Dateci la terra che resta

1
PAGINA 5 Politica SABATO 20 OTTOBRE 2007 PAGINA 4 Politica Al termine di tutta l’audizione del- la commissione territorio la doman- da che è rimasta nell’aria, quella che ha lasciato più di qualcuno a bocca aperta, è quella che è arrivata da una non componente della commissione stessa: Chiara Garbin, fuoriuscita dal- la maggioranza proprio per le diver- genze di vedute espresse in occasio- ne della discussione sul Dal Molin ri- spetto a quelle del sindaco. «Chiedo una eventuale valuta- zione da parte del Governo di una compensazione ulteriore, e che sarebbe praticamente la trans- azione della proprietà da parte dello Stato al Comune di Vicen- za, dell’area rimanente dopo la costruzione della base americana. In quest’area si potrebbe portare un insediamento che po- trebbe essere l’uni- versità, comunque sempre con un fine pubblico». La risposta di Paolo Costa a que- sta domanda non lascia moltissime speranze: «La com- missione patrimoniale è ardita perché significa che bisogna convincere lo Sta- to a cedere patrimonialmente un gran pezzo di terra a un Comune... farebbe una bellissima figura e io mi farò par- te diligente per proporla, ma mi imma- gino che... il lavoro degli americani...». Insomma il commissario glissa, ma è evidente che su questo terreno ancora nessuno ha riflettuto a lungo. Se la ba- se si fa nel lato ovest, verso via San- t’Antonino rimane un bellissimo prato verde. Ma quel prato non è della città, è comunque del Demanio. VIABILITÀ Il tema della viabilità e del- la tangenzia- le nord è stato introdotto nella discussione grazie al- l’intervento di Giuseppe Tapparello. «Mi sono permesso di fare uno studio della viabilità esterna -dice Tapparello- e la consegno a lei. Ho preso in esame tre tracciati: quello proposto dal piano re- golatore dell’83, il tracciato proposto dall’assessore Cicero nel 2004 e quello del piano territoriale di coordinamento... Ribadisco un concetto già espresso in commissione. Questa strada è di inte- resse sovracomunale, cioè una strada che deve essere ge- stita dalla Provincia». «Sulla tangenziale ab- biamo due problemi -ha detto Costa- da risolve- re subito. L’avete detto anche voi, credo che dove- te identificare il soggetto inte- statario di questo pro- getto e credo che non possa essere che la Pro- vincia, però dobbiamo essere d’ac- cordo. Io posso intestarla a chiunque al- tro, posso intestarla all’Anas. Questo è fondamentale perché a seconda del sog- getto devo scegliere anche la procedu- ra per il finanziamento. Se è la Provin- cia si dà un contributo alla Provincia, se è l’Anas invece è l’Anas che la fa e poi la cede patrimonialmente. È un proble- ma che dovete risolvere rapidamente. Dico questo perché se non ho il soggetto di fronte non so nemmeno a chi chie- dere il progetto. Anche al fine del fi- nanziamento io posso incardinarlo fi- nanziariamente quando ho al- meno il preliminare o co- munque una fattibili- sulla quale ho le 7-8 firme dei comuni interessati...anche perché a Padoa Schioppa devo dire di mettermi via un po’ di soldi, cosa gli chiedo? 1- 2-3-10-100, devo sapere un ordine di grandezza». MUSEO AERONAUTICO È stato il commissario Mario Bagnara a introdurre l’argomento: «Come com- missione cultura ci interesseremo nei prossimi giorni del museo dell’aero- nautica che è di proprietà dell’aeronau- tica militare ed è ubicato ad ovest del Dal Molin. È conosciuto poco ma è un unicum veramente eccezionale. Il mio è un invito a tenere presente questa real- tà». «Il museo dell’aeronautica volevo an- dare a vederlo questa mattina -è la ri- sposta di Costa- ma andrò a vederlo in un altro momento. Se il museo è degno di essere protetto sicuramente nessuno va a distruggere musei, troveremo il modo di valorizzarlo anche in qualche maniera». EST O OVEST «Vedo con molto piacere che si sta portando avanti una soluzio- ne che è molto meno impat- tante e più intelligente e quin- di di posizionare i militari americani laddove in questo momento c’è l’aeroporto mili- tare italiano. Quando sarà il mo- mento in commissione territorio o in consiglio comunale mi di- chiarerò favorevole a questo ti- po di soluzione. Sono anche favorevole all’entrata da nord attraverso la tangenziale». Parola di Ma- nuela Dal La- go. «Ma lo spostamento ad ovest -ha chiesto la consigliera Valentina Dovigo- cosa comporta sul piano della cubatura e della superficie?». «È evidente che essendomi inserito -ha detto Costa- in un procedimento che prevedeva una certa cubatura assentita agli americani, non è che io possa togliere cubatura, quindi è la stessa. È evidente che è al lordo della cuba- tura oggi esistente sul lato ovest, perché la cubatura sul lato ovest la tolgo, quindi la contabilità di cu- batura è che aggiun- go dieci e tolgo cin- que, alla fine resta cinque. Dall’altra par- te, ad est, sarebbe da aggiungere dieci a cinque. Quindi alla fine posso avere quindici o cinque. All’i- nizio anche ad un profano saltava agli oc- chi che il progetto ad est andava ad inve- stire una così grande area oggi totalmen- te verde e costituiva un sacrificio oggetti- vamente pesante perché si andava ad ag- giungere ad un insediamento ad ovest che esiste già e che andava in via di dismis- sione. Sembrava ragionevole cercare di ve- dere se era possibile riutilizzare i fabbrica- ti esistenti in modo da minimizzare la quo- ta di nuovo territorio che veniva utilizza- ta». Su questi concetti ha lavorato Paolo Costa in questi mesi e non a caso in chiu- sura di seduta arriva anche una esortazio- ne: «Se non dovesse prevalere al Comipar la soluzione ovest, mi troverei costretto a portare avanti un progetto di cui non capi- rei il senso, onestamente. Se le comunità locali esprimono le loro preferenze in ma- niera seria e piena ho tutta la forza italiana da porre al tavolo delle trattative con gli americani per dire che si va dall’altra par- te, anche perché l’ho già detto prima, mi avete chiesto di poter stare lì, vi mettete, ma vi mettete dove dico io». «Che tipo di parere -domanda Valen- tina Dovigo- sarà richiesto ai consigli co- munali e a quello provinciale? Una deli- bera, un ordine del giorno o solo una au- torizzazione di tipo tecnico?». «La Regione -è Costa a parlare- ha sem- pre sentito le comunità interessate. Quindi io mi auguro e ho suggerito che vengano trasmessi gli atti al Comune di Vicenza, al Comune di Caldogno e alla Provincia di Vicenza e che questi si esprimano. Sono tutti pareri, tanto per essere chiaro, nean- che obbligatori. Quello del Comipar è ob- bligatorio, non vincolante. Quelli dei co- muni lo sono ancora meno anche se è chia- ro che hanno un loro significato». APPALTI E LAVORI «Noi abbiamo un codice di appalti che siamo tenuti a seguire -afferma Ciro Aspro- so- sarà così anche per chi lavora all’inter- no della base?» Si tratta di un tema che si lega ad uno dei cinque punti chiesti dal- l’ordine del giorno del consiglio comu- nale per favorire le aziende italiane e ve- nete nell’aggiudicazio- ne dei lavori. «L’appalto -rispon- de Costa- lo fa la sta- zione appaltante Stati Uniti. Tra l’altro, sic- come l’operazione è dell’esercito lo fa la marina, se fosse stata la marina l’avrebbe fat- to l’aviazione: hanno i loro controlli interni che dovremo tenere anche presenti per al- tre cose in casa nostra in altri momenti. È chiaro che dipende da chi si presenta, perché non è che possiamo costringere le imprese vicentine ad andarci, se le imprese vicentine non si presentano non so come fare... Come faccio a dare gli appalti ai vicentini se non ci so- no o se non hanno i titoli? C’è invece tutta una stra- tegia di subappalto su cui si può ragionare, ci sono molte altre cose da fare. Se c’è qualcu- no che ha le caratteri- stiche, la capacità e la voglia di fare, si faccia avanti e faremo rispet- tare quel punto dell’ordine del giorno. Io sto consigliando ad un privato che secondo le sue regole sceglie il suo imprenditore di te- ner conto per quanto possibile di fare in questa maniera». REFERENDUM E VIA Dovigo e Asproso insistono molto sul tema della Valutazione di impat- to ambientale. A loro giudizio va fat- ta, va capito se la base sia da consi- derare opera di difesa nazionale. Su tutta la discussione, poi, pende la richiesta di capire se vada fatto un referen- dum e come. «Qualunque quesi- to che implicita- mente affrontasse il sì o no alla base non può trovarmi d’ac- cordo. Ogni altra di- scussione, se è me- glio ad est o a ovest, alta o bassa, tutto è legittimo ma non sta a me dirlo. Attenzio- ne, però, perché quando si decidono i re- ferendum il consigliere comunale deve far- si un esame di coscienza, cioè sta dicendo che non si ritiene sufficientemente rappre- sentativo». Quanto invece alla questione della Va- lutazione di impatto ambientale Costa è possibilista: «Con tutto il bene che voglio al mio amico Pecoraro Scanio, lui chie- de un po’ troppe volte la valutazione di impatto ambientale e molte vol- te gli dicono che non serve a nien- te. Quindi la mia risposta è tra- sparente. Il tema è in discussione, se deve essere fatta si farà, non ho nessun problema». CHI COMANDA È Pierangelo Can- gini a porre la que- stione in questi termini: «...una volta realizzata la base, poi dentro loro potranno fare quello che voglio- no? Non sarà possibile istituire una commissione che ci dia alcune garan- zie?». «Anche alla Ederle -risponde Co- sta- come in ogni altra base cosiddet- ta americana, il comando è italiano, il fatto che poi non si esercita è un al- tro problema, ma il comando è italia- no... se non le piace pazienza. Il co- mando è italiano, quindi posso anche immaginare, e questa potrebbe esse- re una richiesta ragionevole, che ci sia una qualche forma di controllo misto anche in futuro e non vedo perché non potrebbe essere fatto, che ci sia una commissione mista che continua a controllare quello che succede e quello che non succede dentro». CHI PAGA Chi paga cosa, e i finanziamenti ci sono o no? Anche questo è stato un argomento trasversale a molti interventi. «Il concetto su cui sto lavorando ve l’ho detto: per quanto riguar- da ciò che si fa dentro l’area del Dal MOlin io penso che debba essere imputato in sen- so lato agli americani, quel- lo che si fa fuori non può es- sere imputato. Poi c’è un pro- blema patrimoniale, se gli cedo l’intera area, gliene do mezza, se gli cedo solo un pezzo di area in cui insistono e non il resto... Il fi- nanziamento USA per quanto ne so io, che forse so qualcosa, l’altra sera è stata votata la seconda parte del bilancio, erano in 90 in commissione, tre voti contrari. Hanno approvato le spese militari, c’è una robetta un po’ più larga però devo dire che mi sono riservato dicendo che se per ca- so mi servono altri soldi me ne devono da- re ancora. Non è certo che mi dicano que- sti sono i soldi e basta il resto lo fate voi». Parlando invece di tangenziale Costa era arrivato a dire: «Io ho urgente bisogno che qualcuno mi dia un trac- ciato e un costo per mettere in moto le procedure di cofi- nanziamento nazionale. Insi- sto nel dire cofinanziamento anche se io punto al 100% pe- rò questo non dipende solo da me, dipenderà da tutti. Natu- ralmente questo è vin- colato alla soluzione che daremo all’inter- no della base, però credo che occorra al- meno essere sicuri che questa è una de- cisione ferma delle amministrazioni in- teressate vicen- tine». CINZIA BOTTENE «Io so che lei non ha voluto parlare con il presidio No Dal MOlin, ha telefonato a Cinzia Bottene chiedendole un incontro in un luogo nascosto». Parole di Franca Equi- zi. «Alla signora Cinzia Bottene ho telefo- nato il giorno in cui c’era stata la pallot- tola per esprimere la mia solidarietà e le ho detto che se voleva che ci vedessimo per preparare una riunione più ampia ero a sua disposizione. Lei mi ha risposto che ci avrebbe pensato, qualche giorno dopo mi ha telefonato dicendo: “no mi dispiace, ab- biamo deciso che non veniamo”». P AGINE A CURA DI TIZIANO BULLATO La prima vera forma di compensazione potrebbe essere il trasferimento al Comune di Vicenza della proprietà della porzione di Dal Molin che non verrà utilizzata per costruire la base SABATO 20 OTTOBRE 2007 “Dateci la terra che resta” Ecco i verbali della commissione territorio Lo scorso quattro ottobre il commissa- rio straordinario del Governo per la rea- lizzazione della nuova base americana al Dal Molin, Paolo Costa, ha incontrato la commissione territorio del comune di Vicenza. Si è trattato di una audizione a porte chiuse, quindi con la stampa fuori dalla porta di sala Bernarda e i taccuini riempiti solo a posteriori con le dichiara- zioni dei diversi attori di quell’incontro. Ora sono invece disponibili le trascri- zioni puntuali di tutti gli interventi e quindi è possibile ricostruire l’accaduto con grande precisione. Lo svolgimento è stato di questo tipo: un’introduzione da parte di Paolo Costa con contenuti che potremmo considera- re acquisiti. La filosofia generale dell’in- tervento, i poteri conferiti attraverso la nomina del Presidente della Repubbli- ca Giorgio Napolitano, i criteri di traspa- renza, mitigazione e compensazione che hanno finora informato il modo di agire del commissario di Governo. A seguire i componenti della commissio- ne territorio hanno presentato delle do- mande o dei veri e propri interventi, è stata data la possibilità di fare domande anche ad alcuni consiglieri comunali e infine Paolo Costa ha cercato di rispon- dere a tutti. Si potrebbe cercare di dividere questo enorme materiale in alcune grandi cate- gorie: le considerazioni politiche, l’iter au- torizzativo e burocratico, i problemi am- bientali e di impatto, la tangenziale nord, l’aeroporto e l’uso eventuale dello spazio che resterà inutilizzato dopo la costruzio- ne della nuova base americana. Semplicemente per completezza di informazione va detto che nel verbale vi sono alcuni interventi che non ven- gono registrati. È invece tutto registrato il passaggio nel quale la consigliera Equizi dice: «Il centrosinistra di cui lei fa parte, anzi non fa parte del centrosi- nistra ma di una cosca che riguarda centrosinistra e centrodestra per gesti- re gli affari dei poteri forti». Ecco per- ché è proprio con un gustoso siparietto che si apre la risposta. «Comincio dalla consigliera Equizi, le faccio grazia di un po’ di insulti ma lasciamo perdere, immagino che facciano parte del modo in cui ci si esprime per cui le cosche, gli affari, i poteri forti, faccio finta che non me l’abbia detto perché altrimenti lei lo mette per iscritto e poi ci vediamo da qualche altra parte perché cosche a me non lo dice nessuno. Costa mi chiamo e non cosca, immagino abbia sbagliato nome, comunque eliminiamo questo aspetto». Una sola domanda, invece, non ha trovato esplicita risposta. È quella di Gianni Cristofari che voleva sapere qua- le sia l’atto emanato e che potrà essere impugnato dai cittadini. Costa ha detto di non voler rispondere, ma qualcuno pen- sa che si tratti proprio del decreto del Presidente della Repubblica. Paolo Costa incontra i giornalisti Manuela Dal Lago Giuseppe Tapparello Ciro Asproso Chiara Garbin Pierangelo Cangini

description

Dateci la terra che resta

Transcript of Dateci la terra che resta

Page 1: Dateci la terra che resta

PAGINA

5PoliticaSABATO20 OTTOBRE 2007

PAGINA

4 Politica

Al termine di tutta l’audizione del-la commissione territorio la doman-da che è rimasta nell’aria, quella cheha lasciato più di qualcuno a boccaaperta, è quella che è arrivata da unanon componente della commissionestessa: Chiara Garbin, fuoriuscita dal-la maggioranza proprio per le diver-genze di vedute espresse in occasio-ne della discussione sul Dal Molin ri-spetto a quelle del sindaco.

«Chiedo una eventuale valuta-zione da parte del Governo di unacompensazione ulteriore, e chesarebbe praticamente la trans-azione della proprietà da partedello Stato al Comune di Vicen-za, dell’area rimanente dopola costruzione della baseamericana. In quest’areasi potrebbe portare uninsediamento che po-trebbe essere l’uni-versità, comunquesempre con un finepubblico».

La risposta diPaolo Costa a que-sta domanda nonlascia moltissimesperanze: «La com-missione patrimoniale è ardita perchésignifica che bisogna convincere lo Sta-to a cedere patrimonialmente un granpezzo di terra a un Comune... farebbeuna bellissima figura e io mi farò par-te diligente per proporla, ma mi imma-gino che... il lavoro degli americani...».Insomma il commissario glissa, ma èevidente che su questo terreno ancoranessuno ha riflettuto a lungo. Se la ba-se si fa nel lato ovest, verso via San-t’Antonino rimane un bellissimo pratoverde. Ma quel prato non è della città,è comunque del Demanio.

VIABILITÀ

Il tema della viabilità e del-la tangenzia-

le nord èstato

introdotto nella discussione grazie al-l’intervento di Giuseppe Tapparello. «Misono permesso di fare uno studio dellaviabilità esterna -dice Tapparello- e laconsegno a lei. Ho preso in esame tretracciati: quello proposto dal piano re-golatore dell’83, il tracciato propostodall’assessore Cicero nel 2004 e quellodel piano territoriale di coordinamento...Ribadisco un concetto già espresso incommissione. Questa strada è di inte-

resse sovracomunale, cioè unastrada che deve essere ge-stita dalla Provincia».

«Sulla tangenziale ab-biamo due problemi -ha

detto Costa- da risolve-re subito. L’avete

detto anche voi,credo che dove-te identificare ilsoggetto inte-statario diquesto pro-getto e credoche nonpossa essereche la Pro-vincia, peròdobbiamoessere d’ac-

cordo. Io posso intestarla a chiunque al-tro, posso intestarla all’Anas. Questo èfondamentale perché a seconda del sog-getto devo scegliere anche la procedu-ra per il finanziamento. Se è la Provin-cia si dà un contributo alla Provincia, seè l’Anas invece è l’Anas che la fa e poila cede patrimonialmente. È un proble-ma che dovete risolvere rapidamente.Dico questo perché se non ho il soggettodi fronte non so nemmeno a chi chie-dere il progetto. Anche al fine del fi-nanziamento io posso incardinarlo fi-nanziariamente quando ho al-meno il preliminare o co-munque una fattibili-

tà sullaquale hole 7-8firme

dei comuni interessati...anche perché aPadoa Schioppa devo dire di mettermivia un po’di soldi, cosa gli chiedo? 1-2-3-10-100, devo sapere un ordine digrandezza».

MUSEO AERONAUTICO

È stato il commissario Mario Bagnaraa introdurre l’argomento: «Come com-missione cultura ci interesseremo neiprossimi giorni del museo dell’aero-nautica che è di proprietà dell’aeronau-tica militare ed è ubicato ad ovest delDal Molin. È conosciuto poco ma è ununicum veramente eccezionale. Il mioè un invito a tenere presente questa real-tà».

«Il museo dell’aeronautica volevo an-dare a vederlo questa mattina -è la ri-sposta di Costa- ma andrò a vederlo inun altro momento. Se il museo è degnodi essere protetto sicuramente nessunova a distruggere musei, troveremo ilmodo di valorizzarlo anche in qualchemaniera».

EST O OVEST

«Vedo con molto piacere che sista portando avanti una soluzio-ne che è molto meno impat-tante e più intelligente e quin-di di posizionare i militariamericani laddove in questo

momento c’è l’aeroporto mili-tare italiano. Quando sarà il mo-

mento in commissione territorioo in consiglio comunale mi di-

chiarerò favorevole a questo ti-po di soluzione. Sono anche

favorevole all’entratada nord attraverso

la tangenziale».Parola di Ma-nuela Dal La-go.

«Ma lospostamentoad ovest -hachiesto laconsiglieraVa l e n t i n aDovigo- cosacomporta sul

piano dellacubatura e della

superficie?».«È evidente che essendomi inserito -ha

detto Costa- in unprocedimento cheprevedeva una certacubatura assentitaagli americani, non èche io possa toglierecubatura, quindi è lastessa. È evidente cheè al lordo della cuba-tura oggi esistente sullato ovest, perché lacubatura sul latoovest la tolgo, quindila contabilità di cu-batura è che aggiun-go dieci e tolgo cin-que, alla fine restacinque. Dall’altra par-te, ad est, sarebbe daaggiungere dieci acinque. Quindi allafine posso avere quindici o cinque. All’i-nizio anche ad un profano saltava agli oc-chi che il progetto ad est andava ad inve-stire una così grande area oggi totalmen-te verde e costituiva un sacrificio oggetti-vamente pesante perché si andava ad ag-giungere ad un insediamento ad ovest cheesiste già e che andava in via di dismis-sione. Sembrava ragionevole cercare di ve-dere se era possibile riutilizzare i fabbrica-ti esistenti in modo da minimizzare la quo-ta di nuovo territorio che veniva utilizza-ta». Su questi concetti ha lavorato PaoloCosta in questi mesi e non a caso in chiu-sura di seduta arriva anche una esortazio-ne: «Se non dovesse prevalere al Comiparla soluzione ovest, mi troverei costretto aportare avanti un progetto di cui non capi-rei il senso, onestamente. Se le comunitàlocali esprimono le loro preferenze in ma-niera seria e piena ho tutta la forza italianada porre al tavolo delle trattative con gliamericani per dire che si va dall’altra par-te, anche perché l’ho già detto prima, miavete chiesto di poter stare lì, vi mettete,ma vi mettete dove dico io».

«Che tipo di parere -domanda Valen-tina Dovigo- sarà richiesto ai consigli co-munali e a quello provinciale? Una deli-bera, un ordine del giorno o solo una au-torizzazione di tipo tecnico?».

«La Regione -è Costa a parlare- ha sem-pre sentito le comunità interessate. Quindiio mi auguro e ho suggerito che vengano

trasmessi gli atti al Comune di Vicenza, alComune di Caldogno e alla Provincia diVicenza e che questi si esprimano. Sonotutti pareri, tanto per essere chiaro, nean-che obbligatori. Quello del Comipar è ob-bligatorio, non vincolante. Quelli dei co-muni lo sono ancora meno anche se è chia-ro che hanno un loro significato».

APPALTI E LAVORI

«Noi abbiamo un codice di appalti chesiamo tenuti a seguire -afferma Ciro Aspro-so- sarà così anche per chi lavora all’inter-no della base?» Si tratta di un tema che silega ad uno dei cinque punti chiesti dal-l’ordine del giorno del consiglio comu-nale per favorire le aziende italiane e ve-

nete nell’aggiudicazio-ne dei lavori.

«L’appalto -rispon-de Costa- lo fa la sta-zione appaltante StatiUniti. Tra l’altro, sic-come l’operazione èdell’esercito lo fa lamarina, se fosse statala marina l’avrebbe fat-to l’aviazione: hanno iloro controlli interniche dovremo tenereanche presenti per al-tre cose in casa nostrain altri momenti. Èchiaro che dipende dachi si presenta, perchénon è che possiamocostringere le impresevicentine ad andarci,

se le imprese vicentine non si presentanonon so come fare... Come faccio a dare gliappalti ai vicentini se non ci so-no o se non hanno i titoli?C’è invece tutta una stra-tegia di subappalto sucui si può ragionare, cisono molte altre coseda fare. Se c’è qualcu-no che ha le caratteri-stiche, la capacità e lavoglia di fare, sifaccia avantie faremorispet-tare

quel punto dell’ordine del giorno. Io stoconsigliando ad un privato che secondo lesue regole sceglie il suo imprenditore di te-ner conto per quanto possibile di fare inquesta maniera».

REFERENDUM E VIA

Dovigo e Asproso insistono moltosul tema della Valutazione di impat-to ambientale. Aloro giudizio va fat-ta, va capito se la base sia da consi-derare opera di difesa nazionale.Su tutta la discussione, poi,pende la richiesta di capirese vada fatto un referen-dum e come.

«Qualunque quesi-to che implicita-mente affrontasse ilsì o no alla base nonpuò trovarmi d’ac-cordo. Ogni altra di-scussione, se è me-glio ad est o a ovest,alta o bassa, tutto èlegittimo ma non sta a me dirlo. Attenzio-ne, però, perché quando si decidono i re-ferendum il consigliere comunale deve far-si un esame di coscienza, cioè sta dicendoche non si ritiene sufficientemente rappre-sentativo».

Quanto invece alla questione della Va-lutazione di impatto ambientale Costa èpossibilista: «Con tutto il bene che voglioal mio amico Pecoraro Scanio, lui chie-de un po’troppe volte la valutazionedi impatto ambientale e molte vol-te gli dicono che non serve a nien-te. Quindi la mia risposta è tra-sparente. Il tema è in discussione,se deve essere fatta si farà, non honessun problema».

CHI COMANDA

È Pierangelo Can-gini a porre la que-stione in questi

termini: «...unavolta realizzata labase, poi dentroloro potranno

fare quelloche voglio-no? Non sarà possibile istituire unacommissione che ci dia alcune garan-zie?».

«Anche alla Ederle -risponde Co-sta- come in ogni altra base cosiddet-ta americana, il comando è italiano,il fatto che poi non si esercita è un al-tro problema, ma il comando è italia-no... se non le piace pazienza. Il co-mando è italiano, quindi posso ancheimmaginare, e questa potrebbe esse-re una richiesta ragionevole, che ci siauna qualche forma di controllo mistoanche in futuro e non vedo perchénon potrebbe essere fatto, che ci siauna commissione mista che continuaa controllare quello che succede equello che non succede dentro».

CHI PAGA

Chi paga cosa, e i finanziamenti ci sonoo no? Anche questo è stato un argomentotrasversale a molti interventi.

«Il concetto su cui sto lavorandove l’ho detto: per quanto riguar-

da ciò che si fa dentro l’areadel Dal MOlin io penso chedebba essere imputato in sen-so lato agli americani, quel-lo che si fa fuori non può es-sere imputato. Poi c’è un pro-

blema patrimoniale, segli cedo l’intera area,gliene do mezza, se glicedo solo un pezzo diarea in cui insistonoe non il resto... Il fi-nanziamento USAper quanto ne soio, che forse soqualcosa, l’altrasera è stata votatala seconda partedel bilancio, erano

in 90 in commissione, tre voti contrari.Hanno approvato le spese militari, c’è unarobetta un po’più larga però devo dire chemi sono riservato dicendo che se per ca-so mi servono altri soldi me ne devono da-re ancora. Non è certo che mi dicano que-sti sono i soldi e basta il resto lo fate voi».

Parlando invece di tangenziale Costa eraarrivato a dire:«Io ho urgente bisogno

che qualcuno mi dia un trac-ciato e un costo per metterein moto le procedure di cofi-nanziamento nazionale. Insi-sto nel dire cofinanziamentoanche se io punto al 100% pe-

rò questo non dipende solo dame, dipenderà da tutti. Natu-

ralmente questo è vin-colato alla soluzioneche daremo all’inter-no della base, peròcredo che occorra al-meno essere sicuriche questa è una de-cisione ferma delleamministrazioni in-

teressate vicen-tine».

CINZIABOTTENE

«Io so che lei non ha voluto parlare conil presidio No Dal MOlin, ha telefonato aCinzia Bottene chiedendole un incontro inun luogo nascosto». Parole di Franca Equi-zi.

«Alla signora Cinzia Bottene ho telefo-nato il giorno in cui c’era stata la pallot-tola per esprimere la mia solidarietà e le hodetto che se voleva che ci vedessimo perpreparare una riunione più ampia ero a suadisposizione. Lei mi ha risposto che ciavrebbe pensato, qualche giorno dopo miha telefonato dicendo: “no mi dispiace, ab-biamo deciso che non veniamo”».

PAGINE A CURA DITIZIANO BULLATO

La prima vera forma di compensazione potrebbe essere il trasferimento al Comune di Vicenza della proprietà della porzione di Dal Molin che non verrà utilizzata per costruire la base

SABATO20 OTTOBRE 2007

“Dateci la terra che resta” Ecco i verbali dellacommissione territorio

Lo scorso quattro ottobre il commissa-rio straordinario del Governo per la rea-lizzazione della nuova base americanaal Dal Molin, Paolo Costa, ha incontratola commissione territorio del comune diVicenza. Si è trattato di una audizione aporte chiuse, quindi con la stampa fuoridalla porta di sala Bernarda e i taccuiniriempiti solo a posteriori con le dichiara-zioni dei diversi attori di quell’incontro.

Ora sono invece disponibili le trascri-zioni puntuali di tutti gli interventi e quindiè possibile ricostruire l’accaduto congrande precisione.

Lo svolgimento è stato di questo tipo:un’introduzione da parte di Paolo Costacon contenuti che potremmo considera-re acquisiti. La filosofia generale dell’in-tervento, i poteri conferiti attraverso lanomina del Presidente della Repubbli-ca Giorgio Napolitano, i criteri di traspa-renza, mitigazione e compensazioneche hanno finora informato il modo diagire del commissario di Governo. Aseguire i componenti della commissio-ne territorio hanno presentato delle do-mande o dei veri e propri interventi, èstata data la possibilità di fare domandeanche ad alcuni consiglieri comunali einfine Paolo Costa ha cercato di rispon-dere a tutti.

Si potrebbe cercare di dividere questoenorme materiale in alcune grandi cate-gorie: le considerazioni politiche, l’iter au-torizzativo e burocratico, i problemi am-bientali e di impatto, la tangenziale nord,l’aeroporto e l’uso eventuale dello spazioche resterà inutilizzato dopo la costruzio-ne della nuova base americana.

Semplicemente per completezza diinformazione va detto che nel verbalevi sono alcuni interventi che non ven-gono registrati. È invece tutto registratoil passaggio nel quale la consiglieraEquizi dice: «Il centrosinistra di cui leifa parte, anzi non fa parte del centrosi-nistra ma di una cosca che riguardacentrosinistra e centrodestra per gesti-re gli affari dei poteri forti». Ecco per-ché è proprio con un gustoso sipariettoche si apre la risposta. «Comincio dallaconsigliera Equizi, le faccio grazia diun po’ di insulti ma lasciamo perdere,immagino che facciano parte del modoin cui ci si esprime per cui le cosche,gli affari, i poteri forti, faccio finta chenon me l’abbia detto perché altrimentilei lo mette per iscritto e poi ci vediamoda qualche altra parte perché cosche ame non lo dice nessuno. Costa michiamo e non cosca, immagino abbiasbagliato nome, comunque eliminiamoquesto aspetto».

Una sola domanda, invece, non hatrovato esplicita risposta. È quella diGianni Cristofari che voleva sapere qua-le sia l’atto emanato e che potrà essereimpugnato dai cittadini. Costa ha detto dinon voler rispondere, ma qualcuno pen-sa che si tratti proprio del decreto delPresidente della Repubblica.

Paolo Costa incontra i giornalisti

Manuela Dal Lago

Giuseppe Tapparello

Ciro Asproso

Chiara Garbin

Pierangelo Cangini