DELEGAZIONE REGIONALE LAZIO-UMBRIA E PRESIDENZA DELLA ...

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Notiziario n. 47 - Luglio 2020 - Febbraio 2021 ANSMI DELEGAZIONE REGIONALE LAZIO-UMBRIA E PRESIDENZA DELLA SEZIONE DI ROMA E PROVINCIA “Ten.medico RAFFAELE PAOLUCCI M. O.V. M.” Via Santo Stefano Rotondo, 4 - 00184 Roma - Tel.067001405 - E-mail: [email protected] Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana RINNOVA E RICORDA AI TUOI AMICI DI VERSARE LA QUOTA SOCIALE ANNUALE PER PORTARE AVANTI I VALORI CHE L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLA SANITÀ MILITARE - SEZIONE DI ROMA - VUOLE TRASMETTERE ALLE NUOVE GENERAZIONI Ospedale Militare Celio, Roma

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Notiziario n. 47 - Luglio 2020 - Febbraio 2021

ANSMIDELEGAZIONE REGIONALE LAZIO-UMBRIA

E PRESIDENZA DELLA SEZIONE DI ROMA E PROVINCIA“Ten.medico RAFFAELE PAOLUCCI M. O. V. M.”

Via Santo Stefano Rotondo, 4 - 00184 Roma - Tel. 067001405 - E-mail: [email protected]

Associazione Nazionaledella Sanità Militare Italiana

RINNOVA E RICORDA AI TUOI AMICIDI VERSARE LA QUOTA SOCIALE ANNUALE

PER PORTARE AVANTI I VALORI CHE L’ASSOCIAZIONENAZIONALE DELLA SANITÀ MILITARE

- SEZIONE DI ROMA -VUOLE TRASMETTERE ALLE NUOVE GENERAZIONI

Ospedale Militare Celio, Roma

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La legione romana (dal la-tino legio, derivato del

verbo legere, “raccogliere as-sieme”, che all’inizio indicaval’intero esercito) era l’unitàmilitare di base dell’esercitoromano. Nel corso di una lun-ghissima storia, quella di Ro-ma antica, durata più 1.000anni, la legione ha conosciutouna continua evoluzione strut-turale che, nel tempo, ne haprofondamente modificatol’organizzazione militare e lastessa costituzione. Il percorsoevolutivo della struttura dellalegione romana è schematiz-zabile fino all’età augustea intre distinti periodi storici: etàregia, età repubblicana, età au-gustea.

Età regia

Le notizie riguardanti questo periodo sulla situa-zione politico-militare sono limitate e frammentarie.La vita sociale era nettamente divisa tra cittadini li-beri, gli unici che partecipavano alla leva militare, ecoloro che non godevano della pienezza dei diritti.

Secondo la tradizione fu Romolo a creare, duran-te la prima epoca regia, la legione romana sull’esem-pio della falange greca, che si identificava con l’inte-ro esercito. Era formata da 3.000 fanti (pedites) e300 cavalieri (equites), scelti tra la popolazione.

I contingenti di militi con cui si formava la legio-ne erano basati sulle 3 tribù che formavano la primi-tiva popolazione di Roma (Tities, Ramnes e Luce-res), ognuna delle quali forniva 1.000 fanti e 100 ca-valieri. Era composta da cittadini compresi tra i 17 ei 46 anni, in grado di potersi permettere il costo del-l’armamento.

Con Servio Tullio, nel VIsecolo a.C., si ebbe una pri-ma riorganizzazione dellastruttura della legione, deri-vante dalla riforma servianadei comizi centuriati. La di-visione tra i fanti avvenneper censo e non più perprovenienza, in ossequio al-l’ideale (già greco) del citta-dino-soldato.

Tutta la popolazione erasuddivisa in cinque classi, aseconda del reddito, e ogniclasse in centurie per un to-tale di 193; ogni centuria do-veva fornire 100 uomini va-lidi per l’esercito. La primaclasse, la più abbiente, avevaun numero maggiore di cen-turie e da essa erano trattianche i contingenti di caval-leria.

In battaglia la legione assumeva una formazione afalange di tipo greco, con file serrate e soldati armatidi lunghe lance e scudi, che combattevano fianco afianco; così schierata la legione poteva effettuare fa-cilmente un unico movimento, in avanti contro il ne-mico, per arrivare al combattimento corpo a corpo, ilcui esito decideva lo scontro. Nei ranghi si dispone-va, di fronte al nemico, in tre file doppie: in prima fi-la gli hastati, legionari più giovani, in seconda fila iprincipes, già esperti e in terza fila i triarii, veteranidi provata esperienza; fuori dai ranghi, davanti a tuttic’erano i velites, (una sorta di fanteria leggera) che,poco prima che cominciasse l’attacco vero e proprio,lanciavano sul nemico numerosi giavellotti per poirifugiarsi dietro gli hastati e i principes. Ai lati dellafanteria si schierava la cavalleria su due alae di circa150 equites l’una.

LA LEGIONE ROMANA NELLA SUA EVOLUZIONEDALLE ORIGINI ALL’ETÀ DI AUGUSTO

L’ANGOLO DELLA STORIA

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Età repubblicana

Durante il primo periodo della repubblica il nu-mero delle legioni passò a due, ognuna comandatada un console. Successivamente con Furio Camillo,secondo la storiografia latina, nel IV secolo a.C., fucreato il manipolo, per cui si passa dalla legione fa-langitica alla legione manipolare, modificandosiprofondamente le tecniche di combattimento. Il ma-nipolo, unità di base della nuova legione, in latinomanipulus, deriva da mano (manus), in quanto laprimigenia insegna di queste formazioni era costitui-ta da una manciata di fieno, fissata in cima a unapertica.

Il manipolo era costituitoda circa 120 legionari, divisiin due centurie; i manipolierano schierati come su unascacchiera, dove fondamenta-le risultava l’aspetto tattico ela flessibilità di manovra, cherisultava più agile rispetto allaprimitiva formazione falangi-tica. La nuova legione mani-polare conservava lo schiera-mento su tre linee (triplexacies), con la fanteria leggera(velites o leves) al di fuori deiranghi, come precedentementedescritto. Durante la secondaguerra sannitica, tra il 321 e il315 a.C., Roma raddoppiò laleva, passando da due a quat-tro legioni, divise ognuna in30 manipoli.

L’esercito manipolare sibasava in parte sul sistema diclassi sociali e in parte sull’etàe sull’esperienza militare.

Una successiva profondatrasformazione della strutturadella legione si ebbe con la cosiddetta riforma ma-riana dell’esercito. Il console Gaio Mario, tra il107-104 a.C., portò avanti un programma di riformedell’esercito romano, con le quali tutti i cittadini po-tevano accedere all’arruolamento, indipendentemen-te dal benessere e dalla classe sociale. Questa mossa

formalizzava e concludeva un processo, sviluppatosiper secoli, di graduale rimozione dei requisiti patri-moniali per l’accesso al servizio militare. Comincia-va a tramontare il concetto di cittadino-soldato versoun esercito di professionisti. Fu modificata profon-damente la struttura della legione con la creazionedella coorte, un’unità tattica più numerosa e serratadel manipolo, formata da 600 uomini (quindi dal-l’unione di 3 manipoli), con legionari provenientidalle vecchie unità di Hastati, Principes e Triarii, lacui distinzione perse ogni significato. La legionevenne quindi divisa in 10 coorti, numerate da I a X,per cui gli effettivi salirono a circa 6000 legionari.

La prima coorte di ogni le-gione fu costituita da un nu-mero doppio di soldati(1000). Gli effettivi della le-gione coortale furono cosìcostituiti solo da fanteria pe-sante. I velites furono abolitie le truppe leggere furono so-stituite dagli auxilia (ausilia-ri), soldati reclutati nelle pro-vince romane conquistate,mentre i confederati italicifornivano la cavalleria. I sol-dati venivano, ora, sottopostiad un addestramento che maiin precedenza si era visto.Venivano addestrati a sop-portare senza lamentarsi lefatiche delle lunghe marce diavvicinamento con un equi-paggiamento pesante (circa30-40 Kg.), ad allestire ac-campamenti e alla costruzio-ne di macchine da guerra,tanto da meritarsi il sopran-nome di muli di Mario. Loschieramento delle coorti sulcampo di battaglia fu inizial-

mente su due linee e successivamente su tre (conCesare), in modo da formare una scacchiera, cosic-ché i legionari della seconda e terza fila potesseroavanzare ed entrare nel combattimento della primalinea se necessario. Si deve a Gaio Mario, infine,l’adozione dell’aquila come insegna delle legioni,

Insegna di manipolo

LEGIONE MANIPOLARE

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assegnandone una a ciascuna legione, anche se mol-te di esse conservarono e acquisirono nel tempo unproprio simbolo distintivo (il lupo, il cavallo, il mi-notauro, il cinghiale, il toro, il centauro ecc.).L’aquila era l’emblema sacro della legione, oggettodi venerazione, la cui perdita in battaglia era consi-derata una gravissima ignominia. Era custodita dallaI^ coorte ed era portata dall’aquilifer.

Età augustea

Durante il principato di Augusto (27 a.C. - 14d.C.) non vi fu una riforma strutturale notevole del-l’organizzazione della legione, divisa in 10 coorti,ma si completò il passaggio definitivo ad un esercitodi professionisti stipendiati, con vitto, alloggio edequipaggiamento a carico dello Stato. Gli effettivi diogni legione passarono a circa 5.000 unità, di cittadi-nanza romana, fu reintrodotta la cavalleria legiona-ria, 120 cavalieri, abolita da Caio Mario, con funzio-ni di esplorazione, messaggeria o scorta, mentre ilgrosso della cavalleria di supporto alla legione erafornita da truppe ausiliarie, con unità altamente spe-cializzate, arruolate in aree territoriali di antiche tra-dizioni. Il legionario di cittadinanza romana prestavaservizio militare per non meno di 16 anni, portatisuccessivamente a 20, al termine dei quali ricevevauna gratifica consistente in un premio di denaro edun appezzamento di terra. Il soldato ausiliario, al ter-mine del servizio militare (20-25 anni), otteneva, tral’altro, anche la tanto agognata cittadinanza romana.

Augusto stabilì il numero delle legioni a 28, ridot-te a 25 dopo la disastrosa disfatta di Teutoburgo (9d.C.) in cui furono annientate 3 legioni, la XVII,XVIII e XIX, che non furono più ricostituite. Diqueste 25 legioni, dopo la sua morte, 8 erano attesta-te sul Reno, 6 sul Danubio, 4 in Siria ai confini con iParti, 3 in Spagna, 2 in Egitto e 2 in Africa contro letribù del deserto.

Sembra si debba anche ad Augusto di aver ag-giunto al numero distintivo della legione, anche unparticolare epiteto, di modo che successivamente siebbero più legioni con un numero distintivo uguale,ma con denominazione diversa (ad es. legio I Ger-manica, legio I Adiutrix, legio X Gemina, legio XFretensis ecc.).

La catena di comando nelle varie epoche

In epoca regia il comando effettivo delle forze inarmi era esercitato dallo stesso re: direttamente ai

suoi ordini erano i tribuni militum, uno per ciascuncontingente di fanteria fornito dalle tribù, ed i tribu-ni celerum per gli squadroni di cavalleria. Con la ri-forma centuriata, il numero dei tribuni, paragonabiliad ufficiali superiori degli eserciti moderni, venivafissato a sei per ogni legione, di cui uno era il tribu-no laticlavio, di ordine senatoriale, vice comandantedella legione, mentre gli altri cinque, in sottordine,erano i tribuni angusticlavi, tradizionalmente ap-partenenti all’ordine equestre, ognuno al comando didue coorti, durante la marcia e il combattimento edanche con compiti amministrativi. In epoca repubbli-cana, inizialmente, il comando della legione era pre-rogativa dei consoli, poi comparve la figura del le-gato (legatus legionis), di rango sanatorio, quale co-mandante in capo di una legione. Tale figura rima-se fino al III secolo dopo Cristo.

Di eccezionale importanza era poi la figura delcenturione, proveniente dalla truppa e nominato daitribuni, che formava i quadri medio-bassi della ge-rarchia militare. Il valore e la capacità delle unità le-gionarie dipendevano in gran parte dalla qualità deisuoi centurioni. Formatisi militarmente all’internodei reparti e a contatto diretto e quotidiano con i sol-dati, con compiti tipici dell’ufficiale inferiore o delsottufficiale anziano negli eserciti attuali, essi pote-vano, con l’esempio quotidiano, con lo spirito di ini-ziativa, con l’attaccamento al proprio reparto, quali-ficarne il rendimento e la capacità bellica. Al coman-do di una centuria, sempre in prima linea sulla destradella formazione, si distingueva dalla truppa per lacresta trasversale sull’elmo, per i gambali decorati eper un bastone di vite in mano, simbolo dell’autorità;portava il gladio a sinistra. Avevano una loro gerar-chia e al vertice era il primus pilus prior, primo cen-turione della legione, comandante della prima centu-ria della I^ coorte, l’unico a poter accedere al gabi-netto di guerra della legione. Tra gli altri gradi dellalegione è necessario menzionare il decurione, equi-valente del centurione per la cavalleria legionaria,comandante di una decuria (10 cavalieri). Completa-vano la gerarchia militare di un legione vari graduatidi truppa e specialisti, tra cui ricordiamo l’aquilifer,che aveva in consegna l’aquila legionaria, il signifer,portatore dell’insegna del manipolo, gli immunes,esentati dai servizi ordinari per svolgere incarichiparticolari, i tubicines, cornicines, buccinatores,suonatori di tromba, di corno e di buccina e vari altrispecialisti.

Brig.Gen. Mario Canfarini

LEGIONE COORTALE (con Cesare)

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Il 9 Dicembre 2021, nella sede della SezioneAnsmi di Roma via Santo Stefano Rotondo, n.

4 si terranno le elezioni per il rinnovo delle ca-riche sociali di: Delegato Regionale Lazio –Umbria; Presidente della Sezione di Roma eProvincia; Vice Presidente della Sezione, n° 6Consiglieri e Collegio dei Sindaci di cui 3 Mem-bri effettivi ed uno Supplente, per il Triennio2022-2024.

Hanno diritto al voto i soci ordinari, simpa-tizzanti, sostenitori, vitalizi, onorari e beneme-riti in regola con il pagamento della quota so-ciale annuale.

Tutti i soci con i requisiti richiesti possonocandidarsi nelle varie cariche in scadenza, in-viando comunicazione scritta che dovrà perve-nire entro e non oltre il 10 Novembre 2021. Nonpossono ricoprire cariche sociali tutti coloro chesi trovano in attività di servizio e i soci simpa-tizzanti, salvi i casi previsti dall’articolo 11 dello

Elezioni per il rinnovo delle cariche socialidel triennio 2022-2024 della Delegazione Lazio – Umbriae Presidenza della Sezione ANSMI di Roma e Provincia

Statuto relativo ai vertici della Sanità Militaredelle 4 Forze Armate.

Le votazioni si svolgeranno come segue:Il giorno 9 Dicembre 2021 il seggio aprirà al-

le ore 7, in prima convocazione, la votazione sa-rà valida se si raggiungerà il 50% più 1 dei sociaventi diritto. Sempre il giorno 9 Dicembre2021 il seggio aprirà in 2a convocazione alle ore9.30 e chiuderà alle ore 12.30. Il giorno 10 Di-cembre 2021 il seggio riaprirà alle ore 9.30 echiuderà alle ore 12.30 dando così l’opportunitàa tutti i soci di esercitare il diritto di voto. Lavotazione sarà valida qualunque sia il numerodei soci votanti. Subito dopo ci sarà lo scrutinioda parte di una Commissione che dovrà verifi-care la regolarità della votazione ed eleggere inuovi eletti.

Si invitano tutti i soci a partecipare a questoimportante evento.

Col. Nunzio Scolamacchia

Sul giornale “TRADIZIONE MILITARE”, organomensile degli ufficiali delle FF.AA. provenienti

dal servizio permanente, n. 7 settembre/ottobre 2020,è riportata, in un articolo, la risposta del Capo di Sta-to Maggiore dell’Esercito alla lettera di protesta in-viata dal Presidente Nazionale ANUPSA con cui sisegnalava il disagio provocato tra il personale inquiescenza dalla circolare che vieta agli stessi l’usodell’uniforme.

“Signor Generale, mi riferisco alla Sua lettera del-lo scorso 27 marzo, con la quale ha inteso segnalarmiil disagio arrecato al personale in quiescenza dal di-vieto imposto all’uso dell’uniforme. Al riguardo, Leevidenzio che il diniego di cui sopra fa riferimento aicontenuti del nuovo “Regolamento per la disciplinadelle Uniformi” edito dallo Stato Maggiore della Di-fesa, il quale sancisce come al personale della cate-goria in congedo, di tutte le Forze Armate, è semprepreclusa l’uniforme. Le eventuali eccezioni a tale

USO DELL’UNIFORME PER IL PERSONALEIN QUIESCENZA

norma, per casi particolari legati all’espletamento difunzioni/incarichi di interesse della Difesa, sono ri-mandate dal citato regolamento a specifiche disposi-zioni che lo stesso Vertice interforze non ha ancoraemanato. La menzionata prescrizione, mutuandoquanto già in essere per l’Arma dei Carabinieri e perla Guardia di Finanza, è finalizzata a garantirel’omogeneità in ambito Difesa che, nel caso specifi-co, si realizza attraverso provvedimenti restrittivi intermini di uso dell’Uniforme da parte del personalein congedo. Attendiamo, comunque, dallo StatoMaggiore della Difesa i contenuti delle citate dero-ghe che potrebbero aprire ad alcune concessioni. Per-tanto, pur comprendendo le motivazione da Lei in-dotte, devo purtroppo comunicarle che, al momento,non sussistono i presupposti per venire incontro aiSuoi auspici.”

Con viva cordialitàGen.C.A. Salvatore Farina

QUOTA SOCIALE ANNO 2021A partire dal 1° gennaio 2020 è operativo il nuovo numero di conto corrente bancario

(Banca del Fucino – Agenzia R) della Sezione ANSMI di Roma.Coordinate IBAN: IT15 J031 2403 2080 0000 0231 428

Causale: quota sociale anno …

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Anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltàche sta causando questa pandemia, un gruppo

di soci ha praticato un ciclo di cure termali adAbano presso l’hotel quattro stelle Ariston MolinoBuja dal 18 al 31 ottobre 2020.

L’hotel come già comunicato in passato è unhotel storico di Abano della famiglia Buja chevanta esperienza di quattro generazioni di gestionealberghiera con annesso un centro benessere com-pletamente ristrutturato, dotato di quattro piscinedi cui una interna e tre esterne una sala da pranzodi oltre 200 posti con un ampio parcheggio.

Quest’anno in seguito alla pandemia alcuni ser-vizi sono cambiati sia per la ristorazione, per evi-tare contatti, sia per le belle serate danzanti, che cisono molto mancate.

In seguito ad un brutto incidente il signor Mau-rizio è stato sostituito degnamente dalla signoraFilomena - cresciuta nella struttura.

Professionalmente molto preparata con la sua

esperienza acquisita negli anni ha saputo dirigerein modo encomiabile l’hotel, sotto la supervisionedella proprietà.

Quindi ringrazio la signora Filomena che a no-me mio e di tutto il gruppo, per tutto quello che hafatto per noi.

Ringrazio anche la signora Luciana responsabi-le del reparto cure ed il signor Crispino, il Maitre,la signora Cristina e tutto il personale di sala. Unparticolare ringraziamento va al signor GiancarloBuja, proprietario della struttura per l’attenzioneche ha voluto riservare alla nostra associazione.

Inoltre si comunica che l’hotel Ariston MolinoBuja praticherà uno sconto a tutti i soci che vor-ranno effettuare un ciclo di cure presso tale strut-tura. Per ottenere il trattamento riservato si dovràtelefonare alla Sezione (tel. 067001405 - mobile3479448958). La Sezione provvederà a fare la pre-notazione per il socio e a rilasciare un documentoper usufruire di tale iniziativa.

GRUPPO DI SOCI A.N.S.M.I. HA PRATICATOUN CICLO DI CURE PRESSO L’HOTEL

ARISTON MOLINO BUJA - 4 STELLE – DI ABANO

A sinistra: la signora Antonella Ticconi eil Colonnello Scolamacchia nella halldell’hotel Ariston Molino di Abano Terme

Sotto: la signora Filomena, direttricedell’Hotel

Il nostro Socio, Capitano del Corpo Militare Volontario CRI, STEFANORUSSO è stato insignito dell’onorificenza al merito della Croce Rossa

Italiana nella classe “Diploma al merito” per la preziosa opera svolta a fa-vore dell’Associazione di Volontariato CRI.

Tale onorificenza è stato conferita per l’essersiprodigato attivamente, con competenza, entusia-smi e spirito di sacrificio, nella realizzazione dinumerose iniziative formative e attività di soccor-so.

Così operando ha concorso positivamente alprestigio dell’Associazione Nazionale della SanitàMilitare Italiana e del Corpo Militare Volontariodella CRI.

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TRISTIAti questi lunghi anni, finchè nel2005, quando assumevo la caricadi Segretario della Sezione AN-SMI di Roma, trovavo nell’orga-nigramma dell’Associazione lafigura del Ten.Gen. Acquaro, conla qualifica di Primo Membro delCollegio dei Sindaci e successi-vamente con quella di Presidente,con il compito della revisionedella contabilità della Sezione diRoma e della Presidenza Nazio-nale. Per oltre 15 anni, quindi,abbiamo collaborato e in parti-colar modo dal 2012, quando so-no stato eletto Presidente dellaSezione di Roma. Con un control-lo accurato e scrupoloso della

contabilità della Sezione ha dato sicurezza e sere-nità a me e ai miei collaboratori. Grazie ancoraGen. Acquaro!

Si riporta l’allocuzione commemorativa delBrig. Gen. farm. Vincenzo Barretta, durante le ese-quie del Ten. Gen. farm. Armando Acquaro.

Siamo qui per partecipare al rito del congedocristiano del caro Gen. Acqua-ro. La sua famiglia mi vorràconsentire di ringraziare tuttivoi presenti per aver voluto epotuto partecipare a questomomento. Ma io vorrei estende-re questo ringraziamento anchea tutti coloro che, informati,non hanno potuto essere oggicon noi, perché sono certo chesono comunque qui, in questomomento, presenti nel ricordo enel pensiero. Porto il saluto so-cialmente fraterno della nostraAssociazione Nazionale dellaSanità Militare, tutta, a cui ilGen. Acquaro ha tanto dato fi-no alla fine. Associazione quiautorevolmente rappresentatadal nostro Presidente Naziona-le, il Gen. Tontoli, dal Presi-dente della Sezione Provincialedi Roma, Col. Scolamacchia eda numerosi Soci. Da l’altro ie-ri sera mi sono pervenuti infini-ti messaggi ed attestazioni divicinanza affettuosa al Gen.Acquaro ed alla sua famiglia.Anch’essi sono una consolazio-ne in questo momento di inevi-tabile distacco ma soprattutto

Il giorno 22 luglio 2020 è venutoa mancare il Ten. Gen. farm. AR-

MANDO ACQUARO, socio ono-rario di questa Associazione, non-chè Presidente del Collegio deiSindaci per la revisione della con-tabilità di questa Sezione e dellaPresidenza Nazionale. La cerimo-nia funebre è stata celebrata nellachiesa di San Roberto Bellarmino,a Roma, con la partecipazione delMedagliere della Presidenza Na-zionale e del Labaro della Sezionedi Roma, alla presenza del Presi-dente Nazionale Ten. Gen. France-sco Tontoli, del Segretario generaleBrig. Gen. farm. Vincenzo Barret-ta, del Presidente della Sezione diRoma Col. Nunzio Scolamacchia e di una rappre-sentanza di soci dell’Associazione.

Di seguito, una “testimonianza” del Presidentedella Sezione di Roma Col. Nunzio Scolamacchia.

Ho conosciuto nel lontano 1963 l’allora Ten.Acquaro, che collaborava con il Direttore pro-tem-pore della Farmacia del “Celio” Ten.Col. Caval-laro. Fin da subito ci siamo sempre stimati per tut-

Omelia del parroco della chiesa di San Roberto Bellarmino durante le esequie delTen. Gen. farm. Armando Acquaro

Il Ten. Gen. farm. Armando Acquaro

Medagliere della Presidenza Nazionale e Labaro della Sezione di Roma

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essere uomini. Ora mi ripeto, con un sorriso: ilTen. Col. Acquaro dovette avere molta pazienzacon me. Poi gli anni passarono e prima il Col. Ac-quaro, poi il Gen. Acquaro mi fu sempre vicino emi guidò e consigliò sempre opportunamente nellaprofessione e mi sostenne anche nella mia vita per-sonale. Come fu per tutti i suoi Ufficiali. Oggi, co-me Generale farmacista, suo collega, ma anche esoprattutto suo allievo non posso che apprezzare edebbo rendere onore alla verità dei suoi 8 anni daGenerale farmacista. Tutti gli anni visitò tutte lefarmacie militari, incontrò gli allievi farmacistidell’Accademia della Sanità militare, volendo co-noscerne anche le famiglie. Fece sentire la sua vi-va presenza a tutti noi, aiutandoci, sempre. UniciAnni in cui il ruolo degli ufficiali chimici farmaci-sti conseguì risultati, obiettivi talmente numerosi

che non è questa la sede opportuna per enu-merarli tutti ed così che il Gen. Acquaro gua-dagnò per la Sanità Militare, a se stesso edal ruolo dei farmacisti militari la dovuta di-gnità e rispetto. Un vero Padre e Maestronella vita e nella professione. Queste perònon sono solo le mie parole ma anche quelleche “coram populo” mi sono sempre perve-nute da tutti i colleghi intellettualmente one-sti e che da l’altro ieri sera mi sono state ri-petute all’infinito. Chiudo salutando affettuo-samente e militarmente il Gen. Acquaro inpartenza per un’altra missione in cui sta rag-giungendo i colleghi da lui tanto amati e chelo hanno preceduto in questo passo.

Si menziona, infine, un “ricordo” del Magg.Psicol. Carmine Goglia, in omaggio del Gen. Ac-quaro.

Il Generale Chimico Farmacista dr. ArmandoACQUARO, personaggio emblematico della Sani-tà Militare, stimato e amato dal personale militaree civile è ritornato al Padre improvvisamente e si-lenziosamente come era nel suo stile, lasciandosgomenti i suoi familiari e quanti gli erano affet-tuosamente vicino. Gli telefonavo frequentemente,in quanto ero consapevole che ciò era per lui unmomento di particolare serenità e gratificazione.Per le sue eccellenti doti umane, militari e profes-sionali, il Generale Stornelli, compianto nostroPresidente Nazionale, su proposta del Consigliodella Sezione Provinciale di Roma, gli aveva con-ferito la nomina di SOCIO ONORARIO. Per moltianni, inoltre, è stato Presidente del Collegio deiSindaci Revisori della Presidenza Nazionale e del-la Sezione di Roma. Durante il Suo servizio attivoaveva diretto la Farmacia del Policlinico Militaredi Roma e successivamente era stato il Capo delRuolo degli Ufficiali Chimici Farmacisti, presso ilComando del Corpo di Sanità dell’Esercito.

Il Signore della vita sicuramente gli ha dato ilmeritato premio, perché ha “combattuto la buonabattaglia”.

sono un’attestazione di stima ed affetto per quantoil Gen. Acquaro ha fatto sia per il ruolo degli Uffi-ciali chimico farmacisti, per la Sanità Militare tut-ta e soprattutto per la sua vicinanza anche umanaed amicale a molti di noi. Il Gen. Acquaro ci hasaputo accompagnare nella nostra duplice profes-sione, quella di farmacisti e quella di militari, maanche nelle vicende delle nostre vite personali efamiliari. Per questo complesso di ragioni a mol-tissimi di noi ci mancherà. Tanto. In questi mo-menti le sensazioni, le emozioni fanno la parte delleone ed è così che si scade in frasi fatte, parole dicircostanza. Vi chiedo perdono ma non ne sono ca-pace e nemmeno lo voglio fare. Quindi, vi prego diaccettarmi nella mia manifestazione immediata ediretta di sensazioni, sentimenti non disgiunti peròda un concreto, reale e personale convincimento.Conobbi il Gen. Acquaro il 26 luglio del 1977quando arrivai S.Ten. farm alla Farmacia del Ce-lio e trovai ad accogliermi il Direttore della Far-macia Ten. Col. Acquaro. Da quel momento e per43 anni si creò fra noi un’intesa umana e profes-sionale durante la quale appresi, forse anche in-consciamente, più che aspetti meramente tecnicoprofessionali, valori etici, deontologici, umani checostituirono il valore aggiunto alla semplice pro-fessionalità. Ricordo che mi diceva sempre: siamotutti farmacisti ma dobbiamo prima imparare ad

Allocuzione commemorativa del Brig. Gen. farm.Vincenzo Barretta

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Il giorno 7 novembre 2020 èvenuto a mancare, prematu-

ramente, all’affetto dei suoicari il 1° M.llo Lgt. PIETROMAZZARIOL.

Alla cerimonia funebre era-no presenti oltre alla moglie,sig.ra Teresa, ed al figlio Fa-bio, parenti, amici ed alcuniSoci con il Labaro della Sezio-ne di Roma e il Presidente del-la Sezione, Col. Nunzio Scola-macchia.

Dopo la cerimonia il sotto-scritto ha preso la parola peruna breve allocuzione all’ami-co fraterno Pietro.

Chi era il M.llo Mazzariol?Per me, era un fratello minore.

L’ho conosciuto nel lontano1973 quando, uscendo dallaScuola Sottufficiali, venne as-segnato alla terza divisionedella Direzione Generale dellaSanità Militare Italiana.

Io ero arrivato l’anno prima; da allora l’ho vistocrescere, sposarsi con la sig.ra Teresa anch’essaimpiegata presso la stessa Divisione, e da alloranon ci siamo più separati.

Oggi perdo un fratello che mi è stato molto vi-cino nel dramma che ha colpito la mia famiglia daoltre otto anni.

Medagliere della Presidenza Nazionale e Labaro della Sezione di Roma

Per molti anni Pietro èstato un fedele collaboratore,prima in servizio, poi, al ter-mine della sua carriera, co-lonna portante per la nostraAssociazione, collaborandofedelmente con il sottoscrit-to.

Molti di noi che lo hannoconosciuto non solo in Se-zione ma anche nei moltiviaggi che insieme abbiamoprogrammato, lo ricorderan-no per la sua simpatia, dispo-nibilità verso il prossimo,generosità, riservatezza, ret-titudine morale e professio-nalità, molto legato alla suafamiglia.

In una parola un “Maestrodi Vita” per le nuove genera-zioni. Il Signore ha volutochiamarlo prematuramente ase. Sono certo che di lassù

proteggerà la cara moglie, il figlio, la nuora e leadorate nipotine.

Ciao Pietro! Un giorno ci ritroveremo di nuo-vo insieme.

Il sottoscritto Presidente delle Sezione ANSMIdi Roma, a nome proprio e di tutti i Soci formulaalla famiglia sentitissime condoglianze.

Col. Nunzio Scolamacchia

IN RICORDO DI PIETRO MAZZARIOL

1° M.llo Luogotenente Pietro Mazzariol

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“Signore Gesù noi crediamo e speriamo in te.Sappiamo che nulla dobbiamo temere, perché tu sei Risorto e

presente con il tuo Spirito nel nostro animo e nella nostra vita.Tu, nostro Salvatore, ancora vorrai fermare il vento impietoso che si

abbatte con violenza su di noi, scuotendo la nostra vita e spezzando lenostre certezze.

Quanto dolore ci dà vedere sui volti dei nostri figli e nipoti latristezza, l’angoscia, il disorientamento e la confusione, perché la luce

sembra eclissata e il cuore fatica ad aprirsi a un’alba di speranza!Di fronte al dolore, alla malattia e alla crisi economica che ci ferisce

ti chiediamo di confortarci, sostenerci e illuminarci.I momenti di incertezza scatenano sofferenza, disperazione, paura

ma tu sei con noi sempre, anche se appari assopito sulla barca dellanostra fragile vita.

Quando la tempesta infuria, anche noi temiamo di morire, nondiversi dai tuoi discepoli, ma aggrappati al legno della croce non

temiamo alcun male!Noi nonni del mondo, chiamati a essere per i nostri cari testimoni di

fede e di speranza crediamo in te e nella forza della tua resurrezione esappiamo che anche in questa prova potremo sperimentare la forza del

tuo amore.Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.”

Il giorno 22 novembre 2020è venuta a mancare all’af-

fetto dei suoi cari la nostracara socia, decana di questaSezione, la Dott.ssa ANNALEONARDI CORNAC-CHIONE.

La Sig.ra Anna era nata l’8ottobre 1921 a Fossalto (CB).Nella sua vita lavorativa ave-va ricoperto prestigiosi inca-richi presso la Presidenza delConsiglio dei Ministri. Dopola scomparsa del suo caromarito, si era iscritta nel 2006alla nostra Associazione, par-tecipando attivamente allevarie attività della Sezione.

Noi tutti soci stavamoaspettando il suo centesimo compleanno per fe-steggiarla. Purtroppo questa pandemia l’ha colpitaduramente, quando aveva superato il suo 99° annodi età. Chi di noi ha avuto l’onore di conoscerla innumerosi impegnativi viaggi organizzati da questaSezione (ne cito alcuni tra i più importanti, Praga,giro della Sicilia, Sardegna, Spagna, Luordes, Por-togallo, Santiago de Compostela, giro ancora dellaSicilia e molti altri) la ricorderà per la sua forza divolontà nonostante l’età, per il suo garbo, simpatia,

disponibilità verso il prossimo, per la sua generosi-tà, riservatezza, rettitudine morale, veramente unagrande Signora. Personalmente per me è come seavessi perso una mamma. Per molto tempo mimancherà, ero molto legato a lei, come lei era lega-ta alla mia famiglia. Ciao Anna.

Il Presidente della Sezione ANSMI di RomaCol. Nunzio SCOLAMACCHIA a nome proprio edi tutti i soci formula alla famiglia vivissime con-doglianze.

Riceviamo e pubblichiamo una preghiera scritta dalla Dottoressa Annamaria BARBATO Presi-dentessa dell’Associazione Nonni d’Italia, figlia del nostro socio già Maresciallo Maggiore di

Sanità Antonio BARBATO.La preghiera è rivolta ai nonni ed è stata pubblicata dalla rivista “Famiglia Cristiana”, prodotta da tele-

pace con il benestare della Santa Sede.

12 - ANSMI

EVENTI SOCIALI • Anno 2021

te. Subito dopo partenza per Recanati, qui visitere-mo il Museo e la Casa di Giacomo Leopardi.Rientro in Hotel cena e pernottamento.

3° giorno dopo la colazione partenza per Ro-ma. Lungo la via di rientro visiteremo una famosaOUTLET chiamata Casette d’ete.

Pranzo in ristorante e subito dopo la partenzaper Roma. L’arrivo a Roma è previsto per le ore18 circa in via Circonvallazione Ostiense, angolovia Padre Semeria.

I soci interessati dovranno prenotarsi entro enon oltre il 15 Maggio 2021 telefonando al n°06-7001405 Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalleore 9.30 alle ore 11.30 oppure telefonando al347.9448958 dalle ore 9.00 alle ore 20.00 tutti igiorni. Successivamente dovranno passare inSezione per versare la quota stabilita.

Solo dopo il versamento della quota saràcompletata la prenotazione.

Si fa presente, inoltre, che saranno prese tutte leprecauzioni previste dalle norme in vigore per lapandemia Covid (mascherine, distanziamento, so-ciale e quant’altro previsto).

Vi aspetto in tanti.

Il giorno 15 Giugno 2021 sarà organizzato unviaggio di 3 giorni con 2 pernottamenti per visi-

tare Macerata, Loreto e Recanati. Il costo per un gruppo di 25 partecipanti sarà di

€ 360 p.p. Ove si raggiungesse il numero di 30partecipanti il costo sarà di € 340 p.p. Per la ca-mera singola ci sarà un supplemento di € 40,00.La quota comprende 2 notti in Hotel 4 stelle, pen-sione completa, acqua e vino ai pasti. Pullman GT,parcheggi, mance e tassa di soggiorno ingressoMuseo e Casa di Giacomo Leopardi € 18.

La partenza è prevista per le ore 8.00 con Pul-lman da Via Circonvallazione Ostiense, angolo viaPadre Semeria.

Il viaggio si svolgerà come segue: 1° giorno ore 8.00 partenza per Macerata, arri-

vo sistemazione in Hotel, pranzo in Hotel. Nel po-meriggio visiteremo Palazzo Buonaccorsi, Museodelle carrozze, Teatro Rossi, passeggiata nel Cen-tro Storico. Rientro in Hotel cena e pernottamento.

2° giorno dopo la colazione partenza per Lore-to. Assisteremo alla Santa Messa (ricordo che que-st’anno ricorre l’anno Lauretano). Pranzo ristoran-

FINALMENTE SI RIPARTE

GITA CULTURALE A MACERATA – LORETO – RECANATI

questa gita culturale il costo sarà di € 65.00 ecomprenderà, pullman, pranzo, corona d’alloro emance.

Il pullman sarà fornito dalla società CALA-BRESI. La partenza è prevista per le ore 8.00 del 6ottobre c.a. in Via Circonvallazione Ostiense an-golo via Padre Semeria. Il rientro a Roma è previ-sto per le ore 18/19 circa.

I soci interessati a partecipare a questo eventodovranno prenotarsi entro e non oltre il 5 giugno,telefonando ai numeri 06/7001405 il lunedì, mer-coledì e venerdì dalle ore 09.30 alle ore 11.30 al-trimenti chiamare il numero 3479448958 dalle ore9.30 alle ore 20.00. Successivamente si dovrà pas-sare in Sezione per versare la quota stabilita. Solodopo il versamento della quota sarà completata laprenotazione.

Si fa presente, inoltre, che saranno prese tutte leprecauzioni previste dalle norme in vigore per lapandemia covid (mascherine, distanziamento so-ciale etc.etc.)

Il giorno 6 ottobre 2021 sarà organizzata unagita culturale di un giorno per visitare e deporre

una corona d’alloro al Sacrario Militare di Migna-no Montelungo, al termine della cerimonia pranze-remo nelle vicinanze dell’Abbazia di Montecassi-no. Dopo il pranzo visiteremo l’Abbazia e se saràpossibile assisteremo alla Santa Messa. Si fa pre-sente che per l’occasione, in aderenza a quantoprevisto e suggerito dal Ministero Difesa, sarà in-vitata una scolaresca di un Liceo Classico di Ro-ma, per illustrare le vicende storiche della 2a guer-ra mondiale. Il numero massimo degli studenti sa-rà di 30 unità più due genitori e due professoresse.Tutte le spese per studenti, genitori e professori sa-ranno a carico della Sezione di Roma e Provinciadell’Associazione Nazione della Sanità MilitareItaliana.

L’evento storico della battaglia di Montecassi-no della 2a guerra mondiale sarà illustrato da unnostro socio, esperto di Storia Militare. Per taleoccasione, per i soci che vorranno partecipare a

VISITA CULTURALE AL SACRARIO MILITAREDI MIGNANO MONTELUNGO

E ABBAZIA DI MONTECASSINO