Deficit di Attenzione e Iperattività DDAI (o ADHD) · PDF fileDisturbi depressivi ......
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Deficit di Attenzione e Iperattività
DDAI (o ADHD)
“Ci sono persone rotonde, ci sono bambini a forma, diciamo, di
triangolo, perchè no, e ci sono…
ci sono bambini a zig zag !”
A Cura della
Dott.ssa Maria Caccetta
Psicologa-Psicoterapeuta Specialista in diagnosi e riabilitazione cognitiva
ADHD
1 • Che cos’è? Quali sono le cause?
2 • Cosa succede in pratica?
3
• Quali le strategie utili per una buona gestione ?
4 • Alcuni metodologie e inclusive efficaci
SINTOMI NUCLEARI
DELL’ADHD
Deficit D’attenzione
Impulsivita’ Iperattività
Disattenzione
I sintomi sono:
o Deficit di attenzione focale e sostenuta (non riesce a prestare attenzione ai particolari e commette errori di distrazione)
o Facilmente distraibile da stimoli estranei
o Ridotte capacità organizzative
o Difficoltà nel seguire un discorso
o Spesso non esegue le istruzioni e non porta a termine le attività inziate
o Evita attività che richiedono “sforzo cognitivo”,
o Spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o per la attività
IPERATTIVITA’
I sintomi sono:
o Difficoltà a stare fermo
o Attività motoria incongrua e a-finalistica (spesso
muove mani e piedi con irrequietezza, si
dimena sul banco)
o Gioco rumoroso e disorganizzato, difficoltà a
portare aventi un gioco tranquillo
o Eccessive verbalizzazioni
o Ridotte possibilità di inibizione motoria: scorazza
ovunque in modo eccessivo
Impulsivita’
I sintomi sono:
o Difficoltà di controllo comportamentale
o Incapacità di inibire le risposte automatiche ( “ dà
risposte a caso”)
o Scarsa capacità di riflessione
o Difficoltà a rispettare il proprio turno
o Tendenza ad interrompere gli altri
o Incapacità di prevedere le conseguenze di una azione
o Intraprende azioni pericolose
Oltre questo:
Problemi di attenzione
Difficoltà nelle funzioni esecutive
Per la diagnosi di ADHD tali
comportamenti devono essere:
Inadeguati rispetto all’età
Pervasivi ( presenti in più ambiti)
Insorti prima dei 7 anni
Il ragazzino ADHD spesso…
non programma l’attività
non è rivolto verso degli obiettivi
non è proteso verso un risultato
Se lo è… non lavora con DETERMINAZIONE
non riesce a differenziare ciò che è importante da ciò che
non lo è
non riconosce il livello di difficoltà del compito
è caotico e frettoloso
Non tollera……
le frustrazioni, gli sbagli
lo sforzo mentale costante
l’attesa del risultato
Tutti questi comportamenti sono quindi parte integrante del bambino o ragazzo con
l’ADHD.
Diversamente penseremo che il bambino o il ragazzo casualmente mostra scarsissimo auto-controllo e che è svogliato e maleducato, senza riconoscer che questi sintomi fanno tutti parte del problema del bambino.
NON POSSIAMO PUNIRE UN BAMBINO CON ADHD SE NON RIESCE A STARE
FERMO O SE NON HA COMLPETATO UN COMPITO
Prendiamocela con l’ADHD e non con chi ha
l’ ADHD.
Caratteristiche positive:
Se motivati possiedono ottima capacità di rendimento
Hanno un estremo senso della giustizia
Possiedono tanta fantasia e creatività
Perdonano spontaneamente
Hanno grande tenacia
Amore intenso per gli animali
Futuro lavorativo:
Tendenza a dominare/ ruolo dirigenziale
Inquietudine/ gestione di più progetti
Uso di computer
Ottima capacità critica
Scarsa autovalutazione
Sognatore
Rifiuto di compiti noiosi
Ipersensibilità/ tendenza ad aiutare il prossimo
ADHD
ORGANICHE :Disturbo nello sviluppo neuropsichico
GENETICHE: Familiarità
AMBIENTALI: Fattori acquisiti Esposizione in utero alcool o nicotina;
Nascita prematura,
Basso peso alla nascita;
L’influenza ambientale
Colpisce circa il 4% degli alunni
Comorbilità Adhd /dsa
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Lettura Ortografia Grafia Discalculia
Lettura 23%
Ortografia 26%
Grafismo 60%
Matematica 28% (Barley 1990)
Comorbilità
Disturbo d’ansia
Disturbi depressivi
Disturbi psicopatologici
Come Intervenire sull’ ADHD
Bambino
Scuola
Famiglia
OBIETTIVI
Conoscere il disturbo i processi
Comprendere gli aspetti cognitivi che sottendono i comportamenti
Modificare gli atteggiamenti didattici tradizionali
Rispettare le caratteristiche di apprendimento del bambino
Prestare attenzione alla dimensione psicologica
Prevenire e gestire l’ADHD in
classe
Strategie pratiche per gli
insegnanti
Cosa dice il MIUR?
Circolare del 27 dicembre 2012
Circolare del 06 marzo 2013
STUMENTI D ’INTERVENTO PER
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER
L’INCLUSIONE SCOLASTICA
PUNTO PRIMO
OSSEVARE IN MODO
ACCURATO
Punto primo: Osservare in modo
accurato 1. verificare la ricorrenza di azioni negative e
identificare i comportamenti problema.
2. elencare i problemi che si intende modificare
Differenziare i comportamenti per livello di gravità.
Isolare antecedenti e conseguenti: SCHEDA ABC
Pianificare gli interventi per la gestione dei comportamenti problemi
Utilizzo la scheda di Analisi ABC per leggere e classificare i comportamenti del bambino/ragazzo:
– Cosa è successo prima
– Quale comportamento ha avuto l’alunno
– Cosa è successo dopo
◦ Individuando gli antecedenti
◦ Operazionalizzando in modo specifico i comportamenti
positivi e negativi
◦ Registrando le reazioni degli altri e le conseguenze che si
generano
A (Antecedent/Antece
dente)
B (Behavior/Comporta
mento)
C Consequence/Conse
guenze)
Cosa succede prima che
lui/lei faccia B?
Qual è il comportamento
problematico? Descrivilo
in maniera concreta ed
osservabile
Cosa succede dopo che
lui/lei ha fatto B?
A (Antecedent/Antece
dente)
B (Behavior/Comporta
mento)
C Consequence/Conse
guenze)
Cosa succede prima che
lui/lei faccia B?
Tutte le volte che la
maestra comunica un
nuovo compito
Qual è il comportamento
problematico? Descrivilo
in maniera concreta ed
osservabile.
Si alza dal banco e pizzica
un compagno o prende le
cose di un altro.
Cosa succede dopo che
lui/lei ha fatto B?
La maestra lo punisce,
facendolo sedere in un
angolo o mettendogli una
nota.
A (Antecedent/Antec
edente)
B (Behavior/Comport
amento)
C Consequence/Cons
eguenze)
Cosa succede prima che
lui/lei faccia B?
Tutte le volte che si esce
per fare una passeggiata
Qual è il comportamento
problematico? Descrivilo
in maniera concreta ed
osservabile.
Insiste per avere un nuovo
gioco
Cosa succede dopo che
lui/lei ha fatto B?
La mamma resiste per
mezzora e poi cede.
Comunicare qualcosa 1. Ottenere l’attenzione
2. Fuga /evitamento di situazioni spiacevoli
3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività …
Permettere un’autoregolazione ad esempio scaricare tensione, riempire un senso di noia o di vuoto : mi sento giù o annoiato e cerco stimoli
/ mi sento su o agitato e ho bisogno di scaricarmi)
Un comportamento ha sempre uno scopo
L’insegnante può:
Predisporre l’ambiente fisico
Creare un ambiente prevedibile
Concordare delle regole
Premiare il rispetto delle regole
Predisporre l’ambiente fisico
Dalla cattedra vedo bene il bambino
E facilmente raggiungibile?
Riesco a guardare il bamnbino negli occhi?
Ha compagni vicino a lui? Sono tranqilli?
Se si alza quanti bambini disturba?
Il bambino e vicino a potenziali distrattori
( cartelloni, finestra, libreria etc)?
Creare un ambiente prevedibile:
stabilire delle routine
Tutte le regolarità e le scadenze prestabilite lo aiutano a comprendere:
• cosa
• come
• quando….
ESEMPI di routine • Ingresso in classe ad un’ora fissa • Routine di inizio lezione (prendere visione di tutto il materiale utile per la lezione) •Presentazione delle attività della giornata • Scansione dei tempi di lavoro • Pause concordate • Dettatura compiti per casa e controllo •Routine di saluto e di uscita a fine lezione
Concordare
delle regole
• aiuta ad organizzare i propri spazi e i
tempi
• a sapere in anticipo quali azioni sono
errate
• a prevedere con anticipo esiti e
conseguenze
REGOLE della CLASSE
Regole condivise Discutere con gli alunni, le regole da ratificare dando loro la possibilità di approvarle e/o modificarle • le regole devono essere proposizioni positive e non divieti • devono essere semplici ed espresse chiaramente • devono descrivere azioni in modo operativo • dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati • devono essere poche (5-6)
Proposte e non divieti
Vietato alzarsi dal posto prima del suono della
Campana
Vietato parlare senza avere alzato al mano
• Alzarsi dal posto appena la campana suona
• Tenere alzata la mano per 5 secondi per
chiedere la parola
Stabilire tempi di lavoro
• I ragazzi con ADHD sono
poco abili nel fare stime
realistiche di grandezze,
tempi, quantità,
Difficoltà.
• Abituarli a lavorare con
tempi stabiliti significa aiutarli
a valutare meglio
Tempi di lavoro
Pochissimo Poco tempo Tempo medio Molto tempo
Tempo
Difficoltà
Facile Alla mia portata Difficile
Offrire informazioni di ritorno
Spiegare perché si è verificata una determinata conseguenza dare chiare indicazioni sul grado di correttezza del suo comportamento riflettere sulle alternative
Lezione efficace seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio dell’ora usare tempi di lavoro prestabiliti presentare l’argomento in modo stimolante (con figure, audiovisivi, ponendo interrogativi) strutturare il più possibile i compiti rendendo esplicite le procedure per il loro svolgimento usare un tono di voce variato, vivace alternare compiti attivi, che richiedono ai ragazzi di interagire e compiti passivi (l’ascolto di una spiegazione)
In particolare
accorciare i tempi di lavoro spezzettando
un lavoro lungo con delle pause
ricorrere spesso al canale visivo
far ripetere al ragazzo le informazioni
rilevanti
Premiare il rispetto delle regole: i RINFORZI
Un RINFORZATORE positivo è un evento che
quando compare immediatamente dopo un
comportamento, induce l’aumento della frequenza di
quel comportamento,rendendolo più frequente e
probabile in futuro.
Vi sono diverse categorie di
rinforzi:
- di consumo - tangibili
- dinamici - simbolici
- sociali
32
Come aumentare i comportamenti
desiderati
Seleziona i premi ottenibili in base all’accumulo di punti: una lista di privilegi, azioni, che deve essere concordata con l’alunno ed eventualmente con la famiglia
Concorda con il bambino il valore di ogni singolo comportamento, ad es. 1 gettone se stai 2 minuti seduti, etc .
Suddividi i comportamenti in sotto-obiettivi
Fai un elenco dei comportamenti positivi che il bambino mette in atto e premialo subito!
Le classiche misure disciplinari
sono controproducenti
Minacce di punizione oppositività-chiusura
Note e rimproveri punizioni disistima di sè
Compiti scolastici rifiuto-disinvestimento
Sospensione utilità secondaria
Come reagire?
Tutti i comportamenti vanno affrontati
allo stesso modo?
IGNORARE
Comportamenti lievemente negativi
PUNIRE
Comportamenti Gravemente negativi
La tecnica
dell’IGNORARE
E’ importante sottolineare che il comportamento identificato va SEMPRE ignorato,
anche se diventa molto disturbante, se anche una sola volta il bambino otterrà il
risultato desiderato, il procedimento di estinzione perderà la sua efficacia. Il
genitore deve essere preparato al fatto che inizialmente il comportamento
indesiderato aumenterà di intensità.
IGNORARE
PUNIRE
Punire i comportamenti gravemente negativi
“punizione” = qualsiasi conseguenza per il bambino che riduca la
probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata, a
questo scopo deve essere “spiacevole” per il bambino.
Assegnare compiti
spiacevoli
Time out
Costo della
risposta
Consigliabile quando si verificano comportamenti
gravemente negativi :
- continua in un’azione negativa
- si rifiuta di fare una cosa richiesta;
- dà fastidio a qualcuno anche dopo numerosi richiami.
Procedura: Il Timeout prevede di far sedere il bambino su una sedia, zitto e
tranquillo, per alcuni minuti (da 2 a 5), senza che si impegni in
nessuna attività e senza lasciare la sedia; per applicarla
esattamente bisogna seguire dei passi specifici:
•Un avvertimento al bambino che gli dia la possibilità di assumere spontaneamente un
comportamento corretto
•Se la condotta negativa persiste, il bambino viene portato alla sedia e tenuto lì tranquillo
per il tempo stabilito; se il bambino interrompe la procedura il tempo viene fatto ripartire da
zero; se reagisce in modo aggressivo o comunque si rifiuta di stare seduto tranquillo per il
tempo stabilità, si utilizza come punizione di questo comportamento la perdita di un
privilegio o una conseguenza negativa e si fa ripartire il conteggio del tempo non
sospendendo la procedura:
•Se il bambino riesce a stare sulla sedia per il tempo stabilità si termina la procedura
riformulando la richiesta alla quale il bambino non ubbidita: se esegue correttamente viene
rinforzato, se si rifiuta si ricomincia la procedura.
Time Out
COSTO della
RISPOSTA
Al comportamento inadeguato segue la perdita di un
privilegio o di un’attività gradevole
relazione equa tra punizione e gravità dell’azione
devono essere chiariti i motivi per cui ha perso il
privilegio e si devono fornire indicazioni su quale
potrebbe essere il comportamento positivo da seguire
in futuro
Ricorda:
Quando punisci evita di metterci il carico da 11
Non insultare punisci e basta, senza troppi commenti possibilmente!
La punizione è già abbastanza brutta,
l’atteggiamento da poliziotto cattivo non fa altro che aumentare il risentimento
ADHD
Cosa fare per
CATTURARE, FOCALIZZARE E MANTENERE
L’ATTENZIONE
Strategie didattiche utili per
bambini con ADHD e DSA
Indicazioni sulle strategie didattiche per i DSA E ADHD
(tratto dal sito AID -Sezione di Roma
testo tradotto da “Accommodating students with dyslexia in all classroom
settings” International Dyslexia Association,IDA)
L’adattamento della didattica attraverso l’utilizzo degli strumenti compensativi
1. Usare un registratore. Permettere l’uso del registratore per: indicazioni di compiti da svolgere (consegne) e spiegazioni. Il riascolto della registrazione facilita la comprensione di compiti o concetti ed è utile anche per ripassare gli argomenti.
2. Chiarire o semplificare le consegne scritte. Molte indicazioni (consegne) sono scritte sottoforma di paragrafo e contengono molte unità di informazioni. Ciò, rende difficile a questi studenti capire quali sono i compiti da svolgere , perciò l’insegnante può aiutarli sottolineando o evidenziando le parti significative delle indicazioni del compito o riscriverle per favorire la comprensione da parte dell’alunno.
Ad esempio:
Consegna originale: Questo esercizio ti mostrerà come puoi ben collocare le congiunzioni. Leggi ogni frase. Cerca le congiunzioni. Quando individui una congiunzione, cercala nella lista delle congiunzioni sotto ogni frase. A questo punto fai un cerchio sul numero delle tue riposte nella colonna di risposta.
Consegna riscritta e semplificata:
Leggi ogni frase e cerchia tutte le congiunzioni.
3. Ridurre la quantità di lavoro. L’insegnante può ridurre la quantità di lavoro da presentare agli studenti. Questa tecnica evita allo studente di scoraggiarsi a causa della quantità di lavoro da svolgere, permettendogli di concentrarsi meglio; infatti, gli studenti con DSA impiegano, di solito, molto più tempo degli altri a svolgere i compiti, perchè fanno fatica a leggere e a scrivere.
4. Bloccare gli stimoli estranei. Se lo studente
è facilmente distraibile dagli stimoli visivi
all’interno di un foglio di lavoro, può essere
usato un foglio bianco di carta per coprire
la sezione su cui il soggetto non sta
lavorando. In tale modo si facilita la lettura
del compito, permettendogli di concentrarsi
su un esercizio per volta.
5. Evidenziare le informazioni essenziali. Nella
lettura di un testo, una delle difficoltà
maggiori consiste nell’individuare le
informazioni essenziali, l’insegnante può
incitare e guidare lo studente a sottolineare
con un evidenziatore le parole chiave in
grassetto nel testo.
6. Prevedere attività pratiche addizionali. Prevedere attività pratiche per far sì che gli studenti con difficoltà di apprendimento acquisiscano padronanza nelle abilità prefissate. Gli esercizi pratici raccomandati includono: giochi educativi, attività di insegnamento tra pari, uso di materiali auto-correttivi, programmi software per il computer e fogli di lavoro aggiuntivi.
7. Fornire un glossario per aree di contenuto. Il linguaggio specifico di alcune materie può rendere ancora più ardua la lettura. Gli studenti spesso traggono beneficio da un glossario che spieghi il significato dei termini specifici.
8. Sviluppare una guida per la lettura. Una
guida per la lettura offre allo studente una
mappa di ciò che è scritto nel testo e
comprende una serie domande per aiutarlo
a focalizzare progressivamente i concetti
rilevanti durante la lettura del testo. Tale
guida può essere organizzata paragrafo per
paragrafo, pagina per pagina o sezione per
sezione.
L’ adattamento della didattica
attraverso la didattica interattiva
Le attività educative interrative hanno
l’obiettivo di catturare l’attenzione
degli studenti e renderli partecipi.
1. Mantenimento delle routine giornaliere. Gli
studenti con disturbo dell’apprendimento hanno
bisogno di routine giornaliere per conoscere e
fare ciò che ci si aspetta essi facciano. A tale
scopo sarebbe utile: creare un cartellone, da
appendere in classe, con la rappresentazione visiva
dell’orario scolastico, attraverso disegni creati dagli
studenti o immagini stampate; presentare
visivamente le attività della giornata spiegando i
tempi di lavoro e la difficoltà di
ogni attività, prevedendo della pause concordate.
2. Uso di procedure di insegnamento esplicite. E’ utile includere passaggi di insegnamento espliciti all’interno delle lezioni (ad es: presentando degli organizzatori anticipati, ovvero schemi , sintesi, domande che offrano “ assaggio” di quelli che saranno i punti essenziali da acquisire, mobilitando nell’alunno le preconoscenze riguardo a quell’argomento; esempi di attività pratiche relative all’argomento, feedback correttivi, creare collegamenti con conoscenze precendenti e integrazione tra le varie discipline)
3. Ripetizione della consegna. Gli studenti con
DSA hanno difficoltà nel seguire le
indicazioni per i compiti e possono essere
aiutati chiedendo loro di ripeterle con le
loro parole o all’insegnante stesso
oppure ad un compagno. Altri
suggerimenti che possono essere utili per
comprendere le indicazioni: (a) se esse
richiedono molte fasi, spezzarle in piccole
sequenze e scriverle alla lavagna dopo averle
presentate oralmente; (b) assicurarsi che gli
studenti comprendano sia le parole che il
significato di ogni frase.
4. Consegna di una copia degli appunti della lezione. L’insegnante può fornire una copia degli appunti delle lezioni agli studenti che hanno difficoltà nello scriverli durante la spiegazione e che hanno difficoltà a seguire.
5. Combinazione simultanea di informazioni verbali e visive . Valorizzare nella didattica linguaggi
comunicativi di natura diversa, oltre al codice scritto, utilizzando mediatori quali immagini, disegni, riepiloghi a voce, schemi e mappe concettuali.
6. Uso delle tecniche di memorizzazione.Usare tecniche di memorizzazione per aiutare gli studenti a ricordare le informazioni chiave o le varie fasi di un processo. (Un esempio di strategia di memorizzazione , per la lingua inglese, consiste nell’usare la parola HOMES per ricordare i nomi dei Grandi Laghi. H è per il lago Huron, O per l’ Ontario, M per il lago Michigan, E per l’Erie e S per il lago Superior).
7. Enfasi sul ripasso giornaliero. Il ripasso giornaliero degli argomenti già studiati aiuta gli studenti a collegare le nuove informazioni con quelle precedenti.
L’adattamento della didattica alla performance dello studente
Le seguenti strategie tengono conto delle diverse modalità di ricezione ed espressione e possono essere usate per migliorare la performance degli studenti:
• 1. Cambiare la modalità di risposta. Per gli studenti che hanno difficoltà nella scrittura a mano tale difficoltà può essere aggirata utilizzando diverse modalità di risposta alle domande: non scrivere, ma sottolineare, scegliere tra risposte multiple, ordinare le risposte ecc. Agli stessi studenti può essere dato uno spazio più grande per scrivere la risposta nel foglio di lavoro.
2. Incoraggiare l’uso del diario per le varie scadenze. Guidare e monitorare gli studenti con DSA a usare corretamente il diario per segnare le scadenze dei compiti, le date delle verifiche e gli orari delle attività scolastiche.
3. Usare simboli per segnalare i punti più importanti di una verifica. Asterischi o puntini possono segnalare problemi o attività che contano di più nella valutazione. Questo aiuta lo studente ad organizzare bene il tempo durante le prove di valutazione.
4. Creare fogli di lavoro gerarchici. Costruire fogli di lavoro con problemi disposti in senso gerarchico dal più facile al più difficile. Il successo immediato aiuta lo studente a iniziare il lavoro.
5. Adattare le prove e i criteri di valutazione
Preannunciare con molto anticipo le
verifiche orali o scritte, - Permettere l’uso
di strumenti compensativi durante le
verifiche, -Semplificare il compito e fornire
più tempo per svolgerlo, - Cambiare il
formato del compito utilizzando una
scrittura con carattere più grande, -
Privilegiare le forme orali di valutazione.
Strategie didattiche inclusive
per bambini con ADHD e DSA
Integrazione o Inclusione?
Integrazione: adattamento e
individualizzazione della didattica sulla
base delle risorse e dei limiti dell’alunno
con difficoltà di apprendimento: focus sul
singolo alunno da integrare in classe
Integrazione o Inclusione?
Inclusione: l’obiettivo è rendere alla
portata di tutti l’attività didattica. Si tratta
sempre di individualizzazione e di
adattamento ma il destinatario dell’attività
è l’intera classe: focus sul contesto,
sulla classe da rendere inclusiva.
L’Efficacia della didattica inclusiva
Le strategie didattiche inclusive, come ad es.
l’apprendimento cooperativo e il
tutoring tra pari:
- migliorano la qualità dell’apprendimento,
non solo nei bambini con difficoltà, ma in
tutti i membri della classe;
- prevengono l’esclusione e l’emarginazione
dei bambini con DSA, ADHD, BES,
promuovendone il successo formativo.
Pratiche inclusive:
Promuovere attività di apprendimento
cooperativo che:
- tengano conto delle caratteristiche di
ogni alunno, sia in termini di punti di
forza che di debolezza.
- permettano di operare a più livelli sulle
conoscenze, sul piano sensoriale,
intellettivo e sociale.
- mirino all’apprendimento di competenze,
piuttosto che all’insegnamento di saperi.
Pratiche inclusive
- stimolino processi metacognitivi, di riflessione su ciò che è stato appreso e in che modo.
Rivoluzionare globalmente le pratiche educative: generalizzare le pratiche educative “speciali”, utilizzate per i bambini con difficoltà di apprendimento, all’intera classe.
In questo modo, le pratiche educative speciali diventanto una risorsa per l’intera scuola.
Un esempio di apprendimento
cooperativo: il Jigsaw 1- Scegliere un argomento divisibile in 4/5 parti, quindi dividere
la classe in gruppi che abbiano tanti componenti quanti sono
le parti i cui ho diviso l’argomento su cui lavorare.
2- Assegnare ad ogni membro di ogni gruppo una parte
dell’argomento. I gruppi così formati si chiamano BASE.
Es. : Argomento divisibile in 4 parti e relativi gruppi Base.
1
2
3 4
1 2
3
4 3 2
1
4
Il Jigsaw
3- Formare dei nuovi gruppi riunendo tutte le
persone a cui è stata assegnata la stessa parte
dell’argomento. Questi nuovi gruppi sono
detti ESPERTI.
3
1
2
4 3
4 2
1
3 4
2
1
4
4
4
Il Jigsaw I gruppi Esperti hanno il compito di studiare
perfettamente una parte dell’argomento di cui
sono responsabili, in modo tale da poterla
spiegare successivamente ai loro compagni,
una volta tornati nei gruppi base inziali.
4
4
4
1
2 3 1
2 3
1
2 3
Ruoli nei gruppi ESPERTI:
Lettore = legge il testo e si ferma ad ogni periodo per concordare le parole chiave con il gruppo.
Parolaio= individua le parole chiave durante la lettura,concordandole con il gruppo.
Regolatore= gestisce il tempo per le varie fasi del compito e si assicura che sia distribuito in modo equo tra i componenti del gruppo.
Si assicura che ognuno mantenga un tono
di voce basso e che si rispettino i turni.
Guida= coordina e guida il gruppo
nelle varie fasi del compito, sollecitando
l’attenzione di tutti.
Ruoli nei gruppi BASE • Illustratore = presenta l’argomento al
gruppo
• Scrittore= concorda con il gruppo uno schema su quanto esposto dall’illustratore e lo scrive.
• Guida= guida il gruppo nelle varie fasi del compito e sollecita l’attenzione di tutti.
• Regolatore= gestisce il tempo per le varie fasi del compito e si assicura che sia distribuito in modo equo tra i componenti del gruppo.
Seguendo queste indicazioni l’insegnante
diventerà
stimolo positivo il che condurrà ad una
CRESCITA DELLA MOTIVAZIONE
La crescita della motivazione condurrà a sua volta
ad una
MIGLIORE CONCENTRAZIONE
LA SPIRALE POSITIVA
crescita della motivazione
Strutturare
Ricondurre al compito da svolgere
Mantenere il contatto
visivo coinvolgere
incoraggiare
Individuare i punti di forza
SPIRALE NEGATIVA
Recezione indiscriminata degli stimoli con fragilità del filtro
recettivo e fragilità nel controllo degli impulsi
Percezione alternante, breve durata dell’attenzione, sbadatezza per
ridotta capacità nel dosaggio di energia, rapido aumento del livello
di irritabilità
Rendimento inadeguato
Il bambino non capisce: rifiuto iroso o chiusura permalosa
Critica, ammonizione, rimprovero, richiesta
Il bambino non capisce: aumento dell’irritazione, diminuzione della
motivazione
Minaccia di punizione, arrabbiature, incomprensione, impotenza
Strategie di difesa del bambino
Si rafforzano le strategie di difesa, aumenta
l’insuccesso, complesso d’inferiorità, disistima verso
se stesso
… Quando un insegnante ha un
sospetto di ADHD…
Deve cercare di creare un rapporto di
collaborazione e fiducia con i genitori del
bambino e proporre loro di richiedere
consulenza presso i servizi territoriali o presso
altri specialisti, per ottenere approfondimenti che
permettano di definire il quadro clinico del
bambino.
Ricorda
che …….
Il ragazzo che ha più bisogno di amore, lo
chiederà sempre nei modi meno affettuosi
A tutti quei bambini che affrontano problemi
che non hanno chiesto di avere .
E a tutti coloro che credono in questi bambini!!
Grazie dell’attenzione
Bibliografia e siti utili Francesca Offredi , Claudio Vio , Tiziana De Meo , Cesare Cornoldi (2001)
“Iperattività e autoregolazione cognitiva”. Trento: Erickson
Vio, De Meo (2001) “Cosa può fare la scuola per il disturbo da deficit di
attenzione/iperattività”. Trento: Erickson
Janes D. a cura di (2009) “L’iperattività aspetti clinici e psico-educativi” .Trento:
Erickson
Elena Bassi , Giorgio Filoramo , Mario Di Pietro (2001).“L’alunno iperattivo in
classe. Problemi di comportamento e strategie educative”. Trento: Erickson
Kirby E. A. Grimley K. L. (1986). “ Disturbi dell’attenzione e iperattività. Guida per psaicologi e insegnanti. Trento: Erickson
Siti italiana specifici sull’ ADHD: www.aifa.it www.aidai.org