Curiosità leggende, · 2 Natale: parola magica che ci evoca magiche atmosfere, gioia e voglia di...

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1 Curiositàleggende, nostre creazioni… classe 1^ I I.C.”C.B.Cavour” Catania a.s. 2018/19

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Curiosità…leggende,

nostre creazioni…

classe 1^ I

I.C.”C.B.Cavour” Catania

a.s. 2018/19

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Natale: parola magica che ci evoca magiche atmosfere, gioia e

voglia di star insieme.

Questo “libello”…

per soddisfare la nostra curiosità su ciò

che ci circonda, per scoprire cose nuove,

per “toccar con mano” gli effetti della nostra collaborazione…

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Iniziamo con la data….

Perché il Natale si festeggia il 25 Dicembre?

Natività

Lorenzo Lotto (1523) -National Gallery di Washington

Nel corso degli anni il Natale fu commemorato in date diverse: il 6 gennaio, il 25

marzo, il 10 aprile, il 29 maggio. Solo nel corso del IV sec. la Chiesa D'Occidente

scelse la data del 25 dicembre, al fine di fare coincidere la nascita di Gesù con le

festività del solstizio d'inverno e della nascita del Sole, celebrate da tempo

immemorabile dai popoli europei.

L'origine pagana della festa di Natale è implicitamente riconosciuta anche da

Sant'Agostino, quando esorta i fratelli cristiani a non celebrare il sole in quel solenne

giorno, come facevano i pagani, bensì colui che aveva creato il sole.

Dunque tutto nasce dal solstizio d'inverno, il 21 dicembre, giorno in cui ogni anno le

giornate cominciano ad allungarsi: l'inverno è al culmine e da quel momento la sua

parabola scende, per far posto alla primavera.

Per gli antichi questo giorno cadeva il 25 dicembre e lo si celebrava con feste

diverse e ricche di significati.

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I sacerdoti siriani e egizianifesteggiavano il dio Horus, raffigurato

come un bambino, in suo onore accendevano fuochi in segno di festa.

- Gli antichi romani coni Saturnalia, 19/25 dicembre, festeggiavano

con gioia e speranza il Dio Sole.

- I greci celebravano la nascita di Dioniso

Il presepe è una tradizione tipicamente italiana

l’Adorazione del Bambino - Beato Angelico (1440)

Convento di San Marco di Firenze

Il nome “presepe” viene del Vangelo di San Luca, in cui si racconta che la

Madonna, dopo aver partorito, avvolse il piccolo Gesù nelle fasce e lo mise

in un praesepe,cioè in una mangiatoia.

Il 1° presepe vivente della storia fu fatto nel 1223 a Greccio da San

Francesco d’Assisi con la partecipazione della popolazione.

Le ambientazioni tipiche del presepe non derivano dai Vangeli canonici,

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che parlano in modo vago della nascita ma da quelli apocrifi e da arcane

tradizioni ormai dimenticate.

Il primo esempio di presepe inanimato a noi pervenuto è quello che

Arnolfo di Cambio scolpì nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano

le statue residue nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore a

Roma.

Natività – Giotto XIV sec. (San Francesco – Assisi)

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Fino alla meta' del 1400 i presepi vengono esposti solo all'interno delle

chiese.

Dal XVII secolo inizia a diffondersi anche nelle case dei nobili, sotto

forma di"soprammobili" o di vere e proprie cappelle in miniatura, anche

grazie all'invito del papa durante il Concilio di Trento ad incoraggiare

questa pratica.

Nel XVIII secoloa Napoli si scatena, addirittura, una vera e propria

competizione fra famiglie su chi possieda il presepe più bello: in questo

periodo il presepe napoletano raggiunge la celebrità che tutt'oggi

conserva, conferendo al tradizionale presepe caratteristiche sempre più

“umane”, con l'aggiunta di personaggi della quotidianità.

Ogni regione ha un presepe caratteristico:

in Trentino i “pastorelli” vengono scolpiti nel legno;

in Puglia creati in cartapesta;

in Sicilia in terracotta (Caltagirone)

I simboli del presepe...

Il bue a l'asinello, derivano da un'antica profezia di Isaia: "Il bue ha

riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone”;

l'immagine dei due animali venne utilizzata comunque come simbolodegli

ebrei(rappresentati dal bue) e dei pagani (rappresentati dall'asino).

La stalla o la grotta in cui Maria avrebbe dato alla luce è un simbolo

mistico e religiosoricorrente per molti popoli.

I re magi

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erano tre fratelli: Melchiorre, Baldassare e Gaspare. La parola mago

deriva dal greco 'magoi'e definiva gli appartenenti ad una casta

sacerdotale persiana che si interessava di astronomia e astrologia. I magi

sono tre, il numero perfetto; secondo alcuni rappresentano le tre età

dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia; secondo altri le popolazioni che

vivevano del mondo allora conosciuto, cioè in Europa, Asia e Africa.

Anche i tre doni dei Magi hanno un significato: fanno riferimento alla

duplice natura di Gesu', quella umana e quella divina: l'incenso,

testimonianza di adorazione alla sua Divinità, la mirra, per il suo essere

uomo, l'oro perché dono riservato ai re.

La stella cometa

Cappella degli Scrovegni a Padova (Giotto)

Nell'iconografia antica, la stella cometa non viene rappresentata con una

coda. Tutta la storia della cometa nasce da un quadro di Giotto. Nel 1301

nella Cappella degli Scrovegni il pittore, accantoalla Natività, dipinse

l’Epifania e inserì sopra la capanna una cometa e ciò per un motivo molto

realistico e contemporaneo del suo tempo: infatti proprio in quell’anno, nel

1301, a Dicembre, apparve in cielo la famosa cometa di Halley, allora

molto luminosa ed appariscente. Da quel momento si moltiplicarono i

quadri ispirati a questo affresco, probabilmente perché la coda

rispondeva al desiderio di avere un corpo celeste che indicasse una

direzione, e la stella con la coda entrò a pieno titolo nell'iconografia

tradizionale della natività.

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L'albero di Natale

L’albero di Natale è simbolo di prosperità e fertilità.

Ha una tradizione antica che viene fatta risalire alle popolazioni

germaniche, in particolare ai Teutoni. Essi celebravano il Solstizio

d’inverno recandosi nel bosco e recidendo un abete, specie sempreverde,

come rito propiziatorio in quanto simbolo del rinnovarsi della vita.

La prima notizia ufficiale sull'uso dell'albero di Natale è in una cronaca di

Strasburgo che nel 1605 annota: "Per Natale i cittadini si portano in casa

degli abeti, li mettono nelle stanze, li ornano con rose di carta di vari

colori, mele, zucchero, oggetti di similoro".

In Germania esisteva un gioco religioso medioevale, il “Gioco di Adamo ed

Eva”, celebrato il 24 dicembre, durante cui venivano riempite le piazze e

le chiese di alberi di frutta e simboli dell'abbondanza per ricreare

l'immagine del Paradiso. Successivamente gli alberi da frutto vennero

sostituiti da abeti poiché quest'ultimi avevano una profonda valenza

"magica" per il popolo. Gli abeti avevano il dono di essere sempreverdi,

dono che secondo la tradizione venne dato proprio dallo stesso Gesù come

ringraziamento per averlo protetto mentre era inseguito dai nemici.

L'usanza vera e propria dell'albero di Natale entrò nelle case tedesche

nel XVII secolo ed agli inizi del secolo successivo era già pratica comune

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in tutte le città della Renania. L'uso di candele per addobbare i rami

dell'albero è attestato già nel XVIII

Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire

alla sua diffusione negli anni successivi. A tutt'oggi, la tradizione

dell'albero di Natale, cosìcome molte altre tradizioni natalizie correlate,

è sentita in modo particolare nell'Europadi lingua tedesca

Babbo Natale

Babbo Natale=Santa Klaus=Père Noel=San Nicola

La sua storia si perde nella notte dei tempi.

Il Babbo Natale che conosciamo noi è l'evoluzione di un personaggio

realmente esistito: San Nicola, nato in Turchia e divenuto vescovo di

Myra, nell’Asia Minore, attorno al 350 d. C. divenne popolare per la sua

bontà e carità. Intorno a lui si diffusero numerosissime leggende.

Una tra le più famose, confermata anche da Dante nel Purgatorio,

racconta che Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di

un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in

miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive,

attraverso una finestra, tre sacchi di monete come dote per le ragazze.

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La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito, ma la terza

notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa e decise di

arrampicarsi sul tetto per gettare il sacchetto di monete attraverso il

camino. Le sue spoglie vennero trafugate da Myra nel 1087, da un gruppo

di cavalieri italiani e portate a Bari, dove sono tuttora conservate.

San Nicola è il protettore dei marinai di Sicilia,Grecia, Russia. La sua

immagine attuale venne diffusa, dopo la 2^ Guerra Mondiale dalla Coca

Cola che aveva incaricato un creativo di cercare uno “sponsor” per

pubblicizzare la bibita; il creativo scelse questo vecchietto rassicurante e

gioioso. La residenza di Babbo Natale si trova a Ravanieni,Circolo Polare

Artico.

La Befana

è una tipica figura italiana. Il suo nome deriva dalla parola “epifania”(la

festività religiosa alla quale è collegata) ed è molto popolare in tutta la

penisola, Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio la vecchietta, che si muove

volando su una scopa, scivola nei camini con il suo capace sacco pieno di

doni per i bambini buoni e di carbone per quelli che durante l’anno appena

trascorso si sono comportati male, e sistema i medesimi nelle calze

appese vicino ai letti.

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La corona dell’Avvento

Ha forma circolare, è fatta con foglie di alloro o di abete serve a

ricordare chi andò a vedere Gesù Bambino a Betlemme, i pastori, i magi e

gli angeli. Simboleggiano:speranza, salvezza, gioia e amore.Si accende un

cero nella ghirlanda, ogni domenica di Avvento più si è vicini al Natale, più

la corona è luminosa.

L’agrifoglio

È considerato un porta fortuna. E’ una pianta sempre verde promessa di

vita perenne; le sue bacche rosse esprimono gioia. Gli antichi romani lo

regalavano agli sposi novelli in segno di augurio. La leggenda narra che un

orfanello portò in dono a Gesù una corona di rami di alloro,ma si vergognò

del piccolo dono e si mise a piangere. Allora Gesù toccò la corona e le sue

foglie divennero verde brillante e le lacrime del bimbo bacche rosse.

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Il vischio

E’simbolo di buon augurio, è tradizione salutare l'arrivo del nuovo anno

dandosi un bacio sotto uno dei suoi rami. Al vischio sono legate molte

leggende antiche,le popolazioni celtiche,lo consideravano una pianta

sacra , dono diretto degli dei, capace di tenere lontano disgrazie e

malattie.

La Poinsettia o euphorbiapulcherrima

La stella di Natale è una pianta originaria del Messico. Il suo nome è

Poinsettia, dal nome dello scopritore. La leggenda narra che una fanciulla

non aveva nulla da offrire al bambinello Gesù, allora raccolse un

ramoscello di rovi che legò con un nastro rosso che aveva tra i capelli e

miracolosamente si trovò tra le mani i fiori stupendi che conosciamo.

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Le strenne

La tradizione dello scambio dei regali pare risalga ai Re Magi che

portarono doni al Bambin Gesù in segno di rispetto e venerazione.

L’usanza di scambiarsi regali fu introdotta dagli olandesi che portarono in

America San Nicola e le tradizioni associate.

Il bastoncino

La leggenda narra che un dolciario lo creò per ricordare Gesù alle

persone. Tale bastoncino racchiude in sé molti significati:

- Il caramello rappresenta Gesù

- La forma a "J" sta per Jesus

- Il colore bianco rappresenta la purezza e l’assenza del peccato.

- Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per

i nostri peccati.

- Le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle

frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio

Pilato.

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Panettone

L’origine del dolce è… avvolta nel “mistero”.

Pietro Verri narra che a Milano, nel IX secolo

vi era un’antica consuetudine: a Natale la

famiglia si riuniva accanto al focolare

attendendo che il pater familiasspezzasse "un

pane grande" dolce e ne porgesse un pezzo a

tutti i presenti in segno di comunione. Tale usanza a partire dal XV secolo

si diffuse prima in Lombardia e poi nel resto d'Italia.

L’attuale forma, il cupolone nel "pirottino" di carta,risale alla prima metà

del '900, proposta dalla azienda Motta. La leggenda più nota narra che,

per la vigilia di

Natale, alla corte del duca Ludovico il Moro, era stata predisposta la

preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo

pane a cupola contenente acini d'uva si bruciò, gettando il cuoco nella

disperazione.Toni, un giovane sguattero, consigliò di servire lo stesso il

dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. La ricetta fu

accolta da fragorosi applausi e dopo l'assaggio un coro di lodi si levò da

tutta la tavolata; era nato il "pan del Toni".

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In Sicilia

“Suttaa’u peri di nucidda, cc’ènanacapicciridda cci annacarulubamminu,

San Giuseppi e san Giachinu”. Secondo un antico canto siciliano, Gesù

Bambino sarebbe venuto al mondo dentro una piccola culla ai piedi di un

nocciolo.

Per celebrare la novena di Natale, nelle case siciliane si preparava “a

cona” ovvero una nicchia con una icona raffigurante la Sacra famiglia

illuminata da lumini, uno per ogni giorno della novena.

Andrea Mancino (1494)

La 1^ opera presepiale siciliana -chiesa dell’Annunziata a Termini Imeres

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Una volta… c’era un presepe, piccolo o grande, in ogni casa ed aveva il

compito importante di riunire la famiglia e diffondere l’armonia. I presepi

erano realizzati con materiali semplici e preferibilmente di terracotta o

gesso.

La diffusione del presepio in Sicilia inizia a partire dal secolo XV, periodo

in cui era costume rappresentare la nascita di Gesù con statuine

tridimensionali mobili.

Nobili e religiosi chiedevano presepi fatti con materiali preziosi come

l’oro, l’argento, l’avorio e il corallo, vennero create opere d’arte la cui

fama ha percorso tutta l’Europa.

Fin dal medioevo Gesù, il “Bambinello”, spesso veniva fatto in cera, ed

eseguito con il gusto per i più minuti particolari;nei conventi e nei

monasteri, dalla seconda metà del ’600 divenne una vera e propria arte

eseguita da artigiani conosciuti e richiesti in tutta Europa, nel Victoria

and Albert Museum di Londra si trovano alcuni gruppi statuari di grande

pregio.

Nel piccolo museo di Adrano si trova

Bambinello in cera della fine dell'Ottocento (autore ignoto)

Il presepe siciliano come lo conosciamo noi comincia ad assumere

connotati e caratteri popolari, diventa oggetto domestico ritualeed entra

anche nelle case delle famiglie meno abbienti, sia in città che nelle

campagne, all’inizio dell’Ottocento e ciò grazie all’utilizzo della terracotta.

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Concludiamo con il breve tour in Sicilia con….

Natività-

Cappella Palatina - Palazzo dei Normanni

volutada Ruggero II -1200 (Palermo)

prezioso mosaicobizantino

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Qualche curiosità…in giro …per il mondo

In Gran Bretagna

Molto seguitaè l’usanza delcalendario dell'avvento,tutti i bambini in

casa ne hanno uno.

A tavola il giorno di Natale non può mancare, per ogni commensale,il

"Christmas crackers"

un tubicino di cartone ricoperto di carta colorata, chiuso a forma di

caramella che contiene un piccolo pensiero all'interno, una frase e una

coroncina di carta.

Il Christmas Pudding è un dolce tipico

La sera della Vigilia in Irlanda tutta la famigliasi riunisce davanti al

davanzale per accendere una candela simbolo di ospitalità verso la Sacra

Famigli

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In Spagna

I festeggiamenti e le tradizioni sono molto simili a quelle italiane.

Ma i bambini scrivono la letterina ai Reyes Magos,che il 6 gennaio

percorrono le vie dei paesi e delle città spagnole nella tradizionale sfilata,

la “Cabalgata”, sui loro cammelli carichi di regali, accompagnati da paggi

reali distribuiscono caramelle e dolciumi.Di sera i bambini vanno a letto

presto per attendere che Melchiorre, Gaspare e Baldassarre entrino per

la finestra e depositino i giocattoli nelle loro scarpe.

Il dolce tipico è Roscón de Reyes

una golosa ciambella a base di miele, datteri e fichi che viene decorata in

superficie con frutta secca e zucchero. Nella torta devono essere

nascosti due oggetti: un fagiolino che indica la sfortuna ed una piccola

statuetta simbolo della buona sorte.

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A Santo Domingo

La notte della Vigilia si trascorre con i familiari più stretti.Non può

mancare la “cena della Vigilia” con la “telera” (pane dalle misure un po’ più

grandi del solito e che misura circa un metro), il maiale arrosto allo

spiedo, lo zampone al forno, il tacchino, il pollo e il riso scuro di

“guandule”, i dolci, la frutta come mele e uva.

Coinvolgente è la tradizione delle “strenne” che consiste nel riunirsi con

gli amici e andare cantando strofe natalizie di casa in casa. Si

interpretano a ritmo di tamburo e fisarmonica; le persone che cantano in

queste feste sono ricevute con giubilo dai vicini che offrono loro te di

ginepro, cioccolata calda, caffè, biscotti, pane, ecc.

La festa preferita dai piccoli è il 6 gennaio, che scrivono lettere ai Re

Magi e preparano regalini e li piazzano in determinati luoghi. La tradizione

di questa festa consiste nel fatto che i bambini, quando si sveglieranno

nel giorno dei Re Magi, troveranno nel luogo che hanno scelto i regali che

avevano richiesto.

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crosticicreati da noi

N ASCE GESU’

A MORE, PACE E

T ANTA SPERANZA.

A SPETTANDO LA VENUTA DI GESU’

L UCI COLORATE ADORNANO LE STRADE

E RALLEGRANO I NOSTRI CUORI

P IACEVOLE

R ICORDO,

E SPLICITO

S IMBOLO

E TERNO

P ACE PER TUTTI GLI UOMINI

E MOZIONATI

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R ICHIAMO

E TERNO

M AGICA

A TMOSFERA

G ESU’ BAMBINO

I NFONDE NEI CUORI

E LOGI

P ER

I

FANCUILLI

A MOREVOLI

N UMEROSI

I REGALI

A TUTTI LORO

S PLENDENTE

T UTTA,

E METTE

L IMPIDA

LUCENTEZZA

ATTRAVERSO IL

C IELO,

O FFRENDO

M AGICA

E MOZIONE,

T RASPORTA

A MORE

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ensieri…nostri

E’ Natale

se c’è serenità e respiro aria di felicità.

E’ Natale se aiuto qualcuno a rialzarsi .

E’ Natale quando sto insieme alla mia famiglia e ai agli amici.

A Natale tutti insieme nonni,zii e cugini,tutti svegli fino a tardi ad

aspettar il bambinello che porta …gioia, amore, serenità in tutti i cuori.

Il Natale è come una grande stella che ci illumina e ci riunisce in

allegria,aspettiamo Colui che ci regalerà una cosa speciale: la gioia di

condividere serenità.

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autogrammi creati da noi…

Noi narriamo nascita Nazareno,nobile neonato, nella nevosa notte.

Pensiamo percorsi positivi, pregustando pantagruelici

panettoni…proponiamo pace.

Pastori percorrono Palestina per pregare, portare pace.

Stella sempre splendente sopra sonni sereni

Splende sulla santa stalla stella scintillante.

Gioiose giornate con genitori giocosi gustiamo ghiotti gianduiotti.

Giocattoli geniali - grazie genitori.

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Concludiamo con…dolcezza

“Cucciddatu” sulle tavole siciliane

trionfo di profumi e sapori … fichi

secchi,mandorle, noci, nocciole e pistacchi

il connubio conaromi come il limone,

l’arancia, la cannella, la vaniglia e il miele.

nucatoli o nucatuli, con ripieno fatto con noci,

fichi secchi, cannella e frutta candita a

piacere.

cubbaita -torrone con sesamo, mandorle, miele,

zucchero.Il nome deriva dall’arabo “quibbiat”, che

significa “mandorlato”, e ciò in quanto uno dei suoi

ingredienti principali è costituito dalle mandorle.

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e…con cibi portafortuna a Capodanno

Il melograno, oggetto di miti e tradizioni millenarie, rappresenta uno dei

frutti sacri,in diverse tradizioni religiose. Viene citato dalla Bibbiacome

uno dei sette frutti della terra promessa.E’ sinonimo di buon auspicio.

Le lenticchie: Le radici della leggenda affondano nell'antica Roma, quando

era abitudine regalare una "scarsella" (borsetta di cuoio), legata alla

cintura, piena di lenticchie.

L'augurio era che si trasformassero in monete, questo perché il nome

della lenticchia deriva dal latino "lens", lente, legato alla forma del legume

che ricorda quella di una moneta.

Dunque…buon appetito!!

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L’uva rappresenta l’abbondanza, secondo un’antica tradizione contadina,

bisognerebbe mangiare 12 chicchi di uva, uno per ogni mese, per avere

abbondanza tutto l’anno.

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Emma – Doriana – Mariafatima-Matteo D. – Daniel –

Ludovica – Irene-Martina G-Vittorio – Mario – Gabriele –

Andrea – Nadia – Ferdinando – Emir – Matteo-Eleonora-

Simone-Martina R. – Corrado – Roberta – Angelo-Enrico

A cura della prof.ssa C. Cartillone

e della prof. L.Giunta