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dalle origini ai culti stranieri

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Generalità Caratteristiche: la religione romana era strettamente legata alla sfera civile, familiare e

socio-politica. Altre due caratteristiche salienti di questa religione sono il politeismo e

l’estrema tolleranza religiosa

Organizzazione: le cerimonie venivano svolte dal sacerdote,cioè colui che è addetto al

sacro e compie sacrifici. Il sacerdote era solitamente accompagnato dai camilli (che

svolgevano semplici mansioni), dal tibicen (un flautista) e da victimarii (coloro che

dovevano uccidere la vittima sacrificale).

Feste: a Roma erano presenti molte feste come ad esempio i Quirinalia, i Lupercalia, le

Matronalia . Ma tra le più importanti troviamo quelle del mese di dicembre, i

Saturnalia , in onore di Saturno, quelle in onore dei defunti, come i Ferialia ed i

Parentalia a febbraio

Lo spazio sacro: lo spazio sacro per i Romani era il templum, un luogo consacrato,

orientato secondo i punti cardinali, secondo il rito dell'inaugurazione, che corrispondeva

allo spazio sacro del cielo. Gli edifici di culto romani erano di vari tipi e funzioni.

L'altare o ara era la struttura sacra dedicata alle cerimonie religiose, alle offerte ed ai

sacrifici.

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Influenza della cultura ellenica sui Romani:dopo i contatti con la Magna Grecia,i

Romani subirono il fascino della cultura ellenica e ne assimilarono molti elementi

Da Atene a Roma: dei ed eroi

In particolare acquisizione della cultura religiosa:tra gli dei più importanti

troviamo:Giove, divinità suprema della religione romana,Cerere divinità del grano,Diana

dea della caccia e guerra,Giunone moglie di Giove e legata al ciclo lunare,Nettuno delle

acque,Mercurio messaggero degli dei e Marte dio della guerra

Adattamento delle “qualità” e delle “caratteristiche” delle divinità greche alla mentalità romana più legata ad una realtà contadina :i romani avevano divinità

protettori della casa (Lares);dei tutelori della dispensa ma anche dell’unione della famiglia(Penates);infine quelli delle nime defunte(Manes)

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Dei antichi: Giano “Dio degli Dei” Etimologia del nome: già gli antichi mettevano il

nome del dio in relazione al

movimento. Macrobio e Cicerone lo facevano

derivare dal verbo ire, "andare", perché secondo

Macrobio il mondo va sempre muovendosi in

cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna.

Gli studiosi moderni hanno confermato questa

relazione stabilendo una derivazione dal

termine ianua, "porta"

Natura del Dio:era la divinità più antica del pantheon romano. Era il Numen, cioè lo

spirito protettore della porta di casa e degli inizi; ecco perché il primo mese del calendario è chiamato Ianuarius, dal nome di questo dio

Mito e Culto: nel mito Giano avrebbe regnato come primo Re del Latium, fondando una città sul

monte Gianicolo e donando la civiltà agli Aborigeni, suoi originari abitanti. Con la

ninfa Camese avrebbe generato inoltre numerosi figli, tra i quali il dio Tiberino, signore del Tevere.

È lui ad accogliere il dio dell'agricoltura, Saturno, spodestato dal figlio Giove, condividendo con lui

la regalità e consentendogli di portare l'età dell'oro. Per l'ospitalità ricevuta, Giano ricevette dal

dio Saturno il dono di vedere sia il passato che il futuro, all'origine della sua rappresentazione

bifronte. Il suo culto non era predisposto ad un flamen e le cerimonie venivano amministrate dallo

stesso Rex, in età repubblicana chiamato anche Rex Sacrorum

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Vesta e le vestali: come diventare novizia

Vesta:tra le divinità latine più antiche troviamo la dea Vesta che era la protettrice del focolare del re, poi del

focolare domestico, della pace e della prosperità familiare. Era venerata dalle singole famiglie, ma ne esisteva anche un culto ufficiale di stato, connesso con il piccolo tempio di forma circolare nel foro romano

Le vestali: Le vestali erano due,divennero quattro e infine sette .Erano scelte dal pontefice massimo tra le

ragazze di età compresa fra i sei e i dieci anni. Esse avevano l’obbligo rigoroso di vivere in castità durante il tempo del loro sacerdozio che durava trent’anni,cioè intorno ai 40 anni, una volta concluso il loro ufficio,

avrebbero potuto anche sposarsi. Se il fuoco sacro si fosse spento o una vestale avesse perduto la sua verginità la punizione sarebbe stata esemplare :l’amante sarebbe stato fustigato a morte nel Foro e lei

avrebbe trovato la morte,ma senza versare sangue, come richiede la legge. Sarebbe stata, quindi, sepolta viva, con una forma di pane ed una lucerna, in una cella sotterranea.

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Come predire il futuro

Gli auguri: gli auguri interpretavano il volere degli dei attraverso il volo degli uccelli. I segni che

interpretavano erano detti auspicia

Altri modi per predire il futuro: l’altra forma importante di divinazione era l’aruspicina, cioè

l’esame delle interiora dell’animale, in particolare del fegato di bue (come mappa prendevano il Fegato di Piacenza che vediamo qui sopra e ne studiavano le parti, a cui veniva dato il nome di una divinità. Dove c’erano macchie, queste venivano associate alla divinità corrispondente che ha sede in una determinata

zone del fegato).Coloro che praticavano questo erano gli aruspici.

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Culti stranieri:la dea Iside

Il mito: figlia di Nut e Geb, sorella

di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal

quale ebbe Horus. Secondo il mito, con l'aiuto della

sorella Nefti, recuperò e assemblò le parti del corpo

di Osiride, riportandolo alla vita. Per questo era

considerata una divinità associata alla magia ed

all'oltretomba. Aiutò a civilizzare il mondo, ed inventò

il sistro; istituì il matrimonio e insegnò alle donne le

arti domestiche. Iside è spesso simboleggiata da una

vacca ed è raffigurata con le corna bovine, tra le quali

è racchiuso il sole, oppure è raffigurata da una donna

con al capo il simbolo del trono e tiene in mano un

fiore di loto, simbolo della fertilità

Come è festeggiata: era una festa marinara, che consisteva essenzialmente nel consacrare alla dea la

nave che poi si slanciava in mare dove aveva luogo la sacra cerimonia. La processione dal tempio alla spiaggia era svolta da sacerdoti vestiti di una tunica di lino bianca che tiravano con le funi la sacra barca.

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Culti stranieri: Mitra e Cibele

Il mito:durante un tentativo

non riuscito di Zeus di fecondare Cibele, il suo seme andò a terra ela fecondò. Nacque un essere ermafrodito, Agdistis, violento e malvagio verso tutti gli dei dell’Olimpo. Dionisio, allora, gli tese un tranello legandogli i genitali ad un albero. Dal sangue di Agdistis, evirato, nacque un mandorlo. Nana, figlia del dio fluviale Sangarios, mangiò un frutto del mandorlo e rimase incinta. Nacque Attis, di cui si innamorò Cibele. Ma egli la tradì e, vistosi scoperto, si uccise all’ombra di un pino.

Il mito: il mito racconta

che sia nato già fanciullo dalla materia terrestre della roccia con in una mano una daga, simbolo di un uccisione vittoriosa, e nell’altra una fiaccola, simbolo di portatore di luce

Come sono festeggiati: Cibele è festeggiata con riti molto violenti in cui i

sacerdoti della dea, i Coribanti ,suonavano tamburi e cantavano in una sorta di estasi orgiastica e arrivavano ad evirarsi con pietre appuntite.

Mitra era festeggiato dai soldati in occasione di guerre molto ardue, come ad esempio quella contro i Parti,uno dei peggior nemici dei Romani

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Conclusione

Evoluzione: Nell'età protostorica ancora prima della fondazione di Roma, quando nel territorio

laziale c'erano solo tribù, nel territorio dei colli si credeva che nella vita di tutti i giorni intervenissero

forze soprannaturali tipicamente magico-pagane. La fase arcaica fu caratterizzata da una tradizione

religiosa legata soprattutto all'ambito agreste, tipica dei culti indigeni mediterranei, sulla quale si inserì

il nucleo di origine indoeuropea. In età repubblicana la mancanza di un "pantheon" definito favorì

l’assimilazione delle divinità etrusche e quelle greche. Le cause del lento degrado della religione

pubblica furono molteplici. Già da qualche tempo vari culti misterici di provenienza medio-orientale,

quali quelli di Cibele, Iside e Mitra, erano entrati a far parte del ricco patrimonio religioso romano.

Col tempo le nuove religioni assunsero sempre più importanza per le loro caratteristiche escatologiche.

Dal politeismo al monoteismo: l’avvento del cristianesimo. La nuova

religione andò lentamente affermandosi quale culto di Stato, con la conseguente fine del

paganesimo romano, sancito, nel IV e V secolo d.C., dalla chiusura dei templi e dalla

proibizione, sotto pena capitale, di professare religioni diverse da quella cristiana, che

cominciò a diffondersi nell'impero romano tra il I e il IV sec. d.C.

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Lavoro di:

-Emanuele Palmentieri

-Lorenzo di Mauro

-Vittorio Artiaco

2 A

Liceo Scientifico Gandhi