DAL SEME AGLI ALIMENTI - IC Spinea 1° · DAL SEME AGLI ALIMENTI. Piano ISS. Anno scolastico ... DI...

84
Scuola Primaria C. Goldoni di Martellago CLASSI 4 A e B DAL SEME AGLI ALIMENTI Piano ISS Anno scolastico 2008-09

Transcript of DAL SEME AGLI ALIMENTI - IC Spinea 1° · DAL SEME AGLI ALIMENTI. Piano ISS. Anno scolastico ... DI...

Scuola Primaria

C. Goldoni di Martellago

CLASSI 4 A e B

DAL SEME AGLI ALIMENTI

Piano ISSAnno scolastico 2008-09

IL TEMA: l’ educazione alimentare

IL PERCORSO: dal seme alla farina

LE MOTIVAZIONI: abbiamo scelto questo argomento innanzitutto perchè ci è sembrato adatto ad un lavoro in verticale, da affrontare quindi sia con i piccoli che con i ragazzini più grandi. Ci siamo riunite periodicamente come COMMISSIONE DI SCIENZE per programmare e documentare il lavoro.Questo ci ha permesso di collaborare più attivamente tra insegnanti di classi diverse scambiandoci conoscenze, opinioni, consigli ed esperienze.

GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI: si è collaborato all’interno dei team per affrontare l’argomento nella sua caratteristica di INTERDISCIPLINARIETA’. Si è lavorato molto inlingua italiana, sulla comprensione di testi,lettura di etichette... storia, sulla identificazione di fonti e sulla cronologia di fatti storicigeografia, con la lettura di carte geografiche e l’individuazione di zone importanti per la produzione dei cerealiscienze, con lo studio della pianta, l’osservazione dei semi, gli esperimenti sull’assorbimento e sul calorematematica, con l’uso di strumenti di misurazione, costruzione di grafici e tabelle

LA FARINA

Perchè la farina?Le farine

nella storia e nella

geografia

I semi : osserviamo, misuriamo, maciniamo e

setacciamo

La pianta di frumento

Visita al pastificio

Dentro la farina e non solo...

Il calore trasforma:

• passaggi di stato

• cotture

Competenze apprese e

considerazioni finali

Lo scorso anno abbiamo iniziato un’esperienza di “merenda condivisa”.Un giorno alla settimana tutti portano frutta e un altro giorno crackers o biscotti. Leggendo le etichette ci siamo accorti del ripetersi di alcune parole:

FRUMENTORISOORZOMAIS...Ci siamo chiesti cosa sono e studiando la civiltà dell’antico Egitto abbiamo scoperto che questi sono CEREALI e che alcuni erano ben conosciuti già a quell’epoca.

COSA SONO I CEREALI?LE NOSTRE IPOTESI

CARATTERISTICHE DEI CEREALI

POLVERE:caffè d’orzo

Non hanno fiori visibili

PIANTE: gambo lungo,

vuoto, foglie allungate e

taglienti

Da alcuni cereali

possiamo ricavare olio

e creme

Piante con i semi: mais, frumento,

orzo ( soia, girasole?)

Si ricava la farina anche integrale

Prodotti: pasta, biscotti, pizza, pane...

COSA ABBIAMO CERCATO DI FARE• collocare nello spazio e nel tempo la nascita e lo sviluppo delle prime coltivazioni di cereali• individuare i cambiamenti apportati dalle coltivazioni sulla vita dell’uomo

• conoscere la distribuzione delle colture di cereali nelle varie parti del mondo• sapere che l’Italia è uno dei maggiori produttori di frumento in Europa

COME LO ABBIAMO FATTO• ricercando le notizie su testi scaricati da internet• sintetizzando le informazioni-chiave e ordinandole cronologicamente• integrando con queste informazioni, le conoscenze che già avevamo sui popoli della Mezzaluna fertile

• individuando ed evidenziando sul planisfero i paesi con la maggior produzione di cereali• illustrando attraverso grafici il quantativo di frumento prodotto e la superficie coltivata a cereali (grazie a questo abbiamo inziato ad occuparci di “percentuali”)

Abbiamo analizzato alcuni testi che raccontano la

STORIA DEL GRANO

servendoci delle domande che anche i giornalisti usano quando devono scrivere un articolo:

• CHI? CHE COSA?

• DOVE?

• QUANDO?

• PERCHE’?

• COME?

Abbiamo ottenuto così una serie di informazioni che ci hanno aiutato a collocare la nascita delle prime coltivazioni e della panificazione nello spazio e nel tempo...

UN PO’

DI STORIA DEL GRANO...PRIMA

L’uomo si nutriva di pesce, carne, piante ed erbe, frutti selvatici, latte (nomadismo)

DOPOAllevamento e agricoltura rendono sedentario l’uomo. Coltiva i cereali. Costruzione di utensili, silos e magazzini, scoperta del lievito.

LUOGO D’ORIGINE

Mezzaluna fertile, tra il fiume Tigri e l’Eufrate

ALCUNE TAPPE• 1000 -

8000 a.C.

In Europa Occidentale inizio coltivazioni di frumento

Nella zona dei laghi svizzeri lavorazione del pane

• 8000 -

3000 a. C.

In Palestina attrezzi agricoli per la mietitura

In Belgio uso del frumento nelle caverne

Nella zona dei laghi alpini e nella bassa Pianura Padana coltivazione dei cereali

• 1700 a. C.

A Babilonia produzione di pane e di birra (citato nel codice di Hammurabi)

• 1500 a. C.

In Egitto coltivazione e lavorazione del grano. Produzione di focacce piatte (ritrovate in tombe). Scoperta del lievito

• 150 a. C.

A Roma apre il primo negozio di pane

• NEL MEDIOEVO

Il pane diventa cibo per ricchi

• OGGI

Il pane è

cibo per tutti ed è

un alimento fondamentale

FONTI DI INFORMAZIONE PER GLIARCHEOLOGI:

• fonti materiali (reperti, utensili) • fonti scritte (pittogrammi, geroglifici,

codice di Hammurabi)

I CEREALI NEL MONDONel mondo si possono individuare quattro grandi aree cerealicole:- quella del frumento nelle regioni temperate, in particolare nell'emisfero settentrionale;- quella del riso nelle regioni caldo-umide dell'Asia;- quella del mais nelle Americhe;- quella del sorgo o del miglio nelle regioni prevalentemente aride dell'Africa e dell'Asia

La più estesa regione cerealicola è quella che va dall'Europa occidentale alla Siberia orientale e a sud tocca l'Africa settentrionale, in vicino e Medio Oriente.Seguono con minori estensioni coltivate, la Cina del nord e del centro, l'India, l'Australia, gli Stati Uniti, il Canada e la regione attorno al Rio de la Plata tra l'Argentina e l'Uruguay (Sud America).

In Europa si producono annualmente circa 50 milioni di tonnellate di frumento. All'incirca la stessa è la produzione del Continente americano e di poco inferiore è la produzione dell'Asia. L'Africa e l'Australia assieme producono solo un centinaio di milioni di quintali.

L'Italia produce annualmente più di otto milioni di tonnellate di frumento, specialmente nella provincia di Foggia, nota come il Granaio d'Italia. In Europa, i Paesi più forti produttori sono, oltre l'Italia, la Francia (10 milioni di tonnellate annue), la Germania (4,5 milioni), la Spagna (4,2 milioni), l'Inghilterra (2,8 milioni), la Romania (2,4 milioni), il Portogallo (2,1 milioni).

IL FRUMENTO IN EUROPA

IL FRUMENTO IN ITALIAL'Italia è un forte produttore di frumento, dovuto tra le altre cause al clima favorevole a questa coltura. Il frumento occupa circa il 35% dei nostri seminativi ed il 70% della superficie coltivata a cereali.

COSA ABBIAMO CERCATO DI FARE:

• conoscere semi di cereali diversi

• sperimentare e conoscere la trasformazione dal seme alla farina

COME LO ABBIAMO FATTO:

• osservando diversi tipi di semi in base a forma, colore, dimensioni, utilizzo

• macinando in classe vari tipi di semi

Attraverso questo lavoro abbiamo potuto sviluppare l’aspetto linguistico curando il lessico (ricerca di qualità e termini specifici) .

Per l’ambito matematico il lavoro è stato utile per imparare ad usare griglie e tabelle e per utilizzare strumenti di misurazione nuovi (come il calibro) al fine di approfondire la conoscenza delle misure di lunghezza.

OSSERVIAMO E MISURIAMO

Presso il Mulino “La Gerla” di Quinto di Treviso ci siamo procurati i semi non trattati dei principali cereali:

•FRUMENTO•MAIS•RISO•ORZO•AVENA•SEGALE

La prima fase ci ha impegnati in una attenta osservazione.I risultati sono stati quindi raccolti in una tabella...

MACINIAMO E SETACCIAMOMa per fare questo ci vuole tanta forza!!!Inizialmente abbiamo usato il batticarne ma ci siamo accorti che

con

alcuni semi impiegavamo tanta energia con poco risultato.Cambiando strumento e usando il mattarello è

diventato tutto più

semplice.

Ecco ottenuta la farina!!!

Ed ecco i semi macinati

COSA ABBIAMO CERCATO DI FARE

• riconoscere la pianta di frumento

• conoscere come nasce e si sviluppa

• conoscere le parti che la compongono e la loro funzione

COME LO ABBIAMO FATTO

• ricercando informazioni su libri e su testi scaricati da internet (anche testi semplici, elaborati da altre scuole su argomenti simili)

• sintetizzando in brevi frasi le fasi di crescita della pianta di frumento

• individuando nel testo la descrizione delle varie parti della pianta di frumento

• descrivendo la funzione delle varie parti di una pianta (argomento già studiato in precedenza)

• osservando la crescita delle piante di frumento e orzo nel nostro orto

• descrivendo le fasi della coltivazione (lavoro fatto da un compagno appassionato di agricoltura)

Abbiamo studiato il frumento servendoci di un lavoro già fatto da altri bambini e abbiamo scoperto che...

NEL NOSTRO PAESE IL FRUMENTO VIENESEMINATO GENERALMENTE IN AUTUNNO.

SI POTRA’ COSI’ AVERE IL RACCOLTO PRIMACHE GIUNGANO I PERIODI DI SICCITA’

ESTIVA, DANNOSI PER IL CEREALE.

INOLTRE IL GRANO SEMINATO IN QUESTASTAGIONE DA’ UN RACCOLTO PIU’

ABBONDANTE: IL FREDDO DELL’INVERNOOBBLIGA IL CHICCO AD UN RIPOSO FORZATO,

CHE LO RENDE PIU’ ATTIVO E VITALENEL PERIODO DI CRESCITA.

Abbiamo quindi individuato le fasi di crescita della pianta di frumento:

Sistemato nel terreno ad una profondità di 2-8 centimetri, il chicco si gonfia, finchè il tegumento si spacca

Dall’embrione esce, verso il basso, una minuscola radice; verso l’alto spunta la piumetta destinataa diventare le parte aerea della pianta

All’inizio l’embrione non chiede nulla al suolo, si nutre con le sostanze accumulate nello stesso chicco

Sul fusto principale possono spuntare alla base due o più gemme che danno vita a nuovi fusti,destinati ognuno a portare una spiga.

Questo fenomeno, per cui dall’unico chicco nascono più piantine, si dice accestimento(la pianta assume la forma di un cesto)

Al giungere della bella stagione la pianta innalza il fusto ad un metro o un metro e mezzodi altezza

Solo più tardi, quando le radici si saranno rinforzate e le foglioline aperte al sole,chiederà aiuto per crescere, alle sostanze disciolte nel terreno e presenti nell’atmosfera

Abbiamo quindi descritto la pianta servendoci di una mappa:

LA PIANTA DIFRUMENTO

FUSTO (detto culmo)

Formato da nodie internodi

Nodi:parti piene che rendono più solido

il culmo

Internodo: tratto vuoto traun nodo e un altro

Ogni nodo ha una foglia

FOGLIE

Lanceolate

Alterne e opposte

Con nervatureparallele

FIORI

All’estremitàdel culmo, riuniti

in una infiorescenzadetta spiga

Ogni spiga ha da uno a nove fiori

Colore verdepallido

Periodo dellafioritura: 20minuti perogni fiore,2 o 3 giorniper l’intera

pianta

Ogni fiore vienequasi sempre fecondato col

proprio polline

FRUTTI

Granelli

In breve tempopassano dal verde scuroal giallo oro

Il frutto è una cariosside,frutto seccostrettamenteunito al seme

RADICI

Fascicolate

Ogni parte della pianta ha la sua funzione:

LE RADICI

IL FUSTO

LE FOGLIE

I FIORI

I FRUTTI

I SEMI

Ancorano la pianta al terreno.Succhiano acqua e sali minerali.

Sostiene la pianta. Attraverso lui il nutrimentoassorbito dalle radici arriva alle foglie.

Vi si compie la fotosintesi clorofilliana cioè

la pianta rielabora la linfa grezza ottenendo

linfa elaborata, ricca di zuccheri.Attraverso le foglie la piante traspira e respira.

Permettono alla pianta di riprodursi perché

contengonol’ovario, gli ovuli e il polline.

Gli ovuli fecondati diventeranno semi e l’ovuloingrossato si trasformerà

in frutto .

Contengono i semi e li proteggono

Contengono il piccolo embrione che darà

vitaad una nuova pianta e il nutrimento che

aiuterà

la piantina a crescere nel primo periodo

Nell’orto della nostra scuola, in autunno, abbiamo seminato ORZO e FRUMENTO.

Dopo un inverno freddo e piovoso in cui sembrava non accadere nulla, i semi si sono svegliati e le piantine sono spuntate.

ORA CRESCONO, ED ANCHE IN FRETTA!

MARZO APRILE MAGGIO

Ma per il raccolto è ancora presto!

COME COLTIVARE IL GRANO

1) CON L'ARATRO: SI ARA LA TERRA

2) CON L'ERPICE: SI ROMPONO LE ZOLLE DI TERRA

3) CON LO SPANDILETAME:

SI CONCIMA LA TERRA 4) CON LA FRESA:

SI FRANTUMA E SI GIRA LA TERRA

CON LE MACCHINE AGRICOLE

5) CON LA SEMINATRICE:

SI SEMINA IL GRANO 6) LA MIETITREBBIA: TAGLIA LE PIANTE, SEPARA I SEMI DALLE SPIGHE, BUTTA FUORI LA PAGLIA E CON UN TUBO SVUOTA IL GRANO IN UN

CARRO

7) CON L'ANDANATORE: SI RASTRELLA E SI GIRA LA PAGLIA

8) CON L'IMBALLATRICE: SI FANNO LE BALLE DI PAGLIA

Con lo scuolabus andiamo a Castello

di Godego per visitare il

PASTIFICIO JOLLY

Qui facciamo la conoscenza del

chicco di frumento e delle parti che lo

compongono:CRUSCAAMIDO

GLUTINE

Iniziamo a conoscere anche i vari tipi di

semole:SEMOLA

SEMOLINOSEMOLONE (cous

cous)

Prepariamo la visita al pastificio ricordando l’esperienza dell’anno scorso, in cui avevamo fatto le tagliatelle in classe, e facendo delle ipotesi su ciò che potremo vedere quindi...

Piccoli pastai, iniziamo la

visita all’interno del

mulino

Lungo il percorso dobbiamo

superare delle prove: qui dobbiamo

memorizzare l’odore delle semole (e

resistere al forte rumore delle macchine)

Il setacciamento(le “macchine che ballano”)

Dopo aver fatto “la scalata

dell’alpino” e aver salito 100

gradini, scendiamo e

incontriamo dei sacchi pieni di semole diverse

da poter toccare

Non vediamo la macchina che

impasta ma proviamo noi ad impastare fino ad ottenere una palla

Nel frattempo dobbiamo

masticare dei chicchi fino ad ottenere una

specie di chewingum, ma

solo pochi ci riescono!

Ecco gli “stamponi” per ottenere paste di forme

diverse

La macchina che fa le pennette

E quella che fa le

tagliatelle

Qui la pasta viene essiccata.

Passando vicino agli essiccatoi si sente un

grande calore!

Il confezionamento

Torniamo a scuola soddisfatti e pronti a fare una bella

scorpacciata!

Per ricostruire l’esperienza e riflettere su ciò che si è imparato facciamo un gioco:proviamo a rimettere in ordine le immagini scattate dalla maestra durante la visita...

Riordinare le immagini è abbastanza facile.Ne risulta un cartellone che riassume bene la visita al pastificio.

OBIETTIVI:

• immaginare le particelle della materia, i loro movimenti e le forze che le tengono insieme

• comprendere che il calore funziona da “muoviparticelle”

• conoscere i passaggi di stato dell’acqua

• osservare i cambiamenti di alcune sostanze dovuti al riscaldamento e alla cottura

• comprendere la differenza fra trasformazioni reversibili e irreversibili

EVAPORAZIONEE

CONDENSAZIONE

SUBLIMAZIONEE

BRINAMENTO

FUSIONEE

SOLIDIFICAZIONE

EVAPORAZIONE E CONDENSAZIONEiniziamo chiedendo ai bambini quali sono le loro esperienze con l’evaporazione:

La maestra aveva messouna bacinella con acquafuori dalla finestra e dopo

qualche giorno l’acquaera sparita

Ho una caraffa specialeche fischia quando esce

il vapore

L’alcool dentro le provette è evaporato

ed è rimasta la clorofillaHO MESSO UN BICCHIERE D’ACQUA

SUL COMODINO E HO VISTO CHE DURANTE LA NOTTE L’ACQUA E’

DIMINUITA

Avevo delle palline di creta umide, le ho messe sul termosifone e si sono

asciugate

Al termine della conversazione abbiamo delle

POSSIBILI CONCLUSIONI:

• il vapore si forma sempre con cose che scaldano

• il vapore si forma più facilmente con oggetti che fanno calore

Analizzando le sostanze evaporate e le condizioni in cui il fenomeno si è verificato, ci accorgiamo che

• QUASI TUTTE LE NOSTRE ESPERIENZE RIGUARDANO L’ACQUA MA ABBIAMO VISTO CHE NON SOLO L’ACQUA EVAPORA MA ANCHE ALTRI LIQUIDI (ALCOOL, OLIO…)

• I LIQUIDI POSSONO EVAPORARE SIA CON IL CALORE CHE A TEMPERATURA AMBIENTE

Qualcuno suggerisce di sperimentare:

“si potrebbe fare: una bacinella con acqua e guardare finchè evapora con sotto qualcosa che scalda calcolando il tempo”

DAVANZALE ESTERNO

DAVANZALE INTERNO

TERMOSIFONE CALDO

FORNELLO

CALDO

Come ipotizzato, vediamo così che

mentre l’acqua sul fornello

caldo ha impiegato solo 8 minuti

per trasformarsi tutta in vapore, quella

sul termosifone ci ha messo 6 giorni

e quella sul davanzale ben 16 giorni !

Proviamo a far evaporare una stessa quantità d’acqua in condizioni diverse e misuriamo la velocità di evaporazione

Riflettiamo sul fumo-vapore:

IL VAPORE DELLA

PENTOLA SI

E’FORMATO PIU FACILMENTE,

PERCHE’

ESSENDO AL CALDO SIFORMA PIU’

FACILMENTE,

SECONDO ME, E INVECE QUELLO DEL DAVANZALE

NON AVEVA MOLTO CALORE QUIDI ERA STATO FORSE

UN PO’ PIU’ LENTO

Quello del fornello,evaporando

più velocementeè più visibile,l’altro meno...

NEL FORNELLO C’E’ TANTO CALORE E ALLORASI FORMA PIU’ FUMO E PIU’ FUMO SI VEDE DI

PIU’...

La massa !

C’è pochissima acqua che diventa leggerae ci sono questi “RESIDUINI” D’ACQUAche è talmente leggera che va in aria

e il calore la spinge ancorapiù su...

Ins:ok, ci siamo,e da cosa è formato

questo fumo?

Ins: possiamo chiamarli “particelle”questi “residuini”?

Sì, che più caldo è, piùvanno in alto.

E’ come se a te ti mettonoin un forno, più caldo è

più salti in aria!

LE PARTICELLEDEL VAPORE SEMBRA CHE

SCAPPANO VIA!(ed ecco il calore “MUOVIPARTICELLE”)

CONCLUSIONI

LA DIFFERENZA TRA IL VAPORE CHE SI ALZA DALL’ACQUA CHE STA SUL FORNELLOE QUELLO CHE SE NE VA DALL’ACQUA CHE

STA SUL DAVANZALE E’

CHE…

“SUL FORNELLO C’E’

PIU’

CALORE E LE PARTICELLE VANNO PIU’

IN ALTO…

VANNO PIU’

VELOCEMENTE…PIU’

PARTICELLE SALGONO PIU’

VELOCEMENTE

E TUTTE INSIEME, INVECE DAL DAVANZALE SE NE VANNO

POCHE ALLA VOLTAE POCHE ALLA VOLTA NON SI VEDONO!”

Sperimentiamo creando il nostro solito vapore ma questa volta copriamo la pentola con un coperchio di vetro...

Il coperchio subito si appanna,

si formano tante goccioline. Il vapore torna

a trasformarsi in acqua.

Chiamiamo con il suo nome questo fenomeno:

CONDENSAZIONE

Il vapore è tutto intrappolato nella pentola. Siccome gli hai messo

questo coperchio, è come per loroun ostacolo che non riesconopiù ad andare in alto e restanotutte bloccate e si attaccano

di nuovo.

LE PARTICELLE SI ATTACCANOAL VETRO CHE SI APPANNA

E POI SI ATTACCANO INSIEMEPERCHE’ IL COPERCHIO E’FREDDO E SI AVVICINANO

Altre domande sorgono:

“ QUANDO E’ INVERNO E C’E’ MOLTO FREDDO NOI QUANDO PER ESEMPIO SOSPIRIAMO, DALLA NOSTRA BOCCA ESCE UN FUMO…SE QUELLO LI’ E’ VAPORE, CHE DIFFERENZA C’E’ FRA QUESTO VAPORE E QUELLO CHE ABBIAMO STUDIATO?”

Ed altre considerazioni:

“PERO’ ANCHE IL FREDDO PUO’ SOLLEVARE IL CALDO. PER FARTI CAPIRE…PUO’ ESSERE IL CONTRARIO DELL’EVAPORAZIONE...”

ACQUA

VAPORE

+ _EVAPORAZIONE CONDENSAZIONE

+ = aumento di temperatura_ = diminuzione di temperatura

BRINAMENTO E SUBLIMAZIONERiflettiamo sui fenomeni di evaporazione e condensazione parlando di nuvole, nebbia, pioggia e…grandine

E’ vero! Se metti tanto freddo, non passa da gassosoe poi diventa liquido e ghiaccio…

diventa subito dal gassoso al ghiaccio!

Facciamo degli esempi pensando alla crosticina di ghiaccio che si forma sul parabrezza dell’auto nelle mattine più fredde…

ma anche alla naftalina negli armadi e al ghiaccio secco sul palco dei cantanti o al circo.

(metteremo anche un pezzettino di canfora sul davanzale al sole per vedere cosa succede…)

VAPORE

BRINA

GRANDINE

naftalina

canfora

ghiaccio secco

_ +BRINAMENTO SUBLIMAZIONE

MODI PER ROMPERE IL GHIACCIOQuando viene martellato, i pezzettini di sasso che si tenevano uniti, che non sappiamo con cosa, vengono divisi tra loro...o spezzando oppure facendo mollare le parti che si tenevano unite

Per me il ghiaccio è un po’

meno duro del sasso perchè

il 

ghiaccio lo puoi rompere anche 

con un pugno e invece il sasso 

ti serve un martello...

MA COMUNQUE CON IL GHIACCIO E CON IL SASSO DEVI USARE DELLE COSE FORTI PERCHE’ SE PROVI CON LA MANO A SPEZZARE UN SASSO NON CI RIESCI, COME ABBIAMO PROVATO A STRIZZARE IL SASSO...MA NON CI RIUSCIRAI MAI!

FUSIONE E SOLIDIFICAZIONEEccoci ora a lavorare con il ghiaccio.Decidiamo che, per la sua durezza, per la forza con cui i pezzetti si tengono insieme, per la forza che serve a romperlo, possiamo dire che assomiglia al sasso.

Eccoci dunque a rompere il ghiaccio con il martello...

MA IN QUALI ALTRI MODI SI POTREBBE ROMPERE?• potremmo lanciarlo contro un muro• potremmo tirargli un oggetto contro• potremmo scioglierlo col calore• potremmo pestarlo sotto i piedi• potremmo buttargli sopra dell’olio bollente• potremmo metterlo in una pentola e scaldare• potremmo sbattere due pezzi di ghiaccio uno contro l’altro• .......

TUTTI QUESTI MODI PREVEDONO L’USO DELLA FORZA

O DEL

CALORE.

MA CALORE E FORZA VANNO INSIEME. LO PROVIAMO FACENDO “BRACCIO DI FERRO”, SFREGANDO E BATTENDO LE MANI...

Mettiamo quindi il ghiaccio sul fornello, ma anche sopra un banco e tra le mani di qualcuno...Vediamo che, a seconda della temperatura, il ghiaccio si scioglie più o meno velocemente.

TEMPERATURA “ESTREMA”

TEMPERATURA “AMBIENTE”

TEMPERATURA “CORPOREA”

Mentre il ghiaccio sul fornello si fonde, riusciamo a vedere anche il vapore che si alza. VEDIAMO CONTEMPORANEAMENTE I TRE STATI DELL’ACQUA!!!

PENSIAMO AL CALORE COME “MUOVIPARTICELLE” e proviamo a rappresentare con il corpo i passaggi di stato.

All’aumentare del calore ci muoviamo sempre di più finchè non riusciamo più a stare attaccati. I legami che ci tengono uniti si rompono e noi schizziamo via.

Ma poi, con il diminuire della temperatura il movimento rallenta e un po’ alla volta torniamo uniti e ci teniamo sempre più forte...

Chiamiamo i fenomeni osservati con il loro nome...

GHIACCIO

ACQUA

+ _FUSIONE SOLIDIFICAZIONE

ORA POSSIAMO UNIRE TUTTE LE NOSTRE SPIEGAZIONI IN UN UNICO SCHEMA:

STATO SOLIDO

STATO LIQUIDO

STATO GASSOSO

STATO SOLIDO: le particelle sono unite con forza. L’oggetto mantiene una sua forma.STATO LIQUIDO: le particelle si muovono una sull’altra e prendono la forma del recipiente.STATO GASSOSO: le particelle si staccano e vanno via.

Alzando o abbassando la temperatura posso passare da uno stato ad un altro:TRASFORMAZIONI REVERSIBILI(che possono tornare indietro)

UN MOMENTO DI VERIFICA:

METTI IN BOCCA LA CARAMELLA E SUCCHIALA A LUNGO SENZA MASTICARLA. SECONDO TE COSA SUCCEDE ALLA CARAMELLA MENTRE LA SUCCHI? PERCHE’? COSA SUCCEDE ALLE SUE PARTICELLE?“Mi sto accorgendo che le particelle si staccano perchè inumidite dalla saliva, dopo molto si staccano e siccome hanno gusto te lo lasciano.Ora, dopo un po’ si è spezzata perchè la mia lingua stringe, mentre, quando la mordi lei non ha più tanta resistenza perchè i tuoi denti fanno più forza.”

STRINGI FORTE NEL PUGNO L’OVETTO DI CIOCCOLATA. COSA SUCCEDE DOPO UN PO’? COSA SUCCEDE ALLE SUE PARTICELLE? PERCHE’

SI COMPORTANO COSI’?

“Il cioccolatino si sta scaldando...SI E’ SCIOLTO, perchè lui era abituato al freddo, mentre ora è al caldo!!! Le particelle dell’ovetto si fondono, come il formaggio quando lo metti nel forno a microonde. Si formano buchi perchè ha troppo caldo, è senza forza. Se lo premi rischi di farlo saltare in giro per l’aula perchè le particelle non hanno più forza.”

LA TERRA

LA PASTACUOCERE

CUOCERE

CUOCERE LA TERRANell’ambito della storia locale stiamo facendo uno studio sulla fornace che un tempo funzionava a Martellago e della quale oggi è rimasto solo il camino.

La fornace sorgeva nei pressi dell’odierno “Parco Laghetti”.

Abbiamo scoperto che i laghetti erano cave e che queste sono nate perchè, fin dai tempi preromani, veniva estratta l’argilla per farne mattoni.

MA PERCHE’ BISOGNAVA CUOCERE I MATTONI D’ARGILLA?

Ricordiamo che l’anno scorso la pioggia ha sciolto le statuine di creta che avevamo messo sul balcone.

CHE DELUSIONE!!!

...L’ACQUA ROMPE I LEGAMIProviamo a sentire cosa succede con un biscotto bello duro e resistente.

• Se lo schiaccio tra due dita faccio fatica e lui non si rompe.

QUANDO TU DEVI PREMERE IL BISCOTTO DEVI FARE MOLTA

PRESSIONE SULLE DITA... DEVI SCARICARE MOLTA FORZA DAL

BRACCIO SULLE DITA...

• Ma se lo inzuppo nell’acqua lui la assorbe ...

DA ASCIUTTO ERA COME SE FOSSE INDISTRUTTIBILE

PERCHE’ I LEGAMI SI TENEVANO CON FORZA MA

DOPO, QUANDO L’HAI INTINTO I LEGAMI INZIAVANO UN PO’ A

SCIOGLIERSI, A STACCARSI...

ABBIAMO QUINDI RAPPRESENTATO L’ESPERIENZA CON DUE GRUPPI DI BAMBINI: I BAMBINI–BISCOTTO E I BAMBINI-ACQUA.

OGNI BAMBINO-BISCOTTO SI E’ VISTO STACCARE E PORTAR VIA DA DUE BAMBINI-ACQUA.ABBIAMO CAPITO CHE L’ACQUA ROMPE I LEGAMI TRA LE PARTICELLE DI BISCOTTO E SI ATTACCA AI BRACCETTI RIMASTI LIBERI.

Così anche per l’argilla, se non viene cotta.Le particelle si staccano; i legami che le tengono unite non sono molto resistenti perciò...I mattoni che abbiamo costruito li faremo cuocere nella fornace S. Marco di Noale.

COSA FA IL CALORE ALL’ARGILLA?Forma nuovi legami e la rende più resistente.Particelle che erano staccate si legano assieme con forza.Lo abbiamo visto anche cuocendo degli oggetti di creta in una buca in giardino. Col calore del fuoco le pareti della buca erano diventate durissime!

E lo abbiamo sperimentato immergendo in acqua un piccolo pezzo di argilla asciugata sul termosifone e un pezzo di mattone

UN MOMENTO DI VERIFICA

( a volte si chiede ai bambini di descrivere in un testo

l’esperienza vissuta,ciò che pensano di aver capito ma anche

ciò che non hanno capito e le eventuali curiosità sorte ; questo serve a noi insegnanti anche per

riflettere su come proseguire)

CUOCERE LA PASTALa domanda da cui partiamo è: PERCHE’

BISOGNA

CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE E NON BASTA METTERLA A BAGNO IN ACQUA FREDDA?

LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE

LA PASTA IN ACQUA FREDDA

Ecco varie ipotesi ed osservazioni:

Rimane più soda

Diventa molla

ma non troppo

Il calore brucia particelle che

tengono solida la pasta

Forma legami forti, tipo mattoneMuoiono i

batteri, anche per il sale

Assorbe poca acqua, diventa calda ma non

morbida

Se resta troppo tempo

nell’acqua calda diventa

collosa

Si ammorbidisce più velocemente

Diventa molliccia

Diventa più molla

Diventa poco molla

Rimane come è

nella busta

Assorbe molta acqua

e sa da acqua

I legami si indeboliscono,

si sgretola

Sperimentiamo e quindi osserviamo, tocchiamo, annusiamo, assaggiamo...fino a poter dire che: Foto paste

LA PASTA COTTA IN ACQUA BOLLENTE• è colorata come prima della cottura• è saporita• ha odore di farina• è asciutta• è più “forte” dell’altra

LA PASTA MESSA IN ACQUA FREDDA• è senza colore, è sbiadita• non ha sapore• non odora di niente• è bagnata• è più molle, morbida dell’altra• è elastica• è appiccicosa

SONO COMPLETAMENTE DIVERSE!!!Ora, per poter rispondere alla domanda di partenza,è necessario capire cosa c’è DENTRO LA PASTA

COSA ABBIAMO CERCATO DI FARE:• conoscere quali sono i componenti della pasta• conoscere la funzione di carboidrati, proteine, sali minerali, vitamine...e i cibi che li contengono• sperimentare la presenza di glutine e amido nella pasta e in altri alimenti

COME LO ABBIAMO FATTO:• leggendo e confrontando le tabelle che si trovano sulle confezioni di pasta• calcolando la media e la percentuale dei vari componenti e quindi utilizzando numeri e frazioni decimali• leggendo e ricavando informazioni da testi di vario tipo• eseguendo semplici esperimenti per osservare, fare ipotesi e verificarle

Portiamo a scuola varie scatole e sacchetti di pasta di marche diverse.Su tutte c’è scritto che il contenuto è PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO.Su ciascuna confezione è riportata una tabella dalla quale possiamo ricavare dei dati relativi a 100 g di pasta...

Proseguiamo calcolando il quantitativo medio di CARBOIDRATI, PROTEINE, GRASSI in 100 g di pasta...

E infine rappresentiamo con uno schema le diverse percentuali...

A QUESTO PUNTO SELEZIONIAMO DA ALCUNI TESTI LE INFORMAZIONI CHE CI SEMBRANO MAGGIORMENTE UTILI E MEGLIO COMPRENSIBILI .COSI’

FACCIAMO CONOSCENZA CON...

I CARBOIDRATI

Servono a

Si trovano in

COMPORRE PARTI DEL

CORPO

FORNIRE ENERGIA

FAVORIRE L’ASSORBIMENTO

DI SOSTANZE

ELIMINARE SOSTANZE TOSSICHE

zuccheri semplici (non necessitano di essere digeriti e quindi sono immediatamente assimilabili dall’organismo e la loro energia è disponibile in pochi minuti)

zuccheri complessi (sono assimilabili più lentamente e producono energia in modo graduale)

MIELE, FRUTTA, ZUCCHERO,

MARMELLATA, ORTAGGI

PANE, PASTA, RISO, CEREALI, LEGUMI, PATATE, SEMI, RADICI,

BULBI DI VEGETALI

LE PROTEINE

Servono a

Si trovano in

FORMARE, RIPARARE E

ACCRESCERE I TESSUTI

PROTEGGERE IL CORPO ( ad

esempio con gli anticorpi)

FARE DA DEPOSITO O

TRASPORTO DI SOSTANZE

FAR CONTARRE I MUSCOLI

FAR DIGERIRE( enzimi )

UOVALATTE E DERIVATI

CARNEPESCE

LEGUMIFRUTTA SECCA

CEREALI

Origine animale Origine vegetale

ABBIAMO VISTO CHE DENTRO LA PASTA CI SONO ANCHE...

GRASSI FIBRE SODIO

servono a

•trasportare vitamine

• formare una riserva di

energia (quando finiscono i carboidrati)

• proteggere gli organi

• isolare il corpo

• dare una sensazione di

sazietà• aiutare

l’intestino a produrre feci più

idratate e scorrevoli

servono a serve a

• far funzionare muscoli e nervi

• mantenere l’equilibrio dei

liquidi nel metabolismo

IL SODIO

E’

UN SALE MINERALE. NE APPROFITTIAMO PER CONOSCERNE ALTRI, SAPERE IN QUALI CIBI SI POSSONO TROVARE E QUAL E’

LA LORO FUNZIONE

(ne approfittiamo per allenarci a leggere tabelle e ricavarne informazioni)

Elemento Alimenti che lo contengono

Calcio Latte, derivati del latte e formaggi, ortaggi a foglia verde

FosforoLatte, pollame, pesce, carne, formaggio, noci, mandorle, nocciole, cereali, legumi

FerroFegato, carne, legumi, cereali integrali, ortaggi a foglia verde, frutta secca

Iodio Pesci marini, molluschi, crostacei, acqua

Sodio Sale da cucina, pesci marini, prodotti di origine animale

Potassio Cereali, ortaggi, frutta, legumi, carne

Magnesio Noci, nocciole, mandorle, cereali, legumi

Cloro Sale da cucina, pesci marini, prodotti di origine animale

Zolfo Alimenti ricchi di proteine

Rame Fegato, noci, nocciole, mandorle, legumi, cereali, frutta secca

Elemento Funzione Patologie legate alla carenza

CalcioFormazione delle ossa, dei denti, coagulazione del sangue, regolatore del ritmo del cuore e del metabolismo dei minerali

Rachitismo, disturbi dell'accrescimento osteoporosi, convulsioni

FosforoFormazione delle ossa e dei denti, costituente delle cellule, regolatore del pH

Demineralizzazione delle ossa, spossatezza

Ferro Costituente dell'emoglobina e dei tessuti cellulari Anemia

Iodio Funzionamento della tiroide Ipotiroidismo, alterazione del metabolismo di base

SodioRegolatore della pressione osmotica e del ritmo cardiaco

Apatia, crampi muscolari, riduzione appetito

PotassioRegolatore della pressione osmotica, costituente delle cellule

Astenia, paralisi, crampi

MagnesioAttivatore di enzimi, importante nella sintesi delle proteine da parte dell'organismo

Spasmi, rallentamento crescita

Cloro Componente acido del succo gastrico Crampi, apatia, diminuzione appetito

ZolfoCostituente dei tessuti, dei capelli, delle parti cartilaginee

Mancanza di composti solforati

Rame Uso del ferro nella sintesi della emoglobina Anemia

INFINE FACCIAMO LA CONOSCENZA DELLE

VITAMINEA PROPOSITO DELLE QUALI PARECCHI BAMBINI SANNO GIA’

CHE...

La vitamina C si trova nelle arance e nei limoni, la

vitamina A si trova nelle carote e in altri alimenti

Ti danno la forza corporale, per esempio per correre e

giocare, e anche mentale...

Ci sono tanti tipi di vitamine: la vitamina A, la B, la C, la D, la E, la H e la K. Le vitamine si trovano nella frutta e nella verdura e fanno

molto bene!

Si possono trovare anche nelle medicine

Ci sono anche quelle chimiche, che servono per dare un po’

più

di forza ma che non sono molto efficaci. Sono fatte in laboratorio

mentre quelle naturali si trovano nelle cose che

mangiamo Io conosco la vitamina C, la  vitamina A e la vitamina E, che 

si trovano nel succo ACE

POI, SULL’ARGOMENTO, LEGGIAMO ASSIEME CHE...

“ Le vitamine sono particelle importanti, anzi indispensabili per il metabolismo umano. Purtroppo però il nostro organismo in linea di massima non è in grado di sintetizzarle: per potercene servire dobbiamo quindi introdurle attingendo dall’ambiente, cioè dagli alimenti.

Così

come per gli adulti, le vitamine svolgono un ruolo  fondamentale anche per la salute e la crescita ottimale dei 

bambini.

Esse agiscono come fattori di crescita, rafforzano le strutture nervose, aumentano la resistenza alle infezioni, sviluppano le attività

cognitive e svolgono

numerose altre funzioni necessarie per la salute e il benessere dell’intero organismo.”

QUALCHE VITAMINA...

Vitamina A -dove si trova : fegato, burro, latte intero, formaggio, uova, carote, meloni, albicocche, spinaci, cachi, zucca, patate dolci.a cosa serve: facilita l'adattamento alla visione notturna, mantiene la salute e l'elasticità della pelle, dei capelli

e delle mucose, aumenta la resistenza alle infezioni.

Vitamina B12 -dove si trova fegato, carne, pesce, crostacei, frutti di mare, pollame, latte, uova,a cosa serve: indispensabile per la crescita e lo sviluppo dell'organismo, entra nei meccanismi di produzione

di globuli rossi e del midollo osseo, rafforza la memoria e aumenta l'energia fisica, con le altre vitamine del gruppo B favorisce l'assimilazione dei grassi, dei carboidrati e delle proteine,

Vitamina C –dove si trova: agrumi, pomodori, fragole, meloni, peperoni rossi e verdi, patate, cavolfiori, broccoli, verdure a

foglia verde, frutti di bosco,a cosa serve: previene le malattie cardiovascolari, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, migliora la risposta

dell'organismo in caso di raffreddori e influenze, fortifica le difese immunitarie, abbassa il colesterolo, facilita l'assorbimento del ferro.

Vitamina D –dove si trova : latte, burro, tuorlo d'uovo, salmone, tonno, aringhe, sgombro, sardine, olio di fegato di merluzzo, funghia cosa serve: aiuta la formazione delle ossa e dei denti, controlla l'assorbimento del calcio e del fosforo.

Vitamina E-dove si trova : olio d'oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, germe di grano, fegato, uova, noci,

mandorle, asparagi, avocado,a cosa serve: promuove la crescita e lo sviluppo, aiuta a guarire le ustioni,

Vitamina K –dove si trova : spinaci, cavolo, cavolfiore, cime di rapa, verdura a foglia verdea cosa serve: fondamentale per la produzione di una sostanza che permette la coagulazione del sangue, previene le emorragie, interviene nello sviluppo delle ossa e permette una crescita regolare, rende attiva una proteina essenziale per la buona salute del nostro apparato scheletrico

“E’ fondamentale che i bambini, così come gli adulti, seguano un regime alimentare vario ed equilibrato in grado di fornire tutti i principi nutritivi di cui abbisognano per una sana crescita. Il problema però, secondo gli esiti di alcune recenti indagini nutrizionali, è che l’alimentazione media dei bambini italiani risulta piuttosto sbilanciata e povera da un punto di vista nutrizionale.

A questo proposito, una ricerca condotta dall’osservatorio nutrizionale Grana Padano, in collaborazione con la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), ha evidenziato due caratteristiche relative alla nutrizione dei bambini italiani:•Ridotto consumo di alimenti di origine vegetale e di alimenti integrali•Elevata assunzione di proteine, grassi e zuccheri a rapido assorbimento.

Un’alimentazione di questo tipo, ricca di calorie ma povera di nutrienti fondamentali come vitamine, minerali e oligoelementi, non solo priva l’organismo delle sostanze nutritive necessarie per la salute e la crescita dei bambini ma tende anche a incrementare nel futuro il rischio di insorgenza di patologie associate all’eccesso di riserve caloriche (obesità, dislipidemia, ipertensione, intolleranza al glucosio) nonché di vari disturbi legati alla carenza di minerali e vitamine. “

Riflettiamo infine sui risultati di un’indagine svolta dal Ministero della Salute su un campione di bambini dei quali anche noi l’anno scorso abbiamo fatto parte:

PER TORNARE ALLA PASTA...abbiamo trovato le informazioni che ci permettono di rispondere alla domanda PERCHE’

BISOGNA

CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE E NON BASTA METTERLA A BAGNO IN ACQUA FREDDA?

Ora sappiamo che dentro la farina, e quindi anche dentro la pasta, c’è

un CARBOIDRATO che si chiama

AMIDO

e un tipo di PROTEINE chiamate GLUTINE.

Durante la cottura il glutine subisce uno shock termico, si irrigidisce e forma una barriera che impedisce all’amido di disperdersi nell’acqua.

Maggiore è

il contenuto di proteine, minore è

la perdita di amido e quindi di sostanza nutritiva.

L’ESPERIMENTO DELLA PASTA COTTASPIEGHIAMO ALLA CLASSE COSA SUCCEDE E QUINDI RAPPRESENTIAMO LA SITUAZIONE METTENDO IN SCENAI BAMBINI AMIDO, I BAMBINI GLUTINE E I BAMBINI ACQUA

Qui i bambini-glutine reagiscono al calore dell’acqua di cottura e si irrigidiscono

formando una barriera che intrappola sia i bambini-amido che i bambini acqua che erano

riusciti ad entrare.In seguito alcuni bambini-acqua riusciranno ad uscire portandosi dietro dei compagni- amido (acqua e amido si legano tra loro

perchè stanno assieme volentieri)

METTIAMO INTANTO A CUOCERE DUE DIVERSI TIPI DI PASTA (una contenente 14 g di proteine su 100 g di pasta, l’altra con un contenuto proteico di 11,3 g) PER CONFRONTARE L’ASPETTO DELL’ACQUA DOPO LA COTTURA

E’ evidente che la pasta con

meno proteine ha perso

nell’acqua di cottura una

maggior quantità di

amido

Rappresentiamo con il disegno

ciò che succede durante la

cottura

PER CONTINUARE A SEPARARE LA PARTE PROTEICA DALL’AMIDO...

L’ESPERIMENTO DEL GLUTINE (SEITAN)Impastiamo una certa quantità di farina con acqua fino a formare una palla. Lasciamo riposare per mezz’ora e poi laviamo il tutto sotto l’acqua corrente.L’ACQUA SI PORTA VIA TUTTO L’AMIDO!!!RIMANE UNA SOSTANZA GOMMOSA, ELASTICA (LA PROTEINA) CHE SEMBRA PROPRIO IL CHEWINGUM PRODOTTO MASTICANDO I CHICCHI DI GRANO!!!

l’amido si è attaccato

all’acqua ed è scappato

con lei

FORMA COME UNA SPUGNA, SE LA TIRI SI ROMPE

ED INFINE, PER INDIVIDUARE LA PRESENZA DI AMIDO...

L’ESPERIMENTO DELLA TINTURA DI IODIO

In una provetta mettiamo solo acqua, in un’altra c’è l’acqua di cottura della pasta. Aggiungiamo due gocce di tintura e...

Prendiamo alcuni alimenti. Prima di fare l’esperimento facciamo le nostre ipotesi, quindi le verifichiamo sperimentando. Raccogliamo i risultati in una tabella...

tabella

COMPETENZE APPRESE O IN VIA DI ACQUISIZIONEAl termine del percorso gli alunni si avviano a

• saper ricavare informazioni da testi di vario tipo • saper ordinare eventi secondo un ordine cronologico

• saper ricavare dati illustrandoli con grafici•saper usare strumenti di misura per ricavare dati su lunghezze e pesi

•saper osservare fenomeni formulando ipotesi•saper immaginare la materia come composta da particelle tenute insieme da legami più o meno forti ed organizzate in strutture che possono subire

dei cambiamenti• saper relazionare su un esperimento evidenziandone le fasi di

realizzazione ed i risultati ottenuti

COMPETENZE APPRESE RIGUARDO ALL’ALIMENTAZIONE• saper leggere etichette di prodotti confezionati ricavando informazioni sugli

ingredienti•saper riconoscere le principali funzioni e la provenienza di carboidrati e

proteine nonchè l’importanza dell’assunzione di fibre, sali minerali e vitamine

•saper riflettere sull’importanza di alimentarsi con cibi sani e nutrienti

CONSIDERAZIONI FINALI

Inizialmente abbiamo programmato l’intero percorso creando una indispensabile traccia di lavoro.

Tra i punti citati nella programmazione iniziale molti sono stati oggetto di approfondimento, alcuni sono stati toccati solo

marginalmente e qualcuno è stato rinviato al prossimo anno. Si è venuta a creare così una programmazione in itinere che si è sviluppata in base ai modi e ai tempi di apprendimento

delle classi e in base alle risposte dei bambini alle sollecitazioni fornite.

Abbiamo osservato inoltre quanto sia utile che la realizzazione della documentazione segua il progredire del lavoro costituendo essa stessa un’occasione di riflessione

degli insegnanti sui modi, gli scopi e l’articolazione del percorso.