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Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in abbon. post. – D.L.353/03 (conv. in L. 27.02.04 n°46) art. 1, comma 2 – DCB Venezia Notiziario dell’Associazione Onlus Amici della Colonia Venezia di Peruibe Anno 4, numero 1-2, gennaio - giugno 2012 Si, siamo proprio alla decima edizione del nostro viaggio solidale in Brasile. Iniziammo nel 2003 quando ancora c’era frei Giorgio, fu per lui una gran- de gioia constatare che tanti amici, vecchi e nuovi, erano andati a vede- re la Colonia Venezia e a salutarlo. Ci raccomandò di ripetere questo viag- gio ogni anno perché voleva che i so- stenitori dei suoi progetti vedessero le realizzazioni e le attività che venivano svolte con i bambini e i ragazzi brasi- liani. Gli promettemmo che l’avrem- mo continuato a fare. Sembra impossibile che il tempo pas- si così rapidamente e sopratutto sem- bra un sogno che dopo nove anni queste strutture continuino a dare i lo- ro frutti per realizzare un futuro miglio- re per i tanti ragazzi e ragazze che le frequentano. Sono giovani che arriva- no più preparati ad affrontare la vita e il mondo del lavoro. Andarli a trova- re e vedere che molti ormai lavorano con dignità, alcuni si sono laureati gra- zie alle borse di studio che in parte ar- rivano dall’Italia, è anche per noi una grande esperienza. Insomma è un viaggio che merita fare! 10° VIAGGIO SOLIDALE NELLE PAGINE INTERNE IL NOSTRO SITO INTERNET: WWW.AMICICOLONIAVENEZIA.ORG DALLA “CESTA BASICA” ALLO “ZAINETTO DIDATTICO” “ZAINETTO DIDATTICO” di Elena Roveda a pag. 2 NOTIZIE DAL BRASILE - Assemblea del CEPE a pag. 3 - Intervista agli Educatori di Cecilia Gabrieli e Paolo Gambarotto a pag. 3-4 VITA DELL’ASSOCIAZIONE - Decimo Viaggio in Brasile a pag. 4-5-6 - Frei Mariano in Italia a pag. 6-7 - A Pistoia in ricordo di Giorgio a pag. 7-8-9 - Il successo di un libro a pag. 10 - Assemblea dell’Associazione a pag. 11 - Sintesi del bilancio 2011 a pag. 11 CINQUE PER MILLE a pag. 12 di Frei Mariano Foralosso In un filmato intitolato “Intervista a Gior- gio”, bel lavoro di Alberto Heisenardt fatto come omaggio postumo a Padre Giorgio Callegari, si può vedere il fur- goncino del CEPE addentrarsi nel deda- lo di viuzze della favela Santa Terezinha di San Paolo. Si vedono due collabora- tori del CEPE che scaricano grandi sca- toloni e si addentrano ancora di più nel- l’ingarbugliato groviglio di capanne di tavole e lamiere della favela. Davanti a una porta sono accolti con allegria da una donna e dagli occhiet- ti raggianti di numerosi bambini. Entra- no in “casa” (si fa per dire), aprono lo scatolone, e con gesto dolce, quasi re- ligioso, Leda distende il suo contenuto sul lenzuolo sdrucito del letto grande, dove dormono in tanti. Sono pacchi di riso, farina, fagioli, sale, zucchero, spa- ghetti, bottiglie di olio, scatole di ton- no e sardine, e varie altre confezio- ni di commestibili. É la “cesta basica” un pacco di cibi di vario genere, il ne- cessario indispensabile per alimentare una persona per un mese. Una scena analoga si può vedere ogni anno, ormai da più di dieci anni, nei va- ri Centri legati al CEPE quando, agli inizi di dicembre, gli amici Elena e Aldo Ro- veda dell’Associazione Abaeté, vengo- no per la visita dell’amicizia e la con- segna delle ceste basiche. Una festa, gesti di riconoscenza agli amici venu- ti da lontano, pacchi che si allontana- no in tante direzioni, caricati a spalla, o su un carrettino, o sul telaio della bici- cletta, e in tanti altri modi. Ultimamente, sempre più spesso, i pacchi se ne van- no anche…. in automobile. Padre Giorgio era uomo idealista, ma con i piedi per terra. Sapeva molto be- ne, e lo dice anche nel filmato del- l’“Intervista”, che non é possibile parla- re di diritti, di dignità umana, di valori e di impegno per un cambiamento del- le cose, quando la pancia é vuota! Per questo si era premurato di dotare Co- lonia Venezia a Peruibe di una cucina ben attrezzata e di un grande refettorio segue a pag. 2 Il Laboratorio di Mosaico della Colonia Venezia

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Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in abbon. post. – D.L.353/03 (conv. in L. 27.02.04 n°46) art. 1, comma 2 – DCB Venezia

Notiziario dell’Associazione Onlus Amici della Colonia Venezia di Peruibe

Anno 4, numero 1-2, gennaio - giugno 2012

Si, siamo proprio alla decima edizione del nostro viaggio solidale in Brasile.Iniziammo nel 2003 quando ancora c’era frei Giorgio, fu per lui una gran-de gioia constatare che tanti amici, vecchi e nuovi, erano andati a vede-re la Colonia Venezia e a salutarlo. Ci raccomandò di ripetere questo viag-gio ogni anno perché voleva che i so-stenitori dei suoi progetti vedessero le realizzazioni e le attività che venivano svolte con i bambini e i ragazzi brasi-liani. Gli promettemmo che l’avrem-mo continuato a fare.Sembra impossibile che il tempo pas-si così rapidamente e sopratutto sem-bra un sogno che dopo nove anni queste strutture continuino a dare i lo-ro frutti per realizzare un futuro miglio-re per i tanti ragazzi e ragazze che le frequentano. Sono giovani che arriva-no più preparati ad affrontare la vita e il mondo del lavoro. Andarli a trova-re e vedere che molti ormai lavorano con dignità, alcuni si sono laureati gra-zie alle borse di studio che in parte ar-rivano dall’Italia, è anche per noi una grande esperienza.Insomma è un viaggio che merita fare!

10° VIAGGIO SOLIDALE

NELLE PAGINE INTERNE

IL NOSTRO SITO INTERNET:WWW.AMICICOLONIAVENEZIA.ORG

DALLA “CESTA BASICA”ALLO “ZAINETTO DIDATTICO”

“ZAINETTO DIDATTICO” di Elena Roveda a pag. 2

NOTIZIE DAL BRASILE- Assemblea del CEPE a pag. 3- Intervista agli Educatori

di Cecilia Gabrieli e Paolo Gambarotto a pag. 3-4

VITA DELL’ASSOCIAZIONE - Decimo Viaggio in Brasile

a pag. 4-5-6- Frei Mariano in Italia a pag. 6-7- A Pistoia in ricordo di Giorgio

a pag. 7-8-9- Il successo di un libro a pag. 10- Assemblea dell’Associazione

a pag. 11- Sintesi del bilancio 2011 a pag. 11

CINQUE PER MILLE a pag. 12

di Frei Mariano Foralosso

In un fi lmato intitolato “Intervista a Gior-gio”, bel lavoro di Alberto Heisenardt fatto come omaggio postumo a Padre Giorgio Callegari, si può vedere il fur-goncino del CEPE addentrarsi nel deda-lo di viuzze della favela Santa Terezinha di San Paolo. Si vedono due collabora-tori del CEPE che scaricano grandi sca-toloni e si addentrano ancora di più nel-l’ingarbugliato groviglio di capanne di tavole e lamiere della favela. Davanti a una porta sono accolti con allegria da una donna e dagli occhiet-ti raggianti di numerosi bambini. Entra-no in “casa” (si fa per dire), aprono lo scatolone, e con gesto dolce, quasi re-ligioso, Leda distende il suo contenuto sul lenzuolo sdrucito del letto grande, dove dormono in tanti. Sono pacchi di riso, farina, fagioli, sale, zucchero, spa-ghetti, bottiglie di olio, scatole di ton-no e sardine, e varie altre confezio-ni di commestibili. É la “cesta basica” un pacco di cibi di vario genere, il ne-cessario indispensabile per alimentare una persona per un mese.

Una scena analoga si può vedere ogni anno, ormai da più di dieci anni, nei va-ri Centri legati al CEPE quando, agli inizi di dicembre, gli amici Elena e Aldo Ro-veda dell’Associazione Abaeté, vengo-no per la visita dell’amicizia e la con-segna delle ceste basiche. Una festa, gesti di riconoscenza agli amici venu-ti da lontano, pacchi che si allontana-no in tante direzioni, caricati a spalla, o su un carrettino, o sul telaio della bici-cletta, e in tanti altri modi. Ultimamente, sempre più spesso, i pacchi se ne van-no anche…. in automobile. Padre Giorgio era uomo idealista, ma con i piedi per terra. Sapeva molto be-ne, e lo dice anche nel fi lmato del-l’“Intervista”, che non é possibile parla-re di diritti, di dignità umana, di valori e di impegno per un cambiamento del-le cose, quando la pancia é vuota! Per questo si era premurato di dotare Co-lonia Venezia a Peruibe di una cucina ben attrezzata e di un grande refettorio segue a pag. 2

Il Laboratorio di Mosaico della Colonia Venezia

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dove ogni giorno si potesse garantire ai ragazzi accolti un buon pranzo e una merenda. Quello del cibo é uno dei diritti fonda-mentali dell’essere umano, perché le-gato al diritto alla vita! Padre Giorgio si era accorto che nel período estivo, quando i Centri restano chiusi per garantire le ferie agli educa-tori e funzionari, e i bambini restavano a casa, molte famiglie non sapevano come fare per sfamare i loro fi gli. Erano situazioni di “emergenza fame”, che si verifi cavano proprio nel periodo delle feste natalizie! Il nostro frate dal cuore grande non ebbe dubbi: stese la sua manona sempre aperta per ri-cevere e donare, e gente di buon cuo-re, in Italia e Svizzera, gli ha risposto con generosità. É nato così il “progetto ce-ste basiche” che, grazie alle effi cienti iniziative dell’ Asssociazione Abaeté di Milano e Lugano (Svizzera), ha garan-tito per più di dieci anni una quantità sempre più grande di ceste basiche. Ho detto prima, non per caso, che ne-gli ultimi anni, sempre più spesso, la ce-sta basica se ne va in...automobile. Di fatto il Brasile sta cambiando in meglio, e in tutti i nostri Centri si é constatato che le situazioni di “emergenza fame” stanno diminuendo molto rapidamen-te. In una riunione realizzata lo scorso anno nella sede del CEPE i responsabi-li dei Centri sono stati unanimi nel rico-noscere questo fatto. La crescita globale dell’economia bra-siliana, con il conseguente aumento dell’offerta di lavoro regolare, e una serie di programmi sociali del gover-no, come il progetto “borsa famiglia”, stanno determinando un miglioramen-to graduale delle condizioni di vita del-la popolazione carente.Di fronte a questo quadro positivo qual-cuno si é anche chiesto: ma se é così, fra non molto potremo chiudere i nostri Centri, perché non ce ne sarà più biso-gno! Questo potrà succedere in futu-ro. É stato il sogno di frei Giorgio, ed é anche il nostro: che la miseria e l’esclu-sione spariscano, e tutti abbiano il ne-cessario per vivere in modo degno. Ma il cammino per arrivare a questo é an-cora lungo! I nostri Centri di accoglien-za sono ancora più che necessari. Di fatto, se l’emergenza fame sta rien-trando, ci sono ancora molte altre “emergenze” che tolgono ai nostri ra-gazzi la possibilità di realizzare piena-mente il loro diritto alla vita, a una vita piena e ben realizzata.

L’educazione delle nuove generazioni: questa é la prioritá assoluta, in questo momento storico del Brasile! In questa linea i nostri Centri della Gioventú han-no ancora una missione importante da svolgere. E’ nata quindi una proposta concreta: sostituire la cesta basica con qualcosa che possa aiutare a rispondere in mo-do più adeguato a questa “emergen-za educazione”. Abbiamo battezzato questo nuovo progetto con un nome ben signifi ca-tivo, legato alla realtà quotidiana dei ragazzi che crescono: “Progetto Zai-netto Didattico”.Cosa signifi ca? Ogni giorno, nei vari Centri legati al Cepe, si realizza un in-tenso programma di formazione dei ra-gazzi, nelle varie dimensioni della loro crescita. Di fatto, non gli diamo solo da mangiare, ma proponiamo a loro attivi-tá manuali, ludiche, artistiche: é musi-ca, é disegno, é canto, é sport, é mosai-co, é teatro e danza, é capoeira, ecc., li formiamo al gusto per la lettura. Ma non sempre i centri riescono a compra-re carta e matite, pennarelli e pennel-li, libri didattici e materiale audio-visivo, attrezzatura informatica, attrezzature sportive, strumenti musicali ecc.Con gli adolescenti realizziamo pro-grammi più impegnativi di formazione umana, morale, culturale e religiosa. Nella Scuola Esperanza svolgiamo per i più grandi un programma di formazio-ne e avvio professionale. Per tutto questo ogni Centro vive ogni anno la diffi coltà di garantire il mate-riale didattico necessario alla realizza-zione dei suoi programmi formativi. Il progetto “Zainetto Didattico” dovreb-be aiutare i vari Centri a rispondere a questa esigenza fondamentale: avere a disposizione dei fondi per comprare tutto il materiale didattico, che i ragaz-zi del Centro possano usare in comune. L’immagine dello “Zainetto” ha il valore di un simbolo, per dire che il destinata-rio di questo insieme di strumenti didat-tici é ogni ragazzo accolto nel Centro. L’obiettivo é la formazione di ognuno di loro, ma tutti insieme, come in una famiglia. Qualcuno ha detto un gior-no: aprite una scuola e chiuderemo un carcere. In questa linea credo possia-mo anche dire: riempiamo un “Zainet-to Didattico”, e avremo un cittadino in più, un delinquente di meno!Informiamo che gli amici di Abaeté hanno accettato con l’entusiasmo e la generositá di sempre la nostra propo-

sta. Così, a partire da quest’anno, nei modi e nei tempi più opportuni, da-remo avvio a questo nuovo “Progetto Zainetto Didattico”. Agli amici di Abaeté e ai loro collabo-ratori un sentito “muito obrigado!” da parte dei nostri ragazzi, degli educato-ri e responsabili dei Centri del CEPE.

Frei Mariano S. Foralosso

Progetto “Zainetto Didattico”

Con il resoconto annuale del mio viag-gio in Brasile e della distribuzione del-le ceste basiche ho presentato, a tutti gli amici che ci aiutano e fi nanziano in questa iniziativa, il nuovo progetto co-siddetto “Zainetto Didattico” (secondo la calzante defi nizione di Padre Maria-no). Mi rallegro nel dire che tale proget-to ha suscitato non solo condivisione, ma anchesì entusiasmo.In molti mi hanno scritto – o telefona-to – inneggiando alla “scala in salita”, all’“evoluzione delle necessità dei me-ninos”, all’”attualità dell’obiettivo”, alla “necessità dell’educazione scolastica” … (piccolo stralcio della corrisponden-za ricevuta).Siamo lieti che il messaggio sia stato re-cepito nel suo giusto signifi cato.Il progetto “educazione” si presenta in-fatti di grande emergenza, una vol-ta superato – almeno a grandi linee – il progetto “pancia piena” che tanto sta-va a cuore a Padre Giorgio.Il nostro contributo sarà indispensabile per l’acquisto di materiale didattico per tutte le attività che vengono svolte nei centri (materiale pedagogico e sporti-vo, materiale di informatica, libri per la biblioteca, sussidi educativi, cancelle-ria ecc.).I centri di San Paolo, infatti, ricevono dei contributi per l’alimentazione, ma non ricevono nulla per il materiale didatti-co; Colonia Venezia ne riceve dal Co-mune di Peruibe, ma solo “briciole”.Siamo quindi certi – supportati e con-divisi del “plauso” di tutti – che questa ulteriore iniziativa possa avere succes-so e che per una seconda volta (dopo le ceste basiche) il nostro volontariato possa sopperire alle carenze delle au-torità e, perché no, stimolare le stesse.

Elena RovedaAssociazione Abetè

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NOTIZIE DAL BRASILE

Una lezione di Capoeira

Intervista agli educatori della Colonia Venezia

Due giovani volontari, Cecilia e Paolo, durante un periodo di permanenza in Colonia Venezia, hanno intervistato al-cuni degli Educatori. Riportiamo volen-tieri questo loro interessante contributo.

Lika è in Colonia Venezia da quando aveva 13 anni. Ora, laureata in peda-gogia è la Coordinatrice pedagogica dei corsi e ci dice:“Alla base di tutte le attività che ven-gono svolte in Colonia Venezia c’è l’ob-biettivo di abituare i bambini che vi partecipano a tenere le aule pulite e il materiale in ordine, così come l’han-no trovato, per lasciarlo funzionante per i prossimi che, come loro, avranno la possibilità di farvi parte. Così facen-do imparano ad essere responsabili, or-ganizzati e attenti anche nelle piccole cose. Obiettivo della Colonia è anche quello di abituare i bambini alla puli-zia del proprio corpo. Nei confronti del bambino viene fatto un lavoro indiretto per non umiliarlo, sensibilizzandolo e fa-cendo sì che con il tempo sarà il bambi-no stesso a prestare attenzione alla puli-zia personale. Così facendo si aumenta l’autostima di questi ragazzi”.

Elisete ha una carriera da musicista lun-ga tutta una vita. La musica l’ha nel sangue, come tutta la sua famiglia.In Colonia Venezia e nella Scuola Agri-cola, Elisete insegna canto ad una set-tantina di bambini che partecipano in modo regolare e interessato.

“Prima di tutto insegno loro il linguaggio della musica, i gesti e i segni, come uti-lizzare al meglio la voce come strumen-to naturale del proprio corpo. Il coro per me ha uno scopo principalmente so-ciale, i bambini imparano prima di tut-to a rapportarsi tra loro nel rispetto delle regole e poi a rapportarsi con il pubbli-co assimilando la postura e controllan-do emozioni e paure”.Elisete cerca di dare ai bambini una possibilità di crescita individuale, dà lo-ro il coraggio di “realizzarsi”, di sentirsi al centro, di tirare fuori le proprie potenzia-lità vincendo la timidezza.La Corale di Colonia Venezia organizza concerti e spettacoli anche al di fuori dell’ambiente della Colonia stessa.

Ariel Rodolfo Araòz ha 49 anni ed è ar-gentino. Ha studiato in una scuola musi-cale a San Paolo. “Ho lavorato con ragazzi con problemi di alcool e droga, da quest’anno tengo il corso di chitarra in Colonia Venezia.Insegno ai bambini a leggere la musi-ca, a seguire il ritmo che aiuta a svilup-pare un orecchio musicale. Lavoro in modo diverso a seconda del livello de-gli alunni, i quali tra la Colonia Venezia e la Scuola Agricola sono una trentina, non sono molti ma le chitarre a disposi-zione sono contate e studiare la chitar-ra in gruppi di più di dieci persone sa-rebbe comunque un problema.Secondo me la musica aiuta i ragazzi a mantenere un livello di organizzazione, disciplina e rispetto”.

Italo ha 18 anni, anche lui è cresciuto in Colonia Venezia, insegna capoeira co-me volontario.“Per me la capoeira è in grado di toglie-re i bambini dalle strade e farne uomini e donne. È una disciplina che fa bene al corpo e alla mente”. Il termine capoeira indica un tipo di ve-getazione bassa presente in Brasile. (let-teralmente “erba bassa”). La capoeira nasce nel periodo coloniale quando gli africani venivano comprati come schiavi, quelli che cercavano di fuggire quando venivano inseguiti si “appiatti-vano” tra quest’erba bassa e si difen-devano con questo tipo di lotta, che è la capoeira, attaccando dalla cintura in giù. Per questo tutti i movimenti che vengono riprodotti oggi sono movimen-ti bassi e piegati sulle gambe.I ritmi della capoeira vengono ac-compagnati da diversi strumenti: il BE-RIMBAU, strumento a corda composto

Assemblea del CEPEIl 2 marzo 2012 si è tenuta a Peruibe, in Colonia Venezia, l’Assemblea Ordina-ria Annuale del CEPE per l’approvazio-ne del bilancio consuntivo 2011 e pre-ventivo 2012.All’ordine del giorno era anche il rin-novo delle cariche sociali quest’anno in scadenza. Il bilancio 2011, approva-to all’unanimità, si è chiuso secondo le previsioni con un signifi cativo aumento al 60% delle entrate provenienti da au-to-fi nanziamento e da contributi locali, rispetto al 40% proveniente dall’estero, ancora indispensabile per il manteni-mento degli attuali livelli di accoglienza e operatività delle strutture. Le votazioni per il rinnovo delle cariche sociali hanno portato all’elezione a Pre-sidente di Celia Sodrè, amica di vec-chia data di frei Giorgio, funzionaria del Comune di Peruibe, già da molto tem-po in Colonia Venezia come volontaria, animatrice e insegnante del laborato-rio di mosaico.Paulino Caldeira, che per motivi perso-nali non si era ricandidato alla carica di Presidente, ha comunque accetta-to l’impegno di componente il Consi-glio Consultivo del CEPE, di cui faran-no parte anche la moglie Marina e frei Mariano. Frei Mariano ha mantenuto l’incarico di coordinatore delle adozio-ni a distanza. Da parte della nostra Associazione un particolare ringraziamento alla Diretto-ria uscente per l’ottimo lavoro fatto in questi anni e un augurio di buon lavoro alla nuova Direttoria.

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VITA DELL’ASSOCIAZIONE17 ottobre - 29 ottobre 2012

10° VIAGGIO DI GRUPPO IN BRASILE

Il refettorio della Colonia Venezia

UN VIAGGIO SOLIDALEUno dei principali scopi del nostro viag-gio è quello di avere la possibilità di far conoscere le strutture della Colonia Ve-nezia e della Scuola Agraria di Peruibe, degli altri centri di San Paolo e di San-ta Cruz do Rio Pardo, conoscere perso-nalmente i bambini adottati a distanza e vedere direttamente quali sono i pro-getti che tutti noi sosteniamo con impe-gno e sensibilità.

In Brasile in ottobre sarà primavera, la bella primavera tropicale con la fi oritu-ra, ma naturalmente una primavera più calda della nostra, se ci sarà bel tempo. Partiremo quindi per San Paolo merco-ledì 17 ottobre, con rientro in Italia lune-dì 29 ottobre. A Peruibe saremo alloggiati nell’acco-gliente foresteria di Colonia Venezia. La “Direttora” Ormezinda, gli educatori e i bambini ci accoglieranno, come sem-pre, con l’entusiasmo e la simpatia tipici

Venezia insegnando sia danza classica che hip-hop. “I bambini che partecipano al corso sono sia ragazze che ragazzi, quelli che fanno danza classica purtroppo sono pochi, mentre quelli che fanno hip-hop sono in tanti ma sono più ragazze.La danza insegna ad esprimersi attra-verso il proprio corpo e a seguire il ritmo della musica. Ma insegna anche la di-sciplina e riesce a dare ai bambini un futuro professionale”.

Tyago II° ha 27 anni, è educatore in Co-lonia Venezia solo da due anni, prima aiutava la banda municipale.“Lavoro anche nelle favelas dove la musica riesce a dare un’opportunità di-mostrando che c’è anche un’altra stra-da da poter percorrere.La musica è un aspetto di trasformazio-ne della realtà, è psicomotricità e la-

voro di gruppo. Ogni singolo bambi-no prende coscienza di non essere solo nel proprio lavoro ma di fare parte di un gruppo che, pur con mezzi diversi, gli strumenti musicali, tende a uno stesso obbiettivo. La banda stessa è una me-tafora della famiglia e della società, i bambini apprendono che fanno parte di una collettività.La musica ha un solo linguaggio e gra-zie a questo riesce ad unifi care, abbat-te l’ostacolo della diversità di razza, di cultura e di lingua. È uguale in ogni an-golo del mondo. I bambini che partecipano alla banda sono una cinquantina tra la Colonia Ve-nezia e la Scuola Agricola, gli strumenti musicali vengono scelti da loro stessi, in base a quello che più gli piace”.

Cecilia Gabrieli

e Paolo Gambarotto

da un arco di legno che tende una corda metallica e da una zucca sec-ca e cava fi ssata a un’estremità del-l’arco che funge da cassa di risonan-za; l’ATABAQUE, strumento musicale a percussione; il PANDEIRO, strumen-to musicale a percussione con sonagli di metallo simile al nostro tamburello; il CAXIXI, piccolo cestino di vimini chiu-so con un coperchio di zucca essicca-ta e riempito di semi o conchiglie il cui movimento genera il suono; l’AGO-GO, strumento a percussione formato da due o più campane di ferro senza batacchio di dimensioni diverse unite all’estremità.“Questo tipo di disciplina nata come lotta oggi è diventata una danza e tra-mandata come un’arte”.

Tyago ha 25 anni e fa danza da tredici anni. Tiene il corso di danza in Colonia

del carattere brasiliano e organizzeran-no il nostro soggiorno in modo da po-ter condividere tutti i momenti della loro giornata: dalla refezione alle attività di-dattiche e di laboratorio, a quelle spor-tive e di svago, capoeira compresa. In San Paolo alloggeremo in albergo e vi-siteremo, oltre alla “Scuola Esperança”, intitolata a frei Giorgio, anche alcuni dei Centri della Gioventù nelle favelas periferiche di questa grande città. Non mancheranno l’occasione e il tempo per conoscere questa complessa città, “capitale economica” del Brasile. Oltre alle visite ai Centri che accolgono i nostri bambini/ragazzi, il viaggio rea-lizzerà anche quest’anno alcuni incon-tri con situazioni sociali brasiliane par-ticolarmente interessanti e complesse, quali la visita al villaggio “Quilombo” di Nhunguara, nella valle del fi ume Ribei-ra, dove incontreremo i discendenti di schiavi neri a suo tempo insediati in luo-ghi isolati per sfuggire dalla schiavitù, e un’intera giornata di visita ad un inse-diamento di contadini del movimento “Sem Terra” negli immediati dintorni di San Paolo. Non mancheranno infi ne alcune oc-casioni “turistiche”, quali un’intera gior-nata nella foresta atlantica del Parco Naturale della Jureia, nei dintorni di Pe-

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spiaggia di “Barra do Una”. In serata, ri-torno alla Colonia Venezia per la cena.

Domenica 21/10: Visita per l’intera gior-nata al villaggio Quilombo (discenden-ti degli schiavi neri) di Nhunguara, nella valle del fi ume Ribeira (circa 220 km da Peruibe). Pranzo al villaggio - Visita alla “Caberna do Diablo”. In serata ritorno alla Colonia Venezia per la cena.

Lunedì 22/10: Attività e incontri di com-miato con i bambini e gli educatori di Colonia Venezia e Scuola Agraria. Tem-po libero a Peruibe. Pensione comple-ta in Colonia.

Martedì 23/10: Partenza in autobus riser-vato per San Paolo (circa 2 ore di viag-gio) e visita, durante l’orario di apertura, ai Centri della Gioventù e alla Scuola Professionalizzante di Santa Terezinha. Pranzo presso la Scuola. Nel pomerig-gio visita al “Centro Frei Tito”, sistemazio-ne in albergo, cena e pernottamento.In alternativa: Partenza il pomeriggio in autobus per Santa Cruz do Rio Pardo, cena e pernottamento.

Mercoledì 24/10: Visita, durante l’ora-rio di apertura, ad altri Centri della Gioventù in San Paolo, pranzo in uno dei centri e nel pomeriggio visita del-la città. In alternativa: Visita al “Centro Frei Ci-co” in Santa Cruz do Rio Pardo, nel po-meriggio rientro in autobus a San Pao-lo. Cena e pernottamento.

Il Parco Naturale della Jureia

Visita in alternativa a Santa Cruz do Rio PardoSe alcuni amici hanno in adozione a distanza bambini ospiti del “Cen-tro Frei Cico” in Santa Cruz do Rio Par-do, località a circa 350 Km da San Paolo, e sono desiderosi di parteci-pare al nostro viaggio, prevediamo anche quest’anno la possibilità di vi-sitare questa località. Programmia-mo volentieri questa possibilità pro-ponendo, per chi lo desidera, una variazione al programma durante la permanenza a San Paolo che con-senta di visitare questa struttura in luogo di alcuni “Centri della Gioven-tù” in questa città.

Mercoledì 17/10: partenza nel pome-riggio in aereo dalle varie città italiane e raduno dei partecipanti, in serata, al-l’aeroporto di partenza per San Paolo. Cena a bordo.

Giovedì 18/10: Arrivo in mattinata a San Paolo, aeroporto Guarhulos. Trasferi-mento con autobus riservato a Peruibe (circa due ore di viaggio). Sistemazio-ne nella foresteria di Colonia Venezia, pranzo e riposo. Pomeriggio a disposi-zione per la visita di Peruibe o primi in-contri con i bambini e gli educatori di Colonia Venezia. Cena e pernottamen-to in Colonia. Venerdì 19/10: Attività ed incontri con i bambini e gli educatori di Colonia Ve-nezia e della Scuola Agraria. Incontri con i sostenitori locali e con gli ammi-nistratori di Peruibe. Pensione completa in Colonia.

Sabato 20/10: Visita per l’intera giorna-ta alla riserva del Parco Naturale della Jureia – Itatins, signifi cativo resto della foresta pluviale “Mata Atlantica”, visita alla cascata “Do Paraiso”, pranzo sulla

Programmadel viaggio

ruibe e, alla fi ne del nostro viaggio, un breve soggiorno a Rio de Janeiro, una delle città più belle al mondo, che co-stituisce una indispensabile meta so-prattutto per chi si reca per la prima volta in Brasile. Ma si tratterà sempre di un turismo consapevole ed attento alla realtà economica e sociale di quel bel-lissimo Paese che è il Brasile.

Giovedì 25/10: Visita, in autobus, al-la “Comuna” di Jandira e ad un inse-diamento di contadini del movimento “Sem Terra”, nei dintorni di San Paolo. Pranzo con i “Sem Terra”, Rientro a San Paolo. Cena e pernottamento.

Venerdì 26/10: In mattinata visita ai luo-ghi di frei Giorgio e trasferimento in ae-reo a Rio de Janeiro. Nel pomeriggio primo giro di visita alla città con auto-bus riservato. Soggiorno in albergo a Rio de Janeiro (mezza pensione).

Sabato 27/10: intera giornata dedicata alla visita turistica di Rio de Janeiro con autobus riservato e tempo libero a di-sposizione (mezza pensione).

Domenica 28/10: tempo libero a Rio. Nel pomeriggio trasferimento all’aero-porto, partenza in aereo per San Paolo e proseguimento per l’Italia.

Lunedì 29/10: Arrivo in mattinata in Ita-lia e proseguimento per le città di resi-denza.

Informazioniorganizzative

La quota di partecipazione al viaggio è prevista in 1.950 Euro con sistemazio-ne in camera doppia, e con un supple-mento di 500 Euro per la sistemazione in camera singola. Potrà subire un lieve ri-tocco se il numero di partecipanti risul-

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FREI MARIANO IN ITALIA

terà molto inferiore a 20 o se il cambio dovesse scendere molto. Nella quota sono compresi:

● i viaggi in aereo a/r dalle principali città italiane per San Paolo e a/r da San Paolo a Rio de Janeiro

● tutti gli spostamenti in Brasile con auto-bus riservato, il soggiorno con pensio-ne completa in Colonia Venezia (com-presi, durante il soggiorno a Peruibe, i pranzi delle visite al parco della Jureia ed al villaggio “Quilombo” di Nhun-guara),

● il soggiorno in albergo a San Paolo (e a Santa Cruz do Rio Pardo per chi ri-chiede questa alternativa) con trat-tamento di mezza pensione, i pranzi nei Centri di Accoglienza e nella visi-ta all’insediamento dei Sem Terra,

● il soggiorno a Rio de Janeiro con trat-tamento mezza pensione.

La quota non comprende, quindi, sol-tanto le bevande ai pasti, i pasti di mez-zogiorno a Rio de Janeiro e le attratti-ve turistiche a Rio (facoltative). Per chi si reca a Santa Cruz do Rio Pardo il bi-glietto in autobus a/r per questa città.Per motivi organizzativi il numero dei partecipanti non potrà superare le 20 persone; è quindi opportuno che le iscrizioni al viaggio vengano comuni-cate quanto prima per acquisire il di-ritto di priorità.Le conferme defi nitive dovranno per-venire entro l’1 settembre 2012, unita-mente ad un acconto di 1.200 Euro per consentire l’acquisto dei biglietti aerei e la riserva degli autobus.Il saldo dovrà pervenire entro il 1° ottobre.È’ possibile prevedere estensioni perso-

nali in prolungamento al viaggio col-lettivo organizzato, secondo i desideri dei singoli. In tal caso provvederemo, senza variazione della quota, solo allo spostamento della data del volo di ri-torno in Italia. L’organizzazione del pro-lungamento del viaggio in Brasile av-verrà, quindi, a cura esclusiva degli interessati. Potremo comunque fornire suggerimenti e consigli. Le richieste di spostamento della data di rientro do-vranno, comunque, pervenire conte-stualmente alla conferma defi nitiva (1 settembre 2012).È’ raccomandabile munirsi di un’as-sicurazione sanitaria che copra ogni possibile inconveniente. Ai partecipanti verranno inviati prima della partenza ulteriori dettagli opera-tivi ed organizzativi, gli orari degli ae-rei, i recapiti in Brasile e altro materia-le illustrativo.

Ogni anno, quando frei Mariano viene in Italia per il periodo natalizio, insieme a lui incontriamo i nostri amici e sosteni-tori in diverse città italiane. Quest’anno abbiamo potuto abbinare a questi in-contri un evento importante: la presen-tazione del libro: “La Rabbia e il Corag-gio - frei Giorgio Callegari in cammino tra i popoli dell’America Latina” che l’amica e sostenitrice dei nostri proget-ti, Umberta Colella Tommasi ha scritto su incarico della nostra Associazione e il cui ricavato viene interamente desti-nato al sostegno di Colonia Venezia.Il nostro itinerario è iniziato da Cata-nia dove la Comunità dei Domeni-cani, grazie all’instancabile iniziativa di padre Giovanni Calcara, organiz-za già da tre anni una domenica con una “fi era gastronomica” per racco-gliere fondi per Colonia Venezia e per un’altra missione in Guatemala. Anche quanto raccolto durante le messe di quella domenica è stato destinato a questi scopi.A Catania, abbiamo avuto anche dei begli incontri con alcune classi del li-ceo Statale G. Lombardo Radice, dove i giovani e gli insegnanti si sono mostra-ti molto interessati e partecipi. Qualche studente ha proposto, con un euro a per-sona ogni mese, di adottare a distanza un bambino o aiutare i Centri. Che bel-la proposta partita dai giovani! Tre clas-si hanno già realizzato questa iniziativa e inviato le prime somme raccolte.

A Venezia non è mancato l’incontro conviviale con i soci e gli amici della nostra Associazione, una serata piace-volmente trascorsa insieme in cui frei Mariano ha fatto il punto sulla situa-zione in Brasile e sulle attività di Colo-nia Venezia e degli altri Centri di acco-glienza. Ha anche concelebrato con il parroco don Paolo una messa in San Giacomo dall’Orio per ricordare frei Giorgio nell’ottavo anniversario della sua scomparsa.Poi ancora a Mirano (VE) dove la comu-nità della parrocchia di San Leopoldo anche quest’anno ha organizzato inizia-tive in sostegno di Colonia Venezia.Naturalmente frei Mariano è stato an-che presente ai due concerti natali-zi che il veneziano Coro Marmolada, come testimonial del “Progetto Meni-nos”, esegue ogni anno per raccoglie-re fondi.Di nuovo in viaggio per l’Italia, ci sia-mo recati a Novara, in occasione di una interessante tavola rotonda orga-nizzata dalla Comunità Domenicana di Agognate sulla schiavitù in Brasile e di cui frei Mariano era uno dei relatori. Anche in questa occasione abbiamo avuto modo di presentare il libro “La Rabbia e il Coraggio”.Il nostro itinerario è proseguito poi per Parma per un incontro con i responsa-bili della “Caritas Children” per le ado-zioni a distanza, per Forlì con gli amici di “Formaninos”, per Castelbolognese

e per Modena per un incontro con i re-sponsabili della COOP Estense che de-stina alle adozioni a distanza della Ca-ritas i punti di fi delizzazione dei clienti dei suoi supermercati.Per l’Epifania, come ormai è tradizio-ne da diversi anni, siamo tornati al San-tuario della Madonna di Fontanellato, dove anche quest’anno i Domenica-ni hanno voluto dedicare la “giorna-ta missionaria dell’infanzia” ai bambini della Colonia Venezia e del Centro di Santa Cruz do Rio Pardo devolvendo a questo scopo tutte le generosissime of-ferte di quel giorno. Non siamo poi mancati a Carabbia (Lu-gano) dove gli amici dell’Associazione Abaetè organizzano un “pranzo pove-ro” per raccogliere fondi per il CEPE.Ancora a Venezia il 10 gennaio per la pre-sentazione del libro “La Rabbia e il Corag-gio” all’Ateneo Veneto, una manifestazio-ne molto bella e partecipata; la fi gura di frei Giorgio è stata così ricordata nella sua Venezia da tante persone e sono state vendute numerose copie del libro. Il giorno successivo a Milano altra pre-sentazione con lo stesso successo di pubblico e di vendite. Poi a Bergamo e a Tirano dove insieme a frei Giorgio è stato ricordato anche padre Camil-lo De Piaz. Siamo scesi quindi a Firenze per incontri con altri gruppi di sosteni-tori, e a Prato dove Giorgio è stato ri-cordato dalle suore Domenicane del Convento di San Nicolò.

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Poi Roma, dove il libro è stato presen-tato con grande partecipazione in un incontro organizzato dal gruppo di Pri-scilla, un gruppo di vecchi amici che da anni seguiva e aiutava Giorgio.Anche la Fraternita Domenicana di Bo-logna ha organizzato in San Domenico, con molto impegno, la presentazione de

“La Rabbia e il Coraggio”, ed infi ne l’ul-tima tappa prima del ritorno di frei Ma-riano in Brasile è stata a Scaltenigo (VE) con una serata un po’ particolare dal ti-tolo: “La polenta e la croce” in cui si pre-sentavano, attraverso il libro di Paolo Pie-trobon “La casa dei Nonni” e il nostro “La Rabbia e il Coraggio” le due forme di

A PISTOIA UNA GIORNATA IN RICORDODI FREI GIORGIO CALLEGARI

Frei Giorgio e Frei Tito a Parigi dopo la liberazione dalla prigionia

Il 26 febbraio l’Associazione “Koinonia” di Pistoia, che pubblica l’omonima ri-vista e organizza incontri di studio e ri-fl essione, ha promosso nel Convento di San Domenico una giornata in ricordo di Frei Giorgio Callegari con questo pro-gramma:

Ore 9,30: Celebrazione Eucaristica in ri-cordo di frei GiorgioOre 10,45: “Il cammino di frei Giorgio Callegari tra i popoli dell’America Lati-na – Intervento di Umberta Colella Tom-masi, autrice del libro “La Rabbia e il Coraggio” – Testimonianze di Anna Maria Maresca Gabrieli e suor Stefania BaldiniOre 13,00: pranzo comunitarioOre 15,30:“Chi ho incontrato nel carce-re di Tiradentes”, testimonianza di don Renzo Rossi.

Padre Alberto Simoni, domenicano, e principale animatore di Koinonia, nel programma di presentazione di questa iniziativa ha così ricordato frei Giorgio:

“Volendo presentare l’incontro in ri-cordo di Frei Giorgio Callegari, il primo pensiero porta al prologo del Vangelo di Giovanni (1,4): “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Sì, anche quella di Giorgio è stata una vita che può diventare luce per noi e riportarci alla fonte stessa della luce.Di lui sentiremo parlare e parleremo, per condividerne vocazione e azione: è uno che ha preso sul serio quanto ripetia-mo, quando diciamo “un altro mondo è possibile”, in fedeltà al Vangelo, sulla scia del Vaticano II, in comunione con la Chiesa latino-americana, ed anche in servizio del suo carisma domenicano. Egli si è speso per gli altri senza rispar-mio – perdendo se stesso - senza ave-re o acquisire ruoli o riconoscimenti uffi -ciali. Una ragione in più per ricordarlo e incontrarci con lui facendo tesoro di un insegnamento che scaturisce dalla vita di frei Giorgio, a riprova del fatto che “in principio era la vita”: c’è sempre qual-

cosa che preme e si impone al di là di ogni logica istituzionale ed organizzati-va, a cui va tenuto fede anche quan-do costringesse a diventare “segno di contraddizione” o semplice “spazzatu-ra” (cfr 1Cor 4,13; Fil 3,8). Diversamen-te, come sarebbe possibile distinguere quel che viene da noi da quanto viene dallo Spirito di Cristo che dà libertà? Che la testimonianza di frei Giorgio pos-sa essere recepita da tutti noi come motivo di speranza sapendo che an-che “un’altra Chiesa è possibile” anzi è già qui tra noi!”

Queste parole di padre Alberto rispec-chiano perfettamente la vita di Giorgio, un uomo che si è dato completamente ai più deboli, ai perseguitati, agli emar-ginati, agli ultimi. Riportiamo con piacere la cronaca di questa giornata così come pubblica-ta sul numero di aprile dalla rivista “Koi-nonia”, ringraziando padre Alberto per avere accolto la nostra proposta e rea-lizzato questa bella iniziativa che ha anche avuto il merito di promuovere e consolidare forti amicizie.

Cronaca della giornatada “Koinonia”, aprile 2012

Padre Alberto, alla Messa di inizio del-l’incontro ha sottolineato che Giorgio ha speso la sua vita in America Latina, in testimonianza del Vangelo di Cristo accanto agli ultimi del mondo. Un’occasione dunque, nella giornata a lui dedicata, per ripercorrere il cammi-no di Giorgio Callegari tra i popoli lati-no-americani, in particolare in Brasile. E questo grazie ad alcune persone che l’hanno conosciuto da vicino e che as-sicurano continuità alla sua opera.

Interviene Umberta Colella Tommasi autrice del libro su padre Giorgio Cal-legari dal titolo “La Rabbia e il Corag-gio”. Il Brasile – dice la Tommasi – è stato il “deserto” attraverso cui è passato frei Giorgio, che ha lottato tutta la sua vi-ta per riversare gocce di bene, di amo-re, per cercare di far fi orire quel deser-to. Erano gli anni del Concilio Vaticano II, ma anche gli anni della dittatura mi-litare in Brasile: frei Giorgio conosce il carcere, le torture, conosce una realtà

emigrazione italiana, quella dei conta-dini e quella dei missionari. Altre presen-tazioni del libro di Umberta Colella Tom-masi sono state organizzate anche dopo la partenza di frei Mariano. Un grazie di cuore a frei Mariano per la sua amicizia e la sua collaborazione per la continuità e il sostegno alle opere di frei Giorgio.

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sociale fatta di miserie, tremende po-vertà, dolori, ma lotta e si impegna co-stantemente perché tutto questo possa cambiare. Dunque la sua “rabbia” nel vedere i dolori e le ingiustizie del mondo che lo circonda e però contempora-neamente il “coraggio” di denunciare sempre gli abusi, le storture del sistema, il coraggio dell’impegno costante per contribuire a creare un mondo diverso. Tutto questo come la risultante di un im-pasto fatto di grande fede, di profon-do spessore teologico, di capacità di ascolto, di una grande bontà d’animo. Ma a connotare frei Giorgio è anche un’altra caratteristica: il senso di peren-ne inadeguatezza e di inutilità, insieme però ad una indomabile speranza che lo spingono ad un agire concreto e che saranno la molla che lo spingerà ad in-traprendere innumerevoli iniziative, a creare in particolare centri per il recu-pero dei bambini di strada e per l’edu-cazione e la formazione di tanti ragazzi e giovani. La sua vicenda terrena – ter-mina Umberta Colella Tommasi – costi-tuisce per noi uno stimolo alla rifl essione sull’America Latina, ma anche su que-sta nostra Europa.

Un commosso e appassionato ricordo della fi gura e dell’operato di frei Gior-gio ce lo offre poi Anna Maria Maresca che prende spunto dalle parole di pre-sentazione di padre Alberto, “frei Gior-gio un sacerdote che ha preso sul serio l’idea che un altro mondo è possibile”. Un faro – dice Anna Maria – una luce

per quanti l’hanno conosciuto e gli so-no stati vicini. Un sacerdote che ha vissuto davvero il suo “deserto” nel dramma e nei do-lori che vedeva intorno a sé e che ha ampiamente condiviso, e che ha spe-so tutte le sue energie e la sua vita per cambiare quella tremenda realtà co-minciando dai bambini e dai ragazzi per dar loro accoglienza, educazione, formazione avendo compreso da subi-to che era tutto questo per loro l’unico orizzonte possibile, l’unica strada per la costruzione di un mondo migliore. E lo ha fatto con fantasia e un’incredibile creatività, partendo dalla “bellezza”, fa-cendo cioè avvicinare i ragazzi all’arte, alla musica, accompagnandoli quindi ad acquisire una nuova sicurezza e co-scienza di sé attraverso la capacità e la libertà di manifestare in qualsiasi forma espressiva la propria creatività.Di qui le ragioni della nascita del libro “La Rabbia e il Coraggio” - a cui anche la Maresca ha collaborato - un modo per mantenere viva la memoria di frei Giorgio, di farlo conoscere e contribui-re al mantenimento delle sue iniziati-ve in favore degli “esclusi” del mondo anche attraverso i proventi del volume che vengono inviati in Brasile a soste-gno delle opere cui padre Giorgio ha dato vita e portare avanti l’eredità che lui ci ha lasciato.

Quindi la testimonianza di suor Stefa-nia Baldini che aveva saputo di padre Giorgio quando era in carcere. Poi gli

incontri e gli scambi epistolari con il sa-cerdote: un uomo – dice suor Stefania - caratterizzato da una grande capa-cità di amicizia e di ascolto, anima-to da un costante desiderio di ricerca della verità. Dotato di grande pacatez-za non mancava però di denunciare con estrema durezza i responsabili po-litici di tante ingiustizie e sofferenze del-la popolazione indicando senza remo-re nomi e cognomi. In tutto questo c’è l’eredità che frei Giorgio ci ha lasciato e che deve essere fatta fruttifi care man-tenendone la memoria e raccoglien-done il testimone per una rifl essione e un concreto percorso di conversione per un cambiamento al nostro interno e un impegno per un progetto di vita e di un mondo migliore.

Nel pomeriggio la testimonianza di don Renzo Rossi, anch’egli con un passato di missionario in Brasile, dove ha cono-sciuto frei Giorgio Callegari. Don Ren-zo racconta le esperienze nelle carceri brasiliane all’epoca della dittatura mi-litare, dove si recava a visitare i prigio-nieri politici e portare loro conforto, tra i quali c’erano una decina di domeni-cani, arrestati e imprigionati semplice-mente perché denunciavano gli abusi e le oppressioni del potere e lottavano contro le ingiustizie sociali. Frei Giorgio – dice don Renzo – è stato determinante per la sua vita di prete e per la sua scel-ta di impegno in America Latina; un in-contro che, insieme alle esperienze del-le visite ai detenuti politici nelle carceri brasiliane, è stato la spinta ad una sor-ta di conversione perché aveva avver-tito in quegli uomini, pur in mezzo a terri-bili sofferenze che venivano loro infl itte, la serenità e la fede di star compiendo qualcosa che avrebbe contribuito ad un futuro migliore.

Infi ne la presentazione di alcuni video girati in “Colonia Venezia”, una struttu-ra per i ragazzi che frei Giorgio aveva creato, e in una favela dove sempre frei Giorgio aveva organizzato una scuola e un centro ricreativo e di accoglienza per bambini e giovani.

Angelo Caligiuri

Il Maestro Tyago dirige la Banda di Colonia Venezia e Scuola Agraria

ASSOCIAZIONE “KOINONIA”

Piazza San Domenico 1

53100 PISTOIA

tel. 0573/22046 e-mail: [email protected]

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Dagli appunti di don Renzo Rossi

da “Koinonia”, aprile 2012

“Per me Giorgio fu un grande dono e un grande amico”

Frei Giorgio è stato uno dei miei più ca-ri amici, conosciuto in Brasile nel 1966: venne presto a trovarmi a Salvador Bahia, dove io con Paolo Tonucci ero arrivato nel 1965. Grazie a Umberta Colella Tommasi per il suo libro. Bellissimo! Dovrebbe essere letto da tanti. Ha presentato bene Gior-gio Callegari. E la ringrazio anche per avermi più volte ricordato. Grazie an-che ad Anna Maria e Giovanni Gabrie-li per il loro amore a Giorgio e grazie a padre Alberto Simoni, che mi ha invita-to. E grazie a frei Mariano per la sua pre-fazione al libro di Umberta. Questa mi ha veramente commosso e direi che mi ha fatto conoscere meglio Giorgio Cal-legari. E qui devo chiedere perdono a Dio e a Giorgio, per non essergli stato vi-cino negli ultimi anni della sua vita e di non essere andato – dietro sua richiesta – a visitare Colonia Venezia a Peruibe.E basta con i ringraziamenti. Devo sol-tanto mettere in evidenza quello che è stato per me frei Giorgio Callegari, mettendo in evidenza certi aspetti in-timi di Giorgio e dando la testimonian-za diretta di quell’anno 1970 passato in carcere. Prima di tutto: l’amicizia nacque improv-visa, dopo la visita di Giorgio a Salvador de Bahia, appena seppe che c’era una comunità di italiani (Enzo, Paolo, Renzo) che viveva nelle favelas. Quanto ho im-parato da lui! Senza Giorgio non avrei avuto la meravigliosa e intensa espe-rienza delle carceri politiche brasiliane durante la dittatura militare per dodici anni: dal 1970 al 1982, quando cioè uscì dal carcere (a Fortaleza) l’ultimo “pre-so” politico: quando cioè terminò pra-ticamente la dittatura, anche se poi le prime elezioni politiche libere avvenne-ro nel 1985.L’esperienza nel “Tiradentes” di San Paolo (con quasi trecento prigionie-ri) mi “convertì” profondamente. Senza Giorgio non avrei mai avuto l’esperien-za fondamentale del mio sacerdozio: l’essere entrato nel carcere “Tiraden-tes” di San Paolo l’11 marzo 1970. La sto-ria completa di quel giorno la trovate nel libro di frei Betto “As asas invisìveis do padre Renzo” (Don Renzo Rossi, un

prete fi orentino nelle carceri del Brasi-le, Ed. S.Paolo 2003). E da allora fi no al 1982 (30 anni fa!) visitavo spesso le car-ceri politiche, con grande diffi coltà, du-rante dodici anni (1970 – 1982): fu que-sta la mia grande conversione di fronte a Giorgio… mi sento da lui “convertito”.Ho vissuto da vicino il dramma dei set-te domenicani e di altri cinque religiosi chiusi nel “Tiradentes”. Dico i loro nomi: Giorgio, frei Betto, frei Tito, Fernando, Ivo, Roberto, Maurizio. Eccetto Roberto e Maurizio, che poi persi di vista, gli al-tri cinque li ho incontrati più volte ed ho goduto della loro amicizia. Per capire meglio la situazione del Brasile durante la Dittatura, leggere il libro di frei Betto.Mi pento di non essere mai andato a “Colonia Venezia” a Peruibe, ma pre-ferivo rivedere gli ex – “presos”: il tem-po mi mancava, ero distante 2000 chi-lometri.Non avrei niente da aggiungere al li-bro di Umberta. Però desidero mette-re in evidenza i vari momenti di quelle intensissime cinque ore dentro il car-cere, quell’11 marzo 1970. Trecento uo-mini (quasi tutti torturati). Non visitai le donne perché non avevo il permesso. Mi impressionò la loro serenità e la loro “gioia” incredibile. Gioia e affetto: non solo di Giorgio (commosso) e dei vari frati, ma anche di tutti i “presos”. Gior-gio mi presenta a tutti i “presos”: tutti se-reni e gioiosi. C’è l’incontro con frei Ti-to (con i polsi fasciati) e con frei Betto. Mi portano a visitare le celle, corridoi e dormitori e mi mostrano il letto dove frei Tito si era tagliato le vene. Se ne accor-se un “preso”, che voleva andare in ga-binetto a piedi nudi ritrovandoseli pe-rò nel sangue, per cui frei Tito fu portato

subito in infermeria. Tra parentesi posso dire che ai funerali di frei Tito concele-brai con l’arcivescovo cardinale Dom Paulo Evaristo Arns.Quando venivo via, Giorgio mi voleva far pervenire la sua lettera di protesta al Cardinal Rossi, allora Arcivescovo di San Paolo, per avere celebrato la Mes-sa di Pasqua per l’esercito. Dom Lucas, che era con me, non poteva portar-la per la promessa fatta alla Polizia. La consegnarono a me. Ed io la diedi a lui, fuori dal carcere. Giorgio mi gridava dal fi nestrone di sa-lutare gli amici, facendo anche il nome di alcuni che erano di San Paolo ed io, poiché c’erano i soldati ad ascoltare, gli gridai: “appena arrivo in Italia ti salu-to anche il Papa”!Dopo il carcere Giorgio fu esiliato nel Perù. Gli fu proibito di entrare in Brasi-le. Un vero esiliato: a Lima. Entrava però clandestinamente. Andai a trovarlo nel Perù, dove avemmo un incontro con Gutierrez, il teologo della Teologia del-la Liberazione. Io ero ossessionato dalla perdita della fede: perché chi entrava in clandesti-nità perdeva la fede? La risposta di Bal-ducci era: la speranza al posto della fe-de! Mentre Giorgio diceva: Dio chiede tutto, anche la fede. C’era tutta la sua ingenuità e la sua passione. Generoso e sempre sereno, ma forse un po’ trop-po “ossessionato” di essere seguito. Era lasciato solo con la sua fede: neppure gli altri domenicani lo condividevano.Per me Giorgio fu un grande dono e un grande amico.

Don Renzo Rossiprete fi orentino

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“LA RABBIA E IL CORAGGIO” il successodel libro su Frei Giorgio CallegariQuando tre anni orsono la nostra As-sociazione decise di celebrare i venti-cinque anni di Colonia Venezia con la pubblicazione di un libro per ricorda-re la fi gura e l’opera di frei Giorgio Cal-legari, avevamo due preoccupazioni: come trovare un buon Editore dispo-sto a pubblicarlo, e come recuperare le spese che questa iniziativa inevitabil-mente comportava. Il desiderio di rea-lizzare comunque questa iniziativa fu più forte di ogni altra considerazione, e avuta la disponibilità dell’autrice, l’ami-ca Umberta Colella Tommasi, abbiamo intrapreso, insieme a lei, con entusia-smo questa iniziativa, facendo un po’ come faceva frei Giorgio, che iniziava le sue realizzazioni confi dando di trova-re, in corso d’opera o al termine della stessa, la soluzione di eventuali proble-mi, compresi quelli economici.E così è stato! E’ stato un lavoro lungo e non facile durato circa tre anni, ma arrivati alla sua conclusione abbiamo potuto risolvere rapidamente e bene i due problemi che ci avevano all’inizio preoccupato.Per quanto riguarda la ricerca dell’edi-tore, grazie ad un prezioso suggerimen-to di un amico, Giorgio Malavasi, gior-nalista veneziano, reduce tra l’altro da uno dei nostri “viaggi solidali” in Brasile, abbiamo avuto modo di contattare la casa editrice Marcianum Press. Ci siamo presentati come Associazione e consegnato il “manoscritto” (si chiama ancora così, anche se, naturalmente, è un più moderno “fi le”). Letto il manoscrit-to e conosciuti e apprezzati i contenuti e la fi nalità del libro, il consiglio editoriale della Marcianum si è dichiarato disponi-bile alla pubblicazione risolvendo quindi la nostra prima preoccupazione, peral-tro con particolare nostra soddisfazione per il fatto che il libro su frei Giorgio, do-menicano veneziano, veniva pubblica-to da una casa editrice veneziana, per giunta operante nell’ambito delle inizia-tive del Patriarcato di Venezia.Anche le condizioni economiche pro-posteci dall’Editore per la pubblica-zione del libro sono state decisamente affrontabili, in quanto defi nite con l’ac-quisto a metà prezzo di 500 copie da ri-vendere poi direttamente a cura del-l’Associazione.Ricevute le nostre copie ai primi di di-cembre, abbiamo subito pianifi cato e realizzato una serie di incontri e di mani-

festazioni per la presentazione del libro, approfi ttando anche della presenza di frei Mariano in Italia con il quale, co-me ogni anno e come riferiamo in altra parte dell’Informativo, visitiamo amici, gruppi e sostenitori in diverse città italia-ne. Nel corso di queste iniziative abbia-mo raccolto ovunque grande interesse e consenso per come è stato realizzato questo libro. In effetti, oltre al valore del suo contenu-to, il nostro libro si presenta in una veste di tutto rispetto! A frei Giorgio, che tra le tante cose ha fatto anche l’editore con le pubblicazioni del CEPE, se in qualche modo, come crediamo, vede questo “suo” libro, piacerà certamente...Dal punto di vista economico, in queste occasioni di incontri di presentazione, e con un “passaparola” tra sostenito-ri e amici dell’Associazione e dell’Autri-ce, i nostri timori su come recuperare le spese sostenute per questa iniziativa so-no stati rapidamente superati. Le prime 500 copie acquistate dall’Associazio-ne sono andate rapidamente esaurite al punto di doverne richiedere ed ac-quistare altre cento dall’editore, sem-pre alle favorevoli condizioni previste dal contratto.Il ricavato dalla vendita diretta del libro, al netto delle spese sostenute, risulta, ad oggi, di 5.278 Euro, per cui l’iniziati-va editoriale si è anche fortunatamente trasformata in una inattesa occasione di raccolta fondi per Colonia Venezia!Ma un’altra notizia conferma il successo del nostro libro: la prima tiratura di 1000 copie risulta già completamente esau-rita, per cui l’Editore ha provveduto ad una prima ristampa datata aprile 2012. Questo vuol dire che anche la vendita attraverso le librerie sta avendo succes-so! A questo punto non possiamo che dichiararci veramente soddisfatti per questa nostra iniziativa, e ringraziare, ancora una volta, quanti hanno contri-buito al suo successo.Prima di tutti l’Autrice Umberta Colella Tommasi, per questo suo bellissimo la-voro in ricordo della fi gura e dell’opera di frei Giorgio, e che, vogliamo ricordar-lo, devolverà i suoi diritti d’autore alla Colonia Venezia.E un grazie a frei Mariano, per aver mes-so temporaneamente a disposizione del-l’Associazione i diari di frei Giorgio, per la sua bella prefazione e per la consulenza ed assistenza durante tutto il lavoro.

Grazie anche a tutti gli amici e le ami-che che hanno messo a disposizione la loro preziosa corrispondenza con frei Giorgio, che giustamente l’Autrice ha voluto citare nei “Ringraziamenti” al ter-mine del libro, insieme alle tante perso-ne che, all’interno dell’Associazione o in collaborazione con l’autrice hanno per anni collaborato alla realizzazione di questo libro. Un particolare ringrazia-mento anche alla nostra grafi ca, Va-lentina Gottipavero, per la splendida copertina proposta e subito accettata dalla casa editrice. E, infi ne, anche un grazie a tutti coloro che hanno già acquistato il libro, il loro interesse alla memoria e all’opera di frei Giorgio è anche diventato concreto so-stegno alla sua Colonia Venezia.Un ultimo particolare ringraziamento, avendone acquistate numerose copie per diffonderle a loro volta tra amici e conoscenti, a Elena e Aldo Roveda, al-la Fraternita Domenicana di Bologna, a Gerolamo Pigni, a padre Mario Marini a Sandra Raccanelli, a Ubaldo Marra di “Formeninos” e agli amici della Caritas Children di Parma.Il libro è acquistabile, o ordinabile, nelle librerie o direttamente presso la nostra Associazione.

Umberta Colella Tommasi “La Rabbia e il Coraggio”

Frei Giorgio Callegari in cammino

tra i popoli dell’America Latina

Marcianum Press – Pag. 329 - Euro 23

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Il 28 marzo 2012 si é tenuta in Venezia, presso il patronato della Parrocchia di San Giacomo dall’Orio messo gentil-mente a disposizione dal Parroco don Paolo Ferrazzo, l’Assemblea Ordinaria Annuale dell’Associazione, come previ-sto dallo Statuto. Sono stati esaminati e approvati il bilan-cio consuntivo 2011 e preventivo 2012, e discussi e defi niti i programmi per il 2012. Nella sua relazione all’Assemblea la Pre-sidente ha sottolineato come anche l’anno 2011 abbia risentito della crisi eco-nomica nazionale che ha generato ine-vitabili ripercussioni negative anche nel settore della solidarietà e del no-profi t. Nonostante questo la nostra Associazio-ne è riuscita ugualmente a inviare in Bra-sile, grazie alla solidarietà e generosità dei suoi tanti amici e sostenitori, quanto necessario al sostegno di Colonia Vene-zia e delle altre strutture fondate da pa-dre Giorgio. Un riepilogo sintetico del bi-lancio 2011 è riportato qui di seguito.Questo buon risultato è stato raggiunto grazie ad un’ancora più intensa e orga-nizzata rete di contatti e di iniziative con amici e gruppi presenti in numerose cit-tà italiane che ha ulteriormente amplia-

Assemblea annualedell’ Asociazione

to il numero dei nostri sostenitori, deter-minando anche un incremento delle adozioni a distanza che l’Associazione promuove e realizza tramite la Caritas Children Onlus di Parma.Un particolare ringraziamento a quanti ci hanno aiutato con le loro offerte, al-le Comunità e ai gruppi di Fontanella-to (PR), di Catania, di Castelbolognese (RA), di Chieri (TO), di Scaltenigo e Mira-no (VE), alla Società Benefi ca San Gia-como di Venezia, all’Associazione “For-meninos” di Forlì, al Coro Marmolada di Venezia che hanno organizzato con successo, in collaborazione con la no-stra Associazione, manifestazioni ed ini-ziative per la raccolta di fondi a benefi -cio di Colonia Venezia. Tra le iniziative più signifi cative del 2011 la Presidente ha ricordato innanzitutto la pubblicazione del libro di Umberta Co-lella Tommasi “La Rabbia e il Coraggio – Frei Giorgio Callegari in cammino tra i popoli dell’America Latina”, promosso e fi nanziato dalla nostra Associazione. Altre iniziative importanti: il nono “viag-gio solidale” in Brasile effettuato con successo nel mese di ottobre con 15 partecipanti, e l’accordo con la PAM-PANORAMA per l’inserimento dell’Asso-ciazione nel catalogo 2012 come desti-nataria dei punti di fi delizzazione che i clienti vogliono trasformare in benefi -cienza.

Infi ne si è proceduto all’elezione per un nuovo triennio delle cariche sociali. So-no risultati eletti:

- Comitato esecutivo: Anna Maria Ma-resca Gabrieli, Piergiorgio Ferro, Luigino Busana, Massimo Battaggia e Andrea Ferro- Revisore dei conti: Nicola Funari- Probiviri: Sandra Girardello, Maria Tre-visan, Marco Socal, Giovanni Gabrieli.

L’Assemblea ha voluto esprimere un vi-vo ringraziamento ai consiglieri uscen-ti Ciro Fusco e Giancarlo Trevisan e un augurio di buon lavoro ai neo-eletti An-drea Ferro e Massimo Battaggia, che fortunatamente abbassano la media dell’età del Comitato Esecutivo della nostra Associazione!Nella prima seduta il nuovo Comitato Esecutivo ha confermato Anna Maria Maresca Gabrieli Presidente, Piergior-gio Ferro Vicepresidente e Luigino Bu-sana Segretario.La relazione della Presidente, il verbale dell’assemblea e più dettagliate infor-mazioni sul bilancio sono visibili sul sito internet dell’associazione.

VISITATE IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE

COMPLETAMENTE RINNOVATO E AGGIORNATO

www.amicicoloniavenezia.org

Page 12: DALLA “CESTA BASICA” ALLO “ZAINETTO DIDATTICO” · ni di commestibili. É la “cesta basica” un pacco di cibi di vario genere, il ne-cessario indispensabile per alimentare

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gennaio - giugno 2012

AVVISO: Questo “Informativo” viene in-viato alle persone conosciute dall’Asso-ciazione, a quanti hanno partecipato alle varie attività o sono stati segnalati come interessati. Ai sensi del D.Lgs 196/2003 i dati persona-li raccolti sono utilizzati esclusivamente per la trasmissione di notizie relative all’attività dell’Associazione e ai suoi progetti di soli-darietà. L’Associazione Amici della Colonia Venezia è titolare del loro trattamento.Chi non desidera più ricevere questo In-formativo può inviare una e-mail a [email protected] o scrivere all’indiriz-zo dell’Associazione, Santa Croce 1430, 30135 Venezia.Editore e Redazione: Associazione ONLUS Amici della Colonia Venezia di Peruibe, Santa Croce 1430, 30135 Venezia - tel. e fax 041.721212, [email protected] Direttore Responsabile: Giovanni Battista BianchiniStampa: Stab. Grafi co F.lli Pietrobon Srl Castello 3080/a - 30122 VeneziaAutorizzazione Tribunale di Venezia n° 1507 del 02.05.2005Data di pubblicazione 02.05.2012Hanno collaborato alla Redazione di questo numero:Frei Mariano Foralosso, Anna Maria Mare-sca, Giovanni Gabrieli, Elena Roveda, Ce-cilia Gabrieli, Paolo Gambarotto, Alberto Simoni, Angelo Caligiuri, don Renzo Rossi, Andrea Ferro, Andrea GabrieliProgetto grafi co: Valentina Gottipavero

Inaugurazione della mostra a Venezia

Le norme fi scali italiane consentono di detrarre dai redditi i contributi e le do-nazioni a favore delle ONLUS (art.13 del D.Lgs 4.12.97 N° 460) e delle ONG (art.30 della Legge 26.2.87 N° 49, ed inoltre art.14 del D.Lgs 14.3.05 N° 35)La ricevuta va conservata.

COLONIA VENEZIA E SCUOLA AGRARIA OFFRONO QUOTIDIANAMENTE A OL-TRE 350 BAMBINI ACCOGLIENZA E PROTEZIONE, ALIMENTAZIONE, AIUTO SCO-LASTICO, ATTIVITA’ SPORTIVE E RICREATIVE, EDUCAZIONE MORALE E CIVICA, CORSI PROFESSIONALI.

COME SOSTENERE QUESTE INIZIATIVE:

● Offerta libera per il sostegno a distanza dei due centri● € 40 per un mese di alimentazione di un bambino● € 20 per materiale didatticoConto corrente postale: N° 12679452

C/c bancario: Banca Nazionale del Lavoro, Venezia IBAN: IT80P 01005 02000 000000031142entrambi intestati a ASSOCIAZIONE ONLUS AMICI DELLA COLONIA VENEZIA.

Per chi preferisce l’“adozione a distanza” di un bambino può rivolgersi alla nostra associazione o direttamente alla: CARITAS CHILDREN ONLUS, Piazza Duomo 3 – 43121 Parma, tel. 0521/235928, [email protected]

Per sostenere il “Progetto Zainetto Didattico”: ASSOCIAZIONE ABAETÈ, Via San Primo 6-20121 Milano, tel. O2/799509, [email protected], Via Arbostora 16 CH-6913 Carabbia-Lugano Tel. 0041/91/9932153 [email protected]

UTILIZZIAMO BENE IL “CINQUE PER MILLE”Anche quest’ anno nella dichiarazione dei redditi si può destinare il “5x1000” dell’imposta a una Onlus, Organizzazio-ne Non Lucrativa di Utilità Sociale, co-me è la nostra Associazione.

Nel 2011 abbiamo ricevuto dallo Sta-to 13.484,85 Euro grazie a 254 sostenito-ri che ci hanno indicato nella dichiara-zione relativa ai redditi 2009.

Vi chiediamo quindi di segnalare an-che quest’anno, con le modalità espo-ste qui a lato, la nostra Associazione nella dichiarazione dei redditi, in mo-do da ottenere, senza alcun altro onere da parte vostra, questo importante aiu-to dallo Stato per il sostegno di Colionia Venezia e di Scuola Agraria in Peruibe.

Queste strutture, fondate da Padre Giorgio Callegari e drammatIcamen-te necessarie per giovani in condizioni di grave disagio formativo e sociale, so-no operative e funzionanti anche dopo la sua morte ma dobbiamo sostenerle economicamente per portare avanti il suo “sogno”.