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Del Campana Luisa

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Del Campana Luisa

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In copertina

Cavaliere dell’Apocalisse 2Tecnica: Olio su tavolaDimensione: 180x113Anno: 2008

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testo/bio

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L’arte di Luisa Del Campana si staglia nel panorama artistico contemporaneo per andare controcorrente, nel ricondurre al figurativo e curando l’espressione artistica nel suo significato ontologico. L’artista ha così ideato Utopia tra Mito e Scienza, un manifesto che si apre a tutti gli amanti dell’arte, proponendo una riflessione su contenuti e valori dimenticati. Luisa Del Campana nasce nell’aprile del 1950 e si forma alla “bottega” di Dino Migliorini , pittore fiorentino. La sua prima esposizione risale al 1978 nella Galleria in Shom-pf di Rusclikon, vicino Zurigo. Poi seguono personali a Firenze, nei sotterranei della Chiesa del Carmine, a Prato dove sarà presentata dall’allora direttore delle Belle Arti Gastone Breddo; avrà esperienza ancche nel campo della moda, disegnando le stoffe che sfileranno a Pitti Donna nella collezione primavera-estate 1980 di Regina Shercker. Si occuperà anche per molti anni della realizzazione di vetrate. Rientrerà in una stretta rosa di nomi scelti dall’Opera del Duomo di Firenze, per la realizzazione dell’occhio mancante del Duomo di S. Maria del Fiore. In un primo momento si avvicina e sperimenta un modo di esprimersi che risen-te di correnti e movimenti del novecento come cubismo,futurismo e un certo espressionismo figurativo. Ha modo di conoscere e contattare artisti come Giacomo Manzù e Primo Conti. La sua ricerca legata all’uo-mo e al suo valore esistenziale viene fortemente stimolata dall’incontro con Tommaso Palamidessi e dallo studio dei suoi scritti. Si indirizzerà verso le diverse tradizioni filosofiche e spirituali per trovare un linguaggio pittorico che nel tratto veloce e essenziale riporti all’uomo di oggi i simboli che vi sono nascosti. Qui inizia la sua serie di esposizioni in Italia e in Svizzera, legate anche alla letteratura graalica. Tra le altre ricordiamo

quella del 2006 al Museo D’arte Contemporanea di Monreale.E’ dello stesso anno l’esposizione delle sue opere al Cenacolo e nei loggiati della Chiesa di Santa Croce a Firenze, durante il Congresso “Bellezza Arte e Cultura”con la partecipazione del Prof.Antonio Paolucci. Ad Arezzo, nel settembre 2007, il Comune le organizza la mostra “Tempo di medioevo”, nel Palazzo Chianini Vincenzi, all’interno di un evento che vedrà la partecipazione di uno dei massimi medievisti: Franco Car-dini. Sul tema della simbolica medievale si svolgerà anche la mostra organizzata all’Ambasciata Italiana a Malta, presso l’Istituto Italiano di Cultura, nel maggio 2008. Altro impegno espositivo è stato quello del marzo - aprile 2009 all’interno di una manifestazione legata alla cultura del Medioevo che ha visto come organizzatori i Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino, quest’ultimo, suo paese di origine. E’ del maggio - giugno 2009 la Mostra “Mirabile Mistero” ad Orvieto nelle sale del Palazzo dei Sette, durante il Festival Internazionale d’Arte e Fede. In questa occasione si è svolto il Talk Show “Arte e bellezza “che ha visto la partecipazione di più di cento giovani studenti che hanno risposto con entusiasmo alla provocazione di una rivisitazione del concetto del bello. In collaborazione con la storica dell’arte Maria Giuliana Serrapede ha ideato nel 2010 lo Stage “FORMA E COLORE” dove per la prima volta un’artista e una storica dell’ar-te insieme spiegano come si “guarda” un’opera d’arte attraverso immagini, filmati ed esercizi di analisi e critica su opere antiche e contemporanee. Non si può dimenticare il suo impegno per una dimensione etica dell’arte che si affianca alle nuove scoperte della Scienza. E’ per questo che ha tenuto a Punta Ala nel Luglio 2011 l’“Incontro tra Arte e Scienza: come il cervello legge un’opera d’arte” assieme al Professor Gianfranco Marchesi esperto di Neuroestetica e autore di ricerche sul rapporto tra genialità e follia nel mondo dell’arte. Negli anni successivi ha presentato il suo manifesto “Utopia tra Mito e Scienza “in varie sedi e tenuto incontri e Talk Show per richiamare ad una maggiore consapevolezza di ciò che l’immagine produce in noi. Ultimo riconoscimento nel novembre del 2018, secondo La tradizione vuole che ogni anno nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio l’Istituto Scudi di San Martino dia vita ad un evento a ca-rattere internazionale e per questa occasione scelga un’artista che interpreti la visione della solidarietà.

Quest’anno è stata richiesta l’opera di Luisa del Campana.

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Luisa Del Campana, Il cavaliere esistenziale

La produzione artistica di Luisa Del Campana è conformata ad un preciso e coerente pro-gramma concettuale. Per l’artista è fondamentale riportare l’arte ad una dimensione onto-logica ed esistenziale come espressione archetipica dei vari aspetti della realtà. Questa fina-lità, dunque, viene perseguita tramite una serrata logica nella scelta dei contenuti e nell’uso di uno stile rigoroso. La ricerca di Luisa Del Campana prende le mosse dalla rielaborazione di un passato mitico, elemento fondamentale per cristallizzare i suoi contenuti simbolici in una magica risonanza epica. Le complesse iconografie delle opere di Luisa Del Campana sono costruite mediante una approfondita ricerca filosofica e letteraria finalizzata all’espressione di modelli esistenziali e di prototipi tramite un’accurata simbologia, studiata in ogni suo par-ticolare. Questo sistema simbolico viene costruito sulla forte suggestione per un mondo ca-valleresco connotato di atmosfere epiche e fiabesche. I protagonisti delle opere di Luisa Del Campana sono cavalieri in armatura, impegnati nell’eterna lotta del bene contro il male o nell’intraprendere viaggi per la ricerca della verità. Quelli rappresentati sono eventi dall’alto valore etico, descritti come i gesti di un cerimoniale carico di magia e di fascinazione. Que-sto sguardo rivolto ad un medioevo mitico e simbolico trova corrispondenze nell’arte italiana nei cavalieri realizzati da artisti come Arturo Martini o Marino Marini, nonché nel recupero degli stilemi dei cosiddetti “primitivi” effettuato da Carlo Carrà in un’opera come “Le figlie di Loth”. Quello che accomuna questi esempi dalla tradizione artistica italiana all’opera di Lui-sa Del Campana è il fatto che la fascinazione per il passato, oltre che sul piano dei significati simbolici, si esplica anche su quello del recupero stilistico dell’arte medievale e sua successi-va rielaborazione. È innegabile, infatti, che il linguaggio pittorico di Luisa Del Campana sia il frutto di una certa attrazione per l’arte del Medioevo con quelle sue figure elegantemente allungate costruite su uno spazio sostanzialmente bidimensionale. Sono queste caratteristi-che che si ritrovano nel Gotico Internazionale insieme alla scelta di gamme coloristiche vi-vaci e brillanti presenti anche nella nostra pittrice. Ovviamente tutto viene rivisto in chiave contemporanea e fortemente espressionista. La sintesi dei soggetti, infatti, è accentuata e presuppone la modernità. Le figure sono costruite con un marcato tratto nero che dispone le loro forme su diversi piani intersecantisi. I volti sono lasciati quasi sempre anonimi aumen-tando, così, il carattere iconico della rappresentazione. Anche la costruzione dello spazio può essere assimilata a quella istintiva dell’arte medievale, con le sue vedute fiabescamente oblique e in tralice. Tuttavia anche in questo caso la rivisitazione è squisitamente di carattere contemporaneo. Lo spazio supera sì la realtà seguendo le traiettorie inconsuete di una di-mensione incantata, ma lo fa per mezzo di una scomposizione che presuppone il Cubismo

nella sua costruzione secondo molteplici prospettive e punti di vista.

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opere

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Il dono dello scudoTecnica: Olio su tavolaDimensione: 56,5x102

Anno: 2016

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Omaggio al sigilloTecnica: Olio su tavolaDimensione: 117x180

Anno: 2007

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Giasone e i toriTecnica: Olio su tavolaDimensione: 114x185

Anno: 2007

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Edipo e la SfingeTecnica: Olio su tavolaDimensione: 105x143

Anno: 2009

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Il ritorno all’antica TorreTecnica: Olio su tavolaDimensione: 105x145

Anno: 2005

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Parzifal nella Guasta ForestaTecnica: Olio su tavola

Dimensione: 90x145Anno: 2002

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La DialetticaTecnica: Olio su tavolaDimensione: 100x161

Anno: 2003

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Cavaliere dell’ApocalisseTecnica: Olio su tavolaDimensione: 123x200

Anno: 2008

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Destino di cavaliereTecnica: Olio su tavolaDimensione: 120x150

Anno: 2015

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