DA VISITARE | FIBBIANO I tordelli...

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Ingredienti per la pasta: 500 gr di farina 5 uova sale 1 cucchiaio d’olio d’oliva extra vergine. Ingredienti per il ripieno: 150 gr di vitello, 150 gr di maiale, 150 gr di manzo, 200 gr di bietola lessa, 3 uova, 1 pugno di mollica di pane ammorbidito con latte, timo, prezzemolo, aglio, noce moscata, Parmigiano e pecorino grattati. TOSCANA | DALLA SELLA ALLA BUONA CUCINA Cronache regionali A 500 METRI DI ALTITUDINE, il sentiero sbuca proprio sopra il paese. L’abitato è caratteristico sia per i materiali da costruzione usati sia per la distribuzione delle case: non c’è abitazione che non goda di una piccola porzione di panorama sulla valle sottostante e sulla piana di Lucca. Percorrendo i vicoli lenta- mente si raggiunge la parte più bassa del borgo dove passa la strada comunale che conduce sia al passo del Lucese sia alla frazione di Fib- biano. Anche a Gombitelli vale la pena concedersi uno spuntino a base di salumi e formaggi tipici, in questo caso prodotti da Triglia e Cerù, più che artigiani salumieri veri e propri artisti del gusto. Una volta rifocillati, a poca distanza dal borgo si possono visitare i ruderi dell’anti- chissimo castello, citato già in un documento del 1029. Sempre dai documenti storici si è scoperto che Gombitelli venne abbandonato a se- guito della peste del 1347 e ripopo- lato nel XV secolo da genti lombarde che diedero vita a un particolaris- simo dialetto, per il quale il paese è famoso come isola linguistica. La- sciato Gombitelli e la sua storia, si imbocca una strada bianca e dopo aver guadato un piccolo canale ci si trova immersi in una profumata pi- neta, dove il colore della terra non è più scuro, ma rischiarato dal giallo ocra tipico dei terreni argillosi. Dopo poco il paesaggio cambia di nuovo e i pini marittimi lasciano il posto a coltivazioni di ulivi e a una sorgente d’acqua fresca e cristallina che sem- bra opera della natura, ma così non è. La sorgente infatti è opera del- l’uomo e fa parte del borgo di Mi- gliano, l’ultima tappa del viaggio prima di imboccare la strada del ri- torno. Chi non fosse pronto a sepa- rarsi dalla bellezza e dalla pace di questi luoghi può allungare l’itine- rario fino a scoprire altre due perle del distretto delle Sei Miglia, e preci- samente Montemagno, scelto come residenza da Giorgio Gaber, e Fib- bialla, adagiato su colli ricchi di ulivi e protesi verso la Lucchesia. En- trambe le frazioni sono raggiungibili attraverso mulattiere e sentieri im- mersi in una natura capace di tra- smettere suggestioni e emozioni di grande intensità. Per informazioni sul trekking: Visitare il sito: www.ilcavalloenoi.it, telefonare al 3295635425 o scrivere a: [email protected] Tra vecchi ruderi sulle note di Giorgio Gaber Davanti alla chiesa di Migliano (continua) Novembre 2013 | CAVALLO MAGAZINE | 35 DA VISITARE | FIBBIANO Citato per la prima volta in un documento del 983 il comune rurale di Fibbiano, insieme agli altri paesi confinanti, a partire dal 1617 venne incluso nella vicaria di Camaiore. Nel piccolo borgo spiccano l’antica chiesa - ospedale di San Jacopo del Passo del Lucese e poco distante la Buca Del Corno, dove è stato rinvenuto un sepolcro preistorico risalente e 4500 anni fa. Scoperti dal Gruppo Archeologico di Camaiore i reperti rinvenuti nella Buca del Corno sono esposti nei locali del Museo Archeologico di Camaiore. Vale una visita anche la chiesa dedicata a San Francesco, antecedente al 1200 ma ricostruita nel 1731. Al suo interno si trova un pregevole organo degli Agati- Tronci di Pistoia, storica ditta di organari toscani. LA RICETTA TIPICA I tordelli lucchesi Nella variante di Marina “Del Pelosini”, nota cuoca delle Sei Miglia IL RIPIENO: in un tegame rosolare nel burro le fette di vitello, maiale e manzo tagliate a pezzi. Bagnare con poca acqua e cuocere per un quarto d’ora circa. Dopodiché tritare la carne con la mezza luna e rimetterla nella padella a raffreddare. Aggiungere la bietola lessata e tritata, la mollica di pane, le uova e i formaggi. Per ultimi gli aromi (timo, prezzemolo, aglio, noce moscata, sale e pepe) e amalgamare bene il tutto. LA SFOGLIA: mettere la farina a fontana su una spianatoia, fare un buco nel mezzo per le uova, l’olio d’oliva e un pizzico di sale. Impastare il tutto integrando la farina alle uova fino a formare un panetto da far riposare per mezz’ora avvolto in un panno. Dividere il panetto in pezzi e stendere la pasta che deve essere fine ma non si deve rompere (circa 3 mm di spessore). Creare dei dischi di pasta con un bicchiere e mettere il ripieno al centro con un cucchiaino. Piegare a metà i dischi di pasta e sigillarli schiacciando i bordi con una forchetta. Infine bollire i tordelli in acqua salata e condire con un sugo a base di carne.

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  • Ingredienti per la pasta: 500 gr di farina5 uovasale1 cucchiaio d’olio d’olivaextra vergine.

    Ingredienti per il ripieno: 150 gr di vitello, 150 gr di maiale, 150 gr di manzo, 200 gr di bietola lessa, 3 uova,1 pugno di mollica di paneammorbidito con latte, timo,prezzemolo, aglio, nocemoscata, Parmigiano e pecorinograttati.

    TOSCANA | DALLA SELLA ALLA BUONA CUCINA

    Cronache regionali

    A 500 METRI DI ALTITUDINE, ilsentiero sbuca proprio sopra ilpaese. L’abitato è caratteristico siaper i materiali da costruzione usatisia per la distribuzione delle case:non c’è abitazione che non goda diuna piccola porzione di panoramasulla valle sottostante e sulla pianadi Lucca. Percorrendo i vicoli lenta-mente si raggiunge la parte piùbassa del borgo dove passa la stradacomunale che conduce sia al passodel Lucese sia alla frazione di Fib-biano. Anche a Gombitelli vale lapena concedersi uno spuntino abase di salumi e formaggi tipici, inquesto caso prodotti da Triglia eCerù, più che artigiani salumieri verie propri artisti del gusto. Una voltarifocillati, a poca distanza dal borgo

    si possono visitare i ruderi dell’anti-chissimo castello, citato già in undocumento del 1029. Sempre daidocumenti storici si è scoperto cheGombitelli venne abbandonato a se-guito della peste del 1347 e ripopo-lato nel XV secolo da genti lombardeche diedero vita a un particolaris-simo dialetto, per il quale il paese èfamoso come isola linguistica. La-sciato Gombitelli e la sua storia, siimbocca una strada bianca e dopoaver guadato un piccolo canale ci sitrova immersi in una profumata pi-neta, dove il colore della terra non èpiù scuro, ma rischiarato dal gialloocra tipico dei terreni argillosi. Dopopoco il paesaggio cambia di nuovo ei pini marittimi lasciano il posto acoltivazioni di ulivi e a una sorgente

    d’acqua fresca e cristallina che sem-bra opera della natura, ma così nonè. La sorgente infatti è opera del-l’uomo e fa parte del borgo di Mi-gliano, l’ultima tappa del viaggioprima di imboccare la strada del ri-torno. Chi non fosse pronto a sepa-rarsi dalla bellezza e dalla pace diquesti luoghi può allungare l’itine-rario fino a scoprire altre due perledel distretto delle Sei Miglia, e preci-samente Montemagno, scelto comeresidenza da Giorgio Gaber, e Fib-bialla, adagiato su colli ricchi di ulivie protesi verso la Lucchesia. En-trambe le frazioni sono raggiungibiliattraverso mulattiere e sentieri im-mersi in una natura capace di tra-smettere suggestioni e emozioni digrande intensità.

    Per informazioni sul trekking: Visitare il sito:www.ilcavalloenoi.it, telefonare al 3295635425 oscrivere a: [email protected]

    Travecchiruderi

    sulle notedi

    GiorgioGaber

    Davanti alla chiesa di Migliano

    (continua)

    Novembre 2013 | CAVALLO MAGAZINE | 35

    DA VISITARE | FIBBIANO

    Citato per la prima volta in un documento del 983 il comune rurale diFibbiano, insieme agli altri paesi confinanti, a partire dal 1617 venneincluso nella vicaria di Camaiore. Nel piccolo borgo spiccano l’anticachiesa - ospedale di San Jacopo del Passo del Lucese e poco distante laBuca Del Corno, dove è stato rinvenuto un sepolcro preistoricorisalente e 4500 anni fa. Scoperti dal Gruppo Archeologico diCamaiore i reperti rinvenuti nella Buca del Corno sono esposti neilocali del Museo Archeologico di Camaiore. Vale una visita anche lachiesa dedicata a San Francesco, antecedente al 1200 ma ricostruitanel 1731. Al suo interno si trova un pregevole organo degli Agati-Tronci di Pistoia, storica ditta di organari toscani.

    LA RICETTA TIPICA

    I tordelli lucchesiNella variante di Marina “Del Pelosini”, nota cuoca delle Sei Miglia

    IL RIPIENO: in un tegame rosolare nel burrole fette di vitello, maiale e manzotagliate a pezzi. Bagnare conpoca acqua e cuocere per unquarto d’ora circa. Dopodichétritare la carne con la mezzaluna e rimetterla nella padella araffreddare. Aggiungere la bietolalessata e tritata, la mollica dipane, le uova e i formaggi. Perultimi gli aromi (timo,prezzemolo, aglio, noce moscata,sale e pepe) e amalgamare bene iltutto.

    LA SFOGLIA: mettere la farina a fontana suuna spianatoia, fare un buco nelmezzo per le uova, l’olio d’oliva eun pizzico di sale. Impastare iltutto integrando la farina alleuova fino a formare un panettoda far riposare per mezz’oraavvolto in un panno. Dividere ilpanetto in pezzi e stendere lapasta che deve essere fine ma nonsi deve rompere (circa 3 mm dispessore). Creare dei dischi dipasta con un bicchiere e mettereil ripieno al centro con uncucchiaino. Piegare a metà idischi di pasta e sigillarlischiacciando i bordi con unaforchetta. Infine bollire i tordelliin acqua salata e condire con unsugo a base di carne.