Dall'impero alle monarchie nazionali

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A.S. 2012/2013 liceo “G.Brotzu” DALL’IMPERO ALLE MONARCHIE NAZIONALI Filippo II a Bouvines Piseddu Martina 3F

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Periodo storico del Medioevo che va da Federico Barbarossa fino alla morte di Federico II di Svevia.

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DALL’IMPERO ALLE MONARCHIE NAZIONALI

Filippo II a Bouvines

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INDICE:FEDERICO I DI SVEVIA INNOCENZO III LA CROCIATA CONTRO COSTANTINOPOLI IL CONTRASTO TRA INGHILTERRA E FRANCIA LE CONSEGUENZE DI BOUVINES IN FRANCIA LE CONSEGUENZE DI BOUVINES IN INGHILTERRA LA NASCITA DEL PARLAMENTO LE CONSEGUENZE DI BOUVINES NEL SACRO

IMPERO ROMANO GERMANICOLA CONCEZIONE POLITICA DI FEDERICO II SCONFITTA E MORTE DI FEDERICO II GALLERIA:FEDERICO II DI SVEVIA BIBLIOGRAFIA:CHIAROSCURO,LE TADICI

MEDIEVALI DELL’EUROPASITOGRAFIA:WIKIPEDIA,GOOGLE IMMAGINI

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FEDERICO I DI SVEVIA

Federico I di Svevia1,detto Barbarossa,fu il primo sovrano a voler rafforzare l’autorità imperiale infatti, dato che i suoi predecessori non si erano occupati di amministrare lo stato,nel 1158 nell’assemblea di Roncaglia rivendicò tutti i diritti del re(regalia2).Da ciò si deduce che Federico,avendo sotto controllo i ricchi comuni italiani,sarebbe diventato più potente dei signori tedeschi e del papato.A Federico però si sottomisero solo le città più piccole mentre i comuni più grandi si opposero,tra i quali Milano che nel 1162 guidò una lotta contro l’imperatore,ma fu assediata ed

espugnata.Il progetto di Federico si infranse nel 1176 quando fu sconfitto a Legnano dalla Lega Lombarda e,nel 1183 inoltre,con la pace di Costanza,fu costretto a concere l’autonomia ai comuni italiani.

1 Federico apparteneva alla dinastia degli Staufer,fu il primo duca di Svevia dal 1079.2 Erano le prerogative della sovranità che nel Medioevo erano riservate solamente al re, all'imperatore o al sovrano in generale.Piseddu Martina 3F

CATTEDRALE

La cattedrale è la residenza deivescovi,infatti“cattedrale” deriva da “cattedra”,perchè essa ospita la cattedra del vescovo.

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INNOCENZO III

Nel 1186 il figlio di Federico,Enrico,sposò Costanza d’Altavilla3.L’anno seguente il sovrano egiziano Saladino conquistò Gerusalemme scatenando la reazione del papa che mise subito in atto una nuova crociata,ma fu un grave insuccesso,dato che l’imperatore morì sulla strada per la Palestina.Il figlio Enrico dunque decise di unire due corone ma morì improvvisamente nel 1197 lasciando l’impero in gravissime condizioni ed il figlio di soli due anni.A questo punto si fecero avanti i Guelfi da cui uscì vincitore Ottone IV,che promise al papa Innocenzo III che non avrebbe mai unito due corone imperiali,Innocenzo III 4dunque se ne approfittò credendo che sarebbe riuscito a rispistinare l’idea che il papa abbia ricevuto da Dio tutto il potere in ogni campo e in ogni

ambito,inoltre si fece chiamare vicario di Cristo rivendicando l’assoluta pienezza dei poteri al papato.

3 Nota come Costanza di Sicilia,è stata regina di Sicilia,imperatrice e madre di Federico II di Svevia4 Era figlio di Trasimondo dei Conti di Segni e di Claricia, imparentata con la famiglia di papa Clemente III.Piseddu Martina 3F

GUERRA SANTA

La guerra santa è una guerra che viene fatta per motivi religiosi.Durante questi combattimenti l’unica cosa che si pensa è che se si muore,si muore per Dio.Da questo si capisce che la guerra santa è una guerra che si fa per convertire qualcuno di un’altra religione alla propria.

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SALADINO

Durante la battaglia ingaggiata a poca distanza di Giaffa contro l'esercito di Saladino (5 agosto 1192), mentre Re Riccardo Cuor di Leone benché appiedato continuava a combattere tra i suoi fanti (avendo perso il cavallo caduto sotto il tiro delle frecce nemiche), fu raggiunto da uno scudiero del Sultano incaricato da questi di consegnargli un inaspettato omaggio: due splendidi destrieri da guerra per permettere al Re inglese di riprendere a combattere come il suo rango esigeva. Nonostante Saladino avrebbe tratto grande vantaggio dalla sconfitta del rivale, non tollerava l'immagine di un Re che combatte a piedi.La storia non dice se Riccardo ringraziò del pensiero "cavalleresco" il suo avversario, ma certamente ne approfittò per continuare con lo stesso impegno la battaglia; tanto che verso il tramonto l'esercito di Saladino ripiegò, lasciando il campo al Re inglese.In effetti, è probabile che lo stesso Saladino fosse rimasto affascinato dal modo in cui questo formidabile guerriero era riuscito a rovesciare le sorti di quella che sembrava essere un'imboscata perfetta. Avvertito alle prime luci dell'alba dell'arrivo dei musulmani, Riccardo aveva rapidamente disposto le scarse forze a sua disposizione in modo da fermare le cariche della cavalleria nemica: le tende erano state smontate per formare con i paletti delle palizzate dietro le quali presero posto i fanti. Dietro ogni coppia di soldati protetti dagli scudi e con le lance rivolte verso la pancia dei cavalli, stava un arciere armato con il tipico arco lungo inglese, capace di tirare fino a 150 metri e passare le maglie degli usberghi.Dopo aver retto a sette cariche e sfinito la cavalleria araba, verso la fine della mattinata Riccardo ebbe l'ardire di passare dalla difesa all'attacco, pur disponendo di soli 54 cavalieri, dei quali 15 in possesso di una cavalcatura.Per Saladino il fallimento di quest'impresa era motivo di rabbia oltre che di delusione, ma da avversario leale, quale era, poteva riconoscere le grandi doti militari del Re Inglese. Per questo quando vide il coraggio con il quale questi continuava il combattimento pur essendo rimasto privo del cavallo, quasi dimenticò che le teste che cadevano sotto i colpi di Riccardo erano quelle dei suoi uomini, il nobile Sultano ritenne insopportabile lasciare un Re combattere a piedi come un semplice fante.La storia di quella che è ricordata come Terza Crociata, così come la storia delle gesta del Saladino, sono ricche d'episodi dai quali emerge la figura di un condottiero leale, tollerante e benevolo anche nei confronti dei suoi avversari.

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GUELFI E GHIBELLINI IN ITALIA

Sin dalla nascita i Comuni avevano combattuto delle guerre.Il fenomeno nuovo che iniziò alla fine del 1200, fu l'iniziare di veri e propri conflitti locali divisi in due schieramenti, quello dei Guelfi e quello dei Ghibellini, favorevoli il primo alla chiesa e il secondo all'impero. In questo modo grandi eventi di politica internazionale ebbero immediate ripercussioni in ogni luogo, catalizzando i conflitti locali.Nel Regno meridionale , le parti dei guelfi e dei ghibellini si diffusero con la rivolta dei Vespri Siciliani(1282), in seguito alla quale il regno si divise in due: le regioni continentali rimasero in mano agli Angiò , storici alleati del papato e dei comuni guelfi del centro-nord. La Sicilia fu acquisita da un ramo della dinastia aragonese e si trovò a gravitare nello schieramento ghibellino.A differenza dei guelfi, i ghibellini non avevano una figura di riferimento.In seguito all'estinzione della casa di Svevia e al disinteresse dei successivi imperatori per le vicende italiane , le città e i signori che appartenevano a questo fronte trovarono la propria ragione d'essere piu nell'opposizione al potente asse creatosi tra papato e sovrani angioini che nella speranza di un intervento armato imperiale nella penisola.Ma quando Enrico VII(1310-1313) fu eletto imperatore a Milano(così aveva deciso egli stesso), si riaccesero le speranze ghibelline.Inizialmente Enrico restò neutrale , ma successivamente fu quasi costretto a schierarsi dalla parte dei ghibellini, che vedevano alla propria testa i Visconti(signori di Milano) e gli Scaligeri(signori di Verona).I privilegi imperiali a loro concessi contribuirono a rafforzare il loro governo all'interno della città.La morte dell'Imperatore nel 1313 li lasciò liberi di estendere la propria influenza oltre i confini del contado cittadino.Tale espansione scatenò la reazione del pontefice Giovanni XXII,ma nonostante vari tentativi il papa non riuscì ad arrestare la prevalenza dei ghibellini. I Visconti di Milano acquisirono gran parte del territorio Lombardo, gli Scaligeri quello delle città venete, mentre la lega ghibellina toscana , guidata da Pisa, si impose su Firenze e sui guelfi.Spinti da questi successi i signori e i comuni ghibellini sollecitarono una spedizione italiana dell'imperatore Ludovico il Bavaro(1327) che ebbe l'effetto di consolidare l'alleanza ghibellina ma non di imporre in Italia una stabile presenza imperiale.Verso il 1330 i nomi delle "parti" duecentesche contavano ormai molto meno dei concreti equilibri politici e militari, condizionati dall'espansione di un numero sempre piu piccolo di soggetti politici : lo si vede bene quando l'iniziativa di alcune città lombarde ed emiliane , che avevano chiamato come proprio signore Giovanni di Boemia, figlio di Enrico VII, provocò la reazione di forze sia guelfe(Firenze e Roberto d'Angiò) sia ghibelline ( Visconti e Scaligeri ), che si confederarono per scacciare dalla penisola in nuovo sovrano.Ormai sganciate dagli schieramenti tradizionali che pure avevano contribuito alla loro fortuna, le grandi Signorie a base cittadina continuarono a estendersi venendo ben presto a scontrarsi tra di loro.

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LA CROCIATA CONTRO COSTANTINOPOLI

Nel 1199 avvenne la cosiddetta quarta crociata per la riconquista di Gerusalemme.Innocenzo III dunque acconsentì il raduno dell’esercito cristiano a Venezia da dove si sarebbe trasferito via mare verso Oriente.I crociati tuttavia non avevano fondi per pagare questo servizio,dunque i veneziani,in cambio del servizio,gli chiesero di riconquistare per loro la città di Zara e li convinsero a dirigersi verso l’Impero bizantino conquistando anche Costantinopoli.Grazie a tutto ciò Venezia riuscì inoltre a conquistare anche Creta e una parte della Grecia grazie alla quale questa città si trasformò nella principale potenza dell’Europa occidentale.La crociata di Costantinopoli provocò movimenti popolari che accusarono i sovrani di essere indegni di servire Cristo in quanto agli occhi delle masse cristiane Gerusalemme era sinonimo di un mondo più giusto che Dio avrebbe donato agli uomini.

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IL CONTRASTO TRA INGHILTERRA E FRANCIA

Nel 1066 Guglielmo,duca di Normandia,conquistò la corona inglese.La situazione si complicò quando salì al trono inglese Enrico II Plantageneto.In quel periodo molti territori francesi erano dunque sotto il controllo del re d’Inghilterra e fuori dal potere del sovrano di Parigi.Enrico II,volendo accentuare la componente sacra del potere regale,entrò in conflitto con il papato che era appoggiato dall’arcivescovo Thomas Becket.Il sovrano dunque ordinò l’assassinio dell’arcivescovo,ma Enrico fu scoperto e scomunicato.Salì dunque al trono il figlio Riccardo Cuor di Leone 5che si dedicò maggiormente a combattere in Terra Santa piuttosto che amministrare il regno,che fu quindi gestito dal fratello Giovanni che alla morte di Riccardo prenderà il suo posto diventando sovrano.Il 27 luglio 1214 ebbe luogo la battaglia di Bouvines durante la quale si decise finalmente chi dovesse avere il dominio dei territori francesi tra Francia e Inghilterra,quindi tra Filippo II e Giovanni.

5 Riccardo I d'Inghilterra, noto anche con il nome di Riccardo Cuor di Leone fu re d'Inghilterra, duca di Normandia, conte del Maine, d'Angiò e di Turenna, duca d'Aquitania e Guascogna e conte di PoitiersPiseddu Martina 3F

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THOMAS BECKET

Thomas Becket fu nominato arcivescovo di Canterbury nel 1162 e divenne immediatamente un risoluto difensore della chiesa. Al concilio di Clarendon del 1164 Enrico II fece pressione sui vescovi perchè acettassero un accordo scritto sui diritti reciproci della chiesa e della corona, ma Becket li indusse a rifiutare. Nell'ottobre Becket fu accusato di vilipendio per non essersi presentato presso la corte reale dopo aver ricevuto una convocazione e, successivamente, fu accusato anche di irregolarità finanziarie. Di fronte alla seconda accusa, egli lasciò in tutta fretta l'Inghilterra per le Fiandre. La disputa con Enrico si trascinò fino al 1169 quando il re insistette perchè suo figlio, Enrico 'il Giovane', venisse incoronato re congiunto. La validità dell'incoronazione avrebbe potuto essere messa in discussione se ad eseguirla non fosse stato l'arcivescovo di Canterbury. Dopo che una breve tregua tra il re e l'arcivescovo portò ad un nulla di fatto, nel giugno del 1170 Enrico 'il Giovane' fu incoronato dall'arcivescovo di York con il consenso di molti altri vescovi. Becket ritornò in Inghilterra nel novembre del 1170 con l'autorizzazione del papa a scomunicare i vescovi che avevano usurpato il suo diritto d'incoronazione. Enrico si risentì notevolmente. Vedendolo infuriato, quattro cavalieri tornarono in Inghilterra e tentarono di arrestare Becket nella cattedrale di Canterbury. Thomas oppose resistenza e fu crudelmente assassinato. Soltanto nel maggio del 1172 fu accettata dal papa la penitenza di Enrico per l'assassinio. Nel frattempo, erano cominciati ad accadere miracoli intorno alla tomba di Becket nella cripta della cattedrale di Canterbury e cosi, nel febbraio 1173,fu fatto santo.

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LE CONSEGUENZE DI BOUVINES IN FRANCIA

Dalla guerra di Bouvines ne uscì vincitore Filippo il quale nel 1226 riuscì ad ottenere anche la contea di Tolosa.Morì lo stesso anno lasciando la Francia come stato impareggiabile per quanto riguardava la potenza.I sovrani francesi dunque ne approfittarono per presentare il re come principale garante contro la giustizia,quindi protettore dei deboli.Queste qualità si presentarono quando salì al trono Luigi IX 6che era convinto di essere stato castigato da Dio per aver condotto una disastrosa crociata in Egitto,egli dunque fece in tutti i modi per costruire uno stato fondato sull’ordine e sulla giustizia.Alla sua morte Luigi fu quindi canonizzato lasciando uno stato potentissimo e con un eccezionale prestigio religioso.

6 Luigi IX di Francia, canonizzato e conosciuto come il Santo fu re di Francia dal 1226 fino alla sua morte.Piseddu Martina 3F

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LE CONSEGUENZE DI BOUVINES IN INGHILTERRA

In Inghilterra la situazione era completamente diversa in quanto i grandi signori(baroni) approfittarono dello stato di difficoltà del sovrano dopo la sconfitta.Forti della possibilità di valutare l’operato del sovrano quindi,questi baroni,decisero di porre fine agli abusi e alle estorsioni di Giovanni7 obbligandolo a firmare,nel 1215,la Magna Charta Libertatum(Solenne Carta delle Libertà),con la quale gli imposero rigidi limiti da non varcare.La vera funzione di questo documento però,era poter dimostrare che era giusto porre limiti precisi all’autorità del re,ma sempre e comunque il sovrano rimaneva una figura sacra ed intoccabile.Nonostante questo,mentre in Francia si accentuava l’autorità del re,in Inghilterra il potere regale non aveva che un rapporto contrattuale con i subordinati.

7 Meglio conosciuto come Giovanni senza Terra,era il fratello di Riccardo Cuor di Leone.Piseddu Martina 3F

MAGNA CHARTA

La Magna Charta Libertatum fu un documento stipulato nel 1215 e fatto firmare dal re Giovanni da parte dei baroni inglesi.Questo documento imponeva limiti ben precisi al sovrano,ma il suo vero scopo era quello di dimostrare che era giusto porre limiti all’autorità del re nonostante il sovrano fosse una figura sacra ed intoccabile.

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LA NASCITA DEL PARLAMENTO

Nel 1258 si verificò un altro conflitto tra baroni e monarchia durante il quale Enrico III concesse le Provvisioni di Oxford8,ciò significava che quindici baroni si affiancassero al re come suoi consiglieri e controllori.Nacque così il primo nucleo della Camera dei Lords,in seguito nacque poi la Camera dei Comuni nel 1275 durante un’assemblea convocata da Edoardo I che sperava,coinvolgendo mercanti e borghesi,di limitare il potere dei baroni.Nel 1297 venne dunque sancito il principio secondo il quale il re non poteva introdurre nuove tasse senza il consenso delle due Camere.Il parlamento quindi ne approfittò per diventare un vero e proprio organo dello Stato con il quale il re doveva dividere il suo potere.Edoardo I in seguito tentò dunque di creare una terza Camera composta da vescovi e abati,ma essi rifiutarono credendo di salvaguardare la libertà d’azione della chiesa,ma non fecero altro che escludere il clero dalla vita politica.

8Il documento prevedeva l'istituzione di un gran consiglio di 15 baroni munito di diritto di veto nei confronti delle decisioni regie, da convocarsi tre volte all'anno in Parlamento: i ministri del re dovevano essere scelti dal consiglio dei 15. Le "provvisioni" furono approvate dal gran consiglio e accettate dal re con pubblico giuramento, ma nel 1261 furono revocate dallo stesso Enrico III che aveva ottenuto dal papa l'invalidazione del giuramento.Piseddu Martina 3F

CAMERA DEI LORDS

La Camera dei Lords era l’insieme dei 15 baroni che,grazie alle Provvisioni di Oxford ,affiancarono il re come consiglieri e controllori del suo operato.

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LE CONSEGUENZE DI BOUVINES NEL SACRO IMPERO ROMANO GERMANICO

Dopo la disfatta a Bouvines nel 1214 Ottone IV 9non fu più in grado di conservare il potere dunque salì al trono suo nipote Federico II che fissò la sua corte a Palermo trasformandola in un importante centro culturale.Nacque così la scuola siciliana,un gruppo di poeti che componevano poesie d’amore in volgare italiano,Federico stesso si appassionò alla composizione di poesie oltre che allo studio dei falchi da caccia,sport regale per eccellenza dell’epoca.Nel 1231 Federico II,con le Costituzioni di Melfi10,tolse ai grandi signori del Sud d’Italia ogni potere giudiaziario e militare.Con la Costituzione in favore dei principi invece concesse ai grandi signori tedeschi ciò che il loro imperatore impedì,cioè l’autonomia in tutti i campi.L’autorità dell’imperatore in Germania divenne dunque priva di significato.

9 Ottone IV di Brunswick fu re di Germania dal 1198 e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1209. Fu l'unico imperatore di fazione guelfa, ma fu scomunicato e deposto nel 1210 da papa Innocenzo III per cedere la corona imperiale al giovane Federico Hohenstaufen.10 Le Costituzioni di Melfi (dette anche Liber Augustalis) furono manifestazioni della cultura di Federico II di Svevia. Promulgate nel 1231 dall'imperatore svevo nella città di Melfi e raccolte nel Liber Augustalis,esse prevedevano norme e leggi che regolamentavano il vivere comune.Piseddu Martina 3F

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LA CONCEZIONE POLITICA DI FEDERICO II

Lo scopo di Federico II fu quello di sottomettere i comuni italiani riprendendo la politica del nonno.Al contrario di Ottone però Federico mise da parte la Germania concentrandosi di imporre la propria autorità su tutta l’Italia che,grazie ai profitti dei mercanti del Nord,trasmormò in uno stato centralizzato.Inoltre egli continuò a porre l’idea secondo cui il re era il vicario di Dio in terra,ciò comportò che Federico non volle essere ostacolato in nessun modo dalla casta sacerdotale,inoltre era convinto di dover guidare l’uomo sulla retta via e riportare l’armonia terrena perduta da Adamo ed Eva dopo il peccato originale.Federico II volle giustificare queste sue aspirazioni di sovrano assoluto chiedendo sostegno ai docenti dell’università di Bologna,secondo i quali a partire da Augusto il popolo aveva rinunciato a qualsiasi potere e non poteva più vantarne alcuna pretesa.Egli dunque era l’onnipotente ed esclusivo depositario della sovranità.

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SCONFITTA E MORTE DI FEDERICO II

Federico II,proprio come il nonno,vide frantumarsi il suo sogno di voler sottomettere i comuni a causa del papato che lo scomunicò e diffuse la voce secondo cui questo sovrano era l’Anticristo in persona,come Nerone.Alla morte di Federico salì dunque al trono il figlio Manfredi che venne sconfitto nel 1266 da Carlo d’Angiò,re di Francia,che fu chiamato dal papa perchè temeva che Manfredi riprendesse la politica del padre.Carlo concesse ai cavalieri che l’avevano sostenuto in guerra numerosi feudi che,venendo sfruttati con violenza e brutalità,fecero esplodere la Vespri Siciliani.Questa era una rivolta scoppiata nel 1282 che si protrasse fino al 1302 quando ci fu la pace di Caltabellotta.Con la morte di Federico II l’Italia perse definitavamente la possibilità di trasformarsi in monarchia nazionale e la Germania,per ben ventitre anni,rimase senza sovrano.Il futuro apparteneva quindi ormai al regno di Francia e al regno d’Inghilterra che,grazie alla loro potenza,svolsero una politica aggressiva e dinamica.Era il segnale che il Medioevo11 stava per terminare.

BIBLIOGRAFIA:

Chiaroscuro

Le radici medievali dell’europa

SITOGRAFIA:

Wikipedia

Google immagini

11 Il Medioevo è una delle quattro grandi in cui viene tradizionalmente suddivisa la storia dell'Europa. Comprende il periodo dal V secolo al XV secolo. Segue la Caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476 e precede l'Età moderna,che cominciò nel 1492 con la scoperta dell’America.Piseddu Martina 3F

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GALLERIA:FEDERICO II DI SVEVIA

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FEDERICO II RAFFIGURATO IN UNA VETRATA

FEDERICO II ATTORNIATO

RITRATTO DI FEDERICO II CON UN FALCO

FEDERICO II ADORATO COME UOMO D’INGEGNO

FEDERICO II AL CASTELLO DI BARLETTA

STATUA DI FEDERICO II