Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

67
Percorsi didattici tra territorio, identità e memoria Istituto Comprensivo Statale Serra San Quirico “Don Mauro Costantini” Comuni di Mergo, Rosora e Serra San Quirico. Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. Custode del futuro:

description

L’Istituto Comprensivo "M.Costantini", che coordina l’attività didattica delle Scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del territorio dei Comuni di Serra San Quirico, Mergo e Rosora, negli ultimi decenni ha promosso una molteplicità di attività scolastiche tra le cui finalità c’è quella di trasformare l’alunno in cittadino consapevole. Attraverso sperimentazioni, laboratori, esplorazioni, si è prodotta una documentazione imponente e multidisciplinare, un vero e proprio giacimento culturale che arricchisce la comunità.

Transcript of Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Page 1: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattici tra territorio,identità e memoria

Istituto Comprensivo Statale Serra San Quirico“Don Mauro Costantini”

Comuni di Mergo, Rosora e Serra San Quirico.Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado.

Custode del futuro:

Page 2: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria
Page 3: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

A Don Mauro Costantini,fonte di conoscenze, idee, proposte e disponibilità

Page 4: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

2

poli fondamentali attorno ai quali si svolgela sua intensa attività. Notevole comunque ilsuo apporto anche a livello diocesano doveè chiamato a far parte di varie commissioni.Nell’ambiente di Serra San Quirico, oltreal ministero sacerdotale e all’insegnamentodi religione nella Scuola media “DomenicoGaspari” che ha assunto nell’anno scolastico87-88, Don Mauro si interessa attivamente allevarie iniziative culturali e sociali, promuovendo-le e sostenendole con intelligenza e dedizione.Sempre generoso e disponibile, spesso nontrova tempo per pensare alla propria salute,finché la malattia lo costringe ad un necessarioricovero presso l’ospedale di Fabriano.Due giorni dopo, il mattino del 25 settembre2003, nel suo misterioso progetto, Dio lo chia-ma a sé, improvvisamente, drammaticamente.Nell’apprendere l’inverosimile notizia, tuttala comunità di Serra è prostrata da indicibiledolore. Il sindaco decreta il lutto cittadino.Il saluto funebre, il sabato 27 settembre, nellachiesa parrocchiale di “San Quirico”, che egliaveva fortemente voluto restaurata, è statol’omaggio di una moltitudine immensa di sacer-doti, di fedeli, di amici, accomunati nel piantoe nella certezza che Don Mauro continua avivere anche nell’impegno verso il bene e ilbello che egli ha sempre proposto in ognicircostanza, ad ogni uomo di buona volontà.

27 setttembre 2003Testimonianza del Dirigente Scolasticoprof.ssa Mirella Mazzarini

Il mio saluto e la mia testimonianza diDirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivodi Serra San Quirico anche a nome dei Presidiche hanno condiviso con Don Mauro l'impegnoscolastico.Chi è stato Don Mauro nella scuola? Qualeimpronta vi lascia? Cos'è stata la scuola per lui?

Mi sono posta queste domande non per unretorico bisogno di chiudere in un'immaginequalcuno che abbiamo paura di aver perso oche sembra sfuggirci per sempre perché cilascia inaspettatamente per lo strappo che lamorte comunque provoca. Me le sono posteper le lacrime che ho visto piangere dai ragazzie dagli insegnanti suoi colleghi e amici, per ilsilenzio e la tristezza che hanno attanagliato lascuola, per il dolore che ci accomuna da qual-che giorno.Nella scuola Don Mauro è stato una miniera diconoscenze, di idee, di proposte, di disponibi-lità.“Don Mauro, dove andiamo in gita?”. Lui che,senza rivolgersi alle agenzie di viaggio, sapeva diitinerari ricchi di storia, di bellezze paesaggisti-che, di percorsi diversi dalle mete standardizza-te e consumate del turismo di massa.“Don Mauro, cosa sai della famiglia di Robertoe di Fabiana?”. Di qualche alunno, cioè, che gliinsegnanti vedevano demotivato o troppo spes-so impreparato.Ecco allora che i consigli di classe diventavanoquello che la Pedagogia ha sempre chiesto allascuola: occasione di analisi dei bisogni formatividell'alunno, proposta di formazione legata alcontesto familiare e sociale; perché Don Mauronon si esprimeva mai con un sufficiente o conun ottimo.A lui interessava parlare di comequello o quell'altro ragazzo si erano posti nellevarie occasioni di vita della scuola. Sapeva leg-gere e legare il profitto alle attese e alle caren-ze delle famiglie, sapeva condividere le proble-matiche dei colleghi, ricucire strappi per malin-tesi o posizioni prese e ricondurre tutto alfine: l’educazione dei ragazzi, lo sviluppo in cia-scuno della stima di sé, del senso di responsa-bilità e di partecipazione.“Don Mauro, quale progetto pensi che possaqualificare la scuola, cosa possiamo sperimenta-re quest'anno?”. Con Don Mauro non si parlava

soltanto di religione, ma di educazione civica, distoria, di ambiente, di scienze. Così egli siponeva quale esperto e quale animatore, senzaperdersi nelle dispute sulle metodologie piùefficaci per la ricerca didattica.Sono nati, negli anni, nella Scuola Media, per-corsi di scoperta dei tesori che Serra SanQuirico custodisce: la sfida a ritrovare l'ombradel campanile di Santa Lucia, cancellata dal ter-remoto, i documenti di analisi e di descrizionedelle fontane, dei portali, dei sentieri, ultimoquello dell'Eremo di Grottafucile .Se Don Mauro nella scuola è stato un uomoimpegnato e un testimone, per la scuola è statouna risorsa di creatività. Cosa è stata la scuolaper lui? Luogo di vita.Non so se egli abbia letto le opere psicopeda-gogiche da Pestalozzi a Rousseau, da Piaget aBruner, da Dewey a Don Milani, certamente harealizzato i loro principi educativi.Mentre cercavo di raccogliere possibili elemen-ti che mi permettessero di descrivere DonMauro, mi sono resa conto che egli sfugge aduna descrizione netta e circoscritta, così comespesso “sfuggiva” per parlare d'altro o per unnuovo incombente impegno.Sfuggiva perché la sua tensione verso l'alto,verso il cielo faceva parte del suo stile di vitaanche di insegnante. Con una frase, un accenno,uno sguardo riusciva, senza nulla imporre, adessere sprone per superare la quotidianità, l'at-taccamento stretto al reale e al presente, perricondurre ai valori cristiani della vita e alsenso della fede.Così, in realtà, non sfuggiva perché invitando aduna pausa, alla riflessione, additando il fine ditutte le cose, ancora una volta, ”insegnava”.A Don Mauro, che avvertiva come le parolescritte o pronunciate possono essere dissonan-ti, dimostriamo che la parola che cerchiamo èla Parola di Dio.

Cenni biografici su Don Mauro

Era fiero, Don Mauro, di essere di Sasso, la pic-cola frazione di Serra S. Quirico che lo ha vistonascere l’8 ottobre 1958, da Gino Costantinie Maria Angeloni.Ad appena 8 mesi, perdeil papà e più tardi, quando ha 22 anni, anchela mamma, rimanendo così solo con il fratelloElvio, più grande di lui.Dopo la scuola elementare del paese va inseminario a Camerino dove frequenta la scuolamedia ed il liceo classico. Successivamentecompie gli studi teologici nel Seminario regio-nale di Fano.Viene consacrato sacerdote da Papa GiovanniPaolo II in S. Pietro il 6 giugno 1982.Il primo ministero sacerdotale lo svolge comevice-rettore nello stesso Seminario regionale:durante questi anni, con la sua tenacia e conmolto sacrificio trova il tempo di frequentarea Roma l’Università Gregoriana, dove conseguela Licenza in Teologia dogmatica. Nel giugno del1987 viene nominato parroco “pievano” di “SanQuirico” in Serra San Quirico, ma non abban-dona la sua attività di segretario e docenteall’Istituto Teologico Marchigiano ancora a Fanoe poi dal 1993 nella sede di Ancona.La Parrocchia e l’Istituto Teologico sono i due

Quel che il tempo non cancella

Page 5: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

3

25 settembre 2004 Primo anniversario della scomparsaIntervento della Preside prof.ssa MariaUrbani Scaglione

Nel ricordare Don Mauro, sarei subito portataad esporre riflessioni, emozioni e sentimenti,ma le parole non direbbero perché Don Mauroè tra noi. In questa vita terrena non ci saràdato di incontrarlo, ma lo sentiamo qui, nellestrade di Serra, nella Scuola Media, impegnatonelle iniziative volte a far conoscere e amarequesto paese scoprendone bellezze naturali,storia ed arte e dando sapore al vivere insie-me: ecco perché è doveroso parlarne e conti-nuare a farlo, per quei segni che il tempo nonpuò e non deve cancellare. Ho incontrato DonMauro nell'agosto del 1989; perdevo mio mari-to e Don Mauro era in chiesa con noi aCastelplanio (in settembre ho preso servizioanche in questo paese). L'ho incontrato perl'ultima volta nel 2003 a casa mia, non per por-tare quelle parole di conforto che non posso-no lenire un immenso dolore, ma per condivi-dere gravi riflessioni, sentimenti, per ascoltarequegli interrogativi che ciascuno di noi si ponedi fronte ai grandi misteri della vita terrena. Un

tratto di tempo ben definito, ed al suo internotanti motivi che mi portano a raccontare perricordare insieme.A scuola, durante i Consiglidi Classe, Don Mauro era l'ultimo a prenderela parola: ascoltati gli altri colleghi, si esprimevacon una sintesi che armonizzava anche gliopposti giudizi e suggeriva con una indimenti-cabile saggezza, parlando sempre degli alunnicon rispetto e amore.E poi, l'attenzione alla vita del paese sapendoneleggere ogni aspetto e offrendo le proprieconoscenze nelle varie esperienze! Ed offriva lasua collaborazione agli altri senza reticenze,come quando lo avevo consultato per un con-corso di pittura a Castelplanio promosso dallaPro Loco.Ed ancora: un incontro con gli amici del centro“ Il castello”, per parlarci degli Angeli! Non miera stato facile trovare un relatore per unargomento che affascina, che ci porta ad imma-ginare figure eteree che abbiamo la necessità disentire al nostro fianco.Anche in quell'occasio-ne, un Don Mauro semplice e preparato, e conla disponibilità che lo distingueva, ha trascorsoun pomeriggio con noi parlando, ascoltando enon chiudendo con il suo dire l'immaginazionee, forse, i sogni dei presenti. E come non ricor-dare il suo amore per i giovani croati arrivati aSerra San Quirico? Non mi aveva chiesto colla-borazione, ma la sua grande umanità mi avevacoinvolto. E quel pellegrinaggio alla sala Nervi?Non voglio aggiungere altro: penso che ciascu-no di Voi potrebbe e vorrebbe raccontare per-ché non si può dimenticare.Concludo con le parole di Don Mauro che ciindicano i grandi temi di ieri, di oggi, e di sem-pre, da affrontare nel vivere quotidiano comelui ha fatto:“...la nostra attenzione ai poveri eai problemi della pace, della giustizia e dellasolidarietà”.Grazie, Don Mauro.

25 settembre 2005Secondo anniversario della scomparsaTestimonianza del prof. Mario Tinti

Caro Don Mauro,hai coltivato una bellezza singolarmente mite edolce nella tua dinamica capacità di comunica-zione e disponibilità interpersonale, nella qualefacevi avvertire il riferimento vivo ad un Amoreconcreto e trascendente, da cui scaturiva l’affa-bilità affettuosa del tuo porgere, del tuo acco-gliere, donare e promuovere con propulsivadiscrezione tenace.Ci aiutavi a vivere con umiltà e carità pastoralel’incontro personale e comunitario con Gesù, ela tua dedizione generosa, la tua attenta premu-ra si apriva a tutti, fedeli e non credenti, nellapromozione di una armoniosa convivenza civiledi riconciliazione e sussidiarietà, al di là di ogniappartenenza.L’amore per la nostra Serra San Quirico facevariversare il tuo impegno negli ambiti più prossi-mi ed intimi della persona, quali l’associazioni-smo, l’espressione del pensiero, la cura e laconoscenza dell’ambiente, l’attenzione ai biso-gnosi e agli emarginati, la dimensione culturaleed artistica, della musica e del teatro.Indimenticabile la tua squisita, semplice eprofonda attività educativa, di collaborazionecon i colleghi e nella diligente ed efficace solle-citudine per gli alunni e le tante significative ini-ziative ed esperienze che hai contribuito adinnescare e sviluppare, rendendo la Scuola diSerra ulteriormente piacevole, interessante,istruttiva, umanamente e socialmente accatti-vante e formativa.Nelle tue parole, nel rivolgerti ai giovanissimistudenti, dialogando con loro, scorreva un fasci-no contagioso, denso di linfa suasiva, comequando una volta parlavi del perdono, ne esem-plificavi e svisceravi con appassionata sapienzaed umiltà il valore significante di “parola del

cuore e dell’intelligenza“, dell’uomo che, anchese offeso, offre qualcosa di più di un semplicedono, e rilevavi l’intensità di quel prefissoaccrescitivo “per”, onde il “ per-dono” ci rendeveramente degni di poter attingere la pace, lasolidarietà e la giustizia, al fine di ristabilire unospazio di reciproca intesa, di contatto ed aiutofraterno ad essere ciascuno migliore per ilbene di tutti.Aleggiava nel tuo atteggiamento, nel tuo sguar-do buono e a volte trasognato, un’amicizia cor-diale e rispettosa, un senso religioso materiatodi comprensività ed ascolto, di umiltà e gratitu-dine, di studio e di grazia.Ricordarti, anche nell’intitolazione dell’IstitutoComprensivo di Serra San Quirico, non é sol-tanto prova riconoscente di nostalgico ricordoper lo sgorgare della tua delicata, armoniosaforza creativa di interessi, di fede, di relazioni,di cui ci hai gratificato; ma, soprattutto, costitui-sce memoria vivificante, nel presente e nelfuturo, di un lievito che ci fermenta nell’anima,che muove l’intelligenza e l’impegno in dinami-ca collaborazione ad attraversare con fatica eservizio il ponte della nostra esistenza, tra lacontingenza, da rendere sempre più umana efeconda, e il mistero misericordioso di Dio.E così continui ad essere stimolante compagnogentile per la creazione di una serrana comu-nità, sempre più unita e spiritualmente più vivi-da, nel rispetto del suo ambiente e del tessutomorale, culturale e progettuale della sua citta-dinanza.

Page 6: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

al territorio e con lo scopo di promuovernele ricchezze storiche, culturali e ambientali.Anche l’odierna iniziativa, di taglio storico-documentale, è molto importante non soloper la qualità complessivamente espressa, maper l’idea di recupero attraverso le modernetecnologie della memoria storica della nostrascuola.Tutto questo trova un oggettivo ricono-scimento nei diversi enti pubblici e soggettiprivati che con il loro concorso rendonopossibile la realizzazione del progetto.Per questo, anche a nome di tutti i cittadini,

ringrazio il Dirigente, il personale amministrati-vo, i docenti e gli alunni tutti per essere attiviprotagonisti di un processo che non solorende migliore la scuola in generale ma ancheil territorio di riferimento e le comunità chein esso vivono.Grazie ancora e buon lavoro.

Il Sindaco di Serra San QuiricoGianni Fiorentini

Apprestandomi a scrivere queste poche righe,il primo pensiero è stato quello di essere effet-tivamente un sindaco molto fortunato: averesul proprio territorio un istituto scolasticocomprensivo capace non solo di ottima qualitàdi insegnamento ma anche promotore di inizia-tive culturali di grande importanza.Qui sta la conferma del riconosciuto valoredella nostra scuola, costruito in anni di impe-gno, serietà, professionalità, coinvolgimentodel corpo insegnanti e degli alunni. Iniziativerealizzate con passione ed intelligenza, attente

Prefazione

4

Page 7: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

5

mentazione aiuta a mantenere la memoria sto-rica della scuola e attraverso questo contribui-sce ad esplicitarne l’identità assolvendo a diffe-renti bisogni quali: favorire il lavoro collegiale,facilitare la progettazione educativa, valorizzarel’impegno degli studenti, favorire processidi metacognizione.Tale documentazione colloca la Scuola nelTerritorio, valorizza risorse e potenzialitàumane e materiali, recepisce le istanze del per-corso di Autonomia delle Istituzioni Scolastichepreviste per legge e deve essere conosciuta dalmaggior numero di persone, Enti,Associazioni,Aziende che, a vari livelli, si interessano dellascuola.

Il Collegio Docenti nell’anno scolastico2004/05 ha approvato il Progetto“Documentare la scuola” ed ha istitutoun gruppo di lavoro per raccogliere e selezio-nare i lavori prodotti dalle varie scuole negliultimi anni.I documenti scelti rappresentano soltantouna minima parte delle attività/percorsi con-dotti dall’Istituto Comprensivo, da sempreattento alle sollecitazioni e problematichedel territorio.La seguente pubblicazione verrà integrata daun CD multimediale che offrirà la possibilitàdi visionare processi e percorsi educativo-didattici.

Il lavoro, realizzato dai docenti con la collabo-razione di enti, associazioni e imprese, è statomotivato sia dal punto di vista progettualeche operativo dalla volontà di mantenere vivala presenza e il ricordo di Don MauroCostantini, anima di tante iniziative scolastichee personalità di spicco del territorio.Promotore e fautore di significativi percorsididattici, Don Mauro ha lasciato un segnoconcreto in molte pagine di tale pubblicazione.

Per questa motivazione, "Custode del futuro:percorsi didattici tra territorio, identitàe memoria" risulta a lui dedicata.Inoltre, a testimonianza del suo valore, impe-gno e operato profuso a scuola e sul territo-rio, l'Istituto Comprensivo di Serra San Quiricosarà intitolato "Don Mauro Costantini" inoccasione del II anniversario della sua morte.

Un ringraziamento particolare va alla sig.raMarisa Giacometti, a Giuseppe Barteluccie a Luca Alfieri per il contributo fondamentaleofferto alla realizzazione dell’opera; al prof.Antonio Orfei per il coordinamento dell’opera;alla dott.ssa Anna Maria Morici per la cura del-l’archivio; a Massimo Martizzi per la digitalizza-zione di tutta la documentazione dei lavori;a tutto il personale docente e non docentedelle scuole dell’Istituto Comprensivo cheha contribuito negli anni alla realizzazione delleattività che costituiscono l’oggetto del presen-te volume.L’opera è stata realizzata con il contributodella Provincia di Ancona, della ComunitàMontana dell’Esino-Frasassi e del Comunedi Serra San Quirico e con il patrocinio dellaRegione-Ufficio Scolastico Regionale.

Luciana RemaggiDirigente Scolastico dell’Istituto ComprensivoStatale di Serra San Quirico

L’Istituto Comprensivo, che coordina l’attivitàdidattica delle Scuole dell’infanzia, primariae secondaria di primo grado del territorio deiComuni di Serra San Quirico, Mergo e Rosora,negli ultimi decenni ha promosso una moltepli-cità di attività scolastiche tra le cui finalità c’èquella di trasformare l’alunno in cittadino con-sapevole.Attraverso sperimentazioni, laboratori, esplora-zioni, si è prodotta una documentazione impo-nente e multidisciplinare, un vero e propriogiacimento culturale che arricchisce la comu-nità.Tale processo ha favorito la consapevolezzaindividuale e collettiva di appartenenza ad unterritorio di grande qualità che è stato a lungomarginalizzato e sottovalutato.In questo contesto l’insegnante non è solo“trasmettitore” di conoscenze ma anche“facilitatore” di contatti formativi e di relazionitra Scuola e Territorio anche attraverso unavalida comunicazione esterna alla scuola conla comunità che ci circonda e di cui facciamoparte.Abbiamo bisogno di comunicare bene per nonrimanere soli, per trovare alleanze, per megliorealizzare la nostra azione concreta di cambia-mento. In un contesto d’innovazione, la valuta-zione delle pratiche e dei processi messi inatto, del proprio lavoro, degli allievi, degli obiet-tivi educativi assumono maggiore importanzaper riflettere criticamente sul proprio agireprofessionale.All’interno dell’istituzione scolastica la docu-

Presentazione

Page 8: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria
Page 9: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Genga, Mergo e Rosora.L’amministrazione della Scuola Elementaree Materna (quest’ultima dal 1968) si è protrat-ta pur con alterne vicende che hanno coinvol-to i due Circoli limitrofi di Sassoferratoe Castelplanio, fino all’a.s. 1995/96; dal 1° set-tembre 1996 la Direzione Didatica è stata tra-sformata, ai sensi della Legge n.97/1994,in Istituto Comprensivo di Scuola MaternaElementare e Media ed è anche stata ristruttu-rata nel territorio in quanto ha persoil Comune di Genga ed ha acquisito la ScuolaMedia di Serra San Quirico.Successivamente, nell’a.s. 1997/98 è stataannessa all’Istituto anche la Scuola Mediadi Angeli di Rosora. Le due Scuole Medie sud-dette esistevano già nei primi anni ’60, l’unaautonoma fino al 1989 e l’altra sezione stacca-ta a Castelplanio.Quello fin qui esposto è solo un breve excur-sus delle origini e delle varie vicessitudini dellescuole del nostro territorio.Un grande arricchimento culturale e moralesarebbe per tutti noi consultare gli archivi sto-rici esistenti della scuola, dai quali trapelanola vita, i sentimenti,i problemi e le aspettative realizzate dai nostripredecessori che tanto hanno dato a questiluoghi, a testimonianza di un forte connubiotra scuola e territorio.Connubio che traspare in ogni iniziativa o pro-getto realizzato nelle scuole del nostroIstituto.Oggi come allora il legame tra scuola e terri-torio è molto forte e questo è un valore chemai deve perdersi.

Da notizie acquisite tramite la consultazionedell’archivio storico comunale, l’archivio dellanostra istituzione scolastica e i testi delFrancesconi e del Gaspari, siamo in gradodi ricostruire una breve storia dell’istruzionea Serra San Quirico.Nel XIII secolo i Monaci Silvestrini, presentinel territorio serrano, fondavano una scuolacon una cattedra di lettere greche.Il Comune nel XV secolo istituiva permanen-temente il maestro pubblico per la scuola cheallora era denominata Ginnasio.Nel 1700 il Comune incaricava i curati diimpartire l’istruzione ai giovani delle frazionidi Domo, Sasso e Rotorscio, mentre nel cen-tro storico vi era un maestro per i maschie una maestra per le femmine.Anche nel XIX secolo l’istruzione nel Comuneserrano continua ad essere molto fiorente:vengono istituite le scuole serali, l’amministra-zione comunale sussidia una biblioteca comu-nale e con l’aiuto economico di alcuni cittadinisi predispone l’apertura diun asilo infantile.Intorno alla fine del 1800 diversi giornali sialocali che nazionali ed alcuni periodici didatticiparlano con lode delle scuole elementari delComune di Serra San Quirico, il quale, fra l’al-tro, è il primo di tutta la provincia ad applicarenelle proprie scuole la legge dell’istruzioneobbligatoria.Agli inizi del ‘900 Serra San Quirico è sede diDirezione Didattica Governativa o di CircoloDirettivo che comprendeva i Comuni di

Storia della scuola

7

Page 10: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Il Progetto sperimentale di Educazione Ambientale è un’ini-ziativa dell’Istituto Comprensivo Statale che si è posta comeobiettivo la conoscenza e la valorizzazione dei beni ambien-tali, storici e artistici dei comuni di Serra S.Quirico, Mergoe Rosora e la produzione di materiali didattici multimedialiche possano essere fruiti sia dagli alunni della scuola sia daalunni di altre scuole del territorio regionale.

Il progetto ha riguardato attività finalizzate a:• conoscere il proprio paese;• sviluppare lo spirito di esplorazione;• rapportarsi col mondo esterno alla scuola;• imparare a lavorare in collaborazione e vivere relazionipositive con i compagni e con gli adulti;• vivere la natura, imparare ad amarla e rispettarla;• ideare, progettare e realizzare strumenti comunicativie informativi reali;• utilizzare tali strumenti per descrivere, osservare,approfondire;• utilizzare le nuove tecnologie informatiche all’internodi un progetto culturale significativo;• costruire nuove conoscenze più che ad acquisire informa-zioni;• coinvolgere nel progetto educativo tutte le agenzie dellaformazione;• superare la divisione fra le "materie" di studio;• modificare i ruoli tradizionali dell’insegnante e dell’alunnopromuovendo le capacità degli alunni e ponendo gli inse-gnanti stessi in condizione di studenti-ricercatori.

In una prima fase del progetto ciascuna scuola ha svoltoun’attività di ricerca sul proprio territorio raccogliendo unamolteplicità di materiali documentari anche attraverso larealizzazione di visite didattiche; al termine sono stati pro-dotti cartelloni, foto, filmati, ecc..

Questi i 3 temi proposti attraverso un curricolo verticale:

• Ricerca di traccedel passato: castel-lo, mura, torri,“copertelle”...• Esplorazione degliaspetti dominantidel territorio:paese, angoli verdi,strutture ludiche,strade...

• Parco della Goladella Rossa e diFrasassi:- istitutzione e loca-lizzazione- aspetti naturalistici- risorse artistiche:Abbazie di S.Vittoree di S.Elena

• Analisi socio-eco-nomica dal ‘900 adoggi• Costituzione delParco, motivazioni

• Esplorazione degliaspetti dominantidell’ambiente natu-rale: monte, fiume,collina, fossi, calan-chi, canneto...• Esplorazione dellecaratteristiche prin-cipali legate allaflora, alla fauna,ai colori, ai suonidell’ambiente

• Il fiume Esinoe Sentino• Flora e fauna:caratteristichedella nostra zona

• Bosco di conifere• Bosco ceduo (fun-ghi)• Prati M.Murano• AcquedottoGorgovivo• Piante officinali• Fauna, animaliestinti (lontra,orso,lupo, acquila)• Le rocce delM.Murano• La Grotta delMezzogiorno

• Progetto didattico“Pim, Pam”:- animazione teatrale- esplorazione realistica, fantastica,corporea e virtuale - rielaborazionedelle esperienze- documentazione

• “Lettura” del teri-torio su carte geo-grafiche• Documentazioneed esperienze• Animazione tea-trale• Realizzazione delplastico del Parco incollaborazione conla scuola media

• Le vie dei pellegri-ni nel corso dellastoria• S.Ansovino• S.Bartolo

Scu

ola

del

l’Inf

anzi

aS

cuo

la E

lem

enta

reS

cuo

la M

edia

L’ambienteTerritorio Ambiente fisico Itinerari

Progetto sperimentale diEducazione Ambientale

Page 11: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

In una seconda fase i materiali prodotti dai 3 gruppi di lavo-ro (materna, elementare e media) sono stati immessi ininternet sotto forma di pagine WEB attraverso la disponibi-lità della rete della Provincia di Ancona denominata PAN-NET.

Le metodologie alle quali si è fatto ricorso per realizzare ilprogetto sono state:

• la pratica del gioco come invito a proporre contesti didat-tici all'interno dei quali l’apprendere sia esperienza piacevolee gratificante;• l’attività di ricerca, individuale e di gruppo, come momentodi responsabilizzazione dei i ragazzi e di organizzazione delpensiero, capacità cruciale nel moderno mondo della comu-nicazione e del lavoro;• l’impiego di strumenti multimediali che, oltre ad essereestremamente motivanti, danno il senso di disporre di risor-se per il saper fare e consentono di non disperdere, mavalorizzare forme di intelligenza intuitiva, empirica e immagi-nativa, assai diffuse tra i ragazzi.

valore

conoscenza appartenenza

SCUOLA INDIVIDUO

TERRITORIO

IDENTITÀSociale

CulturaleAmbientale

L’ambiente

Progetto Educazione Ambientale a.s. 1999/2000

• Condivisione di scelte educative• Collaborazione nelle iniziative

• Esplorazione del proprio ambiente naturale• Esplorazione del proprio ambientesocio-culturale• Confronto con gli altri ambienti naturalie socio-culturali

• Partecipazione alle iniziative locali• Fruizione delle risorse naturali• Consapevolezza di entità territorialipiù ampie

• Valorizzazione e conservazione della realtà ambientale e culturale• Qualificazione dell’ambiente e del beneculturale come patrimonio di ciascuno

9

Page 12: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

MOTIVAZIONE

Adesione al progettodi Educazione Ambientaled’Istituto: valorizzazionedei beni storico-artisticidel territorio.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Esplorazione, ricerca storico-artistica, documentazione suicastelli di:• Serra San Quirico• Rosora• Rotorscio• Mergo

Il lavoro è stato documentatoin pagine web.

Tra i castelli

Le vie antiche

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

1999/00

L’ambiente

10

Page 13: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

11

L’ambiente

MOTIVAZIONE

Adesione al progettodi Educazione Ambientaled’Istituto: valorizzazionedei beni storico-artisticidel territorio in occasionedell’anno giubilare 2000.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Esplorazione, ricerca storico-artistica, valenza religiosa,documentazione sui sitimonastici:• Sant’Elena• Valdicastro • Sant’Urbano• Santa Maria delle Stelle• San Bartolo della Castagna• Grottafucile• Santa Maria del Mercato• Santa Lucia• San Quirico• Eremo delle Grotte

Il lavoro è stato inserito nelCD “ A piccoli passi” e tra-dotto in pagine web.

Le testimonianzemonastiche

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1999/00

Le vie antiche

Page 14: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

12

MOTIVAZIONE

• Fare esperienze di lavorodi gruppo per lo studio del-l'ambiente• Conoscere aspetti fonda-mentali di scienze naturali:zoologia, botanica e geologiadel Parco• Ricercare e studiare fossiliper leggere la storia delnostro ambiente• Sperimentare l'aspetto edu-cativo del Parco• Utilizzare l'immagine foto-grafica• Esprimere impressioni edemozioni suscitate dalla visita

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Uscita per osservare, foto-grafare e descrivere attenta-mente l’ambiente del monteMurano nei suoi vari aspetti:geologia, zoologia e botanica• Attività di ricerca in classe• Preparazione di un librocon foto e testi su vegetazio-ne, animali e fossili del monteMurano e di un quadernocon le relazioni degli alunnicontenente impressioni,emozioni, riflessioni sull’espe-rienza

A scuola nel Parco

Le vie della naturaL’ambiente

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1998/99

Page 15: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

Sono evidenti, nella scelta deipersonaggi animati, le relazionicon l’ambiente e la natura.Oltre a semplici storie aventicome riferimento la natura, èstata proposta in primo luogola celebre fiaba di “Jack e ilfagiolo magico”, per un giustoequilibrio tra finzione e realtà,adatta anche in quanto puòaprire i bambini verso l’esplo-razione dell’ambiente naturalee storico (castello).Dalla baracca antica dei burat-tini essi hanno narrato le lorostorie, armati principalmentedegli antichi strumenti dell’o-ralità e del gesto.Il Merlo ha altresì condotto ibambini nella baracca virtuale,dove il computer, creativa-mente utilizzato, diventa stru-mento di ascolto, rielabora-zione, produzione.Come documentazione delpresente lavoro è stato realiz-zato un ipertesto dal titolo:Pim, Pam, Zippo,Tappo eClaclacla.Il lavoro in CDrom è statopresentato al Concorsonazionale “Il mio teatro in unCD” (Forlì 2001) risultandotra le scuole vincitrici.

MOTIVAZIONE

Esplorazione degli aspettidominanti nell’ambiente apartire dal territorio in cuiè localizzata ciascuna scuola:paese, angoli verdi, struttureludiche all’aperto, strade,conformazione “fisica” (calan-chi, fossi, fiume, colline) e sto-rica del luogo (castello, mura,torri, copertelle…) … allaricerca di tracce del passa-to…

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

L’insegnante animatrice haviaggiato da scuola a scuolacon un grazioso bauletto(riferimento al castello), colo-rato e tappezzato di immaginifloreali (riferimento alla natu-ra), tutto da aprire e in cuii bambini hanno scopertocinque personaggi:• Pim, un pupazzo da metteresul corpo a forma di bambino;• Pam, una pupazza da mette-re sul corpo a forma di bam-bina;• Zippo, una marionetta a filia forma di cane;• Tappo, un burattino a guantoa forma di leprotto;• Claclacla, una marionettaa forma di rana;ed inoltre:• il Merlo Merghino, allaricerca delle storie del terri-torio.

Pim PamQUADRI ESPRESSIVIPim, Pam e… altri per narrar!

E’ stato lo spettacolo del camminare…E’ stata l’amplificazione del piede…I bambini hanno infatti esplorato i sentieri veri dei nostri ambienti, in un gioco continuo tra realtà, fin-zione e fantasia. Ma è stato anche il camminare nei sentieri del cuore, passando per una porta moltogrande, che si apriva proprio in quell’Anno Giubilare.Le stesse storie qui narrate con l’antica arte dell’oralità terminavano ciascuna con una festa, all’insegnadella convivialità e degli antichi rapporti umani, basati sull’amore e sulle semplici cose.Le semplicissime storie, evocate da voci varie, sono state narrate nell’antica baracca dei burattini, cheaccoglieva gli stessi pupazzi scoperti tra le mura dei nostri castelli, entro un colorato baule.Un papà ed una mamma si sono trasformati, per l’occasione, in due fantastici burattinai. Di particolarerilievo la nuova baracca, quella virtuale, nello spettacolo collocata nel fondale e che seguiva in parallelol’intero gioco animato, creando scenografie e coreografie in movimento.Tale baracca è stata attivatatotalmente con il computer grazie ad un esperto operatore esterno, il quale ha curato la realizzazionedi video (riprese ai castelli, ai campi, al nostro bellissimo e variegato territorio, nonché speciali video in“cromakey”) insieme all’insegnante animatrice.Chi però ha motivato l’uso del computer come Nuova Baracca è stato, nel corso dell’anno scolastico, un6° personaggio: il Merlo Merghino che,“volando da un paese all’altro” raccoglieva le storie narrate daibambini alle loro insegnanti. Quel “vero merlo” ha raccolto poi ogni storia in un CDrom esplorabile clic-cando su cinque icone relative alle storie delle cinque Scuole dell’Infanzia.A teatro ne sono state rac-contate due, utilizzando sia la baracca virtuale, sia le animazioni dirette dei bambini sul palcoscenico.

Ssssssss….non sentite anche voi sulla terra piccoli passi che fanno “pim pam”?...

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

1999/00

13

Page 16: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

14

se ne fa è gradevole e diver-tente.Il Professor Lorenzo un belgiorno ha portato con séun grosso e simpatico gatto(Gatto Mimmo…) che, osser-vando quanto accade nellafattoria in cui vive con ilProfessor Lorenzo, ha raccon-tato tutto ciò che lì ha vistocon quel suo occhio aperto(mentre con l’altro chiusodormiva…). Ciò che Mimmoha visto era relativo al rac-conto di “C’era una volta ilconiglietto Batuffolo…”, sinte-tizzato e rielaborato dall’inse-gnante animatrice in un CDda visionare al computer,oltre a storie varie, presenta-te invece con modalità e stra-tegie scelte da ciascunaScuola dell’Infanzia. Ogniscuola, pur nello sfondocomune della fattoria, hapotuto quindi scegliere unracconto specifico su cui halavorato in maniera piùapprofondita per lapropria rappre-sentazioneteatra-le.

MOTIVAZIONE

E’ stato scelto questo argo-mento in quanto ritenutoadatto ai bambini della Scuoladell’Infanzia per il loro natura-le e positivo rapporto congli animali, mentre “La fattoriadegli animali” di GeorgeOrwell, è risultato un conte-nuto interessante nel percor-so teatrale della ScuolaSecondaria di primo grado,come risvolto dell’argomentostesso.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Un bel giorno… i bambinihanno trovato sul tappeto,luogo privilegiato per il giocodi animazione, un pupazzo,il Professor Lorenzo (ossiaKonrad Lorenz, autore de“L’anello di re Salomone”),studioso, ricercatore soprat-tutto nel campo degli anima-li… che subito ha preso vitagrazie alle insegnanti di cia-scuna Scuola dell’Infanzia.Questo personaggio portavaai bambini, nella sua valigiaa bolli, tanti animaletti, quellidella fattoria.A questo puntole scuole si sono diversificatetra loro nella scelta delmediatore, ma certo è chequalsiasi contenuto diventainteressante per i bambiniquando la mediazione che

laboratori musico-teatrali.Sono state anche inventatefilastrocche in rima, alcunedelle quali animate durantei laboratori musico-teatrali,un’interessante iniziativa pro-mossa dall’IstitutoComprensivo di Serra SanQuirico ed aperta a tutta laregione.Tra le narrazioni scelte, oltrea quella di Batuffolo (che laScuola dell’Infanzia di Rosoraha rielaborato nel propriospettacolo teatrale), sonostate scelte:“I musicanti diBrema” (rappresentata dai

bambini della Scuoladell’Infanzia di Castellaro,durante il proprio laborato-rio) e “Gallo Cristallo” (daibambini della Scuoladell’Infanzia di Mergo).

Il percorso ha previsto inol-tre:• la visita di una vera fattoria;• la rielaborazione di unafattoria murale a scuola contutti gli animali presentatidal Professor Lorenzo;• la strutturazione di un ango-lo ludico comprendente fatto-rie tridimensionali (in questo

senso il gioco della fattoria èdiventato uno spazio, untempo, un gioco tutto dagestire, da inventare ed in cuii bambini, in piccoli gruppi,rielaboravano, ricostruivano ilproprio vissuto, personalmen-te e con grande piacere);• la rielaborazione espressivadi quanto vissuto, fino allarealizzazione di spettacoli varipresentati all’interno dei labo-ratori musico-teatrali.

Il percorso condotto dall’in-segnante animatrice, ha avutoinizio con un questionario

Ogni Scuola dell’Infanzia haricevuto dall’insegnante ani-matrice un CD contenentediversi brani musicali, nonchécanzoni relative all’argomentoscelto, poi animate da ciascun

gruppo di bambini. In modospecifico hanno lavorato

su alcuni canti animatila Scuola dell’Infanzia

di Rosora, presentatinel corso dello spet-

tacolo teatrale e leScuole dell’Infanzia

di Angeli e BorgoStazione duran-

te i propri

Animali in fattoria

L’ambiente Le vie della natura

Page 17: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

15

(o indagine conoscitiva) in cuila stessa sottoponeva a cia-scun ragazzo alcune domandeper individuare le aspettativeche ciascuno riponeva nellaboratorio teatrale stesso.Da questo momento in poiè iniziato un rapporto costan-te tra l’esperta e i ragazzi cheha avuto la sua fase più opera-tiva dal mese di gennaio 2005.I primi giochi sono stati quellidiretti alla conoscenza di sé,delle proprie possibilitàespressive, ma anche deglialtri.Alcuni di essi sono stati

ripresi e applicati durantela realizzazione espressivadel canovaccio teatrale, crea-to dall’insegnante sulla basedelle sintesi di ciascun alunno,che erano state effettuatedopo la visione del film relati-vo al testo di Orwell.Tale erail coinvolgimento emotivodurante la visione (mediata)che alcuni hanno reagito conl’espressione visiva e verbaledei sentimenti e delle emo-zioni scaturite durante lavisione stessa.La scelta dei ruoli espressivi

è stata più volte oggetto dianalisi e negoziazione, cosìcome trovare soluzioni sceni-che (alcune delle quali realiz-zate dai ragazzi stessi), il repe-rire oggetti utili alla propriaimmedesimazione. Unanime lascelta di non usare oggetti diimmedesimazione per gli ani-mali (difficile tema con ragazzicosì grandi, il cui effetto finaleha superato le aspettative deiragazzi) bensì i trucchi davolto. Il lavoro è stato con-dotto serenamente e inmaniera molto produttiva.

Al termine di ogni spettacola-zione veniva effettuata unaconversazione su tutti gliaspetti di una messinscena.Tra i ragazzi presenti nelgruppo ve ne erano alcuniche avevano già realizzatoesperienze di teatro con lastessa insegnante animatrice.Ciò è risultato un fatto moltopositivo, che ha consentitodi osservare nel tempo alcuniaspetti dell’espressività di cia-scuno sviluppata in un sensoo in un altro, e di ricordarefatti, contenuti, espressioni

legate al proprio personalevissuto. L’insegnante ha potu-to allora spiegare tecnicamen-te certe soluzioni teatrali,alcuni tecniche di animazione,il perché della scelta di unruolo espressivo anzichédi un altro per quel bambi-no... nei tempi passati.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA MEDIA

2004/05

Page 18: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

16

…Il tutto entro una…vera fatto-ria, tridimensionale, dove glioggetti e gli “arredi” erano staticollocati pensando proprio aduna fattoria….Lo spettacolo teatrale che hapreso vita nello spazio scenicodel Teatro Santa Maria delMercato di Serra San Quirico,ha posto in evidenza il contrastotra una allegra, sana, simpaticafattoria animata dai bambinidella Scuola dell’Infanzia diRosora e una fattoria cadutanel tempo in una situazionedi disagio a causa del contrastotra il fattore e gli animali ed ani-mata dai ragazzi della ScuolaSecondaria di primo grado diAngeli. Il tutto ha ripreso il temadegli animali e del loro serenorapporto con l’uomo secondoquanto delineato da KonradLorenz ne “l’anello di ReSalomone” tramutato qui in“Professor Lorenzo” e da GeorgeOrwell nel suo famoso testo“La fattoria degli animali”.Ne è scaturito un intreccio par-ticolare che ha reso molto inte-ressante ed articolato un sem-plice tema come quello dellafattoria. Sia i bambini siai ragazzi hanno dato vita asituazioni espressive molto auto-nome, dove tutti, assai motivati,esprimevano il proprio ruoloespressivo con gioia e sensodi responsabilità. I bambini dellaScuola dell’Infanzia si sonomossi nello spazio scenico con

molta disinvoltura rispettandoquanto deciso insieme, sul tap-peto, durante l’attività di anima-zione, ma anche improvvisandosituazioni personali. Si è portatoa teatro quanto avvenutoa scuola, attraverso due videocromakey davvero significativie realizzati davanti ad unoschermo verde, quindi “lavorato”con maestria da un espertooperatore tecnico. I due videoiniziali sono serviti come presen-tazione concreta dello spettaco-lo stesso. Ciascun bambino, dopoaver scelto a scuola il proprioruolo espressivo (animale dellafattoria), ha realizzato la pitturadella propria maglia e con sem-plici ma efficaci accessori haeffettuato danze, mimi, giochiespressivi, canti animati… I ragazzi più grandi hanno quin-di proseguito lo spettacolo tea-trale personificando uno o piùruoli espressivi, gestiti con veraautonomia e grande partecipa-zione. Il loro modo di prenderelo spazio scenico, così come laconcentrazione anche quandoattendevano il proprio turno(restavano sempre in scena),è stato un fatto notato da piùpersone che hanno assistito allaloro performance.In scena ha preso vita un nuovotesto, ricucito dall’insegnanteanimatrice sulla base delle variesintesi che ciascuno aveva rea-lizzato dopo la visione a scuoladel film relativo al testo di

Orwell. E’ stato concordato insie-me a loro che la narrazione(e a ragione) dovesse esseresostenuta fuori-campo dall’inse-gnante animatrice anche pernon dover togliere un ruoloespressivo ai ragazzi.La colonna sonora concordatadurante l’attività laboratorialeha rivelato la sua efficienza,in quanto permetteva allo spet-tatore di coinvolgersi nel conte-nuto quasi come fosse un film.Ai ragazzi è stata data l’oppor-tunità di esprimere la stessatematica di “libertà” attraverso

una danza finale su una musicascelta nel loro repertorio. Ne èscaturita una bellissima espres-sione fisica che, creata intera-mente da loro, li ha fatti esplo-dere in modo totale.

LO SPETTACOLO:ANIMALI IN FATTORIA(dagli animali della fattoria alla fattoria degli animali)

L’ambiente Le vie della natura Animali in fattoria

Page 19: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

mato delle situazioni propo-ste e vissute: utilizzo dellamediazione del“professorLorenzo”, ossia un pupazzosapiente che ha promossouna continua azione di esplo-razione/osservazione e riela-borazione dei dati del conte-sto naturale. Il personaggioanimato ha mantenuto vivol’interesse dei ragazzi e,attraverso l’attivazione delgioco di finzione, ha facilitatol’acquisizione di informazionie conoscenze;• rielaborazione verbale, cor-porea e grafico pittorica delleesperienze: uso degli spazi•laboratori;• documentazione del per-corso: realizzazione di “sche-de scientifiche” su ciascunanimale osservato/presentato.

MOTIVAZIONE

Il percorso segue l’interessedei bambini per il mondo ani-male e trae motivazione dal-l’itinerario di animazione tea-trale “Gli animali della fatto-ria” con il quale condividecontenuti e strategia metodo-logica.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Viaggio nel mondo “animale”del nostro territorio:• gli animali domestici: “Glianimali della fattoria” (colle-gamento con il percorsodi animazione teatrale);• gli animali selvatici collocatinegli elementi:• terra;• acqua;• cielo.

Il contenuto degli animali chevivono vicino a noi ha costi-tuito lo sfondo integratoredelle proposte didattichedelle Scuole dell’Infanzia.Le scelte metodologicheseguite per lo sviluppo delpercorso hanno fatto riferi-mento a:• esplorazione del territorio:visita ad una fattoria, osserva-zione diretta degli ecosistemivicini alla realtà scolastica;• approccio e recupero ani-

Non solo cani e gatti

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

2004/05

17

Page 20: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente

Per ciascuna azione sonostate attivate specifiche stra-tegie/unità didattiche riassun-te in:• riusare: la bancarelladelle semplici cose: attiva-zione del laboratorio dimanipolazione che ha incenti-vato la raccolta e l’utilizzodel materiale di scarto perla realizzazione di tutti glioggetti e i lavori prodottinell’arco dell’anno scolastico,utilizzati poi per l’allestimen-to di una mostra in ciascunascuola dell’Istituto;• separare: le isole ecolo-giche: visita all’isola ecologi-ca del paese e costruzione ascuola di appositi contenitoriper la raccolta differenziatadei materiali;• riciclare: c’era una voltala carta: esperienze di rici-claggio della carta.

L’Ente CIS che ha promossoil progetto, in collaborazionecon gli Istituti Comprensivipartecipanti, ha organizzatouna manifestazione finale euna mostra dove sono statiesposti tutti i prodotti realiz-zati.

MOTIVAZIONE

Il percorso è stato attivatoin risposta alle sollecitazionidel territorio, in particolaredal Progetto CISINCONTRAproposto dal ConsorzioIntercomunale Servizi, inun momento in cui eranecessario promuoverela sensibilizzazione di tuttiverso le problematiche eco-logico-ambientali e incentiva-re la raccolta differenziatadei rifiuti.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

L’itinerario ha interessatotemi legati a:• il recupero creativo deimateriali/oggetti di scarto:carta/cartone, stoffa, legno,bottiglie di plastica;• le isole ecologiche: ubica-zione, connotazione delle“campane”, costruzione dicontenitori per la raccoltadei rifiuti (carta e plastica)nell’ambiente scolastico,raccolta separata dei rifiutia scuola;• il riciclaggio: esperienzedi riciclaggio della carta.

Le soluzioni emerse nellosviluppo del percorso costi-tuiscono una risorsa per ilterritorio e sinteticamentesi identificano con le “paroled’ordine”: riusare, separare,riciclare.

Tanti rifiuti: che fare?...Riusare, separare, riciclare

Le vie della natura

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

2003/03

18

Page 21: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

19

MOTIVAZIONE

Conoscere gli ambienti tipicidel territorio: il fosso diRosora, un percorso naturali-stico.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Itinerario multidisciplinarerealizzato a classi aperte, congruppi di alunni eterogeneiper età. La documentazionecon ipertesto multimedialeè stata realizzata dalle classi3°, 4°, 5°.

Il fosso di Rosora

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

2000/01

Page 22: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

20

MOTIVAZIONE

Esplorare, conoscere, studiareun elemento naturale delnostro territorio consideratodal punto di vista geograficoe scientifico.Il lavoro si colloca nell’ambitodelle attività interdisciplinaridella scuola media di SerraSan Quirico sviluppate intor-no al tema dell’acqua qualerisorsa del territorio diappartenenza.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Nello specifico delle classiseconde i contenuti sonocentrati sul fiume Esino conparticolare riguardo per gliaspetti faunistici e floristici,secondo la logica dell’ap-profondimento e della forma-lizzazione dei percorsi e delleesperienze iniziate preceden-temente.Le conoscenze acquisite,sono state tradotte attraver-so attività di laboratorio, inun documento multimediale.

Il fiume Esino

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

2002/03

L’ambiente Le vie della natura

Page 23: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1985/86

MOTIVAZIONE

• Uso dell’acqua per la pro-duzione di energia integrativa• Valorizzazione delle fontidi energia rinnovabili

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Produzione di energia idroe-lettrica sul territorio:• visita alla centraledi Sant’Elena;• studio delle fonti energeti-che;• attività di laboratorioed esperimenti pratici;• elaborazione dati;• realizzazione di documentifotografici, testuali e grafici.

Centrale Sant’Elena

21

Page 24: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

MOTIVAZIONE

• Conoscenza dell’elementoacqua• Valorizzazione e salvaguardiadella risorsa naturale • Educazione ad un usocorretto e responsabile

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Il percorso didattico, a carat-tere multidisciplinare, è fina-lizzato all’esplorazione e allaconoscenza della sorgente edell’acquedotto di Gorgovivoattraverso visite guidate, ana-lisi e rielaborazione dei dati.

Gorgovivo

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1997/98

1998/99

L’ambiente Le vie della natura

22

Page 25: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

MOTIVAZIONE

• Adesione ProgettoAmbiente d’Istituto: valorizza-zione delle risorse naturalie storico artistiche del terri-torio• Partecipazione Progettoe Concorso CISINCONTRA• Partecipazione ConcorsoFAI

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Fons, dio delle sorgenti,è venerato dagli antichi roma-ni il 13 ottobre: da qui nascela festa di Fontinalia.Miti, poesie, documenti stori-ci, foto, disegni tra fonti, fon-tane e fontanelle di Serra SanQuirico.

Fontinalia

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

2002/03

23

Page 26: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

24

MOTIVAZIONE

Il lavoro è stato sollecitatodalla necessità di scoprire,valorizzare e tutelare la risor-sa naturale dell’acqua.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Esplorazione, studio e docu-mentazione sulle fontanedel centro storico di SerraSan Quirico: uso ed impor-tanza nel corso del tempo,dal medioevo ad oggi.Il percorso, a carattere multi-disciplinare, è stato sintetizza-to nella realizzazione di unmanifesto.

Le fontane raccontano

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1991/92

L’ambiente Le vie della natura

Page 27: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

L’ambiente Le vie della natura

25

MOTIVAZIONE

• Conoscenza della floraautoctona del territorio• Progettazione dello spazioverde della scuola

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Gli alunni sono stati guidatialla conoscenza della floratipica del territorio attraver-so un percorso di ricercascientifica.La necessità di organizzarelo spazio esterno della scuolaha sollecitato le classi a:• progettare la realizzazionedel giardino;• costruire una piantina delplesso e dell’area circostantein scala 1:50;• pianificare la messa a dimo-ra delle specie floristichesulla base delle esigenzedi vita delle piante stesse.La realizzazione dell’arboretoè stata condotta in collabora-zione con l’AmministrazioneComunale che ha fornitomateriali e risorse utili allarealizzazione del progetto.

Realizzazione di unpiccolo arboreto

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

2001/02

Page 28: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

26

evoluzione nel tempo, con-fronto tra passato e presente.

I lavori prodotti, foto, testie carte topografiche, sonodocumentati e raccolti inun apposito album.

L’efficacia delle attività è statagarantita:• dalla connotazione pratica elaboratoriale che ha interessa-to e stimolato tutti gli alunni.• dalla valenza interdisciplinareche ha coinvolto tutto il grup-po docente nella programma-zione e nella correlazione conaltri percorsi in atto nellascuola.

MOTIVAZIONE

Il percorso, inserito nel pro-gramma del Progetto di edu-cazione ambientale d’Istituto“Il nostro Paese”, è finalizzatoall’approfondimento dell’iden-tità culturale e sociale di cia-scuno.

Gli alunni sono stati motivatiall’attuazione dell’itinerarioattraverso:• il coinvolgimento nella pro-grammazione dei lavori digruppo e delle attività dilaboratorio;• l’esecuzione di esperienzepratiche;• le escursioni e le visite gui-date nel paese;• la rielaborazione dei dati alcomputer.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Il percorso ha trattato e svi-luppato temi legati a:• le nostre vie: analisi fisica,denominazione, collocazionegeografica, documentazionefotografica;• personaggi storici, religiosi,letterari, politici che danno ilnome alle vie: identificazione,ricerca e studio dei personag-gi “famosi”;• tipologia e nomenclatura distrade significative: storia ed

Le nostre vie

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

2001/02

L’ambiente

Page 29: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Valorizzazionedei beni artistici

Page 30: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

28

Pim dice:“ehi ragazzi, quimanca l’amico merlo!!! Stavacon noi nel baule, ora era ilsuo turno…”.Replica Tappo:“E’ sempre ilsolito, non riesce a star fermoun minuto al suo posto…”.Sottolinea Claclacla:“Senti chiparla!”.Afferma Zippo:“Beato lui, cheha le ali, così il cacciatore nonriesce ad acchiapparlo!”.Continua Pam:“Zitti zitti,proviamo a chiamarlo”.Niente da fare il merlo nonc’è!!!!

Di qui l’esigenza di ipotizzarequesto personaggio:• Chi è• Da dove viene• Come sarà fatto

I bambini hanno rispostoattraverso la verbalizzazione,in momenti di circle time e,graficamente, con disegniesemplificativi.Intanto a Mergo, una mammaaveva acquistato un merlovero che, per un certo perio-do, ha vissuto in una gabbia,presentandosi come il merloMerghino, dello stemma diMergo.Questi era stanco di starseneappeso in uno stemmacosì…volando da un paeseall’altro aveva raccolto le sto-rie inventate dai bambini che

MOTIVAZIONE

Allargare i confini dell’IstitutoComprensivo intrecciando,in un lavoro comune, scuoledi un più vasto territorio. LeScuole dell’Infanziadell’Istituto Comprensivoerano inserite nel Progettosperimentale A.L.I.C.E. eRETEMAR e nella sperimenta-zione “Il Gioco del Teatro”.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Laboratori musico-teatra-li e le storie del merloviaggiatore

Mediatori dell’intero percorsoanimato, cinque pupazzi trova-ti in un baule tutto colorato,tra vicoli e strade dei castellidove ogni Scuola dell’Infanziaè localizzata (ad eccezione diAngeli, dove, in mancanza delcentro storico, si è ovviatosfruttando le cantine dell’edi-ficio scolastico).A ciascun personaggio eracollegata una semplice storialegata all’ambiente e alla natu-ra tipica del territorio.Ma un bel giorno i personagginon hanno avuto più nulla danarrare, così nel baule vienetrovato un foglio con su scrit-te le seguenti battute, animatedall’insegnante del...“tappeto”:

all’altra. Il simpatico uccello,alla maniera di Internet edella posta elettronica, facevaviaggiare le storie con un CD.Intanto il merlo (che per ibambini di Mergo era una“merla”), però è uscito davve-ro dalla gabbia volando nel-l’immenso cielo e recuperan-do con ciò la libertà che ibambini tutti volevano dargli.Così i bambini di Serra SanQuirico hanno scritto una e-mail ai bambini di Mergo, perspiegare loro l’accaduto, vistoche il merlo era stato loroospite e in un momento didisattenzione era da lì fuggito,cosicché i bambini di Mergohanno subito risposto conun’altra e-mail. Lo stessohanno fatto i bambini diAngeli, con un grazioso scrit-to.Ne è nata in tal modo unacorrispondenza telematicamolto motivante e graziosa.Un bel giorno… il merloMerghino ha inviato ad altrescuole del territorio, alcunedelle quali collegate in rete,una lettera d’invito a parteci-pare ai due laboratori musi-co-teatrali.Condizione necessaria per lapartecipazione: l’invenzione diuna storia, di un canto e larealizzazione in Power Point.Tale materiale, per la verità“raccolto” ed “ascoltato”

dal merlo Merghino, è statopoi presentato nella secondaparte del laboratorio stesso.Nella prima giornata le dueScuole dell’Infanzia di Mergoe di Serra San Quirico hannogiocato con i bambini diArcevia-Conce, Genga,Castelbellino Stazione, in unospettacolo davvero interattivoe ricco di magici momenti.Nella seconda giornata, le treScuole dell’Infanzia di Rosora,Angeli e Castellaro, hannointeragito con i bambini diCupramontana,Arcevia-Palazzo, CastelbellinoStazione.Quest’ultima giornata, in par-ticolare, ha dato vita ad un’in-teressante strategia dove, piùche mai, si è concretizzatauna nuova forma di “teatropedagogico”, che coniuga insé sia il “teatro dei ragazzi”(cioè quando i bambini dellenostre scuole erano gli anima-tori di certe situazioni), siail “teatro per i ragazzi” (cioèquando gli spettatori diventa-no protagonisti del gioco ani-mato, presentando agli altrii loro prodotti).Il simpatico evento è visitabilenel sitohttp://digilander.iol.it/iltappe-tomagico, dove le storie pre-sentate nei due laboratorisono navigabili in una mappatutta sensibile, compreso lo

stesso merlo viaggiatore!Il percorso è stato altresìdocumentato in un CDrom,ora a disposizione anche deibambini e dei genitori. Sonostati gli stessi bambini a scan-dire i propri disegni, in un’e-sperienza motivante ed inte-ressante.E i bambini ricordano benequel simpatico merlo viaggia-tore che riusciva a narrarele loro storie dopo che questile ascoltava uscire dalle lorobocche, mentre la maestra:“scriveva...scriveva...scriveva!!!”

incontrava nelle Scuoledell’Infanzia dell’IstitutoComprensivo di Serra SanQuirico.…Ma parliamoci chiaramente!Come ha fatto il merlo a par-lare ai bambini?Dopo aver raccolto le ipotesidei bambini circa l’identità delmerlo, un giorno i bambinihanno trovato nel baule unCDrom che soltanto il com-puter poteva aprire.Che emozione!!! Lì c’era ilmerlo con una simpaticavoce, in un programma assaicarino, raffigurante l’ambientenaturale del merlo in opered’arte.Il tutto culmina in cinque bot-toni, ricollegabili ciascuno allestorie che i bambini avevanogià inventato.L’esplorazione nel CDrom,stimolando una forte atten-zione, creava una situazionetangibile di alta motivazione.E’ stato allora che il compu-ter, da strumento tecnologico,è divenuto una sorta di barac-ca virtuale capace di narrare,evocare ed emozionare nellevoci, nei suoni, nei segni….Ritrovare lì le tracce del pro-prio vissuto (legato ancheall’esperienza della lettoscrit-tura) e conoscere quello deglialtri bambini delle altre scuo-le, è stato un po’ come volarecon il merlo, da una scuola

Un merlo viaggiatore…nelle storie dei bambini

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

1999/00

Valorizzazione dei beni artistici

Page 31: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Valorizzazione dei beni artistici

29

Catalogazione beni storici:portali e affreschiMOTIVAZIONE

Sensibilizzare i giovani suitemi della salvaguardia e con-servazione del patrimoniostorico-artistico.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Analisi, documentazione foto-grafica e catalogazione deibeni artistici “minori” comei portali attraverso delleschede elaborate sul tipodella sovrintendenza.Realizzazione di un depliantillustrativo con piantinadel centro storico di SerraS. Quirico e quaderni illustra-ti editi a cura della Pro Locoe del Comune.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

Portali 1991/92

Affreschi 1992/93

Page 32: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Serra San Quirico, che haimpegnato per più anni illavoro degli alunni, ha favoritola ricerca su vari aspetti: dallaricerca sulla vita e mestierinegli antichi monasteri, allaricostruzione della strutturaarchitettonica in un plastico,alla delimitazioneed indicazione del sentierodi accesso all’Eremo, all’indivi-duazione dei rischi in cuiincorrono i pochi ruderi rima-sti ed alla conseguente sensi-bilizzazione degli enti pubblici.La riscoperta dell’Eremo diGrottafucile ha favorito l’im-pegno didattico degli alunni,coinvolgendo varie discipline(lettere, storia, geografia, edu-cazione artistica, educazionetecnica, educazione fisica, reli-gione cattolica) ed i rispettividocenti, con specifiche visited’istruzione, lavori di gruppo,coinvolgimento di esperti, rap-porti con le istituzioni delterritorio.Tutti momenti chehanno particolarmente inte-ressato i ragazzi, che hannopotuto verificare concreta-mente le loro abilità nei varisettori.

MOTIVAZIONE

• Promuovere la conoscenzadella storia e dell'architetturadell'Eremo di Grottafucile • Far conoscere lo stato didegrado del bene storico-arti-stico• Sollecitarne la salvaguardia• Inserirlo nell'elenco dei benicensiti dal FAI • Utilizzare l'immagine foto-grafica e digitale

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

La Scuola Media di Serra SanQuirico da diversi anni realiz-za delle attività sui beniambientali, architettonicie storico-artistici del territo-rio. La ricchezza ambientaleed artistica di Serra, la sensi-bilità degli insegnanti e larisposta positiva degli alunnihanno favorito il consegui-mento di questo obiettivo,che ogni anno si è fatto perla verità più ambizioso e benmotivato ed è stato raggiuntocon maggiore perfezione.Anche la popolazione e leistituzioni hanno sempre piùapprezzato e favorito questoinserimento della scuola nellarealtà locale.La riscoperta dei ruderidell’Eremo di Grottafucile,nel territorio del comunedi Fabriano ma nei pressi di

Criptae Focilis: un Eremo da salvareValorizzazione dei beni artistici

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1994/95

1995/96

30

Page 33: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

31

Grottafucile otto anni dopo:“La voce dell’Eremo”CONTENUTOSINTESI PERCORSO

L'Eremo di Grottafucile,appartenente territorialmen-te al comune di Fabriano masorto nei pressi di Serra SanQuirico è, nella consapevolez-za di tutta una popolazione,un monumento da salvare.Di esso restano pochi ruderi;si tratta di uno dei pochi casidi eremi rupestri della regio-ne Marche, di cui due sonoposti proprio nella Vallesina,a poca distanza fra loro(l'Eremo delle Grotte diCupramontana e quello,appunto, di Grottafucile).Il sito dell'Eremo è all'internodel Parco della Gola dellaRossa e di Frasassi, alle pendi-ci del monte Rovellone, edil suo recupero ha una valen-za sia architettonica che natu-ralistica.Il recupero architettonicoè possibile a partire dai rude-ri esistenti e da una pianta,redatta da un agrimensorealla fine dell'Ottocento quan-do erano ancora visibili lebasi della costruzione. È pos-sibile, oltre che rinforzare leparti murarie esistenti, ripor-tare alla luce il perimetro conuno scavo che supera di pocola pulizia del terreno. Questoper la parte costruita inmuratura dai monaci.

Altrettanto importanteè risanare e conservarei primissimi vani dell'Eremoricavati nella roccia viva, chescende a formare uno spaziocoperto con delle piccoleulteriori cavità nella partebassa, dove appunto i monacidimorarono. Questo aspettodel recupero, ha anche unsignificato naturalistico, peril rispetto di tutta la rocciae delle sue cavità, oltre cheper la flora e fauna presentenel sito e particolarmente dif-fusasi tra i ruderi.La fruibilità turistico culturaledell'Eremo non è difficile, per-ché visitare il sito richiedemezz'ora di cammino a piedi,da accessi poco fuori dellasuperstrada Ancona-Roma,dalla quale, tra l'altro, per chiproviene da Roma, è possibilenotare i ruderi, nonchéla grande cava, oggi ferma,che avrebbe potuto causarnela definitiva scomparsa.La Scuola Media di Serra SanQuirico, raccogliendo unaistanza forte del territorio,ha lavorato al recupero delvalore dell'Eremo, sensibiliz-zando gli alunni attraversoun progetto di conoscenza edi documentazione e propo-nendo un Progetto di salva-guardia che cerca di coinvol-gere cittadini, Enti, Istituzioni,Aziende,Associazioni del ter-

ritorio.In questo modo vuole affer-mare il ruolo strategico dellascuola come Istituzione dellaComunità Educante, in gradodi offrire alle giovani genera-zioni valori, conoscenze, com-petenze che li rendano adultiattivi, responsabili, impegnatinel progettare il futuro, quindicittadini a pieno titolo.Allo stesso tempo vuole pro-porre la scuola come Agenziaformativa capace di indicarepercorsi significativi su cuiinvestire energie e risorse,in un'ottica di sistema e diintegrazione di azioni, perriaffermare la storia e l'iden-tità del territorio.È stato realizzato un DVDed organizzato un convegnoa cui hanno partecipato rap-presentanti del Comunedi Serra San Quirico, dellaComunità Montanadell’Esino-Frasassi e delmonastero di San Silvestrodi Montefano.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

2002/03

Valorizzazione dei beni artistici

Page 34: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Giornate FAI Primavera

MOTIVAZIONE

• Sensibilizzare le giovanigenerazioni ai grandi temidella salvaguardia e conserva-zione del patrimonio artisticoe naturalistico• Coinvolgere da subitoi futuri cittadini nell’opera diprotezione e tutela dei beniculturali e ambientali• Promuovere la conoscenzadel centro storico e il deside-rio di valorizzarlo• Maturare il senso del bello• Utilizzare l'immagine foto-grafica, multimediale ed elet-tronica

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Studio della storia di SerraSan Quirico attraversoi documenti• Analisi approfondita dei beniartistici del paese con parti-colare riferimento alla Cintamuraria, alle Porte, alCassero, alle Copertelle e alleChiese di San Quirico e SanFilippo• Partecipazione alle GiornateFAI di primavera con miniguide per la visita del centrostorico di Serra San Quiricoanche in lingua inglese e fran-cese

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

2003/04

Valorizzazione dei beni artistici

32

Page 35: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Valorizzazione dei beni artistici

33

La scuola adotta un monumento

MOTIVAZIONE

• Conoscere e promuoverela conoscenza dei beni artisti-ci e culturali presenti nel ter-ritorio• Conoscere la storia e l'ar-chitettura delle chiese delcentro storico di Serra SanQuirico• Sensibilizzare i giovani sul-l'importanza della conserva-zione e del restauro• Utilizzare l'immagine foto-grafica, multimediale ed elet-tronica

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Visita e raccolta di materialefotografico dopo i restauri• Studio storico e artisticodella chiesa di Santa Lucia• Ricerca di materiale foto-grafico precedente i lavoridi restauro• Confronto delle foto deibeni prima e dopo il restauro• Realizzazione del calendarioin forma cartacea e di unavideocassetta

Fino a pochi anni fa i due cam-panili principali del centro stori-co di Serra San Quirico sembra-vano rincorrersi e gareggiare nelsuono. Gli anziani ricordano inparticolare il suono del campa-none di Santa Lucia, che sidiffondeva attraverso colli e val-late, nonostante la cella campa-naria fosse troppo piccola perfar esprimere tutta la suapotenza sonora. Altri ricordanocome da giovani fossero statiincaricati per il suono delle cam-pane nei giorni di festa, sia dalbasso con le corde, sia dall’altodirettamente con le mani. Poi,da diversi anni, le campane diSanta Lucia han preso a tacere,in seguito alla dichiarazionedella pericolosità della strutturamuraria del campanile.

La nostra Scuola Media “D.Gaspari “, avendo ormai collau-dato in tante occasioni il collega-mento della scuola con il territo-rio, nell’aderire al Progetto “LaScuola adotta un Monumento“,ha subito trovato d’accordoalunni ed insegnanti nelloscegliere per l’adozione ilCampanile di Santa Lucia.

“Adottare un Monumento - sonoparole del progetto - non signifi-ca solo conoscerlo, ma ancheprenderlo sotto tutela spiritualee dunque sottrarlo all’oblio e aldegrado, diffonderne la cono-scenza, promuoverne la valoriz-zazione”.Era proprio il nostro desiderio eil nostro scopo.

Il campanile di Santa Lucia

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1996/97

1997/98

1998/99

Page 36: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

MOTIVAZIONE

• Avvicinare il ragazzo al con-testo culturale in cui vive• Favorire la valorizzazionedei beni artistici• Riscoprire tradizioni e riti• Promuovere l’integrazionetra scuola e territorio• Costruire percorsi trasver-sali

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

A.s. 1997/98: analisi del perio-do storico e del centro stori-co di Rosora. Lettura icono-grafica, della struttura archi-tettonica e delle opere con-tenute all’interno della chiesa.A.s. 98/99: analisi dell’artigia-nato locale e delle tradizioni.A.s. 99/2000: maglietta conimmagine della chiesa, video-cassetta e mostra finale deilavori.

La chiesa di S. Antonio

Valorizzazione dei beni artistici La scuola adotta un monumento

34

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1997/98

1998/99

1999/00

Page 37: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Valorizzazione dei beni artistici

35

MOTIVAZIONE

• Fare esperienze di lavorodi gruppo attraverso l'educa-zione ambientale• Conoscere gli aspetti natu-ralistici del percorsoSant'Ansovino Avacelli• Ricercare le conoscenzeartistiche e storiche• Utilizzare l'immagine foto-grafica, multimediale ed i testielaborati per produrre unCD

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Uscita (intera giornata) perosservare e descrivere atten-tamente il sentieroSant'Ansovino - Avacelli neisuoi aspetti fondamentalinaturalistici (geologia, zoolo-gia e botanica) artistici, storici• Attività di ricerca conesame di documenti• Studio dei documenti, conattenzione all'aspettoSant'Ansovino - Via dei pelle-grini• Rielaborazione dei materialie preparazione di un CD

S.Ansovino

La nostra escursione ha inizioquando le classi 1A e 1B parto-no dalla Scuola Media con ilpulmino alla volta diSant’Ansovino-Avacelli.

Durante il viaggio ci siamo fer-mati a osservare la frana diTrivio di Serra San Quirico aper-tasi su terreno argilloso. La sostaci ha permesso di riflettere sulladiversa morfologia del territorio.

Dopo pochi minuti siamo scesidal pulmino per proseguire apiedi. Per giungere all’abbaziadi Sant’Ansovino abbiamo per-corso un sentiero di terra battu-ta situato sul fondovalle. Questosentiero era un’antica via deipellegrini e, ancor prima, erala via di comunicazione utilizza-ta dai Longobardi per passaredalla Valle del fiume Esino aquella del fiume Misa. Durantela passeggiata abbiamo osserva-to e a volte raccolto fogliee bacche, abbiamo studiatogli arbusti, visto alcuni insettie intravisto uno scoiattolo. In un

momento di silenzio assolutoabbiamo udito alcuni rumori checi hanno fatto pensare ad altrianimali del bosco.

Il paesaggio era magnifico e lavegetazione ricca e folta, abbia-mo capito anche che sul versan-te di Avacelli, alla nostra destra,c’era stato un rimboschimentodi pini.

La professoressa ci ha guidatonell’osservazione di varie speciedi quercia e ci fatto notarecome le querce si difendonodai parassiti: quando l’albero èminacciato, le ghiande formanoun bozzolo (galla) nel qualeviene imprigionato l’insetto chemuore o raramente riesce ascappare. Abbiamo scopertouna piccola sorgente che forma-va uno stagno con girini e rane.Subito dopo siamo entrati nel-l’antichissima abbazia: sulla fac-ciata c’era una nicchia concroce scolpita e una finestra: lemura erano in pietra della zona.Appena entrati abbiamo visto

davanti a noi l’abside con l’alta-re, sopra il quale c’erano duecandelabri, un crocifisso e deifiori. L’altare era posizionato n mezzo all’abside perché essoaveva la funzione di amplificareil suono.

Di fianco all’altare si notava unaporta murata che probabilmen-te usava il sacerdote per andarein sacrestia.

Ai lati dell’abside abbiamoosservato due colonne; i capitelliavevano decorazioni diverse:foglie, uva, croci e una testaumana.

Sulle pareti c’erano affreschiantichi ma ben conservati per-ché la pittura veniva eseguitadopo che era stata messa lacalce sulla parete.

Don Natale, che si occupa dellachiesa, ci ha spiegato e fattovedere anche il sotterraneo.

Dopo aver visitato la chiesa, ci

siamo avventurati su un sentieroche costeggiava il bosco da unaparte e piccoli appezzamenti diterreno coltivato dall’altra.Abbiamo attraversato il fossoLa Pretara e di Fugiano.Proseguendo per una lunghissi-ma salita, abbiamo osservato lerocce e raccolto alcuni fram-menti. Finalmente siamo arrivatiad Avacelli dove abbiamo sosta-to e pranzato, per poi riposarciin un bar. Dopo una brevepausa, siamo andati al centrostorico, abbiamo visitato la chie-sa di San Lorenzo e abbiamofatto le foto dei vari scorci delcentro storico del paese.Nel primo pomeriggio, abbiamoiniziato una lunghissima discesa,che, sempre attraversando ilbosco, ci ha riportato sulla stra-da Serra San Quirico-Avacelli,dove ci attendeva il pulmino.

PERCORSO SANT’ANSOVINO - AVACELLI

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1999/00

Page 38: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Professioniartigianali

Page 39: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Alla scoperta dei mestieri antichi

MOTIVAZIONE

Conoscere gli aspetti generalidi alcuni fra i principalimestieri antichi che vannoscomparendo.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Ricerca di informazioni suiprincipali mestieri antichi• Visite e raccolta di materia-le fotografico• Realizzazione di una docu-mentazione in forma cartacea

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

2001/02

37

Professioni artigianali

Page 40: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

38

Professioni artigianali

I mestieri dei serrani

vanno scomparendo, cosìcome sta cadendo in disusola parola stessa “mestiere”.Attraverso la scuola, i ragazzihanno potuto coniugarepassato e presente, tradizionee innovazione; hanno inoltrepreso coscienza della respon-sabilità e dell’impegno chel’uomo, con il suo lavoro,continuamente testimonia.

MOTIVAZIONE

La ricerca vuole riportarel’attenzione su alcune profes-sioni artigianali in via di estin-zione o particolarmente inte-ressanti. La scuola intendecosì legare il proprio proget-to educativo al territorio,per contribuire a rinsaldarei legami tra le generazionie favorire il rispetto per letracce che la storia dell’uomolascia nei sentieri della vita.Nel giro di pochi decennisono profondamente cambiaticomportamenti, rapportiumani, riti della società, modidi pensare e di lavorare...Abitudini consolidate sonoscomparse per lasciareil posto ad un “nuovo” sem-pre incalzante. L’educareesige che di tutto ciò si pren-da consapevolezza, per assu-merne la misura ed il senso.In tale contesto,“I mestieridei serrani” è una ricercarealizzata da ragazzi chevogliono capire meglioil tempo ed il cammino del-l’uomo. Il tempo comememoria, senza cui non c’èevoluzione. L’uomo comeprotagonista che modella,trasforma le cose, cambiase stesso e l’organizzazionesociale. Per i ragazzi conosce-re i mestieri ha significatoavvicinarsi ad attività che

LIVELLO SCOLASTICO

PUBBLICAZIONE

SCUOLA MEDIA

1997/98

Page 41: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Professioni artigianali

39

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita all’anziano selcino delcomune di Serra San Quiricoe ricerca sul libro diDomenico Gaspari “Memoriestoriche” del 1885 che narragli avvenimenti e le arti prin-cipali a Serra nella prospetti-va di una memoria storica.

Il selcino detto anche“paccapietre”

L’attività del selcino o “paccapietre” è una delle più caratteri-stiche e tradizionali delComune di Serra San Quirico.Fin dai tempi dei Romani lapietra locale è stata usatacome materiale da costruzione.Lo conferma la cascata artifi-ciale, risalente al II secolo a.C.circa, costruita in localitàSant’Elena con blocchi squadra-ti. Anche il centro storico è statoedificato totalmente in pietraarenaria. Domenico Gaspariaffermava nel suo libro del1885 che nel territorio esiste-vano due fossi, il Forchiusano

e la Venella, che erano due vereminiere di pietra arenaria, adat-tissima e assai ricercata percostruzione e per lastrico dellevie. Questa pietra educò natu-ralmente in paese un buonnumero di tagliapietra, scalpelli-ni e selcini.L’attività del selcino, nel corsodegli anni, è andata progressiva-mente regredendo, tanto cheoggi sono rimasti, a tempopieno, solo due selcini, di cuiuno è pensionato, mentre treo quattro persone l’esercitanocome secondo lavoro.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1985/86

I mestieri dei serrani

Page 42: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

40

La fornace ieri e oggi

L’attività della fornace è statal’unica nel passato a dareimpiego a parecchie persone,tra cui molte donne. Il meritodi tale iniziativa si deve all’inge-gner Francolini, che tra il 1885e il 1886 fondò la fornace condue forni. Oggi la fornace ègestita a livello familiare evi lavorano 5 persone, mentrenel passato, durante il periododi massimo sviluppo, gli operaierano 25.All’inizio dell’attività la pietra,che arrivava dalla cava della

Rossa, prima per mezzo deicarrelli trainati da buoi e, suc-cessivamente, attraverso carrellisu binari, veniva scaricata sulpiazzale, messa nei forni, alti11 metri, alternandola con stra-ti di carbone. Le zolle cotte,uscite dai forni, venivano messenei sacchi e vendute soprattuttoai contadini, che le utilizzavanosia per disinfettare stalle, pollai,ecc. che per mescolarle al ver-derame.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1985/86

Professioni artigianali

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita alla fornace di SerraSan Quirico Stazione, raccol-ta di informazioni dal libro diDomenico Gaspari “Memoriestoriche” del 1885 e intervi-sta a un ex dipendente dellafornace.

I mestieri dei serrani

Page 43: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Professioni artigianali

41

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita alla cava di pietra dellaGola della Rossa.

La cava di pietra

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

2002/03

I mestieri dei serrani

Page 44: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

42

Il mulino idraulicoCONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita al mulino idraulicosull’Esinante, un fiumiciattoloaffluente dell’Esino e intervi-sta al molinaro, il signorMattiacci.

I mulini idraulici furono introdot-ti in tutte le regioni italiane nelXIII secolo. Alla loro costruzionecontribuirono dapprima i mona-ci, poi i signorotti di campagnae i proprietari terrieri. Poco red-ditizie risultavano le modestemacine a mano, per cui si sentìl’esigenza di costruire impiantimolitori di più vasta portata,utilizzando l’acqua dei fiumial posto della forza muscolareper fare girare la macina. Iprimi mulini funzionavano sta-gionalmente in inverno e in pri-mavera, quando c’era abbon-danza di acqua e il contadino

era poco impegnato nei lavoridi campagna.Tra gli anni ‘20 e ‘40 si è avutauna scomparsa dei muliniidraulici, mentre si registra unminore uso dei mulini a cilindri.Così in poco più di un secolosono scomparse e stanno peressere cancellate per semprele testimonianze di antichi pro-grammi. Oggi la trasformazionedelle granaglie avviene grazieall’impiego di tecnologie taloraanche sofisticate, frutto di unacontinua applicazione dell’inge-gno umano.

Professioni artigianali

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1985/86

I mestieri dei serrani

Page 45: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

43

Professioni artigianali

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita all’antico frantoio diSerra San Quirico appartenu-to ai frati Silvestrini.

Il frantoio oleario

Il frantoio, uno dei più antichidella zona, risale approssimati-vamente ad oltre 400 anni fa.In questi lunghi anni esso èappartenuto ai frati Silvestrini,che non lavoravano personal-mente le olive ma avevano aloro disposizione degli operaiche si occupavano della produ-zione dell’olio. Successivamentela famiglia Chiaraluce ha inizia-to con loro una collaborazione(circa 60 anni fa) che è duratafino al 1978 - 79, anno in cui laproprietà del frantoio è passatadall’Istituto dei monaciSilvestrini a questa famiglia.Molti anni fa la lavorazione del-l’olio richiedeva molto più per-sonale, infatti essa veniva svoltasolo manualmente. Occorrevano

4-5 persone per produrre inun’ora 1 quintale d’olio, a diffe-renza di oggi che con 2 perso-ne si ha una produzione di 5quintali. I vecchi strumenti, dicui è rimasto qualche “cimelio”,sono stati sostituiti da macchi-nari moderni che permettonoalla piccola azienda di produrreun buon olio, sia per uso fami-liare, sia per altri clienti chedesiderano una spremitura agaranzia di qualità. Proprio perla buona qualità dell’olio, lafamiglia Chiaraluce ha ricevutonel 1910 (periodo di collabora-zione con i monaci), un diplomaper la miglior produzione, inuna esposizione internazionaleavvenuta a Roma.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1989/90

I mestieri dei serrani

Page 46: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

44

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Visita al forno e intervistaal proprietario MattiacciLuciano.

Il forno

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1988/89

Professioni artigianali

La famiglia Mattiacci aveva unmulino in località Esinante enel 1956 acquistò un forno aSerra stazione. Successivamenteuno dei tre fratelli, Alfredo, deci-se di separarsi dalla società edi proseguire autonomamentel’attività installando un fornonuovo a Serra San Quiricopaese.Inizialmente, in questo nuovo

forno, il signor Mattiacci facevasolo pane, ma poi ha ampliatol’attività producendo pizza esquisiti dolci. Inizialmente lalavorazione del pane era ese-guita completamente a mano,poi quando le condizioni econo-miche migliorarono la famigliaMattiacci acquistò macchinarimoderni e sofisticati che usatuttora.

I mestieri dei serrani

Page 47: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Professioni artigianali

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Confronto tra i vecchi meto-di di lavorazione della terra e i più recenti sistemi usati altempo della realizzazione del-l’esperienza.

Mezzi usati nellaagricoltura ieri-oggi

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1986/87

45

I mestieri dei serrani

Page 48: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

46

MOTIVAZIONE

• Stimolare le capacità creati-ve dei ragazzi• Sviluppare la manualità• Creare interessi• Educare al gusto del lavoro• Avvicinare i giovani al lavoroautonomo ed in particolare ataluni mestieri del settoreartigiano• Orientare

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Attività teorico-pratichesotto la guida di qualificatimaestri artigiani e coordinateda docenti• Realizzazione di manufattidi vario genere a seconda delsettore o ambito in cui glialunni si sono cimentati: cestidi midollino, fotografie digitali,cornici, dolci vari, addobbinatalizi, presepi realizzati conmateriali diversi, oggetti invetro pitturato, oggetti inlegno e in terracotta, restau-ro mobili antichi, monilidi biogetteria…• Esposizione dei prodotti allamostra finale organizzata neivari anni o ad Ancona, o aJesi, o a Fabriano

Professioni artigianali

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA MEDIA

1999/00

Bottega scuola:orientamento alla manualità

Page 49: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsididattico-artistici

Page 50: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

La sincrofonodiascopia

diapositive (detto “caramate”,prodotto dalla “Singer”, danoi battezzato sincrofonodia-scopio) con avanzamentoautomatico in base al tempoe negli intervalli programmatie preventivamente incisi, con-sentiva viaggi entusiasmantied impegnativi nell’icofono-sfera delle tematiche e deisoggetti affrontati, per i qualialunni ed insegnanti, in unlaborioso clima di gioiosacreazione, pervenivano allaproduzione di un linguaggiototale, risultato dalla fusioneintrecciata, dall’embricamentovivace di suoni, musica, imma-gini, frasi e parole.Certo, non erano i risultatiineccepibili che interessavano,ma i processi, le esperienzevive ed autentiche di effettivacrescita della personalità diciascuno in una relazionalitàformativa e qualificante diinterscambio, lavoro e diverti-mento.Si partiva dalla proposizionedell’idea, dal brainstormingsul soggetto da sviluppare,abbozzandone, una volta sta-bilita, la scaletta proceduralein un piano di lavorazione chevedeva alunni ed insegnantiricercare, procurare docu-mentazioni, elaborare intervi-ste, comporre testi in unamodularità contemporaneaalle uscite sul campo, ai piace-

voli viaggi indimenticabili coni pullmini per fotografare indiapositive luoghi, oggetti,persone, personaggi, animali,edifici.I materiali così raccolti ven-gono articolati in scene,sequenze, inquadrature, e levoci recitanti, gli speakers,affinano le loro capacità didizione nel restituire i testi,le didascalie antecedentemen-te elaborate, col supporto dibrani musicali attraverso sug-gestive dissolvenze e irruen-ze. I ragazzi, emozionati, par-tecipano con grande respon-sabilità ed impegno, si eserci-tano nell’autocontrollo, espe-rimentano con motivazioneed interesse paradigmi opera-tivi in cui accrescono confatica e divertimento la loropersona, la loro umanità, illoro piacere di esserci nelmondo, aumentando le pro-prie competenze e conoscen-ze in rapporto al reale nelquale si muovono ed agisco-no.La migliore e cosciente utiliz-zazione dello strumento lin-gua, sistema di segni e disuoni, in vista anche delladestinazione sociale, dellaproiezione al pubblico, coni genitori e la comunità, per-mette ai ragazzi di familiariz-zarsi con un nuovo mezzo diespressione, di cogliere nelle

fasi di produzione e montag-gio della sincrofonodiascopiapossibilità e significati qualifi-canti e comunicativi, di codifi-cazione e decodificazione,innervando l’abitudine a guar-dare con più attenzione larealtà da isolare, a lavorarein gruppo e ad avere unacoscienza critica del mondomassmediale.In questo modo si risveglianol’intelligenza, la comprensio-ne, si virtualizzano potenzia-lità di analisi e sintesi, rielabo-rative e creative, in una ludicaorganizzazione di attivi con-tributi disciplinari, dove lesuggestioni, gli stimoli ideativie le sequenze esperenzialipenetrano nell’anima del fan-ciullo, consentendogli di crea-re la propria “carne mentale”,nell’esplosione guidata, con-giuntamente agli insegnanti,della propria affettività, riccadi curiosità ed interessi.Il “medium” del sincrofono-diascopio è oggi certamentesuperato dalla tecnologiainformatica del computer edella digitalizzazione.Ma, pur nella diversità deimezzi, le ragioni di fondo,metodologiche e didattiche,restano inalterate, se si con-cepisce e si vive l’educazionecome autoeducazione, comevibrante processo di variegatistimoli organizzativi e forma-

tivi in cui si sviluppa entrol’anima giocosa e sensibile delfanciullo l’uomo e la persona,con il desiderio sempreinsoddisfatto di sapere e difare, per il proprio e l’altruibene.

Numerosi sono stati i docu-mentari fonodiascopici pro-dotti, negli anniOttanta/Novanta, dagli alunnidell’allora Direzione Didatticadi Serra San Quirico. Nericordiamo alcuni:“Tre antiche abbazie”“Un mostro...Ma chi lo sa?”“Il cantico delle creature”“Storia e lavorazione di unfrutto prezioso: l’oliva”“La valle dei selcini”“La grotta grande del vento”“Medicina e salute”“L’isola dei quadrati magici”.

MOTIVAZIONE

La “sincrofonodiascopia”nella seconda metà deglianni Settanta

Volevamo percorrere un sen-tiero che arrivasse al cuoreintelligente del ragazzo, chene stimolasse la voglia di fare,di intraprendere, di conosce-re e sapere, diventando eglistesso protagonista dell’espe-rienza scolastica, in modoeffervescente ed attivo, coin-volgendo il singolo e il grup-po, gli insegnanti e la comu-nità.La sonorizzazione delle dia-positive, di volta in volta sgra-nate in un rosario tematicodi ricerca ed indagine, oppuredi fantasia e di racconto, hainnescato un fervore di inizia-tive molteplici, divertenti edistruttive. Non soltanto tra-smissione, ma anche esoprattutto produzione dicultura audiovisiva, come cro-giuolo di apprendimenti stori-ci, artistici, geografici, ambien-tali, nel decantarsi del linguag-gio che si arricchisce e dilatain forme e proprietà semprepiù squisitamente comunicati-ve ed espressive, in un briosoamalgama multidisciplinareed interdisciplinare.L’apparecchio usato, insiememagnetofono e proiettore di

Percorsi didattico-artistici

48

Page 51: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia

l’abbazia di Valdicastro

Ai nostri occhi, appare nella suamaestosità l’interno dell’absidecentrale con l’altare e le finestrea doppio strombo.

All’estremità S.E. si situa l’entrataprincipale della chiesa.

Il complesso abbaziale aveva, tragli altri scopi, anche quello di pro-tezione e difesa del territorio.Nell’angolo S.O. si staglia la torrea pianta quadrata, superstite ele-mento del sistema difensivo.

In un appezzamento di terreno checomprendeva una valle suggestivatra pendici boscose, San Romualdofondò, agli albori del 1000, l’abbaziadi Valdicastro.

Su di un lato spicca una facciata adordine di archi sovrapposti a tuttotondo.

Un’entrata di accesso al chiostrosi struttura nella tipica forma di unarco romano-gotico.Al centro delchiostro sorge il tipico pozzo aforma ottagonale.

La parte più notevole della criptaè l’absidiola che racchiude un’ara,che qui vediamo, sottostante aduna delle tre monofore a strombosolo interno, segno di notevoleantichità.

Le campate sono sostenute daquattro solidi pilastri compositi.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

I ragazzi visitano “tre anticheabbazie” del loro territorio:Valdicastro, Sant’Elena,Sant’Urbano e, insieme agliinsegnanti, ne studiano l’archi-tettura, conoscono la funzio-ne dei vari ambienti e, di con-seguenza, alcuni momentidella vita dei monaci chein esse hanno abitato.

Le tre abbazie

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

1979/80

49

Page 52: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia

l’abbazia di Sant’Urbano

Da un muro trasversale, dal presbi-terio, che sorge più elevato rispet-to alla parte interna più bassa,riservata al popolo, quasi a sottoli-neare una netta distinzione tra imonaci e i credenti.

Per una scala di otto gradinientriamo nel corpo anteriore deltempio che costituisce la chiesadei fedeli, separata…

Subito colpisce la visione delle treabsidi: la centrale, più grande edampia, con tre monofore, fiancheg-giata dalle due absidi minori, trafo-rate anch’esse da monofore. Lapiacevole decorazione è costituitada colonnine e da romanici archet-ti pensili. L’abside mediana è abbel-lita, sotto la gronda, da una fasciadentellata.

Agli inizi dell’anno 1000 d.C. SanRomualdo fondò l’abbazia diSant’Urbano.

Il corpo centrale della criptaè diviso da due file di colonnine.In fondo, l’altare, posto davantialla piccola abside, sorregge la sta-tua di Sant’Urbano.

Nell’ampio presbiterio, l’altare, sucui legge, pensoso e meditabondo,Don Luigi.

50

Page 53: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

51

Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia

l’abbazia di Sant’Elena

Dall’entrata, si espande, maestosa,la vastità gotica del tempio nellesue tre navate.

Alla base un notevole portale:strombatura a tre archi a tuttosesto concentrici. Nell’ultimaarcata i motivi ornamentali: giralidi viticci. Nell’architrave, scolpitocon al centro una croce di tipogreco, l’intarsio di due agili animali,leoni o cervi: l’uno si inginocchiaalla croce, l’altro appare renitentee contestatore.

La facciata dell’abbazia è insolita-mente alta, per la sopraelevazionedella cella campanaria ad essa con-giunta.

Ecco l’abbazia di Sant’Elena, erettada San Romualdo sempre agli inizidel 1000 d.C..Nella sua monumentale imponenzatroneggia l’abside, unica, ampia,semicircolare con due finestre adoppio strombo fiancheggiate dallemonofore della parete posteriore.

La cripta, franata nel tempo, è stataricostruita nel 1925, perdendoquasi tutte le caratteristiche origi-narie. Superstite, forse, questamonofora a strombo poligonale.

Il prebisterio, con l’altare e il dipin-to di Sant’Elena, fiancheggiato dalledue luminose monofore, sorgesu un piano sopraelevato, separatodal resto dello spazio riservatoai fedeli.Vi si accede da una scalain pietra a ridosso di un murettosulla cui sinistra si apre l’entrataper la cripta.

Page 54: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia

per lo quale a le tue creaturedai sostentamento.

…Laudato si’, mi’ Signore,per frate ventoet per aere et nubilo etsereno et onne tempo,

spetialmente messòr lofrate sole, lo qual’è iòrno, etallumini noi per lui.Et ellu è bellu e radiante cumgrande splendore;de Te Altissimo porta signifi-catione.

Laudato si’, mi’ Signore,per sora nostramatre terra,la quale ne sustenta etgoverna, et produce diversifructi con coloritiflori ed herba…

Laudato si’, mi’ Signoreper frate focu, per lo qualeennallumini la nocte:ed ello è bello et iocundo etrobustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore,per sor’acqua,la quale è multo utile etumile et pretiosa et casta.

Il Cantico delle creatureCONTENUTOSINTESI PERCORSO

I ragazzi, guidati dagli inse-gnanti, leggono “Il Canticodelle creature”, lo “traduco-no”, lo studiano, ne compren-dono il contenuto e gli inse-gnamenti.

Altissimu, onnipotente bonSignore, tue so’ le laude, lagloria e l’honore et omnebenedictione…

Laudato sie, miSignore, cum tucte le tuecreature,

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

1980/81

52

Page 55: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

All’uscita da scuola un gruppodi ragazzi decide di fare unpic-nic in campagna.Preso il cibo e ascoltatele raccomandazioni dellemamme, i ragazzi partonofelici. Lungo il percorso gioca-no e cantano.Trovato unbel prato, si siedono e fannoil loro pic-nic.Al termine, mentre gli altririprendono a giocare e acantare, uno di loro si allonta-na per fare una passeggiatae arriva nei pressi di una casaabbandonata... si avvicina e aduna finestra vede apparire…un mostro. Ma chi lo sa?Impaurito torna dagli amici eracconta loro ciò che havisto.Insieme si recano in casermaper narrare quanto accaduto.L’Arma prontamente intervie-ne. Con grande coraggio cari-ca, sfonda la porta e… “Nellacasa abbandonata c’era o nonc’era il mostro? Ma chi lo sa?”

Al termine, mentre gli altri ripren-dono a giocare e a cantare, unodi loro si allontana per fare unapasseggiata e arriva nei pressidi una casa abbandonata… si avvi-cina e…

Trovato un bel prato, si siedonoe fanno il loro pic-nic.

Lungo il percorso giocano e canta-no.

Preso il cibo e ascoltate le racco-mandazioni delle mamme, i ragazzipartono felici.

Sono le 12,40 del 21 marzo 1981,è una splendida giornata primaveri-le, un gruppo di ragazzi decide difare un allegro pic-nic in campagna.

ad una finestra vede apparire…un mostro? Ma chi lo sa?

sfonda la porta e… “Nella casaabbandonata c’era o non c’erail mostro? Ma chi lo sa?”

Con grande coraggio carica,

Insieme si recano in caserma pernarrare quanto accaduto. L’Armaprontamente interviene.

Impaurito torna dagli amici e rac-conta loro ciò che ha visto.

Un mostro... Ma chi lo sa?

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

1980/81

Percorsi didattico-artistici La sincrofonodiascopia

53

Page 56: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici

“La Scartocciata”Film a soggetto - Ricerca socio-culturale e folcloristica sulmondo contadino.“La pesca volante”Documentario sulla pesca del pesce azzurro.“Una fetta di paradiso”Storia scritta, animata e realizzata dai ragazzi.Film d’animazione.“La trebbiatura”Storia scritta e filmata dai ragazzi.Animazione.“Paese mio”Documentario geografico.“A special cartoon” Animazione in 3 episodi.“Gianni il sensale” A soggetto, in costume.Storia scritta dai ragazzi - ricerca socio-ambientale.“Pippo’s story” Fiaba inventata, illustrata e fumettata.Film di animazione.“La frittata” A soggetto. Ricerca socio-antropologicae culinaria sulle tradizioni delle campagne, elaborata dairagazzi.“Gli ultimi cantastorie” A soggetto. Ricerca sui cantoridella passione di Cristo (rievocazione-evento storico-reli-gioso).“La polenta” A soggetto. Rievocazione socio ambientaled’epoca.Testo scritto dai ragazzi.

MOTIVAZIONE

Dall’esperienza del maestro“Peppe Pirani”, pioniere perle attività audiovisive e di ani-mazione, impegnato condiversi ragazzi delle ScuoleElementari e gli insegnantiche hanno collaborato conlui, è scaturita la realizzazionedi lavori filmico/teatrali poisintetizzati nel testo “Ciaka scuola” (Accademia delleMuse).Fare cinema a scuola, oltreche corredo documentaristi-co a ricerche socio-ambientalio geografiche, è soprattuttoliberazione dalla dipendenzadel fascino e delle emozioniimposte dagli altri. Scriveresoggetti, o partecipare alleloro stesure, girare un film(come interpreti, come equi-pe tecnica) è per i ragazziscoprire e creare trucchie finzioni. E’ attività altamentecreativa.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Le esperienze più significative,alcune delle quali segnalate epremiate in diverse Rassegnedel Cinema dei Ragazzi, sonostate ampiamente documenta-te nel testo citato e di segui-to elencate:

Ciak a scuola

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

Dal 1978

54

Page 57: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici

55

MOTIVAZIONE

Recupero e approfondimentodi leggende e filastrocchelegate al territorio di SerraSan Quirico.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Il lavoro di recupero di alcu-ne leggende popolari ha con-dotto i ragazzi ad unapprofondimento linguistico,narrativo e creativo fino allarealizzazione di maschererelative ai vari argomentie alla loro animazione.

Leggende:I briganti della golaLa strega della fornaceI fantasmi…delle pescheI diavoli della ripa

Con i bambini si è realizzatoun lavoro di recupero delleantiche filastrocche traman-date nel corso dei tempi, trai giochi nella natura e fissatenella propria memoria.

Filastrocche e conte:Trucci trucci cavallucciSotto il ponteSotto la cappa del caminoLe cornacchie nel patèOh, Maria Giulia

Leggende e filastrocche

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

1999/00

Page 58: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

di misteri, accogliente eminaccioso al tempo stesso,silenzioso e roboante peri suoi prodigi. Ogni raccontoriesce a “trasformare” il letto-re, ad educarlo con un nuovorapporto con la natura, a far-gli riconquistare un giustosenso del limite, a suscitarerispetto facendo nascere laconsapevolezza di come ogniambiente debba e possa vive-re con il suo equilibrio, conle sue risorse, con i suoi ritmi.La scuola, attraverso il lavorodei bambini, riafferma il suoruolo critico e progettuale, lasua finalità di formazione cul-turale, per educare cittadiniricchi delle capacità di com-prendere e rapportarsi conil mondo, capaci di viverecreativamente e responsabil-mente.

Dal lavoro sono stati stampati“I quaderni del Parco” cheraccolgono le sette leggende.L’Ente promotore di tale pub-blicazione è stato il ParcoNaturale della Gola dellaRossa e di Frasassi.

Nell’anno scolastico 2000-2001, due di queste leggendesono diventate oggetto di unlaboratorio teatrale durato unbreve periodo dell’anno econclusosi con la loro rappre-sentazione nella sede del

Parco.MOTIVAZIONE

Progetto nato da una relazio-ne concreta tra il Parco Goladella Rossa e di Frasassi e laScuola di Serra San Quirico.Il Parco Naturale non è soloil luogo dove si sperimentauno sviluppo ecocompatibileper il futuro, ma può e deveessere anche il luogo dovel’uomo ritrova le proprie radi-ci in quel mondo naturale,misterioso e magico, che dasempre racchiude in sé ilsenso profondo della vita.I bambini motivati dall’esplo-razione concreta hanno tra-sformato la realtà con creati-vità e fantasia.Ecco che si ripercorre ilParco cercando il Drago…temendo l’arrivo dellaStrega… vedendo ciò che c’èe ciò che non c’è.

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

Le storie, inventate dai bambi-ni, si presentano come tantisentieri, percorsi tracciati perleggere il paesaggio con sguar-do nuovo e stupito. Colori,forme e rumori meraviglianocon nuova magia; sassi, rocce,vegetali e animali si animanodi una vita sconosciuta.Tuttele storie fanno apparire lanatura come un mondo ricco

Sette leggendeper un parco

Percorsi didattico-artistici

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA ELEMENTARE

1999/00

Leggende e filastrocche

56

Page 59: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

57

Percorsi didattico-artistici

zione verbale e gestuale.Adulto in scena: l’adulto sisceglie un ruolo o sono gli stessibambini che gliene affidano unospecifico. Recita con loro atti-vando i movimenti dei gruppi, ilcanto, la danza... Dà ritmo. È unpunto di riferimento.Bambino/oggetto (uso del-l'oggetto di animazione): il bam-bino utilizza la marionetta, ilburattino, il pupazzo a bastoneper animare una situazioneespressiva o musicale, coordi-nando il movimento al ritmo eallo spazio.Bambino/mediazione cor-porea dell’oggetto: trasfor-mazione dell'oggetto con ilmovimento o sostituzione del-l'oggetto con un movimento...(ad esempio mentre vi sonobambini che suonano un parti-colare strumento musicale, vene sono altri che ne descrivonoil suono attraverso il gesto e ilmovimento, sostituendosi all’og-getto sonoro).Bambino/voce-parola - Lospessore della parola: unoo più bambini recitano corpo-reamente sotto la guida dellavoce fuori-campo, nella forma dinarrazione, canto, comandi,didascalie ai quadri.Battuta verbale, corale oindividuale: brevi frasi o for-mule ripetute più volte nelcorso dello spettacolo quasi adispessirne il significato. Possono

nascere durante il gioco anima-to.Bambino/protagonista: nel-l’investitura di un ruolo indivi-duale o più semplicementecome capo-fila in una serpenti-na.Bambino/ movimento - Lospessore del gesto: su narra-zione musicale o verbale fuoricampo, uno o due attori attiva-no il gesto rinforzato o focaliz-zato, ripetuto, rallentato, pesan-te, vistoso.Variante: gioco del rallenty(moviola) e della velocità:ripetere gli stessi gesti in variritmi, motivando i bambini con"cause" simpatiche (ad esem-pio: le magie di Merlino produ-cono movimenti veloci delcorpo; le magie di Morgana pro-ducono movimenti lenti delcorpo).Successione di posture:seguendo la narrazione fuoricampo, i bambini attuanoposture statiche ("belle statui-ne") musicalmente corredate.Figura-ombra: posto in scenail telo per la proiezione (biancoo colorato) e la relativa lampa-da retrostante, la recitazione sidetermina nei due fronti, alter-nando la proiezione delle ombrecon la recitazione sul davanti.Forme-miste: riguarda l’insie-me di più tipologie.Queste tipologie sono prevalentinei bambini dai 3 ai 6 anni.

Da alcuni anni le Scuoledell’Infanzia di Rosora,Castellaro, Borgo Stazione,Angeli, Mergo, realizzano per-corsi coinvolgenti anche laScuola Primaria e la Scuolasecondaria di 1° grado.Alcunispettacoli teatrali sono stati rea-lizzati in “verticale” e in conti-nuità tra i tre ordini di scuola.Il lavoro in tutti questi anni èstato sempre ampiamentedocumentato attraverso diversicanali.Qui sono stati scelti alcuni lavoriche vogliono documentare il tipodi lavoro, la presenza dellaScuola nel territorio, la relazioneteatro-ambiente-territorio, la “ver-ticalità” Scuoladell’Infanzia/Primaria/Secondariadi 1° grado.

LAVORI DI ANIMAZIONETEATRALE NELLA SCUOLA

Innumerevoli e interessantii percorsi teatrali che sono statiattivati in tutti questi anni scola-stici. Fanno la storia di moltibambini, ormai adulti, che ricor-dano con profondo piacere quelgioco coinvolgente, su quel tap-peto magico, insieme ai loroamici, ma anche ai tanti bambi-ni che i personaggi, le storie, glioggetti facevano loro incontrare.Ogni anno centinaia di bambinihanno vissuto incantevoli storie,interpretando con i propri gesti,nei ritmi e nelle musiche, quan-to veniva da loro vissuto.Molti gli spettacoli realizzatisu tematiche varie, cercando diattuare modalità operativeadatte ai bambini di questa età.

Dalla ricerca sul campo si è evi-denziata una serie di tipologieche contraddistinguono il giocoteatrale nella Scuoladell’Infanzia e cui ci si può rife-rire per “fare teatro”.Bambino/coralità o giococorale: un gruppo di bambinirende figure corali sincroniche,es. atti comuni, movimenti simul-tanei (i cavalieri al galoppo, ifiori del prato...).Bambino/partner: l'adulto inscena recita e coinvolge uno odue bambini assumendoli comepartners per favorirne la recita-

Il teatro della scuola

Page 60: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

58

Percorsi didattico-artistici

Il mago di OzCONTENUTOSINTESI PERCORSO

Nello spazio del tappeto,i bambini entravano senzascarpe, indossando scarpette“magiche” che chiamavano“dell’animazione”. Infatti è quie per un tempo strutturatoche ognuno vive, anima, speri-menta se stesso, attraversoun racconto, tanta musica,il proprio corpo.Attraverso il mago di Oz,i bambini hanno sperimentatoun percorso curricolare cheha superato se stesso nelcoinvolgimento in “verticale”della Scuola Elementaree Media.L’insegnante animatrice cheha coordinato l’immensolavoro ha “viaggiato” a lungocon una mongolfiera pienadi oggetti relativi ai vari per-sonaggi e alle situazioni poisviluppate nel racconto diOz. La stessa ha effettuatola mediazione del testo attra-verso la strutturazione delracconto in nove puntaterealizzate in Power Point(immagini) e in Word (narra-zione). In tal senso il compu-ter può assumere il ruolo di“baracca virtuale”, utile spa-zio per la narrazione.OZ, un gradevole pretestoper immergersi in un mondopieno di tanti spunti utili alla

riflessione e stupendi per l’a-nimazione...Tutti i bambini e i ragazzihanno camminato sulla stradadi pietre gialle e un unicocoro si è alzato nel canto diOZ, che l’insegnante coordi-natrice aveva creato apposita-mente per loro.Tante le occasioni per rende-re visibile il viaggio di Dorotyalla ricerca della casa, del cer-vello, del cuore e del corag-gio:21 aprile: Rassegna NazionaleTeatro della Scuola;3° settimana di maggio:Laboratori musico-teatrali;e... Mostre del Libro... Festadella Scuola...

MOTIVAZIONE

In un tempo dove le comu-nità scolastiche vivono rela-zioni sempre più reticolate,in organizzazioni basate sullacurricolarità e sulla ricerca,era inevitabile il salto di qua-lità richiesto all’esperienzaventennale delle Scuoledell’Infanzia dell’IstitutoComprensivo di Serra SanQuirico nell’ambito dell’ani-mazione teatrale. Le cinqueScuole dell’Infanzia si eranoriunite per la prima voltanel lavoro teatrale, all’azioneeducativa di alcuni Plessi diScuola Elementare e Media(come venivano chiamateallora) dell’IstitutoComprensivo di Serra SanQuirico, per vivere insiemeuna stessa dimensione nelrispetto della specificità diogni ordine e della diversitàdi ciascuno.Questa esperienza che, por-tando in sé i caratteri dellaricerca-azione, è risultata fles-sibile ad ogni possibile ade-guamento, si era propostal’osservazione di:• cosa si mantiene• cosa muta• cosa si sviluppa• cosa miglioranell’esperienza e con l’espe-rienza teatrale dai 3 ai 14anni.

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

2001/02

Il teatro della scuola

Page 61: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici

Momo

Il teatro della scuola

a dire il “male”.La nostra società, che è libera discegliere come utilizzare iltempo (“orefiori”) che le vienedato, potrebbe diventare “gri-gia” come il fumo dei sigari deiSignori Grigi, “esseri” senzacuore e senza neanche il desi-derio di averlo. Per non caderein questa trappola occorreentrare nell’anfiteatro, luogodove i bambini vivono piena-mente il loro tempo e soprattut-to nella sfera di Momo.E’ un viaggio nella semplicità,nel gioco, negli spazi del viverequotidiano, nelle ore da ridareagli uomini. Una storia in cuiciascuno può riconoscersi emigliorarsi.In ogni adulto c’è di sicuro unbambino, si tratta di farlo usci-re, di farlo vincere così comehanno vinto i bambini di questomeraviglioso racconto diMichael Ende.”

Quanto sopra descritto è ciòche hanno voluto dire i 200(circa) bambini e ragazzi chehanno vissuto intensamente ecomunemente questo per-corso didattico/teatrale.Lo hanno vissuto insiemeall’insegnante animatrice, ailoro insegnanti, a tutti coloroche vi hanno fatto parte, inun lavoro di scoperta e rico-struzione personale del testo,delle musiche attraverso mol-

teplici linguaggi, anche quellodella parola. Il lavoro di “tessi-tura” del canovaccio è il frut-to di un’attenta documenta-zione scandita da diari dibordo giornalieri, redatti dal-l’insegnante animatrice, anchesulla base degli appunti ripor-tati da alcune insegnanti pre-senti durante i vari laboratori(ciò soprattutto nella ScuolaElementare e Media).Una verticalità di nuovo toc-cata con mano, attraversoil vissuto comune: Momo, unracconto complesso ma terri-bilmente attuale ed affasci-nante, che ha coinvolto tutti,anche gli spettatori, genitorie coloro che hanno avuto“la fortuna” di assistere alleespressioni teatrali. Un rac-conto complesso a detta dialcuni che però è riuscito amantenere salda la storia sot-tolineandone gli aspetti ei passaggi più salienti conmusiche, tecniche, accorgi-menti particolari.

Se nella Scuola dell’Infanziae nella Scuola Elementare lamediazione della tematica èavvenuta tramite una valigiadelle semplici cose che avvici-nava i bambini ai giochi dellatradizione, al semplice, albello… in uno spazio rico-struito, l’anfiteatro, in compa-gnia di una Momo semplice

e al contempo bizzarra bam-bina, nella scuola media tuttoprendeva l’avvio e si motivavacon una geniale idea: quella diavvicinare i ragazzi al testocon un gioco, a loro insaputafittizio, una sorta di caccia al“testo” che terminava pro-prio con una gara a squadrecon tanto di premi. In questopercorso i ragazzi erano dav-vero invogliati a leggere persaperne di più!Gli spettacoli che ne sonoscaturiti sono stati molteplicied hanno visto l’intreccio deibambini delle Scuoledell’Infanzia con quelli delleElementari e delle Medie diSerra San Quirico ed Angeli.

Il tempo di Momo che ne èscaturito è l’espressione piùalta di quanto si sia potutoraggiungere, finora, con laricerca teatrale e con questoparticolare percorso caratte-rizzato da una “verticalitàcurricolare” che ha coinvoltotutti e tre gli ordini di scuola,in modo particolare i ragazzidelle Medie e delleElementari, ma che ha saputoattirare anche i bambini piùpiccoli nella difficile dimensio-ne del tempo, del gioco, del-l’amicizia e dei valori umanidi ogni persona.I ragazzi del gruppo apertodi interesse non hanno perso

l’occasione per dimostrarequanto abbiano apprezzatoquesta esperienza teatrale,sia durante l’anno sia dopol’evento teatrale, nelle parole,nei gesti e nei dialoghi.

MOTIVAZIONE

Per continuare a vivere insie-me il testo, il racconto fanta-stico, la narrazione, il gesto,il suono...

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

“Potrebbe essere la nostra sto-ria se caso mai ci trovassimogià catturati da stress, denaro,voglia di fama e di successo,catturati cioè da questo stranomondo che ci sta a volte perfi-no snaturando.Tutto questo ci èstato presentato dai SignoriGrigi o Ladri di tempo.Finché però ci saranno i bambi-ni forse questo mondo si sal-verà. Come Momo appunto,che con la sua semplicità hapermesso ad ogni persona direcuperare il tempo per viverenell’amore, nell’amicizia, nellagioia delle piccole e semplicicose. Guidato da Cassiopea,una magica tartaruga inviatada Mastro Hora, custode deltempo, Momo riuscirà a ridareagli uomini le Orefiori. Ogni orache ci è data è come un fiore.Sullo sfondo due mondi si rin-corrono e si combattono: quellodel gioco, del salutare “perderetempo”, della calma, dei valoriumani, dell’amicizia, quasi a direil “bene”, l’altro, duro, freddo,veloce, a volte disumano, quasi

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

2002/03

59

Page 62: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

60

Un anno di scuolaMOTIVAZIONE

• Condivisione di esperienzesecondo il linguaggio del gior-nale• Documentazione di espe-rienze scolastiche significative

CONTENUTOSINTESI PERCORSO

• Studio del menabò, struttu-ra degli articoli: titolo,occhiello, sommario, regoladelle 5W (chi, che cosa, dove,quando, perché)• Scrittura articoli relativi adattività particolari che riguar-dano la scuola, il paese, lavita. In particolare alcuni gior-nalini fanno riferimento ailaboratori della scuola, altema dell’ecologia, alle pro-blematiche giovanili, alle gitescolastiche, lo sport, la musi-ca, giochi di scrittura• Realizzazione grafica eimpaginazione con il compu-ter

Giornalini scolasticiPercorsi didattico-artistici

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

1995/96

Page 63: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Percorsi didattico-artistici

61

Giornalini scolastici

Un anno di scuola La ragnatelaLIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

1996/97

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

1997/98

Page 64: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Facendo facendo Il corriere della scuolaLIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

1998/99

LIVELLO SCOLASTICO

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA MEDIA

2000/01

62

Percorsi didattico-artistici Giornalini scolastici

Page 65: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Il lavoro ha come finalità il mostrare comesi sono formate delle generazioni di personeche attraverso l’attività didattica svoltahanno acquisito consapevolezza del territo-rio di appartenenza e sentimenti di orgoglio(grande considerazione).Si tratta di valori e di esperienze la cuivalenza didattica non deve rimanere confina-ta al territorio di riferimento ma merita diessere documentata e trasmessa sia allefuture generazioni che al di fuori del territo-rio in questione.

Page 66: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Progetto di comunicazione:Corus Associati Ancona

Stampato in 2000 copieSettembre 2005

Page 67: Custode del futuro: Percorsi didattici tra identità, territorio e memoria

Con il contributo di:

Con il patrocinio:

Sponsor:

Comune diSerra San Quirico