DC 2012 SIFA 23 ha contaminanti inorganici allegato DEF ... · 2 del 14/01/2013 . ... SIFA/2012...
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ALLEGATO
RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA
Accordo di Programma per la gestione dei fanghi di dragaggio dei canali di
grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell’area di Malcontenta - Marghera - Piattaforma
logistica in area “23 ha” - Trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici
(art. 4 punto B). Procedura di VIA ai sensi del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e
di quanto disposto dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3383 del 3 Dicembre 2004. Osservazioni del Comune di Venezia ai sensi
dell’art. 24 del D.Lgs. 152/2006 e art. 17 della L.R 10/99.
Allegata alla Deliberazione di Consiglio Comunale
n. 2 del 14/01/2013
Accordo di Programma Moranzani
Piattaforma logistica in area “23 ha” - Trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici (art. 4 punto B).
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Rif. SIFA/2012
RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA
PROGETTO: Accordo di Programma per la gestione dei fanghi di dragaggio dei canali di grande
navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica
dell’area di Malcontenta - Marghera - Piattaforma logistica in area “23 ha” -
Trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici (art. 4 punto B).
Proponente Sistema Integrato Fusina Ambiente s.c.p.a., concessionaria della Regione del Veneto
per la realizzazione del Progetto Integrato Fusina.
Estensori del SIA Thetis S.p.A. - Castello 2737/f, 30122 Venezia
Procedura di VIA ai sensi del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii..
Relazione ai sensi dell’articolo 24 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e ai sensi dell’art. 17 della L.R 10/99
Responsabile del Procedimento arch. Andrea Costantini,
Direzione Ambiente e Politiche Giovanili - Direttore
Redattore dell’Istruttoria dott. Gustavo De Filippo,
Direzione Ambiente e Politiche Giovanili - Ufficio Via-Vas-Aia
Gruppo di lavoro arch.. Andrea Costantini, (Direzione Ambiente e Politiche Giovanili –
Direttore), dott.ssa Cristiana Scarpa (Direzione Ambiente e Politiche
Giovanili - Segreteria Tecnica), dott. Gustavo De Filippo (Direzione
Ambiente e Politiche Giovanili - Ufficio Via-Vas-Aia/Ippc), dott.ssa
Carla Santoro (Direzione Ambiente e Politiche Giovanili - Ufficio
Via-Vas-Aia/Ippc)
Premessa
Il progetto in esame (progetto area 23 per trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici) fa seguito
a quello relativo all’allestimento delle opere destinate all’accoglimento, alla cernita e al trattamento fisico dei
rifiuti principalmente terrosi e fangosi provenienti dal Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Porto Marghera e
dalle aree ad esso limitrofe. Tale procedimento ha concluso l’iter in commissione VIA con la DGR n. 115
del 31.01.2012. Inoltre è stato adeguato alle prescrizioni della commissione VIA nell’aprile 2012 ed è
attualmente in attesa che sia decretata l’AIA per la costruzione.
Il progetto relativo all’allestimento delle opere destinate all’accoglimento, alla cernita e al
trattamento fisico dei rifiuti principalmente terrosi e fangosi provenienti dal SIN di Porto Marghera e dalle
aree ad esso limitrofe ha ricevuto osservazioni da parte del Comune di Venezia che si è espresso nell’ambito
della procedura di VIA con la Delibera di Giunta n. 104 del 26/09/2011.
Le osservazioni contenute nella Delibera e nell’allegata Relazione Tecnica Istruttoria sono state
recepite nel corso della procedura di VIA.
Il progetto oggetto della presente relazione, sottoposto a procedura di VIA in quanto impianto per il
trattamento rifiuti, rientra fra quelli previsti dall’Accordo di Programma Moranzani (AdP) che prevede come
primo obiettivo specifico la gestione dei fanghi di dragaggio caratterizzati dalla presenza di sedimenti di
categoria “oltre i limiti di colonna C” del Protocollo d’Intesa ’93, nonché i materiali derivanti da scavi entro
il SIN di Porto Marghera ex DM Ambiente del 23 febbraio 2000, in prossimità del luogo di produzione degli
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stessi, avvalendosi di apposita impiantistica, in un’ottica di ottimizzazione del rapporto costi benefici dal
punto di vista economico-finanziario ed ambientale.
Altro obiettivo è quello di recuperare funzionalmente aree altamente compromesse dal degrado
fisico, da criticità idrauliche, igienico sanitarie, viabilistiche e paesaggistiche, al fine di fornire alla
popolazione un miglioramento del contesto urbano, delle infrastrutture, della disponibilità del territorio e del
verde pubblico.
Va segnalato infine che l’AdP Moranzani, come previsto all’art. 18, sostituisce ad ogni effetto le
intese, i pareri, le autorizzazioni, le approvazioni, i nulla osta previsti da legge regionali. Esso comporta, per
quanto occorra, la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera nonché l’urgenza e l’indifferibilità dei relativi
lavori e la variazione integrativa agli strumenti urbanistici senza necessità di ulteriori adempimenti.
Si evidenzia inoltre che il progetto in esame, in quanto parte integrante dell’AdP Moranzani,
sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica e ad Agenda 21 (come illustrato nel par. 2.1), è espressione
di un processo di concertazione lungo e complesso che ha già vagliato e analizzato le alternative possibili di
tipo strategico e localizzativo e che ha scelto l’inviluppo di azioni ed interventi sul territorio che sono stati
ratificati il 31.03.08 con il sopra citato AdP Moranzani.
Descrizione del progetto
Il presente progetto include una parte degli interventi previsti dall’Accordo di Programma
Moranzani, ed in particolare quanto previsto dall’art. 4 punto B (“Impianti per la gestione dei sedimenti di
dragaggio e delle terre di scavo anche pericolosi” − punto B: trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici
(nel seguito impianto di solidificazione e stabilizzazione o impianto s/s).
Il progetto ricade nell’ambito della perimetrazione del sito di interesse nazionale (ex DM 23 febbraio
2000) in particolare all’interno dell’area industriale di Porto Marghera (Macroisola di Fusina), così come
esemplificato in Figura 1.
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Figura 1 - Localizzazione progetto. Fonte SIA
L’intervento in esame, associato ad altri nell’ambito dell’AdP, nel loro insieme hanno lo scopo di
assicurare il trattamento e lo smaltimento definitivo di 2.500.000 m³ tra sedimenti dei canali industriali e
terre di scavo, anche pericolosi, secondo le quantità indicate in Tabella 1.
Le quantità di rifiuti totali in arrivo alla piattaforma in “23 ha” sono riportate nella tabella, con
riferimento rispettivamente alla sezione di scavo e alla quantità effettivamente attesa in banchina per effetto
dell’aumento di volume dovuto al dragaggio (quantità totali in 6 anni).
Nella stessa si sintetizzano le previsioni dei volumi da sottoporre a vario trattamento.
Le aliquote che sono considerate soggette a trattamento sono state stabilite con riferimento alle
indagini svolte sia sui sedimenti da dragare che sulle terre di scavo dei marginamenti.
Le quantità rilevanti per i trattamenti di cui qui si tratta nell’ambito dell’intervento in esame sono i
circa 300'000 m³ in sei anni corrispondenti ai rifiuti non ammissibili in discarica per questioni di
contaminazione da inorganici. Dei rifiuti idonei chimicamente si è trattato nel progetto dell’aprile 2012. I
rifiuti che a causa di contaminazione da organici sono inammissibili in discarica non sono pertanto inclusi in
questo progetto
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m³ % m³ %
Idoneo chimicamente 2 153 000 86% Idoneo chimicamente 2 376 000 86%
NON idoneo per inorganici 259 000 10% NON idoneo per inorganici 301 000 10%
NON idoneo per organici 88 000 4% NON idoneo per organici 103 000 4%
2 500 000 2 780 000
LEGENDA
• idoneo chimicamente: rappresenta la quantità che è idonea tal quale allo smaltimento in discarica per non pericolosi sul piano delle caratteristiche chimiche
• NON idoneo per inorganici: sono le quantità inammissibili tal quali allo smaltimento in discarica per non pericolosi per contaminazione da composti inorganici; i trattamenti di s/s di questa aliquota sono previsti dall’AdP, e sono compresi in questo progetto
• NON idoneo per organici: indica le quantità inammissibili in discarica per non pericolosi a causa di contaminazione da composti organici; questi rifiuti saranno inviati ad altro impianto di smaltimento autorizzato esterno alla piattaforma logistica
Tabella 1 - Quantità complessive di rifiuti in ingresso al sistema 23 ha: a sinistra misurate in sezione di scavo e a
destra con riferimento alle condizioni attese in ricezione e arrotondate alle migliaia di m³. Fonte: SIA
Per l’individuazione della migliore tecnologia disponibile (ad un costo sostenibile) che garantisse ai
fanghi di dragaggio e alle terre di scavo contaminati da inorganici di essere ammessi in discarica, sono state
svolte campagne di sperimentazione.
La sperimentazione coordinata da SIFA e da PMSI si è conclusa il 30.06.2012 ed ha coinvolto le
seguenti ditte:
1. VERITAS S.p.A., Santa Croce, 489 - 30135 Venezia
2. MAPINTEC S.r.l., Via Romea, 8 - 30034 Malcontenta di Mira (VE)
3. SOLVAY S.p.A., viale Lombardia, 20 – 20021 Bollate (MI)
4. DETLEF HEGEMANN AG, Außer der Schleifmühle 39/43 - 28203 Bremen (D)
La ditta N.S.A. (NON SOLO AMBIENTE S.r.l., Via F.lli Bandiera 45/a - Marghera) ha condotto la
fase di prove in scala di laboratorio, ma non anche quella a scala pilota/industriale.
Le valutazioni hanno portato a scegliere il sistema Infrasoil® (Detlef Hegemann) quale impianto
operativo in area “23 ha”.
Va ricordato che nell’area “23 ha” si stanno effettuando e si sono effettuate una serie di attività e si
sono realizzate alcune infrastrutture strettamente connesse funzionalmente alle opere in esame, che, nel
presente studio, si assumono per costruiti e disponibili. In particolare, le opere del progetto aprile 2012, quali
la viabilità di accesso e di uscita e interna, la recinzione, l’allestimento dei piazzali e delle reti, le vasche di
accettazione, le cabine di trasformazione elettrica, le pese, l’area delle baracche e del lavaggio ruote sono
assunte già fatte dal progetto in esame; pertanto le installazioni del progetto dell’aprile 2012 si considerano
qui come stato di fatto
Gli impianti di progetto sono finalizzati al trattamento di solidificazione/stabilizzazione (in seguito
s/s) dei rifiuti che per contaminazione da composti inorganici non sono ammissibili direttamente allo
smaltimento nella discarica Moranzani.
La filiera di trattamento è composta da una prima eventuale fase di pretrattamento e dal successivo
trattamento di s/s mediante la tecnologia Infrasoil®.
I pretrattamenti sono finalizzati all’ottimizzazione del successivo trattamento di s/s e consistono in:
� vagliatura, effettuata nell’area Ra pavimentata in c.a.;
� frantumazione, effettuata nell’area Ra pavimentata in c.a.;
� asciugatura, nell’area Rb asfaltata (suddivisa nelle sottoaree Rb1, Rb2, Rb3).
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Per meglio comprendere la distribuzione delle attività si riporta una planimetria del progetto in
esame riportata in Figura 2.
Figura 2 - Planimetria con individuazione delle aree dei pretrattamenti. Fonte SIA
I pretrattamenti potranno essere eseguiti anche sulle aree E. Si potrà anche utilizzare un escavatore
con benna vagliatrice disgregatrice, che potrà essere impiegata in area Ra o direttamente in area E.
Il processo si basa sulla miscelazione di farina d’argilla e legante cementizio indicativamente con il
seguente range espresso sul peso:
Ricetta Infrasoil® : legante cementizio 2÷5% + argilla 5÷7%
L’installazione dell’impianto Infrasoil® avverrà nella porzione nord dell’area E; l’impianto
scaricherà il rifiuto trattato nell’area Ec; tutte le superfici sono appositamente delimitate da un cordolo
perimetrale per il contenimento delle acque meteoriche e pavimentate in c.a..
L’ingombro in pianta è pari a 130 m², mentre la superficie interessata dal nastro brandeggiante per la
disposizione del rifiuto trattato nell’aia è orientativamente pari a 300 m².
La portata di trattamento è pari a 200 t/ora di rifiuti, valore di riferimento per definire la capacità di
gestione del rifiuto non ammissibile in area “23 ha”. Tale capacità soddisfa le richieste pienamente, cioè con
la dovuta ridondanza: infatti i 301'000 m³ da trattare in 6 anni (cfr. Tabella 2-1) danno un’esigenza media
giornaliera di 275 m³, assunti 336 giorni operativi/anno (48 settimane e 7 giorni alla settimana).
L’impianto di trattamento Infrasoil® della ditta tedesca Detlef Hegemann AG è composto da una
coppia di silos di additivi, una unità di caricamento, una unità di miscelazione, una unità di espulsione e
raccolta e deilocali magazzino e controllo.
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Osservazioni
Sistema Infrasoil®
In merito al progetto relativo all’area 23 ettari appare opportuno ricordare che già è stata analizzata e
valutata una parte consistente della piattaforma logistica denominata “area 23 ettari” con Delibera di
Consiglio n. 104 del 26/09/2011.
In particolare la Relazione Tecnica Istruttoria allegata alla Delibera contiene una serie di
osservazioni e di valutazioni che di seguito si riportano:
“ … omissis
L’impianto di pellettizzazione, denominato HPSS (Hight Performance Stabilization and Solidification)
è stato, come per il precedente impianto Novosol, messo sotto riserva di verifica dal Commissario delegato
con la stessa nota del 06/04/11. Il SIA riferisce che il sistema HPSS è stato messo a punto dalla Soc. Intec in
joint-venture con la Soc. Mapei e risulta essere stato già impiegato per bonifiche in area lagunare (es. conterie
Murano). L’impianto dovrebbe produrre dei granuli di caratteristiche meccaniche confrontabili con quelle
degli inerti da calcestruzzo e con eluati compatibili con la norma, partendo da rifiuti terrosi miscelati con
leganti ed opportuni additivi. L’impianto è previsto per la produzione di mc/mese 3500 di pellets per un
periodo variabile da tre a cinque anni. La quantità di materiale in ingresso all’impianto sarà dell’ordine di
totali mc. 90-100.000 ed il materiale in uscita risulta destinato alla realizzazione del sottofondo drenante della
nuova discarica Moranzani.
Si suggerisce che la fase di preventiva verifica chiesta dal Commissario consenta anche di cogliere
eventuali migliorie ed ottimizzazioni derivanti dalle esperienze di bonifica già compiute con l’impiego di tale
sistema.
Un altro sistema previsto per la stabilizzazione/inertizzazione, con produzione di granulati, è quello
c.d. Hegemann, pure messo sotto riserva di sperimentazione dal Commissario delegato con la stessa nota del
06/04/11. Esso è stato messo a punto in Europa per il trattamento di terre e sedimenti contaminati da metalli
pesanti e composti organici, specie in presenza d’elevato contenuto d’acqua. Il trattamento prevederebbe una
prima asciugatura mediante sedimentazione ed eliminazione del surnatante e successiva evaporazione.
L’inertizzazione/stabilizzazione consiste nell’omogeneizzazione e miscelazione con leganti idraulici e farina
d’argilla. Il materiale prodotto ha forma irregolare granulare.
Omissis …”
Ad oggi la verifica eseguita dal Commissario delegato per l’emergenza socio economico ambientale
relativa ai canali portuali di grande navigazione della laguna di Venezia è stata conclusa ed ha ottenuto il
parere favorevole della CTS Commissariale con parere votato il 17/07/2012. Il costo di realizzazione degli
impianti di stabilizzazione previsto dall’Accordo Moranzani è di euro 2.765.000=.
Con questa procedura di VIA si dà compimento di fatto a quanto previsto dall’articolo 4
dell’Accordo di Programma Moranzani che prevede sulla porzione di 7.5 ha a ovest dell’area 23 ha, il
cosiddetto lotto 1, siano realizzati gli “Impianti per la gestione dei sedimenti di dragaggio e delle terre di
scavo anche pericolosi”. In particolare:
� il punto A dello stesso articolo descrive le “Infrastrutture per la ricezione, disidratazione,
caratterizzazione dei sedimenti di dragaggio”;
� il punto B descrive gli “Impianti di inertizzazione/stabilizzazione”.
La campagna di sperimentazione condotta e che ha approfondito le 5 soluzioni proposte, ha
coinvolto la struttura del Commissario dei Canali Portuali di Venezia (CCPV) nella fase autorizzativa; la
ditta specializzata per la gestione dei fanghi, che è anche gestore delle vasche di stoccaggio nel lotto 2, ha
supportato sia dal punto di vista operativo che gestionale tutte le attività; nella fase operativa per lo sono
intervenuti i seguenti laboratori scelti dagli direttamente dagli sperimentatori:
� Analisi chimiche: Chemilab e Lecher;
� Analisi biologiche: laboratorio ARPAV (Treviso);
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� Analisi meccaniche: Università di Padova (Dipartimento di Costruzioni e Trasporti), Geotecnica
Veneta;
� Analisi mineralogiche: CSG Palladio e Università di Padova (Dipartimento di Geoscienze).
Per consentire lo svolgimento delle prove è stata richiesta la collaborazione di ARPAV, in
particolare per le seguenti fasi volte alla validazione della campagna di prove e certificare i risultati ottenuti:
� caratterizzazione iniziale del lotto di rifiuto (terreni e sedimenti) oggetto di interesse per la
sperimentazione, individuati direttamente all’interno della vasca C;
� prelievo dei campioni da sottoporre ad analisi;
� supervisione dell’attività di sperimentazione.
Alla data di fine giugno 2012 hanno consegnato il report finale:
� Infrasoil® (Detlef Hegemann)
� RTN (Veritas)
� Novosol® (Solvay)
Dei tre che hanno chiuso il report, RTN di Veritas ha dato prova di riuscire a ottenere un rifiuto
stabile e non reattivo a meno di anomalie non significative; Novosol® e Infrasoil® hanno dato prova di
piena efficacia sia sui campioni di terre che di sedimenti.
Le valutazioni, di seguito sintetizzate in una tabella che riporta gli elementi di forza debolezza
opportunità e rischi, unitamente a quelle economiche/commerciali, hanno portato a scegliere il sistema Infrasoil® quale impianto operativo in area 23 ha. L’impianto RTN di Veritas è considerato quale
alternativa.
Tabella 2 - Prospetto SWOT (Strength, weakness, opportunity, threats). Fonte: Relazione Generale del luglio
2012 Art. 4 – Piattaforma logistica in area 23 ha Trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici P. DEFINITIVO
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Con l’approvazione della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) del CCPV (Commissario Canali
Portuali Venezia) si sono di fatto accettate le conclusioni della sperimentazione condotte anche da ARPAV,
dipartimento provinciale di Venezia (che ha effettuato anche prove di cessazione sull'eluato a 7, 14, 21, 30,
60 giorni dal trattamento s/s), che hanno valutato favorevolmente il progetto della ditta Infrasoil®.
Relativamente a questa scelta non si hanno osservazioni da sollevare ritenendo che le procedure di
selezione siano state già condivise da questa amministrazione in sede di CTS.
Utilizzo piazzali
Si raccomanda che tutti i piazzali e tutte le superfici che possono anche solo temporaneamente
ospitare materiali prima e dopo i processi di trattamento, abbiano sistemi di contenimento e di raccolta delle
acque piovane e che sia evitata la dispersione in atmosfera di sostanze pericolose, possibilmente prevedendo
l’installazione di coperture idonee.
Pertanto si raccomanda che siano messi in atto i dovuti sistemi precauzionali e che gli impianti di
trattamento delle acque siano accuratamente valutati.
Si raccomanda inoltre che le destinazioni d’uso dei piazzali e delle superfici carrabili della
piattaforma logistica sottoposta a VIA siano chiaramente indicate e specificate al fine di evitare l’uso errato
di superfici scoperte, non attrezzate pertanto a ricevere / stoccare materiali.
Altri codici CER da trattare in impianto
A seguito della presentazione di integrazioni spontanee da parte della ditta in data 22/11/2012,
ricevute tramite PEC, si è approfondito e definito il tema relativo al destino di alcuni rifiuti autoprodotti nelle
fasi processo ed ad alcuni codici CER aggiuntivi da trattare nella “piattaforma 23 ha”.
Per quanto riguarda i primi, ovvero relativamente ai codici CER derivanti da autoproduzione del
processo in esame con questa procedura, non si hanno osservazioni particolari, ritenendo la loro presenza e
gestione possibile.
In relazione ai nuovi codici CER per “non pericolosi e pericolosi in ingresso dall’esterno” si richiede
che venga meglio specificata la provenienza e le relazioni con l’Accordo di Programma Moranzani. Dalla
documentazione appare infatti che tali prodotti provengano dal sistema SG31, inceneritore localizzato presso
Porto Marghera e che non attengano strettamente a questa procedura.
In riferimento a queste categorie, ovvero rifiuti provenienti da attività di costruzione/demolizione,
rivestimenti e materiali refrattari, non è chiaro quel relazione abbiano con il processo di trattamento per
rifiuti contaminati da inorganici.
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Arch. Andrea Costantini
Direttore