Cultura&Politica Unabellasorpresa: A secondoGounod · te di pedagogia in - terculturale alla Fa -...

8
n. 101 - Gennaio 2012 Periodico di informazione musicale dell’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 Cultura & Politica L a programmazione di una stagione lirica è un dilem- ma da sempre: rispetto ad essa esistono tensioni con- trapposte ed apparentemente in- conciliabili; l’una che suggerisce prudenza e repertorio consolida- to perché la maggior parte del pubblico vuole andare sul sicuro, l’altra che anela a diversificare il cartellone, andando a pescare ti- toli meno eseguiti e abbraccian- do periodi più ampi che non quel- li del melodramma italiano comu- nemente inteso. Quando queste due tendenze vengono equilibrate si possono avere magnifiche sorprese. Eh già, perché non tutto quello che viene eseguito raramente è da lasciare giacere sugli scaffali. Romeo et Juliette di Gounod ne è testimonianza lampante. Certa- mente a livello internazionale non è opera di raro ascolto ma per l’I- talia e per Genova è un’occasio- ne ghiotta. Charles Gounod clas- se 1818 è noto ai più per il Fau- st del 1859. Romeo et Juliette viene com- pletata nel 1867. Il giovane Gounod ha un inizio di carriera che lo vede ripetere alcuni passi del suo collega più anziano Berlioz: partecipa e vin- ce il Prix de Rome, musica il Fau- st e si volge alla vicenda degli amanti veronesi, cui Berlioz dedi- DINO BURLANDO ORAFO Pezzi unici di laboratorio 16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10 TEL. E FAX 010 589362 [email protected] Una bella sorpresa: Romeo e Giulietta secondo Gounod A rchiviato il 2011 come una delle an- nate più problematiche nella venten- nale storia del Carlo Felice, il 2012 si apre all’insegna dell’incertezza e della spe- ranza. Pesa, naturalmente, la crisi finanziaria: il Teatro ha rischiato nei mesi scorsi la banca- rotta; grazie ad una serie di interventi anche coraggiosi (i contestati contratti di solidarietà, la patrimonializzazione decisa dal Comune) ha superato la fase più difficile (e di questo va da- to atto all’attuale gestione), ma le prospettive rimangono nebulose. Il 2012 dovrebbe porta- re a una fase 2 nel rilancio del Teatro, con il superamento dei contratti di solidarietà e, ma- gari, con la scelta di un valido direttore artisti- co: obbiettivo, pur in una doverosa logica di contenimento costi, il ritorno ad una “norma- lità” di cui si sente più che mai il bisogno den- tro e fuori del Torrione. Pesano sul futuro an- che le elezioni comunali. Non va dimenticato che sulla poltrona del presidente del consiglio d’amministrazione siede il sindaco. Un even- tuale avvicendamento a Tursi porterebbe dun- que a un cambio della presidenza con riper- cussioni sulla composizione dell’intero consi- glio d’amministrazione. Per questo ci si augu- ra che i candidati sindaci attribuiscano, tutti, nel loro programma, un posto non seconda- rio, fra i tanti problemi da affrontare, alla cul- tura: la crisi del Carlo Felice potrebbe avere ef- fetti negativi sull’intero sistema teatri genove- se e sul Premio Paganini, per il quale, dopo la decisione dello slittamento al 2013, si atten- dono dati certi. Roberto Iovino

Transcript of Cultura&Politica Unabellasorpresa: A secondoGounod · te di pedagogia in - terculturale alla Fa -...

n. 101 - Gennaio 2012

Periodico di informazione musicale dell’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. PaganiniAutorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92

Cultura & Politica

La programmazione di unastagione lirica è un dilem-ma da sempre: rispetto

ad essa esistono tensioni con-trapposte ed apparentemente in-conciliabili; l’una che suggerisceprudenza e repertorio consolida-to perché la maggior parte delpubblico vuole andare sul sicuro,l’altra che anela a diversificare ilcartellone, andando a pescare ti-toli meno eseguiti e abbraccian-do periodi più ampi che non quel-li del melodramma italiano comu-nemente inteso.

Quando queste due tendenzevengono equilibrate si possonoavere magnifiche sorprese. Ehgià, perché non tutto quello cheviene eseguito raramente è dalasciare giacere sugli scaffali.Romeo et Juliette di Gounod ne ètestimonianza lampante. Certa-mente a livello internazionale nonè opera di raro ascolto ma per l’I-talia e per Genova è un’occasio-ne ghiotta. Charles Gounod clas-se 1818 è noto ai più per il Fau-st del 1859.

Romeo et Juliette viene com-pletata nel 1867.

Il giovane Gounod ha un iniziodi carriera che lo vede ripeterealcuni passi del suo collega piùanziano Berlioz: partecipa e vin-ce il Prix de Rome, musica il Fau-st e si volge alla vicenda degliamanti veronesi, cui Berlioz dedi-

DINO BURLANDOORAFO

Pezzi unici di laboratorio16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10

TEL. E FAX 010 [email protected]

Una bella sorpresa:Romeo e Giuliettasecondo GounodA rchiviato il 2011 come una delle an-

nate più problematiche nella venten-nale storia del Carlo Felice, il 2012

si apre all’insegna dell’incertezza e della spe-ranza. Pesa, naturalmente, la crisi finanziaria:il Teatro ha rischiato nei mesi scorsi la banca-rotta; grazie ad una serie di interventi anchecoraggiosi (i contestati contratti di solidarietà,la patrimonializzazione decisa dal Comune) hasuperato la fase più difficile (e di questo va da-to atto all’attuale gestione), ma le prospettiverimangono nebulose. Il 2012 dovrebbe porta-re a una fase 2 nel rilancio del Teatro, con ilsuperamento dei contratti di solidarietà e, ma-gari, con la scelta di un valido direttore artisti-co: obbiettivo, pur in una doverosa logica dicontenimento costi, il ritorno ad una “norma-lità” di cui si sente più che mai il bisogno den-tro e fuori del Torrione. Pesano sul futuro an-che le elezioni comunali. Non va dimenticatoche sulla poltrona del presidente del consigliod’amministrazione siede il sindaco. Un even-tuale avvicendamento a Tursi porterebbe dun-que a un cambio della presidenza con riper-cussioni sulla composizione dell’intero consi-glio d’amministrazione. Per questo ci si augu-ra che i candidati sindaci attribuiscano, tutti,nel loro programma, un posto non seconda-rio, fra i tanti problemi da affrontare, alla cul-tura: la crisi del Carlo Felice potrebbe avere ef-fetti negativi sull’intero sistema teatri genove-se e sul Premio Paganini, per il quale, dopo ladecisione dello slittamento al 2013, si atten-dono dati certi.

Roberto Iovino

2

la lirica

PERCORSI D’ARTE :11 MARZO – MILANO – “L’ULTIMA CENA”, il capolavoro di LEONARDO DA VINCI, VIGEVANO e L’OUTLET VILLAGE

La storia, l’arte, e la moda Euro 56,0023/27 MAGGIO – SICILIA ORIENTALE – LE ISOLE EOLIE E IL PROMONTORIO DI ESCHILO

al Teatro Greco di Siracusa Euro 575,00CONTATTATECI PER I PROGRAMMI DETTAGLIATI

ca una delle sue sinfonie “drammati-che”.

La struttura del Romeo di Gou-nod, nella sua prima versione, si rifàalla Tragedia lirica più che al GrandOpèra, approdando però a questaveste per la ripresa trionfale del1888.

I vari Romeo e Giulietta musicalipiù noti sono le pagine di Berlioz eTchaikowsky, il balletto di Prokofievin tempi più recenti e l’opera I Capu-leti e i Montecchi di Bellini.

Soggetto forte come tutti i lavoridi Shakespeare, l’intreccio di passio-ne giovanile, di rivalità familiari, diduelli e morti sul campo, il drammaveronese è un ottimo banco di pro-va per ogni compositore che si è mi-surato con esso. Come non ricorda-re la varietà di atmosfere nella sinfo-nia berlioziana (lo sfarzo del “Ballo incasa Capuleti”, il lirismo intensissi-mo della “Scena d’amore”, la levitàdella “regina Mab”, la drammaticitàdella morte dei due giovani e la so-lennità oratoriale del finale), l’alter-nanza di dramma e trasfigurazionesentimentale nell’ouverture fantasiadi Tchaikowsky (con il tema d’amorecui non si può restare indifferenti!!),l’originalità di Prokofiev, ed il lirismoin Bellini (per tacere della trasposi-zione newyorkese che ne fa Bern-stein in West side story!). ProprioBellini centra l’attenzione sull’aspet-to lirico del dramma shakespearianoarrivando a scegliere perfino due vo-ci femminili per i protagonisti.

Ora Gounod comprende nella sualettura del Romeo tutti gli aspettidella vicenda. Forte di una forma-zione solida, svolta in parte a Berli-no e a Lipsia, (dove fu “ammirevol-mente” accolto ed ascoltato daMendelssohn!) Gounod crea un’ope-ra in cinque atti che si rifà al grandopèra nell’ultima versione (con tan-

to di cori, duetti, arie e natural-mente scene di ballo), in cui la ne-cessaria spettacolarità è sempresostenuta da un’inventiva ricca e va-ria, da una freschezza melodicacontinuamente rinnovata, da un liri-smo disteso ed appassionato chenon rinuncia a certe ornamentazio-ni ma che non indulge al virtuosi-smo fine a se stesso.

Le atmosfere sono cangianti e unamirabile padronanza della forma indi-vidua per ogni situazione lo stile musi-cale più adatto. Non un melodismo fa-cile e sostenuto dalla sola orchestra-zione (come accade in molto Masse-net) ma una robusta assertività melo-dica sorretta sempre da un substratoarmonico denso e originale.

Si ascolti l’ouverture-prologo conil magico intervento del coro, in sti-le oratoriale (come in quella dell’Er-mione rossiniano), la varietà dellescene d’insieme, la tensione dellascena dei duelli (con ben due morti

sul campo Mercurio e Tibaldo), la le-vità del “Madrigale” prima del Finaleprimo e tutte le pagine dei giovaniamanti ed ogni volta si resterà pia-cevolmente stupiti dalla maestriadell’ispirazione. Nonostante ascoltimusica da 45 anni mai mi ero im-battuto nell’opera di Gounod, ascol-tata pochi giorni fa solo su disco,tutta d’un fiato.

Spero che l’entusiasmo creato inme possa crearsi in tutti coloro chel’ascolteranno. E ben vengano le no-vità: non per dare suggerimenti, maa quando una Rusalka (magari sia diDvoràk che di Dargomizhsky), un Idue Foscari, una Fiaba dello zar Sal-tan, una Walkiria, un Benvenuto Cel-lini, un Idomeneo, un Mefistofele,un’Elektra, una Sposa Venduta, UnaDama di Picche? Tutte relative “no-vità” in quanto non riprese a Genovain anni recenti che il pubblico sicu-ramente gradirebbe!

Lorenzo Costa

Andrea Bocelli canterà nel ruolo di Romeo

3

l’intervista

“Mio padre, che era un operaio, diceva sempreche un uomo deve migliorarsi per tutta la vi-ta”. Così Nevio Zanardi racconta la propria du-

plice esperienza di artista, di musicista e di pittore.Accanto alla sua attività di violoncellista (ha lavorato

prima nell’Orchestra del Comunale di Bologna e in segui-to nell’Orchestra del Carlo Felice, è stato per decenni do-cente al “Paganini”) e direttore d’orchestra (è stato fon-datore e conduttore dei “Cameristi”), Zanardi ha infattiaffiancato da diversi anni quella di pittore e scultore, stu-diando con maestri come Cardillo, Mazzarello, Alfieriecc.. Dopo aver attraversato vari stili, da diverso tempoZanardi ha imboccato una strada del tutto personale, co-niugando le sue due passioni artistiche e dipingendo leemozioni provate da ascolti musicali: si possono ricorda-re, fra le sue “serie” pittoriche quelle dedicate a Mahler,ai Capricci paganiniani, a Frescobaldi, ai “Quadri di unaesposizione” di Musorgskij.

Nelle scorse settimane alcune delle sue tele si trova-vano al Museo S. Agostino.

- Come è nata questa ultima esposizione dedicata aVerdi?

“Tutto è iniziato quando la Maimeri ha prodotto una se-rie di Terre di Italia e decisi di acquistarne alcune e dipin-gere 20 quadri, tanti quante le regioni d’Italia. In seguitoDino Molinari deci-se di impostare lamostra come unviaggio per cele-brare, attraversoGiuseppe Verdi, i150 anni dell’U-nità di Italia. Con ipreziosi consigli diIvana Folle e di Flo-ra Porsia, ho dedi-cato ciascuna del-le 20 tele a un la-voro verdiano (un’aria, un concertato, un coro ecc.) conparticolare attenzione al periodo risorgimentale”.

Guardando la bandiera tricolore, Zanardi osserva: “Iocredo che il verde rappresenti la Speranza, il bianco l’O-nestà e il rosso la Passione”.

- Qual’è la sua idea di pittura ispirata alla musica?

La musica in pittura di Nevio Zanardi“Ritengo che il

colore dia vibrazionicome il suono. Perme sono molto im-portanti i rapporti:la melodia è, secon-do me, il colore, l’ar-monia è la sovrap-posizione dei colorie la vicinanza dellemasse, i segni sonoil ritmo (il mio segreto artistico sono 5 segni che rappre-sentano il mio nome, 7 segni, il mio cognome e 3 segni laperfezione). E’ su questo che costruisco il mio quadro”.

- Quando ha iniziato a dipingere e perchè?“Da sempre. Per me è una esigenza. Ho sempre avu-

to bisogno di esternare i miei sentimenti sia quando suo-no o dirigo, sia quando dipingo”.

- Qual è il processo creativo che lo porta dalla mu-sica alla pittura?

“Non c’è procedura, c’è intuizione. Secondo me l’intui-zione è la forma più alta dell’intelligenza. Dipingere un’in-tera sinfonia o un’opera sarebbe impossibile, quindi, per-sonalmente, parto da un accordo che sento particolar-mente, che mi colpisce in modo significativo, perchè l’ar-te tocca le corde più sensibili che ognuno di noi ha, e poimi lascio andare. Di solito dipingo per 2 o 3 giorni, poigiro la tela e la riprendo dopo un po’ di tempo avendosempre in testa il testo dell’opera, perchè è dalla lette-ratura che si traggono le emozioni sia per la pittura, siaper la realizzazione di un’opera, come fece Verdi”.

- Dipinge in silenzio o ascoltando musica?“Mentre dipingo non ascolto mai musica, sempre pri-

ma; altrimenti non riuscirei a concentrarmi sulla pittura”.- In quali altre mostre si trovano i suoi quadri?“C’è una mostra a Monaco (Francia) al Forum Grimal-

di, voluta dall’ ambasciatore Antonio Morabito che si in-titola “Lo stile italiano” dove sono rimaste esposte, insie-me ad altre, le mie tele (“Simon Boccanegra”, “Ernani” e“Trovatore”) fino al 2 gennaio. E quest’anno sono stato in-vitato a risolvere pittoricamente “Le 4 stagioni” di Anto-nio Vivaldi che sono state riprodotte tipograficamentenella Scuola Grafica Genovese”.

Carolina Pivetta

... dal Kindergarten alla Maturità.Divertirsi da piccoli per essere internazionali da grandi

Via Mylius 1, 16128 GenovaTel. 010564334 - E-mail: [email protected] - Homepage: www.dsgenua.de

4

l’approfondimento

Lo scorso novembre morivaall’età di 84 anni Ken Rus-sell. Su di lui sono stati ver-

sati fiumi di inchiostro, nel vano ten-tativo di costringere in una sintesi lemille sfaccettature di una poeticabarocca, eccessiva, nevrotica …Russell non fu semplicemente un re-gista cinematografico, ma si dedicòcon eguale intensità a tutte le formerappresentative, riuscendo ad im-porre ad un mondo ormai disincan-tato nuovi canoni espressivi.

Tuttavia ciò che colpisce – ed è ilmotivo che mi spinge a soffermarmisu di lui – è l’importanza che rivestela musica all’interno della sua pro-duzione, unico rimedio, a suo dire,ad una follia che, inesorabilmente,l’avrebbe altrimenti divorato. Nellagloriosa BBC, dove esercitò una po-tente opera di svecchiamento deiprogrammi televisivi culturali, fececonoscere il suo talento visionario eun po’ morboso realizzando una sin-golare serie di ritratti di musicisti.

Non solo inventò un nuovo gene-re, il documentario con attori ma,nell’affrontare le biografie di compo-sitori come Prokofev, Bartók, De-bussy o Strauss, seppe anche met-tere in massimo risalto la potenzacreatrice di questi artisti, colti nellaspasmodica e febbricitante ricercadei rispettivi linguaggi.

Era l’inizio di un lungo percorso,destinato ad incontrare il suo primosuccesso con la biografia di Cajkov-skij (L’altra faccia dell’amore,1971), che collocò Russell fra i piùsorprendenti cineasti europei. DopoLa perdizione (1974), su Mahler, il

suo cinema trovò sfogo nell’orgiaquasi mistica di Tommy (1975), vio-lenta opera della generazione rockcon musiche degli Who, primo filmad utilizzare il sistema Dolby … quiebbero campo libero le sue fanta-sie, il suo fascino visionario, le suesmanie psichedeliche; quindi Liszto-mania (1975), irriverente fantasiamusicale, eccentrica biografia del

musicista, riletto con la lente dell’i-per-romanticismo. Suggestioni oni-riche, accensioni di misticismo, pul-sioni sessuali e di morte costituiro-no gli ingredienti privilegiati di un ci-nema le cui volontà espressive sisviluppavano fino alle estreme con-seguenze.

Fu vera gloria? Difficile dire qual-cosa di definitivo su Ken Russell …certo egli credeva nella musica, cer-to grazie ai suoi film la musica clas-sica stessa approdò ad un pubblicocompletamente nuovo e quanto maivasto.

Fu vera gloria?Qualche considerazione su Ken Russell

DIMARCO MICHELE SERVIZI s.r.l.Corso Perrone 9N/19S - 16152 GENOVA

Tel. 010 614251 - Fax 010 6142599Sito Internet: www.dimarco.it - e-mail: [email protected]

Quando Mefistofele passò per Genova

Anche il pubblico genovese meno attento imparò a conoscere KenRussell quando, correva l’anno 1987, la stagione del nostro teatro

lirico fu inaugurata da un Mefistofele da lui allestito.Russell sfoderò il consueto mix di eccentricità, fantasie visionarie e atro-cità che, a detta di molti, violentavano a bella posta musica, trama e per-sonaggi. Se ripercorriamo le critiche dell’epoca, avvertiamo ancora l’ini-ziale clima di viva attesa, poi di curiosità, infine gli inevitabili contrasti.Molti critici e spettatori lamentarono un’occasione persa, sentendosi de-fraudati di un’opera così poco rappresentata e tanto importante percomprendere quelle inquietudini che serpeggiavano nella musica italianadel secondo ottocento. Boito aveva dato vita ad uno spettacolo di stile di-verso, forse non un modello veramente innovativo dal punto formale o lin-guistico, ma certo dai tratti insoliti e, nelle sue intenzioni, una sorta dimanifesto della musica rinnovata.Forse le novità cui alludeva Boito, tuttavia, non erano esattamente quel-le cui il pubblico poté assistere la sera del 23 gennaio al Margherita …Mefistofele con un aspirapolvere in mano (il serpente tentatore), Faust,vecchio hippie che tornava giovane con un intervento di chirurgia plasti-ca, Margherita che cantava la sua aria stirando in cucina, mentre nel fri-go erano tenuti in fresco i resti della madre (cfr. Roberto Iovino, I palco-scenici della lirica, Sagep). Di fronte alla comprensibile reazione deglispettatori, molti dei quali armati di fischietti da vigili urbani, la semplicespiegazione di Russell: La lotta tra il bene e il male, e quindi il Demonioli ho trasferiti ai nostri giorni, adattando una favola medievale. Tutto qui.Che c’è da stupirsi?

Aureliano Zattoni

5

dischi & libri

di Macchiavello Maura & Vescina Maria Flora s.n.c.Via Roma, 70-72 RECCO (GE) - Tel. 0185 74336

[email protected] - www.mangiareinliguria.it/dalino

Carosone,l’americano di Napoli

Le poesiedi Cristina Castellani

“H o cominciato su un pianofor-te verticale di marca france-

se, Maubeuge. Un regalo di nozzericevuto da mia madre dai suoi ge-nitori. Mia mamma, Carolina, avevauna bellissima voce e cantava sem-pre. Nel 1927, quando mia madremorì, avevo sette anni…. Il pianofor-te da allora è stato il mio insepara-bile compagno”. Comincia così l’au-tobiografia di Renato Carosone, rac-colta da Federico Vacalebre nel suobel libro “Carosonissimo” edito daArcana. Sottotitolo: “Storie dell’ame-ricano di Napoli e dei suoi figli, nipo-ti e pronipoti”. Un affettuoso e do-cumentato omaggio a un artista,Renato Carosone, che nella musicaitaliana portò una piccola-grande ri-voluzione, coniugando Napoli conNew York, la melodia partenopeacon il gusto americano. E, soprat-tutto, imponendo il sorriso, l’umori-smo, l’ironia in un repertorio musi-cale che sapeva di nuovo e di origi-nale. Vacalebre racconta Carosonee i suoi magnifici compagni di viaggi(indimenticabili Gegè il “clown-poetadei tamburi” e Peter Van Wood, chi-tarrista olandese approdato alle fal-de del Vesuvio), ma lascia anchespazio alle testimonianze dei “figli” diCarosone, da Pino Daniele a VinicioCapossela, da Edoardo Bennato aStefano Bollani.

Alla scopertadi Robert de Visée

D irigente delMIUR, docen-

te di pedagogia in-terculturale alla Fa-coltà di Lingue del-l’Università di Geno-va, Maria CristinaCastellani è stataassessore alla cultu-ra della Provincia diGenova. In tale ve-ste l’ho conosciutaalcuni anni fa quando realizzai un pro-getto su Mozart per il 250° anniversa-rio della sua nascita. Persona di culturadai mille interessi, la Castellani era ed ènaturalmente una appassionata “mozar-tiana”. E questo suo amore lo si ritrovanel “Diario per quattro stagioni”, un agi-le libretto edito da De Ferrari con il qua-le l’autrice debutta come poetessa, do-po aver già pubblicato vari testi in pro-sa. La poesia costituisce un mezzo piùintimo e personale di espressione.

E nei versi di Cristina Castellani, niti-di, costruiti con ricercata intelligenza,riuniti in tre raccolte, si riflettono i suoi“mondi”: c’è Genova (“La mia terra è sa-por di levante/ la Lanterna, il porto, unanave che parte”), c’è l’idea del viaggio,della ricerca, c’è la musica con riferi-menti ad Amadeus (“Vedrai Don Giovan-ni, Elvira, il fantasma”) ma anche a DeAndrè (il suonatore Jones). E c’è, forte-mente partecipato, il ricordo della ma-dre, scomparsa tre anni fa, alla quale laCastellani ha dedicato l’ultima sezionedel libro: “Trascinavi una valigia/ cheera stata piena di progetti/speranze eillusioni/ Ora è piena di vestiti usati,/ li-bri sgualciti e vasetti vuoti./ Così è la vi-ta quando sta per finire”.

r.i.

M usicista vissuto alla cortedi Luigi XIV, Robert de Vi-

sée, nato probabilmente intornoal 1650, morto nel 1725 è uncompositore oggi assai poco no-to. Godette tuttavia, nella suaepoca, di una notevole notorietàe la sua produzione rispecchiafedelmente il gusto e l’eleganzadella musica barocca di palazzo.

Al compositore francese chefu liutista, chitarrista, gambistae tiorbista, è dedicato un raffi-nato CD di cui sono protagonistiManuel Staropoli, flauto, Massi-mo Marchese, tiorba e Cristia-no Contadin, viola da gamba.

Il trio, specializzato nella mu-sica antica, offre un’ampia anto-logia di Suites composte da deVisée che accanto alle classichedanze presenti nelle suites ba-rocche (allemanda, corrente, sa-rabanda, giga) pone, come eraconsuetudine (si pensi a Bach) al-tri movimenti come gavotte, mi-nuetti, ciaccone, passacaglie.Assai piacevoli le esecuzioni cheStaropoli, Marchese e Contadinpropongono: letture condottecon intelligenza critica e rigore,ma sostenute anche da una ele-ganza di suono e da una ammi-revole duttilità espressiva.

6

attualità

ALDO DABOVE & FIGLI s.n.c.

di A.F. e M. Dabove

Riparazioni - InstallazioniRiscaldamento Idraulica - Manutenzioni

16143 Genova - Via G.B. D’Albertis, 101 r. - Tel. 010.508122

I n un anno carico di incertez-ze, una certezza in campomusicale c’è: la 54° edizione

del Premio Paganini, in programmadal 19 al 30 settembre prossimi,non si farà. Il Comune ha deciso loslittamento del Concorso al 2013.Ufficialmente il rinvio è legato alla vo-lontà del Comune di rilanciare l’inte-ro “pacchetto” paganiniano, riorga-nizzandolo in un sistema unico e benstrutturato. Questo dovrebbe, adesempio, portare alla nascita di unIstituto di Studi Paganiniani sul mo-dello di quanto fatto a Parma perVerdi, a Pesaro per Rossini, a Jesiper Spontini e Pergolesi. L’Istitutodovrebbe collaborare con il Premioe favorire una conoscenza di Paga-nini, legandosi altresì alle attività delviolino, il celebre Cannone, a lungoprezioso “ambasciatore” di Genovanel mondo. Ci si augura che la sostaforzata serva davvero a questo ri-lancio. Va infatti sottolineato che ilPremio, in sé, gode di ottima salute:lo dimostrano il livello delle ultimeedizioni e l’attenzione che riceve dal-le scuole violinistiche internazionali.

Premio Paganini: slitta al 2013

Mengla Huang, vincitore nel 2002, ammira il Cannone

Andar per mostre e per teatriSabato 28 gennaio:Gita a Milano per visitare:Pinacoteca di Brera,Mostra: Brera incontra il Puskin, Collezionismo russo tra Renoir eMatisse, Museo del Teatro alla Scala,

Mercoledì 15 febbraio: Palazzo Ducale - GenovaVisita alla Mostra Van Gogh e il Viaggio di Gauguin,

31 maggio – 2 giugno: Gita a Roma per assistere ad una rappre-sentazione di ATTILA di G. VERDI diretta da RICCARDO MUTI

Amici del Carlo Felicee del Conservatorio N. Paganini

Quote socialisocio ordinario da € 85,00Socio sostenitore da €145,00Socio familiare € 50,00Giovani € 30,00

(fino al 25° anno di età)Per coloro che desiderano iscriversi o rin-novare con bonifico:IBAN: IT 12 V 05608 01400 000000021647

Sabato 17 dicembre, nella splendida cornice dellaGalleria Spinola, abbiamo ricordato i cento anni del-la nascita della nostra carissima Alma BrugheraCapaldo. Per ricordarLa nel modo a Lei più conge-niale abbiamo organizzato un concerto e abbiamochiamato Claudio Marzorati, violino e Franco Gia-cosa, pianoforte. I due affermati artisti ci hannoproposto un programma molto vario e impegnativoche comprendeva Meditation dall’op. 42 diTchaikovsky, Sonata n. 5 di Beethoven, Cantabile diPaganini, Reverie diSivori, Preludio e Al-legro di Pugnani-Kreisler, Polacca n.2 di Wieniawski eIntroduzione Rondòcapriccioso di SaintSaens. La bravura,il senso musicale, ela capacità virtuosi-stica hanno trasci-nato il folto pubblicopresente che haacclamato i due ar-tisti con entusiasticiapplausi. Siamo lietidi anticipare chetorneranno ad inau-gurare la nostraprossima stagione2012/2013.

7

i nostri concerti

Abbiamo incontrato un giovane pianista che ci raggiunti dal-la lontana Puglia: Marco Grieco. L’abbiamo conosciuto percaso e, visto il curriculum e ascoltato un disco, abbiamo de-ciso di presentarlo ai Soci. La decisione si è rivelata delle mi-gliori, infatti Grieco ci ha stupiti con un programma intera-mente lisztiano: Jeux d’eau a Villa d’Este, Ballata in Si mino-re, due Studi trascendentali, Mephisto Waltz, Parafrasi sulRigoletto e Aprés une lecture de Dante.La musicalità e la sensibilità espresse ci hanno sopraffatti alpunto che i numerosi Soci presenti ci hanno chiesto di ri-chiamarlo anche per il prossimo anno.Detto, fatto, ritornerà.

Giovanna Vivaldi, violoncello e Ana Ilic, pianoforte sono state le prota-goniste del concerto del 22 novembre con un programma che preve-

deva la Sonata op. 38 diBrahms, Variazioni concer-tanti di Mendelssohn e laSonata op. 40 di Shostako-vic. Le due giovani artiste cisono state segnalate dallaGiuria del Concorso Interna-zionale Franz Schubert delquale sono risultate vincitri-ci. L’attesa del loro debuttogenovese non ci ha delusi inquanto entrambe hanno dimostrato grande spirito musicale e un parti-colare affiatamento; il successo è stato netto.

8

i nostri appuntamenti

Periodico d’informazione musicaleDirettore responsabile

Roberto IovinoAssociazione

Amici del Carlo Felicee del Conservatorio N. Paganini

Presidente: Giuseppe IsoleriSegreteria: Adriana CavigliaMaria Grazia Romano

Tel. (010) 352122 - (010) 589059Cell. 3470814676 - Fax (010) 5221808

www.AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.orgcontatti@AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.org

Stampa: Essegraph srl - Genova

Si ringrazia

per la concreta collaborazione

ATTIVITÀ SOCIALE DAL 21 GENNAIO AL 29 MARZO 2012Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato - Concerti del Martedì, ore 16,00dell’Esercito - Via S. Vincenzo, 68: - Conferenze Musicali del Martedì e

- Un Palco all’Opera, ore 15,30Auditorium “E. Montale” del Teatro Carlo Felice: - Audizioni discografiche e

Storia della Sinfonia, ore 16,00Concerti nei Musei, ore 16.30 (Galleria Spinola e Palazzo Reale) e 11 (Museo Chiossone)

Sabato 21 gennaio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: STORIA DELLA SINFONIAFRANZ JOSEPH HAYDNRelatore Alberto Cantù,

Martedì 24 gennaio, ore 15,30LA STORIA DELLA MUSICA ATTRAVERSOIL SUONO DEL VIOLONCELLOA cura di Nevio Zanardi,

Sabato 28 gennaioVIAGGIO A MILANO per:-visita alla Pinacoteca di Brera,-alla mostra: Brera incontra il Puskin:Collezionismo russo tra Renoir e Matisse, e-visita al Museo del Teatro alla Scala,

Martedì 31 gennaio, ore 16CONCERTO DI IROKO IMAI, pianoforteMusiche di Beethoven, Brahms, Schubert,

Venerdì 3 febbraio, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: FEDORA di U. GiordanoA cura di Dario Peytrignet,

Martedì 7 febbraio, ore 15,30IL CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA DI J. SIBELIUSA cura di Massimo Arduino,

Sabato 11 febbraio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: STORIA DELLA SINFONIAWOLFGANG AMADEUS MOZARTRelatore Massimo Arduino,

Martedì 14 febbraio, ore 16CONCERTO DEL TRIO ZAUBER, flauto, violoncello, pianoforteMusiche di Weber, Farrenc,

Sabato 18 febbraio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: AUDIZIONI DISCOGRAFICHEROMEO ET JULIETTE di C. GounodRelatore Lorenzo Costa,

Martedì 21 febbraio, ore 15,30JUAN DIEGO FLOREZ: LA VOCEA cura di Maria Teresa Marsili,

Martedì 28 febbraio, oe 16CONCERTO DI FRANCESCA CAROLA, pianoforteMusiche di Beethoven, Liszt, Schumann,

Venerdì 2 marzo, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: BENVENUTO CELLINI di H. BerliozA cura di Lorenzo Costa,

Martedì 6 marzo, ore 15,30SOLE, LUNA E STELLE IN MUSICAA cura di Adolfo Palau,

Martedì 13 marzo, ore 16CONCERTO DEL DUO BARONI – WASHIO, violino e pianoforteMusiche di Mozart, Beethoven,

Sabato 17 marzo, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: STORIA DELLA SINFONIALUDWIG VAN BEETHOVEN (Iª)Relatore Roberto Iovino,

Martedì 20 marzo, ore 15,30SEMIRAMIDE: DALLA STORIA AL MELODRAMMAA cura di Claudia Habich,

Giovedì 22 marzo, ore 16,30CONCERTI NEI MUSEI: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLACONCERTO DI GERARDO CHIMINI, pianoforteMusiche di Liszt, Chopin, Debussy,

Martedì 27 marzo, ore 16CONCERTO DI FEDERICA SALANDRAMusiche di Chopin, Skriabin, Szimanovsky, Debussy,

Giovedì 29 marzo, ore 16,30CONCERTI NEI MUSEI: MUSEO DI PALAZZO REALECONCERTO DI RENATO PROCOPIO, chitarra

MUSEO E. CHIOSSONE