Dea Notizie 77Nilla Pizzi ed il Duo Fasa-no con l'orchestra Angelini. Da Milano faceva eco il M...

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    clienti giocando alla bam-bola e sparivano in taxi perdestinazioni precise.” E an-cora: “Ho 9 anni. Sono sta-ta stuprata con una miacompagna, ma l’uomo ègià morto, si è suicidato incarcere”. “Sono andata alcimitero con delle mie ami-chette per dissotterrareuna bimba neonata appe-na seppellita. Era bella ebianca. La mamma non miha mai comprato una bam-bola.” “Sono incinta di 5mesi. Sto perdendo san-gue. Ho già fatto 4 aborti.Sono una ragazza di stra-da fin da quando ero picco-la. Non voglio che il miobambino nasca in strada”.

    Ho avuto modo di legge-re alcunio scritti di padreRenato Chiera, colui chesta dedicando la propriavita terrena combattendolo sfruttamento dei mino-ri. Se padre Renato fos-

    sa affiancato da uno, dieci, cento, mille,milioni di persone che la pensano comelui, ebbene su quei volti innocenti dibambini si osservasse il sorriso della fe-licità mentre il menefreghismo di tantepersone ci fa ascoltare in continuazione:“voglio farmi i fatti miei” come se lo sfrut-tamento dei minori fosse da non essereconsiderato. Chi può e non fa commettelo stesso crimine di chi usa quei poveriinnocenti costretti a subire violenze fisi-che e morali. Mi rifiuto credere all’insen-sibilità umana. Ritornando agli scritti dipadre Renato Chiera mi piace riportare:“Lo sfruttamento dei corpi di bambine ebambini rende molto denaro, con prolife-razione del turismo sessuale e di agen-zie specializzate (…) Per paura dell’Aids,l’abuso sessuale si rivolge a bimbi sem-pre più piccoli, basta che pesino più di 30kg (…) Nel mondo, 8,5 milioni di bambi-ni sono direttamente sfruttati in reti che sidedicano alla prostituzione infantile e al-la schiavitù (…) Io non riesco a dimenti-care scene, a Fortaleza (Brasile), dibambine con le ciabatte che aspettavano

    Togliamole le mani di dossoFranco Falco - Mani che stringono troppo forte. Mani che sfiorano e non solo. Mani pesanti. Mani armate. Maniche spingono in strada. Mani che costringono in casa. Mani: “Che grande mani che hai”. Mani che scendono. Ma-ni all’improvviso. Mani dalle carezze nascoste. Mani che offendono. Mani che dovrebbero rimanere in tasca, frale mani, in catene. Mani che dobbiamo fermare. Mani che vanno mozzate a quei personaggi squallidi e senzacuore. Persone indegne di vivere.

    Chi volesse aiutare questi bambini: per adozioni a distanza, donazioni ed informa-zioni: ONLUS CASA DO MENOR ITALIA - Via Roracco, 25 - 12089 VILLANOVAMONDOVI' (CN) - Partita IVA: 02512960044 - c/c Postale n° 12237129 intest ato a"Casa do Menor Onlus" - c/c bancari: n° 81058 c/o Banca del Piemonte – IBAN IT 08 Z 0304846480000000081058 - n° 2501331/9 c/o Banca Alpi Marittime – IBAN IT 15 O 0845046990000120101331 - n° 4010 c/o Banca Regionale EuropeaSpa - IBAN IT 20 B 0690646990000000004010Qualsiasi altra comunicazione relativa alle attività dell'Associazione, potrà essere fat-ta all'attenzione di Adriano Chiera, all'indirizzo [email protected] oppure [email protected] Conoscendo la sensibilità dei nostri lettori siamo certi che aiuteranno ad aiutare chista dedicando la propria vita con e per gli altri.

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    Storia della canzone italiana:Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

    Dopo il secondo con-flitto mondiale gli ita-liani ritornano a can-tare le canzoni dellaritrovata allegria. Gliautori compongonomotivi spensierati e adoppi sensi come

    quello di Renato Rascel che diceva:" E'arrivata la bufera, è arrivato il tempora-le, senza pepe e senza sale la minestranon si fa!". A partire dal 1947 molte can-zoni furono composte sotto il segno diuna esagerata balordaggine e, fra letante, ricordiamo: "I Cadetti di Guasco-gna", del Maestro Armando Fragna,cantata da Clara Jaione, e il motivo Eu-lalia Torricelli che descriveva le doti diuna forlivese proprietaria di tre castel-li:"uno per dormire, uno per mangiare eil terzo per amare la guardia forestaleDe Rossi Giosuè". Se queste erano can-zoni sciocche, bisogna riconoscere, ri-flettendo bene sulle parole, una velataverità. Infatti nella canzone "I Cadetti diGuascogna" essendo costoro tre, si al-ludeva a Churchill, Stalin e Roosevelt, itre Grandi Capi delle Potenze vincitrici.A queste canzoni seguirono altre come:"Papaveri e Papere" e "Aveva un bave-ro" che, dal festival di Sanremo, partiro-no per il mondo facendo conoscere an-che l'interprete, Nilla Pizzi, definita la"regina della canzone italiana". A questemotivi seguirono le "canzoni del cuo-re"che cantavano gli amori perduti di in-namorati prigionieri dei ricordi, come di-ceva la canzone:"Prigioniero d'un so-gno"cantata da Claudio Villa, il reucciodella canzone. Le canzoni romanticheentrarono anche nel cinema diventandoil motivo conduttore. Fra le tante meritaessere ricordata: "La Signora di Tren-t'anni fa, magistralmente interpretata daAchille Togliani, il bello della canzone.Due sono gli Autori considerati i creatoridella canzone romantica italiana: Vitto-rio Mascheroni e Cesare Andrea Bixio,autori fra l'altro di: Portami tante rose,Come le rose, La signora di trent'anni fa,

    Torna Piccina mia, Lostornello del marinaio,La canzone dell'amore(meglio conosciuta co-me Solo per te Lucia),Lasciami cantare unacanzone, Serenata aNessuno tutte interpre-tate da Achille Togliani.L'ultimo autore romanti-co della nostra canzonefu Domenico Modugnoche creò un nuovo stileinfluenzando gli altricompositori. Nel frat-tempo, i ritmi sud ame-ricani che si erano diffusi nel mondoraggiunsero anche l'Italia e gli Autori ac-cettarono la nuova moda componendomotivi come: "El Negro Zumbon" (musi-cato da Armando Trovajoli), un baion

    ballato dall'indimenticabileSilvana Mangano nel filmAnna. Seguirono altri moti-vi fra cui "Paquito Lindo"nel film Fifa e Arena conTotò ed Isa Barzizza e"Donde vien, Donde Vas ?"ambedue interpretati daNilla Pizzi ed il Duo Fasa-no con l'orchestra Angelini.Da Milano faceva eco il M°Gorni Kramer con unacomposizione spagnoleg-giante: "Caramba, io sonospagnolo" che descrive untorero napoletano dal ca-

    rattere violento, ma ridicolo:"Son comeun gallo, se mi pesti un callo io ti sbu-dello e faccio zic zac". Un donchisciotte-sco torero che non fa paura, ma suscitatante risate.

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    Il Risorgimento visto dall'altra spondaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

    8) I moti rivoluzionaridel nord della penisolafurono sempre prece-duti da quelli del sud,in modo da rappresen-tare una conseguenzanaturale ed inevitabiledegli analoghi movi-menti meridionali.

    9) Non è vero che l'esercito borboniconel 1848 venisse ritirato nella Val Pa-dana senza un ben fondato motivo. Laresponsabilità di tale ritiro risale al go-verno del Regno Sardo che sabotò lacostituzione di una lega tra tutti gli statiitaliani, perché non intendeva legarsi anessuno e avere così mano libera nellesue eventuali conquiste. Cosicché to-scani, papalini e meridionali dovevanosolo dare armati, spendere denaro esacrificare vite di sudditi, senza doverconoscere la meta da raggiungere.Inoltre erano avvenute sommosse aNapoli, dove alcuni facinorosi volevanotrasformare il Parlamento in una As-semblea Costituente, la Sicilia era incompleta rivolta e il rientro delle forzearmate appariva necessario per ristabi-lire l'ordine.10) Non è vero che l'esercito borbonico

    nel 1849 si ritirò dai dintorni di Romaperché sconfitto. Si ritirò perché cosìimpose la Francia.11) Non è vero che l'esercito non fossecombattivo e fosse invece indisciplina-to. I meridionali combatterono sempreeroicamente, sia contro i francesi pri-ma, sia contro Napoleone poi. E nel '48furono eroici a Curtatone e a Montana-ra e dovunque entrarono a contatto colnemico. Nel '49 a Venezia presero ladirezione della difesa suscitando gran-de ammirazione nei veneziani. L'eser-cito di Francesco II si sfaldò non permancanza di corag-gio e di disciplinamilitare; le nuoveidee ebbero ragionesui militari. Ma quan-do si ebbero com-battimenti furono co-raggiosi, e valorosis-simi lo furono alla di-fesa di Capua e poia quella di Gaeta,nonostante che fos-sero convinti di com-battere per una cau-sa perduta e quindidi combattere soloper l'onore. 12) Non è vero chel'esercito borbonicofosse male organiz-zato, è vero il con-trario; tanto che nel1866 i generali pro-venienti dall'esercito

    Storia d’Italiacontrocorrente

    borbonico si distinsero per valore, percultura militare e per capacità direttive.E lo stesso avvenne nella flotta la quale,dopo il 1860, adottò i comandi e le se-gnalazioni borboniche. E iI primo capodi stato maggiore, quello che ancora og-gi è ricordato come il "grande Capo diStato Maggiore", è stato Enrico Cosen-za, che istruito nella celebre scuola del-la "Nunziatella" lasciò l'esercito Borboni-co da capitano. E a lui si deve lo studionegli anni che vanno dal 1888 al 1893,della "linea del Piave", come ha dichia-rato lo stesso Luigi Cadorna. Segue

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  • benessere" ovvero aumenta il rischio disviluppare una condizione di soprappesoe d'obesità, di sviluppare malattie croni-che: coronaropatia, ipertensione arterio-sa, diabete di tipo 2, osteoporosi e alcuneforme di neoplasie. Al contrario l'efficien-za fisica determina miglioramento dellafunzionalità cardiaca, respiratoria, deiparametri metabolici (glicemia, trigliceridi,colesterolo, ecc.) riduzione del rischio diosteoporosi e di fratture ossee, contri-buendo inoltre alla gestione di manifesta-zione depressive e ansiose attraverso an-che la sensazione di benessere psico-fisi-co. I benefici prodotti dipendono dalla du-

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    Attività fisica, aliment azione e stile di vit aD.ssa Ersilia Altieri - Collaboratrice da Capua

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    La tecnologia semprecrescente applicata atutte le attività umanenei paesi industrializ-zati ha determinato laprogressiva riduzionedelle opportunità dimovimento con con-seguente degrado

    dell'efficienza fisica. Ciò ha realizzato lacronica e prolungata sedentarietà che èfrequentemente associata alle scorretteabitudini alimentari, rivestendo un ruolodecisivo nel diffondersi di quadri patologi-ci, impropriamente definiti "Patologie del

    rata e dalla frequenza con cui si pratical'attività fisica piuttosto che dall'intensitàdell'esercizio stesso. Promuovendo unostile di vita attivo ed una corretta-adegua-ta alimentazione rispondente alle proprieesigenze metaboliche. La dieta quotidia-na è costituita dai carboidrati per il 55-65% circa dell'intera quota giornaliera d'e-nergia, che saranno maggiormente zuc-cheri complessi (cereali, tuberi, legumi).Le proteine rappresentano il 10-15% del-le calorie totali assunte nella giornata,provenienti da alimenti d'origine animalee vegetale. I grassi costituiscono la quotavariabile, secondo le circostanze, tra il 25-30% dell'energia totale giornaliera, prefe-rendo le fonti di provenienza vegetale conparticolare riguardo all'olio extra vergined'oliva. Alimentazione comunque variata,composta da alimenti diversi, ricca di frut-ta e di verdure consumate crude e cotteper garantire un adeguato apporto di saliminerali, vitamine e fibre. Altro aspetto im-portante è l'assunzione d'acqua che deveessere abbondante, da distribuire in tuttol'arco della giornata. Abbiamo così trac-ciato, involontariamente, le caratteristichefondamentali della dieta mediterranea, ri-badendo in tal modo che anche gli atleti,se correttamente nutriti non necessitanodi particolari integrazioni dietetiche. Gli atleti possono soddisfare i loro fabbi-sogni nutrizionali, attraverso gli alimentid'uso comune, consumati in quantità,spesso, notevolmente superiori con mo-dalità specifiche in rapporto alle caratteri-stiche del loro particolare impegno sporti-vo. Laddove l'alimentazione non riesca agarantire una soddisfacente condizione dibenessere consiglieremo la giusta inte-grazione dietetica che riequilibri l'alterataomeostasi metabolica dell'atletico ricosti-tuendo la condizione di pieno benessere.

    Anche per Giuseppe Altieri“... giunge la maggiore età...”

    Il 14 febbraio, San Valentino, festadell'amore, nascevi e, mentre conti-nuiamo a stropicciarci gli occhi di fron-te a cotanta bellezza, giunge la mag-giore età... Papà Alfio, mamma Elena,i fratellini, nonno Peppe e nonna Cri-stina, zia Lia, zio Michele e zia Moni-ca, augurano Buon Compleanno al di-ciottenne che per difendere le proprieconvinzioni è sempre disposto a cor-rere qualche rischio, che con l'innatastraordinaria sensibilità e dolcezzarende speciale le nostre giornate, per-chè, nel manifestare puntualmente lasua innocenza, ci fa innamorare in uncrescendo continuo...Giuseppe, possiamo bussare anchenoi a questa festa? Siamo una fami-glia di 170 componenti, la Grande Fa-miglia di Dea Notizie che all’unisonogridano: Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

    Riconosci il valore dell'altro... se vuoiprogredire - Dugpa Rimpoce

    E' inutile temere, ciò che non si puòevitare. - Proverbio latino

    Chi non conosce la verità è uno scioc-co, ma chi conoscendola la chiamabugia è un delinquente.

    E' prerogativa della grandezza recaregrande felicità con piccoli doni.

    Friedrich Nietzsche

    La sconfitta è spesso una condizionetemporanea, darsi per vinti è ciò che larende permanente.

    Solo colui che non ha idee, non lecambia.

    Auguri da tutti coloro che tivogliono bene: tantissimi

  • Giovedì, 21 gennaio u.s., Andrea Amicoda Capua, ancora una volta, ha spentola sua 18^ candelina. A festeggiarlo ungruppo di amici entusiasti di essere con-siderati tali da una persona speciale co-me solo Andrea sa es-sere. La vita è dolore egioia. Quest’ultima siprova solo quando rice-viamo la fortuna di in-contrare persone comete. Solo allora si puòchiamare vita. Auguri,Andrea, auguri dal piùprofondo del cuore.

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    Orario e Convenzioni alla penultima p agina

    Ente Provincia Casert a

    L'idea prima del MuseoD.ssa Rosaria Sirleto – Archeologa – Collaboratrice da S.Maria C.V.

    La storia delMuseo Campa-no cominciaprima del 1874,anno di apertu-ra dei battentidi Palazzo S.Cipriano e pri-ma del 1869,anno in cui vie-ne nominatauna Commis-

    sione Conservatrice, in un altro tempo ein altri spazi, diversi da quelli ormai a noicosì familiari. La "parva favilla", comel'avrebbero chiamata più tardi, sarebbescoccata per vari motivi, ma a volersisoffermare sulla componente capuanache avrebbe materialmente preparato lastrada per una tale rivoluzione, essa siaccese perché un sindaco, lungimirantecome pochi, capì che per portare l'atten-zione sulla propria città sarebbe stato

    necessario dimostrareche Capua era prontaad accogliere certespinte, certe innova-zioni, che occorrevacreare 'un preceden-te'. Scrivendo alla Pro-vincia di voler provve-dere alla raccolta delleepigrafi disseminatenella città e sul suoterritorio e proponen-do per lo scopo ancheuna sede, egli avevanutrito, già nel lontano1866, le radici di un'i-dea. Costui, GiacchinoBrandi, primo cittadino dal 1866 al 1869,da uomo modesto e consapevole dellaportata di un tale progetto aveva ribaditoche era sua intenzione solo "di raccoglie-re … monumenti … che trovasi sparsi indiversi siti della città", non aspirava a

    realizzare un Museo,"per lo quale - diceva -occorrerebbe una in-gente spesa per im-pianto, mantenimento,e custodia"; eppure ilsuo operato avevacreato il precedente. In-tanto altri fattori sareb-bero entrati in gioco, al-tre figure eminenti diCapua e non: Salazaro,Iannelli... quanto avreb-bero speso in energieper realizzare questoprogetto già all'alba del-la nomina della Com-

    missione, molto operando in sinergia coni principali esponenti della scena politicadi quegli anni. Non è forse a tutti noto che il luogo in cuiquella primitiva idea di Museo provò amaterializzarsi per la prima volta fu il Li-ceo Ginnasio cittadino. Si trattava dell'i-stituto intitolato a Pietro della Vigna, oggiscuola 'primaria' sull'attuale Via Roma.Furono quelli i primi locali messi a dispo-sizione da Brandi, il piano inferiore e l'a-bolita chiesa di S. Antonio; quelli i primiambienti in cui trovò sistemazione il pri-mo nucleo della raccolta poi trasferita aPalazzo S. Cipriano. Segue

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    Linguaggio fotografico Pietro Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

    Una delle figure retori-che è la Sineddoche. La sinèddoche consi-ste nell'uso in senso fi-gurato di una parola alposto di un'altra, me-diante l'ampliamento ola restrizione del senso.Un esempio lo possia-

    mo trovare nel libro "Veracruz" di ValerioEvangelisti, dove leggiamo: "Il 17 marzo1683 Hubert Macary scrutava il mare, inattesa dei vascelli in arrivo. Solo lui e l'a-mico Francis Levert sapevano che al lar-go di Roatán stava per apparire la flottapiù imponente che i Fratelli della Costaavessero mai allestito. Ben diciassette ve-lieri, inclusi vari brigantini da una trentinadi cannoni ciascuno? Appoggiato con ilgomito a una torretta di guardia, la gambasinistra su un cannone arrugginito, Hubertpregustava lo spettacolo. Per assaporarlosi metteva nei panni degli spagnoli diqualche città costiera, quando al largo ap-

    parivano i pirati. Ecco decine di vele all'o-rizzonte. Le campane di tutte le chiese suo-navano l'allarme. Le navi sembravano lon-tane ma, se avevano il vento a favore, era-no velocissime. Tempo un quarto d'ora einiziavano a cannoneggiare il forte della cit-tà. Tempo mezz'ora e uomini assatanati,portati a terra dalle scialuppe, sbarcavanourlando in cerca di una preda qualsiasi".La figura retorica della sineddoche apparein maniera evidente nella frase ". Ecco de-cine di vele all'orizzonte". In questo caso levele rappresentano le navi. Con un dettaglil'autore riesce a descrivere il suo totale. Ilveliero. È con lo stessostrumento retorico chein fotografia è possibileriprendere una solaparte di una scena, perrappresentare la suatotalità. Una parte di uncorpo, una mano didonna affusolata, pos-sono descrivere unadonna. Le volte di unachiesa o un dettaglio diuna statua possono ri-condurre immediata-mente al totale da cui lafotografia ha estratto ilparticolare. Nasce ildubbio se la fotografianon ricorra, per sua na-tura comunque e sem-pre, alla figura della si-neddoche, non potendomai rappresentare unarealtà nella sua interez-

    za. Il fotografo volge lo sguardo in una di-rezione e fa una valutazione: "ciò che vedoora nell'obiettivo sintetizza la realtà"? escatta. Alle spalle potrebbe esserci altro, oqualcosa che rappresenti una realtà diver-sa… Ma questo ci porta altrove con il dis-corso. Per chi volesse approfondire consi-glio di partire da google dove effettuare unaricerca per "figure retoriche". Una volta ca-pita la figura retorica fare un giro su flickr edindividuare almeno 10 scatti che adottanoquella figura retorica… tenendo presenteche quasi sempre in una foto si trovanocontemporaneamente più figure.

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    dal fidanzato Carmine ricordandole:

    TI AMOOOOOOooooo

    COMPLEANNOIl 12 gennaio u.s. Anastasia Iorio daBellona ha spento le prime 4 candeli-ne. Auguri affettuosi da mamma, dapapà, dai nonni e dai cuginetti: Giu-seppe Giovanni e Domenico, dagli zii,dai padrini e dagli amichetti. Aggiun-giamo gli auguri dalla redazione

  • Pagina 9

    Racconta, inoltre, diPoletti Paolo, tenen-te di vascello, fioren-tino venticinquenne.Era stato atroce-mente torturato dal-l'Oss americana e ri-portato a S. MariaC.V. in pessime con-

    dizioni, delirava e gridava dalla celladando l'impressione d'essere impazzito.Da radio carcere, dice Damiano, appre-si che nel suo delirio era uscito dalla cel-la e con un morso aveva spezzato un di-to ad una guardia. Un sergente ameri-cano estratta la pistola lo uccise nel cor-ridoio del carcere. L'episodio risalirebbeal 19 maggio 1944, la salma fu lasciatadue giorni tra le mura della cella e solodopo tale tempo fu riposta in una cassaperaltro piccola ed inadeguata alla staz-za fisica del Poletti. Gli atti di questi pro-cessi nonostante ogni ricerca non sonomai stati trovati. Non si conoscono lemotivazioni di queste gravi sentenze.Sono custoditi presumibilmente negli ar-chivi Usa dove si è avuto cura di riporli.Una lapide in marmo posta nella cava diSant'Angelo in Formis ricorda i nomi deitredici fucilati. Nelle nostre ricerche ab-biamo avuto modo di rilevare che tuttimorirono sotto il fuoco degli MP con di-

    gnità ed onore, daitaliani convinti d'es-sere nel giusto, ma-nifestando amoreverso la Patria, laBandiera, tenendofede ad un giuramen-to. Avevano vissutoun momento tragicodella storia del nostropaese tra gravi even-ti che avevano vistol'Italia divisa da ungoverno del Sud e del Nord. Gli ex legit-timi alleati divenire nemici e gli ex nemi-ci avviarsi a divenire alleati, molti si tro-varono ad un bivio non riuscendo a co-gliere o individuare la strada giusta dadover imboccare. Non per questo nonfurono degli eroi. Non per questo nonamarono la loro Patria. Avremmo tantoda scrivere ancora. Ci siamo limitati allaessenzialità di quanto abbiamo avutomodo di apprendere e, di più vicino anoi, trascurando di raccontare la crono-logia storica degli avvenimenti nazionalida cui generarono queste tragedie. Per inostri due concittadini condannati amorte e poi a 12 anni di carcere nonpossiamo esimerci dal raccontare, anco-ra, che mentre Damiano Palmesanoscontava solo circa 26 mesi di carcere,

    V.P ne scontava circa 36, in Sardegna. Idue venivano invitati ad uscire dal car-cere senza che fossero informati perquale provvedimento e sulla base diquale disposizione, ordine o autorità ciòavveniva. Crediamo che Palmesano egli eredi di V. P. cittadini italiani, ingiu-stamente condannati, ingiustamente de-tenuti, per le pene ed i danni morali emateriali subiti, abbiano diritto al dovutorisarcimento da parte delle autoritàamericane. Forse, qualcuno, a posterio-ri si è reso conto del danno inferto e del-l'errore commesso rimediando, con no-tevole ritardo, senza le doverose scuseoccultando, anzi, colpe e responsabilitàdi quanti contribuirono al verificarsi di ungrave torto.

    Fine

    Due giovani innocenti condannati a morte Rag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

    Quarta parte

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  • plastici. Lo studio, pubblicato sul Public li-brary of science, ha dimostrato come ilBisphenol A svolga un ruolo importantenel provocare malattie cardiovascolari,come obesità e diabete. Il gruppo di ricerca, utilizzando i dati for-niti dal National Health and Nutrition Exa-mination Survey (NHANES), ha analizza-to le concentrazione di Bpa nelle urine suun campione di 1.493 persone tra i 18 e i74 anni. Le conclusioni non sono da sot-tovalutare: i soggetti con un alto livello diBisphenol A hanno più del doppio delle

    negativi sull'organismo, tra cui: aumentodella pressione arteriosa, con conse-guente arteriosclerosi, e rischio di infartoo ictus; enfisema polmonare e bronchitecronica, periodontite, prima causa di per-dita dei denti nel mondo occidentale;osteoporosi e sensibilizzazione agli aller-geni. L'alcool che produce quel piacevo-le effetto ansiolitico e di disinibizionecomportamentale, che ne fa aumentare ilconsumo, può provocare: aritmie cardia-che; aumento della pressione sangui-gna, aumento dell'incidenza di infarto;effetti tossici sul pancreas e sul fegato;cirrosi e fibrosi epatica; aumento del ri-schio di impotenza del 50% e comparsadi segni di femminilizzazione testicolaree ginecomastia. Questo breve elenco mostra come l'al-cool e il fumo di sigarette, due droghe le-gali e socialmente accettate, provochino

    Pagina 10

    Droghe, leggere?… non t antoDott.ssa Antonella Aquaro - Collaboratrice da Pastorano

    Spesso si è pensatodi legalizzare la mar-ijuana, usata in alcu-ni paesi anche a sco-pi terapeutici, ritenu-ta molto meno dan-nosa di altre droghelegali, come alcool efumo, che vengonousate quotidiana-

    mente e senza alcun imbarazzo da unfolto gruppo di persone. In realtà tutte queste sostanze hannodegli effetti molto negativi sull'organismodelle persone che ne fanno un uso,spesso, smoderato. Il carcinoma polmo-nare, tumore provocato dal fumo di si-garette è considerato la prima causa dimorte per manifestazione tumorale. Il fu-mo non provoca solo un numero incredi-bile di tumori, ma anche molti altri effetti

    un notevole numero di morti all'anno.Questo però non dimostra che l'assun-zione di marijuana sia preferibile né tan-tomeno consigliabile. Infatti l'uso prolun-gato e continuato nel tempo di marijua-na può indurre percezioni sensoriali al-terate, calo della concentrazione, deficitdella memoria, ansia e senso di panico,mancanza di coordinamento e difficoltàdi apprendimento, per di più ben l'80%dei cocainomani e degli eroinomani hacominciato con la marijuana. Uno studio prospettico, durato per più di27 anni su circa 50 mila giovani svedesiha dimostrato una correlazione tra inten-sità nell'uso di cannabis e rischio di svi-luppare disturbi psicotici. Altri studi han-no confermato questi risultati. Credo chenulla sia più terrorizzante del pericolo diperdere la ragione, e poi, ne valesse al-meno la pena!

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    Salute: studio, bottiglie plastica fanno male al cuoreDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano

    (ANSA) - Basta botti-glie di plastica, fannomale al cuore: l'allar-me è stato lanciato dairicercatori del Penin-sula college of medi-cine di Exter, in Inghil-terra, che hanno dimo-strato l'esistenza di

    numerosi correlazioni tra malattie cardio-vascolari e il Bisphenol A (BPA), un com-posto organico utilizzato da più di 50 an-ni nella produzione di plastiche e additivi

    possibilità di essere colpiti da una malat-tia cardiovascolare. "Nonostante ora sia-no necessarie ulteriori analisi per capirequanto il Bpa stesso o l'esposizione adesso interagisca nello sviluppare malat-tie cardiovascolari - ha commentato ilprofessore di Ecotossicologia dell'Uni-versità di Exeter e principale autore del-la ricerca, Tamara Galloway - il dato cheè emerso da questo studio è molto im-portante perché fornisce una grande op-portunita' per ridurre i rischi sulla salutedell'uomo".

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  • Pagina 11Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

    Frankenstein, or themodern Prometheus(Frankenstein, ovveroil moderno Prometeo)è il celebre romanzogotico di Mary Woll-stonecraft Godwin,scrittrice britannica na-ta a Londra nel 1797,

    che nel 1816 sposò il poeta inglesePercy Bysshe Shelley. Victor Franken-stein, traumatizzato dalla dipartita dellamadre e attratto da sempre dalle scien-ze e dall’alchimia, è affascinato dall’am-biziosa idea della creazione: frequentacosì l’Università bavarese di Ingolstadt,riuscendo ad apprendere appieno tuttele sfumature degli insegnamenti imparti-tigli. Di notte, nei cimiteri, viola le sepol-ture, profana i sepolcri, oltraggia le tom-be, studiando così la disgregazione deicorpi, la decomposizione delle salme, ildisfacimento dei cadaveri, e dalla so-stanza inerte delle spoglie mortali riescea generare una creatura, ricomposta ericucita in modo approssimato, che si ri-velerà di indole e natura malvagia, spie-tata, disumana. L’essere fugge via por-tando con se il diario di Victor, che, unavolta terminati gli studi, fa ritorno nella

    “Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo” di Mary ShelleyProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

    confederazione elveti-ca. La creatura, dopovarie vicissitudini, ucci-de William, fratello diVictor, e fa in modo chei sospetti ricadano suJustine, domestica deiFrankenstein. Il crimineverrà confessato all’in-ventore in un successi-vo incontro, quandol’orco gli chiederà an-che di creargli una com-pagna. Il Dr. Franken-stein inizialmente acconsente, ma primadi dar vita alla nuova creatura, ci ripensae se ne disfà. Il mostro cerca di vendi-carsi, Victor fugge, e in Irlanda vienemesso agli arresti incriminato del delittodell’amico Henry Clerval. Lo scienziatoviene rimesso in libertà dopo la media-zione del padre, e, giunto in patria, spo-sa Elizabeth, che viene di li a poco ucci-sa dalla creatura. Victor si reca al PoloNord per rivalsa, ma la temperatura ge-lida non gli permette di proseguire: ver-rà salvato dalla nave del Capitano Wal-ton, ma morirà subi-to dopo aver narratola sua inaudita vi-cenda. Evidente èl’eco dell’Émile oude l’éducation rous-seauiano (Emilio odell’educazione), maancor più palese èl’influenza dell’En-quiry concerning po-litical justice (Inchie-

    sta concernente la giusti-zia politica) del padre Wil-liam Godwin, scritta innetto contrasto con le tesihobbesiane. Altri influssisono da ricercare ne Laballata del vecchio mari-naio di Coleridge, cheMary ebbe modo di cono-scere personalmente. Ilsottotitolo rievocante il ti-tano della mitologia grecadenuncia le ambizioni e lemire di alcuni uomini di

    scienza di tutte le epoche, di quei lumi-nari che, sostituendosi a Dio, si sentonoin grado di realizzare il prodigio della vi-ta in una delirante e sfrenata follia di on-nipotenza. In filigrana traspare l’esorta-zione ad orientamenti scientifici più mo-rigerati, in quanto i caduchi ed effimericonfini deontologici, morali ed etici ren-dono estremamente moderni i temi trat-tati nel romanzo, soprattutto in un mo-mento storico in cui l’ingegneria geneti-ca della clonazione umana solleva dis-pute e discussioni a livello planetario.

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  • Medaglia d'Onore concessa ad Antimo Ciccarelli(Bellona Franco Va-leriani) - Essere de-portato in un campodi concentramentonazista, dopo una fe-roce rappresaglia ef-fettuata dalle spietateSS germaniche intutta l'Europa, signifi-

    cava dare un addio alla vita ed agli af-fetti più cari. Coloro che per un provvidodestino ritornarono tra i loro familiari,oggi possono dirsi fortunati. Fra questiultimi merita una citazione il belloneseAntimo Ciccarelli che, la mattina del 27gennaio 2010, ha provato di certo unprofondo senso di commozione quandoha visto premiate le indicibili sofferenzesubite in un lager nazista dove l'ala del-la morte, fedele amica dei carnefici,mieteva uomini scheletrici riducendoli incenere. L'Associazione Nazionale Re-duci dalla Prigionia (A.N.R.P.), a cui An-timo appartiene, e la Prefettura di Ca-serta, hanno comunicato all'interessato

    quanto segue: "Il SignorPresidente della RepubblicaItaliana ha conferito allaS.V., a norma della legge27/12/2006 N°. 296, la Me -daglia d'Onore riconosciutaai cittadini italiani, militari ecivili, deportati ed internatinei lager nazisti e destinati alavoro coatto. La consegnadell'onorificenza è avvenutail 27 gennaio 2010, nella"Giornata della Memoria, al-le ore 11 al secondo pianodel palazzo della Prefetturadi Caserta". I parenti ed icomponenti la famiglia Cic-carelli, particolarmente i figliMaria Antonietta e Carmine,hanno espresso la loro gioianel vedere il loro genitorepremiato con l'alto riconosci-mento concessogli dal Pre-sidente della Repubblica Ita-liana Giorgio Napolitano.

    Pagina 12

    Oreste Salomone nac-que a Capua (CE) il20-09-1870. Ufficiale diAmministrazione delRegio Esercito mostròinteresse alla nuovaarma dell'aviazione.

    Suo compagno d'arme fu il Capitano, diCavalleria, di origine romagnola, France-sco Baracca. Durante la Prima GuerraMondiale, da Capitano pilota dell’aviazio-ne militare italiana, partecipò a diverseazioni di guerra con il suo bombardiere"Caproni". La mattina del 18 febbraio1916 decollò dal campo d'aviazione del-la Cumina (Pordenone) per compiereun'azione di bombardamento su Lubianae subì l'attacco dell’artiglieria contraereaaustriaca. Il suo equipaggio si difese conle armi di bordo e nel combattimento fu-rono colpiti a morte il Capitano pilota Lui-gi Bailo ed il Tenente Colonnello Alfredo

    zionante irregolarmente, mano-vrando a bassa quota in mezzo al-le raffiche di artiglierie antiaereenemiche, riusciva a discendere inuno dei nostri campi, ove, con sen-timento elevatissimo di camerati-smo e con profonda coscienza deldovere, si occupava dei compagnie delle bombe inesplose, ancora

    sospese all'apparecchio. Ajdussina, 18febbraio 1916." Oreste Salomone vennea mancare all’affetto dei suoi familiari econoscenti a Padova il 3 febbraio 1918.Nel 1968 l’architetto Gigi Di Luca, su in-carico dell’Amministrazione Comunalelocale, realizzò il Monumento all’Aviazio-ne a ricordo dell'azione di guerra delMaggiore Oreste Salomone e dell'equi-paggio del suo bombardiere "Caproni". Ilmonumento si trova nel cortile principaledell’Istituto Scolastico di Secondo Gradoin Gonars (Udine).

    Barbieri. Salomone, unicosuperstite, ferito e con il veli-volo gravemente danneggia-to, riuscì a raggiungere il ter-ritorio italiano e ad effettuareun atterraggio di emergenzanel campo di aviazione di Go-nars (Udine). Per questaazione coraggiosa fu insigni-to della prima Medaglia d'Oro al ValorMilitare conferita all'Aviazione MilitareItaliana, il 29 febbraio 1916, con la se-guente motivazione: "Ferito al capo inuna lotta aerea, benché il sangue gli of-fuscasse la vista ed il corpo inerte d'unodei suoi compagni uccisi gli rendesse dif-ficile il governo del velivolo, rifiutava sde-gnosamente di arrendersi alle intimazio-ni degli aviatori nemici e proseguiva, im-perterrito, la lotta, mentre le pallottole dimitragliatrice dell'aeroplano avversariogli grandinavano attorno. Col motore fun-

    Oreste Salomone: asso dell'A viazione Milit are ItalianaDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

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    Laurea

    Erminio Zona, da Calvi Risorta, il 16 dicembre u.s.ha conseguito, presso la Facoltà di Scienze Turisti-che di Caserta, la Laurea in Scienze Turistiche convotazione di 110/110, discutendo la tesi: "Il TurismoResponsabile: Un'occasione anche per il Sud delMondo". Relatrice la ch.ma prof.ssa Tina Ferraiolo.Al neo Dottore giungano le più vive congratulazionie gli auguri più sentiti da parte delle due figlie: Mi-chela ed Angelica Oriana, dai i familiari, dal Prof. Fa-rina, Rettore dell'Università di Scienze Turistiche,dagli amici e collaboratori dell'associazione Archeo-Club Cales di Calvi Risorta. Auguri anche dalla Re-dazione di Dea Notizie. Erminio, Semper ad majora

  • Pagina 13

    Ricette di NiettaCollaboratrice da Bellona

    Pesce Spada alla piastraPer 2 persone: gr 150 dipesce spada, 1 cucchiaiod'olio, 1 cucchiaino diaceto, 1 spicchio d'aglio,il succo di 1 limone, prez-zemolo, sale q.b., 1 pe-

    peroncino rosso secco. Mettete il pescespada per 15-20 minuti a marinare in olioemulsionato con 1 cucchiaino di aceto,un po' di limone spremuto, un pizzicod'origano, mezzo spicchio d'aglio a fetti-ne, un po' di prezzemolo tritato, un pizzi-co di sale, il peperoncino pestato al mor-taio. Scaldate la piastra e adagiate soprala fetta di pesce spada scolata. Fatecuocere da ambo i lati e, a cottura ulti-mata, aggiungete la marinata.

    Gnocchi sardi con ricotta di bufalaIngredienti: 1 chilo e mezzo di ricotta dibufala, 3 uova, 1 cucchiaio di olio, 4 taz-ze di farina, 4 tazze di semolino, farinagialla. Preparazione: impastate in unaciotola tutti gli ingredienti, quindi trasferi-teli su un piano in legno leggermente in-farinato. Prelevare delle piccole quantitàd'impasto e, su un piano infarinato, for-mate dei bastoncini del diametro di mez-zo centimetro circa, tagliate dei tocchettidi 1 centimetri. Incavate ogni tocchetto dipasta con le dita ricavandone gli gnocchie riponeteli in un vassoio con la base in-farinata. Metteteli a cuocere in abbon-dante acqua salata per pochi minuti.Condite il tutto successivamente con unsughetto di pomodoro fresco e profuma-te con basilico.

    Melanzane ripieneIngredienti per 4 persone: 4 melanzanelunghe di media grandezza, 2 uova, 1spicchio d'aglio, pecorino grattugiato,pangrattato, 200 ml. di passata di pomo-doro, olio extravergine d'oliva, basilico esale. Tagliate a metà le melanzane nelsenso della lunghezza e sbollentatelenell'acqua calda. Togliete parte della pol-pa e tagliatela a piccoli cubi. Scaldate ilforno a 180°. Scaldate in un pentolinocon qualche cucchiaio d'olio extravergi-ne d'oliva il basilico fresco sminuzzato ela passata di pomodoro. In una terrina ri-unire 5-6 cucchiai di pangrattato, ag-giungete l'aglio, le uova, il formaggio e lapolpa di melanzana. Salate e riempite lemelanzane con il composto. Friggetelegirando da ambo i lati. Mettere la salsadi pomodoro in una terrina e fate com-pletare la cottura per 15 minuti in forno a150 gradi.

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    Il giorno 22 gennaio u.s., RosaPucci da Bellona ha festeggiato ilcompleanno spegnendo le sueprime 28 candeline. Auguri dalmarito Gabriele Criscione, dai ge -nitori, parenti ed amici. Auguriparticolari dalla figlioletta Sara,una bellissima bambina con unsogno nel cassetto: diventare bel -la come la sua mamma.

  • Pagina 14 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

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    Tutti soffriamo per amore (o quasi)Dott.ssa Pina Caliento - Collaboratrice da Calvi Risorta

    Griffionia Simplicifolia.È un nome che proba-bilmente non ci dicenulla, al massimo pen-siamo che è quasi im-possibile pronunciarlo.Si tratta di una piantadella Costa D’Avoriodai cui frutti vieneestratto un ricavato che

    promette miracoli. Questo ricavato “mi-racoloso” è stato trasformato in una pil-lola dall’emblematico nome di “Amorex”che assicura di poter curare il mal d’a-more. Eh sì, questa pillola, come un pic-colo elisir della felicità, promette di far di-menticare le pene d’amore di un inna-morato appena lasciato dal partner, lasofferenza di chi è stato tradito o trascu-rato, lo stress di un divorzio, la frustra-zione di un amore non ricambiato, o ad-dirittura il dolore di un lutto. La pillolaAmorex, messa sul mercato dalla socie-tà farmaceutica Coropharm di Villach, inAustria, agirebbe sui messaggeri chimicidel cervello, alterati dal dolore, influen-zandoli positivamente e integrando quel-le componenti psicologiche necessariein questi momenti difficili della vita, il tut-to senza effetti collaterali. Si potrà, quin-di, dire addio a emicranie, ansia, depres-sione, apatia, insonnia… insomma, ladomanda sembra essere: “Perché soffri-re inutilmente?” Ma a voi farebbe piace-re vedere il vostro partner che si divertecome un matto quando la vostra storia èfinita solo il giorno prima? Oppure riusci-

    reste ad immaginare cosa sarebbero lepoesie di Catullo se non si fosse mai tor-mentato per la donna che amava e chelo faceva soffrire da morire? E tutte lebellissime poesie e i romanzi e le canzo-ni frutto delle pene d’amore? Probabil-mente non esisterebbero nemmeno.Quel che è ancora peggio sarebbe l’affo-gare la nostra tristezza in una pillola piut-tosto che chiedere il conforto di una per-sona amica, le cui parole, i cui gesti, il cuiaffetto valgono molto di più di qualsiasisostanza artificiale. Ad ogni modo la pil-

    lola Amorex promette di funzionare eprobabilmente può essere utile a tuttequelle persone sole che non riescono aduscire da uno stato di apatia cronica, pe-rò il ragazzino deluso dalla sua primacotta forse è bene che si faccia qualchegiorno di sano mal d’amore, che stia nel-la sua cameretta a fissare inutilmente ilcellulare, magari a maledirsi per averpresentato la sua bella all’amichetto delcuore, e forse solo così, con un po’ disofferenza, potrà imparare dai suoi erro-ri e magari non li ripeterà.

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    Durante la manifestazione "Ambiente Cul-tura e Legalità" tenutasi il 23 Dicembre2009 nell'aula consiliare di Bellona, sonostati premiati dieci alunni dell’Istituto Auto-nomo Comprensivo di Bellona per averscritto degli elaborati sul tema : “La salva-guardia dell'ambiente è una necessità del-la nostra vita ma anche un richiamo al ri-spetto della legalità. Descrivi la tua espe-rienza oppure indica cosa faresti se ti tro-vassi di fronte a episodi di mancato rispet-to di un ambiente naturale”

    Antonio Carbone I^ AÈ necessario salva-guardare l'ambienteper salvarlo da tutti gliinquinamenti e la pri-ma cosa da fare è non usare molto leautomobili. L'80% dibenzene, che è unasostanza molto tossi-

    ca, proviene dai motori a benzina. Dauna serie di analisi risulta che i cittadinihanno una quantità di benzene nel san-gue, molto più alta degli abitanti dellecampagne. Per questo è preferibile usarei mezzi pubblici o, ancora meglio, usare lebiciclette. Nella seconda metà del Nove-cento sono comparse le piogge acide chehanno già rovinato statue e monumenti.Queste piogge sono causate dalle indu-strie che immettono nell'aria molte sostan-ze tossiche che provocano anche lo smoginvernale che è colpa pure del traffico. Poid'estate c'è lo smog fotochimico che è uninsieme di gas nell'aria. L' inquinamentodell' atmosfera causa difficoltà respirato-rie. Anche l'acqua è una risorsa importan-te e di quella dolce ce n'è poca. Gli scien-ziati hanno previsto che ci sarà un au-mento di temperatura e così si scioglie-ranno i ghiacciai, ma questo non vuol direche ne possiamo consumare molta, no,bisogna sempre rispettare l' acqua. Un al-tro inquinamento è quello dovuto all'usodei detersivi. Un altro ancora si ha quandouna nave, carica di petrolio, affonda o faun incidente e tutto il petrolio va a finirenell'acqua; se vi si appoggia un gabbianorimane intrappolato con le ali. Anche le in-dustrie inquinano l'acqua perché, con i lo-ro scarichi di acque calde, favoriscono ilfenomeno dell'eutrofizzazione, che com-promette la vita animale. Quindi bisognarispettare l'ambiente. Se noi lasciamo il ru-binetto che scorre, non rispettiamo l'am-biente; se noi lasciamo delle cartacce aterra o buttiamo delle carte per terra, nonrispettiamo l'ambiente. Anche la camorracontribuisce all'inquinamento del suolo,seppellendo i rifiuti tossici sotto la terra.Se noi rispettiamo l'ambiente, anche lui cirispetta. Quindi dobbiamo diminuire il traf-fico usando meno le auto, dobbiamo ren-

    dere le industrie meno inquinanti, nondobbiamo sprecare l'acqua, né buttare ri-fiuti a terra. Solo così potremo costruirciun futuro migliore. Io una volta ho vistodelle persone che buttavano immondizianel prato e mi sono sentito perduto, per-ché così distruggiamo le piante che cidanno ossigeno. Anche io a volte non ri-spetto l'ambiente però man mano che cre-sco mi rendo conto che, se noi buttiamocartacce in un prato , facciamo male a noistessi perché le piante che stanno in quelprato moriranno e noi non avremo ossige-no abbastanza per vivere. Se mi trovassidi fronte ad un episodio di mancato ri-spetto di un ambiente direi a quel ragaz-zo/a che bisogna rispettare l'ambienteperché solo così avremo una vita miglio-re.

    Selene Carusone I^ ASi, c'è bisogno di salvaguardare l'ambien-te, tutt'oggi, anche perché l'inquinamentoprovoca gravi malattie infettive per noi,per gli animali e per le piante, già, ancheper le piante, che con l'inquinamento delsuolo non riescono a nutrirsi ed a cresce-re. Animali e vegetali, che vivono nei la-ghi, si estinguono facilmente a causa del-le piogge acide, cioè piogge contenentisostanze acide. È nocivo soprattutto pernoi che con l'acqua inquinata laviamo frut-ta e ortaggi. Quindi dobbiamo rispettarel'ambiente per renderlo più pulito e perrendere più "puliti" anche noi dalle piùgravi malattie infettive. Dobbiamo rispet-tare anche la legge. Anche il minimo ge-sto errato che facciamo, come buttareuna cartaccia per terra o lasciare un rubi-netto aperto, ma anche lasciare una luceaccesa, non è rispetto della legalità. Aicamorristi non importa di rovinare l'am-biente e, gettando la spazzatura sulle rivedei fiumi (o dovunque), guadagnano tantoe a loro non importa niente dell'ambiente.Noi non dobbiamo essere come loro, madobbiamo avere rispetto per l'ambiente enon permettere agli altri di rovinarlo. Ionon ho esperienze dirette riguardantil'ambiente, ma , da due anni circa, la cittàdi Bellona sta effettuando la raccolta diffe-renziata con lo slogan: "Differenziamoli".È stata coinvolta anche la scuola elemen-tare per partecipare ad un concorso su

    questo tema a cui abbiamo partecipatoquasi tutti gli alunni. C'è stata anche unafesta, proprio qui, in piazza "D. Alighieri".Abbiamo partecipato anche noi con dei di-segni. Se tutte le persone del mondoavessero questo scopo, magari il pianetamigliorerebbe. Facciamo del nostro me-glio per rispettare l'ambiente!

    Alessia D'amato II^ BL'ambiente è il luogo che ci circonda e do-ve la nostra vita si sviluppa; purtroppol'uomo con le sue attività economiche hatrasformato questo spazio mettendo a ri-schio la sua stessa vita. Tanti sono i pro-blemi ambientali di cui si sente parlare:l'inquinamento del suolo, dell'aria e del-l'acqua, il disboscamento, il buco dell'ozo-no ecc…Dunque la nostra natura è mala-ta e alterata! Al posto di un mare o di unfiume limpido e pulito ci sono acque mor-te e conche di rifiuti. L'aria delle città vieneinquinata dallo scarico delle auto e dall'a-nidride degli impianti di riscaldamento. Icampi sono contaminati dai concimi, inset-ticidi e antiparassitari. Molte specie dellafauna stanno scomparendo sia per la cac-cia indiscriminata, sia per le sostanze dan-nose. Un problema come questo, che co-involge tutte le nazioni del Mondo, ha bi-sogno di un progetto che inventi nuovi si-stemi di sviluppo con tecniche innocue perl'ambiente. Il compito più difficile spetta algoverno che deve decidere strategie perl'equilibrio ambientale. In tutte le fabbrichesi dovrebbero installare depuratori e dis-cariche e si dovrebbero studiare al piùpresto fonti di energia più economiche emeno inquinanti. Salvare il Mondo è an-che un gesto di legalità, significa fare unapolitica demografica responsabile soprat-tutto per i Paesi poveri dove c'è bisogno diacqua, cibo, sanità e istruzione. Questosignifica anche che ognuno di noi devecambiare il proprio stile di vita e deve con-tribuire a lottare l' inquinamento e lo spre-co. Per questo motivo io provo a compor-tarmi sempre in modo intelligente e re-sponsabile. Se visito un paesaggio evito dibuttare carte a terra e cerco di rispettare leregole poste nel luogo. Così anche a casauso un comportamento rispettoso: consu-mo razionalmente l'acqua, preferisco la

    Ambiente Cultura e Legalità. Ecco i temi

  • Pagina 16 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

    doccia al bagno, non lascio le luci accesequando non sono in casa ed uso in modoresponsabile computer ed elettrodomesti-ci. Conosco molte associazioni che ope-rano in difesa dell'ambiente, la più grandeè decisamente il W.W.F. Grazie ad essa cisono 300 aree protette e molti animali sal-vati dall'estinzione. Io, da piccola cittadi-na, amo la natura e non voglio che si ro-vini un bene così prezioso. Insomma que-sto grande globo azzurro è la nostra casa,l'unica che abbiamo! Se vogliamo che l'u-manità abbia un futuro dobbiamo avernecura. E' interesse, quindi, di tutti conser-vare la natura agendo sul presente e, perfare ciò, è indispensabile utilizzare al me-glio la risorsa più promettente per il nostrodomani: il nostro cervello! Poiché sonopienamente consapevole del grave pro-blema, in quanto abbastanza informata,d'ora in poi divulgherò le mie conoscenzetra la cerchia di persone che conosco cer-cando di essere persuasiva, specialmen-te se mi dovessi trovare di fronte ad epi-sodi di mancato rispetto di un ambientenaturale. Sono una ragazza di dodici annie per di più molto timida, sinceramentenon penso che potrei fare di più.

    Di Monaco Robert a II^ DSalvaguardare l'am-biente è una cosafondamentale per ilfuturo del nostro pia-neta e per il nostrobenessere. Inquinarlonon è assolutamentecorretto; la vita dell'uomo, della Terra e ditutte le risorse, cheessa ci offre , potreb-

    bero trovarsi gravemente a rischio. Quin-di, visto che sulla Terra ci viviamo noi, noiabbiamo il compito e il dovere di curarla!Ricordo che l' anno scorso ho partecipato,insieme ad altri compagni, al progetto am-biente. E' stata davvero un' esperienzabellissima, ma anche molto utile. Il pro-getto si svolgeva di pomeriggio e tutti in-sieme, alunni e professori, abbiamo crea-to bellissimi cartelloni e poesie e trattatotemi riguardanti l' ambiente: ci siamo ba-sati soprattutto sulla raccolta differenziatadei rifiuti. Un giorno siamo anche usciti

    per Bellona per ispezionare l' ambiente:ognuno ha portato con sé carta e pennaper prendere appunti. Camminando ab-biamo notato che nella maggior parte deibidoni dell' immondizia che si trovavanoin alcune vie di Bellona, i rifiuti non eranostati differenziati correttamente e che al-cuni, come carta sporca, plastica, medici-nali, batterie per auto…, si trovavanosparsi anche per le strade e nei giardiniabbandonati. Quella giornata è stata mol-to significativa per noi: ci ha insegnatoche differenziare evita montagne di rifiutiinutili e a volte tossici, ma soprattutto cheil rifiuto non è più tale ma è da considera-re una vera e propria ricchezza: dalla car-ta usata si può ricavare carta nuova sen-za abbattere nuovi alberi e risparmiandomolta energia; la plastica consente un ri-sparmio di materia prima, come il petrolio; i rifiuti umidi possono essere trasforma-ti in concime naturale Abbiamo capito,inoltre, che, per tenere una città e un' in-tera nazione pulita, dobbiamo impegnarcigiorno dopo giorno sempre di più per cer-care di difendere l' ambiente in cui vivia-mo con il nostro comportamento respon-sabile, cioè rispettando tutte queste rego-line: non buttare rifiuti nei posti inopportu-ni; non usare bombolette spray; evitare glisprechi d' acqua; spegnere il motore diautomobili o di motociclette quando nonce n' è bisogno, come nelle soste più lun-ghe; spegnere gli elettrodomestici quan-do non vengono utilizzati; ridurre i rifiutidifferenziandoli e, se è possibile, riciclar-li… Se rispettiamo queste norme, intornoa noi risulterà tutto più bello e più pulito,noi avremo meno malattie e staremo me-glio e tutti gli altri esseri viventi cresceran-no meglio.

    Rita Di Palma. I^ BLa salvaguardia del-l'ambiente è diventa-ta una cosa fonda-mentale. Si ipotizzache il Pianeta Terranel 2050 potrebbescomparire e noi conesso ed è per questoche c'è bisogno di

    aiutarlo, e l'unico in grado di poterlo fare èl'uomo, adottando alcune regole di com-

    portamento ritenute d'oro per il futuro delPianeta. Il progresso scientifico e soprat-tutto tecnologico hanno posto alla portatadi tutti elettrodomestici di vario tipo, senzai quali non riusciremmo a vivere; noi gio-vani, per esempio, riteniamo quasi indi-spensabili computer, televisione, videogiochi, impianti stereo, cellulari ecc, e nes-suna casalinga penso riuscirebbe a fare ameno di lavatrice, frigorifero, forno, frulla-tori e così via. Tutti questi strumenti peròrichiedono un dispendio di energia eleva-tissimo e, come sappiamo, la correnteelettrica si ricava da risorse naturali di va-rio tipo, impiegate nelle centrali. Spesso imiei genitori mi riprendono per l'eccessivoconsumo di energia, per esempio perchélascio accese troppe luci, o faccio funzio-nare contemporaneamente più strumenti,adesso capisco che, oltre a un discorsoeconomico, altrettanto importante è quelloenergetico e quindi ambientale. Devo direperò che in quest'ultimo periodo sono mol-to più attenta perché ho capito che il pro-blema ambientale è molto serio e che il fu-turo del Pianeta Terra è soprattutto nellenostre mani, risparmiando, consumandosolo il necessario, non rovinando la natu-ra e facendo in modo che tutto possa es-sere riusato. Se dovessi trovarmi di frontead episodi di mancato rispetto di un am-biente naturale farei notare che si stacompiendo un gesto illegale spiegando ilperché.

    Federica Iorio III^ ALa rapidità con cui lapopolazione umana stadistruggendo l'ambien-te e impoverendolo dirisorse pone a tutto ilmondo un fondamenta-le problema, cioè quel-lo di intervenire per sal-vaguardare l'ambiente.Infatti, da ogni parte delmondo, si levano voci

    allarmanti e preoccupanti, relative alla so-pravvivenza di ogni organismo animale ovegetale. Tutti si domandano cosa ci riser-verà il futuro. Quando i nostri antenati for-mulavano, o meglio si ponevano questadomanda, lo facevano per esprimere i lo-ro timori di malattie guerre, carestie e ter-

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    che tutti si allarmino eccessivamente e fa-re tante chiacchiere inutili senza affrontarei problemi in modo proficuo. La necessitàsia sotto l'aspetto legale, sia sotto l'aspet-to salutare di salvaguardare l'ambiente èdiventata di primaria importanza. Riuscirea salvare l'ambiente è una cosa che non sifa solo perché si avranno conseguenze le-gali,ma anche per non rovinare la nostrasalute. Se ognuno di noi continuerà a dis-perdere gas, veleni, spazzatura e quant'al-tro nell'ambiente, senz'altro si arriverà aduna situazione catastrofica ed irreversibile.Nelle nostre scuole hanno fattoprogetti,manifestazioni, cartelloni e dellealtre iniziative che sono servite a sensibi-lizzare noi alunni. La cosa che non trovogiusta è che la scuola e la televisione in unprimo momento hanno promosso tante ini-ziative, poi, ad un certo punto, ne hannorallentato il ritmo. Nonostante tutto,da par-te mia continuo a rispettare le regole disalvaguardia ambientale. Mi è anche capi-tato di assistere a fenomeni di inquina-mento dell'ambiente. La prima volta a cuiho assistito ad una situazione del genere èsuccesso l'estate scorsa, durante una gitascolastica a Sorrento. Stavamo in prossi-mità della spiaggia ad aspettare il pullman.Ad un certo punto arrivano delle personeche,dopo aver pescato hanno gettato inmare tante "robacce". Io sono rimasta abocca aperta,perché mi è sembrato brut-tissimo vedere qualcuno che inquinava ilmare senza che io potessi intervenire inmodo reale,visto eh i pescatori erano dei"brutti ceffi2 ed io solo una ragazzina. Semi fossi trovata io in una situazione del ge-nere,non lo avrei mai fatto,perché poi,chine paga le conseguenze siamo solo e sol-tanto noi. Spero solo che un giorno tuttoquesto si possa risolvere in modo che i no-stri successori possano vivere in un mon-do veramente pulito!!!

    Alcune foto mancano perchè non pervenute

    I tre temi mancanti saranno pubblicati nel prossimo numero.

    remoti; quando ce la poniamo oggi noi, in-vece, pensiamo in primo luogo agli scon-volgimenti provocati dal progresso scienti-fico. Allo stato attuale delle cose, la previ-sione del futuro non è rosea, per il piane-ta. Le acque dei laghi, dei mari, dei fiumisono inquinate. In esse la vita è stata inbuona parte distrutta dalle sostanza vele-nose che giornalmente vi scaricano glistabilimenti industriali, le fogne, le naviecc.. Anche l'aria è inquinata dalle sostan-ze radioattive prodotte dagli esperimentidelle armi nucleari, dallo smog causatodalle innumerevoli ciminiere degli stabili-menti che sorgono, a volte, in pieno cen-tro cittadino e dai gas tossici che emetto-no tanti autoveicoli che quotidianamentecongestionano il traffico stradale. Allora,forse, per salvaguardare il nostro pianetadobbiamo tornare ad una società preindu-striale? Sarebbe impossibile. Secondome, l'uomo è ancora in grado di migliorarele condizioni di vita di tutta l'umanità, è an-cora in tempo per farlo, deve, prima diogni cosa, diffondere un'educazione am-bientale, al fine di costruire una societàperfettamente integrata nella natura e ri-spettosa di essa. Bisogna far capire so-prattutto ai ragazzi che rispettare la natu-ra è un dovere e che difendendo il proprioterritorio con coscienza si può godere almeglio quello che madre natura ci offre.Purtroppo, spesso ho avuto modo di con-statare in prima persona quale sia diven-tato il problema ambientale del nostro ter-ritorio non soltanto per sentito dire o per lelezioni fatte a scuola ma avendone un'e-sperienza diretta, soprattutto nei posti piùisolati e periferici del nostro Paese. Du-rante l'estate, infatti, passeggiando in bici-cletta per le strade di campagna ho potu-to osservare le vere e proprie discariche aibordi delle stradine. Si tratta, purtroppo, dicomportamenti incivili di molte personeche si "liberano" di rifiuti ingombranti enon. Queste persone offendono e degra-dano le nostre campagne, colline che do-vrebbero essere tutelate e rispettate. Nonsi tratta solo di semplici sacchetti ma,spesso, la gente nelle campagne si liberaproprio di tutto (frigoriferi, lavatrici, divanie molto altro) includendo spesso anche ri-fiuti pericolosi per l'ambiente e per la no-

    stra salute. Ho provato rabbia e sdegnoper queste forme di inciviltà però, nellostesso tempo, hanno rafforzato ancora dipiù in me la convinzione che bisogna farequalcosa e anche subito. Ma la rispostanon la dobbiamo pretendere dagli altri masicuramente dobbiamo impegnarci nelnostro piccolo, nel nostro quotidiano, bi-sogna partire, secondo me, da una ridu-zione dei rifiuti per passare poi al riciclag-gio di essi. Questo potrebbe essere giàun piccolo passo verso il miglioramentodella salute dell'ambiente. Un altro picco-lo passo, secondo me, potrebbe esserefatto dai commercianti riducendo i conte-nitori di polistirolo e plastica per contene-re gli alimenti e sostituirli con materiali fa-cilmente riciclabili. Anche noi consumato-ri dovremmo evitare di comprare prodotti"usa e getta" e preferire ad essi quelli dilunga durata. La quasi assenza di plasti-ca, polistirolo e metalli agevolerebbe laraccolta differenziata ed eviterebbe gli in-gorghi di spazzatura per le strade. Certo èuna piccola cosa ma se fatta costante-mente e quotidianamente può rendere laraccolta differenziata facile da fare ed effi-cace. Io spero che con una coscienzaecologica più vera si possono convogliaregli sforzi di scienza ed industria per la ri-cerca di soluzioni nuove che permettonodi salvaguardare il "bioma terra".

    Giorgia Magliocca III^ BL'ambiente in cui noioggi viviamo,è moltocambiato rispetto alpassato. Questi cam-biamenti che ha subi-to l'ambiente non so-no stati in verità posi-tivi. In Campania,adesempio, dove io vi-

    vo,qualche tempo fa ci sono stati proble-mi con la spazzatura. Con l'industrializza-zione,come si sa,si vive meglio,ma nonsempre è così,poiché spesso comportagrandi conseguenze. Oggi è evidente che l'uomo non vuole ri-nunciare a tutte le comodità a cui ormai èabituato,ma ci si lamenta sempre che siinquina troppo. Questo problema,dura or-mai da troppo tempo. Tuttavia è inutile

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  • Pagina 18 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti Rifiuti zero: una scelt a intelligente

    Dr.ssa Simona Patierno - Collaboratrice da VitulazioDa qualche tempo misto interessando dellaquestione rifiuti, in par-ticolare del "riciclo" de-gli stessi attraverso lapartecipazione a forum,manifestazioni e letturepersonali, che, confes-so non senza stupore,mi hanno aperto sul te-

    ma "tutto un mondo" ricco di implicazionidi carattere non solo ambientale, ma an-che economico-sociale. Secondo le direttive dell'Unione Euro-pea, il "problema rifiuti" che oggi affliggeil nostro Paese, con picchi altissimi alSud, può essere risolto, da un lato, attra-verso un'attività di prevenzione che pre-ferisce l'utilizzo di prodotti con vuoto arendere e/o liquidi alla spina, che miranoad una riduzione del rifiuto "all'origine";dall'altro lato bisognerebbe attivare unacampagna di differenziazione del rifiuto,che permette un nuovo riutilizzo dellostesso, nonché la progettazione di mercia loro volta più facilmente riciclabili. InItalia molti Comuni, piccoli e grandi, han-

    no superato l'80% di raccolta differenzia-ta attraverso il sistema del "porta a por-ta" spinto; sistema che ha permesso nonsolo di differenziare i materiali a monte,facilitandone lo smaltimento, in alcunicasi, ha permesso di ridurre il costo delservizio, non più legato alla superficiedell'abitazione, bensì, attraverso la "tarif-fa puntuale", legato alla quantità di rifiu-to "indifferenziato", e dunque non ricicla-bile, prodotto (meno rifiuti prodotti=menoimposte). Il vantaggio della raccolta differenziatadeve leggersi non solo nell'ottica di inno-vazione tecnologica, ma anche di una"economia verde" che mira alla creazio-ne di nuovi posti di lavoro. Basti pensare che se il Governo inve-stisse un solo miliardo di euro nella rac-colta differenziata, questo servirebbe agarantire il servizio a 45 milioni di italiani,creando ben 200 mila posti di lavoro, ri-spetto a 10 miliardi investiti in discaricheed inceneritori che danno lavoro soltantoa 3mila persone! Qualche parola vorreispenderla anche sulla questione "termo-valorizzatori", termine volutamente fur-

    besco per definire gli inceneritori. Una in-formazione sbagliata ci porta a credereche i termovalorizzatori riutilizzano il rifiu-to per ricavarne energia dalla sua com-bustione; in realtà l'energia che se ne ri-cava è veramente bassissima, senzapensare che le scorie liberate nell'arianon sono solo "dannose", ma anche can-cerogene, ad un altissimo livello di peri-colosità, specie nelle donne e nei bambi-ni! Dai documenti europei risulta che il64% delle diossine è liberato dagli im-pianti di incenerimento, per cui la produ-zione di CDR (combustibile da rifiuto)non è che un mezzo mirato a legittimarei grandi affari legati alla realizzazione de-gli inceneritori o, in alcuni casi, alla ricon-versione di vecchie centrali termoelettri-che dismesse; operazioni puramentespeculative, che in Italia vengono incenti-vate con i soldi pubblici attraverso il mec-canismo perverso dei cosiddetti "certifi-cati verdi", o "CIP6", che in parte paghia-mo noi nella nostra bolletta elettrica.Questa la questione, a voi le riflessioni.Educhiamoci alla raccolta differenziatasarà un bene per il Pianeta.

    Capua - Conferenza - incontro sul tema Sana aliment azione = equilibrio di vit a

    (Franco Fal-co) - Venerdì,29 gennaiou.s., alle ore18,00, pressoil Circolo Ap-pio di Capua,in Corso Ap-

    pio, si è tenuta una Conferenza sul tema:Sana alimentazione = Equilibrio di vita.L'argomento è stato trattato, con profon-da professionalità dalla dott.ssa ErsiliaAltieri, dietologa presso l'Azienda Sani-taria Locale di Caserta. L'incontro è sta-to organizzato dalla Sezione di Capuadella F.I.D.A.P.A. (Federazione ItalianaDonne Arti Professioni Affari) di cui èpresidente la dott.ssa Nunzia Pozzuoli

    Iocco. Era presente lafolla delle grandi occa-sioni in una sala ospi-tale e gremita in ogniordine di posto. L’inter-vento ha suscitato mol-to interesse tra i pre-senti che, per oltreun’ora hanno attenta-mente seguito l’esposi-zione del tema propo-sto. Al termine, dalpubblico, prevalente-mente femminile, erano rivolte alla dotto-ressa Altieri domande inerenti la giustaalimentazione necessaria per un sanoequilibrio della vita. Al termine, gli organizzatori hanno offer-

    to un sontuoso buffet composto da preli-batezze che “costringevano” i presenti aviolare le rigide regole della dieta, sotto ilbenevole e comprensivo sguardo dellaconferenziera.

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    ria, caratterizzato daun’atrocità senzaprecedenti? Comespiegare che bambi-ni della loro età, co-stretti ad un viaggiosenza ritorno, veni-vano portati diretta-mente sotto le docceletali? Come spiega-re che si uccidevanoinnocenti senza unmotivo valido, soloperché di razza diversa, non ariana?Come spiegare che i campi di sterminioerano il luogo orribile in cui al di là dellavita e della morte, l’uomo si trasformavain non – uomo? Come spiegare! Qual-che bambino ha parlato di lupo cattivo,della strega di Biancaneve, ma questesono favole, hanno sempre un lieto fine,la realtà, purtroppo triste e amara, è co-stata troppe vite umane. Quanti bambininon sono diventati mai grandi e quantivedevano nella morte il loro ritorno a ca-sa. Ricordare serve a non far riaccade-re, a non ripetere quegli errori che vedo-no violata la dignità umana. Ognuno dinoi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare inmodo che episodi di intolleranza non av-

    Mai piùIns. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi Risorta

    La Repubblica italia-na riconosce il gior-no 27 gennaio, datadel l 'abbatt imentodei cancelli diAuschwitz, "Giornodella Memoria", al fi-ne di ricordare losterminio del popolo

    ebraico, le leggi razziali, la persecuzioneitaliana dei cittadini ebrei, gli italiani chesubirono la deportazione, la prigionia, lamorte durante la seconda guerra. Infattimilioni di persone, uomini, donne, bam-bini, furono deportate e smistate nei varighetti, in Polonia, in Germania, in Bulga-ria, private di tutto anche della loro stes-sa identità, persone senza nome diven-tate solamente un numero. Costrette alavorare senza sosta come bestie, e co-me bestie venivano portate al macellonelle camere a gas, nei forni crematori echi era più “fortunato” ad essere rispar-miato moriva di stenti, di fame, di fatica.Persone che hanno pagato un prezzo al-tissimo, fatto di orrore, di sangue, di dub-bi e di interrogativi atroci. Qualcosa chenessuno di noi, pur facendo uno sforzosovrumano, può avvicinare nella sua in-terezza, qualcosa che lacera indelebil-mente quella “normalità” che è la condi-zione essenziale della nostra vita quoti-diana. Alle ore 12,00 si è osservato unminuto di silenzio, un minuto di raccogli-mento per non dimenticare. Ma comespiegare ai bambini soprattutto ai piùpiccoli la crudeltà di questo pezzo di sto-

    vengono “Mai più”. Mai più” significa chela Giornata della Memoria non è unasemplice “gita” ad Auschwitz, non è solola testimonianza di un filmato che rac-conta l’immagine di un uomo che ha vi-sto e toccato l’inferno in un campo diconcentramento, “Mai più” significa agirein coerenza con la consapevolezza ma-turata, significa visitare un campo diRom, aree abitate da lavoratori migrantiche vivono ammassati come bestie in at-tesa di un lavoro, case fatiscenti doveitaliani meno fortunati muoiono per crolliinevitabili. Occorre tener presente chequelle vittime che oggi celebriamo con laGiornata della Memoria sono lì dove al-tre vittime continuano ad essere.

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  • cia biologica. Perché nel sottosuolo del-l'Albero-Casa c'è un materiale preziosoper risolvere la crisi energetica della Terra.Insieme ai nemici, un eroe scende dal cie-lo, Jake Sully è il guerriero chiamato a ri-pristinare la Pace, un marine reclutato perinfiltrarsi tra i Na'vi, conoscerli e convin-cerli a farsi da parte per l' azione coloniz-zatrice. Tramite coesione neurologica si teletra-sporta nel suo avatar guidandolo col con-trollo remoto ed è per lui, questa, la libe-razione dalla condizione paralitica che loaffligge nel suo corpo di terrestre. L'amo-

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    Signore e signori, benve-nuti su Pandora, il Pianetaincontaminato dei Na'vi,luogo mistico dell'innocen-za, dell'interconnessioneneurale e spirituale tra gliindigeni blu, animali epiante tramite filamenti ful-genti. La quiete, la sacrali-

    tà, l'ordine, fiori volteggianti, creature ala-te e maestose, montagne sospese. Pan-dora è un mondo in equilibrio, ma poi ar-riva l'uomo, i marines agguerriti con bull-dozer, mitra, bombe, distruzione e minac-

    Avatar - Ai primordi dell'innocenzaLe recensioni di Fabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

    re per la bella Neytiri e la sua terra crescee si intensifica durante il percorso emoti-vo verso la rinascita, la reincarnazionedefinitiva nel corpo Na'vi. Nonostante unaprobabile debolezza drammaturgica enarrativa, l'opera si qualifica un capolavo-ro visionario, incanto ottico di un universoin pixel con figure corpose, prodotto del-l'arte digitale. L'avatar si configura anchecome il doppio dello spettatore, quasiconsacrando un superamento dell' imme-desimazione, artificialmente coinvoltonella magia filmica. James Cameronsfrutta bene i sensori della performancecapture, per la nostra esperienza senso-riale, tecnica con cui volti, espressioni,azioni e movimenti degli attori sono tra-sposti sui corpi alieni. Il tribale nel futuribi-le (la vicenda è ambientata nel 2154) de-riva da una riscrittura mitologica fondanteun nuovo simbolismo che si impone nellacornice tecnocratica, campo di scontro tradue civiltà, tra scienza e militarismo, in-sieme al tema del doppio e dell'ibrido dnaNa'vi e dna umano). Tutto questo è lacreazione di Cameron, il suo mondo, lanostra proiezione, tra voli prospettici e ac-cumulo iconografico di magnificenza cro-matica che produce piacevoli vertiginispaziali. Tutto questo non può non lascia-re un riverbero emotivo. E di questa Na-tura così perfetta ci portiamo dietro unaflebile percezione, perché "Ogni cosa èbuona mentre lascia le mani del Creatoredelle cose; ogni cosa degenera nelle ma-ni dell'uomo" (Rousseau)

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    Ciao INES(F. Valeriani) - Da Melrose (Mass. USA) è giunta a Bellona la tri-ste notizia che annunciava la dipartita di Ines Della Cioppa, mo-glie del carissimo Michele Caruso meglio conosciuto come "Mi-ke". Chi scrive frequentò con Ines l'Istituto Magistrale "S.Pizzi"diCapua e ricorda la compostezza e la distinzione della compagna

    di studi, doti che facevano di lei una studentessa modello. Emigrata a Melrose, negliStati Uniti, Ines ritornò a Bellona per convolare a nozze con il giovane Michele Caru-so, militante nel Corpo della Polizia di Stato. Dopo la cerimonia nuziale, i novelli spo-si si recarono in viaggio di nozze negli Stati Uniti e decisero di stabilirsi a Melrose do-ve risiedevano i parenti della sposa. In occasione delle festività in onore della SantaPatrona di Bellona, Maria SS di Gerusalemme, i coniugi Caruso ritornavano "al loropaesello" bene accolti da parenti ed amici. Ormai era diventata una piacevole occa-sione incontrare e stringere le mani a due amici di vecchia data. Gli anni sereni e lagioia del ritorno ora hanno subito una sosta. Ines ha lasciato questa vita ed il suoadorato Michele ha stabilito di riportarla a Bellona e tumularla nella tomba di famiglia.Domenica 24 gennaio 2010, alle ore 15, una immensa folla accolse in Largo Santel-la, le spoglie di Ines per accompagnarle all'ultima dimora.

  • gli apre le porte adun mondo tutto nuo-vo, in cui riesce ascoprire se stesso ela vita, e che gli offrel'opportunità di en-trare a far parte dellaprestigiosa Societàdegli Apostoli, doveincontra i futuri componenti del gruppo diBloomsbury. Con questi giovani intellet-tuali Forster stringe una profonda edeterna amicizia, e grazie alla spregiudi-cata franchezza con cui i suoi amici dis-cutono di ogni sorta di argomento, For-ster si rende consapevole della suaomosessualità. Terminati gli studi univer-sitari, viaggia con la madre in Grecia e inItalia, trascorrendo poi diversi mesi in

    Uno degli ultimi rap-presentanti del liberali-smo vittoriano, E. M.Forster nasce a Lon-dra nel 1879 da una fa-miglia gallese dellamedia borghesia. Per-de il padre all'età di un

    anno e si ritrova a vivere in una piccolacasa di campagna, trascorrendo un'in-fanzia solitaria, dominata da un piccoloesercito femminile di zie, cameriere enonne, fino al suo esordio scolasticoche sarà per lui doloroso perché per laprima volta immerso in universo tuttomaschile. Nel 1897 entra al King's Col-lege di Cambridge, dove sceglie gli stu-di classici e storici, dedicandosi anche algiornalismo. La cittadella universitaria

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    Germania come insegnante. Ritorna inInghilterra per la pubblicazione del suoprimo romanzo Where angels fear totread (1905), ambientato in Italia, cosìcome pure A room with view (1908), Ho-ward's end (1910). Il ritorno in Inghilterraregistra tra l'altro un evento importante:l'incontro con lo scrittore Edward Car-penter e il suo amico George Merrill, concui Carpenter vive un'aperta relazioneomosessuale. Forster rimane profonda-mente colpito dalla forza serena cheemana dal loro rapporto e questo sarà lospunto per la scrittura del romanzo Mau-rice (1914), una storia di omosessualitàin un college maschile che, per voleredell'autore, uscirà postumo. Narratoredallo stile impeccabile, in tutti i suoi ro-manzi descrive ambienti e situazioni tipi-camente borghesi, esprimendo al tempostesso il proprio rifiuto per le convinzionivittoriane e la simpatia per la generosità,l'istintività e la passionalità. Tema princi-pale delle sue opere è la difficoltà nellerelazioni umane che si fa insormontabilequando i protagonisti appartengono agruppi etnici e mentalità diversi. Esem-plare in questo senso è il romanzo A pas-sage to India (1924), considerato il suocapolavoro, che tratta dei difficili rapportitra coloni inglesi e popolazione indianaagli inizi degli anni venti. Dopo questo ro-manzo, la sua vena di romanziere siesaurisce, continuando a scrivere rac-colte di racconti e saggi. Circondato dal-l'affetto di Bob Buckingham e sua moglieMary, due dei suoi più cari amici, muoreil 7 giugno del 1970, dopo un ictus che loha colto durante la notte.

    Edward Morgan ForsterD.ssa Ylenia Galluccio – Lingue, culture e letterature moderne - Collaboratrice da Capua

  • violinista a questo importante evento cul-turale, eseguendo insieme il Concerto“L’Inverno” di A.Vivaldi, e la Suite “Musi-ca sull’acqua” di G.F.Haendel.Erano presenti oltre duecento personeche hanno onorato i musicisti con lunghie sentiti applausi, con profondo apprez-zamento artistico-culturale, e ottime re-censioni della stampa televisiva e scritta.Il Concerto è stato ospitato dalla ChiesaSpirito Santo, dal Parroco Don FrancoManzo, dalla Diocesi di Aversa, e orga-nizzato alla grande dal M° Robert a Ca-poluogo.

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    Musica pict a: Caravaggio ed il tema musicalePagina a cura della M° Cecilia D’Iorio – Musicist a - Collaboratrice da Santa Maria C. V.

    Numerosi studisull’iconografiamusicale hannoconfermato lapassione ed ilculto della musi-ca di Michelan-gelo Merisi. Neisuoi dipinti va

    notato il realismo con cui raffiguraperfettamente gli strumenti musi-cali, soprattutto la riproduzionedelle tecniche di costruzione liuti-stiche dell’epoca, e anche la parti-colarità di riportare sulla tela lepartiture musicali con note chiara-mente leggibili a tal punto da poterne in-dividuare gli autori. Sono proprio questi iparticolari della pittura musicale merisia-na a far la differenza nel campo icono-grafico-strumentale, materia assai ambi-

    ta dai ricercatori organologici internazio-nali. È il caso de “Il Suonatore di Liuto”,conservato a San Pietroburgo, nel Mu-seo dell’Ermitage. Il quadro è di unastruggente bellezza e crea un’atmosfera

    che invita ad “entrare” nel quadro.Nel dipinto si ritrovano i temi carat-teristici della produzione giovaniledel Caravaggio: la gioventù spen-sierata, la musica e il canto, temispesso ricorrenti nella pittura musi-cale del Cinquecento. Il giovane,assorto nel canto mentre pizzica lecorde del liuto, con la camicia aper-ta sul petto e una fascia di tela bian-ca annodata tra i capelli, è di unabellezza femminea al punto che al-cuni biografi del Caravaggio tendo-no a scambiarlo per una fanciulla.Data la perfetta riproduzione delLiuto, le ricerche iconografiche ha