Da Isvap a Ivass: storia di una svolta · storia di una svolta Un anno di attivit della nuova...

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71 Aprile - Giugno 2014 L a vigilanza assicurativa ha vissuto una svolta nell’estate 2012, quan- do il governo ha av- viato l’iter di trasfor- mazione dell’Isvap, minata dallo scandalo Fonsai, nella nuova Ivass, trasferendo le competenze dell’authority di settore sotto l’egida di Bankitalia. L’interven- to sul controllore non era stato l’unico compiuto dal governo Monti – che in quel periodo già si avviava verso la sua ne – sul settore assicurativo. Nell'en- nesimo tentativo di riformare e essibi- lizzare lo sclerotico mercato domestico delle polizze sono arrivate anche altre due misure, orientate a modernizzare il settore ampliando la scelta e le garanzie per il consumatore: la riforma delle lo- giche distributive del settore assicurati- vo attraverso la revisione del Registro unico degli intermediari e l'introduzio- ne, per legge, della collaborazione tra intermediari; cioè, di fatto, del pluri- mandato anche per gli agenti di assi- curazione delle reti di proprietà dei co- lossi che tanta resistenza hanno fatto e continuano a fare sull'argomento. Infatti, il secco e impersonale stile del- la burocrazia attraverso il Dl 95/2012 con il comma 38 dell’art. 13, “liquida” anche il Rui, prevedendo, entro due anni dall’entrata in vigore del decreto, “l'istituzione di apposito Organismo, avente personalità giuridica di diritto privato e ordinato in forma di associa- zione, cui saranno trasferite le funzioni e competenze in materia di tenuta del Registro unico degli intermediari assi- curativi e riassicurativi nonche' la vi- gilanza sui soggetti iscritti nel registro medesimo”. Al posto, quindi, dell’attuale Registro, articolato in cinque sezioni, con regole che faticosamente si sono aermate nel settore, si passerà entro luglio 2014 a un Organismo con personalità giuridi- ca autonoma, al quale verranno trasfe- rite le competenze, oggi di Ivass, anche in materia disciplinare e sanzionatoria. In sostanza, si ricalca quanto già avve- nuto per i promotori nanziari e per gli agenti e mediatori creditizi, per i quali, archiviati albi e ruoli, si è passati all’as- setto di “organismi”. Su questo argomento torneremo ma, visto che già il provvedimento prevede ASSICURAZIONE Da Isvap a Ivass: storia di una svolta Un anno di attività della nuova Authority delle assicurazioni DIFFICOLTÀ TEMPO INTERMEDIO 30 MINUTI Inizia l’attività formativa nel 1986 come Docente della Scuo- la Nazionale di Formazione del- la FIBA/CISL di cui è Dirigente Nazionale per il settore Bancario ed Assicurativo. Nel 2000 entra nel Gruppo BNP-PARIBAS e, a seguire, ricopre in- carichi di responsabilità assicurative e formative in alcune S.I.M. e Scuole di Formazione specializzate. Vincenzo Iorio

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71Aprile - Giugno 2014

La vigilanza assicurativa ha vissuto una svolta nell’estate 2012, quan-do il governo ha av-viato l’iter di trasfor-mazione dell’Isvap, minata dallo scandalo

Fonsai, nella nuova Ivass, trasferendo le competenze dell’authority di settore sotto l’egida di Bankitalia. L’interven-to sul controllore non era stato l’unico compiuto dal governo Monti – che in quel periodo già si avviava verso la sua !ne – sul settore assicurativo. Nell'en-nesimo tentativo di riformare e "essibi-lizzare lo sclerotico mercato domestico delle polizze sono arrivate anche altre due misure, orientate a modernizzare il settore ampliando la scelta e le garanzie per il consumatore: la riforma delle lo-giche distributive del settore assicurati-vo attraverso la revisione del Registro unico degli intermediari e l'introduzio-ne, per legge, della collaborazione tra intermediari; cioè, di fatto, del pluri-

mandato anche per gli agenti di assi-curazione delle reti di proprietà dei co-lossi che tanta resistenza hanno fatto e continuano a fare sull'argomento.Infatti, il secco e impersonale stile del-la burocrazia attraverso il Dl 95/2012 con il comma 38 dell’art. 13, “liquida” anche il Rui, prevedendo, entro due anni dall’entrata in vigore del decreto, “l'istituzione di apposito Organismo, avente personalità giuridica di diritto privato e ordinato in forma di associa-zione, cui saranno trasferite le funzioni e competenze in materia di tenuta del Registro unico degli intermediari assi-curativi e riassicurativi nonche' la vi-gilanza sui soggetti iscritti nel registro medesimo”.

Al posto, quindi, dell’attuale Registro, articolato in cinque sezioni, con regole che faticosamente si sono a#ermate nel settore, si passerà entro luglio 2014 a un Organismo con personalità giuridi-ca autonoma, al quale verranno trasfe-

rite le competenze, oggi di Ivass, anche in materia disciplinare e sanzionatoria. In sostanza, si ricalca quanto già avve-nuto per i promotori !nanziari e per gli agenti e mediatori creditizi, per i quali, archiviati albi e ruoli, si è passati all’as-setto di “organismi”.Su questo argomento torneremo ma, visto che già il provvedimento prevede

ASSICURAZIONE

Da Isvap a Ivass:storia di una svoltaUn anno di attività della nuova Authority delle assicurazioni

DIFFICOLTÀ TEMPO

INTERMEDIO 30 MINUTI

Inizia l’attività formativa nel 1986 come Docente della Scuo-la Nazionale di Formazione del-la FIBA/CISL di cui è Dirigente Nazionale per il settore Bancario ed Assicurativo. Nel 2000 entra

nel Gruppo BNP-PARIBAS e, a seguire, ricopre in-carichi di responsabilità assicurative e formative in alcune S.I.M. e Scuole di Formazione specializzate.

Vincenzo Iorio

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l’introduzione dell’Organismo per gli intermediari assicurativi entro due anni (al netto di proroghe e rinvii, sempre in agguato) dal Dl, converrà riepilogare gli attuali meccanismi e i soggetti che sa-ranno coinvolti nella riforma,oggi tutti inseriti nel Registro unico.Parliamo, cioè, degli agenti (Sez. A), dei broker (Sez. B), dei produttori diretti (Sez. C), delle banche-Sim-Poste-!nan-ziarie (Sez. D), dei dipendenti e colla-boratori di agenti, broker, banche, Sim, Poste (Sez. E); all'interno di questa ul-tima sezione trovano posto anche i pro-motori !nanziari che distribuisco pro-dotti assicurativi per conto delle proprie mandanti e che quindi, già nello scena-rio presente, sono sottoposti diretta-mente alle regole del Registro unico e alla vigilanza dell’Ivass.In!ne, con la seconda misura, il governo Monti a metà di dicembre 2012, all'art. 22 del Dl. 179/2012 (il cosiddetto De-creto Crescita bis) dispone: “(...) Al !ne di favorire il superamento dell'attuale segmentazione del mercato assicurati-vo ed accrescere il grado di libertà dei diversi operatori, gli intermediari assi-curativi di cui al comma 2, lettere a), b), d), dell'articolo 109 del decreto legi-slativo 7 settembre 2005, n. 209, non-ché quelli inseriti nell'elenco annesso al registro degli intermediari medesimi ex articolo 33, comma 2 del regolamento Isvap n. 5/06, possono adottare forme

di collaborazione reciproca nello svolgi-mento della propria attività anche me-diante l'utilizzo dei rispettivi mandati. Detta collaborazione è consentita sia tra intermediari iscritti nella medesima se-zione del registro o nell'elenco a questo annesso, sia tra di loro reciprocamen-te, a condizione che al cliente sia for-nita (…) una corretta e completa infor-mativa in relazione al fatto che l'attività di intermediazione viene svolta in col-laborazione tra più intermediari, non-ché l'indicazione dell'esatta identità, della sezione di appartenenza e del ruo-lo svolto dai medesimi nell'ambito del-la forma di collaborazione adottata. L'I-vass vigila sulla corretta applicazione del presente articolo e può adottare disposi-zioni attuative anche al !ne di garantire adeguata informativa ai consumatori”. Inoltre, lo stesso decreto prevede che gli intermediari assicurativi che svolgo-no attività di intermediazione in col-laborazione tra di loro rispondono in solido per eventuali danni so#erti dal cliente, salve le reciproche rivalse nei loro rapporti interni. In estrema sinte-si, !nalmente adeguando la normativa agli standard europei, si elimina il pre-cedente limite (era infatti vietata la col-laborazione tra intermediari della stessa sezione del Rui e, in molti casi, anche di sezioni diverse dello stesso Registro) abolendo così, di fatto, anche la pras-si anacronistica e anticoncorrenziale del monomandato assicurativo.Il ragionamento del governo è stato il seguente: se le collaborazioni tra in-termediari, anche se con le medesime professionalità, non provocano minor qualità del servizio e maggiori costi al consumatore, essa è una pratica sicura-mente legittima e utile a un processo di modernizzazione e di apertura alla con-correnza reale del mercato.Al contrario il monomandato, soprat-tutto per gli agenti dei grandi grup-pi assicurativi e per i loro clienti, è un elemento di ingessatura del mercato e un ostacolo alla concorrenza limitativo delle scelte del consumatore; alla luce di ciò, ogni pratica e clausola contrattuale che vada in senso contrario alla libera collaborazione tra intermediari diversi e

di diverse imprese mandanti, è una pra-tica contraria alla legge a partire dal 1° gennaio 2013.

1° Gennaio 2013: nasce IVASSCon queste importanti novità che però rappresentano una pesante eredità da gestire immediatamente, il 1° gennaio del 2013 ha visto la luce la nuova Au-thority: !nita l'era Isvap, è cominciata quella dell’Ivass che si connota innanzi-tutto per lo stretto legame con la Banca d'Italia, anche in ossequio, oltre che a criteri pratici e di economicità, a indi-cazioni e tendenze di respiro europeo.Infatti il nuovo istituto è guidato dal-lo stesso direttorio di Via Nazionale al quale si aggiungono due ulteriori com-ponenti, provenienti dal mondo acca-demico ed esperti di assicurazione, di nomina governativa.

L'Ivass è così insediata: guidata dal di-rettore generale della Banca D'Italia, che è di diritto il presidente dell'Auto-rity assicurativa e un direttorio “inte-grato”, la struttura ex-Isvap comincia il nuovo cammino “con” e “sotto” le in-segne di Banca d'Italia. Già dal logo del nuovo Istituto si intravvede il cambio di passo: la scritta Ivass adesso è “stretta” tra lo stemma della Repubblica Italiana e quello di Banca d'Italia. Sul fronte delle nomine, per evitare si-tuazioni di vacatio dell’organo direttivo (come accaduto con Covip), lo Statu-to prevede che, senza aspettare nomi-ne governative, il direttore generale del-la Banca d'Italia (attualmente Salvatore Rossi), si insedia anche a capo dell'Ivass.

La nuova Authority Assicurativa si presenta: il riassetto e il nuovo Orga-nigrammaChe l'Ivass stesse lavorando già a pieno regime il mercato lo aveva già compre-so leggendo il comunicato stampa del 6 giugno 2013, con cui l'Istituto ave-va presentato il frutto della riorganiz-zazione e il conseguente nuovo organi-gramma. Tra le principali innovazioni, la nota elencava: “- la creazione di un Servizio Ispettora-to, fulcro dell’attività di vigilanza futu-

Il 1° gennaio 2013,archiviata l’era Isvap,ha visto la lucel’Ivass,che si connotainnanzituttoper lo stretto legamecon la Banca d'Italiaanche in ossequioa indicazionidi respiro europeo

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ra anche grazie a una maggiore incisivi-tà dell’azione ispettiva; l’assegnazione della vigilanza cartolare ad un unico servizio di vigilanza pru-denziale, che si concentra sull’attività o#-site. Il superamento della preceden-te impostazione su due Servizi consen-tirà di conseguire maggiore e$cienza e di superare ogni possibile asimmetria di comportamento (il riferimento parreb-be riferito alle falle ispettive e procedu-rali nel caso Fonsai, ndr);- l’ampliamento dei compiti del Servi-zio tutela del consumatore, che si oc-cuperà anche dell’attività di vigilanza sulle imprese che operano in Libera Prestazione di Servizi o in Stabilimen-to e dell’analisi dei prodotti e delle re-lative pratiche di vendita. Viene man-tenuta, consolidandola, la funzione di assistenza ai consumatori svolta dal Contact Center; - l’istituzione/introduzione di funzio-ni attualmente non svolte o svolte in modo decentrato, quali ad esempio le competenze in materia di normativa di vigilanza, analisi macro-prudenziale (incluso il monitoraggio sulla stabilità !nanziaria del settore) e analisi d’im-patto regolamentare, attività queste che vengono attribuite al Servizio nor-mativa e politiche di vigilanza; - l’istituzione di un servizio studi e ge-stione dati con l’intento, tra l’altro, di massimizzare l’utilizzo delle banche dati già disponibili e di quelle che si an-dranno a creare.”

Il comunicato sottolineava alcune novi-tà di grande rilievo e anticipava i temi

che solo venti giorni dopo il diretto-re generale di Banca d'Italia avrebbe esposto al mercato: un nuovo rapporto con le istituzioni e le vigilanze europee e mondiali, la creazione di un servizio ispettorato sul modello di Bankit (non previsto in ISVAP) e l'istituzione del servizio studi e gestione dati che avrà il compito di utilizzare i dati che la Ban-ca d'Italia già possiede e quelli che ac-quisisce di continuo in prima persona e attraverso la collaborazione di Consob, Guardia di Finanza, altre Istituzioni e Authority. L'integrazione è compiuta, il personale ex-Isvap e il suo know-how sono ormai patrimonio comune di Ivass e Bankit, il lavoro, mai interrotto, può continua-re a pieno ritmo, con la consapevolez-za del nuovo compito a$dato all'Isti-tuto, che secondo quanto a#ermato dal presidente Salvatore Rossi nella relazio-ne del 26 giugno 2013 ha l’obiettivo di realizzare un più stretto vollegamento con la vigilanza bancaria e con quella suik fondi pensione.È chiara la percezione che l'Istituto ha anche il compito di facilitare e sancire un dialogo di$cile ma ormai irrinun-ciabile e non rinviabile: il dialogo e la dialettica tra il mondo bancario/!nan-ziario e quello assicurativo che, ad oggi, nel nostro paese nonostante le inten-zioni manifestate in oltre venti anni di “bancassicurazione”, non costituiscono un vero e proprio “sistema” ma solo un insieme, opaco, disordinato e modaiolo di modi di interpretare e realizzare una commistione dei servizi !nanziari, ban-cari e assicurativi non sempre traspa-rente, utile e conveniente per il mercato e per i consumatori. Eppure, come af-fermato da Rossi riprendendo le parole di Andrew Bailey, ceo della Prudential Regulation Authority britannica, “ban-che e assicurazioni condividono due ca-ratteristiche cruciali, che le distinguono da tutti gli altri intermediari !nanzia-ri: le risorse che vengono loro a$date da depositanti o assicurati entrano di-rettamente nei loro bilanci, esponendo i clienti al rischio intrinseco in quei bi-lanci; al tempo stesso, banche e assicu-razioni forniscono servizi – di deposito,

credito e pagamento le une, di trasfe-rimento del rischio le altre – che sono di importanza vitale per l’economia e la società, servizi a cui cittadini e impre-se devono poter accedere con continu-ità e, aggiungo, di cui devono potersi !dare.Basterebbero queste comuni particola-rità per invocare, se non un supervisore unico, almeno un approccio di vigilan-za integrato.(...)”.Un approccio non provinciale, una vi-sione di insieme, una mole di compe-tenze, visione e know-how sicuramente già da tempo metabolizzato dal nostro sistema bancario e dell'intermediazio-ne !nanziaria ma del tutto nuovo per il pachidermico settore assicurativo ita-liano.Da questa visione scaturisce il compito dell'Ivass, secondo Rossi: “(...) La vigi-lanza assicurativa, in Italia come in al-tri paesi, riguarda due diversi campi: il controllo prudenziale sulle imprese di assicurazione; la tutela del consumatore di servizi assicurativi. È nostro obietti-vo ra#orzare l’uno e l’altra, in modo da garantire stabilità al mercato e protezio-ne al cittadino nel suo rapporto con le imprese e gli intermediari.”Alla base della creazione della nuova Authority c’era l'intento di evitare per il futuro disomogeneità, squilibri e pe-ricolose “scoperture” di vigilanza, che hanno costituito i più evidenti limiti di Isvap, alimentati da una organizzazio-ne non adeguata e da singoli compor-tamenti non consoni. La priorità dell’I-vass è stata da subito la credibilità, per questo Rossi ha sottolineato l’impegno sul ra#orzamento dell’attività di vigi-lanza, con la de!nizione, a inizio 2013, di un nuovo piano ispettivo. “Abbiamo avviato 11 nuovi accertamenti in loco, in aggiunta ai 9 disposti l’anno prece-dente e ancora in corso. Per le ispezioni più complesse, quelle presso le società coinvolte nel progetto di integrazio-ne tra i gruppi Unipol e Fondiaria-Sai, abbiamo costituito gruppi misti Ivass-Banca d’Italia, guidati da risorse con esperienze consolidate. Abbiamo adot-tato metodi simili a quelli in uso presso la Banca d’Italia. Intendiamo assegnare

ASSICURAZIONE

IVASSL'Istituto per la vigilanza sulle assicurazio-ni (Ivass) è un'autorità amministrativa in-dipendente che ha sostituito l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private, Isvap, in tutti i poteri e le competenze. È stata isti-tuita con il decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 - convertito in legge 7 agosto 2012 n. 135 - nota come spending review. La nor-ma ha introdotto una nuova formula di go-vernance, integrata parzialmente con quella della Banca d'Italia

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agli accertamenti ispettivi un ruolo cen-trale nell’attività di vigilanza”, ha detto il presidente. Questo mutato atteggia-mento verso i soggetti vigilati, le nuo-ve e vecchie professionalità in campo, le nuove metodologie hanno suscitato re-azioni diverse in campo assicurativo, sia tra le Imprese che tra gli intermediari, in molti casi per nulla abituati al “me-todo Bankitalia”.

Il Promotore Finanziario: un inter-mediario assicurativo avvantaggiato nel nuovo scenario? Nella Relazione Annuale 2012 presen-tata nell'ambito delle Considerazioni del Presidente !nora analizzate, la !gura del promotore !nanziario viene richia-mata "solo" tre volte. Ma questo non signi!ca che non vi sia interesse ed at-tenzione da parte della Vigilanza, anzi. Nell'ultima relazione annuale Ivass in-fatti possiamo leggere: "(...) Risulta in-vece aumentata la distribuzione dei prodotti vita attraverso i promotori !-nanziari (23,3% nel 2012; 18,3% nel 2011) con un incremento dei premi pari al 20% rispetto all’anno preceden-te. (...) Nell’ambito dei canali distri-butivi, quello agenziale ha registrato un aumento della raccolta (84,1% nel 2012, 83,7% nel 2011), mentre è in lieve decelerazione la vendita attraver-so i broker (7,4% nel 2012, 8% nel 2011) e quella tramite il canale banca-rio e i promotori !nanziari (3,3% nel 2012; 3,6% nel 2011). In progressivo aumento le altre forme di vendita diret-ta (4,7% nel 2011; 5,2% nel 2012) ”.

E ancora: “(...) Le operazioni di fusio-ne per incorporazione hanno riguarda-to due imprese assicurative operanti nei rami vita (la prima mediante una rete di promotori !nanziari e la seconda me-diante accordi di bancassurance) nella propria capogruppo assicurativa italia-na, che ne deteneva il controllo totali-tario.(...)"Risulta evidente come l'attenzione del-la vigilanza sia sensibile ai fenomeni che caratterizzano la distribuzione attraver-so i promotori, che assume un caratte-re di sempre maggior rilievo tendenziale non fosse altro perchè, vista la continua contrazione dei margini da intermedia-zione !nanziaria, le provvigioni assicu-rative sono destinate a pesare sempre di più nei bilanci di banche e Sim.Il rapporto quindi con il consumatore e il rispetto delle regole di comportamen-to, potrà fare la di#erenza sia sul terre-no della pro!ttabilità che degli aspetti commerciali, reputazionali e, ultima-mente, sanzionatori.Non è certo un caso, infatti che i primi regolamenti Ivass, il n. 1 e 2 del 2013 riguardino il riordino delle procedure sanzionatorie sia amministrative che di-sciplinari. Il promotore !nanziario è però, in ge-nere, professionista molto attento agli aspetti delle "regole di comportamen-to", trasparenza, adeguatezza e presidio antiriciclaggio; tutti aspetti sui quali, invece, il settore assicurativo "tradizio-nale" sconta un colpevole ritardo ultra-decennale: basti pensare agli obblighi di informativa precontrattuale, introdotti solo dal 2006 (Mod. 7A e 7B) per gli intermediari assicurativi mentre il pro-motore !nanziario adempie sostanzial-mente allo stesso obbligo, mediante consegna dell'informativa al potenziale cliente, dal 1991.In questo senso possiamo tranquilla-mente a#ermare che un allenamento quasi trentennale di banche, Sim e loro promotori a questo approccio, consente a tali intermediari un a#ronto sereno e professionale dei nuovi dettati norma-tivi che solo recentemente (e non com-pletamente) sono diventati patrimonio anche del mondo “assicurativo” il qua-

le deve lavorare di più su se stesso per poter a#rontare senza leggerezze e con serenità gli obblighi che sempre più ri-guarderanno l'intermediazione assicu-rativa.Per intuire su cosa sta lavorando l'Ivass proprio nel tentativo di accelerare al massimo il recupero del gap tra mondo assicurativo e quello !nanziario, basta navigare tra i documenti in "pubblica consultazione", cioè quelli di imminen-te emanazione, come lo schema di re-golamento concernente disposizioni attuative in tema di adempimento de-gli obblighi di adeguata veri!ca della clientela e di registrazione da parte del-le imprese di assicurazione e degli inter-mediari assicurativi, e lo schema di re-golamento sulla disciplina dei requisiti professionali degli intermediari assicu-rativi e riassicurativi.È evidente, quindi, che avremo presto altre nuove disposizioni Ivass tendenti ad allineare le procedure di "adeguata veri!ca" nel settore assicurativo a quelle già da tempo in vigore negli altri com-parti vigilati e nuove regole per la for-mazione professionale degli intermedia-ri che, voluta nel 2005 per sacrosanta necessità, ha avuto il merito (iniziale) di di#ondere conoscenza più di#usa su aspetti tecnici e normativi, per !ni-re poi, inesorabilmente, come tutti gli obblighi similari, in un ambito di for-malismo routinario che ha rinunciato troppo spesso ad apportare qualsivoglia valore aggiunto alla professionalità del-le centinaia di migliaia di addetti coin-volti.A nostro avviso, invece prendere sul se-rio l'obbligo formativo, che, seppur in forme diverse, continuerà a sussistere in una logica di aggiornamento continuo, non solo di prodotto ma anche, e for-se, sopratutto di pro!lo normativo, sarà per i Promotori Finanziari e per le loro mandanti una s!da culturale radicale: trasformare un obbligo normativo in una opportunità di crescita professiona-le per gli operatori e di leale rapporto con in clienti consumatori.A tutto bene!cio della maturità com-plessiva del di$cile mercato !nanzia-rio-assicurativo post-crisi.

L'attenzionedella vigilanzaè sensibileai fenomeniche caratterizzanola distribuzioneattraversoi promotori