del XIII Capitolo Provinciale e PIANO DI LAVORO · I membri del XIII Capitolo Provinciale, con...

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DOCUMENTO FINALE del XIII Capitolo Provinciale e PIANO DI LAVORO Quadriennio 2011 - 2015 Roma, Via del Casale di San Pio V, 1 CONGREGAZIONE SUORE S. GIOVANNI BATTISTA Provincia Italiana

Transcript of del XIII Capitolo Provinciale e PIANO DI LAVORO · I membri del XIII Capitolo Provinciale, con...

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1

DOCUMENTO FINALE del XIII Capitolo Provinciale

e

PIANO DI LAVORO Quadriennio 2011 - 2015

Roma, Via del Casale di San Pio V, 1

CONGREGAZIONE SUORE S. GIOVANNI BATTISTA

Provincia Italiana

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DOCUMENTO FINALE DEL XIII CAPITOLO PROVINCIALE

Lettera della Superiora provinciale ...................................... pag 3

Premessa .............................................................................. “ 7

L’oggi della Provincia ......................................................... “ 7

Ritrovare la profondità dell’esperienza spirituale ………… “ 9

Costruire Comunità dove si vive con gioia il dono della fraternità …………………………………………………..

“ 11

Recuperare la centralità della missione e servirla con più trasparenza ………………………………………………...

“ 13

Il Laici: una risorsa dello Spirito sul nostro cammino ……. “ 16

Economia …………………………………………………. 18

Deliberazioni... art. 130 degli Statuti generali ..................... “ 19

Conclusione ………………………………………………. “ 20

PIANO DI LAVORO QUADRIENNIO 2011-2015

Obiettivo generale ………………………………………… “ 21

Vita comunitaria ………………………………………….. “ 22

Attività apostolica ………………………………………… “ 26

Laici Battistini …………………………………………….. “ 32

Economia …………………………………………………. “ 34

38

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Prot. n. 265/11

“Voi siete una lettera di Cristo scritta con lo Spirito del Dio vivente”

II Cor. 3,3

Sorelle carissime,

è con profonda gratitudine a Dio che vi “affido” il DOCUMENTO FINALE del XIII Capitolo provinciale, approvato dal Governo generale in data 2 agosto 2011 Prot. n. 310/11, frutto di un serio lavoro capitolare che ha voluto delineare il cammino della Provincia per il prossimo quadriennio. Esso ci ricorda il nostro essere “lettera di Cristo” l’una per l’altra, in comunità, e per quanti incontriamo sul nostro cammino. Siamo chiamate ad essere libro di coloro che non credono. … Dio ci chiama alla grandezza, alla bellezza dell’ideale della santità: diventare santi per essere rivelazione della presenza di Cristo in mezzo agli uomini.

Ciò chiede ad ognuna di noi un salto di qualità sia nella nostra vita personale che in quella delle nostre comunità che sono chiamate ad essere, nella Chiesa e nel mondo, testimoni ed artefici del progetto di comunione che sta al vertice della storia dell’uomo secondo Dio.

Oggi più che mai, abbiamo un grande bisogno di unirci, sia nell'approfondimento delle ragioni della nostra fede, sia nella ricerca di cammini nuovi per superare le difficoltà e realizzare quanto il Signore ci vorrà mostrare ogni giorno.

Il presente libretto è formato da due parti, nella prima abbiamo il Documento finale del XIII Capitolo provinciale, nella seconda la pianificazione per il qua-driennio 2011-2015 che sarà poi resa operativa attraverso la programmazione annuale.

Vi invito ad accogliere questo documento come dono del Signore che interviene continuamente nella nostra vita, cammina con noi come con i discepoli di Em-maus e conduce la nostra storia per vie che non conosciamo.

Esorto tutte a farne oggetto di studio e di riflessione personale e comunitaria per-ché i contenuti presenti in esso diventino vita per ognuna e linee di cammino per le singole comunità.

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Rendiamo grazie a Dio per quanto opera nella vita di ognuna e poniamo nelle sue mani la fatica di ogni giorno perché Egli, nella sua infinita misericordia, la tra-sformi in grazia e benedizione per la nostra Congregazione, per la Chiesa e per il mondo intero.

Lo Spirito Santo ci sostenga in questo cammino e ci trasformi in tempio vivo della sua gloria; Maria, Madre di tutta l’umanità, ci accompagni a Gesù per speri-mentare la forza e la dolcezza del suo amore; il Padre Fondatore continui ad ac-compagnarci nella vita di ogni giorno nella realizzazione di quanto ha iniziato nella Chiesa.

Roma, 26-10-2011

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Informare le Superiore locali.

Dare comunicazione alle Suore di altra nazionalità.

Gov. Prov.

2011-2015

Informare le Superiore locali.

Avviare la realizzazione.

Gov. Prov.

Superiora

2011-2012

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8. Le Suore di altra nazionalità in visita ai familiari fanno il viaggio a spese della comunità fino al luogo dove risiede la famiglia, qualo-ra chiedono di passare per altri Stati, per salutare i parenti, l’im-porto di maggiorazione del biglietto sarà a carico della Suora.

9. Orientativamente le pensioni delle Suore siano versate in banca nel conto della comunità per evitare di avere conti nominativi.

OBIETTIVI OPERATIVI

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CONGREGAZIONE SUORE SAN GIOVANNI BATTISTA ——————————————————-

Provincia Italiana

DOCUMENTO FINALE

del XIII Capitolo Provinciale

Roma, Via del Casale di San Pio V, 1

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Individuare Suore per il lavoro economico e prepararle culturalmente.

Incoraggiare la centralizzazione delle buste paga per le case fuori Roma.

Gov. Prov

2011-15

Preparare uno schema di bilancio preventivo.

Accompagnare le Superiore nella stesura annuale del bilancio preventivo.

Gov. Prov

2011-12

2012-15

Sistemare l’archivio economico della Provincia.

Sistemare l’archivio locale.

Economa

Sup. locale

2012-15

Preparare uno schema per la compilazione dell’inven-tario.

Aiutare le comunità a fare l’inventario.

Gov. Prov

Economa

2012-13

Abilitare le Superiore locali alla compilazione della “Prima nota”.

Rendere compatibile il programma di contabilità delle case con quello dell’Ufficio amministrativo della Pro-vincia.

Gov. Prov.

2011-15

2011-12

Prendere contatti con persone competenti per studiarne la fattibilità.

Pianificare la realizzazione.

Gov. Prov.

2011-15

Sensibilizzare le Superiore e le Responsabili di settore per far conoscere la nostra Associazione ai genitori dei nostri alunni e agli altri nostri utenti.

Gov. Prov. 2011-15

OBIETTIVO SPECIFICO: Qualificare e rendere sempre più trasparente l’economia delle nostre attività apostoliche.

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1. Continuare nel cammino di centralizzazione delle buste paga del personale, anche per le case fuori Roma.

2. Aiutare le superiore a compilare annualmente il bilancio preventi-vo della propria casa per una amministrazione più attenta e oculata.

3. Sistemare in modo organico l’archivio economico della Provincia e quello di ogni casa.

4. Guidare le superiore nella stesura dell’inventario dei beni sia della comunità che dell’attività a tutela del patrimonio e delle persone che si avvicendano nell’amministrazione.

5. Accompagnare le superiore nella compilazione della “prima nota” mensile delle attività che gestiscono per una maggiore trasparenza contabile.

6. Studiare la possibilità che la ONLUS, Associazione Battistina Al-fonso M. Fusco, diventi parte della Congregazione.

7. Continuare a sensibilizzare familiari, amici e conoscenti a devolve-re il 5 X 1000 a favore dell’Associazione Alfonso M. Fusco Onlus.

OBIETTIVI OPERATIVI

ECONOMIA Fid

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7

PREMESSA

I membri del XIII Capitolo Provinciale, con fiducia in Dio Provvidenza che guida la storia verso traguardi di vita e di speranza, per rispondere alla complessa realtà della società di oggi in linea con il carisma del Beato Alfonso M. Fusco, sono aperti alle urgenze del mondo odierno, animati dal desiderio e dall’impegno di essere “lettera di Cristo scritta con lo Spirito del Dio vivente” II Cor 3, 3.

Il tema fa da sfondo al nostro cammino di santità. “Io, la Comunità in cui vivo, la Congregazione, siamo “una lettera” scritta da Cristo. Siamo chiamate ad essere libro di coloro che non credono. … l’annuncio più efficace di Cristo è la mia vita e la vita della mia comunità”. Dio ci chiama alla grandezza, alla bellezza dell’i-deale della santità: diventare santi per essere rivelazione della presenza di Cristo in mezzo agli uomini.

L’Assemblea, respirando ancora la grazia delle celebrazioni del Centenario della nascita al cielo del Beato Alfonso M. Fusco, memore dei suoi insegnamenti, con la forza del suo carisma e con la gioia della sua presenza, vuole vivere, in termini profetici, l’eredità che ci ha lasciato.

L’OGGI DELLA PROVINCIA

Si delinea, fin dall’inizio dei lavori, un’immagine di Provincia:

animata dalla speranza viva di fare un salto di qualità nella fede; bramosa di vivere la vita religiosa in modo autentico e coerente; desiderosa di approfondire e incarnare il carisma in risposta ai segni dei

tempi; aperta alla progettualità apostolica; cosciente del valore della “ricchezza” della sua internazionalità; sensibile alla preghiera, alla testimonianza personale e comunitaria come

fondamentali requisiti di una comunità vocazionale; impegnata a stare al passo con i tempi, su tutti i versanti, con coraggio e

perseveranza; sfidata dalla grave crisi economica del mondo di oggi; preoccupata del calo di vocazioni nel contesto dell’Europa.

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L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

interpellata dalle tre sfide della vita Consacrata, nel mondo di oggi:

Ritrovare la profondità dell’Esperienza spirituale. Costruire comunità dove si vive con gioia il dono della fraternità. Recuperare la centralità della missione e servirla con più trasparenza

ha riflettuto su queste istanze per delineare i cammini futuri della Provincia alla luce dei nuovi aspetti del carisma apostolico che stanno emergendo.

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Continuare a collaborare con i Laici nei progetti intra-presi.

Essere attente ai segni che il Signore ci mostra per una collaborazione con i Laici.

Gov. Com.

2011-15

Studiare con le Superiore e con le responsabili dei diversi settori percorsi formativi sul nostro carisma, per i Laici che collaborano con noi.

Iniziative di formazione.

Gov. Prov.

Gov. Com.

2011-15

2011-15

Utilizzare le visite alle comunità per parlare della ne-cessità dell’alleanza con i Laici.

Far passare questo argomento negli incontri con le Superiore e con tutte le Suore.

Stabilire nelle comunità dei tempi di preghiera e di incontri fraterni aperti ai laici sensibili al nostro cari-sma e alla missione della Congregazione.

Gov. Prov.

Comunità

2011-15

OBIETTIVO SPECIFICO: Far nascere, con i laici che amano il nostro carisma, una coesio-ne, un’alleanza, una condivisione della nostra missione in vista di un cammino di futuro ricco di abbondanti frutti.

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1. Continuare a realizzare progetti operativi in alleanza con i “Laici” che la Provvidenza mette sul nostro cammino.

2. Promuovere itinerari formativi, in linea con la nostra identità apo-stolica, per i laici che lavorano nelle nostre strutture.

3. Creare cammini formativi per aiutare le Suore a comprendere me-glio il ruolo dei Laici nella Chiesa e la necessità di alleanze operati-ve con loro.

OBIETTIVI OPERATIVI

LAICI BATTISTINI R

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“Scopo della nostra vita è santificarci”

L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

ILLUMINATA DALLA CERTEZZA CHE: “Scopo della nostra vita è santificarci”: la santità è vocazione di tutti e di ognuno, e come tale, è realizzabile.

Primo compito della vita consacrata è rendere visibili le meraviglie che Dio opera nella fragile umanità delle persone chiamate perché gli uomini possano avvertire il fascino e la nostalgia della bellezza divina.

I consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell’obbe-dienza… sono un dono divino che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e con la sua grazia sempre conserva. (LG 43)

La castità consacrata appare come esperienza di gioia e libertà ed è una testi-monianza della potenza dell’amore di Dio nella fragilità della condizione umana in una continua conversione a Cristo.

La povertà è sentirsi presi e posseduti dal desiderio di Dio, vivere un nuovo rapporto con le cose e spendersi totalmente perché venga il Regno di Dio.

L’obbedienza è una speciale offerta di sé a Dio e comporta la rinunzia al diritto di tante scelte che uno può legittimamente fare all’interno del progetto di vita.

SI INTERROGA

Quali vie nuove intraprendere per far nascere nel nostro cuore ciò che conta davvero: seguire Cristo, essere suo prolungamento nel mondo d’oggi?

Quali cammini percorrere per risvegliare l’entusiasmo e la gioia del nostro essere Battistine nella realtà odierna?

RACCOMANDA

Curare la formazione umana e spirituale sia nella fase iniziale che in quella permanente.

1. RITROVARE LA PROFONDITÀ DELL’ESPE-RIENZA SPIRITUALE

10

Vivere uno stile di vita semplice, sobrio e solidale con i più poveri in linea con la precarietà odierna.

Educare le suore ad un uso corretto e responsabile dei mezzi di comunicazio-ne sociale.

Essere presenze di speranza e di umanizzazione vivendo nella gioia, nell’ac-coglienza e nel perdono reciproco.

PROPONE

1. Per un autentico cammino di santità comunitaria e personale curare:

la fedeltà alla Preghiera liturgica e personale, l’orazione mentale, la contemplazione, l’adorazione eucaristica, la vita sacramentale, i ritiri mensili, gli esercizi spirituali e la direzione spirituale;

la centralità della Parola di Dio, attraverso la Lectio divina e la con-divisione della Parola

2. Curare il cammino di santità con particolare attenzione all’osservanza dei voti e delle Costituzioni.

31

LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Individuare la casa.

Prendere contatti con il Vescovo, la Caritas o altri Enti.

Fare scelte concrete.

Gov. Prov.

2011-15

Accogliere, per periodi di tempo determinato, donne e bambini in difficoltà, previa autorizzazione del Gover-no provinciale.

Comunità 2011-15

Realizzazione del progetto per una Casa famiglia a Lososina (Polonia).

Costruire la casa.

Costituire la Comunità ed accogliere i bambini.

Gov. Prov.

2011-15

Chiedere l’autorizzazione per l’ingresso in Romania.

Costituire la comunità della Casa famiglia “Marco Po-lo” di Gherla.

Studiare la possibilità di una nostra presenza ad Anta-nanarivo (Madagascar).

Costruire la casa e costituire la comunità.

Gov. Prov.

2011-12

2012-13

2012-15

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12. Individuare qualche casa, o parte di essa, da destinare in risposta alle

situazioni di emergenza delle nuove povertà, in dialogo con la Cari-tas e con gli Enti locali.

13. In situazioni sociali di emergenza delle nuove povertà, aprirsi anche all’accoglienza temporanea di donne o bambini, su richiesta della Caritas o di Enti locali preposti.

14. Nella prospettiva di nuove aperture prediligere l’infanzia abbandona-ta anche attraverso la costituzione di altre “Case famiglia”.

15. Continuare l’apertura di attività al servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana nei Paesi europei ed extraeuropei, in linea con il nostro carisma.

OBIETTIVI OPERATIVI S

celt

e n

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11

“Siete venute a formare una famiglia di sante”

L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

ILLUMINATA DALLA CERTEZZA CHE:

E’ attorno all’Eucaristia, celebrata e adorata, “vertice e fonte” di tutta l’atti-vità della Chiesa, che si costruisce la comunione degli animi, premessa per ogni crescita nella fraternità.

I Religiosi sono chiamati ad essere, nella comunità ecclesiale e nel mondo, testimoni ed artefici di quel progetto di comunione che sta al vertice della storia dell’uomo secondo Dio.

La presenza di culture diverse, nelle nostre comunità, ci aiuta a scoprire l’u-niversalità del carisma e la bellezza di viverlo secondo il “genio delle diverse culture”.

Costruire la comunità significa lavorare per la qualità della vita di chi verrà dopo di noi.

Di fronte all’altro devo deporre la sovranità del mio “io” per poterlo incon-trare e con lui poter dire “noi”.

SI INTERROGA

Come risvegliare il senso di appartenenza all’Istituto e alla propria comuni-tà?

Come valorizzare le persone che il Signore mi ha posto accanto nella comu-nità come sorelle di fede, come sacramento di Cristo e come possibilità con-creta per vivere il comandamento dell’amore reciproco?

RACCOMANDA

Mettere alla base delle nostre programmazioni comunitarie un cammino se-rio di conversione specialmente quello di “umanizzazione” e di educazione.

Rinvigorire il senso di appartenenza all’Istituto, pregando per il mondo batti-stino presente nei quattro continenti, animate dallo spirito del nostro Padre Fondatore che ci voleva “famiglia di sante”.

2. COSTRUIRE COMUNITÀ DOVE SI VIVE CON GIOIA IL DONO DELLA FRATERNITÀ

12

Per essere lettera di Cristo far crescere la responsabilità personale e comuni-taria nell’animazione vocazionale con la preghiera e la testimonianza gioiosa di vita e di missione.

PROPONE

1. Stabilire una buona organizzazione della comunità, con il coinvolgimento di tutte, anche delle nostre suore anziane, secondo le proprie capacità e competenze.

2. Organizzare la vita di preghiera nelle comunità a partire dalla Celebrazione della Liturgia delle Ore, dell’Eucaristia e del Sacramento della Riconcilia-zione.

3. Programmare nelle comunità tempi per la condivisione della Parola o per la pratica della Lectio divina.

4. Redigere un semplice “Progetto comunitario” con verifiche periodiche come strumento di cammino per la comunità.

5. Curare il cammino di crescita personale e comunitario con un approfondi-mento dei voti e delle nostre Costituzioni.

6. Potenziare lo spirito di appartenenza alla nostra famiglia religiosa assicu-rando momenti di gioiosa condivisione fraterna e di partecipazione alle feste o ricorrenze varie, anche a livello intercomunitario.

7. Continuare a preparare per le celebrazioni delle feste della Congregazione sussidi di preghiera che creano più unità tra di noi.

8. Inviare a sezioni i quattro documenti di studio, presi in considerazione du-rante il Capitolo, per una riflessione comunitaria.

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Studiare la situazione delle Segreterie delle singole scuole.

Individuare le persone che possono assumere il compi-to di Segretaria.

Organizzare le Segreterie di tutte le nostre Scuole.

Gov. Prov.

2011-15

Studiare, particolarmente nelle case che hanno proble-mi economici, la possibilità di dare vita ad attività extrascolastiche.

Accompagnare le Comunità nell’organizzazione.

Gov. Com.

Gov. Prov.

2011-15

Analisi delle situazioni delle singole case e valutazione della qualità dell’apostolato che vi si svolge.

Scelte operative in linea con le risorse della Provincia.

Gov. Prov.

2011-15

Studio delle situazioni delle case non autonome finan-ziariamente.

Interventi di soluzione.

Gov. Prov.

2011-15

Analisi delle situazioni delle singole case.

Scelte operative.

Gov. Prov.

2011-15

Studio dei contesti sociali in cui operiamo.

Interventi operativi.

Gov. Com.

“.

2011-15

Studio dei contesti sociali delle nostre scuole.

Interventi operativi.

Comunità

2011-15

28

5. Riorganizzare le segreterie delle nostre scuole perchè siano effi-cienti e in linea con la normativa vigente.

6. Ottimizzare gli spazi nelle nostre strutture con lo svolgimento di attività extrascolastiche.

7. Studiare e individuare criteri per il necessario ridimensionamento.

8. Studiare la situazione delle case in difficoltà economica perché ognuna trovi la propria autonomia finanziaria attraverso nuove atti-vità o riorganizzando quelle che ci sono.

9. Studiare la situazione delle case in Missione perché tutte raggiun-gano l’autonomia finanziaria.

10. Nelle case di Missione, aprirsi maggiormente alla promozione della donna attraverso laboratori di formazione.

11. Potenziare l’aiuto alle famiglie dei nostri alunni attraverso l’ascolto attento dei loro problemi e inserire, dove è possibile, o potenziare i vari “sportelli di ascolto” già esistenti.

OBIETTIVI OPERATIVI R

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13

“Voi siete gli apostoli del Signore”

L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

ILLUMINATA DALLA CERTEZZA CHE: Il contributo specifico dei consacrati e delle consacrate all’evangelizzazione sta innanzi tutto nella testimonianza di una vita totalmente donata a Dio e ai fratelli.

La vita consacrata dice eloquentemente che quanto più si vive di Cristo tanto meglio lo si può servire negli altri.

La Comunità religiosa deve sentirsi toccata da ciò che il mondo trascura, cioè dalle nuove povertà e dalle nuove miserie che si presentano nelle diver-se regioni del mondo.

Il Padre Fondatore ha incarnato il carisma ricevuto dallo Spirito con alcuni tratti specifici e luminosi:

scelta preferenziale per i ragazzi che costituivano il vivaio dello sfruttamento e dell’oppressione;

accoglienza grande e totale di questi ragazzi con un forte intento pro-mozionale;

promozione integrale della persona per un reinserimento nella socie-tà;

inclusione di persone “escluse” dalla società e restituite alla vita civile con una qualifica professionale.

L’azione apostolica del beato Alfonso M. Fusco è di riscatto, di liberazione e di giustizia per i poveri.

SI INTERROGA Sentiamo l’ansia e lo zelo di fare il bene per la costruzione di una società in linea con i valori evangelici di cui siamo portatrici?

Sentiamo la passione e la gioia di spendere la nostra vita per la formazione delle nuove generazioni?

3. RECUPERARE LA CENTRALITÀ DELLA MISSIONE E SERVIRLA CON PIÙ TRASPARENZA

14

RACCOMANDA Essere presenze di speranza, di umanizzazione e di perdono vivendo nella pace, nella gioia, nell’accoglienza.

Assumere, anche nella comunità educativa, la consapevolezza di farsi propo-sta credibile e contagiosa di uno stile di vita che sia in grado di parlare a tutti con una testimonianza gioiosa ed efficace.

Vivere con passione la missione apostolica per proporre con la propria vita i valori di cui si è portatrici.

PROPONE

Apostolato 1. Programmare, per tutte le nostre scuole, un cammino di conoscenza e di

applicazione degli “Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano” per il decennio 2010-2020, alla luce dei contenuti pedagogici del Beato Al-fonso M. Fusco.

2. Promuovere iniziative per approfondire i contenuti pedagogici del Beato Alfonso M. Fusco e così aiutare le Suore e i Laici ad assimilare il suo metodo educativo.

3. Potenziare l’aiuto alle famiglie dei nostri alunni attraverso l’ascolto at-tento dei loro problemi e inserire, dove è possibile, o potenziare, dove sono già presenti, i vari “sportelli di ascolto”.

4. Riorganizzare le segreterie delle nostre scuole perchè siano efficienti e in linea con la normativa vigente.

5. Elevare la qualità delle nostre scuole istituendo, dove è possibile, delle classi bilingue accanto a quelle già esistenti.

6. Studiare la possibilità di ottimizzare gli spazi nelle nostre strutture con lo svolgimento di attività extrascolastiche.

7. Verificare la qualità e l’efficienza delle “Case famiglia” già esistenti pensando al futuro dei ragazzi, formandoli, qualificandoli professional-mente ed assicurandone una dignitosa inclusione nella società.

8. Continuare a preparare le suore giovani anche culturalmente, secondo le proprie attitudini, in linea con le esigenze della Provincia, per inserirle nelle diverse attività.

9. Incoraggiare le suore ad inserirsi maggiormente nelle attività parrocchia-li e nei cammini diocesani.

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OBIETTIVI SPECIFICO Vivere con passione la missione apostolica e servirla con più trasparenza.

LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Sollecitare la partecipazione delle Suore a corsi di ag-giornamento in linea con l’attività apostolica che si svolge.

Programmare, per tutte le nostre scuole, un cammino di conoscenza e di applicazione degli “Orientamenti pa-storali dell’Episcopato italiano” per il decennio 2010-2020, alla luce dei contenuti pedagogici del Beato Al-fonso M. Fusco.

Promuovere iniziative per approfondire i contenuti pe-dagogici del Beato Alfonso M. Fusco.

Aiutare le Suore e i Laici ad assimilare il metodo edu-cativo del Beato Alfonso M. Fusco.

Segretariati Segr. Educ. Segr. Educ. Segr. Educ.

2011-15 “ “ “

Studiare le situazioni delle singole Scuole per indivi-duare, dove è possibile, questa realizzazione.

Gov. prov. 2011-15

Verificare la qualità dell’offerta formativa delle nostre “Case famiglia”.

Studiare il futuro inserimento dei ragazzi delle “Case famiglia” nella società.

Gov. prov.

Gov. prov.

2011-15 “

Far conseguire possibilmente a tutte le Suore il diploma di Scuola Superiore.

Individuare le Suore da preparare per i singoli settori di apostolato.

Incoraggiare le suore ad inserirsi maggiormente nelle attività parrocchiali e nei cammini diocesani.

Gov. prov.

Gov. prov.

Comunità

2011-15 “ “

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Attività apostolica

1. Promuovere nelle Suore l’interesse ad approfondire i contenuti che riguardano l’apostolato che ognuna svolge per un aggiornamento permanente.

2. Elevare la qualità delle nostre scuole istituendo, dove è possibile, delle classi bilingue accanto a quelle già esistenti.

3. Verificare la qualità e l’efficienza delle “Case famiglia” già esistenti pensando al futuro dei ragazzi, formandoli, qualificandoli professio-nalmente ed assicurandone una dignitosa inclusione nella società.

4. Continuare a preparare le suore giovani anche culturalmente, secon-do le proprie attitudini, in linea con le esigenze della Provincia, per inserirle nelle diverse attività.

OBIETTIVI OPERATIVI

Qualifi

ca

zio

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15

Scelte nuove 1. Individuare qualche casa, o parte di essa, da destinare in risposta alle si-

tuazioni di emergenza delle nuove povertà, in dialogo con la Caritas e con gli Enti locali.

2. In situazioni sociali di emergenza delle nuove povertà, aprirsi anche all’accoglienza temporanea di donne o bambini, su richiesta della Caritas o di Enti locali preposti.

3. Nella prospettiva di nuove aperture prediligere l’infanzia abbandonata anche attraverso la costituzione di altre “Case famiglia”.

4. Continuare l’apertura di attività al servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana nei Paesi europei ed extraeuropei, in linea con il no-stro carisma.

Riorganizzazione di attività

1. Si affida al nuovo Governo lo studio e l’individuazione di criteri per il necessario ridimensionamento.

2. Studiare la situazione delle case in difficoltà economica perché ognuna trovi la propria autonomia finanziaria attraverso nuove attività o riorga-nizzando quelle che ci sono.

Case all’Estero 1. Studiare la situazione delle case in Missione perché tutte raggiungano

l’autonomia finanziaria.

2. Nelle case di Missione, aprirsi maggiormente alla promozione della don-na attraverso laboratori di formazione.

Altro 1. Le Suore di altra nazionalità in visita ai familiari fanno il viaggio a spese

della comunità fino al luogo dove risiede la famiglia, qualora chiedono di passare per altri Stati, per salutare i parenti, l’importo di maggiorazione del biglietto sarà a carico della Suora.

2. Orientativamente le pensioni delle Suore siano versate in banca nel conto della comunità per evitare di avere conti nominativi.

3. E’ auspicabile incoraggiare le Suore di altra nazionalità a prendere la cit-tadinanza italiana per inserirsi meglio nelle diverse attività.

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L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

ILLUMINATA DALLA CERTEZZA CHE: E’ iniziato un nuovo capitolo, ricco di speranze nella storia delle relazioni tra le persone consacrate e il laicato.

I carismi dei Fondatori, essendo stati suscitati dallo Spirito per il bene di tutti, devono essere di nuovo ricollocati al centro stesso della Chiesa, aperti alla comunione e alla partecipazione di tutti i membri del popolo di Dio.

I laici che amano il nostro carisma e si sono permeati della nostra missione sono per noi una grande risorsa. Se con loro facciamo nascere una coesione, un’alleanza, una condivisione della nostra missione e del nostro carisma, avremo un cammino di futuro ricco di abbondanti frutti.

ACCOGLIE CON GIOIA CHE: La X Assemblea internazionale è giunta alla definizione di una identità pro-pria del laico Battistino e ai contenuti indispensabili da inserire nel loro pro-gramma di formazione; ha anche visto l’opportunità di avere un altro gruppo di laici chiamato “Gli amici del Beato Alfonso Maria Fusco”, le varie parti della Congregazione ne definiranno i requisiti e le linee guida per la forma-zione.

Identità del Laico battistino

Il Laico Battistino è una persona chiamata da Dio a realizzare la vocazione universale alla santità vivendo, nella sua realtà quotidiana, la spiritualità del Beato Alfonso Maria Fusco. Condivide il carisma e partecipa alla missione della Congregazione delle Suore di S. Giovanni Battista.

Amici del Beato Alfonso Maria Fusco

Gli amici del Beato Alfonso Maria Fusco sono persone, anche di altre con-fessioni religiose, che, attratte dalla sua santità e dalla missione della Con-gregazione da lui fondata, collaborano con le Suore Battistine nella costru-zione di un mondo di fraternità, giustizia e pace.

4. I LAICI: UNA RISORSA DELLO SPIRITO SUL NOSTRO CAMMINO

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Semplificare il testo del triduo di preparazione alla festa litur-gica del Fondatore.

Preparare il “mese di maggio” con letture e passi della scrittu-ra più vicini alla nostra spiritualità.

Segr. Form.

Segr. Form.

2011-12 “

Preparare degli opuscoli con i documenti di studio utilizzati al XIII Capitolo provinciale ed inviarli singolarmente alle comu-nità.

Gov. prov. 2011-13

Informare le Superiore locali dell’opportunità di questa scel-ta.

Spiegare alle Suore interessate la necessità di tale scelta in vista del futuro

Gov. prov.

Sup. loc.

2011-15

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6. Continuare a preparare per le celebrazioni delle feste della Congrega-

zione sussidi di preghiera che creano più unità tra di noi.

7. Inviare a sezioni i quattro documenti di studio, presi in considerazio-ne durante il Capitolo, per una riflessione comunitaria.

8. Incoraggiare le Suore di altra nazionalità a prendere la cittadinanza italiana per inserirsi meglio nelle diverse attività.

OBIETTIVI OPERATIVI

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SI INTERROGA Nelle nostre comunità siamo aperte alla collaborazione con i laici e alle al-leanze operative di reciprocità con le persone che lo Spirito Santo ci fa in-contrare?

Siamo grate a Dio per lo Spirito di comunione e collaborazione che sta susci-tando nella Chiesa soprattutto tra i consacrati e i laici?

Siamo disponibili ad aprire le nostre case ai laici condividendo con loro mo-menti di preghiera e di festa?

PROPONE 1. Continuare a realizzare progetti operativi in Alleanza con i “Laici” che la

Provvidenza mette sul nostro cammino.

2. Promuovere itinerari formativi, in linea con la nostra identità apostolica, per i laici che lavorano nelle nostre strutture.

3. Creare cammini formativi per aiutare le Suore a comprendere meglio il ruolo dei Laici nella Chiesa e la necessità di alleanze operative con loro.

4. Stabilire nelle comunità dei tempi di preghiera e di incontri fraterni aperti ai laici sensibili al nostro carisma e alla missione della Congregazione.

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“Confidate in Dio, abbiate ferma speranza nella sua Provvidenza e non vi mancherà il necessario”

L’ASSEMBLEA CAPITOLARE

ILLUMINATA DALLA CERTEZZA CHE: Colui che guida realmente i nostri passi ci aiuta quando intraprendiamo ope-re di bene. Oggi gli istituti sono chiamati a ridisegnare con urgenza i piani economico - finanziari, ad ottimizzare le risorse… ad avvalersi di consulenti competenti e affidabili. È necessario ed urgente continuare a curare la formazione delle suore e delle superiore anche in campo economico. Nella gestione dei beni, è necessario sempre operare nella legalità con traspa-renza e oculatezza.

SI INTERROGA Siamo persone che dopo aver fatto quanto è nelle nostre possibilità credono veramente nell’aiuto della Provvidenza? Consideriamo i beni che abbiamo non come nostra proprietà ma appartenenti alla Chiesa per servire i poveri?

PROPONE 1. Continuare nel cammino di centralizzazione delle buste paga del persona-

le, anche per le case fuori Roma. 2. Aiutare le superiore a compilare annualmente il bilancio preventivo della

propria casa per una amministrazione più attenta e oculata. 3. Sistemare in modo organico l’archivio economico della Provincia e quel-

lo di ogni casa. 4. Guidare le superiore nella stesura dell’inventario dei beni sia della comu-

nità che dell’attività a tutela del patrimonio e delle persone che si avvi-cendano nell’amministrazione.

5. Accompagnare le superiore nella compilazione della “prima nota” mensi-le delle attività che gestiscono per una maggiore trasparenza contabile.

6. Studiare la possibilità che la ONLUS, Associazione Battistina Alfonso Maria Fusco, diventi parte della Congregazione.

7. Continuare a sensibilizzare familiari, amici e conoscenti a devolvere il 5 X 1000 a favore dell’Associazione Alfonso M. Fusco Onlus.

5. ECONOMIA

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LINEE DI AZIONE CHI QUANDO

Promuovere il confronto e l’interscambio di materiale tra le Formatrici dell’Italia e quelle del Madagascar.

Offrire percorsi di crescita integrale per le giovani in forma-zione.

Programmare annualmente percorsi di formazione per le Superiore e per le Suore.

Segr. Form.

Formatr.

Gov. prov.

2011-15 “ “

Stilare uno schema di programmazione annuale per le comu-nità.

Programmare ed organizzare la vita della comunità.

Avere, dove è possibile, un Sacerdote per la confessione in comunità.

Organizzare in comunità la Lectio divina o la condivisione della Parola.

Gov. prov.

Comunità Comunità

Comunità

2011-12

2011-15

Preparare uno schema di Progetto comunitario come base per realizzarlo nelle singole comunità.

Accompagnare le Comunità nella stesura di un semplice Progetto comunitario.

Programmare verifiche periodiche.

Gov. prov. “

Gov. Com.

2012-13

2012-13

2012-15

Stabilire comunitariamente tempi per “incontri ricreativi” e promuovere la partecipazione alle feste della Congregazione.

Comunità 2011-15

Approfondire nelle assemblee formative i voti religiosi e le Costituzioni

Preparare materiale per aiutare le Comunità a riflettere sui voti e sulle Costituzioni.

Ristampare lo Statuto provinciale.

Gov. prov.

Gov. prov.

2011-15 “

OBIETTIVO SPECIFICO: Ravvivare la nostra vita spirituale e costruire comunità dove si vive con gioia il dono della fraternità

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OBIETTIVI OPERATIVI

1. Curare la formazione umana e spirituale sia nella fase iniziale che in quella permanente.

2. Curare:

la fedeltà alla Preghiera liturgica e personale, l’orazione menta-le, la contemplazione, l’adorazione eucaristica, la vita sacramen-tale, i ritiri mensili, gli esercizi spirituali e la direzione spirituale;

la centralità della Parola di Dio, attraverso la Lectio divina e la condivisione della Parola.

3. Redigere un semplice “Progetto comunitario” con verifiche periodi-che come strumento di cammino per la comunità.

4. Potenziare lo spirito di appartenenza alla nostra Famiglia religiosa assicurando momenti di gioiosa condivisione fraterna e di partecipa-zione alle feste o ricorrenze varie, anche a livello intercomunitario.

5. Curare il cammino di crescita personale e comunitario con un ap-profondimento dei voti e delle nostre Costituzioni.

Vita comunitaria R

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Rela

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DELIBERAZIONI DEL XIII CAPITOLO PROVINCIALE RELATIVE

AL N. 130 DEGLI STATUTI GENERALI

a. Gli Statuti Provinciali restano in vigore secondo le modifiche apportate in

questo XIII Capitolo provinciale. a. Nello spirito della condivisione e della solidarietà fraterna ogni comunità

senta il dovere di versare il proprio contributo con generosità alla cassa co-mune entro e non oltre il mese successivo al termine di ogni semestre.

a. Le amministrazioni locali potranno spendere, per spese straordinarie che non

implicano trasformazione di strutture, senza ricorrere al Consiglio Provincia-le, le seguenti somme in rapporto alle case come sotto si precisa:

€. 35.000,00 (Trentacinquemila Euro) le case di: Angri-Casa Madre, Ce-traro - Colonia San Benedetto, Firenze, Napoli, Roma- Istituto San Gio-vanni Battista, Roma-Viale Giulio Cesare, San Benedetto del Tronto, Misano Adriatico, Roma- Casa Provinciale.

€ 20.000,00 (Ventimila Euro) le case di: Benevento, Cetraro-Istituto San Giuseppe, Civitanova, Ferrazzano, Genova, Acilia, Quarticciolo, Villag-gio San Francesco, Torre del Greco, Tor San Lorenzo.

€ 10.000,00 (Diecimila Euro) le case di: Angri-Casa del Padre, San Polo dei Cavalieri, Roma-Villa A. M. Fusco, Perugia.

€ 3.000,00 (Tremila Euro) le case di: Pasierbiec, Lublino, Cracovia, Ro-ma-Casa di Formazione.

€ 1.500,00 (Millecinquecento Euro) le case di Nosy-Be, Mahajanga, Die-gò Suarez e Moldova.

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A conclusione del XIII Capitolo provinciale vogliamo ancora ricordare l’esorta-zione del nostro Fondatore, “Siete venute a formare una famiglia di Sante”. Ogni cristiano è “lettera di Cristo”, noi vogliamo ricordarcelo, assumerlo e continuare a camminare nelle vie del mondo per essere messaggio autentico di Cristo, come lo è stato il Beato Alfonso M. Fusco, nostro Fondatore.

Sentiamo la responsabilità di continuare a leggere seriamente i segni dei tempi alla luce dello Spirito. Vogliamo assumere il "kairós", questo tempo favorevole, per ascoltare la voce di Dio, particolarmente nel Magistero della Chiesa e nella voce dei fratelli, e per trovare le vie della fedeltà e delle novità che il Signore ci vorrà mostrare ogni giorno.

Oggi più che mai, abbiamo un grande bisogno di unirci, sia nell'approfondimento delle ragioni della nostra fede, sia nella ricerca di cammini nuovi per superare le difficoltà e realizzare quanto ci siamo proposte.

Ringraziamo Maria, Madre di tutta l’umanità, per l’amore materno che ha river-sato su di noi che più volte abbiamo invocata “Madre della nostra Congregazio-ne” .

Ringraziamo il nostro Padre Fondatore che abbiamo sentito vicino e ci ha accom-pagnato, in modo tutto particolare, in questa Assemblea.

Lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio vivo della sua gloria per poter essere sempre più reale “lettera di Cristo” per i nostri fratelli.

6. CONCLUSIONE

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CONGREGAZIONE SUORE SAN GIOVANNI BATTISTA Provincia Italiana

PIANO DI LAVORO

Quadriennio 2011 - 2015

Roma, Via del Casale di San Pio V, 1

OBIETTIVO GENERALE

“Essere lettera di Cristo”. Dio ci chiama alla grandezza, alla bellezza dell’ideale della santità:

diventare santi per essere rivelazione della presenza di Cristo in mezzo agli uomini.