Cultura e comunicazione dell'Handicap - uiciechi.it · normalità. Più che altro egli apprende...

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Sommario

• L'Editoriale Assemblea annuale e precongressuale dei soci Pag. 3

Ordine del giorno approvato all'unanimità " 4 dall'assemblea dei soci U.I.C. di Pescara • Cultura e Comunicazione dell'Handicap La riabilitazione percettiva di un soggetto " 5disabile visivo Il disegno di legge quadro sulla riforma del " 7sistema scolastico e l'integrazione dei disabili Dialogo nel buio " 9Una metafora nell'universo dei non vedenti

Legge regionale 9 aprile, n° 32 - considerazioni " 10La natura per tutti " 1 1Inaugurazione di un percorso per non vedenti nella riserva Naturale Regionale "Lago di Penne"

Intervento del Presidente sezionale U.I.C. di Pescara " 12Cataratta " 13Dieci anni di ciclismo in tandem " 15

• Attività Associative Verso una proficua socializzazione " 16Notizie informative " 17

,

Reg. del Tribunale di Pescara N° 13 del 1996

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L'Editoriale

Assemblea annuale e precongressuale dei soci

L' 11 maggio u.s., presso i locali del Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, si è svolta, alla presenza del Prof. V. Zito, componente della Direzione Nazionale U.I.C., del Prof. M. Corcio, componente del Consiglio Nazionale U.I.C. e di altri dirigenti associativi della re-gione, l'Assemblea annuale e precongressuale dei soci della Sezione U.I.C. di Pescara che, oltre ad esaminare ed approvare la Relazione Morale e Finanziaria sull'attività svolta nel 1996, ha anche approvato il Bilancio Consuntivo 1996 e il Bilancio Preventivo 1998. L'Assemblea mi ha, altresì, eletto delegato al prossimo XIX' Congresso Nazionale del sodalizio che avrà luogo a Taormina dal 6 al 10 novembre 1997. Ai lavori sono inoltre intervenuti il Dr. Giuseppe Candeloro, Vice-Sindaco del comune di Pescara, l'On. Antonio Saio, parlamentare di Rifondazione Comunista, componente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, il Dr. Tiziano La Rovere, Assessore agli Affari Sociali dell'Amministrazione Provinciale di Pescara, i quali, nei loro interventi, hanno affrontato sia pure con sfumature diverse il problema oggi di maggiore attualità della Riforma dello Stato Sociale. Ciascuno, nel proprio intervento, ha assicurato il pieno sostegno alle iniziative e alle attività portate avanti dall'U.I.C. riconoscendole tutte pienamente valide. Al dibattito, aperto anche ad altre delicate tematiche, quali la scolarizzazione dei ragazzi minorati della vista, con particolare attenzione alle problematiche dei pluriminorati, e la pensionistica, con la continua revisione sanitaria ed economica in atto, sarebbe stata auspicabile una maggiore partecipazione da parte dei soci con interventi critici e propositivi. Cose, queste, solo parzialmente realizzatesi. In occasione di questo importante incontro annuale avrei voluto constatare una maggiore presenza da parte degli associati per poterli informare e sensibilizzare sull'importanza e la valenza sociale delle nostre assemblee, e quindi renderli consapevoli e partecipi dell'attuale momento socio-politico nel quale la dirigenza locale e nazionale sono costantemente impegnate per salvaguardare importantissimi risultati acquisiti e promuovere conquiste sociali. Avrei voluto annoverare nella nostra assemblea quanti più non-vedenti possibile per poterli coin-volgere più concretamente nel processo evolutivo della realtà della vita associativa nella quale è importante una forte coesione e razionalità per crescere e per aspirare ad ambiti traguardi. Auspico pertanto, per un prossimo futuro, che i soci riscoprano il valore della partecipazione ab-bandonando il ruolo passivo che troppo spesso hanno assunto, diventando essi per primi soggetti attivi delle iniziative promosse.

Domenico Buccione Presidente dell'U.I.C. di Pescara

Assemblea annuale dell'U.I.C. Al

Grand Hotel Adriatico

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Ordine del giorno approvato all'unanimità dall' assemblea dei soci U.I.C. di Pescara

I soci della Sezione Provinciale U.I.C. di Pescara riuniti in Montesilvano (Pescara) in data 1 1 mag-gio 1997 in assemblea ordinaria e precongressuale,

- rilevato che l'integrazione scolastica degli alunni minorati della vista e, in generale, in situazione di handicap, in questi ultimi anni ha subito significativi rallentamenti;

- constatato, in particolare, che dal punto di vista ordinamentale vi è stato un considerevole arre-tramento, in quanto:

a) le norme della L. 104/92 relativa agli accordi di programma interistituzionali non hanno trovato ancora una soddisfacente attuazione in diverse realtà regionali,

b) i corsi di specializzazione e di riconversione per il personale docente rimandano l'approfondi-mento delle tematiche ad elevata specificità (come l'apprendimento del Braille e di altri elementi ditiflologia) a corsi di aggiornamento e qualificazione facoltativi, successivi al conseguimento del ti-tolo, con evidente svilimento delle funzioni di sostegno;

c) nei Provveditorati agli Studi si è tornati, di fatto, a ripristinare il rapporto numerico di 1 a 4 tra insegnanti e alunni, con buona pace della continuità educativo-scolastico;

- constatato che, dal punto di vista strutturale, i cosiddetti provvedimenti di razionalizzazione han-no prodotto, specie nelle scuole superiori, una situazione di insostenibile affollamento delleclassi che, abbinata alla riduzione dei finanziamenti per l'acquisto di attrezzature, sussidi eattività di sperimentazione metodologica-didattica rende precario e, nei casi diparticolare gravità, impossibile, l'inserimento degli alunni in difficoltà;

- tenuto conto che per il personale docente il quadro ordinamentale e strutturale delineato deter-mina una minore preparazione con conseguente svalutazione dei titoli e delle funzioni, demotiva-zione professionale e, infine, tendenza all'esodo verso le cattedre ordinarie o addirittura verso ilpensionamento anticipato

IMPEGNAMO

il Presidente e la Direzione Nazionale ad intervenire energicamente presso le autorità di go-verno competenti, affinché il processo di integrazione scolastica degli alunni disabili non solo non venga ostacolato, ma anzi trovi nuovo impulso.

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Cultura e comunicazione dell'Handicap

LA RIABILITAZIONE PERCETTIVA DI UN SOGGETTO DISABILE VISIVO

come se il limite ci fosse. A questo proposito la funzione riabilitativa di unoperatore tiflologico può riattivare nel bambino ildesiderio di conoscersi e di essere conosciuto.

2 - La socializzazione dell'esperienza visiva del soggetto ipovedente Alcuni residui di funzione visiva presentano unelevato grado di complessità, soprattutto quando lariduzione dell'acutezza è accompagnata darestrizioni e disturbi del campo visivo. Spesso igenitori esprimono impazienza e irritazione di fronteal figlio ipovedente, proprio perchè non riescono acomprendere la qualità del suo residuo. In tal sensole parole risultano spesso insufficienti a descriverein modo comprensibile la condizione del bambino.Viceversa l'uso di materiale fotografico, oppor-tunamente confezionato, può costituire una e-semplificazione più immediata e valida, tale daindurre un'efficace comprensione. Provvedere aduna soddisfacente produzione di simile materialefotografico , quantomeno riferito alle più frequentitipologie di residuo visivo, potrà certamente giovarein misura molto sensibile.

3 - II potenziamento del residuo di funzione visiva

Da un punto di vista propriamente psicologico ilpotenziamento del residuo di funzione visiva dovràessere considerato soprattutto come un cam-biamento a cui adattarsi. E' vero che i cambiamenti, quando comportanopiacere e miglioramento, sono molto più facili daassimilare. Ciò nonostante giova considerare chel'euforia di un miglioramento, non ancora benconosciuto e ben governato, può talvolta generarecomportamenti inadeguati, da cui potrebberoscaturire conseguenze nocive. Nel caso specifico diun soggetto ipovedente che improvvisamentemigliori la propria capacità visiva, occorrepromuovere e facilitare il rinno-

La riabilitazione percettiva di un soggetto disabilevisivo Nel processo di riabilitazione percettiva di unsoggetto ipovedente possiamo distinguere quattroaspetti fondamentali che sarebbe opportunoconsiderare complementari e sinergici.

1- Aiutare il soggetto ipovedente a conoscere il proprio residuo di funzione visiva, vale a dire la sua validità e la sua attendibilità

Generalmente si ritiene che un soggetto ipovedentepossa conoscere e valutare l'utilizzabilità del proprioresiduo di funzione visiva per apprendimentospontaneo. Viceversa egli ha bisogno d'essere aiutato a capirecome ci vede da una persona che sappia capirloinsieme con lui, con semplicità e franchezza, senzaatteggiamenti inquisitori o comunque perturbanti. In questo senso i familiari del bambino non vedentenon sono spesso le persone più indicate a svolgerequesta funzione, poiché mancano di competenzaoftalmologica ed inoltre risultano molto condizionatidalla paura della cecità. Con i familiari il bambinoipovedente tende a mascherare il proprio limitevisivo, simulando una condizione di apparentenormalità. Più che altro egli apprende strategie dievitamento di tutte quelle circostanze chepotrebbero evidenziare la sua limitazione visiva. Eglidesidera placare l'ansia della famiglia a recuperareun clima relazionale più armonico ed espressivo.Simili tentativi di mimetizzazione determinanofrequentemente nel bambino una condotta instabile,caratterizzata da una notevole labilità dell'attenzionee da una persistente tendenza a fuggire dalle prove.D'altra parte occorre considerare che i tentativi dimimetizzazione organizzano un conflitto interiorenell'esperienza del bambino, il quale avverte lapresenza del limite con le sue insidie, ma si sentecostretto a fare

-vamento della sua consapevolezza circa il patri-monio percettivo a sua disposizione, affinchépossa conoscere serenamente le nuove possibilitàed anche i nuovi limiti.

4- La riabilitazione percettiva nella sua globalità La riabilitazione del residuo di funzione visivadovrebbe essere intesa nel contesto più ampio ecomplessivo di una vera e propria riabilitazionesenso-percettivo-motoria. Infatti, soprattutto nei soggetti ipovedenti, cosiddetti"subsufficienti visivi", si tratta di promuoverel'apprendimento di una molteplicità di strategie edi condotte, in relazione con le diverse attività dasvolgere e con la diversità dei contesti nei quali taliattività verranno svolte. Questi soggetti presentanoun residuo visivo relativamente consistente, moltovalido in alcune circostanze e scarsamente valido inaltre. Considerando l'ambivalenza di un simileresiduo, dovremmo evitare di assumereatteggiamenti poco equilibrati, cercandosemplificazioni riduttive, certamente non rispettosedel volume di possibilità presenti nella condizionepercettiva del soggetto. Generalmente il desiderio di semplificare scaturiscesia dal bisogno di affermare a tutti i costi

l'apparenza di normalità del soggetto, sia dalbisogno di affermare "la sostanziale cecità" delsoggetto, liquidando così difficili problemi deri-vanti dalla presenza del residuo di funzione visiva.In questa seconda eventualità prevale il desiderio dirifugiarsi in una diversità più grave ma anche piùsemplice, più conosciuta e più culturaI izzata. Evidentemente, in entrambi i casi vengono trascuratele possibilità reali presenti nel soggetto, sacrificandola complessità della sua condizione ai nostri bisognidi sistemazione mentale. Proprio per questa sua drammatica e difficileambiguità percettiva, un soggetto ipovedente habisogno di un residuo di riabilitazione intelligente eflessibile, capace di rispecchiare e di potenziare lesue possibilità ed i suoi limiti, lungo un percorsodi miglioramento graduale, nel quale il limite possadivenire uno stimolo per conoscere, un confine daestendere, una barriera da eludere e talvolta dascavalcare.

Mario Mazzeo

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IL DISEGNO DI LEGGE QUADRO SULLA RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO

E L'INTEGRAZIONE DEI DISABILI

Il 3 giugno scorso il Consiglio dei Ministri haapprovato il disegno di legge dell'On. LuigiBerlinguer sul riordino dei cicli scolastici.Trattandosi di una legge quadro, essa dovràessere deliberata dal Parlamento e quindicompletata mediante il piano di attuazionepresentato dal Ministro entro sei mesi dalla suaentrata in vigore. Tra le poche innovazionirispetto al Documento di gennaio in cui i termini"minorazione, disabilità o handicap" non eranoneanche nominati, si può rinvenire l'articolo 4che è citabile testualmente data la sua scarnaformulazione: "Nel sistema di istruzione eformazione si realizza l'integrazione dellepersone con handicap, con l'obiettivo disvilupparne le potenzialità nell'ap-prendimento, nella comunicazione, nelle relazio-ni e nella socializzazione e di garantire loro ilraggiungimento della massima autonomia possi-bile, a norma della legge 5 febbraio 1992, n°104 e successive modificazioni ed integrazioni".Invero, nella relazione che accompagna ildisegno di legge, viene anche citato l'art. 2 sulsistema di istruzione e formazione all'internodel quale "si realizza anche l'integrazione dellepersone handicappate". Ma ad una attenta lettu-ra dell'articolo in parola ciò non risulta espli-cito. Bisogna far riferimento ad una interpretazioneestensiva del comma 3 che così recita: "il sistemadi istruzione e formazione si caratterizza perI'offerta lungo tutto l'arco della vita di percorsiformativi anche individualizzati, che,valorizzando tutte le capacità, consentano allepersone di realizzare in modo consapevole eresponsabile il proprio progetto di vita." Una prima riflessione riguarda intanto lascomparsa del termine "educazione",presente nell'art. 1 sulle "Finalità", dal testodell'art. 2. Da più parti si era salutata consoddisfazione la riconsiderazione dell'"educazione" accanto ali' "istruzione eformazione" tra le finalità di preminente

l'impianto "economicistico" del documento digennaio tende a riemergere non casualmente.D'altro canto, quale formazione si intenda, lochiarisce l'art. 11, in cui il diritto riguarda la"formazione professionale" "per il conseguimen-to di una qualifica riconosciuta". Nulla, delresto, risulta innovato per una interpretazionedel Disegno rispettosa dei diritti delle personedisabili, se si eccettua il passaggio dallaprimitiva "accettazione delle differenze" (Finali-tà, terzo comma) o "valorizzazione delle diversi-tà individuali" (art 6 , c.2). Bisogna quindiaffidarsi alla potenzialità semantica diespressioni ricorrenti nel testo dell'articolato peripotizzare spazi impliciti di integrazione dellepersone in situazione di handicap in unascuola fondata sul binomio "formazione/compe-tizione economica". Parole quali "percorsi indi-vidualizzati che favoriscano l'adempimentodell'obbligo scolastico" (art. 3, c.4), "pari op-portunità" (art. 1, c.3), "eguaglianza delle op-portunità educative" e "interventi diprevenzione e compensazione volti a ridurreogni forma di svantaggio iniziale" (art. 5, c.1)deporrebbero favorevolmente in tal senso.Taluni argomenti trattati dal Documento sonoperaltro assenti nel testo del D.D.L. Si pensi alledimenticate "figure di sistema" con "funzionedi tutoraggio, aiuto, sostegno" che rischiano diricalcare la scomparsa degli "operatoripsicopedagogici" previsti dalla legge 426/88, inquanto ancora una volta legateall"'utilizzazione degli insegnanti eccedenti". Siconsideri inoltre la mancanza di ogni sia purvelato accenno alla stabilizzazionedell'organico dei docenti di sostegno pergarantire la continuità di interventi previstapersino dall'ultima Legge Finanziaria. Sirammenti, infine, che manca, tanto nel Docu-mento quanto nel Disegno, ogni accenno allavalutazione la cui recente semplificazione nellascuole dell'obbligo mal si concilia con la com-plessità delle "differenze individuali" e deirela-

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ridimensionati da 200 a 50 ore; l'area linguisti-ca passa da 280 a 90 ore; la rielaborazionedell'esperienza personale e l'organizzazionedelle competenze professionali subisce un taglionetto: da 300 a 150 ore. Restano da precisare ilpeso e la collocazione delle 250 ore di "attivitàdidattiche di sostegno" o "tirocinio assistito" dicui all'art. 5, c. 5. Si noti ancora che l'art. 11 prevede la conclusio-ne degli esami finali entro il 30 aprile 1998,cioè, realisticamente, prima dell'espletamentodelle 450 ore programmate, dalle 250 ore di ti-rocinio e del termine dei paralleli corsi biennaliex O.M. 169/96 aventi pari "dignità" giuridica.Un soprassalto di consapevolezza si rinviene inparticolari situazioni di handicap sensoriali(...) attuate dall'Amministrazione. Ma, a parte la riduzione della formazione asemplice aggiornamento, si conclude che "lapartecipazione sarà condizione "prioritaria" perla prestazione di servizio su posti di sostegnoper alunni con handicap sensoriale" dove "prio-ritaria" non significa "necessaria" o "obbligato-ria". E' bene concludere questo rapido excursus sulD.M. 16/6/97 con la trascrizione pressochéletterale dell'art. 1 sulle finalità dei corsiperché pervaso dalla sottile ironia autocriticadel legislatore: "I corsi intensivi sonofinalizzati, oltre che a consentire la mobilitàdel personale docente in situazione di esubero,a garantire (sic!) che i posti per le attività disostegno siano ricoperti da personale fornito delnecessario livello di qualificazione professionaleche assicuri la realizzazione del dirittoall'integrazione scolastica del portatore dihandicap.

Alfonso Nori

tivi "percorsi formativi individualizzati". Bisogna pertanto, anche questa volta, che le as-sociazioni di categoria si facciano portavocedegli interessi delle persone disabili nelle sediistituzionali per evitare ennesime, e, ormai,non casuali "distrazioni" degli organilegislativi in materia di attuazione sostanzialedei diritti dei cittadini più deboli. Che non si tratti, infatti, di provvedimenti casualima di un preciso piano di smantellamentodell'intervento statale in fatto di integrazionescolastica delle persone disabili, si evince chia-ramente dal recentissimo testo del D.M. 16 giu-gno 1997 istitutivo dei cosiddetti corsi statali "in-tensivi" di specializzazione per l'attività di so-stegno previsti dalla L. 662/96 sulle misure dirazionalizzazione della spesa pubblica. La leg-ge prevede all'art. 1, comma 75, che "per ilpersonale in esubero (...) saranno istituiti anche corsiintensivi di durata non superiore all'anno,finalizzati al conseguimento del titolo dispecializzazione prescritto per l'attività disostegno all'integrazione scolastica". Il quadro delineato con l'O.M. 185/77, sospen-siva delle procedure di autorizzazione dinuovi corsi biennali Statali e non Statali inattesa della "formazione iniziale di livellouniversitario per gli insegnanti" viene così acompletarsi. Che dire di questi nuovi corsi? Ilcommento sta tutto nel confronto anche col giàriduttivo corso biennale istituito con l'O.M.169/96: le ore dedicate alla frequenzapassano dalle 1 150 alle 450, sempre riducibiliad un ulteriore 80% con le assenze e "fermorestando che non potranno essere riconosciutieventuali crediti formativi"..., l'area disciplinarerelativa al quadro giuridico e socio-pedagogicova da 250 a 95 ore, l'area psico-biologica siriduce da 200 a 65 ore; i problemimetodologici vengono

DIALOGO NEL BUIO UNA METAFORA NELL'UNIVERSO DEI NON VEDENTI

La diversità temporanea della situazione di vitareale fa si che la momentanea virtualità del vis-suto connessa con il non uso dell'optional dellavista contribuisca mirabilmente ad una cortama profonda riflessione sulla condizioneumana e sulla propria identità. Affiorano magicamente forti - e forse nuovi nellasostanza - valori di solidarietà, di alterità, evi-dentemente già noti, però ora irrobustiti, nonconvenzionali: ci si pone di incanto dallaparte del "tu", si è"tu" nello stesso tempodinamico e pur bisognoso di reciprocità. Si, "valori" che, a ben considerare, sonosenz'altro già "virtù" in chi ci guida nel buio. Sequeste sono riflessioni di fondo di osservatore,come si è detto, della condizione umana, tuttociò evidentemente va rivolto soprattutto aisoggetti istituzionali chiamati a governare settorispecifici dell'organizzazione civile della societàcon il chiarissimo scopo di una gradualeeliminazione della sordità e della cecità intaluni che si ostinano ancora a non volergarantire ogni sacrosanto diritto di tutti e diognuno di noi. La scuola, in primis, istituzioneed agenzia informativa per eccellenza, dovràcogliere tutte le ricche opportunità provenientidal Dialogo nel buio per le proprie attivitàeducativo-didattiche tese all'acquisizione delconcetto dell"'altro", della sua accoglienza, deisuoi preziosi valori. Il legislatore e gliamministratori locali e territoriali dovranno fartesoro delle considerazioni espresse perpoter avviare tutte quelle procedure atteprincipalmente all'eliminazione delle pesanti"barriere", in tutti i sensi, che continuano anegare, purtroppo, ai cosidetti"impropriamente"diversi, l'eguaglianza nelleaspettative e nei di-ritti. Vivere la metaforadell'universo dei non vedenti attraverso ildialogo nel buio e saperne trarre le opportunee giuste conseguenze operative, costituisce unnetto dovere di tutti e di ognuno di noi.

Mario Nardicchia

Una metafora ti aiuta a capire gli altri; una me-tafora ti aiuta a riflettere su te stesso. II passaggiograduale e l'immersione totale nella realtà reale"percepita" dai sensi, inconsapevolmenteassopiti e sopraffatti, è una sorprendente presad'atto delle infinite risorse del nostro organismo.E' qui che la luce diventa un optional, il buiouna condizione di relativa precarietà. Dialogarenel buio con la quotidianità della vita, sebbeneper un tempo ristretto, costituisce una opportunitànecessaria per ognuno di noi. Tutto ciò è statopossibile assaporare a Roma da Marzo aMaggio 1997: EUR, Palazzo della CiviltàItaliana, ove I'UIC ha voluto ospitare unprogetto ideato da Andreas Meinecke e UrsulaMollerbach, per la prima volta in Italia, sottol'alto patrocinio della Presidenza della Repubbli-ca, l'UNESCO, il Fondo Internazionale per laPromozione della Cultura, i Ministeri per la Soli-darietà Sociale, l'interno, la Pubblica Istruzione,il Consiglio e la Giunta della Regione Lazio, Co-mune di Roma, Telecom-Italia, dall'eloquente lo-go: dialogo nel buio, una metafora dell'universodei non vedenti. Muniti del solo sussidio classico del non vedente,il bastone bianco, per gruppi di otto/dieci visita-tori, si è introdotti per un breve percorso sinuosocon corrimano fino al buio totale. Oltre, c'è lasola guida preziosa di un non vedente, in treambienti diversi: una zona di campagna domi-nata da odori diffusi, dal cinguettio di uccellie dal rumore delle acque di un ruscello; unazona di città dal traffico caotico; un vero bargestito da un non vedente ove è possibileordinare e bere qualcosa. Da qui in poi cominciano ad avere rilievoaltre risorse "assopite" del nostro organismo:l'orientamento, il tatto, il gusto, l'udito... Isuoni, gli odori, la temperatura, il calpestio, icontrasti e le affinità spazio-temporali assumonopeculiarità distintive in precedenza ritenuteistintivamente poco significative.

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LEGGE REGIONALE 9 APRILE, N° 32 CONSIDERAZIONI

espresso dall'interprete, dall'insegnante di so-stegno e dal logopedista. La legge, poi,contiene norme relative ai flussi finanziari ilcui e-same in questa sede non si ritieneopportuno affrontare. Come si vede, il complesso degli interventi previ-sti è di notevole rilievo sociale. Spetta ora airesponsabili delle Province e delle Aziende USLdella Regione darne immediata attuazione,poiché le aspettative legittime degli aventidiritto, delle loro famiglie e delle associazionidi categoria che li rappresentano non venganodeluse da intralci burocratici o da inspiegabiliritardi.

A.Z.

Sul n° 9 del BURA, 20/5/97, è stata pubblicata la legge regionale n° 32 del 9/4/97, emanata dalla regione Abruzzo in attuazione dell art. 5 della L. 67/93 per disciplinare l'assistenza al ciechi e sordomuti, attribuendo le relative funzioni alle Province e alle Aziende USL. Infatti la legge in esame all'art. 3 dispone che leProvince sono tenute ad assicurare i seguentiservizi: l'assistenza educativa e didattica ai cie-chi, ai sordomuti e ai sordi pre-linguali per favo-rirne l'integrazione scolastica in ogni ordine egrado con personale specializzato; la fornituradei testi scolastici e dei sussidi mimografo-visivi;la consulenza del tiflologo per i minorati dellavista e la consulenza dell'interprete per minoratidell'udito; l'organizzazione dei corsi di forma-zione, di aggiornamento e di seminari di studiper il personale addetto all'educazione domici-liare, nonché all'istruzione specifica dei ciechi,sordomuti e sordi pre-linguali, sempre che nonvi provvedano altre istituzioni; l'educazione fisi-ca, musicale, artistica, sportiva, ricreativa, cultu-rale dei ciechi, dei sordomuti e dei sordi pre-lin-guali, diretta al loro recupero e alla loro integra-zione sociale. Le aziende USL, invece, devono (art. 4), tra l'al-tro, provvedere alla riabilitazione dei ciechi,all'orientamento e alla mobilità e alla riabilita-zione degli ipovedenti al migliore uso del resi-duo visivo. La norma contenuta nell' art. 5 riveste particola-re rilevanza ai fini dell'integrazione scolasticae sociale dei ciechi, sordomuti e sordi pre-linguali in quanto prevede che i testi scolastici,per i primi (ciechi), siano trascritti con ilmetodo Braille o registrati su cassette oprodotti con caratteri ingranditi nel rispetto delgiudizio espresso dal tiflologo edall'insegnante di sostegno, sentito il centro diipovisione per gli ipovedenti, mentre per isecondi (sordomuti e sordi pre-linguali) sianotrasferiti su supporto magnetico con il metodomimo-grafo-visivo, nel rispetto del giudizio

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LA NATURA PER TUTTI INAUGURAZIONE DI UN PERCORSO PER NON VEDENTI

NELLA RISERVA NATURALE REGIONALE "LAGO DI PENNE" - 30 APRILE 1997

La Natura per tutti è il quarto incontro inseritonel calendario delle manifestazioni pubblichein occasione dei dieci anni della RiservaNaturale Regionale lago di Penne. L'area è stata infatti istituita il 26 maggio 1987 ed ha una estensione di circa 1 100 ettari. II Lago di Penne sin dall'istituzione ha avviato numerose iniziative di conservazione: il Progetto Lontra, il Progetto Anatre Mediterranee, la ricerca scientifica sull'ecologia dei Mustelidi con particolare riguardo alla puzzola, che unitamente ali altre numerose iniziative a tutela della flora e della fauna, hanno elevato l'area protetta Vestina ad un ruolo fondamentale nel circuito nazionale del WWF Italia e tra gli ambienti umidi della nostra regione. Per garantire al pubblico la fruizione dell'areae delle sue strutture, sono stati ideati e realizzatipercorsi natura, percorsi escursionistici e ginnici.Oggi la fruizione dell'area è assicurata vera-mente a tutti. Da qualche anno è presentenell'Oasi Lago di Penne un percorso specialeper disabili, costituito da un'ampia passerellarealizzata interamente in legno con steccatilaterali, per consentire anche ai portatori dihandicap, di muoversi con estrema tranquillità. Ilpercorso nasce nel Centro Visite della RiservaNaturale, attraversa il Museo Naturalistico sullalontra, costeggia il lago e conduce all'areafloro-fauni-stica con l'accesso all'Osservatoriofaunistico della lontra. Il nuovo percorso per non vedenti è inserito suquesto tracciato, e si estende per circa un chilo-metro dal Centro Visite all'area floro-faunisticadella Riserva Naturale.

All'ingresso del Percorso è collocata una tabellasull'area protetta. Segue una lunga corda perl'appoggio, disposta a circa un metro daterra. La corda segue tutto il percorso, ericonduce al punto di partenza. Lungo il sentierosono state inserite circa 60 specie floristiche trapiante officinali, essenze erbacee, alberi edarbusti; accanto ad ogni piantina è collocatauna tabella a circa un metro da terra, cheillustra il nome volgare e scientifico della piantacon le caratteri-stiche peculiari. Lungo ilpercorso, in corrispondenza delle areefaunistiche, una serie di tabelle illustrano iprogetti di conservazione e le loro finalità. Tuttala segnaletica del percorso è naturalmente inBraille, e in caratteri normali. II percorso pernon vedenti è stato realizzato con il preziosocontributo del Gruppo Zurigo Assicurazioni, cheha fornito le attrezzature che costituiscono ilsentiero. L'Oasi di Penne, proiettata nel futuro, tra dueParchi Nazionali, sceglie la viadell'accessibilità veramente a tutti, affinchéconoscenza e conservazione possanoevolversi di pari passo. Il 30 aprile 1997, alleore 16.00, nel Centro Visite della RiservaNaturale, hanno affrontato questo tema ilSindaco del Comune di Penne Prof. LucioMarcotullio, il Dr. Dario Febbo Direttore delParco Nazionale del Gran Sasso, il Dr. AntonioPerrotti, Dirigente del Servizio Urbanistica dellaRegione Abruzzo, Dante Caserta, Presidentedel WWF Abruzzo, Domenico BuccionePresidente Provinciale dell'Unione ItalianaCiechi, con cui è stata avviata un'intensacollaborazione soprattutto in fase di montaggioe verifica sulla fruibilità del percorso. L'inaugurazione ha visto la presenza di un ospiteparticolare, Mimmo Locasciulli, brillante cantau-tore, da sempre vicino alle problematichelegate alla conservazione e fruizionedell'ambiente. Al termine dell'incontro tutti ipartecipanti si sono dilettati in unapasseggiata collettiva lungo tutto il percorso.

Loredana Di Blasio Riserva Naturale Regionale Lago di Penne

Tavola rotonda in occasione dell' inaugurazione del sentiero "Flora -

faunistico" per non vedenti nell"oasi" naturale di Penne

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE SEZIONALE U.I.C. DI PESCARA ALLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DI UN PERCORSO

PER NON VEDENTI NELLA RISERVA NATURALE REGIONALE "LAGO DI PENNE"

Gentili intervenuti,

consentitemi di porgervi un mio caloroso saluto personale e della Dirigenza dell'Unione Italiana Ciechi di Pescara; desidero innanzitutto complimentarmi e ringraziare i promo-tori di questa lodevole iniziativa rivolta a persone con difficoltà di deambulazione o li-mitate da gravi condizionamenti. La natura ha da sempre esercitato un grande fascino anche sulle persone che non pos-siedono il prezioso dono della vista; intravedere oggi, per essi, in questa area protetta, la possibilità di un contatto reale, quasi palpabile, fruibile attraverso tecnologie com-pensative è veramente qualcosa di straordinario. E' infatti possibile anche per i minorati della vista entrare in contatto diretto con la natura, camminare autonomamente lungo i sentieri attrezzati, toccare le piante ed i fiori, percepire il loro profumo, leggere i loro nomi sulle apposite didascalie in scrittura Braille e, attraverso tutti i sensi residui, visualizzare il mondo circostante. Per i soggetti portatori di handicap il potersi trovare a contatto con la campagna, il camminare su un viottolo di montagna, sull'argine di un fiume o sulle sponde di un lago, suscita piacevoli sensazioni che, per il non vedente in particolare, rappresentano un mondo da "esplorare". Infatti questi, attraverso le sue capacità percettive ed immaginative, può arricchire il suo patrimonio cognitivo. Nel corso delle ripetute visite effettuate in questa riserva naturale, per collaborare alla realizzazione del percorso attrezzato, ho potuto constatare il considerevole lavoro svolto dalla COGESTRE e il valore che la riserva rappresenta per tutti i cittadini e per i disabili in particolare. Esprimo la convinzione che tutto ciò che è stato realizzato nell'oasi di Penne è segno di grande civiltà, di autentica solidarietà e concreta volontà di voler favorire la piena integrazione sociale delle persone più svantaggiate. Desidero pertanto manifestare viva gratitudine alla Zurigo Assicurazioni che ha colla-borato finanziariamente a questa singolare iniziativa in Abruzzo e in altre numerose lo-calità dell'Italia. Auspico che quanto è stato realizzato dalla Zurigo può essere un messaggio significativo per la collettività e contribuire all'eliminazione delle barriere architettoniche favorendo così l'accesso dei disabili alla natura e ai beni culturali. Un vivo compiacimento e un affettuoso ringraziamento va ai responsabili della COGESTRE di Penne e ai rappresentanti del WWF.

Il presidente

Buccione Domenico

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CATARATTA

Prima di iniziare a trattare questa patologia dell'occhio, bisogna fare un breve accenno ad unastruttura presente nel nostro organo visivo respon-sabile di coinvolgere e di mettere a fuoco sulla re-gione foveale le immagini provenienti dal mondoche ci circonda. In condizioni normali il Cristallino ha una forma dilente biconvessa, trasparente, rivestita da una ca-psula di collagene resistente ed elastica; situatonella camera posteriore, tra Iride e Vitreo, ed è mantenuto in tale posizione dal suo apparato so-spensore chiamato Zonula di Zinn, che si inserisceall'equatore della lente ed ai processi ciliaridell'Uvea. L'origine embriologica sembra essere di prove-nienza Ectodermmica ed aumenta di volume pertutta la vita, in modo tale che le fibre più anzianevengano a stiparsi al centro formando il nucleo delCristallino, le fibre più giovani alla periferia e costi-tuiscono la sostanza corticale. Il Cristallino non èirrorato dal sangue e il suo nutrimento avviene tra-mite l'Umor Acqueo che, scorrendo lentamente sulla sua superficie, scambia l'Ossigeno, le sostanzenutritive e le sostanze catabolizzate, attraverso lamembrana capsulare. Da quanto esposto si comprende che riveste impor-tanza notevole il mantenimento della trasparenza del Cristallino di cui è responsabile l'attività metabolica lenta e complessa che non prevede risposte attive alla noxae patogene di qualunque natura esse siano, tossiche o metaboliche, locali o sistemiche, che sconvolgendo la citochimica lenticolare, danno luogosolo ad effetti degenerativi che incidono inevitabilmente sulla trasparenza dell'organoprovocando la Cataratta. Attraverso studi statistici si è notato che la Cataratta rappresenta la causa più comune di grave riduzione del visus; infatti essa a parte la sua insorgenza in numerose circostanze patologiche, è patrimonio assai caratteristico della senescenza, ricorrendo nel 70% della popolazione nella sesta decade di Vitaed in più del 95% dei soggetti di età superiore ai 65 anni nelle sue più svariate manifestazioni invalidanti. Sotto il profilo anatomo-patologico il Cristallino presenta al suo interno delle opacità che alterano ilquadro visivo; secondo la localizzazione possiamoparlare di Cataratta Nucleare, Corticale, Capsulare, rispettivamente se la trasparenza èridotta nel nucleo, nella Corticale o nella Capsula. I sintomi principali sono variabili secondo il tipo diCataratta e/o il grado di avanzamento della ma-lattia, infatti si possono avere : visioni di macchie scure, che si muovono con gli spostamenti degli oc-

chi e si notano in modo maggiore quando si guar-dano superfici brillanti o chiare; oliopia mo-nocu-lare, cioè la visione di due o più immagini da un solo occhio, dovuto alla differente refrazione che le opacità determinano nella struttura del Cri-stallino; visione di aloni colorati attorno alle sorgenti luminose, da riferirsi a fenomeni di diffrazione provocati dall'alternanza di zone di diverso potere diottrico; processi di ametropizzazione, cambiamenti del potere diottrico, determinato dall'opacamento lungo l'asse ottico che determinano l'insorgenza di miopie, ipermetropie e astigmatismi; discromatopsia, in special modo per il blu e il violetto, in quanto il Cristallino sclerotico assorbe le lunghezze d'onda più corte dello spettro, dando la sensazione continua di vedere le cose ingiallite, riduzione del visus, a carattere ingravescente fino alla sola percezione della luce. L'eziopatogenesi di tale affezione è costituito da turbe dell'architettonoca lenticolare che normal-mente si articola su di un insieme di fibre strutturate in un sistema colloidale nel quale l'acqua è larga-mente rappresentata; tali alterazioni si possono ve-rificare o per imbibizione, cioè accumulo di acqua tra fibra e fibra e nelle micelle proteiche, o per coagulazione, cioè la coagulazione delle proteine che diventano insolubili. Allo stato attuale non si conoscono ancora quali siano i fattori che scatenano tali meccanismi, tra le varie ipotesi ricordiamo: la Senescanza, in effetti I'opacamento lenticolare mostra spiccate analogie con altri fenomeni tipici dell'età avanzata quali l'imbiancamento dei capelli, la fragilità delle un-ghie, il raggrinzimento della pelle; i Fattori Gene-tici, in base all'assenza del nucleo cellulare nelle fi-bre lenticolari mature, si può supporre che l'opa-camento risalga a primitive modificazioni strutturali delle molecole proteiche geneticamente indotte e comportanti una maggiore vulnerabilità cellulare da parte di noxae patogene di, qualsiasi genere; i Fattori Immunologici, si potrebe ipotizzare una sensibilizzazione alle proteine lenticolari, dotate di specificità d'organo, verso molte delle quali l'orga-nismo sarebbe intollerante per tutta la vita fetale; i Fattori Fisici, si è dimostrato che alcune categorie di lavoratori, quali gli operatori agli altiforni, gli operatori che utilizzano le radiazioni ionizzanti hanno una maggiore incidenza di tale patologia; le Turbe Nutrizionali, possono derivare da sclerosi di vasi limitrofi, alterazione della permeabilità ca-psulare, disordini metabolici sistemici, stati caren-ziali, stati tossici. Le Cataratte possono essere suddivise in due grossi gruppi:

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CATARATTE CONGENITE CATARATTE ACQUISITE Per Cataratte Congenite si intendono le opacitàdella lente già presenti alla nascita e rappresenta-no le anomalie malformative oculari più frequenti,e bilaterale in circa i 2/3 dei casi e non sono ri-portate differenze significative tra i due sessi. In questo gruppo rientrano le Cataratte dovute aFattori Ereditari quali: la Sindrome Oculocerebraledi Lowe, cioè Cataratta associata a GlaucomaMalformativo con Aminoaciduria per lesione re-nale e demielinizzazione e grave scadimento delSistema Nervoso Centrale; la Malattia di Wilson,caratterizzata da degenerazione epatolenticolaredovuto ad un disordine del metabolismo del rame;la Malattia di Bogaert-Epstein-Scherer, che mette in evidenza una xantomatosi cerebrotendinea; laSindrome di Corradi, rappresentata da una con-drodistrofia e ittiosi. Tra le alterazioni Cromosomi-che, in genere clinicamente gravi e spesso incom-patibili con la vita, la principale è la Trisonomia 21 o Sindrome di Down, presenta, oltre le altre note alterazioni sistemiche una Cataratta in circa il 50% dei casi. Durante la vita embrionale anche Fattori Meccanici, come briglie amniotiche ; Fattori Fisici, cioè radiazioni ionizzanti, diagnostiche oterapeutiche o nei soggetti esposti a prodotti dellafissione nucleare; Fattori Chimici, tipo la thalido-mide, alcuni antibiotici, i sulfamidici, le droghe, ifarmaci citostatici, il dicumarolo, le fenotiazine e ipesticidi possono indurre opacità del Cristallinoche si evidenziano alla nascita. In que-sto partico-lare periodo anche alcuni microrganismi possonoessere la causa di Cataratta, infatti il virus della ro-solia, contratta dalla mamma dalla seconda alla un-dicesima settimana di gravidanza può determina-re una opacizzazione del cristallino che, associatoad altre gravi malformazioni, spesso non consenteuna lunga sopravvivenza; il citomegalovirus, chenella forma connatale è spesso mortale per la gra-ve meningoencefalite associata; e il toxoplasmagondi, che spesso associa oltre allacataratta, anche gravi quadri di retinocoroiditenecrotizzante a focolaio al polo posteriore chedurante la vita, per l'intervento di fattori scatenantiimmunodeprimenti i parassiti, indovati inpseudocisti o vere cisti retiniche e li inattivi,possono riattivarsi e dare dei nuovi focolai dicorioretinite. Nel gruppo delle Cataratte acquisiterientrano le Cataratte Senili, le Cataratte Sintomatiche, le Cataratte Traumatiche, leCataratte Complicate e le Cataratte Latrogene. Le Cataratte Senili rappresentano la stragrandemaggioranza delle Cataratte Acquisite perchè nell'invecchiamento il Cristallino umano tende a divenire meno trasparente, infatti circa l'85% degli ultra sessantenni mostra qualche opacità. La com-parsa e soprattutto la progressione di

tale patologia nell'anziano non sono una inevitabile conseguenza dell'invecchiamento ma son ve-ro-similmente legate a fattori coadiuvanti, individuali o ambientali, che si sovrappongono alla senescenza. L'incidenza di Cataratte Senili bisognose di chi-rurgia è però diversa da paese a paese, raggiun-gendo il massimo nel sub-cintinente indiano ove al-cune zone un quarto della popolazione è candidata all'intervento, comunque l'atto chirurgico della Cataratta è un tutto il mondo il più frequente della specializzazione oftalmologica. Le Cataratte Sintomatiche sono legate a malattie metaboliche come quella dei Diabete, nella Galattosemia, nella Ipocalcemia. Le Cataratte traumatiche sono una conseguenza tipica dei traumi perforanti il Segmento Anteriore del bulbo oculare, ciò sembrerebbe legato ad una soluzione di continuo della capsula del Cristallino con una rapida Idrolisi delle fibre proteiche e l'entità dell'opacamento e la velocità di evoluzione sembrerebbero dipendere dall'ampiezza della rottura capsulare; anche i traumi contusivi senza soluzione di continuo della capsula possono determinare delle opacità capsu-lari posteriori estremamente fastidiose e meno-manti il visus; dobbiamo ricordare in questo gruppo le Cataratte dovute a radiazioni elettromagnetiche, da infrarossi e da raggi X, tipiche, rispettivamente degli operai delle acciaierie e dei radiologi. Le Cataratte Complicate sono associate ad alcune malattie oculati quali le Uveiti, il Glaucoma e il Distacco di Retina. Le Cataratte Latrogene sono legate alla somministrazione di farmaci per via locale o generale, ricordiamo quella da Corticosteroidi, da Cloropromazina, da Anticolinesterasici e nei soggetti sottoposti a Dialisi. Non esiste una terapia medica valida nella cura della Cataratta, i vari colliri prescritti nella pratica clinica a base di ioduri di potassio e di sodio hanno solo un effetto placebo per rassicurare il paziente. Mentre gli anni scorsi si cercava di applicare di-verse tecniche chirurgiche nella Cataratta Conge-nita e in quella Acquisita, rispettivamente la Discis-sione e la Lensectomia via "pars piana retinae" nella prima e la tecnica Intracasulare, Extracapsu-lare e Facoemulsificazione nella seconda attual-mente si esegue per il 95% dei casi la Facoemulsi-ficazione della Cataratta che rispetto alle altre tec-niche permette, attraverso tagli limbari di 2.5-3.0 mm, di frammentare il nucleo dei Cristallino con gli ultrasuoni di aspirare i residui corticali e di in-trodurre la lente nel Sacco Capsulare, con tempi di recupero funzionali notevolmente più rapidi e con notevole riduzione di infezioni post-operatorie.

Giorgio Alessandro Mazzilli

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DIECI ANNI DI CICLISMO IN TANDEM

A fine maggio 1988 il gruppo Polisportivo U.I.C.di Pescara ebbe il grande piacere dipartecipare al lo raduno ciclistico nazionale cheebbe luogo a Forlì, attraverso le più bellelocalità della costa adriatica e i paesipedemontani della Romagna, delle Marche edell'Abruzzo. Dopo sei giorni di positivaesperienza sportiva i partecipanti diventaronoamici fraterni e promotori delle successivemanifestazioni nazionali che toccarono le re-gioni d'Italia. Dopo la Forlì-Pescara ci sono stati il giro dellaSardegna, della Sicilia, del Triveneto, della Pu-glia, del Piemonte e della Valle d'Aosta, laFirenze-Roma, la Roma-Salerno, la Tirrenia-SanRemo, e infine, dal 31 maggio all'8 giugno ilgiro della meravigliosa Calabria. In questaoccasione alcuni tandemisti pescaresi sono statiattivamente presenti, dando un valido contributosportivo. Questa straordinaria manifestazione in tandem,chiamata "Raid ciclistico", si prefiggeva di affer-mare in maniera eclatante, forte e determinatail diritto allo sport dei portatori di handicap,promuovendo, ai margini dellamanifestazione sportiva, conferenze stampa delPresidente Nazionale U.I.C. e del PresidenteNazionale Sport Disabili. In quell'occasione, ilgruppo dell' U.I.C. di Pescara curòl'organizzazione della parte conclusiva dellaForlì-Pescara, che ebbe termine presso lo StadioAdriatico di Pescara. L'efficienteorganizzazione sportiva richiamò l'attenzionedi alcune migliaia di persone, tra cuipersonalità del mondo dello sport, politici egiornalisti. "Un tandem, due persone, un solo traguardo...l'integrazione sociale" è stato lo slogan cheaccompagnò i circa 50 tandemisti da Forlì aPescara. Da questa manifestazione nazionale "suigeneris" scaturì un grande interesse da parte deinon-vedenti per il ciclismo in tandem: infatti, inbreve tempo, ebbe una grande diffusione,tale da coinvolgere numerosissimi non-vedenti.In Abruzzo, in particolar modo a Pescara, ilciclismo in tandem ebbe uno svilupponotevole grazie alla disponibilità deinumerosi amici, i quali, tuttora, non fannomancare la collaborazione come ciclisti-guida,figure essenziali ed indispensabili al non-vedenteper poter esercitare questa attività sportiva consicurezza ed entusiasmo.

Raduno ciclistico in Tandem presso lo

Stabilimento balneare "Le Canarie"

Durante la passeggiata, o gli allenamenti peratleti che vogliano raggiungere alti livelli diperformance, si può ottenere una straordinariasincronia tra i due pedalatori, da farconcorrenza ai cicloamatori più preparati sianelle aspre salite che in discesa. II gruppopolisportivo pescarese, oltre partecipare araduni o gare nazionali e regionali, organizzaannualmente una manifestazione ciclistica acarattere regionale che vede anche lapartecipazione dei gruppi delle altre provinceabruzzesi. Infatti, domenica 29 giugno u.s., si èsvolto un raduno in tandem che ha visto lapartecipazione di numerose società ciclisticheabruzzesi. Oltre cento cicloamatori hannopreso il via presso lo stabilimento "LeCanarie", percorrendo la Riviera Nordpescarese, la zona alberghiera di Mon-tesilvano, Via Vestina, ritornando sulla partecollinare di Pescara. Spoltore, verso la zonaTiburtina aeroporto e quindi percorrendo lavia Tirino e la Pineta D'Avalos, sono tornatial luogo di partenza. Qui gli appassionati del pedale hanno consuma-to un modesto pasto conviviale con l'auspiciodi rincontrarsi nei prossimi raduni.

Domenico Buccione

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Attività associative

VERSO UNA PROFICUA SOCIALIZZAZIONE

L'iniziativa ormai annosa e sempre vigente del Presidente sezionale di organizzare gite per gli associati U.I.C, vede realizzato un progetto verso un itinerario, che vuole creare momenti di distacco dalle mansioni per preoccupazioni quotidiane. In data 22/6 e 6/7 c.a., si sono effettuate due meravigliose gite: la prima a Civitella del Tronto con la sua maestosa Fortezza e a Campli con l'eccezionale Museo di Campovalano. La seconda gita alle grotte di Stiffe e al grandioso castello de L'Aquila. I partecipanti hanno gradito moltissimo, ambedue gli itinerari, sia per l'interesse storico archeologico e sia per la fenomenologia carsica delle grotte di Stiffe. Giovani e meno giovani, assistevano a quello spettacolo suggestivo, emozionati, dall'effetto sonoro delle cascate, come oasi naturalistica rara nel suo genere e, anche di fronte alle opere d'arte custodite nel castello dell'Aquila, erano le loro mani (dove era possibile toccare) a percepire la bellezza artistica. E' facile dedurre, un efficace sintesi, nell'assistere, durante tali viaggi ai canti intonati dai giovani del gruppo U.I.C. ed avvertire la loro armoniosa ilarità, l'acquisizione di nuove conoscenze con la nascita di nuove amicizie. Sono esperienze alle quali dare la massima, positiva considerazione, come incentivo alla collaborazione, in una piacevole atmosfera di escursione ambientale. Nell'esprimere l'importanza di tali incontri, non si afferma soltanto la validità di tali iniziative ricreative, ma è addirittura una premessa che pro-

muove quei contatti di socializzazione tantoauspicati in questa società moderna. E' un impe-gno che diventa sempre più ambito, è unoccasione per stare insieme per dividere econdividere un modo di vivere più consonoalle esigenze di persone, che hannomaggiormente bisogno di affetto umano. In unattenta riflessione, sui problemi contigenti, cheassillano l'uomo moderno, emerge unasolitudine interiore che l'individuo avvertesenza poter coniugare le proprie esigenze, coni problemi reali della società. Solitudine cheinveste una mancata autonomia o che precludeun bisogno di credibilità o che è frutto dicarenza affettiva. Ecco perché si avverte un ten-sione conflittuale, che dobbiamo e possiamo af-frontare, in una dimensione socializzante. Unadecisiva domanda, potrebbe essere rivolta aduno di noi: in che modo è possibile darespazio a certi valori che gratificano il contattosociale? La nota psicanalista francese FrancoiseDolto sostiene: la parola, il dialogo, lacomunicativa umanizzano. Si può aggiungere:la conversazione ragguaglia, la nota umoristicarallegra. Tutto ciò costituisce la sfera essenzialedell'organizzazione della comunità. Con l'augurio che tali occasioni volte allaricerca di equilibri associativi, siano frequentie diano sempre più simpatiche opportunità digradita convivenza sociale.

Magda Seta

Visita al Castello Spagnolo de L'Aquila

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cliente una lettera riportante le istruzioni da se-guire per ricevere il telefono cellulare. Come documentazione probatoria i non vedenti devonoprodurre: - copia del certificato medico della ASL compro-vante lo stato di non vedente o, in alternativa,per i soli ciechi di guerra, variazionesostitutiva del mod. 69; - copia del libretto di circolazione dell'auto nuo-va comprovante l'avvenuta intestazione del vei-colo al "non vedente"; - fotocopia del contratto Top Assistance rilasciato al cliente; - fotocopia della lettera rilasciata al cliente, com-provante il diritto a fruire dello speciale bonus alriacquisto; - Condizioni speciali: bonus di riacquisto di £1.000.000 (trascorsi quattro anni dal primoacquisto). E' opportuno che gli interessati chiedano diretta-mente ai Concessionari FIAT le modalità perl'acquisto dell'autovettura con i beneficiconcessi con il suddetto comunicato.

Grandi Navi Veloci - Agevolazioni per non ve-denti Informiamo che la Società di NavigazioneGRANDI NAVI VELOCI S.P.A., Via Fieschi 17, diGenova (tel. 010/55091 fax 010/5509333) haconcesso ai viaggiatori non vedenti le seguentifacilitazioni: - persona non vedente viaggiante da sola 30% di riduzione sulle tariffe pubblicate; - persona non vedente+accompagnatore 30% diriduzione sulle tariffe pubblicate (per le due per-sone). Le agevolazioni saranno praticate solo ed esclu-sivamente presso gli uffici diretti: Genova PortoAssereto, Genova sede via dei Fieschi 17, Palermo porto Calata Marinai d'Italia - nonsaranno contemplate agevolazioni nel caso ibiglietti di viaggio vengano acquistati in puntidifferenti da

Manifestazione unitaria delle associazioni storiche - 12 giugno, Roma Il giorno 12 giugno 1997, alle ore 9, al Palaeur(Palazzo dello Sport all'EUR) P.le dello Sport(Roma), si è svolta una Manifestazione delle As-sociazioni Storiche (Associazione NazionaleMutilati Invalidi Civili, Unione Italiana Ciechi,Ente Nazionale Sordomuti, Unione NazionaleMutilati per Servizio), rivolta agli approfondi-menti sulle proposte al Governo ed al Parlamen-to per contribuire al dibattito in atto nel Paesesui problemi: - Riforma dello stato sociale; - Legge-quadro sull'assistenza e i servizi sociali - Lavoro - Rappresentanza e rappresentatività. Sono convenuti a Roma, da tutte le province, 5000 disabili dei quadri dirigenti della Federa-zione unitaria a mezzo di oltre 100 pullman. Alla presenza di autorità del Governo e di nu-merosi Parlamentari è stata riaffermata con forza il diritto degli invalidi a rappresentare se stessi per garantirsi l'erogazione di quei servizi indispensabili alla loro crescita.

FIAT - Agevolazioni per acquisto autovettura Comunichiamo che la FIAT, Direzione Marketinge Commerciale, con nota 4 febbraio 1997 n.GG/EC - prot. 0117/97, ha attuato un pro-gramma che prevede una serie diagevolazioni nell'acquisto delle autovettureanche per i non vedenti. In sintesi il suddetto programma prevede: - sconto del 12% sul prezzo del listino detassato comprensivo di eventuali optional su tutti i mo-delli (vetture e veicoli commerciali) ed esclusionedi Panda sulla quale lo sconto è del 5%; - al momento della consegna del veicolo nuovo il venditore della concessionaria consegna al

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quelli sopra evidenziati. Le relative condizioni facilitate verranno applica-te quando la disponibilità di posti delle unitàlo permetta e non è possibile effettuareprenotazioni telefoniche. Non sono previste facilitazioni per il trasporto dell'autoveicolo. Nell'eventualità che la SOCIETÀ NAVI VELOCIeffettui delle crociere, verrà applicata unariduzione del 10% sulle tariffe pubblicate(escluse quote di iscrizione ed extra) allecondizioni sopra riportate.

Gite e gita-vacanza 1997 II 22 giugno ed il 6 luglio u.s., si sono regolar-mente svolte le gite sociali programmate dalConsiglio ed aventi rispettivamente come meteCivitella del Tronto (TE), con visita alla Fortezzae alla Necropoli di Campli, e la città del'Aquila, con visita al Castello, ai monumenticittadini ed alle vicine Grotte di stiffe. Conl'occasione ricordiamo ai soci che sono ancoradisponibili alcuni posti per la Gita-Vacanza, inprogramma dal 1 al 6 settembre p.v., con metala "Valtellina" (Bormio) con escursioni, tra l'altro,sul Lago di Como (Lario), Sondrio, Aprica,Bormio, Livigno e, in Svizzera, a S. Moritz. Gliinteressati sono invitati a prendere diretto esollecito contatto con la segreteria sezionale.

Centralinisti telefonici dipendenti dell'Ente Poste - Indennità di Mansione. La Sede Centrale dell'Unione Italiana Ciechi supressante invito di alcune sedi periferiche, etra queste Pescara, è intervenuta presso ilcompetente ufficio dell'Ente Poste (AreaPrincipale Organizzazione) per sollecitare unostudio di carattere generale orientato verso ilriconoscimento dell'indennità di mansione neiconfronti dei centralinisti minorati della vistadipendenti delle Poste. Infatti, questi ultimi, datempo non percepiscono più l'indennità dimansione prevista dal la L. 113/85 art. 9comma 1, poiché l'Amministrazione Poste,con i nuovi contratti, ha provveduto adeliminare quasi tutte le competenze accessorieincludendo, erroneamente, tra queste anchel'indennità di mansione che ha avuto origineproprio dall'attività degli operatori telefonicidell'ex Azienda di Stato per i Servizi telefonici. II problema in trattazione sembra essere avviatoa felice soluzione ed i diretti interessati sarannopersonalmente informati dalla Sezione sull'evol-versi della situazione.

Ricordiamo che l'Ente Ferrovie ha da tempo atti-vato un servizio di accoglienza ed assistenza,nelle principali stazioni d'Italia, per iviaggiatori portatori di handicap. II servizio, effettuato sia nelle stazioni di parten-za che in quelle di arrivo, prevede la guidadei viaggiatore disabile per: - accompagnamento al treno e operazioni per lasalita; - operazione per la discesa con accompagna-mento all'uscita della stazione o ad altro trenocoincidente; - eventuale acquisto dei biglietto; - richiesta di informazioni; - eventuale richiesta di servizio ristoro in trenodirettamente sul posto. Per usufruire di tale servizio e per laprenotazione di tali posti riservati telefonare 24 ore prima della partenza. Ai viaggiatori portatori di handicap sono riser-vati posti di 1^ e 2^ classe su ogni treno. Sonoaltresì riservati tre posti contigui in unacarrozza di 2^ classe (con corridoio laterale)per ciascuna direttrice. La preventiva comunicazione del viaggio garan-tisce la prenotazione dei posti. La prenotazione di un posto è gratuita, suitreni ETR 450 e Pendolino, soltanto per iportatori di handicap che hanno dirittoall'accompagnatore. Il viaggiatore disabiledeve presentarsi almeno 45 minuti prima dellapartenza del treno. Ulteriori chiarimentipotranno essere richiesti agli appositi uffici distazione.

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normativa citata, al rilascio del documento. Attività dell' U.N.I.Vo.C. La Direzione Provinciale dell' U.N.I.Vo.C. di Pes-cara, in attuazione delle delibere adottatedall'assemblea degli iscritti il 12 aprile u.s., neimesi di aprile, maggio e giugno ha svolto la se-guente attività: - il 22 aprile ha organizzato una visita al "VoltoSanto" di Manoppello; - il 24 aprile e il 20 maggio visita alla mostra"dialogo nel buio" a Roma: a detta iniziativahanno preso parte prevalentemente volontari ve-denti, per i quali l'esperimento si è rivelato parti-colarmente utile. - il 31 maggio ha organizzato una visita al "Mu-seo delle Genti d'Abruzzo" in Pescara per ungruppo di 22 persone tra cui molti non vedenti.Tale visita è risultata interessante ed istruttiva. - il 7 giugno, infine, la Direzione ha organizzatola "Festa del Volontariato" che si è svolta a Pennecon una visita guidata alla locale "Oasi Naturale".Tale manifestazione ha avuto come principalefinalità lo sviluppo dei rapporti di amiciziatra gli iscritti ali' U.N.I.Vo.C. provinciale e isoci non vedenti della locale Sezione dell'U.I.C. La Direzione Provinciale, al fine di poter pro-grammare meglio l'attività per il futuro, rinnoval'appello ai minorati della vista della Provincia avoler segnalare le loro necessità.

Accreditamento in conto bancario delle provvidenze economiche spettanti ai minorati civili Ricordiamo che il Ministero dell'Interno, Dire-zione Generale dei Servizi Civili ha emanato lacircolare n° 6 del 29/1/1997 diretta ai signoriPrefetti. In detta circolare viene fra l'altro riporta-to il fac-simile della domanda da presentare allaPrefettura di competenza per richiedere l'ac-creditamento in conto corrente bancario di pen-sioni, assegni e di indennità spettanti ai ciechicivili. Detto schema si compone di due parti: una a fir-ma del richiedente e l'altra, riservata all'aziendadi credito, a firma di un responsabile dell'istitutobancario prescelto dal socio. Gli interessati, per ulteriori informazioni, possonorivolgersi alla segreteria nazionale.

Contrassegno speciale per la sosta dei veicoli II D.P.R. 24/7/1966, n° 503 d'oggetto "Regola-mento recante norme per l'eliminazione dellebarriere architettoniche negli edifici, spazie servizi pubblici" all'art. 12, comma 3,stabilisce che la normativa riguardante ilcontrassegno speciale "...si intende estesaanche alla categoria dei non vedenti". Pertanto gli aventi diritto per ottenere ilsuddetto contrassegno, devono rivolgersi alproprio Comune di residenza che è tenuto, inbase alla

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