Delfino - ZacBoats · 2021. 1. 16. · Delfino. Per ora abbiamo una foto del 1966,Il velaio Aldo...
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Delfino
● Name: Delfino
● Rig :
● Year: 1941
● Designer:
● Builder:
● Location:
● LOA: 17.10
● LOD: 14.05 m
● LWL: 11.20 m
● BMax: 3.50 m
● Depth: 2.15 m
● Displacement: 17 T
● Engine: YANMAR 100HP
● Equipments: Motori e impianti: Motore Yanmar diesel 100Hp Serbatoi 700 l. gasolio, 600 l. acqua Dissalatore,acqua corrente calda e
fredda, Salpancore elettrico Lofran 2Kw Elettronica e strumenti di navigazione e stazione del vento Raytheon Elica Max Prop a pale
orientabili Macchina del timone a compasso e vite senza fine originale in bronzo
● Costruction and Accomodations: Fasciame dello scafo, chiglia,dritti,ossature in rovere .Ponte e sovrastrutture in Teak Cabina
amatoriale con 2 posti letto Ampio quadrato con 2 posti letto Area del navigatore con tavolo da carteggio e cuccetta di quarto Cucina locale
igienico con doccia Cabina di prua con servizi
● Description: Delfino was built in Trieste by Oscar Cavagna in 1941 from an American drawing.Very likely a design of John Alden, as her
lines and shapes remind very much some of his famous yachts,like Malabar XII of the same year, but Delfino has a nicer doghouse .
Shatghound and Dirigo look very similar as rigging and hull shape.
Delfino underwent to a deep restoration which was over in the summer 2006. Delfino is real sea going boat and she sails easily.
● Asking Price: SOLD
http://www.zacboats.it/classic-yachts-for-sale/delfino
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● History: Della storia di Delfino si continua a sapere poco, non ostante la barca sia un pilastro dello yachting per Trieste e dintorni ,perchè
chi si interessa alle barche da tempo, ha sempre conosciuto questo affascinante ketch ,sopratutto per una particolarità che la rende un pò un
precursore di attività che poi sono diventate comuni.Mi spiego meglio. Delfino negli anni '50 e '60 faceva charter! Un tipo di charter molto
moderno per altro ,e molto legato alla cultura della vela di Trieste e dei Triestini. La barca era tenuta in ordine di navigazione. Chiunque
fosse in grado di navigare, avesse capacità di gestire una barca aveva la possibilità di montare a bordo, salpare, fare la propria veleggiata
anche per più giorni,sia d'estate che d'inverno .Era responsabile della barca , della gestione e della manutenzione come se la barca fosse sua
per quel limitato periodo. Tornato in porto lasciava alla barca la somma di denaro che reputava giusta e che poteva permettersi ,insieme a
qualche manutenzione effettuata, un bel lavaggio e magari una lista di scadenze di lavori o di necessità che sarebbero toccate al prossimo
yachtsman di turno. Quanta correttezza , quanta cultura, quanta voglia di mare e grande capacità nello yachting triestino degli anni
'50-'60,mentre in Tirreno la vela era spesso solo l'immagine evocativa di un triangolo bianco sul blu del mare visto dalle spiagge sabbiose di
Forte dei Marmi e di Viareggio o di Ostia ! Ma vediamo qualche altro sprazzo di storia di Delfino Purtroppo a parte quello che ci è giunto
dalla tramandazione orale di velisti triestini ,non siamo ancora stati capaci di trovare documenti storici anteriori al 1964 attendibili su
Delfino. Per ora abbiamo una foto del 1966,Il velaio Aldo Zadro ha una foto del 1963 sull'austero depliant che pubblicizza questa attività di
charter sui generis della barca e uno schizzo di piano velico. Armando Migliozzi, già skipper della barca alla fine degli anni '80 ha una
bella foto .
Le informazioni giunte a noi per ora indicano che Delfino fu costruita da OSCAR CAVAGNA nel 1941 nel suo cantiere di Trieste (adesso
scomparso) per conto dell'allora podestà di Trieste; altre voci dicono per conto dell' On. Perusino , allora direttore dei magazzini generali del
porto di Trieste.
.Poi passò nelle mani del Generale comandante la piazza di Trieste durante la guerra Bruni Brunner--Modiano . Il progetto della barca è
sicuramente americano ed i disegni potrebbero essere stati dello studio J.Alden,(The Alden Design Office) ma per ora nessuna conferma e
nessun disegno. Ho avuto interessanti conversazioni con Carlo Sciarrelli a questo proposito e con Federico Lenardon, suo pupillo ,giovane e
capace disegnatore, ottimo velista e persona che ha nel DNA la tradizione e l'arte navale, e siamo daccordo nel dichiarare che
Delfino è molto vicina ad alcuni progetti famosissimi di Alden:
MALABAR XII del 1941 è lunga 14,20m sul ponte; 10,45 al galleggiamento,è larga 3,65 e pesca 2,15.Dislocava 16 T dicui 5,4 di zavorra
esterna e 1,3 interna;superficie velica di 97 mq.La forma di carena e l'armo di Malabar XII sono molto simili a quelli di Delfino. Malabar
XII aveva anche una tuga lunga con una doghouse importante,simili a Delfino (ma la doghouse di Delfino è più bella e più raffinata)
.Malabar XII a differenza di altre barche precedenti dello stesso nome era considerata un Ocean Cruiser più che un racer. Dagli archivi di
Alden consta che siano state costruite altre 2 imbarcazioni dal progetto di Malabar XII.
Altri progetti di Alden ricordano alcune caratteristiche di Delfino: SHATGHOUND del 1937,più piccola, 40',ma con l'armo molto simile a
quello di Delfino;
DIRIGO II del 1939 ,barca grande, 60' ha molte somiglianze nelle linee e nella doghouse;
LELANTA del 1929,grande barca famosa, ha una doghouse molto simile a quella di Delfino.....
FREEDOM del 1931 ,altra barca grande ha i tratti di famiglia di Delfino.... Ma la carena di Delfino è anche antica nella distribuzione dei
volumi e ricorda molto da vicino anche i Malabar degli anni '20...Insomma è una barca che anche se non espone la firma di quel progettista
gli è comunque molto legata. Nei primi anni '90 la barca trovata in cattivo stato di manutenzione e in necessità di un restauro totale, viene
acquistata da un nuovo armatore non Triestino che decide di iniziarne il restauro. Inizialmente entusiasta, contatta Ugo Faggioni per
discutere un piano di ristrutturazione. Faggioni produce alcuni preliminari ,ma non viene identificato il cantiere che dovrà seguire il lavoro
ed il rapporto termina lì (ho gli schizzi di Faggioni). In maniera un pò approssimativa Vengono effettuati alcuni grossi lavori di
smantellamento e di successiva ricostruzione da maestranze della zona di Monfalcone; Ma i lavori vanno avanti molto lentamente, si
interrompono per molto tempo per riprendere quando ormai i primi interventi sono divenuti obsoleti...Si avvicendano smontaggi a
costruzioni e la storia di Delfino diventa un pò quella della tela di Penelope o la storia dello Stento che dura tanto tempo. C'è chi dice che
Delfino abbia reso più di un poderino in Chianti a chi ha continuato ad interessarsene ,senza mai concludere alle spalle dei proprietari che
non avevano il tempo e la preparazione per seguire i lavori..Fino a quando il 25 settembre 04 sono stato invitato a vedere la barca e suggerire
un modo per terminare i lavori di questa storia infinita. Non è stato facile riuscire a modificare la situazione che si era ormai radicata da anni
,ma finalmente riesco a far accettare al cantiere Alto Adriatico di mettere Delfino nel proprio cantiere e di terminare i lavori con la
professionalità che li contraddistingue. Non era facile per un cantiere avere fiducia negli armatori che non erano stati capaci di far terminare
i lavori in 10 anni . Ed inoltre a Monfalcone chi voleva tenersi il lavoretto ancora per anni aveva messo in giro voci di armatori
inadempienti, di pagamenti in sospeso... Per cui c'è voluta tutta la mia dedizione a voler salvare questa bella barca e la fiducia in me di
Giorgio Ferluga che non lo avrei messo nei pasticci per riuscire a partire finalmente col piede giusto , distruggere molti dei pessimi lavori
pagati cari , salvarne altri e progettare e far realizzare quello che mancava a quella barca per tornare a navigare come un bellissimo yacht
classico molto armonioso nelle forme e nelle linee e comodo per i suoi ospiti. Il piano velico , dopo le mie ricerche e approfondimenti sulle
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barche simili ,e sulle poche foto in nostro possesso,è stato riprogettato da Federico Lenardon con la benedizione di Sciarrelli,
Naturalmente, anche se lamentando il costo della sostituzione, ho dovuto spingere gli armatori ad accettare altre spese per
ricostruire pezzi sbagliati sia culturalmente che tecnicamente ,come alberi, ferramenta, bozzelli, golfari, winch Una volta
finalmente messa in acqua dopo 10 anni di spostamenti a secco da un capannone ad un piazzale,c'è voluto un pò per far
riprendere al fasciame il corretto grado di umidità e a diventare stagno ,ma dopo aver raggiunto questo risultato, sul quale a
Monfalcone si erano aperte scommesse clandestine, la barca è tornata serenamente in capannone a terminare i lavori. Il varo
ufficiale è stato effettuato il 5 agosto 2006
Fiesole 20 settembre 2006
Enrico Zaccagni
Refitting Project manager
Member of theAssociation of Yachting Historians
© Enrico Zaccagni www.zaboats.it