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Dall’analisi della realtà socio-economica del territorio Biellese alle indicazioni per le attività del Consorzio nei prossimi mesi. Relazione introduttiva all’Assemblea del Consorzio del 20/11/2014 a cura del Consiglio di Amministrazione

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Dall’analisi della realtà socio-economica del territorio Biellese

alle indicazioni per le attività del Consorzio nei prossimi mesi.

Relazione introduttiva all’Assemblea del Consorzio del 20/11/2014

a cura del Consiglio di Amministrazione

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Un territorio in trasformazione

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Il calo tendenziale della popolazione

185.768

182.325

181.426

181.868

186.698

187.314187.491

186.938

187.619

188.197188.421

187.962

176.000

178.000

180.000

182.000

184.000

186.000

188.000

190.000

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Fonte ISTAT – provincia di Biella

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Un rilevante problema demografico ANNO 2000 ANNO 2013

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Incidenza demografiche sulla popolazione

2011 2012 2013incidenza minori su popolazione residente

15,10 15,06 14,91

incidenza anziani su popolazione residente

26,00 26,42 26,81

incidenza stranieri su popolazione residente

5,31 5,57 5,93

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Un indice di dipendenza inadeguato allo sviluppo

Indice di vecchiaia= rapporto >64 anni / 0-15 anni x 100Indice di dipendenza = rapporto ((0-15) + >64) / (>15 + 65<) x 100

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Il Biellese: una realtà produttiva

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Biellese: cresce il reddito pro-capiteProvincia Redditi pro-capite 2013

Biella 22.449 (+ 0,6%)

Valle d’Aosta 22.361

Torino 21.569

Vercelli 21.019

Cuneo 20.109

Alessandria 19.462

Asti 18.156

Novara 18.127

Verbano –Cusio-Ossola 17.000

Media Piemonte 20.553 (- 0,1%)

Media nazionale 17.952 (-0,4%)

Dati: Stima Findomestic- gennaio 2014

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Consumi elevati ma in calo

La spesa media famigliare biellese per beni durevoli nel 2013 è stata di 2.476 euro supera di 255 euro quella piemontese che è stata di 2.221 €.

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Calano le imprese

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Cresce la disoccupazioneTasso di disoccupazione (15-64) maschile e femminile

Biella andamento 2004-2013

4,89

6,7

9,5

8,868,318,14

4,294,83

5,42

5,06

0

2

4

6

8

10

12

14

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

%

Donne

Uomini

Totale

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Tasso di disoccupazione giovanile per provinciaAnno 2013

Fonte: elaborazione su dati Istat- Ricerca Ires 2014

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LE CONSEGUENZE SOCIALI: Nel Biellese cresce la povertà

(stima di condizioni di povertà sulla base di proiezione dati ISTAT)

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Crescono gli sfratti e le morosità

Dai dati comunicati dall’ATC di Biella emerge che la morosità incolpevole complessiva per l’anno 2012, ammontava a € 388.871 ed era relativa a n.321 assegnatari morosi sul totale di n. 1.372 assegnatari (pari al 23,4% degli assegnatari)

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Un elevato tasso di criminalità

Secondo la classifica redatta da “Italia Oggi” la provincia di Biella è 88° per criminalità, con percentuali altissime di reati contro la persona, di omicidi colposi o tentati, di lesioni, violenze sessuali e sequestri. Male anche i dati sui reati legati a droga e prostituzione e ai furti in abitazione.

Classifica redatta dal SOLE 24 ORE |posizione | dato |

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Le situazioni di deprivazione riducono la speranza di vita delle persone

Relazioni tra indice di deprivazione (verticale) e indice di vecchiaia (orizzontale) Anno 2001. ASL BI da uno studio di Adriano Giacomin

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Biella presenta un alto tasso di suicidi e tentativi di suicidio

(dati 2009; fonte: ISTAT )

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Aumentano le persone in condizioni di fragilità sociale

• Oggi sul territorio Biellese sono circa 160 le persone che necessitano di tutela da parte delle Istituzioni.

• Alcune tutele si esplicano con l’amministrazione di sostegno altre con la tutela propriamente detta

• Questo onere fa carico ad amministratori e operatori dei servizi

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Un numero rilevanti di giovani NEET

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Aumentano le cause di depressione dovute a difficoltà economiche

11,512,0

7,3

14,27,0

17,0

11,49,0

5,6

28,9

11,6

6,4

14,58,1

16,39,2

0 10 20 30 40 50 60

50-69 anni35-49 anni18-34 anni

2 Donne1 Uomini

Nessuno/ElementarMedia inferiore

Media superioreLaurea/Diploma univ.

molte difficoltàqualche difficoltà

Nessuna difficoltà

Non lavoro Lavoro regolare

Almeno 1 patologiaNessuna patologia

STATO DI DEPRESSIONE IN RELAZIONE ALLE DIVERSE VARIABILI

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Le ricadute sui servizi socio-assistenziali

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Alcuni dati sull’utenza dei servizi dell’IRIS e del CISSABO

  2011 2012 2013

Utenza 7959 9366 10075

Minori 1488 2087 2530

Adulti 2700 2876 2959

Anziani 2792 3443 3536

Minori Disabili 264 225 279

Adulti Disabili 715 735 771

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Servizio SPAF!Adolescenti in accoglienza individuale – Fascia: 14-18 anni

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I dati sull’utenza dell’area IRIS

  2011 2012 2013Utenza 5360 6570 7253Minori 1119 1654 2095Adulti 1822 1901 1960Anziani 1791 2379 2442Minori Disabili 189 150 209Adulti Disabili 439 486 547

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Confronto tra l’incidenza degli utenti sulla popolazione nelle due aree dati 2013

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Alcune delle difficoltà dei servizi ...• Area adulti: manca una misura dello Stato

che dia una risposta efficace alle situazioni di povertà assoluta e aiuti coloro che vogliono uscirne a farlo. Le risorse dei comuni e del volontariato non sono sufficienti;

• Area anziani: sono insufficienti e incerte le risorse a sostegno della domiciliarità e per l’integrazione rette

• Area minori: cresce il numero di giovani in situazione di disagio, occorrerebbero più risorse umane nella prevenzione e contrasto

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• Area disabili: Cresce il numero dei disabili e il fabbisogno d’interventi. L’accesso ai servizi esistenti è sostanzialmente bloccato dagli utenti in carico. Oggi Concediamo 24 assegni di cura/buoni famiglia e ci sono 27 famiglie in lista d’attesa; 149 persone beneficiano di interventi territoriali, 33 persone sono in lista d’attesa, 6 di queste dal 2010.

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• Emigrazione e rifugiati: sono fortemente ridotte le risorse per la mediazione culturale; occorre urgentemente costruire dei percorsi di autonomizzazione e inserimento sociale per i 153 richiedenti asilo presenti sul territorio Biellese.

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Il Biellese ha le risorse per un nuovo sviluppo:•Un tessuto produttivo con imprese in grado di competere sui mercati internazionali;•Un elevato grado di ricchezza, seppur non equamente distribuita;•Strutture produttive sottoutilizzate; •Un discreto livello di servizi e realtà utili alla crescita del capitale umano, come Città Studi, i centri di ricerca presenti e da quelli che andranno ad insediarsi, centri culturali come la Fondazione Pistoletto, l’università aziendale e la fondazione Banca Sella e tante altre realtà poco conosciute, vitali, che spesso perdono di efficacia perché non connesse in rete non fanno sistema;

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• Il nuovo Ospedale, costituisce una opportunità straordinaria per fare del Biellese un polo attrattivo di dei servizi alla persona;

• La Fondazione Cassa di Risparmio ed altre fondazioni che hanno contribuito ad arricchire e ammodernare il sistema di servizi del territorio;

• L’ambiente naturale, che adeguatamente salvaguardato e valorizzato costituisce una risorsa con rilevanti capacità attrattive;

• Un numero rilevante di associazioni e di volontari che operano in ambito sociale, culturale, ambientale, sportivo costituiscono una risorsa straordinaria per un nuovo sviluppo.

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Le prospettive delle politiche sociali• Una nuova crescita del territorio Biellese

richiede l’impegno della comunità civile e politiche volte a creare coesione sociale e crescita del capitale umano e sociale;

• Le politiche di coesione sociale richiedono misure di contrasto alle situazioni di disgregazione sociale e servizi finalizzati a creare sicurezza nella vita delle persone;

• I servizi socio-assistenziali sono strumento essenziale delle politiche di coesione

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• Le risorse economiche per i servizi socio-assistenziali non sono destinate a crescere in rapporto al fabbisogno, occorre ottimizzarne l’impiego e pensare di rispondere ai bisogni con soluzioni innovative che vedano l’operatore pubblico come soggetto che promuove interventi della comunità civile volti a rispondere ai bisogni socio-assistenziali e garante dei diritti di ogni persona ad una vita dignitosa

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• La realtà Biellese, composta da poco più di 180.000 abitanti, con le sue specificità territoriali ma sostanziale omogeneità delle problematiche d’affrontare, richiede politiche sociali comuni su tutto il territorio e condivise;

• La frammentazione dei decisori e della gestione dei servizi socio-assistenziali, pur ridottasi negli anni, può costituire un freno ad un’efficace azione politica di coesione sociale che vede come esigenza primaria il sostegno alle persone più deboli;

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• La presenza sul nostro territorio di 95 associazioni che operano nell’ambito dei servizi socio-assistenziali, di 25 associazioni che operano nei servizi sanitari, di oltre 1.600 volontari attivi rappresenta una risorsa da alimentare e utilizzare al meglio per dare nuove risposte;

• La presenza di 32 cooperative sociali sul nostro territorio, alcune delle quali di grande rilevanza e capacità innovativa nei servizi, è un altro elemento di forza del sistema socio-assistenziale e socio-sanitario del territorio.

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Cosa può fare l’IRIS•Con le risorse a disposizione, operare per mantenere l’attuale livello dei servizi;•Collaborare con gli amministratori del CISSABO per dare risposte comuni ai problemi sociali del territorio e per individuare gli strumenti e le forme organizzative che nella provincia meglio possono garantire, nel presente e nel futuro, un’efficace ed efficiente organizzazione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari;

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• Collaborare con le amministrazioni locali, con i diversi soggetti del terzo settore e con le comunità locali per migliorare l’efficacia dei servizi offerti e per individuare nuovi strumenti utili a rispondere ai bisogni emergenti sul territorio;

• Favorire la conoscenza e la diffusione tra le amministrazioni di buone prassi volte a dare risposte ai bisogni delle persone che non sono in grado di soddisfarli in modo autonomo

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• Progettare, in collaborazione con i soggetti del terzo settore, la realizzazione di un nuovo servizio in grado di fornire una risposta più ampia ai bisogni delle persone in condizione di disabilità, facendo ricorso alle risorse rese disponibili grazie alle contribuzioni date dalle famiglie che già oggi usufruiscono di tali servizi;

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• Operare d’intesa con le amministrazioni locali e con il volontariato, per progettare e dare rapida attuazione ad un servizio per le tutele che coinvolga più persone capaci e disponibili a tale attività, individuando le modalità con le quali si possa assicurare loro il supporto amministrativo e legale necessario;

• Richiedere l’immediata costituzione di un gruppo di lavoro con la presenza delle istituzioni e del terzo settore per affrontare le problematiche che emergono dalla presenza delle persone richiedenti tutela internazionale.

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Considerazioni finaliI compiti che questa associazione di comuni ha difronte sono difficili da svolgere ma assolverli è indispensabile per dare una nuova prospettiva di sviluppo a questo territorio che sia socialmente sostenibile ed equa.Dobbiamo metterci tutta la nostra passione e la nostra intelligenza. La storia insegna che il futuro di un territorio dipende dalla volontà e dalla capacità d’azione delle persone che lo abitano.