Dall’album di Pasqua

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Anno 5 - N. 44 30 aprile 2017 Periodico delle parrocchie di Grugliasco: San Cassiano, San Giacomo, San Francesco, Santa Maria. Per descrivere la vita quotidiana si usa a volte l’immagi- ne della strada, del cammino. Chi cammina a piedi è orientato in una direzione, impiega un tempo, mette in conto una fatica. Così è la vita di ogni giorno, benchè a volte ci si possa sentire disorientati, in ritardo privi del tempo necessario per fare tutto, sfiduciati più ancora che affaticati, spesso sconvolti da ciò che succede nel mondo, vicino e lontano da noi… Anche la vita di fede è bene espressa dalla metafora del cammino: il credente cammina alla ricerca di Dio, impe- gna le sue energie per incontrarlo, si attrezza per poter conseguire il suo obiettivo. Ma per noi cristiani non è suf- ficiente dire che camminiamo verso Dio: siamo chiama- ti anzitutto a riconoscere che Dio per primo è partito a camminare verso di noi, comunicando con noi attraver- so la creazione e la parola dei suoi inviati e soprattutto donandoci il suo Figlio Gesù, diventato vero uomo come noi, morto e risorto. La Pasqua appena celebrata ci ha riportati proprio al cuore della nostra fede, all’essenziale del cristianesimo: celebrarla ogni anno significa credere che Dio si fa pre- sente a noi, all’uomo contemporaneo con le sue gioie e i suoi desideri, le sue angosce e i suoi drammi. Un Dio che desidera farsi continuamente vicino e camminare con l’uomo di ogni tempo. Un bellissimo episodio narrato nel vangelo ci aiuta ad approfondire la bellezza di questa vicinanza: è l’incontro di Gesù con i due discepoli in cammino verso Emmaus, la sera del giorno in cui Gesù è risorto dopo la morte (Luca 24,13-35). Vorrei che questo racconto rimanesse impresso nei nostri cuori nel tempo di Pasqua per farci gustare la presenza di Dio e il suo desiderio di incontrarci. Due discepoli camminano sfiduciati e scoraggiati, delusi da Gesù nel quale avevano creduto, ma che aveva termi- nato la sua vicenda così male, sulla croce. Dolore, ama- rezza, delusione abitano nel loro cuore : noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele... Non è difficile vedere in filigrana le delusioni nostre e dell’umanità di oggi, la percezione di un Dio assente o lontano dai gravi problemi delle persone e del mondo, la riduzione della fe- de a qualcosa appartenente ad un passato, forse bello, da ricordare con nostalgia, ma incapace di essere significa- tivo nel presente. E Gesù si avvicina, cammina insieme, con pazienza ascolta e solo alla fine risponde invitando a leggere gli avvenimenti alla luce della parola di Dio: cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Anche per noi oggi c’è bisogno di un ascol- to più attento della Parola di Dio, alla luce della quale in- terpretare, giudicare e convertire la nostra vita, le nostre scelte. Accogliere davvero questa Parola, contenuta nella Bibbia e proposta continuamente dalla viva tradizione della chiesa, apre il cuore a prospettive impensate e a speranze solide. Infine emerge il desiderio dei discepoli di non lasciar al- lontanare Gesù: resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto. Solo con Gesù la vita si riempie di sen- so, il cuore è pieno di gioia e le relazioni sono autentiche. Ripetiamo anche noi al Signore l’invocazione dei due di- scepoli di Emmaus, sicuri della sua presenza e della sua vittoria sul male, sul peccato, sulla morte. Concludo con un suggerimento concreto, quasi un “pro- posito” per il tempo pasquale: dedicare una volta alla set- timana un tempo della nostra preghiera personale, in fa- miglia o in gruppo per rileggere e meditare il racconto di Emmaus, con l’augurio di sperimentare che davvero il Si- gnore è vivo e cammina accanto a noi per riscaldarci il cuore e ridarci speranza. Don Lorenzo I riti della Settimana Santa segnano sempre in modo molto forte la vita delle nostre co- munità... sarebbe bello poterli celebrare sempre tutti insieme ma, per motivi di spazio, questo non è possibile. Ma, anche se solo la Via Crucis è stata vissuta a livello cittadi- no, ci siamo sentiti uniti durante le diverse celebrazioni: il Giovedì Santo, con la La- vanda dei piedi, il Venerdì Santo con la Liturgia della Croce, l’adorazione del Santissi- mo nelle ore notturne e soprattutto la solenne Veglia Pasquale, quest’anno celebrata in modo comunitario anche dalle parrocchie di San Francesco e Santa Maria. Le foto han- no colto alcuni attimi di questi momenti. Tempo di Pasqua: Gesù cammina con noi Dall’album di Pasqua FESTA LITURGICA DI SAN GIACOMO Mercoledì 3 maggio 2017 Processione per le vie del borgo (vedi tragitto nell’articolo a dedicato) Ritrovo alle ore 20 nella piazzetta di fronte alla chiesa

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Anno 5 - N. 4430 aprile 2017

Periodico delle parrocchiedi Grugliasco:San Cassiano,San Giacomo,San Francesco,Santa Maria.

Per descrivere la vita quotidiana si usa a volte l’immagi-ne della strada, del cammino. Chi cammina a piedi èorientato in una direzione, impiega un tempo, mette inconto una fatica. Così è la vita di ogni giorno, benchè avolte ci si possa sentire disorientati, in ritardo privi deltempo necessario per fare tutto, sfiduciati più ancora cheaffaticati, spesso sconvolti da ciò che succede nel mondo,vicino e lontano da noi…Anche la vita di fede è bene espressa dalla metafora delcammino: il credente cammina alla ricerca di Dio, impe-gna le sue energie per incontrarlo, si attrezza per poterconseguire il suo obiettivo. Ma per noi cristiani non è suf-ficiente dire che camminiamo verso Dio: siamo chiama-ti anzitutto a riconoscere che Dio per primo è partito acamminare verso di noi, comunicando con noi attraver-so la creazione e la parola dei suoi inviati e soprattuttodonandoci il suo Figlio Gesù, diventato vero uomo comenoi, morto e risorto.La Pasqua appena celebrata ci ha riportati proprio alcuore della nostra fede, all’essenziale del cristianesimo:celebrarla ogni anno significa credere che Dio si fa pre-sente a noi, all’uomo contemporaneo con le sue gioie e isuoi desideri, le sue angosce e i suoi drammi. Un Dio chedesidera farsi continuamente vicino e camminare conl’uomo di ogni tempo.Un bellissimo episodio narrato nel vangelo ci aiuta adapprofondire la bellezza di questa vicinanza: è l’incontrodi Gesù con i due discepoli in cammino verso Emmaus, lasera del giorno in cui Gesù è risorto dopo la morte (Luca24,13-35). Vorrei che questo racconto rimanesse impressonei nostri cuori nel tempo di Pasqua per farci gustare lapresenza di Dio e il suo desiderio di incontrarci. Due discepoli camminano sfiduciati e scoraggiati, delusida Gesù nel quale avevano creduto, ma che aveva termi-nato la sua vicenda così male, sulla croce. Dolore, ama-rezza, delusione abitano nel loro cuore : noi speravamo cheegli fosse colui che avrebbe liberato Israele... Non è difficilevedere in filigrana le delusioni nostre e dell’umanità dioggi, la percezione di un Dio assente o lontano dai graviproblemi delle persone e del mondo, la riduzione della fe-de a qualcosa appartenente ad un passato, forse bello, daricordare con nostalgia, ma incapace di essere significa-tivo nel presente.E Gesù si avvicina, cammina insieme, con pazienzaascolta e solo alla fine risponde invitando a leggere gliavvenimenti alla luce della parola di Dio: cominciando daMosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò chesi riferiva a lui. Anche per noi oggi c’è bisogno di un ascol-to più attento della Parola di Dio, alla luce della quale in-terpretare, giudicare e convertire la nostra vita, le nostrescelte. Accogliere davvero questa Parola, contenuta nellaBibbia e proposta continuamente dalla viva tradizionedella chiesa, apre il cuore a prospettive impensate e asperanze solide.Infine emerge il desiderio dei discepoli di non lasciar al-lontanare Gesù: resta con noi, perché si fa sera e il giorno èormai al tramonto. Solo con Gesù la vita si riempie di sen-so, il cuore è pieno di gioia e le relazioni sono autentiche.Ripetiamo anche noi al Signore l’invocazione dei due di-scepoli di Emmaus, sicuri della sua presenza e della suavittoria sul male, sul peccato, sulla morte.Concludo con un suggerimento concreto, quasi un “pro-posito” per il tempo pasquale: dedicare una volta alla set-timana un tempo della nostra preghiera personale, in fa-miglia o in gruppo per rileggere e meditare il racconto diEmmaus, con l’augurio di sperimentare che davvero il Si-gnore è vivo e cammina accanto a noi per riscaldarci ilcuore e ridarci speranza.

Don Lorenzo

I riti della Settimana Santa segnano sempre in modo molto forte la vita delle nostre co-munità... sarebbe bello poterli celebrare sempre tutti insieme ma, per motivi di spazio,questo non è possibile. Ma, anche se solo la Via Crucis è stata vissuta a livello cittadi-no, ci siamo sentiti uniti durante le diverse celebrazioni: il Giovedì Santo, con la La-vanda dei piedi, il Venerdì Santo con la Liturgia della Croce, l’adorazione del Santissi-mo nelle ore notturne e soprattutto la solenne Veglia Pasquale, quest’anno celebrata inmodo comunitario anche dalle parrocchie di San Francesco e Santa Maria. Le foto han-no colto alcuni attimi di questi momenti.

Tempo di Pasqua:Gesù cammina con noi

Dall’album di Pasqua

FESTA LITURGICADI SAN GIACOMOMercoledì 3 maggio 2017

Processione per le vie del borgo(vedi tragitto nell’articolo a dedicato)

Ritrovo alle ore 20nella piazzetta di fronte alla chiesa

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L’uomo è nato lavorando.A partire dal procaccia-mento del cibo tramite lacaccia, la pesca, la coltiva-zione della terra e l’alleva-mento del bestiame, ha af-frontato nella sua evolu-zione, tutti i tipi di mestie-ri e attività. Ma da im-prenditore di se stesso è poimutato e da soggetto è di-venuto oggetto: forza lavo-ro. L’altra pietra miliare diquesto percorso fu la rivo-luzione industriale dovel’uomo è confinato nelruolo di ingranaggio diuna delle tante catene pro-duttive.Da qui in avanti è statatutta una lunga e precipi-tosa discesa dove noi sia-mo sempre stati sostituitidall’automazione del set-tore industriale alla roboti-ca domestica . Ma Diodov’è in tutto questo ?Qualcuno risponderebbeforse “Dai a Cesare quelche è di Cesare“. Sì, da uncerto punto di vista, ma ilcristiano non dovrebbesentirsi lacerato nel suo es-sere credente e lavoratore.L’uomo dovrebbe essere ilprincipio e il fine del no-stro agire. Dovrebbe esserevisibile a occhio nudo e de-sumibile dai nostri modi diagire e di comportamento,con i nostri colleghi e il ca-po.Tutto ciò però ci fa entrarein conflitto disastrosamen-te con le logiche del profit-to a tutti i costi adottatodalle piccole alle grandicatene multinazionali.Quando vediamo calpe-stare la dignità umana innome di un dividendoazionario e quando realiz-ziamo di essere consideratine più ne meno che un nu-mero, su un foglio pieno distatistiche, ci verrebbe vo-glia di cambiare pianeta.Ma dato che la velocitàdella luce non è ancorastata superata, scendiamodalla nuvoletta e mettia-mo i piedi per terra. Contanta ma tanta pazienza

cerchiamo di svolgere nelmigliore dei modi il nostrolavoro quotidiano, cherappresenta anche l’unicae sola fonte di sussistenza.In questo scenario le don-ne continuano a subire di-vergenze a partire dallecondizioni di lavoro, allagestione dei periodi di as-senza facoltativa e obbli-gatoria per finire con le di-sparità nella carriera e neltrattamento salariale. Esi-steva già precedentementema rimaneva sotto la co-perta dell’omertà per pau-ra delle possibili ripercus-sioni. Lo chiamano mob-bing dall’inglese.Noi non l’abbiamo chia-mato ma ciò nonostante losubiamo. Ci sono tantimodi, tanti quanti ti sug-gerisce la fantasia, per ren-dere estremamente pesan-te l’atmosfera nel luogo dilavoro.Si parte dalle molestie ses-suali fisiche alle minacce,alle ritorsioni per gradata-mente finire alle azioni didisturbo sempre più sottilie apparentemente prive dieffetti collaterali. Ma que-sti comportamenti, secon-do me, sono i peggiori: per-ché mirano a isolarti daglialtri, per stabilire una qua-si completa assenza comu-nicativa con colleghi e su-periori.In tal modo distruggonol’autostima. Qui entra ingioco la fede, la tua anco-ra di salvezza. Il sapere diessere circondati da pre-senze positive e dall’infini-to amore divino ti ricordache non sei solo. Quandoproverai addirittura penae compassione per le per-sone che si ostinano a vo-lerti mobbizzare, ce l’avre-te fatta. Li avrete perdona-ti grazie ad un grande co-raggio scaturito in voi.Ora condividi ciò che sai ecosì potrai aiutare moltealtre persone nella tua me-desima situazione, nellungo cammino della vita.

Paola Massaro

Essere cristiani nel mondo del lavoro

Daniele Petrosillo, il semi-narista che da parecchimesi sta collaborando conle nostre comunità e Ful-vio Gazzi, parrocchiano diSan Giacomo che si stapreparando per diventarediacono, domenica 7 mag-gio alle 15.30 in Duomo ri-ceveranno il ministero del-l’accolitato.Per Daniele sarà il penulti-mo passo, prima di diven-tare sacerdote, mentre perFulvio sarà l’ultimo primadi ricevere l’ordine di dia-cono permanente.Compiti principali dell’ac-

colito - lo ricordiamo - so-no il servizio di assistenzaal sacerdote nella celebra-zione della messa, nelladistribuzione della comu-nione, nei riti di purifica-zione dei calici.... “un rap-porto privilegiato con l’Euca-ristia attraverso la celebra-zione eucaristica, l’adorazio-ne e la preghiera contempla-tiva, la riflessione teologi-ca”.Tutte le nostre comunitàsono vicine con la preghie-ra a Fulvio e Daniele inquesto passo importantedel loro cammino.

L’Accolitato per Fulvio e Daniele

Come già gli anni scorsi, durante il mese di maggio tutte le comunità si ritroveran-no per la recita quotidiana del rosario e lo faranno nei luoghi della vita di tutti i gior-ni: nelle case e nei cortili, nei condomini, nei giardini e agli angoli delle strade, inchiesa... Qui di seguito riportiamo il calendario con date, orari e indirizzi, cosicchéognuno possa scegliere liberamente dove andare.Inizieremo tutti insieme il mese di maggio a Casa San Giuseppe il 1° maggio alle ore21 e lo concluderemo sabato 27 maggio a casa di Maria, sempre alle ore 21.

Famiglia Indirizzo Giorno e ora

S. GIACOMOCancellara Via Galimberti 60 lunedì ore 21De Francesco Via Galimberti 54 lunedì ore 21Spataro Via Buozzi 33 martedì ore 21Pilone Madonna Via Di Nanni mercoledì ore 21Bisceglia Via Olevano 104/C merc. e Ven. ore 21Pierri Via Galimberti 57/A giovedì ore 16,30Berta Via Don Caustico 131 giovedì ore 21Margutti Via Don Caustico 176 dal lun. al ven. ore 21Verdoliva/Pace Via Olevano 105 (cortile) giovedì ore 21

S. CASSIANOFratelli Sc. Cristiane Via Perotti giovedì 4 ore 20,30Bernardini Via Giolitti 17 tutti i venerdì ore 21Lopedote Via La Salle 101 (int) tutti i venerdì ore 21Delmondo/Mazza(condominio) Via Prospero 13/15 mercoledì 10 ore 21Anzaldi Via Berta 31 tutti i martedì ore 21Virga Strada San Firmino 11/3B martedì 16 ore 21Cauda/Aprile Via F.lli Bandiera 51 giovedì 18 ore 21Raimondi/Ansaldi Via Lamarmora 74 lunedì 8 ore 21

S. CASSIANO - GRUPPI CATECHISMOgruppo smeraldo - fam. Simonotti - piazza Marconi - mercoledì 3 ore 21gruppo verde - fam. De Valle - via Carlo Del Prete 21 - venerdì 12 ore 21gruppo ocra - fam. Roux - via Cotta 9 - venerdì 19 ore 21gruppo celesti - fam. Ghione - via L. Da Vinci 10 - venerdì 12 ore 21gruppo cobalto - fam. Anfuso - via La Salle 66 - venerdì 19 ore 21gruppo menta - fam. Papa - via Olmetto 4 - venerdì 12 ore 21gruppo corallo - fam. Turinetto - via Gaber 8/A - lunedì 8 ore 21gruppo giallo - fam. Italia - via De André 49 - venerdì 12 ore 21gruppo limone - fam. Pagliarino/Magrini - via XX Settembre 28 - venerdì 19 ore 21gruppo rosso - fam. Montemurro - via De André 17/A - mercoledì 17 ore 21

SANTA MARIAin chiesa tutte le sere ore 20.30giardino Via Trento angolo Via XX Settembre venerdì 5 ore 20.30giardino Via N. Sauro ang. Via Montenero - Collegno

venerdì 12 ore 20.30giardino Via Donizetti ang. Viale Echirolles venerdì 19 ore 20.30cortile Via A. Costa ang. Corso Francia - Collegno

venerdì 26 ore 20.30

SAN FRANCESCOin chiesa Via Giotto ang. Via Colombo lunedì, martedì, giovedì

e venerdì ore 18sabato ore 17.30

Cortile via Michelangelo ang. corso Torino mercoledì 3 ore 21Giardino via Colombo ang. via Marco Polo mercoledì 10 ore 21Giardino Collodi - via Deledda mercoledì 17 ore 21Zona mercatino Via Da Vinci ang. Via Baracca - “i cerchi”

mercoledì 24 ore 21

Mese di Maggio

Rosario nelle case

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Siamo pronti per parti-re...quasi! Un ultimo ma-glione pesante in valigiaed è fatta!Lasciamo il caldo per arri-vare a Copenhagen dovetira una bella bisa. Un bre-ve Tour della città con l’im-mancabile visita alla Sire-netta e poi un altro volo fi-no a Bergen.Bisa quella di Copenaha-gen? Scherziamo? Infatticomincia a nevicare, manon fiocchi di neve bensìbriciole di ghiaccio! Chemale sul viso....Per fortuna c’è Don Paolo:ci affidiamo a Lui e all’Al-tissimo per quel che riguar-da il meteo...“Signore vieni a salvarci...”pare che funzioni. Il solec’è ma il vento è bello fred-do!Non si può avere tutto!Quindi ci aspetta un pani-no sontuoso di balena osalmone o gamberetti.Da Bergen abbiamo preso

il battello per i fiordi. Spet-tacolo! Immaginiamo lenavi vichinghe che scoraz-zavano per la baia, pienedi quei ragazzoni alti, ma-gri e biondi!

Non divaghiamo! Ci aspet-ta subito un giro stupendoin treno per Flam. Ventichilometri di treno in salitacon scorci meravigliosi suripide montagne e impres-

sionanti cascate. Alla seratutti a nanna tranne i sup-porters bianconeri per ve-dere Barcellona/Juventus.La mattina partenza perOslo con visita della capi-

tale norvegese, prosegui-mento per Stoccolma e so-sta al Vasa Museum dove èesposto il più grande va-scello svedese del 1600 chesi inabissò durante il viag-gio inaugurale. Fu ripesca-to e restaurato nel 1961 do-po 333 anni ringraziandola poca salinità dell’acquaper averlo ben conservato.Il giorno della partenza laSanta Messa in una chiesadi Stoccolma con gentemolto ospitale e successiva-mente la sorpresa più gros-sa è stata visitare la chiesadi Sigtuna El, il paese piùantico della Svezia. Al suointerno c’era una “preta”vichinga alta e bionda checelebrava la Messa!Potere luterano!!!Di corsa all’aeroporto per ilritorno a casa con un arri-vederci.... al prossimo viag-gio meraviglioso in compa-gnia di nuovi e vecchi ami-ci.

Laura

17 - 24 aprile 2017: Viaggio tra i Fiordi

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1. Bergen2. Gruppo n. 1.3. Gruppo n. 2.

4. Oslo.5. Stoccolma.

6. I fiordi.7. Chiesa norvegese.

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Grande festa domenica 5marzo a Grugliasco! Nelgrande salone dell’Auser inVia San Rocco le ex allievedella Scuola Materna Tere-sa Maggiora di VialeGramsci a Collegno hannofesteggiato il novantesimocompleanno di Suor TeresaDolza, Figlia di Maria Ausi-liatrice, che per lunghi pe-riodi ne è stata maestrad’asilo, assistente all’orato-rio, insegnante di canto eanimatrice di tutte le atti-vità che si svolgevano inquel centro oratoriano.Le “bimbe” di allora, (il1949 segna l’anno di iniziocome maestra d’asilo perSuor Teresa), grazie all’im-pegno del Direttivo Ex-Al-lieve, che a tutt’oggi colla-bora con lei per organizza-re incontri, gite e parteci-pazione agli eventi previstidalla Federazione Nazio-

nale Ex Allieve, hanno par-tecipato a un grande pran-zo, preparato e servito conla consueta maestria dallaDitta Lovera. Erano più dicento, e la partecipazionecosì numerosa è stata unagrande sorpresa e commo-zione per Suor Teresa, all’o-scuro della festa. Era pre-sente anche il parroco diSan Massimo, don ClaudioCampa, che dopo il discor-so di benvenuto e una pre-ghiera personalizzata, haimpartito a tutti una spe-ciale benedizione. Tra ipartecipanti, tutti piuttostoavanti con gli anni, spicca-va la presenza di un grup-po di giovani maestre dellaScuola Materna, che han-no condiviso con Suor Tere-sa gli ultimi anni della suaattività (dal 2010 le suorehanno lasciato la scuola,

I 90 anni di Suor Teresa

“Tutto canta e grida digioia!” (Sl 64).Come non sentire questopotente grido che risuonanell’aria in questo periodo?In primavera tutta la natu-ra è un inno alla vita: si-lenzioso, eppure fortissimo!Ogni filo d’erba, ogni gem-ma, ogni fiore ne è l’espres-sione più vera e l’eco diquesta voce risuona in noie ci rigenera.In questi giorni vicini allaPasqua sentimenti contra-stanti si accavallano nelnostro cuore: venti di guer-ra e desiderio di pace; bru-talità, violenza, paura ebellezza, armonia, rinasci-ta. In noi è presente l’eter-na lotta fra il bene e il ma-le, la luce e le tenebre, la vi-ta e la morte… La sequen-za pasquale recita: “Mortee vita si sono scontrate inun prodigioso duello, l’Au-tore della vita era morto,ma ora vivo, trionfa”.E’ la realtà della Pasqua, diquesto passaggio, di questosalto, di questo tunnel daattraversare in noi stessi…(ognuno di noi sa come!)perché nessun altro puòfarlo per noi!Sarebbe troppo facile e co-modo crogiolarsi nel pessi-mismo, come se il mondoin cui viviamo fosse ormaitroppo corrotto o marcioda non poter essere miglio-rato. E come se anche noistessi fossimo incapaci dicambiare in meglio. E allo-ra ecco il lamento, la criti-ca fine a se stessa, la rasse-gnazione passiva e l’ama-rezza che spegne ogni spe-ranza.No! Vivere non è questo. IlCristo Risorto ci chiede di

reagire!E allora vivere la Pasqua èsaper guardare le situazio-ni difficili e i momenti didolore come occasioni pro-pizie per crescere, come fa-si di passaggio verso unavita più piena e una gioiapiù profonda. Vivere la Pa-squa è sperare sempre,amare, operare il bene, la-vorare silenziosamente macon onestà e determinazio-ne perché le strade storte siraddrizzino e la pace pianpiano trovi spazio in noi eattorno a noi. E più vedia-mo il buio, più dovremmosentire l’urgenza di accen-dere almeno una piccolaluce…Potrebbero sembrare paro-le vuote, pura utopia… maaggrappandoci con tutte lenostre forze al Risorto chevive in noi potremo semprevincere la paura.Quante volte Gesù ha det-to: “Non temete! Io sonocon voi!”Noi tutti, amici del Risorto,per quanto deboli e piccoli,con Lui siamo una forzache nulla potrà contrasta-re, perché solo il bene “è”,mentre il male è stato vin-to per sempre dal suo Amo-re!E quando nei momenti dif-ficili ci pare di soccombere,guardiamo in alto, pregan-do con le parole del salmo120: “Alzo gli occhi verso imonti, da dove mi verràl’aiuto? Il mio aiuto vienedal Signore, che ha fattocielo e terra!” e ripartiremocon nuova forza e col sorri-so e la serenità di chi si sen-te amato… (e di un Amoresenza misura!).

Anna Tomatis

che però ha proseguito co-me scuola retta da laici diispirazione cattolica). La festa è proseguita con laconsegna alla festeggiatadi fiori, targa ricordo, e per-gamena firmata da tutti, e

con l’omaggio alle parteci-panti di un graziosissimosacchetto di lavanda rica-mato a mano, tra commo-zione, canti, e tanti tanti ri-cordi. Il pomeriggio, tra-scorso in un’atmosfera

davvero salesiana, è termi-nato con la foto di gruppoe l’abbraccio a Suor Teresa,con l’augurio di festeggiarealtrettanto bene i prossimicompleanni.

Annalisa Sarda

La comunicazione stacambiando rapidamente.Con lo sviluppo di internete la nascita dei social (fa-cebook, twitter, insta-gram, ecc…) le possibilitàdi raggiungere le personesono aumentate e con essele problematiche relativealla correttezza dell’infor-mazione.Ne parliamo con Luca Ro-landi, coordinatore dell’a-rea multimediale di La Vo-ce e il Tempo.

La crisi dell’editoria tradi-zionale si è fatta sentire an-che nel nostro ambito: le duetestate di riferimento per icattolici della nostra zona sisono unite in un unico gior-nale. Come si possono man-tenere le due identità?“Essenzialmente non èstato difficile, dal momen-to che le due testate sicompletavano a vicenda.Abbiamo quindi lavoratosu un progetto editorialeche mantenesse l’atten-zione sul territorio, conparticolare attenzione alsociale, e contemporanea-mente aprisse una finestrasui fatti del mondo. Tuttociò è stato possibile graziealle rete di collaboratori ead alcune firme illustriche già scrivevano su IlNostro Tempo e che han-no continuato la loro ope-ra”.“C’è da considerare che,per quanto riguardal’informazione extra terri-torio, l’Avvenire svolge giàun ottimo lavoro. A livello

territoriale continuiamoad occuparci delle politi-che sociali, del lavoro e ditutti i fenomeni attuali,evitando la cronaca nerae quella giudiziaria, chenon trattiamo anche per-ché comporterebbe la ne-cessità di strutturare diver-samente la redazione”.

Secondo lei, la parte legataal web può sostituire intera-mente la carta stampata?“Oggi sicuramente no. Suquesto problema c’è ungrosso punto interrogati-vo, che può essere risoltosolo con una sinergia trala carta stampata e la re-te. I giovani si informanoprevalentemente sulla re-te che, dalla sua, ha lapossibilità di avere un’im-mediatezza di informazio-ne che il giornale tradizio-nale non può avere. Peròl’approfondimento è didifficile attuazione, e lo si

trova e apprezza maggior-mente sulla carta”.“L’età media dei nostri let-tori è molto elevata, supe-ra i 50 anni e si attesta perlo più oltre i 65, ma occor-re considerare nuove pro-spettive, maggiormentecoinvolgenti per i giovani.In questi anni abbiamoassistito alla perdita di al-cune voci importanti dellacomunicazione socialedella diocesi: Telesubalpi-na ha chiuso, anche le ra-dio hanno perso alcunevoci (resiste solo RadioProposta) e altre coopera-tive di produzione hannocessato l’attività”.

Nell’era della comunica-zione globale, con il Papaprotagonista dei social, ilrinnovamento dell’infor-mazione religiosa locale èin atto. Ora si attendono irisultati.

Roberto Valentini

Vivere la Pasqua COMUNICARE OGGI Intervista a Luca Rolandi

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Non esistono lupi cattivi. Re-cita così la frase di una sto-ria di Bruno Ferrero, nellaquale ad una bambina vie-ne chiesto di raccontare lastoria del lupo cattivo.Ci sembrava una metaforacalzante in questa nostrariflessione sull’oratorio esui giovani che lo abitano,che richiama alle due con-trastanti definizioni, di cuispesso semplicisticamenteci serviamo: i bravi ragazzi equelli cattivi.L’oratorio è, per definizio-ne, un luogo di educazionealla fede cristiana, stru-mento per la formazionedelle giovani generazioni.Si configura, pertanto, co-me laboratorio di evangeliz-zazione, cantiere nel qualesi progettano e si sperimen-tano iniziative con l’obiet-tivo di annunciare e testi-moniare il Vangelo.L’oratorio nasce dallacomunità parrocchialeed è comunità, che educaall’integrazione tra fede evita, coinvolgendo respon-sabilità e capacità educati-ve molteplici: sacerdoti,suore e laici, genitori ededucatori, catechisti, ani-matori, collaboratori. È co-munità aperta ed impe-gnata nel territorio. Non si limita a proporre lacatechesi, ma offre attività,capaci di coinvolgere edu-cativamente quante piùpersone è possibile, parten-do dal diverso livello dimaturazione umana e cri-stiana in cui ciascuno sitrova.È con queste premesse econ queste linee guida chenasce il progetto educa-tivo del Borgis, orato-rio GO.Luogo di incontro tra gene-razioni differenti, casa per ipiccoli frequentatori del ca-techismo, ma anche per igiovani in formazione eper i ragazzi che vengono agiocarci. Spazio nel qualevivere percorsi di formazio-ne, essere seguiti durante icompiti, giocare a calcio,svolgere attività ricreative,mangiare una pizza, fareuna riunione.Una bella sfida. Che ci co-stringe a guardarci intornoe ad interrogarci continua-mente. Un impegno e unagrossa fatica, ammettia-molo. Perché coinvolgere educati-vamente quante più personeè possibile, partendo dal di-verso livello di maturazioneumana e cristiana in cui cia-

scuno si trova significa coin-volgere anche i giovani piùlontani dalla fede, quelliche fanno più fatica a sta-re nelle regole, che le con-trastano, che vanno ac-compagnati, che disturba-no. I “casinisti”, quelli chenon rientrano nella classi-fica dei “bravi ragazzi”.Le due parole chiave sonoinclusione ed esclusione.Bisogna ragionare sul-l’inclusione e accettarele difficoltà che questacomporta o lavoraresull’esclusione e tenersil’oratorio “pulito”?I cosiddetti “ragazzi distrada” sono ragazzi dinessuno o sono ragazzidi tutti?Se la scelta, cristiana, oltreche controcorrente e corag-giosa, è l’inclusione alloraè importante tenere a men-te alcune cose.“Ti accolgo” non vuoldire che ti do la possibi-lità di fare ciò che vuoi.Ti accolgo significa che cer-co di creare una relazionecon te, di creare un legameaffettivo nei confronti delposto, per fare in modo cheper te l’oratorio non sia unposto come un altro, che ate dispiaccia esserne sbat-tuto fuori, che tu voglia tor-narci. Spiegarti che in ora-torio è importante impara-re a convivere con gli altri eche l’oratorio è abitato an-che dai bambini. Una volta inclusi i ra-gazzi, sta a tutta la co-munità educante pen-sare a come andarci alavorare. Anche un geni-tore che porta il proprio fi-glio al catechismo può fareun intervento educativo,può far presenti delle cose aquesti ragazzi, può provaread instaurare una relazio-ne, nell’ottica di far sedi-mentare regole e valori.È importante la mediazio-ne degli adulti con questiragazzi.Sono ragazzi a cui biso-gna offrire delle oppor-tunità perché sono quelliche nella scuola sonoesclusi dalle gite e dalle oc-casioni di confronto e diformazione, quindi quelloche gli proponiamo sono leuniche occasioni di con-fronto che hanno.Una volta inclusi nonesiste la bacchetta ma-gica, l’educazione è un la-voro lento (anche con i“bravi ragazzi”), che nonporta subito i frutti. È uncontinuo seminare.

Il gruppo interparrocchiale che si occupa di sostenere i rifugiati e richiedenti asiloaccolti a Grugliasco con il progetto SPRAR, superati i primi momenti di accoglien-za, ha cominciato a supportare i ragazzi nell’inserimento nella nostra realtà e neipercorsi di studio che stanno affrontando.Si tratta di semplici momenti di incontro in cui i volontari li aiutano nei compitiscolastici, li stimolano a parlare per avere più dimestichezza con la nostra lingua,tramite normali conversazioni spiegano alcuni aspetti del nostro vivere quotidia-no che, per chi viene da un altro continente, non sono così scontati: la raccolta dif-ferenziata, tanto per fare un esempio!!Poiché il gruppo non è così numeroso, si cercano altri volontari disponibili a farequesto servizio. Poiché l’età dei migranti è piuttosto bassa, sarebbero molto gradi-te delle persone giovani!!Gli orari per le “ripetizioni” sono il martedì dalle 16.30 alle 18 e il sabato dalle15.30 alle 17. Per segnalare la disponibilità e/o per informazioni rivolgersi a Mar-co Canta - tel. 348 5804063 - e-mail [email protected].

Accoglienza migranti... cercasi collaboratori

NON ESISTONO LUPI CATTIVIL’oratorio è un luogocon un pensiero, un’i-dea. È diverso andare inoratorio, invece che andare

a Le Gru o in un qualsiasialtro centro commerciale.In oratorio c’è qualcunoche ti parla, che sa il tuonome, che si prende cura dite.E infine, aspetto non da po-co, per gli animatori, l’edu-

cazione in oratorio è unmodo di trasmettere quelloche ho ricevuto ed impara-to. Gratuitamente si riceve,gratuitamente si restitui-sce.

Clarissa, Erik,Georgiana

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VOCI DALLE PARROCCHIESan Cassiano San Giacomo San Francesco Santa Maria

Santa Maria San Cassiano

San Giacomo

Il prossimo 3 maggio, lanostra comunità si ritro-verà per celebrare, con latradizionale processione,la festa liturgica di SanGiacomo. Si partirà dalla piazzettadella chiesa, via Galimber-ti, via Di Nanni, via DonCaustico, via Buozzi, viaGoito, cortile interno viaBuozzi 33, via C.L.N., viaPawa, piazza 1° Maggio,via Don Caustico, corso M.L. King, via Galimberti,chiesa San Giacomo.Cammineremo lungo lestrade del quartiere perportare la nostra testimo-nianza e la nostra preghie-ra a quanti vivono mo-menti di difficoltà e di soli-tudine. La nostra preghieracomune di una sera possaraggiungere e superare imuri delle nostre case.“San Giacomo nostro pa-trono e fratello, le tue paro-le e la tua testimonianza ci

aiutino ad andare al cuoree alla concretezza del Van-gelo!Noi oggi chiediamo con fi-ducia la tua protezione e iltuo aiuto per i nostri bam-bini, i giovani, gli adulti,gli anziani e gli ammalati;per le nostre famiglie con iloro problemi di relazione,di salute, di casa, di lavoro,e per la Chiesa e il mondointero.Intercedi presso il Signore,affinché ciascuno di noipossa trovare in Lui il sen-so della propria vita e la ca-pacità di creare comunitàcon gli altri, in ogni am-biente e in ogni situazione.Rimani al nostro fiancocon il tuo consiglio e la tuaguida, per aiutarci ad esse-re persone vere, sempre piùconformi a quel disegnomeraviglioso che Dio haposto nel cuore di ciascunodi noi”.

Rosetta Canaletta

In cammino con San Giacomo

Tutta la Comunità di San Giacomoè caldamente invitata

a partecipare all’Assemblea Parrocchiale che si terrà nel pomeriggio di Domenica 14 maggio

Caselle 8 gennaio 2017,ore 20,00, siamo in unostato di apatia perchè nonvogliamo soffrire troppo,seduti in macchina, stiamorientrando a Collegno, nonci diciamo nulla. Abbiamolasciato di nuovo il figliodopo le vacanze di Natale,a Londra da solo, a lavo-rare in quel che è il simbo-lo della finanza internazio-nale. Oltre al distacco che èdoloroso, la tristezza è ali-mentata dalla sicurezza,(ormai sperimentata) chelui è là, da solo, dove regnal’individualismo più spie-tato, in una terra fredda einospitale, un porto di ma-re dove c’è convivenza tol-lerante, ma non c’è veraaccoglienza. Là però sem-bra che funzioni, c’è lavo-ro, c’è crescita. Noi abbiamo educato i no-stri figli all’incontro e allacondivisione con le personeche ci sono accanto inquanto fratelli di un unicoPadre, noi abbiamo la cer-tezza che il senso della vitaè Cristo incontrabile nellaChiesa, nei Sacramenti enegli amici che passo pas-so camminano con noi. Edora siamo tentati dal dub-bio, ma Colui in cui credia-mo e il fascino che suscitanella nostra vita è vero o cistiamo illudendo?Drinnnnnn...il telefonosquilla.E’ Letizia, un’amicache ci chiama per dirci chevenerdì 13 gennaio ini-zierà il corso per i futurisposi e che saremo impe-gnati come lo scorso annoa incontrare e testimoniareciò che è e che è stato pernoi il matrimonio. Cinquevenerdì sera consecutivipiù una domenica mattinain cui concluderemo conun incontro-festaMa che ci andiamo a fa-re?Abbiamo anche il figliodi 11 anni da sistemare percinque venerdì sera di se-guito; sì, noi siamo felici diquesta nostra unione, mail mondo sembra andare inun’altra direzione. Sembrache il matrimonio sia unacosa privata e che abbiaben poco da dire alla so-cietà. Nell’ambiente scola-stico, dove lavoriamo, qua-si la metà degli allievi han-no famiglie sofferenti allespalle e i giovani, anchequelli più vicini a noi, con-vivono.Alla fine decidiamo di par-tecipare anche quest’annoagli incontri per i futurisposi e grazie all’amicizia

di Roberto e Letizia e allaguida di don Lorenzo pos-siamo dire che è stata unaesperienza arricchente. E’proprio vero si parte, conl’intenzione di dare qual-cosina e alla fine si ritornaarricchiti, più felici e con-sapevoli.Noi stessi ci siamo posti ledomande che poi avrem-mo rivolto alle coppie, Chiè per te Cristo? Dove puòCristo farsi compagnia neltuo matrimonio? Comepensi possa incidere ed aiu-tarti Cristo nel matrimo-nio? Come vedi la nascitadi figli all’interno del ma-trimonio? Che cosa signifi-ca educare i figli? La Chie-sa può aiutare nell’educa-zione dei figli?Alcune frasi dei futuri spo-si ci sono rimaste nel cuoree nella testa: “Io ho decisodi andare a fondo dellaesperienza cristiana per-chè ho visto che le personeche seguono Cristo e laChiesa sono più felici.”“Siamo convinti che quelgiorno saremo in 3, noi duee il Signore che rende possi-bile il nostro amore in eter-no, donandoci il Suo” . Al-tre coppie erano in ricerca,ma alla fine sono state con-tente di ciò che hanno in-contrato nella “...Chiesa”.A che serve prendere le di-stanze? Ad indurire il cuo-re, a intiepidire l’amore e ivalori umani. Sì perchènella Chiesa è presente Cri-sto, dagli incontri siamousciti tutti più convinti chevale la pena impegnarsinelle parrocchie, nei movi-menti e nelle varie realtà diChiesa perchè lì c’è il Teso-ro di cui abbiamo bisognoper essere felici come perso-ne, come famiglie e comesocietà.Altri hanno arricchito i no-stri ritrovi, due coppie disposi del gruppo delle gio-vani famiglie hanno testi-moniato la bellezza dellavita ecclesiale all’internodel loro gruppo, poi unacoppia di sposi ha parlato eha condiviso le loro scelte

sui rapporti di coppia e co-me queste valorizzino l’a-more e il reciproco rispetto,inoltre ha presentato l’im-pegno all’interno dell’asso-ciazione CAV (Centro Aiu-to Vita) un po’ anche a te-stimonianza che l’amorediventa maturo quandoesce e costruisce anche al difuori del rapporto di cop-pia.L’ultimo giorno, la dome-nica mattina ci siamo ritro-vati facendo colazione in-sieme e abbiamo ascoltatoe visto il papa che parlavaai fidanzati (W la tecnolo-gia).Abbiamo sentito il papache rivolto ai fidanzati di-ceva “Il Signore può molti-plicare il vostro amore edonarvelo fresco e buonoogni giorno, ne ha una ri-serva infinita. In questocammino è importante lapreghiera, lui per lei, lei perlui e tutti e due insieme...Si-gnore dacci oggi il nostroamore quotidiano”.A un’altra domanda dei fi-danzati il santo Padre haintrodotto le tre parole,“Permesso” (la cortesia perentrare nella vita degli al-tri) “ Grazie” ( per tenere al-ta la coscienza che l’altrapersona è dono di Dio),“Scusa” ( per gli errori com-messi, ci ha esortato a nonfinire mai una giornatasenza che la pace ritorninella nostra casa). Infineha esposto il compito deiconiugi: il marito ha ilcompito di fare più donnala moglie e la moglie ha ilcompito di fare più uomo ilmarito. Questo si chiamacrescere insieme. In conclusione la Provvi-denza ci è venuta incontro,i nostri dubbi si sono affie-voliti, vale la pena conti-nuare sulla strada intra-presa, Cristo, la Chiesa e inparticolare il matrimoniosono fondamento per valo-rizzare la persona le sue re-lazioni sociali, per costruireuna società umana, e tuttociò è l’unica cosa che pos-siamo testimoniare e al difuori da questi fondamentifa capolino l’egoismo el’individualismo.

Anna Maria e Franco

Corso per fidanzatiSe in pensione o libero/a daimpegni lavorativi e haienergia, voglia di fare, diconoscere gente di uscire,di utilizzare il tempo inmodo intelligente...? alloraecco il gruppo che fa per te:Da qualche settimana ènato DALDUEALTRE, grup-po dedicato a chi, pur nonessendo proprio giovanissi-mo, si sente ancora impre-parato per la transizionealla terza età.A questo range di persone ilgruppo propone tutta unaserie di iniziative che, purinteressanti, valide e pre-sentate da esperti, non esi-gono l’impegno di un corsovero e proprio ma consen-tono di spaziare a 360 gra-di in vari ambiti, in tutta li-bertà.Ecco cosa viene propostoUscite culturali, in primis

in Grugliasco per apprez-zare e valorizzare la storiae bellezze locali, successi-vamente visite a TorinoConferenze su temi medi-co-scientificiSeminari monotematici suargomenti diversi (cucina,giardinaggio, salute...)Incontri di riflessione e dipreghiera....e poi... c’è spazio allafantasia per altre proposteMa, a prescindere dagli ar-gomenti, la motivazionepiù forte del gruppo è lostare insieme, stringerenuove amicizie, condivide-re momenti piacevoli e nonbanali.Il ritrovo è tutti i martedìpomeriggio alla ore 15 alBorgis... e da lì si parte ognivolta per un’iniziativa di-versa.

Franca Cravero

DALDUEALTRÈ

San Giacomo

Page 8: Dall’album di Pasqua

Oasimedica® è orgogliosa di an-nunciare l’apertura del primocentro riabilitativo con sistemirobotici privato in Piemonte,presso la nuova Oasi di Gru-gliasco (TO), in via Michelan-gelo 13/A, a disposizione di tutticoloro che si trovano n condizio-ni di disabilità, anche cronica. Si tratta di una importante no-vità nel campo dell’innovazio-ne sanitaria che associa laRobotica al trattamento deipazienti con patologie neurolo-giche e osteo-articolari disa-bilitanti. L’apertura del centro inizia conun testimonial d’eccezione lagiovanissima atleta CarolaSemperboni, che per la primavolta ha rappresentato il Pie-monte alla Coppa delle Regio-ni di Paradressage del 2016.Ma l’interesse per la tecnologiadel nuovo centro non finisci qui,infatti anche il CUS di Torino per

la sezione Adaptive sceglie ilnuovo centro di Oasimedica®.A chi si rivolge il nuovo ser-vizio di Oasimedica®?La rieducazione con dispositivirobotici trova indicazione incondizioni di disabilità conse-guenti a:- Patologie neurologiche, siadell’adulto che del bambino, trale quali: esiti da ictus, cerebrole-sioni e lesioni midollari di variaeziologia, patologie extrapira-

midali, sclerosi multipla, parali-si cerebrali infantili, neuropato-logie periferiche;- Patologie osteo-articolari,sia degenerative che traumati-che.In Oasimedica® il Paziente èsempre al centro dell’attenzionee la salute della persona è al pri-mo posto in ogni scelta terapeu-tica. Questo è il primo e fonda-mentale principio che regolal’impegno quotidiano di tutti icomponenti della nostra nume-rosa squadra.

Il primo centro riabilitativo con sistemi robotici privato in Piemonte apre a GrugliascoLA TUA SALUTE IN BUONE MANI

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- Casa parrocchiale: Via Cravero, 18 - Tel. 011.781068- Oratorio Borgis: V.le Giustetti, 12 - Tel. 011.4081648

Orari Messe festive: ore 8, 10 e 11.30 - Prefestiva: ore 18

San Giacomo ApostoloVia Galimberti, 67 - Tel. 011.788828

Orari Messe festive: ore 8.30 e 10 - Prefestiva: ore 18

San Francesco d’AssisiVia Giotto, 32 - Tel. 011.4115237

Casa parrocchiale: Via M. Polo, 17 - Tel. 011.7800286Orari Messe festive: 8.30 e 10 - Prefestiva: ore 18

Santa Maria - Via Latina, 101 - Tel. 011.784661Orari Messe festive: ore 9, 11.30 e 18.30

Confessioni:

sabato 10-12 a S. Cassiano

venerdì 8-9 a S. Maria

mercoledì 16-17 a S. Francesco

Via Lupo, 19Grugliasco (TO)Tel. 011 4143432

PASTICCERIAMIGNON

Apertola domenicatutto il giorno

Dov’è tuo fratello?Diamoci una mano...

.... lo ricordate? Era il titolodi uno degli impegni dellaQuaresima, quello che in-troduceva la grande raccol-ta porta a porta che ha in-vaso tutta Grugliasco il 26marzo scorso. Decine e de-cine di micro-squadre, rico-noscibili dalla pettorinagialla, hanno suonato icampanelli di tutte le caseper chiedere di donare ge-neri di prima di necessitàper i poveri della città.Ecco un resoconto di quan-to si è raccolto:

Pasta 1200 kg(+ 30 kg.sciolti dati al Ce-nacolo)Olio 230 confezioni da 1 li-troZucchero 250 kgFarina 145 kg.Riso 400 kgPassata/Sughi 62 kg.1000 Latte 190 litriBiscotti 260 kgCaffè 110 kgE poi ancora legumi, ton-no, sale, cotechini, mar-mellate, sottaceti, thè, pro-dotti per l’infanzia e per lapulizia e igiene personale.

Il totale movimentato cor-

risponde 406 cartoni pa-ri a 5260 chili.

È poco? È tanto? Non losappiamo.... non esiste unprecedente a cui riferirisi.Ma, poco o tanto, va benecosì, non era solo quello loscopo dell’iniziativa.Si voleva soprattutto “sve-gliare la città”, dimostrareche tutti possiamo farequalcosa per chi ci sta vici-no, che non è così difficiledarsi una mano, accorgersidi chi ci sta accanto...E così in tanti hanno rispo-sto aprendo la porta di ca-sa e riempiendo i variegatie variopinti carrettini deivolontari.

Grazie quindi a chi ha vo-luto donare qualcosa, gra-zie ai volontari che hannobattuto a tappeto la città,grazie a chi ha provvedutoa inventariare e stoccaretutto il materiale.E, chissà, chi non ha aper-to, chi ha sbirciato furtiva-mente dalla finestra....laprossima volta si convin-cerà e avrà meno timori adunirsi.

Franca Cravero