A VENEZIA

dell incredibile HirstCon una mostra-eventomai vista finora, Partistringlese ha sconvoltidefinitivamen-te le certezze le incertezzadell'arte con—,temporanea \

Damien Hirst accanto alla sculturaSkull of a cyclops. 2011 . bronzo,cm 135x114x139. Una delle ope-re dell'artista inglese in mostra aVenezia, a Palazzo Grassi e a Puntadella Dogana, fino al 3 dicembre.

Incrocio tra una wunderkammere una pellicola fanta-mitologica

I mmaginiamo di mettere assiemela Kunstkammer di Rodolfo II diPraga, il British Museum di Lon-dra e il set di un film f anta-mito-

logico su Atlantide: avremmo solouna pallida idea della maestosa ma-gniloquenza di Treasures from thèzvreck ofthe Unbelievable (Tesori dal re-litto dell'Incredibile), che ha visto laluce dopo dieci anni di lavorazioneed è destinata a passare alla storiacome la madre di tutte le mostre diDamien Hirst (Bristol, 1965), star diquel firmamento che negli anni No-vanta, sostenuto da Charles Saatchi,divenne celebre con l'acronimo diYBAs (Young British Artists).Sculture monumentali in marmo ebronzo di idre, sirene, guerrieri, deeKali, dischi solari Maya, Laocoontirivisitati, ma anche spade, scudi, el-mi, monete, manufatti d'oro, d'ar-gento e di malachite, formano ununiverso fantastico con cui Hirstlancia la sua sfida al mondo dell'artee se ne proclama imperatore, dandocorpo a un senso di faraonica mega-lomania a stento contenibile nellesedi di Palazzo Grassi e di Puntadella Dogana a Venezia.

CICLOPI, MEDUSE & UNICORNI.Sembrava impossibile che l'artista po-tesse oltrepassare i suoi pur spettaco-lari eccessi di squali in formalina, ma-nichini anatomici di scorticati in bron-zo dipinto alti più di dieci metri o te-schi umani ricoperti di diamanti delvalore di 50 milioni di sterline, eppureè accaduto, grazie all'invenzione di unconcept show reso possibile con lacomplicità del collezionista e impren-ditore Francois Pinault (nonché presi-dente di Palazzo Grassi), consapevoleche «poche istituzioni al mondo avreb-bero avuto la possibilità di consegnar-si al sogno folle di un artista» comeHirst. Il quale a sua volta ha ricambia-to l'ambizione e la fiducia di Pinaultricostruendo il mitico tesoro del leg-gendario schiavo liberato Amotan II,che tra I e II secolo d.C. avrebbe carica-to la sua immensa collezione di opered'arte ed oggetti sulla nave Apistos (iltermine greco per incredibile, appunto),per poi affondare nell' Oceano Indiano(in mostra è perfino visibile la ricostru-zione del modellino dell'imbarcazionecon i suoi tesori in miniatura). La simu-lazione è sorretta con tale efficacia chelightbox fotografici e filmati di arche-

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The collector with frìend, 2016,bronzo, cm 185,5x123,5x73.

Genio del business

H a fondato una società, Science Ltd,per far diventare opere d'arte le sue

idee. Del resto Damien Hirst ha dimostratodi conoscere le regole del marketing,producendo lavori per ogni segmentodel mercato dell'arte, da 2mila a 100 milionidi euro. In asta sono già 23 le opereaggiudicate a più di 2 milioni, mentreil record, 14,36 milioni di euro, resistedal 2007, quando Sotheby's Londraaggiudicò Lullabysprìng, una vetrinacon delle pillole realizzata nel 2002. Due anniprima aveva riacquistato da CharlesSaatchi, investendo 15 milioni di dollariinsieme al suo gallerista londinese, JayJopling di White cube (www.whitecube.com), dodici sue opere storiche. Nel 2004incassò 11,85 milioni vendendoil celebre squalo nella teca riempita diformaldeide al collezionista Steve Cohen.

Aspect of Katle Ishtar Yo-landl, 2015, bronzoe foglia doro, cm 164.5x90.9x66,6.

Museum specimen of giant clam shell (II),2010, bronzo dipinto, cm 57x82x69,2.

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Ha messo in mostra morte e decadimentocome fossero reperti antichi installati dentro vetrine

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ologia subacquea documentano il ri-trovamento delle opere, esposte cosìcome sarebbero riemerse: "incrostate"di coralli, spugne e conchiglie di ognitipo accumulatesi nel corso dei secoli.Hirst ha voluto basare la sua mostraprodigio su una spiazzante ambiguità,rendendo vero il falso e lasciando gli

spettatori confusi, stanza dopostanza, opera dopo opera, vetri-

na dopo vetrina, e soggiogatida una sensazione di impo-tenza e disfatta psicologicaper l'accumulo esponenzia-

le di stravaganze e meraviglia.Chi è il Demon with boivl, gi-gante acefalo in resina finto

bronzo, alto 18 metri (letteral-mente traslato dal dipinto di

William Blake Ghost ofaflea del1819), che occupa l'androne diPalazzo Grassi? In quale anticafonte letteraria Andromeda inca-tenata sarebbe minacciata da unosqualo tigre? È stato mai ritrovato

sul fondo del mare il teschio di unciclope o, scolpito nel cristallo di roccae agata, quello di unicorno? Con Trea-suresfrom thè wreck ofthe Unbelievabìe,Hirst ha messo in mostra morte e de-

cadimento come fossero reperti antichiinstallati dentro vetrine che non hannopiù niente a che vedere con gli asetticie chirurgici cabinet con cui è diventatocelebre, bensì con il mondo misteriosodi musei archeologici e wunderkam-mer rinascimentali e barocche.

COLLEZIONISMO E MEMORIA, n de-cadimento per mano del tempo, co-stante visiva delle opere di Hirst, èevidente in questa titanica fatica, chipotrebbe negarlo, ma lo è in modo piùartefatto e simulato: basterebbe vederele versioni di Ermafrodito in bronzo emarmo, in cui la stessa statua si mostraora integra, ora come reperto mutilo,ora infine come ritrovamento dal fon-do dell' Oceano. In questi casi a preva-lere è sempre, come scrive la curatricedella mostra Elena Geuna, «l'ossessio-ne del collezionista, del suo stravagan-te gusto estetico, della sua passione perun'idea di Bello che raramente è uni-voca e compatta, ma sfaccettata in unacostellazione di stratificazioni».Treasuresfrom thè wreck ofthe Unbelieva-bìe è una vera e propria esperienza im-mersiva nei meccanismi del principiodi sospensione del dubbio coniato da

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Come un ProteocontemporaneoSamuel Taylor Coleridge, attraversoil quale Hirst si mette in competizionecon la mitologia e l'antichità (fino aeseguire una serie di disegni a matitain stile leonardesco), forzando i limiticui può arrivare l'arte contemporaneae trasfigurando il concetto stesso dicollezionismo e memoria. L'ascesa ecaduta di Amotan in fondo non riflet-tono il desiderio di potere smisuratodell'artista e la sua fine proprio a causadel peccato della sua tracotanza, dellasua hybris? Portandosi oltre il kitschdi Jefif Koons, i corpi mutilati in mar-mo bianco di Mare Quinn o il cicloCremaster di Matthew Barney, Hirst,come un Proteo contemporaneo, havoluto assumere su di sé molteplicisembianze (realizzando perfino unautoritratto nelle vesti di collezionista),per afferrare alle spalle il proprio sensodi grandezza e immettendolo nellaciclicità del tempo, a conferma dellasua ossessione per la morte, per la vio-lenza e la distruzione insite nell'esi-stenza come suo inevitabile destino. •

TREASURES FROM THE WRECKOF THE UNBELIEVABLE. DAMIEN HlRST.Venezia, Palazzo Grassi e Puntadella Dogana (www.palazzograssi.it).Fino al 3 dicembre. Catalogo Marsilioe Other Criteria.

Skull ofa Unicom, 2010, argento,cm 125x22.6x75,5.