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CULTURA E SOLIDARIETÀ di Gabriella Guidi Gambino È stato un anno di attività, inten- so di presenze e voci, impe- gnate nei laboratori di arte e di co- muncazione. Nel teatro ci si avvia a rappresentare “Cenerentola”, in versione umoristica. Nell’arte non basta il tavolo lungo, occorre ag- giungere un secondo tavolino. I di- segni dei giovani andranno in mo- stra all’università europea. Nel giornalismo si dibattono con viva- cità tutti i temi del momento con il notevole apporto di studenti uni- versitari. Siamo poi andati alla mo- stra degli impressionisti del Musée d’Orsay al Vittoriano, come annua- le appuntamento con l’arte e tutti gli artisti europei. Oggi variamo l’ultimo numero del giornale “Il Cantiere” che riflette molteplici espressioni e sentimenti. Ci si chiede perchè il Cantiere resi- ste così a lungo nel tempo. Con l’età di un giovane di 27 anni, ap- prodato da un lungo viaggio, ricco di ostacoli, incontri, avventure da raccontare. Pronto a trarre dall’e- sperienza un nuovo passo, il lin- guaggio che dice basta e propone un cambiamento di visuale, un modo di vivere la solidarietà con la carica della cultura, della cono- scenza degli altri e di se stessi. Ec- co, lanciamo nell’etere la nostra freccia, con la forza ideale di un manifesto dal sapore della libertà e della speranza. Il progetto intende realizzare punti e luoghi di approfondimento nella attuale società giovanile, affrontare comportamenti devianti e atteggia- menti di presunzione, super ego, visuali che vogliono abbattere re- gole e tradizioni per una comoda e gratuita libertà di scelta. Cultura, ambiente e rapporti inter- personali sono gli elementi centra- li al fine di un cambiamento di vi- sione delle problematiche giovani- li nella loro complessità. Si tratta di proporre un manifesto artistico-culturale che agganci la sensibilità dei giovani nel confron- to tra disagio psicofisico e norma- lità, sperimentando un lavoro co- mune nella diversità. Puntare alla creazione di Labora- tori culturali nei campi dell’Arte e tecniche dell’affresco, del Teatro, della Comunicazione giornalistica e audiovisiva, della Lettura e Scrit- tura. E quanto altro si possa rea- lizzare come stimolo alle risorse sommerse e creative dei giovani. Aule scolastiche e universitarie, campi sportivi, ritrovi giovanili so- no i luoghi deputati a diffondere l’idea e il progetto con l’apporto di persone capaci, formate e animate da spirito solidale. Andare al fulcro dell’essere: là do- ve l’arte lievita e crea correnti e onde. Cercare fonti, menti fresche CRESCERE INSIEME di Marco Ciaffone C he cos'è un laboratorio se non un luogo dove, in gruppo, si prende in mano una materia prima e la si trasforma sulla base di un'i- dea? È la domanda che ha guidato il mio ingresso tra le attività de “Il Cantiere”. Un ingresso che non po- teva che avvenire in punta di piedi, perché è così che occorre avvici- narsi ad una realtà che affonda ra- dici robuste in oltre due decenni di storia e in un'idea di socialità che brilla di luce propria. Ma la vera sfida nel rispondere a quella do- manda era la reale natura della ma- teria prima poggiata sul banco da lavoro: i giornali, un prodotto chiu- so, finito, già lavorato sulla base delle notizie, quelle sì, di prima mano. E allora la strada da percor- rere era quella a ritroso: scomposi- zione e ricomposizione di quei pro- dotti e dei loro elementi. Un compito facilitato dalla straordi- naria reattività di un gruppo di ra- gazze e ragazzi affiatati, curiosi, ac- comunati da un sentimento che è for- se la più grande risorsa della genera- zione cresciuta coi media digitali: un rifiuto costruttivo nei confronti di una rappresentazione della realtà co- dificata rigidamente da altri. "Questo giornale non mi piace", "Io questo articolo non l'avrei scritto così", "Se- condo me questa notizia non andava inserita, e comunque non in questa S alire su al Gianicolo da S. Ono- frio la mattina presto, nel silen- zio della domenica o dei giorni di festa, è un’esperienza che non man- ca mai di emozionarmi. Tutto è quiete, la città immensa e silenziosa, nel lon- tano orizzonte i monti sabini e tiburtini, più oltre quelli prenestini per poi tocca- re con lo sguardo i Colli Albani sui quali si disegnano i grumi urbani dei Castelli Romani e alcune delle Ville Tuscolane; ai nostri piedi l’urbe con la sua folla di cupole, campanili, palazzi, ville e verdi parchi e viali: che gran- dioso panorama! Ma ecco che, passo dopo passo, le memorie di questi luo- ghi cominciano a manifestarsi, venen- doti incontro fino a circondarti. Questo non è sempre stato luogo di quiete e di pace, qui si è combattuto duramente e molti si sono immolati sul fiore degli anni. Poco dopo il faro, che la sera lan- cia raggi tricolori sulla città, iniziano le steli candide con i busti dei valorosi che si batterono nel 1849, al comando di Garibaldi, per la Repubblica Roma- na. Fu un lungo mese di scontri sangui- nosi tra i Francesi, bene armati, e i ga- ribaldini equipaggiati malamente, ma animati da entusiasmo giovanile e spi- rito di sacrificio, provenienti solo in piccola parte da Roma e dintorni e per lo più da diverse regioni d’Italia: tosca- ni, umbri, liguri, veneti, padani, nume- rosi i lombardi. Molti di loro morirono giovanissimi: G.Mameli, genovese, a 22 anni, L.Manara, milanese, a 24 an- ni, E.Dandolo, E. Morosini, F.Daverio lombardi: sono i nomi più famosi che degnamente tutti rappresentano. Più che il grandioso monumento a Garibal- di, statico e immobile sul suo cavallo, il furore di quel disperato mese di com- battimenti ci è reso dalla bella statua eretta in memoria di Anita Garibaldi. Questa eroica “pasionaria” sudameri- cana, che aveva legato il suo destino a quello dell’eroe dei due mondi, è ritrat- ta travolgente e scarmigliata, piegata sulla criniera di un focoso cavallo che si impenna, il braccio alzato brandisce una pistola in gesto di incitamento per i suoi e di audacia davanti al nemico. Ma tutto fu inutile: la Repubblica Ro- mana sconfitta, i garibaldini in fuga per pianure e montagne verso il nord, brac- cati da austriaci e francesi, per non più di una sola notte ospitati nella Repub- blica di San Marino, e poi di nuovo in fuga, infine congedati da Garibaldi e disperso ognuno verso il proprio desti- no, come fu anche per Anita, che morì divorata dalle febbri nell’attraversa- mento delle valli paludose di Comac- chio. A stento Garibaldi poté salvarsi. Ma di quel tempo eroico, nulla i poste- ri hanno dimenticato. Ogni giorno, alle ore 12 in punto. BOOOOMMMMMM!!!!! Il cannone tuona ancora sul Gianicolo. Si scopron le tombe, si levano i morti, i Numero unico a cura del Laboratorio di Giornalismo de “Il Cantiere” - Anno 2014 Redazione: Via Fracassini, 10 - 00196 Roma - Tel. 06.36000205 - Stampa: Officine Tipografiche srl - Roma DAI GIOVANI UNA REDAZIONE SPECIALE Era il titolo dell’ultimo libro di Carlo Bernari, lo scrittore napole- tano protagonista di quello splen- dido periodo storico-letterario a cui diedero vita Rea, Compagno- ne, Prisco, Incoronato e tanti altri autori. Ed erano anche gli anni in cui il mondo ha tremato per l’assassinio di Kennedy, per i focolai di guerra disseminati nel pianeta, dei fer- menti e delle idee che avrebbero portato alle svolte del ‘68. Questo 2014 - come cinquant’anni fa - si è anch’esso aperto con un sole inquieto: pensiamo all’Afri- ca, al Medio Oriente, all’Ucraina, ai problemi delle fonti di energia e intere popolazioni che muoiono di fame, alla voglia di cambiamento della vecchia Europa. La Beatificazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II - pre- senti in vita due Papi per la prima volta nella storia - ha portato un vento di speranza. Ma anche la chiesa vive una fase di inquietudi- ne. La speranza è che quanto questo “sole inquieto” si avvierà al tra- monto quello che sorgerà sia un sole di pace e solidarietà. Luciano Lombardi L’ANNO DEL SOLE INQUIETO Continua a pagina 2 DONNE E LUOGHI DI ROMA: TANTA STORIA, QUANTA MEMORIA! Raffaello Sanzio: il trionfo di Galatea. Affresco della volta in una sala della Villa dela Farnesina a Trastevere Continua a pagina 2 Continua a pagina 2 di Luciano Poggi

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Page 1: DAI GIOVANI UNA REDAZIONE SPECIALE · he cos'è un laboratorio se non un luogo dove, ... stro continente, oggi i continui, ul-teriori assorbimenti, potrebbero ad-dirittura divenire

CULTURA ESOLIDARIETÀdi Gabriella Guidi Gambino

Èstato un anno di attività, inten-so di presenze e voci, impe-

gnate nei laboratori di arte e di co-muncazione. Nel teatro ci si avviaa rappresentare “Cenerentola”, inversione umoristica. Nell’arte nonbasta il tavolo lungo, occorre ag-giungere un secondo tavolino. I di-segni dei giovani andranno in mo-stra all’università europea. Nelgiornalismo si dibattono con viva-cità tutti i temi del momento con ilnotevole apporto di studenti uni-versitari. Siamo poi andati alla mo-stra degli impressionisti del Muséed’Orsay al Vittoriano, come annua-le appuntamento con l’arte e tuttigli artisti europei. Oggi variamol’ultimo numero del giornale “IlCantiere” che riflette moltepliciespressioni e sentimenti.Ci si chiede perchè il Cantiere resi-ste così a lungo nel tempo. Conl’età di un giovane di 27 anni, ap-prodato da un lungo viaggio, riccodi ostacoli, incontri, avventure daraccontare. Pronto a trarre dall’e-sperienza un nuovo passo, il lin-guaggio che dice basta e proponeun cambiamento di visuale, unmodo di vivere la solidarietà con lacarica della cultura, della cono-scenza degli altri e di se stessi. Ec-co, lanciamo nell’etere la nostrafreccia, con la forza ideale di unmanifesto dal sapore della libertà edella speranza.Il progetto intende realizzare puntie luoghi di approfondimento nellaattuale società giovanile, affrontarecomportamenti devianti e atteggia-menti di presunzione, super ego,visuali che vogliono abbattere re-gole e tradizioni per una comoda egratuita libertà di scelta.Cultura, ambiente e rapporti inter-personali sono gli elementi centra-li al fine di un cambiamento di vi-sione delle problematiche giovani-li nella loro complessità.Si tratta di proporre un manifestoartistico-culturale che agganci lasensibilità dei giovani nel confron-to tra disagio psicofisico e norma-lità, sperimentando un lavoro co-mune nella diversità.Puntare alla creazione di Labora-tori culturali nei campi dell’Arte etecniche dell’affresco, del Teatro,della Comunicazione giornalisticae audiovisiva, della Lettura e Scrit-tura. E quanto altro si possa rea-lizzare come stimolo alle risorsesommerse e creative dei giovani.Aule scolastiche e universitarie,campi sportivi, ritrovi giovanili so-no i luoghi deputati a diffonderel’idea e il progetto con l’apporto dipersone capaci, formate e animateda spirito solidale.Andare al fulcro dell’essere: là do-ve l’arte lievita e crea correnti eonde. Cercare fonti, menti fresche

CRESCERE INSIEMEdi Marco Ciaffone

Che cos'è un laboratorio se nonun luogo dove, in gruppo, si

prende in mano una materia primae la si trasforma sulla base di un'i-dea? È la domanda che ha guidatoil mio ingresso tra le attività de “IlCantiere”. Un ingresso che non po-teva che avvenire in punta di piedi,perché è così che occorre avvici-narsi ad una realtà che affonda ra-dici robuste in oltre due decenni distoria e in un'idea di socialità chebrilla di luce propria. Ma la verasfida nel rispondere a quella do-manda era la reale natura della ma-teria prima poggiata sul banco dalavoro: i giornali, un prodotto chiu-so, finito, già lavorato sulla basedelle notizie, quelle sì, di primamano. E allora la strada da percor-rere era quella a ritroso: scomposi-zione e ricomposizione di quei pro-dotti e dei loro elementi. Un compito facilitato dalla straordi-naria reattività di un gruppo di ra-gazze e ragazzi affiatati, curiosi, ac-comunati da un sentimento che è for-se la più grande risorsa della genera-zione cresciuta coi media digitali: unrifiuto costruttivo nei confronti diuna rappresentazione della realtà co-dificata rigidamente da altri. "Questogiornale non mi piace", "Io questoarticolo non l'avrei scritto così", "Se-condo me questa notizia non andavainserita, e comunque non in questa

Salire su al Gianicolo da S. Ono-frio la mattina presto, nel silen-zio della domenica o dei giorni

di festa, è un’esperienza che non man-ca mai di emozionarmi. Tutto è quiete,la città immensa e silenziosa, nel lon-tano orizzonte i monti sabini e tiburtini,più oltre quelli prenestini per poi tocca-re con lo sguardo i Colli Albani suiquali si disegnano i grumi urbani deiCastelli Romani e alcune delle VilleTuscolane; ai nostri piedi l’urbe con lasua folla di cupole, campanili, palazzi,ville e verdi parchi e viali: che gran-dioso panorama! Ma ecco che, passodopo passo, le memorie di questi luo-ghi cominciano a manifestarsi, venen-doti incontro fino a circondarti. Questonon è sempre stato luogo di quiete e dipace, qui si è combattuto duramente emolti si sono immolati sul fiore deglianni. Poco dopo il faro, che la sera lan-cia raggi tricolori sulla città, iniziano lesteli candide con i busti dei valorosi

che si batterono nel 1849, al comandodi Garibaldi, per la Repubblica Roma-na. Fu un lungo mese di scontri sangui-nosi tra i Francesi, bene armati, e i ga-ribaldini equipaggiati malamente, maanimati da entusiasmo giovanile e spi-rito di sacrificio, provenienti solo inpiccola parte da Roma e dintorni e perlo più da diverse regioni d’Italia: tosca-ni, umbri, liguri, veneti, padani, nume-rosi i lombardi. Molti di loro morironogiovanissimi: G.Mameli, genovese, a22 anni, L.Manara, milanese, a 24 an-ni, E.Dandolo, E. Morosini, F.Daveriolombardi: sono i nomi più famosi chedegnamente tutti rappresentano. Piùche il grandioso monumento a Garibal-di, statico e immobile sul suo cavallo, ilfurore di quel disperato mese di com-battimenti ci è reso dalla bella statuaeretta in memoria di Anita Garibaldi.Questa eroica “pasionaria” sudameri-cana, che aveva legato il suo destino aquello dell’eroe dei due mondi, è ritrat-

ta travolgente e scarmigliata, piegatasulla criniera di un focoso cavallo chesi impenna, il braccio alzato brandisceuna pistola in gesto di incitamento peri suoi e di audacia davanti al nemico.Ma tutto fu inutile: la Repubblica Ro-mana sconfitta, i garibaldini in fuga perpianure e montagne verso il nord, brac-cati da austriaci e francesi, per non piùdi una sola notte ospitati nella Repub-blica di San Marino, e poi di nuovo infuga, infine congedati da Garibaldi edisperso ognuno verso il proprio desti-no, come fu anche per Anita, che morìdivorata dalle febbri nell’attraversa-mento delle valli paludose di Comac-chio. A stento Garibaldi poté salvarsi. Ma di quel tempo eroico, nulla i poste-ri hanno dimenticato. Ogni giorno, alleore 12 in punto. BOOOOMMMMMM!!!!!Il cannone tuona ancora sul Gianicolo. Si scopron le tombe, si levano i morti, i

Numero unico a cura del Laboratorio di Giornalismo de “Il Cantiere” - Anno 2014 Redazione: Via Fracassini, 10 - 00196 Roma - Tel. 06.36000205 - Stampa: Officine Tipografiche srl - Roma

DAI GIOVANI UNA REDAZIONE SPECIALE

Era il titolo dell’ultimo libro diCarlo Bernari, lo scrittore napole-tano protagonista di quello splen-dido periodo storico-letterario acui diedero vita Rea, Compagno-ne, Prisco, Incoronato e tanti altriautori.Ed erano anche gli anni in cui ilmondo ha tremato per l’assassiniodi Kennedy, per i focolai di guerradisseminati nel pianeta, dei fer-menti e delle idee che avrebberoportato alle svolte del ‘68.Questo 2014 - come cinquant’annifa - si è anch’esso aperto con unsole inquieto: pensiamo all’Afri-ca, al Medio Oriente, all’Ucraina,ai problemi delle fonti di energia eintere popolazioni che muoiono difame, alla voglia di cambiamentodella vecchia Europa.La Beatificazione di GiovanniXXIII e di Giovanni Paolo II - pre-senti in vita due Papi per la primavolta nella storia - ha portato unvento di speranza. Ma anche lachiesa vive una fase di inquietudi-ne.La speranza è che quanto questo“sole inquieto” si avvierà al tra-monto quello che sorgerà sia unsole di pace e solidarietà.

Luciano Lombardi

L’ANNO DEL SOLEINQUIETO

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DONNE E LUOGHI DI ROMA:TANTA STORIA, QUANTA MEMORIA!

Raffaello Sanzio: il trionfo di Galatea.Affresco della volta in una sala della Villa dela Farnesina a Trastevere

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di Luciano Poggi

Page 2: DAI GIOVANI UNA REDAZIONE SPECIALE · he cos'è un laboratorio se non un luogo dove, ... stro continente, oggi i continui, ul-teriori assorbimenti, potrebbero ad-dirittura divenire

Uno dei più seri problemi che oggil’Europa si trova ad affrontare èquello dell’immigrazione: proble-ma economico, politico e religioso.Se è vero che gli immigrati con illoro lavoro hanno svolto un impor-tante ruolo nello sviluppo del no-stro continente, oggi i continui, ul-teriori assorbimenti, potrebbero ad-dirittura divenire rischiosi.Le due nazioni come Francia e In-

ghilterra che hanno avuto un gran-de impero coloniale, al momentoattuale subiscono un riflusso stori-co. Ieri hanno goduto dei vantaggidelle loro colonie ed hanno, di con-seguenza, dato a molti la cittadi-nanza francese o inglese; dunque,come hanno beneficiato nel passa-to, ora sopportano il peso dell’ere-dità coloniale.La Germania che ha avuto piccoliterritori coloniali in Africa, deveagli immigrati gran parte del suc-cesso della propria produzione au-tomobilistica.L’Italia ha avuto solo un’ombra diimpero e non ha forti debiti di rico-noscenza né in Africa né in Asia.Purtroppo, però, giungono dalla Li-bia carrette cariche di rifugiati, diprofughi uomini donne e bambiniin cerca di lavoro e di un pezzo dipane. La domanda dell’uomo di strada è:fino a quando l’Europa potrà acco-gliere centinaia e migliaia di emi-granti? C’è una differenza: doveesiste un forte concetto di stato, co-me Francia e Inghilterra, coloro che

arrivano si fondono con le popola-zioni che li accolgono e ne assumo-no leggi, usi, costumi e cultura.Là dove lo stato è più debole, comel’Italia, la fusione di culture diverseè faticosa. L’Italia chiede che ilcontrollo in entrata sia svolto da na-vi che battano bandiera europea,ma purtroppo i paesi dove vigonolegislazioni più severe, rispondonoche ogni stato deve essere respon-

sabile del proprio territorio. Quin-di, attriti politici nell’Unione Euro-pea.Alcuni storici si chiedono: avremoun’Europa musulmana? La doman-da non è oziosa, poiché la maggio-ranza degli immigrati è di religionemusulmana, religione che da noipuò essere vissuta e manifestata li-beramente, costruendo loro luoghidi culto e pregando nei posti di la-voro. Di contro ai cristiani è vietato inmolti paesi arabi manifestare ilproprio credo religioso. Il perico-lo dell’islamizzazione è felpato,ma reale… C’è certamente il pre-ciso dovere morale di ACCO-GLIENZA e, nessun Paese piùdell’Italia ha dato prova di quel-l’umanità che deriva da una cultu-ra millenaria. Come l’Unione Eu-ropea potrà sciogliere questo nododell’EMIGRAZIONE concilian-dolo con l’ACCOGLIENZA èquestione ancora insoluta e conesiti a tutt’oggi incerti ed impre-vedibili.

Clelia

e agili, svegliare i dormienti. Proposte:Promuovere nei giovani incontricon la diversità e la difficoltà deldisagio giovanile attraverso unaserie di esperienze, di attività e di-scoperte in vari campi della cultu-ra.Un percorso di conoscenza e diespressione dell’artigianato d’arte,di quei mestieri che stanno scom-parendo e che hanno bisogno dellamano dell’uomo. Oggi tutto è pro-dotto di fabbrica.Molti artisti lamentano la mancan-za di una scuola di formazione, do-ratori e liutai, maestri del marmo edell’intarsio, del legno, non posso-no prendere a bottega allievi, pro-muovendo un rinnovato interesse eutilità verso tali mestieri.Offrire a chi è giovane l’opportu-nità di un esperienza di apprendi-stato in un settore artistico-arti-gianale, per un certo periodo ditempo, vuol dire far conoscere leproprie risorse, apprendere la bel-

lezza e la storia, la fatica del lavo-ro a mano. E forse trovare un me-stiere.Cercare le vie degli alberi.Proporre uno stage di conoscenzadi numerose qualità di alberi, dal-la loro provenienza a come si la-vora il legno per creare oggettid’arte, una cornice, uno scrittoio,un sedia intarsiata.Studiare i voli degli uccelli e, illoro suono.Ascoltare musica in concerto. La-sciare su un’agenda le proprie os-servazioni.Apprendere la costruzione di unostrumento musicale.Lanciare il “Premio della Creati-vità” per una canzone, un raccon-to, una poesia, una registrazione,una fotografia, una lettera via e-mail.Ogni esperienza può avvalersi diInternet,

Gabriella Guidi Gambino

morti di Roma son tutti risorti! Il Sacrario garibaldino si riempiespesso ancora oggi di giovani e anzia-ni eredi degli antichi eroi in camiciarossa: a perenne ricordo.Un destino infelice, a volte tragico, ac-comuna molte altre delle donne il cuiricordo accompagna la passeggiatache ci fa riscendere in città. Appena dopo il Fontanone dell’acquaPaola ecco la chiesa di San Pietro inMontorio dove è sepolta BeatriceCenci, qui deposta nel 1599.Stendhal, che su di lei scrisse uno deisuoi più bei racconti romani, venne acercarne la tomba, ma i frati del con-vento non seppero dirgli dove essafosse stata inumata dopo la sua esecu-zione, nessuna lapide infatti fu per-messa, del punto preciso si perse me-moria: e tuttavia qui la giovane Beatri-ce ancora oggi riposa. Scendendo ancora verso Trastevere cisi trova d’improvviso dinanzi ad unmaestoso cancello, perennementechiuso: Accademia degli Arcadi, virecita una scritta dagli eleganti caratte-ri, e poco prima una sbiadita indica-zione toponomastica dice Salita alMonte Parrasio. Al di là del cancellofitte verzure, alberi, una piccola fonta-na, cespugli, sentieri misteriosi chevanno a perdersi nel verde intenso eombroso, risuonante di primaverilicinguettii: quale luogo più lontanodalla scomposta città d’oggi, qualeluogo ideale per la poesia! Qui si vol-le far rinascere l’antica Grecia, le Mu-se sembrano fluttuare nel verde, e sudi esse Apollo, dio delle Arti, regnaancora sovrano, la lira mestamente ri-suonava nella brezza accordandosi al-

lo stormir delle foglie, qui fu il magi-co ritrovo di poetesse e poeti raffinatie colti che, assunti greci nomi, vollerofar rivivere l'Arcadia di un tempo an-tico, sacro alla bellezza e all’armonia:qui questi spiriti eletti si davano con-vegno per letture e declamazioni liri-che, per sofisticati svaghi letterari inpastorale e silvana pace. Cristina diSvezia, ne fu protettrice. Novella irre-quieta figlia di Saffo, aveva rinuncia-to al trono e dalle sue remote latitudi-ni boreali era venuta a Roma a viveree nutrirsi di bellezza, di sole, di luce, diarte, di poesia, di traboccante amore eardore di vivere libera nelle sue intimeinclinazioni. Fu proprio in PalazzoCorsini alla Lungara, a pochi passi daqui, che quest’affascinante regina eb-be dimora dal 1659 e morì nel 1689.Si possono ancora visitare le sue stan-

pagina". Valutazioni sempre più fre-quenti al tavolo di un laboratorio cheè così diventato la sede nella qualesperimentare dei veri e propri proce-dimenti di redazione. Qualche esempio? Presto detto: è ba-stato scrivere una notizia di due ri-ghe e chiedere come si potesse ap-profondirla per tirarne fuori due pa-gine di giornale (e quindi un articolo,un'intervista, una scheda, un conte-nuto aggiuntivo) per ritrovarmi a ge-stire un gruppo di redattori pieni diidee su chi sentire e come organizza-re i contenuti. Simili risultati quandosi è trattato di rifare daccapo la ge-rarchia delle notizie dei vari quoti-diani, e quindi portare contenuti rele-gati al centro del giornale in primapagina e viceversa, con la guidaesclusiva dell'interesse soggettivo. Non ultima la messa a punto di con-tenuti come fumetti, mappe, infogra-fiche. Il tutto mediato e arricchito daun sempre vivo dibattito sui fatti e ledinamiche che maggiormente inve-stono la realtà che viviamo ognigiorno. E alla fine di un anno di atti-vità la soddisfazione più grande è ve-dere che l'approccio di positivo scet-ticismo nei confronti di notizie "cala-te dall'alto" è stato alimentato e in-stradato con una buona dose di ap-proccio critico, vero antidoto al peri-colo di sprofondare in un cinismo di-sinteressato. Ma è ovviamente unpercorso che è sempre all'inizio e chepunta sempre a rinnovarsi, a conti-nuare. A crescere, insieme a chi loanima.

Marco Ciaffone

DRAMMA IMMIGRAZIONEL’UMANITÀ NON BASTA

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Quest’anno la mostra scelta da IlCantiere è stata quella del Mu-sée d’Orsay al Vittoriano. Diquesto Museo parigino, apertosolo dal 1986, sono state esposteoltre sessanta opere, rappresen-tative dei vari periodi artisticicompresi tra la fine dell’ottocen-to e il primo periodo del nove-cento. Quindi dal neoclassici-smo, attraverso l’impressioni-smo, il post impressionismo, ilsimbolismo, fino ai movimentidi avanguardia dei primi annidel secolo scorso.Questa successione è molto inte-ressante perché permette di se-guire l’evoluzione dell’arte figu-rativa che si trasforma, influen-zata dai cambiamenti della so-cietà e dagli avvenimenti storicidi quel periodo che hanno la-sciato il segno nell’animo uma-no. Quindi, da quell’ “equilibrioolimpico” proprio del neoclassi-cismo, dove tutte le parti di unaraffigurazione si legano armo-niosamente, si passa man mano

a un segno sempre più immedia-to, a sottolineare l’interiore del-l’artista che si afferma sempre dipiù. Si ha così il graduale pas-saggio dall’oggettivo prevalentenelle immagini classiche al sog-gettivo, dove la personalità del-l’artista diventa protagonista.Ed ecco gli impressionisti i qua-li, col solo bagaglio dell’impres-sione fugace procurata da un og-getto, riescono, intuitivamente,ad accordare occhio e sentimen-to, conferendo alla loro pitturaimmediatezza ed armonia. Ot-tengono tale risultato sostituen-do al segno il colore che nella“plein air” si vivifica dando aglioggetti un aspetto che varia a se-conda della luce delle ore delgiorno. Tra questi spiccano Mo-net, Manet, Renoir, Pissarro deiquali abbiamo ammirato i quadripiù significativi esposti nellaMostra.Seguono i post-impressionistiche portano avanti la teoria del

colore caratterizzandola con ul-teriori modi di trattare l’aspettocromatico: un esempio tipico losi vede nel quadro “il pasto, diGaugin dove tutto diventa colo-re, ed è il colore che l’artista ve-de nel momento in cui dipinge.Si passa poi al simbolismo chesupera il naturalismo, alla ricer-ca del trascendente e che ispireràil movimento dei Nabis i quali siautodefinirono “impressionisti esimbolisti”.Ed ecco i Fauves che rappresen-tano la reazione ai Nabis e cheriducono la raffigurazione deisoggetti a pochi tratti calcati conforza e all’uso di colori che noncorrispondono alla realtà e chesono trattati con veloci pennella-te. Il rappresentante maggiore diquesto movimento fu Henri Ma-tisse. Ed è il movimento dei Fau-ves che aprirà le porte alle avan-guardie del 1900.

Emilia d’Ambrosio

L’ARTE CHE SI EVOLVE

Per Vittoria Colonnafiera signora di Ischia.

Donna antica testimone di virtùcoscienza altera di amore e di morte

nome scolpito, enigmaticamemoria di chi realmente fosti

combattente poeta,monito senza tempo

che solo in forma di libertàdi raziocinio conoscenza e artesi fa degna la vita e si è donna

Giusy

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Giornalista per un giorno Finto sequestro per un’elezioneA Roma, il Gruppo speciale criminalitàorganizzata della Guardia di Finanza haarrestato Padre Renato Salvatore, il pa-dre superiore dei Camilliani.Egli, da quanto si è scoperto, ha orga-nizzato un finto sequestro di due prela-ti camilliani. I due sacerdoti, caduti nel-la trappola messa in atto, sono stati sot-toposti ad un finto interrogatorio durato6 ore.Tutto ciò è stato organizzato poiché idue prelati erano contrari ad eleggerePadre Renato Salvatore il quale irritatoper questo, è stato aiutato da due finan-zieri a mettere in scena questo scanda-loso magheggio, cosicché il Padre Su-periore dei Camilliani avesse potutovincere le lezioni, il 13 maggio scorso.

Noemi e Anna

App utili o futili?Nel mese di luglio 2014 Google Play

ha raggiunto un milione di App possi-bili da scaricare ma in media una per-sona ne utilizza solo 7, infatti il 94%delle App gratuite sono scaricate, testa-te e cancellate.Ma quali sono le più amate, quelle sucui gli italiani si consumano il pollice?La regina incontrastata è WhatsAppche piace al 40% degli intervistati, unutente su tre non rinuncerebbe a Face-book, le App riguardanti il meteo con-quistano il 15% della popolazione tra i18 e 44 anni.Le App hanno cambiato le nostre abitu-dini e soprattutto il modo di relazionar-ci con gli altri: stiamo diventando sem-pre più una società di esseri soli che sicimentano in una comunicazione vir-tuale di massa e non più personale. Aggiungiamo sempre più amici su Fa-cebook e nell’illusione di stabilire unarelazione con centinaia di persone, i le-gami veri rimangono trascurati.

Eleonora e Tilde

I poliziotti indossano unatelecamera così diminui-sce l’uso della forza?Washington . Una dozzina digiorni fa, Santa Rosa California, AnoyLopez Cruz, 13 anni davanti a casa suaimpugna un kalashnikov. Un vicinospaventato chiama la polizia. La pattu-glia arriva velocemente. Un agentescende apre il fuoco e Anoy muore cen-trato dai proiettili. Solo dopo scopriran-no che l’arma era un giocattolo alquale il ragazzo aveva tolto il tappo ros-so che lo identificava. Dolore struggen-te, polemiche. Una giovane vita strap-pata via. Forse tutto questo non sarebbeaccaduto se il poliziotto avesse avuto latelecamera portatile piazzata sugli oc-chiali, un congegno usato da alcuni di-partimenti americani con risultati sor-prendenti. Da quando hanno adottatoquesta precauzione per aiutare la poli-zia ad avere tutto sotto controllo.

Luca

Le baby-squilloRoma, Serena e Emanuela amiche delcuore.

Ci troviamo in Viale dei Parioli la co-siddetta “Roma-bene”. È il 28 ottobrescorso. Mentre i carabinieri della capi-tale arrestano 4 clienti e la mamma diuna delle due ragazze (accusati di indu-zione, sfruttamento della prostituzioneminorile), Emanuela di soli 15 anni sisiede di fronte ad un procuratore rac-contando l’accaduto.“Serena, la mia amica del cuore, ha ini-ziato subito a lavorare, io l’ho fatto pitardi perché non me la sentivo, non misembrava una bella cosa”. L’obiettivo era quello di guadagnare fa-cilmente tanti soldi. Le mamme eranoconsapevoli di tutto ciò? Lasciano cor-rere perché bisognose di denaro ma inche mondo siamo finiti? Una degenera-zione totale della società ormai superfi-

ciale e materialista.Il dialogo? Un mezzo di comunicazio-ne fondamentale che in questa occasio-ne è venuto a mancare. Il suggerimento è quello di esortare findai primi anni, nelle scuole ad avere deiprincipi consoni alla società in cui vi-viamo.

Olimpia e Federica

Giovani ragazze che vo-gliono crescere troppoin frettaAvreste mai pensato che due giovanis-sime ragazze avrebbero potuto arrivarea prostituirsi pur di riuscire a comprar-si dei vestiti firmati? Potrebbero forseessere state indotte dall’ambiente socia-le, nel quale protagonista è l’essere“bello”?No, eppure è accaduto. Agnese e Ange-la, due ragazze di 14 anni residenti aRoma, in via Parioli, sono state coltesul fatto, mentre si prostituivano. Le ra-gazze hanno affermato che lo facevanoper comprarsi vestiti firmati, macchine,e raggiungere il benessere. Nonostantele giovani dicessero di essere minoren-ni, gli uomini non si sottraevano. Adoggi, sono stati indagati 12 uomini. Nelmondo in cui oggi viviamo, forse que-ste quattordicenni sentono il bisogno disentirsi grandi, evadere, voler somiglia-re ai modelli che la nostra società spon-sorizza.

Francesca e Simona

La Roma di oggi e lebellissime degli anni ‘50Stefano Dominella a voluto celebrare leDivine degli anni ’50, attraverso la mo-stra “Bellissime: Icone di ieri nella Ro-

ma di oggi”. Le divine che parteciparo-no a questa mostra furono: Ingrid, Ani-ta e tante altre che giunsero nella cittàeterna per lavorare e riuscirono a ruba-re la scena agli studi di Hollywood.Dominella non aveva dubbi nello sfida-re Parigi con la moda romana. Barrella, un suo collaboratore ha so-vrapposto alcune immagini in bianco enero delle Dive, con quelle di luoghistorici della città, adottando una tecnicadi Polaroid per superare i limiti tempo-rali tra passato e presente.Noi troviamo molto importante questamostra per non dimenticare le Dive delnostro passato

Robertino, Florinda, Andrea

Social Network Quando la polizia pubblica le foto dei ri-cercati sui social network, auspica sem-pre una condivisione su face book o inrete in modo che sia più facile raggiun-gere chi potrebbe avere informazioni.Non si aspetta cerca che sia il ricercatostesso a condividere la foto, eppure èquello che è successo a Anthony James.

Sofia

Alluvione in Sardegna, èstrage: 16 mortiIn 24 ore caduta la pioggia di sei mesi.L’apocalisse di Olbia, ieri i primi fune-rali.Per la Sardegna quella di ieri è stata lagiornata dell’ultimo saluto alle vittime.

Il bilancio della stage: nove morti e fraloro due bambini, decine di feriti, cen-tinaia di sfollati e una città praticamen-te in ginocchio. Il disastroso passaggiodi Cleopatra ha creato emergenze chebisogna affrontare subito. È stata infat-ti colpita una delle più importanti voca-zioni della Sardegna, che è quella turi-stica. Anche gli alberghi della costaSmeralda partecipano alle iniziative disolidarietà per aiutare le vittime dell’al-luvione.Si vuole offrire gratuitamente cibo perle persone in difficoltà e fare la nostraparte per alleviare le sofferenze in que-sto momento difficile che ha colpito l’i-sola. Ci sono alcune cause che forsepossono spiegare questa strage:Il territorio senza cura: cioè l’eccessivaurbanizzazione, la creazione di arginispesso inutili e la scarsa manutenzione,sono tutti elementi che hanno contri-buito a creare un sistema che finisce percrollare quando viene messo sotto sfor-zo.L’allerta meteo non basta: l’allerta me-teo è sicuramente importante per poterinnescare una serie di azioni organizza-te con l’obiettivo di mitigare gli effettidi un evento disastroso. Tuttavia l’e-vento che ha colpito la Sardegna è sta-to talmente fuori dalla norma cheavremmo potuto ridurre l’emergenza almassimo del 20%.

Manutenzione decisiva per le grandimetropoli: in gran parte delle nostrecittà i problemi non diventano cosìgrandi come è accaduto in Sardegna.Roma, ad esempio, nonostante la suavicinanza al Tevere, riesce il più dellevolte a far fronte a giorni di pioggia in-tensa.Per avere più sicurezza strade e fognemigliori: a cominciare da quella retestradale fino ad arrivare a quella dellarefe fognaria.

Contro i rischi naturali all’estero sispende di più. L’Italia è il paese euro-peo più soggetto a tutti i rischi naturali,a causa dei quali si muore anche di più.Oggi per il nostro paese sarebbe sicura-mente molto costoso mettere completa-mente in sicurezza il territorio, ma pos-so concludere dicendo che è dieci voltepiù costoso riparare i danni subiti, cheperdere vite umane.

Florinda

Alluvione È possibile un mondo dove non ci siaiuta più?!La testimonianza agghiacciante di Pie-ro Mariano rivela proprio questo.Ci troviamo ad Olbia, una città messain ginocchio da fenomeni naturali.Piero Mariano ha presentato una de-nuncia ai militari del reparto territorialedi Olbia per il mancato aiuto da parte diun operatore dell’Anas che si era espli-citamente rifiutato, dopo che era statopregato di prestare soccorso.Il signor Mariano, dopo aver aiutatoun’amica in difficoltà, vide un uomoappeso ad un palo con in braccio suo fi-glio che urlava disperatamente aiuto. Ilpalo purtroppo si trovava sull’orlo delcanale che tendeva ad accrescere moltovelocemente. Mariano pensò che da so-lo non avrebbe potuto farcela e cosìandò subito a cercare aiuto, ma ahimèsi imbatté in un operatore dell’Anas, ilquale dopo essere stato insistentementepregato di andare a soccorrere quel-l’uomo, minacciò Piero Mariano dirompergli la faccia. La forza e il corag-gio di Mariano non si interruppero lì,ma continuò a chiedere aiuto e quandone trovò uno valido, purtroppo non c’e-ra più nulla da fare per quell’uomo eper il suo piccolo bambino che ormaierano stati sommersi dall’acqua.Questo fatto, anche se molto drastico,purtroppo rappresenta il mondo di og-gi, che davanti alle richieste di aiuto lamaggior parte delle persone reagisconocon indifferenza e tendono a scaricarele responsabilità sugli altri dicendosi:“ci sarà qualcun altro che si fermerà aprestare soccorso”, ma così facendonessuno lo farà!Dove siamo arrivati?!

Noemi MeduseIn Giappone un peschereccio è statoaffondato dalle meduse di Nomura,

specie giganti i cui esemplari possonoarrivare a pesare 200 chilogrammi edavere un diametro superiore ai 20 me-tri. Tutti salvi i pescatori che sono finitiin acqua e sarebbero successivamentesalvati dalla polizia. I tentacoli dellemeduse non hanno colpito le parti cor-poree dei sottoscritti. Nessuno riesce acapire le cause della loro moltiplicazio-ne stagionale.

Sofia

Vicende dei due maròEventiUccisione dei due pescatori da parte deidue maròInizio delle trattative diplomatiche daparte delle forze diplomatiche italiane(Mauro – Bonino)18 febbraio 2014: udienza per eventualeincriminazione dei marò come terroristi

Arianna, Giovanni, Roberto

Rebibbia la fuga delle beffeCaccia a Roma e nel Lazio oltre a 2.500detenuti, ma ad evadere dalla terza ca-sa, è un gioco.L’evasione è avvenuta tra le 22 e l222,30 in un’ala senza controlli. Passa-monte, direttrice dell’Istituto: “La loroè stata una scelta scriteriata”.Eventi:Aperti nel 1972 4 istituti di pena diffe-renti, 3 maschili ed 1 femminileNel 1973 scoppia la rivolta femminile,le mamme possono tenere i figli fino alcompimento dei 3 anniNel 2008 il carcere partecipa a “Rockin Rebibbia” di MTVNel 2009 è stata girata “Cesare devemorire” dei fratelli Tavani, gli attorierano detenutiNel 2012 “Cesare deve morire” ha vin-to l’orso d’oro al Festival di Berlino ecinque David Donatello

Sofia, Massimiliano, Andrea

Notizie pazzeOsiris è atterrato ieri da un pianeta lon-tano finalmente si conferma l’esistenzadegli alieniTroppo shopping può uccidere: si suici-da perché la fidanzata lo costringe a 5ore di shoppingLa prova del giubbotti antiaccoltella-mento va male: 6 mesi di prigione per

il collaudatoreLo credono morto, ma lui si presenta alsuo funerale. Perdere un parente o unamico è una cosa tremenda, ritrovarse-lo vivo e vegeto in chiesa mentre si èseduti davanti ad una bara occupata daqualcun altro A 76 anni finisce sotto un treno, illesaRuba una scarpa, arrestato ladro conuna gamba

Federica e Noemi

È stata la polizia a svegliare Frank che sta-va dormendo beato nel letto di una casache stava svaligiando. Peraltro l’abitazio-ne del vicino di casa di sua madre. Prece-dentemente nel pomeriggio questo tizio siera presentato prima a casa della madrema dato che era ubriaco non lo fece entra-re; così andò a bussare a casa della nonnache anch’essa lo rifiutò e allora il giovane

GIORNALISTI PER UN MESELE NOTIZIE DAL MONDO NELLA FANTASIA DEI RAGAZZI

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ACA-CRONACA-CRONACA-

Page 4: DAI GIOVANI UNA REDAZIONE SPECIALE · he cos'è un laboratorio se non un luogo dove, ... stro continente, oggi i continui, ul-teriori assorbimenti, potrebbero ad-dirittura divenire

si introdusse nella casa del vicino rom-pendo la finestra e dopo aver messo asoqquadro la casa si addormentòUna donna ha buttato fuori di casa ilgatto sostenendo che era omosessualeVa a ritirare la patente e sfonda gli uf-fici della motorizzazione con l’autoCade dal terrazzo e si salva solo per ilfatto che è grasso. Essere sovrappesoa volge può essere una fortuna. Il te-desco Gerhard è rimasto illeso dopoun volo di 6 metri grazie al suo ab-bondante girovita

Tilde

Renzi torna a scuola. L’a-lunno diventa premierTymoshenko nuovo premier. La piaz-za applaude, Putin si ubriacaIl Cantiere maggior partito italiano.Neanche le grandi coalizioni gli ten-gono testa

Finalmente il cinese come lingua na-zionale in ItaliaAlieni prendono la cittadinanza euro-peaCrisi economica su Marte. Calano iprezzi degli immobili

Marco

Il Cantiere: da Associa-zione povera a societàriccaCiò che è successo a Via Fracassini10 nel corso di qualche mese ha del-l’incredibile. In questa via è sorta nel1986 l’associazione Il Cantiere che hasvolto una funzione sociale importan-tissima fino al 2014. Un giorno avvie-ne ciò che nessuno si aspettava: unodegli studenti dell’Università Euro-pea, Fabio Clarizio, ha trasformatol’associazione in una società per azio-ni e ne ha acquistato la maggioranzadelle azioni. In poche ore milioni dirisparmiatori hanno investito sulleazioni del Cantiere spa contribuendoa rendere la ex associazione una dellerealtà sociali più famose in tutte ilmondo. A via Fracassini è stata erettauna statua raffigurante quel generosobenefattore, ora divenuto uno dei piùricchi e influenti uomini sul pianetasecondo quanto riporta Forbes, la ri-vista americana. Fabio e il Cantierespa: due ingredienti per una ricetta disuccesso planetario.

Fabio

Cenerentola al SistinaLo spettacolo “Cenerentola” messo inscena da Il Cantiere per la prima vol-ta al Teatro San Saturnino a Roma il18 giugno 2014 sarà replicato ancheal Sistina. Questo sarà possibile gra-zie alle critiche molto favorevoli rice-vute dalle più importanti riviste delsettore. Le speranze degli attori sonomolto grandi e sperano di poter porta-re il loro lavoro in altri teatri, magariin altre parti d’Italia e del mondo.

Arianna

I dinosauri non sonoestintiStraordinaria scoperta di un’isolasperduta nel Pacifico abitata da preda-tori ed erbivori del giurassico. Da se-coli indisturbati continuano a ripro-dursi e vivere, nutrirsi in un ecosiste-ma ideale che ha favorito la loro so-pravvivenza.Un’isola viva, dalla rigogliosa vege-tazione che ha celato per tutto questotempo un nuovo mondo, un altromondo.Lontana dal caos umano delle città,

della realtà quotidiana e metropolita-na, una società di dinosauri ha vissu-to e continua a svilupparsi.L’esploratrice e paleontologa TildeTrenta durante una spedizione insie-me al suo equipaggio ha fatto questaincredibile scoperta. Una volta avvistata l’isola, il gruppodi scienziati si è addentrato per esplo-rare per poi fuggire alla vista dei di-nosauri giganteschi.

Tilde

Notizie flashL’Ucraina fa un altro passo verso l’u-scita della crisi dopo che il presidenteV.Y. aveva negato l’accordo di asso-ciazione commerciale con l’U.E.Fondi ai migliori progetti di ricercaL’impeachment a NapolitanoIl denaro sporco invade l’Italia, l’eco-nomia nera al 10% del PIL sottrtti alfisco 75 miliardi l’annoBieber, modello negativo: va espulsodal paese. Questo per noi è importan-te non per il personaggio ma proprioperché sono questi i mali del paese eespellendo questi piccoli divi insigni-ficanti, c’è una possibilità di risanarela mente delle nuove generazioni

NoemiNotizie flashCosì ha inventato il graffito del superPapa. Mauro Panatta, pittore per pro-fessione, streetartist per passione haattaccato vicino al Vaticano su cartaun graffito ecologico e amovibile inti-tolato super Papa. (Innovativo, spiri-toso) “l’unico a usare il potere a fin dibene”Turismo. L’Italia perde posizioni. Lanotizia arriva dall’Eurostat, l’Italia haperso il 4,6% delle notti passate in ho-tel, al primo posto troviamo la Fran-cia seguita dalla Spagna

Bufera su unamaestra: proietta“per errore” vi-deopedapornogra-fico in aula nellascuola di suore do-menicaneProteste degli ani-malisti: vietate lecorse da sci per gli

animali (cani, gatti, conigli, galline etartarughe)Milionaria cinese lavora come spazzi-na per insegnare ai figli cosa significalavorareFare foto diminuisce il ricordo del-l’avvenimento: faccio una foto per ri-cordo, ma in realtà diminuisce il ri-cordo realeRagazzino colpito in testa da un me-teorite, nuore sul colpo a 7 anni inFloridaIn viaggio di nozze si fa arrestare conuna prostituta in FloridaNon ha compilato la dichiarazione deiredditi perché è morto il suo pescerosso

Federica

Notizie flashLondra, troppo stress alla city catenadi suicidi tra i banchieri, mali del ca-pitalismoMilano, sciopero dei tassisti, un lavo-ro difficileCoppie omosessuali in un film diWalt Disney. Anche il cinema prendeuna posizioneLe cascate Victoria, un tuffo nel passa-to nel presente fra passato e presenteEstimi catastali: necessità di un equocanone“Osage County” nuovo film MerylStreep & Julia Roberts. Due genera-zioni di attrici a confrontNon ho compilato la dichiarazionedei redditi perché è morto il mio ca-

narino. È veramente uno “humour”inglese

La famigliaFamiglia: ruolo dei genitori nei perio-di cruciali della crescita e dello svi-luppo della personalità dei figli.Ricorrenti e numerose tragedie fa-

miliari quali i suicidi, omicidi, vio-lenze di vario genere dovrebbero in-durre la società intera ad unaprofonda riflessione.Come può la famiglia, i genitori inparticolare, originare gli innumerevo-li condizionamenti negativi da partedi ambienti, tecnologie, dipendenze emode che vanno a plasmare l’indoledel figlio, le sue scelte e reazioni?Restare vigili, sembra un atto banale,importante è mantenere l’autorità digenitore, non esclusivamente la seve-rità ma mai fare l’errore di trascuraresegnali di squilibrio nella quotidianitàe nelle abitudini

Tilde

Quanto è importante ilruolo della famiglia?Famiglia: un luogo da cui fuggire o incui crescere?Il rapporto con i genitori alla fine deiconti è quello che influenza di più lanostra vita. Il momento più critico èl’adolescenza. Chi non si è sentito al-meno una volta soppresso dalle rego-le familiari?E allora che molti ragazzi fanno scel-te sbagliate, nel tentativo di liberarsida ogni limite, iniziano a fare di na-scosto tutto ciò che gli avevano proi-bito e alcuni scappano di casa.Un momento rischioso nel quale lescelte sbagliate possono lasciare segniindelebili ma anche costruttivo nelquale il ragazzo si distacca dalla fa-miglia per scoprirsi come individuo

indipendente che fa le proprie sceltecon responsabilità.

Eleonora

Si impicca per amore,la salvano i viciniDisgrazia per amore: mancanza didialogo genitori-figliUna delusione d’amore può toglierela voglia di vivere?Ebbene ieri pomeriggio in zona Ap-pio-Latino una ragazza di 17 anni haaspettato di essere sola in casa perprendere una corda, salire all’ultimo

piano del suo palazzo e legarsi il cap-pio al collo.La studentessa è stata salvata da alcu-ni condomini che l’hanno liberata inattesa dell’arrivo dei soccorritori.Su quanto accaduto indagano gliagenti del commissariato San Gio-vanni.La diciassette non aveva lasciato al-

cun biglietto di addio, ma solo alcunefrasi sul suo diario sul quale annotavatutto giorno per giorno.“Sono stanca della vita, mi ha delusae amareggiata” avrebbe detto la gio-vani.Era stata lasciata alcuni mesi fa dal fi-danzato. La famiglia ha cercato di so-stenerla per farla uscire dall’abissodella depressione.Increduli i genitori “non avremmo

mai immaginato che potesse compie-re un gesto del genere”; trovo assurdoche i genitori non siano stati a cono-scenza della situazione critica della fi-glia, e trovo ancora più grave che algiorno d’oggi una ragazza si suicidiper amore

Florinda e Andrea

Tutela famiglie gayRoma. Al liceo Mamiani, è già dive-nuta una realtà sui libretti delle giusti-ficazioni compare la richiesta di firmada parte del “primo e del secondo ge-nitore” a differenza del tradizionalemadre, padre o di chi ne fa le veci.Questo cambiamento è stato attuatoin primo luogo in America nel feb-braio 2011 in tutti i documenti Ame-ricani, a seguirsi nella città di Bolo-gna ed infine a Roma.Nella capitale a cambiare la dicituraci ha pensato Tiziana Salusti, presidedi un istituto storico, simbolo del ’68della Roma bene progressista.Tutto ciò è accaduto per tutelare i ra-gazzi con genitori separati o divorzia-ti o eventualmente genitori gay. È per-ciò una formula generica per non di-scriminare o mettere in difficoltà tuttequelle forme di famiglia che esistononella società.

Federico

Le famiglie gay inizia-no a prendere piedenelle scuole Roma. Al liceo Mamiani la presideTiziana Sallusti ha introdotto sui li-bretti delle giustificazioni la dicitura“firma del genitore uno e del genitore

due” che è andata a sostituire la vec-chia dicitura “firma del padre o dellamadre e di chi ne fa le veci”.La preside ha giustificato tutto ciò di-cendo che è stato preso questo prov-vedimento nel pieno rispetto della fa-miglia, dal momento che la famiglia ècambiata e ormai la metà degli stu-denti vivono in nuclei allargati. Ag-giunge ancora che di base non c’è sta-to mai l’intento di discriminare o disvilire la famiglia, sia che essa siacomposta da gay/lesbiche, sia che siacomposta da genitori separati, ma vo-leva semplicemente usare una formu-la generica che non mettesse in diffi-coltà nessuno.Questa notizia ha suscitato molte cri-tiche soprattutto dal centrodestra, maaltri provvedimenti simili erano statigià attuati a Venezia, Bologna e anchenegli Stati Uniti.

Noemi Un desiderioVoi sapete quanto amo i libri. Spessomi viene l’idea di trarne una sceneg-giatura cinematografica o di scrivereuna tripla o quadrupla biografia.A tale proposito, ho preso in prestitoquattro volumi della U.T.E.T., che ri-guardano Edmondo De Amicis, An-tonio Fogazzaro, Giovanni Verga edItalo Svevo.Secondo me, il primo ha mostrato in“cuore” dei sentimenti di pace e fratel-lanza tra italiani, davvero importanti. Conosco poco gli altri tre, ma tutti equattro hanno un aspetto fisico che micolpisce.Hanno i baffi e dei capelli di medialunghezza, ma soprattutto hannoun’aria pulita, e non hanno quell’ap-parenza da “Buffalo Bill” che era pro-pria di Garibaldi.Tutto quello che ho descritto finorami spinge a pensare: “sono italiano edamo e cerco la mia patria”, pensandoche l’inglese mi serve per lavoro manon è la mia lingua madre. E concludo affermando che questadecisione mi fa stare meglio.Quanto ho detto sopra, mi fa balenareun ricordo. Più di vent’anni fa, quan-do lavoravo con mio padre, un colle-ga, persona molto colta, si espressecosì al riguardo: “Si vede nella barba(o nei baffi, aggiungo io) un simbolodi saggezza”.Ricordo anche che il mio insegnantedurante la scuola elementare ci esor-tava dicendo: “Conoscete l’Italia pri-ma di andare all’estero”.

Nicolò I

Libertà e musicaLa libertà, per me, è il fatto di essereautonomo, perché faccio tante cosebelle nella vita, e quello che mi piacemolto fare è di andare a piedi nellepiazze.La musica mi rilassa molto e mi fasentire come quasi addormentato, equesta è una cosa molto importante.

Nicolò II

Patrick Melrose autorebritannico.Ultimo episodio della saga intitolata“lieto fine”.Patrick Melrose soffre di un disturbopsicologico a causa della sua triste in-fanzia. Il rapporto tra genitori e figli?Oggi giorno se ne parla molto.L’adulto che fa violenza a un bambinodistorce lo sviluppo della personalità:il genitore da cui ti aspetti protezione èlo stesso che minaccia la tua sicurezza,la tua integrità, i tuoi confini.Inevitabilmente abusi e violenze siconsumano in contesti patologici doveun genitore agisce e l’altro finge di sa-pere. Questo romanzo è un trattato sui di-sturbi della personalità. L’autore sirifugia nella scrittura del romanzocome sfogo alle violenze subitenella vita.

Federica e Olivia

ETÀ-SOCIETÀ-SOCIETÀ-SO

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Libro o computer?i libri ci accompagnano per tutta la vi-taI libri computerizzati sostituirannoquelli cartacei? Oggigiorno abbiamomolte possibilità per sostituire i libri,in quanto possiamo leggere sui tableto semplicemente sui nostri cellulari,ma parlare di sostituire i libri cartaceinon se ne parla.Leggere un libro è qualcosa di com-pletamente altro: toccare il libro, sen-tire il profumo di nuovo quando vie-ne comprato. Queste sono sensazioniinsostituibili.Per altri versi i libri computerizzatihanno altri vantaggi come quelli eco-nomici e di velocità per poterli scari-care anche in viaggio.

Federica, Noemi, Anna, Vittoria

Personalmente preferisco il libro per-ché il profumo delle pagine è sicura-mente diverso dal leggere un libro dalcomputer. C’è una bella differenza tratoccare e sfogliare un libro e tenere inmano un portatile. È uscito un nuovo apparecchio perleggere i libri chiamato “kindle” lotrovo sicuramente più comodo e por-tabile ma non ti lascia quello che puòlasciarti un libro. Con l’invenzionedella tecnologia la bellezza del libro èsparita.

Florinda e Andrea

Preferisco il libro perché lo ritengopiù adatto per la città invisibile diquest’anno. Si possono inserire i tito-li, gli autori e delle nozioni sulle rela-tive trame di ogni libro. Penso che an-che internet sia idoneo per il progetto,perché si possono estrapolare altrenotizie che sui libri non si trovano. Mipiace leggere più i libri cartacei, per-ché posso seguire in modo più detta-gliato la storia del libro che ho scelto.

Robertino

Sicuramente il computer perché sonofiero sostenitore del progresso. Am-metto che dopo un po’ fa venire maldi testa. Una volta per cercare le cosebisognava cercare un sacco di libri,ovvi con internet la ricerca è più sem-plice. Lo dice pure mio padre.

Luca

L’evoluzione dellascrittura Dai tempi più antichi l’informazionepassa attraverso la scrittura, dalle roc-ce ai muri, dai papiri ai libri.Dai tempi più recenti l’informazionepassa attraverso la rete.Pro e contro li possiamo riscontrare inentrambi i mezzi, sicuramente l’infor-mazione maggioritaria forse anche

più distorta ce la fornisce il web.Di contro la tradizione cartacea per-mane per sempre.

Sofia, Massimiliano e Andrea

Preferiamo il computer perché siamonati nella generazione della nuovatecnologia. Una ventata di nuove in-venzioni che danno accesso a chiun-que a informazioni, documenti e libri.Il libro digitale, pur mancando la par-te materiale, contiene il pensiero e lastoria che l’autore a prescindere dalmodo in cui si apprendono. Anzi tra-mite la tecnologia è possibile posse-dere sempre più libri con un metodod’acquisto meno costoso e dispendio-so, senza doversi curare neanche delmantenimento e della collocazionedel libro che invece può essere conte-nuto in maniera digitale in un file nelcomputer. Inoltre permette un miglio-re composizione dei singoli testi e an-che l’eventuale estrapolazione diframmenti per gli usi più vari.Detto ciò, non sminuiamo di certo illibro cartaceo che mantiene il suo fa-scino e il suo valore nell’ambito diuna tecnologica del libro è sicura-mente uno dei casi in cui veramente latecnologia usata nel modo corretto dàun plus valore al libro cartaceo.

Marco, Fabio e Sofia

ProLibro: piacevole al tatto, a portata dimanoComputer: spesso gratis, no spreco dicarta, occupa poco spazio ma ha in sémolti contenutiContro Libro: difficile reperibilità per alcuni,prezzo altoComputer: problemi di vista

Arianna e Tilde

C’è una storia familiare che mi lega aBeatrice Cenci: cioè a dire che in unatraversa di Via Arenula, vi è un palaz-zo con delle bugne, il cui nome è:“Punta di Diamanti” ed appartenentealla mia nonna materna e non cono-scendo la vita della nobildonna roma-na di cui sopra, consulterò un’enci-clopedia. Inoltre è più interessante te-nere un libro in mano e non leggerlosu uno schermo.Preferisco leggere un libro cartaceo enon computerizzato perché mi piacemolto di più l’odore di un volume fre-sco di stampa. Ad esempio, conoscouna casa editrice dal nome “centroeditoriale nazionale”, orientato su po-sizioni di estrema destra ed ormai fal-lita che, per invogliare i potenziali let-tori ad acquistare i suoi volumi, im-primendoli con carta molto profuma-ta. Nonostante ciò, si tratta di libriestremamente faziosi che comperavoquando avevo 14 o 15 anni, ma cheoggi a 55 anni se li trovo su una ban-carella li sfoglio ma non mi sfiora piùnemmeno l’idea ei riacquistarli.

Nicolò I

DrogaLegalizzazione della cannabisCarceri piene per reati legati alla dro-ga. Il 40% dei detenuti è in carcereper violazione della legge sugli stupe-facentiPer la risoluzione si è discusso sullalegalizzazione della droga, a fini tera-peutici (Vendola)Torino prima città italiana perla libe-ralizzazione della marijuanaUsa, in Colorado marijuana libera dagennaioMarijuana di stato in Uruguay saràvenduta ad un dollaro al grammo(2011)Reggio Emilia, festa della canapa:“La cannabis p una medicina legaliz-ziamola” (2013)Separazione droghe leggere/pesanticon conseguente differenzazione dipena (2014)

Federica e Noemi

Anche nei momenti più difficili dellamia vita, non ho mai pensato di assu-mere droga. Purtroppo, nell’ambientedegli studenti universitari, possonocircolare stupefacenti; e l’uccisione diMeredith Kercher a Perugia, ne rap-presenta una dimostrazione.

Nicolò I

Cannabis: la soluzioneal deficitintervista ad Agostini. Espone la suaproposta e motivazioniintervento di ZingarettiDichiarazioni di esponente PDLMedico. Rischio di una dipendenza epassaggio a droghe pesanti

Fabio, Niccolò, Giovanni

La cannabis per risana-re il deficitZingaretti: A quanto ammonta il defi-cit? Deficit risanato dalla Cannabis?Sì/No. È lecito/è legale? Sì/NoÈ possibile crearla?Medico: effetti cannabis sono nocivi?Sì/NoUniversità chiediamo ai ricercatori seesiste una cannabis in particolare cheabbia effetti curativi e non nocivi. Aiparlamentari e a Zingaretti in che modoe a che prezzo possa essere venduta.Ai parlamentari chiediamo se la ven-dita legale possa smantellare le orga-nizzazioni criminali e se ci possonoessere delle ripercussioni.

Nicolò II, Massimiliano, Andrea

Sanità, cannabis liberaper risanare il deficitdel LazioQuale impatto può avere una similescelta sulla società giovanile? A que-sto punto, viene da chiedersi, per risa-nare il debito è davvero necessariocompromettere la salute psico-fisicadella popolazione laziale, facilitandol’acquisto di tali sostanze?“Panem et circenses” dicevano i lati-ni. Sarà, per caso, un invito per i gio-vani ad alienarsi sempre di più? A di-menticare i loro doveri-diritti nei con-fronti della comunità socio-politicamentre quelli che ne fanno già partecontinuano a fare i comodi loro?

Roberto, Eleonora, Rossel-la

La cannabis puo’ essereusata per risanare il de-

bito?Puo’ essere considerato uno scandalolegalizzare le canne per scopo ricrea-tivo e risanare così il debito pubblico?Per rispondere a questo interrogativo

bisogna domandare a chi di doverecome medici, psichiatri e psicologi seesistono effetti benefici da questa so-stanza, affinché possa essere alla por-tata di tutti. La domanda deve essereposta principalmente al governo ilquale per risanare il debito pubblicoacconsente l’uso di una sostanza con-siderata fino ad ora illegale. In questomodo coloro che dovrebbero ristabili-re il bene del paese, stanno distrug-gendo quella che era considerata lanormalità.

Vittoria, Federico, Noemi

Colloquio consigliereregionale.Sondaggi regionali su consumo can-nabis. Medici: ripercussioni sul sistema ner-vosoPolitici: mosse per avviare la legaliz-zazione. Comparazione paesi dove c’è la lega-lizzazioneCommissione esperta per stimare leentrate regionaliPensieri paesi nazionalisti

Luca

1990 legge Iervolino-Vassalli diffe-renziava tra droghe leggere e pesanti2006 Legge Fini-GiovanardiGennaio 2014 proposta dal PD di le-galizzare la cannabisFebbraio 2014 la consulta boccia lalegge Fini-Giovanardi

Fabio e NiccolòAnsiaChe cos’è l’ansia?È uno stato d’animo negativo Come si manifesta?Dipende da soggetto a soggetto, ioper esempio mi innervosisco moltoCome si combatte?Io combatterei l’ansia con il diverti-mento, sport, svago, per distoglierealmeno per un po’ la testa dai “pro-blemi”, ne parlerei con la persona cheho accanto e cercherei di condividerequello che ho dentro affrontando tuttonella maniera migliore risolvendo leansie, le angosce e i pensieri negativiche ti provocano appunto questo statonegativo.La frase che è stata detta prima: “la

vita non è aspettare che passi latempesta, ma imparare a danzaresotto la pioggia”. Infatti secondome è troppo facile aspettare senzafar niente, bisogna alzarsi e combat-tere per cambiare la situazione, se-condo me questo è il significato del-la frase.

Florinda

Quando ti senti in an-sia?

Mi sento dei problemi esistenza. So-no in ansia quando ritorno a casa,quando manco da un mese dal centrodiurno, quando faccio teatro (Massi-miliano)Quando faccio esercizi difficili (Ni-colò II)Nel fare le cose. Vivere certe situazio-ni. Evita di affrontare il problema.Adesso con gli amici non mi arrabbiopiù se mancano agli appuntamenticon me

Robertino

Dario ArgentoPerché deve terrorizzare la gente, spe-culando sul fatto che ci sono personeimpressionabili, che non si rendonoconto che le sue pellicole sono sem-plicemente una finzione?Non si rende conto che, così facendolei è, mi consenta l’espressione gerga-le, un furbo di tre cotte?Perché scatena e presenta così tantaviolenza?Perché non cerca di girare altri tipi difilms?Per quale motivo, sfrutta immaginiviolente rovinando molti giovani?Forse per denaro?

Nicolò II

ObamaChe cosa ne pensa degli organismigeneticamente modificati (OGM)?Pensa che possano avere le medesimesostanze nutritive?Pensa che possano essere più vantag-giose economicamente, dato che ten-dono a conservarsi per più tempo?Farebbe mangiare gli OGM ai suoi fi-gli?Ma l’aumento della produzione diOGM, puo’ avere una ripercussionenegativa sul settore primario del Pae-se?

Rossella e Noemi

Gli adolescenti sono più lenti dei lorogenitori da ragazzi. Corrono menovelocemente a causa di vita sedenta-ria e obesità e secondo una ricerca in28 paesi, i giovani perdono il 5% dispirito ogni 10 anni.Sono molto più concentrati a smanet-tare sul telefonino, sui videogiochi.L’involuzione della specie è stata re-gistrata negli Stati Uniti presso il con-gresso dell’American Heart Associa-tion, preoccupato per la salute cardio-vascolare degli adulti di domani e perla loro qualità di vita. Nel mondo, i ra-gazzi perdono il 5% di velocità circaogni 10 anni, americani e italiani so-no affetti da sovrappeso, obesità e pi-

TALITÀ-ATTUALITÀ-ATTUA-

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grizia più dei coetanei.Nei giovani di oggi, io mi ci ritrovoperché da piccolo ho fatto abbastan-za sport come nuovo, crescendo eandando avanti con l’età fino adessone ho fatto sempre meno, ma non homai fatto grosso uso di telefonini enessun uso di videogiochi e play sta-tion. In futuro spero di riuscire a ri-prendere un po’ di sport.

Robertino

Stop all’abuso di pote-re! La legge è ugualeper tuttiLa citazione “la legge è uguale pertutti” è realmente applicabile ad ognicittadino o solo per le persone chenon hanno potere? Dagli ultimi avve-nimenti si evince che purtroppo lalegge non è uguale per tutti.Ciò è testimoniato proprio da un fattoaccaduto a Roma, dove Raffaella Mo-dafferi, vicecomandante della poliziadi Roma Capitale, è stata sorpresa aparcheggiare più volte la sua eleganteAudi grigia in prossimità di una fer-mata dell’autobus.È stata proprio lei a trasgredire le re-gole, lei che chiese a tutte le volanti dinon avere tolleranza per le macchineche sostavano in doppia fila.Ma la polizia si ribella, il 25 gennaioscenderà in sciopero e faranno ricorsoal Tar contro il sindaco Marino per lanomina di Raffaele Clemente a capodella polizia.Questo fatto, questo abuso di poterepurtroppo rappresenta un po’ tutta l’I-talia che forse si placherebbe se gliappartenenti alla medesima categoriamostrassero ogni qualvolta queste tra-sgressioni.

Noemi

Cellule staminaliIl tribunale di Roma ha autorizzatouna terapia dal nome “diritto alla spe-ranza”.

Il sottosegretario Baretta si è impe-gnato ad aumentare le risorse già pre-viste nella legge di Stabilità. Questasperimentazione è molto importantesotto due aspetti: nel campo della me-dicina e nella salute.Le cellule staminali permettono di al-lungare la vita alle persone affette disla o di altre malattie, e di compieredei gesti, come per esempio aprire echiudere le mani, che prima non riu-scivano a fare.Questa cura è molto importante per-ché permette ai genitori di sperare fi-no alla fine sulla vita dei propri figli,anche perché la speranza è l’ultima amorire.

Andrea

StoriaVoglio parlarvi di n fatto che mi stamolto a cuore. Ho ordinato, nell’edi-zione originale inglese, l’opera in cin-que volumi scritta dal geografo tede-sco Heinrich Barth nel 1859, dal tito-lo “Viaggi e scoperte nell’Africa set-tentrionale e centrale”, che parla delsuo lungo viaggio nel Deserto saha-riano. Egli era nato ad Amburgo il 16febbraio 1821, ed era figlio di uncommerciante in legnami e nel 1845,a 24 anni, aveva già attraversato ilsuddetto continente dal Marocco al-l’Egitto. E gli unici libri che parlanodi lui, al di fuori del suo grandissimoresoconto, sono lo storico Andrew W.Clarke nel suo libro “La conquista delPianeta Terra” e lo studioso ingleseChristopher Hibbert in un suo volume

riguardante i viaggi attraverso l’Afri-ca nel XXIX secolo gli dedica un in-tero capitolo. Nel suo libro “5 setti-mane in pallone” il famoso narratorefrancese Jules Verne ne parla all’in-terno del capitolo “esplorazioni afri-cane”.Posso concludere affermando che pa-ragonato agli altri viaggiatori tedeschinel Sahara, come il medito GustavoNachtigal, il Barone Teodor Von Hen-glin, Gehrard Rohlfs, Grong AugustSchweinfurth e Heinrich Vogel, Ildotto Barth può essere davvero consi-derato il più grande esploratore delnord-AfricaIl Sole si è spentoIl sole si è spento perché un astronau-ta l’ha spento con una pompa d’ac-qua. Per riaccenderlo servirebbe unafiamma. Se non ci fosse più la luceper riscaldare le piante morirebbero, imari si prosciugherebbero.Non vi preoccupate perché il sole lohanno acceso con un fiammifero.

Giovanni

Gli astronauti visitano imarzianiLe persone cosmonaute partono dallaTerra, perché vanno a visitare da vici-no la luna, e quando arrivano imma-gino che trovano questi esseri, Nelmondo spaziale ci potrebbe essere an-che la navicella con gli alieni e un pia-neta stellare; è come un mondo fanta-stico: gli astronauti passeggiano soprala luna.Questa storia degli astronauti mi col-pisce davvero perché loro hanno vistocose dell’altro mondo, e poi perché cipotrebbero essere anche i robot.

Nicolò II

Il gustoNoi abitanti della terra partiamo tuttidallo stesso mondo: l’uomo come glialtri mammiferi, quando nasce ha unpredisposizione per le cose dolci.Il gusto poi viene modificato da tantifattori e si differenzia in mille modidiversi, bisogna considerare, poi, l’in-fluenza dell’ambiente esterno, cheinizia sin da quando siamo piccolissi-mi, quando si è ancora per l’appunto,nel grembo della madre. Se si provaun cibo più volte, alla fine ci piacerà.Succede un po’ come una canzonetrasmessa alla radio, ovviamente granparte del pubblico influisce la società.Se si nasce in Giappone ad esempio,si avranno altre opinioni riguardo ilcibo!Nel mondo, però, ci sono personesempre più obese. Il fatto di consu-mare tanto non è un problema, il pro-blema sorge dal come si fa, dove equando.

Sofia

Robot con amoreRiusciranno a progettare un robot au-toma che andrà da solo?Spero che la nostra società un giornopossa progettare un robot automa cheandrà da solo e che saprà fare anche lepulizie di casa, senza l’aiuto di nessu-no, neanche un telecomando. Un ro-bot si potrà innamorare di una perso-na umana e potrà avere l’intelligenzadi una persona umana?

Massimiliano

AttualitàRiprende oggi a Firenze il processodi appello per l’omicidio di Perugia.La sentenza è attesa per il 20 gen-naio, ma la studentessa americananon ci sarà: “Se fossi tornata sareigià stata rimessa in prigione. Se micondannano vuol dire che sarò lati-

tante”. L’ultimo dettaglio di Aman-da: “vedrete che questa volta sarò as-solta. Poi incontrerò i genitori di Me-redith”.

Anna

Il porcellum finalmente al mattatoioDue punti della legge elettorale di-chiarati incostituzionali dai nostri giu-dici della Corte. Era una notizia atte-sa da tempo ma troppe volte rinviata:il Porcellum è incostituzionale. Findalla sua entrata in vigore nel 2005 lalegge Calderoli, che prende il nomedal ministro che la propose, prensen-tava dubbiosi profili di legittimità.Giuristi di ogni università non hannomai avuto dubbi ma si è dovuto aspet-tare, per questioni politiche, fino a ie-ri che la Corte Costituzionale si pro-nunciasse al riguardo.Due norme bocciate: si torna al pro-porzionale.L’effetto di tale sentenza, che decor-rerà dal momento in cui saranno pre-sentate le motivazioni, prevede un ri-torno al sistema proporzionale puro,un ritorno al passato che le forze poli-tiche potranno evitare accordandosisulla nuova legge elettorale. E ora? Èuna sentenza che lascia aperti moltidubbi e perplessità, non sulla legitti-mità ma sulla prossima mossa dellanostra politica. Quale sarà il prossimosistema elettorale? Un nuovo “porcel-lum” o finalmente la svolta da moltiauspicata?(riquadro) Cos’è il porcellumÈ la legge elettorale per camera e se-nato in vigore dal 2005. Un sistemaproporzionale basato su coalizione deipartiti ed un premio di maggioranzaNorme incostituzionaliPremio di maggioranza Camera e Se-nato. Liste bloccate perché non con-sentono all’elettore di esprimere unapreferenza su un candidato

Marco e Fabio

Un fatto drammaticoMi ha colpito molto un fatto forte-mente drammatico che riguarda unragazzo il cui padre, avendo il giova-ne avuto una nota sul diario, gli hastaccato l’ormai famigerata Playsta-tion, un gioco che accomuna una granquantità di adolescenti. Come reazio-ne, questo quattordicenne si è buttatodal quarto piano. C’è a questo puntoun’amara riflessione che mi sento difare. Avendo 54 anni, ricordo che dapiccolo ci divertivamo in manieramolto diversa; ad esempio con i nostrigiornaletti di guerra della collana “su-per eroica” o i personaggi dei “classi-ci dell’Audacia”, cioè a dire Ric Ro-land, Bernard Prince, il tenente Bene-berry, i due aviatori francesi MichelTanguy ed Erneste Laverdure, pernon parlare del “corriere dei piccoli”con il bellissimo romanzo aka-hor, otex willes. Posso avvalorare questamancanza che riscontro per fare unesempio del mio nipotino Pierfrance-sco. C’è un altro fatto che mi colpiscedi Pierfrancesco. Gli piacciono adesempio, tutti i films su Indiana Johnse tutte le pellicole dell’agente 0017,soltanto quelli impersonati da SeanConnery. La Palystation è uno stru-mento che isola tutti i ragazzi e impe-disce di socializzare in carne ed ossacon i loro amici. È molto difficile fa-re in modo che possano separarsene.E, per concludere, spetta ai genitoricercare di spingere i figli verso inte-ressi culturali assai più belli di questomezzo meccanico.

Nicolo I

Meritocrazia

Kristine ispirò il film Top GUn eadesso è vice del Pentagono. Difficiledimenticare Kelly McGillis in TopGun. Teneva testa e faceva girare la

testa ai piloti del United States Navydurante l’addestramento alla base diMiramar, California.Un personaggio che Hollywood nonha creato, ma copiato.La figura interpretata da Kelly esiste-va veramente. Era una donna in car-riera e che carriera!!!! Si chiama Cri-stine Fox ed è stata nominata vice se-gretario ad interim alla difesa USA.Oggi non è più consigliere civile deipiloti, perché partecipa alle strategie eal budget. Il posto di potere più altomai raggiunto da una donna. Una po-sizione temporanea in attesa di un al-tro vice.Per Chuck Hagel un ruolo comunquemolto importante. Mi piace che unadonna ha ottenuto un incarico cosìimportante grazie alla meritocrazia.Dovrebbero farlo anche in Italia Per-ché ci vorrebbero più donne nellestanze dei bottoni!

Luca

Il cinema va a teatroQuirino. Applausi e commenti favo-revoli per lo spettacolo diretto da Bel-locchio.In scena Placido e Rubini e il cinemava a teatroLo spettacolo si intitola “Zio Vanja”ed è stato seguito da una porterre diattori e registi. I protagonisti sono sta-ti Michele Placido e Sergio Rubini. Èla prima volta che leggo che due atto-ri dal cinema debuttano in un teatro.Lo spettacolo ha avuto molto succes-so per il pubblico, come in altri teatri

romani. Anch’io nel ’98 ho interpreta-to in un omologo lo “Zio Vanja”, inun teatro al Cantiere. È stata una bel-la esperienza, e sono quattordici anniche recito a fine anno con l’associa-zione Il Cantiere.

Robertino

Peter PanPeter Pan aveva soltanto 13 anni e siera iscritto a “The National Front”, ilPartito nazista britannico. Una sera,tornato a casa, ne aveva portato con sédel materiale pubblicitario. Il padre,quando si accorse di questo materiale,glielo sequestro, dicendo che era ro-baccia di destra. Peter Pan si vergo-gnò molto. Per farlo fuggire e per por-re fine a questa situazione, il babbo lomandò a comprare le sigarette. E fuallora che il ragazzo scappò.Dopo aver vagato per tutta la notte, si

addormentò su una sponda del Tami-gi.La mattina successiva venne scopertoda uno scaricatore del porto che lo as-sunse immediatamente. E nei momenti di riposo, il ragazzoiniziò ad interessarsi dell’allora PrimoMinistro Britannico, la signora Mar-garet Thatcher.Trascorsa una settimana, a causa dellavita miserevole che conduceva, decise

di fuggire e tornare a casa, essendomolto pentito di ciò che aveva fatto.

Nicolò II

Toglietemi le mani didossoNel metro due agenti alle urla di unuomo che gridava “Cosa volete? To-glietemi le mani di dosso!” corrono asoccorrerlo. I due agenti giunti sullascena trovano l’uomo agonizzante alsuolo. Prime indiscrezioni raccontanodi un agguato effettuato da uominiprovenienti dall’est Europa. Successi-vamente telecamere del metro mo-strano l’uomo notevolmente agitatosenza che vi sia stato nessuna collut-tazione. Resta incerto se la morte siastata causata da possibili malviventi ose per cause esterne da queste. Neiprossimi giorni faranno gli interroga-tori sull’accaduto.

Nicolò I

Rubrica ingleseCredo sarebbe utile creare all’internodi ogni quotidiano una rubrica in lin-gua inglese, con in calce le parole piùdifficili con la relativa traduzione. Sirivelerebbe un’ottima occasione perrispolverare la nostra conoscenza diquest’idioma.Forse a nessuno è ancora venuto inmente di fornire questa occasione. Esi potrebbe iniziare presentandoun’intervista con un personaggio delmondo anglosassone.

Personalmente, gli articoli che predi-ligo sono quelli che parlano di storia ecinema. Speriamo che questo mio de-siderio possa realizzarsi.

Nicolò I

Chi sonoForse voi non mi conoscete, ma vidarà adesso modo per poterlo fare.Nel giro di qualche giorno, ho chiestoin prestito a due biblioteche tutti i li-bri possibili sul grande poeta roma-gnolo Giovanni Pascoli.Inoltre, ho preso tre films che trattanodel Risorgimento Italiano, tre del no-stro Risorgimento, e più precisamen-te:1860 di Alessandro Blasetti, PiccoloMondo Antico girato da Mario Solda-ti e preso dal romanzo di Antonio Fo-gazzaro e, terzo ed ultimo, I Vicerè di

NITÀ-VARIA UMANITÀ-VA-

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come tutti i membri della famiglia. Ilpalazzo sorgeva su una piccola altu-ra, Monte de’ Cenci, dove si aprivaanche la chiesetta di famiglia. Fu trale alte mura del palazzo che nell’ani-mo di Beatrice germogliò il dispera-to disegno di uccidere un padre sna-turato e forse incestuoso. La giova-ne, la matrigna Lucrezia Petroni e ifratelli tutti furono coinvolti e accon-sentirono alla sua attuazione. Questaebbe luogo in uno sperduto paesinodella Sabina, Petrella Salto, sullemontagne reatine, all’epoca appenaall’interno della frontiera del Regnodi Napoli. Il delitto fu compiuto dinotte per mano di due personaggi lo-cali. Furono in tutta fretta celebrati ifunerali e Francesco Cenci fu sepol-to in una chiesetta del luogo. Dovet-te sembrare per tutti la liberazione daun incubo, ma così non sarebbe sta-to. Del fatto giunse notizia a Roma,da dove fu chiesto di fare accerta-menti. Riesumato il corpo, ne venneprelevata la testa e si constatò che laferita che vi appariva, non poteva es-sere dovuta ad una caduta da una ter-razza, come asserito, ma ad uno stru-mento acuminato. Le autorità napo-letane si affrettarono a consegnareBeatrice e i suoi alle autorità pontifi-cie e a Roma iniziò un drammaticoprocesso che si concluse con la con-danna a morte per tutti gli imputati.Beatrice, nel fulgore dei suoi 18 an-ni, salì sul patibolo nel 1599 e morìcoraggiosamente, dopo aver invanopiù volte chiesto di essere ascoltatadall’irremovibile papa, ClementeVIII Aldobrandini. La sua tragicavicenda ha ispirato poeti, scrittori,artisti, tra cui Lord Byron, PercyBysshe Shelley e Stendhal; numero-si i film sulla infelice giovane. Neglianni intorno al 1980, su iniziativa dialcuni storici locali, la tomba diFrancesco Cenci a Petrella Salto furiaperta per cercare conferme alle vi-cende tramandate: il corpo era dav-vero privo della testa, che portata aRoma come prova del delitto erastata poi sepolta altrove.Ad una distanza di secoli, in epocaantica ci riporta il Portico d’Ottavia,sorella di Augusto e da questi asse-gnata per calcolo politico in sposa aMarco Antonio. Un’altra donnagrande nell’animo, di luminosa bel-lezza, ma infelice, purtroppo. E tut-tavia fedele al marito che cercò diaiutare in ogni modo, a dispetto delfratello. Ma Antonio, travolto dalfolle disegno politico cui l’aveva in-dotto il suo amore per Cleopatra, di-menticherà per sempre la fedele spo-sa e andrà incontro al suo tragico de-stino in Egitto. Le due figlie che Ot-tavia dette ad Antonio saranno poiantenate di imperatori. Augusto eri-gerà in onore dell’amata e virtuosaOttavia un maestoso edificio, di cuiben poco sopravvive oggi, dovespesso egli convocava e presiedevale riunioni del Senato di Roma. Forse accanto ai tanti grandi uomini,nella storia di Roma dovremmo mol-to più spesso evocare le donne. Inesse la forza d’animo, l’ardimentodisperato, la potenza dei sentimenti,il generoso coraggio appaiono tantopiù grandi ove si consideri che la lo-ro condizione femminile le relegavacomunque ai margini della famiglia,della società, dell’arte. Popolane onobili, in ognuna di tutte loro, ritro-viamo comuni e costanti tratti digrandezza che, insieme all’infeliceavversità dei loro personali destini,le esaltano ancora ai nostri occhi e cele fanno sentire tanto più vicine nel-la memoria. Che importanza può più avere la lo-ro condizione, il casato, un illustre oignoto nome, il tempo in cui vissero?Esse saranno per sempre nel cielo diRoma: Anita, Beatrice, Cristina,Margherita, Giuditta, Lina, Gabriel-la, Settimia, Ottavia.

Luciano Poggi

Roberto Faenza e tratto dal libro diFederico De Roberto.Inoltre vorrei tentare di scrivere unasceneggiatura sul poeta di cui sopraIl mio incontro (la prima volta chescoprii Giovanni Pascoli fu in quintaelementare, ma non ricorda quale suapoesia imparai, ma credo fosse “SanMartino”. Spero che questa mia risco-perta del poeta romagnolo si riveliuna nuova forza che mi accompagniper il resto della vita.

Nicolò I

Pro SardegnaUn gruppo di studenti si raduna peraiutare la Sardegna, grazie a Face-book. Gli studenti si sono radunati peraiutare la Sardegna, grazie a un socia-le network.In quest’isola è venuto un ciclone cheha devastato le case, i terreni, strade,ponti, ecc. Questo ciclone si è abbat-tuto tre giorni fa. Ci sono varie ipote-si tra le quali i cambiamenti climatici,incontri di formazioni di aria calda efredda, la troppa cementazione, la de-viazione dei fiumi. Mi piace constata-re che un social network invece diisolare le persone abbia riunito lemasse

Luca

Io e la pioggiaDevo constatare che oggi una pioggiabattente mi dà fastidio. Quando erobambino questo problema non micolpiva, ma riconosco che,a 54 anni,sono diventato molto metereopatico.Ricordo a tale proposito un fatto par-ticolare. Era il 13 agosto 1986, lavo-ravo alla mostra di libri “Scripta ma-

attore o cantante. Robertino

L’articolo appena letto riguarda un al-lagamento e mi ha colpito quando so-no intervenuti i pompieri. Un episo-dio tragico è quello che si sono alla-gate le macchine, ma questo mi hafatto un po’ ridere…. Più le immagi-no che galleggiano più rido.

Nicolò II

Racconto la mia giornata di ieriIeri mattina è venuto a casa mia il miopersonal trainer che si chiama OtandaKinimalebo, perché dovevo fare al-l’ingresso l’allenamento degli step, equando lui è andato via sono andatocoi miei amici al Tuscolano. Siamostati a mangiare con dei conoscentiche ci avevano invitato e ho mangia-to veramente bene. Il pomeriggio sia-mo tornati presto a casa.La sera prima di cena sono andato acasa di mia mamma Rossana che miha offerto un gelato che mi sono gu-stato tanto; poi sono tornato a casamia, ma la cena non era ancora pron-ta.Sono soddisfatto di questo giorno cheho vissuto ieri perché è stato bel tem-po e poi perché ho camminato tantoper fatti miei.A cena ho mangiato come sempre coimiei governanti orientali e di buono cistavano le cosce di pollo

ze dalle quali fu poi portata in San Pie-tro dove ebbe grandiosi funerali e re-gale sepoltura come Gothorum Sueco-rum Vandalorumque Regina.Ma a Roma, chi non lo sa?, tutto coe-siste, miseri fraticelli e sommi pontefi-ci, plebe e regalità si sfiorano e siconfondono, da sempre: nell’anticaRoma tutti si davano del tu. Accantoad una regina, che del resto era assaisensibile alla bellezza femminile da leiprediletta, può dunque ben figurareuna bella popolana, Margherita Luti,figlia di “fornari” e dunque ella stessa“fornarina”, anzi La Fornarina. Abi-tava, con i suoi e il loro forno, al n° 20di Via S. Dorotea, un giardinetto eraannesso alla casa. Era stato proprio daqueste parti che il principe dell’arte,Raffaello Sanzio, al lavoro nella villadi Agostino Chigi - oggi chiamata LaFarnesina - la deve aver incrociata in-namorandosene perdutamente. Raf-faello era non solo sommo artista, maanche uomo potente presso la CortePapale: accentrava nella sua personavarie funzioni e incarichi prestigiosi.Come se non bastasse, la sua genialitàsi accompagnava ad una ardente gio-vinezza e ad un aspetto affascinante:le giovani romane impazzivano per luie, anche lui, si narra fosse mosso da unvero e proprio furore sensuale: Vasarici parla di suoi “eccessi amorosi”. Ep-pure, la Fornarina fu la sola che ebbel’onore di un suo ritratto: il suo dolcevolto è giunto fino a noi a ricordarciche gli artisti e i poeti, per sé e perquelli che sfiorano, sono i soli capacidi assicurare l’immortalità e vincere iltempo, che tutto distrugge e cancella.Ma ahimé!, muore giovane chi al cie-lo è caro: la giovinezza di Raffaello siconsumò in un attimo nel suo stessoeccessivo ardore e la sua improvvisamorte – nel 1520, a 37 anni – lasciònello smarrimento non solo le sue tan-te giovani ammiratrici, ma l’intera Ro-ma e tutti gli uomini del suo tempo.Lo si volle sepolto nel Pantheon, in unantico sarcofago, nella dimora che erastata di tutti gli dei. Il suo epitaffio fudettato in latino, forse da Pietro Bem-bo: ”llle hic est Raphael timuit quo so-spite vinci rerum magna parens et mo-riente mori – Questi è Raffaello, dacui la natura temette d’esser vintamentr’era vivo, e di morire ora ch’èmorto”. Ancora oggi tanti turisti e vi-sitatori vengono qui devoti a deporreun fiore.

Tornando alla Porta Settimiana e pre-so congedo dalla Fornarina, ci si inol-tra su Via della Lungaretta dove al n°92, in una nicchia sulla facciata dell’I-stituto delle Sante Rufina e Secondatroviamo un busto. Pochi oggi alzanogli occhi e arrestano il passo per ri-membrare un’altra popolana dal fieronome, Giuditta Tavani Arquati, che fumartire per l’indipendenza di Romanel 1867. Giuditta, con il marito Giu-lio celava nel lanificio da lui direttodelle armi destinate ai patrioti romani,prossimi a insorgere contro gli spieta-ti zuavi francesi al servizio del gover-no pontificio. Scoperti, furono asse-diati e trucidati in modo barbaro conaltri undici patrioti: all’eroica Giuditta,che era incinta, toccò la fine più orren-da.Trastevere risuona di voci femminili,di nomi, di richiami, nelle sue stradet-te e vicoli tanta storia è passata, tantamemoria è rimasta di tempi antichi edi vita recente: a Via del Mattonatoera nata Lina Cavalieri, altra donna dimodeste origini, il cui maggior titolodi nobiltà fu la sua sublime bellezza,vera diva di un tempo lontano fu can-tante lirica con Enrico Caruso, e ancheattrice di cinema, fu detta la “donnapiù bella del mondo”, fece impazziregli uomini più celebri del suo tempo aldi qua e al di là dell’Atlantico. Ma, a proposito di cantanti, non visembra qui a volte di sentir risuonareancora la voce dell’indimenticabileGabriella Ferri che, vera popolana diRoma, della gente di questi luoghicantò ogni aspetto della vita: la stra-ziante angoscia delle donne carceratealle “Mantellate”, l’entusiasmo gode-reccio di “tutti ar mare..”, le malizieinnocenti dell’amore “...sotto l’arberide Lungotevere” .

Il più bel ponte di Roma, il rinasci-mentale ponte Sisto, ci porta da Tra-stevere al quartiere ebraico, che daCampo de’ Fiori si prolungava fino alPortico d’Ottavia. Ed è percorrendola sempre animata Via dei Giubbona-ri che arriviamo al cuore dell’anticoghetto, dietro la Sinagoga. Strada fa-cendo, l’occhio cade sul selciato disampietrini e scopre spesso dei tas-selli di bronzo con nomi e date: sonole cosiddette (ma il termine è pur-troppo davvero infelice) “pietre d’in-ciampo”. Proprio qui esse, poste da-vanti all’entrata di antiche case, stan-no da qualche tempo a ricordarciquegli ebrei romani che la mattinadel 16 ottobre 1943 furono strappatidalle loro case e avviati, in un tragicoviaggio, al fondo della più apocalitti-ca follia omicida che mente umanaabbia mai saputo e potuto concepire:lo sterminio nazista degli ebrei. Au-schwitz fu la destinazione di un trenoche trasportò 1022 ebrei romani: uo-mini, donne e bambini che nonavrebbero mai più fatto ritorno. Sol-tanto 16 ne sopravvissero: 15 uominie una sola donna, Settimia Spizzichi-no. Morta nel 2000. Davanti al n° 2di via della Reginella, quattro sono isampietrini color dell’oro: vi sono in-cisi i nomi delle due sorelle, della ni-pote e della madre di Settimia. Oggila piazza del Portico d’Ottavia è ani-mata da bar, ristoranti e negozi, illuogo ha accentuato la sua identitàebraica e propone menù, carni, pa-sticceria kosher. Vi regna una sere-nità sulla quale vegliano i volontaridella comunità ebraica: i tempi che ilmondo vive consigliano infatti lamassima prudenza.

Ancora due luoghi della zona delghetto si toccano in questo nostropercorso, entrambi quasi miscono-sciuti ai più e legati a due donne ro-mane. Il primo ci riporta a BeatriceCenci che abbiamo già ricordato inapertura. E’ infatti qui che essa abita-va in un tetro palazzo, assai simile aduna prigione, reclusa nei piani altidal padre Francesco, uomo ricchissi-mo e depravato, e da lui angariata

nent” sul Ponte di Castel Sant’Ange-lo, quando vi fu un acquazzone. A ri-prova di ciò, nel sottopassaggio aLungotevere dei Mellini c’era un me-tro d’acqua. In un’estate successiva,ero con mia madre alla PasticceriaArcioni in Piazza Prati e si aprirono lecateratte del cielo e dovemmo rima-nere sotto un tendone per circamezz’ora. Concludendo un clima si-mile sussiste perché alcuni imprendi-tori ed industriali non rispettano l’am-biente, creando problemi a livelloecologico, quali “il buco dell’ozono”o “l’effetto serra”.Avendo una certa età, ricordo, quandoero piccolo, le cosiddette “mezze sta-gioni”, come la primavera e l’autun-no.Oggi, al contrario, o fa un caldo spa-ventoso o piove dieci giorni di segui-to.

Nicolò IDanzo per essere liberoQuesto articolo parla di un personag-gio dello spettacolo, da bambino di-ventato ballerino: si chiama SergeiPobenin. A 23 anni si presenta al tea-tro Stanislasky Nemirovich Dan-chenko di Mosca che ospita la secon-da compagnia di balletto della capita-le, a due passi dal Bolshoi. A 19 anniè diventato il più giovane principalenella storia del Covent Garden. È ungrande ballerino ed io tra le attivitàche faccio ad n centro diurno è danzamovimento e lo invidio. Ad un certopunto della sua vita lascia la fidanza-ta e rimane in bilico tra passato cheormai ha chiuso e il suo futuro per ilquale tutti , tra cui i fan, temevano acausa di cattive compagnie e abitudi-ni pericolose. Sono stato contento dileggere questo articolo e se rinascessimi piacerebbe diventare ballerino o

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Il Trenino lumaca dei ragazzi con la guida del maestro Giuseppe Brunetti

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INCONTRI-INCONTRI-INCONTRI-INCON

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Sergio, Gabriella e Marco

TIERE IL CANTIERE IL CANTIERE IL CAN

Lettura di articoli Eleonora

Prova di disegno Giuseppe Brunetti: mostra del Cantiere all’Università d’Europa Visita al Vittoriano per le opere del Musée d’Orsay

la lettura di Sergio Matteucci Comunicazione Clelia

Rossella “Cenerentola” in scena Teatro Il registra Antonio Serrano con Patrizia

Luciano Lombardo con il menabò del Giornale Emilia Laboratorio di giornalismo

LABORATORIO DI ARTE E RESTAURO

LABORATORIO DI COMUNICAZIONE: LA CITTÀ INVISIBILE

LABORATORIO DI TEATRO

Festa di compleannoGruppo de ‘La Città Invisibile’ Gabriella

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Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Marco Ciaffone
Lombardi
Marco Ciaffone
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IL CANTIERE DELL’ARTE E DEL DISEGNO

Nicolò Gianni Marco

Florinda Lacova Fabio

Sofia

Silvia Lancia Anna Scardulla Massimiliano La Doga Maria Eleonora

Tilde

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