei licei musicali prevede forme di «convenzione» con i Conservatori o Istituti pareggiati delterritorio per l’insegnamento delle materie caratterizzanti. 4. A tale proposito cfr. Giuseppina La Face Bianconi, Musica e Cultura a scuola, relazione intro-duttiva del progetto di ricerca-formazione promosso dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emi-lia-Romagna e dal CSA di Ferrara in collaborazione col Corso di laurea in Discipline delle Arti,della Musica e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Alma Mater Studiorum– Università di Bologna, pubblicata successivamente in un Intervento con Maurizio Della Casa(La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità), in «Il Saggiatore Musi-cale», XI, 2003, 1, pp. 119-133. Uno dei primi documenti sistematici su un’ipotesi di curricoloverticale è L’educazione musicale nel riordino dei cicli scolastici, intervento di Mario Baroni, Lo-renzo Bianconi, Maurizio Della Casa, Renata Di Benedetto, Benedetto Passananti, Mario Piatti,Annibale Rebaudengo, Silvano Sanguini, in «Il Saggiatore Musicale», V, 1998, pp. 111 sgg.

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La«rivoluzione»

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dere l’altra. Questo precetto è valido sia nel caso di un percorso di studi più spe-cialistico, sia considerando la musica come fattore educativo in sé, non legato astudi professionalizzanti e quindi ipoteticamente inserita a tutti i livelli scolasticifra le «educazioni» negli ordinamenti scolastici italiani.Il ruolo fondamentale della educazione «alle arti» viene ampiamente ricono-sciuto in sede europea e internazionale: in particolare nel rapporto Arts andCultural Education at School in Europe, a cura della Education, Audiovisual andCulture Executive Agency P9 Eurydice, si sottolinea con chiarezza la valenzaformativa delle arti per lo sviluppo delle competenze dei giovani, delineandonenon solo la loro peculiarità nello sviluppo della creatività (intesa come «imagi-nation, problem solving, risk-taking»), della espressività individuale e della con-sapevolezza delle eredità culturali e delle diversità culturali, ma riconoscendoneanche il ruolo di volano nel promuovere il cisiddetto «lifelong learning». Coe-rentemente, se si ritiene che sia questo lo spazio in cui si colloca l’educazione allearti e quindi l’educazione alla musica che ne è parte, ne dovrebbe conseguire unapproccio all’insegnamento della musica imperniato su tre assi fondamentali: unasse critico-comprensivo, basato sul confronto con le opere musicali in una di-namica interattiva di «ascolto, osservazione, interpretazione»; un asse pratico-produttivo, ovvero l’esercizio concreto della musica attraverso attività diesecuzione vocale e strumentale e di esplorazione del linguaggio dei suoni; unasse storico-contestuale, per cui la musica «viene considerata nella sua tramastorica, nei suoi rapporti con il contesto, come parte integrante e significativadella cultura e delle sue trasformazioni nel tempo» 5.Non è questa la sede per entrare nel merito del dibattito pedagogico e didat-tico, tuttavia si può tentare una visione d’insieme della collocazione dell’inse-gnamento della musica negli ordinamenti scolastici italiani, propedeutica, percosì dire, ad una futura riflessione critica sulle istanze pedagogiche ad essa sot-tese, in funzione di un necessario ripensamento generale degli studi musicali.Attualmente l’insegnamento della musica, intesa esclusivamente come gene-rica educazione musicale e non come pratica strumentale, è previsto dagli Or-dinamenti didattici, com’è noto, sin nel curricolo della scuola dell’infanzia e inquello del primo ciclo d’istruzione.

CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Nel paragrafo dedicato a «Linguaggi, creatività, espressione» (Gestualità, arte,musica, multimedialità) le Indicazioni nazionali per il curricolo (cfr. Ordina-menti didattici del 1991 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del

5. Maurizio Della Casa, La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità,cit., pp. 125-126.

Attualmentel’insegnamentodella musica,intesaesclusivamentecome genericaeducazionemusicale e non comepraticastrumentale, è previsto dagliOrdinamentididattici, sinnel curricolo della scuoladell’infanzia e in quello del primo ciclod’istruzione

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2007) riconoscono che la «musica è un linguaggio universale, carico di emo-zioni e ricco di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggiosonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire,ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendi-mento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbo-lico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascoltodelle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla con-divisione di repertori appartenenti a vari generi musicali». Nei «Traguardi perlo sviluppo della competenza» si parla addirittura di «attenzione» e «piacere»nella fruizione di spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici),nonché di «interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi diopere d’arte». Inoltre, scendendo nel dettaglio del «saper fare», si parla di sco-perta del cosiddetto «paesaggio sonoro» attraverso attività di percezione e pro-duzione musicali e di esplorazione di «alfabeti musicali» attraverso simboli diuna notazione informale per «codificare i suoni percepiti e riprodurli». Per quanto riguarda l’insegnamento delle attività musicali della scuola dell’infan-zia, non è previsto un insegnante ‘specifico’ con competenze musicali certificatee la prassi è quella di affidare tali attività a docenti personalmente interessati e/oa esperti esterni attraverso la collaborazione con enti e associazioni musicali. L’of-ferta riguarda, solitamente, interventi di propedeutica musicale e in generale di«animazione» in cui si integrano attività varie di carattere motorio e ludico-espressivo. Si tratta di un segmento che sarebbe interessante monitorare, inquanto tradizionalmente aperto a sperimentazioni e a innovazioni didattiche.

CURRICOLO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Nella scuola del primo ciclo d’istruzione, che comprende la scuola primaria(cfr. Programmi del 1985 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del2007) e la scuola secondaria di I grado (cfr. Programmi del 1979 e le ultime In-dicazioni nazionali per il curricolo del 2007) viene individuata un’area lingui-stico-artistico-espressiva, in cui la musica concorre, insieme con lingua italiana,lingue comunitarie, arte-immagine, corpo-movimento-sport, a definire un’a-rea sovradisciplinare, in cui tali discipline «ritrovano una comune matrice an-tropologica», pur mantenendo «un ambito di apprendimento proprio,storicamente e convenzionalmente organizzato intorno a specifici temi e pro-blemi, a metodi e a linguaggi propri […]. Nel delineare un curricolo dell’area,la dimensione trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute en-trambe presenti». In tal senso l’integrazione dei linguaggi viene vista come in-dispensabile per ampliare la gamma di possibilità espressive dell’alunno. In particolare per la scuola primaria viene riconosciuto che attraverso l’ap-prendimento della musica si realizzano specifiche funzioni formative tra loro

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interdipendenti che afferiscono sia a competenze trasversali più generali siaa finalità legate alla specificità della disciplina: funzione cognitivo-culturale(sviluppo di un «pensiero flessibile, intuitivo»), funzione relazionale («pro-cessi di cooperazione e socializzazione»), funzione linguistico-comunicativa(educazione all’espressione e alla comunicazione attraverso gli strumenti e letecniche specifiche del proprio linguaggio), funzione identitaria e intercul-turale (senso di appartenenza a una comunità e interazione fra culture di-verse), funzione emotivo-affettiva (formalizzazione simbolica delle emozionie decentramento rispetto a esse attraverso il rapporto con l’opera d’arte),funzione critico-estetica (ascolto critico e interpretazione di messaggi so-nori). Entrando nel dettaglio delle competenze musicali, le Indicazioni pre-vedono, al termine della scuola primaria, una gamma di ‘traguardi’ piuttostoimpegnativi, in base ai quali l’alunno «riconosce gli elementi linguistici co-stitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche nelleproprie prassi esecutive, […] sa apprezzare la valenza estetica e […] il valorefunzionale di ciò che fruisce, applicando varie strategie interattive e descrit-tive […] all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una compren-sione essenziale delle strutture e delle loro funzioni e di rapportarle alcontesto di cui sono espressione».Come risulta evidente, la realizzazione di tali obiettivi di apprendimento e dellerelative competenze richiederebbe una formazione altamente specialistica deldocente di scuola primaria cui è affidato l’insegnamento di «Musica». Ciò ac-cade, purtroppo, molto di rado e in maniera casuale, per cui di fatto risultache si svolgano varie attività musicali (coro, lezioni di strumento, ecc.) facol-tative, affidate a esperti esterni in orario extracurricolare. Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado «Musica» è insegnamentoobbligatorio previsto due ore alla settimana per tutti i ragazzi ed è affidato adun docente abilitato per la classe di concorso A032. Gli obiettivi di appren-dimento e le competenze, anche in questo caso, sono particolarmente impe-gnativi, prevedendo la realizzazione di esperienze musicali a di vario tipo:dall’esecuzione-interpretazione (brani strumentali e vocali di generi e culturedifferenti), all’ideazione ed elaborazione di «messaggi musicali e multimediali[…] utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici», fino alla proget-tazione di eventi sonori che integrino altre forme artistiche. Inoltre si sottoli-nea l’importanza dell’acquisizione di un senso critico-estetico consapevole e«funzionale» (rispetto a forme, strutture, codici) nei confronti di eventi, ma-teriali, opere musicali, «riconoscendone i significati anche in relazione al con-testo storico-culturale». Infine, uno dei traguardi più ardui da raggiungere èquello della «costruzione della propria identità musicale» valorizzando le pro-prie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto. Tra-guardi di tale ampia portata richiederebbero forse ben più delle due oresettimanali, ma soprattutto strutture adeguatamente attrezzate all’interno delle

Uno dei traguardipiù ardui da raggiungereè quello della«costruzionedella propriaidentitàmusicale»valorizzando le proprieesperienze, il percorsosvolto e le opportunitàofferte dal contesto

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scuole per esperire realmente tutte le possibilità descritte nelle Indicazioni.Tuttavia, sarebbe ancora più determinante per l’insegnamento di Musica potercontare realmente su un bagaglio di competenze musicali acquisite nella scuolaprimaria: di fatto nella scuola media la prosecuzione degli apprendimenti sullabase dei traguardi in «uscita» della scuola primaria avviene per tutte le disci-pline tranne che per Musica, in quanto non è detto che tutti gli alunni ab-biano potuto usufruire di un insegnamento specifico nel precedente segmentoeducativo. A questo proposito particolarmente significativa è la sollecitazioneespressa dal CNPI in un documento del 16 dicembre 2009 riguardante la cul-tura musicale nella nostra società e nella scuola. Di notevole importanza è ilrichiamo esplicito all’urgenza di elaborare un percorso riguardante l’appren-dimento del linguaggio musicale, nel quale tutti possano sviluppare le com-petenze musicali, la propria musicalità, in proporzione ai propri bisogni epotenzialità, attraverso l’opportunità di studiare la musica nei vari ordini egradi scuola, nonché il riferimento alla necessità di individuare un curricolomusicale unitario tra i vari ordini e gradi di scuola. Inoltre si sottolinea comefin dai nidi di infanzia e nei servizi educativi, e poi, successivamente, nellascuola dell’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria «debba esserecura peculiare dell’istituzione educativo-scolastica creare le condizioni affin-ché, con le modalità dovute, i bambini entrino in contatto con il linguaggiomusicale». Per rendere questo traguardo possibile si rammenta quanto sia ne-cessario un deciso potenziamento dell’educazione musicale in ogni ambitoscolastico ed in particolare nella scuola primaria e si auspica che venga previ-sto, a partire dal terzo anno della scuola primaria, l’inserimento di un per-corso più specifico per tutti coloro che intendono avvicinarsi allo studio diuno strumento musicale, a mo’ di propedeutica per lo studio dello strumentoprevisto istituzionalmente solo nelle scuole medie a indirizzo musicale. Proprio riguardo al curricolo previsto per l’insegnamento dello strumento neicorsi a indirizzo musicale, le Indicazioni nazionali non includono degli obiet-tivi specifici di apprendimento, ma, richiamandosi alla «definitiva attuazionedella Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio del Liceo musicale ecoreutico e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore» fannoriferimento alle indicazioni contenute all’Allegato A del D.M. 201/99. Secondotale documento l’insegnamento strumentale «costituisce integrazione interdisci-plinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione mu-sicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progettocomplessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più con-sapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno prea-dolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici conquelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la comples-siva valenza dell’educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest’ultimaanche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell’inse-

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gnamento strumentale stesso». Quindi, pur sottolineando le peculiarità di unpercorso di studi finalizzato all’acquisizione di tecniche strumentali di base e diadeguate competenze interpretative, sia individualmente che collettivamente, sievidenzia come l’insegnamento dello strumento debba integrarsi in manieraprogrammata con le discipline musicali per la «costituzione della competenzamusicale generale», riconducibile, quindi, agli obiettivi di apprendimento e aitraguardi di competenza descritti nelle Indicazioni nazionali per «Musica».

SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO

Nelle scuole secondarie di II grado la situazione è molto complessa e articolata.Di certo «Musica» è praticamente assente da tutti gli ordinamenti curricolariobbligatori, se si eccettuano i corsi degli ex istituti magistrali, i cui percorsi for-mativi sono stati sostituiti dai Licei pedagogici e socio-psico-pedagogici, neiquali è proseguito anche l’insegnamento facoltativo dello strumento musicale,come previsto dai vetusti ma sempre validi programmi approvati con R.D.7 maggio 1936 – XV (vedi anche la circolare 5 ottobre 1936 – XV, n. 5883) edelineati nella successiva Circolare Ministeriale 17 settembre 1938 Prot.n. 12957, in cui si precisano delle linee-guida sull’articolazione oraria e sullacomposizione dei gruppi di studenti nelle ore di insegnamento dello strumento.Il documento ministeriale più recente, a tale proposito, è la Nota Prot. n. 5035del 13 marzo 2003, diramata dalla Direzione Generale per gli ordinamentiscolastici per chiarire definitivamente la «particolare natura» dei corsi di stru-mento musicale, «la cui facoltatività va riguardata dal punto di vista dell’u-tenza e non da quello degli organi che istituzionalmente sono chiamati a fornireil relativo personale. Essi […] devono essere garantiti nella misura massimapossibile fornendo loro, una volta soddisfatte tutte le necessità curricolari, una«preferenzialità» rispetto ad altre offerte formative facoltative al fine di nonsnaturarne l’originaria configurazione».In tutti gli altri ordini della scuola secondaria le attività musicali sono svolteprevalentemente da esperti in orario extracurricolare e con scelta facoltativadegli studenti, nelle forme laboratoriali più varie e con contenuti e finalità al-trettanto difformi. Tale organizzazione rappresenta una sorta di distillato, nelbene e nel male, delle possibilità offerte dall’autonomia scolastica e da una con-cezione del sistema di istruzione come scuola «di progetto». Purtroppo sembraessere convinzione diffusa, confermata quanto meno dai fatti, che i progettimusicali attuati nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa possanointegrare le inevitabili «lacune» del curricolo ordinamentale, soprattutto per laloro connotazione pratica e incentrata sul «laboratorio». È stato giustamente os-servato che «curricolo» e «progetto» sono due caratterizzazioni ognuna con«specificità non riconducibili all’altra e si perseverebbe in un serio errore di ge-

Nelle scuolesecondarie di II grado«Musica» è praticamenteassente da tutti gli ordinamenticurricolariobbligatori, se sieccettuano i corsi degli ex istitutimagistrali

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stione […] se si pensasse di sostituire l’una all’altra, […] quando si pensa chebastino i progetti per cambiare ciò che invece è campo di interventi normativistrutturali» 6. Proprio per tale motivazione sarebbe auspicabile connotare insenso non semplicemente pratico-amatoriale la formazione musicale diffusanelle scuole secondarie attraverso i laboratori extracurricolari, incentivando uninsegnamento orientato in senso storico, stimolando l’orizzonte dell’esperienzainterpretativa dell’alunno attraverso un percorso di educazione all’ascolto chesuperi «un approccio fruitivo intemporale, piatto ed omologante – quello fa-vorito dai mass media, per i quali ogni musica è uguale ad ogni altra» 7.In conclusione, in prospettiva di una riformulazione del curricolo e soprat-tutto a sostegno della riforma dei cicli e dell’istituzione dei Licei musicali, iproblemi da affrontare sono vari e articolati, sia dal punto di vista delle pro-poste educative e dei diversi orientamenti «ideologici» del dibattito pedago-gico-musicale, sia dal punto di vista organizzativo e gestionale. Sarebbeauspicabile seguire una linea di intervento coerente che non desse adito a fa-cili scorciatoie e a scelte politicamente «comode», ma prive di prospettive cul-turali e sociali di portata determinante, al fine di liberare la cultura musicaledall’isolamento che la condanna, soprattutto in Italia, a essere un bene di«lusso» per pochi privilegiati, gli unici in grado di orientarsi nello spazio acu-stico ormai fortemente inquinato del nostro mondo.

6. Stefano Quaglia, Prospettive, in Musica e Scuola. Rapporto 2008, cit., p. 178.7. Maurizio Della Casa, La formazione musicale…, cit., p. 130.

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Sarebbeauspicabile

seguire una linea

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al fine di liberare la culturamusicale

dall’isolamentoche la

condanna,soprattutto

in Italia, a essere un bene

di «lusso» per pochi

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La macchina grammofono inizia ad emettere suoni nel 1870, il telefono lo fal’anno successivo mentre poco più di vent’anni dopo si fanno sentire i primisegnali radiofonici. Dunque, la riproducibilità tecnica del suono sta andandoverso il secolo e mezzo di vita, come dimostra il fatto che nessuno, proprionessuno degli attuali viventi, se appartenente a una cultura urbana (e sonopoche ormai le zone del mondo che ne stanno fuori), può dire di aver matu-rato un rapporto con l’universo acustico che non sia stato, per una qualcheparte (certo mai marginale), mediato e perciò segnato dalle tecnologie della ri-produzione. L’artificiale, anche qui (come nel mondo delle immagini), ha so-pravanzato il naturale, o meglio si è costituito, per tutti noi, come una secondanatura. Lo vogliamo o no, siamo figli della civiltà del suono riprodotto, pure ipiù anziani tra di noi lo sono, la multimedialità non figurando più, da tempo,come un’esperienza di spettanza dei soli giovani.Non basta. Se si considera con la mente sgombra questo tratto di storia, checerto non appare come piccola cosa, una volta che lo si rapporti ai tempi ve-loci dello sviluppo delle tecnologie e degli stili di vita segnati dalla loro presenza,si nota che più ci si avvicina al presente più la quota dell’esposizione al suonoriprodotto e della produzione di suono tramite apparati di riproduzione si faelemento preponderante e dunque caratterizzante l’esperienza e l’identità so-nora dei soggetti e dei gruppi. Come evitare di pensare, allora, che tutto ciò abbia cambiato in profondità econtinui incessantemente a modificare il nostro modo di percepire, meglio divivere l’esperienza di musica? Chiunque sia dotato di buon senso non può opporsi a questo dato di fatto. Eppure la cultura musicale ufficiale, e non solo nel nostro Paese, si mostra pocosensibile al problema e, di conseguenza, sia la parte di quella cultura che si oc-cupa di formazione sia la parte della cultura pedagogica che dedica una qual-che attenzione al sapere musicale, si trovano ad essere altrettanto insensibili altema, e alla sua forte valenza sul piano antropologico. Come conseguenza di questo stato di cose c’è che il cuore o meglio la menteoperante della scuola continua a collocarsi altrove, comunque al di qua dellospartiacque temporale (e concettuale) che ho detto. Il suo stesso essere non

SONORIZZARE LA SCUOLA: UN’IPOTESI ESTREMA

diRobertoMaragliano

Nessuno degli attualiviventi, seappartenente a una culturaurbana, puòdire di avermaturato un rapportocon l’universoacustico che non siastato mediatoe perciòsegnato dalletecnologiedellariproduzione

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smette di pagare un debito nei confronti di quegli stessi fondamenti che ciò cheè avvenuto nell’ultimo secolo e mezzo ha progressivamente messo in forse. Non è un caso allora che l’impianto disciplinare accademico (dell’università eper osmosi della scuola) e la stessa logica che lo legittima dipendano tuttora,istintivamente più che consapevolmente si direbbe, da un assetto del sapereche fa dell’alfabetismo e del codice scrittorio inteso in senso monomediale nontanto e non solo la base dell’agire conoscitivo ma la sua stessa ragion d’essere,in ciò rimanendo pervicacemente fedeli a un modo di sapere (e di interpretareil sapere) che precede non solo l’avvento delle tecnologie della riproduzioneacustica, ma anche il tempo della messa in crisi dei fondamenti del conoscerescientifico e artistico, che del resto è contemporaneo, e non solo per un caso,a quell’avvento. Passando dal regime della monomedialità scrittoria a quellodella multimedialità (alfabetica, sonora, visiva) il mondo e i modi di trattarlo(rappresentandolo e pensandolo) si sono fatti plurali. Ma questo ha lasciatoinalterata la scuola e il suo pensiero.Non basta allora sostenere che la scuola pensa e si pensa secondo una matrice epi-stemologica ottocentesca, occorre chiarire e chiarirsi che dicendo questo si alludea qualcosa che riguarda più la prima che non la seconda metà di quel secolo. Èinfatti fuori dei percorsi mentali che sono ancora patrimonio degli impianti d’i-struzione il far riferimento alle idee di fine della storia, mescolanza delle culture,creolizzazione dei codici, estetizzazione dei regimi di vita: quelle stesse idee, nona caso ugualmente debitrici ai regimi del pluralismo e della varietà dei puntivista (e di ascolto), che platealmente si sono affermate negli ultimi due periodifin de siècle (tra Ottocento e Novecento, prima, e successivamente tra la fine delsecolo scorso e l’inizio del presente) ma che mai hanno smesso di agire nel lassodi tempo di cui ho detto, contribuendo a rendere le condizioni del fare e del de-cidere (individuale o sociale, in molti degli ambiti di vita) assai più complesse diquanto si pensava potessero essere prima che le cose cambiassero. Ed è, invece,pienamente dentro i percorsi del pensare e dell’agire scolastico l’idea che il co-dice scrittorio, rigidamente inteso (fa fede a questo proposito il limitato spettrodi significazione collegabile al termine italiano di «alfabetismo»), possa garantirenon solo il senso ma addirittura il fondamento all’esperienza del conoscere, esat-tamente come li garantisce all’impegno di conoscere (e dunque interpretare, va-lutare, dirigere) l’esperienza nel suo complesso. Ne viene che una parte importante, quella socialmente più importante del-l’esperienza acustica contemporanea, di noi contemporanei all’età della pienamaturità degli apparati tecnici della riproduzione/produzione sonora, è consi-derata non solo come estranea all’ambiente scolastico, ma addirittura come unfattore di disturbo, un «rumore». Non è solo ignorata, è addirittura osteggiata,e additata come espressione di ignoranza (o incultura) in fatto di musica.Quella che ho sinteticamente delineato è la condizione e la ragione stessa del di-sagio che la configurazione classica (ma ancora attuale) della scuola prova nei

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Passando dalregime della

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a quello dellamultimedialità

(alfabetica,sonora, visiva)

il mondo e i modi

di trattarlo sisono fatti

plurali. Ma questo ha lasciatoinalterata

la scuola e ilsuo pensiero

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confronti del mondo esterno, e che, va riconosciuto, il mondo esterno in buonaparte contraccambia: del resto, non è espressione del disagio che tipicamente sisente di fronte a un’incognita, a qualcosa di irriducibile a soluzioni semplici, ilfatto che, per quanto siano molti a pensare che i problemi della scuola siano ri-solvibili, e non pochi siano quelli che ipotizzano e tentano soluzioni, le cosenon vanno certo progredendo anno dopo anno, e invece cresce lo spazio per unsenso di sfiducia nella possibilità di cambiamenti migliorativi?È legittimo chiedersi se sia possibile uscire da questa situazione.Provo a dare una risposta in positivo.Sia chiaro, però, non sto sostenendo che, poiché le forme del consumo musi-cale hanno creato una sorta di scolarizzazione parallela e alternativa a quella diuna scuola ufficiale sempre più marginalizzata e marginalizzantesi, non si da-rebbe diversa alternativa per questa che arrendersi fondendosi e confonden-dosi con quel mondo; sto ponendo invece le condizioni minime per delinearee sviluppare un’altra prospettiva. Provo a sintetizzare per punti il percorso di ragionamento che autorizze-rebbe la scelta di adottare, se non altro come esperimento mentale, quest’al-tra prospettiva.

1. L’esperienza sonora del cittadino del mondo, da tre/quattro generazioniormai, è segnata dal fenomeno chiamato schizofonia (ossia separazione delsuono dalla sua fonte di origine): questo ha modellato il sensorio dell’uomosecondo modalità e figure diverse dalle modalità e le figure in auge «primadella rivoluzione».

2. Le musiche registrate che ascoltiamo e usiamo vivono una vita autonomarispetto al luogo e al tempo in cui sono state prodotte. C’è di più. Sono au-tonome, spesso, anche rispetto alle intenzioni e alle destinazioni di chi leha composte (si può ascoltare un requiem in cuffia, correndo).

3. La schizofonia fonda e diffonde un’idea e una pratica di musica diverse daquelle precedenti il suo avvento.

4. Questa idea e questa pratica «diverse» hanno toccato e intaccato solo mar-ginalmente gli spazi dell’accademia e della scuola rimanendo relegate per-lopiù a un ruolo di rumore e disturbo.

5. Del complesso dell’esperienza musicale la scuola ha riservato a se stessasolo la parte riconducibile alle forme della mediazione scrittoria classica: lanotazione per un verso, la resa in termini verbali del significato dell’espe-rienza sonora per un altro.

6. Così operando la scuola non solo si è mostrata insensibile all’esperienzamondana ma ha perso addirittura un’occasione importante per rinfor-zare, con multimedialità montante, il suo stesso fondamento, cioè il pa-radigma mentale della scrittura. Come può essere? Chiarisco, o megliocerco di chiarire. La schizofonia della registrazione e della comunicazione

L’esperienzasonora del cittadinodel mondo, da tre/quattrogenerazioniormai, è segnata dal fenomenochiamatoschizofonia(ossiaseparazionedel suono dalla sua fontedi origine)

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a distanza ha reso praticabile una forma di scrittura del suono dotata,come lo è la scrittura della parola (almeno se la si vuole interpretare ade-guatamente e in profondità), del potere di alienare il soggetto rispettoall’oggetto e viceversa (si legge un testo in assenza di chi lo ha scritto, siascolta una musica in assenza di chi l’ha prodotta; si scrive un testo e siregistrano suoni musicali in assenza di chi legge o ascolta), e dunque delpotere di sollecitare e legittimare sperimentazioni mentali e fisiche im-pensabili e impensate prima dell’avvento della riproduzione acustica (peresempio: riascoltare un suono, esattamente quello stesso suono, dunquefar tornare il tempo indietro, riciclarlo; oppure, in sede di registrazione,modificare un suono, addirittura in sede di ascolto della registrazione,modificarne i parametri). Di tutto ciò nella scuola non c’è traccia. Se cene fosse, e se questo avvenisse con la dovuta consapevolezza, si potrebbelegittimamente ipotizzare che la sua funzione educativa e istruttiva ne ri-sulterebbe rinforzata.

7. Tutto ciò varrebbe per la musica, certamente, ma varrebbe più ancora e intermini più generali per l’universo acustico nel suo complesso, che includei suoni non musicali del mondo, non ultimi (anzi tra i primi a poter esserepresi in considerazione come materiali della e per la schizofonia) i suonidella voce umana. Non è un caso che l’esposizione continua al telefono, allaradio, al disco, al file di registrazione abbia reso noi tutti molto sensibili allemodalità di una drammaturgia fonica che rende la cosa detta più ricca epregnante per la sua resa vocale che non per il suo significato letterale. Checosa entra nella scuola del fenomeno oggi così importante della «teatraliz-zazione della voce»?

8. In questa prospettiva, anzi in relazione a queste molteplici prospettive diimpegno la scuola andrebbe «sonorizzata», cioè ripensata e aggiornata, par-tendo dal suo stesso paradigma fondativo coincidente con la centralità dellascrittura, con l’assumere coraggiosamente l’impegno ad includere dentro isuoi orizzonti attuali le aperture di senso che il suono riprodotto, e pro-dotto per la riproduzione, garantiscono anche soltanto per il loro stesso«esserci nel e al mondo».

9. Ampliando la portata del paradigma scrittorio fino a includervi i modidella registrazione sonora (ma è evidente che ci si dovrebbe fare analogaconsiderazione per i modi della registrazione visiva, foto e video) si po-trebbe (io penso si dovrebbe) reagire al processo in atto di strisciantedescolarizzazione, cioè di perdita di senso dell’esperienza scolastica: un fe-nomeno che, diversamente da quanto si è soliti credere, non dipenderebbedall’indebolirsi, al suo interno, delle pratiche della lingua scritta, ma dal ve-nire meno di una legittimazione fondativa che risale a due secoli fa e chenon riesce a fare i conti con quanto è avvenuto nel frattempo in termini disviluppo e centratura dell’esperienza umana.

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La scuolaandrebbe

«sonorizzata»,cioè ripensatae aggiornata,

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«esserci nel e al mondo»

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10. Sotto traccia all’argomentazione fin qui sviluppata non c’è tanto l’auspicioche la scuola salvi la musica riservandole un posto al suo interno, c’è lasperanza (utopica?) che la musica, per come è da più di un secolo, e più an-cora il suono (per come è prodotto e percepito e dovrebbe essere pensato)possano salvare la scuola dal suo degrado.

La speranza èche la musica,per come è da più di un secolo, e più ancora il suonopossanosalvare la scuola dal suodegrado

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Perché «non solo musica», quando la pubblicazione che avete tra le mani, hala musica quale unica arte che ci aiuta a scoprire la (curiosa) realtà italiana del-l’insegnamento, proprio della musica, nelle nostre scuole?Numerose sono le analisi e le considerazioni che si possono stilare, in seguitoai dati riportati, ma lascio che penne ben più sapienti, colte e capaci della miasi attivino per aprirci gli occhi sulla realtà esaminata.Il mio vuole essere, senza alcuna antipatica pretesa, un valore aggiunto o me-glio, un punto di vista allargato della relazione esistente fra la musica e le di-scipline altre, in seguito ad alcune esperienze vissute utilizzando qualestrumento didattico e performativo, il teatro musicale (comprendendo sia l’O-pera lirica che il Musical).Un recente studio della rete Eurydice dal titolo Arts and cultural education atschool in Europe presenta informazioni aggiornate all’anno scolastico 2007-2008, sulle politiche relative all’educazione artistica, (principalmente nel-l’istruzione obbligatoria), in 30 Paesi europei. Si evince che «Come dimostranogli obbiettivi di apprendimento, l’educazione artistica ha le potenzialità per svi-luppare negli alunni non solo le varie dimensioni relative alla creatività, ma anchele diverse competenze e attitudini sul piano personale e sociale» e ancora «La mu-sica e le arti visive vengono insegnate in tutti i Paesi europei a un certo livello del-l’istruzione obbligatoria. Anche l’artigianato, la recitazione e la danza sono materieobbligatorie nella grande maggioranza di Paesi».Sarei tentato di dire che l’Opera lirica contiene tutte le arti (e artigianalità)enunciate dalla ricerca ma anche la realizzazione di costumi, gioielli, parrucchee calzature, l’architettura, la scenografia e altro ancora. Cedo alla tentazione eaggiungo che ha la potente peculiarità di essere assolutamente interdisciplinaree, come spiegato meglio in seguito, può coinvolgere con curiosità ed entusia-smo anche insegnanti di materie non specificatamente artistiche.Spesso è stato necessario definire, in una o poche parole di più, in cosa consi-stesse il tipo di attività che andavo a svolgere. Ho così delineato in 4 parole, ilmetodo che avrei utilizzato con Apprendimento Interdisciplinare dell’Opera Li-rica, riassunto in L’ILOpera©.Questo metodo si basa sulla stimolazione di attività interdisciplinari la cui base dipartenza è il teatro d’Opera, «La forma forse più completa di spettacolo… il melo-dramma, dove convergono parole, canto, musica, danza e scenografia… richiede unapartecipazione collettiva», così ne raccontò Luchino Visconti. Come dubitare? Maquali percorsi possono coinvolgere intere classi e insegnanti? E come? Conside-rando che non v’è alcun dubbio (ed è sicuramente ovvio ricordarlo) che sia un ge-

NON SOLO MUSICA!

diChristian Silva

L’Opera lirica ha la potentepeculiarità di essereassolutamenteinterdisciplinaree, comespiegato meglio in seguito, può coinvolgerecon curiosità ed entusiasmoancheinsegnanti di materie nonspecificatamenteartistiche

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nere musicale non ascoltato e neanche apprezzato, almeno dai giovani che nonhanno avuto la possibilità di «farne uso». Spesso utilizzo il termine disintegrare!L’Opera è un mondo che contiene altri mondi e altri mondi ancora, è indispen-sabile che dai più piccoli ai più grandi, ogni frammento che compone il mondodell’Opera venga sganciato ma non isolato, deve essere tenuta viva la relazione fragli elementi affinché, durante il percorso didattico e laboratoriale, i frammentitornino a ricongiungersi (anche per rinnovarsi) formando una unità composta. Non solo musica quindi, anche se insieme al canto ne è il legante imprescin-dibile. Con rispondenza, richiamando Le indicazioni per il curricolo (Ministerodella Pubblica Istruzione 2007) si legge: «Le esperienze interdisciplinari sono fi-nalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenzedisciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla con-dizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere».L’Opera è un prodotto artistico e artigianale, la più alta forma di artigianalitàche può diventare arte grazie all’uso sapiente e taumaturgico di ispirazione ecreatività, tecnica e talento. Centinaia di persone lavorano per mesi, da soli ein gruppo, come una macchina che incessantemente costruisce e modella fan-tasie che prendono forma (senza nulla levare alla precisione alchemica che ab-braccia il libretto alla musica o viceversa). Per far meglio capire da quali stimolisono stato «inebriato», elencherò la maggior parte dei mestieri contenuti nelmelodramma e per ciascuno di essi, come quando si penetra un mondo sco-nosciuto e si scopre sorprendentemente che ha una moltitudine di sfumature,si deve tener conto dei possibili collegamenti con le molteplici discipline stu-diate (o praticate) nella scuola italiana:

• Attore, Cantante lirico o Artista del coro;• Professore d’orchestra o Maestro collaboratore (Pianista accompagnatore);• Costumista progettista, Costumista realizzatore, Sarto tagliatore e Sarto con-

fezionatore;• Truccatore e Parrucchiere;• Scenografo, Progettista di scenografie con l’ausilio delle tecnologie infor-

matiche e Tecnico di scenografia;• Attrezzista, Macchinista o Meccanico;• Disegnatore delle luci o Elettricista;• Ballerino o Coreografo e Regista;• Fotografo di scena;• Tecnico audio e video;• Compositore;• Drammaturgo, Sceneggiatore, o Librettista.

In tanti casi, mi è stato espressamente richiesto di approfondire quelle cheerano le caratteristiche di ciascun mestiere fra quelli sopraccitati, allo scopo di

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L’Opera è un prodotto

artistico e artigianale,

la più altaforma

di artigianalitàche può

diventare artegrazie all’uso

sapiente e taumaturgico

di ispirazione e creatività,

tecnica e talento

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indicare ai ragazzi un orientamento scolastico o professionale. Con l’ausiliodelle tecnologie e della multimedialità, è stato comunque possibile far svolgerelaboratori che avvicinassero alle professioni in modo interattivo. Non è inoltretrascurabile che dentro la sfera del teatro vi siano figure professionali, comeevidenziato anche dall’elenco sopra riportato, richieste dal mondo del lavorocome risulta da un allarme lanciato da Confartigianato che ha stilato una clas-sifica delle professioni «introvabili». L’elenco lo ha in parte riportato «FamigliaCristiana» (novembre 2009) nell’articolo dal titolo (guarda che caso) L’arte dellavoro e compaiono «ricercati» 3210 parrucchieri ed estetisti, 2840 elettricistie dei falegnami, ne manca il 51,7% del fabbisogno. L’Opera può quindi ancheessere la scoperta di un’attitudine o di una passione e un indicatore di dire-zione? Penso che lo sia e può anche favorire l’utilizzo e l’interazione di queilinguaggi non verbali che «concorrono a definire un’area sovra disciplinare… nel-l’esigenza comunicativa dell’uomo… a narrare e a descrivere spazi, personaggi e si-tuazioni sia reali che virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comunicreando l’immaginario collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso ilpatrimonio di valori estetici, culturali religiosi, etici e civili di una comunità» (Leindicazioni per il curricolo, Ministero della Pubblica Istruzione, 2007).

LE FASI DEL METODO L’ILOPERA©

Non si è mai posto alcun limite di età, all’attivazione di percorsi didattici le-gati all’Opera. Dai 3 fino ai 24 anni nelle scuole di diverse regioni italiane si ècostruito un percorso su misura anche con maggiori stimoli, laddove le condi-zioni di lavoro erano particolari ed era necessario utilizzare l’arte del teatroquale veicolo di comunicazione ed espressione, ma anche stimolo e benessere,con la presenza di giovani disabili o quando il numero di studenti stranieri su-perava anche della metà quello degli studenti italiani.La scelta del titolo dell’Opera è dipeso da fattori diversi ma il repertorio musi-cale a disposizione è veramente notevole, per quantità e qualità, e per citarne al-cuni tra quelli utilizzati, ritroviamo il celeberrimo Don Giovanni di WolfgangAmadeus Mozart, Falstaff e Otello di Giuseppe Verdi, Norma di Vincenzo Bel-lini o Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini fino ai musical The Phantomof the Opera di Andrew Lloyd Webber o West Side Story di Leonard Bernstein.Nel metodo è prevista inoltre una impostazione generale al lavoro che risulta si-curamente complessa da gestire ma che, se ben strutturata e coordinata, ha moltiaspetti positivi sia dal punto didattico che educativo. Oltre alle attività program-mate con gli insegnanti, quelle per intenderci da fare espressamente in classe enei luoghi deputati, ne esistono altre che sono pensate per valorizzare le com-petenze che i ragazzi hanno acquisito anche al di fuori dell’ambiente scolasticoo per le quali si sentono portati e possono contribuire ad aumentare il loro coin-

Dai 3 fino ai 24 anni nelle scuole di diverseregioni italianesi è costruitoun percorso su misura,laddove le condizioni di lavoro eranoparticolari ed eranecessarioutilizzare l’artedel teatroquale veicolo dicomunicazioneed espressione

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volgimento e di conseguenza la loro soddisfazione. Tendo infatti a formare dellesquadre di lavoro che rispecchino le figure coinvolte nella nascita di una produ-zione teatrale, musicisti (anche con studenti delle secondarie superiori che avolte studiano uno strumento), fotografi e operatori video (così da favorire anchel’uso di strumenti tecnologici per altro di uso comune), chi si occupa della co-municazione del progetto e dell’evento finale fra le altre mansioni. Questi gruppidi lavoro hanno un referente che interagisce con i rappresentanti degli altrigruppi e si relazionano con i docenti e coordinatori del progetto. È così com-posta una catena produttiva di cui sottolineo, ai giovani studenti, il valore diogni singolo anello e della totale responsabilità che ognuno ha nei confronti deipropri «colleghi» e nel ricoprire un ruolo mai secondario. In modo assoluta-mente schematico enuncerò i passaggi che hanno visto coinvolti naturalmentegli studenti, ma in prima battuta gli insegnanti, anche con brevi momenti di ag-giornamento e formazione. La pianificazione delle attività didattiche infatti nonpuò, ovviamente, prescindere dal simultaneo coinvolgimento di tutti i docenti,dando così l’avvio a un’attività di tipo trasversale (anche con ricadute positive,in termini di collaborazione attiva tra gli stessi professori e maestri) e in alcunicasi sono persino stati coinvolti anche decine di insegnanti di un’unica scuola.Per poter far fronte a richieste così massicce, ho sempre allacciato relazioni conistituzioni pubbliche e private e professionisti indipendenti che potessero, percompetenze proprie, esperienza e professionalità, aggiungere valore ai progettie fornire strumenti operativi in più agli insegnanti, fra questi l’Istituto Nazio-nale di Studi Verdiani, per l’aspetto pedagogico l’Associazione Nazionale Peda-gogisti Italiani fra gli altri numerosi partner. Le fasi si possono così riassumere:

• identificazione del docente referente;• coinvolgimento di colleghi disponibili ad attivare percorsi didattici all’in-

terno delle proprie ore curriculari o extra;• identificazione dei destinatari;• analisi del contesto in cui si opera (per es. spazi disponibili, strumenti mu-

sicali a disposizione, attrezzature informatiche, ecc.); • creazione di una community fra insegnanti per un passaggio di informazioni

il più completo ed esaustivo possibile;• proposta del titolo d’Opera oggetto delle attività con ampio spazio al con-

fronto;• pianificazione delle attività;• breve informazione ai docenti e distribuzione del materiale didattico;• inizio attività con conseguente monitoraggio dei risultati a livello iniziale, in-

termedio e finale;• termine dei percorsi didattici con conseguente performance.

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Lapianificazionedelle attività

didattiche non può,

ovviamente,prescindere

dal simultaneocoinvolgimento

di tutti i docenti,

dando cosìl’avvio

a un’attività di tipo

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DUE ESEMPI DI ATTIVITÀ SVOLTE IN CLASSE

Per far meglio comprendere come sono strutturate le attività laboratoriali e ipercorsi didattici svolti in parallelo dagli insegnanti, riporto di seguito dueesperienze con alcuni dati e precisazioni.

Falstaff di Giuseppe Verdi

Falstaff di Giuseppe Verdi (Progetto realizzato in qualità di Coordinatore di-dattico per l’Accademia Teatro alla Scala di Milano).Falstaff è stato un progetto che mi ha visto ideare un supporto multimedialecoordinando il lavoro di diversi professionisti (tra cui per i contenuti mu-sicali anche Fabrizio Emer e Carlo Delfrati) ed enti sia pubblici che privati.Sono state poi attivate, a titolo sperimentale, numerose esperienze conscuole materne fino all’università per un totale di 8 istituti, 1150 studenti,150 insegnanti e 200 laboratori interdisciplinari in un solo anno scolastico(2007-2008).Uno degli casi che ha visto coinvolti più insegnanti e studenti insieme è statala scuola primaria «Martiri di Gorla» di Milano. Dalla classe prima alla quintaper le tre sezioni, con un totale di circa 300 bambini e una ricaduta positiva dellavoro trasversale fra diverse classi e sezioni differenti. L’imponente esperienzaè stata, per la maggior parte dei casi, un’ottima occasione di interscambio dicompetenze fra studenti e insegnanti. Sono stati programmati percorsi didattici che hanno visto coinvolte quasi tuttele materie, compresa scienze o educazione motoria. I bambini hanno preparatouna versione personale di Falstaff, contribuendo per la parte recitata, danzata,suonata, costruendo costumi e scenografie. Sono stati formati piccoli cori eformazioni musicali, hanno scoperto i personaggi della storia e ascoltato l’O-pera verdiana, costruito maschere e strumenti musicali. Gli insegnanti hannoanche organizzato visite di istruzione nei laboratori del Teatro alla Scala e alMuseo del teatro scaligero.Non potendo essere presenti tutti, nello stesso luogo, allo spettacolo finale, ab-biamo filmato le performance dei ragazzi (dove tutti preparavano un aspettodello spettacolo) e montato il video finale che è stato proiettato a ogni ora, inoccasione di un open day organizzato appositamente alla fine dell’anno per ge-nitori e grande pubblico.Riporto il risultato dei questionari fatti compilare dai ragazzi dove si evincel’indice di gradimento rispetto alla storia e alla musica di Falstaff.Aggiungo alcune frasi (comprese le imprecisioni ortografiche) che ho scelto frale risposte date dai bambini alle seguenti due domande:

Sono stateattivate, a titolosperimentale,numeroseesperienze con scuolematerne finoall’universitàper un totale di 8 istituti,1150 studenti,150 insegnantie 200laboratoriinterdisciplinariin un solo annoscolastico(2007-2008)

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38 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

0 5 10 15 20 25

1° A

1° B

1° C

2° A

2° B

2° C

3° A

3° B

3° C

4° A

4° B

4° C

5° A

5° B

5° C

Ti è piaciuta la Storia di Falstaff?

Per nulla

Abbastanza

Molto

0 5 10 15 20 25

1° A

1° B

1° C

2° A

2° B

2° C

3° A

3° B

3° C

4° A

4° B

4° C

5° A

5° B

5° C

Ti è piaciuta la Musica di Falstaff?

Per nulla

Abbastanza

Molto

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 39

INTE

RVEN

TI

1. Quale attività ti è piaciuta di più e perché?• Me piaciuto quando facevamo i cappelli perché era molto rilasante (2aB);• Quella di fare le maschere di fagioli perché si lavorava in gruppo (3aA);• L’attività che a me è piaciuta di più è stato fare Falstaff perché si racconta con

espressione (3aB);• Le attività che mi e piaciuta e cantare. Perche credo che siano in pochi ad

avere una voce così acuta, la prima volta che ho sentito il Falstaff mi e sem-brato bellissimo ed avevo raggione è una musica che no smetteresti mai disentire. Io e la mia classe l’abbiamo sentito un sacco di milione e milioni divolte non ostante queso mi piace ancora (4aA);

• Mi è piaciuto imparare con Lisa l’aria Quand’ero paggio perché non si fannospesso queste cose a scuola (4aC).

2. Quale attività ti è piaciuta di meno e perché?• Non mi è piaciuto ritagliare inumeri degli orologi (un elemento del costume)

perche era super faticoso (2aB);• L’attività che mi e piaciuta di meno è il mosaico perché mi appiccicavo le

mani di vinavil (3aA);• Quella in cui Fenton tiene le mani a Nannetta perché non mi piace il ro-

manticismo (3aC);• Recitazione perché se eri una femmina e vuolevi fare un maschio non po-

tevi (4aB);• Mi sono piaciute tutte le attivita, recitare, cantare ecc… abbiamo fatto un

ottimo lavoro e se Giuseppe verdi e gli altri che hanno creato il Falstaff sa-rebbero fieri di noi per tutto quello che abbiamo fatto abbiamo fatto una re-cita, disegnato, colorato e la cosa più importante e che ci siamo divertiti hafare quste cose (4aA).

Per aggiungere un’informazione a quanto riportato, all’epoca il numero di etniepresenti nella scuola «Martiri di Gorla» era pari a 24 e su 289 bambini, 161erano italiani.

Norma di Vincenzo Bellini e Otello di Giuseppe Verdi

«Norma ad Alba Fucens» e «Otello, da Shakespeare a Verdi», due progetti in-terscolastici e interregionali tra Lombardia e Abruzzo. Il primo, per l’anno sco-lastico 2008-2009 ha visto coinvolti tre istituti superiori, due licei classici e unistituto d’arte. Gli obiettivi erano molteplici, naturalmente avvicinare ragazzidelle secondarie superiori all’Opera, e la scelta di un titolo come Norma li ac-compagnava alla lettura e alla scoperta delle Medea di Ovidio, Euripide, Seneca,ma anche Pasolini.

All’epoca il numero di etniepresenti nella scuola«Martiri di Gorla» era pari a 24 e su 289bambini, 161 eranoitaliani

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40 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Sono stati preparati brani musicali, gli studenti hanno recitato e danzato, èstato formato un coro e sono state realizzate armi, acconciature, gioielli e co-stumi, tutto minuziosamente documentato con immagini e video realizzati da«team» creati ad hoc all’interno della classe. Al progetto, ha collaborato con totale disponibilità anche la Sovrintendenzaai Beni Archeologici per l’Abruzzo che avrebbe concesso, per la messa in scenadell’opera belliniana da parte dei ragazzi, l’utilizzo di un anfiteatro del IVsecolo a.C. sito in una città romana a 1000 metri d’altezza ai piedi delMonte Velino. Il suo nome è Alba Fucens e all’epoca contava 35.000 abitantied era considerata la seconda città più importante dopo Roma; ne stannoscoprendo tesori dagli anni Cinquanta grazie a continui e attenti scavi ar-cheologici. Un altro obiettivo era quindi far conoscere la storia dell’Imperoromano ma anche la vita quotidiana dell’epoca, visitando, ma soprattutto vi-vendo, un sito archeologico di grande importanza storica e artistica. L’ar-cheologa dott.ssa Ceccaroni, responsabile degli scavi, avrebbe accompagnatoi ragazzi in un percorso che iniziava al Museo Archeologico di Chieti percontinuare ad Alba Fucens con la visita della città antica per concludersi inestate con alcuni stage di scavo. I ragazzi della Lombardia avevano già organizzato la gita d’istruzione inAbruzzo e per tre giorni avrebbero unito le prove in anfiteatro con le visite inluoghi scelti della regione. Lo spettacolo sarebbe andato in scena un mese dopoil sisma, a maggio. La scuola milanese ha giustamente rinunciato al viaggio mané la scuola milanese né quella abruzzese hanno rinunciato alle performance e,nelle rispettive città, gli spettacoli sono andati in scena. Quest’anno abbiamo dato continuità all’esperienza e l’adesione è stata ancorpiù massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie supe-riori: il Liceo classico «G. Berchet» (MI), il Liceo classico «Ovidio» e l’Istitutod’Arte «G. Marzara» di Sulmona (AQ) e infine il Liceo artistico «P. Candiani»di Busto Arsizio (VA).Il titolo scelto per quest’anno è Otello di Giuseppe Verdi. È importante rilevarel’interesse riscontrato dai docenti per un’opera lirica verdiana (tratta da undramma shakespeariano e questo giustifica anche la presenza massiccia dell’In-glese tra le discipline partecipanti) e questo consente, in modo anche sorpren-dente, di immaginare il teatro musicale quale buona pratica per un curricoloverticale che aiuti anche la collaborazione fra scuole pur distanti fra loro ma confinalità educative e didattiche da mettere in comune. Sotto l’elenco delle discipline coinvolte:

Gli insegnanti che hanno partecipato:5 insegnanti di Inglese5 insegnanti di Italiano3 insegnanti di Discipline Plastiche

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TI

Quest’annoabbiamo dato

continuitàall’esperienza

e l’adesione è stata ancor

più massiccia,con circa

300 ragazzi e 25 insegnanti

di quattrosecondarie

superiori

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 41

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2 insegnanti di Discipline Pittoriche2 insegnanti di Latino e Greco1 insegnante di Progettazione Video1 insegnante di Progettazione Grafica1 insegnante di Disegno Professionale1 insegnante di Educazione Fisica1 insegnante di Progettazione Architettonica1 insegnante di Storia dell’Arte1 insegnante di Storia1 insegnante di Metalli

Così a maggio 90 ragazzi dall’Abruzzo si uniranno ai ragazzi della Lombardiain un viaggio d’istruzione pensato per avere un carattere teatrale e musicale.Gli studenti abruzzesi, infatti, faranno un’intensa attività di prove teatrali e vi-site per la città. Metteranno in scena la propria versione di Otello, con branicantati (ma anche recitati) tratti dall’opera verdiana e frammenti in inglesedal dramma shakespeariano e i «musicisti» delle diverse classi preparerannol’accompagnamento ai cantanti. Verranno costruite armi e ceramiche, costumie scenografie, illustrati libri per bambini con tecniche artistiche diverse. I ra-gazzi di Busto Arsizio metteranno in scena un Otello per i bambini della città,con musicisti e menestrelli che accompagneranno la storia da loro illustratacosì che la scuola entrerà nel tessuto urbano e fra i cittadini, sensibilizzandoanche i più piccoli.Approfondimenti tematici, affrontati nelle diverse discipline e studiati insiemeagli insegnanti, integreranno la preparazione degli Otello la cui messa in scenaè prevista per maggio 2010. I docenti hanno inoltre la possibilità di condivi-dere i percorsi didattici grazie a una community creata fin dall’inizio dell’annoscolastico.Importante sarà la collaborazione con il Teatro Filodrammatici di Milano che,oltre ad aver tenuto due incontri introduttivi sull’interpretazione e sull’azionescenica agli studenti delle scuole lombarde, accoglierà tutte le classi nelle messein scena di Otello.Infine per aumentare le relazioni fra istituti scolastici presenti sul territorio, fragli invitati alla rassegna ci saranno anche scuole che non hanno direttamentepartecipato al progetto, per favorire una condivisione ampia e valorizzare l’im-pegno di tutti i ragazzi e gratificando l’attività degli stessi docenti.

Per aumentarele relazioni fra istitutiscolasticipresenti sul territorio,fra gli invitatialla rassegna ci sarannoanche scuoleche non hannodirettamentepartecipato al progetto, per favorireunacondivisioneampia

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LE TECNOLOGIE INFORMATICHE SUPPORTANO L’APPRENDIMENTO DELL’OPERA LIRICA

Il mondo della tecnologia offre strumenti assolutamente innovativi per miglio-rare l’apprendimento delle materie scolastiche. Dal 2002, con l’Accademia Tea-tro alla Scala, ho realizzato tre supporti multimediali. È infatti la multimedialitàche trova nel teatro musicale una fonte importante di contenuti già di per sé«multimediali», ma anche metalinguistici nella loro forma e relazione. «… è lacompresenza e interazione di più mezzi di comunicazione in uno stesso supportoo contesto informativo».Da questo principio nasce, con L’ILopera©, un progetto che arricchisce di ma-teriali didattici il parco a disposizione per supporti tecnologici, non solo la la-vagna multimediale quindi. Il progetto, presentato lo scorso gennaio all’Ambasciata della Repubblica diSerbia si chiama «I colori dell’Opera» ed è sostenuto da alcune ambasciate diPaesi stranieri che forniranno materiali sulla cultura del proprio Paese, fra glialtri naturalmente la Serbia, il Marocco, l’Albania, l’Ecuador o altre istituzionicome l’Istituto romeno di Cultura umanistica di Venezia, l’Associazione Nazio-nale Dirigenti Scolastici, l’Associazione Italiana Gordon per l’ApprendimentoMusicale, il Centro Studi Problemi Internazionali e persino un’intera orchestrasinfonica, la Microkosmos. «I colori dell’Opera» mira a trovare relazioni con leculture degli altri Paesi partendo dall’Opera lirica e, sicuramente, le tecnologiein questo contesto offrono numerosi vantaggi nella comunicazione dei conte-nuti per gli insegnanti e nell’apprendimento dei discenti.

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«I coloridell’Opera»

mira a trovarerelazioni

con le culturedegli altri Paesi

partendodall’Opera

lirica e, sicuramente,

le tecnologie in questocontesto

offrononumerosivantaggi

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 43

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In queste pagine alcune scuole raccontano la loro esperienza nella pratica dellostrumento musicale. Insegnanti e alunni esprimono il loro «vissuto» musicaleattraverso la descrizione delle attività e delle emozioni che si accendono quandosi suona uno strumento.

SCUOLA SECONDARIA STATALE DI I GRADO «N. MONTERISI» -SALERNO

Aldo Galibardi, Dirigente scolastico, presenta la scuola. Essendo stato avviato in tenera età a regolari studi musicali da un padre musi-cista, ho sempre ritenuto mio preciso dovere promuovere lo studio della mu-sica negli alunni con i quali nel mio impegno professionale di Dirigentescolastico sarei venuto a contatto. La musica deve essere patrimonio comune,deve uscire dai «santuari» degli addetti ai lavori e fare sempre più parte intelli-gente della nostra cultura. Ai ragazzi vanno fornite quelle indispensabili cono-scenze prime, più culturali che tecnicistiche, capaci di portarli verso sceltecritiche autonome rendendoli attivamente partecipi alle comunicazioni musi-cali, almeno quanto a quelle verbali e visive. La «Monterisi» di Salerno serve un bacino di utenza abbastanza ampio ed èimpegnata a dare una risposta a richieste sempre più crescenti di iscrizione al-l’indirizzo strumentale, oggi di gran lunga eccedenti le possibilità recettive dei4 corsi autorizzati dal Ministero.A mio parere occorrerebbe estendere l’iscrizione ai corsi strumentali a quantila richiedano, perché non ci può essere nulla di positivo nel limitare a pochiun’esperienza che è stata troppo spesso negata a molti.La gestione ultradecennale di corsi ad indirizzo strumentale mi consentono diaffermare, col supporto di quanto riferito da docenti, alunni e genitori coin-volti nell’esperienza, che tra gli elementi positivi sono da segnalare:

• una valenza formativa dell’indirizzo musicale sia negli aspetti di ricaduta in-terdisciplinare sia negli aspetti di contributo alla formazione della persona;

• una valenza orientativa relativamente a una più consapevole scelta circa laprosecuzione degli studi;

• un deciso contributo alle iniziative finalizzate alla prevenzione del disagiogiovanile;

PAROLA, ANZI, MUSICAALLE SCUOLE

a cura di Fabrizio Emer

Ai ragazzivanno fornitequelleindispensabiliconoscenzecapaci di portarliverso sceltecriticheautonomerendendoliattivamentepartecipi allecomunicazionimusicali

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• un’ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione razionale ed emotivadi sé.

Organizzazione didattica dei corsi musicali

Alla «Monterisi», su 30 classi in organico, 12 sono ad indirizzo strumentale, fre-quentate da 314 alunni suddivisi in: 3 cattedre di violino, 2 di pianoforte, 2 dichitarra, 1 di violoncello, 1 di fagotto, 1 di oboe, 1 di corno, 1 di saxofono, 1di tromba, 1 di clarinetto, 1 di flauto, 1 di percussioni. Il docente di tromba,ove possibile, avvia taluni allo studio di trombone tenore e al flicorno soprano;quelli di violino allo studio della viola; quello di sax allo studio del soprano, deltenore e del baritono oltre a quello ordinario del sax contralto; quello di chi-tarra allo studio del basso elettrico.La scuola possiede un discreto strumentario che consente, a quanti non possonoacquistare uno strumento di proprietà, di averne in uso uno per limitati periodi.L’insegnamento delle materie musicali nei corsi ad indirizzo è di 4 ore settima-nali suddivise in 2 ore di Educazione musicale, di cui una dedicata allo studiodel Solfeggio (nelle chiavi di violino, basso e tenore) e 2 di Strumento musi-cale con moduli di due (raramente di tre e per particolari occasioni) alunni perora/lezione.Alla musica d’insieme viene riservato il 20% dell’orario complessivo currico-lare; a coloro che, a seguito di selezioni, entrano a far parte dell’organico stru-mentale della scuola, vengono erogate, in orario extracurriculare, 2 ore di proveorchestrali ciascun martedì.Nel rispetto della libertà di insegnamento riconosciuta ai docenti è favorita laricerca di nuove tecniche di apprendimento; attraverso uno studio non stret-tamente tecnicistico vengono valorizzate le capacità formative e orientativedella musica.Il suonare insieme mira a far acquisire precisione ritmica e di intonazione, au-tocontrollo e capacità di concentrazione, capacità di prestare ascolto simulta-neamente alla propria parte e a quella degli altri, di collaborare con i compagni,di inserire il proprio intervento a proposito, rispetto al lavoro altrui.

La parola agli alunni

Federico (ex alunno di saxofono): «Prima di frequentare il corso di strumentoalla «Monterisi» non avevo alcuna nozione di musica; oggi se uno mi togliessela musica ci soffrirei tantissimo. Frequento una scuola superiore, sono iscrittoal conservatorio ed ho costituito con alcuni ex compagni di classe un gruppojazz. Purtroppo non avendo potuto proseguire studi musicali alle superiori

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Il suonareinsieme mira

a far acquisireprecisione

ritmica e di intonazione,

autocontrollo e capacità di

concentrazione,capacità

di prestareascolto

simultaneamentealla propria

parte e a quelladegli altri

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 45

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sono costretto a dividermi tra gli impegni del liceo la mattina e quelli del Con-servatorio al pomeriggio; spero di farcela».Giorgio (ex alunno di corno): «Ormai la mia vita è assorbita dalla musica; fre-quento il Conservatorio; sono il primo corno dell’orchestra Mozartini e suononella banda di Pellezzano. Ho frequentato master con docenti di livello inter-nazionale e sono tanto appassionato al mio strumento che spero possa consen-tirmi di lavorare nelle orchestre da professionista».

Rapporti con il territorio

Sono state attivate, e perfezionate negli anni, intese programmatiche di rap-porti con il locale Conservatorio, con Exposcuola dell’Università di Fisciano,con l’associazione musicale Akroaterion, con orchestre giovanili esterne cheda alcuni anni accolgono nel proprio organico i migliori strumentisti dellascuola al termine del loro percorso formativo triennale, presso le quali tro-vano le prime opportunità lavorative ex alunni della «Monterisi».

Partecipazione a concerti e concorsi

Gli alunni dell’indirizzo strumentale danno vita a varie formazioni di insiemestrumentale: da gruppi cameristici (fino all’ottetto), alla fanfara, all’ensemblejazzistico, al gruppo di chitarre e percussioni, all’orchestra sinfonica con orga-nico di 65 elementi.Questa ampia gamma di formazioni consente di assicurare la partecipazionedella Scuola a svariati concorsi a livello nazionale (1° premio assoluto a Cittàdi Castello nel 2009, ad Ancona nel 2008, ecc.), alle Rassegne nazionali del-l’indirizzo strumentale, a molteplici ricorrenze festive cittadine, civili e reli-giose; la formazione bandistica, ad esempio, fornisce supporto musicale allecelebrazioni del 4 Novembre, del 2 Giugno, del Natale nel quartiere, di «Sa-lerno Porte Aperte», ecc.L’orchestra sinfonica esibisce un repertorio che presenta brani di autori classicie moderni, nonché composizioni originali, create da autori locali, dedicate allaorchestra scolastica.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «G. BRESALA» - TRENTO

Agostino Toffoli, Dirigente scolastico, presenta la scuola.La scuola secondaria di I grado «Giacomo Bresadola» fa parte, dal 1° settem-bre 2001, dell’«Istituto comprensivo Trento 5», un istituto molto complesso

Gli alunnidell’indirizzostrumentaledanno vita a varieformazioni di insiemestrumentale:da gruppicameristici,all’ensemblejazzistico,all’orchestrasinfonica con organico di 65 elementi

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che conta attualmente tre scuole primarie e due scuole secondarie di I gradocon 1260 alunni, un centro per l’educazione degli adulti con vari corsi, com-presa una scuola in carcere e una in ospedale.L’istituto è nato come risposta all’esigenza di considerare scuola primaria e se-condaria di I grado come articolazioni di un’unica scuola di base, caratterizzatada continuità educativa e raccordo organizzativo e didattico.Il Progetto d’Istituto, nella esplicitazione delle sue intenzioni, si qualifica comeun patto, un contratto formativo fra gli insegnanti, gli alunni e i genitori:quindi si propone come strumento che permette l’organizzazione della scuolacome ambiente per un’educazione e un apprendimento efficaci.L’istituto si caratterizza inoltre per la presenza di sperimentazioni didattichedi notevole impegno che riguardano l’insegnamento di alcune discipline cur-ricolari, con utilizzo veicolare della lingua inglese in undici classi di unascuola primaria e l’insegnamento di strumenti musicali in altre tre scuole pri-marie e secondarie. In particolare, grazie a una convenzione con una scuolamusicale, è in corso di realizzazione un progetto finalizzato alla costituzionedi una «orchestra d’archi» formata da tutti gli alunni di alcune classi di unascuola primaria; è inoltre vigente da tre anni una convenzione con il conser-vatorio di musica di Trento «Bonporti» finalizzata alla frequenza di tutti glialunni, di una delle due scuole secondarie dell’istituto, alle attività prope-deutiche pomeridiane dello stesso conservatorio ed infine una sezione musi-cale presso la scuola «Bresadola» che è oggetto di approfondimento nelpresente contributo informativo. La scuola «Bresadola», situata nel centro storico di Trento, ha un bacino d’u-tenza molto vasto, che si estende dal centro fino a località periferiche.Nel corrente anno scolastico gli alunni iscritti sono 453, funziona con sei corsicompleti, di cui uno a indirizzo musicale. La scansione oraria di base prevede30 ore di insegnamento articolate in 33 lezioni settimanali, tre sezioni hannol’orario scolastico distribuito su sei giorni settimanali e tre su cinque giorni. Il corpo docente è composto da 56 insegnanti, 5 assistenti educatrici e unamediatrice culturale, nella quasi totalità con contratto a tempo indeterminato. L’edificio scolastico presenta purtroppo alcune carenze di spazi in rapporto al-l’alto numero di iscritti con una media di presenze per classe superiore a 25alunni. Nell’edificio sono presenti:

18 aule ordinarie, di cui 4 dotate di lavagna Un aula magna dotata di lavagna interattiva interattiva multimediale multimediale

4 laboratori di cui uno di musica 10 locali utilizzabili per attività di sostegno o per piccoli gruppi di alunni

Una biblioteca alunni/e Una palestra

Una sala insegnanti Un archivio

L’ufficio del collaboratore del Dirigente Un ufficio di segreteriaUna bidelleria

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È in corso direalizzazione

un progettofinalizzato alla

costituzione di una

«orchestrad’archi»formata da tutti

gli alunni di alcune classi

di una scuolaprimaria

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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEL CORSO MUSICALE

L’insegnamento dello strumento musicale è stato introdotto nella scuola se-condaria di I grado «G. Bresadola» nel 1991 e da allora si è registrato un co-stante incremento di interesse e apprezzamento, confermato dal numero dirichieste sempre superiori alla disponibilità di posti. Tuttavia, a differenza dellealtre regioni, nel Trentino la scuola SMIM «Bresadola» è rimasta l’unico esem-pio di questa realtà.I motivi possono essere individuati in una scelta politica che ha bloccatol’apertura di altre SMIM nonostante molte scuole ne avessero fatto ripetuta ri-chiesta all’Assessorato di competenza, privilegiando un sistema di scuole pri-vate gestite da cooperative che godono di sovvenzione pubblica.La sezione musicale presso la scuola «Bresadola» (dalla classe prima alla terza)è entrata ad ordinamento nel 1999 come previsto dal D.M. 201. Le specialitàstrumentali presenti sono: chitarra classica, flauto traverso, pianoforte e violino.Il personale docente è assunto in ruolo dall’anno 2000.Ogni classe è formata da 24 alunni ripartiti per le quattro specialità strumentali.Le lezioni sono sia a carattere individuale che collettivo: lezioni individuali distrumento, lezioni di musica d’assieme, lezioni di formazione musicale, eser-citazioni orchestrali e vocali.Le lezioni si svolgono prevalentemente in orario pomeridiano dal lunedì al ve-nerdì e in alcuni momenti dell’anno scolastico anche in orario antimeridiano,soprattutto in prossimità di concerti, concorsi o altre attività musicali.Ogni alunno effettua di norma due rientri settimanali. L’orario è strutturato inmodo da offrire lezioni individuali di strumento di circa quaranta minuti, lezioniin piccolo gruppo variabile da tre a sei alunni della durata di un’ora circa, lezionidi formazione musicale impartite per gruppi strumentali di circa sessanta minuti.L’articolazione oraria e dei gruppi può variare in base alle peculiarità strumentali.Ampio spazio è dato alla pratica della musica d’assieme che costituisce un mo-mento privilegiato in cui ogni alunno, in base alle sue competenze e abilità ea prescindere dal livello tecnico musicale raggiunto, porta il proprio personalecontributo alla realizzazione di concerti, spettacoli e altre manifestazioni a ca-rattere musicale. Nei mesi di novembre-dicembre e aprile-giugno viene svoltaattività orchestrale come naturale conseguente ampliamento delle attività dimusica d’assieme.Al corso si accede previo esame d’ammissione che prevede il superamento di untest scritto (prova collettiva del test di Bentley) e di un colloquio individualevolto a individuare le attitudini musicali di ciascun candidato mediante proveritmiche, vocali, approccio agli strumenti, individuazione di eventuali compe-tenze pregresse.La commissione è formata dal Dirigente o suo delegato, dal docente di Edu-cazione musicale del corso e dai quattro docenti di Strumento. Al termine degli

L’orario è strutturato in modo da offrirelezioniindividuali di strumentolezioni in piccologruppo, lezionidi formazionemusicale per gruppistrumentali

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esami d’ammissione viene stilata una graduatoria in base alla somma dei pun-teggi conseguiti nelle prove. Sono ammessi al corso i primi ventiquattro ra-gazzi, mentre gli altri sono dichiarati ammissibili visto che la frequenza al corsoè subordinata alla disponibilità dei posti.L’assegnazione dello strumento viene perfezionata al termine di un giro deglistrumenti utile ai fini di un orientamento più efficace. Al termine del triennio scolastico, in sede di esame conclusivo del ciclo di studiprimario, è prevista una prova pratica di esecuzione strumentale individuale oper gruppi, a seconda delle specialità strumentali, alla presenza di tutta la com-missione d’esame del corso, al fine di verificare la competenza musicale stru-mentale raggiunta dagli alunni. Nel corso di ciascun anno scolastico, vengono organizzati concerti, spettacoli,concorsi, uscite, visite e partecipazioni a carattere musicale e culturale in basealla disponibilità finanziaria dell’istituto e all’offerta presente sul territorio,fermi restando i due momenti di esecuzione orchestrale/vocale legati al Natalee alla fine dell’anno scolastico. L’orchestra si esibisce non solo all’interno dell’istituto scolastico, ma anche inchiese e teatri.Per le manifestazioni pubbliche l’orchestra si presenta in forma «aperta» e quindioffre la possibilità di suonare non solo agli allievi interni, ma anche agli esternie agli ex allievi, stringendo collaborazioni con altri enti musicali e culturali.Per quanto riguarda il repertorio, i docenti sono responsabili della ricerca del ma-teriale musicale per l’orchestra e degli eventuali arrangiamenti dei brani scelti.

I docenti di Strumento, per la programmazione e l’organizzazione del Corso adindirizzo e per la coordinazione di tutti i momenti musicali e i progetti del-l’istituto TN5, si riuniscono regolarmente durante l’intero anno scolastico:Sono stati istituiti, a tal fine, i seguenti organi scolastici:

• Gruppo di Lavoro – Strumento• Dipartimento Musica di plesso• Commissione Musica di istituto

Dall’anno scolastico 2008/2009 è attiva una collaborazione con il Conserva-torio di Trento e Bolzano nell’ambito del Biennio Specialistico di II livello perla formazione dei docenti della classe di concorso A077.

Partecipazione a concerti e concorsi

Il Corso Musicale F durante i suoi diciotto anni di attività ha partecipato anumerose manifestazioni musicali culturali sia in ambito locale che nazionale,intervenendo a concerti, concorsi, convegni, spettacoli.

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Nel corso di ciascun anno

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I docenti di strumento presentano a cadenza annuale il Progetto «Suonare inOrchestra» che coinvolge le tre classi della sezione F e si concretizza nell’esecu-zione di due momenti: il concerto di Natale e quello di fine anno.Per l’anno scolastico in corso il concerto di fine anno sarà organizzato in col-laborazione con la scuola secondaria di I grado «Bonporti» dell’Ist. TN5 con-venzionata con il Conservatorio «Bonporti» di Trento e avrà carattereinterdisciplinare (performance di Musica e Teatro).

Recentemente è stato attivato il Progetto «Orientamento strumentale nellascuola primaria» che coinvolge le classi quinte delle scuole primarie dell’Ist.TN5. Tale progetto costituisce un raccordo tra i due cicli d’istruzione prima-ria e secondaria di I grado al fine di far conoscere agli alunni delle classi quintel’offerta musicale della SMIM.Un altro momento musicale a cadenza annuale è costituito dal «Pomeriggioaperto al Musicale».Si svolge indicativamente nel mese di gennaio e coinvolge le classi seconde e/oterze in un’esecuzione strumentale e/o vocale di presentazione del corso musi-cale ai genitori e agli alunni delle classi quinte della scuola primaria. In tale oc-casione i docenti di strumento illustrano l’organizzazione del corso musicale.Nell’anno scolastico 2007/2008, l’orchestra del Corso ha partecipato a un Sog-giorno/Studio presso la struttura provinciale di Candriai in provincia di Trento.Si tratta di una permanenza di due giorni in una struttura accogliente e organiz-zata dove i ragazzi hanno svolto un’intensa attività di studio e di approfondimentostrumentale in una più ampia ottica di socializzazione e di autonomia personale.La classe di violino ha partecipato al primo PLAY DAY organizzato dall’ESTAItalia a Casalecchio di Reno – Bologna il 24 febbraio 2007.Nell’anno scolastico 2006/2007 le classi seconda e terza hanno partecipato alConcorso Nazionale per Scuole ad Indirizzo Musicale di Castiglione delle Sti-viere concorrendo per le sezioni Orchestra, sezione Musica da camera per archi,Pianoforte a 4 mani, conseguendo ottimi risultati e votazioni.L’orchestra ha partecipato a diversi momenti musicali in occasione del gemel-laggio della scuola primaria «Sanzio» con l’English Primary School «HamDingle» di Birmingham, ospite nella città di Trento.L’orchestra della classe terza ha conseguito il primo premio nella categoria ScuoleSuperiori al Concorso Nazionale intitolato a De André il 30 novembre 2008.

Inoltre, l’orchestra e il coro del corso musicale intervengono normalmente aconvegni, manifestazioni musicali e spettacoli organizzati da Enti, istituti e as-sociazioni presenti sul territorio.Ai ragazzi del corso musicale è anche offerta l’occasione di assistere a concertie spettacoli organizzati da Enti lirici e teatrali, associazioni culturali e istituti siain ambito locale sia nazionale.

Ai ragazzi del corsomusicale è offertal’occasione di assistere a concerti e spettacoliorganizzati da Enti lirici e teatrali,associazioniculturali e istituti sia in ambitolocale che nazionale

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Partecipano ad uscite d’istruzione (musei, mostre, visite a luoghi d’arte) in cuiviene valorizzato e approfondito l’aspetto musicale e artistico.

La parola agli alunni

«Poter suonare uno strumento a scuola è un’opportunità bellissima. Mi ritengomolto fortunata ad avere una scuola musicale vicina a casa e ad essere stata scelta peril corso musicale. Secondo me è anche divertente».Francesca 1F – flauto

«Per me è bellissimo studiare uno strumento a scuola perché si può imparare incompagnia dei compagni e non da soli come ad esempio con gli insegnanti pri-vati».Petra 1F – pianoforte

«Ho scelto il corso musicale perché mi entusiasma l’idea di suonare uno strumento.» Mattia 1F – chitarra

«Per me la musica è un sogno. A me piace molto quando suono e ascolto musica;non finirei mai».Tommaso 1F – violino

«Mi piace particolarmente lo strumento che suono perché mi aiuta ad esprimermiin un modo tutto mio e perché cerco di trasmetterci sentimento e spero che questopossa arrivare agli altri».Margarita 2F – pianoforte

«Ho scelto il corso musicale perché avendo già avuto esperienze di musica in pre-cedenza, ho voluto continuare».Flavia 2F – violino

«Mi piace studiare uno strumento a scuola; c’è un senso d’intimità e conosci le per-sone che suonano con te». Valentina 2F – pianoforte

«Secondo me suonare uno strumento è importante perché permette di esprimersicon un linguaggio diverso. Per noi ragazzi è un’opportunità per stare in compagniae anche scaricare le proprie tensioni».Gregorio 3F – chitarra

«Quando suono il mio strumento mi sento bene». Enrico 3F – violino

«Suonare uno strumento è molto divertente perché stai con i tuoi amici e perché co-noscere la musica e suonarla è un’opportunità che entusiasma». Lucrezia 3F – flauto

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Suonare uno strumento

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«Penso che siamo fortunati a poter suonare, s’impara a stare insieme e ci si divertemolto ed è una bella soddisfazione ricevere i complimenti a fine concerto».Camilla 3F – violino

In conclusione si può affermare che la valorizzazione della scuola intesa comeluogo di promozione sociale e culturale, di ricaduta territoriale e di interazionecon le altre realtà musicali presenti sul territorio costituisce una peculiarità delcorso ad indirizzo musicale della scuola «Bresadola». Esso è diventato un «fiore all’occhiello» per l’Istituto comprensivo Trento 5, siaper l’indubbia qualità dell’offerta formativa strumentale che per i risultati rag-giunti dagli alunni, confermati nel tempo e sempre documentati da saggi, spet-tacoli musicali e concerti di notevole impegno.Sicuramente ciò è dovuto al «contratto educativo» che impegna reciprocamentescuola e famiglie nella realizzazione del progetto formativo all’atto dell’iscri-zione, previo superamento dell’esame di ammissione ma, ad avviso dello scri-vente, il merito principale di tale successo è riconducibile alla professionalità econtinuità educativa, garantite da insegnanti di strumento musicale particolar-mente competenti e preparati, sia sul piano disciplinare che su quello relazio-nale e motivazionale.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «A. GIORGI – A. N. FRACCO» -FERENTINO (FR)

Elena Di Pucchio, Dirigente scolastico, presenta la scuola.

La storia

Lo studio dello strumento musicale nella scuola media statale di Ferentinovanta una quasi ventennale tradizione. L’attività ebbe inizio in forma sistema-tica nell’a.s. 1992/1993, allorché fu istituita una sezione a Sperimentazionemusicale nella quale 24 allievi furono ammessi a seguire le lezioni di pianoforte,flauto, violino e chitarra nell’intento di integrare le attività scolastiche con l’i-struzione strumentale. Sotto la guida dei docenti la sfera delle attività comin-ciò a dilatarsi, promuovendo l’istituzione di una seconda sezione nell’a.s.1999/2000, quando la disciplina entrò a far parte dell’Ordinamento dellascuola media italiana (con l’emanazione della Legge 3 maggio 1999, n. 124) ele due sezioni ad indirizzo musicale divennero «Ordinamento». Oggi, la scuola, offre la possibilità a tutti gli iscritti di intraprendere lo studiodi uno di questi quattro strumenti musicali: chitarra, violino, pianoforte, flautotraverso. Tutti i ragazzi che scelgono l’attività, oltre ad avere a loro disposizioneuna lezione individuale di strumento alla settimana, con il proprio docente,

Il meritoprincipale di talesuccesso èriconducibileallaprofessionalitàe continuitàeducativa,garantite da insegnanti di strumentomusicaleparticolarmentecompetenti e preparati

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fanno esperienza di Musica di insieme e come componenti dei gruppi musicaliformano l’Orchestra della scuola. Solisti, gruppi orchestrali, hanno l’opportu-nità di svolgere attività performative durante l’anno scolastico partecipando aconcerti, concorsi e rappresentazioni teatrali.Le lezioni di Strumento musicale si svolgono durante le ore pomeridiane, inorari e giorni che ogni studente concorda con il proprio docente, mentre leprove generali di Orchestra e Coro sono inserite anche in orario mattutino perconsentire il lavoro interdisciplinare. Fin dalla loro istituzione le classi a Ordinamento musicale hanno contribuitoin modo considerevole alla diffusione della «Musica» nella città di Ferentino.L’attività didattica ha sempre riservato particolare attenzione alla propedeuticamusicale destinata anche agli allievi non iscritti alle specifiche sezioni e agliscolari della scuola dell’infanzia e primaria dei Circoli cittadini. La propedeu-tica è considerata sia nell’aspetto teorico di informazione e preparazione all’a-scolto, sia nell’aspetto pragmatico del «fare musica insieme». Nel corso degli anni la scuola media di Ferentino è diventata un punto di ri-ferimento per le famiglie e per la comunità locale attraverso le varie iniziativeintraprese da e per gli alunni.

Il repertorio

La scelta dei metodi, degli studi e del repertorio ha subìto negli anni una no-tevole evoluzione, sia per quanto riguarda la particolarità dell’Organico Scola-stico (arricchito da gruppi vocali, percussioni, archi) sia per quanto riguardal’attenzione rivolta alla necessità di legare tale scelta a motivazioni di carattereinterdisciplinare e di vissuto degli studenti.Tra le attività caratterizzanti che hanno segnato una profonda innovazione di-dattica, la pratica di Musica di insieme ha assunto sempre più rilievo.Questo aspetto si è sempre più ampliato per le innumerevoli possibilità di im-piego che offre sia in termini di rielaborazione collettiva degli apprendimenti,sia per l’utilizzo nelle attività interdisciplinari e nella produzione di lavoridestinati a esecuzioni pubbliche.Nella pratica didattica di questa Scuola, infatti, la socializzazione al territoriodelle produzioni è una prassi consolidata. Essa, infatti, assume un particolarerilievo motivazionale in quanto permette all’alunno di:

• apprendere l’importante disciplina dell’Orchestra;• riscontrare un riconoscimento sociale;• mettere a disposizione della comunità i risultati della propria esperienza;• sviluppare l’attività concertistica, sia come elemento fondamentale del per-

corso didattico e formativo sia come servizio al territorio.

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Tra le attivitàcaratterizzanti

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sempre più rilievo

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Ai docenti consente di:• valorizzare la musica come parte fondamentale del nostro patrimonio arti-

stico e culturale;• valorizzare la musica come fattore di crescita individuale e sociale, stimolo

all’intelligenza, alla creatività e alla responsabilità;• privilegiare iniziative sistematiche e durature rispetto ai progetti occasionali.

Teatro e musica insieme

Questo lavoro nasce dal riconoscimento dell’alto valore formativo del fare mu-sica insieme.Si avvale del contributo e la collaborazione di accreditati musicisti con i qualila scuola propone e sperimenta interessanti e innovative esperienze, tra gli altriAmbrogio Sparagna, Simone Cristicchi, Tony Esposito, Valentina Ferraiuolo,Michele Paulicelli.La musica di insieme stimola la creatività, la socializzazione e lo scambio diesperienze con i compagni, la capacità di ascolto di sé e degli altri, il rispetto eil riconoscimento delle regole.L’obiettivo è quello di dimostrare che il linguaggio della musica e la realtà delpalcoscenico sono elementi di dialogo universali, a prescindere da età, linguae cultura, possono diventare un comune denominatore nella crescita e nellaformazione dei ragazzi.Durante questi ultimi anni di lavoro, si è voluto consolidare il progetto «Tea-tro e Musica Insieme» credendo sia nel principio della libertà del linguaggiomusicale e teatrale, sia nei ragazzi quali migliori interpreti di un messaggio.

Il cartellone

Il cartellone dell’Orchestra dei ragazzi ha promosso negli anni la conoscenza dellinguaggio teatrale e musicale nei luoghi ad esso deputato si citano alcune delleattività più significative:

• Favole in musica – ritmi e fiabe sonore. Auditorium Terme di Pompeo diFerentino. In continuità con i Circoli Didattici Cittadini, con la partecipa-zione di allievi con bisogni educativi speciali.

• Lezioni – Concerto. Auditorium Terme di Pompeo di Ferentino. Ideatedagli studenti della scuola e realizzate con la partecipazione di docenti e ani-matori con il compito di mantenere il dialogo con gli spettatori e approfon-dirne le esperienze di ascolto.

• Le Arti delle Spettacolo e le Nuove Generazioni. Percorsi didattici, miratiall’Orchestra, al Coro, alla progettazione e realizzazione di costumi e sceno-

La musica di insiemestimola la creatività, lasocializzazione,la capacità di ascolto di sée degli altri, il rispetto e ilriconoscimentodelle regole

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grafie e alla recitazione. Sono state allestite e rappresentate al Teatro Comu-nale di Fiuggi: Aggiungi un Posto a Tavola con il Coro e l’Orchestra dal vivodella scuola media.

• Narrazionitineranti. I linguaggi della musica e della narrazione. Laborato-rio di Intercultura che affronta il tema dell’altro, spaziando dalla Lettera-tura dei Migranti alla Musica del Mediterraneo fra diversi generi e stili.

• Terezin. Echi, Note dei Bambini del Campo di Sterminio. • Consueti Concerti annuali per il Giorno della Memoria. La Musica della

Shoah - Un Percorso per non Dimenticare.• Brundibàr – Opera per Ragazzi e Orchestra di Hans Kràsa - Versione Te-

rezin 1943. Gli alunni provenienti dalle classi ad Ordinamento musicalehanno avuto l’occasione di entrare in contatto con i diversi aspetti della mu-sica classica. L’Orchestra era formata da musicisti professionisti e dagli allievi.

I Concerti hanno avuto eco in tutta la Provincia e il patrocinio della RegioneLazio e degli Enti locali.

Ensemble strumentale «Orchestra Amadeus»

Fin dalla sua fondazione l’Ensemble Strumentale «Orchestra Amadeus» com-posto da violini e flauti è stato considerato uno dei migliori gruppi strumen-tali studenteschi della Provincia.Ha contribuito in modo considerevole alla diffusione della musica a Ferentinoe Provincia.Informata a principi didattici nuovi, la disciplina del lavoro di gruppo dell’En-semble «Amadeus» è una delle basi su cui poggia tutta la didattica nella con-vinzione che sia la radice di un corretto sviluppo non solo artistico, ma ancheumano. Infatti, è opinione comune, tra chi si occupa di didattica musicale,che nella lezione collettiva tutte le proposte didattiche, dall’ascolto alla produ-zione vocale e/o strumentale, sono condivise e apprese dal gruppo.Tra le molteplici attività concertistiche svolte si citano:

• «A Passeggio con Mozart», rappresentato in occasione del 250° anniversariodella morte di W.A. Mozart.

• Partecipazione al Festival Internazionale For Children.• ospite alla Master Class di Jazz di Alatri (FR) con il sassofonista Eric Daniel;• partecipazione a eventi culturali organizzati dagli Enti Locali e Provinciali.

Le suddette manifestazioni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e atte-stati da Enti pubblici e privati.

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L’EnsembleStrumentale

«OrchestraAmadeus»composto da violini

e flauti ha contribuito

in modoconsiderevolealla diffusione

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Partecipazione a concorsi

Gli studenti delle classi a Ordinamento musicale hanno partecipato a diverseedizioni del Concorso Nazionale «G. Visconti» di Roma, classificandosi aiprimi posti nelle categorie: Pianoforte, Flauto e Violino.Inoltre, numerosi studenti proseguono i loro studi musicali nel Conservatorio«L. Refice» di Frosinone con ottimi risultati.

Gli ex alunni

Calicchia Valentin AdrianHa frequentato l’ordinamento musicale della scuola media «Giorgi-Fracco» di Fe-rentino nel triennio 2005-2008. Ha ottenuto il 3° posto nazionale al concorso «G.Visconti» di Roma nella categoria Pianoforte. Frequenta il V ginnasio del LiceoClassico «Martino Filetico» di Ferentino, è iscritto al IV anno del corso di Pia-noforte presso il Conservatorio «Licinio Refice» di Frosinone.Frequentare una scuola a indirizzo musicale ha significato per me scoprire il grandemondo della musica in giovane età. Prima di imparare a suonare il pianoforteamavo molto la musica ed ero desideroso di conoscere uno strumento musicale.Suonando il pianoforte ho trovato ciò che veramente cercavo: provare delle emo-zioni forti e coinvolgenti. Ho capito anche quale fosse la mia strada: la musica.Quindi ho avuto la fortuna di incontrare un professore che ha saputo ricono-scere e tirar fuori questo mio talento, infatti non solo mi ha dato delle lezioniordinarie ma ha anche provveduto a integrarle con musica d’insieme e concorsiin cui sono riuscito a ottenere il terzo posto a livello nazionale. Il mio profes-sore è stato anche molto attento per quanto riguarda il proseguimento dei mieistudi (ovvero il Conservatorio); infatti mi ha proposto un repertorio più cheidoneo per un buon esito dell’esame d’ammissione che ho superato brillante-mente. Per me questa scuola ha pienamente adempiuto agli obblighi del nomeche porta e, specialmente la nostra preside, è stata propensa a finanziare e pro-muovere molte attività musicali che grazie alla grande efficienza del corpo inse-gnante, hanno avuto tutte un grande successo. Per me la scuola media è stata,direi, di vitale importanza sia per l’acquisizione di competenze musicali sia perle esperienze umane che ho avuto con gli insegnanti che hanno saputo trasmet-termi coerenza e responsabilità che riescono benissimo a fondersi con simpatia,accoglienza e cordialità, qualità che deve possedere un vero musicista.

Lucia di PalmaHa frequentato il corso di pianoforte presso la scuola media «Giorgi-Fracco» neltriennio 2005-2008. Ha superato l’esame di ammissione al Conservatorio nel mesedi luglio 2008. Attualmente frequenta il V ginnasio presso il Liceo «Martino Fi-

Ho avuto la fortuna di incontrareun professoreche ha saputoriconoscere e tirar fuoriquesto miotalento

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letico» di Ferentino e il III anno della Scuola di Pianoforte presso il Conservatoriodi Musica «L. Refice» di Frosinone.Ho frequentato una scuola a indirizzo musicale per tre anni. È nata qui la mia pas-sione per il pianoforte, uno strumento che precedentemente avevo suonato soloper passatempo e che, invece, in seguito ho cominciato ad amare e a studiare se-riamente ogni giorno. La mia professoressa mi è stata vicina in ogni situazione e,grazie alla sua competenza e alla mia costanza nello studio, sono riuscita a otte-nere buoni risultati. In terza media ho anche partecipato, insieme ad altri com-pagni di classe, pianisti violinisti, a un concorso nazionale tenutosi a Romariuscendo a ottenere un buon punteggio. Le lezioni, nonostante la severità dellaprofessoressa, erano divertenti in quanto, oltre alle lezioni individuali, ve ne eranoanche alcune di musica d’insieme, alle quali partecipavamo tutti con esercizi disolfeggio e di intonazione. Queste lezioni che inizialmente sembravano noiose, inquanto il solfeggio per un ragazzino di 11-12 anni potrebbe sembrare pesante, ga-rantisco che sono state fondamentali per lo studio del solfeggio in Conservatorio.Dopo la scuola media, infatti, la mia insegnante ha provveduto diligentemente allamia preparazione, al fine di permettermi di sostenere l’esame di ammissione alConservatorio, che ho superato con un buon voto. A mio parere tutte le scuolemedie dovrebbero organizzare dei corsi pomeridiani di musica, poiché all’età di11 anni può nascere la passione per la musica e ogni professore può riconosceree tirar fuori il talento da coloro che non sono consapevoli della loro bravura. Vor-rei concludere dicendo che il corpo docente e l’organizzazione della scuola sonostati molto efficienti e voglio rivolgere un ringraziamento particolare alla mia pro-fessoressa, perché, se ora mi trovo al terzo anno di solfeggio in Conservatorio e aun buon punto nello studio del pianoforte, è solo grazie a lei.

Gli allievi a.s. 2009/2010

Andrea Zeppa, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Porro PatriziaMi presento, mi chiamo Andrea Zeppa e frequento la classe III E. In questi treanni di scuola media ho appreso a suonare il violino e a conoscere nuovi generimusicali. Quando ho saputo che alle medie avrei suonato il violino mi sono la-mentato perché il violino era l’ultimo strumento che avrei voluto suonare, ma,da quando ho cominciato a suonarlo, mi sono reso conto che mi procuravauna grande gioia. Vedendo i compagni di terza che suonavano, volevo diven-tare bravo quanto loro. Una delle più grandi emozioni che ho provato è statosuonare il primo concerto, ma quella più bella in particolare è stata l’opera«Brundibar» che mi ha fatto crescere in «bravura» con lo strumento; sono stateanche belle le prove con altri strumenti e con il coro. In quelle occasioni misono sentito orgoglioso di me. Adesso che è cominciato il nuovo anno spero diprovare belle emozioni come quelle degli anni passati.

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Tutte le scuolemedie

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Denise Noce, III D, Classe di Violino, Prof.ssa Porro PatriziaSalve a tutti, mi chiamo Denise Noce, frequento la classe III D e il corso diviolino da tre anni. Questi tre anni di violino mi hanno permesso di viveremolte esperienze. Il fatto di suonare uno strumento nuovo è entusiasmante!All’inizio può sembrare noioso dato che si deve lavorare molto sulla posizionedelle dita, sull’intonazione, sul tempo. Ma superata questa fase, i risultati sonobellissimi. I brani che abbiamo eseguito sono stati semplici ma anche compli-cati, famosi e non famosi. I miei compagni più bravi hanno partecipato a di-versi dei Progetti, io a due: il primo è «Brundibar». Questo progetto trattadello sterminio degli ebrei nel campo di Terezin. Per realizzarre questo pro-getto abbiamo fatto delle prove d’orchestra con vari strumenti. Il secondoprogetto è «La Buona Novella» che racconta la storia di Gesù. Anche per que-sto progetto abbiamo suonato in orchestra. Ora sono convinta che il violinomi piace; suonare il violino mi ha messo in grado di ascoltare meglio ognitipo di melodia. A volte riesco anche a capire il tempo. Ascolto meglio le pa-role e ho imparato più della normale lezione di musica compresa nell’orarioscolastico. Sono fiera di aver scelto il violino. Ho intenzione di sostenere l’e-same per il Conservatorio e, se andrà bene, continuerò. Questi anni di scuolami hanno insegnato molto e ne sono felice.

Sevastianov Gleb, III F, Classe di Violino, Prof.ssa Olga ZagorovskaiaSono un ragazzo di 13 anni e ormai da tre anni studio uno strumento musicaleparticolare: il violino. Tutto iniziò dalla prima lezione di strumento quandopresi in mano il violino; già dalle prime note capii che mi piaceva. Continuandonello studio, mi affezionai sempre più e, con il passare del tempo, cominciai afar parte di una orchestra e provai per la prima volta cosa vuol dire suonare da-vanti a un pubblico e ricevere degli applausi. Per me il violino è uno strumentomeraviglioso e voglio continuare a scoprirlo. In tutto questo percorso la miaprofessoressa mi è stata sempre vicino con professionalità e pazienza.

Caterina Paris, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Olga ZagorovskaiaOrmai, sono tre anni che suono il violino. La mia professoressa mi ha fatto in-namorare di questo strumento nobile e impegnativo che non conoscevoprima. Ho imparato a riconoscere le note sul pentagramma, a metterle in pra-tica sullo strumento e ho conosciuto la vita di alcuni musicisti famosi. La no-stra preside ci ha permesso di eseguire vari concerti, partecipare ad audizionie concorsi musicali che mi sono stati di grande aiuto. Ho imparato a suonareda sola in pubblico oltre a stare insieme con gli altri ragazzi. Quando suonoda sola provo tanta felicità ma, se suono davanti a delle persone, provo mol-tissima ansia. Secondo me per avere una preparazione migliore, far amare aibambini già da piccoli il violino, si dovrebbe insegnarlo nelle scuole elemen-tari o persino all’asilo.

Suonare uno strumentoall’inizio puòsembrarenoioso datoche si develavorare moltosulla posizionedelle dita,sull’intonazione,sul tempo. Ma superataquesta fase, i risultati sonobellissimi

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Giada Palombo, III F, Classe di Chitarra, Prof. Cristiano Poli CappelliLa Musica accompagna la nascita del Mondo e la comparsa dell’uomo. Ognisuono melodioso compone una piccola sinfonia: il canto degli uccelli, il fru-scio dolce dell’acqua. Tutti i momenti più belli e importanti sono sottolineatidalla musica. Cambiano i tempi, i gusti, ma la musica è eterna. Oggi, qualcuno,pensando al nostro mondo caotico si interroga su quale ruolo le arti rivestanoper noi giovani. È vero, però, che noi ragazzi con le nostre emozioni, sensazionie stati d’animo cerchiamo nuovi modi per esprimerci. Oltre ai gesti e alle pa-role, la musica ci viene in aiuto e nello stesso tempo accende un piccolo faroche ci porta a sperare che un giorno tutta la musica sarà riscoperta! Quanto èbello esprimere i miei sentimenti con la chitarra! In alcuni momenti, è comese diventasse la mia migliore amica, la mia compagna di viaggio, ma gli attimipiù belli sono quando si suona insieme e il tutto diventa davvero fantastico!Beh, questo è tutto! Mi rivolgo a voi ragazzi: scoprite la musica e l’amerete!

Gli insegnanti

Prof. Cristiano Poli Cappelli, docente di Chitarra ClassicaDescrivere cosa rappresenti l’esperienza dell’ordinamento musicale e dell’inse-gnamento dello strumento musicale nelle scuole medie non è affare semplice.Spesso, quando si parla di musica all’interno della scuola dell’obbligo, si finiscecol dare a questa parola il significato di attività ricreativa, superflua, poco im-portante. L’ordinamento musicale ha formalmente superato il suo carattere «spe-rimentale» ma resta difficile dare piena dignità all’insegnamento dello strumentomusicale. Lo studio di uno strumento musicale può divenire un’esperienza for-mativa senza pari nella crescita di un individuo. Il compito più gratificante diun insegnante è quello di accompagnare i ragazzi in un cammino di conoscenzae di crescita personale, quello di fornire i mezzi e gli strumenti per consentire airagazzi di diventare esseri umani consapevoli che sappiano relazionarsi agli altri,che abbiano consapevolezza dei propri mezzi e sappiano metterli a frutto. Lo studio di uno strumento musicale sviluppa nei giovani potenzialità su cuile altre materie di studio spesso non riescono a influire: capacità psicomoto-rie, di coordinazione, espressive, percettive, manuali. Ma, soprattutto, stu-diare uno strumento porta i ragazzi a relazionarsi con i propri coetanei, ainteragire e favorisce nuove modalità di espressione dei propri sentimenti edelle proprie emozioni. Lo studio di uno strumento è una ricchezza incom-mensurabile a livello educativo perché fornisce ai ragazzi un mezzo per poteresprimere le proprie paure, difficoltà, sensazioni in un’età in cui non si è pie-namente consapevoli della propria individualità: grazie all’esperienza dell’in-segnare musica (e fare musica assieme ai giovani) noi docenti abbiamo ilprivilegio di accedere al mondo misterioso di questi ragazzi.

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Il compito piùgratificante diun insegnante

è quello diaccompagnare

i ragazzi in un camminodi conoscenza

e di crescitapersonale

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Prof. Stefano Spallotta, docente di Chitarra ClassicaLa mia prima esperienza di docenza nelle scuole a indirizzo musicale risaleall’a.s. 2004/2005, e da allora ho avuto modo di sviluppare una mia personaleopinione sulla utilità e sulla ricaduta educativa che tali scuole e i loro operatorihanno sullo sviluppo delle competenze degli studenti. In primo luogo, l’im-patto delle attività strumentali sulle esperienze scolastiche è caratterizzante avolte in maniera totale. Sia gli strumentisti che i loro colleghi dei corsi «ordinari», infatti, trovano nuovalinfa dalle attività, dai Progetti, dalle iniziative che vengono dalla possibilità dischierare un gruppo orchestrale piuttosto che sviluppare uno spettacolo musi-cale vero.Gli studenti, come ho sempre riscontrato (con delle inevitabili eccezioni a con-ferma della regola), hanno una motivazione profonda, che viene dal fatto di vi-vere una dimensione nuova e stimolante. Nel dettaglio, la classe di chitarra dicui sono responsabile, è oggetto di grande interesse da parte degli studenti; lanatura dello strumento, sicuramente, si adatta benissimo allo spirito di condi-visione e conoscenza che deve essere comunicato in questi tre anni fondamen-tali per la loro formazione di base.La didattica chitarristica, in particolare, permette di stratificare le competenzein modo appropriato, risultando adeguata e valida a diversi livelli di fruizione.Rimane aperto a mio avviso l’interrogativo sulla direzione verso la quale orien-tare i discenti, se far prevalere quel senso ludico del gioco senso-motorio, op-pure spingere sulla qualificazione del percorso formativo per divenire un validotrampolino di lancio verso future esperienze didattiche.La validità del corpo docente che ho incontrato nella mia breve presenza all’in-terno della scuola media, unita alla lungimiranza e alla tenacia assoluta di moltidei miei Dirigenti scolastici (i primi a credere fortemente nel valore e nella ri-sorsa rappresentata dagli indirizzi musicali), dimostrano non solo che entrambele strade sono possibili, ma che entrambe convivono tranquillamente nell’or-dinarietà dell’attività didattica, qualificando de facto i corsi a indirizzo musicalea valore assoluto nella formazione musicale di base nel nostro Paese.

ISTITUTO COMPRENSIVO «L. PIRANDELLO» - CANICATTÌ (AG)

Teresa Maria Rita Buscemi, Dirigente scolastico, presenta la scuola.L’Istituto Comprensivo «Luigi Pirandello» insiste su due quartieri perifericidel Comune di Canicattì in provincia di Agrigento, dove profondo è il di-sagio economico, culturale e sociale. Nel quartiere detto «Oltre Ponte» sitrova la scuola secondaria di I grado che dall’anno scolastico 1991/1992offre agli alunni la possibilità di poter richiedere l’iscrizione alle classi a in-dirizzo musicale.

Gli studentihanno unamotivazioneprofonda, che viene dal fatto di vivere unadimensionenuova e stimolante

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La scelta collegiale dell’adesione alla sperimentazione trovò un immediato ri-scontro nel territorio, così negli anni a venire le classi diventarono corsi com-pleti, dove venivano impartite lezioni di Strumento musicale.Oggi nell’istituto funzionano ben due corsi a indirizzo musicale che costitui-scono un vanto per la nostra scuola.Nella fase dell’orientamento che precede la scelta della secondaria di I grado, idocenti di Strumento musicale incontrano i genitori degli alunni a cui comu-nicano l’organizzazione dei nostri corsi e le possibilità offerte dallo studio dellostrumento nel proseguo della loro formazione, per consentire, già all’atto del-l’iscrizione, una scelta consapevole sulla base di un’offerta formativa ben definita.Gli alunni che manifestano la volontà di frequentare i corsi a indirizzo musi-cale devono indicarlo nella domanda di iscrizione, dove possono esprimere unapreferenza, con valore indicativo, per uno dei quattro strumenti musicali dicui si garantisce l’insegnamento nell’istituto. Sarà, poi, una Commissione com-posta dai docenti delle classi di concorso strumentali e di musica, a valutare l’at-titudine dei candidati rispetto alle scelte indicate e a confermare o suggerire lostudio dello strumento più adatto alle potenzialità possedute. La stessa Com-missione, dato l’elevato numero di candidati che richiedono l’iscrizione ai corsistrumentali, procede in seguito alla compilazione di apposite graduatorie e allaformazione delle classi di Strumento musicale.Dopo gli adempimenti preliminari, agli alunni e alle loro famiglie, vengono co-municate le modalità di funzionamento dei corsi, l’orario delle lezioni, l’articola-zione interna delle diverse attività: solfeggio, lezione individuale, musica d’insieme,musica per piccoli gruppi, ascolto partecipativo, esibizioni individuali e/o collettive. Gli strumenti di cui si garantisce l’insegnamento sono:

• Pianoforte• Chitarra classica• Clarinetto • Violino

Si perfeziona, così, l’accesso a un curricolo integrato finalizzato a una semprepiù completa formazione della persona. La preparazione teorico-pratica che si acquisisce al termine del triennio neinostri corsi a indirizzo musicale consente agli alunni di poter continuare glistudi sia nei licei musicali che presso il Conservatorio o semplicemente di potercontinuare a coltivare la passione per la musica oltre il contesto scolastico.Fin dal primo anno, lo studio dello strumento musicale assegnato favorisce lacrescita dell’alunno e agevola il suo processo di maturazione globale. Man manoche le competenze specifiche nello studio dello strumento musicale vengono ac-quisite, gli alunni cominciano a costruire la propria identità musicale e ad ap-passionarsi allo studio della disciplina.

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La sceltacollegiale

dell’adesionealla

sperimentazionetrovò

un immediatoriscontro

nel territorio

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Tutto ciò consente loro di sentirsi parte integrante di un gruppo, dove il suc-cesso collettivo è il frutto dell’impegno individuale; si maturano, inoltre, abi-lità sociali che spesso hanno consentito l’instaurarsi di un clima di benessere checi ha permesso di ridurre notevolmente la dispersione scolastica.Particolare attenzione viene rivolta al raccordo con le attività antimeridiane, cheviene garantito da un’attenta progettazione annuale degli interventi educativi,dalla condivisione delle scelte organizzative, dalla collegialità diffusa nei diversiambiti di progettazione e di intervento. Le tematiche da affrontare nelle unitàdi apprendimento interdisciplinari vengono scelte tenendo conto della valenzaeducativa di tutte le discipline compresa quella dello strumento musicale. Con-seguentemente la valutazione degli apprendimenti, nel rispetto dei criteri fis-sati dal Collegio dei Docenti, pur tenendo conto di tutte le variabili chepossano intervenire nello studio dello strumento musicale, procede a unifor-mare gli esiti, intermedi e finali, a quelli delle altre discipline curriculari. Inol-tre l’attiva partecipazione dei docenti dell’indirizzo musicale, in seno agli organicollegiali (consigli, collegio, commissioni programmati in tempo compatibilecon il loro orario di servizio settimanale) testimonia la professionalità, l’impe-gno e l’attenzione per tutti gli adempimenti connessi all’attività didattica.Ritenuto, quindi, che la pratica laboratoriale si colloca nel quadro del pro-getto complessivo di formazione della persona, secondo i principi generalimessi in atto nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, inmodo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente ca-ratterizzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, unamaggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà, una ulteriore oppor-tunità di conoscenza e di espressione e un contributo al senso di appartenenzasociale, allo scopo di consolidare le attività legate allo studio dello strumentomusicale, gli organi collegiali del nostro istituto, nell’anno scolastico2008/2009, nella progettazione dei PON F.E.S.R., hanno previsto l’allesti-mento di un Laboratorio Musicale con un finanziamento pari a € 10.000,00(Formulario Progetti Infrastrutture Num. AOODGAI 8124 del 15-07-2008Azione: B 1.C Laboratori e strumenti per l’apprendimento delle competenzedi base nelle istituzioni scolastiche del I ciclo – Musica). Tutto ciò allo scopodi potenziare l’apprendimento delle competenze di base e ampliare il mode-sto numero di materiale strumentale in dotazione, in modo tale da creare con-dizioni atte a favorire:

• l’efficacia metodologica;• il pieno sviluppo delle capacità cognitive, psicologiche e relazionali;• il potenziamento di momenti e processi formativi, interattivi e associativi,

che vadano oltre l’accrescimento musicale, attraverso la scelta di un reper-torio di musiche di vario genere, riconducibili a identità e culture vicine elontane e prodotte da autori provenienti da esperienze musicali diverse.

Fin dal primoanno, lo studiodellostrumentomusicaleassegnatofavorisce la crescitadell’alunno e agevola il suoprocesso di maturazioneglobale

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Quanto alle principali attività degli alunni dei nostri corsi a indirizzo musicaleè doveroso sottolineare quanto segue: all’inizio di ogni anno scolastico, essi,nelle diverse formazioni in cui sono soliti esibirsi, vengono coinvolti con diversetipologie di performance collettive e individuali, nell’organizzazione della an-nuale «Festa dell’accoglienza» e degli incontri per l’Orientamento, nei Progettiin rete con le scuole della Provincia di Agrigento, nelle varie manifestazioni acarattere rappresentativo, promozionale oltre che artistico sia nel territorio co-munale che in quello provinciale, regionale e nazionale. Nel corso degli annigli alunni si sono sempre distinti in Rassegne e Concorsi Provinciali, Regionali,Nazionali ed Europei, sia esibendosi da solisti, che in formazioni cameristichee in ensemble. Un ensemble d’istituto che risulta composto da circa da cin-quanta elementi perfettamente integrati.L’ensemble del nostro istituto, si distingue per il livello delle esecuzioni, perla compostezza e l’ordine manifestato durante l’interpretazione dei brani mu-sicali proposti, per tali motivi è stato più volte invitato a esibirsi in manifesta-zioni pubbliche organizzate da Enti e associazioni presenti nel territorio,dall’amministrazione comunale di Canicattì (manifestazioni natalizie, comme-morazioni, feste, ecc.) e dai Clubs Service quali «Lions», «Rotary», «Kiwanis».Non sono mancate, inoltre, occasioni in cui le esibizioni erano finalizzate ascopi umanitari e sociali atti a sviluppare negli alunni atteggiamenti di soli-darietà e di condivisione.Nel Piano dell’offerta formativa, infine, allo scopo di consolidare e diffonderela vocazione musicale del nostro istituto sono previsti nella sezione riservata aiprogetti finalizzati al raggiungimento del successo formativo i seguenti interventididattici in forma laboratoriale:

• laboratorio ritmico-percussivo per le classi della scuola secondaria di Igrado (contribuisce a integrare e completare la formazione dell’ensembled’istituto).

• vivaio musicale per tutte le classi della scuola secondaria di I grado che nonsi avvalgono dello studio dello strumento musicale.

• gospel e coralità per tutte le classi della secondaria di I grado allo scopo diconiugare l’esecuzione strumentale con l’interpretazione canora.

Mentre nella sezione delle iniziative finalizzate all’orientamento, interno per glialunni frequentanti il segmento della scuola primaria dell’istituto ed esterno pertutti gli alunni delle quinte classi dei diversi circoli didattici presenti nell’am-bito comunale, è prevista l’attivazione dei seguenti laboratori:

• alfabetizzazione musicale finalizzata all’acquisizione dei fondamenti delladisciplina musicale per le classi quinte della scuola primaria;

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Nel corso degli anni gli alunni

si sono sempredistinti

in Rassegne e Concorsi

sia esibendosida solisti,

che informazioni

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• progetto «Il mondo sonoro delle filastrocche», per sviluppare il primo ap-proccio al mondo musicale e per consolidare le pratiche sonore avviate nellascuola dell’infanzia, per le classi prime della scuola primaria.

La pratica dello strumento musicale rappresenta una preparazione completaal proseguimento degli studi musicali presso Licei musicali e Conservatori.Rappresenta, per chi lo desidera, il primo passo verso una formazione profes-sionale, a riguardo si riporta testimonianza di due ex alunni e docenti dellanostra scuola:

«Luigi Cuva» un alunno/docente illustre

Avevo 11 anni quando ho fatto gli esami attitudinali per l’ingresso al corsosperimentale di strumento musicale nella, allora, scuola media «Luigi Piran-dello» di Canicattì. Non fui tanto contento della mia collocazione nella classedi clarinetto, in quanto la mia aspirazione era quella di diventare pianista, maalla fine sono diventato un clarinettista «contento»!Per tre anni ho seguito il corso di clarinetto svoltosi nelle ore pomeridiane,partecipando a varie manifestazioni scolastiche sia da solista che in piccole for-mazioni di ensemble. La mia prima esibizione pubblica avvenne a 11 anni, nelmese di febbraio del 1992, presso i locali della scuola media, siti nel quartieredetto «Borgalino», con il brano solista dal titolo «Lullaby». Contento dell’espe-rienza scolastica fatta, desideroso di continuare gli studi musicali, sia per pas-sione che per i possibili sbocchi lavorativi, all’età di 16 anni feci gli esami diammissione all’Istituto musicale «Vincenzo Bellini» di Caltanissetta. Al ter-mine del corso di studi, durato sette anni, ho conseguito il Diploma di Clari-netto nel luglio del 2003. Durante il corso degli studi ho continuato a esibirmisia da solista che in formazioni da camera e orchestrali, tanto da raggiungereun elevato numero di titoli artistici; titoli che mi hanno permesso di formarmimusicalmente, di conoscere nuove realtà musicali, di accedere alle graduatorieprovinciali del 2004 per la classe di concorso di clarinetto con un ottimo pun-teggio artistico. Il mio obiettivo, infatti, era diventato l’insegnamento presso lescuole medie a indirizzo musicale. Nell’anno 2006 arriva la mia prima nominadi docente di clarinetto presso la scuola secondaria di I grado nel comune diSan Giovanni Gemini. A seguito della nomina a docente di clarinetto pressol’I.C. «L. Pirandello» nell’anno scolastico 2007/2008 mi ritrovo collega di co-loro che furono i miei insegnanti. Consapevole del valore che ha avuto la for-mazione musicale e strumentale nella realizzazione delle mie aspirazioni,auguro a tutti gli alunni dell’indirizzo musicale di sfruttare al massimo le lorocapacità e attitudini musicali al fine di poter realizzare le loro aspettative future.

Contentodell’esperienzascolasticafatta, all’età di 16 anni fecigli esami di ammissioneall’Istitutomusicale«VincenzoBellini» diCaltanissettadove hoconseguitoil Diploma di Clarinetto

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«Pietro La Greca» un alunno/docente illustre

Ho iniziato gli studi musicali all’età di 11 anni presso la scuola media «L. Pi-randello» di Canicattì.Tutto nacque per gioco!Non pensavo di poter intraprendere questo percorso, ma assistendo a una le-zione di pianoforte di mia sorella, che frequentava il corso a indirizzo musicale,fui colpito dal dolce suono di quello strumento. Decisi così di sostenere leprove attitudinali per accedere alla classe sperimentale e fui ammesso alla fre-quenza della classe di pianoforte. Quante le esperienze nel corso dei tre anni – concerti, esibizioni solistiche, en-semble – per le quali non finirò mai di ringraziare il maestro Stefano Tesè, al-lora docente di pianoforte presso l’ I.C. «L. Pirandello». Fiducioso nelle miecapacità e nella forte motivazione che mi sosteneva nello studio, il mio docentedi strumento musicale seguì in modo accurato la mia preparazione. Egli mispinse a proseguire gli studi musicali, prospettandomi la possibilità di conse-guire un titolo di studio spendibile presso il Conservatorio. Intrapresi, così, unpercorso che mi avrebbe portato di volta in volta a sostenere gli esami pressol’Istituto musicale di Caltanissetta e ad arrivare finalmente, nell’Ottobre del2005, al Diploma di Pianoforte. Subito dopo, ritenendo che l’obiettivo rag-giunto non fosse un punto di arrivo ma di partenza, per affinare le mie po-tenzialità decisi di proseguire gli studi partecipando a diversi corsi diperfezionamento che ancora oggi continuo a frequentare. Nel 2007 mi iscrissial Biennio abilitante per la formazione dei docenti e nel giugno del 2009, gra-zie a questo ulteriore titolo, potei accedere alle graduatorie a esaurimento delleclassi a indirizzo musicale e iniziare così a lavorare. Con tanta soddisfazioneda settembre 2009 insegno nella scuola dove tutto iniziò e mi ritrovo, inoltre,collega di coloro che furono i miei insegnanti. Spero che la mia esperienza possa indirizzare tutti gli alunni motivati e volen-terosi a intraprendere gli studi accademici, ricordandosi che solo la costanzanello studio, l’amore e la passione per la musica permettono di raggiungeretraguardi importanti.

Docenti di Strumento musicale in servizio nell’anno scolastico in corso

Leonardo Amoroso – Raimondo Mantione Chitarra

Luigi Amico – Sergio Cutrera Violino

Nunzia Luca – Pietro La Greca Pianoforte

Gino Sgroi – Carmelo Farruggio Clarinetto

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Il mio docentedi strumento

musicale mi spinse

a proseguire gli studi.

Intrapresi, così,un percorso

che mi avrebbeportato

al Diploma di Pianoforte

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PRIMI PROVVEDIMENTI NORMATIVI

Il Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 8 settembre 1975 rappre-senta il primo passo verso l’istituzione dell’insegnamento dello strumento mu-sicale nella scuola dell’obbligo: le scuole possono avviare «corsi sperimentalitriennali ad orientamento musicale». I primi corsi sono attivati nella provincia di Milano; in seguito la sperimenta-zione si estende alle province di Bari, Catania e Roma attraverso l’emanazionedi altrettanti decreti. Sono in tutto diciotto le scuole medie che nel 1975 atti-vano insegnamenti aggiuntivi rispetto all’orario curriculare nei quali gli alunniimparano a suonare uno strumento musicale. Nel decreto si legge che i corsi triennali vengono istituiti, «considerata l’op-portunità di promuovere una sperimentazione in cui l’insegnamento dell’edu-cazione musicale connesso con lo studio di strumenti musicali sia integrato nelcontesto delle altre discipline, al fine di evidenziare la capacità formativa edorientativa della musica attraverso uno studio non strettamente tecnicistico enozionistico, ma principalmente culturale, propedeutico per eventuali prose-cuzioni nello studio della musica»; pertanto «la sperimentazione prevede l’in-segnamento dell’educazione musicale per tre ore settimanali per classe integratodallo studio di uno strumento musicale, secondo programmi e metodologieche saranno stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico» (organo preposto alcontrollo e alla verifica della sperimentazione).Fino al 1980 singoli decreti regolano in modo diverso, da provincia a provin-cia, l’istituzione dei corsi sperimentali di strumento musicale:

A.S. scuole

1975/76 18

1976/77 19

1977/78 30

1978/79 34

1979/80 58

L’INSEGNAMENTO DELLOSTRUMENTO MUSICALENELLA SCUOLADELL’OBBLIGO

di Fabrizio Emer

Il Decreto del Ministerodella PubblicaIstruzione 8 settembre1975rappresenta il primo passoversol’istituzionedelloinsegnamentodellostrumentomusicale nella scuoladell’obbligo

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Si deve al Ministro Malfatti il primo tentativo di una definizione legislativadei corsi sperimentali diventati poi «a indirizzo musicale»: il 15 aprile del 1977il Consiglio dei Ministri approva un suo disegno di legge che prevede in ogniprovincia l’istituzione di una scuola a orientamento musicale per la quale avreb-bero dovuto essere determinati gli adattamenti del piano di studi in relazioneal predetto orientamento, i criteri di reclutamento dei docenti delle disciplinemusicali, le modalità di soppressione delle scuole medie annesse ai Conserva-tori di musica. Il disegno di legge non trova applicazione per lo scioglimento anticipato delleCamere ma le Istituzioni recepiscono l’opportunità di una scuola media chevalorizzi l’insegnamento di uno strumento musicale nel percorso formativodegli alunni. Il Decreto ministeriale 3 agosto 1979 conduce in questa direzione: ha lo scopodi razionalizzare la sperimentazione, introduce elementi di omogeneità sulpiano organizzativo e strutturale con notevole vantaggio per la programma-zione annuale dei corsi stessi.

A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, sono istituiti, sperimentalmente,corsi triennali di scuola media ad indirizzo musicale presso le sedi in elenco allegate.I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità stru-mentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatoridi musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto,corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, neglianni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli stru-menti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chi-tarra classica.

Il Decreto, istituendo in via sperimentale l’insegnamento dello strumento mu-sicale nella scuola media, costituisce il primo provvedimento verso l’introdu-zione della pratica musicale nella scuola dell’obbligo.Nel Decreto sono indicate modalità didattiche e organizzative: «La sperimen-tazione musicale prevede quattro ore di insegnamento di materie musicali allasettimana, così suddivise: tre ore di educazione musicale (teoria-solfeggio e det-tato musicale comprensive delle ore di educazione musicale curriculari); un’oradi strumento musicale, impartita in due mezze ore individuali da effettuare, adistanza di giorni, due volte alla settimana. Alla lezione di strumento musicaleprenderanno parte due alunni per volta, che saranno impegnati per mezza orain lezione individuale, per un’altra mezza ora in ascolto partecipativo».Le istituzioni scolastiche dove attivare i corsi sono individuate tra le scuolemedie «che offrono, sul piano didattico-organizzativo, i requisiti necessari perl’attuazione del particolare tipo di esperimento ed in particolare: disponibilitàdi locali idonei e di orario pieno anche nelle ore pomeridiane accertati dal mi-

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Il Decretoministeriale

3 agosto 1979ha lo scopo

di razionalizzarela

sperimentazione,introduceelementi

di omogeneitàsul piano

organizzativo e strutturale

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nistero; disponibilità, nell’ambito della provincia, di personale docente parti-colarmente qualificato per gli insegnamenti specialistici adottati nel corso, ac-certata dalla commissione di cui all’art. 7, sufficiente numero di aspiranti fornitidei requisiti necessari per frequentare con profitto le materie musicali».È interessante rilevare che il Decreto all’articolo 6 prescrive l’unitarietà dellaclasse a indirizzo musicale identificandone di fatto il distintivo e peculiare va-lore pedagogico: «Per ovvi motivi pedagogico-didattici, la classe, ad indirizzomusicale deve avere carattere unitario e sarà costituita da alunni tutti apparte-nenti alla stessa sezione». Questi sono i passi normativi che hanno regolamentato le SMIM fino al 1985.

ASSETTO DELLE SMIM NEL 1985 E VERIFICA DELLA SPERIMENTAZIONE

Si registra già dalle prime attivazioni di corsi musicali una diversa richiesta ter-ritoriale, a livello provinciale e regionale. Questa difformità non ha consentitoun’omogenea distribuzione delle scuole: a distanza di dieci anni nel 1985 inLombardia 5 province su 9 attivano 30 corsi di strumento musicale, il 36% ditutte le SMIM, nel Lazio 4 province su 5 istituiscono 16 corsi (di cui 13 nellasola città di Roma) equivalenti al 19%, segue la Sicilia con 4 province su 9 perun totale di 8 corsi istituiti.Complessivamente nel 1985 le SMIM sono 92 con 282 cattedre di strumentoe un totale di circa 8000 alunni.

Nel complessonel 1985 leSMIM sono 92 con282 cattedre di strumento e un totale di circa 8000alunni

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Province con il numero delle scuole a indirizzo musicale avviate nel 1985:

Ancona 4

Arezzo 1

Bari 4

Brescia 2

Brindisi 1

Caserta 2

Catania 1

Como 5

Cuneo 1

Enna 1

Firenze 1

Frosinone 1

La Spezia 1

Latina 1

Lecce 1

Macerata 2

MiIano 20

Novara 1

Oristano 1

Padova 3

Palermo 4

Parma 1

Pavia 1

Perugia 3

Pesaro 3

Potenza 1

Reggio Calabria 1

Ravenna 1

Rieti 1

Roma 13

Siracusa 2

Taranto 2

Varese 2

VerceIli 3

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Tra le informazioni acquisite dal Ministero sulle attività di sperimentazionemusicale svolte dalle scuole fino al 1985 si segnalano alcune considerazioni cheevidenziano il positivo esito dell’attività musicale:

1. Le finalità contenute nel Decreto ministeriale 3 agosto 1979 possono dirsi rag-giunte; alla fine del triennio gli alunni hanno ottenuto buoni risultati sia sulpiano didattico che sul piano dello sviluppo della personalità, raggiungendo unamaturazione umana più consapevole e responsabile; i riflessi della sperimenta-zione musicale sono risultati nettamente positivi anche nell’ambito della pro-grammazione educativa e didattica, permettendo un’integrazione di lavoro, nonsolo con l’educazione musicale curriculare, ma anche con tutte le altre discipline;molti alunni apparentemente demotivati hanno potuto essere motivati a nuoviinteressi culturali, fino a presentarsi agli esami di ammissione al Conservatorioe superarli felicemente.

2. Sono stati necessari particolari sforzi di adeguamento da parte delle scuole chehanno iniziato l’esperimento antecedentemente all’adozione del predetto De-creto ministeriale del 1979, essendo partite sulla scorta di una normativa che,non potendosi avvalere di precedenti esperienze, si limitava a contenuti di carat-tere generico; cosa che ha determinato una differenziazione di comportamenti daprovincia a provincia. Permangono, per lo stesso motivo, situazioni di difficoltà,in special modo presso scuole integrate a tempo pieno, ora divenute a tempoprolungato, ove non si è resa sempre possibile l’organizzazione di una classe uni-taria ad indirizzo musicale, in quanto gli alunni frequentanti le materie musicalipreviste dalla sperimentazione, provenivano da sezioni diverse. In alcuni casi siè cercato di attenuare le difficoltà derivanti dalla eterogeneità della classe, con ini-ziative di musica d’insieme.

3. L’interesse degli alunni, salvo rari casi, è stato costante ed ha prodotto risultati po-sitivi in ordine allo sviluppo armonico della personalità contribuendo all’arric-chimento degli interessi culturali, in molti casi anche al di sopra delle aspettative.Inoltre, una intesa fra i docenti delle materie curriculari ed i docenti delle mate-

L’interessedegli alunni,salvo rari casi,è statocostante ed ha prodottorisultatipositivi in ordine allo sviluppoarmonico dellapersonalità

pianoforte 44%violino 15%chitarra 14%flauto 11%clarinetto 8%tromba 3%violoncello 1,65%oboe 1,44%corno 0,41%

Percentuale degli strumenti musicali insegnati:

(fonte MIUR – Organico 1985/86)

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rie musicali, in generale, fa sì che il programma di studio sia raccordato in modoche gli alunni possano assolvere pienamente sia agli obblighi scolastici normali,che a quelli derivanti dall’applicazione allo studio dello strumento musicale.

4. Dovunque possibile, sono stati instaurati buoni e costruttivi rapporti con teatri,orchestre stabili e Associazioni musicali. Si sono registrati anche scambi di saggimusicali degli alunni fra diverse scuole della stessa provincia.

5. Una percentuale di alunni, che varia dal 20% al 40%, lasciata la scuola media,continua a frequentare gli studi musicali intrapresi nelle scuole medie sperimen-tali, nei Conservatori di musica, presso civiche scuole di musica o scuole private.Numerosi alimentano le esperienze acquisite attraverso la pratica musicale incomplessi a carattere dilettantistico.

DA SPERIMENTAZIONE A ORDINAMENTO

Bisogna attendere diciassette anni dal Decreto del 1979 per l’emanazione diuna norma che non solo definisce meglio l’organizzazione dei corsi ma affrontaanche problematiche di diffusione territoriale e di reclutamento dei docenti: ilDecreto 13 febbraio 1996. L’articolo 1 contiene un’importante affermazione che riconosce alla sperimen-tazione, a differenza del Decreto del 1979, un valore propedeutico per la con-tinuazione dello studio dello strumento: «Gli stessi [corsi], pur non essendoindirizzati a prevalenti prospettive specialistiche, non escludono, per la lorospecificità, una valenza funzionale e propedeutica alla prosecuzione degli studimusicali». Non è certamente un implicito riconoscimento di ammissione alConservatorio ma rappresenta certamente un passo avanti rispetto a quantostabilito dal Decreto precedente: «Né la promozione, né il giudizio finale ana-litico-orientativo di cui al comma precedente, per gli alunni dei corsi in argo-mento, costituiscono titolo di ammissione ai conservatori di musica».È significativa nell’articolo 2 la nuova articolazione dei gruppi strumentali: stru-menti a tastiera, strumenti a corda, strumenti a fiato e strumenti a percussione.Il Decreto del 1979 non prevedeva il gruppo di strumenti a percussione e li-mitava la sperimentazione a tre settori, tastiera, corda e fiato.

I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità stru-mentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatoridi musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto,corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, neglianni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli stru-menti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chi-tarra classica.

Il D.M. 13 febbraio 1996 contiene anche un preciso riferimento alle finalitàeducative:

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Il Decreto 13 febbraio 1996

riconosce allasperimentazione

un valorepropedeutico

per lacontinuazione

dello studiodello strumento

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• concorrere a promuovere la formazione globale dell’individuo offrendo alpreadolescente, attraverso una più compiuta applicazione ed esperienza mu-sicale, della quale è parte integrante lo studio specifico di uno strumento, oc-casioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa, di consapevolezzadella propria identità e, quindi, di capacità di operare scelte nell’immediatoe per il futuro;

• consentire al preadolescente, in coerenza con i suoi bisogni formativi, unaconsapevole appropriazione del linguaggio musicale nella sua globalità, in-teso come mezzo di espressione e di comunicazione, di comprensione par-tecipativa dei patrimoni delle diverse civiltà, di sviluppo del gusto esteticoe del giudizio critico;

• fornire, per la loro elevata valenza espressiva e comunicativa, ulteriori occa-sioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni disvantaggio.

Il dettato normativo non solo incide negli assetti organizzativi ma attribuisceper la prima volta un preciso riferimento pedagogico alla pratica musicale vistaanche come strumento di integrazione e di crescita personale.Un importante complemento al dibattito sulla sperimentazione musicale è rap-presentato dall’analisi qualitativa-quantitativa dei corsi sperimentali a indirizzomusicale nella scuola media realizzata dal Ministero della Pubblica Istruzionee pubblicata nel febbraio 1998. Il documento costituisce certamente una pre-messa e un’indicazione per la fase successiva di assetto normativo che ha por-tato alla emanazione del D.M. 201 che ha previsto la riconduzione aordinamento della sperimentazione.La Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di I Grado avvia nel 1996una attività di studio sullo stato e sui risultati delle innovazioni introdotte nellescuole medie nell’ultimo decennio. Il monitoraggio ha riguardato le sperimen-tazioni attuate in diversi settori: seconda lingua straniera, informatica e corsisperimentali a indirizzo musicale. In tale quadro, con decreto del 31 ottobre 1996 è costituita una commissionetecnico-scientifica presieduta dal prof. Loris Azzaroni, con il compito di con-durre una valutazione della sperimentazione musicale in atto nelle scuolemedie. Le conclusioni dei lavori, che si sono svolti lungo l’anno 1997, sonostate raccolte in un rapporto integrale acquisito dalla Direzione generale, aifini di una successiva diffusione.Acquisiti i dati della sperimentazione musicale relativi al territorio nazionale nelsuo complesso, la Commissione ha esaminato le relazioni finali inviate alla Di-rezione generale nel corso dell’a.s. 1995/1996 dalle scuole, riferite al triennioprecedente. L’analisi delle relazioni ha posto in evidenza la necessità di racco-gliere informazioni più puntuali e articolate, in particolare riguardo a:

Il dettatonormativoattribuisce per la primavolta un precisoriferimentopedagogicoalla praticamusicale vistaanche comestrumento di integrazionee di crescitapersonale

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1. le caratteristiche strutturali delle scuole;2. le motivazioni della richiesta di sperimentazione, la sua organizzazione e le

connesse procedure attuative; le problematiche inerenti all’ambito didat-tico-educativo; la tipologia e le modalità delle prove orientativo-attitudinali;i criteri assunti ai fini della valutazione degli alunni e per la verifica dellasperimentazione; gli esiti e gli effetti delle eventuali indagini condotte dallescuole sull’efficacia della sperimentazione considerata in rapporto alla rica-duta sul territorio;

3. l’integrazione della sperimentazione nel progetto metodologico-didatticodella scuola, le problematiche connesse alle attività di musica d’insieme, lestrategie di lavoro adottate in relazione alla specificità della sperimentazionemusicale, lo spessore infra e interdisciplinare dei progetti educativi e dellaloro attuazione.

La Sperimentazione musicale nelle scuole medie ha interessato, nell’a.s.1996/1997, 418 istituzioni scolastiche, pari al 5% delle 8400 scuole mediestatali – in tale numero le sezioni staccate sono state considerate come unità asé stanti – per un totale di 1375 classi, pari all’1,6% del totale, e 29.656 alunni,pari all’1,7% del totale dei frequentanti. In quest’anno sono risultati in servi-zio 11.134 docenti di Educazione musicale; di questi 580 (dato stimato sullabase del campione) vengono utilizzati per l’insegnamento dello strumento. Perfar fronte allo studio strumentale si è fatto ricorso anche a 1600 docenti nondi ruolo. I docenti che insegnano strumento sono pertanto 2180 in totale.Sono pervenute risposte, in tempo utile per l’elaborazione, da parte di 159 isti-tuzioni scolastiche per complessivi 1252 questionari di cui 127 compilati dadocenti di Educazione musicale e 807 da docenti di strumento.Le 159 scuole analizzate sono frequentate da 58.058 alunni e di questi 11.280seguono i corsi ad indirizzo musicale (pari al 19,4%).Nelle considerazioni finali del documento di sintesi emergono da un lato lagrande positività delle attività realizzate dalle scuole, ma anche alcuni dubbi re-lativi alle conseguenze didattiche nel quadro del rinnovamento dei contenutiscolastici. In particolare viene ribadita la consapevolezza, da parte dei docenti,del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa nella suapiù ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando almenodue tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tutta lascuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuoladi base; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che giàoggi costituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso.

Dall’indagine conoscitiva emerge che l’insegnamento strumentale incide nel cur-ricolo formativo ed educativo del preadolescente da un lato arricchendone le ca-pacità d’analisi, osservazione, riflessione, interpretazione e ascolto, dall’altro

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Viene ribadita laconsapevolezza,

da parte dei docenti,

del potenzialeeducativo,formativo

e orientativodella musica,

intesa nella suapiù ampia

molteplicità di generi,

linguaggi, stili

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sviluppandone la consapevolezza dell’evento musicale come fatto partecipativo e lecapacità di socializzazione. Tale insegnamento contribuisce inoltre in modo signi-ficativo alla diffusione della cultura musicale, sia favorendo la crescita delle asso-ciazioni musicali e la valorizzazione dei complessi strumentali esistenti, siaconcorrendo all’allargamento della base di fruizione della cultura musicale; que-st’ultimo fatto si rivela a sua volta come efficace strumento di risposta ai vuoti cul-turali e ideali che la rapida trasformazione della società odierna sta producendonei giovani e quindi come strumento per la prevenzione del disagio giovanile. Nell’ambito della valutazione complessivamente positiva degli esiti della sperimen-tazione, la Commissione ha riscontrato alcune disfunzioni che non consentono disfruttarne appieno le potenzialità sia sul piano culturale generale, sia su quello delrinnovamento dei contenuti scolastici.L’efficacia della sperimentazione, comunque, dipende in larga misura da quanto ilprogetto sperimentale scaturisca da un’attenta riflessione sia sulla situazione dell’in-segnamento della musica e della cultura musicale nella scuola italiana, sia da un’ac-curata comparazione con ciò che avviene negli altri Paesi sul piano della formazionemusicale non strettamente professionalizzante; essa, ancora, non potrà non dipen-dere da un’analisi approfondita dei nuovi bisogni, delle nuove aspirazioni, dellenuove tendenze interculturali e transculturali che, a livello musicale, si manifestanotra le fasce giovanili nella realtà contemporanea.Il progetto sperimentale dovrebbe fondarsi a partire dalla consapevolezza, da partedei docenti, del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesanella sua più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando al-meno due tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tuttala scuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuola dibase; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che già oggi co-stituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso.Nell’alveo delle specificità che caratterizzano il percorso sperimentale rispetto aipercorsi tradizionali, l’approccio dei giovani alla dimensione sonora e musicale do-vrebbe venire sviluppato secondo le caratteristiche di una pratica di ascolto, produ-zione e riflessione svincolata, in linea di principio, da modelli propri di scuoleprofessionalizzanti, e aperta comunque allo sviluppo della fantasia e della creatività.L’ascolto e la produzione, in particolare, dovrebbero venire intesi e sollecitati comescoperta di una porzione dell’universo sonoro e musicale e continua ricerca di altreporzioni di tale universo.Se da una parte, dunque, nelle loro linee generali i corsi sperimentali ad indirizzomusicale devono porsi come meta la formazione generale del preadolescente, dal-l’altra è pur vero che tali corsi devono articolarsi secondo un complesso di attivitàteoretiche e pratiche che giungano a realizzarne appieno le peculiarità caratteristi-che, sia in rapporto ai risultati ottenibili nel triennio di sperimentazione, sia in re-lazione ad un eventuale successivo approccio professionalizzante alla musica.In un progetto di sperimentazione dovrebbero emergere con chiarezza le finalitàdel percorso teso alla realizzazione di un modello curricolare integrato con un iterdisciplinare volto a sviluppare nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alladimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, improvvisativo-creativa,estetico-emotiva; l’insegnamento strumentale, quindi, nel quadro di una forma-

L’approccio dei giovani alladimensionesonora e musicaledovrebbeveniresviluppatosecondo lecaratteristichedi una praticadi ascolto,produzione e riflessioneaperta allo sviluppodella fantasia e dellacreatività

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zione più ampia, potrà offrire al preadolescente, attraverso l’acquisizione di capacitàspecifiche, ulteriori occasioni di sviluppo delle proprie potenzialità, una maggioreconsapevolezza delle proprie emozioni, una più avvertita coscienza di sé e del mododi rapportarsi al sociale, e la possibilità di orientarsi verso l’eventuale prosecuzionedegli studi musicali; infine, non va dimenticato che l’Indirizzo musicale valorizzacon contributi significativi l’offerta formativa della scuola e pone le premesse per unaqualificata azione di contrasto all’emergente disagio giovanile; così, nel contesto incui opera, la scuola assume un ruolo propositivo per la diffusione della cultura mu-sicale, realizzando la sua funzione di centro di promozione culturale, sociale, civile.In secondo luogo, l’attenzione dovrebbe essere posta sugli obiettivi specifici dell’In-dirizzo musicale: l’acquisizione della competenza strumentale, nella sua valenza tec-nica, in quella interpretativa e in quella improvvisativo-creativa; la comprensionedell’evento musicale nei suoi parametri costitutivi; la conquista di un primo livellodi consapevolezza del rapporto tra manipolazione organizzata del proprio strumentoe stato emotivo; l’appropriazione della funzione simbolica del linguaggio musicale;la collocazione entro parametri storico-stilistici dell’esperienza musicale acquisitaattraverso la pratica strumentale e l’Educazione musicale.Questi obiettivi sottendono una necessaria individuazione dei contenuti, come ilcondurre gli alunni, mediante l’uso dei vari sistemi operativi definiti dalle specifi-cità strumentali, ad acquisire, tra l’altro, un adeguato possesso delle tecniche speci-fiche, a produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale, acreare autonome elaborazioni di materiale sonoro all’interno di griglie predisposte.Tali contenuti, attraverso l’integrazione con l’Educazione musicale, contribuisconoall’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali(melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica): acquisizione indispensabileper interiorizzare tratti significativi del linguaggio musicale a livello sintattico, for-male e stilistico. Se ci si sofferma infatti sulla considerazione che i contenuti dell’E-ducazione musicale dei corsi sperimentali, e in particolare l’osservazione deifenomeni acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono (esperiti ancheattraverso la reciprocità suono-emozioni), l’apprendimento della notazione, dellestrutture metriche e ritmiche, si modellano con il necessario contributo della pra-tica strumentale, appare del tutto evidente che l’insegnamento strumentale e l’Edu-cazione musicale, pur nella loro specificità, concorrono con pari dignità e valenzaal progetto complessivo di formazione musicale.I procedimenti metodologici da adottare, anche per quanto attiene alle questioni ba-silari dell’infradisciplinarità e dell’interdisciplinarità, dovrebbero divenire oggettodi particolare riflessione. Appare evidente, ad esempio, che, pur implicando le spe-cifiche caratteristiche organologiche degli strumenti una diversa progressione nel-l’apprendimento delle tecniche relative, la pratica della Musica d’insieme dovrebbevenire intesa come uno strumento metodologico privilegiato per esperire concreta-mente, a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto, le succitatecategorie musicali fondamentali. In questo modo l’Educazione musicale, opportu-namente integrata con la Musica d’insieme, potrebbe divenire il luogo della rifles-sione e della formalizzazione anche a livello linguistico-verbale dell’esperienza vissutanella pratica strumentale. Per non dire dell’attenzione che, sia nell’ambito della Mu-sica d’insieme sia in quello dell’Educazione musicale, sia all’interno dell’insegna-

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L’attenzionedovrebbe

essere postasugli obiettivi

specificidell’Indirizzo

musicale

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mento strumentale, si dovrebbe dare alla pratica vocale e all’ascolto, quali mezzi piùimmediati per la produzione dell’evento musicale e per la sua recezione, in cui con-vergono comunicazione ed espressione.Nell’insegnamento strumentale l’ascolto, in particolare, dovrebbe tendere a svilup-pare nell’allievo capacità discriminative e comparative, utili alla produzione e ripro-duzione di modelli esecutivo-interpretativi; nella Musica d’insieme l’ascolto dovrebbeessere finalizzato a sviluppare anche capacità di controllo circa l’adeguamento a mo-delli teorici basati sui parametri fondamentali della musica. La piena adozione diprocedimenti metodologici di tal genere potrebbe garantire quella condizione gene-rale di infra ed inter-disciplinarità indispensabile per il buon esito della Sperimenta-zione Musicale: da una parte l’apprendimento strumentale, integrato con quellodell’Educazione musicale, assicurerebbe un processo di apprendimento musicale uni-tario, ossia una piena attuazione dell’infradisciplinarità, dall’altra le articolazioni delladimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attiverebbero relazioni conaltri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l’interdisciplinarità.In un curricolo integrato delle Discipline musicali, la competenza strumentale do-vrebbe essere intesa come dominio, a livello elementare, del sistema operativo dellostrumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale rispetto aisuoi parametri costitutivi (struttura metrico-ritmica e struttura melodico-armonicacon le relative connotazioni agogico-dinamiche). Ciò presuppone un’integrazionecon la competenza musicale generale, che si fonda fra l’altro sul riconoscimento ela descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale, dei generi musi-cali e delle forme elementari, sulla capacità di collocare in ambito storico-stilisticogli eventi musicali praticati, sulla produzione di melodie attraverso il mezzo vocale. La valutazione dovrebbe fondarsi sull’accertamento del livello raggiunto dall’alunnoin un ampio spettro di abilità, quali la capacità di lettura allo strumento, intesacome capacità di correlazione segno-gesto-suono; l’uso e il controllo dello stru-mento nella pratica individuale e collettiva; la capacità di ascolto e di esecuzionenella pratica individuale e collettiva; l’esecuzione, l’interpretazione e la rielabora-zione strumentale del materiale sonoro, intese anche come livello di sviluppo dellecapacità creative. Tutto questo, ovviamente, nel quadro della preparazione musi-cale complessiva.

È finalmente l’articolo 11 comma 9 della Legge 3 maggio 1999, n. 124 (Di-sposizioni urgenti in materia di personale scolastico) a ricondurre i corsi spe-rimentali di strumento musicale a ordinamento. «In tali corsi lo specificoinsegnamento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinareed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale». Il conseguente Decreto Ministeriale 6 agosto 1999, n. 201, Riconduzione adordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media aisensi della Legge 3 maggio 1999. n. 124. art. 11. comma 9, non solo indica cri-teri organizzativi e di organico per i corsi musicali ma afferma anche importantiprincipi di autonomia delle singole istituzioni scolastiche: «La scelta delle spe-cialità strumentali da insegnare è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle

È finalmentel’articolo 11 comma 9 della Legge 3maggio 1999,n. 124 a ricondurre i corsisperimentali di strumentomusicale a ordinamento

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indicate nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato for-mativo e didattico della musica d’insieme – Nell’ambito dell’autonomia orga-nizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola possono adeguare ilmodello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari difunzionamento dei corsi, al fine di realizzare l’impiego ottimale delle risorse,anche prevedendo attività di approfondimento, potenziamento e recupero».L’istituzione della classe di concorso «strumento musicale nella scuola media(cl. n. 77/A)» per l’insegnamento delle diverse specialità strumentali rappre-senta probabilmente l’aspetto più significativo del D.M. 201 per le implicazionisul reclutamento e sullo stato giuridico dei docenti.La regolamentazione delle cattedre viene successivamente definita dalla Circo-lare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135 che, oltre a indicare la consistenzaprovinciale di cattedre, stabilisce il modello organizzativo che sarà oggetto dimolte deroghe nella distribuzione territoriale.«Fermo restando che nel modello organizzativo dei corsi a indirizzo musicale de-finito con D.M. 6 agosto 1999 la dotazione organica è di quattro cattedre distrumenti musicali diversi, si fa presente che, per agevolare il passaggio dei corsifunzionanti con tre o con cinque strumenti al nuovo sistema ordinamentale, èconsentito, nella fase transitoria, istituire cattedre anche tra scuole diverse».

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▼ Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali di tutto il territorionazionale:

Province Posti

AGRIGENTO 8

ALESSANDRIA 8

ANCONA 22

AOSTA 0

L’AQUILA 0

AREZZO 19

ASCOLI PICENO 13

ASTI 8

AVELLINO 28

BARI 75

BELLUNO 0

BENEVENTO 16

BERGAMO 16

BIELLA 5

BOLOGNA 25

BOLZANO 0

Province Posti

BRESCIA 24

BRINDISI 13

CAGLIARI 25

CALTANISSETTA 9

CAMPOBASSO 8

CASERTA 28

CATANIA 33

CATANZARO 16

CHIETI 8

COMO 16

COSENZA 38

CREMONA 4

CROTONE 4

CUNEO 38

ENNA 16

FERRARA 22

Province Posti

FIRENZE 28

FOGGIA 28

FORLÌ 12

FROSINONE 12

GENOVA 29

GORIZIA 4

GROSSETO 8

IMPERIA 8

ISERNIA 8

LATINA 31

LECCE 35

LECCO 8

LIVORNO 4

LODI 10

LUCCA 8

MACERATA 12

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 77

La tabella evidenzia dieci Province senza alcuna cattedra: Aosta, Belluno, Bol-zano, L’Aquila, Pisa, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Udine. Questa è la situa-zione sancita nell’anno 2000 dalle norme in vigore.

LE SMIM VERSO IL 2010 – ANALISI DEI DATI

A distanza di quasi dieci anni è interessante conoscere la sorte della distribu-zione delle cattedre di strumento musicale, soprattutto in relazione alla con-sistenza numerica della popolazione scolastica delle scuole secondarie diI grado. Le scuole che hanno attivato corsi musicali nell’anno 2008 sono 942.Le cattedre ripartite tra i diversi strumenti musicali risultano 3909: arpa, chi-tarra, clarinetto, corno, fagotto, fisarmonica, flauto, oboe, percussioni, pia-noforte, saxsofono, tromba, violino, violoncello. Arpa, fagotto, fisarmonica esaxofono non erano previsti dal decreto istitutivo dei corsi sperimentali del 1979.Alcune tabelle ottenute elaborando i dati dell’organico 2008 MIUR pubblicatisul data warehouse dell’Intranet del Ministero consentono di valutare la distri-

Le scuole che hannoattivato corsi musicalinell’anno 2008sono 942

Province Posti

MANTOVA 8

MASSA CARRARA 4

MATERA 9

MESSINA 16

MILANO 172

MODENA 12

NAPOLI 136

NOVARA 5

NUORO 8

ORISTANO 4

PADOVA 48

PALERMO 53

PARMA 4

PAVIA 8

PERUGIA 28

PESARO 12

PESCARA 4

PIACENZA 4

PISA 0

Province Posti

PISTOIA 8

PORDENONE 9

POTENZA 12

PRATO 0

RAGUSA 16

RAVENNA 13

REGGIO CALABRIA 28

REGGIO EMILIA 0

RIETI 4

RIMINI 8

ROMA 132

ROVIGO 8

SALERNO 48

SASSARI 0

SAVONA 16

SIENA 8

SIRACUSA 29

SONDRIO 8

SPEZIA 10

Province Posti

TARANTO 47

TERAMO 8

TERNI 8

TORINO 14

TRAPANI 24

TRENTO 0

TREVISO 26

TRIESTE 4

UDINE 0

VARESE 12

VENEZIA 24

VERBANIA 14

VERCELLI 9

VERONA 16

VIBO VALENTIA 4

VICENZA 53

VITERBO 15

TOTALE 1960

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78 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

buzione degli insegnamenti di strumento musicale, il rapporto con il totaledelle cattedre e la percentuale di ogni strumento sul totale delle cattedre (livelloNazionale, aree geografiche del Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole):

Nazionale

Classe di concorso Cattedre Percentuale

ARPA 16 0,4%

CHITARRA 836 21,4%

CLARINETTO 421 10,8%

CORNO 14 0,4%

FAGOTTO 6 0,2%

FISARMONICA 8 0,2%

FLAUTO 614 15,7%

OBOE 33 0,8%

PERCUSSIONI 121 3,1%

PIANOFORTE 951 24,3%

SAXOFONO 50 1,3%

TROMBA 130 3,3%

VIOLINO 638 16,3%

VIOLONCELLO 71 1,8%

Totale 3909

Totale Nazionale 146.877

Rapporto Cattedre 37,57

Nord-Ovest

Classe di concorso Cattedre Percentuale

ARPA 1 0,2%

CHITARRA 148 23,1%

CLARINETTO 75 11,7%

CORNO 1 0,2%

FLAUTO 108 16,9%

OBOE 1 0,2%

PERCUSSIONI 23 3,6%

PIANOFORTE 155 24,2%

SAXOFONO 4 0,6%

TROMBA 20 3,1%

VIOLINO 96 15,0%

VIOLONCELLO 8 1,3%

Totale Area Geografica 640

Totale Cattedre 33.428

Rapporto Cattedre 52,23

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 79

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Nord-Est

Classe di concorso Cattedre Percentuale

ARPA 1 0,2%

CHITARRA 109 22,9%

CLARINETTO 54 11,3%

CORNO 1 0,2%

FISARMONICA 2 0,4%

FLAUTO 78 16,4%

OBOE 6 1,3%

PERCUSSIONI 6 1,3%

PIANOFORTE 119 25,0%

SAXOFONO 5 1,1%

TROMBA 4 0,8%

VIOLINO 80 16,8%

VIOLONCELLO 11 2,3%

Totale Area Geografica 476

Totale Cattedre 21.429

Rapporto Cattedre 45,02

Centro

Classe di concorso Cattedre Percentuale

CHITARRA 113 21,5%

CLARINETTO 47 8,9%

CORNO 1 0,2%

FISARMONICA 1 0,2%

FLAUTO 104 19,8%

OBOE 1 0,2%

PERCUSSIONI 16 3,0%

PIANOFORTE 131 24,9%

SAXOFONO 1 0,2%

TROMBA 13 2,5%

VIOLINO 91 17,3%

VIOLONCELLO 7 1,3%

Totale Area Geografica 526

Totale Cattedre 25.616

Rapporto Cattedre 48,70

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80 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Sud

Classe di concorso Cattedre Percentuale

ARPA 10 0,6%

CHITARRA 344 20,5%

CLARINETTO 184 11,0%

CORNO 8 0,5%

FAGOTTO 5 0,3%

FISARMONICA 5 0,3%

FLAUTO 231 13,8%

OBOE 24 1,4%

PERCUSSIONI 58 3,5%

PIANOFORTE 393 23,4%

SAXOFONO 35 2,1%

TROMBA 78 4,6%

VIOLINO 268 16,0%

VIOLONCELLO 36 2,1%

Totale Area Geografica 1679

Totale Cattedre 44.777

Rapporto Cattedre 26,67

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 81

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Isole

Classe di concorso Cattedre Percentuale

ARPA 4 0,7%

CHITARRA 127 20,9%

CLARINETTO 64 10,5%

CORNO 3 0,5%

FAGOTTO 1 0,2%

FISARMONICA 1 0,2%

FLAUTO 96 15,8%

OBOE 1 0,2%

PERCUSSIONI 18 3,0%

PIANOFORTE 159 26,1%

SAXOFONO 5 0,8%

TROMBA 15 2,5%

VIOLINO 106 17,4%

VIOLONCELLO 9 1,5%

Totale Area Geografica 609

Totale Cattedre 21.627

Rapporto Cattedre 35,51

Il rapporto tra le cattedre ordinarie e quelle di strumento che, nel quadro na-zionale, risulta essere 37,57, evidenzia come la distribuzione delle cattedre distrumento musicale non sia omogenea tra le diverse aree geografiche: il Nord-Ovest ha il rapporto di 52,23 e il Sud ha il rapporto di 26,67, un valore pres-soché doppio. In ambito regionale, mettendo a confronto le cattedre di strumento con la po-polazione scolastica, risulta ancora con maggior evidenza la differenza tra learee geografiche: a fronte di una media nazionale di 420 alunni circa per cat-tedra, si rileva il dato di regioni come Friuli con un valore che supera i 1200alunni, Trentino-Alto Adige con 1091, Toscana con 885 e regioni come Mo-lise e Calabria con un rapporto inferiore a 170, valore più che sestuplo.

Il rapporto tra le cattedreordinarie e quelle di strumentoevidenzia comela distribuzionedelle cattedredi strumentomusicale nonsia omogeneatra le diverseareegeografiche

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82 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Regione Cattedre Alunni Rapportostrumento alunni/cattedre

ABRUZZO 72 36.345 504,79

BASILICATA 88 17.791 202,17

CALABRIA 394 64.299 163,20

CAMPANIA 620 211.199 340,64

EMILIA-ROMAGNA 160 98.344 614,65

FRIULI 22 27.672 1257,82

LAZIO 316 148.466 469,83

LIGURIA 72 35.020 486,39

LOMBARDIA 384 231.860 603,80

MARCHE 60 40.469 674,48

MOLISE 68 9129 134,25

PIEMONTE 170 104.730 616,06

PUGLIA 437 134.522 307,83

SARDEGNA 75 45.815 610,87

SICILIA 534 175.806 329,22

TOSCANA 98 86.758 885,29

TRENTINO-ALTO ADIGE 18 19.648 1091,56

UMBRIA 52 21.713 417,56

VALLE D’AOSTA 14 3421 244,36

VENETO 255 125.328 491,48

Totale 3909 1.638.335 419,12

È interessante anche la Tabella con la distribuzione complessiva delle diversecattedre di strumento nelle regioni italiane:

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 83

ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA- FRIULI LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE

ROMAGNA

ARPA 2 0 3 0 0 0 0 0 1 0

CHITARRA 17 21 73 132 36 5 68 18 86 15

CLARINETTO 4 13 45 68 16 3 25 6 47 6

CORNO 0 0 2 5 1 0 0 0 1 0

FAGOTTO 0 0 4 1 0 0 0 0 0 0

FISARMONICA 0 1 1 0 0 1 0 0 0 1

FLAUTO 13 11 59 93 26 3 67 14 62 10

OBOE 0 0 12 5 6 0 0 0 1 0

PERCUSSIONI 4 1 11 15 1 0 14 0 19 2

PIANOFORTE 17 23 98 141 40 6 78 17 93 15

SAXOFONO 2 0 11 9 3 0 1 0 3 0

TROMBA 2 5 18 27 3 1 6 6 12 1

VIOLINO 11 13 49 108 25 3 53 9 56 10

VIOLONCELLO 0 0 8 16 3 0 4 2 3 0

TOTALE 72 88 394 620 160 22 316 72 384 60

MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO UMBRIA VALLE VENETO

D’AOSTA

ARPA 1 0 4 1 3 0 1 0 0 0

CHITARRA 11 40 90 18 109 19 3 11 4 60

CLARINETTO 4 22 50 6 58 10 2 6 0 30

CORNO 0 0 1 1 2 0 0 1 0 0

FAGOTTO 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0

FISARMONICA 0 0 3 0 1 0 0 0 0 0

FLAUTO 10 30 45 13 83 17 1 10 2 45

OBOE 1 0 6 0 1 1 0 0 0 0

PERCUSSIONI 6 3 21 3 15 0 2 0 1 3

PIANOFORTE 16 41 98 17 142 25 3 13 4 64

SAXOFONO 4 0 9 0 5 0 2 0 1 0

TROMBA 2 2 24 2 13 5 0 1 0 0

VIOLINO 10 29 77 14 92 18 3 10 2 46

VIOLONCELLO 3 3 9 0 9 3 1 0 0 7

TOTALE 68 170 437 75 534 98 18 52 14 255

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84 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Alcuni dati meritano particolare attenzione:

1. in Calabria sono attivate 4 delle 6 cattedre totali di fagotto; 2. delle 71 cattedre di violoncello ben 42 (più del 50%) sono in Calabria, Cam-

pania, Puglia e Sicilia; 3. sono istituite 15 cattedre di arpa delle quali ben due/terzi in alcune regioni

del Meridione: 3 in Calabria, 4 in Puglia e 3 in Sicilia;4. le 12 cattedre di oboe della Calabria da sole rappresentano il 30% del totale;5. il divario tra il numero di minimo di cattedre (14) e massimo (620), rispet-

tivamente della Valle d’Aosta e della Campania.

Probabilmente il proliferare disomogeneo dei corsi musicali è una conseguenzadella scarsa efficacia del monitoraggio delle cattedre. L’analisi del rapporto tra alunni e cattedre di strumento nelle singole Pro-vince consente di valutare ancor più in particolare il divario nella distribu-zione territoriale:

1. nella Provincia di Udine non sono presenti corsi musicali, quella di Pisaconta un corso solo;

2. la Provincia di Vibo Valentia (primo posto) ha 101 cattedre su un totale di5692 alunni per un rapporto di 56,36 e la Provincia di Cremona (ultimoposto) ha 4 cattedre su un totale di 8686 alunni per un rapporto di 2.171,50– un valore 38 volte inferiore!

3. la media è di 421 alunni ogni cattedra di strumento musicale;4. su un totale di 35 Province che superano la media solamente 7 sono Province

settentrionali: Verbania, Vercelli, Bologna, Vicenza, Ferrara, Rovigo e Milano; 5. su un totale di 60 Province sotto la media solamente 4 (anche se di poco)

sono province meridionali: Crotone, Trapani, Napoli e Palermo.

La ricerca evidenzia comunque un’ampia diffusione dell’insegnamento dellostrumento musicale; l’apprendimento della musica «d’arte» passa certamenteanche attraverso lo studio di uno strumento musicale.Il raddoppiamento delle cattedre in dieci anni è un dato significativo che mi-tiga la «presunta» assenza di cultura musicale nel nostro Paese: si può calcolareche, dalla riconduzione a ordinamento del 1999, ogni anno 20/25.000 alunniabbiano affrontato lo studio di strumento musicale nella scuola dell’obbligo. Il numero complessivo degli studenti di strumento musicale, dall’avvio dellasperimentazione del 1975, può quindi verosimilmente superare la soglia delle300.000 unità. Grandi numeri, che certamente inducono a riflettere sulle ricadute in terminidi diffusione e valorizzazione di questo patrimonio da parte dei Conservatori,delle Istituzioni Musicali e dei Media.

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Ilraddoppiamento

delle cattedre in dieci anni

è un datosignificativo

che mitiga la «presunta»

assenza di culturamusicale

nel nostroPaese: si può

calcolare che, dal 1999,

ogni anno20/25.000

alunni abbianoaffrontato

lo studio di strumento

musicale nella scuoladell’obbligo

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 85

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I DOCENTI E IL SISTEMA DI FORMAZIONE

Nel sistema di istruzione la formazione dei musicisti è affidata a Conservatorie Istituti Musicali Pareggiati ai quali si accede previo superamento di un esameattitudinale.I Conservatori di Musica sono 59 e gli Istituti Musicali Pareggiati sono 20.Entrambe le tipologie di scuole costituiscono l’AFAM (Alta Formazione Arti-stica e Musicale). Esiste anche una serie di scuole private di difficile censimentoe Scuole Civiche di Musica (circa 180) gestite a livello comunale che però nonrilasciano titoli di studio.

Elenco Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati

Conservatorio di AdriaViale Maddalena, 2 – 45011 – ADRIAtel. 0426/21686 – fax. 0426/41616Rovigo (RO) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.conservatorioadria.itDirettore: Marco Nicolè

Conservatorio di AlessandriaVia Parma, 1 – 15100 – ALESSANDRIAtel. 0131/250299 – fax. 0131/326763Alessandria (AL) – Piemontee-mail: [email protected]: http://www.conservatoriovivaldi.itDirettore: Federico Ermirio

Conservatorio di AvellinoVia Circonvallazione, 156 – 83100 – AVELLINOtel. 0825/30622-30031 – fax. 0825/780074Avellino (AV) – Campaniae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.avellino.itDirettore: Carmelo Columbro

Conservatorio di BariVia M. Cifarelli, 26 – 70124 – BARItel. 080/5740022-5740820-5740301 – fax. 080/5794461Bari (BA) – Pugliae-mail: [email protected]

I Conservatoridi Musica sono59 e gli IstitutiMusicaliPareggiatisono 20

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86 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Web: http://www.conservatoriopiccinni.itDirettore: Marco Renzi

Conservatorio di BeneventoVia Mario La Vipera, 1 – 82100 – BENEVENTOtel. 0824/21102 – fax. 0824/50355Benevento (BN) – Campaniae-mail: [email protected]: http://www.conservatorionicolasala.euDirettore: Maria Gabriella della Sala

Conservatorio di BolognaP.zza Rossini, 2 – 40126 – BOLOGNAtel. 051 221483 – fax. 051/223168Bologna (BO) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio-bologna.com/Direttore: Carrisi Carmine

Conservatorio di BolzanoP.zza Domenicani, 19 – 39100 – BOLZANOtel. 0471/978764 – fax. 0471/975891Bolzano (BZ) – Trentino-Alto Adigee-mail: [email protected]: http://www.conservatoriobolzano.itDirettore: Felix Resch

Conservatorio di BresciaP.zza Arturo Benedetti Michelangeli, 1 – 25121 – BRESCIAtel. 030/2886711 – fax. 030/3770337Brescia (BS) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.brescia.itDirettore: Carlo Balzaretti

Conservatorio di CagliariP.zza E. Porrino, 1 – 09100 – CAGLIARItel. 070/493118 – fax. 070/487388Cagliari (CA) – Sardegnae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriocagliari.it/Direttore: M. Gabriella Artizzu

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 87

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Conservatorio di CampobassoVia Principe di Piemonte, 2/A – 86100 – CAMPOBASSOtel. 0874/90041-90042 – fax. 0874/411377Campobasso (CB) – Molisee-mail: [email protected]: http://www.conservatorioperosi.itDirettore: Franz Albanese

Conservatorio di Castelfranco VenetoVia Garibaldi, 25 – 31033 – CASTELFRANCO VENETOtel. 0423/495170-492984 – fax. 0423/740188Treviso (TV) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.steffani.itDirettore: Vivalda Savelli

Conservatorio di Ceglie MessapicaV.le B. Luigi Don Guanella, 2 – 72013 – CEGLIE MESSAPICAtel. 0831/379129 – fax. 0831/381695Brindisi (BR) – Pugliae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriolecce.itDirettore: Donato Di Palma

Conservatorio di CesenaC.so U. Comandini, 1 – 47023 – CESENAtel. 0547/610742 28679 – fax. 0547/28679Forli’ (FO) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriocesena.itDirettore: Adriano Tumiatti

Conservatorio di ComoVia Cadorna, 4 – 22100 – COMOtel. 031/279827 – fax. 031/266817Como (CO) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriocomo.it/Direttore: Bruno Raffaele Foti

Conservatorio di Cosenzaex Convento di S. Maria delle Grazie, via Portapiana – 87100 – COSENZA

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88 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

tel. 0984/76627/8-71959 – fax. 0984/29224Cosenza (CS) – Calabriae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriodicosenza.it/Direttore: Giorgio Reda

Conservatorio di CuneoVia Roma, 19 – 12100 – CUNEOtel. 0171/693148 – fax. 0171/699181Cuneo (CN) – Piemontee-mail: [email protected]: http://www.conservatoriocuneo.itDirettore: Paolo Manzo

Conservatorio di Darfo-Boario TermeVia Razziche, 5 – 25047 – DARFO-BOARIO TERMEtel. 0364/532904 – fax. 0364/532085Brescia (BS) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriodarfoboarioterme.itDirettore: Carlo Balzaretti

Conservatorio di FermoVia dell’Università, 16 – 63023 – FERMOtel. 0734/225495-225801-229218 – fax. 0734/228742Ascoli Piceno (AP) – Marchee-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.netDirettore: Silvia Santarelli

Conservatorio di FerraraVia Previati, 22 – 44100 – FERRARAtel. 0532/207412 – fax. 0532/247521Ferrara (FE) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.conservatorioferrara.itDirettore: Giorgio Fabbri

Conservatorio di FirenzeP.zza Belle Arti, 2 – 50122 – FIRENZEtel. 055/292180-210502 – fax. 055/2396785Firenze (FI) – Toscana

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 89

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e-mail: [email protected]; [email protected]: http://www.conservatorio.firenze.itDirettore: Paolo Biordi

Conservatorio di FoggiaPiazza Negri, 13 – 71100 – FOGGIAtel. 0881/773467-723668 – fax. 0881/774687Foggia (FG) – Pugliae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriofoggia.itDirettore: Mario Rucci

Conservatorio di FrosinoneViale Michelangelo – 03100 – FROSINONEtel. 0775/840060 – fax. 0775/202143Frosinone (FR) – Lazioe-mail: [email protected]: http://www.conservatorio-frosinone.it/Direttore: Antonio D’Antò

Conservatorio di GenovaVia Albaro, 38 – 16145 – GENOVAtel. 010/318683 – fax. 010/3620819Genova (GE) – Liguriae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriopaganini.org/Direttore: Prof.ssa Patrizia Conti

Conservatorio di L’AquilaP.le Collemaggio s.n.c. – 67100 – L’AQUILAtel. 0862/22122 – fax. 0862/62325L’Aquila (AQ) – Abruzzoe-mail: [email protected]; [email protected]: http://www.consaq.it/Direttore: Bruno Carioti

Conservatorio di La SpeziaVia XX Settembre, 34 – 19121 – LA SPEZIAtel. 0187/770333 – fax. 0187/770341La Spezia (SP) – Liguriae-mail: [email protected]

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90 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Web: http://www.conservatoriopuccini.comDirettore: Giuseppe Bruno

Conservatorio di LatinaVia Ezio, 32 – 04100 – LATINAtel. 0773/664173 – fax. 0773/661678Latina (LT) – Lazioe-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.latina.it/Direttore: Giuseppe Gazelloni

Conservatorio di LecceVia A.Ciardo, 2 – 73100 – LECCEtel. 0832/344266 – fax. 0832/340951Lecce (LE) – Pugliae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriolecce.itDirettore: Pierluigi Camicia

Conservatorio di MantovaPiazza Dante, 1 – 46100 – MANTOVAtel. 0376/324636 – fax. 0376/223202Mantova (MN) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriomantova.comDirettore: Giordano Fermi

Conservatorio di MateraP.zza del Sedile – 75100 – MATERAtel. 0835/335797 – fax. 0835/331291Matera (MT) – Basilicatae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriomatera.itDirettore: Saverio Vizziello

Conservatorio di MessinaVia Bonino, 1 – 98100 – MESSINAtel. 090/6510410 – fax. 090/2287889Massa (MS) – Toscanae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriomessina.itDirettore: Angelo Anastasi

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Conservatorio di MilanoVia Conservatorio, 12 – 20122 – MILANOtel. 02/7621101 – fax. 02/76014814Milano (MI) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.consmilano.it/Direttore: Bruno Zanolini

Conservatorio di MonopoliP.zza S. Antonio, 27 – 70043 – MONOPOLItel. 080/9303607-4170791 – fax. 080/9303366Bari (BA) – Pugliae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriodimonopoli.orgDirettore: Gianpaolo Schiavo

Conservatorio di NapoliVia S.P. a Majella, 35 – 80138 – NAPOLItel. 081/5644411 – fax. 081/5644415Napoli (NA) – Campaniae-mail: [email protected] Web: http://www.sanpietroamajella.it/Direttore: Patrizio Marrone

Conservatorio di NovaraVia Collegio Gallarini, 1 – 28100 – NOVARAtel. 0321/31252-392629 – fax. 0321/640556Novara (NO) – Piemontee-mail: [email protected]: http://www.conservatorionovara.it/Direttore: Ettore Borri

Conservatorio di PadovaVia Eremitani, 6 – 35100 – PADOVAtel. 049/8763111-8750648 – fax. 049/661174Padova (PD) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.conservatoriopollini.itDirettore: Maria Nevilla Massaro

Conservatorio di PalermoVia Squarcialupo, 45 – 90133 – PALERMO

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tel. 091/580921-582803 – fax. 091/586742Palermo (PA) – Siciliae-mail: [email protected]: http://www.conservatoriobellini.itDirettore: Carmelo Caruso

Conservatorio di ParmaVia del Conservatorio, 27 – 43100 – PARMAtel. 0521/381911-238743 – fax. 0521/200398Parma (PR) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.pr.it/Direttore: Emilio Ghezzi

Conservatorio di PerugiaPiazza Mariotti, 2 – 06123 – PERUGIAtel. 075/5733843/4 – fax. 075/5736943Perugia (PG) – Umbriae-mail: [email protected]: http://www.conservatorioperugia.itDirettore: Stefano Bracci

Conservatorio di PesaroPiazza Olivieri, 5 – 61100 – PESAROtel. 0721/33671-0721/34151 – fax. 0721/35295Pesaro (PS) – Marchee-mail: [email protected] Web: http://www.conservatoriorossini.it/Direttore: Maurizio Tarsetti

Conservatorio di PescaraViale Muzii, 5-7 – 65123 – PESCARAtel. 085/4219950 – fax. 085/4214341Pescara (PE) – Abruzzoe-mail: [email protected]: http://www.conservatorioluisadannunzio.itDirettore: Enrico Perigozzo

Conservatorio di PiacenzaVia S. Franca, 35 – 29100 – PIACENZAtel. 0523/384345 – fax. 0523/388836Piacenza (PC) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]

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Web: http://www.conservatorio.piacenza.itDirettore: Fabrizio Dorsi

Conservatorio di PotenzaVia Tammone, 1 – 85100 – POTENZAtel. 0971/46056/7 – fax. 0971/46239Potenza (PZ) – Basilicatae-mail: [email protected]; [email protected]: http://www.conservatoriopotenza.itDirettore: Fulvio Maffia

Conservatorio di Reggio CalabriaVia Aschenez, 1-I – 89123 – REGGIO CALABRIAtel. 0965/812223-812991 – fax. 0965/24809Reggio Di Calabria (RC) – Calabriae-mail: [email protected]: http://digilander.iol.it/conservatoriocilea/Direttore: Antonino Sorgonà

Conservatorio di Riva Del GardaL.go Marconi, 5 – 38066 – RIVA DEL GARDAtel. 0464/551669 – fax. 0464/550187Trento (TN) – Trentino-Alto Adigee-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.tn.it/Direttore: Cosimo Leonardo Colazzo

Conservatorio di Rodi GarganicoVia Le Noci – 71012 – RODI GARGANICOtel. 0884/966580 – fax. 0884/966366Foggia (FG) – Pugliae-mail: [email protected]; [email protected]: http://www.conservatoriorodi.itDirettore: Mario Rucci

Conservatorio di RomaVia dei Greci, 18 – 00187 – ROMAtel. 06/3609671-2-3 – fax. 06/36001800Roma (RM) – Lazioe-mail: [email protected]: http://www.conservatoriosantacecilia.itDirettore: Edda Silvestri

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Conservatorio di RovigoCorso del Popolo, 241 – 45100 – ROVIGOtel. 0425/22273-27857 – fax. 0425/29628Rovigo (RO) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.conservatorio-rovigo.it/Direttore: Luca Paccagnella

Conservatorio di SalernoVia S. De Renzi, 62 – 84125 – SALERNOtel. 089/241086 – fax. 089/2582440Salerno (SA) – Campaniae-mail: [email protected]: http://www.consalerno.comDirettore: Francesco De Mattia

Conservatorio di SassariPiazzale Cappuccini – 07100 – SASSARItel. 079/296447 – fax. 079/296449Sassari (SS) – Sardegnae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.sassari.itDirettore: Antonio Ligios

Conservatorio di TorinoVia Mazzini, 11 – 10123 – TORINOtel. 011/8178458-832362-888470 – fax. 011/885165Torino (TO) – Piemontee-mail: [email protected]: http://www.conservatorio-torino.it/Direttore: Maria Luisa Pacciani

Conservatorio di TrapaniVia Francesco Sceusa, 1 – 91100 – TRAPANItel. 0923/556124/5/6 – fax. 0923/551465Trapani (TP) – Siciliae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio-trapani.it/Direttore: Lea Pavarini

Conservatorio di TrentoVia S. Maria Maddalena, 16 – 38100 – TRENTO

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tel. 040/6724911 – fax. 040/370265Trento (TN) – Trentino-Alto Adigee-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.tn.itDirettore: Cosimo Leonardo Colazzo

Conservatorio di TriesteVia Carlo Ghega, 12 – 34123 – TRIESTEtel. 0432/502755 – fax. 0432/510740Trieste (TS) – Friuli-Venezia Giuliae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.trieste.itDirettore: Massimo Parovel

Conservatorio di UdinePiazza 1° Maggio, 29 – 33100 – UDINEtel. 041/5225604-5236561 – fax. 041/5239268Udine (UD) – Friuli-Venezia Giuliae-mail: [email protected]: http://www.conservatorio.udine.it/Direttore: Franco Calabretto

Conservatorio di VeneziaSestriere S. Marco, 2810 – 30124 – VENEZIAtel. 045/8002814 – fax. 045/8009018Venezia (VE) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.conseve.it/indexI.htmlDirettore: Giovanni Umberto Battel

Conservatorio di VeronaVia Massalongo, 2 – 37100 – VERONAtel. 045/8002814 – fax. 045/8009018Verona (VR) – Venetoe-mail: [email protected]; [email protected]: http://www.conservatorioverona.itDirettore: Hugh Skeffington Ward Perkins

Conservatorio di Vibo ValentiaVia Affaccio/Via Corsea (sede uffici) – 88018 – VIBO VALENTIAtel. 0444/507551-301160 – fax. o444/302706Vibo Valentia (VV) – Calabria

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e-mail: [email protected]: http://www.conservatoriovibovalentia.itDirettore: Antonella Patrizia Barbarossa

Conservatorio di VicenzaContrà San Domenico, 33 – 36100 – VICENZAtel. 0444/507551 – fax. 0444/302706Vicenza (VI) – Venetoe-mail: [email protected]: http://www.consvi.org/Direttore: Paolo Troncon

Istituto Musicale Pareggiato di Ancona G.B. PergolesiVia Zappata, 1 – 60121 – ANCONAtel. 071/52692 – fax. 071/52692Ancona (AN) – Marchee-mail: [email protected]: http://www.istitutopergolesi.itDirettore: Riccardo Graciotti

Istituto Musicale Pareggiato di Aosta della Valle D’aostaVia Anfiteatro, 1 – 11100 – AOSTAtel. 0165/43995 – fax. 0165/236901Aosta (AO) – Valle d’Aostae-mail: [email protected]: http://www.imaosta.comDirettore: Florinda Bartolucci

Istituto Musicale Pareggiato di Bergamo Gaetano DonizettiVia Arena, 9 – 24129 – BERGAMOtel. 035/237374 – fax. 035/4135133Bergamo (BG) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.istitutomusicaledonizetti.itDirettore: Marco Giovannetti

Istituto Musicale Pareggiato di Caltanissetta Vincenzo BelliniC.so Umberto I, 84-85 – 93100 – CALTANISSETTAtel. 0934/26803 – fax. 0934/22998Caltanissetta (CL) – Siciliae-mail: [email protected]: http://www.imp-vincenzobellini.cl.it

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Direttore: Angelo Licalsi

Istituto Musicale Pareggiato di Castelnuovo ne’ Monti (RE) MeruloVia Roma, 4 – 42035 – MONTItel. 0522/610206 – fax. 0522-610205Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http:///www.istitutomerulo.it/Direttore: Giovanni Mareggini

Istituto Musicale Pareggiato di Catania Vincenzo BelliniVia Istituto S. Cuore, 3 – 95124 – CATANIAtel. 095/7194400 – fax. 095/502782Catania (CT) – Siciliae-mail: [email protected]: http://www.istitutobellini.it/Direttore: Carmelo Giudice

Istituto Musicale Pareggiato di Cremona Claudio MonteverdiVia Realdo Colombo, 1 – 26100 – CREMONAtel. 0372/22423 – fax. 0372/530414Cremona (CR) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://www.fondazionemusicalemonteverdi.cr.it/home.htmDirettore: Alberto Baldrighi

Istituto Musicale Pareggiato di Gallarate (VA) Giacomo PucciniVia Dante, 11 – 21013 – GALLARATEtel. 0586/403724 – fax. 0586/426089Varese (VA) – Lombardiae-mail: [email protected]: L’istututo non ha sito web. È possibile avere informazioni su sito del co-mune di Gallarate: http://gallarate.comuninrete.comune.gallarate.va.itDirettore: Sergio Gianzini

Istituto Musicale Pareggiato di Livorno Pietro MascagniVia G. Galilei, 40 – 57122 – LIVORNOtel. 0586 403724 – fax. 0586 426089Livorno (LI) – Toscanae-mail: [email protected]: http://www.istitutomascagni.itDirettore: Stefano Agostini

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Istituto Musicale Pareggiato di Lucca Luigi BoccheriniP.zza del Suffragio, 6 – 55100 – LUCCAtel. 0583/464104 – fax. 0583/493725Lucca (LU) – Toscanae-mail: [email protected]: http://www.boccherini.it/Direttore: Renzo Cresti

Istituto Musicale Pareggiato di Nocera Terinese (CZ) P.I. Tchaikovskyvia Ammiraglio Sirianni, 35 – 88047 – NOCERA TERINESEtel. 0968923854 – fax. 0968923854Catanzaro (CZ) – Calabriae-mail: [email protected]: http://www.tchaikovsky.it/home.htmDirettore: Pierfrancesco Pallia

Istituto Musicale Pareggiato di Pavia Franco VittadiniVia A. Volta, 31 – 27100 – PAVIAtel. 0382/399225 – fax. 0382/399205Pavia (PV) – Lombardiae-mail: [email protected]: http://vittadini.apnetwork.itDirettore: Walter Casali

Istituto Musicale Pareggiato di Ravenna Giuseppe VerdiVia Roma, 33 – 48100 – RAVENNAtel. 0544/212373-0544/212069 – fax. 0544/217527Ravenna (RA) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.istitutoverdi.ra.itDirettore: Angelo Pompilio

Istituto Musicale Pareggiato di Reggio Emilia Achille PeriV. Dante Alighieri – 11 – 42100 – REGGIO EMILIAtel. 0522/456771 – fax. 0522/456778Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.istitutoperi.com/Direttore: Andrea Talmelli

Istituto Musicale Pareggiato di Rimini G. LettimiVia Cairoli, 44 – 47900 – RIMINI

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tel. 0541-786385 – fax. 0541-786403Rimini (RN) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.istitutolettimi.itDirettore: Enrico Meyer

Istituto Musicale Pareggiato di Siena R. FranciPrato S. Agostino, 1 – 53100 – SIENAtel. 0577/288904 – fax. 0577 389127Siena (SI) – Toscanae-mail: [email protected]: http://www.istitutofranci.it/pages/home.aspDirettore: Antonio Anichini

Istituto Musicale Pareggiato di Taranto Giovanni PaisielloConvento di S. Michele – Via Duomo, 276 – 74100 – TARANTOtel. 0861/248866 – fax. 0861/248816Taranto (TA) – Pugliae-mail: [email protected]: http://www.paisiello.itDirettore: Lorenzo Fico

Istituto Musicale Pareggiato di Teramo Gaetano BragaP.zza Verdi, 25 – 64100 – TERAMOtel. 0861/248866 – fax. 0861/248816Teramo (TE) – Abruzzoe-mail: [email protected]: http://www.istitutobraga.it/Direttore: Antonio Castagna

Istituto Musicale Pareggiato di Terni Giulio BriccialdiVia del Tribunale, 22-24 – 5100 – TERNItel. 0744/432170 – fax. 0774/435081Terni (TR) – Umbriae-mail: [email protected]: http://www.briccialditerni.it/Direttore: Pier Giuseppe Arcangeli

Istituto Superiore di Studi Musicali di Modena – Carpi (MO) Orazio Vec-chi – Antonio TonelliVia Carlo Goldoni, 8 – 41100 – Modenatel. 059/2032925 – fax. 059/2032928

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Modena (MO) – Emilia-Romagnae-mail: [email protected]: http://www.comune.modena.it/oraziovecchiDirettore: Ivan Bacchi

I CONSERVATORI E I PROGRAMMI DI STUDIO

Un interessante lavoro di Orazio Maione pubblicato nel 2005 I Conservatoridi musica durante il fascismo, consente di ripercorrere la storia dei Conservatoriitaliani.Nella pubblicazione si segnala che il primo istituto pubblico italiano di for-mazione musicale in ordine cronologico è il Liceo Filarmonico di Bologna isti-tuito nel lontano 1804, anche se il riconoscimento di Conservatorio da partedello Stato arriva solamente nel 1942 nonostante i nomi di autorevoli direttorisuccedutisi alla guida come Martucci, Bossi, Busoni e Alfano. Fino al 1923 il numero dei Conservatori rimane limitato a sei: Milano, Napoli,Palermo, Parma, Roma e Firenze. «Se nel 1923 gli istituti governativi si limitavano ai sei già indicati, dagli ultimianni del regime fascista in poi il numero dei Conservatori aumentò in modoesponenziale: nel 1942 erano diventati dodici con la statizzazione degli istitutipareggiati – ‘gli istituti musicali con ordinamento a liceo (cioè privi di convit-to), sorti per ragioni diverse da quelle dell’assistenza pubblica’ – delle città diTorino (1935), Cagliari (1939), Bolzano, Pesaro e Venezia (1940) e Bologna(1942). Nel secondo dopoguerra la crescita è continuata fino agli anni recentifino ad arrivare, anche con la raggiunta autonomia delle ‘sezioni staccate’ di al-cuni Conservatori, a una sessantina di istituti.A questi va ancora aggiunta una ventina di istituti musicali pareggiati sovven-zionati dagli enti locali, con gli stessi programmi di studio dei Conservatori ela medesima validità del titolo di studio rilasciato».Questo è in sintesi il percorso storico delle Istituzioni per la formazione deimusicisti. Riveste particolare importanza anche l’esame dei diversi provvedimenti norma-tivi relativi ai programmi di studio dei Conservatori. Tale analisi, che trova le sue origini all’inizio del secolo scorso, conduce fino al-l’ultimo provvedimento di riforma dei Conservatori, la Legge 21 dicembre 1999n. 508, ai vari disegni di legge che l’hanno preceduta e ai Decreti del 2009 chedefiniscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica.Preziosa la documentazione sui primi decreti del Novecento presente nel citatolavoro di O. Maione: «Il primo provvedimento che riguardò gli ordinamenti di-dattici all’interno degli istituti musicali a livello nazionale fu il Regio Decretodel 2 marzo 1899, firmato dal ministro Guido Baccelli – ‘riconosciuta la neces-

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Il primo istitutopubblicoitaliano

di formazionemusicale in ordine

cronologico è il Liceo

Filarmonico di Bologna

istituito nel lontano

1804

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sità di stabilire programmi uniformi per gli esami di licenza e magistero nei di-versi rami dell’insegnamento musicale’ – e consisteva in una stringata lista diprove solo per il grado superiore, con brani di autori più o meno specificati, perottenere il titolo abilitante di ‘magistero’ in ogni disciplina; per accedere all’e-same finale bisognava aver conseguito precedentemente gli esami di ‘licenzanormale’ e delle materie tecniche complementari ‘secondo i programmi dell’i-stituto’, corsi ed esami che quindi rimanevano fuori dalla normativa.Con questi programmi si sancì una delle specificità dei Conservatori italiani:la mancanza di veri e propri programmi didattici e la sola determinazione deiprogrammi d’esame, tendenza che si svilupperà al massimo grado con i pro-grammi emanati nel 1930». Secondo l’autore «Veniva quindi lasciata ancorapiena discrezionalità a ogni istituto musicale nel definire i programmi interniper ciò che riguardava i corsi intermedi degli insegnamenti principali e pertutti i corsi complementari».Questa mancanza di precisazioni su base nazionale, unita alla nominale com-piutezza della «licenza normale» portò alle due maggiori disfunzioni di que-gli anni: l’esistenza, tra i vari istituti, di programmi d’esame profondamentediversi per grado di complessità nello stesso insegnamento e l’equivoco chetale licenza normale, in realtà titolo intermedio, poteva comportare in campoprofessionale. Per esemplificare la disparità dei programmi interni dei singoli istituti si con-sideri che, anche se con modalità di esecuzione diverse, fino ai nuovi pro-grammi del 1930 l’esame di compimento per la licenza normale di pianoforteal Conservatorio di Milano richiedeva, tra le altre prove, la presentazione di seistudi (composizioni strumentali di carattere fondamentalmente didattico) esei preludi e fughe di J.S. Bach contro, rispettivamente, i 62 studi e 41 branidello stesso autore necessari per sostenere il medesimo esame a Napoli.Il successivo Regolamento del 1918 rappresenta il primo completo ordina-mento statale per gli «istituti di belle arti, di musica e d’arte drammatica». Siprevedevano disposizioni comuni a tutti gli istituti artistici (articoli 1-84) especifiche: per i Conservatori gli articoli 174-253, formanti la parte IV sugliistituti di musica e d’arte drammatica insieme al regolamento per la «commis-sione permanente per le arti musicale e drammatica» (articoli 160-173).Dobbiamo ai ripetuti appelli del compositore Ildebrando Pizzetti e alle criti-che del musicologo Guido Pannain l’emanazione della circolare del MinistroPietro Fedele per la convocazione nel 1925 degli «studi generali» al fine di ef-fettuare la revisione dei programmi approvati con R.D. 2 marzo 1899 n. 108.I nuovi programmi furono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16marzo 1931, come parte del Regio Decreto 11 dicembre 1930, n. 1945: Normeper l’ordinamento dell’istruzione musicale ed approvazione dei nuovi programmidi esame. Si tratta anche dei primi programmi di studio, riferiti a tutti i corsiintermedi e ai corsi complementari, unificati a livello nazionale. Il decreto è

Il RegioDecreto del 2 marzo1899 sancì una dellespecificità deiConservatoriitaliani: la mancanza di veri e propriprogrammididattici e la soladeterminazionedei programmid’esame

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strutturato in 25 articoli che spesso precisano o modificano disposizioni pre-senti nel Regolamento del 1918.Il primo articolo riguarda gli insegnamenti, ora chiamati scuole per le materieprincipali e corsi per le materie complementari.Vengono inoltre autorizzate le nuove «Scuola di direzione d’orchestra» e«Scuola di canto (ramo didattico)», «istituite man mano che sarà possibile».Nell’art. 2 sono elencate le materie dei corsi complementari e viene specificatoche, contrariamente alle disposizioni precedenti, «non sono ammessi a frequen-tare il corso di solfeggio e qualsiasi corso complementare se non coloro, chesiano inscritti ad una delle scuole del Conservatorio», eliminando così la pos-sibilità di frequentare gli istituti da parte di studenti non ancora determinatinella scelta di un percorso specifico.Negli articoli a seguire l’insegnamento delle varie scuole risulta diviso «in dueo tre periodi (inferiore e superiore, ovvero inferiore, medio e superiore)».Questo provvedimento in sostanza rappresenta l’ultima indicazione emanataper i programmi dei diversi corsi che ancora oggi interessano il vecchio ordi-namento dei Conservatori.

Elenco dei corsi principali (vecchio ordinamento)

ARPABASSO TUBACANTOCHITARRACLARINETTOCLAVICEMBALOCOMPOSIZIONECOMPOSIZIONE SPERIMENTALECONTRABBASSOCORNODIDATTICA DELLA MUSICADIREZIONE D’ORCHESTRAFAGOTTOFISARMONICAFLAUTOFLAUTO DOLCELIUTOMUSICA CORALE E DIREZIONE DI COROMUSICA ELETTRONICAMUSICA JAZZMUSICA VOCALE DA CAMERA

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OBOEORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICAPIANOFORTEPREPOLIFONIASASSOFONOSTRUMENTAZIONE PER BANDASTRUMENTI A PERCUSSIONETROMBATROMBONEVIOLAVIOLA DA GAMBAVIOLINOVIOLONCELLO

LA RIFORMA DEI CONSERVATORI

La definizione del testo della riforma, approvata il 2 dicembre 1999 e divenutaLegge il 21 dicembre dello stesso anno con il numero 508, è stata oggetto diun lungo percorso parlamentare durato ben sette anni. Numerosi i disegni di legge e le relazioni nei due rami del Parlamento chehanno condotto all’approvazione della Legge 508:

XI LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGEE RELAZIONI

SENATO DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1992 – NOCCHI & ALII: «Norme generali e di delega per il riordina-mento degli studi musicali nella scuola statale di ogni ordine e grado per l’adegua-mento dei relativi titoli di studio all’ordinamento europeo». Disegno di Legge. 25 febbraio 1993 – ZOSO & ALII: «Riordino dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge.

CAMERA DEI DEPUTATI 30 aprile 1992 – CARELLI e ARMELLIN: «Misure urgenti per il riordino e la va-lorizzazione delle accademie e dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. All’indice.

La definizionedel testo della riforma,approvata il 2 dicembre1999 è stataoggetto di un lungopercorsoparlamentaredurato bensette anni

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XII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGEE RELAZIONI

SENATO DELLA REPUBBLICA 20 dicembre 1994 – SERRA & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Ac-cademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica,degli Istituti superiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge.

CAMERA DEI DEPUTATI 2 agosto 1994 – SGARBI & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Accade-mie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degliIstituti superiori per le industrie artistiche e dei conservatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. 14 febbraio 1995 – BRACCI MARINAI: «Istituzione degli Istituti superiori pergli studi musicali. Nuovo ordinamento dell’istruzione musicale». Relazione. Disegno di Legge. 14 marzo 1995 – SBARBATI: «Norme per il riordino e la valorizzazione dei Con-servatori di musica». Relazione. Disegno di Legge. 13 settembre 1995 – TESTO UNIFICATO delle 12 proposte di legge sulla riformadi Accademie e Conservatori di Musica (Relatore: SBARBATI). Testo Unificato.410 emendamenti al Testo Unificato. All’indice.

XIII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGEE RELAZIONI

CAMERA DEI DEPUTATI Commissione Cultura: Comitato ristretto per il Disegno di legge «Accademie econservatori – AC 688 e abb.» 10 maggio 1996 – SBARBATI: «Norme per il riordinamento degli studi musicali». Relazione. Disegno di Legge. 14 maggio 1996 – SBARBATI, BURANI PROCACCINI, GASPERONI, PI-STONE, LENTI, DUCA, DE MURTAS, SGARBI, GALDELLI, BRACCO,BRUGGER, GIACCO, POZZA TASCA, APREA, VOLPINI: «Delega al governoper la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, del-l’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie ar-tistiche, dei Conservatori di musica e del Centro sperimentale di cinematografia eistituzione di un Istituto superiore delle arti in ogni regione».

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Disegno di Legge. 16 gennaio 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo uni-ficato elaborato dal Comitato ristretto».Disegno di Legge. 14 aprile 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo unificato risultante daiprimi emendamenti».Disegno di Legge. 5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Testo unificato approvato insede legislativa.Testo definitivo. 5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Tavola comparativa delle treversioni del Testo unificato successivamente approvate.Versioni comparate.

COMMISSIONE CULTURA: Verbali dell’iter del Testo unificato.Iter.

COMMISSIONE CULTURA: Disegno di legge Senato n. 2881. Assegnato allaCommissione Istruzione pubblica, beni culturali in sede deliberante, alla data del6 luglio 1999 non ne è ancora incominciato l’esame.

SENATO DELLA REPUBBLICA 8 ottobre 1996 – NAPOLI: Nuove norme riguardanti la disciplina dell’insegna-mento di educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado. 20 marzo 1997 – SERVELLO: Riforma dei conservatori di musica e riordino deglistudi musicali. 7 aprile 1997 – SERENA: Delega al Governo per la riforma delle Accademie dibelle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli Istitutisuperiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica. 10 marzo 1998 – COMMISSIONE CULTURA: Resoconti sommari della discus-sione del Testo unificato, approvato in sede legislativa dalla Commissione Culturadella Camera dei Deputati.

TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA, approvato il 2 dicembre 1999 e pubblicato il 4 gennaio 2000 sulla Gazzetta Ufficiale

Riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Ac-cademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie arti-stiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati.

Art. 1.(Finalità della legge)1. La presente legge è finalizzata alla riforma delle Accademie di belle arti, dell’Ac-cademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degliIstituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degliIstituti musicali pareggiati.

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Art. 2.(Alta formazione e specializzazione artistica e musicale)1. Le Accademie di belle arti, l’Accademia nazionale di arte drammatica e gli ISIA,nonché, con l’applicazione delle disposizioni di cui al comma 2, i Conservatori dimusica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati costitui-scono, nell’ambito delle istituzioni di alta cultura cui l’articolo 33 della Costitu-zione riconosce il diritto di darsi ordinamenti autonomi, il sistema dell’altaformazione e specializzazione artistica e musicale. Le predette istituzioni sono disci-plinate dalla presente legge, dalle norme in essa richiamate e dalle altre norme chevi fanno espresso riferimento.2. I Conservatori di musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicalipareggiati sono trasformati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici, ai sensidel presente articolo.3. Il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica esercita, nei con-fronti delle istituzioni di cui all’articolo 1, poteri di programmazione, indirizzo ecoordinamento sulla base di quanto previsto dal titolo I della legge 9 maggio 1989,n. 168, e nel rispetto dei princìpi di autonomia sanciti dalla presente legge.4. Le istituzioni di cui all’articolo 1 sono sedi primarie di alta formazione, di spe-cializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale e svolgono correlate attivitàdi produzione. Sono dotate di personalità giuridica e godono di autonomia statu-taria, didattica, scientifica, amministrativa, finanziaria e contabile ai sensi del pre-sente articolo, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato edegli enti pubblici, ma comunque nel rispetto dei relativi princìpi.5. Le istituzioni di cui all’articolo 1 istituiscono e attivano corsi di formazione aiquali si accede con il possesso del diploma di scuola secondaria di II grado, nonchécorsi di perfezionamento e di specializzazione. Le predette istituzioni rilasciano spe-cifici diplomi accademici di primo e secondo livello, nonché di perfezionamento,di specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale. Ai ti-toli rilasciati dalle predette istituzioni si applica il comma 5 dell’articolo 9 dellalegge 19 novembre 1990, n. 341. Con decreto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri, adottato su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica etecnologica, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, previo parere delConsiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), di cui all’ar-ticolo 3, sono dichiarate le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi dellapresente legge e i titoli di studio universitari al fine esclusivo dell’ammissione aipubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego perle quali ne è prescritto il possesso.6. Il rapporto di lavoro del personale delle istituzioni di cui all’articolo 1 è regolatocontrattualmente ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successivemodificazioni e integrazioni, nell’ambito di apposito comparto articolato in due di-stinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente e non docente.Limitatamente alla copertura dei posti in organico che si rendono disponibili si fa ri-corso alle graduatorie nazionali previste dall’articolo 270, comma 1, del testo unicodelle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole diogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come

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modificato dall’articolo 3, comma 1, della legge 3 maggio 1999, n. 124, le quali, in-tegrate in prima applicazione a norma del citato articolo 3, comma 2, sono trasfor-mate in graduatorie ad esaurimento. Per le esigenze didattiche derivanti dalla presentelegge cui non si possa far fronte nell’ambito delle dotazioni organiche, si provvedeesclusivamente mediante l’attribuzione di incarichi di insegnamento di durata nonsuperiore al quinquennio, rinnovabili, anche ove temporaneamente conferiti a per-sonale incluso nelle predette graduatorie nazionali. Dopo l’esaurimento di tali gra-duatorie, gli incarichi di insegnamento sono attribuiti con contratti di durata nonsuperiore al quinquennio, rinnovabili. I predetti incarichi di insegnamento non sonocomunque conferibili al personale in servizio di ruolo. Il personale docente e non do-cente, in servizio nelle istituzioni di cui all’articolo 1 alla data di entrata in vigore dellapresente legge con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è inquadrato presso diesse in appositi ruoli ad esaurimento, mantenendo le funzioni e il trattamento com-plessivo in godimento. Salvo quanto stabilito nel secondo e nel terzo periodo delpresente comma, nei predetti ruoli ad esaurimento è altresì inquadrato il personaleinserito nelle graduatorie nazionali sopraindicate, anche se assunto dopo la data dientrata in vigore della presente legge.7. Con uno o più regolamenti emanati ai sensi dell’articolo 17, comma 2, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’università e della ri-cerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della pubblica istruzione,sentiti il CNAM e le competenti Commissioni parlamentari, le quali si esprimonodopo l’acquisizione degli altri pareri previsti per legge, sono disciplinati:a) i requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei

docenti;b) i requisiti di idoneità delle sedi;c) le modalità di trasformazione di cui al comma 2;d) i possibili accorpamenti e fusioni, nonché le modalità di convenzionamento con

istituzioni scolastiche e universitarie e con altri soggetti pubblici e privati;e) le procedure di reclutamento del personale;f ) i criteri generali per l’adozione degli statuti di autonomia e per l’esercizio dell’au-

tonomia regolamentare;g) le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo svi-

luppo dell’offerta didattica nel settore;h) i criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, ivi compresi quelli di cui

all’articolo 4, comma 3, per gli ordinamenti didattici e per la programmazionedegli accessi;

i) la valutazione dell’attività delle istituzioni di cui all’articolo 1.8. I regolamenti di cui al comma 7 sono emanati sulla base dei seguenti princìpi ecriteri direttivi:a) valorizzazione delle specificità culturali e tecniche dell’alta formazione artistica

e musicale e delle istituzioni del settore, nonché definizione di standard qualita-tivi riconosciuti in ambito internazionale;

b) rapporto tra studenti e docenti, nonché dotazione di strutture e infrastrutture,adeguati alle specifiche attività formative;

c) programmazione dell’offerta formativa sulla base della valutazione degli sbocchiprofessionali e della considerazione del diverso ruolo della formazione del settore

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rispetto alla formazione tecnica superiore di cui all’articolo 69 della legge 17maggio 1999, n. 144, e a quella universitaria, prevedendo modalità e strumentidi raccordo tra i tre sistemi su base territoriale;

d) previsione, per le istituzioni di cui all’articolo 1, della facoltà di attivare, fino alladata di entrata in vigore di specifiche norme di riordino del settore, corsi di for-mazione musicale o coreutica di base, disciplinati in modo da consentirne la fre-quenza agli alunni iscritti alla scuola media e alla scuola secondaria superiore;

e) possibilità di prevedere, contestualmente alla riorganizzazione delle strutture e deicorsi esistenti e, comunque, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato, unagraduale statizzazione, su richiesta, degli attuali Istituti musicali pareggiati e delleAccademie di belle arti legalmente riconosciute, nonché istituzione di nuovimusei e riordino di musei esistenti, di collezioni e biblioteche, ivi comprese quellemusicali, degli archivi sonori, nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alleproduzioni artistiche. Nell’ambito della graduale statizzazione si terrà conto, inparticolare nei capoluoghi sprovvisti di istituzioni statali, dell’esistenza di Isti-tuti non statali e di Istituti pareggiati o legalmente riconosciuti che abbiano fattodomanda, rispettivamente, per il pareggiamento o il legale riconoscimento, ov-vero per la statizzazione, possedendone i requisiti alla data di entrata in vigoredella presente legge;

f ) definizione di un sistema di crediti didattici finalizzati al riconoscimento reci-proco dei corsi e delle altre attività didattiche seguite dagli studenti, nonché alriconoscimento parziale o totale degli studi effettuati qualora lo studente intendaproseguirli nel sistema universitario o della formazione tecnica superiore di cuiall’articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144;

g) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istitu-zione, con istituzioni scolastiche per realizzare percorsi integrati di istruzione e diformazione musicale o coreutica anche ai fini del conseguimento del diploma diistruzione secondaria superiore o del proseguimento negli studi di livello superiore;

h) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istitu-zione, con istituzioni universitarie per lo svolgimento di attività formative fina-lizzate al rilascio di titoli universitari da parte degli atenei e di diplomi accademicida parte delle istituzioni di cui all’articolo 1;

i) facoltà di costituire, sulla base della contiguità territoriale, nonché della com-plementarietà e integrazione dell’offerta formativa, Politecnici delle arti, neiquali possono confluire le istituzioni di cui all’articolo 1 nonché strutturedelle università. Ai Politecnici delle arti si applicano le disposizioni del pre-sente articolo;

l) verifica periodica, anche mediante l’attività dell’Osservatorio per la valutazionedel sistema universitario, del mantenimento da parte di ogni istituzione deglistandard e dei requisiti prescritti; in caso di non mantenimento da parte di isti-tuzioni statali, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientificae tecnologica le stesse sono trasformate in sedi distaccate di altre istituzioni e, incaso di gravi carenze strutturali e formative, soppresse; in caso di non manteni-mento da parte di istituzioni pareggiate o legalmente riconosciute, il pareggia-mento o il riconoscimento è revocato con decreto del Ministro dell’università edella ricerca scientifica e tecnologica.

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9. Con effetto dalla data di entrata in vigore delle norme regolamentari di cui alcomma 7 sono abrogate le disposizioni vigenti incompatibili con esse e con la pre-sente legge, la cui ricognizione è affidata ai regolamenti stessi.

Art. 3.(Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale)1. È costituito, presso il Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecno-logica, il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), ilquale esprime pareri e formula proposte:a) sugli schemi di regolamento di cui al comma 7 dell’articolo 2, nonché sugli

schemi di decreto di cui al comma 5 dello stesso articolo;b) sui regolamenti didattici degli istituti;c) sul reclutamento del personale docente;d) sulla programmazione dell’offerta formativa nei settori artistico, musicale e co-

reutico.2. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto delMinistro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, previo parere dellecompetenti Commissioni parlamentari, espresso dopo l’acquisizione degli altri pa-reri previsti per legge, sono disciplinati:a) la composizione del CNAM, prevedendo che:

1) almeno i tre quarti dei componenti siano eletti in rappresentanza del perso-nale docente, tecnico e amministrativo, nonchè degli studenti delle istituzioni dicui all’articolo 1;2) dei restanti componenti, una parte sia nominata dal Ministro dell’universitàe della ricerca scientifica e tecnologica e una parte sia nominata dal Consiglio uni-versitario nazionale (CUN);

b) le modalità di nomina e di elezione dei componenti del CNAM;c) il funzionamento del CNAM;d) l’elezione da parte del CNAM di rappresentanti in seno al CUN, la cui compo-

sizione numerica resta conseguentemente modificata.3. In sede di prima applicazione della presente legge e fino alla prima elezione delCNAM, le relative competenze sono esercitate da un organismo composto da:a) quattro membri in rappresentanza delle Accademie e degli ISIA;b) quattro membri in rappresentanza dei Conservatori e degli Istituti musicali pa-

reggiati;c) quattro membri designati in parti eguali dal Ministro dell’università e della ri-

cerca scientifica e tecnologica e dal CUN;d) quattro studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1;e) un direttore amministrativo.4. Le elezioni dei rappresentanti e degli studenti di cui al comma 3 si svolgono, conmodalità stabilite con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientificae tecnologica da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, entro tre mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge, presso il Ministero dell’università e della ricercascientifica e tecnologica, sulla base di liste separate, presentate almeno un meseprima della data stabilita per le votazioni.5. Per il funzionamento del CNAM e dell’organismo di cui al comma 3 è autoriz-zata la spesa annua di lire 200 milioni.

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Art. 4.(Validità dei diplomi)1. I diplomi conseguiti presso le istituzioni di cui all’articolo 1 anteriormente alladata di entrata in vigore della presente legge mantengono la loro validità ai fini del-l’accesso all’insegnamento e ai corsi di specializzazione.2. I diplomi conseguiti al termine di corsi di didattica, compresi quelli rilasciati primadella data di entrata in vigore della presente legge, danno titolo di accesso alle scuoledi specializzazione di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 19 novembre 1990,n. 341. Tali diplomi, ove rilasciati prima dell’attivazione delle predette scuole, sonoconsiderati validi per l’accesso all’insegnamento, purché il titolare sia in possesso deldiploma di scuola media superiore e del diploma di conservatorio o di accademia.3. Per i diplomati presso le istituzioni di cui all’articolo 1, che ne facciano richiestaentro il termine di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, pur-ché in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado, sono istituiti appositicorsi integrativi della durata minima di un anno, al fine del conseguimento dei di-plomi accademici, secondo modalità e criteri stabiliti con i regolamenti di cui all’ar-ticolo 2, comma 7, lettera h).

Art. 5.(Edilizia)1. Alle istituzioni di cui all’articolo 1 si applica la normativa vigente in materia diedilizia universitaria.

Art. 6.(Diritto allo studio)1. Agli studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1 si applicano le disposizioni dicui alla legge 2 dicembre 1991, n. 390, e successive modificazioni.

Art. 7.(Norma transitoria e finale)1. I regolamenti didattici delle istituzioni di cui all’articolo 1 disciplinano le moda-lità per il passaggio degli studenti ai nuovi ordinamenti didattici, ferma restando lapossibilità per gli stessi di completare i corsi iniziati.

Art. 8.(Disposizioni per la regione Valle d’Aosta e per le province autonome di Trento edi Bolzano)1. Nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, ilperseguimento delle finalità della presente legge è realizzato nel rispetto degli sta-tuti di autonomia e delle relative norme di attuazione.

Art. 9.(Norme finanziarie)1. Con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione eco-nomica, di concerto con i Ministri della pubblica istruzione e dell’università e dellaricerca scientifica e tecnologica, si provvede a ripartire gli attuali stanziamenti iscritti

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all’unità previsionale di base 11.1.1.2 (Istruzione artistica – Strutture scolastiche)dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, per la loro asse-gnazione al predetto stato di previsione e a quello del Ministero dell’università edella ricerca scientifica e tecnologica, in relazione alle esigenze di funzionamento,rispettivamente, degli istituti di istruzione artistica che permangono nella compe-tenza del Ministero della pubblica istruzione e delle istituzioni riordinate o costituitea norma della presente legge.2. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge, comprensivo dei costi perla realizzazione dei corsi di cui all’articolo 2, commi 5 e 8, lettera d), nonché all’ar-ticolo 4, comma 3, valutato in lire 11 miliardi a decorrere dall’anno 1999, si prov-vede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini delbilancio triennale 1999-2001, nell’ambito dell’unità previsionale di base di partecorrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bi-lancio e della programmazione economica per l’anno 1999, allo scopo parzialmenteutilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della pubblica istruzione.3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica è autoriz-zato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Due decreti, entrambi del 2009, definiscono e regolano i settori artistico-disci-plinari dei Conservatori individuando gli ordinamenti didattici dei corsi distudio per il conseguimento del diploma accademico di primo livello: il De-creto Ministeriale 3 luglio 2009 e il Decreto Ministeriale n. 124 del 30 set-tembre 2009.

Il Decreto Ministeriale 3 luglio 2009

CONSIDERATO, pertanto, che gli obiettivi formativi e i settori artistico-discipli-nari devono essere determinati con appositi decreti del Ministro in attuazione del so-pracitato D.L. n. 180/2008, convertito, con modificazioni nella legge 9.1.2009, n. 1;

VISTI i pareri espressi dal Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica, Mu-sicale e Coreutica nelle riunioni del 20-21 dicembre 2007 e 29-30 gennaio 2008,sulla riorganizzazione dei settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica;

RITENUTO, pertanto, di dover definire, tenuto conto anche delle esigenze speri-mentali già consolidate, i predetti settori artistico-disciplinari con le relative decla-ratorie e campi disciplinari di competenza, raggruppati in aree omogenee;

DECRETAArt.1 – I settori artistico-disciplinari, con le relative declaratorie e campi disciplinaridi competenza raggruppati in aree omogenee dei Conservatori di Musica, sono in-dividuati nell’allegata tabella che fa parte integrante del presente decreto.

Due decreti,entrambi del 2009,definiscono e regolano i settoriartistico-disciplinari deiConservatori

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Art. 2 – Con successivo provvedimento sono determinati gli ordinamenti didatticidei corsi di studio con riferimento ai settori sopraindicati.

Codice Settore artistico disciplinareCODI/01 ArpaCODI/02 ChitarraCODI/03 MandolinoCODI/04 ContrabbassoCODI/05 ViolaCODI/06 ViolinoCODI/07 VioloncelloCODI/08 Basso tubaCODI/09 ClarinettoCODI/10 CornoCODI/11 EufonioCODI/12 FagottoCODI/13 FlautoCODI/14 OboeCODI/15 SaxofonoCODI/16 TrombaCODI/17 TromboneCODI/18 FisarmonicaCODI/19 OrganoCODI/20 Pratica organistica e canto gregorianoCODI/21 PianoforteCODI/22 Strumenti a percussioneCODI/23 CantoCODI/24 Musica vocale da cameraCODI/25 Accompagnamento pianisticoCOMJ/01 Basso elettricoCOMJ/02 Chitarra jazzCOMJ/03 Contrabbasso jazzCOMJ/04 Violino jazzCOMJ/05 Clarinetto jazzCOMJ/06 Saxofono jazzCOMJ/07 Tromba jazzCOMJ/08 Trombone jazzCOMJ/09 Pianoforte jazzCOMJ/10 Tastiere elettronicheCOMJ/11 Batteria e percussioni jazzCOMJ/12 Canto jazzCOMJ/13 Musiche tradizionaliCOMA/01 Arpa rinascimentale e baroccaCOMA/02 LiutoCOMA/03 Viola da gamba

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 113

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COMA/04 Violino baroccoCOMA/05 Violoncello baroccoCOMA/06 Clarinetto storicoCOMA/07 CornettoCOMA/08 Corno naturaleCOMA/09 Fagotto barocco e classicoCOMA/10 Flauto dolceCOMA/11 Oboe barocco e classicoCOMA/12 Flauto traversiereCOMA/13 Tromba rinascimentale e baroccaCOMA/14 Trombone rinascimentale e baroccoCOMA/15 Clavicembalo e tastiere storicheCOMA/16 Canto rinascimentale e baroccoCOME/01 Esecuzione e interpretazione della musica elettroacusticaCOME/02 Composizione musicale elettroacusticaCOME/03 Acustica musicaleCOME/04 ElettroacusticaCOME/05 Informatica musicaleCOME/06 MultimedialitàCOMS/01 Musica sacraCOMI/01 Esercitazioni coraliCOMI/02 Esercitazioni orchestraliCOMI/03 Musica da cameraCOMI/04 Musica d’insieme per strumenti a fiatoCOMI/05 Musica d’insieme per strumenti ad arcoCOMI/06 Musica d’insieme jazzCOMI/07 Musica d’insieme per strumenti antichiCOMI/08 Tecniche di improvvisazione musicaleCORS/01 Teoria e tecnica dell’interpretazione scenicaCOID/01 Direzione di coro e composizione coraleCOID/02 Direzione d’orchestraCOID/03 Direzione d’orchestra di fiatiCODC/01 ComposizioneCODC/02 Composizione per la musica applicata alle immaginiCODC/03 Composizione polifonica vocaleCODC/04 Composizione jazzCODC/05 Orchestrazione e concertazione jazzCODC/06 Strumentazione e composizione per orchestra di fiatiCODM/01 Bibliografia e biblioteconomia musicaleCODM/02 EtnomusicologiaCODM/03 Musicologia sistematicaCODM/04 Storia della musicaCODM/05 Storia della musica elettroacusticaCODM/06 Storia del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattiliCODM/07 Poesia per musica e drammaturgia musicale

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114 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

COTP/01 Teoria dell’armonia e analisiCOTP/02 Lettura della partituraCOTP/03 Pratica e lettura pianisticaCOTP/04 PrepolifoniaCOTP/05 Teoria e prassi del basso continuoCOTP/06 Teoria, ritmica e percezione musicaleCODD/01 Direzione di coro e repertorio corale per Didattica della musicaCODD/02 Elementi di composizione per Didattica della musicaCODD/03 Musica d’insieme per Didattica della musicaCODD/04 Pedagogia musicale per Didattica della musicaCODD/05 Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musicaCODD/06 Storia della musica per Didattica della musicaCODD/07 Tecniche di consapevolezza e di espressione corporeaCODL/01 Lingua e letteratura italianaCODL/02 Lingua straniera comunitariaCOCM/01 Organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicaleCOCM/02 Tecniche della comunicazione

Il Decreto Ministeriale 124 del 30 settembre 2009

VISTO il D.M. 3 luglio 2009, n. 90, con il quale, in applicazione del citato art.3quinques del D.L. 10.11.2008, n. 180, convertito, con modificazioni, nella legge9 gennaio 2009, n. 1, sono stati definiti settori artistico-disciplinari, con le relativedeclaratorie e campi disciplinari di competenza, dei Conservatori di Musica;

RITENUTO, pertanto, di dover procedere, sulla base dei predetti settori artistico-disciplinari, alla definizione dei nuovi ordinamenti didattici dei Conservatori diMusica, tenuto conto anche delle esperienze sperimentali già consolidate;

RITENUTO, altresì, di dover individuare le corrispondenze tra le attuali classi diconcorso e i settori artistico-disciplinari, ai fini del conferimento degli insegna-menti;

DECRETA

Art. 1 – Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio per il conseguimento del di-ploma accademico di primo livello dei Conservatori di Musica, sono individuatinell’allegata tabella «A» che fa parte integrante del presente decreto.

Art. 2 – Le corrispondenze tra le attuali classi di concorso ed i settori artistico di-sciplinari dei Conservatori di Musica, sono indicate nell’allegata tabella «B» che co-stituisce parte integrante del presente decreto.

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Art. 3 – I Conservatori di Musica provvederanno a disciplinare i propri ordina-menti didattici con appositi regolamenti, in conformità a quanto previsto dal-l’art. 10 del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212 e nel rispetto di quanto previsto nelpresente decreto e nel D.M. 3 luglio 2009. n. 90.

Ordinamento didattico dei corsi di studio per il conseguimento del diploma acca-demico di I livello:

ARPAARPA RINASCIMENTALE E BAROCCABASSO ELETTRICOBASSO TUBABATTERIA E PERCUSSIONI JAZZCANTOCANTO JAZZCANTO RINASCIMENTALE E BAROCCOCHITARRACHITARRA JAZZCLARINETTOCLARINETTO JAZZCLARINETTO STORICOCLAVICEMBALO E TASTIERE STORICHECOMPOSIZIONECONTRABBASSOCONTRABBASSO JAZZCORNETTOCORNO CORNO NATURALEDIDATTICA DELLA MUSICADIREZIONE D’ORCHESTRAFAGOTTOFAGOTTO BAROCCOFISARMONICAFLAUTOFLAUTO DOLCEFLAUTO TRAVERSIERELIUTOMAESTRO COLLABORATOREMANDOLINODIREZIONE DI CORO E COMPOSIZIONE CORALEMUSICA ELETTRONICAMUSICA VOCALE DA CAMERAOBOE OBOE BAROCCO E CLASSICO ORGANO PIANOFORTE

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PIANOFORTE JAZZSAXOFONOSAXOFONO JAZZSTRUMENTAZIONE PER ORCHESTRA DI FIATISTRUMENTI A PERCUSSIONETASTIERE ELETTRONICHETROMBATROMBA JAZZTROMBA RINASCIMENTALE E BAROCCATROMBONETROMBONE JAZZTROMBONE RINASCIMENTALE E BAROCCOVIOLAVIOLA DA GAMBAVIOLINOVIOLINO BAROCCOVIOLINO JAZZVIOLONCELLO VIOLONCELLO BAROCCO

LA DIMENSIONE DEI CONSERVATORI: ISCRITTI, DIPLOMATI E DOCENTI

Su scala nazionale la crescita di alunni e docenti dei Conservatori è aumentatadel 20% circa negli ultimi dieci anni. Il raddoppiamento registrato negli stessianni delle cattedre e degli alunni delle SMIM non sembra quindi aver influen-zato in misura proporzionale la popolazione scolastica dei Conservatori.

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Su scalanazionale

la crescita di alunni

e docenti deiConservatori è aumentata

del 20% circanegli ultimi

dieci anni

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 20082000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

docenti Conservatori 5450 5325 5399 5558 5502 5634 5865 5520 5926 6081

docenti IMP 497 472 520 693 684 710 698 662 720 878

docenti totali 5947 5797 5919 6251 6186 6344 6563 6182 6646 6959

iscritti Conservatori 35.064 34.113 35.419 35.891 36.390 38.943 39.821 40.310 39.241 40.167

iscritti IMP 3313 2980 3688 4583 4415 5373 5714 5529 5612 5882

iscritti totali 38.377 37.093 39.107 40.474 40.805 44.316 45.535 45.839 44.853 46.049

Fonte: Banca dati dell’Alta formazione artistica e musicale – MIUR

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 117

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Anche se l’andamento del rapporto docenti/alunni mostra un picco rilevantenel 2006/2007 causato dalla diminuzione dei docenti e dall’aumento conte-stuale degli iscritti, i grafici confermano un lento ma progressivo processo di

docenti

01.000

2.0003.0004.000

5.0006.000

7.0008.000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

iscritti

rapporto docenti/alunni

5,806,006,206,406,606,807,007,207,407,60

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

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118 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

popolamento dei corsi musicali nei Conservatori con una tendenza in negativonegli ultimi due anni del rapporto docenti/alunni: il numero delle cattedre siattesta cioè su valori leggermente superiori al fabbisogno richiesto.Probabilmente la ragione deve essere ricercata nella suddivisione dei corsi deiConservatori in vecchio ordinamento, I livello, II livello e post-laurea com-portata dalla Legge 508.Il dato si evince anche dall’analisi degli iscritti scorporati per tipologia di corsonegli ultimi due anni:

2006/2007 2007/2008

Iscritti vecchio ordinamento 35.459 34.621

Iscritti I livello 4290 4320

Iscritti II livello 5178 3817

Iscritti post laurea 912 2095

Totale 45.839 44.853

Si nota che il numero totale degli alunni è diminuito del 2% nonostante l’in-cremento notevole degli iscritti ai corsi post-laurea; il calo di maggiore evi-denza si evidenzia nei corsi di II livello. Questo dato probabilmente indica una preferenza per percorsi di studio piùbrevi o più specializzati. I corsi del vecchio ordinamento registrano invece unaflessione del 2,8%.Il quadro con il numero dei diplomati dei vari ordini di studio negli ultimiquattro anni consente di valutarne l’aumento complessivo. Il fenomeno è da at-tribuirsi prevalentemente agli effetti della riforma e alle nuove lauree istituitecon la conseguente diminuzione dei diplomati del vecchio ordinamento:

2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009

Diplomati vecchio ordinamento 3020 3090 2898 2689

Diplomati I livello 169 245 513 858

Diplomati II livello 205 843 1902 1550

Diplomati post laurea 100 180 85 693

Totale 3494 4358 5398 5790

Il dato relativo al numero dei diplomati postlaurea del 2008/2009 evidenziaun incremento considerevole: si passa da 85 diplomati dell’anno precedentea 693! L’approfondimento del motivo di tale crescita, svolto analizzando latipologia dei corsi, consente di rilevare che ben 574 diplomati su un totale di

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Il quadro con il numerodei diplomati

negli ultimiquattro anni

consente di valutarne

l’aumentocomplessivo. Il fenomeno

è da attribuirsiin prevalenza

agli effettidella riforma

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 119

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693 hanno conseguito il titolo in «Formazione dei docenti – Strumento Mu-sicale (classe A77)». I corsi sono istituiti ai sensi del Decreto Ministeriale 28 settembre 2007 prot.n. 137/07: «I corsi ordinamentali di Didattica della Musica, i corsi modificatiai sensi del D.M. n. 109/04, nonché i corsi sperimentali di didattica della mu-sica, autorizzati dal Ministero, sono ridefiniti nei corsi accademici biennali disecondo livello, finalizzati, distintamente, alla formazione di docenti di educa-zione musicale (classe di concorso A31/A32) e di docenti di strumento (classedi concorso A77)». Nello scorso anno accademico sono 39 le sedi nelle quali si sono tenuti i corsipost laurea per la classe A77, la cattedra relativa all’insegnamento dello stru-mento musicale nella scuola media. Su un totale di 693 diplomati risultano essere solamente 119 quelli di diversatipologia. Il Decreto della Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale ecoreutica del 4 novembre 2009 autorizza i Conservatori ad attivare anche peril 2009/2010 corsi biennali di formazione dei docenti per la classe di con-corso A77. La tabella mostra l’elenco dei posti suddivisi per sede:

Conservatorio di musica di ADRIA 15Conservatorio di musica di ALESSANDRIA 15Conservatorio di musica di AVELLINO 15Conservatorio di musica di BARI 16Conservatorio di musica di BENEVENTO 15Conservatorio di musica di BOLOGNA 15Conservatorio di musica di BOLZANO 15Conservatorio di musica di BRESCIA 15Conservatorio di musica di CAGLIARI 15Conservatorio di musica di CAMPOBASSO 15Conservatorio di musica di CASTELFRANCO VENETO 15Istituto Musicale Pareggiato di CATANIA 19Conservatorio di musica di COMO 15Conservatorio di musica di COSENZA 16Conservatorio di musica di CUNEO 15Conservatorio di musica di FERMO 15Conservatorio di musica di FIRENZE 15Conservatorio di musica di FOGGIA 16Conservatorio di musica di FROSINONE 15Conservatorio di musica di GENOVA 15Conservatorio di musica di LA SPEZIA 15Conservatorio di musica di LATINA 15

Nello scorsoannoaccademicosono 39 le sedinelle quali si sono tenuti i corsipostlaurea per la classeA77, la cattedrarelativa alloinsegnamentodellostrumentomusicale nella scuolamedia

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Conservatorio di musica di MESSINA 19Conservatorio di musica di MILANO 16Istituto Musicale Pareggiato di MODENA – CARPI 15Conservatorio di musica di MONOPOLI 16Conservatorio di musica di NAPOLI 16Conservatorio di musica di NOVARA 15Conservatorio di musica di PADOVA 15Conservatorio di musica di PALERMO 19Conservatorio di musica di PARMA 15Conservatorio di musica di PERUGIA 15Conservatorio di musica di PESARO 15Conservatorio di musica di PESCARA 15Conservatorio di musica di POTENZA 15Conservatorio di musica di REGGIO CALABRIA 16Conservatorio di musica di ROMA 15Conservatorio di musica di ROVIGO 15Conservatorio di musica di SALERNO 15Conservatorio di musica di SASSARI 15Conservatorio di musica di TORINO 15Conservatorio di musica di TRIESTE 15Conservatorio di musica di UDINE 15Conservatorio di musica di VENEZIA 16Conservatorio di musica di VICENZA 15Totale 695

Il percorso dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo quindi è tutt’al-tro che interrotto: si autoalimenta la pletora dei docenti, si formano e si sfor-nano specialisti di strumento musicale, si aumentano i corsi nella scuolasecondaria di I grado. Si avverte l’esigenza di una stagione di monitoraggio e valutazione dell’interosistema di istruzione musicale: un sistema complesso nella sua estensione conistanze e risorse spesso difformi nel territorio.Un capitolo a parte meriterebbe l’insegnamento della musica nella scuola pri-maria dove, come è noto, non è al momento previsto il ruolo dell’insegnantespecializzato in materia.Non è possibile, infatti, costruire un organico ed efficace curricolo verticaledello strumento musicale ignorando la scuola di base. L’obiettivo non è far crescere un bambino musicalmente «geniale» ma, al con-trario, sostenere lo sviluppo emozionale delle sue capacità al fine di aiutarlo acomprendere la sintassi musicale ed esprimersi musicalmente, con la voce ocon lo strumento.

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Non è possibile

costruire un organico ed efficace

curricoloverticale

dellostrumento

musicaleignorando

la scuola di base

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 121

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BIBLIOGRAFIA

G. Colarizi, L’insegnamento della musica in Italia, Armando, Roma, 1971.S. Grunberg e M.I. Tosto, Le scuole medie ad indirizzo musicale. Risultati di un’inda-gine, Roma, beQuadro, 1984.L. Santucci, L’insegnamento musicale nei Paesi dell’Unione Europea, Le Monnier, Roma,1984.Annuario Musicale Italiano 1993, a cura di M. Ruggieri, CIDIM, Roma, 1993.O. Maione, I Conservatori di musica durante il fascismo, EDT, Torino, 2005.C. Fiorentino – M. Orlando, L’insegnamento musicale, Carish, Milano, 2008.

ANAGRAFE SMIM 2008 – 942 Istituzioni scolastiche e 3909 cattedre

FONTE: DATA WAREHOUSE MIUR – ORGANICO DI FATTO 2007/08

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di AGRIGENTOAGRIGENTO AGMM82201T ACASTAGNOLO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

AGMM825019 GPASCOLI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2

ARAGONA AGMM84601A VEORLANDO PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CANICATTÌ AGMM82901L LUIGI PIRANDELLO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

AGMM01500P SGANGITANO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

FAVARA AGMM83101L V BRANCATI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GROTTE AGMM83201C A RONCALLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MENFI AGMM83601Q SBIVONA FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

PALMA DI MONTECHIARO AGMM03800B GTOMASI DA LAMPEDUSA CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

REALMONTE AGMM80901B GGARIBALDI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RIBERA AGMM842013 FCRISPI CHITARRA (AB77) 1AGMM84301V VNAVARRO CHITARRA (AB77) 2

FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

SAMBUCA DI SICILIA AGMM81701A FFELICE DA SAMBUCA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIOVANNI GEMINI AGMM818016 MMARTORANA CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

SANTA MARGHERITA DI BELICE AGMM80801G GTLAMPEDUSA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AGMM84401P ISCATURRO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2TOTALE 84

Provincia di ALESSANDRIAALESSANDRIA ALMM815019 ALESSANDRIA – P STRANEO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ACQUI TERME ALMM081008 ACQUI TERME – G BELLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1TOTALE 8

Provincia di ANCONAANCONA ANMM813018 ANCONA «LEOPARDI» CHITARRA (AB77) 1

«TOMMASEO» FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTELFIDARDO ANMM83101T CASTELFIDARDO «SOPRANI» CHITARRA (AB77) 1FISARMONICA (AF77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FABRIANO ANMM84601G FABRIANO «POLO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

JESI ANMM830023 JESI «FEDERICO II» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANTA MARIA NUOVA ANMM82902V SANTAMARIANUOVA «CROCE» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SENIGALLIA ANMM83301D SENIGALLIA «MARCHETTI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 123

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 24

Provincia di AOSTAAOSTA AOIP004000 AOSTA N. 4 CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AOIP005000 E MARTINET CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

COURMAYEUR AOIP006000 VALDIGNE MONT BLANC CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PONT SAINT MARTIN AOIP017000 MONT ROSE A CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 14

Provincia di AREZZOAREZZO ARMM00100T CESALPINO – MARGARITONE CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

POPPI ARMM83002V B BOTTARELLI PECCI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SAN SEPOLCRO ARMM05900D UNIFICATA SANSEPOLCRO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 16

Provincia di ASCOLI PICENOASCOLI PICENO APMM004004 ASCOLI P SCM «LUCIANI» CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

AMANDOLA APMM805065 AMANDOLA «SPADONI RICCI» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PORTO SAN GIORGIO APMM82301D PTO SGIORGIO «NARDI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di ASTIASTI ATMM00400X GOLTIERI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NIZZA MONFERRATO ATMM80701B CA DALLA CHIESA NIZZA CHITARRA (AB77) 1MONF CLARINETTO (AC77) 1

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124 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di AVELLINOAVELLINO AVMM81201D S TOMMASO D’AQUINO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AVMM00200V ENRICO COCCHIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

AVMM00500A FRANCESCO SOLIMENA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ARIANO IRPINO AVMM849014 PASQUALE STANISLAO MANCINI CHITARRA (AB77) 1

OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ATRIPALDA AVMM015001 RAFFAELE MASI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FORINO AVMM84101D EBOTTO PICELLA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

GROTTAMINARDA AVMM03700T GIOVANNI XXIII CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LAURO AVMM84601L BENEDETTO CROCE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

NUSCO AVMM81701L JFKENNEDY CLARINETTO (AC77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROTONDI AVMM81801C GPASCOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SERINO AVMM071009 FSOLIMENE CLARINETTO (AC77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SOLOFRA AVMM072005 FGUARINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 48

Provincia di BARIBARI BAMM24300C NICOLA ZINGARELLI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 125

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1BAMM245004 MASSARI – «GALILEI» PIANOFORTE (AJ77) 1BAMM02700R PASCOLI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BAMM00800B DE MARINIS CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BAMM01600A LATERZA CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BAMM240001 MANZONI – «LUCARELLI» CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BAMM244008 AMEDEO D’AOSTA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ACQUAVIVA DELLE FONTI BAMM05200D LUCARELLI CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ALTAMURA BAMM059008 S MERCADANTE CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

ANDRIA BAMM06600B CAFARO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BARLETTA BAMM07800N FIERAMOSCA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

BAMM082009 R DIMICCOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BISCEGLIE BAMM089004 R MONTERISI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BITRITTO BAMM10000N ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAPURSO BAMM10700C VENISTI CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CASTELLANA GROTTE BAMM24200L VITERBO – «DE BELLIS» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CONVERSANO BAMM117003 CARELLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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126 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

TROMBA (AL77) 1CORATO BAMM12100P DE GASPERI CHITARRA (AB77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

GIOIA DEL COLLE BAMM129009 LOSAPIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

GRAVINA DI PUGLIA BAMM137008 INGANNAMORTE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MODUGNO BAMM14700V F CASAVOLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MOLA DI BARI BAMM15200A ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MOLFETTA BAMM159005 SAN DOMENICO SAVIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONOPOLI BAMM16501D COMES CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BAMM16500C GALILEI FISARMONICA (AF77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BAMM167004 ALESSANDRO VOLTA CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

NOCI BAMM24700Q GALLO – «PASCOLI» CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

POLIGNANO A MARE BAMM24800G SARNELLI – «DE DONATO» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SANNICANDRO DI BARI BAMM195008 MANZONI CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ERAMO IN COLLE BAMM19800Q FRANCESCO NETTI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 127

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1TRANI BAMM21200R GIUSTINA ROCCA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

TRIGGIANO BAMM215008 DE AMICIS CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 131

Provincia di BELLUNOBELLUNO BLMM00102A PROF V ZANON CASTION CHITARRA (AB77) 1

BLMM002004 SEBASTIANO RICCI BELLUNO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BLMM06800P UGO FOSCOLO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 7

Provincia di BENEVENTOBENEVENTO BNMM01000N GBLUCARELLI BENEVENTO OBOE (AH77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CEPPALONI BNMM81202A G MAZZINI – CEPPALONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

COLLE SANNITA BNMM83301A F FLORACOLLE SANNITA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

MORCONE BNMM819014 E DE FILIPPOMORCONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN MARCO DEI CAVOTI BNMM826017 L SHABRAN S MARCO CAVOTI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’AGATA DEI GOTI BNMM839019 A ORIANI S AGATA DEI GOTI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ANGELO A CUPOLO BNMM81002P V ALFIERI – S ANGELO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TELESE BNMM82901P M D’AZEGLIO TELESE CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1TOTALE 32

Provincia di BERGAMOBERGAMO BGMM80701L SMS«CORRIDONI» BERGAMO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1

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128 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1BGMM811018 SMS «MUZIO» BERGAMO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ALBINO BGMM818013 SMS «GSOLARI» ALBINO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CURNO BGMM84501B SMS «GPASCOLI» CURNO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LALLIO BGMM884023 SMS LALLIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

LOVERE BGMM855012 SMS «GIOVANNI XXIII» LOVERE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SERIATE BGMM876013 SMS «ALDO MORO» SERIATE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TERNO D’ISOLA BGMM88101E SMS «PALBISETTI» TERNO CHITARRA (AB77) 1D’ISOL CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

TREVIGLIO BGMM140005 SMS «CAMERONI» TREVIGLIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 36

Provincia di BIELLABIELLA BIMM02000Q VIA ADDIS ABEBA37 CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 4

Provincia di BOLOGNABOLOGNA BOMM853018 F BESTA – BOLOGNA CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BOMM87301D GUIDO RENI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BOMM34500X ROLANDINO – PEPOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BAZZANO BOMM86301V BAZZANO – T CASINI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 129

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASALECCHIO DI RENO BOMM875015 MARCONI CASALECCHIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTEL MAGGIORE BOMM82201L DONINI PELAGALLI – CASTEL CHITARRA (AB77) 1MAGG FLAUTO (AG77) 1

OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GRANAROLO DELL’EMILIA BOMM82601X P MATTEUCCI-GRANAROLO CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

LOIANO BOMM85001R PADRE PAOLINO CHITARRA (AB77) 1BALDASSARRI OBOE (AH77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTE SAN PIETRO BOMM80701E LUSVARDI MONTE SAN CHITARRA (AB77) 1PIETRO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONZUNO BOMM838016 MUSOLESI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIANORO BOMM83001G V NERI – PIANORO CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PORRETTA TERME BOMM832017 AGIURIOLO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIOVANNI IN PERSICETO BOMM87101T MAMELI SAN GIOVANNI IN CHITARRA (AB77) 1PERS FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN LAZZARO DI SAVENA BOMM34700G RODARI-JUSSI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SASSO MARCONI BOMM83501P SCUOLA MEDIA DI CHITARRA (AB77) 1BORGONUOVO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BOMM83601E G GALILEI – SASSO MARCONI CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

VERGATO BOMM840016 VEGGETTI – VERGATO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 72

Provincia di BOLZANOBOLZANO IBMM81801N ARCHIMEDE ARPA (AA77) 1

CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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130 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

IBIC81200N V ALFIERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1TOTALE 14

Provincia di BRESCIABRESCIA BSMM81601X MOMPIANI ARPA (AA77) 1

CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BSMM00500D FOSCOLO-VIRGILIO-VILL.PREALPINO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BAGNOLO MELLA BSMM844014 P GUERINI – BAGNOLO M CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CHIARI BSMM866011 ATOSCANINI CHIARI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MANERBIO BSMM099008 AZAMMARCHI – MANERBIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PADENGHE SUL GARDA BSMM09701N CALINI – PADENGHE S/G CORNO (AD77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

PASSIRANO BSMM81202N FRA FULGMICANZIO DA CHITARRA (AB77) 1IC PASSIRANO FLAUTO (AG77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

REZZATO BSMM13100V GPERLASCA – REZZATO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 33

Provincia di BRINDISIBRINDISI BRMM05600V SALVEMINI-VIRGILIO BRINDISI CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BRMM063002 PACUVIO-DON BOSCO CHITARRA (AB77) 2BRINDISI PERCUSSIONI (AI77) 2

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 131

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

CEGLIE MESSAPICA BRMM05800E GPASCOLI – CEGLIE CLARINETTO (AC77) 1MESSAPICA PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CISTERNINO BRMM020004 SIMANZONICISTERNINO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

ERCHIE BRMM02100X GIOVANNI PASCOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FASANO BRMM02200Q GBIANCOFASANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BRMM026003 GGALILEI PEZZE DI GRECO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FRANCAVILLA FONTANA BRMM06400T BILOTTA – MARONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

OSTUNI BRMM041005 SGBOSCO – OSTUNI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 51

Provincia di CAGLIARICAGLIARI CAMM854012 C COLOMBO (CAGLIARI) PIANOFORTE (AJ77) 1

CAMM17600Q G MANNO + F ALZIATOR CHITARRA (AB77) 1CAGLIARI PIANOFORTE (AJ77) 1

CAMM00600L CONVITTO NAZLE CHITARRA (AB77) 1«VITTEMANUELE» FLAUTO (AG77) 1

VIOLINO (AM77) 1CAMM009004 G MAMELI + CIMA (CAGLIARI) VIOLINO (AM77) 1

IGLESIAS CAMM160006 ALAMARMORA + CANELLES CHITARRA (AB77) 1IGLESIAS FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PORTOSCUSO CAMM81801V VANGIUS (PORTOSCUSO) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

QUARTU SANT’ELENA CAMM153003 N 4 QUARTU SANT’ELENA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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132 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1SAN SPERATE CAMM84101X G DELEDDA (SAN SPERATE) CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SANLURI CAMM83901X GSARAGAT (SANLURI) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SELARGIUS CAMM123007 D.ALIGHIERI (SELARGIUS) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 31

Provincia di CALTANISSETTACALTANISSETTA CLMM80901Q PIETRO LEONE CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1CLMM002001 FILIPPO CORDOVA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CLMM00500C ROSSO DI SAN SECONDO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

CLMM007004 GIOVANNI VERGA – PIANOFORTE (AJ77) 1CALTANISSETTA VIOLINO (AM77) 1

GELA CLMM81001X SALVATORE QUASIMODO – CHITARRA (AB77) 1GELA PIANOFORTE (AJ77) 1

CLMM01100Q PAOLO EMILIANI GIUDICI CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

CLMM014007 ETTORE ROMAGNOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

CLMM015003 SAN FRANCESCO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

MAZZARINO CLMM814017 LUIGI CAPUANA – 2^ CHITARRA (AB77) 1MAZZARINO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SAN CATALDO CLMM029001 GIOSUÈ CARDUCCI – SAN CHITARRA (AB77) 1

CATALDO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SERRA DI FALCO CLMM82001E FRANCESCO POLIZZI – CHITARRA (AB77) 1SERRADIFALCO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 34

Provincia di CAMPOBASSOCAMPOBASSO CBMM821019 COLOZZA GA FLAUTO (AG77) 1

OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CBMM822015 MONTINI L CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 133

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1CBMM823011 JOVINE F FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CBMM82401R PAGANO MARIO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CBMM82601C PETRONE I CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

CBMM00200X D’OVIDIO F CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BOIANO CBMM82901X BOIANO «PALLOTTA» CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

GAMBATESA CBMM81201E GAMBATESA «JOSA» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GUGLIONESI CBMM819019 GUGLIONESI «DE SANCTIS» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

LARINO CBMM836013 LARINO «MAGLIANO» CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ELIA A PIANISI CBMM83401B SANT’ELIA A PIANISI CLARINETTO (AC77) 1«PRAFFAELE» PERCUSSIONI (AI77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

TERMOLI CBMM17600A BRIGIDA M(SPERIM PER DM) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CBMM19600G BERNACCHIA O CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 51

Provincia di CASERTACASERTA CEMM826018 A RUGGIERO – CASERTA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CEMM006003 LEONARDO DA VINCI – CHITARRA (AB77) 1CASERTA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAIAZZO CEMM021005 AULO ATTILIO CAIATINO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

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134 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

CEMM12200T CASAL DI PRINCIPE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASAPESENNA CEMM035003 GPASCOLI – CASAPESENNA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASAPULLA CEMM82801X GSTROFFOLINI – CASAPULLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CERVINO CEMM834017 EFERMI – CERVINO – CHITARRA (AB77) 1MESSERCOLA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FORMICOLA CEMM80902G VPISA – FORMICOLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MACERATA CAMPANIA CEMM05700X G PASCOLI – MACERATA – CHITARRA (AB77) 1CAMPANIA CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MARCIANISE CEMM835013 A CALCARA – MARCIANISE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CEMM83601V ALDO MORO – MARCIANISE CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONDRAGONE CEMM069006 M BUONARROTI – CHITARRA (AB77) 1MONDRAGONE CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

RECALE CEMM08200L GIOVANNI XXIII – RECALE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN FELICE A CANCELLO CEMM120006 ALDO MORO – CANCELLO – CORNO (AD77) 1SCALO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN MARCO EVANGELISTA CEMM806013 RVIVIANI SMARCO EVANG CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN NICOLA LA STRADA CEMM83101Q DE FILIPPO SNICOLA LA CHITARRA (AB77) 1STRADA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CEMM08900B GMAZZINI – SNICOLA LA CHITARRA (AB77) 1STRADA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANTA MARIA CAPUA VETERE CEMM83701P RUCCELLA – SMARIA CV CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 135

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1CEMM09400V RPERLA – SMARIA CV CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SANT’ARPINO CEMM847019 V ROCCO – SANT’ARPINO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 80

Provincia di CATANIACATANIA CTMM873014 AMEUCCI – CATANIA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM86201N VILL S AGATA, Z/A CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM866011 A DORIA VIA CORDAI CATANIA CHITARRA (AB77) 1CORNO (AD77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1

CTMM86901C AMANZONI – CATANIA CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM87101C SCUOLA MEDIA PMASCAGNI VIOLINO (AM77) 1CTMM872018 FDI BARTOLO – CATANIA CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CTMM879013 AVESPUCCI – CATANIA FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM881013 VIALE G DA VERRAZZANO 101 CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CTMM886016 VBRANCATI – CATANIA VIOLONCELLO (AN77) 1CTMM87601G GRECUPERO – CATANIA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CTMM88501A GPARINI – CATANIA CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM029002 DALIGHIERI – CATANIA PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM03200T CBCAVOUR – CATANIA ARPA (AA77) 1CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

CTMM03300N GLEOPARDI – CATANIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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136 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1ACI CASTELLO CTMM80501D RRIMINI – ACITREZZA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CTMM81701Q GIOVANNI VERGA – CHITARRA (AB77) 1ACICASTELLO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

ACI CATENA CTMM815014 FGUGLIELMINO – ACICATENA CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ACIREALE CTMM07400X GGALILEI – ACIREALE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ADRANO CTMM09600R GUZZARDI – ADRANO CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BIANCAVILLA CTMM099008 LUIGI STURZO – BIANCAVILLA CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BRONTE CTMM119008 L CASTIGLIONE BRONTE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CALTAGIRONE CTMM822017 GARCOLEO – CALTAGIRONE FLAUTO (AG77) 1CTMM82401V VITTORINO DA FELTRE- PIANOFORTE (AJ77) 1

CALTAGIRONECTMM82501P A NARBONE – CALTAGIRONE CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GIARRE CTMM08400E GMACHERIONE – GIARRE CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GRAVINA DI CATANIA CTMM12000C NOSENGO – GRAVINA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

LINGUAGLOSSA CTMM83201T LUIGI PIRANDELLO – CHITARRA (AB77) 1LINGUAGLOSSA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MASCALUCIA CTMM05900T LEONARDO DA VINCI – CHITARRA (AB77) 1MASCALUCIA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIRABELLA IMBACCARI CTMM80901R ISTCOMPRENSIVO CLARINETTO (AC77) 1«E DE AMICIS» FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 137

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

MOTTA SANT’ANASTASIA CTMM837011 GD’ANNUNZIO – MOTTA CHITARRA (AB77) 1SANASTASIA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NICOLOSI CTMM83901L CDUSMET – NICOLOSI ARPA (AA77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PATERNÒ CTMM84501X DON LMILANI – PATERNÒ CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RAMACCA CTMM84601Q GIOVANNI VERGA – RAMACCA FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAN GREGORIO DI CATANIA CTMM852013 VIA SGROPPILLO – CHITARRA (AB77) 1SGREGORIO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN PIETRO CLARENZA CTMM85301V ELIO VITTORINI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SCORDIA CTMM121008 MAMARI – LDA VINCI CLARINETTO (AC77) 1SCORDIA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VIZZINI CTMM85901T GIOVANNI VERGA – VIZZINI TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 140

Provincia di CATANZAROCATANZARO CZMM00400A G CASALINUOVO – CHITARRA (AB77) 1

CATANZARO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CZMM00700T GIOVANNI PASCOLI – CHITARRA (AB77) 1CATANZARO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

CZMM00900D A MANZONI – CATANZARO CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CZMM012009 PASQUALE LAMPASI – CHITARRA (AB77) 1CATANZARO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CZMM013005 VIVALDI – CATANZARO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CZMM184004 MATTIA PRETI – CATANZARO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

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138 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

BADOLATO CZMM818029 BADOLATO MARINA – CHITARRA (AB77) 1ICBADOLATO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1BORGIA CZMM839019 BORGIA IC – G SABATINI CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

CHIARAVALLE CENTRALE CZMM843011 CHIARAVALLE «C.ALVARO» I.C PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CROPANI CZMM82401G CROPANI «ADOLCE» IC CHITARRA (AB77) 1TROMBA (AL77) 1

DAVOLI CZMM821014 DAVOLI MARINA – IC DAVOLI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GIMIGLIANO CZMM812019 GIMIGLIANO – IC OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GRIFALCO CZMM84001D GIRIFALCO – IC FAGOTTO (AE77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GUARDAVALLE CZMM82301Q GUARDAVALLE CLARINETTO (AC77) 1«ALDO MORO» IC FAGOTTO (AE77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1LAMEZIA TERME CZMM84901X LAMEZIA T CHITARRA (AB77) 1

«SANTA EUFEMIA L» IC FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CZMM08300B LAMEZIA TERME «PARDITO» CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

MAIDA CZMM82901P MAIDA «GPASCOLI» IC PIANOFORTE (AJ77) 1MONTEPAOLINE CZMM84601C MONTEPAONE – LIDO – IC CLARINETTO (AC77) 1PIANOPOLI CZMM826028 PIANOPOLI – IC FEROLETO- CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN PIETRO A MAIDA CZMM83301A SAN PIETRO A MAIDA CLARINETTO (AC77) 1«ALVARO» IC PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1SELLIA MARINA CZMM848014 SELLIA MARINA CLARINETTO (AC77) 1SOVERATO CZMM147005 SOVERATO «UGO FOSCOLO» CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SQUILLACE CZMM827013 SQUILLACE «VIVARIENSE» – IC CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

TAVERNA CZMM84501L TAVERNA IC2 «MATTIA PRETI» SAXOFONO (AK77) 1TOTALE 69

Provincia di CHIETICHIETI CHMM00200C GCHIARINI – C DE LOLLIS CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FRANCAVILLA A MARE CHMM82801L F MASCI – FRANCAVILLA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LANCIANO CHMM06500G SG MAZZINI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 139

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ORTONA A MARE CHMM089004 D PUGLIESI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SAN SALVO CHMM110008 VB SALVO D’ACQUISTO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 20

Provincia di COMOCOMO COMM81801T SMS «G PARINI» – COMO CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

COMM845016 SMS «UFOSCOLO» – COMO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CADORAGO COMM83001C SMS «MACHIAVELLI» CHITARRA (AB77) 1CADORAGO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

CANTÙ COMM838013 SMS «ANZANI» – CANTÙ PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

COMM83901V SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1«FTURATI» CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

ERBA COMM06300Q SMS «GPUECHER» ERBA CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GUANZATE COMM83002D ANNA FRANK – GUANZATE FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

LOMAZZO COMM83501G SMS «E DE AMICIS» – FLAUTO (AG77) 1LOMAZZO PERCUSSIONI (AI77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 33

Provincia di COSENZACOSENZA CSMM00900N COSENZA – VIA POPILIA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ACRI CSMM02600B ACRI – «DA VINCI» CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CSMM028003 ACRI – «PADULA» PIANOFORTE (AJ77) 1AMANTEA CSMM865012 AMANTEA «MAMELI» ARPA (AA77) 1

CLARINETTO (AC77) 1

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140 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

BELVEDERE MARITTIMO CSMM050008 BELVEDERE MMO/MARINA PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

CASSANO ALLO IONIO CSMM06600T CASSANO IONIO – «BLANZA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTROVILLARI CSMM07600C CASTROVILLARI – CHITARRA (AB77) 1«DE NICOLA» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CERISANO CSMM08200Q CERISANO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

CETRARO CSMM085007 CETRARO/CENTRO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CORIGLIANO CALABRO CSMM81101N CORIGLIANO CAL – CHITARRA (AB77) 1SCHIAVONEA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LUZZI CSMM13200G LUZZI «GCOPPA» PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAOLA CSMM15700X PAOLA «F BRUNO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RENDE CSMM17500D RENDE – QUATTROMIGLIA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ROGLIANO CSMM18300C ROGLIANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROSSANO CSMM18600X ROSSANO – «DA VINCI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLONCELLO (AN77) 1

ROVITO CSMM85301Q ROVITO – PIANETTE FAGOTTO (AE77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAN FILI CSMM84001N SAN FILI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIOVANNI IN FIORE CSMM20300C SAN GIOVANNI IN F FLAUTO (AG77) 1«MARCONI» OBOE (AH77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN LUCIDO CSMM84101D SAN LUCIDO PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 141

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1SAN MARCO ARGENTANO CSMM81601R SAN MARCO ARGENTANO FAGOTTO (AE77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAN PIETRO IN VARANO CSMM857013 SAN PIETRO IN GUARANO CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANTA MARIA DEL CEDRO CSMM83701T SMARIA DEL CEDRO – CHITARRA (AB77) 1MARCELLINA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SANTA SOFIA D’EPIRO CSMM801013 SANTA SOFIA D’EPIRO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SCALEA CSMM22800R SCALEA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SPEZZANO DELLA SILA CSMM85501B SPEZZANO DELLA SILA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 96

Provincia di CREMONACREMONA CRMM004003 MARCO GEROLAMO VIDA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di CROTONECROTONE KRMM806011 DON MILANI SCUOLA MEDIA CLARINETTO (AC77) 1

TROMBA (AL77) 1KRMM81001L CORRADO ALVARO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

KRMM81101C ALCMEONE CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

KRMM812018 VALFIERI SC MEDIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

KRMM012008 GIOVANNI XXIII FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 14

Provincia di CUNEOCUNEO CNMM15700L CUNEO UNIFICATA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

ALBA CNMM146006 ALBA «GVIDA – PERTINI» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BOVES CNMM80901A BOVES «AVASSALLO» CHITARRA (AB77) 1

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142 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BRA CNMM15000T BRA PIUMATI-CRAVERI- CHITARRA (AB77) 1DALLA CHIESA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BUSCA CNMM82901G BUSCA «GCARDUCCI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FOSSANO CNMM14800T FOSSANO «SACCO-BOETTO- CHITARRA (AB77) 1PAGLIERI» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONDOVÌ CNMM14900N MONDOVÌ «GALLO- CHITARRA (AB77) 1CORDERO-FRANK» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SALUZZO CNMM154005 SCUOLA MEDIA STAT CHITARRA (AB77) 1ROSA BIANCA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAVIGLIANO CNMM147002 SAVIGLIANO SCHIAPARELLI- CHITARRA (AB77) 1MARCONI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 36

Provincia di ENNAENNA ENMM00100D GGARIBALDI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ENMM002009 GPASCOLI CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

ENMM107009 N SAVARESE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BARRAFRANCA ENMM108005 VERGA – DON MILANI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CATENANUOVA ENMM80601L EFERMI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LEONFORTE ENMM109001 DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIAZZA ARMERINA ENMM08100A C CASCINO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 143

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ENMM082006 G RONCALLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIETRAPERZIA ENMM810018 V GUARNACCIA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

REGALBUTO ENMM090005 G F INGRASSIA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TROINA ENMM095008 DON BOSCO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VALGUARNERA CAROPEPE ENMM10000E VIASELENA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 53

Provincia di FERRARAFERRARA FEMM02500V FDE PISIS – TBONATI CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FEMM06400D «TTASSO – MMBOIARDO» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

COMACCHIO FEMM01300L AZAPPATA – COMACCHIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TRESIGALLO FEMM803012 DCHENDI – TRESIGALLO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VOGHIERA FEMM053014 LARIOSTO – VOGHIERA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 20

Provincia di FIRENZEFIRENZE FIMM84201X GHIBERTI CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FIMM55300P GUICCIARDINI – POLIZIANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FIMM55800T MACHIAVELLI – PAPINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

IMPRUNETA FIMM82401A ACCURSIO DA BAGNOLO CHITARRA (AB77) 1

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144 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PONTASSIEVE FIMM380009 MARIA MALTONI CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SCANDICCI FIMM834011 RODARI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TAVERNELLE VAL DI PESA FIMM81901V IL PASSIGNANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VINCI FIMM25003Q SOVIGLIANA – VINCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 30

Provincia di FOGGIAFOGGIA FGMM00200R ALIGHIERI DANTE CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FGMM00400C BOVIO GIOVANNI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 2

FGMM006004 DE SANCTIS FRANCESCO PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FGMM00700X MURIALDO LEONARDO ARPA (AA77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

FGMM01000Q PIO DODICESIMO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FGMM01100G FOSCOLO UGO ARPA (AA77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FGMM13200D MOSCATI – ALTAMURA PERCUSSIONI (AI77) 1FGMM133009 ZINGARELLI NICOLA CHITARRA (AB77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

APRICENA FGMM021006 FIORITTI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BOVINO FGMM81602Q ROSSOMANDI ARPA (AA77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASALNUOVO MONTE ROTARO FGMM82301T GIOVANNI FERRUCCI PERCUSSIONI (AI77) 1SAXOFONO (AK77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 145

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CERIGNOLA FGMM04000G PAOLILLO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

DELICETO FGMM814013 FRANCESCO DE MATTEO CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LUCERA FGMM826019 S FRANCESCO ANTONIO PIANOFORTE (AJ77) 1FASANI SAXOFONO (AK77) 1

VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

FGMM827015 MANZONI SAXOFONO (AK77) 1FGMM05200T DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 2

CLARINETTO (AC77) 1FISARMONICA (AF77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

MANFREDONIA FGMM82901R DON MILANI VIOLINO (AM77) 1FGMM057001 PEROTTO ARPA (AA77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

FGMM05800R UNGARETTI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FGMM05900L GIORDANI CHITARRA (AB77) 1ORTA NOVA FGMM134005 SANDRO PERTINI CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIOVANNI ROTONDO FGMM086001 GALIANI CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

FGMM08700R SMS «G PASCOLI» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

FGMM08800L ALESSANDRO DE BONIS CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FISARMONICA (AF77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN PAOLO DI CIVITATE FGMM835014 GRIMALDI PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAN SEVERO FGMM13600R BEATO PADRE PIO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SANNICANDRO GARGANICO FGMM84001G MONSDOTTARISTIDE CHITARRA (AB77) 1D’ALESSANDRO CLARINETTO (AC77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SERRACAPRIOLA FGMM83601X MAZZINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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146 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

TORREMAGGIORE FGMM11100C PADRE PIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VICO DEL GARGANO FGMM84101B MICHELANGELO MANICONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1SAXOFONO (AK77) 1TOTALE 116

Provincia di FORLìFORLì FOMM09000E VIA RIBOLLE CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CESENA FOMM09400T VIA AFRANK CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FORLIMPOPOLI FOMM805016 MARINELLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 12

Provincia di FROSINONEFROSINONE FRMM048007 SM «L PIETROBONO» CLARINETTO (AC77) 1

FROSINONE FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FRMM051003 SM «ALDO MORO» CHITARRA (AB77) 1FROSINONE FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ALATRI FRMM44300G SM «DANTE ALIGHIERI» CLARINETTO (AC77) 1ALATRI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

BOVILLE ERNICA FRMM106035 SS G ARMELLINI CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BROCCOSTELLA FRMM81701G SCUOLA MEDIA CHITARRA (AB77) 1BROCCOSTELLA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CECCANO FRMM446003 SCUOLA MEDIA CECCANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FERENTINO FRMM44400B SM «AGIORGI-ANFRACCO» CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

PALIANO FRMM827016 SM «FRATELLI BEGUINOT» CHITARRA (AB77) 1PALIANO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VEROLI FRMM106002 SM «CAIO MARIO» VEROLI CHITARRA (AB77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 147

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 40

Provincia di GENOVAGENOVA GEMM01800X SSS – VCENTURIONE CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

GEMM140002 SMS EX PARINI E MERELLO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GEMM14300D SMS – ALOMELLINI/CANTORE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GEMM041001 SMS – BSTROZZI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CHIAVARI GEMM152008 SMS DELLA I CHITARRA (AB77) 1TORRE-GARIBALD CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

COGOLETO GEMM82201G RECAGNO/COGOLETO CHITARRA (AB77) 1SEZASS FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LAVAGNA GEMM158007 LAVAGNA/COGORNO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SANTA MARGHERITA LIGURE GEMM80601N SCUOLA MEDIA CHITARRA (AB77) 1SMARGHERITA LIG FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 34

Provincia di GORIZIASTARANZANO GOMM807012 DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di GROSSETOGROSSETO GRMM081003 GROSSETO – «GALILEI-DA » CHITARRA (AB77) 1

VINCI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FOLLONICA GRMM079003 FOLLONICA – «LPACIOLI» CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

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148 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di IMPERIAIMPERIA IMMM00300N IMPERIA «NSAURO» CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAN REMO IMMM02400P SANREMO «GPASCOLI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di ISERNIAISERNIA ISMM822018 GIOVANNI XXIII ARPA (AA77) 1

CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

ISMM001007 ANDREA D’ISERNIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AGNONE ISMM82101C AGNONE-GD’AGNILLO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VENAFRO ISMM82501Q SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1«L PILLA» PIANOFORTE (AJ77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 2TOTALE 17

Provincia di LA SPEZIALA SPEZIA SPMM051006 SPEZIA «FONTANA»/«CERVI» CHITARRA (AB77) 1

SPMM052002 LA SPEZIA CHITARRA (AB77) 2«PELLICO»/«AFRANK» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 3TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

LERICI SPMM806018 LERICI /STERENZO CHITARRA (AB77) 1LEVANTO SPMM80501C LEVANTO «FPETRARCA» TROMBA (AL77) 1

TOTALE 14

Provincia di L’AQUILAL’AQUILA AQMM001007 DALIGHIERI CHITARRA (AB77) 2

FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

AQMM00300V GMAZZINI CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

AVEZZANO AQMM015005 VIVENZA CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CELANO AQMM028007 TOMMASO DA CELANO CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 20

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 149

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di LATINALATINA LTMM003009 CENA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

APRILIA LTMM82101V AGRAMSCI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CISTERNA DI LATINA LTMM03000N AVOLPI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FONDI LTMM038008 GARIBALDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GAETA LTMM80302A CARDUCCI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PRIVERNO LTMM124007 STOMMASO D’AQUINO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SEZZE LTMM11800X CAIO TITINO + MAGISTRIS CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 33

Provincia di LECCELECCE LEMM00600E A GRANDI – LECCE CHITARRA (AB77) 2

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

ALESSANO LEMM80401V F STORELLAALESSANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ALLISTE LEMM859013 D ALIGHIERI – ALLISTE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CALIMERA LEMM816015 G GABRIELI – CALIMERA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CUTROFIANO LEMM823018 DON BOSCO – CUTROFIANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GALATONE LEMM10600B A DE FERRARIS – GALATONE CHITARRA (AB77) 1

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150 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GALLIPOLI LEMM87801C GALLIPOLI POLO 1 CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

LEVERANO LEMM832013 SCUOLA MEDIA VIA CHITARRA (AB77) 1DELLA LIBERTÀ FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MAGLIE LEMM128008 VIA A MANZONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NARDÒ LEMM16200Q D HAMMARSKJOLD – NARDÒ CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

POGGIARDO LEMM88001C VIA MONTEGRAPPA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SALICE SALENTINO LEMM85101C D ALIGHIERI – SALICE CHITARRA (AB77) 1SALENTINO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SCORRANO LEMM85401X A MANZONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

SPONGANO LEMM84701R SPONGANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TIGGIANO LEMM802017 DON L MILANI – TIGGIANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TREPUZZI LEMM86801T TREPUZZI POLO 2 CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

UGENTO LEMM272007 SCUOLA MEDIA STAT CHITARRA (AB77) 1«I SILONE» CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 72

Provincia di LECCOLECCO LCMM02500P SMS «A STOPPANI» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CALOLZIOCORTE LCMM001006 CALOLZIOCORTE «A MANZONI’ CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 151

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di LIVORNOLIVORNO LIMM00100P GBORSI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di LODICASALPUSTERLENGO LOMM00200Q GRIFFINI CHITARRA (AB77) 2

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1TOTALE 9

Provincia di LUCCALUCCA LUMM07000G DA VINCI CHELINI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PORCARI LUMM84101G ENRICO PEA PORCARI CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SERRAVEZZA LUMM828015 ISTCOMP SERAVEZZA «PEA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 12

Provincia di MACERATAMONTECASSIANO MCMM826014 GCINGOLANI CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN SEVERINO MARCHE MCMM81001E PTACCHI VENTURI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TOLENTINO MCMM81601D DANTE ALIGHIERI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 12

Provincia di MANTOVABORGOFORTE MNMM81101B BORGOFORTE – SCUOLA CHITARRA (AB77) 1

MEDIA FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MNMM80701Q CASTIGLIONE STIV «D MILANI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di MASSAMASSA MSMM00800V DON LORENZO MILANI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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152 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1CARRARA MSMM80501B ARTURO DAZZI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di MATERAMATERA MTMM051008 NFESTA-MATERA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

MTMM052004 GPASCOLI-MATERA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MTMM05300X SS DI I GRADO «FTORRACA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BERNALDA MTMM80601A «PITAGORA» – BERNALDA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FERRANDINA MTMM045001 GIOVANNI PAOLO II – CHITARRA (AB77) 1FERRANDINA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

IRSINA MTMM80901T G MASCOLO – IRSINA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTALBANO IONICO MTMM07700C FLOMONACO-MONTALBANO J CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MONTESCAGLIOSO MTMM06900D C SALINARI- CHITARRA (AB77) 1MONTESCAGLIOSO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NOVA SIRI MTMM81701R NOVA SIRI SCALO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PISTICCI MTMM08500B QOFLACCO – MARCONIA CHITARRA (AB77) 1FISARMONICA (AF77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

POLICORO MTMM08800V ALDO MORO – POLICORO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

ROTONDELLA MTMM80301V GIOVANNI XXIII – ROTONDELLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SCANZANO IONICO MTMM07701D FRONDINELLI – SCANZANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 153

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

TURSI MTMM814019 SANDREA DA AVELLINO TURSI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 56

Provincia di MESSINAMESSINA MEMM88201N FOSCOLO MESSINA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MEMM566004 SM«VTRENTO-CRISTO RE»ME CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MEMM86201C LEOPARDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MEMM863018 MANZONI MESSINA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FAGOTTO (AE77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MEMM869017 PAINO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MEMM01500V SMS «G MARTINO» – MESSINA ARPA (AA77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

ACQUEDOLCI MEMM826019 VERGA ACQUEDOLCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

BARCELLONA POZZO MEMM827015 BASTIANO GENOVESE CHITARRA (AB77) 1DI GOTTO BARCELLONA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAPO D’ORLANDO MEMM830011 PIANA – CAPO D’ORLANDO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

NIZZA DI SICILIA MEMM84101B ALFIERI NIZZA S CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SANTA TERESA DI RIVA MEMM88901C PETRI S TERESA RIVA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAPONARA MEMM87401P SCUOLA MEDIA «LCAPUANA» CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

SPADAFORA MEMM880012 SPADAFORA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TAORMINA MEMM87501E SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1FISARMONICA (AF77) 1

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154 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

VILLAFRANCA TIRRENICA MEMM819016 LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77) 1VILLAFRANCA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 62

Provincia di MILANOMILANO MIMM11300B VIA VIVAIO «PER CIECHI» CHITARRA (AB77) 3

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 4VIOLINO (AM77) 1

MIMM65000P FRANCESCHI – QUASIMODO CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

MIMM8CB01X CONFALONIERI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM06900E CARLO PORTA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM67100Q MONTEVERDI – COLORNI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM0AD00A VIA MAFFUCCI – PAVONI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

MIMM8DF01T VIA ASTURIE-VIA MANN CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM8CV018 TREVISANI – SCAETTA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MIMM8CW014 DI VONA CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

MIMM66400L VIA CIPRO – ASCOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM8AK013 FRANCESCO D’ASSISI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 155

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

MIMM666008 ARCADIA – PERTINI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

MIMM66800X VIA SALERNO – SAMBROGIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIMM82001N CORRENTI CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

MIMM8C7013 BENEDETTO MARCELLO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MIMM8C501B NEGRI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

MIMM8C6017 VIA GALLARATE, 15 CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ABBIATEGRASSO MIMM660009 CARDUCCI-CORRENTI CHITARRA (AB77) 2ABBIATEGRASSO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

ARESE MIMM64300G PELLICO – LDA VINCI ARESE CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BOLLATE MIMM8A901D GALILEI – BOLLATE CHITARRA (AB77) 2BARANZATE OBOE (AH77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2VIOLONCELLO (AN77) 1

BRESSO MIMM640004 MANZONI – BENZI BRESSO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

BRUGHERIO MIMM8AM01P LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77) 1BRUGHERIO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIMM64900E I SMS- MOROCERNUSCO S/N CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CESANO BOSCONE MIMM662001 ALESSANDRINI-DA CHITARRA (AB77) 1VINCI/CESANO B CLARINETTO (AC77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1

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156 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

COLOGNO MONZESE MIMM822019 ALIGHIERI – COLOGNO PIANOFORTE (AJ77) 1MONZESE CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CORMANO MIMM8AW01V VIA ADDA, 36 – CORMANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CORSICO MIMM887014 GVERDI – CORSICO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 2

CUSANO MILANINO MIMM8AX01P MARCONI-CUSANO MILANINO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

LACCHIARELLA MIMM882011 LEONARDO DA VINCI - CHITARRA (AB77) 1LACCHIARELLA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LENTATE SUL SEVESO MIMM85002E SCUOLA MEDIA – CHITARRA (AB77) 1LENTATE S/S CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MAGENTA MIMM65200A BARACCA-4 GIUGNO 1859 CHITARRA (AB77) 1MAGENTA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MELZO MIMM8BM019 PIETRO MASCAGNI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MEZZAGO MIMM8CP02L ALDO MORO – MEZZAGO CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONZA MIMM63900X ARDIGÒ – BELLANI MONZA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

OPERA MIMM87701D DANTE ALIGHIERI – OPERA CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIEVE EMANUELE MIMM47200T A VIVALDI – PIEVE EMANUELE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SEGRATE MIMM8BK01N «A. B. SABIN» – SEGRATE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SENAGO MIMM64700V GIOVANNI XXIII-ALLENDE CHITARRA (AB77) 1SENAGO FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 157

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SEREGNO MIMM84601T DON MILANI – SEREGNO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SOVICO MIMM894017 PARINI-SOVICO CHITARRA (AB77) 2(SPERIM PER DM) CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

VIMODRONE MIMM8B001N NEGRI – VIMODRONE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 215

Provincia di MODENACARPI MOMM82301A ALBERTO PIO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

CASTELFRANCO EMILIA MOMM809014 GUIDO GUINIZELLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VIGNOLA MOMM152007 LA MURATORI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TOTALE 12

Provincia di NAPOLINAPOLI NAMM00200N AUGUSTO – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM039008 GIGANTE G – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM05700T MICHELANGELO – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM08300A RUSSO F – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM818017 VITTEMANUELE 2 – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM04900V LIVIO T – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM07500B PIRANDELLO – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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158 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM607002 VIALE DELLE ACACIE CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

NAMM82501A SABATINO MINUCCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM60800T D’OVIDIO+NICOLARDI – CHITARRA (AB77) 2NAPOLI FLAUTO (AG77) 2

PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

NAMM81501Q IC D’ACQUISTO – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM826016 IC PASCOLI 2 NA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM10100P VERGA G – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM11000D LEVI – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM11400R PERTINI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM04300X GUARINO – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

NAMM8AX018 CASANOVA A SECONDARIA CHITARRA (AB77) 1I GRADO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM80801L BONGHI – NAPOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

NAMM098004 SOLIMENA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM636002 BORDIGA III CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

AFRAGOLA NAMM834015 EUROPA UNITA – AFRAGOLA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

NAMM16100A GNOSENGO-AFRAGOLA CHITARRA (AB77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 159

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ANACAPRI NAMM83601R GEMITO – ANACAPRI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BACOLI NAMM83701L PAOLO DI TARSO – BACOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

CAIVANO NAMM88701N LORENZO MILANI – CAIVANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CASAMICCIOLA TERME NAMM8AR01G ENRICO IBSEN – CHITARRA (AB77) 1CASAMICCIOLA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASOLA DI NAPOLI NAMM8AG01B FGRECO – CASOLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASORIA NAMM24400D MARTIN LUTHER KING - CHITARRA (AB77) 1CASORIA CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTELLAMMARE DI STABIA NAMM8AH017 DI CAPUA – CASTELLAMMARE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ERCOLANO NAMM644001 SCOTELLARO UNGARETTI CLARINETTO (AC77) 1ERCOLANO PERCUSSIONI (AI77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

FRATTAMAGGIORE NAMM28400X STANZIONE-FRATTA- CHITARRA (AB77) 1MAGGIORE CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GIUGLIANO IN CAMPANIA NAMM29400E BASILE – GIUGLIANO IN CHITARRA (AB77) 1CAMPANIA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM63300E G IMPASTATO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GRAGNANO NAMM30100C FUCINI – GRAGNANO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

GRUMO NEVANO NAMM897018 IC MATTEOTTI-CIRILLO CHITARRA (AB77) 1GRUMO N FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MARIGLIANO NAMM332004 ALIPERTI – MARIGLIANO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1

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160 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MUGNANO DI NAPOLI NAMM35100D CIRINO – MUGNANO CHITARRA (AB77) 1DI NAPOLI CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NOLA NAMM35600L GIORDANO BRUNO CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

OTTAVIANO NAMM62300X SM D’ANNUNZIO- FLAUTO (AG77) 1SCOTELLARO OTTAV PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

PALMA CAMPANIA NAMM37200E VRUSSO – PALMA CAMPANIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIANO DI SORRENTO NAMM62400Q «AMALFI/MASSA» PIANO CHITARRA (AB77) 1SORRENTO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

POMIGLIANO D’ARCO NAMM39200Q CATULLO – POMIGLIANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

POMPEI NAMM39800P MATTEO DELLA CORTE CHITARRA (AB77) 1POMPEI CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PORTICI NAMM408004 CARLO SANTAGATA – PORTICI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

POZZUOLI NAMM41400B DIANO – POZZUOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NAMM41800P ANNECCHINO POZZUOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIORGIO A CREMANO NAMM461001 GUIDO DORSO – SGIORGIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SAN GIUSEPPE VESUVIANO NAMM62600B SM AMMENDOLA-DE AMICIS CHITARRA (AB77) 1SGIUS CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

SANT’ANASTASIA NAMM8AK01L IC E MORANTE – SANASTASIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SANT’ANTONIO ABATE NAMM44800E FORZATI – SANTONIO ABATE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 161

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1SAVIANO NAMM482002 CICCONE – SAVIANO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TORRE ANNUNZIATA NAMM50900R PASCOLI – TORRE ANNTA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TORRE DEL GRECO NAMM523003 GBANGIOLETTI – T DEL CHITARRA (AB77) 1GRECO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TRECASE NAMM89601C D’ANGIO – TRECASE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VICO EQUENSE NAMM8AM018 CAULINO – VICO EQUENSE CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

VOLLA NAMM85701T MSERAO – VOLLA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 236

Provincia di NOVARANOVARA NOMM00200L DUCA D’AOSTA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ARONA NOMM821012 GIOVANNI XXIII CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

OLEGGIO NOMM81601E ESVERJUS CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROMAGNANO SESIA NOMM812017 GCURIONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 17

Provincia di NUORONUORO NUMM03100T BORROTZU-NUORO/1 CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MACOMER NUMM063009 BINNA-DALMASSO MACOMER CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di ORISTANOORISTANO ORMM003005 N3 «ALAGON» CLARINETTO (AC77) 1

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162 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di PADOVAPADOVA PDMM882017 DONATELLO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PDMM87901B PETRARCA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PDMM88701A VIVALDI FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

PDMM889012 RUZANTE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PDMM88601E MARSILIO DA PADOVA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAMPOSANPIERO PDMM03100A PARINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASALSERUGO PDMM83401T CASALSERUGO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CITTADELLA PDMM228008 PIEROBON CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CONSELVE PDMM05000Q TOMMASEO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONSELICE PDMM874018 ZANELLATO DI MONSELICE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTAGNANA PDMM87801G CHINAGLIA DI MONTAGNANA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIAZZOLA SUL BRENTA PDMM82801E PIAZZOLA SUL BRENTA- CHITARRA (AB77) 1«LBELLUDI» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIOVE DI SACCO PDMM237003 DAVILA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 52

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 163

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di PALERMOPALERMO PAMM876014 VERGA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM813011 MADRE TERESA DI CALCUTTA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM01000D D’ACQUISTO BENEDETTO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PAMM85201G VIA DI VITTORIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PAMM87201R PADRE PINO PUGLISI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PAMM00600T CAVOUR CAMILLO BENSO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM04800X DON LORENZO MILANI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM870015 SCIASCIA LEONARDO (EX 39) CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM02300G PECORARO ANTONIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PAMM01900X LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BELMONTE MEZZAGNO PAMM838019 BELMONTE MEZZAGNO CORNO (AD77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CEFALÙ PAMM867019 CEFALÙ – PORPORA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIUSEPPE IATO PAMM884013 SAN GIUSEPPE JATO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 52

Provincia di PARMAPARMA PRMM821023 GIACOMO FERRARI CORNO (AD77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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164 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1PRMM827011 FRA’ SALIMBENE – PR CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FIDENZA PRMM06400X ZANI – FIDENZA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di PAVIAPAVIA PVMM00200T FELICE CASORATI – PAVIA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MORTARA PVMM10400A JOSTI-TRAVELLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VIGEVANO PVMM10800N DONATO BRAMANTE – CHITARRA (AB77) 1VIGEVANO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VOGHERA PVMM10100V G PLANA – VOGHERA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 16

Provincia di PERUGIACITTÀ DI CASTELLO PGMM17900D SM «ALIGHIERI» CHITARRA (AB77) 1

CDI CASTELLO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CORCIANO PGMM075009 SM «BBONFIGLI» CORCIANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

DERUTA PGMM82701X SM «GMAMELI» DERUTA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FOLIGNO PGMM08200C SM «GDA FOLIGNO» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GUBBIO PGMM104004 SM «MASTRO GIORGIO» FLAUTO (AG77) 1GUBBIO PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

MAGIONE PGMM111007 SM «GMAZZINI» MAGIONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MARSCIANO PGMM117006 SM «MONETA» MARSCIANO CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SPELLO PGMM82301L SM «G FERRARIS» SPELLO CHITARRA (AB77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 165

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SPOLETO PGMM154005 SM «PIANCIANI-MANZONI» CHITARRA (AB77) 1SPOLETO CLARINETTO (AC77) 1

CORNO (AD77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TODI PGMM18600L SM «COCCHI – AOSTA» TODI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

UMBERTIDE PGMM19300Q SSECI GRADO MAVARELLI CHITARRA (AB77) 1PASCOLI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 44

Provincia di PESAROSAN LORENZO IN CAMPO PSMM81901D SLORENZO IN CAMPO CHITARRA (AB77) 1

«DALIGHIERI CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TAVULLISA PSMM05900X TAVULLIA – PIAN DEL CHITARRA (AB77) 1BRUSCOLO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

URBINO PSMM837013 URBINO «PAOLO VOLPONI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di PESCARAPESCARA PEMM006008 B CROCE PESCARA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PEMM09800B SM UNIFICATA ROSSETTI- CHITARRA (AB77) 1MAZZINI FLAUTO (AG77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CITTÀ SANT’ANGELO PEMM101002 CITTÀ SANGELO ARPA (AA77) 1CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PIANELLA PEMM81101Q PAPA GIOVANNI XXIII- ARPA (AA77) 1PIANELLA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TOTALE 16

Provincia di PIACENZAPIACENZA PCMM00400B ITALO CALVINO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 4

Provincia di PISAPISA PIMM831018 IC FIBONACCI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1

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166 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di PISTOIAPISTOIA PTMM811012 STATALE «CINO DA PISTOIA» CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTECATINI TERME PTMM03400P GALILEO CHINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di PORDENONEPORDENONE PNMM00400C TORRE – «GIUSEPPE LOZER» CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SACILE PNMM15400A SACILE – UNICA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN VITO AL TAGLIAMENTO PNMM15100V AMALTEO POMPONIO + CLARINETTO (AC77) 1TOMMASEO PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di POTENZAPOTENZA PZMM00200X ABUSCIOLANO PZ CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1PZMM00300Q L LA VISTA PZ CHITARRA (AB77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BARILE PZMM822015 ISTCOMPR GIOVXXIIIBARILE CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FRANCAVILLA IN SINNI PZMM878015 DON BOSCO FRANCAVILLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

LATRONICO PZMM87601D BCROCE LATRONICO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PZMM877019 BCROCE AGROMONTE CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

MOLITERNO PZMM85501C RACIOPPI MOLITERNO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

OPPIDO LUCANO PZMM82001D F GIANNONE CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ARCANGELO PZMM87401T GCASTRONUOVO CHITARRA (AB77) 1SARCANGELO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 167

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

SATRIANO DI LUCANIA PZMM81701N ISTCOMPR SATRIANO PIANOFORTE (AJ77) 1DI LUCANIA FLAUTO (AG77) 1

TROMBA (AL77) 1TOTALE 32

Provincia di PRATOPRATO POMM804015 CURZIO MALAPARTE PIANOFORTE (AJ77) 1

VIOLINO (AM77) 1POMM81501G FLIPPI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1TOTALE 4

Provincia di RAGUSARAGUSA RGMM82201E FRANCESCO CRISPI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2

RGMM04100X S QUASIMODO CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2

CHIARAMONTE RGMM80601L SAGUASTELLA PIANOFORTE (AJ77) 1COMISO RGMM816017 G VERGA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

ISPICA RGMM808018 L EINAUDI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1

MODICA RGMM817013 CIACERI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RGMM02300A GIOVANNI XXIII CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RGMM025002 GIOVANNI FALCONE CHITARRA (AB77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2SAXOFONO (AK77) 1

VITTORIA RGMM81501B SAN BIAGIO (EX DON MILANI) CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 40

Provincia di RAVENNARAVENNA RAMM009003 DAMIANO-NOVELLO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FAENZA RAMM817012 DSTROCCHI OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

LUGO RAMM81401E S GHERARDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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168 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di REGGIO CALABRIAREGGIO CALABRIA RCMM804026 BOCCIONI GALLICO CHITARRA (AB77) 1

OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

RCMM00100N ALIGHIERI CATONA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RCMM00600R DE GASPERI REGGIO CAL ARPA (AA77) 1CORNO (AD77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

RCMM00800C FOSCOLO REGGIO CAL CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM020003 PYTHAGORAS RAVAGNESE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM025006 VITRIOLI REGGIO CAL CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM026002 VITTORINO DA FELTRE CHITARRA (AB77) 1REGGIO C PERCUSSIONI (AI77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM175004 GEBBIONE – BEVACQUA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM18100B IBICO REGGIO CAL CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ANOIA RCMM82301E ANOIA CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

BOVA MARINA RCMM06400R MONSIGNOR D’ANDREA - CLARINETTO (AC77) 1BOVA M OBOE (AH77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BOVALINO RCMM06500L ISTITUTO PRIMO GRADO PERCUSSIONI (AI77) 1BOVALINO PIANOFORTE (AJ77) 1

CAMPO CALABRO RCMM834011 ALVARO (CAMPO CALABRO) CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

DELIANUOVA RCMM817017 ALVARO (DELIANUOVA) PIANOFORTE (AJ77) 1GERACE RCMM81601B MEDIA SCOLERI GERACE CLARINETTO (AC77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 169

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

GIOIA TAURO RCMM820013 CAMPANELLA (GIOIA TAURO) VIOLINO (AM77) 1RCMM09500C PENTIMALLI (GIOIA TAURO) CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GIOIOSA IONICA RCMM096008 GIOIOSA JONICA CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

LAUREANA DI BORRELLO RCMM10000P GBMARZANO (LAUREANA DI B) CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

LOCRI RCMM17900B F SORACE MARESCA (LOCRI) CLARINETTO (AC77) 1MELITO DI PORTO SALVO RCMM110009 ALVARO (MELITO DI PORTO CHITARRA (AB77) 1

SALVO) FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONASTERACE RCMM82901D GERHARD ROHLFS FLAUTO (AG77) 1(MONASTERACE) PIANOFORTE (AJ77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTEBELLO IONICO RCMM812014 PPIO DA PITRALCINA – SALINE CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PALMI RCMM124007 MINNITI (PALMI) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RIZZICONI RCMM13600D GCASELLA(RIZZICONI) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROSARNO RCMM139001 A SCOPELLITI ROSARNO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN FERDINANDO RCMM825016 SCUOLA MEDIA «M VIZZONE» PIANOFORTE (AJ77) 1SANT’EUFEMIA RCMM81901V VISALLI (SANT’EUFEMIA CHITARRA (AB77) 1D’ASPROMONTE D’ASPR) CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

SEMINARA RCMM82101V BARLAAM (SEMINARA) ARPA (AA77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SIDERNO RCMM18000G PEDULLÀ (SIDERNO) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TAURIANUOVA RCMM16300T CONTESTABILE (TAURIANOVA) CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RCMM16400N PASCOLI (TAURIANOVA) CHITARRA (AB77) 1VILLA SAN GIOVANNI RCMM168001 CAMINITI (VILLA SAN CHITARRA (AB77) 1

GIOVANNI) FISARMONICA (AF77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 114

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170 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

Provincia di REGGIO EMILIAREGGIO EMILIA REMM841019 MELEPIDO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

QUATTRO CASTELLA REMM84402T QUATTRO CASTELLA CHITARRA (AB77) 1«ABALLETTI» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 8

Provincia di RIETIRIETI RIMM002002 BASILIO SISTI CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di RIMINIRIMINI RNMM01000D ALIGHIERI – FERMI CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RICCIONE RNMM02300G MANFRONI/CERVI/PASCOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 8

Provincia di ROMAROMA RMMM80601X VIRGILIO CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM80801G U FOSCOLO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM819012 BUONARROTI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM056001 MAZZINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM480009 SINOPOLI CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

RMMM81601E CHARLIE CHAPLIN CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM47700D JJ WINCKELMANN CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM481005 PIAZZA FILATTIERA, 84 CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 171

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM48500C VIA PINTOR CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM81501P ANGELICA BALABANOFF CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM48800X ALBERTO SORDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM51700P FEDERICO FELLINI CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM49300B SAN BENEDETTO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM85301D KING CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM855015 FERRARA FRANCO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM52500N GIOVANNI E FRANCESCA CHITARRA (AB77) 2FALCONE FLAUTO (AG77) 2

PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

RMMM500009 VIA T MOMMSEN, 20 CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

RMMM83501X MAGNANI VIOLINO (AM77) 1RMMM83001R MONTEZEMOLO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM862018 TACITO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM869013 DOMENICO PURIFICATO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM51800E U NISTRI – O RESPIGHI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM83601Q IC «MARCO ULPIO TRAIANO» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

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172 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

RMMM85101T WOLFGANG AMADEUS CHITARRA (AB77) 1MOZART FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM854019 LEONORI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM486008 ANTONIO VIVALDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM487004 CAIO DUILIO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM48900Q GIULIANO DA SANGALLO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM842013 VIGNA PIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM50500C VIA BAGNERA, 64 CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

RMMM507004 GIANICOLO CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

RMMM50900Q GGBELLI CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

RMMM847016 VIA S MARIA CHITARRA (AB77) 1DELLE FORNACI, 1 FLAUTO (AG77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM8BM01T LEOPARDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM8BN01N A ROSMINI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM84901T GIOVANNI XXIII CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

RMMM51100Q PABLO NERUDA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 173

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

RMMM51200G PAOLO STEFANELLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

RMMM85901C LA GIUSTINIANA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

RMMM514007 VIA DELLA MARATONA, 23 CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

CAMPAGNANO DI ROMA RMMM86601G C LEONELLI CAMPAGNANO CHITARRA (AB77) 2DI ROMA CLARINETTO (AC77) 2

FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2

CIAMPINO RMMM8A001G LDA VINCI CIAMPINO CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FIUMICINO RMMM531001 PORTO ROMANO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FRASCATI RMMM53300L TINO BUAZZELLI-FRASCATI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MARINO RMMM8A2017 G CARISSIMI – MARINO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MONTEROTONDO RMMM88701L CARDINAL PIAZZA- CHITARRA (AB77) 1MONTEROTONDO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SUBIACO RMMM55900R SUBIACO – «ARNALDO CHITARRA (AB77) 1ANGELUCCI» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

TIVOLI RMMM89301X BACCELLI – TIVOLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VALMONTONE RMMM8BB02V ZANELLA – VALMONTONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 227

Provincia di ROVIGOCASTELGUGLIELMO ROMM810016 PIO MAZZUCCHI – CHITARRA (AB77) 1

CASTELGUGLIELMO CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PORTO TOLLE ROMM81301N LBRUNETTI – PORTO TOLLE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1

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174 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PORTO VIRO ROMM80601E SAN DOMENICO SAVIO PIANOFORTE (AJ77) 1CONTARINA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VILLADOSE ROMM80703C GIOVANNI XXIII-VILLADOSE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 16

Provincia di SALERNOSALERNO SAMM17400V SALERNO «MONTERISI» CHITARRA (AB77) 2

CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1FAGOTTO (AE77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 3VIOLONCELLO (AN77) 1

SAMM181002 SALERNO «TTASSO» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAMM18200T SALERNO «TORRIONE ALTO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAMM27600B S QUASIMODO – SALERNO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAMM27900V FUSIONE GIOVANNI XXIII- CHITARRA (AB77) 1VERNIERI PIANOFORTE (AJ77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAMM28100V LANZALONE-POSIDONIA- CHITARRA (AB77) 1SALERNO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AGROPOLI SAMM286002 AGROPOLI «GROSSI VAIRO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

ALBANELLA SAMM887014 ALBANELLA CLARINETTO (AC77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2VIOLONCELLO (AN77) 2

ANGRI SAMM01200P SCSECI GRADO OPROMOLLA CHITARRA (AB77) 1ANGRI CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 175

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

ASCEA SAMM85501L ASCEA MARINA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

BARONISSI SAMM836017 BARONISSI CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

BATTIPAGLIA SAMM83801V ISTITUTO COMPRENSIVO CLARINETTO (AC77) 1«GATTO» PIANOFORTE (AJ77) 1

TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

BRACIGLIANO SAMM80601B BRACIGLIANO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAMPAGNA SAMM822019 SERRADARCE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAMM84101P E DE NICOLA CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1TROMBA (AL77) 1

CASELLE IN PITTARI SAMM845012 CASELLE IN PITTARI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

CASTELLABATE SAMM886018 CASTELLABATE SMARCO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

CAVA DE’ TIRRENI SAMM06200Q CAVA DE’ TIRRENI CHITARRA (AB77) 1«GIOVANNI XXIII» CLARINETTO (AC77) 1

VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAMM277007 CARDTREZ-SEZ SPIETRO- CLARINETTO (AC77) 1PREGIATO PIANOFORTE (AJ77) 1

VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAMM285006 CAVA DE’ TIRRENI «BALZICO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

COLLIANO SAMM07200A COLLIANO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

CONTURSI SAMM85001D G PASCOLI – CONTURSI CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

EBOLI SAMM852015 ISTITUTO COMP«GROMANO» – CHITARRA (AB77) 1EBOLI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GIFFONI SEI CASALI SAMM82701C GIFFONI SEI CASALI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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176 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLINO (AM77) 1GIFFONI VALLE PIANA SAMM857018 GIFFONI VALLE PIANA CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

LAVIANO SAMM07203D LAVIANO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

MAIORI SAMM85901X MAIORI CHITARRA (AB77) 1CORNO (AD77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MINORI SAMM828018 MINORI CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

PADULA SAMM86901E PADULA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

PAGANI SAMM13400C PAGANI «CRISCUOLO» CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SAMM28300E PAGANI «SALFONSO CHITARRA (AB77) 1DEI LIGUORI» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

PISCIOTTA SAMM85601C PISCIOTTA «CARDUCCI» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

PONTECAGNANO SAMM88801X PONTECAGNANO CHITARRA (AB77) 2«AMOSCATI» FLAUTO (AG77) 2

PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

RAVELLO SAMM823015 RAVELLO «MFREZZA» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SALA CONSILINA SAMM16700Q SCM «G CAMERA» SALA CHITARRA (AB77) 1CONSILINA PIANOFORTE (AJ77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN GIOVANNI A PIRO SAMM815016 SGIOVANNI A PIRO «GAZA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

SAN MARZANO SUL SARNO SAMM201002 ANNA FRANK SAN CHITARRA (AB77) 1MARZANO SUL S FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ARSENIO SAMM87101E SARSENIO «MRGORGA PICA» CHITARRA (AB77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 177

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SARNO SAMM21600Q SC SECI GR «BACCELLI»- CHITARRA (AB77) 1SARNO CLARINETTO (AC77) 1

SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

SCAFATI SAMM88301R SCAFATI «ANARDI» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

SIANO SAMM228002 SIANO – «MONS CORVINO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

TORRE ORSAIA SAMM816012 TORRE ORSAIA CHITARRA (AB77) 1«GIOVANNI XXIII» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VALLO DELLA LUCANIA SAMM24100C VALLO DELLA LUCANIA CHITARRA (AB77) 1«ATORRE» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

VALVA SAMM07201B VALVA CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

VIETRI SUL MARE SAMM858014 VIETRI SUL MARE «APINTO» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 224

Provincia di SASSARISASSARI SSMM04500G SASSARI N 3 – TTOLA ARPA (AA77) 1

CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SSMM08300A SASSARI N5+12 -BIASI- CHITARRA (AB77) 2BSASSARI FLAUTO (AG77) 2

PERCUSSIONI (AI77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2

BONO SSMM820017 BONO – «G A MURA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BONORVA SSMM80101T BONORVA – «PAOLO MOSSA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1

OLBIA SSMM027002 OLBIA – SM N1 «E PAIS» CHITARRA (AB77) 1

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178 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

TEMPIO PAUSANIA SSMM07800V TEMPIO PAUSANIA N1 + N2 CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 32

Provincia di SAVONASAVONA SVMM00600P SAVONA – GUIDOBONO CHITARRA (AB77) 1

BARTOLOMEO FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ALASSIO SVMM05000R ALASSIO – M MORTEO CHITARRA (AB77) 1OLLANDINI CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

FINALE LIGURE SVMM05600Q AYCARDI-GHIGLIERI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VARAZZE SVMM047001 CERRUTI – JACOPO DA CHITARRA (AB77) 1VARAGINE CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 16

Provincia di SIENASIENA SIMM04500Q SAN BERNARDINO DA SIENA CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MONTEPULCIANO SIMM02600A GIOVANNI PASCOLI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 8

Provincia di SIRACUSASIRACUSA SRMM80001E 1 IC «ORTIGIA» SR CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2

SRMM80401T 9^ IC GMAZZINI SR CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

SRMM811011 14^ IC «K WOYTJLA» PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

AUGUSTA SRMM83001A 3^ IC «TODARO» AUGUSTA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SRMM837015 1^ IC «PDI NAPOLI» AUGUSTA CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

AVOLA SRMM832012 1^ IC «VITTORINI» AVOLA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 179

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

FLORIDIA SRMM82101G 1^ IC «PIRANDELLO» FLORIDIA CHITARRA (AB77) 1LENTINI SRMM836019 1^ IC «MARCONI» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NOTO SRMM85601E 2^ IC «MELODIA» NOTO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

PACHINO SRMM85501P 4^ IC «BRANCATI» PACHINO CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SORTINO SRMM84601X 1^ IC «COLUMBA» SORTINO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 37

Provincia di SONDRIOSONDRIO SOMM02000L FSASSI – LTORELLI – CHITARRA (AB77) 2

SONDRIO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

MORBEGNO SOMM014009 EZIO VANONI MORBEGNO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 10

Provincia di TARANTOTARANTO TAMM803011 PIRANDELLO CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TAMM02000P VOLTA CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

AVETRANA TAMM807018 BRIGANTI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GINOSA TAMM828019 GCARDUCCI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 2PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

GROTTAGLIE TAMM05100A PIGNATELLI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

MANDURIA TAMM06400C MARUGJ-FRANK CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MARTINA FRANCA TAMM06900G G GRASSI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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180 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MASSAFRA TAMM074003 SMS «N ANDRIA» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TAMM07500V AMANZONI CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 2

MONTEMESOLA TAMM80901X G.PASCOLI CHITARRA (AB77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1

MOTTOLA TAMM082002 SC MEDIA «MANZONI» CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1VIOLINO (AM77) 1

PULSANO TAMM82001P EDE NICOLA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAVA TAMM095004 GIOVANNI VIGESIMOTERZO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 67

Provincia di TERAMOALBA ADRIATICA TEMM82201R SCM «EFERMI» ALBA CHITARRA (AB77) 1

ADRIATICA FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GIULIANOVA TEMM047005 BINDI PAGLIACCETTI CHITARRA (AB77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA TEMM83001Q SCM «B CROCE» S EGIDIO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 16

Provincia di TERNITERNI TRMM80401V TERNI «GMARCONI» CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TRMM811012 TERNI «ADE FILIS» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 8

Provincia di TORINOTORINO TOMM815016 IC TOMMASEO – CALVINO – FLAUTO (AG77) 1

TO PERCUSSIONI (AI77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM00900V TORINO – CADUTI DI CHITARRA (AB77) 1CEFALONIA FLAUTO (AG77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 181

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM28900D TORINO – CALVARO – CHITARRA (AB77) 1AMODIGLIANI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM29000N TORINO – B DROVETTI CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM05000D TORINO – NIGRA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM257002 TORINO – VIA SANTHIÀ CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM25800T TORINO – G MARCONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM81901D IC MANZONI – TORINO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TOMM26100N TORINO – CORSO B CROCE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BUSSOLENO TOMM11800E BUSSOLENO – FERMI E CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GIAVENO TOMM87001P IC GIAVENO – F GONIN CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GRUGLIASCO TOMM86201Q IC GRUGLIASCO – 66 MARTIRI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

RIVOLI TOMM19600Q RIVOLI – GOBETTI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VENARIA TOMM21700G VENARIA – LESSONA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TROMBA (AL77) 1TOTALE 55

Provincia di TRAPANITRAPANI TPMM836015 SCUOLA MEDIA CHITARRA (AB77) 1

«GGC MONTALTO» FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TPMM00400N SM «NUNZIO NASI» TRAPANI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1

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182 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 2

CASTEL VETRANO TPMM03400D SM «V PAPPALARDO» CHITARRA (AB77) 1C/VETRANO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTELLAMARE DEL GOLFO TPMM814018 SM «G PITRE»C/MARE GOLFO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TPMM81901B SM «GPASCOLI» C/MARE CHITARRA (AB77) 1GOLFO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ERICE TPMM835019 SM «G PAGOTO» ERICE CS CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

MARSALA TPMM81701Q SM «MARIO NUCCIO» CHITARRA (AB77) 1MARSALA FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1TOTALE 32

Provincia di TRENTOTRENTO TNMM85201C G. BRESADOLA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 4

Provincia di TREVISOTREVISO TVMM10100D SMS «L COLETTI» CHITARRA (AB77) 1

TREVISO-SC FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

TVMM109004 SMS «STEFANINI» CHITARRA (AB77) 1TREVISO-SC PIANOFORTE (AJ77) 1

VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

ASOLO TVMM83001L SMS TORRETTI ASOLO (IC) CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CONEGLIANO TVMM12100P SMS «GRAVA» CHITARRA (AB77) 1CONEGLIANO-SC FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MONTEBELLUNA TVMM104001 SMS MONTEBELLUNA- CHITARRA (AB77) 1SEDE CENT FLAUTO (AG77) 1

PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

PEDEROBBA TVMM85001T SMS PEDEROBBA-SEDE CHITARRA (AB77) 1CENTRALE PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI TVMM862014 SMS SZENONE EZZ CHITARRA (AB77) 1(SEDE IC) FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VALDOBBIADENE TVMM091004 SMS «EREATTO» CHITARRA (AB77) 1VALDOBBIADENE-SC CLARINETTO (AC77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 183

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VITTORIO VENETO TVMM854015 SMS COSMO VITTORIO CHITARRA (AB77) 1VTO (IC) CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VOLPAGO DEL MONTELLO TVMM81401P SMS «SPERTINI» VOLPAGO CHITARRA (AB77) 1DEL M (IC) CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1TOTALE 36

Provincia di TRIESTETRIESTE TSMM03100P SSCIRILLO E METODIO – CHITARRA (AB77) 1

LINSSLOV FISARMONICA (AF77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TSMM80301E C STUPARICH CHITARRA (AB77) 1TSMM81501R LIONELLO STOCK PIANOFORTE (AJ77) 1

TOTALE 6

Provincia di VARESEVARESE VAMM87101C A FRANK – VARESE CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

GALLARATE VAMM31000G MAJNO-CARDANO – CHITARRA (AB77) 1GALLARATE FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TRADATE VAMM814018 GALILEO GALILEI – TRADATE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 12

Provincia di VENEZIAVENEZIA VEMM11300Q CG CESARE CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAMPONAGRA VEMM820012 A GRAMSCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CAVARZERE VEMM13000D A CAPPON CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

CHIOGGIA VEMM11900P SPELLICO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MIRANO VEMM132005 L DA VINCI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PORTOGRUARO VEMM131009 DARIO BERTOLINI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

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184 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

SAN DONÀ DI PIAVE VEMM809017 IPPOLITO NIEVO CHITARRA (AB77) 1(ISTCOMPRENSIV) CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 28

Provincia di VERBANIAVERBANIA VBMM019002 SMS «RANZONI» CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

DOMODOSSOLA VBMM01700A SMS DI DOMODOSSOLA CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 2FLAUTO (AG77) 2PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

OMEGNA VBMM01500P SMS DI OMEGNA CHITARRA (AB77) 2CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

STRESA VBMM81101B SMS «C REBORA» CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 2FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 24

Provincia di VERCELLIVERCELLI VCMM809012 FERRARI – VERCELLI CHITARRA (AB77) 2

CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 2VIOLINO (AM77) 1

BORGOSESIA VCMM81401D SCUOLA MEDIA BORGOSESIA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

GATTINARA VCMM815019 GATTINARA CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SATHIA’ VCMM803013 GIOVANNI XXIII – SANTHIÀ CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 18

Provincia di VERONAVERONA VRMM87601N SMS BATTISTI CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VRMM879015 SMS CALIARI BETTELONI CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VRMM851019 SMS MENEGHETTI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CASTELNUOVO DEL GARDA VRMM837013 CASTELNUOVO – «A MONTINI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 185

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

VIOLONCELLO (AN77) 1GREZZANA VRMM815016 GREZZANA – «G PASCOLI» CHITARRA (AB77) 1

CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ISOLA DELLA SCALA VRMM86201Q ISOLA DELLA SCALA – CHITARRA (AB77) 1FLLI CORRÀ FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MOZZECANE VRMM08506P MOZZECANE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SAN BONIFACIO VRMM045002 S BONIFACIO BONTURI – CHITARRA (AB77) 1PIUBELLO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’AMBROGIO VRMM85001D SANT’AMBROGIO CHITARRA (AB77) 1DI VALPOLICELLA VP «DALIGHIERI» FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SONA VRMM83801V LUGAGNANO – CHITARRA (AB77) 1«ANNA FRANK» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VIGAZIO VRMM08500C VIGASIO – «I MONTEMEZZI» CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VILLA BARTOLOMEA VRMM84602V VILLA BARTOLOMEA – FLAUTO (AG77) 1«SGHEDINI» TOTALE 44

Provincia di VIBO VALENTIAVIBO VALENTIA VVMM033001 SCUOLA MEDIA CHITARRA (AB77) 1

ANNCONVITTO NAZ FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VVMM03400R SCUOLA MEDIA GARIBALDI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VVMM03500L SCUOLA MEDIA VIBO MARINA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VVMM03600C SMS MURMURA- CHITARRA (AB77) 1BUCCARELLI-VENA PERCUSSIONI (AI77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ACQUARO VVMM803015 GD’ANTONA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ARENA VVMM808018 SC MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1«NPOERIO» CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

BRIATICO VVMM82301A SM DI BRIATICO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1

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186 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

CESSANITI VVMM81801V SCUOLA MEDIA FMAZZITELLI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

DINAMI VVMM802019 SCMEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

FILADELFIA VVMM008008 SM DI FILADELFIA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1TROMBA (AL77) 1

GEROCARNE VVMM804011 VIA MBIANCHI CLARINETTO (AC77) 1SAXOFONO (AK77) 1TROMBA (AL77) 1

LIMBADI VVMM811014 SCUOLA MEDIA CORRADO CHITARRA (AB77) 1ALVARO CLARINETTO (AC77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1SAXOFONO (AK77) 1

MAIERATO VVMM81901P SCMEDIA DI MAIERATO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MILETO VVMM01300Q SCUOLA MEDIA NTACCONE CHITARRA (AB77) 1GALLUCCI FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIZZO VVMM017003 SM DI PIZZO CHITARRA (AB77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIZZONI VVMM81401G VIA RIONE SANTA RITA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROMBIOLO VVMM81301Q SM DI ROMBIOLO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1OBOE (AH77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN CALOGERO VVMM810018 SM SAN CALOGERO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAN COSTANTINO VVMM81201X SAN COSTANTINO C CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1SAXOFONO (AK77) 1VIOLINO (AM77) 1

SANT’ONOFRIO VVMM82001V SCUOLA MEDIA CHITARRA (AB77) 1STANISLAO D’ALOE FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SERRA SAN BRUNO VVMM025002 SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SORIANO CALABRO VVMM81501B SCUOLA MEDIA GMFERRARI CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 187

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

SPADOLA VVMM80601L VIA CIRCONVALLAZIONE CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

TROPEA VVMM82201E SCUOLA MEDIA TORALDO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

ZAMBRONE VVMM82204N SCUOLA MEDIA ZAMBRONE CLARINETTO (AC77) 1CORNO (AD77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

ZUNGRI VVMM816017 SCUOLA MEDIA ANNA FRANK CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 101

Provincia di VICENZAVICENZA VIMM869016 VIA LANTONINI VICENZA CHITARRA (AB77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VIMM87001A VICENZA – AGIURIOLO CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

VIMM84001E SCAMOZZI VICENZA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VIMM86801A VIA MAINARDI VICENZA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

VIMM871016 CONTRA’ SCATERINA VICENZA CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

BASSANO DEL GRAPPA VIMM112007 PLE TRENTO BASSANO DEL G CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

COSTABISSARA VIMM81601N UNGARETTI COSTABISSARA CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

CREAZZO VIMM821015 MANZONI CREAZZO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

MALO VIMM80801P ISTCOMP «CISCATO» MALO CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

MONTICELLO CONTE OTTO VIMM850015 ICOM «DBOSCO» CHITARRA (AB77) 1MONTICELLO CO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

NOVENTA VICENTINA VIMM83301B ISTCOMP «FOGAZZARO» CHITARRA (AB77) 1

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188 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Comune Codice scuola Denominazione Strumento Cattedre

NOVENTA V FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

PIOVENE-ROCCHETTE VIMM827014 ISTCOMP «FOGAZZARO» CHITARRA (AB77) 1PIOVENE R FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

ROMANO D’EZZELINO VIMM07400N MONTE GRAPPA ROMANO CHITARRA (AB77) 1D’EZZELINO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SAREGO VIMM813016 ICOMP «MUTTONI» CHITARRA (AB77) 1SAREGO/MELEDO CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1

SCHIO VIMM855018 SM «ARNALDO FUSINATO» CLARINETTO (AC77) 1SCHIO FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

THIENE VIMM11500P SCUOLA MEDIA STATALE CHITARRA (AB77) 1THIENE FLAUTO (AG77) 1

PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

TORRI DI QUARTESOLO VIMM863017 MAROLA TORRI DI Q CHITARRA (AB77) 1PERCUSSIONI (AI77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

VALDAGNO VIMM093003 IMGARBIN – VALDAGNO CHITARRA (AB77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1TOTALE 72

Provincia di VITERBOCAPRANICA VTMM00800N GNICOLINI CLARINETTO (AC77) 1

FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLINO (AM77) 1

SORIANO NEL CIMINO VTMM81501R E MONACI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1VIOLONCELLO (AN77) 1

TARQUINIA VTMM039009 ETTORE SACCONI CHITARRA (AB77) 1CLARINETTO (AC77) 1FLAUTO (AG77) 1PIANOFORTE (AJ77) 1TOTALE 12

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APPENDICE NORMATIVA

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rie musicali alla settimana, così sud-divise: tre ore di educazione musicale(teoria-solfeggio e dettato musicalecomprensive delle ore di educazionemusicale curriculari); un’ora di stru-mento musicale, impartita in duemezze ore individuali da effettuare, adistanza di giorni, due volte alla set-timana. Alla lezione di strumentomusicale prenderanno parte duealunni per volta, che saranno impe-gnati per mezza ora in lezione indivi-duale, per un’altra mezza ora inascolto partecipativo. Finito il ciclotriennale è consentito introdurrenuove specialità strumentali, laddoveesse non raggiungono il numero dicinque, qualora ne ricorrano le neces-sarie condizioni organizzative, pre-ventivamente accertate dal ministero.Al termine del ciclo triennale, ondefavorire una maggiore pluralità discelta, intesa anche come arricchi-mento delle varietà strumentali equindi della stessa produttività deicorsi, è consentito, sempreché ne ri-corrono le necessarie condizioni orga-nizzative, preventivamente accertatedal ministero, un avvicendamentodelle specialità strumentali nello stu-dio dei settori degli strumenti a cordae degli strumenti a fiato.

Articolo 1 A partire dal prossimo anno scolastico1979/80, sono istituiti, sperimental-mente, corsi triennali di scuola mediaad indirizzo musicale presso le sedi inelenco allegate. I corsi, comprendentida un minimo di tre ad un massimo dicinque specialità strumentali, sulla basedi quelle previste nel quadro dei corsiprincipali dei conservatori di musica eprecisamente: pianoforte, violino, vio-loncello, oboe, clarinetto, flauto, cornoe tromba, si svolgeranno nelle primeclassi per estendersi gradualmente, ne-gli anni scolastici successivi, nelle se-conde e nelle terze. Oltre allo studio de-gli strumenti musicali indicati alcomma precedente, è ammesso anchelo studio della chitarra classica. Per mo-tivi di ordine strutturale-organizzativo,si richiede che le varie specialità stru-mentali, escluso il pianoforte, siano co-stituite da un minimo di cinque alunnifino ad un massimo di sei. I corsi do-vranno comprendere almeno una spe-cialità strumentale per ciascuno dei tresettori fondamentali: • strumenti a tastiera (pianoforte);• strumenti a corda (violino o violon-

cello o chitarra classica);• strumenti a fiato (oboe o clarinetto

o flauto o corno o tromba).

La sperimentazione musicale prevedequattro ore di insegnamento di mate-

Decreto Ministeriale 3 agosto 1979(Corsi sperimentali ad orientamentomusicale)

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musica, ferme restando in materia ledisposizioni vigenti, di cui all’art. 203del D.L.L. 5 maggio 1918, n. 1852.Le classi di scuola media ad indirizzomusicale debbono essere formate congli stessi criteri previsti per le classinormali. Nelle seconde, qualora il nu-mero degli alunni risulti inferiore allimite prescritto dalla legge, il funzio-namento della classe dovrà essere pre-ventivamente autorizzato dal mini-stero della P.I. È consentita la am-missione di alunni anche alla secondae alla terza classe, previo un esame diidoneità a frequentare la classe richie-sta, sempreché non si determininodifficoltà per la stabilità dell’organicodella scuola.

Articolo 4 All’organizzazione, al funzionamentoe alla verifica dei corsi sperimentaliad indirizzo musicale sono preposti iseguenti organi:• il comitato tecnico centrale;• il comitato tecnico scientifico pro-

vinciale• la commissione di coordinamento

scolastico. Il comitato tecnico centrale ha sedepresso il ministero della P.I. (direzionegenerale istruzione secondaria di Igrado) ed è presieduto dal direttoregenerale, o da un suo delegato. Esso ècosì composto:• il primo dirigente del ministero

della P.I. (direzione generale istru-zione secondaria di I grado div. II);

• il funzionario dell’ufficio sperimen-tazione (dir. gen. istr. sec. I gradodiv. II);

• il coordinatore tecnico del mini-

Articolo 2 L’insegnamento delle materie musi-cali, nei predetti corsi, è conferito adinsegnanti di ruolo, incaricati o aspi-ranti all’incarico inclusi nelle gradua-torie provinciali per l’insegnamentodell’educazione musicale, oppure anuovi aspiranti a supplenze di educa-zione musicale, che siano in possessodi particolari requisiti artistico-didat-tico-professionali, nonché del diplomaspecifico per l’insegnamento di unodegli strumenti musicali indicati alprecedente art. 1, valutati dalla com-missione di cui all’art. 7. Per l’insegna-mento della chitarra classica è richie-sto, quale titolo specifico, l’attestatodel corso straordinario di chitarra de-cennale, rilasciato da un conservatoriodi musica statale.

Articolo 3 Alla fine di ogni anno scolastico i do-centi delle materie musicali esprime-ranno un giudizio complessivo, arti-colato sul profilo attitudinale dell’a-lunno. Da tale giudizio potrà emer-gere l’opportunità o meno del prose-guimento del corso ad indirizzo mu-sicale. Alla fine del triennio i docentistessi esprimeranno un giudizio fi-nale analitico-orientativo, dal quale sipossa desumere la opportunità omeno della continuazione degli studimusicali. In materia di esami valgonole stesse norme stabilite con D.M. 9febbraio 1979. Si precisa al riguardoche, né la promozione, né il giudiziofinale analitico-orientativo di cui alcomma precedente, per gli alunni deicorsi in argomento, costituiscono ti-tolo di ammissione ai conservatori di

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Esso è così composto:

• il direttore del conservatorio di mu-sica di competenza;

• quattro professori dello stesso con-servatorio di musica, uno per cia-scuna delle seguenti specialità:strumenti a tastiera (pianoforte);strumenti ad arco (violino o vio-loncello, anche per la chitarra clas-sica); strumenti a fiato del raggrup-pamento: oboe, clarinetto, flauto;strumenti a fiato del raggruppa-mento: corno, tromba;

• un ispettore centrale del ministerodella P.I.;

• due rappresentanti dei capi d’isti-tuto delle scuole medie ove si attuala sperimentazione, scelti dal prov-veditore agli studi.

Al comitato tecnico-scientifico pro-vinciale sono conferite le seguentiattribuzioni:

• stabilire i programmi ed indicare lemetodologie;

• indicare i criteri di valutazioneper le prove orientative fisico atti-tudinali degli alunni, le modalitàoperative delle prove stesse in re-lazione all’assegnazione del tipodi strumento musicale, contem-perando, in questa operazione, lepreferenze manifestate daglialunni con le reali attitudini deglistessi e con la disponibilità di do-centi qualificati per l’insegna-mento degli strumenti da inserirenel piano del corso;

• coordinare e verificare l’attività spe-rimentale;

stero della P.I. (dir. gen. istr. sec. Igrado div. II);

• un ispettore centrale per l’istru-zione artistica;

• un pedagogista esperto in didatticadella musica.

Al comitato tecnico centrale sonoconferite le seguenti attribuzioni:

• interventi consultivi e di coordina-mento per l’individuazione deglistrumenti e delle condizioni orga-nizzative necessarie per l’attuazionedell’attività sperimentale musicale;

• formulazione dei relativi pareri eproposte al fine di dare contenuto aiprogetti di sperimentazione stessa;

• assistenza tecnico-didattica alle isti-tuzioni scolastiche interessate circala strutturazione dei corsi, i criteri direclutamento del personale docente,l’adeguamento dei programmi d’in-segnamento, le modalità sul giudi-zio analitico-orientativo finale deglialunni (art. 3);

• verifica e documentazione, sul pianoorganizzativo, sul piano metodolo-gico-didattico, sui risultati conse-guiti in ordine alle finalità orienta-tive e formative dei corsi, con parti-colare riferimento all’aspetto prope-deutico circa la possibilità di prose-cuzione degli studi musicali conprospettive di professionalità offertedai corsi alla fine del triennio. Essosi riunisce almeno una volta al-l’anno. Il comitato tecnico-scienti-fico provinciale ha sede presso ilprovveditorato agli studi della pro-vincia di competenza ed è presie-duto dal provveditore agli studi.

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sperimentale. Il comitato tecnico-scientifico provinciale, raccolti gli ele-menti forniti dalla commissione dicoordinamento scolastico e avute pre-senti le esperienze proprie, relaziona alcomitato tecnico centrale, entro il 30maggio, sui risultati generali conse-guiti dall’attività sperimentale. Il mi-nistero della P.I., al fine di rendereoperanti i rapporti tra gli organismiperiferici e il comitato tecnico cen-trale, si avvale della costante opera diconsulenza, coordinamento e verificadel proprio coordinatore tecnico,presso la direzione generale istruzionesecondaria di I grado – Div. II.

Articolo 5 Le richieste dei corsi sperimentali discuola media ad indirizzo musicale, siadi prosecuzione delle attività in atto, siadi rinnovo del ciclo, sia proposte dinuove iniziative, corredate della pre-scritta documentazione (deliberazionedel collegio dei docenti e del consigliod’istituto), vanno fatte pervenire, induplice copia, entro il 30 gennaio, alministero della P.I. – direzione generaleistruzione secondaria di I grado div.II. L’inoltro avverrà per il tramite deiprovveditorati agli studi, che le tra-smetteranno con il proprio motivatoparere. I corsi di cui trattasi sono isti-tuiti presso scuole medie di stato cheoffrono, sul piano didattico-organiz-zativo, i requisiti necessari per l’attua-zione del particolare tipo di esperi-mento ed in particolare: disponibilitàdi locali idonei e di orario pieno anchenelle ore pomeridiane accertati dal mi-nistero; disponibilità, nell’ambito dellaprovincia, di personale docente parti-

• promuovere e programmare corsidi aggiornamento per gli insegnantiimpegnati nella sperimentazione,anche a livello interprovinciale;

• promuovere e programmare atti-vità musicali collaterali scolastiche(saggi degli alunni all’interno dellascuola) ed extra scolastiche (con-certi, seminari e incontri di studi)all’interno e all’esterno della scuola,in cooperazione con gli allievi delconservatorio di musica di compe-tenza e con organismi musicali cheoperano nella regione, con l’inter-vento della regione stessa o di altrienti pubblici preposti alla diffu-sione della cultura musicale.

Esso si riunisce almeno due volte al-l’anno, all’inizio e alla fine dell’annoscolastico e quando se ne ravvisi lanecessità. La commissione di coordi-namento scolastico ha sede nellascuola ove si attua la sperimentazionemusicale ed è presieduta dal preside;essa è così composta:

• due professori, possibilmente dieducazione musicale, in servizionella scuola, estranei alla sperimen-tazione;

• due rappresentanti dei genitori de-gli alunni frequentanti il corso.

Compito particolare della commis-sione di coordinamento scolastico èquello di seguire costantemente l’an-damento organizzativo e didatticodella sperimentazione, formulandoperiodicamente al comitato tecnico-scientifico provinciale ogni eventualeproposta intesa a migliorare l’attività

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medie dello stesso distretto, con par-ticolari criteri, in ordine alla origina-ria formazione delle classi, ossia, chetale iscrizione non comporti un au-mento dell’organico delle classi nellascuola sede dell’istituendo corso spe-rimentale e che non comporti, altresì,riduzione dell’organico delle classi dialtre scuole del distretto medesimo.Per ovvi motivi pedagogico-didattici,la classe ad indirizzo musicale deveavere carattere unitario e sarà costi-tuita da alunni tutti appartenenti allastessa sezione. Può essere consentito,tuttavia, eccezionalmente, per motiviriguardanti lo studio della lingua stra-niera, previa autorizzazione del mini-stero, la formazione della classe stessacon alunni provenienti da due sezionidiverse, i quali si riuniranno soltantoper le lezioni delle materie musicali.Per quanto concerne la iscrizione de-gli alunni nella classe prima speri-mentale musicale si applicano, peranalogia, le stesse norme previste an-nualmente per la iscrizione deglialunni alle scuole medie annesse neiconservatori di musica.

Articolo 7 La valutazione dei requisiti artistico-didattico-professionali dei docentiaspiranti all’insegnamento delle mate-rie musicali nei corsi di cui trattasi,viene effettuata dalla commissione divalutazione del provveditorato aglistudi di competenza, così composta:

• provveditore agli studi o un suodelegato che la presiede;

• un funzionario preposto al settoredelle nomine;

colarmente qualificato per gli insegna-menti specialistici adottati nel corso,accertata dalla commissione di cui al-l’art. 7; sufficiente numero di aspirantiforniti dei requisiti necessari per fre-quentare con profitto le materie musi-cali, accertati dalla commissione di cuiall’art. 6. In caso di richiesta di corsosperimentale musicale da parte di piùscuole medie dello stesso distretto sco-lastico, la scelta della scuola sarà operatasulla base di criteri dai quali si possa de-sumere la migliore idoneità della scuolastessa al particolare tipo di esperi-mento, in speciale modo sotto l’aspettoedilizio e sotto quello organizzativo.Sono da evitarsi scuole ove si effet-tuano doppi turni ed altri tipi di speri-mentazione, o attività di dopo scuolache siano incompatibili con la speri-mentazione musicale o ne intralcino ilbuon funzionamento.

Articolo 6 A ciascun corso potranno essereiscritti, previa prova orientativa fi-sico-attitudinale (accertamento delsenso ritmico, dell’intonazione dellavoce e delle caratteristiche fisiche inrelazione allo strumento prescelto)che sarà svolta da docenti all’uopodesignati dal direttore del conservato-rio di musica di competenza, in nu-mero di quattro, uno per ciascunadelle seguenti specialità: strumenti atastiera (pianoforte), strumenti adarco (violino o violoncello, anche lachitarra classica), strumenti a fiatodel raggruppamento oboe, clarinetto eflauto, strumenti a fiato del raggrup-pamento corno e tromba, alunni giàiscritti alla prima classe delle scuole

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corsi per posti nelle orchestre de-gli enti lirico-sinfonici e della RAI,valutati in base alla loro impor-tanza e risultato.

Come titoli didattici si considerano:

• insegnamento specifico in conser-vatorio di musica di stato ed inclassi pareggiate di istituti musicalipareggiati;

• insegnamento specifico nei corsidi scuola media ad indirizzo musi-cale, nonché nei corsi di orienta-mento musicale di tipo strumen-tale della scuola popolare e di stru-mento musicale facoltativo negliistituti magistrali;

• insegnamento specifico in altrescuole musicali specialistiche quali-ficate non statali, dipendenti daenti pubblici.

Come titoli professionali si conside-rano:

• attività culturali dalle quali si pos-sano complessivamente desumereelementi atti a meglio individuarela preparazione artistica, didattica eculturale necessaria per l’espleta-mento dell’insegnamento nei corsitriennali di scuola media ad indi-rizzo musicale.

Saranno considerati pertanto:

• attività professionale in orchestrelirico-sinfoniche;

• insegnamento non specialistico dimaterie musicali in altre scuole sta-tali di ogni ordine e grado, in

• un impiegato della carriera di con-cetto o esecutiva anche con fun-zioni di segretario;

• quattro esperti designati dal diret-tore del conservatorio di musica dicompetenza:– uno per gli strumenti a tastiera

(pianoforte);– uno per gli strumenti ad arco

(violino o violoncello) anche perla chitarra classica;

– uno per gli strumenti a fiato(oboe o clarinetto o flauto);

– uno per gli strumenti a fiato(corno o tromba).

Per la provincia di Roma la cui speri-mentazione musicale raggiunge dimen-sioni notevoli, il predetto comitato siavvale, ove necessario, della consulenzadiretta del coordinatore tecnico del mi-nistero della P.I. (dir. gen. istr. sec. di Igrado). Per la provincia di Milano, lacui sperimentazione musicale rag-giunge parimenti, dimensioni note-voli, lo stesso comitato si avvale, ovenecessario, della consulenza tecnica deldirettore del conservatorio di musica diquella città. Il giudizio della predettacommissione sarà finalizzato al partico-lare tipo di sperimentazione. Gli inse-gnanti prescelti saranno iscritti in appo-sito elenco, in ordine prioritario, di-stinto per materia. Come titoli arti-stici si considerano:

• attività concertistica solistica e incomplessi da camera (dal duo inpoi), valutata secondo l’importanzaed i programmi;

• concorsi concertistici rilevanti na-zionali ed internazionali e con-

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conde classi, qualora nulla osti daparte dei presidi delle scuole interes-sate, sono confermati rispettivamentenelle seconde e nelle terze. La conferma opera soltanto nell’am-bito della sede ove il docente prestaservizio. Al termine del triennio cessala validità dell’elenco prioritario e siprocederà ad una nuova valutazionedei docenti che avranno richiesto ilrinnovo dell’incarico nei corsi speri-mentali di scuola media ad indirizzomusicale. Con tale adempimento èconsentita la richiesta di una nuovasede che potrà essere concessa sullabase della nuova valutazione compara-tiva, per titoli, effettuata con le stessemodalità di cui all’art. 7. Per l’insegna-mento degli strumenti ad arco, dellachitarra classica e degli strumenti afiato, data la limitata entità numericadegli alunni e quindi delle ore di inse-gnamento disponibili in ciascuncorso, possono essere effettuate no-mine con orario inferiore a quello dicattedra. Ove possibile, il completa-mento orario potrà avvenire con l’uti-lizzazione degli interessati anche perl’insegnamento dell’educazione mu-sicale (teoria-solfeggio e dettato musi-cale) nell’ambito dello stesso corsosperimentale, oppure per completa-mento orario in classi normali, ov-vero nella sede di titolarità. Per l’inse-gnamento della predetta materia, nonessendo richiesti particolari requisitiartistico-didattico professionali, po-trà essere utilizzato personale docentedi educazione musicale della scuola,sia per completamento orario, sia inluogo delle ore a disposizione, siacome ore soprannumerarie ai sensi

scuole comunali, nonché in scuoleprivate;

• pubblicazioni, studi e ricerche dicarattere musicale tecnico-cultu-rale, nonché altri diplomi musicalie titoli di studio e attività extra-musicali.

I criteri di valutazione per ciascunadelle tre categorie di titoli e di valu-tazione complessiva, nonché la defi-nizione del punteggio minimo ri-chiesto per essere inclusi nell’elencoprioritario, sono stabiliti, annual-mente, dalla commissione di valuta-zione stessa, in sede di riunione pre-liminare. I risultati saranno resi notinei termini indicati dall’art. 11par. 5. Non è ammesso ricorso av-verso l’ordine prioritario dell’elencostesso non costituendo, la fattispecie,materia di contenzioso. Il personaledocente delle materie musicali neicorsi triennali sperimentali di scuolamedia ad indirizzo musicale nomi-nato con i seguenti particolari cri-teri: il provveditore dispone nominadi utilizzazione, per il corrispettivodelle ore necessarie, se trattasi di per-sonale di ruolo; disporrà nomina diincarico annuale se trattasi di perso-nale aspirante incluso nelle graduato-rie provinciali per l’insegnamentodell’educazione musicale; disporrànomina di supplenza annuale se trat-tasi di personale aspirante non in-cluso nelle graduatorie provincialiper l’insegnamento dell’educazionemusicale. Ai fini della continuità di-dattica, i docenti delle materie musi-cali in servizio nel precedente annoscolastico, nelle prime e nelle se-

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per materie, in cui saranno iscritti al-lievi dei corsi superiori di conservato-rio, sulla base delle specialità strumen-tali presenti nei corsi sperimentali mu-sicali della provincia. Tale elenco saràformulato dalla commissione di valu-tazione di cui all’art. 7, sulla risul-tanza di nominativi segnalati dal con-servatorio di musica di competenza oda altri istituti musicali, statali o pa-reggiati, di province limitrofe.

Articolo 8 I docenti delle materie musicali hannoil trattamento giuridico ed economicodei docenti di ruolo od incaricati dieducazione musicale della scuola me-dia, sono tenuti, quindi, ai sensi del-l’art. 88 del D.P.R. 31 maggio 1974,n. 417 a svolgere 18 ore settimanali diservizio e 20 ore mensili per attivitàconnesse con il funzionamento dellascuola. In caso di riduzione del nu-mero dei frequentanti il corso, du-rante l’anno scolastico, il docente dellematerie musicali dovrà coprire le orevenute meno con lezioni di sostegnoper quegli alunni che ne avessero ne-cessità, o con attività di esercitazionicollettive, ove possibile.

Articolo 9 Il personale dipendente dal ministerodella P.I. impegnato nel comitato tec-nico centrale, nel comitato tecnico-scientifico provinciale, nella commis-sione di coordinamento scolastico, perle ore di lavoro straordinario prestatooltre gli obblighi di ufficio in sede o incasi di trasferimento fuori sede, ha di-ritto al trattamento previsto dalD.P.R. 22 luglio 1977, n. 422, dal

dell’art. 88 del D.P.R. 31 maggio1974, n. 417. Data la peculiarità dellamateria, gli insegnanti di strumentomusicale, all’atto dell’accettazionedella nomina, o della riconferma, deb-bono dichiarare di essere pienamentedisponibili ad accettare l’orario di le-zione anche se in più scuole (massimodue) secondo le esigenze richieste dal-l’organizzazione dei corsi e di nonavere alcun impedimento ad assumereservizio e mantenerlo per tutta la du-rata dell’anno scolastico, salvo che persopraggiunti motivi di salute o di fa-miglia (congedi straordinari ai sensidell’art. 62 del D.P.R. 31 maggio1974, n. 417). Nei casi di difficile re-clutamento di personale docente, spe-cialmente per l’insegnamento di que-gli strumenti musicali ove si verifi-cano carenze di professionalità, i prov-veditori, ai sensi del già citato art. 88del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417,possono provvedere con l’assegna-zione di ore eccedenti l’orario di cat-tedra a personale che, fornito dei re-quisiti richiesti, accertati dalla com-missione di valutazione, si dichiari di-sponibile ad accettarlo. Analoga-mente, qualora non sia possibile prov-vedere altrimenti, può essere nomi-nato, con le stesse modalità di cui so-pra, anche personale appartenente adaltra amministrazione (dello stato edi ente pubblico) che ne abbia fattoesplicita richiesta a conservatori e isti-tuti musicali parificati. Per le sup-plenze, in caso di temporanea assenzadel titolare, sarà a disposizione dellescuole interessate, presso il provvedi-torato agli studi di competenza, unelenco prioritario suppletivo distinto

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cale, dovranno essere osservati, infine,i seguenti adempimenti di carattereorganizzativo:

1) entro il 30 marzo – definizionedelle scuole idonee ad accoglierela sperimentazione musicale, chene abbiano fatto regolare richiestaa norma dell’art. 5, previa verificaorganizzativo-didattica da partedel ministero della P.I.;

2) entro il 15 aprile – diramazionecircolare da parte dei provvedito-rati agli studi interessati ai circolididattici e alle scuole medie deidistretti scolastici cui apparten-gono le scuole medie sedi degliistituendi corsi, ai fini delle do-mande di ammissione deglialunni alla frequenza dei corsistessi (domanda di prescrizionesuppletiva con riserva termine discadenza 30 aprile);

3) entro il 15 aprile – diramazionecircolare da parte dei provvedito-rati agli studi interessati, allescuole medie della provincia edal conservatorio di musica dicompetenza, per la presentazionedelle domande, dei docenti aspi-ranti ad incarico nei corsi (ter-mine di scadenza 30 aprile);

4) entro il 30 maggio – svolgimentodelle prove orientative fisico-atti-tudinali degli alunni aspiranti allafrequenza dei corsi (art. 6);

5) entro il 30 maggio – valutazionedomande dei docenti aspirantiall’insegnamento nei corsi e pub-blicazione dei relativi elenchiprioritari distinti per materie(art. 7);

D.P.R. 14 settembre 1978, n. 567 odalla legge 26 luglio 1978, n. 417 esuccessive modificazioni, a secondadei casi o della categoria di apparte-nenza. Gli incarichi di missione fuorisede sono disposti o dal ministerodella P.I. o dal provveditore agli studi,ciascuno per le proprie competenze.

Articolo 10 Alle spese per il funzionamento deicorsi sperimentali di scuola media adindirizzo musicale e per i corsi di ag-giornamento degli insegnanti dellematerie musicali dei corsi stessi, sifarà fronte mediante stanziamenti suicompetenti capitoli di bilancio delministero della P.I. Rientrano tra gliacquisti sovvenzionati dal ministerogli strumenti musicali, le attrezza-ture e il materiale didattico stretta-mente necessario al funzionamentodei corsi. Per quanto riguarda la tipo-logia o la qualità degli strumenti mu-sicali le scuole interessate si avvar-ranno della collaborazione tecnicadel conservatorio di musica di com-petenza, per il tramite del provvedi-torato agli studi. Per gli acquisti siprocederà secondo le norme stabilitedal decreto interministeriale 28 mag-gio 1975 – art. 34. Circa l’assistenzascolastica, per quanto di propriacompetenza, concorrono le regioni,ai sensi della legge 22 luglio 1975, n.382, in applicazione del D.P.R. 24luglio 1977, n. 616 – art. 42 (assi-stenza scolastica).

Articolo 11 Per l’attuazione dei corsi sperimentalidi scuola media ad indirizzo musi-

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ragrafi precedenti e a garanzia di unbuon andamento generale dei corsidi cui trattasi, i provveditorati aglistudi sono tenuti a disporre un uffi-cio specifico, con personale espertoin materia, cui possono rivolgersi,per ogni loro adempimento o perogni loro evenienza, tutti gli organi-smi interessati.

Articolo 12 Norme transitorie A partire dal prossimo anno scola-stico 1979/80, le norme contenutenel presente decreto unificato, sonoestese anche alle scuole sedi. I corsisperimentali di scuola media ad indi-rizzo musicale già funzionanti e isti-tuiti con i decreti citati in premessache da tale data perderanno ogni loroefficacia. I provveditorati agli studiinteressati cureranno la diffusione delpresente decreto unificato affinché,entro un mese dalla pubblicazionedelle stesse all’albo, gli uffici, lescuole, i docenti interessati, possanosvolgere, ciascuno per quanto di pro-pria pertinenza gli adempimenti dicui ai paragrafi 4) – 5) – 6) – 8) delprecedente art. 11.

6) entro il 15 giugno – formazionedelle nuove prime classi sperimen-tali ad indirizzo musicale con de-finizione delle specialità strumen-tali inserite nel piano dei corsi;

7) entro il 30 giugno – decretazionedelle nuove istituzioni;

8) entro il 30 luglio nomine dei do-centi delle materie musicali isti-tuite nei corsi. Tali nomine sonoeffettuate con precedenza, ri-spetto a quello delle normali ope-razioni di nomine, date le modi-ficazioni che esse comportanonell’ambito dell’organizzazionegenerale della scuola;

9) mese di settembre – inizio deicorsi sperimentali musicali incoincidenza con il normale iniziodell’anno scolastico;

10) mese di ottobre – assegnazionedei fondi alle scuole, da parte delministero della P.I.;

11) mese di novembre – prima veri-fica sull’andamento delle nuoveistituzioni da parte dei compo-nenti comitati tecnico-scientifici.

Al fine di rendere possibili ed effi-caci tutte le operazioni di cui ai pa-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 201

NORM

ATIVA

zione del linguaggio musicale nel-la sua globalità, inteso come mezzodi espressione e di comunicazione,di comprensione partecipativa deipatrimoni delle diverse civiltà, di svi-luppo del gusto estetico e del giu-dizio critico;

• fornire, per la loro elevata valenzaespressiva e comunicativa, ulterio-ri occasioni di integrazione e di cre-scita anche ad alunni portatori di si-tuazioni di svantaggio.

Articolo 2 (Organizzazione del corso sperimen-tale) Il corso triennale sperimentale di in-segnamento di strumenti nelle scuolemedie ad indirizzo musicale ha inizionella prima classe e si estende gradual-mente, negli anni scolastici successivi,alla seconda e alla terza. Il corso si articola sull’insegnamentodi non meno di tre strumenti, sceltifra almeno tre dei seguenti gruppi: a)strumenti a tastiera; b) strumenti acorda; c) strumenti a fiato; d) stru-menti a percussione. All’interno delle classi del corso speri-mentale deve costituirsi un gruppo di al-meno cinque o sei alunni per ciascunostrumento prescelto. In ragione delnumero complessivo degli alunni di cia-

Articolo 1 (Collocazione e finalità dei corsi) I corsi sperimentali ad indirizzo mu-sicale di cui al presente decreto costi-tuiscono parte integrante del proget-to metodologico-didattico della scuo-la media e si realizzano nell’ambito del-la programmazione educativo-didatti-ca dei Consigli di classe e del Collegiodei docenti, in sintonia con la premes-sa ai programmi della scuola media. Glistessi, pur non essendo indirizzati a pre-valenti prospettive specialistiche, nonescludono, per la loro specificità, unavalenza funzionale e propedeutica allaprosecuzione degli studi musicali. Detti corsi sono finalizzati a:

• concorrere a promuovere la forma-zione globale dell’individuo offren-do al preadolescente, attraverso unapiù compiuta applicazione ed espe-rienza musicale, della quale è parteintegrante lo studio specifico diuno strumento, occasioni di matu-razione logica, espressiva e comuni-cativa, di consapevolezza della pro-pria identità e, quindi, di capacitàdi operare scelte nell’immediato eper il futuro;

• consentire al preadolescente, incoerenza con i suoi bisogni forma-tivi, una consapevole appropria-

D.M. 13 febbraio 1996NUOVA DISCIPLINADELLA SPERIMENTAZIONENELLE SCUOLE MEDIEAD INDIRIZZO MUSICALE

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NORM

ATIVA

la globalità delle attività di sperimen-tazione dell’attuale ordinanza sugliorganici.La sperimentazione può essere attua-ta esclusivamente su un corso unita-rio e, pertanto, le classi di cui alcomma 1 non possono essere forma-te con alunni provenienti da classi di-verse. L’inserimento nella classe speri-mentale di alunni provenienti da se-zioni diverse è ammesso, in via ecce-zionale, per motivi connessi allo stu-dio della lingua straniera. Il Provveditore agli studi sulla base del-l’annuale decreto interministeriale re-lativo alla formazione delle classi, va-luta l’opportunità di autorizzare ilfunzionamento delle classi successivealla prima con un numero di alunni in-feriore al minimo stabilito dal predet-to decreto interministeriale. Il corso è formato da alunni che, en-tro i termini previsti per l’iscrizione,abbiano manifestato la volontà di fre-quentare il corso stesso e che abbia-no superato l’apposita prova orienta-tivo-attitudinale, funzionale al rag-giungimento delle finalità della spe-rimentazione, dinanzi ad una Com-missione presieduta dal Preside o dachi ne esercita le funzioni, e compo-sta da un docente di ciascuno stru-mento il cui insegnamento è impar-tito nella scuola nonché da un docen-te di educazione musicale, in servizionella scuola medesima, nominati dalPreside stesso. È consentita l’autorizzazione all’attiva-zione di corsi sperimentali in più scuo-le dello stesso distretto solo ove sia as-sicurato il rispetto di quanto previsto dal2° comma del presente articolo.

scuna classe potranno formarsi anchegruppi di consistenza inferiore, ma, inogni caso, con non meno di tre alunni. Nel corso sperimentale sono assegna-te alle discipline musicali quattro oresettimanali così suddivise: tre ore dieducazione musicale, di cui una di sol-feggio; un’ora individuale di stru-mento musicale. L’effettuazione del-le ore individuali di strumento, le mo-dalità di partecipazione degli alunnialla lezione e di ascolto partecipativovanno definite nell’ambito della pro-grammazione didattico-educativa delConsiglio di classe. Per i corsi che attuano il tempo prolun-gato l’autorizzazione della sperimenta-zione di strumento comporta, rispet-to all’orario già svolto, l’aggiunta di dueore, nelle quali non sono consentitecompresenze. Nell’ambito del monte ore complessi-vo dell’insegnamento strumentale ilCollegio dei docenti individua unaquota non superiore al 20% nellaquale, al fine di favorire momenti eprocessi interattivi ed associativi, glialunni dei corsi sperimentali, con lacompresenza dei docenti delle varie spe-cialità musicali, svolgono attività di«musica d’insieme».

Articolo 3 (Formazione del corso sperimentale) Le classi del corso di sperimentazionedi strumento sono formate con gli stes-si criteri, anche numerici, previsti perle classi normali. La costituzione di cattedre conse-guente all’attivazione di corsi sperimen-tali deve essere contenuta nei limiti del-l’incremento di organico consentito per

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troduzione di nuove specialità strumen-tali durante il ciclo triennale o al ter-mine dello stesso. Il progetto di sperimentazione deve es-sere strutturato in coerenza con le fi-nalità delineate nell’art. 1 e secondo leindicazioni riportate nell’allegato A alpresente decreto.

Articolo 5 (Diffusione sul territorio) Onde realizzare lo sviluppo dello stu-dio dello strumento musicale e l’acqui-sizione di diversificati elementi di giu-dizio, nella prospettiva di un’istituzio-nalizzazione di tale sperimentazione, lescuole ad essa interessate vanno indi-viduate in modo da conseguire un’e-quilibrata diffusione della sperimenta-zione stessa nelle singole realtà territo-riali, assicurandone tendenzialmente lapresenza in ciascun distretto. L’autorizzazione all’attivazione di cor-si sperimentali in più scuole dellostesso distretto è consentita solo ove siaassicurato il rispetto di quanto previ-sto dal 2° comma dell’art. 3.

Articolo 6 (Reclutamento dei docenti) L’insegnamento di strumento neicorsi sperimentali è conferito a docen-ti di educazione musicale a tempo in-determinato o mantenuti in servizioai sensi dell’art. 44 della Legge 20maggio 1982, n. 270, ovvero adaspiranti a supplenze purché i predet-ti siano in possesso di particolari re-quisiti artistici, professionali e didat-tici e del diploma specifico per l’in-segnamento dello strumento presen-te nel corso.

È consentita l’ammissione di alunni allaseconda o alla terza classe del corso spe-rimentale previo esame integrativonelle discipline musicali da sosteneredinanzi alla Commissione di cui alcomma precedente.Qualora la scuola intenda introdurrel’insegnamento di altri strumenti, laCommissione è integrata con docen-ti di tali strumenti, designati dal Prov-veditore agli studi. Dal Provveditore agli studi è parimen-ti nominata la Commissione nel casodi corso di nuova istituzione. Essa ècomposta dal Preside, o da chi ne eser-cita le funzioni, da un docente di edu-cazione musicale della scuola e dadocenti di comprovata esperienza pergli insegnamenti di strumento previ-sti nel progetto sperimentale. Gli esami di licenza media si svolgo-no secondo le modalità previste dal-le normali disposizioni di normativasecondaria in materia. Ne costituisceparte integrante la verifica dei risul-tati e delle competenze raggiunti at-traverso il percorso sperimentale. Lascuola rilascia apposito attestato dalquale risulti la frequenza del corso.

Articolo 4 (Presentazione e strutturazione delprogetto sperimentale) La richiesta intesa ad ottenere l’attiva-zione del corso sperimentale deve es-sere inoltrata dalle istituzioni scolasti-che nei termini e con le modalità pre-viste dalle disposizioni che disciplina-no in via generale la materia della spe-rimentazione. Gli stessi termini e mo-dalità vanno osservati per le richiestedi rinnovo con modifica inerenti l’in-

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204 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

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ne del rapporto in relazione alla posi-zione occupata negli appositi elenchi. Oltre agli elenchi prioritari sonocompilati anche degli elenchi aggiun-tivi nei quali sono graduati, secondol’ordine del punteggio attribuito, co-loro che non abbiano raggiunto ilpunteggio minimo di idoneità previ-sto al precedente comma 3. Gli elen-chi aggiuntivi saranno utilizzati per lacostituzione dei rapporti di lavoroqualora i candidati che abbiano con-seguito l’idoneità non siano sufficien-ti a coprire i posti disponibili ovveronessuno l’abbia conseguita. La prece-denza assoluta riconosciuta ai docen-ti di educazione musicale a tempoindeterminato nei limiti di cui al com-ma precedente, si applica anche conriferimento agli elenchi aggiuntivi, nelcaso sia necessario ricorrere alla loroutilizzazione. Nel caso di esaurimento dell’elencoprioritario e dell’annesso elenco aggiun-tivo i Provveditorati agli studi farannoricorso alla graduatoria vigente per ilconferimento delle supplenze di edu-cazione musicale stipulando il contrat-to di lavoro con l’aspirante ivi iscrittoe meglio graduato che sia in possessodel diploma per lo specifico strumen-to cui l’insegnamento si riferisce. Incaso di ulteriori necessità i rapporti sa-ranno costituiti dai Capi di Istituto sul-la base delle graduatorie di istituto. Il Provveditore agli Studi stipula con-tratti di utilizzazione, per il corrispet-tivo delle ore necessarie, se trattasi didocenti a tempo indeterminato e co-stituisce rapporti di supplenza tempo-ranea fino al termine delle attività di-dattiche negli altri casi.

Per ciascuno strumento è compilatoun apposito elenco prioritario, perma-nente ed aggiornabile ogni triennio,nel quale sono iscritti, a domanda, idocenti appartenenti alle categorie dicui al comma precedente graduati se-condo l’ordine del punteggio a ciascu-no attribuito sulla base della tabella divalutazione dei titoli di cui all’allega-to B del presente decreto. Per l’inserimento nell’elenco priorita-rio gli aspiranti debbono conseguire unpunteggio minimo di idoneità pari apunti 78 (settantotto) di cui almeno 30(trenta) legati alla valutazione dei tito-li artistico-professionali alla cui deter-minazione concorre anche il servizioprestato nello specifico insegnamentodi strumento musicale nei corsi speri-mentali delle scuole medie ad indiriz-zo musicale. Nell’ambito degli elenchi prioritariper ciascuna specialità strumentale è at-tribuita precedenza assoluta nella costi-tuzione del rapporto di lavoro ai docen-ti di educazione musicale a tempo in-determinato. Tale precedenza opera nelsolo limite numerico delle eventuali po-sizioni di soprannumerarietà esistentinell’organico provinciale di educazio-ne musicale, indipendentemente dal fat-to che il docente, iscritto a domandanell’elenco prioritario, si trovi meno, in-dividualmente, in tale posizione. Al fine di salvaguardare la continuitàdidattica i docenti di strumento han-no titolo alla conferma nelle classi con-sequenziali. Tale conferma non puòperò costituire titolo di precedenza nel-la fase di reclutamento ed opera solonei confronti dei soggetti che comun-que maturano il diritto alla costituzio-

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NORM

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l’inclusione negli elenchi e sia inpossesso del diploma relativo allostrumento cui si riferisce la speci-fica graduatoria.

In mancanza di docenti in possesso deldiploma specifico, per i membri ai qua-li sia richiesto tale requisito, si fa ricor-so a coloro che possiedono diplomi perstrumenti affini. Nelle Province nellequali gli elenchi si compilano per la pri-ma volta le Commissioni sono compo-ste da Presidi o docenti individuati dalProvveditore agli Studi sulla base di ac-certate esperienze possedute nelle di-scipline musicali. Le funzioni di segretario delle Commis-sioni sono svolte da un impiegato di li-vello non inferiore al quinto, in servi-zio presso il Provveditorato agli studi. I componenti della Commissione e ilsegretario sono nominati dal Provve-ditore agli studi.

Articolo 7 (Diritti e doveri dei docenti) I docenti di strumento sono tenuti al-l’osservanza degli obblighi di servizioprevisti dalle disposizioni vigenti. Le ore di insegnamento di educazionemusicale, complessivamente determi-nate in tre per ciascuna classe in cui siattua la sperimentazione, sono normal-mente assegnate ad unico docente.Tuttavia, quando in ragione del nume-ro degli alunni che compongono i grup-pi nelle classi del corso, il docente distrumento abbia un orario inferiore aquello di cattedra, le ore di solfeggiomusicale possono essere attribuite allostesso dopo aver assicurato il comple-tamento dell’orario di cattedra a tutti

Per tutto quanto non previsto dalpresente decreto in materia di presen-tazione delle domande e di costituzio-ne di rapporti di lavoro a tempo deter-minato, si applica la normativa di ca-rattere generale che disciplina le sup-plenze del personale docente. Il personale docente a tempo indeter-minato di Educazione musicale e quel-lo beneficiario dell’art. 44 della legge20 maggio 1982, n. 270, che intendachiedere l’inclusione negli elenchiprioritari, deve produrre appositaistanza nei termini e con le modalitàpreviste nella normativa richiamata dalprecedente comma. La determinazione dei criteri di mas-sima, la valutazione dei titoli e lacompilazione degli elenchi prioritari edaggiuntivi per l’insegnamento di cia-scuno strumento, sono effettuate sul-la base della tabella di cui al preceden-te comma 2, da apposite Commissio-ni, distinte per ciascun elenco, presie-dute dal Provveditore agli studi o da unsuo delegato, e composte da:

• un docente dello specifico stru-mento del Conservatorio di musi-ca della Provincia o, in mancanza,di Provincia viciniore;

• due presidi di scuole medie nellequali si attui la sperimentazione diindirizzo musicale;

• un insegnante di corso sperimenta-le con il quale sia stato stipulato con-tratto per strumento diverso daquello cui si riferiscono gli elenchida compilare;

• un insegnante a tempo indetermi-nato di educazione musicale chenon abbia prodotto domanda per

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206 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

provinciale, presieduto dal Provvedito-re agli Studi o da un suo delegato ecomposto da:

• un ispettore designato dal Sovrinten-dente scolastico regionale d’intesacon il competente coordinatore del-la segreteria tecnica;

• il Direttore del Conservatorio dimusica della provincia o, in mancan-za, di provincia viciniore ovvero unsuo delegato;

• due presidi di scuole medie nellequali si attui la sperimentazione mu-sicale;

• un docente di educazione musica-le e un docente di strumento in ser-vizio su corso nel quale si attui lasperimentazione di cui al presentedecreto.

Il Comitato tecnico provinciale ha ilcompito di:

• promuovere e coordinare l’attività disperimentazione musicale svoltanelle istituzioni scolastiche dellaprovincia;

• indicare i criteri generali di valuta-zione e gli ambiti operativi delle pro-ve orientativo-attitudinali deglialunni;

• promuovere e programmare attivitàmusicali collaterali, scolastiche ed ex-trascolastiche, anche con la collabo-razione del locale Conservatorio dimusica, ove esistente, e di organismimusicali operanti nella Regione econ il concorso degli Enti locali, dialtri Enti pubblici che abbiano frale finalità istituzionali la diffusionedella cultura musicale nonché altri

i docenti di educazione musicale di ruo-lo titolari nella scuola che attua il pro-getto sperimentale e, comunque, acondizione che ciò non comporti ag-gravi di spesa. Detto completamentonon riguarda il docente di educazionemusicale che sia titolare di cattedra ora-rio esterna che, di fatto, non abbia su-bito contrazioni. In ogni altro caso i docenti di strumen-to sono tenuti al completamento del-l’orario di cattedra ai sensi delle dispo-sizioni vigenti in materia. A norma di quanto disposto dal-l’art. 1, comma 1, del precedente de-creto, l’insegnamento di strumentocostituisce parte integrante del com-plessivo impianto educativo dellascuola media. Pertanto i docenti distrumento partecipano a tutte le fasidi programmazione/valutazione degliorgani collegiali e dell’attività educa-tiva al fine di collocare la loro disci-plina nell’ambito del progetto educa-tivo di istituto. Gli stessi docenti esprimono un artico-lato giudizio, sia in sede di valutazio-ne periodica e finale che in sede di esa-mi di licenza. Il Collegio dei docenti de-libera l’integrazione dei criteri sulla basedei quali effettuare tale valutazione. L’insegnamento di strumento presta-to nei corsi che attuano la sperimen-tazione di indirizzo musicale è equipa-rato a tutti gli effetti all’insegnamen-to dell’educazione musicale nella scuo-la media.

Articolo 8 (Comitato tecnico provinciale) Presso ciascun Provveditorato agli Stu-di è costituito un Comitato tecnico

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 207

NORM

ATIVA

• stabilire, sulla base dei criteri gene-rali dettati dal Comitato tecnico pro-vinciale, contenuti, criteri e moda-lità per lo svolgimento delle proveattitudinali.

Articolo 10 (Vigilanza) 1. Il Provveditore agli studi, attraver-so l’accertamento tecnico ispettivo, daattuarsi nelle forme previste, esercita neiconfronti delle istituzioni scolasticheinteressate la necessaria vigilanza sul-l’attuazione del progetto sperimenta-le e sull’osservanza delle disposizionicontenute nel presente decreto. Essosvolge altresì opera per il sostegno e lapromozione dell’attività strumentalenelle scuole medie. 2. Lo stesso Capo dell’Ufficio scolasti-co provinciale, a tal proposito, provve-de a comunicare tempestivamente allaDirezione Generale dell’istruzione se-condaria di I grado l’eventuale manca-ta attivazione della sperimentazione ei motivi che ne sono alla base nonchéqualsiasi altra circostanza che possa in-cidere sulla prosecuzione della speri-mentazione stessa. 3. Resta salva ogni specifica iniziativache la Direzione generale dell’istruzio-ne secondaria di I grado dovesse rite-nere di assumere direttamente, ivicompresa, eventualmente, l’istituzio-ne di un apposito Comitato a livellocentrale per la valutazione ed il moni-toraggio delle esperienze.

Articolo 11 (Norme transitorie e finali) I progetti di sperimentazione di stru-menti musicali, elaborati ed approva-

qualificati Enti, espressione delmondo economico e produttivo.

I componenti del Comitato sono no-minati dal Provveditore agli Studi. Perla validità delle sedute è richiesta la pre-senza della maggioranza dei suoi mem-bri. Le relative deliberazioni sono assun-te a maggioranza dei presenti. In casodi parità prevale il voto del presidente.

Articolo 9 (Comitato scientifico didattico) Presso ciascuna istituzione scolasticanella quale si attui la sperimentazionemusicale è istituito apposito Comita-to scientifico-didattico, presieduto dalCapo d’Istituto o da chi ne esercita lefunzioni, e composto, per nominadello stesso Capo d’istituto da:

• gli insegnanti di educazione musica-le e gli insegnanti di strumento im-pegnati nella sperimentazione stessa;

• uno degli insegnanti di materienon musicali in servizio nelle clas-si del corso che attua la sperimen-tazione;

• due genitori eletti dall’assemblea delcorso.

Il Comitato ha il compito di:

• seguire costantemente l’andamentoorganizzativo e didattico della spe-rimentazione anche al fine di formu-lare al Comitato tecnico provincia-le proposte in funzione di eventua-li iniziative di aggiornamento;

• coordinare i programmi e le meto-dologie all’interno del progettoeducativo della scuola;

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zione del presente decreto gli elenchihanno validità per un biennio al fine diallinearne la scadenza a quella previstaper le graduatorie provinciali per il con-ferimento delle supplenze. A regime, i termini per la presentazio-ne delle domande di inclusione da par-te degli aspiranti e di pubblicazione de-gli elenchi da parte dei Provveditori aglistudi sono gli stessi previsti dalla nor-mativa generale sul conferimento del-le supplenze. Con separato atto saran-no stabiliti i termini per la presentazio-ne delle domande di inclusione neglielenchi da compilare per l’anno scola-stico 1996/’97. Negli stessi termini e con le stesse mo-dalità previste dalla normativa genera-le gli interessati potranno produrreistanza per l’inclusione nelle graduato-rie di istituto per il conferimento del-le supplenze temporanee. Può essere richiesta l’inclusione neglielenchi prioritari ed aggiuntivi di unasola Provincia. Coloro che, dopo aver costituito unrapporto di lavoro per l’insegnamen-to di strumento nel corsi sperimenta-li, stipulino altro contratto con i Con-servatori o, comunque, abbandoninola supplenza loro conferita, sono depen-nati dagli elenchi, nei quali potrannoessere reinseriti nel successivo anno sco-lastico, solo dietro presentazione di ap-posita istanza da produrre entro il 31luglio di ciascun anno.

Roma, 13 febbraio 1996 Il Ministro

ti in vigenza della normativa contenu-ta del D.M. 3 agosto 1979, conserva-no validità limitatamente alle classidello specifico corso per il quale essisono stati autorizzati. Perché le pre-dette attività di sperimentazione pos-sano trovare attuazione anche nelleprime classi dello stesso corso, funzio-nanti a partire dall’anno scolastico1996/’97, dovranno essere presenta-te, a cura delle scuole interessate, ap-posite delibere dei Consigli «di Istitu-to,e dei Collegi dei docenti dallequali risulti l’adesione incondizio-nata da parte dei suddetti organicollegiali alle modalità organizzativedella sperimentazione di strumentimusicali contenute nel presente decre-to, nonché alle linee di indirizzostrutturali contenute nell’allegato A. La mancata adozione delle delibere ola non osservanza delle norme organiz-zatorie prescritte costituirà motivo direvoca del provvedimento autorizzato-rio. Con successive disposizioni sarà in-dicato il termine di presentazione del-le delibere di cui sopra. Gli elenchi prioritari compilati sullabase della precedente normativa cessa-no di avere effetto con i rapporti instau-rati per l’anno scolastico 1995/’96. Perl’anno scolastico 1996/’97 sono formu-lati nuovi elenchi prioritari ed aggiun-tivi sulla base delle disposizioni conte-nute nell’art. 6 del presente decreto. Peri successivi aggiornamenti si richiamaquanto disposto nel comma 2 del me-desimo articolo. Nella prima applica-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 209

NORM

ATIVA

CONSIDERATA l’esigenza di por-tare a ordinamento i corsi di scuolamedia a indirizzo musicale previsti invia sperimentale e di disciplinarne ilpiano di studi, il quadro orario ed iprogrammi di insegnamento;VALUTATA l’opportunità di valoriz-zare le esperienze acquisite con le suin-dicate sperimentazioni che consen-tono di riaffermare la validitàdell’integrazione dell’educazione mu-sicale con l’insegnamento della praticastrumentale;VISTO l’art. 5 comma 1 del precitatoD.M. 13 febbraio 1996 che già preve-deva, in prospettiva, la possibilità diistituzionalizzare i predetti corsi, e direalizzarne una equilibrata diffusionesul territorio nazionale;SENTITO il parere del Consiglio Na-zionale della Pubblica Istruzione for-mulato il ________________SENTITO il parere del Consiglio diStato espresso nell’adunanza generaledel _____________

DECRETA

VISTO il testo unico delle disposi-zioni legislative vigenti in materia diistruzione, relative alle scuole di ogniordine e grado, emanato con il de-creto legislativo 16 aprile 1994 n. 297,e in particolare l’art. 165 nella parte incui prevede le materie di insegna-mento comprese nel piano di studidella scuola media statale nonché l’art.166 nella parte in cui prevede che iprogrammi, gli orari di insegnamentoe le prove di esame sono stabiliti condecreto del Ministro della PubblicaIstruzione sentito il Consiglio Nazio-nale della Pubblica Istruzione;VISTO il D.M. 9 febbraio 1979, con-cernente programmi orari e prove diesame per la scuola media statale;VISTO il D.M. 3-8-l979 che isti-tuiva la sperimentazione dell’insegna-mento di strumenti musicali nellescuole medie;VISTO il D.M. 13 febbraio 1996 chedisciplina attualmente la sperimenta-zione di corsi ad indirizzo musicale,come parte integrante del progettometodologico-didattico della scuolamedia;

D.M. 6 agosto 1999, n. 235 (G.U. 06/10/99)RICONDUZIONE AD ORDINAMENTO DEICORSI SPERIMENTALI AD INDIRIZZOMUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA AISENSI DELLA LEGGE 3 MAGGIO 1999,N. 124, ART. 11, COMMA 9

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210 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

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Art. 4Per ciascun corso è prevista la dota-zione organica di quattro cattedre,con cui dovranno essere assicurati, inciascuna classe, sia le attività indivi-duali e/o per piccoli gruppi di praticastrumentale e ascolto partecipativo siale ore di educazione musicale. Saranno definite dal Consiglio diclasse, nell’ambito della programma-zione educativo-didattica, le modalitàdi partecipazione – dei singoli alunni– individualmente e/o in piccoligruppi, anche variabili nel corso del-l’anno – alle lezioni di strumento ealle attività di musica di insieme.

Art. 5Le cattedre sono articolate preve-dendo in ciascuna classe cinque oresettimanali di insegnamento destinatealla pratica strumentale individualee/o per piccoli gruppi.Per tre di tali cattedre il completa-mento a 18 ore settimanali avrà luogocon le tre ore di educazione musicalein una delle classi del corso, assicu-rando la necessaria integrazione tra lediverse articolazioni delle disciplinemusicali.La quarta cattedra completerà l’orariocon le modalità individuate dal consi-glio di classe, sentito il collegio dei do-centi, in attività di approfondimento,potenziamento, e recupero sia dell’in-segnamento strumentale sia dell’edu-cazione musicale.

Art 6L’istituzionalizzazione dei corsi di cuiall’art. 1 del presente decreto avràluogo a partire dall’a.s. 1998-99 e ini-

Art. 1I corsi a indirizzo musicale, autorizzatie funzionanti ai sensi dei DD.MM.3.8.l979 e 13.2.1996, sono ricondottiad ordinamento. L’insegnamento stru-mentale costituisce integrazione e ar-ricchimento dell’insegnamento obbli-gatorio dell’educazione musicaleprevisto dall’art. 165 D.L.vo n. 297del 16-4-1994, nell’ambito della pro-grammazione educativo-didattica deiconsigli di classe e del collegio dei do-centi, in sintonia con la premessa aiprogrammi della scuola media.

Art. 2Le classi in cui viene impartito l’inse-gnamento di strumento musicale sonoformate secondo i criteri generali det-tati per la formazione delle classi, pre-via apposita prova orientativo-attitu-dinale predisposta dalla scuola per glialunni che all’atto dell’iscrizione ab-biano manifestato la volontà di fre-quentare i corsi di cui all’art. 1.Gli alunni di ciascuna classe vengonoripartiti in quattro gruppi per l’inse-gnamento di quattro e diversi stru-menti musicali.La scelta degli strumenti dovrà te-nere conto del rilevante significatoformativo e didattico della musicad’insieme.

Art. 3In ogni classe vengono impartite ventiore settimanali di insegnamento stru-mentale, ripartite sui quattro stru-menti prescelti, e tre ore di educa-zione musicale.

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 211

NORM

ATIVA

Art. 10La tipologia degli strumenti musicalie i relativi programmi di insegna-mento sono stabiliti secondo il testoallegato al presente decreto (all. B).

Art. 11In sede di esame di licenza verrannoverificate nell’ambito del previsto col-loquio pluridisciplinare, le compe-tenze raggiunte al termine del trienniosia per quanto riguarda la specificitàstrumentale, individuale e/o collet-tiva, sia per la competenza musicalegenerale.

Art. 12Gli insegnanti delle discipline musi-cali, nel rispetto del principio dellacollegialità, esprimono, nel corso e altermine dell’anno, un giudizio sinte-tico che attesti il livello di apprendi-mento raggiunto dall’alunno.Il giudizio dovrà essere concordato frai docenti che impartiscono allo stessogruppo di alunni l’insegnamento dellostrumento e dell’educazione musicale,nel rispetto dei criteri stabiliti per cia-scuna specifica attività.

Art. 13In via transitoria, nell’attesa dell’e-spletamento delle procedure occor-renti per l’istituzione di specifica classedi concorso, il reclutamento del per-sonale docente avverrà attraverso glielenchi prioritari compilati sulla basedell’art. 6 D.M. 13.2.96, che sono atal fine prorogati.

ziando dalle classi prime dei corsi at-tualmente autorizzati.

Art. 7I progetti di sperimentazione in corsopotranno essere ricondotti intera-mente nell’assetto istituzionale previ-sto dal presente decreto già dall’annoscolastico 1998-99 se compatibili conla nuova disciplina e dietro delibera-zione in tal senso dei competenti or-gani collegiali della scuola; altrimenti,detti progetti conservano validità limi-tatamente alle classi consequenzialialla prima del corso per il quale sonostati autorizzati e cessano al terminedel triennio.

Art. 8Le dotazioni organiche provinciali as-segnate ai Provveditori agli Studi perl’anno scolastico 1998-99 sono incre-mentate nella misura indicata nell’e-lenco allegato (all. A), in relazione aicorsi a indirizzo musicale autorizzati inciascuna provincia per lo stesso anno.

Art. 9A decorrere dall’anno scolastico1999-2000 i Provveditori agli studi,nei limiti delle dotazioni organicheassegnate, potranno autorizzare ilfunzionamento di ulteriori corsi ri-spondenti all’assetto organizzativo di-sciplinato dal Presente decreto inmodo da conseguire una equilibratadiffusione nelle singole realtà territo-riali, assicurandone tendenzialmentela presenza in ciascun distretto.

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212 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

CASERTA 36; CATANIA 32;CATANZARO 16;CHIETI 8;COMO 8;COMO 16;COSENZA 36; CREMONA 4; CROTONE 4; CUNEO 36;ENNA 12; FERRARA 36;FIRENZE 32; FOGGIA 28;FORLÌ 12;FROSINONE 12; GENOVA 28; GORIZIA 4; GROSSETO 8;IMPERIA 8; ISERNIA 8; LATINA 28;LECCE 28; LECCO 8; LIVORNO 4; LODI 8;LUCCA 16;MACERATA 12; MANTOVA 8;MASSA CARRARA 4;MATERA 8;MESSINA 16; MILANO 144; MODENA 12;NAPOLI 144;NOVARA 8;NUORO 8; ORISTANO 4; PADOVA 44;PALERMO 60; PARMA 8;PAVIA 8;

Art. 14Esaurita la fase transitoria di cui alprecedente articolo, per l’assunzionedel personale docente a tempo deter-minato si applicheranno le norme ge-nerali dettate con l’Ordinanza Mini-steriale al momento in vigore.

Art. 15Il presente decreto sarà inviato allaCorte dei Conti per il visto e la regi-strazione, ai sensi dell’art. 3 della legge14 gennaio 1994, n. 20.

IL MINISTRO DEL TESORO – ILMINISTRO DELLA PUBBLICAISTRUZIONE

ALLEGATO AIncremento posti di organico

AGRIGENTO 8;ALESSANDRIA 8; ANCONA 20;AOSTA —; AQUILA —;AREZZO 12; ASCOLI PICENO 16;ASTI 8; AVELLINO 24; BARI 80; BELLUNO —; BENEVENTO 16;BERGAMO 16; BIELLA 4; BOLOGNA 28;BOLZANO —;BRESCIA 20; BRINDISI 12; CAGLIARI 24; CALTANISSETTA 8; CAMPOBASSO 8;

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 213

NORM

ATIVA

ALLEGATO BProgrammi di insegnamento neicorsi di scuola media ad indirizzo

musicale

1. Indicazioni generaliL’insegnamento strumentale consenteuna più consapevole appropriazionedel linguaggio musicale, di cui forni-sce all’alunno preadolescente la cono-scenza dei suoi aspetti tecnico-pratici,teorici, lessicali, storici e culturali, cheinsieme costituiscono la complessivavalenza dell’educazione musicale.L’indirizzo musicale richiede un ap-proccio interdisciplinare dell’insegna-mento delle discipline letterariescientifiche e storiche che nel lorodivenire hanno avuto, e continuanoad avere, frequenti momenti di in-contro con la musica e la sua evolu-zione linguistica. L’educazione musicale e la praticastrumentale sono poste in costanterapporto con l’insieme dei campi delsapere; si rende così esplicita la di-mensione sociale e culturale dell’e-vento musicale e si libera la musica daquell’aspetto di separatezza che l’haspesso penalizzata.Sviluppare l’insegnamento musicalesignifica fornire agli alunni, destinatia crescere in un mondo fortemente se-gnato dalla presenza della musicacome veicolo di comunicazione,spesso soltanto subita, una maggiorecapacità di lettura attiva e critica delreale, una ulteriore possibilità di cono-scenza, espressione e coscienza, razio-nale ed emotiva, di sé.L’insegnamento, così concepito, si in-quadra nel progetto complessivo di

PERUGIA 32; PESARO 12;PESCARA 4; PIACENZA 4; PISA 4; PISTOIA 8;PORDENONE 8; POTENZA 8;PRATO —;RAGUSA 16; RAVENNA 16; REGGIO CALABRIA 28; REGGIO EMILIA —;RIETI 4; RIMINI 8; ROMA 160; ROVIGO 8; SALERNO 44; SASSARI —;SAVONA 16; SIENA 8; SIRACUSA 32; SONDRIO 8; SPEZIA 4; TARANTO 40; TERAMO 8; TERNI 8; TORINO 12; TRAPANI 24; TRENTO —; TREVISO 24; TRIESTE 4;UDINE —; VARESE 12; VENEZIA 28; VERBANIA 12; VERCELLI 8; VERONA 16; VIBO VALENTIA 4; VICENZA 48; VITERBO 12TOTALE POSTI 1960

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214 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

percorsi disciplinari intesi a svilup-pare, nei processi evolutivi dell’a-lunno, unitamente alla dimensionecognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva, im-provvisativo-compositiva;

• offre all’alunno, attraverso l’acqui-sizione di capacità specifiche, ulte-riori occasioni di sviluppo e orien-tamento delle proprie potenzialità,una più avvertita coscienza di sé edel modo di rapportarsi al sociale;

• fornisce ulteriori occasioni di inte-grazione e di crescita anche per glialunni in situazione di svantaggio.In particolare la produzione dell’e-vento musicale attraverso la praticastrumentale

• comporta processi di organizza-zione e formalizzazione della ge-stualità in rapporto al sistema ope-rativo dello strumento concorrendoallo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporaliprecostituiti;

• dà all’alunno la possibilità di acce-dere direttamente all’universo disimboli, significati e categorie fon-danti il linguaggio musicale che i re-pertori strumentali portano con sé;

• consente di mettere in gioco la sog-gettività, ponendo le basi per losviluppo di capacità di valutazionecritico-estetiche;

• permette l’accesso ad autonomeelaborazioni del materiale sonoro(improvvisazione, composizione),sviluppando la dimensione creativadell’alunno. L’essenziale aspettoperformativo della pratica strumen-tale porta alla consapevolezza delladimensione intersoggettiva e pub-

formazione della persona secondo iprincipi ed i fini generali della scuoladell’obbligo ed in particolare dellascuola media. Obiettivo del corso triennale, quindi,una volta fornita una completa e con-sapevole alfabetizzazione musicale, èporre alcuni traguardi essenziali chedovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali dicarattere orientativo della scuola me-dia non esclude la valorizzazionedelle eccellenze.Adeguata attenzione viene riservata aquegli aspetti del far musica, come lapratica corale e strumentale di in-sieme, che pongono il preadolescentein relazione consapevole e fattiva conaltri soggetti.

2. Orientamenti formativiL’insegnamento strumentale conduce,attraverso l’integrazione con l’educa-zione musicale, all’acquisizione di ca-pacità cognitive in ordine alle catego-rie musicali fondamentali.I contenuti dell’educazione musicale,a loro volta, e specie la lettura dell’o-pera musicale intesa come ascolto gui-dato e ragionato, si modellano con ilnecessario contributo della praticastrumentale.L’insegnamento strumentale, in parti-colare:

• promuove la formazione globaledell’individuo offrendo, attraversoun’esperienza musicale, resa piùcompleta dallo studio dello stru-mento, occasioni di maturazionelogica, espressiva, comunicativa;

• integra il modello curricolare con

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 215

NORM

ATIVA

rea, rilassamento, respirazione,equilibrio in situazioni dinamiche,coordinamento;

• autonomia decodificazione allostrumento dei vari aspetti delle no-tazioni musicali: ritmico, metrico,frastico, agogico, dinamico, tim-brico, armonico;

• padronanza dello strumento sia at-traverso la lettura sia attraverso l’i-mitazione e l’improvvisazione,sempre opportunamente guidata;

• lettura ed esecuzione del testo mu-sicale che dia conto, a livello inter-pretativo, della comprensione e delriconoscimento dei suoi parametricostitutivi;

• acquisizione, da parte degli alunni,di un metodo di studio basato sul-l’individuazione dell’errore e dellasua correzione;

• promozione della dimensione lu-dico-musicale attraverso la musicadi insieme e la conseguente intera-zione di gruppo.

La capacità di lettura va rinforzatadalla «lettura a prima vista» e va eser-citata non soltanto sulla notazionetradizionale ma anche su quelle cheutilizzano altri codici, con particolareriferimento a quelli più consoni allespecificità strumentali. Altri obiettivi di apprendimento econtenuti fondamentali sono speci-fici per i singoli strumenti per cui sirinvia alle successive indicazioni.

5. Esemplificazioni metodologicheGli strumenti metodologici che seguo-no hanno un valore prevalentementeindicativo nel rispetto dell’autono-

blica dell’evento musicale stessofornendo un efficace contributo alsenso di appartenenza sociale.

3. Obiettivi di apprendimentoNel campo della formazione musicalel’insegnamento strumentale persegueun insieme di obiettivi generali all’in-terno dei quali si individua l’acquisi-zione di alcuni traguardi essenziali,quali:

• il dominio tecnico del proprio stru-mento al fine di produrre eventimusicali tratti da repertori della tra-dizione scritta e orale con consape-volezza interpretativa, sia nella re-stituzione dei processi formali sianella capacità di attribuzione disenso;

• la capacità di produrre autonomeelaborazioni di materiali sonori, purall’interno di griglie predisposte;

• un primo livello di consapevolezzadel rapporto tra organizzazione del-l’attività senso-motoria legata alproprio strumento e formalizza-zione dei propri stati emotivi;

• un primo livello di capacità perfor-mative con tutto ciò che ne conse-gue in ordine alle possibilità di con-trollo del proprio stato emotivo infunzione dell’efficacia della comu-nicazione.

4. Contenuti fondamentaliI contenuti delle singole specificitàstrumentali che devono essere perse-guiti sono:

• ricerca di un corretto assetto psico-fisico: postura, percezione corpo-

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216 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

trollo della fonazione, sia come mezzopiù immediato per la partecipazioneall’evento musicale e per la sua produ-zione, sia come occasione per acce-dere alla conoscenza della notazione edella relativa teoria al fine di acquisiredominio nel campo della lettura into-nata. La competenza ritmica, oltre adessere assunta mediante il controllodei procedimenti articolatori propridei vari strumenti, deve essere incre-mentata da una pratica fonogestualeindividuale e collettiva sostenuta dallacapacità di lettura.In tale prospettiva metodologica lapratica del solfeggio viene sciolta nellapiù generale pratica musicale.Anche l’ascolto va inteso come risorsametodologica, tanto all’interno del-l’insegnamento strumentale, quantonella musica d’insieme e nella stessaEducazione musicale. In particolare, esso deve tendere a svi-luppare nell’alunno capacità discrimi-native e comparative delle testimo-nianze musicali più significative,capacità utili nell’ambito della praticastrumentale alla riproduzione di mo-delli esecutivo-interpretativi. Nellamusica d’insieme, l’ascolto è finaliz-zato a sviluppare anche capacità dicontrollo ed adeguamento ai modelliteorici basati sui parametri fondamen-tali della musica. Esso si rivela mezzoindispensabile per la riproduzioneorale e/o scritta di strutture musicalidi varia complessità. Altra risorsa metodologicamente effi-cace può essere l’apporto delle tecno-logie elettroniche e multimediali. L’a-dozione mirata e intellettualmentesorvegliata di strumenti messi a di-

mia di progettazione e programmazio-ne delle singole scuole. Posto che:

• le diverse caratteristiche organolo-giche degli strumenti implicanouna diversa progressione nell’ac-quisizione delle tecniche specifi-che, con tempi differenziati nellapossibilità di accesso diretto allecategorie musicali indicate nei con-tenuti;

• in un triennio tali possibilità sonooggettivamente limitate;

• nella fascia d’età della Scuola me-dia si avviano più strutturate ca-pacità di astrazione e problematiz-zazione;

• la pratica della Musica d’insieme sipone come strumento metodolo-gico privilegiato. Infatti l’eventomusicale prodotto da un insiemeed opportunamente progettatosulla base di differenziate capacitàoperativo-strumentali, consente, daparte degli alunni, la partecipazioneall’evento stesso, anche a prescin-dere dal livello di competenza stru-mentale raggiunto.

L’accesso alle categorie fondanti il lin-guaggio musicale e al suo universotrova quindi un veicolo in una viva econcreta esperienza che può essere piùavanzata, sul piano musicale, diquanto non possa esserlo quella rife-rita alla sola pratica individuale. Particolare attenzione, nell’ambitodella Musica d’insieme, come inquello dell’area dell’Educazione musi-cale, va data alla pratica vocale ade-guatamente curata a livello del con-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 217

NORM

ATIVA

• il riconoscimento e la descrizionedegli elementi fondamentali dellasintassi musicale;

• il riconoscimento e la descrizione digeneri musicali, forme elementari esemplici condotte compositive;

• la capacità di collocare in ambitostorico-stilistico gli eventi musicalipraticati;

• la produzione e/o la riproduzionedi melodie attraverso il mezzo vo-cale con il supporto della letturaritmica e intonata.

Lo studio strumentale si basa, a suavolta, sui seguenti criteri:

• capacità di lettura allo strumento,intesa come capacità di correlazionesegno (con tutte le valenze seman-tiche che comporta nel linguaggiomusicale) – gesto – suono uso econtrollo dello strumento nella pra-tica individuale e collettiva, conparticolare riferimento ai riflessi,determinati dal controllo della po-stura e dallo sviluppo senso-moto-rio, sull’acquisizione delle tecnichespecifiche;

• capacità di esecuzione e ascoltonella pratica individuale e collet-tiva, ossia livello di sviluppo deiprocessi di attribuzione di senso edelle capacità organizzative dei ma-teriali sonori;

• esecuzione, interpretazione edeventuale elaborazione autonomaallo strumento del materiale so-noro, laddove anche l’interpreta-zione può essere intesa come livellodi sviluppo delle capacità creative.

sposizione dalle moderne tecnologiepuò costituire un incentivo a svilup-pare capacità creativo-elaborativesenza che queste vengano vincolate aldominio tecnico di strategie musicaliche richiedono una avanzata capacitàdi controllo. Gli strumenti metodologici suggeritipresuppongono una condizione ge-nerale di infra ed interdisciplinarità.Da una parte infatti, l’apprendimentostrumentale integrato con quello del-l’Educazione musicale configura unprocesso di apprendimento musicaleunitario, dall’altra le articolazioni delladimensione cognitiva messe in giocoda questo processo attivano relazionicon altri apprendimenti del curricolo,realizzando la condizione per l’inter-disciplinarità.Fermi restando gli obiettivi e le indica-zioni programmatiche definite per lesingole specialità strumentali, la verificadei risultati del percorso didattico rela-tivo all’insegnamento strumentale sibasa sull’accertamento di una compe-tenza intesa come dominio ai livelli mi-nimi stabiliti, del sistema operativo delproprio strumento in funzione di unacorretta produzione dell’evento musi-cale rispetto ai suoi parametri costitu-tivi: struttura frastica e metro-ritmica estruttura melodico-armonica con le re-lative connotazioni agogico-dinamiche.La competenza strumentale richiedeuna programmata integrazione conl’educazione musicale così da concor-rere alla costituzione della competenzamusicale; questa si fonda su:

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 219

NORM

ATIVA

gnamento nella scuola media, non-ché l’art. 442 concernente i criteri e lemodalità per la determinazione degliorganici; VISTO il decreto ministeriale 9 feb-braio 1979, con il quale sono stati di-sciplinati programmi, orari e prove diesame per la scuola media statale; VISTO il decreto ministeriale 3 agosto1979 con il quale è stata istituita lasperimentazione dell’insegnamento distrumento musicale nella scuola media; VISTO il decreto ministeriale 13febbraio 1996 con il quale sono statidettati criteri e modalità per la speri-mentazione dei corsi ad indirizzomusicale, ed in particolare l’art. 5comma 1 che già prevedeva, in pro-spettiva, la possibilità di istituziona-lizzare i predetti corsi e di realizzarneuna equilibrata diffusione sul territo-rio nazionale; VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59ed in particolare l’art. 21; TENUTO CONTO dei risultati po-sitivi evidenziati nel rapporto redattodalla Commissione incaricata di con-

IL MINISTRO DELLA PUBBLICAISTRUZIONE

VISTA la legge 3 maggio 1999 n.124, che all’art. 11 comma 9 contem-pla la riconduzione a ordinamento deicorsi di scuola media a indirizzo mu-sicale attualmente autorizzati e funzio-nanti in via sperimentale e demanda alMinistro della Pubblica Istruzione distabilire le tipologie di strumenti mu-sicali insegnati, i programmi, gli orari,le prove di esame e l’articolazione dellecattedre, nonché di istituire una spe-cifica classe di concorso; VISTO il testo unico delle disposi-zioni legislative vigenti in materia diistruzione, relative alle scuole di ogniordine e grado, emanato con il de-creto legislativo 16 aprile 1994 n. 297,e in particolare l’art. 162 che disci-plina le condizioni per l’istituzionedelle cattedre, l’art. 165 nella parte incui prevede le materie di insegna-mento comprese nel piano di studidella scuola media statale, l’art. 166relativo a programmi ed orari di inse-

D.M. 6 agosto 1999, n. 201CORSI AD INDIRIZZO MUSICALENELLA SCUOLA MEDIA - RICONDUZIONE E ORDINAMENTO -ISTITUZIONE CLASSE DI CONCORSO DI «STRUMENTO MUSICALE» NELLA SCUOLA MEDIA

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220 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

mento di strumento musicale costi-tuisce integrazione interdisciplinareed arricchimento dell’insegnamentoobbligatorio dell’educazione musi-cale, previsto dall’art. 165 del decretolegislativo 16-4-1994 n. 297, nell’am-bito della programmazione educa-tivo-didattica dei consigli di classe edel collegio dei docenti, in sintoniacon la premessa ai programmi dellascuola media.

Art. 2 Le classi in cui viene impartito l’inse-gnamento di strumento musicale sonoformate secondo i criteri generali det-tati per la formazione delle classi, pre-via apposita prova orientativo-attitudi-nale predisposta dalla scuola per glialunni che all’atto dell’iscrizione ab-biano manifestato la volontà di fre-quentare i corsi di cui all’art. 1. Glialunni di ciascuna classe vengono ri-partiti in quattro gruppi per l’insegna-mento di quattro e diversi strumentimusicali. La scelta delle specialità stru-mentali da insegnare è effettuata dalcollegio dei docenti tra quelle indicatenei programmi allegati, tenendo contodel rilevante significato formativo e di-dattico della musica d’insieme.

Art. 3 Per ciascun corso, ferma restando ladotazione organica per la coperturadi due ore settimanali per classe dieducazione musicale, già prevista dal-l’ordinamento degli studi, è attribuitala dotazione organica di quattro catte-dre di strumento musicale, articolatesu tre classi. Le ore di insegnamentosono destinate alla pratica strumentale

durre l’indagine quanti-qualitativasulle sperimentazioni musicali; VISTI i programmi e gli orari di inse-gnamento nei corsi di scuola media adindirizzo musicale, proposti dallaCommissione istituita dal DirettoreGenerale dell’istruzione secondaria diI grado con decreto del 9 giugno 1999; RITENUTO che l’insegnamento distrumento musicale debba collocarsinel quadro del progetto complessivodi formazione della persona secondo iprincipi generali della scuola mediain modo da fornire agli alunni, desti-nati a crescere in un mondo forte-mente caratterizzato dalla presenzadella musica come veicolo di comuni-cazione, una maggiore capacità di let-tura attiva e critica della realtà nonchéuna ulteriore opportunità di cono-scenza e di espressione e un contri-buto al senso di appartenenza sociale; ACQUISITO il parere favorevoledel Consiglio Nazionale della Pub-blica Istruzione, formulato il 21 lu-glio 1999;

CONSIDERATE le intese preceden-temente intercorse con il Ministro delTesoro in ordine al necessario incre-mento delle dotazioni organiche pro-vinciali;

D E C R E T AArt. 1 Nei corsi a indirizzo musicale, auto-rizzati e funzionanti ai sensi dei de-creti ministeriali 3-8-1979 e 13-2-1996, ricondotti a ordinamento adecorrere dall’anno scolastico 1999-2000 dall’art. 11 comma 9 della legge3 maggio 1999 n. 124, l’insegna-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 221

NORM

ATIVA

Art. 5 Con successivo provvedimento sa-ranno definiti, per l’anno scolastico1999-2000, gli incrementi delle dota-zioni provinciali, in relazione alle esi-genze connesse ai corsi a indirizzo mu-sicale autorizzati e funzionantinell’anno scolastico 1998-99.

Art. 6 La tipologia degli strumenti musicalie i relativi programmi di insegna-mento sono stabiliti secondo il testoallegato al presente decreto (all. A).

Art. 7 L’insegnante di strumento musicale,in sede di valutazione periodica e fi-nale, esprime un giudizio analiticosul livello di apprendimento rag-giunto da ciascun alunno al fine dellavalutazione globale che il consigliodi classe formula a norma dell’articolo177 del decreto legislativo 16 aprile1994, n. 297.

Art. 8 In sede di esame di licenza viene veri-ficata, nell’ambito del previsto collo-quio pluridisciplinare, anche la com-petenza musicale raggiunta al terminedel triennio sia sul versante della pra-tica esecutiva, individuale e/o d’in-sieme, sia su quello teorico.

Art. 9 È istituita la classe di concorso di«strumento musicale nella scuola me-dia» (cl. n. 77/A) per l’insegnamentodelle specialità strumentali di cui alpresente decreto. Alla predetta classedi concorso si accede, in prima appli-

individuale e/o per piccoli gruppi an-che variabili nel corso dell’anno, all’a-scolto partecipativo, alle attività dimusica di insieme, nonché alla teoriae lettura della musica: quest’ultimoinsegnamento – un’ora settimanaleper classe – può essere impartito ancheper gruppi strumentali. Nell’ambitodell’autonomia organizzativa e didat-tica gli organi collegiali della scuolapossono adeguare il modello organiz-zativo di cui al presente decreto alle si-tuazioni particolari di funzionamentodei corsi, al fine di realizzare l’impiegoottimale delle risorse, anche preve-dendo attività di approfondimento,potenziamento e recupero.

Art. 4 L’assetto ordinamentale previsto dalpresente decreto può essere attuato,previa deliberazione degli organi col-legiali, anche per le classi successivealla prima, già a decorrere dall’annoscolastico 1999-2000. In via transitoria è consentito il man-tenimento dell’assetto attuale sia deicorsi nei quali viene impartito l’inse-gnamento di soli tre strumenti – neiquali saranno istituite due cattedredel medesimo strumento – sia deicorsi nei quali è previsto l’insegna-mento di cinque strumenti. La fasetransitoria, in entrambi i casi, dovràavere termine non oltre la conclu-sione dell’anno scolastico 2004-2005.Ogni altra difformità non riconduci-bile al modello ordinamentale è con-sentita limitatamente alle classi con-sequenziali alla prima del corso a suotempo autorizzato e cessa al terminedel triennio.

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222 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

Art. 11 In attesa dell’espletamento delle proce-dure di assunzione a tempo indetermi-nato previste dal comma 9 dell’art. 11della Legge 3 maggio 1999 n. 124, perl’anno scolastico 1999-2000 è prorogatala validità degli elenchi prioritari compi-lati sulla base dell’articolo 6 del decretoministeriale 13-2-1996 per l’assunzionedi personale a tempo determinato.

Art. 12 Esaurita la fase transitoria di cui alprecedente articolo, per l’assunzionedel personale docente a tempo deter-minato, si applicano le norme generalial momento in vigore. Il presente decreto sarà inviato allaCorte dei Conti per il visto e la regi-strazione, ai sensi dell’art. 3 della legge14 gennaio 1994, n. 20.

cazione, con il possesso dello speci-fico diploma di conservatorio relativoalle diverse specialità strumentalicongiuntamente ai requisiti previstidall’articolo 11 comma 9 della legge3 maggio 1999 n. 124. L’inserimentonelle graduatorie permanenti ivi con-template avviene dopo l’espleta-mento della sessione riservata diesami di abilitazione all’insegna-mento, disposta per i docenti non inpossesso dell’abilitazione in educa-zione musicale.

Art. 10 Con separato decreto saranno stabilitile prove e i programmi di esame per leprocedure concorsuali nonché i titoliprevisti per accedere, a regime, allaclasse di concorso di cui al precedentearticolo.

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 223

NORM

ATIVA

tica strumentale vengono così posti incostante rapporto con l’insieme deicampi del sapere.La musica viene in tal modo liberatada quell’aspetto di separatezza chel’ha spesso penalizzata e viene resa espli-cita la dimensione sociale e culturaledell’evento musicale.Sviluppare l’insegnamento musicale si-gnifica fornire agli alunni, destinati acrescere in un mondo fortemente se-gnato dalla presenza della musicacome veicolo di comunicazione, spes-so soltanto subita, una maggiore capa-cità di lettura attiva e critica del reale,una ulteriore possibilità di conoscen-za, espressione e coscienza, razionale edemotiva, di sé.Obiettivo del corso triennale, quindi,una volta fornita una completa e con-sapevole alfabetizzazione musicale, èporre alcuni traguardi essenziali che do-vranno essere da tutti raggiunti. Il ri-spetto delle finalità generali di carat-tere orientativo della scuola medianon esclude la valorizzazione delleeccellenze.Adeguata attenzione viene riservata aquegli aspetti del far musica, come lapratica corale e strumentale di insieme,che pongono il preadolescente in rela-

1. INDICAZIONI GENERALI

L’insegnamento strumentale costitui-sce integrazione interdisciplinare ed ar-ricchimento dell’insegnamento obbli-gatorio dell’educazione musicale nel piùampio quadro delle finalità della scuo-la media e del progetto complessivo diformazione della persona.Esso concorre, pertanto, alla più con-sapevole appropriazione del linguag-gio musicale, di cui fornisce all’alun-no preadolescente una piena conoscen-za, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali,storici e culturali che insieme costitui-scono la complessiva valenza dell’edu-cazione musicale; orienta quindi le fi-nalità di quest’ultima anche in funzio-ne di un più adeguato apporto alle spe-cifiche finalità dell’insegnamento stru-mentale stesso.La musica e la sua evoluzione lingui-stica hanno avuto, e continuano ad ave-re, nel loro divenire, frequenti momen-ti di incontro con le discipline lettera-rie, scientifiche e storiche. L’indirizzomusicale richiede quindi che l’ambitoin cui si realizza offra un’adeguata con-dizione metodologica di interdisci-plinarità: l’educazione musicale e la pra-

Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999)PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DI STRUMENTO MUSICALE NEI CORSIDI SCUOLA MEDIA AD INDIRIZZO MUSICALE

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224 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

un’esperienza musicale resa piùcompleta dallo studio dello strumen-to, occasioni di maturazione logica,espressiva, comunicativa;

• integra il modello curricolare conpercorsi disciplinari intesi a svi-luppare, nei processi evolutivi del-l’alunno, unitamente alla dimensio-ne cognitiva, la dimensione pratico-operativa, estetico-emotiva, im-provvisativo-compositiva;

• offre all’alunno, attraverso l’ac-quisizione di capacità specifiche, ul-teriori occasioni di sviluppo eorientamento delle proprie poten-zialità, una più avvertita coscienzadi sé e del modo di rapportarsi alsociale;

• fornisce ulteriori occasioni di inte-grazione e di crescita anche per glialunni in situazione di svantaggio.

In particolare la produzione dell’even-to musicale attraverso la pratica stru-mentale:

• comporta processi di organizza-zione e formalizzazione della gestua-lità in rapporto al sistema operati-vo dello strumento concorrendoallo sviluppo delle abilità senso-mo-torie legate a schemi temporaliprecostituiti;

• dà all’alunno la possibilità di accede-re direttamente all’universo di sim-boli, significati e categorie fondantiil linguaggio musicale che i reperto-ri strumentali portano con sé;

• consente di mettere in gioco lasoggettività, ponendo le basi per losviluppo di capacità di valutazionecritico-estetiche;

zione consapevole e fattiva con altrisoggetti.L’autonomia scolastica potrà garantireulteriori possibilità di approfondimen-to e sviluppo anche nella prospettiva direndere l’esperienza musicale funziona-le o propedeutica alla prosecuzione de-gli studi, nonché alla diffusione dellacultura musicale nel territorio, in mododa rafforzare il ruolo della scuola comeluogo di aggregazione e diffusione di sa-peri e competenze.

2. ORIENTAMENTI FORMATIVI

L’insegnamento strumentale conduce,attraverso l’integrazione con l’educa-zione musicale e l’apprendimento del-la notazione e delle strutture metrichee ritmiche, all’acquisizione di capacitàcognitive in ordine alle categorie mu-sicali fondamentali (melodia, armonia,ritmo, timbro, dinamica, agogica) e allaloro traduzione operativa nella prati-ca strumentale, onde consentire aglialunni l’interiorizzazione di tratti signi-ficativi del linguaggio musicale a livel-lo formale, sintattico e stilistico.I contenuti dell’educazione musicale,a loro volta, e in specie l’educazione del-l’orecchio, l’osservazione e analisi deifenomeni acustici, il riconoscimentodegli attributi fisici del suono, la let-tura dell’opera musicale intesa comeascolto guidato e ragionato, si model-lano con il necessario contributo del-la pratica strumentale.L’insegnamento strumentale:

• promuove la formazione globaledell’individuo offrendo, attraverso

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 225

NORM

ATIVA

• un primo livello di capacità perfor-mative con tutto ciò che ne conse-gue in ordine alle possibilità dicontrollo del proprio stato emotivoin funzione dell’efficacia della comu-nicazione.

4. CONTENUTI FONDAMENTALI

I contenuti delle singole specificità stru-mentali che dovono essere perseguitisono:

• ricerca di un corretto assetto psico-fisico: postura, percezione corporea,rilassamento, respirazione, equilibrioin situazioni dinamiche, coordina-mento;

• autonoma decodificazione allo stru-mento dei vari aspetti delle notazio-ni musicali: ritmico, metrico, frasti-co, agogico, dinamico, timbrico, ar-monico;

• padronanza dello strumento sia at-traverso la lettura sia attraverso l’i-mitazione e l’improvvisazione, sem-pre opportunamente guidata;

• lettura ed esecuzione del testo mu-sicale che dia conto, a livello inter-pretativo, della comprensione e delriconoscimento dei suoi parametricostitutivi;

• acquisizione, da parte degli alunni,di un metodo di studio basato sul-l’individuazione dell’errore e dellasua correzione;

• promozione della dimensione ludi-co-musicale attraverso la musica diinsieme e la conseguente interazio-ne di gruppo.

• permette l’accesso ad autonomeelaborazioni del materiale sonoro(improvvisazione, composizione ),sviluppando la dimensione creativadell’alunno.

L’essenziale aspetto performativo dellapratica strumentale porta alla consape-volezza della dimensione intersoggetti-va e pubblica dell’evento musicale stes-so, fornendo un efficace contributo alsenso di appartenenza sociale.

3. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Nel campo della formazione musicalel’insegnamento strumentale persegue uninsieme di obiettivi generali all’internodei quali si individua l’acquisizione dialcuni traguardi essenziali, quali:

• il dominio tecnico del proprio stru-mento al fine di produrre eventi mu-sicali tratti da repertori della tradi-zione scritta e orale con consapevo-lezza interpretativa, sia nella restitu-zione dei processi formali sia nellacapacità di attribuzione di senso;

• la capacità di produrre autonomeelaborazioni di materiali sonori, purall’interno di griglie predisposte;

• l’acquisizione di abilità in ordine allalettura ritmica e intonata e di cono-scenze di base della teoria musicale;

• un primo livello di consapevolezzadel rapporto tra organizzazione del-l’attività senso-motoria legata alproprio strumento e formalizza-zione dei propri stati emotivi;

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226 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

mantiche che comporta nel lin-guaggio musicale) – gesto – suono;

• uso e controllo dello strumentonella pratica individuale e colletti-va, con particolare riferimento ai ri-flessi – determinati dal controllo del-la postura e dallo sviluppo senso-motorio – sull’acquisizione delle tec-niche specifiche;

• capacità di esecuzione e ascoltonella pratica individuale e colletti-va, ossia livello di sviluppo dei pro-cessi di attribuzione di senso e del-le capacità organizzative dei mate-riali sonori;

• esecuzione, interpretazione ed even-tuale elaborazione autonoma allostrumento del materiale sonoro,laddove anche l’interpretazione puòessere intesa come livello di svilup-po delle capacità creative.

Fermi restando gli obiettivi e le indi-cazioni programmatiche definite perle singole specialità strumentali, la ve-rifica dei risultati del percorso didat-tico relativo all’insegnamento strumen-tale si basa sull’accertamento di unacompetenza intesa come dominio, ailivelli stabiliti, del sistema operativo delproprio strumento in funzione diuna corretta produzione dell’eventomusicale rispetto ai suoi parametri co-stitutivi: struttura frastica e metro-rit-mica e struttura melodico-armonicacon le relative connotazioni agogico-dinamiche.

I processi di valutazione dovrannocomunque ispirarsi ai criteri generalidella valutazione formativa propriadella scuola media.

La capacità di lettura va rinforzata dal-la «lettura a prima vista» e va esercita-ta non soltanto sulla notazione tradi-zionale ma anche su quelle che utiliz-zano altri codici, con particolare rife-rimento a quelli più consoni alle spe-cificità strumentali.Altri obiettivi di apprendimento econtenuti fondamentali sono specifi-ci per i singoli strumenti per cui si rin-via alle successive indicazioni.

5. COMPETENZE E CRITERI DI VALUTAZIONE

L’insegnamento strumentale concorre,attraverso una programmata integra-zione tra le discipline musicali, alla co-stituzione della competenza musicalegenerale che si fonda su:

• il riconoscimento e la descrizione de-gli elementi fondamentali della sin-tassi musicale;

• il riconoscimento e la descrizione digeneri musicali, forme elementari esemplici condotte compositive;

• la capacità di collocare in ambitostorico-stilistico gli eventi musica-li praticati;

• la produzione e/o la riproduzione dimelodie attraverso il mezzo vocalecon il supporto della lettura ritmi-ca e intonata.

Lo studio strumentale, a sua volta, sifonda su:

• capacità di lettura allo strumento,intesa come capacità di correlazio-ne segno (con tutte le valenze se-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 227

NORM

ATIVA

Particolare attenzione va data alla pra-tica vocale adeguatamente curata a li-vello del controllo della fonazione, siacome mezzo più immediato per la par-tecipazione all’evento musicale e per lasua produzione, sia come occasione peraccedere alla conoscenza della notazio-ne e della relativa teoria al fine di ac-quisire dominio nel campo della lettu-ra intonata. La competenza ritmica, ol-tre ad essere assunta mediante il con-trollo dei procedimenti articolatorîpropri dei vari strumenti, deve essereincrementata da una pratica fonoge-stuale individuale e collettiva sostenu-ta dalla capacità di lettura. In tale pro-spettiva metodologica la pratica del sol-feggio viene sciolta nella più generalepratica musicale.Anche l’ascolto va inteso come risor-sa metodologica, tanto all’interno del-l’insegnamento strumentale, quantonella musica d’insieme. In particolare è finalizzato a sviluppa-re capacità di controllo ed adeguamen-to ai modelli teorici basati sui parame-tri fondamentali della musica rivelan-dosi mezzo indispensabile per la ripro-duzione orale e/o scritta di strutturemusicali di varia complessità. Esso deveinoltre tendere a sviluppare capacità di-scriminative e comparative delle testi-monianze musicali più significative, ca-pacità utili, nella pratica strumentale,alla riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi.Altra risorsa metodologicamente effi-cace può essere l’apporto delle tecno-logie elettroniche e multimediali. L’a-dozione mirata e intellettualmentesorvegliata di strumenti messi a dispo-sizione dalle moderne tecnologie può

6. ESEMPLIFICAZIONIMETODOLOGICHE

Gli strumenti metodologici che seguo-no hanno un valore prevalentementeindicativo nel rispetto dell’autono-mia di progettazione e programmazio-ne delle singole scuole. Posto che:

• le diverse caratteristiche organolo-giche degli strumenti implicanouna diversa progressione nell’ac-quisizione delle tecniche specifi-che, con tempi differenziati nellapossibilità di accesso diretto alle ca-tegorie musicali indicate negli orien-tamenti formativi;

• in un triennio tali possibilità sonooggettivamente limitate;

• nella fascia d’età della Scuola mediasi avviano più strutturate capacità diastrazione e problematizzazione;

• la pratica della Musica d’insieme sipone come strumento metodologi-co privilegiato. Infatti l’evento mu-sicale prodotto da un insieme ed op-portunamente progettato sulla basedi differenziate capacità operativo-strumentali, consente, da parte de-gli alunni, la partecipazione all’even-to stesso, anche a prescindere dal li-vello di competenza strumentaleraggiunto.

L’accesso alle categorie fondanti il lin-guaggio musicale e al suo universo tro-va quindi un veicolo in una viva e con-creta esperienza che può essere piùavanzata, sul piano musicale, di quan-to non possa esserlo quella riferita allasola pratica individuale.

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228 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

terminare un percorso graduale chetenga conto delle caratteristiche e del-le potenzialità dei singoli alunni.I contenuti fondamentali dovranno es-sere selezionati tenendo conto dell’ap-proccio agli stili e alle forme, e della di-stinzione dei linguaggi.Esercizi e studi finalizzati all’acquisizio-ne di specifiche abilità tecniche posso-no rientrare nel percorso metodologi-co e didattico di ciascun insegnante cheterrà comunque conto delle innovazio-ni della didattica strumentale.

Flauto

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica di emis-sione nei tre registri e progressivo svi-luppo di una buona sonorità, del-la capacità di controllo del suono edi intonazione nelle diverse situazio-ni timbriche e dinamiche e neicambi di registro;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione;

• acquisizione del controllo della po-stura e della posizione della mano;

• conoscenza delle posizioni croma-tiche dello strumento nei tre regi-stri e acquisizione di una sicura tec-nica «digitale» (precisione nellacoordinazione dei movimenti esviluppo del controllo delle diver-se velocità);

• controllo consapevole delle «artico-lazioni» (uso del legato e staccato,

costituire un incentivo a sviluppare ca-pacità creativo-elaborative senza chequeste vengano vincolate al dominiotecnico di strumenti musicali che ri-chiedono una avanzata capacità dicontrollo. Gli strumenti metodologici suggeritipresuppongono una condizione gene-rale di infra ed interdisciplinarità. Dauna parte infatti, l’apprendimento stru-mentale integrato con quello dell’Edu-cazione musicale e della teoria e lettu-ra della musica configura un processodi apprendimento musicale unitario,dall’altra le articolazioni della dimensio-ne cognitiva messe in gioco da questoprocesso attivano relazioni con altri ap-prendimenti del curricolo, realizzandola condizione per l’interdisciplinarità.

7. STRUMENTI MUSICALI E INDICAZIONI PROGRAMMATICHE

Il perseguimento degli obiettivi sottoindicati si articolerà sia in attività in-dividuali sia in attività collettive (pic-coli gruppi, musica d’insieme ): le abi-lità via via raggiunte andranno utiliz-zate sin dai livelli più elementari confinalità espressive e comunicative, econsolidate attraverso l’integrazione diconoscenze acquisite nell’ambito del-la teoria musicale e della lettura ritmi-ca e intonata. Tali conoscenze potran-no essere assunte in percorsi tempora-li diversi da quelli necessari al raggiun-gimento degli obiettivi degli specificiinsegnamenti strumentali.La successione degli obiettivi verrà sta-bilita dagli insegnanti in modo da de-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 229

NORM

ATIVA

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione;

• conoscenza delle posizioni cromati-che nella completa estensione dellostrumento; posizioni secondarie: faseconda, fa a forcella, seconda posi-zione con la mano sinistra, tutte leposizioni compresi i trilli e le noteacute;

• controllo consapevole delle artico-lazioni;

• acquisizione della tecnica del vibra-to;

• conoscenza ed eventuale uso dellenuove tecniche strumentali: notemultiple, ecc.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo dell’estensione di 2 ottavecon passaggi diatonici e cromatici;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Clarinetto

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

qualità e velocità dello staccato, uti-lizzo dei diversi tipi di staccato e del-le combinazioni di staccato e legato);

• approccio all’esecuzione di abbelli-menti (acciaccature e appoggiature,mordenti, gruppetti e trilli);

• esplorazione e capacità di utilizzodelle diverse possibilità timbrichedello strumento, anche in relazionead alcune delle moderne tecnichecompositive.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezza bra-ni solistici e d’insieme appartenenti a di-versi generi, epoche, stili, di difficoltà tec-nica adeguata al percorso compiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo dell’estensione di 2 ottavecon passaggi diatonici e cromatici;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Oboe

• impostazione e rafforzamento dellabbro in rapporto all’uso dell’ancia;

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica d’emissio-ne: suoni fondamentali e controllodell’intonazione;

• acquisizione del controllo della po-stura e della chiusura dei fori;

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230 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

sione dei suoni fondamentali e delpassaggio agli armonici naturali.Controllo della intonazione;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione;

• conoscenza delle posizioni croma-tiche nella completa estensione del-lo strumento;

• esplorazione e capacità di utilizzo del-le diverse possibilità timbriche del-lo strumento, anche in relazione adalcune delle moderne tecniche com-positive.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo di tutta l’estensione dellostrumento con passaggi diatonici ecromatici;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Fagotto

• impostazione e rafforzamento dellabbro in rapporto all’uso dell’ancia;

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica di emis-sione dei suoni fondamentali e delpassaggio agli armonici naturali.Controllo della intonazione;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione;

• conoscenza delle posizioni croma-tiche nella completa estensione del-lo strumento;

• esplorazione e capacità di utilizzo del-le diverse possibilità timbriche del-lo strumento, anche in relazione adalcune delle moderne tecniche com-positive.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo di tutta l’estensione dellostrumento con passaggi diatonici ecromatici;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Saxofono

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica di emis-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 231

NORM

ATIVA

attraverso esercitazione di «buz-zing» senza e con il bocchino;

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica di emis-sione: suoni naturali ed armonici econtrollo dell’intonazione;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione e in-terpretazione (crescendo, diminuen-do, accelerando, legato, staccato);

• ampliamento dell’estensione attra-verso lo sviluppo degli armonici sul-le 7 posizioni;

• conoscenza ed eventuale uso dellenuove tecniche strumentali (frullato,glissato, sordine, suoni chiusi, suo-ni d’eco);

• conoscenza delle scale maggiori eminori fino a tre alterazioni;

• esecuzione di brani solistici e di in-sieme nelle tonalità maggiori fino atre alterazioni, esecuzioni di sempli-ci brani a prima vista.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• utilizzo delle prime tre posizioni delcorno in fa;

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• acquisizione della tecnica d’emissio-ne: suoni fondamentali e controllodell’intonazione;

• acquisizione del controllo della po-stura e della chiusura dei fori;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione;

• conoscenza delle posizioni croma-tiche nella completa estensione del-lo strumento;

• controllo consapevole delle artico-lazioni;

• acquisizione della tecnica del vibrato; • conoscenza ed eventuale uso delle

nuove tecniche strumentali.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo di tutta l’estensione con pas-saggi diatonici e cromatici;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Corno

• acquisizione di una adeguata impo-stazione strumentale con particola-re riguardo alla naturale impostazio-ne del bocchino sulle labbra;

• sviluppo della muscolatura labiale

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232 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

brani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo di tutte le 7 posizioni e re-lativi armonici nell’ambito dell’e-stensione di 2 ottave;

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Chitarra

• padronanza del tocco appoggiato elibero della mano destra e relative ca-pacità di variarne gli aspetti dinami-ci e timbrici;

• esecuzione d’arpeggi di vari tipianche con posizioni accordali dimano sinistra;

• utilizzo e controllo delle note simul-tanee con e senza il pollice;

• conoscenza ed uso degli accordi nel-le tonalità più agevoli anche con l’in-serimento del barré;

• conoscenza ed utilizzo consapevo-le delle posizioni dalla prima inavanti;

• uso consapevole della diteggiaturadi entrambe le mani;

• esplorazione ed utilizzo delle possi-bilità timbriche e dinamiche dellostrumento (pizzicati, glissandi, ar-monici, percussioni, suoni legati-staccati, ecc.).

• staccato e legato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Tromba

• acquisizione di una adeguata impo-stazione strumentale con particola-re riguardo alla naturale impostazio-ne del bocchino sulle labbra;

• sviluppo della muscolatura labialeattraverso esercitazione di «buz-zing» senza e con il bocchino;

• acquisizione e sviluppo della tecni-ca di respirazione attraverso il con-trollo e la consapevolezza dei proces-si inspiratorio ed espiratorio;

• acquisizione della tecnica di emis-sione: suoni naturali ed armonici econtrollo dell’intonazione;

• acquisizione consapevole della fun-zione dei segni dinamici, agogici edespressivi e loro realizzazione e in-terpretazione (crescendo, diminuen-do, staccato: vari tipi, legato, acce-lerando, rallentando, ecc.);

• ampliamento dell’estensione attra-verso lo sviluppo degli armonici sul-le 7 posizioni;

• conoscenza ed eventuale uso del-le nuove tecniche strumentali:frullato, glissato e utilizzo delle sor-dine;

• conoscenza delle scale maggiori eminori fino a tre alterazioni;

• esecuzione di brani solistici e di in-sieme nelle tonalità maggiori fino atre alterazioni, esecuzioni di sempli-ci brani a prima vista.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezza

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 233

NORM

ATIVA

Pianoforte

Tutte le abilità pianistiche sotto elen-cate vanno intese come comprensivedegli aspetti dinamici, timbrici e del-le varie modalità d’attacco del tasto euso dei pedali.

• Mano chiusa (dita su gradi congiun-ti): scale, abbellimenti, cinque notenon consecutive, note ribattute,glissandi;

• mano aperta (dita su gradi disgiun-ti): arpeggi, passaggi per gradi di-sgiunti;

• bicordi e accordi: terze, seste, otta-ve, altri bicordi, accordi, clusters;

• salti: note singole, bicordi, ottave,accordi, clusters.

Alla fine del triennio l’alunno dovrà sa-per leggere a prima vista musichetratte dai primi metodi per pianofor-te e dovrà saper eseguire con consape-volezza interpretativa almeno unacomposizione tratta dal repertorio so-listico o d’insieme per ciascuna delleseguenti aree:

• danza (ad esempio: F. Schubert, Ländler e Valzer; B. Bartòk, For chil-dren, ecc.);

• pezzo di carattere (ad esempio:R. Schumann, Album per la gio-ventù; S. Prokofiev, Music for chil-dren; una canzone o standard jazzi-stico con sigle realizzate dall’alunno,ecc.).

• forme polifoniche e forme-sonata(ad esempio: J.S. Bach, Preludi e fu-ghette; F.J. Haydn, Divertimenti;L. van Beethoven, Sonatine, ecc.);

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo che l’allievo dovràaver acquisito prevede la capacità dieseguire brani solistici nelle tonalità piùagevoli, almeno a due voci, anche consemplici cambi di posizioni, contenen-ti le principali figurazioni ritmiche.

Arpa

• conoscenza ed uso degli arpeggi nel-le tonalità più agevoli;

• conoscenza ed uso delle scale nelletonalità più agevoli;

• conoscenza ed uso degli accordi; • preparazione delle ottave; • esplorazione ed utilizzo delle possi-

bilità timbriche e dinamiche dellostrumento (suoni smorzati e striscia-ti – suoni armonici);

• conoscenza ed uso del movimentodei pedali nelle tonalità più agevoli.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, didifficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo che l’allievo dovrà averacquisito prevede la capacità di esegui-re brani solistici nelle tonalità piùagevoli, contenenti le principali figu-razioni ritmiche.

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234 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

(burton grip oppure musser oppu-re stevens grip);

• scale maggiori e minori; • divaricazioni bacchette (double

sticking dampening); • studio di facili composizioni tratte

dal repertorio per chitarra o liuto; • facili letture a prima vista anche a

struttura polifonica.

Alla fine del triennio gli alunni dovran-no saper eseguire con consapevolezzainterpretativa brani facili per ensembledi percussioni e piccole composizioniper set-up o per strumento unico cono senza accompagnamento di un altrostrumento.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’alunno dovrà avere acquisi-to prevede i seguenti contenuti:

• impostazione su tutti gli strumen-ti e conoscenza delle varie tecniche;

• controllo dinamico; • buona precisione ritmica e di into-

nazione.

Violino

• Condotta dell’arco nelle sue diver-se parti;

• controllo dell’arco volto ad ottene-re differenti intensità;

• controllo dell’arco volto ad ottene-re differenze timbriche (più o menovicino al ponticello o alla tastiera);

• padronanza dei principali colpid’arco dei due ambiti: legato, stac-cato;

• queste abilità andranno perseguitee mantenute anche con difficoltà

• variazioni (Variazioni facili di Mo-zart e di Beethoven, Variazioni fa-cili di autori del ’900, ecc.).

Percussioni(tamburo, timpani, xilofono, vibrafono)

Tamburo • Primi rudimenti al tamburo con im-

postazione tradizionale o moderna; • precisione ritmica nell’esecuzione

dei gruppi irregolari e nei cambi ditempo;

• controllo tecnico nelle varie dinami-che e controllo della qualità sonora;

• facili letture a prima vista.

Timpani • Controllo della dinamica e della

timbrica sui timpani (coppia centra-le di 26 e 29 pollici);

• contrrollo dell’intonazione; • tecnica del rullo nelle varie dinami-

che e primi facili cambi di intona-zione e di tempi;

• incroci e tecnica stoppaggio dellepelli; facili letture a prima vista.

Xilofono • Esecuzione delle scale maggiori o mi-

nori, arpeggi in tutte le tonalità; • tecnica del trillo; • controllo delle dinamiche; • studio di facili composizioni o trascri-

zioni tratte dal repertorio di altri stru-menti di diverse epoche e stili;

• facili letture a prima vista.

Vibrafono • Tecnica delle quattro bacchette

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 235

NORM

ATIVA

Violoncello

• Condotta dell’arco nelle sue diver-se parti;

• Controllo dell’arco volto ad ottene-re differenti intensità;

• Controllo dell’arco volto ad ottene-re differenze timbriche (più o menovicino al ponticello o alla tastiera);

• Padronanza dei principali colpid’arco dei due ambiti: legato, stac-cato.

Queste abilità andranno perseguite emantenute anche con difficoltà crescen-ti della mano sinistra curando la cor-retta coordinazione.

• Conoscenza delle diverse applicazio-ni delle dita in 1a posizione e con-trollo dell’intonazione;

• conoscenza delle diverse posizioni econtrollo dell’intonazione;

• controllo dell’intonazione in succes-sione dei suoni per gradi congiun-ti (scale) e non e con l’utilizzo di di-verse applicazioni delle dita;

• controllo del movimento, dellacondotta dell’arco e dell’intonazio-ne nei cambi di posizione;

• esplorazione e capacità d’utilizzo del-le possibilità timbriche dello stru-mento (es. diversi tipi di pizzicato,glissando, suoni armonici, ecc.);

• controllo dell’arco e dell’intona-zione nelle corde doppie e primi ele-menti di polifonia.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezzabrani solistici e d’insieme apparte-nenti a diversi generi, epoche, stili, di

crescenti della mano sinistra curan-do la corretta coordinazione;

• conoscenza delle diverse applicazio-ni delle dita in 1° posizione e con-trollo dell’intonazione;

• conoscenza delle diverse posizioni econtrollo dell’intonazione;

• controllo dell’intonazione in succes-sione dei suoni per gradi congiun-ti (scale) e non e con l’utilizzo di di-verse applicazioni delle dita;

• controllo del movimento, dellacondotta dell’arco e dell’intonazio-ne nei cambi di posizione;

• esplorazione e capacità d’utilizzodelle possibilità timbriche dellostrumento (es. diversi tipi di pizzi-cato, glissando, suoni armonici,ecc.);

• controllo dell’arco e dell’intona-zione nelle corde doppie e primi ele-menti di polifonia.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper eseguire con consapevolezza bra-ni solistici e d’insieme appartenenti a di-versi generi, epoche, stili, di difficoltà tec-nica adeguata al percorso compiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo della prima posizione con di-verse applicazioni delle dita;

• legatura su una e più corde;• staccato;• variazioni dinamiche e agogiche.

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236 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

tre alterazioni, con mano sinistra abassi standard;

• conoscenza delle scale cromatiche,uso delle note ribattute, dei glissan-di, clusters, ecc.;

• conoscenza ed uso dei segni dinami-ci, agogici ed espressivi di uso più co-mune e loro realizzazione sullo stru-mento;

• sviluppo della tecnica strumentale,anche in relazione alle moderne tec-niche compositive.

Alla fine del triennio gli allievi dovran-no saper leggere a prima vista musichetratte dai primi metodi per fisarmoni-ca e dovranno saper eseguire con con-sapevolezza interpretativa almeno unacomposizione tratta dal repertorio so-listico o d’insieme per ciascuna delleseguenti aree:

• composizioni originali per fisar-monica;

• trascrizioni di facili brani tratti dalrepertorio clavicembalistico;

• brani polifonici (ad es.: Pozzoli,Kunz, Piccoli canoni – Bartòk,Microkosmos, ecc.);

• altre composizioni di genere diver-so, con difficoltà tecnica adeguataagli studi compiuti.

difficoltà tecnica adeguata al percorsocompiuto.Il livello minimo di tecnica strumen-tale che l’allievo dovrà aver acquisitoprevede i seguenti contenuti:

• principali figurazioni ritmiche intempi semplici e composti;

• utilizzo della prima posizione con di-verse applicazioni delle dita;

• legatura su una e più corde;• staccato;• variazioni dinamiche e agogiche.

Fisarmonica

• Esplorazione delle caratteristichetecniche e timbriche dello stru-mento;

• acquisizione consapevole delle fun-zioni della tastiera e dei bassi;

• acquisizione della tecnica strumen-tale di base e coordinamento dellemani, anche in rapporto alle diver-se funzioni della tastiera e dei bassi;

• conoscenza e uso dei bassi croma-tici;

• conoscenza delle scale maggiori eminori armoniche e melodiche,per moto retto a due ottave, fino a

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 237

NORM

ATIVA

sulla scorta delle positive valutazionidi un’apposita commissione di studio(D.D. 13.2.98) parere favorevole «al-l’istituzionalizzazione», ossia alla ri-conduzione ad ordinamento, per viaamministrativa, della sperimentazionedi strumento musicale.La legge 3.5.99 n. 124 recante «Di-sposizioni urgenti in materia di perso-nale scolastico», all’art. 11, comma 9,riconducendo ad ordinamento dettasperimentazione, prevede ora l’istitu-zione di una specifica classe di con-corso. L’istituenda classe di concorsodi «strumento musicale nella scuolamedia» consentirà di attivare le proce-dure di stabilizzazione del personaleprecario, previa indizione, per i nonabilitati, di una sessione riservata, peril conseguimento dell’apposita abilita-zione all’insegnamento di strumentomusicale, come più volte auspicato daquesto Consiglio.Il CNPI, anche in questa occasione,ritiene di dover ribadire che l’insegna-mento di strumento musicale debbacollocarsi nell’ambito delle finalità e

Adunanza del 21 luglio 1999VISTA la nota del 7.7.1999 con laquale il Ministro (Direzione Generaleper l’istruzione Secondaria di I grado)ha chiesto il parere del CNPI in me-rito all’argomento in oggetto;VISTI gli artt. 24 e 25 del Decreto le-gislativo n. 297 del 16.4.1994;VISTO il documento istruttorio pre-sentato dal Comitato Orizzontale re-lativo alla Scuola media ed incaricatodi riferire al Consiglio in ordine all’ar-gomento in oggetto specificato;dopo ampio ed approfondito dibattitoESPRIMEIl proprio parere nei seguenti termini:il CNPI in questi ultimi anni ha, a piùriprese, discusso dei corsi di scuolamedia ad indirizzo musicale. Infatti, èstato chiamato a pronunciarsi sulleforme di reclutamento, sull’evolu-zione della formula di sperimenta-zione, sulla revisione dei programmi e,più in generale, sul modello organiz-zativo e didattico e sulla articolazionedelle cattedre. Nell’adunanza del 22maggio 1998, il CNPI ha espresso,

Consiglio Nazione della P.I.Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999OGGETTO: PARERE SU: «SCHEMA DI DM CONCERNENTE L’ISTITUZIONEDELLA CLASSE DI CONCORSO DI STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA»

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238 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

tuazioni del personale che ha per-messo alla sperimentazione di svi-lupparsi e consolidarsi. Il CNPInon può che condividere l’urgenzarappresentata dall’Amministra-zione di accelerare le procedure diassunzione a tempo indeterminatodel suddetto personale.

A tale riguardo, intende evidenziare,tuttavia, anche con riferimento alle que-stioni problematiche poste dalla nota dirichiesta di parere, alcuni orientamentidi massima circa l’ordinamento a re-gime di strumento musicale:

a) è fondamentale che l’individua-zione dei titoli di accesso garantiscala padronanza degli strumenti inse-gnati da ciascun docente per i pro-pri allievi. Nell’attuale sistema del-l’istruzione la garanzia è offertaunicamente dal possesso del Di-ploma finale rilasciato dai Conser-vatori di Musica;

b) vanno certamente superate leforme di reclutamento introdottenel passato e conseguenti alla con-tingenza delle situazioni. Non sem-bra opportuno, a regime, divari-care molto con il sistema generaledi reclutamento valido per la scuolamedia, seppure non possa esseredisconosciuto il valore professio-nalizzante dei titoli artistici;

c) a questo Consiglio sembra prema-turo assumere oggi un orienta-mento in merito alla richiesta dicollocare nell’ambito disciplinaredell’educazione musicale l’insegna-mento dello strumento. Tale indi-cazione sarà possibile solo a seguito

del progetto metodologico, didatticoe formativo proprio della scuola me-dia per concorrere, attraverso la pro-grammazione del P.O.F., ad articolarel’offerta formativa e il relativo curri-colo di studio. In questa prospettiva ilCBNPI esprime apprezzamento perl’intesa intercorsa con il Ministero delTesoro, come si rileva dalle premessee dall’art. 5 del resto della bozza di de-creto, volta ad incriminare le dota-zioni organiche al fine di rispondereall’accresciuta richiesta sociale di for-mazione musicale.Nel merito dei contenuti del decretosi osserva quanto segue:

• l’art. 3, in attuazione della L.124/99, introduce rilevanti inno-vazioni in materia di costituzionedelle cattedre. Esso tiene, inoltre,conto del regolamento della Auto-nomia e della nuova definizione de-gli organici, determinati i quali,viene affidata alla responsabilità de-gli organi collegiali della scuola lapredisposizione del modello orga-nizzativo-didattico per meglio ri-spondere e calibrare l’insegnamentoalle esigenze degli alunni;

• si condivide dell’art. 4 il criterio digradualità e l’ipotesi di una fase ditransizione che, a parere del CNPI,deve riguardate non solo le situa-zioni con tre strumenti, ma anchequelle in cui sono già operanti econsolidati cinque strumenti. Vaprevisto pertanto, un tempo piùlungo dell’arco triennale;

• l’istituzione della classe di con-corso di «strumento musicale nellascuola media» mira a sanare le si-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 239

NORM

ATIVA

turata sullo strumento stesso. Conse-guentemente, essendo stato tale perso-nale già sottoposto alla valutazionedelle attività artistico-professionali, lamodalità di assunzione non può cheessere ricondotta all’utilizzo degli at-tuali elenchi prioritari, eventualmenteaggiornabili con il servizio prestatosempre sullo strumento musicale. Ciòconsente di semplificare le proceduredi assunzione a tempo indeterminato.Per quanto attiene al programma diesame per l’abilitazione riservata, si con-divide la proposta contenuta nell’art. 7della relativa bozza di Ordinanza.Il CNPI, pertanto, con i rilievi e le os-servazioni sopra riportate, esprime pa-rere favorevole al D.M. istitutivo dellaclasse di concorso di «Strumento mu-sicale nella scuola media», nonché aiprogrammi di insegnamento di cuiall’allegato A) e al programma diesame per l’abilitazione riservata.

di una seria e qualificata azione dimonitoraggio e verifica degli esiti diattuazione dei contenuti del De-creto in discussione. Di certo, pe-culiari scelte di requisiti d’accesso,a regime, per la nuova classedifformi da quelli validi per l’inse-gnamento di educazione musicale,renderebbero più complessa l’omo-geneità di un eventuale nuovo am-bito disciplinare.

Queste tre brevi considerazioni di pro-spettiva portano il CNPI a condivi-dere i contenuti degli articoli 9, 10, 11e 12 della bozza di Decreto.Infine, il CNPI ritiene che debba es-sere interpretato correttamente lo spi-rito della legge, che intende garantire,anche nella logica delle graduatoriepermanenti, il personale ha prestatoservizio sullo strumento musicale inrelazione all’anzianità di servizio ma-

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 241

NORM

ATIVA

namentale, è consentito, nella fasetransitoria, istituire cattedre anche trascuole diverse.Si raccomanda di adoperarsi per un ra-pido adeguamento dei corsi al model-lo organizzativo previsto dalle dispo-sizioni citate, anche nella prospettivadell’astensione a tutte le scuole dell’or-ganico funzionale, che, come è noto,non prevede la costituzione di cattedreesterne, e si ricorda che la fase transi-toria dovrà essere, comunque, conclu-sa entro l’anno scolastico 2004-2005.Come già precisato con la citata C.M.n. 203/99 l’acquisizione delle cattedredi strumento musicale nell’organico delcorrente anno scolastico consente ditrasformare i contratti a tempo deter-minato stipulati fino al termine delleattività didattiche in contratti a tem-po determinato fino al termine dell’an-no scolastico, trattandosi di rapporti dilavoro instaurati per la copertura di po-sti di organico vacanti.Si prega di operare la trasformazionenel più breve tempo possibile al fine direalizzare le aspettative degli interessa-ti, di cui si sono fatte più volte inter-preti le organizzazioni sindacali.

Si informa che, come preannunciato conC.M. n. 203 del 6 agosto 1999, con de-creto ministeriale n. 104 del 3 aprile2000, che si allega in copia, (registratoin data 27-4-2000) sono state incremen-tate, per l’anno scolastico 1999-2000,le dotazioni organiche delle provincenelle quali funzionano corsi di scuolamedia a indirizzo musicale.L’incremento tiene conto del numerodei corsi funzionanti e consente di isti-tuire nell’organico delle scuole medieinteressate – a condizione che i com-petenti collegi dei docenti abbiano de-liberato l’adeguamento immediato alnuovo assetto non solo nelle prime clas-si ma nell’intero triennio – le cattedredi strumento musicale già dall’annoscolastico 1999-2000, così come pre-visto dall’art. 11, comma 9 della leg-ge n. 124/99.Fermo restando che nel modello orga-nizzativo dei corsi a indirizzo musica-le definito con D.M. 6 agosto 1999 ladotazione organica è di quattro catte-dre di strumenti musicali diversi, si fapresente che, per agevolare il passaggiodei corsi funzionanti con tre o con cin-que strumenti al nuovo sistema ordi-

Circolare Ministeriale 4 maggio 2000,n. 135, Prot. n. 5546OGGETTO: CLASSE DI CONCORSO«STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA» – A077 – DOTAZIONE ORGANICA ANNO SCOLASTICO 1999-2000

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 243

NORM

ATIVA

ferenti alla nuova classe di concorsonell’organico delle scuole medie inte-ressate fin dall’anno scolastico 1999-2000 e che a tal fine occorre incremen-tare le dotazioni organiche provincialidefinite con D.M. n. 200 del 6 ago-sto 1999;CONSIDERATO, inoltre, che icorsi di scuola media a indirizzo mu-sicale funzionanti nell’anno scola-stico 1998-99 sono 470; che ciascuncorso prevede l’insegnamento diquattro diversi strumenti musicali,cui corrispondono quattro cattedre,per complessivi 1800 posti; che dal-l’art. 4, comma 2 del D.M. 201 del5.8.1999. registrato dalla Corte deiConti il 12.9.1999, reg. 291 foglio230, consente, in via transitoria, ilmantenimento di cinque strumentinei corsi funzionanti con tale assetto,sicché i posti complessivamente ne-cessari sono 1960;ACQUISITO il parere del Ministerodel Tesoro, che in data 15.10.1998,con nota n. 163043, nel prendereatto della determinazione ministerialecirca la riconduzione ad ordinamentodei corsi sperimentali in questione,non ha formulato osservazioni circagli aspetti finanziari dell’iniziativa, inquanto limitata ai corsi già funzio-nanti cui corrispondono posti di in-segnamento di fatto già coperti;RITENUTO necessario ripartire ilmenzionato incremento di posti fra leprovince nelle quali funzionano corsi

VISTO il testo unico in materia diistruzione approvato con decreto le-gislativo n. 297 del 16 aprile 1994;VISTO il D.M. 24 luglio 1998, conil quale sono state definite le dota-zioni organiche provinciali per glianni scolastici 1999-2000 e 2000-2001;VISTO il D.M. 6 agosto 1999 n.200, con il quale tali dotazioni orga-niche sono state modificate;VISTA la legge 3 maggio 1999 n. 124che, all’art. 11 comma 9, ha dispostoche dall’anno scolastico 1999-2000 icorsi a indirizzo musicale, autorizzatiin via sperimentale nella scuola me-dia e funzionanti nell’anno scolastico1998-99, sono ricondotti a ordina-mento e che tutti i posti annualmentedisponibili a decorrere dall’anno sco-lastico 1999-2000 sono destinati al-l’immissione in ruolo dei docenti inpossesso dei requisiti prescritti dallostesso comma 9;VISTO il D.M. 201 del 6 agosto1999 con il quale, in conformitàdella prescrizione legislativa, sonostate stabilite le tipologie di stru-menti musicali, i programmi, gliorari, le modalità di valutazionenonché l’articolazione delle cattedre,ed è stata istituita la classe di con-corso A77 «Strumento musicalenella scuola media»;CONSIDERATO che per dare at-tuazione alla citata disposizione legi-slativa è necessario istituire i posti af-

D.M. 3 aprile 2000, n. 104

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244 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

nelle quali funzionano corsi di scuolamedia a indirizzo musicale nella mi-sura di cui all’allegata tabella A checostituisce parte integrante del pre-sente decreto, determinando un corri-spondente incremento delle rispettivedotazioni organiche provinciali.Il presente decreto sarà inviato allaCorte dei Conti per la registrazione aisensi dell’art. 3 della legge 14 gennaio1994, n. 20.

a indirizzo musicale in ragione delnumero dei corsi stessi;

DECRETA:Art. 1 - Le dotazioni organiche deidocenti delle scuole medie definitecon D.M. n. 200 del 6 agosto 1999sono incrementate di 1960 posti;

Art. 2 - I predetti posti sono ripartitisul territorio nazionale fra le province

Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali di tutto il territorio nazionale

PROVINCE POSTI

AGRIGENTO 8

ALESSANDRIA 8

ANCONA 22

AOSTA 0

L’AQUILA 0

AREZZO 19

ASCOLI PICENO 13

ASTI 8

AVELLINO 28

BARI 75

BELLUNO 0

BENEVENTO 16

BERGAMO 16

BIELLA 5

BOLOGNA 25

BOLZANO 0

BRESCIA 24

BRINDISI 13

CAGLIARI 25

CALTANISSETTA 9

CAMPOBASSO 8

CASERTA 28

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 245

NORM

ATIVA

PROVINCE POSTI

CATANIA 33

CATANZARO 16

CHIETI 8

COMO 16

COSENZA 38

CREMONA 4

CROTONE 4

CUNEO 38

ENNA 16

FERRARA 22

FIRENZE 28

FOGGIA 28

FORLÌ 12

FROSINONE 12

GENOVA 29

GORIZIA 4

GROSSETO 8

IMPERIA 8

ISERNIA 8

LATINA 31

LECCE 35

LECCO 8

LIVORNO 4

LODI 10

LUCCA 8

MACERATA 12

MANTOVA 8

MASSA CARRARA 4

MATERA 9

MESSINA 16

MILANO 172

MODENA 12

NAPOLI 136

NOVARA 5

NUORO 8

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246 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

NORM

ATIVA

PROVINCE POSTI

ORISTANO 4

PADOVA 48

PALERMO 53

PARMA 4

PAVIA 8

PERUGIA 28

PESARO 12

PESCARA 4

PIACENZA 4

PISA 0

PISTOIA 8

PORDENONE 9

POTENZA 12

PRATO 0

RAGUSA 16

RAVENNA 13

REGGIO CALABRIA 28

REGGIO EMILIA 0

RIETI 4

RIMINI 8

ROMA 132

ROVIGO 8

SALERNO 48

SASSARI 0

SAVONA 16

SIENA 8

SIRACUSA 29

SONDRIO 8

SPEZIA 10

TARANTO 47

TERAMO 8

TERNI 8

TORINO 14

TRAPANI 24

TRENTO 0

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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 247

NORM

ATIVA

PROVINCE POSTI

TREVISO 26

TRIESTE 4

UDINE 0

VARESE 12

VENEZIA 24

VERBANIA 14

VERCELLI 9

VERONA 16

VIBO VALENTIA 4

VICENZA 53

VITERBO 15

TOTALE 1960

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