delFondoAtlante: «Sifacciapiùinlà» Schiavondiceno: «Guidoioilavori» · 2016. 9. 27. · mina...

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Giovanni Schiavon tira drit- to. «Sarò io - assicura il numero due di Veneto Banca - a presiedere l'assemblea». Per comprendere questa af- fermazione sono necessarie due premesse. Primo: lunedì prossimo, a dirigere le opera- zioni dell'assise dei soci a villa Spineda Gasparini Lo- rendan, non ci sarà, come di solito avviene, il presidente dell'istituto, Stefano Ambrosi- ni. L'avvocato e giurista tori- nese in quei giorni sarà all'estero, per impegni inde- rogabili, da tempo comunica- ti alla banca. Poco male: a sostituirlo in questa specifi- ca funzione, come previsto da statuto, dovrebbe essere allora il vicepresidente. Che è appunto Giovanni Schia- von. Qui, tuttavia, si innesta il secondo elemento: l'ex nume- ro uno del Tribunale di Trevi- so non sarebbe gradito al Fondo Atlante che è il nuovo proprietario (con il 97,6% del capitale) del gruppo trevigia- no. Nei giorni scorsi Alessan- dro Penati, presidente di Quaestio srl, la società che gestisce il fondo salvaban- che, ha fatto pervenire a Montebelluna una comunica- zione in cui sollevava dubbi sull'opportunità che fosse il vicepresidente a guidare i lavori assembleari. In parti- colare non sarebbero per nul- la piaciute alcune dichiarazio- ni in cui l'ex magistrato consi- gliava i soci di avviare una causa, per il risarcimento del danno subito dal tracollo del valore delle azioni, qualora i tavoli di mediazione con l'isti- tuto non portassero a risultati concreti. Peraltro, quando era leader dell'Associazione Azionisti, Schiavon ha più volte indicato la possibilità di chiamare a rispondere in giu- dizio collegi sindacali e la società di revisione Pricewa- terhouse Coopers (oltre che Bankitalia e Consob) per il mancato controllo e per aver certificato uno stato dei bilan- ci rivelatosi poi molto più pericolante. Da qui il "veto": ulteriore benzina su una vigi- lia già infuocata dall'arresto dell'ex dominus Vincenzo Consoli e dagli sviluppi dell'inchiesta sui precedenti amministratori. Nel caso in cui, sia il massi- mo rappresentante della ban- ca, sia il suo vicario designa- to, siano fuori gioco, sempre lo statuto stabilisce che il presidente dell'assemblea debba essere eletto diretta- mente dai partecipanti alla riunione stessa. L'ipotesi, tut- tavia, al momento pare non doversi realizzare: Schiavon è intenzionato ad ignorare l'"invito" dei responsabili di Atlante e a prendere posto, come da programma, al tavo- lo della presidenza dell'as- semblea. Anzi: anche ieri ha trascorso la giornata al cen- tro direzionale di Signoressa per mettere a punto, insieme allo staff dell'ex popolare, i dettagli della complessa mac- china assembleare. Sarà l'ultima fatica per lui e gli altri colleghi del consiglio uscente: gli azionisti, infatti, sono chiamati a ratificare le dimissioni in blocco dell'orga- nismo al comando dal 5 mag- gio scorso (unica eccezione, Cristiano Carrus che è desti- nato ad essere riconfermato amministratore delegato per garantire la continuità opera- tiva) e ad eleggere il nuovo consiglio proposto dal Fondo Atlante. L’ASSEMBLEA Presidente all’estero e per statuto tocca al numero due I PICCOLI AZIONISTI «Zonin da arrestare»: Celotto in procura a Vicenza «Si faccia più in là» Schiavon dice no: «Guido io i lavori» Mattia Zanardo TREVISO L’OBIEZIONE I nuovi padroni del Fondo Atlante: è inopportuno TREVISO - (mf) «Se è stato arrestato Consoli perché non viene arrestato an- che Zonin?». È la domanda che stamatti- na i vertici dell'Associazione soci ban- che popolari venete andranno a porre direttamente al procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri. Enzo Guidotto e Francesco Celotto, rispettivamente pre- sidente e vicepresidente del gruppo che conta oltre mille risparmiatori, avevano chiesto un incontro dopo l'arresto dell'ex ad di Veneto Banca. E Cappelleri ha fissato subito un appuntamento. «La situazione delle due banche è identica - spiega Celotto - vogliamo vedere Zonin in carcere: se c'è andato Consoli ci deve andare anche lui. Anzi, ci doveva andare prima, visto che a Vicenza le cose sono addirittura più gravi». Assopopolari ve- nete spera che seguano velocemente altri passi. «Vorremmo non ci si fermas- se all'aggiotaggio e all'ostacolo della vigilanza - fa il punto il vicepresidente - deve essere accertata anche la truffa. Speriamo che il processo possa partire già con l'inizio del nuovo anno. Altrimen- ti poi incombono le prescrizioni». Il gruppo, infine, prende nettamente le distanze dal coordinamento di don Enri- co Torta. «Le richieste di sequestro del pacchetto azionario e annullamento del- le assemblee di trasformazione sono sparate - conclude Celotto - qui bisogna dialogare concretamente con Atlante per permettere alla gente di riportare a casa almeno una parte dei soldi persi». intrigo veneto banca Primo Piano NESSUNO SCONTO Francesco Celotto PERPLESSO Alessandro Penati al timone di Quaestio: la società gestisce il fondo Atlante Nella foto piccola in alto Stefano Ambrosini I DUBBI SULL’EX MAGISTRATO Poco gradito l’invito ai soci a fare causa all’istituto FERMO Giovanni Schiavon non molla: vuole guidare i lavori II TV Venerdì 5 agosto 2016 (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126

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  • Giovanni Schiavon tira drit-to. «Sarò io - assicura ilnumero due di Veneto Banca- a presiedere l'assemblea».Per comprendere questa af-fermazione sono necessariedue premesse. Primo: lunedìprossimo, a dirigere le opera-zioni dell'assise dei soci avilla Spineda Gasparini Lo-rendan, non ci sarà, come disolito avviene, il presidentedell'istituto, Stefano Ambrosi-ni. L'avvocato e giurista tori-nese in quei giorni saràall'estero, per impegni inde-rogabili, da tempo comunica-ti alla banca. Poco male: asostituirlo in questa specifi-ca funzione, come previstoda statuto, dovrebbe essereallora il vicepresidente. Cheè appunto Giovanni Schia-von.

    Qui, tuttavia, si innesta ilsecondo elemento: l'ex nume-ro uno del Tribunale di Trevi-so non sarebbe gradito alFondo Atlante che è il nuovoproprietario (con il 97,6% delcapitale) del gruppo trevigia-no. Nei giorni scorsi Alessan-dro Penati, presidente diQuaestio srl, la società chegestisce il fondo salvaban-che, ha fatto pervenire aMontebelluna una comunica-zione in cui sollevava dubbisull'opportunità che fosse il

    vicepresidente a guidare ilavori assembleari. In parti-colare non sarebbero per nul-la piaciute alcune dichiarazio-ni in cui l'ex magistrato consi-gliava i soci di avviare unacausa, per il risarcimento deldanno subito dal tracollo delvalore delle azioni, qualora itavoli di mediazione con l'isti-tuto non portassero a risultaticoncreti. Peraltro, quandoera leader dell'Associazione

    Azionisti, Schiavon ha piùvolte indicato la possibilità dichiamare a rispondere in giu-dizio collegi sindacali e lasocietà di revisione Pricewa-terhouse Coopers (oltre cheBankitalia e Consob) per ilmancato controllo e per avercertificato uno stato dei bilan-ci rivelatosi poi molto piùpericolante. Da qui il "veto":ulteriore benzina su una vigi-lia già infuocata dall'arresto

    dell'ex dominus VincenzoConsoli e dagli sviluppidell'inchiesta sui precedentiamministratori.

    Nel caso in cui, sia il massi-mo rappresentante della ban-ca, sia il suo vicario designa-to, siano fuori gioco, semprelo statuto stabilisce che ilpresidente dell'assembleadebba essere eletto diretta-mente dai partecipanti allariunione stessa. L'ipotesi, tut-

    tavia, al momento pare nondoversi realizzare: Schiavonè intenzionato ad ignorarel'"invito" dei responsabili diAtlante e a prendere posto,come da programma, al tavo-lo della presidenza dell'as-semblea. Anzi: anche ieri hatrascorso la giornata al cen-tro direzionale di Signoressaper mettere a punto, insiemeallo staff dell'ex popolare, idettagli della complessa mac-china assembleare.

    Sarà l'ultima fatica per lui egli altri colleghi del consigliouscente: gli azionisti, infatti,sono chiamati a ratificare ledimissioni in blocco dell'orga-nismo al comando dal 5 mag-gio scorso (unica eccezione,Cristiano Carrus che è desti-nato ad essere riconfermatoamministratore delegato pergarantire la continuità opera-tiva) e ad eleggere il nuovoconsiglio proposto dal FondoAtlante.

    L’ASSEMBLEAPresidente all’estero

    e per statutotocca al numero due

    I PICCOLI AZIONISTI

    «Zonin da arrestare»: Celotto in procura a Vicenza

    «Si faccia più in là»Schiavon diceno:«Guidoioi lavori»Mattia Zanardo

    TREVISO

    L’OBIEZIONEI nuovi padroni

    del Fondo Atlante:è inopportuno

    TREVISO - (mf) «Se è stato arrestatoConsoli perché non viene arrestato an-che Zonin?». È la domanda che stamatti-na i vertici dell'Associazione soci ban-che popolari venete andranno a porredirettamente al procuratore di VicenzaAntonino Cappelleri. Enzo Guidotto eFrancesco Celotto, rispettivamente pre-sidente e vicepresidente del gruppo checonta oltre mille risparmiatori, avevanochiesto un incontro dopo l'arresto dell'exad di Veneto Banca. E Cappelleri ha

    fissato subito un appuntamento. «Lasituazione delle due banche è identica -spiega Celotto - vogliamo vedere Zoninin carcere: se c'è andato Consoli ci deveandare anche lui. Anzi, ci doveva andareprima, visto che a Vicenza le cose sonoaddirittura più gravi». Assopopolari ve-nete spera che seguano velocementealtri passi. «Vorremmo non ci si fermas-se all'aggiotaggio e all'ostacolo dellavigilanza - fa il punto il vicepresidente -deve essere accertata anche la truffa.

    Speriamo che il processo possa partiregià con l'inizio del nuovo anno. Altrimen-ti poi incombono le prescrizioni». Ilgruppo, infine, prende nettamente ledistanze dal coordinamento di don Enri-co Torta. «Le richieste di sequestro delpacchetto azionario e annullamento del-le assemblee di trasformazione sonosparate - conclude Celotto - qui bisognadialogare concretamente con Atlanteper permettere alla gente di riportare acasa almeno una parte dei soldi persi».

    intrigoveneto banca

    PrimoPiano

    NESSUNO SCONTOFrancesco Celotto

    PERPLESSOAlessandroPenatial timonedi Quaestio:la societàgestisceil fondo AtlanteNella fotopiccolain altoStefanoAmbrosini

    I DUBBI SULL’EX MAGISTRATOPoco gradito l’invito ai soci

    a fare causa all’istituto

    FERMOGiovanni

    Schiavonnon molla:

    vuole guidarei lavori

    II TV Venerdì 5 agosto 2016

    (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126

  • LA SVOLTANessun trevigiano

    nella squadra propostadai nuovi padroni

    LA POLEMICA

    Il sindaco: «Assurdoil no a quel milione»

    Da lunedì consiglio "foresto"un ricordo i cda fatti in casa

    PrimoPiano

    Il nome resta Veneto Ban-ca. Ma di Veneto (e dellaMarca) nella nuova diri-genza dell'istituto monte-bellunese, tra pochi giorni,resterà ben poco. Nel consi-glio di amministrazionetargato Atlante, che verràeletto lunedì, non siederàpiù alcun trevigiano, con ilsolo amministratore dele-gato in pectore, CristianoCarrus, a poter vantarenatali in regione (a Vene-zia).

    Beninteso, in un gruppodi queste dimensioni, èd'obbligo guardare allecompetenze più che all'ana-grafe (a maggior ragione,nella difficilissima stagio-ne vissuta da Veneto Ban-ca) e i curriculum dei can-didati sono di prim'ordine.A suo modo, però, si chiu-de un'epoca Perchè sem-bra davvero un'altra era(forse lo è: primi anni '90del secolo scorso, 25 annifa) quando il consiglio del-la vecchia Popolare di Aso-lo e Montebelluna eraequamente spartito tra irappresentanti dei duecomprensori, tanti all'uno,tanti all'altro.

    Sono itempi dellapresidenzadi RobertoTomatis, av-vocato mon-tebellune-se: si dimet-terà a di-c e m b r e1992 (più omeno volon-tariamente)per contra-sti con il re-sto del cda,dopo 26 an-ni alla gui-da. In quelconsesso c'ègià un no-me «storico» dell'istituto:Franco Antiga, dei fratellidelle omonime Grafiche diCrocetta, che percorreràla storia della banca, diven-tandone anche vicepresi-dente, fino al 2014.

    Fanno quasi amarcord lecronache dell'epoca che,alla vigilia delle assembleee dei rinnovi, delineanocordate fanfaniane controdorotee, candidati in quotaCarlo Bernini o a qualchealtro potente Dc. Eppure,anche in quegli anni, piùancora dell'appartenenzapolitica, a ben disporre ilfavore dei soci verso ladirigenza contribuiva undividendo aumentato damille a mille e cento lire.

    Da un avvocato all'altro

    (stavolta di Nervesa), nel1993 a Tomatis succedeGiulio Tartini. Sarà unapresidenza breve (rispettoagli standard precedenti esuccessivi): eletto nel1993, viene disarcionatonel 1997. Fatale, così sidice allora, il suo appoggioall'acquisizione dell'1%dell'Istituto bancario S. Pao-lo di Torino (un affare da200 miliardi). Sulla massi-ma poltrona (il 24 marzo) siinsedia Flavio Trinca, com-mercialista di Montebellu-na, già numero uno delcollegio sindacale e deputa-to del Ccd. Viene risoltopure il contratto del diretto-re generale Ernesto Cremo-nesi, ritenuto troppo legatoa Tartini: l'incarico è affida-

    to ad un giovane dirigente,Vincenzo Consoli.

    Nei vari consigli entranoi nomi dell'economia: dalpresidente provinciale de-gli industriali Vittorio Piz-zolotto, a Giancarlo Zanat-ta (patron del gruppo Tecni-ca), a Ivano Beggio (Apri-lia), Bruno Zago (non anco-ra re della carta, ma giàimprenditore di successo),

    I n n o c e n t eNardi (allo-ra 33enne vi-ticoltore diFarra di Soli-go, oggi pre-sidente delc o n s o r z i oP r o s e c c oDocg) e poi,via via, aGianfrancoZoppas e Lui-gino RossiLuciani.

    Siamo allastoria recen-

    te: le acquisizioni, il cam-bio di denominazione, losviluppo delle controllateall'estero, la crescita tumul-tuosa fino a diventare ildodicesimo gruppo banca-rio italiano. Poi, i dolori: il

    lungo governo Trinca ter-mina bruscamentenell'aprile 2014, sulla spin-ta delle ispezioni di Bancad'Italia. Il tasso di «trevi-gianità» ai vertici, restacomunque elevato, a parti-re dal presidente France-sco Favotto, professoreuniversitario, e dal viceAlessandro Vardanega, exnumero uno di Unindu-stria. Ma si diluisce pro-gressivamente tra dimis-sioni, cambi e ribaltoni,imposti dallo stato dei bi-lanci, dalle autorità di con-trollo o dalla voglia di rival-sa degli azionisti, dell'ulti-mo biennio. Nel cda uscen-te, in carica da appena tremesi, a difendere i coloritrevigiani rimaneva il soloGiovanni Schiavon. Da lu-nedì, a Montebelluna nonci sarà più nessun rappre-sentante nostrano.

    Mattia ZanardoTREVISO

    Dall’era Tomatis a quella di Trinca: ecco chi ha guidato negli anni la popolare

    FEDELISSIMOFranco Antiga

    (a destra)sempre in cda

    con Trinca(sotto)

    e Consoli

    MONTEBELLUNA (L.Bon) «Rinunciareal milione di Veneto Banca? Un'assurdi-tà». Di fronte alla proposta del consiglie-re d'opposizione de "L'Alternativa giusta"Tiziana Favero che ha suggerito al sinda-co di rigettare il finanziamento di unmilione di euro elargito da Veneto Bancaper ristrutturare Villa Pisani, il sindacoMarzio Favero appare allibito. «Quelfinanziamento è stato concesso con l'Artbonus, sistema di defiscalizzazione cheprevede che il 65% della somma conces-sa per fini culturali venga detratto dalletasse -dice- Si è trattato di una sorta dirisarcimento voluto dalla nuova gestio-ne, quella di Favotto, che, come si sa, nonera certo sulla stessa linea di Consoli. Unchiaro intervento a favore del territorio eun modo per rilanciare l'economia apartire dalla cultura. Dov'è la responsabi-lità politica di chi fa la proposta dirigettare il finanziamento?». A Villa Pisa-ni, infatti, con una somma di 5 milioni dieuro verrà realizzato un museo dellaGrande guerra.

    L’UOMOdelle bollicine:InnocenteNardi,allora giovaneproduttoredi Prosecco,entrò nel cdanel 1999

    GLI IMPRENDITORIAntiga sempre nella stanza dei bottoni

    Nel ’99 anche Zago ai vertici

    UN RECORDL’avvocatoRobertoTomatisha guidatol’istitutoper 26 anni

    INGRESSOtrionfale:nel 1999entrò in cdacon una valangadi consensianche il patrondell’ApriliaIvano Beggio:in quellaassembleafu il più votato

    TV IIIVenerdì 5 agosto 2016

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  • «Sull'arresto di Consoli non miesprimo. La giustizia farà il suocorso. Certo che fare i domicilia-ri in un mini appartamento è unconto e in una villa con piscina eservitù un altro. Ma non chiede-temi giudizi su quello che decido-no i giudici perché non sono coseche mi competono». Gian PaoloGobbo, ex sindaco di Treviso epadre della Liga Veneta, è unpolitico di lungo corso e ne haviste davvero di tutti i colori. Maanche lui è rimasto a dir pocosorpreso dal disfacimento al qua-le sta andando incontro VenetoBanca e dalla caduta di unbanchiere un tempo potentissi-mo come Vincenzo Consoli. Glieffetti di un tale cataclisma sonosotto gli occhi di tutti. Gobbo liha anche provati sulla propriapelle in quanto arruolato in quel-la schiera di piccoli azionistibeffati e messi in ginocchio.

    «Io - ammette Gobbo - devoringraziare il Signore per esser-mela cavata con pochi danni.Fortunatamente non avevo inve-stito molti soldi e posso contaresu altre entrate per stare tran-quillo. Ma tante persone a mecare sono in difficoltà. Quantoaccaduto tra Veneto Banca ePopolare di Vicenza ha prodottoun disastro come non lo si vede-va dal dopoguerra».

    È giusto aver arrestatoConsoli?

    «Non ne ho idea. La giustiziasta facendo il proprio corso eindividuerà tutti i responsabili.Ma è anche vera un'altra cosa:fino all'anno prima che scoppias-se tutto questo terremoto, Bancad'Italia, Bce, Consob, dicevanoche andava tutto bene. E alloracosa è successo? Anche questasarebbe una cosa da approfondi-re e forse i responsabili di que-sto disastro sono anche altrove».

    Lei conosceva bene Consoli.«Lo conoscevo ma solo perché

    ci siamo incontrati in un paio diappuntamenti istituzionali. Il pri-mo è stato al liceo scientifico: ioero lì in qualità di sindaco e lui

    come rappresentante della ban-ca che finanziava non mi ricordose una borsa di studio o unpremio. La seconda all'Usl perfondi che sarebbero andati alwelfare».

    Veneto Banca ha operato mol-to a Treviso.

    «Certo: ha contribuito a riqua-lificare un tratto di Mura e portaSan Tomaso. Ha anche tenuto latesoreria del Comune. È stata

    una banca molto presente nelterritorio e questo è indubbio».

    Quella banca del territorio èpersa?

    «Penso proprio di sì. A questopunto però lo Stato dovrebbefare la propria parte per tutelarei piccoli. Però è anche vero cheVeneto Banca un valore ancorace l'ha e, mi pare, che Atlante loabbia capito».

    Remo Mosole ha detto che

    Atlante, comprando Veneto Ban-ca, ha fatto l'affare del secolo.

    «E se lo dice anche Mosolenon posso che dargli ragione».

    Da azionista, dopo tutto quelloche è successo, come si senteadesso?

    «Come tutti gli altri: beffato,deluso, arrabbiato» Ma negli an-ni d'oro, quando le assemblee sichiudevano con i dividendi e sivotava l'aumento del valore del-

    le azioni per alzata di mano, daazionista non le è mai venuto ildubbio che fossero valoriesagerati?«Intanto chiariamo che sarò an-dato, al massimo, a un paiod'assemblee. Ma poi questa do-manda la fate a me che noncapisco niente di borsa efinanza? C'erano schiere di avvo-cati, economisti, commercialisti,consulenti profumatamente pa-gati che approvavano questescelte. Come tutti mi sono fida-to».Qualcuno dice che ci si è sem-pre lamentati di Roma ladrona,ma alla fine a mettere in ginoc-chio il Veneto sono stati i venetistessi.«Un'osservazione che posso inparte accettare. Ma è anche veroche le banche sono andate in

    crisi ovunque. Emi pare che aSiena, con il Mon-te dei Paschi, siaandata decisa-mente peggio: lacrisi che ha pro-vocato quel crol-lo è cinque voltesuperiore a quan-to causato dallacaduta delle duebanche venete».Anche in VenetoBanca la politicaha avuto delleresponsabilità?«La politica nonè mai riuscita adentrare nelle ban-che venete. Alme-no la mia partepolitica non ci èmai entrata. NelMonte dei Paschiinvece la situazio-

    ne è stata ben diversa: sappiamotutti qual era il partito di riferi-mento e come governasse ledinamiche di quella banca».Su una cosa però sono tuttid'accordo: le banche venete nonhanno avuto una classe dirigen-te all'altezza.«La gestione è stata assolutamen-te incompetente e questo è evi-dente».

    «Anche noi disabili ai domiciliariConsoli si meritava il carcere»

    LA RABBIA

    Gobbo si rassegna:«L’istituto vale ancorama ormai è di altri»

    Paolo CaliaTREVISO

    LA POLITICA«A Siena e non qui

    nella stanza dei bottonila Lega di sicuro mai»

    L’INTERVISTAAzionista beffato:

    il big del Carrocciofra passato e futuro

    IN FUMODaniele Furlanha perso200 mila euro:erano i soldiavutiper l’incidente

    intrigoveneto banca

    Un legame col territorio spezzato: «Quei tempi sono finiti»

    «I domiciliari sono anche poco.Per chi, come me e molti disabi-li, passa la sua vita in una sortadi continuo domiciliare, è quasiun insulto». Non usa metaforenel commentare l'arresto di Vin-cenzo Consoli Daniele Furlan,l'imprenditore di Salgareda pa-raplegico dopo un incidenteche quindici anni fa lo ha resoparalizzato dal collo in giù evittima del sistema Veneto Ban-ca. Lui ha persoo oltre 200milaeuro in azioni. E allora dice:«La carcerazione è una misura

    tardiva per uno che in manierasciente ha truffato 80mila per-sone. A Consoli deve esserecomminato il carcere vero enon può avere la possibilità dimantenere il suo standard divita in una villa». Furlan, che

    nelle azioni di Venetobanca hainvestito l'intero risarcimentodell'assicurazione. Una storiaemblematica la sua che dopoessere stata rivelata dalle colon-ne del Gazzettino lo ha portatoin prima serata su Rete4 aspiegare in quale modo siastato spinto ad investire e glisia stato poi negato disinvestirefino alla debacle finale. «Biso-gna dare un segnale importantealla gente- conclude- perchè èchiaro che in Italia per i reatifinanziari non si rischia più di

    tanto». Ma la disillusione diFurlan si allarga a macchiad'olio, perchè le intercettazionihanno chiarito che i funzionarierano parte dell'ingranaggio,non inconsapevoli pedine. «Ave-vamo messo i soldi in quellache ci sembrava la cassafortedei nostri paesi, tutelati dapersone amiche. Di fronte allenuove rivelazioni devo ammet-tere di provare una grandedelusione personale, perchè èovvio che ognuno aveva i pro-pri incentivi».

    Elena FiliniTREVISO

    PARALIZZATOEx manager

    e socio rovinato

    PrimoPiano

    AL VOTOGian PaoloGobbo,piccolosociodi VenetoBanca,nella fotocon GiovanniManildoin arrivoalla sededell’assembleaconvocataa MargheraNella fotopiccolain altoVincenzoConsoli

    TV VVenerdì 5 agosto 2016

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  • Ieri mattina sono arrivati glialberi: tre querce adulte, divent'anni. È bastato piantarlein zone accuratamente prepa-rate per avere una cosa che inpiazza Rinaldi si è vista rara-mente: l'ombra. Procedono dibuona lena i lavori di riqualifi-cazione: il sindaco GiovanniManildo e l'assessore ai Lavo-ri pubblici Ofelio Michielan,che ieri hanno effettuato unlungo sopralluogo, voglionoinaugurare il nuovo spazioentro la fine di settembre.

    Ma Michielan è anche piùottimista: «Lo so che sarebbemeglio non parlare troppo,basta qualche giorno di piog-gia per fare saltare ogni pro-gramma - premette - ma vistocome sta procedendo l'inter-vento spero di finire ancheprima. La piazza è semprepiù bella: gli operai stannosistemando settanta-ottantametri quadrati al giorno dinuova pavimentazione: dopoaver ultimato il tratto che siaffaccia sui Buranelli, orastiamo procedendo nel cuore

    dell'Isola Rinaldi. Poi si passe-rà all'installazione dell'illumi-nazione pubblica intelligentee pensata proprio per questapiazza. Metteremo anche del-le videocamere per la sicurez-za: dal punto di vista degliimpianti sarà una piazza deci-samente all'avanguardia».

    Un'altra delle idee su cuista lavorando è quella di pre-disporre anche un impiantod'amplificazione diffusa, do-ve trasmettere colonne musi-cali a tema e rendere piùaccogliente l'ambiente: «Que-sta sarà una piazza viva, aper-ta alle famiglie e ai bambini eattrezzata per supportare idisabili - continua Michielan- non vedremo più il cimitero

    di auto che c'era prima. Stia-mo prendendo accordi condelle associazioni per realiz-zare tutte le settimane unpiccolo evento. Per la cittàquesto sarà un nuovo spazioacquisito».

    Accanto a Michielan c'eraanche il sindaco Manildo cheormai ha fatto partire il contoalla rovescia per presentarealla città quello che può esse-re un po’ il simbolo dellapedonalizzazione: «Un'altracosa fatta, in questa estate ditanti lavori - sottolinea il pri-mo cittadino - stiamo co-struendo una città che guardaal futuro senza però rinnega-re e anzi facendo leva sullasua storia e bellezza antica».

    La denunciaCanaletta a secco:«A rischio il laghettodi villa Manfrin»

    MICHIELAN

    «Uno spazioall’avanguardiainaugurazionea settembre»

    Ora in piazza Rinaldispuntano tre querce

    Paolo CaliaTREVISO

    LA SCOPERTA Per gli archeologi è l’ipotesi più probabile. Ma le analisi continuano

    Scheletri ai Battuti: era un cimitero

    IL RILANCIO Musica diffusa, luci intelligenti e telecamere di sicurezza

    TREVISO - (pcal) Ad ac-corgersene è stato Ro-meo Scarpa, presidenteprovinciale di Italia No-stra: il fossato lungo laPontebbana che alimentala derivazione cui è colle-gato il laghetto delle nin-fee di villa Manfrin, eratotalmente a secco. Diacqua, a ieri, non ce n'eranemmeno una goccia.

    Una situazione grave egià vista a giugno anchelungo viale Vittorio Vene-to: fossati a secco e sporci-zia in evidenza per colpadi alcuni lavori di manu-tenzione da parte del con-sorzio che gestisce i corsid'acqua in zona. In questocaso però a preoccupareera sopratttutto il laghet-to. Si tratta di uno deiluoghi più amati del par-co della villa: avrebberischiato di rimaneresenz'acqua entro un paiodi giorni, mettendo così arischio le carpe che daanni ci vivono dentro.Scarpa ha descritto tuttosulla sua pagina Face-book chiedendo un inter-vento immediato. Nel frat-tempo la Polizia locale diTreviso si era già messain moto. È bastato unsopralluogo per capire do-ve fosse l'inghippo: unadelle grate che alimenta-no il fossato era completa-mente ostruita impeden-do così il regolare deflus-so dell'acqua. I tecnicidel Comune interverran-no già questa mattina perripulire tutto e riportareil fossato e il laghetto allecondizioni di sempre.

    TREVISO - (pcal) Santa Ma-ria dei Battuti continua a riser-vare sorprese. Gli scavi di Atsaccanto alla chiesa di SantaRita, una delle prime a esserecostruita in città, stanno por-tando alla luce quello che,forse, potreb-be essere unpiccolo cimi-tero. In duegiorni sonostati rinvenu-ti i resti di treo quattro per-sone. Nonscheletri com-pleti, ma pez-zi. Sono statiindividuati al-meno due te-schi, di cuiuno con la fac-cia rivoltaverso il bas-so, dei fram-menti di pie-de, di mano ealtre ossa an-cora non be-ne identifica-te. Non ci sono tracce di bare oqualcosa che possa far pensa-re a delle sepolture vere eproprie. A una prima indagine

    i corpi sembrano essere statiseppelliti nella nuda terra manon tutti assieme. L'ipotesi diun piccolo cimitero è la piùprobabile: in epoca medioeva-le era consuetudine seppellirei morti nel terreno sacro ac-

    canto a un luogo di culto.Questa ipotesi, all'alba di un'in-dagine archeologica ancoratutta da sviluppare, sembraconvincere maggiormente gliarcheologi della Sovrintenden-za chiamati a fare tutti i rilie-

    vi, così comeaccaduto chei ritrovamen-ti del mesescorso, quan-do nel mezzodella piazzaemersero fon-damenta emura di alcu-ne abitazioni.

    Gli espertiancora non sisbilancianosu una data-zione precisa:i resti trovatipotrebbero ri-salire a un pe-riodo compre-so tra il 1200e il 1400. Unriferimentopiù esatto lo

    si potrà avere dopo le analisidel caso. Non tutte le ossaverranno prelevate. Gli arche-ologi ne hanno trovate sia sul

    fondo dello scavo che sullepareti: queste ultime rimar-ranno al loro posto perché piùdifficili da estrarre, ma saran-no fotografate e catalogateprima di essere ricoperte. Lealtre invece saranno portatein laboratorio per gli esami. Enon è detto che, nei prossimigiorni, non possa saltare fuoriancora dell'altro.

    «Ci aspettavamo di imbatter-ci in questo tipo di ritrovamen-ti - spiega l'assessore ai Lavoripubblici Ofelio Michielan -questa è un'area che dal puntodi vista archeologico ha moltoda dire. E tutto quello cheverrà scoperto sarà studiato.Ma ho voluto anche rassicura-re residenti e commercianti: ilavori non verranno interrotti.Ats, mentre gli archeologi por-tano avanti i rilievi sui restitrovati a otto metri dalla chie-sa, lavorerà da un'altra partedella piazza. Ma il cantierenon si fermerà».

    Treviso

    RITROVAMENTIIl sindaco Manildo e l’assessore

    Michielan in sopralluogocon gli esperti nell’area degli scavi

    L’ASSESSORE«Il cantiere

    non si fermerà»

    IL VERDETre querceadultedi 20 annisono statecollocateieriin piazza RinaldiIl sindacoManildoe l’assessoreMichielansperanodi terminarei lavorientrola finedi settembre

    SENZ’ACQUALa canalettache alimentail laghetto asecco per unagrata ostruita

    VI TV Venerdì 5 agosto 2016

    (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126

  • LA NOVITÀ Accordo fra il Planck e la Prealpi

    Computer "obbligatorio"convenzione con la banca

    L’INIZIATIVA

    Lutti in famiglia: un gruppo per gli studenti del Duca

    Mauro FavaroTREVISo

    Documenti falsi nelle scuole.In alcuni istituti sta girandoun protocollo d'intesa fra ilministero dell'Istruzione el'Unlab, niente meno che ilLaboratorio delle Nazioni Uni-te sulle relazioni internaziona-li, che prevede l'erogazione difondi alle scuole per l'attiva-zione di progetti specifici ag-giuntivi di carattere interna-zionale. Peccato che sia tuttoinventato di sana pianta. Ildocumento è completamentefalso. Come sono false le fir-me riportate in calce. L'accor-do in questione tra Miur eUnlab semplicemente non esi-ste. E ovviamente non esistenemmeno la possibilità di ave-re quei soldi. Nei giorni scorsil'ufficio scolastico del Venetoha messo in guardia tutti gliistituti dal rischio di prendereuna colossale cantonata. «L'uf-ficio - spiega il direttore gene-rale Daniela Beltrame - èstato informato della diffusio-ne di documenti falsi concer-nenti un protocollo d'intesatra il Miur e Unlab, maisottoscritto e sul quale risultaapposta la firma falsificatadel dottor Fusacchia, capo digabinetto del ministro, e unpatrocinio per l'iniziativa delLaboratorio delle Nazioni Uni-te, mai concesso».

    Già così la cosa ha dell'incre-

    dibile. Ma non è tutto. Lescuole che dovessero avviaredei progetti per i propri stu-denti basandosisu tale accordo,impegnando in-segnanti e risor-se, rischierebbe-ro infatti di rima-nere con un pu-gno di moschein mano. «Taliatti falsi - speci-ficano da Vene-zia - prevedonoun contributo fi-nanziario mai ri-conosciuto». Sa-rebbe quindi im-possibile ottene-re qualsiasi tipodi rimborso. Almomento non sisa chi possaaver realizzato ediffuso docu-menti che nonhanno alcun valore. Anche ilmotivo resta misterioso. Il

    rischio è che si tratti sostan-zialmente di un tentativo ditruffa. La cosa è grave. Tanto

    più che ci sono pure dellefirme falsificate. È stato pro-prio questo a spingere l'ufficio

    scolastico a correre immedia-tamente ai ripari denuncian-do l'accaduto.

    «Sulla vicenda sono statiallertati i competenti organigiudiziari - commenta Beltra-me - invitiamo tutti a prestarela massima attenzione allospecifico caso segnalato e, piùin generale, alla documenta-zione prodotta a sostegno diqualsiasi progetto o iniziativaproposti». Insomma, il casodel falso accordo tra Miur eUnlab è ormai emerso. Vistoquesto, però, si teme che nellescuole possano girare anchealtri protocolli d'intesa o docu-menti simili inventati di sanapianta che promettono chissàquali finanziamenti. In questoperiodo storico, tra l'altro, lescuole hanno i bilanci risicatie sono alla costante ricerca diqualche forma di contributoper sostenere le proprie attivi-tà aggiuntive, senza dover pe-scare dalle casse semivuote.Meglio tenere gli occhi aperti.

    IL CASO L’allarme è stato lanciato dai vertici regionali dell’istruzione: «Un tentativo di truffa»

    Fondi per le scuole: tutto falsoIn alcuni istituti un falso protocollo d’intesa fra ministero e Nazioni Unite

    TREVISO - (mf) Prestiti a tasso zero per glistudenti che vogliono comprare un computer. Ilpreside Mario Della Ragione l'aveva annuncia-to: da settembre i ragazzi delle nuove classiterze dell'itis Planck seguiranno le lezionidirettamente con il proprio portatile. Per per-mettere a chi non ce l'ha già di comprarseneuno, l'istituto ha siglato una convenzione con lafiliale di Villorba della Banca delle Prealpi cheoffre finanziamenti a condizioni vantaggiose.L'istituto di credito si è impegnato a mettere adisposizione delle famiglie prestiti a tasso zerofino a un massimo di 800 euro rimborsabili indieci rate. Cioè a colpi di 80 euro al mese. Peraccedere al finanziamento gli studenti dovran-no aprire un conto corrente bancario, a zerospese, nella filiale di Villorba o in un'altra filialedella stessa banca. Ovviamente non c'è nulla diobbligatorio o vincolante. E i libri cartacei nonverranno certo messi al bando. Le famigliepotranno comportarsi come meglio credono. IlPlanck, comunque, ha già fatto i propri conti: il60% dei 270 ragazzi delle prossime terze ha giàun portatile. Questo non è che il primo passoverso la totale digitalizzazione della scuola.Cominciano le terze, ma nei prossimi tre anni, ascalare, l'uso dei computer per seguire lelezioni coinvolgerà anche le quarte e le quinte.

    TREVISO - (mf) Un gruppo per offriresostegno agli studenti colpiti da unlutto in famiglia. L'ha avviato il Ducadegli Abruzzi in collaborazione conl'Advar, la onlus che offre assistenza amalati oncologici. I primi incontri sonoiniziati già nell'anno scolastico che si èchiuso a giugno. «Con cadenza quindici-nale - spiega Antonio Granziol, docente

    di religione nel liceo cittadino - unadecina di studenti si ritrovano in un'au-la della scuola a confrontarsi, contecniche diverse, sulla loro storia per-sonale». L'attività è seguita anche dadue psicologhe dell'Advar: Paola Forna-sier e Lia Liguori. «Sono ragazzi eragazze di classi diverse, con lutti più omeno recenti, uniti dal desiderio di

    superare costruttivamente la propriasofferenza - conclude Granziol attra-verso le pagine del periodico dellaonlus - lo fanno con la condivisione el'ascolto vicendevole delle loro emozio-ni, attraverso tecniche espressive co-me il disegno, le immagini, la mimica oportando foto e oggetti personali che liaiutano a narrarsi».

    Treviso

    MONDO DELL’ISTRUZIONEin fibrillazione per il tentativo di truffa ai danni di alcune scuole

    I DIRIGENTI«Previsti soldi

    mai riconosciuti»

    ESPERIMENTOal Planck:

    gli studentiseguiranno

    le lezionisul personal

    computer

    TV VIIVenerdì 5 agosto 2016

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  • IL BILANCIO Il primo semestre del 2016 positivo per 29 milioni (cinque in più del 2015)

    Ascopiave,unaltro maxiattivovia alle gare per gli appalti del gasMire di espansione: trattative con aziende lombarde

    Il progetto"In campo"per aiutarele coop

    IL REPORT Rate medie mensili di 459 euro per ciascuno. E’ il terzo importo più elevato in Italia

    Trevigiani: una vita a creditoLa Marca è la prima provincia veneta per i prestiti: indebitato un cittadino su treMattia Zanardo

    TREVISO

    Una provincia "a credito": untrevigiano su tre ha in essereuna qualche forma di presti-to. E per rim-borsala, paga ra-te tra le più ele-vate d'Italia.

    A tracciale la"Mappa del cre-dito" nella Mar-ca, è un apposi-to studio curatoda Mister Cre-dit, divisione diCrif, società spe-cializzata nelleinformazioni enella consulen-za in campo fi-nanziario.

    Esaminando iprimi cinquemesi dell'anno,dunque, Trevisoè la capitale ve-neta per i mu-tui: ne ha stipu-lato uno il 30,3%degli abitanti maggiorenni,più di ogni altra provincia inregione (segue Venezia, a27,3%). Non solo: il dato collo-ca la terra del Piave e delMontello al sesto posto dellaclassifica nazionale.

    Ma sono numerosi pure i

    trevigiani che vanno in bancao in altre finanziarie per chie-dere altri tipologie di credito:il 38,5% della popolazione èdestinataria di un prestitopersonale (in questo caso, iprimatisti regionali sono i bel-lunesi: 39,5%), mentre il

    38,5% beneficia di un prestitofinalizzato, ovvero i finanzia-menti stipulati direttamentein negozio per l'acquisto di unbene (provincia veneta lea-der in questa voce: Rovigo, al41,4%).

    Un notevole volume di pre-

    stiti ed anche per sommepiuttosto consistenti, se, co-me dimostra la ricerca, ognimesi ciascun residente dellaMarca paga, in media, unarata di 459 euro: è il terzoimporto mensile più elevatoin tutta Italia. In Veneto (chepure nel complesso è la terzaregione, dopo Lombardia eTrentino Alto Adige) si avvici-na solo Vicenza, a quota 436euro), più staccate Venezia ePadova, entrambe con 418euro pro capite. I trevigianiriescono a rispettare le sca-denze di questi periodicirimborsi? Lo studio non ap-profondisce questo aspetto.Tuttavia, il valore dell'indebi-tamento medio residuo nonsembra delineare una situa-zione particolarmente critica.Ai titolari di prestiti dellaprovincia, al momentodell'analisi, restano da restitu-ire in media 40.800 euro atesta. Sono messi, peggio, adesempio i padovani, da cui ilsistema creditizio avanza cir-ca duemila euro pro capite inpiù rispetto ai vicini di Trevi-so, o i veronesi (un migliaio dieuro in più) o ancora i vene-ziani (quasi 600 euro in più).Al contrario la provincia me-no esposta risulta Rovigo, conun indebitamento medio disoli 31.834 euro.

    LA MAPPANon solo finanziamenti in banca

    ma anche direttamente in negozio

    TREVISO - Ancora un bilan-cio semestrale ricco di lustriniper Ascopiave. I numeri appro-vati dall'ultimo consiglio d'am-ministrazione disegnano unoscenario del tutto confortante:da gennaio a giugno l'utilenetto è cresciuto tirandosi die-tro tutti i principali indicatori.Questo vuol dire che Ascopia-ve si consolida ancora di piùnel mercato e può anche culla-re qualche legittima speranzad'allargamento, come già di-mostrano le trattative in corsoper unirsi ad aziende lombar-de dello stesso settore.

    I numeri: l'utile netto conso-lidato è stato di 29,2 milioni dieuro, in crescita rispetto alprimo semestre 2015 quandosi fermò a 24,1 milioni. Increscita anche il margine ope-rativo lordo, passato dai 42,4

    milioni di euro dello scorsoanno a 48,9 di questo seme-stre, mentre si riduce l'esposi-zione finanziaria passare da114 milioni a 46, cosa checonsente ad Ascopiave di van-tare un rapporto debito / patri-monio largamente positivo.

    Fulvio Zugno, presidenteche ormai vanta una lungaserie di bilanci positivi, nonpuò che fregarsi le mani: «Nelprimo semestre dell'anno incorso il gruppo ha conseguitorisultati eccellenti, evidenzian-do una crescita a doppia cifranei margini e nell'utile netto.La robustezza organizzativadel gruppo e la chiarezza nelladefinizione degli obiettivi han-no permesso di realizzareun'oculata gestione economicaed una struttura finanziariaequilibrata, in costante miglio-ramento». E questa gestioneconsente ad Ascopiave di con-tinuare a limare e lucidare leproprie armi da sfoggiarequando partiranno le gared'ambito per assegnare la ge-stione del gas in Italia. Un

    obiettivo cui mira anche Ro-berto Gumirato, direttore ge-nerale: «Abbiamo rilevato deivalori economico-finanziarisuperiori alle aspettative. L'in-cremento della marginalità hainteressato tutte le aree dibusiness. La solidità delle scel-te strategiche adottate non ciha permesso solo di realizzareconsistenti risultati in terminieconomici e patrimoniali, maanche di consolidare la fiduciadegli investitori».

    Paolo Calia

    Treviso

    TREVISO - (zan) Canti-ne, latterie, realtà dell'or-tofrutta o dell'allevamen-to. Senza contare le tantecooperative sociali chestanno investendo in al-cune nicchie quali agri-coltura biologica, fatto-rie didattiche, percorsidi riabilitazione tramitel'attività agricola e il turi-smo sostenibile. Oltremetà delle 220 impreseassociate a Confcoopera-tive Belluno e Treviso,presieduta da Valerio Ce-scon (nella foto), opera-no nel settore primario.Per fornire loro un sup-porto specificifico, l'asso-ciazione ha attivato losportello "In Campo".Due i filoni su cui lastruttura si concentra:offrire un servizio di assi-stenza e consulenza clas-sica in materia agricolaalle cooperative aderentie ai loro soci e sostenerela creazione, la gestionee lo sviluppo di nuoveiniziative nell'ambito del-la cosiddetta agricolturasociale. Ovvero un'attivi-tà che nasce dall'incon-tro fra le politiche per lasalute e quelle agricole: iservizi offerti dallo spor-tello vanno ad esempiodalla stesura di businessplan, a progetti per lapromozione di cooperati-ve agricole e sociali agri-cole, fino allo sviluppo dicanali di vendita e l'orga-nizzazione di farmer'smarket. «L'obiettivo -spiega Adele Lisi, re-sponsabile di questa par-te del progetto - è offrireuna consulenza altamen-te specializzata, facendoricorso a professionalitàcomplementari interneal nostro sistema».

    LA SEDEdi Ascopiave:

    l’aziendatrevigiana

    è prontaa scendere

    in camponegli appalti

    per la gestionedel gas

    ALLA GUIDAdi AscopiaveFulvio Zugno

    sta ottenendoogni anno

    risultatisempremigliori

    IL PRESIDENTE«Premiate organizzazione

    e gestione economica»

    I CONTIUn trevigianosu treha in essereun prestitoe perrimborsalopaga ratetra le piùelevated'Italia:a stilarela mappadel creditouno studiodi Mister Credit

    TV IXVenerdì 5 agosto 2016

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  • Un nuovo, grande centro sporti-vo. Stile Bandie di Spresiano. Èquello che il Comune spera pren-da forma al posto dell'ex cavaCastagnole di proprietà dellaSabbia del Brenta. Qui, lungo viaPiave, a poche centinaia di metrida Paese, si è iniziato a scavaregià nel 1960. In 56 anni sono statiasportati oltre 4,6 milioni dimetri cubi di ghiaia. E ora che leoperazioni sono concluse è arri-vato il momento di pensare aldopo-cava. «Sarebbe auspicabilel'avvio di una serie di attivitàludico sportive, visto che c'èanche la falda affiorante - apreVigilio Piccolotto, consigliere de-legato all'ambiente- la situazioneè diversa rispetto alle cave senzaacqua, che invece possono esse-re tramutate in zone verdi, inte-ressanti a livello naturalistico». Iprimi passi sono stati mossi. Lagiunta ha appena approvato unaconvenzione con la Sabbia delBrenta che sembra segnare l'ini-zio di un percorso: la proprietà siè impegnata a cedere al Comuneuna porzione dell'edificio inter-

    no alla cava in comodato d'usogratuito per dieci anni e circa3.600 metri quadrati di superfi-cie per la realizzazione dellanuova pista ciclabile di via Pia-ve. Il tutto a titolo gratuito. Laparte dell'edificio in procinto didiventare comunale verrà utiliz-zata per scopi naturalistici o perinserirvi attività ricreative. Ne-gli stessi locali ci sarà spazio peri mezzi necessari per la manuten-zione dell'ex cava, che si estendesu oltre 260 mila metri quadratitra Paese e Castagnole. Ormai siattende solo l'ufficializzazionedell'estinzione da parte della Re-gione. Il piano di ricomposizioneambientale è pronto. E i buonirapporti tra il Comune e laSabbia del Brenta aprono lastrada al possibile sviluppo delcentro sportivo. C'è però lo sco-

    glio della proprietà: l'ex cavaCastagnole rimarrà proprietàprivata. Nei mesi scorsi dallagiunta Pietrobon era partita larichiesta alla Regione di fare inmodo che le aree delle caveesaurite passassero automatica-mente al demanio. Ma non èancora così. «Questa era la no-stra proposta - conclude Piccolot-to - sarebbe un passo importanteperché altrimenti le cave abban-donate sono destinate a restarechiuse, diventando un onere perle aziende e un buco nero per ilComune».

    SpresianoCrociata anti lucciolestasera va in scenaun’altra passeggiata

    IL PRIMO PASSO

    Un edificioe il terrenoper la pista

    ciclabile

    Un parco acquaticonella cava dismessa

    Andrea ZambenedettiPOVEGLIANO

    Mauro FavaroPAESE

    SPRESIANO - (Mf)Nuova passeggiata an-ti-prostituzione lungola Pontebbana. La pri-ma uscita del 28 luglionon è stata solo unamanifestazione simboli-ca per riportare il pro-blema sotto i riflettori.Adesso si continua. Ilprossimo appuntamen-to è stato fissato peroggi. Stesso posto, stes-so orario e stesso per-corso: alle 21.30 il sin-daco Marco Della Pie-tra si ritroverà con irappresentanti delle as-sociazioni e con tutti icittadini che vorrannounirsi alla marcia all'al-tezza del distributoreEsso. Da qui si percor-rerà la pista ciclopedo-nale tra Visnadello eSpresiano con l'intentodi riappropriarsi dellastrada, ogni sera popo-lata da decine di luccio-le e da stormi di clienti.Sono stati oltre cento icittadini che hanno pre-so parte alla prima pas-seggiata di giovedì scor-so.

    L'obiettivo ora è conti-nuare aumentando leadesioni. Una mano inquesto senso potrebbearrivare anche dall'inat-teso intervento dellaparrocchia. Durante lamessa di domenica, in-fatti, don Giuseppe Vie-ro ha «benedetto» lepasseggiate per contra-stare la prostituzione,rilanciate da Della Pie-tra. Di recente lo stessosindaco è andato ancheoltre aprendo alla possi-bilità di realizzare unbordello comunale, nelmomento in cui le leggidovessero permetterlo.Sarebbe già stato indivi-duato un edificio pub-blico idoneo. Della Pie-tra scrive a Renzi concadenza praticamentemensile per invitarload affrontare il proble-ma. Su questa iniziati-va, però, la parrocchianon ha posto il propriotimbro.

    È stato iscritto nel registrodegli indagati il conducentedella Dacia che mercoledì po-meriggio ha urtato il ciclistatra via Montegrappa e viaSantandrà nei pressi della fra-zione di Camalò. Si tratta di unatto previsto nell'ambito dellariforma dell'omicidio stradaleche viene applicata anche nelcaso di lesioni gravi. Il pubbli-co ministero di turno, Gabriel-la Cama, ha disposto il seque-stro dell'automobile e dellabicicletta e l'inchiesta dovràora chiarire come siano anda-te le cose. Nel frattempo lecondizioni del ciclista, D.D. 45anni di Villorba rimangonostazionare. L'uomo si trovaancora ricoverato nel repartodi terapia intensiva. Secondola prima ricostruzione fattadalla polizia locale di Poveglia-

    no il ciclista stava procedendoverso Santandrà quando è sta-to falciato dall'auto impegnatain una svolta a sinistra. Lecondizioni del ciclista sonoapparse immediatamente di-

    sperate e all'arrivo dei soccor-si il tentativo di rianimazionesi è protratto per diversi minu-ti fino a quando è stato possibi-le procedere con il trasferi-mento in elicottero al Ca’ Fon-

    cello. Al nosocomio i medicihanno deciso di riservare laprognosi in attesa dell'evolu-zione del quadro clinico. Lesue condizioni vengono defini-te comunque estremamente

    gravi. Secondoquanto le forzedell'ordine han-no potuto racco-gliere ad averavuto un ruolofondamentalenell'incidente sa-rebbe stato pro-prio il tramonto,con il sole cheavrebbe ridottoparzialmente lavisibilità del con-ducente dell'au-tomobile. Inquel tratto distrada infattinon è la primavolta che si veri-ficano incidentidi questo tipo.L'alcoltest a cuiè stato sottopo-sto il conducen-te dell'automobi-

    le, effettuato dai carabinieridella stazione di Paese, hadato esito negativo.

    POVEGLIANO L’automobilista indagato sarebbe stato tradito dal sole al tramonto

    Ha falciato il ciclista: ero accecato

    PAESE Approvata una convenzione tra Comune e proprietari del sito per riconvertire l’area

    PaesePoveglianoSpresiano

    NUOVA VITAper l’ex cavadella Sabbia

    Brenta:il Comune

    ha l’intenzionedi trasformarla

    in un centrosportivo,imitando

    Le Bandie

    I SOCCORSIGli operatori del Suem mentre stabilizzano il ciclista investito da un’auto

    prima di trasportarlo in elicottero al Ca’ Foncello

    NEL MIRINOdel sindacoDalla Pietrole prostituteche si offronolungo laPontebbana

    IN FIN DI VITAUn 45enne

    di Villorba

    X TV Venerdì 5 agosto 2016

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  • inbreve

    MOGLIANO Tetto a nuovo all’asilo Aquilone per le infiltrazioni d’acqua, altri 870mila euro all’elementare Verdi

    Scuole sicure: sul piatto 2 milioni

    ZERO BRANCOSagra di S. Albertooggi la festadella comunitàÈ in pieno svolgimen-to la 42. sagra diSant'Alberto. Staseraè i programma la festadella comunità per tut-te le famiglie nellostand gastronomico.Aprirà i battenti an-che la pesca di benefi-cenza. Domenica alle15 gara ciclistica peresordienti. La sagra diSant'Alberto si conclu-derà lunedì con il tra-dizionale spettacolo pi-rotecnico.

    QUINTOSerata Giovanie radunodei trattoriGrande affluenza dipubblico alla sagra pa-esana di San Cassianoche proseguirà fino al15 agosto con un riccocalendario di attrazio-ni. Stasera, a partiredalle 19, si terrà laFesta Giovani. Funzio-nerà un fornitissimostand gastronomico. Ilcomitato festeggia-menti di San Cassianoha organizzato per do-menica mattina il ra-duno dei trattori.

    Nicola CendronCASIER

    Nello DuprèMOGLIANO

    Un consistente pacchetto diinvestimenti è stato deliberatodalla giunta per la messa anorma e per l'adeguamento dei18 plessi scolastici sparsi sulterritorio. Nel piano triennaledelle opere pubbliche sono pre-visti finanziamenti per circadue milioni di euro. In questigiorni è all'opera l'impresa cheha vinto l'appalto per il rifaci-mento della copertura dellascuola dell'infanzia "Aquilone"nel popoloso quartiere di viaRonzinella. L'intervento si èreso necessario e urgente acausa delle infiltrazioni d'ac-qua presenti nella struttura.Ieri è stata sostituita la vec-chia guaina catramata del tet-

    to che lasciava passare l'acquapiovana. Verranno anche ripas-sati tutti gli infissi e sistematoil blocco servizi. I lavori saran-no ultimati la prossima setti-mana.

    Una serie di altre opere sonostate eseguite in altre scuole,come alla "Anna Frank", per lamessa a norma dell'impiantoelettrico e l'adeguamento deiservizi. Per l'inizio del nuovoanno scolastico 2016-2017 lescuole dell'obbligo cittadine sa-ranno pronte ad accogliere icirca 4.850 alunni. La popola-zione scolastica si attesta pernumero a quella dello scorsoanno. Questo ha scongiurato ilpericolo della chiusura di unoo due plessi, come la primaria"Marco Polo" di Zerman, comeera stato paventato durante le

    iscrizioni al nuovo anno scola-stico. A questo si aggiunge losforzo economico dell'ammini-strazione per adeguare i vari

    plessi alle aspettative dellefamiglie, che hanno a disposi-zione un'offerta didattica mol-to articolata. Per la sola ristrut-

    turazione della scuola prima-ria "Verdi" di via Favretti ver-rà speso un milione 300 milaeuro circa. Il primo stralciodel progetto è stato realizzatol'anno scorso per una spesa di573mila euro. Altri 870 milaeuro, di cui 800mila finanziatidalla Regione, serviranno percompletare l'opera. Il Comuneha potuto investire una cifracosì consistente grazie allosblocco del patto di stabilitàprevisto dal Decreto Renzi sul-le "Scuole Belle". Nel pianotriennale delle opere pubbli-che sono previsti altri 500milaeuro circa per la messa anorma della scuola primaria atempo pieno "Vespucci" a Cam-pocroce e per la sistemazionedella primaria "Olme" del pri-mo Istituto comprensivo.

    Ha attraversato la strada, im-provvisamente, senza guardare,senza pensare che dalla parteopposta della carreggiata avreb-be potuto essere travolto daun'auto di passaggio. Così pur-troppo è stato. Tragico il destinodi un richiedente asilo di 21anni, nigeriano, Matthew Edo-bok, che ha perso la vita neltardo pomeriggio di ieri, pocodopo le 18, in un incidenteavvenuto in via Roma a Dossondi Casier, all'incrocio con viaAldo Moro e a pochi passi dallavicina rotatoria. Lo straniero, insella alla sua bicicletta, è statotravolto da una Volkswagen Pas-sat condotta da una donna di 53anni, di Preganziol. L'automobi-lista, sotto choc per l'accaduto,non stava certo pigiando sull'ac-celeratore: era nei pressi delrondò e come un lampo si ètrovata sul cofano il ragazzo. Hafrenato di colpo ma l'impatto,secco, è stato per lui. Subito èscattato l'allarme al 118. I medi-ci e gli infermieri del Suemhanno tentato a lungo di rianima-re il 21enne ma è stato impossibi-le salvare la vita al migrante:troppo gravi le lesioni riportate.Per svolgere i rilievi di leggesono giunti i carabinieri dellastazione di Dosson che hannodovuto pure bloccare a lungo iltraffico, con lunghe code che sisono formate in via Roma econseguentemente anche sulTerraglio. L'automobilista, por-tata al Ca’ Foncello in uno statodi forte agitazione, stava proce-dendo da Dosson in direzione diFrescada: ha raccontato ai cara-binieri di essersi improvvisa-mente trovata al centro dellacarreggiata il 21enne: l'impatto

    è stato inevitabile. Per lei scatte-rà una denuncia per il reato diomicidio stradale. Allertati diquanto era avvenuto, in brevetempo, si sono recati sul posto i

    responsabili della cooperativache gestisce l'ex caserma "Sere-na", alcuni connazionali e amicidel ragazzo e il sindaco di Ca-sier, Miriam Giuriati. «Ha attra-

    versato il mare per venire quaed è stato investito qui a Dosson-ha commentato il primo cittadi-no- è una fatto tragico; dispiaceanche per la signora che lo hainvestito. È qualcosa che ti rima-ne per tutta la vita. Era sottochoc, posso solo immaginarequello che si possa provare. Lebici sono purtroppo un proble-ma perchè la maggior parte deimigranti non hanno imparatocome si corre qua e non credo lal’auto andasse velocissima.L'estate è sempre così. La mam-ma ha chiamato dalla Nigeria,ha saputo cosa era accaduto.Sono scene che davvero nonvorresti mai vedere».

    CASIER Tragedia a Dosson. Il sindaco: «Destino crudele, ha affrontato il mare per arrivare fino a qui»

    Investito da un’auto: muore profugoNigeriano 21enne ospite dell’ex Serena attraversava la strada in bici. La conducente sotto choc

    DESTINOCRUDELE

    L’incidentein via Roma

    a Dossondi Casier

    in cui ha persola vita Matthew

    Edobok, 21enne,richiedente

    asilodella Nigeria:

    il giovanein sella alla bici

    stavaattraversando

    la strada

    CasierMogliano

    L’IMPATTOFrenata inutile

    è finito sul cofano

    LAVORI IN CORSO Operai all’opera all’asilo Aquilonenel quartiere di via Ronzinellaper rifare la copertura

    TV XIVenerdì 5 agosto 2016

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  • Il consigliotrasferiscele delegheall’Unione

    Paolo CaliaRESANA

    GLI AMICI

    Conoscol’ex sindacoMazzoratoe Luca Zaia

    È nato in Marocco 52 anni fa, ma più di 25 li hapassati tra Resana e Castelfranco. È stato imamdella castellana, ha ottenuto la cittadinanza italia-na, ha lavorato e messo al mondo tre figli che sisentono trevigiani più che marocchini. Da tre anniè tornato a Casablanca perché nella Marca dilavoro non ce n'è più come un tempo. Ma il cuore èrimasto qui. E così Kahwach El Kouchi, ormaitrevigiano dentro e conosciutissimo a Resana, hadeciso di fare un passo singolare: chiederel'iscrizione alla Trevisani nel Mondo. Sarebbe ilprimo straniero in assoluto a entrare nell'associa-zione che più di tutte si occupa dei tantissimimigranti trevigiani dispersi in ogni angolo delglobo. E in tempo di tensioni e di diffidenza versogli stranieri, che un ex imam voglia fare un passodel genere fa un certo scalpore.

    RESANA Tornato in patria dopo 25 anni. «Altri sono partiti e a Casablanca hanno aperto il bar Resana»

    L’imam: «Anch’io nella Trevisani»El Kouchi vuole diventare un socio: «Io e i miei tre figli siamo veneti oltre che marocchini»

    Gabriele ZanchinVEDELAGO

    Scontro frontale sulla Postu-mia: due feriti dei quali uno inmaniera seria. Sul posto oltreai pompieri, l’ambulanza delSuem 118 di Treviso, l’elisoc-corso e gli agenti della strada-le di Castelfranco. Il traffico èstato bloccato per ore e devia-to in strade secondarie.

    Sono finiti in ospedale R.A.27 anni, al volante della Hyun-dai e P.M. 25 anni, al volantedi una Mercedes. L’incidenteè avvenuto poco dopo le 8 diieri mattina lungo la Postu-mia, in comune di Vedelago,tra Barcon e Istrana. Le dueauto stavano viaggiando insenso opposto quando, percause in corso di accertamen-to, si sono scontrate frontal-mente. Un urto violentissimotanto che il motore dellaHyundai è volato finendo inmezzo alla strada mentre ilconducente è rimasto intrap-polato tra le lamiere. Così lohanno trovato i pompieri,giunti sul posto insieme aimedici del Suem. Lavoro deli-cato quello dei vigili del fuoco

    che, con l’ausilio di divaricato-ri e martelletti idraulici, sonoriusciti ad aprire un varco perestrarre il ferito, comunquecosciente e collaborativo. Unaoperazione durata più di

    un’ora ma alla fine l’uomo èstato caricato sull’elicottero eportato a Treviso. L’altro con-ducente invece, ferito e dolo-rante ma in condizioni miglio-ri, è stato trasferito in ospeda-

    le per i controlli.Ora gli agenti della

    Polstrada di Castelfrancostanno ricostruendo la dinami-ca del sinistro. Il traffico èndato in tilt. Dalle 8 e fino alle

    10,30 la stra-da è statabloccata: sisono formatichilometri dicode e solo intarda mattina-ta tutto è tor-nato alla nor-malità.

    un inciden-te sulla Postu-mia romana:bisogna inter-venire subi-to» lo dice l'as-sessore ai la-vori pubbliciMarco Perinche chiede al-la Provinciadi mettere insicurezza il

    tratto di strada a Fossalungadove ieri mattina è avvenutoil sinistro. «È il quarto in pocopiù di due mesi. Abbiamo giàsegnalato la pericolosità diquesti incroci. Ora basta».

    VEDELAGO Scontro alle 8 di mattina: 27enne in ospedale con l’elisoccorso. Traffico in tilt

    Frontale sulla Postumia: è grave

    El Kouchi, lei è stato imamnella castellana e adesso vuoleentrare nella Trevisani nelMondo.

    «Sì, chiederò l'iscrizione. Hopassato 25 anni della mia vitatra Resana e Castelfranco: hola cittadinanza italiana, sonostato più tempo in Italia che inMarocco. Sono legato al Maroc-co, ma mi sento trevigiano».

    Adesso dove si trova?«Da tre anni sono tornato a

    Casablanca con la mia fami-glia. Purtroppo in Italia, con lacrisi, di lavoro non ce n'erapiù. Qui non è che vada moltomeglio, ma sto avviando un'atti-

    vità tutta mia».Sa che la Trevisani è un'asso-

    ciazione con centinaia di iscrit-ti che difende la trevigianitàin tutto il mondo?

    «Certo che lo so. E io, comedetto, mi sento trevigiano. Delresto in Italia, nella Marca, hoiniziato a lavorare e ho trascor-so una parte importante dellamia vita. Ho anche strettotante amicizie. Conosco beneMazzorato, da poco ex sindacodi Resana e Luca Zaia: cisiamo visti più volte e di recen-te gli ho anche scritto unalettera».

    Non le sembra un po’ poco

    per chiedere l'ingresso inun'associazione cosìparticolare?

    «E perché? I miei tre figlisono nati a Resana e adessohanno 24, 20 e 18 anni. Sonocon me a Casablanca, ma sisentono a tutti gli effetti trevi-giani. Anzi: sono più trevigianiche marocchini».

    Perché questo bisogno diiscriversi alla Trevisani nelMondo?

    «Perché anche io porto ingiro un pò di trevigianità. Quel-la terra mi ha dato molto.Ancora oggi, quando a Casa-blanca incontro qualche trevi-

    giano, io e la miafamiglia faccia-mo di tutto peraiutarlo. Sentodi avere un lega-me che la Trevi-sani nel Mondopuò ben rappre-sentare».

    È possibilecreare un lega-me così fortecon una terra an-che se non ci si ènati?

    «Io sono natoin Marocco, mal'Italia e la pro-vincia di Trevisomi hanno consen-tito di costruire

    una famiglia. Mi hanno fattosentire a casa».

    Ci sono altri marocchini tor-nati a Casablanca per colpadella crisi?

    «Sì, in questi ultimi anni cene sono stati tanti. Molti arriva-no proprio dalla Marca e dallacastellana. Anzi: tre ragazziche hanno vissuto a lungo aResana sono tornati come me aCasablanca. Qui c'è qualcheopportunità, ma poco lavoro.Hanno quindi aperto un barnella zona centrale chiamando-lo "Resana" per ricordare unposto dove si sono trovati mol-to bene».

    ResanaVedelago

    L’INCIDENTEfrontale

    sullaPostumia:

    graveun conducente

    VEDELAGO - (gv) Pro-tezione civile, Servizisociali, Polizia locale,questi i tre settori cheil consiglio comunale,con l'astensione delleopposizioni, ha trasferi-to all'Unione dei Comu-ni della Marca Occi-dentale. «L'Unione ènata per creare siner-gie adeguate, - ha dettoil sindaco Cristina An-dretta - realizzare eco-nomie di scala e pro-muovere lo sviluppo ela crescita del territo-rio». Che ammette:«Siamo consapevoliche questo comporte-rà un cambiamento del-le dinamiche interneai Comuni, ma questoporterà al migliora-mento dei servizi, otti-mizzando le risorsecon la riduzione deicosti e risparmi nelmedio-lungo periodo,garantendo i servizi at-tuali con minori risor-se creando così unaidentità d'area».

    L’ASSESSORE«È il quarto incidente

    sicurezza da migliorare»

    IL RICORDO insieme all’ex sindaco Loris Mazzorato. Di fianco KahwachEl Kouchi quando era nella Marca. Sotto con il governatore Luca Zaia

    TV XIIIVenerdì 5 agosto 2016

    (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.54.236.126

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