Da Windows a Linux · 2008-04-11 · A scuola con PC Open Da Windows a Linux ... software libero...

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Linux 1 a lezione C osa fate quando acquista- te un nuovo cellulare o un fiammante portatile, o ad- dirittura un'automobile? Sicu- ramente cercate, in vario mo- do, di ottenere delle informa- zioni sul prodotto: ad esempio, potete chiedere ad amici che ne sanno più di voi o che già lo usano oppure interrogate il ne- goziante di fiducia o leggete delle recensioni o vi fidate del- la pubblicità. Meglio ancora, se è possibile, lo provate. Comun- que sia, nel momento della scelta siamo in qualche modo influenzati da una serie di fat- tori, considerati i quali abbia- mo in mano dati oggettivi e soggettivi che ci consentono di scegliere. Fermiamoci all'ultimo verbo scritto: scegliere. Sembra un'a- zione assolutamente normale, la diamo per scontata e ogni giorno compiamo decine di scelte nei campi più svariati. Ci sentiremmo limitati in una del- le nostre libertà fondamentali se non potessimo avere la pos- sibilità di scegliere. Però le cose non vanno sem- pre così: in alcuni casi , infatti, siamo costretti a fare delle scel- te senza poter valutare le alter- native. Ciò può essere determi- nato da un'effettiva mancanza di queste (se devo andare in aereo in un paese raggiunto da una solo compagnia aerea, la mia decisione sarà obbligata e dovrò sottostare alle condizio- ni che mi sono imposte) o, co- me spesso accade, da abitudini e da operazioni di marketing che ci “nascondono” le alter- A scuola con PC Open Da Windows a Linux concetti base In quattro puntate andremo a spiegare agli utenti Microsoft le caratteristiche del sistema operativo open source per una convivenza (o transizione) indolore Lezione 1 - Concetti base - Alternative di scelta - Il sistema GNU/Linux - Punti di forza e di debolezza - Le distribuzioni - Usare Knoppix Lezione 2 - Far convivere Linux e Windows: preparare il disco fisso - La distribuzione Mandrake - Usiamo Linux: orientarsi velocemente - Il centro di controllo - Gestire i programmi - Le interfacce grafiche Lezione 3 Applicazioni: - Web (browser, posta, chat) - Le suite per l'ufficio - Grafica Approfondimenti: - Le shell a caratteri e il server X - Hardware (modem, reti, stampanti, mouse, scanner) Lezione 4 Applicazioni: - Multimedia, giochi, Web tool Approfondimenti: - Programmi, pacchetti, sorgenti - Sicurezza IL CALENDARIO DELLE LEZIONI native in maniera più o meno trasparente. In questi casi si crea un monopolio fittizio che ha ripercussioni negative sugli acquirenti i quali devono sot- tostare alle decisioni e alle condizioni stabilite da altri sen- za poterle influenzare sceglien- do un prodotto alternativo. La concorrenza vera è invece ga- ranzia di migliori risultati per tutti, in termini di caratteristi- che e prezzo. Intel, ad esempio, è stata spinta da AMD a miglio- rare i propri processori in tem- pi più brevi e a fornirli a prezzi più bassi, con grandi vantaggi per tutti. Se siete d'accordo con que- sto preambolo, provate a pen- sare al sistema operativo che avete davanti agli occhi quan- do accendete il vostro PC di ar- chitettura x86. Tutti o quasi avrete pensato in maniera del tutto spontanea a un simbolo con 4 quadrati colorati e al no- me Windows. Se siete tra que- sti, facciamo un ulteriore passo avanti: perché usate Windows e non un altro sistema operati- vo? Spesso non ci si è mai posti di Federico Pozzato Il desktop di Linux: vedete il menu di navigazione, il kicker (la barra di avvio), Mozilla, The GIMP, un “post-it” video e una finestra di OpenOffice “arrotolata” Il pinguino Tux, simbolo di Linux 1 2

Transcript of Da Windows a Linux · 2008-04-11 · A scuola con PC Open Da Windows a Linux ... software libero...

Linux 1a lezione

Cosa fate quando acquista-te un nuovo cellulare o unfiammante portatile, o ad-

dirittura un'automobile? Sicu-ramente cercate, in vario mo-do, di ottenere delle informa-zioni sul prodotto: ad esempio,potete chiedere ad amici chene sanno più di voi o che già lousano oppure interrogate il ne-goziante di fiducia o leggetedelle recensioni o vi fidate del-la pubblicità. Meglio ancora, seè possibile, lo provate. Comun-que sia, nel momento dellascelta siamo in qualche modoinfluenzati da una serie di fat-tori, considerati i quali abbia-mo in mano dati oggettivi esoggettivi che ci consentonodi scegliere.

Fermiamoci all'ultimo verboscritto: scegliere. Sembra un'a-

zione assolutamente normale,la diamo per scontata e ognigiorno compiamo decine discelte nei campi più svariati. Cisentiremmo limitati in una del-le nostre libertà fondamentalise non potessimo avere la pos-sibilità di scegliere.

Però le cose non vanno sem-pre così: in alcuni casi , infatti,siamo costretti a fare delle scel-te senza poter valutare le alter-native. Ciò può essere determi-nato da un'effettiva mancanzadi queste (se devo andare inaereo in un paese raggiunto dauna solo compagnia aerea, lamia decisione sarà obbligata edovrò sottostare alle condizio-ni che mi sono imposte) o, co-me spesso accade, da abitudinie da operazioni di marketingche ci “nascondono” le alter-

� A scuola con PC Open

Da Windows a Linuxconcetti baseIn quattro puntate andremo a spiegare agli utenti Microsoft le caratteristiche del sistema operativo open source per una convivenza (o transizione) indolore

Lezione 1- Concetti base- Alternative di scelta- Il sistema GNU/Linux- Punti di forza e di debolezza- Le distribuzioni- Usare Knoppix

Lezione 2- Far convivere Linux eWindows: preparare il discofisso

- La distribuzione Mandrake- Usiamo Linux: orientarsivelocemente

- Il centro di controllo- Gestire i programmi- Le interfacce grafiche

Lezione 3Applicazioni:- Web (browser, posta, chat)- Le suite per l'ufficio- GraficaApprofondimenti:- Le shell a caratteri e il server X

- Hardware (modem, reti,stampanti, mouse, scanner)

Lezione 4Applicazioni:- Multimedia, giochi, Web tool Approfondimenti:- Programmi, pacchetti, sorgenti

- Sicurezza

IL CALENDARIO DELLE LEZIONI�

native in maniera più o menotrasparente. In questi casi sicrea un monopolio fittizio cheha ripercussioni negative sugliacquirenti i quali devono sot-tostare alle decisioni e allecondizioni stabilite da altri sen-za poterle influenzare sceglien-do un prodotto alternativo. Laconcorrenza vera è invece ga-ranzia di migliori risultati pertutti, in termini di caratteristi-che e prezzo. Intel, ad esempio,è stata spinta da AMD a miglio-rare i propri processori in tem-pi più brevi e a fornirli a prezzipiù bassi, con grandi vantaggiper tutti.

Se siete d'accordo con que-sto preambolo, provate a pen-sare al sistema operativo cheavete davanti agli occhi quan-do accendete il vostro PC di ar-

chitettura x86. Tutti o quasiavrete pensato in maniera deltutto spontanea a un simbolocon 4 quadrati colorati e al no-me Windows. Se siete tra que-sti, facciamo un ulteriore passoavanti: perché usate Windowse non un altro sistema operati-vo? Spesso non ci si è mai posti

di Federico Pozzato

Il desktop di Linux: vedete il menu di navigazione, il kicker (la barra di avvio), Mozilla,The GIMP, un “post-it” video e una finestra di OpenOffice “arrotolata”

Il pinguino Tux, simbolo di Linux

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Linux 1a lezione

Nelle righe precedenti perindicare il nuovo sistemaoperativo alcune volte si è

scritto Linux, altre volteGNU/Linux. In realtà si dovreb-be sempre parlare di sistemaGNU/Linux, del quale Linux èesclusivamente il cuore opera-tivo ossia il kernel.

Per capire il motivo di que-sta suddivisione dobbiamo tor-nare brevemente indietro neglianni e parlare di due persone, aloro modo, rivoluzionarie: Ri-chard Stallman e Linus Tor-valds.

Il primo, americano, ha il me-rito di aver creato le basi dellafilosofia del “software libero”introducendo la licenza GPL econiando il termine “copyleft”in contrapposizione al notocopyright.

In questo modo Stallman re-se concreti concetti grazie aiquali l'utente ha la libertà dieseguire un programma perqualsiasi scopo e di modificar-lo secondo i propri bisogni(viene quindi fornito libera-mente il codice sorgente) redi-stribuendolo gratuitamente, odietro compenso (la libertà dicui si parla si riferisce alla cir-colazione della conoscenza enon impedisce di chiedere unprezzo a fronte della distribu-

zione del software), alla comu-nità e mantenendo sempre li-bero l'accesso al codice sor-gente (effetto virale della licen-za GPL).

Stallman iniziò a scriveresoftware libero partendo da uncompilatore, chiamato GCC, ri-lasciato con licenza GPL e creòquindi, nel lontano 1984, il pro-getto GNU (immagine_03).

Tutto il software del proget-to doveva essere compatibilecol sistema Unix per facilitarnela diffusione. Unix, però, nonera (e non è) un sistema libero,e infatti GNU è un acronimo ri-corsivo che significa “GNU isNOT Unix” .

Per completare con coeren-za il suo progetto Stallman ave-va bisogno di un kernel libero,ossia del tassello più impor-tante di un sistema operativo:il kernel, infatti, è un program-ma che si occupa di gestire tut-to l'hardware di un sistema fa-cendo da intermediario tra ilsoftware e l'hardware stesso(chiaramente anche Windowsha il suo kernel).

Ad esempio, quando un pro-gramma chiede di accedere adun file, è il kernel a occuparsi diquesta incombenza dando il ri-sultato in pasto al programma.Idem quando si accede a uno

scanner, si stampa un docu-mento, si ascolta musica da unCD ROM. Il kernel del progettoGNU fu dapprima rimandato(dopotutto Unix consentiva co-munque di usare tutti i softwa-re GNU) e poi prese strade chenon portarono a conclusionisoddisfacenti. Nel 1991 un gio-vane finlandese, Linus Tor-valds, mise a disposizione del-la comunità, con licenza GPL,un kernel che aveva iniziato asviluppare partendo da un pro-getto non completamente libe-ro, Minix, che aveva alla basesempre il solito Unix.

Era l'ottobre 1991, e Linusannunciava al mondo la primaversione ufficiale di Linux (lanumero 0.02), un kernel liberoche comprendeva anche unashell di comando e il compila-tore GCC di Stallman. Linux fupoi scelto come kernel per ilprogetto GNU e nacque uffi-cialmente il sistema liberoGNU/Linux.

Per semplicità nel prosieguodelle lezioni riferendoci a Linuxintenderemo sempre il sistemaoperativo nella sua interezza.Alla base del sistema Linuxstanno alcuni concetti sui qua-li la struttura si è formata ed ècresciuta.

Linux, innanzitutto, è un si-

stema multitasking, ossia è ingrado di eseguire più processi(ad esempio programmi e ap-plicazioni) contemporanea-mente. Questa è ormai consi-derata una caratteristica stan-dard, ma non è sempre statocosì, e chi nel 1991 usava MS-DOS se lo ricorda bene.

Linux, poi, è un sistema amemoria protetta: ogni pro-cesso in corso usa una ben de-terminata area di memoria peril suo funzionamento. Questo sitraduce in sicurezza, stabilità eintegrità di sistema anche incaso di blocchi di processo.

Linux è multiutente, quindiconsente a più utenti di colle-garsi al sistema contempora-neamente per gestire le pro-

1 Un po’ di storia

il simbolo del progetto GNU

questa domanda perché si èsempre usato Windows (abitu-dine), lo si trova installato sututti i PC che si acquistano ed èormai diventato un tutt'uno coltermine personal computer(marketing).

Eppure un'alternativa c'è.Un'alternativa efficiente, sicu-ra, completa, stabile e, last butnot least, gratuita. È il sistemaoperativo GNU/Linux (figura 1)

Ne abbiamo sicuramentesentito parlare, forse ci è anchecapitato di vedere il simpaticologo che lo caratterizza (il pin-guino Tux, figura 2), qualcunomagari ha anche provato a ca-pire di cosa si tratta utilizzandoun LiveCD (come quelli distri-buiti da PC Open), ma Linux, omeglio il sistema GNU/Linux, èancora per i più un totale sco-nosciuto.

Questo corso serve a chi fi-nora è stato sempre un utenteWindows, più per abitudine

che per reale scelta. Nelle quat-tro puntate verrà spiegato cosasia Linux, illustrandone i puntidi forza e di debolezza, e, fon-damentale, verranno fornitistrumenti concreti per potervalutare realmente cosa ci vie-ne offerto e poterlo confronta-re col sistema operativo Win-dows di Microsoft.

L'obiettivo è conoscere lecaratteristiche di Linux e capi-re se può essere adatto ai no-stri scopi. Ma per far questosarà necessario usare Linux,compiendo con esso tuttequelle operazioni che eseguia-mo quotidianamente con Win-dows e vincendo quelle remoreche finora ci hanno magari im-pedito di considerarlo come al-ternativa. Solo dopo aver “pro-vato sul campo” il pinguino sa-remo in grado di confrontare idue sistemi e scegliere quellopiù adatto alle nostre esigenze,anche se la soluzione finale,

probabilmente la migliore, saràquasi certamente quella di in-stallare sullo stesso PC en-trambi i sistemi operativi sfrut-tandone le qualità migliori. Già,Linux e Windows possono tran-quillamente convivere.

Questo corso non vuole es-sere una guerra di religione tratifosi di Windows e fan di Li-nux: l'obiettivo non è dichiara-re uno dei due sistemi vincitoresull'altro, ma dare visibilità alpiù giovane e meno conosciutoLinux in maniera il più possibi-le oggettiva.

La scelta finale, al solito,sarà poi lasciata ad ogni perso-na. Ma a questo punto sapretequantomeno spiegare perchéstate usando proprio quel par-ticolare sistema operativo.

In questa prima puntata illu-streremo una breve storia di Li-nux, ne spiegheremo i concettibasilari e inizieremo ad utiliz-zarlo realmente pur senza fare

alcuna modifica al nostro si-stema Windows. Avremo dellelimitazioni, ma sarà sufficienteper iniziare a capire cosa il pin-guino possa fare per noi. La se-conda lezione, invece, spie-gherà come installare una di-stribuzione completa Linux nelnostro hard disk a fianco diWindows. Chi avesse apprez-zato Linux dalla prima lezionetroverà quindi le indicazioniper creare spazio per Linux efare serenamente convivere idue sistemi. La terza e la quar-ta lezione, infine, servirannoad illustrare le applicazionipresenti in Linux (suite per l'uf-ficio, Web tool, multimedia, gio-chi e via dicendo) e conterran-no una serie di approfondi-menti (sicurezza, hardware, in-stallazione di programmi, con-sole a caratteri, eccetera) perconsentire di capirne meglio lastruttura abbozzata nelle pri-me due lezioni.

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Linux 1a lezione

prie attività; ogni utente è iden-tificato da uno username e dauna password.

La multiutenza implementa-ta da Linux, però, non si fermaqui ed ha portato come conse-guenza ad una elevata sicurez-za del sistema perché solo adun utente speciale (superusero utente root) è data la possi-bilità di interagire profonda-mente col sistema (ad esempioinstallando programmi e dan-do agli utenti l'accesso al-

l'hardware). Tutti gli altri uten-ti hanno un accesso che con-sente di utilizzare il PC per i lo-ro scopi (con uno spazio su di-sco dedicato e protetto), manon di agire direttamente sul si-stema operativo.

In questo modo si evitano idanni accidentali e si eleva lostandard di sicurezza di tutti.Ricordate Windows 98 e la “fal-sa” maschera di login?

Linux, infine, è un sistema li-bero di cui potete conoscere

tutto e di cui potete fare tutto,modifiche comprese.

Immaginate sempre un'auto-mobile: utilizzare Linux equi-vale ad avere la possibilità diaprire il cofano e metterci lemani. Che poi uno sappia solocambiare una lampadina dei fa-ri oppure armeggi serenamentecon le schede elettroniche èun altro discorso. E se si è com-pletamente digiuni di informa-zioni può sempre portare l'autodal meccanico. Utilizzare Win-

dows, invece, è come avereun'auto col cofano sigillato.Non è una scelta sbagliata,semplicemente è una scelta di-versa.

Con la licenza GPL Linux èdiventato patrimonio di tutti eal suo sviluppo contribuisconocentinaia di persone di tutto ilmondo. Ciò garantisce velocitàdi sviluppo, nascita di nuoveidee e anche rapida risoluzionedei problemi che si possonomanifestare.

2 Punti di forza e di debolezza

Il sistema GNU/Linux ha degliimportanti punti di forza sucui far leva per convincervi

ad affiancarlo (o sostituirlo) aWindows.

Gratuito. Il sistema GNU/Li-nux non ha alcun costo di ac-quisto e siete liberi di installar-lo in tutte le macchine che vo-lete quante volte volete. Win-dows, invece, lo pagate sempre(anche quando è preinstallato,non dimentichiamolo) e nonpotete generalmente installarloin più PC, anche se fossero tut-ti di vostra proprietà. In realtà,salvo sfruttiate qualche appas-sionato amico del pinguino,qualche costo potreste comun-que doverlo sostenere ancheper Linux, dal momento cheper procurarvene una copiadovrete scaricare le immaginiISO dal Web (pagando quindi iltempo di connessione) oppureacquistare (in edicola, in nego-zio, da un sito Web) una delletante distribuzioni che lo vei-colano dandovi anche un sup-porto all'installazione e all'uso.

Questi costi, però, nulla han-no a che fare con Linux che è erimane un prodotto gratuito,così come la maggior parte deiprogrammi applicativi. Qual-che esempio? La suite per uffi-cio OpenOffice, il server Apa-che, il programma per la grafi-ca The Gimp, il browser Fi-refox, il lettore di mail Thun-derbird, l'impaginatore Scri-bus, il software 3D Blender, e lalista continuerebbe per moltepagine (figura 4).

Non pagate neppure per lenuove versioni né per gli ag-giornamenti; e tutto questo ègarantito anche per il futurodalla licenza GPL.

Stabilità. Il kernel Linux èstabile e robusto, e gli erroricon conseguenti crash sonoveramente una rarità. Certo, sipossono registrare errori do-vuti ad altri programmi, peròquesto non rende necessario ilriavvio del computer ma solodel programma. Quante volte,invece, vi è capitato un bloccodi sistema dovuto ad un pro-gramma, con conseguente riav-vio e perdita di dati? Linux èinoltre dotato di file systemmoderni ed efficienti (EXT2,EXT3, ReiserFS, eccetera) cheassicurano una stabilità incre-dibile ed un rapido controllodell'integrità dei dati anche neicasi più nefasti. Del resto Linuxderiva da Unix (sistema dasempre usato dove serve lamaggior stabilità possibile) evanta anni ed anni di esperien-ze in ambito server, un ambitodove il sistema operativo nondeve mai fermarsi.

Libertà (licenza GPL). Linuxmette a disposizione il codicesorgente, una montagna di do-cumentazione e migliaia di ap-passionati. Questo porta a con-tinue evoluzioni, e dal lavoroattivo di una così vasta plura-lità di persone è quasi automa-tica la nascita della miglioresoluzione possibile ai problemitrattati. Non trascuriamo poi ilfatto di poter fare liberamentetutte le modifiche che voglia-mo al sistema per adattarlo al-le nostre esigenze. Il sistema ècompletamente trasparentedal punto di vista del codice,quindi nessuno può sognarsi diinserire nei programmi sorpre-se più o meno gradite: un “ea-ster egg” è spesso un innocuogiochino, ma se invece ci fosse

stato qualcosa in grado di me-morizzare la pressione dei tastidurante la vostra navigazionein un sito di home banking?

Sicurezza. Ci sono due tipidi sicurezza da considerare. Laprima protegge il sistema dal-l'utente maldestro o inesperto,impedendogli di fatto di potercombinare alcun danno: comeabbiamo già detto, infatti, inun sistema Linux solo un uten-te speciale (il superuser) puòinteragire col sistema operati-vo. Anche Windows, prima conNT e poi con 2000 e XP, haadottato questa politica, ma èancora grave (e pericoloso perla sicurezza) il fatto che di de-fault gli utenti creati da XP Ho-me appartengano al gruppo“amministratori”. Questa sicu-rezza viene ulteriormente enfa-tizzata da Linux grazie alla ge-stione dei permessi dei file, co-me vedremo nella seconda le-

zione. Il secondo tipo di sicu-rezza si riferisce ad attacchidall'esterno, e parliamo princi-palmente di virus. Linux non èimmune di sua natura, però èmolto difficilmente attaccabilee, nel caso peggiore, una interacomunità di hacker (da leggerenel significato positivo diesperti di informatica) edesperti di sicurezza è pronta arisolvere il problema. Finora iproblemi di sicurezza di Linuxsono stati scoperti (e sistema-ti) dalla comunità prima chemalintenzionati esterni potes-sero approfittarne. General-mente, poi, gli attacchi sonosempre stati rivolti a bachi disicurezza di Windows ancheperché, non occorre quasi dir-lo, è il sistema di gran lunga piùdiffuso al mondo. Quindi il solofatto di usare Linux ci mette giàin salvo dalla maggior parte deirischi.

Un sistema operativo moderno e sicuro e miriadi di programmi tutti gratuiti

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Linux 1a lezione

Risorse minime e modula-rità. Linux non richiede unhardware di ultima generazio-ne per funzionare. Chiaramen-te minori sono le risorse del si-stema (specialmente in terminidi memoria RAM) e minori sa-ranno le possibilità di scelta diprogrammi che potrete usare,però troverete sicuramenteuna soluzione adatta togliendoqualche orpello grafico. Al li-mite potrete usare il “vero” Li-nux senza interfaccia grafica,ma questo non è l'obiettivo diquesto corso; un PC di ultima openultima generazione nonavrà comunque problemi. Unsistema Linux completo, poi, siinstalla in 3 GB, e stiamo par-lando di migliaia di programmidi tutti i tipi. State forse ripen-sando al vecchio hard disk da 4GB di cui non sapete cosa fare?Ci sono poi interi sistemi Linuxche stanno comodamente suuna penna USB da 32 MB ed an-che, ma qui siamo proprio al“minimo sindacale” di risorse,su un floppy disk.

Il kernel Linux, inoltre, è mo-dulare, quindi potremmo indi-cargli di non utilizzare certicomponenti ottimizzando cosìle risorse di sistema. Pensia-moci un attimo: se il nostro PCnon ha una porta ad infrarossi,perché mai il kernel se ne do-vrebbe occupare?

Documentazione. Linux è ri-lasciato, come da licenza GPL,“as is”, ossia “così com'è”, sen-za alcun tipo di garanzia. È ov-vio che sia così (non vi è costa-to nulla), ma questo non vuoldire che la documentazionenon esista. Ci sono migliaia emigliaia di pagine di manuali(generalmente detti “HOW-

TO”, figura 5), spesso tradottianche in italiano, da scaricare eutilizzare. Buona norma è leg-gere il manuale e controllare sequalcuno ha già risolto un pro-blema prima di chiedere allacomunità: ricordate sempreche la maggior parte delle per-sone non è pagata per darviuna risposta, ma lo fa solo invirtù di un interesse comune edi una certa filosofia di fondo.

Facile da usare (e da instal-lare). È un'affermazione: Linuxè facile da usare. Magari la con-figurazione non è sempre age-vole, ma una volta sistematautilizzare Linux non comportaparticolari tormenti. Molti nonci crederanno, ed in effetti unavolta non era così dato che Li-nux nasce come sistema a lineadi comando per utenti esperti(figura 6).

L'evoluzione però non si èmai fermata e grazie al pro-gramma X Window è stato pos-sibile avere una base per un'in-terfaccia grafica. Se siete uten-ti di Windows diverrete veloce-mente degli abili utenti Linuxcome potete intuire dalle figure1 e 4. Anche l'installazione è di-venuta semplice, a patto cheutilizziate una di quelle distri-buzioni (Fedora, SuSE, Man-drake e altre ancora) che forni-scono agili strumenti grafici diaiuto.

Democratico. Linux “parla”(legge e scrive) nativamentecon tutti i sistemi, da Windowsa Macintosh, da Amiga a Sy-stem V. L'unico problema lo in-contra con le partizioni NTFS:al momento riesce a leggerle,ma il supporto in scrittura nonè ancora stabile. Linux, inoltre,lo trovate su PC, server, work-

station, palmari, orologi, navi-gatori, organizer, cellulari, e co-sì via e in tutte le macchine gi-ra sempre allo stesso modo.

Punti di debolezzaFinora abbiamo evidenziato

solo i lati positivi di GNU/Linuxma, come abbiamo detto inprecedenza, questo corso vuo-le analizzare obiettivamente lasituazione ed è quindi giustomettere in luce anche gli aspet-ti negativi che incontrerà l'u-tente Windows che si avvicinaa Linux per la prima volta.

Preparazione dell'installa-zione. Se l'installazione è dive-nuta facile (vedi sopra), altret-tanto non si può ancora diredella preparazione, pur se ipassi avanti sono stati notevo-li. Il problema di fondo è essen-zialmente uno solo: se nel no-stro sistema c'è già Windows,dobbiamo preparare uno spa-zio per Linux senza perdere inostri dati. Vedremo nella se-conda lezione come agire in talsenso.

Hardware non supportato.Il kernel 2.6 ha raggiunto un ot-timo grado di riconoscimentodell'hardware dando pienosupporto all'USB, aspetto sucui era carente il kernel dellaserie 2.4. Per hard disk, floppydisk, lettori e masterizzatoriCD e DVD, stampanti, reteethernet, mouse, tastiere, mo-dem seriali e USB, chiavi USB,schede video (accelerazione3D compresa grazie ai driverdei produttori) e audio non cisono particolari inconvenienti.Fotocamere digitali, webcam,scanner, joystick sono ugual-mente ben supportati. I pro-blemi più grandi emergo- �

Problemi con WinmodemParleremo diffusamente di hardwarenel corso delle lezioni, ma è benespendere subito qualche riga per unproblema che coinvolgerà molti: ilriconoscimento da parte di Linux delvostro modem interno. Un modem èun “modulatore-demodulatore” ingrado di trasformare un segnaleanalogico in digitale e viceversa perconsentirvi di connettervi a Internettramite la normale linea telefonica espedire fax. Per fare questaoperazione di trasformazione ilmodem dovrebbe usare un chip, ed ineffetti i modem seriali (quelli esterniche si collegano alla porta seriale) ealcuni modem PCI interni e USB sonodotati di questo chip. Linux, in questicasi, riconosce il dispositivo senzaaffanni. Il problema nasce con imodem interni che non hanno un chipproprio, ma demandano latrasformazione del segnale alprocessore del PC. Questi falsimodem (alla fine non sono altro cheuna scheda audio) sono statibattezzati WinModem e dannoproblemi perché per funzionare nonusano parametri di comunicazionestandard come i veri modem manecessitano di driver scrittiappositamente. Purtroppo, spesso,questi driver per Linux non esistono ei produttori rifiutano comunque difornire le specifiche checonsentirebbero a qualche esperto discrivere comunque un driver Linux(ecco dove il codice libero serveveramente). Le cose stannomigliorando (SmartLink, Lucent e altririlasciano i driver per Linux), masiamo lontani da una situazioneottimale. Cosa potete fare se nontrovate alcun driver per il vostrowinmodem? L'unica soluzione èacquistare un “vero” modem. Il sitodi riferimento di supporto Linux aiwinmodem è: www.linmodems.org.

Esiste una vasta documentazione per ogni aspetto del sistema GNU/Linux

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L’interfaccia reale di Linux è a caratteri

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no con i cosiddetti Winmodem(vedi riquadro) e con le stam-panti GDI: in questo caso il sup-porto deve essere ottenutotramite un driver scritto per Li-nux. Se il driver non è disponi-bile (e qui entra in ballo il co-struttore del prodotto) non ciresta che sostituire il modem ola stampante con un altro mo-dello supportato.

Installazione dei program-mi. Ne parleremo diffusamentenelle prossime lezioni: tenden-zialmente troveremo tutti isoftware già precompilati, peròin alcuni casi li troveremo rila-sciati sotto forma di codicesorgente e andranno quindi“compilati” nel sistema opera-tivo. L'operazione non è sem-pre facile, e comunque com-porta uno sforzo da parte del-l'utente: un semplice doppioclic in questi casi non è suffi-ciente. In altri casi, pur trovan-do i programmi già pronti per ilnostro sistema, dovremo co-munque preoccuparci di crea-re dei menu di lancio una voltainstallato il software (è semprepossibile, però, lanciare i pro-grammi da linea di comando inmaniera velocissima).

Interfaccia a caratteri. Li-nux nasce per essere utilizzatocon un'interfaccia a caratteri,della quale il supporto graficoX Window è solo un'estensio-

ne, peraltro fondamentale. Perquesto motivo può capitare(sempre più di rado, per la ve-rità) di dover usare una conso-le (detta anche “shell”) per da-re certi comandi al nostro si-stema. Sicuramente non è mol-to user-friendly inizialmente,ma partendo senza falsi pre-giudizi vedreste come molteoperazioni siano di gran lungapiù facili e veloci se eseguite inuna shell. Non scordate, poi,che la shell è sempre la stessasu tutti i computer: una voltache la sapete usare, sapete in-teragire con ogni PC Linux in-dipendentemente dal supportografico o meno, e potrete co-mandare il PC da remoto senzaproblemi.

Mancato supporto di un de-terminato software. Il panora-ma del software per Linux è va-stissimo e consente una sceltaampia per quasi tutte le appli-cazioni che ci possono servire.Resta però il fatto che se dob-biamo necessariamente usareun particolare tipo di program-ma scritto solo per Windows (edi cui non abbiamo il codicesorgente), non potremo pre-tendere di usarlo con GNU/Li-nux.

Interscambio di file nonperfetto con Windows. Spessoavremo la necessità di “dialo-gare” con utenti Windows

scambiando anche file. Non visono problemi con i formatistandard (RTF, JPG, MP3, ecce-tera), mentre se ne possonoavere nel caso di file derivantida applicazioni Office: OpenOf-fice traduce i file DOC, XLS e

PPT in maniera quasi perfetta,ma non è Office. Qualche di-screpanza di “traduzione” puòsempre esserci, specie se usia-mo formattazioni o macro com-plesse. Ognuno deve quindi fa-re le proprie valutazioni.

Linux 1a lezione

3 Le distribuzioni di Linux: Knoppix

Interfaccia a caratteri e graficaIl sistema GNU/Linux è nato grazie a specialisti informaticiformatisi e cresciuti quando l'unica forma di interazione col PC eradata dall'uso della tastiera grazie alla quale si impartiva ogni tipodi comando. Senza andare troppo in là con gli anni chi ha usatoMS-DOS si ricorda sicuramente che per avviare Windows 3.1 sidoveva digitare “win” dal prompt. Linux, derivando dallo storicoUnix, è un sistema basato quindi sull'interfaccia a caratteri(shell). Per diventare user-friendly, però, anche Linux ha negli anniintrodotto forme di supporto grafico (e questo è stato permessodalla continua crescita di prestazioni dei PC: con qualche KB dimemoria RAM e di disco fisso non si potevano certo pretenderemiracoli) utilizzando una combinazione software tra il sistema XWindow e i cosiddetti Window Manager o Desktop Manager. A differenza di Microsoft, Linux vi offre decine di interfacce “afinestre”, ognuna con le sue peculiarità e con diverse richiestenell'utilizzo della memoria. I due progetti più moderni (e più esosidi risorse) sono KDE e GNOME, ma non vanno dimenticatiWindowMaker, IceWM, BlackBox e altri ancora. Qual è il migliore?Il consiglio è provarli e poi adottarne uno. Ma non scordate chealla base di tutto c'è la shell a caratteri: premete[CTRL]+[ALT]+[un tasto qualsiasi da F1 a F4] per verificarlo. Avetequindi a disposizione quattro diverse sessioni di shell a caratteri(generalmente, comunque, sono sei) con cui potete fare tutto. Per tornare alla shell grafica premete [CTRL]+[ALT]+[F5] (o [F7] inaltre distribuzioni).

Tutto il sistema GNU/Linux èstato creato da espertiinformatici, bravissimi nel-

lo scrivere codice di qualunquetipo ma al contempo poco in-clini a perdere tempo per ren-dere user-friendly l'installazio-ne del loro sistema.

Per lungo tempo, quindi, si èavuto quindi un ottimo sistema(stabile, sicuro e robusto), manessun aiuto in termini di faci-litare la vita per i non esperti.Linux ha quindi inizialmentepagato lo scotto di essere statoconsiderato, ed effettivamenteera così, un sistema ostico edifficile.

Per utilizzarlo facilmente, in-fatti, serviva quantomeno unmetodo per installarlo (instal-ler), un metodo per avviare ilsistema (bootloader) e unsoftware di sistema per la con-

figurazione. Le cose sono mi-gliorate con l'avvento delle di-stribuzioni Linux il cui obietti-vo è stato proprio quello direndere disponibile con facilitàLinux per tutti gli utenti, pren-dendosi carico delle incom-benze sopra riportate.

Le distribuzioni, quindi, so-no una raccolta di software (li-bero e non) e applicativi checonsentono l'installazione diun sistema GNU/Linux. Ogni di-stribuzione ha una sua filosofianella scelta degli applicativi edei software forniti, e integraspesso i processi di base di Li-nux con applicativi creati adhoc. Molte distribuzioni sonoscaricabili liberamente dalWeb, ma sono anche presentinumerose versioni a pagamen-to: in questo caso il pagamentodi un corrispettivo serve ad

avere un supporto tecnico perun certo periodo e per soste-nere attivamente lo sviluppodella distribuzione stessa. Vo-lendo, ognuno di noi è libero dicrearsi la propria distribuzionee distribuirla, anche dietro pa-gamento, a chi gli pare.

Tra le distribuzioni più fa-mose da installare nel propriohard disk citiamo:• Mandrake: distribuzione

francese rivolta agli utentiprivati, con lo scopo dichia-rato di essere “facile”. Nellaseconda lezione installeremoquesta distribuzione.

• RedHat: la più diffusa al mon-do, in versione professionale(per server e imprese) e pergli utenti casalinghi (da qual-che mese col nome di Fedo-ra)

• SuSE: distribuzione tedesca

(acquisita da Novell) moltosolida, sia per ambienti pro-vati che professionali. Otti-ma nella gestione dei pro-grammi e della configurazio-ne, ma a pagamento.

• Debian: la più radicale nellafilosofia di base, infatti allespalle non ci sono societàbensì solo appassionati. De-bian ha sposato senza com-

il logo della distribuzione tedescaKnoppix

7

Distribuzioneallegata

a PC Open

promessi la filosofia GNU,quindi propone solo ed esclu-sivamente software libero.Per esperti.Accanto a queste distribu-

zioni, contenute in un congruonumero di CD o DVD, sonoperò nate soluzioni interessan-ti che consentono di utilizzareLinux pur senza installare al-cunché sul disco fisso: sono ledistribuzioni Live.

Una di queste è Knoppix, ladistribuzione che PC Open haallegato alla rivista questo me-se e che adesso useremo perentrare finalmente nel mondoLinux. Knoppix (figura 7), crea-ta dall'ingegnere tedesco KlausKnopper e distribuita con li-cenza GPL, è una distribuzionecompatta contenuta su un soloCD ROM e adatta per tutti i si-stemi di ultima e penultima ge-nerazione (vedi riquadro in al-to a destra). Perché è propostaquesta distribuzione Live? Intal modo, ed è il motivo per cuiabbiamo inserito la distribu-zione nella rivista, si può pro-vare Linux senza dover fare

nessuna modifica al propriocomputer. L'abbiamo già detto,preparare una installazione diLinux non è proprio una pas-seggiata di salute per chi ha giàun sistema Windows configu-rato e quindi, prima di decide-re per questo passo, è bene te-stare Linux con calma e sere-nità per capire meglio cos'è,come funziona e in cosa puòaiutarci.

Una volta convinti dellabontà dell'idea si affronterà l'in-stallazione di una vera distri-buzione con uno spirito diver-so. Knoppix, inoltre, ha la gran-de peculiarità di saper ricono-scere e configurare quasi tutti idispositivi hardware senza chel'utente debba metterci manoed è quindi facilmente traspor-tabile da un computer all'altro.Contiene quasi 2 GB di pro-grammi gratuiti di ogni tipo(per l'ufficio, per Internet, per ilmultimedia, per lo sviluppo,per la sicurezza, per il reco-very e così via) e consente disalvare su una memoria di mas-sa esterna (come una penna

USB) sia la configurazione delsistema che la propria home di-rectory con i relativi file così daavere sempre a disposizione, ilproprio sistema personale. Po-treste, per esempio, usarla pertrasformare (senza rischi) il vo-stro portatile aziendale in unPC ad uso personale.

Knoppix è anche molto cu-rata dal punto di vista grafico evi propone di default un desk-top manager moderno e fun-

zionale come KDE (figura 8).Con Knoppix potete anche ac-cedere alle partizioni e ai file diWindows, quindi può anche es-sere usato come ultimo rime-dio per tentare di salvare i no-stri file fondamentali nel casoWindows si rifiutasse ostinata-mente di avviarsi. L'idea Knop-pix è stata talmente buona daessere divenuta la base (vediriquadro) di numerosi progettibasati su di essa.

Linux 1a lezione

Configurazione minima per Knoppix• CPU Intel-compatibile (i486 o superiore). Sono supportati,chiaramente, tutti i processori AMD;• 20 MB di RAM per il modo testo (non indicato per un “primoapproccio”), ma almeno 82 MB per il modo grafico con KDE(qualcosa in meno se usate IceWM o gli altri window managerpresenti). Per lanciare varie applicazioni per ufficio, sonoraccomandati almeno 128 MB.• lettore CD ROM/DVD di boot (IDE/ATAPI, Firewire, USB o SCSI) • scheda video SVGA-compatibile • mouse seriale standard, o PS/2, o USB IMPS/2-compatibileRiguardo la memoria, nel caso Knoppix non trovasse la quantità diRAM richiesta vi proporrà di creare (nel vostro hard disk) un file diswap col quale “simulare” la memoria mancante. In questo modo potrete usare Knoppix anche avendo, adesempio, solo 64 MB di RAM. Il file (di estensione .swp) potràeventualmente essere cancellato dal disco fisso al successivoavvio di Windows.

Le altre versioniDal progetto Knoppix sono nati molti spin-off tra i quali:• GNOPPIX: come knoppix, ma il desktop manager è GNOMEinvece di KDE • EDUKNOPPIX: come dice il nome, una distribuzione rivolta allescuole• KNOPPILS: versione “Italiana” di Knoppix creata dalla ItalianLinux Society. Ci sono alcune differenze nella scelta dei pacchettidella distribuzione.• GAMESKNOPPIX: qualche applicativo di “ufficio” in meno, main compenso una buona raccolta di giochi e il pieno supporto al3D delle schede nVidia e ATI.• MORPHIX: sotto questo nome ci sono distribuzioni diverse concompiti specifici (solo ufficio, solo multimedia e altre ancora).

Una schermata di avvio di Knoppix con KDE. Notate gli effetti di trasparenza dei menu

8

4 Usare KnoppixAdesso è il momento di par-

tire col test di GNU/Linux:iniziamo a usare il pingui-

no!Per prima cosa inseriamo il

CD ROM di Knoppix nel nostrolettore, avviamo il PC (riavvia-molo se stavamo usando Win-dows) e facciamo in modo cheil BIOS del PC utilizzi il lettoreCD/DVD come periferica di av-

vio. I PC di ultima generazioneindicano generalmente nei pri-mi secondi di accensione qualetasto premere (F8, F2, C, e cosìvia) per scegliere da dove av-viare il sistema. In questo casofortunato optate per il lettoreCD.

In alternativa dovete entrarenel BIOS (di solito premendo iltasto CANC o F2 o F12 o ESC) e

cercare la sequenza di boot delvostro PC.

Una volta individuata fate inmodo che la prima perifericadella sequenza sia proprio illettore CD. Sistemata questa in-combenza in pochi secondi vitroverete a video una scherma-ta completamente nuova e uncursore lampeggiante a fondopagina accanto al prompt:

KNOPPIX V3.7boot: _

Premendo Invio avvierete ilsistema con le impostazionipredefinite, ma in questo modonon avrete la possibilità di indi-care a Knoppix dove aveteeventualmente salvato i vostridati e otterrete un sistema con-figurato con gli standard tede- �

1a lezione

sco e inglese e basato sulkernel 2.4 (questo influenza ilriconoscimento delle periferi-che).

Meglio quindi spendere dueparole sulla schermata di avvio.Premendo F2 e F3 potete legge-re tutte le opzioni disponibili.Le più interessanti sono quelleche ci consentono di avviare ilsistema con il kernel 2.6 e conla localizzazione italiana impo-stata di default:

boot: knoppix26 lang=it(NB: il segno di = lo si ottienecliccando direttamente sul tasto“ì”)

Nel caso il kernel 2.6 diaqualche problema, optate lavolta successiva per il vecchiokernel 2.4 scrivendo:

boot: knoppix lang=it

Nel caso avessimo già usatoKnoppix in precedenza salvan-do configurazione e file (vedre-mo poi come fare) scriveremo:

boot: knoppix26 lang=ithome=scan myconfig=scan(NB: chiaramente la chiave USB oil floppy dove abbiamo salvato laconfigurazione e la home directorydevono essere inseriti nel PC)

Premete Invio e lasciate farea Knoppix. Per prima cosa no-terete una serie di messaggi avideo: stanno ad indicare la se-quenza di azioni di avvio che ilkernel Linux sta eseguendo e vi

danno indicazioni sul grado diriconoscimento dell'hardwareda parte della distribuzione. Fi-nalmente, dopo un'attesa chevaria a seconda delle caratteri-stiche del vostro PC, sarete difronte alla schermata iniziale diGNU/Linux. E ricordate: il vo-stro sistema operativo origina-le non è assolutamente statotoccato.

Oltre alle opzioni di avvio in-dicate ne avete molte altre, adesempio per avviare un win-dow manager meno esoso di ri-

Un’interfaccia alternativa a KDE: WindowMaker

9

Il “kicker” di KDE preconfigurato da Knoppix

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Il menu di scelta che si apre cliccandosulla K, lo Start di Windows

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Linux 1a lezione

sorse rispetto a KDE (Window-Maker, IceWm, XFCE, vedi figu-ra 9) oppure per non caricarealcuni moduli che magari nonutilizzerete in questa sessioneo anche per avviare Linux inmodalità testo.

Apriamo una parentesi nelcampo sicurezza: nella presen-tazione abbiamo scritto che inLinux c'è sempre una richiestainiziale di login per identificareil proprio profilo utente. Comemai, allora, Knoppix non hachiesto uno username e unapassword? Non l'ha fatto peresplicita scelta del suo creatoreche ha deciso, per semplicità eper coerenza con le finalità di-vulgative della distribuzione, dinon inserire il processo di au-tenticazione. Tenete presenteche una distribuzione non Livenon può derogare dalle regoleclassiche se vuole manteneresicuro l'intero sistema (lo ve-dremo nella prossima lezione).

Guardiamoci intorno e ini-ziamo a esplorare l'ambienteKDE. Chiudendo la finestra in-troduttiva cliccando sulla clas-sica “X” in alto a destra (fin quinulla di nuovo) vedremo alli-neate sulla sinistra una serie diicone che rappresentano per lamaggior parte le nostre memo-rie di massa (hard disk, floppy,lettore CD/DVD, masterizzato-re, chiavi USB, eccetera) e, allabase della finestra, la barra diavvio (figura 10), chiamataKicker. Il pulsante più impor-tante, lo “start” di Linux, è in

questo caso quello più a sini-stra con la lettera K (figura 11).

Una novità assoluta per l'u-tente Windows è data dai quat-tro piccoli quadrati (ma posso-no essercene molti di più) chesi vedono nel kicker: rappre-sentano altrettanti desktop vir-tuali e sono utilissimi quando sinecessita di avere sottomanovelocemente molte finestreaperte. Cliccando su di essi, in-fatti, si aprono dei desktop in-dipendenti gli uni dagli altri,quindi potremo, ad esempio,aprire una finestra di OpenOffi-ce sul primo, una finestra diGIMP sul secondo e Mozilla sulterzo. Un'idea semplice ma ge-niale: usatela, non riusciretepiù a farne a meno.

In ogni caso ricordate cheKDE vi consente pure di “arro-tolare” una finestra (tipo Ma-cintosh) in modo che di essa re-sti sul desktop solo la barra coltitolo: anche questo è un buonmetodo per recuperare spaziosul vostro desktop.

Cliccando sulla K si aprirà ilmenu di scelta e potremo navi-gare, come abbiamo semprefatto, fino a scegliere il pro-gramma da avviare.

Per il momento, però, nonfacciamo alcuna scelta e clic-chiamo su uno spazio vuotonel desktop per chiudere il me-nu “start”. Facciamo click ades-so sull'icona knoppix presentenel desktop. La prima impor-tante differenza rispetto a Win-dows è che di default KDE usa il

clic singolo per l'apertura dei fi-le, mentre per selezionarli biso-gna cliccare col tasto sinistrodel mouse in uno spazio vuotoe selezionare il file (tenendosempre premuto il tasto) co-struendoci sopra un quadratodi selezione. Visto l'intento delcorso, e dato che Linux ci con-cede di settare ogni cosa, ri-portiamoci velocemente nellasituazione Windows abituale:clicchiamo sulla K, andiamo sulmenu Impostazioni e quindiclicchiamo su Procedura guida-ta delle impostazioni del desk-top. Scegliamo Italia come pae-se e lingua, e nella secondaschermata selezioniamo Micro-soft Windows (figura 12); proce-diamo poi fino alla fine e allaschermata 5 (l'ultima) clicchia-mo su Fine. Adesso selezioni efinestre funzioneranno comesiamo abituati in Windows.

Clicchiamo adesso sull'ico-na a forma di casa presente sulkicker: si apre Konqueror, il“gestione Risorse” di KDE. Inrealtà è riduttivo chiamarlo co-sì: Konqueror è anche un brow-ser, un editor, un visualizzatoredi formati grafici, un playermultimediale, un gestore di retee servizi. Per ora concentria-moci solo sulla navigazione trai file della nostra home direc-tory: come siamo abituati, sullafinestra di sinistra vediamo lecartelle, mentre a destra ci so-no i file. Cliccando sulle icone esui menu in alto possiamo mo-dificare la visualizzazione, cam-

biare lo sfondo, inserire segna-libri per accelerare spostamen-ti futuri, utilizzare filtri di ricer-ca e anche creare nuove lin-guette di navigazione per sfrut-tare ancora meglio lo spazio dinavigazione. Col menu modifi-ca (o col menu che si apre clic-cando col tasto destro del mou-se su un file) possiamo compie-re le classiche azioni su file ecartelle (copia, incolla, rinomi-na, apri, crea e altro ancora).Potete salvare le vostre impo-stazioni di Konqueror cliccan-do su Impostazioni, salva profi-lo nei menu in alto. Per vederetutta la struttura del sistema Li-nux dovete cliccare sull'icona aforma di cartella che si trovanella barra verticale posta all'e-strema sinistra della finestra diKonqueror (figura 13). Dellastruttura di Linux parleremodiffusamente nella prossima le-zione.

Torniamo al desktop. Sullasinistra ci sono delle icone aforma di disco, di CD o difloppy: ognuna di esse rappre-senta una partizione di dati ecorrisponde a quelle di Win-dows; facendo doppio clic siapre una finestra di Konqueror(ci troviamo in una sottocartel-la appartenente al percorso“/mnt/”) che ci consente di na-vigare tra i file e di aprirli in so-la lettura. Senza saperlo abbia-mo eseguito la nostra primaoperazione di montaggio di unamemoria di massa. Volutamen-te rimandiamo ogni spiegazio-

Ripristiniamo le configurazioni standard cui siamo abituati in Windows

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Il “tuttofare” konqueror, punto di partenza di ogni azione su file e cartelle

13

1a lezione

ne sulla struttura dei dischie sul “montaggio” alla prossimalezione: adesso è importanteusare Linux come se non aves-simo nessun altro sistema ope-rativo alle spalle e quindi l'uni-ca cosa fondamentale da sape-re è che tutti i file che creeremoverranno salvati nella directory“/home/knoppix”, l'unica su cuipossiamo scrivere e di cui sia-mo assoluti padroni.

E quando chiudiamo Linuxcosa succede a questa cartella?Dal momento che Knoppix èavviato nella memoria RAMcon lo spegnimento del PC per-deremmo tutti i dati. Qui entrain campo la genialità della di-stribuzione che consente di sal-vare i dati su un supporto dimemoria esterna (chiave USB,memory card) o su un floppy(con chiare limitazioni di quan-tità) o su una partizione di Win-dows in modo da poterli recu-perare al successivo riavvio diknoppix.

Cliccate sul pinguino presen-te nel kicker, quindi su Configu-re, Create a persistent KNOPPIX

home directory (figura 14). Sullafinestra che si aprirà cliccate suOK e poi decidete dove salvareil file di configurazione sce-gliendo la periferica di memo-rizzazione (hdx per le partizio-ni del disco fisso, sdx per me-morie esterne, floppy per ilfloppy disk).

Attenzione: il sistema pro-porrà il salvataggio solo su sup-porti che non siano stati for-mattati con il file system NTFS,lo standard di Windows 2000 eXP. Fate in modo, quindi, di uti-lizzare il file system FAT32, lettosia da Linux che da Windows,per formattare un'eventualechiave USB o una partizione deldisco fisso. Knoppix salverà lanostra “home” (con la dimen-sione scelta da noi) sotto formadi una partizione .img zippata.

In precedenza abbiamo si-stemato velocemente quel“problema” del clic singolo. Li-nux, però, ci lascia una amplis-sima libertà di configurazionedi ogni aspetto, quindi clicchia-mo su K, Impostazioni, Centro dicontrollo. Questo è il centro ne-

Il centro di controllo della configurazione di KDE

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Salviamo i file della nostra home directory

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vralgico di settaggio del siste-ma KDE: da qui possiamo mo-dificare ogni impostazione ecreare il nostro sistema perso-nale. Andate sui sottogruppiAspetto e Temi e Desktop e di-vertitevi a modificare qualcheconfigurazione (figura 15). Po-tete anche gestire il sistema so-noro e gli avvisi connessi con leoperazioni eseguite.

Tutto questo ci introduce al-la necessità di salvare la confi-gurazione che stiamo ottimiz-

zando: per farlo cliccate sul pin-guino presente nel kicker, quin-di su Configure, Save Knoppixconfiguration. Sulla finestra chesi aprirà, cliccate su OK e poidecidete dove salvare il file diconfigurazione scegliendo laperiferica di salvataggio. Valgo-no le stesse raccomandazionifatte per il salvataggio della car-tella home, ma in questo casoknoppix salverà solo due pic-coli file.

Al prossimo avvio di knoppix

non dimentichiamo le opzionidi partenza (“home=scan” e“myconfig= scan”) così da po-ter usare i dati e la configura-zione salvata. Dette queste co-se generali, adesso ognuno è li-bero di iniziare ad usare i pro-grammi che Linux vi ha messoa disposizione. Cliccate sulla Ke fate partire l'applicativo desi-derato. Per rendervi conto del-le possibilità che vi sono offer-te nel riquadro sono elencati al-cuni programmi che doveteprovare almeno una volta.

Un consiglio: se ricordate ilnome del programma da avvia-re basta cliccare su K, Esegui co-mando e scrivere il nome sullacasella di testo (figura 16). Si oc-cuperà Linux di cercare per voiil programma e avviarlo.

Nella prossima lezione ap-profondiremo gli aspetti strut-turali di Linux, parleremo piùdiffusamente di hardware e ve-

dremo come installare una di-stribuzione facendola convive-re con Windows. �

Link di approfondimento:www.gnu.org (software GNU)www.fsf.org www.kernel.org (kernel Linux)www.knoppix.netwww.gnoppix.orgwww.linmodems.org (winmodem)www.linuxprinting.org (stampanti)www.linux.laptop.org (portatili)www.linhardware.com www.tldp.org (The LinuxDocumentation Project)www.pluto.linux.it (aiuto dall'Italia)ildp.pluto.linux.it www.ziobudda.net www.linux-mandrake.comwww.redhat.itfedora.redhat.comwww.suse.com/itwww.debian.orgwww.sane-project.org www.tldp.org

Linux 1a lezione

Per avviare un qualsiasi programma potete semplicemente scriverne il nome

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Gestite l’agenda senza perdere nessun appuntamento e nessun contatto

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Kstars, per sapere com’era il cielo il giorno della vostra nascita

17

I programmi consigliatiAvete decine di programmi da utilizzare, e sono solo una piccolaparte dell'enorme patrimonio GNU/Linux. Quelli che seguonosono solo promo su programmi gratuiti da non perdere su Knoppix(alcuni, tra l'altro, sono pure disponibili su piattaforma Windows).Di software parleremo diffusamente nelle lezioni 3 e 4 di questocorso.OpenOffice: la suite da ufficio “libera”. Comprende Writer, Calc,Impress e altri. Ottima e con buona compatibilità con MS Office. A breve uscirà la versione 2.The GIMP: uno strumento per la grafica professionaleparagonabile solo ad Adobe PhotoShop.Scribus: un'alternativa, già a livello professionale, a Publisher. Vi consente, tra l'altro, di salvare i file nel formato PDF e portarlicosì direttamente in tipografia.Kontact (figura 17): gestite la vostra agenda, i contatti, le e-mail, le note. Comprende, tra gli altri, Korganizer e Knotes, ed èindispensabile per l'ufficio. K3B: se avete il masterizzatore (e non lo state usando percaricare knoppix) potete masterizzare i vostri dati o la musicausando questo programma.Qcad: un CAD semplificato, ma adattissimo per soluzioni senzatroppe pretese.Kppp: per configurare il vostro accesso a Internet. Chiaramenteknoppix deve avere riconosciuto il vostro modem, e in questocaso potrete spedire i vostri fax con KDEFax.Mozilla: browser ed e-mail, in attesa di Firefox e Thunderbird.CUPS (gestione stampanti): per installare una stampante (locale o di rete) basta semplicemente seguire il wizard.Kooka: molte opzioni per gestire il vostro scanner.Xmms: un lettore tipo WinAmp per ascoltare i file audio (MP3 compresi).Audacity: editor di file audio.Qtparted: alternativa free a Partition MagicKstars (figura 18): divertiamoci un po': se volete sapere com'erail cielo il giorno della vostra nascita. Un programmaassolutamente completo

Linux 2a lezione

Nella prima lezione delloscorso mese è stato pre-sentato a grandi linee Li-

nux, o meglio il sistemaGNU/Linux, dando rilievo aivantaggi e agli svantaggi che siincontrano in confronto al con-sueto uso di Windows.

Per saggiare le possibilità diutilizzo di Linux è stata propo-sta una distribuzione Live,Knoppix, contenuta su un CD eil cui funzionamento non impli-ca nessuna modifica al propriosistema di base attualmente in-stallato. Knoppix è certamenteun ottimo strumento e può es-sere usato con soddisfazionecome sistema operativo, perònon va dimenticato che restacomunque una distribuzione“da viaggio” che carica i pro-grammi sulla RAM del compu-ter “simulando” l'installazione

di Linux. Questo va benissimoquando si ha la necessità diusare Linux lontano dal nostroPC abituale e si desidera avereun sistema già configurato apiacimento (avendo registratoi dati, ad esempio, su una chia-ve USB), ma questa modalità diutilizzo impedisce di installarenuovi programmi in manierapermanente e pone molti limitidi velocità di funzionamentosu sistemi con scarsa memoria.

Inoltre, se si possiede un so-lo lettore CD e lo si usa per ca-ricare Knoppix, non si potràusare il lettore per altri scopi.Un altro limite è quello della si-curezza, dal momento cheKnoppix, per sua stessa natura,non prevede l'autorizzazionedegli utenti, uno dei punti car-dine della sicurezza dei sistemiGNU/Linux.

� A scuola con PC Open

Da Windows a LinuxConvivenza facileNella seconda puntata del corso spieghiamo come far convivere i due sistemioperativi, con alcuni consigli sulla partizione del disco fisso. Illustriamo neldettaglio la procedura per installare Mandrake 10.1, allegato alla rivista

Lezione 1- Concetti base- Alternative di scelta- Il sistema GNU/Linux- Punti di forza e di debolezza- Le distribuzioni- Usare Knoppix

Lezione 2- Far convivere Linux eWindows: preparare il discofisso

- La distribuzione Mandrake- Usiamo Linux: orientarsivelocemente

- Il centro di controllo- Gestire i programmi- Le interfacce grafiche

Lezione 3Applicazioni:- Web (browser, posta, chat)- Le suite per l'ufficio- GraficaApprofondimenti:- Le shell a caratteri e il server X

- Hardware (modem, reti,stampanti, mouse, scanner)

Lezione 4Applicazioni:- Multimedia, giochi, Web tool Approfondimenti:- Programmi, pacchetti, sorgenti

- Sicurezza

IL CALENDARIO DELLE LEZIONI

di Federico Pozzato

La distribuzione Linux MandrakeOfficial Edition 10.1Mandrake è una distribuzione francese nata nel 1998con lo scopo di rendere facile il passaggio da Windowsa Linux, semplificando al massimo le fasi diinstallazione e gestione mediante la creazione di toolgrafici utilizzabili al posto della classica riga dicomando, non certo user friendly per chi si avvicina aun “nuovo mondo”. Mandrake è giunta alla versione10.1 e potete trovare le 3 immagini ISO che compongono laversione Official nel DVD allegato alla rivista. Le immagini vannomasterizzate su CD utilizzando le funzioni appositamentepredisposte dai vari programmi di masterizzazione per questoscopo: un'immagine ISO, infatti, non può essere masterizzatasemplicemente trasferendola sul CD con la classica proceduraadottata per i dati. Il che significa che non potete usare, per lamasterizzazione delle ISO, il programma integrato già conWindows XP.Nella versione con compact disk, PC Open fornisce il primo CD diMandrake, sufficiente per un'installazione base del sistema, machiaramente mancante di molti applicativi. Le altre immagini ISOsi possono scaricare partendo dal sito ufficialehttp://www.mandrakelinux.com e scegliendo download. Poteteiscrivervi al club di Mandrake per sostenere il loro impegno nelrendere Linux facile o decidere di acquistare versioni “potenziate”di Mandrake (comprensive di assistenza), ma in ogni caso avetela libertà di scaricare le ISO anche senza iscrizione. Il mirroritaliano della versione 10.1 è disponibile all'indirizzo ftp:ftp://bo.mirror.garr.it/pub/1/mandrake/official/iso/10.1/i586/ Per installare Mandrake, il PC andrà avviato inserendo il primo CD(bootable) e accendendo il computer: se la procedura nonpartisse automaticamente dovrete agire sul BIOS della macchinaindicandole di accedere al CD ROM in partenza.

Knoppix, quindi, serve perun approccio senza patemi alnuovo ambiente, ma non è ladistribuzione ideale da utiliz-zare se avete deciso che Linuxfa al caso vostro e volete in-stallarlo sul disco fisso del PC.

In questa lezione tratteremoproprio questo tema, ossia co-me installare un sistema ope-

rativo completo GNU/Linux sulcomputer: allo scopo utilizze-remo la distribuzione Man-drake Official 10.1 (si veda ilbox in basso).

Lo faremo, però, tenendopresente un aspetto importan-te: è certamente possibile la-vorare senza Windows, ma èaltrettanto vero che spesso c’è

Distribuzioneallegata

a PC Open

Linux 2a lezione

La risposta alla domanda ҏpossibile installare Linux?ӏ sicuramente positiva e

vedremo come sia diventataun'operazione alla portata ditutti; il problema, eventual-mente, è sapere se si possonoutilizzare tutte le periferichecollegate al PC.

La cosa sembra del tutto ov-via, ma non è così, ed anzi pro-prio il riconoscimento del-l'hardware è stato il freno piùgrande all'espansione di Linux,anche se non tutti i problemipotevano essere imputati a col-pe specifiche del sistema quan-to invece allo scarso aiuto deiproduttori.

Il riconoscimento delle periferiche e dei componenti

La situazione negli ultimi an-ni è migliorata notevolmente, el'ultimo kernel rilasciato (sia-mo alla versione 2.6) ha risoltomolti problemi che si eranomanifestati, ad esempio, con

l'introduzione delle perifericheUSB.

Se avete provato a usareKnoppix avrete già un'idea ge-nerale della situazione del vo-stro sistema: Knoppix, infatti,viene spesso usata per verifi-care velocemente la compati-bilità hardware.

Non ci sono problemi perquanto riguarda processori(questa distribuzione Man-drake è tuttavia ottimizzataper macchine con architetturai586, Pentium e compatibili),memorie, hard disk, lettori ot-tici e masterizzatori. Le schedevideo, siano esse PCI, ISA oAGP, sono ampiamente sup-portate, e comunque è suffi-ciente conoscere i parametridella scheda (risoluzione e re-fresh) per poterli settare allostesso modo su Linux.

L'accelerazione 3D, invece,necessita di driver proprietari,ma in questo caso la situazio-ne è buona dal momento chegrandi costruttori come Nvi-

dia e ATI mettono a disposizio-ne i driver anche per Linux.Questi driver non sono rila-sciati con licenza GPL, quindile distribuzioni, tra le qualiMandrake, non sempre li com-prendono: è sufficiente peròcollegarsi al sito del produtto-re per scaricare il driver adattoallo scopo.

Un ottimo supporto esisteper le schede di rete Ethernet,e lo stesso dicasi per tastiere emouse (salvo modelli non mol-to diffusi).

Il supporto ancora difficiledei winmodem

I modem analogici serialiesterni e quelli PCI dotati di unvero processore sono piena-mente supportati, mentre losono raramente i “winmodem”ossia quegli economici (e dif-fusissimi) modem interni suslot PCI che non hanno un pro-prio processore ma sfruttanoquello del PC.

In questi casi serve un dri-ver specifico, ma ancora trop-pi produttori rifiutano sia difornire un driver per Linux siadi rendere pubbliche le speci-fiche interne affinché altri liscrivano.

Lo stesso problema lo si in-contra con le stampanti GDI (o

WPS: Windows Printing Sy-stem): anch'esse necessitanodi driver specifici.

Le altre stampanti (immagi-ne 1), gli scanner e i vari di-spositivi USB sono general-mente supportati, ma una ri-cerca appropriata su Internetpotrà fornire tutte le informa-zioni in merito (si veda l’ultimoparagrafo di questa puntatadel corso).

Per conoscere il vostrohardware e verificarlo, armate-vi di carta e penna e di un pro-gramma adeguato.

Ad esempio, un programmafreeware come Everest (imma-gine 2) consente di ricavaretutte le informazioni sulle peri-feriche: trascrivetele e fate leverifiche opportune in rete (inewsgroup vi saranno di gran-de aiuto).

Se qualche fondamentalestrumento non fosse suppor-tato, ci sono tre vie da percor-rere: sostituirlo con uno sup-portato, chiedere aiuto alla co-munità oppure rassegnarsi adutilizzarlo solo sotto Windows.Se Linux continuerà a crescereè presumibile che questi pro-blemi spariranno in quanto glistessi produttori saranno ob-bligati a fornire i driver per en-trambi i sistemi.

1 Posso installare Linux?

la necessità di usarlo, vuoi per-ché si hanno programmi chefunzionano solo su Windowsvuoi perché la sua diffusione loha reso comunque uno stan-dard nel mondo. Come risolve-re la situazione? In maniera sa-lomonica: imparerete ad in-

stallare Linux su un sistemache contiene già Windows, e lifaremo convivere. Per farequesto dovrete prima lavoraresullo spazio del disco fisso equindi installare Mandrake:durante questa seconda fasesarà aggiunto un bootloader,

un piccolo programma checonsentirà di scegliere, all'ac-censione del PC, quale sistemaavviare.

Nel prosieguo di questa le-zione, e nelle due successive,parleremo poi approfondita-mente di Linux, delle sue ca-

ratteristiche e dei programmidisponibili. Ogni lettore, fattele debite considerazioni eco-nomiche e di opportunità, po-trà quindi decidere se prose-guire con solo sistema o se ap-profittare delle caratteristichepositive di entrambi.

Usando Everest, o programmi simili, è possibile conoscere la configurazione hardwaredel proprio personal computer

1

Un ottimo sito (www.linuxprinting.org) per verificare la corretta gestione di Linux dellapropria stampante

2

Linux 2a lezione

2 La struttura del disco fisso

Ogni computer contiene al-meno un hard disk dovevengono memorizzati i fi-

le di sistema e i dati veri e pro-pri. In realtà i dati sono fisica-mente salvati su una partizio-ne del disco fisso.

Avere un'unica partizionesui nuovi dischi di grandi di-mensioni non è una scelta otti-male e sicura, quindi spessol'hard disk è perlomeno divisoin due partizioni, delle qualimagari una dedicata esclusiva-mente al sistema operativo e alsoftware e l'altra ai dati perso-nali. Su un sistema Windows ledue partizioni vengono trattatecome dischi separati (trovere-te quindi i due dischi C:\ e D:\),anche se fisicamente il discofisso è sempre uno.

Se aggiungete un secondohard disk, ogni sua partizioneverrà a sua volta vista conun'altra lettera. Si possono col-legare fino a 4 HD sui due cana-li IDE disponibili (2 perifericheper ogni canale, di cui una “ma-ster” e una “slave”); general-mente, però, almeno uno diquesti quattro spazi è dedicatoa un lettore ottico di CD o DVD.

Un disco fisso può contene-re partizioni primarie, estesee logiche. Vi possono essereda una a quattro partizioni pri-marie su ogni hard disk (una di

queste sarà considerata attiva,ossia sarà la prima ad essereavviata e dovrà contenere il si-stema operativo), ma sosti-tuendone una con una parti-zione estesa sarà possibilecreare all'interno di essa quan-te partizioni logiche si voglionoin modo da superare il limiteimposto di 4 spazi.

Per conoscere la suddivisio-ne fisica dell'hard disk gli uti-lizzatori di Windows 2000 e XPpossono andare su Start, Impo-stazioni, Pannello di controllo,Strumenti di amministrazione,Gestione computer e quindi suAmministrazione, Gestione di-sco.

Ogni partizione deve esserepreparata per ospitare dati, os-sia deve essere formattata: du-rante questa operazione vieneverificato il supporto e sonogenerate le tabelle di allocazio-ne che registreranno le infor-mazioni salienti (dimensione,posizione e caratteristiche) diogni oggetto memorizzato nel-la partizione stessa. Per defini-re queste tabelle, sfruttando almeglio lo spazio disponibile ecercando di prevenire possibi-li inconvenienti, si fa uso di unfile system.

Windows utilizza due tipi difile system: NTFS e FAT32(FAT). NTFS è il file system più

moderno e sicuro, ha buonedoti di sicurezza e integrità, eviene usato di default su siste-mi NT, 2000 e XP.

FAT32 ha superato i limiti diFAT e viene usato per tutti glialtri sistemi Microsoft (MS-DOS, Windows 3.1, 95, 98, ME).NTFS è in grado di riconosceresistemi FAT, mentre un sistemaFAT non può assolutamentedialogare col più moderno fra-tello. Uno dei limiti maggiori diFAT è di non avere nessunostrumento di autorizzazioneper l'utilizzo dei file.

La disposizione interna deifile di un sistema Windows di-pende fortemente dalle parti-zioni, e abbiamo detto cheognuna di esse è identificata dauna lettera alfabetica (floppydisk e CD/DVD compresi).

Linux, invece, adotta un’ar-chitettura completamente di-versa (si veda riquadro qui a si-nistra) e a prima vista quanto-mai complicata (immagine 4):questa struttura è visibilequando navigate tra i file di Li-nux con il programma corri-spondente a Esplora Risorse.

Tutti i file in Linux fanno ri-ferimento ad un percorso(path) il cui punto iniziale è la

directory radice (root) identifi-cata dallo slash “/”: è la basedel sistema, deve sempre esi-stere e in genere non contienealcun file. Ogni directory (ocartella) ha poi un suo precisosignificato e lo vedremo in se-guito. In questo momento ci in-teressa solo sapere che lastruttura di Linux sarà semprequella illustrata indipendente-mente dal numero di partizionidel disco rigido: è il sistemastesso che si preoccupa, in ma-niera del tutto trasparente, di“montare” le partizioni nel po-sto giusto.

Questo vi avvantaggia nellagestione operativa dei file,però ancora non dice comesuddividere lo spazio del discoper installare GNU/Linux. Avre-te sempre bisogno di almenodue partizioni: una dovrà con-tenere la directory radice e tut-te le sottocartelle, mentre l'al-tra, detta di swap, dovrà “si-mulare” la presenza nel PC diuna quantità di memoria RAMmaggiore di quella realmentepresente (viene usata se laRAM non è sufficiente per ese-guire le istruzioni).

Come ordine di grandezzal’area di swap deve essere circa

Questo disco fisso ha due partizioni primarie FAT32 (C:\ contiene Windows, D:\ èusata per i dati) e una partizione estesa che ne contiene tre logiche (tutte usate perLinux)

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Le directory (cartelle) dell'albero di sistema di GNU/LinuxUna piccola guida per spiegare il significato delle directoryprincipali della struttura di Linux./ (root) - è la radice (root) dell'albero dei file dell'intero sistema./bin - contiene comandi base usati in avvio./boot - i file responsabili dell'avvio di Linux si trovano qui./dev - riunisce tutti i dispositivi (dischi fissi, stampanti, scanner,modem, floppy, e via dicendo)./etc - file di configurazione del sistema e degli applicativi./home - cartelle personali degli utenti. Ogni utente può scriveresolo sulla sua cartella e non può vedere il contenuto delle cartelledegli altri utenti né tantomeno scrivere sulle altre cartelle delsistema./lib - librerie dei programmi./mnt - cartella “fittizia” usata per accedere alle perifericheesterne (partizioni disco fisso, floppy, CD e via dicendo)/root - da non confondere con la root del sistema, questa cartellaè quella personale dell'amministratore (utente root) ossia di coluiche ha il pieno potere sul sistema./sbin - contiene i comandi usati per la gestione del sistemadall'utente root./tmp - contiene file temporanei./usr – la cartella più grande: contiene praticamente tutti iprogrammi del sistema.

bin boot dev etc home lib mnt proc sbin tmp usr var

libbin sbinX11R6 doc local

libbin manlibinclude manbin

/

infohowto

fd0 hd0 null

La struttura interna del sistema GNU/Linux

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Il nostro scopo è installare unsistema GNU/Linux comple-to su una macchina su cui è

già presente Windows. Ci por-remo nella situazione classica,che incidentalmente è anchela più sfortunata: un solo hard-disk completamente occupatoda Windows.

Se avete a disposizione dellospazio libero sul disco fisso, ose avete due hard disk e avetedeciso di usarne uno per Linux,o se avete pensato di installaresolo Linux eliminando Win-dows (magari perché la provacon Knoppix vi ha assoluta-mente convinto), passate sen-za indugio alla fase di installa-zione nel prossimo paragrafo.

Attenzione: prima di farequalunque operazione in se-guito descritta, fate un backupdi tutti i vostri dati: lavoraresui file system può essere pe-ricoloso per l'integrità deglistessi e per il sistema operati-vo.

Per poter installare Linuxdovrete avere a disposizione o4 GB (sufficienti per installaretutti i programmi di un sistemaGNU/Linux) di spazio libero(ossia non partizionato) o unapartizione “sacrificabile” chepossa essere cancellata senzaproblemi. È un po' difficile tro-varci nella seconda situazione,e comunque da essa ci ricon-durremmo alla prima istanzasemplicemente cancellando lapartizione. Come fare, dunque,

a ricavare dello spazio libero?Una soluzione efficace è uti-

lizzare un programma di parti-zionamento: Partition Magic diSymantec (ha acquisito Power-quest) è fra le società di puntaper risolvere queste esigenze.Il software in questione, infatti,permette di creare, modificaree cancellare tutte le partizionipresenti in un sistema Win-dows, ed è quindi possibile ri-dimensionare a piacimento lestesse ricavando lo spazio ne-cessario per installare Linux.Partition Magic poi, fa molto dipiù consentendo anche di spo-stare programmi e di creare unbootloader per poter avviarepiù sistemi operativi sulla stes-sa macchina. Il programma,però, è a pagamento, e pertan-to non può essere la soluzioneadatta per tutti.

Lasciandoci alle spalle que-sto caso fortunato, possiamofare delle ipotesi concrete di la-voro e di soluzione.

Unico disco, due partizioniSupponiamo di avere un di-

sco rigido di “X” MB con duepartizioni da “Y” MB (la classi-ca C:\) e “X-Y” MB (general-mente D:\), entrambe format-tate con file system NTFS (laprima contiene il sistema Win-dows 2000 o XP).

Se lo spazio effettivamenteoccupato dai dati presenti nel-la seconda partizione è inferio-re allo spazio libero nella pri-ma, possiamo risolvere il pro-blema con un trucchetto sem-

plice ed efficace: create in Cuna cartella e trasferite lì inblocco i file della partizione D,senza modificarne la strutturae l'ordinamento. Lo stesso ri-

sultato lo si può ottenere sal-vando un'immagine del disco D(creata magari con AcronisTrue Image, software completomesso a disposizione dei letto-

Linux 2a lezione

doppia della RAM originale,mentre altri 3-4 GB saranno suf-ficienti per installare tutto Li-nux, applicativi compresi. An-che Windows usa la memoriaswap, ma lo fa creando un filenel sistema e non assegnandoad essa una diversa partizionecome fa Linux.

Quella descritta è la situa-zione minima, ma in realtà èpiù efficiente suddividere lospazio in questo modo: • una partizione di boot: circa

100 MB, contiene i file neces-sari all'avvio di Linux;

• una partizione di swap: ildoppio della RAM (in generefino a un massimo di 512MB);

• una partizione utenti (/ho-me): la cartella “/home”, cuiquesta partizione fa riferi-mento, conterrà tutti i datidegli utenti Linux (configura-zioni personali comprese) edè l'unico punto della strutturacui un utente standard puòaccedere in scrittura. Lo spa-zio, pertanto, va regolato cal-colando di quanto si può ave-re bisogno per i nostri file.

• Una partizione radice (/): lospazio restante.

Una divisione di questo tipoha il vantaggio di lasciare inal-terati i dati degli utenti anchein caso di reinstallazione del si-stema, e consente anche dicondividere gli stessi dati e le

configurazioni con più installa-zioni Linux residenti sullo stes-so computer.

Linux può utilizzare molti fi-le system per la formattazionedello spazio. Uno è EXT2, il filesystem originale di Linux: è ve-loce, efficiente e recuperabile,quindi un errore in scritturanon comporta la perdita di tut-ti i dati memorizzati. EXT3 è laversione moderna di EXT2, e lanovità è rappresentata dal jour-naling: questa funzione ha au-mentato la stabilità del file sy-stem consentendo un avvio piùveloce e il recupero pratica-mente immediato dei dati incaso di spegnimento improvvi-so. Useremo EXT3 per le parti-

zioni radice, home e boot; Li-nux SWAP, invece, è il partico-lare file system usato da Linuxper la partizione swap.

Nativamente Windows nonriesce né a leggere né a scrive-re sulle partizioni Linux, men-tre Linux legge i dati su file sy-stem NTFS (il supporto in scrit-tura è ancora instabile) e addi-rittura legge e scrive su FAT.

Bisogna tenere presentequesto fatto quando scegliere-te come formattare il sistema:se volete scambiare efficace-mente dati tra due sistemi Win-dows e Linux presenti sullostesso disco, infatti, avrete bi-sogno di una partizione FAT32di scambio.

Per eliminare una partizione, selezionare la partizione (attenzione che sia vuota pernon perdere dati!) e scegliere elimina

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Creata una partizione, va formattata scegliendo il file system adatto. Lo spazio dadedicare a Linux può essere lasciato anche non partizionato

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3 Preparare il disco fisso per l'installazione

ri di PC Open in passato) su unsupporto ottico. Fatto questoandate su Start, Impostazioni,Pannello di controllo, Strumentidi amministrazione, Gestionecomputer e poi su Amministra-zione, Gestione disco, selezio-nate la seconda partizione escegliete Elimina partizioneusando il menu contestualeche compare cliccando sul ta-sto destro del mouse (immagi-ne 5).

Eliminata questa partizioneavrete dello spazio “libero”. Se-lezionatelo, usate il tasto de-stro e create una nuova parti-zione per i dati, chiaramentepiù piccola della precedente,assegnandogli la lettera D, co-me era in precedenza, e for-mattandola poi con FAT32 se lavolete condividere con Linux ocon NTFS (immagine 6) nell’al-tro caso. Lasciate il resto dellospazio non partizionato, e perfinire ricopiate sulla nuova par-tizione creata i file precedente-mente salvati.

Se non avete Windows 2000o XP, queste operazioni (elimi-nazione e creazione di parti-

zioni) si possono eseguire uti-lizzando il vecchio comandoFdisk del DOS, oppure usandoil programma Fips messo a di-sposizione nelle distribuzioniLinux (è presente anche nelprimo CD della Mandrake). Inentrambi i casi si deve primacreare un dischetto di avviocopiando al suo interno unodei due programmi e quindi av-viare il PC dal dischetto. Nelprimo CD di Mandrake andatenella cartella “/doc/install/it” ecliccate su install.htm per avereun aiuto in questo senso.

Il metodo illustrato sopra èsemplice, ma ha degli svantag-gi. C:, infatti, resta della stessadimensione, mentre ad esseresuddiviso è solo il vecchio D: lospazio così ricreato potrebbenon essere sufficiente. In que-sto caso l'unica cosa da fare èridimensionare entrambe lepartizioni. Prima di questa fa-se, però, bisogna necessaria-mente compiere due operazio-ni preliminari (immagine 7):• eseguire lo scandisk delle

partizioni da ridimensionare:questo serve a prevenire er-

rori causati da settori dan-neggiati del disco. Seleziona-te le opzioni proposte, pro-babilmente Windows vi av-vertirà che lo scandisk saràeffettuato al prossimo riav-vio.

• eseguire il defrag delle stesse(dopo aver disattivato antivi-rus, firewall, e via dicendo):questo serve per “riscrivere”l'hard-disk in modo che i datisiano tutti spostati verso l'i-nizio del disco e siano il piùpossibile contigui (immagine8). Il ridimensionamento, in-fatti, agisce recuperando spa-zio partendo dalla fine del di-sco.Adesso siete pronti a ridi-

mensionare le partizioni usan-do il tool QtParted di Knoppix(saltate il prossimo paragrafo).

Unico hard disk, unica partizione

Questa situazione è ancoramolto diffusa pur in presenzadi hard disk di grandi dimen-sioni, ma non è certo una buo-na idea dal punto di vista dellasicurezza e della gestione dei

dati. Avendo un'unica partizio-ne, infatti, se dovete reinstalla-re il sistema operativo saretecostretti a formattare tuttocancellando anche i dati; inol-tre un eventuale virus infette-rebbe subito tutto il sistema econdividendo in rete l'hard di-sk metterete in comune anche idati del sistema. Dividendo, in-vece, dati e sistema operativoavrete la possibilità, in futuro,di reinstallare Windows senzatoccare i dati della secondapartizione che potete al con-tempo condividere in rete sen-za problemi. È quindi comun-que positivo risistemare i gi-gabyte del disco, non solo perfar spazio a Linux.

Non ci sono molte scelte:eseguite lo Scandisk e Defrag eprocedete con le istruzioni suc-cessive. Se avete bisogno di ri-dimensionare le partizioni, Qt-Parted può essere di aiuto.Questo tool grafico è disponi-bile nel CD di Knoppix (allegatosul numero scorso di PC Open),e permette di creare, cancella-re e modificare partizioni an-che di tipo NTFS e FAT32. Inse-

Linux 2a lezione

Da Esplora risorseselezionare ogni “disco”,cliccare su Proprietà conil tasto destro, scegliereStrumenti ed eseguire insequenza Scandisk eDefrag

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Questo spaziodeve per forzaesseredeframmentatose si vuoleridimensionarlosenza perderedati

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La lista delle partizioni del nostro unico hard disk (hda)

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Scegliere la nuova dimensione della partizione selezionata

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Adesso siete pronti a instal-lare Linux Mandrake. Inse-rite il primo CD (bootable)

nel sistema, avviate il PC dalCD ROM e seguite la proceduraguidata.

1) Schermata di installazioneCliccare su Invio per avviare

l'installazione grafica standard.Con F1 potete accedere ad unmenu avanzato di opzioni checonsente di avviare Linux inmodalità testuale o con sceltepredefinite.2) Scelta della lingua

Scegliete la lingua italianaselezionandola dal menu Euro-pe. Per supportare più lingueautomaticamente cliccate sultasto Avanzate.3) Approvazione della licenza

Leggete le condizioni e ac-cettate la licenza proposta perproseguire con l'installazione.4) Tipo di installazione

Se il tool rileva una prece-dente installazione di Man-drake sul PC verrà chiesto sefare un aggiornamento dellastessa, altrimenti l'unica opzio-ne sarà Installa: scegliete que-sta e proseguite.5) Configurazione del mouse

La configurazione del mouseè quasi sempre automatica. Seil mouse proposto non vi sem-bra adatto, selezionatene un al-tro: potrete subito provarlo perverificarne la corretta configu-razione.6) Configurazione della tastiera

La tastiera proposta in auto-matico si basa sulla lingua scel-ta nella fase 2. Se è necessariocambiatela scegliendo il giustoschema di tastiera che stateusando.7) Livello di sicurezza

Per semplicità di utilizzo, eper avere comunque un com-puter già ben protetto, lasciateil livello di sicurezza su Norma-le. La e-mail dell'amministrato-

re del sistema (o la sua login) èutile per vedere eventuali loginerenti la sicurezza.8) Partizionamento

Questo è il punto topico, mase avete già preparato il discofisso come visto in precedenzanon avrete problemi visto chedovremmo aver liberato spazioper Linux.

Se volete che Mandrake sioccupi di tutto in maniera au-tomatica optate per Usa lo spa-zio libero: con questa scelta iltool creerà le partizioni (solosullo spazio libero) e le format-terà. Se è la vostra prima in-stallazione consigliamo questascelta.

Se invece dovete ancora ri-dimensionare le partizioni Win-dows, optate per Usa lo spaziolibero della partizione Win-dows: verrà aperta una finestradove vedrete i dischi fissi divi-si per scheda (ci sarà sicura-mente hda; potrebbero essercipoi hdb, hdc e hdd) e le loropartizioni (immagine 12). È fa-cile individuare le partizioniWindows perché sono coloratein blu. Scegliete quali ridimen-sionare e il loro nuovo valore(immagine 13), chiaramentedopo aver fatto in precedenzale operazioni di backup, scan-disk e defrag.

Un'opzione molto utile e po-tente, magari da usare dopoaver fatto un po' di esperienzacon Linux, è quella che con-sente di fare un partizionamen-to personalizzato. In questocaso vi troverete davanti loschema dei dischi fissi e potre-te decidere quali partizionicreare, come suddividere lospazio e su quale cartella mon-tare le partizioni. Come sche-ma generale potete seguirequello indicato nel secondo pa-ragrafo di questa lezione.9) Pacchetti da installare

Definita la nuova struttura

dello spazio del sistema, pote-te scegliere, per macro gruppi,quali programmi (nel mondoLinux sono chiamati pacchetti)installare sul vostro computer.Inizialmente selezionate alme-no quanto vedete nell’immagi-ne 14.

Per entrare nel dettaglio deisingoli programmi optate perSelezione individuale dei pac-chetti: cliccando su avanti ve-drete tutti i pacchetti disponi-

bili nella distribuzione e potre-te anche salvare, per il futuro,le scelte fatte. Ricordate, co-munque, che potete installarequalsiasi programma anche inseguito con molta facilità.

Linux installerà adesso i pac-chetti selezionati, chiedendo disostituire il CD quando neces-sario. Se Mandrake ha visualiz-zato una schermata con 4 o 5CD selezionabili, eliminate i nu-meri 4 e 5 (sono CD aggiuntivi

Linux 2a lezione

4 Installare la distribuzione Mandrake 10.1

rite il CD e al prompt di Knop-pix scrivete: knoppix lang=it(non usate knoppix26, in que-sto caso).

Finito il caricamento, anda-te sul menu K, Sistema, QtPar-ted e selezionate l'hard disk daesaminare (generalmentechiamato /dev/hda) per vede-

re le partizioni (immagine 9).Per ridimensionarne una, evi-denziatela e scegliete Ridi-mensiona con il tasto destrodel mouse. Impostate la nuovadimensione (immagine 10),cliccate su OK e andate su File,Applica: la partizione verràmodificata come da voi scelto.

Allo stesso modo potete de-cidere di cancellare intere par-tizioni (attenzione: i dati sa-ranno eliminati definitivamen-te) o crearne altre per Win-dows (formattandole con filesystem FAT32 o NTFS). Comegià detto, lo spazio che lasce-rete non formattato sarà usato

per installare GNU/Linux.In alternativa a QtParted (o

in caso di malfunzionamento)potrete ricorrere allo stru-mento che la distribuzioneMandrake, in fase di installa-zione, metterà a disposizione(lo spieghiamo nel prossimoparagrafo).

La prima schermata dell'installazione di Mandrake Linux

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Un esempio di comeMandrakemostra ladivisione dellepartizioni di undisco rigido

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Linux 2a lezione

di altre versioni Mandrake).10) Utente root

Inserite la password di root(immagine 14). Non dimentica-tela, perché solo con questapassword potrete agire sul si-stema, ad esempio per configu-rarlo, installare programmi, ag-giungere utenti e altro ancora11) Creazione degli utenti

L'utente root non deve maiessere usato per il normale uti-lizzo del sistema, quindi alme-no un utente “standard” vasempre definito (immagine 16),attribuendogli login (nome) epassword.

Va fatto anche se il compu-ter alla fine lo userete sola-mente voi. Sarà possibile crea-re, modificare e cancellareutenti anche in seguito, ovvia-mente accedendo al sistemacome utente root.12) Login automatico

Abbiamo appena parlato disicurezza: proprio per questimotivi il quadratino di login au-tomatico non va selezionato: èbuona abitudine, all'avvio, do-ver sempre specificare chi sie-te e inserire la password corri-spondente. Come window ma-nager consigliamo per oraKDE.13) Installazione del bootloader

Adesso nel vostro computerci sono due sistemi operativiinstallati, ma il BIOS in automa-tico avvierebbe sempre quello

presente nella partizione attivadel primo disco fisso, quindisolo Windows nel vostro caso.Per ovviare al problema va in-stallato nel settore di avvio unpiccolo programma, detto boo-tloader, che si occupa di mo-strare tutte le possibili scelte disistema operativo quando siaccende il PC. Lasciamo pure lascelta predefinita di LiLo (Li-nux Loader).14) Riepilogo informazioni

Da questa schermata poteteconfigurare nel dettagliohardware e servizi di Linux.Cliccando sul bootloader, adesempio, potete definire qualedebba essere il sistema da av-viare di default (LiLo pone Li-nux di default), oppure poteteaggiungere stampanti, modifi-care la scheda video e i serviziattivi. Tutte queste opzioni, co-munque, si possono modificaresuccessivamente con facilità.15) Aggiornamenti Internet

Usando questa schermatapotrete collegarvi a Internet(se la connessione è stata au-tomaticamente riconosciuta) escaricare pacchetti più aggior-nati. Per adesso, scartate que-sta possibilità.16) Conclusione

La procedura è finita. Il nuo-vo fiammante sistema GNU/Li-nux Mandrake è pronto ad es-sere avviato e Windows è sem-pre presente sul PC.

� Scegliere la nuovadimensione dellapartizioneselezionata

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La schermata generale di scelta dei programmi (pacchetti) da installare

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L'utente root è creato di default e ad esso va attribuita una password, la piùimportante del sistema

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Inserire login e password di ogni utente. Potete anche scegliere un’icona identificativa

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Utente root e utenti standardGNU/Linux ha la sicurezza nel suo DNA e per questo da sempreprevede un sistema di autorizzazioni (di derivazione UNIX) che ancheWindows ha iniziato ad utilizzare con NT prima e W2000 e XP poi. Inpratica ogni PC ha un utente root (superutente o amministratore)che ha il pieno potere sul sistema installato: può accedere a ognifile, modificare la configurazione, installare programmi, creare nuoveautorizzazione per utenti standard e via dicendo. È il padroneassoluto del sistema, quindi può, anche, inconsapevolmenterendere inutilizzabile il sistema stesso. L'utente root va pertantousato SOLO per esigenze amministrative. Per lavorare giornalmentesul PC, invece, va usato un utente standard che accederà alsistema con la sua login e password. Questo utente potrà accedereai programmi (ma non installarne) e avrà il suo spazio dedicato,nella cartella /home/utente, all'interno della quale potrà fare tutto.Non potrà, invece, combinare assolutamente nulla, neppure persbaglio, sui file di sistema o sui file di altri utenti.Per chi usa da solo il PC (e deve quindi comunque creare un altroutente oltre a root) questo sistema potrà sembrare esagerato, maoltre a evitare errori banali (più diffusi di quanto si pensi) ciògarantisce una grandissima sicurezza nel caso di attacchidall'esterno (virus, spyware, dialer). Un ultimo appunto: la leggesulla privacy (D.Lgs. 196/03) obbliga chiunque abbia dati personaliall'interno di un PC (anche non connesso in rete) ad adottare dellemisure minime di sicurezza, tra le quali c'è appunto un sistema diautorizzazioni con password e profili utenti. Usare Linux comeappena detto, pertanto, ci pone già automaticamente in regola conla legge (non lo siamo se usiamo ancora Windows 98).

Linux 2a lezione

Accendete il computer escegliete Linux quando ilbootloader sottoporrà le

sue scelte. Al termine del cari-camento inserite login e pas-sword utente (utente standard,non utente root) per accederea Linux per la prima volta. Il de-sktop manager che si presen-terà di fronte, se non lo avetemodificato nella finestra di lo-gin, sarà KDE. Ne abbiamo par-lato anche la scorsa puntata,ma giova ricordarlo: Linux na-sce (ed è) un sistema operativoa linea di comando (come ilvecchio DOS e UNIX). Per poterrendere user-friendly il siste-ma è stato scritto il programmaX Window: è questo applicati-vo che consente di usare Linuxcon un'interfaccia grafica(GUI). X Window si serve perquesto scopo di un windowmanager e di un desktop ma-nager, e nel mondo Linux netroviamo a volontà. Diversa-mente da Windows, quindi, Li-nux si può presentare con in-terfacce grafiche e funzionalitàestremamente diverse a secon-da dei “manager” impiegati.

Le due GUI più utilizzate,quelle che hanno contribuito arendere l'uso di Linux semprepiù alla portata di tutti, sonosenza dubbio KDE e GNOME.Ve ne sono poi molte altre (tipoWindow Maker, ice WM, XFCE,FluxBox, TWM) di norma piùleggere delle due citate e per-tanto più adatte a sistemi conpoca memoria RAM disponibi-le. Qual è la migliore? A questadomanda non c'è una rispostaoggettiva: installatele, provate-le per un po' (si può seleziona-re la GUI in fase di login) e poidecidete per quale propende-re. È bene sapere che alcuneapplicazioni potrebbero esserescritte sfruttando le librerie disviluppo di KDE (librerie QT) odi GNOME (librerie GTK+), macomunque è sufficiente instal-lare queste librerie per poterusare in una delle due GUI an-che i programmi scritti per l'al-tra. La maggior parte dei pro-grammi, comunque, funzionaindifferentemente su tutte leGUI e la cosa è ovvia: l'interfac-cia grafica, a conti fatti, è soloun altro programma e nullac'entra con le applicazioni.

Per esigenze di spazio ci de-dicheremo solo a KDE. Fatto il

login, KDE si occuperà di cari-care tutti i moduli di cui ha bi-sogno e ci presenterà il desk-top. Questa versione di KDE èstata un po' modificata da Man-drake per renderla ancora piùuser-friendly, quindi il funzio-namento di finestre e file è giàpredisposto per essere ugualea quello con cui siamo abituatiin Windows (altrimenti in ge-nere Linux userebbe il clic sin-golo del mouse per avviare i fi-le). Chiudete la finestra di Man-drake e osservate lo spazio adisposizione.

Alla base del desktop c'è labarra delle applicazioni, dettakicker (immagine 17), il cuifunzionamento è assolutamen-te intuitivo per chi è abituato aWindows. Il pulsante con lastella (è il simbolo di Man-drake; in genere vi si trova unaK a rappresentare KDE) è equi-valente al pulsante Start; il re-sto dello spazio è totalmenteconfigurabile facendo clic de-stro col mouse su un punto li-bero della barra. Si possonoaggiungere pulsanti che clona-no i menu di sistema per velo-cizzare le scelte e applet comel'orologio, i pulsanti di chiusu-ra e blocco sessione e le minia-ture dei desktop. ScegliendoConfigura pannello potete deci-dere se (e come) vedere sullabarra i nomi delle finestre, sefar scomparire la barra dopotot secondi, se avere dei pul-santi per farla scivolare di lato,come visualizzare la barra deimenu, e via dicendo.

Cliccando sulla stella potre-te navigare tra tutti i program-mi installati (immagine 18): unmare di applicativi gratuiti tut-ti da provare. Alcuni softwaresaranno sicuramente noti(OpenOffice, The GIMP, Mozil-la, Audacity), mentre altri an-dranno conosciuti man mano,ma già il loro posizionamentonei menu darà una chiara ideadei loro compiti (si veda il boxdedicato). Esiste anche unascorciatoia per avviare un pro-gramma conosciuto: è suffi-ciente cliccare su Esegui co-mando e scriverne il nome.

Sopra la barra il desktop ve-ro e proprio è per il momentoquasi vuoto, tuttavia contieneun'importante icona a forma dicasetta: tramite questo link,presente anche nel menu prin-

cipale, si apre Konqueror (im-magine 19), l'esplora risorse diKDE. Konqueror è un factotum:potete usarlo per navigare nel-l'albero di Linux, ma anche co-me browser Internet, come vi-sualizzatore di file, come ge-store delle periferiche di mas-sa, come riproduttore audio. Aproposito, ricordate che sieteentrati in Linux come utentistandard? Bene, provate ades-so a navigare tra le cartelle e averificare se potete modificare

i file del sistema non compresinella vostra /home. Per naviga-re più agevolmente premete F9per far comparire il pannello dinavigazione e nelle icone all'e-strema sinistra della finestraselezionate Cartella radice. Do-po aver impostato la vostra vi-sualizzazione preferita per lecartelle, non dimenticate di sal-varla dal menu Impostazioni,Salva profilo. Volendo poteteaprire più “schede” per naviga-re agevolmente tra i file, esat-

5 Usare Linux con l'interfaccia KDE

La navigazione tra i menu è facilitata dai nomi divisi per tipologia di applicazione

18

Con Konquerorpotete navigare trale cartelle, nei limiticonsentiti comeutenti standard

19

Perché riempire difinestre un solodesktop, quandopossiamo averne adisposizione fino a16?

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Il kicker è il punto di partenza di ogni azione

17

Linux 2a lezione

tamente come accade con ibrowser Mozilla e Firefox.

Un'ultima importante anno-tazione: nella cartella /mnt so-no visibili le vostre memorie dimassa, ossia partizioni di Win-dows, floppy disk, CD, DVD,chiavi USB e ZIP. Per accedervibasterà cliccarvi sopra: teneteperò presente che una parti-zione formattata con file sy-stem NTFS sarà solo leggibile,mentre una formattata conFAT32 sarà anche scrivibile. Li-nux Mandrake vi rende dispo-nibili questi dispositivi graziead un'operazione automaticadi “montaggio”: per il momentoaccettiamo la situazione cosìcome ci è presentata, nellaprossima lezione approfondi-remo meglio il tema del mon-taggio delle periferiche.

Per configurare il desktopcliccate con il tasto destro delmouse su un punto vuoto escegliete Configura desktop:completamente nuova è la fi-nestra “desktop multipli” (im-magine 20). Tramite questa op-zione potete decidere di crearefino a 16 “scrivanie” virtualirappresentate, nella barra delleapplicazioni, dai quadratiniche consentono anche di sele-zionare il desktop voluto. È unsistema semplice e geniale pergestire meglio lo spazio di la-voro: se avete troppe finestreaperte, invece di ridurre a ico-na i programmi potete sempli-cemente spostarvi in un altrodesktop e aprirne altri. Vi ac-corgerete che è più facile lavo-rare così piuttosto che arran-giarsi con un unico desktop.

� Corrispondenza programmi Windows-LinuxTutti i prodotti del mondo Windows hanno un corrispondente nelmondo Linux. Questi sono solo alcuni esempi, molto parziali, dicorrispondenza. Approfondiremo questi temi nelle prossime lezioni.

Windows -> LinuxMS Office (Word, Excel,

PowerPoint) -> OpenOffice,Koffice

Access -> Rekall*MS Outlook -> KorganizerMS Project -> PlannerBlocco Note, Wordpad -> Kedit,

Kate, KwriteIE Explorer -> Konqueror,

Mozilla, Firefox*Outlook Express -> Kmail,

Thunderbird*, Mozilla MailMS IIS Server -> ApacheAdobe Photoshop -> The GIMP

Accesso remoto -> KpppWinamp -> XmmsMedia Player -> KaffeineMessenger -> KopeteWS-FTP -> KbearFrontpage -> Quanta PlusNero, EasyCD -> K3BMS Publisher, XPress -> ScribusMS Money -> GNUcashWinZip -> ArkAt Notes, Post IT -> KnotesCad -> Qcad*Maya -> Blender*

(* = non presenti in Mandrake)

6 I centri di controlloNel paragrafo precedente

avete definito alcuniaspetti del desktop, ma

molti sono ancora gli aspetti daregolare per usare al meglio ilnuovo sistema operativo. Li-nux ha fatto negli ultimi annipassi da gigante per renderequesti settaggi molto facili an-che per utenti non esperti, e si-curamente sta raggiungendo ilsuo scopo.

Potete fare due tipi di impo-stazioni:• regolazioni specifiche del-

l'ambiente di lavoro: diverseda utente a utente, pertantoogni persona è libera di adat-tare il sistema alle sue esi-genze

• regolazioni globali del siste-ma: queste necessitano dellaspeciale autorizzazione delsuperutente root, pertantobisogna usare questi privilegidi accesso.Per la prima parte avete a di-

sposizione un numero consi-derevole di opzioni grazie alcentro di controllo KDE (imma-gine 21): cliccate su Stella, Si-stema, Configurazione, Configu-ra il tuo desktop.

Potete settare così moltissi-mi aspetti di Kde e del sistema(suoni, aspetto, temi, icone,comportamento delle finestre,colori, mouse, tastiera, stam-panti e via dicendo) nonché diKonqueror. Alcuni settaggi so-no destinati solo all'utente am-

ministratore (font, gestioneutenti).

Molto più delicato è fare leregolazioni globali: per questeoperazioni usate gli strumentipreparati appositamente daMandrake e proposti sotto for-ma di un centro di controlloMandrake. Per attivarlo clicca-te sull'icona a forma di videoblu (con un cerchio rosso suun lato) nella barra delle appli-cazioni oppure su Stella, Siste-ma, Configurazione, Configureyour computer. In questo casoviene chiesto di inserire la pas-sword (immagine 22) di rootperché state per agire nel si-stema nella sua globalità.

Da questo momento in poisiete i padroni del sistema (im-magine 23), quindi dovete por-re ancora maggiore attenzionea quel che si fa.

Da Avvio potete regolare leopzioni di partenza di Linux,invece da Hardware potete ve-rificare se il sistema ha ricono-sciuto e regolato in manieracorretta le periferiche del PC.

Punti di mount permette diagire sulle partizioni del PC esulle memorie di massa ester-ne modificando il montaggio;inoltre potete definire la condi-visione delle cartelle in retecon sistemi Windows (serve ilprotocollo Samba).

Con Rete e Internet potete ge-stire tutte le connessioni, sianoesse locali o via Internet, via

modem, cavo, ISDN, ADSL, LANe così via

Sicurezza non andrebbe toc-cato se non si è sicuri di quelche si fa: rischiate, infatti, dicompromettere la sicurezza fu-

tura di tutto il personal.Sistema vi permette di acce-

dere alla configurazione globa-le del menu di navigazione(quella personale di ogni uten-te si attiva anche dal centro di

21

22 La password di rootviene chiesta soloquando agite sulsistema. Non va maisalvata

Il centro controllo di KDE

Linux 2a lezione

controllo KDE), ai servizi, ai ca-ratteri (è utile importare i fontpresenti nell'apposita cartelladi Windows), agli utenti (atten-zione a non cancellare l'utentecon cui eravate entrati in KDE)e al backup dei dati del siste-ma. Gestione software (immagi-ne 24) permette di installare, o

rimuovere, i pacchetti propostida Mandrake.

Scegliete l'opzione voluta ecercate i pacchetti, anche soloinserendo parzialmente il no-me: l'unica cosa che viene chie-sta è di avere a portata di manoi CD di installazione. Per i primitempi è sicuramente utile in-

stallare molti programmi inmodo da poterli testare per poiconservare in futuro solo quel-li che sono realmente utili. Po-tete installare altri desktop ma-nager (GNOME su tutti) e pro-vare se vi piacciono di più ri-spetto a KDE. Tramite GestioneSoftware potete anche installa-re nuovi pacchetti (estensionerpm) non compresi nella distri-buzione Mandrake di partenza,ma di questo argomento, com-plesso ed esteso, parleremo laprossima lezione.

Con Amministrazione online(presente se si deve aver in-stallato webmin e qualche ser-ver) potete regolare tutti i set-taggi degli strumenti serverpresenti nel nostro sistema.

Fatte le regolazioni uscitedal centro di controllo di Man-drake e iniziate a usare Linuxsul serio: l'unico metodo real-mente valido per saggiarne lepotenzialità è usarlo effettiva-mente per i lavori quotidiani.

Abbiamo visto che Linux eWindows possono convivere:dopo un po' sarete in grado divalutare se mantenere solo unodei sue sistemi (nel riquadro adestra è spiegato come disin-stallare Linux; alla fine delle le-zioni vedremo anche come eli-minare, eventualmente, Win-dows) o se usarli in contempo-ranea sfruttandone le diversecaratteristiche.

Nelle prossime due lezionidescriveremo dettagliatamen-te i principali applicativi e ap-profondiremo una serie di temidi GNU/Linux (ad esempio l'u-so delle shell a caratteri, i run-level, i permessi dei file, il mon-taggio delle periferiche, l'in-

stallazione di pacchetti e lacompilazione dei programmi,la struttura interna del disco Li-nux e così via) che finora ab-biamo potuto lasciare in se-condo piano ma che bisognaconoscere per padroneggiareal meglio il sistema.

DisinstallareLinuxSe avete deciso che Linux nonfa per voi, potete usare ilmetodo sotto descritto pereliminare l'installazione.Le procedure di eliminazione diLinux e di ripristino del bootrecord (quello che era statomodificato dall'installazione delbootloader LiLo) sono statedescritte nel numero di ottobre2004 di PC Open. Il metodo piùsemplice consiste nell'avviarela macchina usando il primo CDdella distribuzione Mandrake,premere F1 quando compare laprima schermata (immagine 10)e quindi scrivere Rescue alprompt. Dopo qualche secondoMandrake vi presenterà delleopzioni: scegliete RestoreWindows Boot Loader e il giocoè fatto. Questa azione ripristinasolo l'avvio automatico diWindows; per cancellare lepartizioni che erano statededicate a Linux, invece, poteteusare uno dei metodi descritti inprecedenza per crearle, quindiutilizzate gli strumenti diamministrazione di Windows oQtParted (da Knoppix) o il tooldi Mandrake (immagine 11),senza poi completarel'installazione di Linux.

23

24 Lo strumento perinstallare ipacchettiapplicativi delladistribuzioneMandrake

Il sistema èagli ordinidell’utentegrazie alcentro dicontrolloMandrake

7 Link di approfondimentoNon dimenticate mai che Li-

nux è nato e si è diffuso attra-verso la rete, e proprio tramiteWeb la comunità degli svilup-patori di ogni progetto resta acontatto.

Internet, pertanto, è lo stru-mento principe per risolvereogni tipo di problemi dovresteavere col vostro sistemaGNU/Linux, e in particolare neinewsgroup ci sono suggeri-menti di ogni tipo e personemolto ben disposte ad aiutare.Tenete però conto che la stra-

grande maggioranza di loronon riceve alcun compensoper dare aiuto. Cercate, quindi,di porre sempre le domandecon il giusto tono, e senza pre-tendere una risposta immedia-ta. E, soprattutto, prima di do-mandare provate a verificarese il problema non sia già statopreso in considerazione in pre-cedenza.

Una ricerca sui gruppi di Li-nux, da Google, è un ottimopunto di partenza. Di seguitotroverete altri link di interesse:

www.mandrakelinux.com (il sito uf-ficiale di Mandrake)www.mandrakeexpert.com(approfondimenti e risoluzioneproblemi su Mandrake)www.mandrakelinux.com/it/hardware.php3 (hardware compatibilecertificato da Mandrake)www.mandrakelinux.com/it/fdoc.php3 (documentazione Mandrake)www.mandrakelinux.com/en/101errata.php3 (errata corrige dimandrake)www.linuxcompatible.org/compatibility.html (compatibilità hardware

con sistemi GNU/Linux)www.google.it/linux (la ricercaviene effettuata automaticamentesolo su siti che parlano di Linux)www.linmodems.org (winmodem)www.linuxprinting.org (stampanti)www.sane-project.org (scanner)www.kernel.org (kernel Linux)www.tldp.org (The LinuxDocumentation Project)www.pluto.linux.it (aiuto dall'Italia)http://ildp.pluto.linux.it (HOW-TOin lingua italiana)www.ziobudda.net (aiuto dall'Italia) �

Linux 3a lezione

Le prime due lezioni di que-sto corso sono state dedi-cate alla presentazione del-

le caratteristiche generali e al-l'installazione del sistema ope-rativo GNU/Linux.

Sia che abbiate scelto la pri-ma opportunità, ossia l'utilizzodella distribuzione CD-LiveKnoppix, o la seconda, l'instal-lazione completa della distri-buzione Mandrake 10.1 accan-to (o in alternativa) a Windows,adesso avete tra le mani unnuovo ambiente da conosceree, principalmente, sfruttare.

Questa lezione, e la prossi-ma, sono state pensate per pre-sentare i programmi applicativiche Linux mette a disposizio-ne, in modo da poter essereoperativi come lo saremmo colclassico, e ben conosciuto, si-stema Windows.

Divideremo i software permacro argomenti cercando didare una panoramica generaledi tutto e studiando più inprofondità i programmi consi-derati essenziali per l'utilizzopratico.

Lo sottolineiamo ancora unavolta: scopo del corso non èdare un giudizio di merito suquale sistema operativo sia mi-gliore (Windows o Linux),quanto dare la possibilità divalutare i pregi di Linux perusare magari entrambi i siste-mi in combinazione.

Accanto alla presentazionedegli applicativi verranno inse-riti nel corso della trattazionedegli approfondimenti perspiegare nel dettaglio alcuniconcetti nuovi per chi provienedagli ambienti Microsoft e im-portanti da conoscere per

� A scuola con PC Open

Da Windows a LinuxLe applicazioniLa terza puntata del corso fa il punto sui programmi applicativi disponibili per il sistema del pinguino. Dal noto OpenOffice fino a Scribus, software che permette di usare Linux anche per l’impaginazione

Lezione 1- Concetti base- Alternative di scelta- Il sistema GNU/Linux- Punti di forza e di debolezza- Le distribuzioni- Usare Knoppix

Lezione 2- Far convivere Linux eWindows: preparare il discofisso

- La distribuzione Mandrake- Usiamo Linux: orientarsivelocemente

- Il centro di controllo- Gestire i programmi- Le interfacce grafiche

Lezione 3Applicazioni:- File manager- Le suite per l'ufficio- Desktop publishing- Internet ed e-mailApprofondimenti:- Le shell a caratteri - Hardware (modem, reti,stampanti, mouse, scanner)

Lezione 4Applicazioni:- Multimedia, giochi, Web tool Approfondimenti:- Programmi, pacchetti, sorgenti

- Sicurezza

IL CALENDARIO DELLE LEZIONI�

di Federico Pozzato

Il “File manager” per la shell a caratteriChi vuole cimentarsi nella shell a caratteri, al posto del classicofile manager può disporre del tool di Linux. Cliccare sull'immaginea forma di video nel kicker e scegliere Console Linux (in alternativaStella, Esegui comando e scrivere konsole) per accedervi. Questi icomandi principali:pwd [invio] -> indica il punto del filesystem in cui ci troviamols [invio] -> lista di file e cartelle contenute nella directoryls -al [invio] -> come sopra, ma la lista è più dettagliatacd <nome_cartella> [invio] -> ci spostiamo nella directorysuperiore avente il nome indicatocd <percorso_completo> [invio] -> ci spostiamo nella cartellaindicata nel percorsocd.. [invio] -> torniamo alla directory di livello superiore all'attualecd / [invio] -> andiamo alla directory radice (/) del sistemacd - [invio] -> torniamo alla directory da cui siamo arrivaticd ~ [invio] -> andiamo alla nostra directory "/home/nome_ utente"mkdir <nome_cartella> [invio] -> crea una directoryrmdir <nome_cartella> [invio] -> rimuove una directory (se èvuota)rm -rf <nome_cartella> [invio] -> rimuove una directory e necancella il contenuto anche se non è vuota (NB: se da utente rootscriveste “rm -f / [invio] ” cancellereste l'intero sistema! Un buonmotivo per non “giocare” mai con l'utente root)cp <nome_file> <cartella_destinazione> [invio] -> copia un filerm <nome_file> [invio] -> cancella un filemv <nome_file> <cartella_destinazione> [invio] -> sposta un filemv <nome_file> <nome_file_1> [invio] -> rinomina un filePer approfondire il significato dei comandi scrivete: man<comando> [invio] o help <comando> [invio]

Il file manager“testuale”

Linux 3a lezione

Vi siete mai chiesti qualesia l'applicazione fonda-mentale di un sistema ope-

rativo, quella di cui non potetefare a meno? Magari non visarà venuto in mente perché lasi dà sempre per scontata, maè indubbio che la gestione delvostro sistema passa attraver-so un piccolo programma de-nominato File Manager, in am-biente Windows conosciuto datempo col nome di Esplora Ri-sorse (Explorer in inglese). Conquesto software potete naviga-re tra le cartelle, creare, spo-stare e cancellare file, avviareautomaticamente i programmicliccando sui nomi dei docu-menti, verificare le caratteristi-che di file, directory e disposi-tivi vari, vederne le proprietà, evia dicendo.

Alcune di queste operazionipotrebbero essere effettuateanche senza un file manager(per rinominare un file potreiavviare il suo specifico pro-gramma, quindi aprire il file epoi salvarlo con un altro no-me), ma tutto si risolverebbe inuna inutile perdita di tempo.

Il file manager, quindi, è unpo' il cuore pulsante del siste-

ma, il punto di avvio di tutte leoperazioni. Prima dell'avventodelle interfacce grafiche diWindows e X-Windows (perUnix e Linux) non si parlava difile manager, ma comunque leprime istruzioni che si doveva-no imparare per usare un com-puter erano quelle relative allagestione dei file.

Parleremo nella prossima le-zione della shell a caratteri diLinux, ma per chi fosse interes-sato nel riquadro nella paginaprecedente sono riportati i co-mandi principali da “scrivere”per spostarsi tra le directory ecompiere alcune facili opera-zioni sui file.

È bene richiamare l'attenzio-ne su una differenza notevoletra Linux e Windows: mentreper Windows i caratteri maiu-scoli e minuscoli sono la stes-sa cosa, Linux li tratta diversa-mente, quindi i file “nome.abc”e “Nome.abc” sono due file di-stinti!

A seconda del window/desk-top manager scelto (KDE, Gno-me, Window Maker e così via)avremo a disposizione di de-fault file manager diversissimitra loro. I due principali sono

Konqueror (per KDE) e Nauti-lus (per Gnome).

Konqueror, il file manager di KDE

Il “conquistatore” Konque-ror è un file manager, ma nonsolo: è anche un visualizzatoredi file, un gestore di servizi, unlettore multimediale e un brow-ser web completo di cronolo-gia, preferiti e navigazione FTP.In pratica con un solo pro-gramma i creatori di KDE han-no voluto concentrare una se-rie di software generalmentedivisi. Anche Esplora Risorse diWindows sembrava lanciatoverso questa direzione, ma nonha mai raggiunto il livello cheinvece Konqueror assicura.

Per avviarlo cliccare sull'i-cona a forma di casetta che sitrova nel kicker, nel menu prin-cipale o nel desktop. Partendodalla funzione di gestione dei fi-le, la prima cosa da fare è spe-rimentare un po' di visualizza-zioni e poi sceglierne una comepredefinita. Innanzitutto pre-mere F9 per far comparire l'uti-le albero di navigazione, quindidal menu Visualizza, o attra-

verso i bottoni della barra deglistrumenti, scegliere l'aspettopiù utile alle vostre esigenze(immagine 1). Potete deciderela dimensione delle icone, sevisualizzare o meno le antepri-me, se vedere i file nascosti, seimpostare un colore o una im-magine per lo sfondo. Ulterioriopzioni si trovano su Imposta-zioni, Configura Konqueror: daquesto punto potete impostareogni aspetto del conquistatore,comprese le opzioni per la na-vigazione Internet. Stabilita lacorretta videata, salvarla clic-cando su Impostazioni, Salvaprofilo. Esiste la possibilità dicreare, modificare e cancellarequanti profili si vogliano e disalvare “viste” specifiche perogni cartella.

Opzioni interessanti si han-no cliccando sul menu Finestra:potete dividere in più finestreuna stessa “vista” (chi si ricor-da del Midnight Commander?),aprire nuove schede nella stes-sa finestra (il tab browsing diMozilla, qui ribattezzato lin-guette in italiano”) o anche im-postare una combinazione dientrambe le possibilità (imma-

1 File manager (e non solo)

prendere sempre più padro-nanza con GNU/Linux.

Eccoci pronti a partire: av-viate il sistema Linux, fate il log(non come utente root, comeabbiamo spiegato nelle scorselezioni) e iniziamo a conoscere

meglio il nuovo sistema opera-tivo.

Attenzione: l'articolo avràcome base la distribuzioneMandrake 10.1 veicolata con loscorso numero di PC Open.Verrà usato il desktop manager

KDE, ma le considerazioni val-gono anche per l'ambienteGnome. Salvo diversa e specifi-ca indicazione , i programmi ci-tati sono tutti compresi nei 3CD di installazione della Man-drake. Per l'installazione dei

software (pacchetti) citati fareriferimento a quanto indicatonella lezione 2. La maggior par-te dei software è presente an-che nella distribuzione LiveKnoppix distribuita col numerodi marzo 2005 di PC Open.

La versatilità di Konqueror: sono aperte due schede di navigazione, e una delle due è ulteriormente divisa

1

Konqueror, il file manager di KDE

2

In questa sezione vedremouna panoramica di tutti queisoftware che consentono al

nostro sistema di gestire quelleche, ogni tanto un po' impro-priamente, sono definite azionida “ufficio”. Infatti se realizzareuna presentazione, disegnareun grafico e organizzare unprogetto sono tipicamente in-combenze relative ad un uffi-cio, scrivere una lettera o usareun foglio elettronico sono atti-vità che si presentano anche aldi fuori della realtà lavorativa.Linux, comunque, propone unaserie di utili strumenti in gradodi risolvere i problemi sia delsemplice utilizzatore occasio-nale che del professionista.

OpenOffice.org, la suite per l'ufficio

Una completa suite di pro-grammi per un ufficio deve ne-cessariamente comprendereun editor di testi, un foglio elet-tronico e un applicativo perrealizzare delle presentazioni.Queste tre operazioni basilarisono state finora appannaggio

quasi esclusivamente della sui-te Microsoft Office, ed i suoiprogrammi (Word, Excel ePowerPoint) sono diventatistandard de facto: tutti sappia-mo che tipo di file sia un .doc,mentre pochi saprebbero direcosa sia un file con estensione.sxw.

Da qualche tempo, però, Of-fice è insidiato (seppur ancorada lontano) da un pool di pro-grammi rilasciati sotto la licen-za GPL: OpenOffice.org, cono-sciuto anche sotto l'acronimodi OOo e giunto alla versione1.1.4.

OpenOffice è nato da una co-stola di StarOffice, suite a pa-gamento di proprietà di SunMicrosystems, e con esso con-divide a tutt’oggi parte del co-dice anche se progressivamen-te se ne sta allontanando manmano che il programma vieneripreso e riscritto. OOo è un'ot-tima raccolta di applicativi, edè disponibile gratuitamente siaper piattaforme Linux che Win-dows. Ciò ha creato, e crea, unpo' di polemica all'interno del

mondo open source, dal mo-mento che si ritiene contropro-ducente rendere disponibiliprogrammi così importanti an-che per sistemi non liberi comeWindows. Senza entrare nelmerito “filosofico” della di-scussione, per noi utenti è co-munque importante sapere dipoter facilmente condividerequesti file anche con personeche usano il sistema Windows.

Come detto all'inizio, però,non è pensabile che OpenOffi-ce dimentichi Microsoft e silanci all'attacco solo con for-mati propri, quindi OOo offre

sia la possibilità di leggere chedi salvare file in formato “Offi-ce”. La compatibilità è moltobuona per i file Word ed Excel(con qualche difetto solo nel ri-conoscimento dei disegni), unpo' meno per le presentazioniPowerPoint, però è sicuramen-te soddisfacente per poter la-vorare e interagire con chi uti-lizza Office. Se teniamo contoche OOo è rilasciato con licen-za GPL, non possiamo lamen-tarci!

Gli applicativi installati dallasuite sono:• Ooo.Writer (estensione

Linux 3a lezione

2 Applicativi per l'ufficio

gine 2) per usare ancora più ef-ficacemente il proprio file ma-nager.

Selezionando un file e spo-standolo (drag and drop) vienechiesto se si desidera copiare,collegare o spostare il file stes-so, mentre facendo doppio clicsu di esso viene avviato il pro-gramma associato. Se il pro-gramma predefinito appartienealla famiglia KDE potrete vede-re (e in alcuni casi modificare)il file senza nemmeno doveruscire da Konqueror.

Utilizzando alcune visualiz-zazioni vedrete accanto ai no-mi dei file e delle cartelle trecolonne il cui significato non èimmediatamente chiaro: per-messi, proprietario e gruppo.Queste colonne sono impor-tanti perché consentono di ca-pire cosa possiamo o non pos-siamo fare su file e cartelle, equesto è uno dei concetti basi-lari del sistema Linux (vedi ri-quadro a lato per approfondi-menti). Provate ad esempio, aspostare un file nella cartella

root o a cancellare uno dei filedella cartella boot o a leggere ifile di un altro utente contenu-ti nella cartella /home/no-me_utente per renderveneconto.

Come utenti generici potetevedere e leggere quasi tutti i fi-le presenti nel sistema, ma sipuò operare (creazione, modi-fica, cancellazione) solo sui“propri” file creati all'internodella propria “casa” (nella car-tella /home/utente) e sui filepresenti nelle partizioni non Li-nux (le vedete in /mnt), col li-mite della sola lettura per lepartizioni NTFS di Windows.

All'interno del menu Stru-menti trovate l'utility per ricer-care un file all'interno del siste-ma, ed altri strumenti interes-santi come il filtro o la possibi-lità di creare facilmente galleriedi immagini.

Con la piccola barra vertica-le all'estrema sinistra potetevedere Konqueror all'opera collettore multimediale, coi servi-zi e col Web.

I permessi dei fileIn un sistema Linux, per motivi di sicurezza, file e directory nonsono accessibili indifferentemente da parte di tutti gli utenti. Soloil superutente root ha la possibilità di leggere e scrivere ogni file (equindi non va mai usato questo utente per il lavoro quotidiano),mentre tutti gli altri hanno vincoli più o meno stringenti. In questo modo i file di sistema sono al sicuro e un utentegenerico non può fare alcun danno nemmeno involontariamente.Un utile effetto collaterale è anche la garanzia della privacy: i file diun utente non possono essere letti, salvo che lo voglia l'autore, danessun altro utente.Tutto questo è consentito da un meccanismo che associa dei“permessi” ai file e alle cartelle. I permessi vanno riferiti a tresoggetti: il proprietario del file (ossia chi l'ha creato), il gruppo (uninsieme definito di utenti) e gli altri (tutti gli altri utenti rimasti). Ogni file/cartella è infatti caratterizzato da 3 terne consecutive dilettere (come si può vedere con Konqueror) che rappresentano,rispettivamente, i permessi del proprietario, del gruppo e deglialtri. Le terne sono composte dalle lettere rwx che significano:r = permesso di lettura (read)w = permesso di scrittura (write)x = permesso di esecuzione (execute)Un esempio è meglio di tante parole. Se un file avesse permessirwxrw-r-- significherebbe che:- il proprietario può fare tutto (rwx);- un utente che appartiene al gruppo definito per il file può leggeree scrivere sul file (rw-) ma non può eseguirlo;

- tutti gli altri utenti possono solo leggere (r--) il file.Solo il proprietario e l'utente root possono modificare i permessi:un metodo agevole per farlo consiste nello sfruttare il menuProprietà utilizzando Konqueror (vedi immagine in basso). Se nesiete i proprietari, infatti, o se siete “loggati” con l'identità delsuperutente root, potete modificare i permessi cliccando sul nomevoluto, premendo poi il tasto destro del mouse, selezionandoProprietà e quindi la linguetta Permessi.Dato che in un sistema Unix-Like ogni cosa è un file, usando il

comando ls -al da una shellvedrete 10 lettere, e non 9,accanto ai nomi: in questo casola prima lettera indica il tipo,ossia se il nome rappresenta unfile, una cartella, un link, e viadicendo.Attenzione alle partizioni nonLinux: se posizionate un file inuna partizione FAT32 i permessinon saranno salvati e il file saràaccessibile da tutti.Modifica dei permessi di un file conKonqueror

.sxw): gemello di Word, con-sente di fare tutto quel che sivuole con un testo (da unasemplice lista fino alla scritturadi un libro). Legge file .doc sen-za problemi e può anche salva-re, con ottimo riconoscimento,i file in quel formato.• Ooo.Calc (estensione .sxc):fratello di Excel, fornisce tuttele funzioni necessarie ad un ot-timale utilizzo di un foglio elet-tronico. Ottima compatibilitàcon Excel, salvo per il fatto chei due programmi non ricono-scono le rispettive password diprotezione di tabelle e fogli dilavoro.• Ooo.Impress (estensione.sxl): applicativo per la crea-zione di presentazioni, è unprogramma completo però an-cora lontano dalla facilità d'usodi PowerPoint. La compatibi-lità tra i due formati non è sem-pre ottimale, e molto dipendedalla complessità di costruzio-ne delle slide.• Ooo.Math (estensione .sxm):se dovete scrivere una formulamatematica, questo è il softwa-re che fa per voi. Una raccoltaveramente completa di simbo-li e variabili.• Ooo.Draw (estensione .sxd):un buon applicativo per dise-gnare semplici figure e dia-grammi da accompagnarespesso a file di Writer e Im-press.

Chi è abituato a usare Officenon troverà grosse difficoltàcon OOo, salvo perdere un po'di tempo le prime volte per ca-pire la disposizione di alcunimenu o trovare la funzione de-siderata. La curva di apprendi-mento è comunque molto rapi-da, e dopo un po' ci si potràconcentrare solamente sul la-voro da fare.

Tra le differenze da sottoli-neare, OOo consente di salvaretutti i file creati anche in for-mato PDF (immagine 6) sem-plicemente premendo un pul-sante. Questo sistema si può ri-velare molto prezioso sia permotivi di sicurezza sia quandosi vuole spedire un file ad un'al-tra persona e non si sa se il de-stinatario abbia installato sulsuo PC una suite per l'ufficio,sia essa Microsoft o OOo.

Tra poche settimane è previ-sta l'uscita di OpenOffice 2, everso di essa le aspettative so-no molte dal momento che pro-mette una maggiore compatibi-lità con Office, una maggiore fa-cilità d'uso (specie per Im-

press) e la risoluzione di alcunibug finora ineliminati.

KOffice e KivioUna famosa suite per l'ufficio

è anche KOffice, specie per l'e-ditor KWord che è certamenteun ottimo prodotto. Al momen-to lo sviluppo di questa suitesembra sia stato rallentato,probabilmente per il successodi OOo, e infatti Mandrake noninserisce in maniera completaquesta suite nella sua distribu-zione. KOffice è parte integran-te di KDE (funziona solo conKDE versione 3.1 in poi), manon sempre è compreso col de-sktop manager e quindi lo sideve eventualmente recupera-re partendo dal sito Internetwww.koffice.org.

KOffice si compone di moltielementi. I principali sono:• KWord: editor avanzato di te-sti. Importa file di Microsoft Of-fice, ma non salva nel formato.doc. È invece pienamentecompatibile con OOo e salvaanche i file in PDF.• KSpread: un buon foglio elet-tronico in stile Excel.

• KPresenter: un software percreare presentazioni.• Kivio: un'applicazione per ildisegno di flow-chart.• karbon14: un buon prodottoper creare disegni vettoriali• KPlato: un software di projectmanagement (tipo MS Project).• KFormula: da usare per lacreazione di formule matemati-che.

Mandrake ha scelto di inse-rire nella distribuzione solo Ki-

vio, il software di KOffice de-putato alla creazione di dia-grammi, disegni, flow-charts edi tutto quello che si può dise-gnare su un foglietto millime-trato (circuiti elettrici, adesempio).

Allo scopo Kivio forniscemoltissime librerie di immaginiben fornite e una serie di fun-zioni che consentono di posi-zionare ogni cosa in manieraveramente perfetta. La stessavisualizzazione su carta qua-drettata favorisce le operazionidi posizionamento e di gestio-ne di immagini e testo. E sequesto non bastasse, Kivio è ingrado di sfruttare anche i livel-li (come Photoshop e GIMP)per facilitare il nostro lavoro.

Nel caso vogliate installaregli altri componenti di KOffice,dovete andare sul sito FTP in-dicato al termine di questa le-zione e scaricare i pacchettiRPM voluti (vedi paragrafo “Ipacchetti RPM”).

Qualsiasi componente vo-gliate installare, dovete scari-care sia la libreria libkoffice2-<nome> che il pacchetto corri-spondente koffice-<nome>.

Fate poi doppio clic (primasulla libreria), inserite la pas-sword di root (ricordate? Soloil superutente può installare iprogrammi) e leggete i messag-gi che appaiono per verificarese dobbiate scaricare altri file o

Linux 3a lezione

Il writer di OpenOffice ha poco da invidiare al più conosciuto Word

4

Calc è un ottimo foglio elettronico, sicuramente ai livelli di Excel per il numeno difunzioni offerte

5

Per creare un file PDF bastasemplicemente premere l'apposito tastopresente in tutti gli applicativi OOo

6

Nel mondo Linux KWord è la migliore alternativa al Writer di OOo

7�

librerie. Per KWord, ad esem-pio, dovrete prima installare,dai CD di Mandrake, la libreriawv2.

Terminate le operazioni, vimancano ancora i collegamen-ti sui menu: per crearli scarica-te il piccolo file koffice-<versio-ne>-.i586.rpm e fate doppio clic.Vengono così creati i menu e iriferimenti.

Nel caso vi fossero problemi,però, potete creare da soli icollegamenti ai file o fare parti-re i programmi scrivendonesemplicemente il nome su Stel-la, Esegui comando o da unashell.

Planner e GanttCon l'aumentare dell'impor-

tanza della attività di progetto,negli uffici si vanno diffonden-do sempre di più i software dipianificazione (planner), estre-mamente utili quando si trattadi tracciare un percorso benpreciso che deve condurre adun risultato in un periodo ditempo stabilito.

A tale scopo risulta utilecompilare un diagramma diGantt, che altro non è se nonuna rappresentazione graficadei lavori da effettuare (visticome barre la cui lunghezzarappresenta la durata) e dellarelazione tra le varie attività(quali vengono prima? Quali di-pendono da altre? Quali sonoindipendenti?).

Un programma di codifica diun Gantt aiuta quindi a definirecorrettamente le attività suddi-videndole in micro attivitàmaggiormente controllabili equantificabili, e ad assegnareloro le risorse umane necessa-rie. Saremo in grado di capirequali sono le attività critiche(quelle il cui ritardo comportaun ritardo per tutto il progetto)e di verificare il carico di lavoro

delle persone coinvolte. In am-biente Windows, Microsoftpropone per questa attivitàProject, un software moltocompleto con diverse possibi-lità di analisi e visualizzazioni(non solo diagrammi di Gantt,ma anche diagrammi a bolle,reticolari e così via).

Il mondo open-source pro-pone un applicativo di Gnome,Imendio Planner (immagine8), che può essere adatto perprogetti che richiedono la crea-zione di un Gantt e non neces-sitano di analisi particolarmen-te avanzate. Inserire risorseumane e attività è molto sem-plice, così come legare tra loroattività diverse: basta cliccaresu una barra e poi trascinare,tenendo premuto il tasto sini-stro del mouse, la freccia versol'inizio o la fine dell'attività chesi vuole correlare. Utile è l'ana-lisi del percorso critico che evi-denzia in rosso le parti che nondevono assolutamente andarein ritardo.

I pacchetti RPM, codice e compilatore

Quasi tutto il software di Li-nux è open-source ed è quindimesso a disposizione di chiun-que il codice sorgente del pro-gramma. Da solo, però, il codi-ce non serve a nulla: affinché ilnostro PC possa utilizzare ilsoftware bisogna prima tra-sformarlo in un linguaggio chela macchina possa interpreta-re, ossia bisogna compilare ilcodice. Ci sono vari softwareche si occupano di questa tra-sformazione (in Linux si usageneralmente gcc, il primocompilatore creato da Stallmanper il progetto GNU), ma il pro-blema è che viene sempre ri-chiesto uno sforzo da parte de-gli utenti, e non sempre l'ope-razione da fare è così semplice

(lo vedremo nella prossima le-zione). Per ovviare a questoproblema, vengono distribuitidei pacchetti già compilati,molto più semplici da gestireper quanto riguarda sia le ope-razioni di installazione che didisinstallazione.

I formati sono due: il tipo.deb, usato dalle distribuzionibasate su Debian, e il tipo .rpm,definito da RedHat e poi diven-tato lo standard per la maggiorparte delle distribuzioni, Man-drake compresa.

Dopo aver scaricato un pac-chetto RPM si deve fare doppioclic su di esso e inserire la pas-sword di root per avviare l'in-stallazione. Nel caso venga se-gnalata la mancanza di qualchelibreria o di altri programmipropedeutici, bisognerà prima

installare questi (le librerie piùusate sono presenti nei CD diinstallazione di Mandrake).

Una volta installato il softwa-re, esso risulterà presente nellalista dei pacchetti da gestire, li-sta cui si può accedere da Stel-la, Sistema, Configurazione, Ge-stione pacchetti o usando il cen-tro controllo di Mandrake (le-zione 2).

Potete adesso disinstallarecon facilità il software sempli-cemente ricercandone il nomee cliccando rimuovi dal menuRimuovi software (immagine10), ed altrettanto facilmentepotete usare le altre opzioni diMandrake per cercare aggior-namenti, fare installazioni o in-dicare al sistema i percorsi pre-ferenziali (cartelle, memorie dimassa, siti Internet e così via)

Linux 3a lezione

Se vi servono precisione e tante librerie di simboli e disegni, Kivio è il vostro software

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Rimuovere i pacchetti che contengono il nome "mozilla" è molto facile

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Planner, un project manager per gestire più attentamente i progetti

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Linux 3a lezione

dove ricercare nuovi pacchet-ti da installare.

Le operazioni di installazio-ne, ricerca e disinstallazionepossono essere fatte anche dauna shell usando il sistemaurpmi, rilasciato con licenzaGPL e sostenuto da Mandrake.Aprite quindi una konsole e fa-te il log come utente root scri-vendo al prompt su e inseren-do la password di root (comeavrete immaginato, l'utente ge-nerico può solo fare la ricercadei pacchetti, ma non le altreoperazioni).

I comandi più comuni, ma

ve ne sono altri più avanzati(usate sempre man <coman-do> per approfondimenti), so-no:

urpmi <nome_pacchetto>[invio]

(installa il pacchetto scelto,comunicando eventualmente lanecessità di installare prima al-tri pacchetti, chiamati in gergo"dipendenze")urpme <nome_pacchetto>[invio] (disinstalla il pacchettoscelto. Se il pacchetto è indi-spensabile per un altro softwa-re veniamo avvertiti e possia-mo decidere come procedere)

urpmq <nome_pacchetto>[invio] (verifica se un softwareè installato nel sistema. Se nonconosciamo il nome completodel pacchetto possiamo usare ilcarattere jolly *. Ricordate chelettere maiuscole e minuscoleper Linux sono diverse!)

È importante sapere chenon tutti gli RPM sono ugualidal momento che le distribu-zioni sono sempre leggermen-te diverse. Cercate pertanto,se lo trovate, sempre l'RPMcreato apposta per la vostradistribuzione, e solo in casonegativo andate alla ricerca di

un RPM generico che non sialegato a distribuzioni diverse.Generalmente un pacchettoadattato per la vostra distri-buzione comprende anche lacreazione di un collegamentoal file nei menu, ma non sem-pre è così: in questo caso, enel caso abbiate installato unRPM generico, il collegamentove lo dovete creare da soli (ve-di riquadro in basso sui colle-gamenti). Se non trovatel'RPM, c'è solo una soluzione:installare il software dal codi-ce sorgente. Ma questo lo ve-dremo la prossima volta.

Quando installate un software inWindows siete abituati a trovare,alla fine dell'operazione, almenoun collegamento, completo diicona, sul desktop o su un menuin modo da poter avviare ilprogramma. É vero che si può far partire unsoftware cercando il fileeseguibile nella sua cartella diinstallazione, però trovare ilcollegamento già pronto èindubbiamente una comodità.Da questo punto di vista Linuxha fatto passi da gigante perquanto riguarda i softwareinseriti nelle distribuzioni, ma èancora carente se un applicativoviene installato in un secondomomento usando magari unRPM generico o addirittura ilcodice sorgente. In questi casi ilsoftware viene installato nelsistema, ma non sappiamo dipreciso dove (l'architetturacompleta di Linux verrà spiegatanella prossima lezione) né vienefornito alcun collegamento dacliccare.Per prima cosa cerchiamo dicapire come avviare il softwareappena installato. Generalmenteviene posizionato in una dellecartelle di default di Linux, manon sempre è così anche perchéogni distribuzione fa modifichepiù o meno pesantiall'architettura di base.Comunque, in genere bastascrivere il nome del programmasulla finestra Stella, Eseguicomando per avviarlo. Se nonaccade nulla dovete indicare ilpercorso esatto del fileeseguibile (può essere qualcosadel tipo /usr/share/firefox-installer/firefox), e quindi

abbiamo il problema diconoscere questo percorso. Un metodo semplice è aprireuna konsole e digitare:

find / -name <nome_file> -print[invio]oppurelocate <nome_file> [invio](dopo aver dato il comando, daroot, updatedb [invio] percostruire il database di locate)

Adesso potete costruire ilcollegamento. Andare su unpunto vuoto del desktop, cliccarecol tasto destro del mouse escegliere Crea nuovo, File,Collegamento a un'applicazione(immagine 11). Dare un nome alcollegamento e andare nellalinguetta Applicazione. Le righedescrizione e commento potetelasciarle vuote, mentre sulla rigaComando dovrete scriveredirettamente il nome del fileeseguibile, se si è nel casofortunato sopra descritto, ol'intero percorso nell'altro caso(col tasto "sfoglia" potetenavigare tra le cartelle). L'icona si modifica dallalinguetta Generale cliccandosull'icona presente e andandopoi alla ricerca di quelladesiderata tra le predefinite (cisono tutte quelle dei programmiinstallabili da KDE e Gnome) onavigando tra le cartelle.Per aggiungere il collegamento aimenu, cliccare col tasto destrosu Stella e scegliere Editormenu. Nella finestra che si apre(immagine 12) si deve decideredove posizionare ilcollegamento, quindi va premuto

Aggiungi applicazione indicandonome del collegamento epercorso (come sopra). Resta

solo da selezionare l'icona, einfine va premuto il pulsanteSalva.

Collegamenti per menu e desktop e percorsi dei file

Creazione sul desktop di un collegamento ad un'applicazione

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L'editor dei menu di Mandrake

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Linux 3a lezione

Sotto il termine di publi-shing vanno raggruppati iprogrammi (tipo Scribus)

che si occupano di creare par-ticolari documenti destinati al-la stampa (cataloghi, brochure,inviti, cartelloni, poster e cosìvia), quelli che trasformano filegenerici in file adatti alla stam-pa esterna (ad esempio in for-mato PostScript o PDF) e quellidestinati alla loro visualizzazio-ne (tipo KGhostview).

I secondi sono più specifica-tamente dei driver che agisco-no sotto forma di "stampanti"virtuali installate nel sistema eche provvedono a trasformarequanto è visualizzato a video inuna serie di istruzioni standard(basate principalmente su duefamosi protocolli di Adobe, Po-stScript o PDF) che potrannoessere poi interpretate, allostesso modo, da ogni tipo distampante professionale. Unatrasformazione di questo tipo èsempre necessaria quando vo-gliamo portare in tipografia astampare una nostra creazionee non vogliamo sorprese. Spes-so queste funzioni sono com-prese nei software stessi: è il ca-so di OpenOffice (la trasforma-zioni in PDF avviene premendoun pulsante), di KOffice (c'èuna stampante "PDF" che puòessere utilizzata da tutte le ap-plicazioni KDE) e di Scribus,l'antagonista di Microsoft Pu-blisher e Quark XPress che an-diamo a conoscere.

ScribusScribus è un progetto relati-

vamente giovane, ma ha avutouno sviluppo rapidissimo chel'ha portato ad essere una delleapplicazioni più importanti delmondo del software libero.

Come tutti sappiamo per no-stra esperienza, infatti, Word eOOo.Writer sono ottimi editoridi testi, ma si dimostrano asso-lutamente inadatti non appenaabbiamo una seppur minimaesigenza di impaginazione. Fi-

guriamoci, poi, se le esigenzesono quelle di creare cataloghi,volantini, inviti, dove la partegrafica è decisamente prepon-derante rispetto alla parte te-stuale.

In ambiente Windows esisto-no programmi professionaliche sono deputati, quindi, allecomplesse operazioni di impa-ginazione: esempi sono Micro-soft Publisher, Quark XPress eAdobe Pagemaker.

Nel mondo Linux fino all'av-vento di Scribus non esisteva-no applicazioni che garantisse-ro la possibilità di compiere leoperazioni di impaginazione inmaniera efficace. Probabilmen-te per questo motivo Scribus siè sviluppato molto velocemen-te, ed ha già raggiunto un otti-mo grado di maturità, tanto chevi sono già degli esempi profes-sionali (realizzazione anche digiornali) di utilizzo di questosoftware.

Scribus dà anche la possibi-lità di salvare sia in formatoPDF che PS le proprie realizza-zioni per poterle distribuire adaltri e portarle in un centro distampa senza timore di vedere"spostate" le formattazioni checi sono costate tanta fatica.

Il concetto base di Scribus, edi tutti i programmi di desktoppublishing, è che tutto occupauno spazio. Occorre quindi pri-ma definire le forme che con-terranno testi, immagini, scrit-te, disegni, tabelle, eccetera, equindi occuparsi del posizio-namento di ogni area rispettoalle altre. È possibile spostare emodificare pressoché ogni og-getto, decidendo cosa visualiz-zare in primo o in secondo pia-no, e come allineare le aree.

Lo strumento senza dubbiopiù utile è il tool (immagine 13)delle proprietà che consente dimodificare molti attributi diaree e poligoni. DecisamenteScribus ha colmato in manieraeccellente un grosso vuoto delmondo open source.

Kghostview e XPDFKGhostview è un po' il com-

plemento dei programmi tipoScribus e dei driver di stampaPostScript, in quanto consen-te di visualizzare file salvati informato PDF (immagine 14) e,specialmente, PS ed EPS.KGhostview è compreso nel-l'installazione base di KDE e neè parte integrante, quindi èpossibile vedere questi file di-rettamente all'interno del filemanager Konqueror con unsemplice doppio clic sul nomedel file.

Con KGhostview potete"stampare" ulteriormente il fi-le in formato PDF o PS usandofiltri per selezionare solo cer-te pagine, ma non si possonofare ricerche, ad esempio, sul-le parole.

Per questa operazione con-viene usare, per i file PDF, l'ap-plicativo XPDF.

Esiste anche una versioneper Linux di Acrobat Reader,ma ne parleremo la prossimalezione perché il file è dispo-nibile solo come codice sor-gente.

3 Desktop publishing

Scribus, il programma per il desktop publishing del mondo open source

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KGhostview è il viewer di default per file PDF, PS e EPS

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Creazione e gestione di utenti e gruppiPer creare, modificare e cancellare utenti e gruppi, avete a disposizione il centro di controllo Mandrake (Centro Mandrake, Sistema, Utenti egruppi). Si dovrà agire come utente root, e si potranno facilmente gestire sia gli utenti che i gruppi. Se viene inserito un utente, al riavvio diLinux lo si troverà come opzione di login e verrà automaticamente creata una cartella personale, accessibile solo da quell'utente, col percorso/home/<nuovo_utente>/.

Linux 3a lezione

Nel mondo Linux, molto piùdi quanto accada nel si-stema Windows, c’è l'im-

barazzo della scelta per quantoriguarda gli strumenti necessa-ri all'utilizzo della rete Internet.

I browser Web sono molti e,pur condividendo spesso il mo-tore di rendering, hanno carat-teristiche ben diverse tra loro.Tra i più famosi, anche perchésono ugualmente disponibilianche per piattaforme Win-dows e Mac, citiamo Mozilla e illanciatissimo Firefox, nonchéOpera anche se quest'ultimonon è un software libero. Ab-biamo poi a disposizione il giàvisto Konqueror, Epiphany, Ga-leon e Lynx (un browser te-stuale).

La scelta del client e-mail èugualmente ampia e compren-de, tra i principali, Mozilla-Mail,Thunderbird (entrambi multi-piattaforma), l'ottimo Evolution(un programma creato perGNOME che ricorda da vicinoOutlook) e KMail (ambienteKDE). Visto che uno degli scopidel corso è avere sia Linux cheWindows sullo stesso PC, lascelta più oculata è di usare iprodotti della famiglia Mozillain quanto, con un po' di sforzo,è possibile condividere la postae la maggior parte dei settaggitra i due sistemi. Se invece nonsiete interessati a questa possi-bilità merita qualche prova ilclient Evolution, veramente unottimo programma.

Il trasferimento di file viaFTP è assicurato da programmiche svolgono con efficienza esemplicità questa operazione,unendo anche caratteristichespesso utili come la sincroniz-zazione delle cartelle. Man-drake propone KBear e gFTP.

Per le chat si può usare Jab-ber, Gabber (ambiente Gnome)o Kopete (ambiente KDE), tuttiinstant messenger open sourcee multiservizio in quanto sonostati creati per interfacciarsi in-differentemente con ICQ, AIM,MSN Messenger, Yahoo e cosìvia.

La connessione a Internet

Tutto quanto scritto qui so-pra si rivela però inutile nelmomento in cui manca unaspetto fondamentale del di-scorso: come gestire la connes-

sione? Per prima cosa serve unmodem funzionante e questo,come abbiamo detto già nelledue scorse puntate, rischia diessere il punto debole di Linux,non tanto per limiti del sistemaquanto per scelte non semprecondivisibili dei produttori dimodem.

Per approfondimenti sui mo-dem e su altri dispositivihardware rimandiamo al riqua-dro nella pagina successiva, as-sumendo per il prosieguo che ilproprio modem sia riconosciu-to dal sistema. Se state usandoun modem (ADSL e ISDN) colle-gato al PC tramite un'interfac-cia di rete potete saltare leprossime righe e passare diret-tamente alla descrizione deiprogrammi.

Se il modem è a posto, confi-gurare la connessione è un pas-so che è stato reso user-friendly dai programmatoriGNU/Linux. Potete agire in duemodi: entrate nel centro di con-trollo Mandrake e usate le op-zioni di creazione della connes-sione disponibili nel menu Retee internet, oppure cliccate sulprogramma KPPP (Stella, Inter-net, Accesso remoto, Kppp). Allaprima apertura non troveretenessun dato inserito, per cuicliccate su Configura, poi suNuovo e infine su Configurazio-ne manuale (immagine 16).

Non vi resta che inserire i da-ti (sicuramente numero telefo-nico del provider, login e pas-sword, ed eventualmente an-che i numeri di DNS e la moda-lità di autenticazione) e quindiassegnare un nome alla con-nessione. Potete anche testareil modem: adesso siamo prontiper entrare nella rete.

Mozilla Suite, Firefox e Thunderbird

Mozilla non è un programma,ma un insieme di software crea-ti per la rete a partire dal vec-chio Netscape dopo che AOLha donato alla Mozilla Founda-tion copyright, codice e mar-chi.

Da allora molta strada è statafatta, e il codice è stato ripresoquasi interamente per creareun prodotto moderno ed al pas-so coi tempi.

Ne è uscita una suite di pro-grammi che comprende:• Mozilla Navigator: il browser

per la navigazione delle pagineWeb• Mozilla Mail (e News): ilclient di posta elettronica e digestione dei newsgroup• Mozilla Composer: unsoftware (non eccezionale, perla verità) per creare semplicipagine Web nello stile WY-SIWYG (what you see is whatyou get)• Mozilla Address Book: la ru-brica di indirizzi• Mozilla Chat: un instant mes-senger via IRC

Non ci soffermiamo più ditanto su questi programmi, dalmomento che la struttura èesattamente identica a quelladella corrispondente releaseper Windows e quindi anche inLinux mantiene quelle partico-

larità (profile manager, naviga-zione a schede, blocco pop-up,avanzata gestione immagini epassword, filtri spam, bloccoallegati e altro ancora.

Mozilla si è rivelato nel tem-po un progetto sempre più in-teressante, e infatti il suo suc-cesso, che sembrava inizial-mente destinato solo all'ambitoLinux, si è esteso in grande sti-le anche al mondo Windows fi-no a quel momento ingessatoda Internet Explorer e OutlookExpress, programmi ormai unpo' datati e che hanno datotroppo spesso problemi in ter-mini di sicurezza.

I difetti di Mozilla, invece, so-no stati identificati nella strut-tura monolitica (non è possibi-le, infatti, installare il client e-

4 Applicativi per Internet

Le finestre di kppp per effettuare i settaggi della connessione

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Il browser di Mozilla, diretto discendente dello storico Netscape

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fare doppio click sul file esegui-bile "thunderbird".

Tutti i file di configurazione edi archivio di posta sarannonella vostra home directory(vedi riquadro pagine preceden-ti) all'interno di cartelle nasco-ste: per vederle selezionatel'apposita opzione di Konque-ror (attenzione: in Linux ciò cheè nascosto inizia sempre conun ".").

KBearKBear è essenziale almeno

per due azioni che richiedonosoftware appositamente creatiper il protocollo FTP: il down-load di programmi di un certopeso da Internet (ad esempiose volete scaricare le immaginidella vostra distribuzione Li-nux preferita) e l'upload dei filenel vostro sito. Per entrambe lefunzioni bisogna prima indicarea KBear i parametri di connes-sione (indirizzo FTP, ed even-

tuali username e password senon si può accedere al sito inmaniera anonima), usando ilwizard o gli appositi pulsantiper la connessione veloce (se è

Linux 3a lezione

mail senza il browser) e nellasua pesantezza che causa ral-lentamenti in fase di carica-mento.

Il fatto, invece, che alcunepagine possano non essere vi-sualizzate perfettamente non èun limite di Mozilla, quanto deiprogrammatori che hanno ap-profittato di consuetudini ali-mentate da costruzioni di codi-ce di IE non supportate dalW3C. Le cose stanno però mi-gliorando, e adesso il coscien-zioso webmaster dedica tempoanche a verificare la compatibi-lità delle pagine col motore direndering Mozilla.

Questo, tra l'altro, è stato do-vuto al successo di un "piccolo"browser derivato da una costo-la di Mozilla: Firefox. La "volpedi fuoco" Firefox è nata dallaMozilla Foundation proprio persuperare la pesantezza del suoarcigno "padre", ha terminatoda poco la fase di sviluppo edha una crescita esponenziale diutilizzatori, in tutte le piattafor-me. È un browser, efficiente, ve-loce, leggero e con tutte le fun-zioni necessarie al suo lavoro.Se servono ulteriori funziona-lità si possono scaricare appo-site "estensioni" che consento-no di implementarne le caratte-ristiche.

Lo stesso discorso vale perThunderbird (immagine 17), ilclient e-mail nato anch'esso daMozilla e definitivamente affer-matosi negli ultimi mesi con l'u-scita della versione 1.0. È unclone di Mozilla Mail, con qualepuò infatti condividere settaggie posta. È un ottimo client, ed èstand-alone, quindi può essereinstallato indipendentementeda ogni altro prodotto Mozilla.

Mentre la suite Mozilla ècompresa in Mandrake, Firefoxe Thunderbird ancora non losono. Dopo aver letto le istru-zioni di installazione, scaricatequindi da Mozilla Italia le ultimerelease.

Firefox (versione installer)va innanzitutto decompresso:da Konqueror selezionate il file,fate clic destro, quindi se Ark èinstallato (altrimenti installate-lo) troverete dei menu tipo Win-zip per estrarre i file. Dopo l'e-strazione fate doppio clic su "fi-refox-installer" e seguite leistruzioni.

Per installare Thunderbirdbasta solo decompattare i file(magari in una cartella all'inter-no del percorso /usr/share, do-po essersi loggati come root) e

Il client-mail Thunderbird in azione

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Un'operazione di download di file dal sito FTP di KDE

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Kopete è un software di messaggisticaistantanea multiservizio

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I problemi nellarilevazionedell’hardwareSi è già parlato nella prima lezionedel problema dei winmodem,"falsi" modem su scheda PCI chesfruttano il processore per il lorocompito e che pertantonecessitano di driver specificiscritti per il sistema operativo,driver quasi sempre assenti perLinux e comunque mai difacilissima installazione egestione (almeno finora).Diverso è il discorso relativo aimodem PCI dotati di veriprocessori e ai modem seriali,pienamente riconosciuti esupportati da Linux in quantoutilizzano regole standard dicomunicazione. In questo caso ilmodem sarà in grado di funzionareperfettamente. Per i modem USBla situazione è variegata, quindi sedovete acquistarne uno, ilconsiglio è di fare prima unaricerca in Internet per vedere se ilmodem è utilizzabile in Linux.Non ci sono problemi, invece, per imodem con interfaccia Ethernet(generalmente modem per lineeADSL e ISDN condivise) i quali siinterfacciano col PC attraverso lascheda di rete che è semprericonosciuta automaticamente dalsistema.Per le stampanti la situazione èabbastanza rosea, salvo il caso dialcune stampanti GDI che, come iwinmodem, usano il processoredel PC per comporre la pagina enon funzionano se non c'è undriver specifico. In genere,comunque, l'ottimo sistema distampa CUPS, insieme ai driverGIMPrint e foomatic, riesce arisolvere i problemi senzachiederci alcuno sforzo. Laraccomandazione è però semprequella di controllare su internet ilsupporto. Il supporto di tastiere e mouse èottimo per quanto riguarda lefunzioni base, ma chiaramente sipossono perdere alcunefunzionalità se si hanno modellicon molti tasti aggiuntivi o mouseun po' "strani". Navigando suInternet si trovano comunquemolti suggerimenti per mappare itasti non riconosciuti dellatastiera. A proposito, lo sapeteche il tasto "Windows" dellatastiera è stato un'abileoperazione di marketing? Il tasto,infatti, è sempre esistito, ed ilnome originale era META. Seproprio siete fanatici, sul Webpotete trovare delle tastiere collogo Linux sul tasto in questione.

Linux 3a lezione

Un capitolo a parte merita ilsoftware Kontact, un ap-plicativo che in realtà è la

collezione di una serie di stru-menti disponibili in formastand-alone in ambiente KDE.Kontact è un PIM, ossia un per-sonal information manager, unprogramma che si occupa digestire tutte le informazionipersonali che servono per pia-nificare al meglio il tempo e leattività.

Nella pratica ciò si traducein un'unica interfaccia (imma-gine 20) che include:• Korganizer: un'agenda com-

pleta, con molteplici visualiz-zazioni e la possibilità di an-notare appuntamenti, attivitàe scadenze, legandole ad unallarme di tipo visivo e/o acu-stico. E' possibile usare Kor-ganizer anche per comunica-re automaticamente la crea-zione di un appuntamento aduna serie di persone collega-te a noi. Per attivare gli allar-mi è d'obbligo accertarsi chesiano stati avviati i "demoni"(così si chiamano i "servizi"nel mondo Linux) di Korgani-zer: dopo aver avviato ilsoftware nella icon tray vici-no all'orologio ci sarà un'ico-na a forma di campanella.Cliccare col tasto destro e se-lezionate entrambe le voci re-lative agli avvisi.

• KNotes: programma che con-sente di impostare dei sem-plici foglietti tipo post-it a vi-deo.

• KMail: client e-mail• KAddressBook: rubrica di in-

dirizzi e contatti• Knode: gestore di newsgroup• KPilot: applicativo per la sin-

cronizzazione con un palma-re. Potete anche scegliere diusare questi software da solio di usare Kontact escluden-do comunque alcune compo-nenti. Può essere interessan-te la possibilità di vedere in

kontact gli ultimi aggiorna-menti ("notizie") prelevati di-rettamente da siti che possia-mo scegliere (e aggiungere)nelle opzioni.

Alla resa dei conti Kontact (an-che solo con KOrganizer) si ri-vela un software quasi indi-spensabile per gestire al me-glio il nostro lavoro.

Siti Internet consigliatiQuesti sono i siti internet di ri-ferimento dei programmi citatinella lezione:http://www.mandrakelinux.com(sito ufficiale della distribuzioneMandrake)http://www.openoffice.org(tutto sulla suite OpenOffice)http://www.kde.org(il desktop manager KDE, checomprende molti dei programmicitati come KPPP, Kontact, Kbear,Kmail, eccetera)http://kde-apps.org (sito da cuipartire per scaricare le ultimerelease dei software legati a KDE)http://www.koffice.org(la suite per ufficio di KDE)http://cdn.mirror.garr.it/mirrors/KDE/stable/koffice-1.3.5/Mandrakelinux/10.1/RPMS/(il mirror da cui scaricare gli ultimiRPM per KOffice)http://www.gnome.org(il desktop manager GNOME)http://www.gnomefiles.org(sito da cui partire per scaricare leultime release dei software legatial GNOME)http://www.imendio.com/projects/planner(il sito ufficiale di Planner)http://www.scribus.net(il sito ufficiale di Scribus)http://www.mozilla.org(il sito ufficiale di Mozilla, Firefox eThunderbird)http://www.mozillaitalia.org(localizzazione italiana di Mozilla e figli)http://www.gftp.org(il sito ufficiale di gFTP,

Kontact consente di gestire da un solo centro di controllo molte attività

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Un'agenda (e non solo) indispensabile per gestire appuntamenti e attività

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un'azione una tantum) o per laregistrazione dei dati nel sitemanager. Fatto questo poteteeseguire le operazioni di down-load e upload, avendo cura, perfacilitare il lavoro, di aprire inKbear anche una finestra "loca-le" del filesystem.

KopeteKopete è un programma mul-

tiservizio per chattare, ed ha lapossibilità di gestire diversi tipidi servizi di messaggisticaistantanea (AIM, ICQ, MSN,Yahoo solo per citare i più fa-mosi). Questo solleva l’utente

dal problema di dover installa-re software proprietari, tra l'al-tro non sempre disponibili perLinux.

In fase di connessione, do-vrete indicare a Kopete qualeaccount usare. Dopodiché sa-rete pronti a "parlare" con col-

leghi e amici. Se non avete regi-strato account con nessun ser-vizio, Kopete vi indica, nel wi-zard di creazione degli account,la pagina cui connettersi per re-gistrare il proprio username suuno dei servizi supportati dalprogramma.

5 Personal Information Manager

programma che usa il protocolloFTP per il trasferimento file)http://kopete.kde.org (il sito ufficiale dell'instantmessenger multiservizio Kopete)http://www.jabber.org(il sito ufficiale dell'instant

messenger multiservizio Jabber)http://www.linmodems.org(il sito di partenza per verificare seil vostro winmodem è supportatoda Linux)http://www.linuxprinting.org(tutto sulle stampanti per Linux)

Linux 4a lezione

Siamo giunti all'ultima pun-tata di questo particolarecorso Linux indirizzato

agli abituali utenti Windowsche vogliono conoscere senzatraumi anche il sistemaGNU/Linux.

Questa quarta puntata è laseconda parte della carrellatasugli applicativi Linux che pos-sono essere utilizzati nell'usogiornaliero del PC.

Nella scorsa lezione ci sia-mo dedicati maggiormente adapplicativi cosiddetti “produt-tivi”, tipici dell'uso ufficio delPC ma comunque sempre piùusati anche in casa. Si è parlato

di suite per l'ufficio (OpenOffi-ce, Koffice), di software di pia-nificazione (Planner) e desktoppublishing (Scribus), di pro-grammi indirizzati all'uso dellarete (browser, client e-mail, ge-stori protocollo FTP, instantmessenger) e di Personal Infor-mation Manager (Kontact). Lepagine che leggerete, invece, sioccuperanno di applicativimultimediali, di sviluppo e disicurezza.

La struttura GNU/LinuxNel corso del testo, inoltre,

verranno inseriti alcuni ap-profondimenti relativi alla

struttura di GNU/Linux per cer-care di capire meglio questo si-stema almeno nei suoi trattiessenziali.

Possiamo cominciare: avvia-te il sistema Linux, fate il logcome utenti standard e ripren-diamo l'analisi dei software.

Mandrake e Knoppix sui numeri precedenti di PC Open

Questo articolo avrà comebase la distribuzione Man-drake 10.1 veicolata con il nu-mero di aprile 2005 di PC Open.Verrà usato il desktop managerKDE, ma le considerazioni val-

gono anche per l'ambienteGNOME. Salvo diversa e speci-fica indicazione, i programmicitati sono tutti compresi nei 3CD di installazione della Man-drake.

Per l'installazione deisoftware (pacchetti) citati fareriferimento a quanto indicatonella lezione 2 (pubblicata suPC Open di aprile) e nel riqua-dro Installazione di programmida codice sorgente.

La maggior parte dei softwa-re citati è presente anche nelladistribuzione Live Knoppix di-stribuita col numero di marzo2005 di PC Open.

� A scuola con PC Open

Da Windows a LinuxMultimedia, sviluppoe sicurezzaDopo i software di produttività, nell’ultima puntata del corso illustriamo le applicazioni per la grafica, l’audio e il video. Senza tralasciare gli emulatori,i giochi, la programmazione e i tool di security

Lezione 1- Concetti base- Alternative di scelta- Il sistema GNU/Linux- Punti di forza e di debolezza- Le distribuzioni- Usare Knoppix

Lezione 2- Far convivere Linux eWindows: preparare il discofisso

- La distribuzione Mandrake- Usiamo Linux: orientarsivelocemente

- Il centro di controllo- Gestire i programmi- Le interfacce grafiche

Lezione 3Applicazioni:- File manager- Le suite per l'ufficio- Desktop publishing- Internet ed e-mailApprofondimenti:- Le shell a caratteri - Hardware (modem, reti,stampanti, mouse, scanner)

Lezione 4Applicazioni:- Multimedia, giochi, sicurezza, sviluppo

Approfondimenti:- File digitali, codice sorgente, mount point, cartelle

IL CALENDARIO DELLE LEZIONI

di Federico Pozzato

E Mandrakesoft diventa MandrivaMandrakesoft ha deciso di cambiare il proprio nome per diventareMandriva. È un cambiamento globale, che coinvolge il nome societario, ilbrand name dei prodotti, fino ad arrivare ai siti Internet e alsupporto on line. E che di fatto riflette il cambiamento avvenuto nel mese difebbraio, quando Mandrakesoft ha acquisito la sudamericanaConectiva. Una scelta che si rivela anche opportuna per metterefine a un contenzioso aperto da anni da Hearst Holdings e KingFeatures Syndicate, titolari dei diritti sul famoso fumetto, cheaveva visto lo scorso anno Mandrakesoft alle corde. Riconosciuta colpevole di violazione di marchio, la società avevaottenuto l'autorizzazione a continuare ad utilizzarlo in attesa delprocesso d'appello. Ma i responsabili di Mandrakesoftriconoscono che la scelta obbligata sarebbe stata quello delcambio di nome e dunque l'occasione è parsa a tutti propizia perun cambiamento.

Linux 4a lezione

Non occorre andare indie-tro molti anni per rendersiconto di come sia cambia-

to il rapporto di noi utenti coni programmi di grafica per com-puter. Fino a poco tempo fa isoftware di manipolazione e vi-sualizzazione erano pochi enon avevano molte opzioni, madel resto questo era probabil-mente giustificato dal momen-to storico: il ritocco di immagi-ni necessitava, infatti, di com-puter potenti, programmi pro-fessionali e hardware di acqui-sizione non alla portata di tutti.

Le cose sono però radical-mente cambiate, e la crescita diprestazioni unita al prezzo ab-bordabile dell'hardware (PC,ma anche scanner e macchinefotografiche digitali), ha resoalla portata di tutti quel cheprima era dedicato ai soli pro-fessionisti. Ecco quindi la ne-cessità anche di programmipiù evoluti dei semplici Paint eImaging.

Linux offre, come sempre,una vasta scelta di programmiliberi dai quali attingere per ilproprio lavoro. Abbiamo sceltocome esempi un visualizzatoredi immagini, un software di ma-nipolazione 2D, un programmadi grafica vettoriale e un po-tente motore di rendering 3D.

E se le immagini dobbiamoancora acquisirle? Niente pau-ra, GNU/Linux ha strumentimoderni ed efficienti per digi-talizzare i file con cui lavorare(si veda il riquadro Acquisizio-ni di file digitali).

Kuickshow e DigikamSpesso l’utente ha solamen-

te bisogno di sfogliare veloce-mente una galleria di immaginicontenuta in una cartella delnostro PC, magari semplice-mente per verificarne il conte-nuto. In questo caso un pro-gramma come Kuickshow (im-magine 2) si rivela adatto alloscopo: basta solo selezionarela cartella voluta e quindi spo-starsi di file in file per vederesulla destra l'anteprima del-l'immagine selezionata. Ilsoftware non consente di agiresulle immagini, ma ci permette,cliccando sull'icona con le dia-positive, di vedere immediata-mente uno slide show di tutti ifile della cartella. L'opzionepuò essere molto utile se si stapensando di usare quelle im-magini per creare un album oun video CD e desiderate avereun'idea veloce del risultato chesi otterrà.

Digikam è un visualizzatorepiù evoluto, anche se le opzio-ni più interessanti (masterizza-zione album su CD, creazionepresentazioni HTML, modificabatch dei file) sono demandatea plug-in da scaricare diretta-mente dal sito del progetto. Ilsoftware, così come lo trovateinstallato, consente di crearedegli album di immagini chesaranno salvati sotto forma dicartelle. Potete assegnare pro-prietà e titoli specifici agli al-bum così da facilitarne l'ordi-namento e la ricerca e avete lapossibilità di navigare tra le

1 Multimedia: grafica

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Xsane è il front end ufficiale di acquisizione di immagini da uno scanner delprogetto SANE

Acquisizioni di file digitaliNon sempre la gestione dell'hardware da parte di Linux è statadegna di nota, ma per quanto riguarda gli scanner e le fotocamerela situazione è molto buona.La maggior parte degli scanner, sia con porta parallela che USB(questi ultimi specialmente a partire dall'adozione del kernel 2.6),sono ben gestiti grazie al progetto SANE (acronimo di ScannerAccess Now Easy) che si occupa di fornire un'interfacciauniversale di collegamento (API) tra le periferiche e il software diacquisizione e/o manipolazione di immagini. Il sito ufficialecontiene un database per verificare il supporto al proprio scannere scaricare le eventuali istruzioni. SANE è un progetto rilasciatosotto licenza GPL, e ha il merito indubbio di aver diminuito lenecessità di scrittura dei driver: con SANE, infatti, è sufficienteavere le API di SANE e un driver per ogni periferica e non serve piùavere un driver per ogni periferica e per ogni programma.Utilizzando SANE i software a valle devono solamente dialogarecon questa API per garantirsi la piena gestione di ogni scanner, equindi SANE ha anche il merito di separare completamente isoftware utente dai driver. Anche TWAIN, con cui SANE dialoga, facirca la stessa cosa, ma con la limitazione di non separare drivere software rendendo quindi difficoltose alcune operazioni come lagestione da remoto (via LAN, ad esempio) e da linea di comandodegli scanner. Anche per questi motivi nella road map del progettoSANE c'è la creazione di API per i sistemi Windows e MAC.SANE è il cosiddetto “back end”, ma da utenti, lasciata da partela teoria, c’è la necessità di un applicativo da usare per catturarele immagini: questo software ha il nome generale di “front end”.Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta e, ricordando che tuttiusano comunque SANE, la scelta può essere dettata solodall'esperienza. Tra i tanti citiamo Xsane (immagine 1), Kooka(entrambi presenti in Mandrake) e Xscanimage che può essereusato sia da solo che come plug-in di The Gimp.Per quanto riguarda le fotocamere non ci sono particolariproblemi: la quasi totalità, infatti, si collega al PC con la portaUSB e viene pertanto vista dal PC come una unità di massa.Mandrake effettua generalmente il “montaggio” automatico dellaperiferica (si veda il riquadro I mount point più avanti nell’articolo),quindi non vi resta che aprire Konqueror, andare nella cartella/mnt/nome_unità e visualizzare le immagini. In alternativa, ilsoftware Digikam vi consente di aprire un collegamento diretto conla fotocamera per esaminare le foto più facilmente. La fotocameraandrà selezionata da un apposito menu del programma. Ilsupporto di Linux alle fotocamere è comunque buono anche se ilcollegamento fosse seriale o tramite porta Firewire.

Kuickshow è un semplice browser di navigazione delle immagini, adatto per una veloceverifica dei contenuti

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anteprime delle immagini. Senecessario potete fare piccoliritocchi aprendo un file con ilsolito doppio clic. Digikam si ri-vela molto utile come naviga-tore collegato alla fotocamera(si veda riquadro Installazionedi programmi da codice sorgen-te), dal momento che consentevelocemente di verificare le im-magini decidendo quali con-servare e quali eliminare.

Un'ultima annotazione: Kon-queror, il factotum di KDE, pre-senta un'anteprima delle imma-gini quando scegliete la visua-lizzazione dei file come icone.

The Gimp: immagini rasterGimp (GNU Image Manipula-

tion Program) non ha bisognodi molte parole di presentazio-ne, dal momento che il softwa-re è conosciuto anche in am-biente Windows ed è uno deimigliori progetti mai portati atermine sotto l'egida delsoftware libero.

Completamente gratuito,Gimp (immagine 3) non è dameno di famosi software di ri-tocco come Adobe Photoshoped è la soluzione ideale per la-vorare in modo nativo con leimmagini raster. Gli strumenti,i filtri e i plug-in a disposizionerenderebbero necessaria unatrattazione a sé stante solo perquesto programma, ma non èquesto lo scopo del corso. Peruna trattazione più approfon-dita di Gimp potete fare riferi-mento al numero di aprile 2005di PC Open.

Gimp consente di manipola-re le immagini modificandonegli attributi e di applicare ad es-se le più disparate trasforma-zioni. Ha una struttura basatasulla gestione dei livelli ed è to-talmente modulare, consenten-

do quindi la facile aggiunta difiltri e plug-in da parte di terzeparti interessate. Tra le altrecose, uno dei progetti di Gimp,il printing-project, si è rivelatomolto utile per facilitare la ge-stione di stampa del sistema Li-nux (si veda riquadro Stam-panti e Cups).

Inkscape: immagini vettorialiInkscape è un software an-

cora relativamente giovane, einfatti non lo trovate inseritonella distribuzione Mandrake(vedi riquadro Installazione diprogrammi da codice sorgente).Inkscape (immagine 4) è unprogramma di disegno e ritoc-co di immagini vettoriali, men-tre Gimp si occupa nativamen-te delle cosiddette immaginiraster.

Qual è la differenza? Sempli-cemente le immagini vettoria-li sono formate da elementiche possono essere descritticon formule matematiche: inquesto modo ogni modifica sul-l'immagine si traduce in unamodifica precisa dei punti (se-guono regole matematiche),quindi la qualità del file restasempre invariata. Ad esempiopossiamo ingrandire o rimpic-ciolire quante volte vogliamoun'immagine vettoriale e laqualità finale non ne risente innessun modo. Questo non ac-cade con un file raster (JPG,BMP, PNG e così via) dove ognipunto è rappresentato da unpixel: se ingrandiamo l'immagi-ne il software sarà costretto acreare “artificiosamente” (que-sto processo si chiama inter-polazione) i pixel per riempirelo spazio “aggiunto” e questo sitradurrà in una perdita di qua-lità più o meno marcata.

Inkscape consente di creare

e gestire immagini vettoriali(l'estensione è SVG, acronimodi Scalable Vector Graphics),dando la possibilità di esporta-re i risultati in formati graficistandard (JPG, BMP) o in PDF.Mette a disposizione anche unplug-in per Gimp nel caso si vo-glia usare quest'ultimo ancheper gestire file vettoriali.

Blender: modellazione 3DCome Inkscape, anche Blen-

der non è compreso nella di-stribuzione Mandrake ma nonsi può fare a meno di dedicarequalche riga ad un softwareche, come The Gimp e Openof-fice, sta dimostrando che ilsoftware libero è sinonimo diprodotti di altissima qualità ead esso si può affidare la pro-pria attività professionale.

Blender, disponibile ancheper sistemi Windows, consentedi creare e gestire in manieracompleta file con modellazione3D ed è un pericoloso concor-rente per il famoso Maya.

Potete partire da una qual-siasi forma piana per dare poilibero sfogo alla fantasia crean-do costruzioni tridimensionalisempre più convincenti.

Il programma, per sua stes-sa natura e a causa delle nu-merosissime opzioni e viste,non è certamente intuitivo, masicuramente il tempo investitoverrà ripagato con gli interes-si!

Se volete una prova di quelche si può realizzare andatesul sito ufficiale del progetto avedere alcuni esempi di realiz-zazione.

Linux 4a lezione

La particolare struttura a finestre separate di Gimp

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Le forme delle immagini di Inkscape derivano da formule matematiche

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Il Castle Estel di Jan Kurka sottolinea le grandi qualità di Blender (e dell'autore)

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Installazione diprogrammi dacodice sorgenteNella scorsa lezione si eraparlato dell'installazione deiprogrammi rilasciati in formatoRPM e già compilati per lapropria distribuzione preferita(una prima ricerca nel sito delladistribuzione va sempre fatta).Questa via, indubbiamentecomoda e di facile utilizzo, non èpurtroppo sempre percorribiledal momento che non tutti isoftware sono disponibili inquesto formato e comunque nonsempre gli RPM sono creatiproprio per la propriadistribuzione. In questo casocosa si può fare? Comeinstallare il programmadesiderato, tipo Inkscape oBlender o anche solo AcrobatReader per Linux?Non c’è molta scelta: deveessere l’utente a “compilare” ilprogramma partendo dal codicesorgente. In altre parole, bisognapartire dal puro codice delsoftware per arrivare alprogramma eseguibile. Ilprocesso non è sempre facile,ma se tutto va a buon fine avreteun programma perfettamenteconfigurato per il vostrocomputer e la vostradistribuzione. In linea generale sideve agire così:

• fare il download del softwaredesiderato. Normalmentetroverete file con estensioni.tar .gz, .tgz, .tar.bz2, dettitarball. Questi sono archivi dipiù file riuniti in un unico file(grazie al software tar) cheviene poi compresso con Gzipo Bzip2.

• aprire una konsole (una shell acaratteri), scrivere su e quindila password di root. Adessosiete i “padroni” del sistema epotete quindi anche installarenuovi programmi.

• Scompattare l'archivioscaricato in una cartella apiacere (anche nella propriahome) usando un comando deltipo: tar xzvf/percorso/archivio_scaricato.tgz <invio>

• entrare nella cartella appenacreatasi: cd archivio_scaricato<invio>

• dare il comando: ./configure<invio>

• dare il comando: make <invio>• dare il comando: make install

<invio>Se tutto è andato bene a questopunto il vostro nuovo software èstato compilato ed è pronto adessere usato (fate riferimentoalla scorsa lezione per leistruzioni su come ricavare ilpercorso di installazione e comevisualizzare le icone di avvio neldesktop o nei menù). Nel caso,come talvolta succede, che unadelle operazioni non sia andata a

buon fine dovete armarvi dipazienza e leggere i messaggiche appaiono a video. Moltospesso i problemi sonodeterminati dalla mancanza dilibrerie o programmi necessari(dipendenze) al correttofunzionamento del nuovosoftware, quindi dovreteprocurarveli prima di procedere.Può anche capitare che servainstallare un compilatore GCCpiù aggiornato o che manchinogli header del kernel di Linux oaltro. In ogni caso bisognaleggere tutti i messaggi percapire come agire.Per modificare le opzioni diinstallazione in genere èsufficiente un: ./configure –help<invio> per avere le informazioninecessarie.Altra accortezza è sempreleggere il file README (oINSTALL) se è presente: soventel'autore inserisce in questi fileanche le istruzioni necessarieall'installazione, specie se segueregole diverse da quelle esposte.Esempi si hanno con Firefox,Thunderbird, Acrobat Reader e idriver video delle schede nVidia.Dopo l'installazione la cartellascompattata può essereeliminata. E per disinstallare il softwareinstallato a partire dal codicesorgente? In alcuni casi bastadare il comando make uninstall<invio> all'interno della cartellascompattata (prima di eliminarla,

quindi), ma non sempre questaistruzione è predispostadall'autore. Più semplicemente bastacancellare la cartella dove ilprogramma è stato posizionatodopo il processo di installazione(sarà tendenzialmente in unpercorso del tipo/usr/src/programma),eliminando, se lo vogliamo,anche i file di configurazionegenerale (nella cartella /etc) adesso riferiti nonché i file o lecartelle di ogni utente contenentii settaggi personali (sono file ecartelle nascosti presenti nella/home/nome_utente).È bene ricordare che Linux nonprevede nessun Registro disistema stile Windows e cheogni software ha i suoi file diconfigurazione editabili, quindil'eliminazione di un programmanon risente delle complessità delmondo Microsoft. Esistono anche piccoliprogrammi, tipo InstallWatch,che possono monitorare leinstallazioni da sorgente etenere conto delle modificheapportate consentendo dicancellare le installazioni usandoil tool previsto dalla gestione deipacchetti RPM: in questo caso ilnome del software installatosarà presente nella lista deiprogrammi che possono essererimossi, esattamente come sel'operazione fosse statacompiuta con un RPM.

Linux 4a lezione

2 Multimedia: audio e video

Iplayer audio e video per Li-nux non mancano, anzi ci tro-viamo di fronte a tali e tante

possibilità che è impossibile,almeno per ora, identificaredelle killer application assolu-tamente da non perdere. Primadi vedere la scelta dei pro-grammi presentati, ricordate diattivare, dal centro di controlloKDE, il sistema sonoro e di re-golare, tramite il mixer ivi con-tenuto, i volumi audio.

KsCD e KonquerorKsCD è un semplice lettore

di CD (immagine 6), senza tan-ti fronzoli ma pienamente inte-grato nell'ambiente KDE.

Le opzioni sono quelle clas-siche (ripetizione brani e fun-zione random comprese), e in

più consente di ricevere i datisul CD direttamente dal CDDB(compact disc database) sele-zionato per il sistema. In alter-nativa è possibile inserire a ma-no queste informazioni che poisaranno automaticamente re-cuperate quando il CD verrànuovamente ascoltato. KsCDpuò essere ridotto a icona e co-mandato direttamente dal me-nu presente nel vassoio di si-stema vicino all'orologio.

Il sito di CDDB da cui attin-gere deve essere impostato al-l'interno del centro di controllodi KDE, e se volete essere coe-renti con la scelta “libera” viviene proposto di default il sitodi Freedb.

Se non avete un collegamen-to Internet, o non desiderate

recuperare i dati dalla rete, po-tete disabilitare l'opzione ge-nerale in questo punto sce-gliendo “solo cache”.

Per ascoltare i CD potete an-che usare il factotum Konque-ror: nel piccolo pannello verti-cale di navigazione a sinistra,infatti, trovate anche il menuMultimedia con i pulsanti perascoltare i CD. Volendo poteteanche “rippare” direttamentesull'hard disk i file desiderati

nel formato compresso (e libe-ro) Ogg Vorbis.

AmaroK: player audio completo

Un progetto giovane ma chesi sta sviluppando a velocitàsorprendente è AmaroK, unplayer audio completo che ciconsente di gestire virtualmen-te ogni tipo di file audio, sianoessi in formato WAV, MP3, Ogge via dicendo. Gestisce le colle-zioni di canzoni (playlist) dan-do la possibilità di esportarle esalvarle per usi futuri; potreteinoltre scegliere come ripro-durre le tracce e vedere le sta-tistiche di ascolto. Potete opta-re, al primo avvio, per due tipidi approccio al programma:una sola finestra per player e

KsCD è il player di CD disponibile didefault in KDE

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Linux 4a lezione

playlist, oppure finestre sepa-rate come WinAmp (immagine7). Successivamente potremocambiare le impostazioni sce-gliendo First-run wizard dai me-nu a disposizione.

AmaroK, come tutti i softwa-re del genere, si collega colCDDB selezionato, e in più hauna chicca per gli amanti delgenere: permette di recuperarein automatico anche le coperti-ne degli album.

Vi sono numerose “visualiz-zazioni” nel caso vogliate asso-ciare effetti visivi particolari al-la vostra musica e nelle ultimeversioni è stato aggiunto anchel'equalizzatore grafico chemancava. Tra le altre coseAmaroK consente di mixare laplaylist gestendo le dissolven-ze, e propone, volendolo, il no-me del nuovo brano in sovrim-pressione (OSD) sullo scher-mo. Il player vero e proprio èmolto intuitivo ed è possibile,come per KsCD, minimizzarloper gestire la playlist diretta-mente dal vassoio di sistema(si avrà l'icona di AmaroK vici-no all'orologio).

Per completare il discorsosu AmaroK va sottolineato unultimo aspetto: data la sua in-tegrazione in KDE, AmaroKconsente anche di masterizza-re direttamente le tracce audiosu CD (per questo compito do-vrà essere presente nel sistemaLinux il software K3b).

XMMS: per i fan di WinAmpL'X Multimedia System, sem-

plicemente XMMS, è stato alungo l'attore più importantetra i player audio del mondoopen source. È un programmamodulare molto completo (an-

che se non supporta i file Ogg)che ricorda da vicino WinAmp,sia nella presentazione graficache nella gestione delle playlist(immagine 8). È dotato di un ot-timo equalizzatore grafico, e sesiete dei fan di WinAmp questoè sicuramente il software chefa per voi. Può usare le playlistcreate con AmaroK ed è possi-bile ridurlo a un sottile rettan-golo dotato solo dei pulsantiprincipali. Non è invece inte-grabile come icona nel vassoiodi sistema. Una curiosità:XMMS è in grado addirittura disupportare le skin di WinAmp.

Audacity: ritocchi ai file audio

Fino ad ora abbiamo vistosolo dei player, ma talvolta sinecessita di un programma pereffettuare dei ritocchi a file au-dio esistenti. In questo casopuò essere usato un piccolo eagile software disponibile an-che su piattaforma Windows:Audacity.

Questo programma presentala classica visualizzazione adue canali dell'onda audio (im-magine 9): potete facilmentetagliare e/o incollare parti di fi-le esattamente come si fa conun testo scritto e in più poteteapplicare una serie di effettiper modificare il suono origi-nale (dissolvenze in entrata euscita, normalizzazione dei pic-chi e altro ancora).

Il risultato può essere salva-to in vari formati, ed eventual-mente andranno scaricati ap-positi encode per registrare ilfile nel formato preferito: acca-de, ad esempio, per l'algoritmodi creazione dei file MP3 che

non può essere integrato nati-vamente all'interno di Audacityma deve essere scaricato a par-te (LAME encode). Un'alterna-tiva completamente libera daprendere in considerazione è ilformato Ogg Vorbis.

Xine: visualizzare i videoLa tecnologia video ha fatto

passi da gigante nel sistema Li-nux negli ultimi anni, anche serisente tuttora di alcune diffi-coltà derivanti specialmenteda brevetti e tecnologie critto-grafiche che mal si adattano astandard liberi.

Un esempio è dato dalla vi-sualizzazione dei DVD com-merciali protetti col sistemaCSS (Content Scrambling Sy-stem): a causa di limitazionitecniche e legali, nessuna di-stribuzione ne consente, di ba-se, la libera visione. Per farlo vainstallata la libreria libdvdcss(sviluppata da un ragazzo nor-vegese di 16 anni) con la qualenon avrete più problemi (sitodi riferimento: http://plf.zarb.org).

Lo sforzo delle distribuzioniè stato importante ed abbiamosoftware in grado di visualizza-re nativamente molti formativideo e di usare, all'occorren-za, codec esterni. Un codec, ri-cordiamolo, è un programmache permette di prendere un vi-deo, codificarlo digitalmente ecomprimerlo per salvarlo e vi-ceversa per visualizzarlo.

Xine è conosciuto come vi-sualizzatore video, ma in realtàè composto da due parti di-stinte: una serie di librerie xineper leggere i file video e unfront end grafico (xine-ui) che

consente di utilizzare le libreriestesse. Quest'ultimo applicati-vo (immagine 10) assomigliavagamente al frontale di unDVD player da tavolo e per-mette di comandare le normalifunzioni di visualizzazione do-po aver selezionato il tipo disorgente. Ad esempio per iDVD potete selezionare i menu(se ci sono) e scegliere diffe-renti lingue e/o sottotitoli.

Funzioni utili sono la videataa tutto schermo, il cattura fo-togrammi e la possibilità dicreare delle playlist da utilizza-re anche in futuro. Si può rego-lare il volume e usufruire di unequalizzatore abbastanza com-pleto per esaltare la ricchezzadi suoni del nostro sistema:non va dimenticato che Xinepermette anche l'ascolto deiCD e DVD musicali.

Tra i codec che potrebbe es-sere utile scaricare vanno ri-cordati DivX (formato videocompresso basato su MPEG4 emodificato da Microsoft) e

La visualizzazione dell'onda sonora da parte di Audacity

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L'inusuale console di comando di xine-ui,uno dei front end grafici di xine

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Lo stile “WinAmp” del player XMMS

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Il player, uno dei tanti effetti visivi e lafinestra di gestione delle playlist diAmaroK

Linux 4a lezione

XviD, ottimizzazione di DivXma completamente libera.

Kaffeine: già integrato in KDE

Le librerie di Xine sono labase anche di altri frontendgrafici: tra questi va ricorda-to Kaffeine (immagine 11), ilvideo player integrato inKDE. Kaffeine, come moltiprogetti KDE, ha un'interfac-cia pulita ed immediatamen-te comprensibile. Kaffeinepuò gestire le playlist (in ma-niera più chiara rispetto a Xi-

ne), consente la selezionedella sorgente e permette disalvare screenshot e sceglie-re la visualizzazione video(4:3, 16:9 e altri) in manieramolto amichevole.

Indica con una scritta OSDquale filmato è in fase di vi-sualizzazione, ed è possibileridurlo a icona nel vassoio disistema (come AmaroK).

Kaffeine è il video player“ufficiale” di KDE

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3 Archiviazione e masterizzazione

In questa sezione sono statiriuniti programmi eterogeneiche possono trovare un pun-

to di raccordo nelle operazionidi archiviazione dei dati.

A tal proposito parleremo diun software di compressione,di un programma di backup edella killer application del mon-do Linux per quanto riguardala masterizzazione di CD eDVD.

Chiaramente quest'ultimosoftware può essere usato an-che per la creazione di CD eDVD multimediali.

Ark: archivi compressiArk è solo uno dei tantissimi

software esistenti per gestiregli archivi compressi. In dueparole, programmi di questo ti-po si occupano di compieredue operazioni: riunire in ununico archivio più file e quindicomprimere l'archivio per ri-sparmiare spazio su disco.

Il formato di compressionepiù conosciuto nel mondoWindows è senz'altro Zip e Arklo gestisce perfettamente in-sieme a tar, tar.gz, bzip, bzip2(tipici del mondo Linux) e amolti altri (rar, lhz,e così via).

L'utilizzo del programma,pienamente integrato in KDE, èimmediato (immagine 12) e ri-corda da vicino WinZip con leoperazioni basilari di creazio-ne, modifica ed estrazione diarchivi. È possibile usare Arkanche senza aprire fisicamentel'interfaccia: essendo parte diKDE, infatti, troviamo presentimolte opzioni (estrazione,creazione archivi, aggiunta filee via dicendo) direttamente inKonqueror quando fate clic de-

stro su un file.Potete usare Ark per scom-

pattare gli archivi dei pro-grammi da installare da sor-gente (in precedenza si è vistocome farlo partendo da unashell a caratteri), ma ricordateche per estrarre l'archivio inuna cartella diversa dalla pro-pria /home/nome_utente biso-gna avere i privilegi dell'utenteroot.

Kdar: backup dei datiLe operazioni di backup

possono essere eseguite conArk scegliendo manualmentedi volta in volta i file da salvarein un archivio e ponendo poil'archivio al sicuro. Quest'ope-razione, però, è gestibile soloin presenza di pochi file men-tre al crescere delle esigenze disalvataggio avremo bisogno diun software più articolato.

Il gruppo di KDE proponeKdar, un buon programma dibackup purtroppo non ancoracompreso nella Mandrake. Vi-sta l'utilità, il consiglio è di fareil download e installarlo.

Kdar non è un programmaadatto per usi aziendali (adesempio non consente di pia-nificare automaticamente daremoto i salvataggi; in casi co-me questi si può usare il piùcompleto Bacula), però va be-nissimo per esigenze casalin-ghe o di piccoli uffici.

Il wizard di creazione delbackup (immagine 13) aiuta aselezionare file e cartelle (po-trete salvare queste scelte perripetere in futuro la stessaoperazione velocemente), poipotrete decidere il nome del-l'archivio (magari usando unsuffisso data) e se dividerlo inpiù parti per salvarlo su di-spositivi rimovibili come CDROM, DVD, chiavi USB o dischiZIP (vedi riquadro I mountpoint).

I backup successivi possonoessere anche differenziali, os-sia il programma si occupa disalvare solo i file che, rispettoa un'operazione precedente,sono stati aggiunti o modifica-

Ark è un semplice programma di compressione integrato in KDE

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Kdar permette di impostare facilmente le opzioni per effettuare il backup dei dati

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Linux 4a lezione

ti (opzione utilissima per ri-sparmiare spazio). Altra opzio-ne utile è quella di verifica checonsente di confrontare unbackup effettuato con le car-telle originali. Ripristinare unarchivio non presenta alcunadifficoltà.

K3b: masterizzare CD e DVDUn ottimo software di ma-

sterizzazione per GNU/Linux èK3b, un giovane progetto delteam KDE che ha raggiuntoperò in breve il suo scopo: di-ventare un punto di riferimen-to di Linux.

Dopo aver avviato il pro-gramma, le prime operazionida effettuare riguardano il con-trollo delle impostazioni: an-date su Impostazioni, ConfiguraK3b e Impostazioni, Imposta-zioni K3b (viene chiesta la pas-sword di root) per verificareche sia tutto a posto e che K3babbia accesso ai programmicdrecord e cdrdao.

A questo punto dovete sce-gliere, in fase di avvio o dal me-nu File, il tipo di progetto dautilizzare: K3b consente di ma-sterizzare CD/DVD dati,CD/DVD audio e propone unaserie di altre modalità menousate. Se fosse il caso vi verràchiesto di scaricare dei codecper compiere le operazioni ri-chieste. Scelto il progetto van-no selezionati i file e quindi vaavviato il processo di scrittura.

Vi troverete di fronte la seriedi opzioni cui si è abituati e po-trete quindi scegliere se fareun test prima della scrittura,definire la velocità, attivare lafunzione di protezione burn-free (se il masterizzatore lasupporta), decidere se salvare

i dati in formato immagine ISO,scegliere il tipo di sessione

(multisessione o meno), impo-stare il filesystem (selezionareanche Joliet per condividere inomi dei file con utenti Win-dows; attenti però alle limita-zioni) e i dati descrittori delvolume.

Per facilitare le operazioniviene sempre indicato con unabarra colorata lo spazio cheavete a disposizione. Si posso-no aggiungere dati ad una ses-sione esistente (Progetto, Im-porta sessione) e rendere av-viabile un CD/DVD (Progetto,Immagine boot).

Potete masterizzare imma-gini ISO scegliendo Strumenti,CD (o DVD), Scrivi immagine

ISO: solo in questo modo lastruttura contenuta nel file diimmagine sarà correttamenteestratta.

È possibile anche copiare di-rettamente un CD/DVD se siposseggono due unità, oppurepassare attraverso una imma-gine temporanea salvata su di-sco. La copia è consentita inmodalità normale e RAW checopia bit per bit la superficiedel CD/DVD.

Un progetto audio gestisceautomaticamente file di tipoWAV, MP3 e OGG: in questi ca-si è sufficiente trascinare i filenella finestra di progetto e farepartire la masterizzazione.

Avviata la registrazione unosplash screen e una serie dibarre indicheranno quantomanca alla fine dell'operazione(immagine 15).

Mandrake e le altre distribuzionihanno contribuito a rendereamichevole Linux, in taluni casinascondendo alcune dellepeculiarità del sistema stesso.Una di queste prende il nome di“montaggio dei dispositivi”. Inpratica Linux cerca dimantenere il più possibile pulitoil sistema evitando di dialogarecon dispositivi esterni salvo chela cosa non sia espressamenterichiesta dall'utente. Dispositiviesterni sono i lettori CD, i floppydisk, gli ZIP, le partizioni nonLinux del PC, le unità di massacollegate tramite porte USB,Firewire, IrDA, e via dicendo.In questo modo il sistema saràmaggiormente protetto controdanni accidentali, a fronte peròdi non poter accederedirettamente al floppy disk, alCD ROM o alla chiave USB. Inquesti casi si dovrebbe primacollegare o inserire il dispositivoe quindi dire al sistema di“montarlo” (mount operation) inuna cartella a nostra sceltageneralmente all'interno di /mnt(guarda caso abbreviativo dimount).In una shell testuale permontare una chiave USBdovrete:• entrare in /mnt come utentiroot• creare una cartella: mkdir usb<invio>• cercare il nome del dispositivonella cartella /dev (questa

cartella ospita, sotto forma difile, tutti i link ai dispositivihardware del sistema) epossibilmente recuperare il tipodi filesystem (vfat, ntfs, ext2,...)• dare il comando di montaggio:mount -t filesystem/dev/dispositivo /mnt/usb<invio>• Solo a questo punto potreteaccedere al dispositivo entrandonella cartella montata.Terminate tutte le operazionidovrete “smontarlo” scrivendo:

umount /dev/usb <invio>

Per quanto utile, questaprocedura non è amichevole edè quindi stato introdotto ilsupermount: in questo modoappena viene agganciato undispositivo al sistema essoviene immediatamentericonosciuto e montato.Mandrake visualizza questaoperazione creandoautomaticamente sul desktopun'icona con un triangolo verdein basso a destra (immagine14); lo stesso dispositivo“smontato” sarebbe privo ditriangolo (fate clic destrosull'icona del dispositivo escegliete smonta).Il supermount funziona bene inmontaggio, un po' meno nellosmontaggio ma la cosa per noinormali utenti non causa grossipensieri. La gestione puòessere fatta graficamente

usando il tool KwikDisk (MenuK, Sistema, Monitoraggio,KwikDisk). Oltre ai dispositiviesterni, Mandrake monta inautomatico ad ogni avvio anchele partizioni di Windows cheinfatti trovate tutte all'internodella cartella /mnt.Ricordandovi che le partizioni ditipo NTFS possono esseremontate solo in lettura e non inscrittura, se siete curiosi divedere (e perché no, anchemodificare) il file diconfigurazione dei montaggi diavvio del sistema non dovetefare altro che accedere (comeroot per le modifica) alfile/etc/fstab (NB: leggeteprima le istruzioni del manualeper non fare danni).Un'ultima notazione: Linuxchiama hda, hdb, hdc e hdd i 4dispositivi che possono esserecollegati al PC con collegamentoIDE (dischi fissi, CD ROM); uneventuale numero identifica lapartizione precisa se ce n'è piùdi una. Con sd vengono ingenere identificate invece altreunità di massa esterne.

I mount point, per “montare” i dispositivi

Il primo dispositivo è montato(triangolo verde), il secondo no

14

K3b in azione durante la masterizzazionedi un CD dati

15

Linux 4a lezione

Linux propone numerosistrumenti per lo sviluppo ela programmazione, ed è

impensabile poter fare una li-sta esaustiva. Con un minimodi ricerca sarà possibile trova-re il supporto migliore ai proprilinguaggi preferiti (compilatoricompresi), dai semplici HTMLe PHP fino a C++ passando perJava, C, Fortran, Pascal, Ruby,Python, PERL e via dicendo.Lo spazio di questa sezionesarà dedicato agli editor piùsemplici e al supporto dei lin-guaggi web-oriented.

EditorGli editor di testo sono stati

i primi programmi sviluppatisul sistema, quindi ne abbiamoa disposizione una miriade. Nepresentiamo tre solo per dareuna visione più completa delvariegato mondo GNU/Linux.

Il primo, Kate (immagine16), è un editor di testo graficomolto ben fatto e con funziona-lità avanzate (riconoscimentosintassi, indentazione, nume-razione righe, gestione proget-ti) che saranno sicuramenteapprezzate da chi usa gli editorper la scrittura veloce di codi-ce di programmazione. Poteteanche aprire nuove “schede”all'interno della finestra per fa-cilitare la scrittura o la naviga-zione tra più file.

Il secondo, Emacs (immagi-ne 17), è uno dei software sto-rici del progetto GNU. La ver-

sione proposta da Mandrake èuna modernizzazione dell'ori-ginale Emacs: in questo modosi ha a disposizione un veloceeditor a caratteri testuale conalcuni dei vantaggi derivantidall'aggiunta di menu grafici diselezione. Emacs consente diavviare direttamente la compi-lazione del codice, e in caso dicrisi lavorativa propone anchedei giochi per distrarsi.

L'ultimo, Vi (immagine 18),si usa solo all'interno di unakonsole o al di fuori di X Win-dow (vedi riquadro I runlevel).Non è un editor di facile uso,ma non lo si può ignorare dalmomento che potreste avernebisogno per modificare file diconfigurazione e non potete ac-cedere, qualunque sia il moti-vo, a X Window. Per imparare ausarlo con profitto bisogna leg-gere il manuale (man vi <invio>da una shell), ma per il mo-mento possono bastare quat-tro nozioni di base:• per aprire un file, da una

shell, scrivere: vi nome_file<invio>

• per modificare il testo (inse-rimento o sostituzione) pre-mere il tasto INS. Terminatele modifiche premere ESC

• per uscire dal file premere: :q<invio>

• per salvare le modifiche pre-mere: :w <invio>

Apache, PHP, MySQLIl Web server Apache, il lin-

guaggio PHP e il database My-SQL sono stati identificati colmondo Linux (da cui l'acroni-mo LAMP: Linux Apache My-SQL PHP) ed in esso si integra-no perfettamente. Mandrakepermette di installare i tre stru-menti semplicemente selezio-nandoli in fase di scelta deipacchetti, quindi non dovetepreoccuparvi, come accade inWindows, di fare poco amiche-voli settaggi iniziali.

Un po' più complicato, inve-ce, è capire dove sono poste lecartelle di salvataggio dei datie dove sono i file di configura-zione (si veda il riquadro Web-min: le opzioni di configurazio-ne sotto controllo).

Riguardo Apache, quando inun browser si scrive l'indirizzohttp://127.0.0.1 (o http://lo-calhost) si viene indirizzati allacartella /var/www/html. Permodificare il percorso, per ge-stire alias per gli utenti si deve

agire (con un editor e i per-messi di root) sui file contenu-ti nella cartella /etc/httpd/conf.

Il file di configurazione diPHP si chiama php.ini (comein Windows) e si trova nellacartella /etc. Anche in questocaso le modifiche si fanno coipermessi di root.

Infine MySQL salva i databa-se in /var/lib/mysql, mentre

4 Sviluppo: Web e programmazione

Kate è un editor di testo semplice da usare e ricco di funzioni

16

Vi non è certo un editor amichevole, ma bisogna almeno conoscerne le funzionalitàbase

18

Emacs è da sempre l'editor di riferimentodel progetto GNU, e possiamo anchegiocarci

17

Webmin: le opzioni di configurazione sotto controlloI settaggi di un sistema Linux sono tutti salvati in file editabiligeneralmente contenuti nella cartella /etc. Non sempre è faciletrovare il file giusto su cui agire e impartire le corrette istruzioni.Anche in questo caso c'è chi ha pensato di semplificarci un po' lavita creando un prezioso software: Webmin. Quest’ultimoconsente di accedere tramite schermate grafiche a innumerevoliopzioni di configurazione di programmi server, di servizi, dihardware, di rete e così via. Per accedervi bisogna avereinstallato il pacchetto sul PC, quindi si deve andare sul centro dicontrollo Mandrake (serve la password di root), selezionareAmministrazione online e quindi Amministrazione locale. Anche leconfigurazioni di Apache e MySQL diventano adesso molto piùfacili (immagine 19). Probabilmente grazie a Webmin scoprireteservizi di cui ignoravate assolutamente l'esistenza!Si può accedere a Webmin anche via browser (e quindipotenzialmente anche da remoto): aprite un browser Internet,scrivete l'indirizzo https://localhost:10000 (notare l'https) einserite login e password di root.

Linux 4a lezione

per la configurazione si devefare riferimento ai file e alleistruzioni contenuti nella car-tella /usr/share/mysql.

Quanta Plus:programmazione per il Web

La programmazione web-oriented non necessita di par-ticolari strumenti e può esseresufficiente anche l'editor piùsemplice. È però vero che unsoftware dedicato velocizza inmaniera sensibile il tempo discrittura e fornisce funzioni(verifica, anteprima, suggeri-menti, validazioni) che altri-menti andrebbero cercate in al-tri modi.

Quanta Plus (immagine 19) ètutto questo: è un software to-talmente rivolto al Web che ciconsente di creare e modificare

i propri progetti. Il programmaè ricco di opzioni selezionabilie disattivabili a piacimento eassiste l’utente sia in fase discrittura che di controllo. Po-tete controllare la correttezzadel codice, salvare progetti eparti di codice da riutilizzare,usare wizard di inserimento deitag, selezionare il riconosci-mento del codice, visualizzarein contemporanea anteprima(Quanta è anche un softwareWYSIWYG: what you see iswhat you get) e codice e infinetrasferire i file su un server re-moto senza dover aprire unsoftware di gestione FTP.

Non è Dreamweaver, ma co-munque Quanta Plus può com-petere alla pari con molti con-correnti commerciali a paga-mento.

5 Emulatori e giochi

I runlevel

Quanta Plus vi aiuterà a rendere più semplice la creazione e la gestionedel vostro sito Web

19

Se durante l'avvio di MandrakeLinux cliccate sul tasto ESCvedrete una serie di messaggi(la sequenza di bootstrap)talvolta difficili da interpretare,e verso la fine un'indicazionedel tipo runlevel: 5 e l'avvio diX Window con l'istruzioneStartx.Come abbiamo più volteripetuto, Linux è un sistema acarattere (tipo MS-DOS) cui èstato aggiunto negli anni ungestore grafico chiamato XWindow che si occupa, con altriprogrammi, di fornireun'interfaccia graficaamichevole. Ma il “vero” Linux è quello cheavete tra le mani quando apriteuna shell (o Konsole che dir sivoglia) o quando premete[CTRL] + [ALT] + [F2] (oqualunque tasto funzione fino a[F6]). Fatelo e vi troverete davantialla shell di login testualeLinux: inserite login e passwordper accedere a una sessionetestuale del sistema. Avete adisposizione 6 sessioni testualie una sola sessione grafica(cliccate su [CTRL] + [ALT] +[F7] per tornarvi) per ogni avviodel computer.L’istruzione che indica di

avviare X Window anziché unasessione testuale è scritta nelfile di configurazione Inittabnella cartella /etc, ed èesattamente quel valore 5 dirunlevel di cui si è scritto.Aprite Inittab con un editor evedrete questa riga:

id:5:initdefault

Se modificate il valore 5inserendo un 3 al suo posto (ivalori 0, 4 e 6 non sono dausare) e poi salvate il file (con ipermessi di root) al prossimoavvio vi troverete di fronte aduna sessione testuale.Potreste aver bisogno di usarequesto trucco per caricare idriver video delle schede nVidia(fate riferimento alle istruzionispecifiche che trovate) chechiedono l'avvio di unasessione solo testuale. Fatto il login testuale,comunque, potrete avviare XWindow col comando:

startx <invio>.

È chiaro che se vi trovate inuna sessione testuale, lamodifica dei file diconfigurazione la dovreteeffettuare usando l'editor Vi.

Abbiamo basato questocorso sull'assunto di averesulla stessa macchina una

installazione di Windows e unadi Linux funzionanti in paralle-lo.

È anche possibile, però, tra-mite software particolari tipoBochs installare Windows al-l'interno di Linux e avere quin-di una macchina con un solo si-stema operativo di base all'ac-censione.

In realtà questa soluzionenon presenta molti vantaggidal momento che bisogna co-munque disporre di un sistemaWindows e le prestazioni sa-ranno inferiori rispetto ad unanormale installazione.

Molto più interessante è in-vece il mondo degli emulatori,programmi che copiano (emu-lano) via software il comporta-mento di altri sistemi operativi.In questo caso non avremo fisi-camente quel sistema operati-vo installato, bensì una suaemulazione software in gradoperò di utilizzarne i program-mi.

Indipendentemente dagliaspetti interessanti e didatticidi cui parleremo tra poco, que-sta può essere una soluzioneper chi vuole usare in Linux igiochi di Windows, che, seppurin progresso, restano ancoramolto lontani da quelli di Win-dows.

Wine: l'emulatore di Windows

Un interessante emulatoredi Windows è Wine, presenteanche in Mandrake. Wine è unbuon prodotto, ma non dovetepensare che sia come avere unvero Windows installato, quin-di non vale la pena prenderselase non riuscite a far girare il vo-stro programma preferito. Po-treste però essere fortunati, emagari Wine potrebbe risolve-re uno dei problemi che spessotrattengono le persone dall'u-sare solo Linux: passerei a Li-nux, ma ho bisogno di usarequel programma specifico chefunziona solo su Windows!

Il procedimento di verifica è

semplice: mettete nella vostra/home/nome_utente i file di in-stallazione dei programmi daprovare e quindi aprite unakonsole. Ora scrivete sempli-cemente:wine nome_file_installazione<invio>

Se siete fortunati l'installa-zione comincerà (immagine20) e andrà a buon fine (occhioai messaggi di avvertimento,salvo comunichino, come è ov-vio, solo la mancata creazionedelle icone sul desktop e sulmenu Start). Sempre dalla shelldovete adesso “entrare” nel si-stema emulato: scrivete quan-to segue per entrare nella car-tella Program Files:

Linux 4a lezione

cd .wine/drive_c/Program*<invio>(la cartella di wine è nascostaquindi il suo nome inizia col “.”)

Adesso passate nella cartel-la del programma installato(usate il comando ls per verifi-care i nomi delle cartelle con-tenute in Program Files):cd cartella_programma_installato<invio>

Avviatene l'eseguibile facen-do precedere il nome dal co-mando wine:wine nome_file_eseguibile <invio>

Adesso potete usare unsoftware di Windows in Linux(immagine 21).

Altri emulatoriAccanto a Wine, Linux pro-

pone una miriade di altri emu-latori per qualsiasi tipo di si-stema.

Se siete nostalgici del DOSpotete usare DOSEmu, e allostesso modo se il Commodore64 è ancora nei vostri cuori ec-co lo stupendo Vice (immagine22) col quale potrete anche ri-pristinare le vecchie ROM concui giocavate magari anni fa.Esistono emulatori per Amiga,

per Atari, per Sinclair e via di-cendo.

Questi software non sono in-clusi in Mandrake, quindi van-no installati da sorgente comespiegato in precedenza.

VideogiochiI giochi disponibili per il

mondo Linux, purtroppo, sonopochi e, salvo casi fortunati co-me Unreal Tournament, non as-solutamente paragonabili aquelli presenti in altri sistemi.Certo, se ci accontentiamo divecchi arcade ormai divenuticlassici (ClanBomber, FrozenBubble, Tetris e altri) anche Li-nux ormai possiede un'ottimapresenza di passatempi, manon tutti saranno soddisfattida questi titoli. Giusto perprendere coscienza della cosa,provate ad installare i giochi ar-cade proposti da Mandrake: si-curamente belli e giocabili, mapoco attraenti rispetto allepossibilità dei PC di oggi.

Le cose stanno migliorandoe i titoli per Linux aumentando,però nel frattempo chi volessefruire dei titoli più nuovi ha so-lo una strada: l'emulazione.

Esistono infatti programmispecifici per Linux (a paga-mento, in questo caso) che im-plementano delle emulazioni diWindows concepite per sup-portare al meglio i giochi chegirano solo sul sistema di Red-mond. Un buon prodotto inquesto campo è Cedega (exWineX) di Transgaming.

Allo stesso modo potete pro-vare a usare anche emulatori diPlaystation e di console Sega oNintendo. Un buon software èanche Mame (Xmame in Linux)che consente di emulare lemacchine videogioco dei bar:molti dei giochi disponibili an-cora adesso fanno la lorosplendida figura.

Con l’emulatore Wine è possibile installare anche alcuni programmi Windows

20

Ecco Linux in azione mentre emula il mitico Commodore 64

22

Un programma scritto per Windows in azione in Linux grazie a Wine

21

6 Sicurezza: antivirus e firewall

Più volte durante questocorso abbiamo messo inluce come la struttura di

Linux, la gestione degli utenti ei permessi di accesso ai file ga-rantiscano intrinsecamente unottimo grado di sicurezza al si-stema. A questo punto, quindi,

vi starete magari chiedendo sesi possa fare a meno di un anti-virus e di un firewall.

Per quanto riguarda i virus,il sistema GNU/Linux è protettofintantoché lo si usa in manieraappropriata, ossia accedendosempre come semplici utenti e

usando la login di root il menopossibile. In questo modo, dalmomento che Linux dà ai nor-mali utenti i permessi di scrit-tura solo sui file della propriacartella /home/nome_utenteciò sarà già una protezione pertutte le altre cartelle di sistema

(si veda riquadro La strutturadelle cartelle). Un virus, infatti,magari scaricato via posta, per“vivere” ha la necessità di pro-pagare il suo codice maligno sufile eseguibili e di propagarsiquindi nel sistema.

La prima cosa che si nota, �

Linux 4a lezione

però, osservando la propriacartella /home/nome_utente èche non ci sono praticamentefile eseguibili, e quelli che ci so-no generalmente sono dimenti-canze di installazioni effettuateda sorgenti. Bloccato su questopunto, per il virus anche la pro-pagazione nel sistema diventaimpossibile perché l'accesso inscrittura alle altre cartelle di si-stema è concesso solo all'uten-te root mentre il nostro buonvirus è stato “introdotto” daun utente normale.

Altra informazione impor-tante: Linux, diversamente daWindows, non esegue comun-que mai automaticamente nes-sun file, mentre Windows spe-so carica automaticamente i fi-le che reputa eseguibili (.exe,.com, .bat, .pif, .vbs, .scr), adesempio nei programmi di po-

sta elettronica non adeguata-mente settati.

Ma allora con Linux l’utenteè assolutamente sicuro? Dicia-mo che l’utente è abbastanzasicuro di non subire danni al si-stema, però un virus potrebbeessere costruito per danneg-giare i singoli file di un utente: ilsistema è salvo, il virus non sipropaga ma il proprio lavorosarebbe comunque perso. Perquesto motivo un antivirus nonguasta neppure nel mondo Li-nux. Bisogna poi essere realisti:se ci sono pochi virus per Li-nux è anche a causa della mi-nore diffusione rispetto a Win-dows, ma se le sua quota dimercato crescesse potrebbeattirare, purtroppo, maggior in-teresse da parte di malinten-zionati. Un buon motivo pernon abbassare la guardia.

Un firewall ha il compito diproteggere il transito di datidal sistema verso la rete e vi-ceversa. Il punto nodale, inquesto caso, è impedire che in-trusi possano penetrare nel si-stema tramite le porte di co-municazione (backdoor) usan-do poi questo “potere” per cau-sare qualche danno. Anche quivale l'assunto che l'essere con-nessi come utenti “normali”salvaguarda già molto il siste-ma. Ma si corre sempre il ri-schio che i dati possano essererubati. Chi non possiede un fi-rewall hardware beneficia di ungrosso aiuto da Linux che for-nisce Iptables, un filtro softwa-re di pacchetti e traffico che èla base di ogni firewall softwareusato in Linux.

Un comodo firewall a questopunto può essere settato usan-do la semplice configurazioneche mette a disposizione web-min. Durante l'installazione diMandrake, tra l'altro, avrete no-tato che veniva già chiesto co-me configurare, in linea di mas-sima, il firewall interno.

ClamAV: antivirus GPLUn antivirus rilasciato con li-

cenza GPL (usato anche damolti provider che fornisconoil servizio antivirus nel loropacchetto di proposte) è Cla-mAV (immagine 24). Potete in-stallarlo da sorgente oppurepiù comodamente sfruttare icodici binari già preparati perle maggiori distribuzioni, Man-drake compresa. Una volta in-stallato, il sistema verrà silen-ziosamente protetto e potretedormire sonni tranquilli. Comeal solito, però, ricordarsi (ma laprocedura dovrebbe essere au-tomatica) di aggiornare il data-base dei virus, per non far per-dere di efficacia il programma.

Ultima annotazione: ClamAVnon ripulisce (almeno per ilmomento) i file infetti, quindil'unica operazione che si puòcompiere è l'eliminazione fisica(anche dal cestino) del file in-fetto.

Smoothwall Express: firewall alternativo

Se non vi basta il firewall for-nito da Mandrake, per utenzecasalinghe o di piccoli uffici lasoluzione di Smoothwall Ex-press (rilasciato con licenzaGPL) è assolutamente suffi-ciente e al contempo abba-stanza user friendly. Dopo averinstallato il programma (non

ClamAV è un antivirus rilasciato con licenza GPL

23

I settaggi del firewall smoothwall sono tutti effettuati tramite un'interfaccia Web

24

Lastruttura dellecartelleBrevemente, nellalezione 2, si eraaccennato alle cartellepresenti in un sistemaLinux. Come ormai aveteimparato Linux trattaogni cosa (dispositivi,partizioni, cartelle) comefosse un file e vi associaquindi i permessi dilettura, scrittura edesecuzione. Un utente standard avràpiena libertà solo sui filedella propria/home/nome_utente e sui file delle partizionivfat caricate in /mnt, matutti gli altrifile/dispositivi/cartellesaranno protetti da danniaccidentali e utilizziimpropri.La struttura è a primavista complicata, peròquest'albero di sistemaassicura il correttoposizionamento di ognicomando dividendo (eproteggendo) quanto diinteresse comune(comandi, software,settaggi) dalleconfigurazioni personaliOgni dispositivo, inoltre,è montato sull'albero inuna posizioneindipendente dalpartizionamento. Sia cheil proprio hard disk abbiauna sola partizione siache ne abbia una diversaper ogni cartella (/boot,/usr, /home, ecc) perLinux non cambia nulla:le cartelle sono montatesull'albero sempre allostesso modo. Windows,invece, assegna unalettera ad ogni partizione(da C:\ in su) ed è quindi moltosensibile anche allemodifiche effettuate inun secondo momento.

Linux 4a lezione

contenuto in Mandrake) si ef-fettueranno tutti i settaggi di Ip-tables attraverso una interfac-cia web che ci guiderà nellescelte. Anche i colori dell'in-terfaccia (rosso, verde o giallo)sono studiati per facilitare lescelte e indicare il grado di pro-tezione assegnato (immagine25).

Con queste ultime notazionidi sicurezza si chiude la caval-cata nel mondo del sistemaGNU/Linux. L'auspicio è chequeste pagine siano servite astimolare curiosità e interesseverso un sistema e un mondo,quello dell'open source, vera-mente ricco di potenzialità. �

Stampanti e CUPS, accoppiata vincenteIl supporto di Linux per l'utilizzo dellestampanti è ottimo e vale sia perstampanti collegate mediante portaparallela sia per le più recenticollegate tramite porta USB (questeultime specialmente dopo l'adozionedel kernel 2.6). Il merito di questo supporto vaattribuito in particolare modo alsistema di stampa CUPS, acronimo diCommon Unix Printing System. Senza scendere nei dettagli, questoprogetto ha avuto il merito di separarei driver dall'aspetto di gestione dellastampa, ed ha avuto enormesuccesso perché consente facilmente

di gestire siastampantilocali chegrosse realtàaziendali concollegamenti direte. I driverpromossi per CUPS sono moltissimi, quindi è molto probabile che la vostrastampante sia supportata (controllare sempre sul sito Web di linuxprinting). Lo sviluppo dei driver è spesso aiutato dalle case produttrici stesse e vi sonolodevoli progetti come GIMPrint e Foomatic. Vi potrà anche capitare di riusciread utilizzare con Linux quella vecchia stampante che i nuovi sistemi Windowsnon gestiscono più.Per inizializzare la stampante in Linux potete seguire due strade. Nel primo casoaccedete al menu stampanti dal centro di controllo KDE (immagine 25), cliccatesu aggiungi e seguite la facile procedura guidata. Nel secondo caso accedete direttamente al menu di gestione di CUPS stesso:per farlo usate il vostro abituale browser internet scrivendo come indirizzohttp://localhost:631 (immagine 26).

Alcuni siti Web utilihttp://www.mandrakelinux.com (la base della distribuzione Mandrake)http://www.sane-project.org (tutto quello che vi serve per usare uno scanner con Linux)http://kuickshow.sourceforge.net (il sito di Kuickshow)http://digikam.souceforge.net (il repository di Digikam)http://extragear.kde.org/apps/digikamimageplugins (plugins di Digikam)http://www.gimp.org (il sito ufficiale di The GIMP)http://www.inkscape.org (il sito ufficiale del progetto Inkscape)http://www.blender3d.org (il sito ufficiale di Blender)http://freshmeat.net/projects/installwatch (installwatch può tener conto delle installazioni di software da codice sorgente)http://www.xmms.org (il sito ufficiale del player XMMS)http://amarok.kde.org (il sito ufficiale di AmaroK)http://audacity.sourceforge.net (il sito ufficiale di Audacity)http://xine.sf.net (il sito ufficiale di xine) - http://plf.zarb.org (sito da cui scaricare la libreria libdvdcss)http://kaffeine.sourceforge.net (il sito ufficiale di Kaffeine)http://k3b.sourceforge.net (il sito ufficiale di K3b) - http://kdar.sourceforge.net (il sito ufficiale di Kdar)http://kate.kde.org (l'editor Kate) - http://quanta.sourceforge.net (il sito ufficiale di Quanta Plus)http://www.apache.org (il sito ufficiale del web server Apache)http://www.php.net (il sito ufficiale di PHP)http://www.mysql.com (il sito ufficiale di MySQL)http://www.winehq.com (il sito ufficiale dell'emulatore Wine)http://bochs.sourceforge.net (il sito ufficiale dell'emulatore di piattaforma Windows Bochs)http://www.viceteam.org (sito dell'emulatore Vice)http://x.mame.net (sito dell'emulatore Mame per X Window)http://www.clamav.net (sito dell'antivirus Clam)http://www.smoothwall.org (sito del firewall Smoothwall)http://www.linuxprinting.org (tutto sul supporto Linux alle stampanti)http://www.cups.org (la gestione delle stampanti secondo CUPS)

Il sistema di gestione delle stampanti del centro di controllo KDE

25

La gestione di stampa CUPS èaccessibile tramite un browser Internet

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