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ORIENTAMENTO ALL’IMPRENDITORIA “FARE IMPRESA IN ITALIA” 1

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ORIENTAMENTO ALL’IMPRENDITORIA

“FARE IMPRESA IN ITALIA”

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INDICE

CAPITOLO IDiventare imprenditore: dall’idea all’impresa

Le caratteristiche distintive dell’imprenditore Il business plan

CAPITOLO IILa scelta della forma giuridica d’impresa

CAPITOLO IIILe attività commerciali: la normativaLe attività artigianali: la normativa

CAPITOLO IVGli adempimenti burocratici amministrativiAndar per ufficiLo Sportello Unico delle Attività produttiveIl Registro delle imprese

CAPITOLO V Le agevolazioni alle impreseNormativa comunitaria, nazionale, regionale

CAPITOLO VI: per i cittadini stranieriAvviare una nuova impresa in Italia: alcuni consigliVisto d’ingresso per lavoro autonomo (a cura di Andrea Benini)Il permesso di soggiornoRiconoscimento titoli di studio stranieri

CAPITOLO VIIIndirizzi utiliGlossario

A cura di:Milena BertiNadia BonifaziTiziana Zagni

Si ringrazia per la collaborazione:Andrea Benini e Franco Mosca

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CAPITOLO I

DIVENTARE IMPRENDITORE: DALL’IDEA ALL’IMPRESA

LE CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELL’IMPRENDITORESarò imprenditore? Non esistono ricette o formule magiche, si tratta di verificare se esistonomotivazioni, atteggiamenti, attitudini e capacità che, insieme, fanno maturare la decisione diassumere il rischio imprenditoriale. Per prima cosa è utile porsi alcune domande: - Che studi ho fatto?- Come posso far riconoscere in Italia i miei titoli? (solo per l’imprenditore straniero)- Quali lavori so fare?- Quali sono le mie esperienze di lavoro passate?- Mi fido delle mie capacità e sono generalmente ottimista?- Sono disponibile a vivere situazioni di incertezza?- So organizzare e programmare il tempo mio e degli altri?- Ho la capacità professionale di propormi ad un probabile cliente?- Sono in grado di ascoltare e capire le esigenze degli altri?

Gli atteggiamentiDiventare imprenditore significa scommettere su se stessi e sulla propria capacità di decidere,

organizzare, convincere. Gli atteggiamenti di fondo per poter avviare un lavoro in proprio si possonosintetizzare nei seguenti punti:

Propensione al rischioL’imprenditore è una persona che rischia e che è consapevole che le sue scelte possono in futuro nonessere più coerenti con i bisogni del mercato.Occorre avere capacità di resistenza all’ansia, alle frustrazioni, allo stress: clienti che non pagano,fornitori che non consegnano, prodotti che non si vendono, banche che chiedono improvvisamente larestituzione di prestiti, chi gestisce una attività autonoma si scontra quotidianamente con questo tipodi problemi e deve essere in grado di gestirli razionalmente, senza ansia e frustrazioni.

AutonomiaA differenza del lavoro dipendente, l’imprenditore è il primo decisore rispetto alle scelte di mercato,di organizzazione, finanziarie, di prodotto della sua azienda.

Capacità di innovazione/cambiamentoI gusti dei consumatori cambiano, entrano sul mercato concorrenti più efficienti, la nostra pubblicitànon è più efficace, ecc.: di fronte a questo tipo di avvenimenti, l’imprenditore deve essere in grado dimodificare il tipo di prodotto/servizio offerto, di studiare nuove strategie e nuovi mercati da servire;in generale l’imprenditore deve essere in grado di innovare, cambiare, modificare la sua azienda.

Capacità organizzative/gestionaliGestire un’impresa significa saper organizzare il lavoro (proprio e di altri), saper programmare larealizzazione del prodotto e l’erogazione del servizio rispetto ai tempi di consegna dei fornitori, aitempi di lavorazione delle macchine, e ai tempi di consegna concordati con i clienti.Significa inoltre saper fare il prezzo dei propri prodotti, saper programmare politiche promozionaliefficaci, conoscere in ogni momento la situazione economico e finanziaria dell’impresa.Queste competenze organizzative e gestionali si possono potenziare con appositi percorsi formativi.

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Capacità di relazioneLa gestione dell’impresa comporta continue relazioni con clienti, fornitori, banche, enti pubblici,consulenti, ecc. La buona gestione di queste relazioni è essenziale per il successo dell’impresa, anchese richiedono un forte investimento in tempo ed il possesso di capacità di relazione.

Le difficoltàCreare un’impresa significa affrontare un periodo difficile: sono tanti coloro che in un anno decidonodi mettersi in proprio, ma nei primi tre anni di attività la mortalità d’impresa è molto elevata. I motivisono diversi, le difficoltà sono tante e spesse volte facilmente superabili se la scelta di mettersi inproprio è stata fatta con consapevolezza.

Ecco alcune brevi valutazioni da tenere presente:

Non avere uno stipendio fisso I primi mesi di vita sono essenziali per il decollo: l’impresa deve investire denaro in attivitàpromozionale, deve farsi conoscere dai clienti, deve “dimostrare” al proprio mercato di essere ingrado di soddisfarne i bisogni. In alcuni mesi, inoltre, si lavora di più in altri di meno; ci sono poi momenti di crisi in cui i clientidiminuiscono, oppure i clienti pagano con ritardo. Questi fattori fanno sì che l’imprenditore nonpossa contare su una remunerazione periodica fissa, come può essere uno stipendio da dipendente.

Non avere orari L’imprenditore è responsabile nei confronti del cliente della consegna del prodotto o dell’erogazionedel servizio. Questo fa sì che l’imprenditore debba comunque portare a termine nei tempi prefissati lecommesse acquisite, senza tenere conto del numero delle ore lavorate. Può perciò succedere che inperiodi di intenso lavoro l’imprenditore lavori anche di sera, di sabato, di domenica.

Investire in fase di avvio un proprio capitaleL’inizio di una attività imprenditoriale comporta: costi burocratici per l’avvio della impresa, costi dipromozione, costi per investimento nelle tecnologie necessarie a produrre (macchinari, computer,ecc.), costi per materie prime da trasformare o merce da rivendere, ecc. Questi costi variano aseconda del settore di attività in cui ci si inserisce, ma comunque esistono, anche per l’attività piùsemplice.E’ possibile coprire una parte dei costi con denaro di altri (es. banche che concedono prestiti) edanche con finanziamenti agevolati per nuove imprese: questi finanziamenti sono comunque parzialirispetto al totale dei costi e possono arrivare con qualche ritardo.L’inizio di una attività autonoma comporta quindi sempre l’investimento di capitale proprio.

Dall’idea all’impresaUn'idea imprenditoriale può nascere da molte cose, anche da quelle che apparentemente sembranototalmente fuori luogo. L’idea può nascere:- da un hobby o interessi coltivati nel tempo libero;- dall’esperienza maturata come lavoratore dipendente, trasformando il rapporto di lavoro in

collaborazione professionale;- da un'invenzione, un prodotto originale che per le sue caratteristiche può interessare un certo

numero di clienti.

L’idea imprenditoriale rappresenta l’inizio del percorso per avviare una attività in proprio: ènecessario infatti verificare se ci sono le condizioni perché si possa realizzare. A questo punto è il

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momento di iniziare a scrivere una relazione dettagliata della iniziativa ovvero il progetto d’impresao business plan.

IL BUSINESS PLAN

Che cos’è il business plan

E’ un documento scritto dall’aspirante imprenditore che offre una presentazione organica edefficace del proprio progetto d’impresa. È uno strumento utile per chiarirsi le idee sull'attività da sviluppare, per quantificare gliinvestimenti, i costi di gestione e le opportunità di guadagno, limitando così i rischi di insuccesso.E’uno strumento indispensabile per chi è alla ricerca di un socio finanziatore o per chi intendepresentare la domanda per ottenere i contributi in conto capitale o in conto interessi previsti dalleRegioni, dallo Stato e dall'Unione Europea.E’ un cantiere aperto, occorre effettuare una ricerca continua: di informazioni, di dati, di opinioniche possono aiutare a riflettere. Le conclusioni alle quali si perviene in un capitolo possono portare adover rielaborare, se non riscrivere, i precedenti. Di conseguenza è necessario armarsi di pazienza:possono servire anche alcuni mesi di lavoro, non tanto per la difficoltà dell'operazione, quanto per laricchezza delle informazioni da raccogliere.Le fonti di informazioni più utilizzate sono:- i saloni, le fiere e le mostre specializzate,- gli operatori del settore;- i fornitori;- le pagine utili affari- internet

I contenuti del business plan Un buon business plan deve contenere:

La descrizione sintetica del progetto

Le caratteristiche dell’impresa;- la forma giuridica- l’ubicazione dell’impresa,- le risorse umane

La ricerca di mercato- l’analisi del mercato cui è orientato il prodotto/servizio- l’analisi della concorrenza (quantità, qualità dei concorrenti9- l’analisi del settore- i prezzi di mercato

Le valutazioni economiche e finanziarie:- articolazione degli investimenti per tipologia e costi- terreni, fabbricati, macchinari, impianti- le spese per l’avviamento/costituzione dell’impresa- determinazione del fabbisogno finanziario

L’analisi del mercato, lo sviluppo della domanda e l’analisi della concorrenza devono essere precise epuntuali. Potrebbe essere utile, per l’aspirante imprenditore, prima di avviare l’attività, fare una

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analisi attenta dei concorrenti, verificando direttamente, nelle vesti di cliente, la loro politica diprezzo, la qualità dei servizi… perché dai punti di debolezza dei nostri concorrenti si possono trarre ipunti di forza del progetto imprenditoriale.

L'impresa e l'imprenditore. Nelle primissime pagine della relazione, bisogna presentarel'impresa da costituire, prestando particolare attenzione, non solo ai dati anagrafici, masoprattutto al titolo di studio, alle competenze, alle precedenti esperienze professionali.I prodotti e/o i servizi da vendere. Occorre analizzare nel dettaglio ogni prodotto o servizioche si intende offrire o vendere. Come è possibile organizzarlo ed erogarlo, se si tratta di unservizio o, se si tratta di un prodotto, le caratteristiche che lo distinguono da quelli deiconcorrenti: gli ingredienti da cui è costituito, il modo in cui viene ottenuto, la confezione in cuisarà venduto e soprattutto i motivi per cui i clienti dovrebbero acquistarlo. I clienti potenziali. Si tratta di individuare quali e quanti potranno essere gli acquirenti deipropri prodotti/servizi. Occorre quindi precisare se ci si rivolge a un mercato locale, regionale onazionale, quantificarlo e tracciare un identikit dei propri clienti, possibilmente suddividendoli per“segmenti”, cioè per fasce con caratteristiche omogenee in relazione alla frequenza di acquistodel bene, alle capacità di spesa e soprattutto ai bisogni che l'acquisto dei propri prodotti o serviziva a soddisfare. I concorrenti. L'imprenditore deve sapere tutto dei concorrenti. Come sono organizzati, il tipo ela qualità dei prodotti che offrono, le tecniche di vendita e i sistemi promozionali che adottano, iprezzi che applicano. Il possesso di queste informazioni è fondamentale per stabilire comeposizionarsi sul mercato e, quindi, quali strategie di marketing adottare.Dati e informazioni sui concorrenti non sempre sono facilmente accessibili e disponibili, inmolti casi sarà necessario attingere notizie da più fonti informative. Valide fonti informative suiconcorrenti possono essere rappresentate da: associazioni di categoria, gli stessi concorrenti,fornitori, clienti, dipendenti, distributori.Le fonti di informazione cui fare riferimento sono di due tipi: istituzionali o non istituzionali. Le prime hanno un buon livello di approfondimento e attendibilità (Istat, Ice, Camere diCommercio, ecc.); le seconde, le fonti non istituzionali, (associazioni di categoria, societàspecializzate nelle ricerche di mercato, ecc.) non hanno carattere di ufficialità. Spesso è moltodifficile raccogliere informazioni che consentano di effettuare una soddisfacente analisi dimercato, per questo motivo è consigliabile mobilitarsi per realizzare in proprio una piccolaricerca di mercato che consenta di conoscere, anche se in via approssimata, la tipologia e ledimensioni dei fenomeni che caratterizzano il mercato di proprio interesse.

Le strategie di marketing. Compiuta una dettagliata analisi della clientela a cui ci si rivolge edella concorrenza con la quale occorre misurarsi, è ora possibile prendere le decisioni operativecapaci di decretare il successo o l'insuccesso dell'iniziativa imprenditoriale. Si tratta, cioè, diprecisare ancora meglio le caratteristiche dei prodotti/servizi da offrire, di definirne la qualità, diindividuare i prezzi a cui venderli, gli strumenti promozionali da utilizzare per farli conoscere e ilmodo in cui distribuirli.

L'organizzazione dell'attività. Si tratta di spiegare come si intende svolgere l'attività, dove, conquali mezzi e con quali risorse umane. È il caso di descrivere i locali, le loro caratteristiche inbase alla normativa vigente, la zona in cui devono essere ubicati, le attrezzature indispensabili perla produzione, le materie prime e i fornitori da utilizzare nonché le caratteristiche e lecompetenze delle persone (soci, dipendenti, familiari, collaboratori esterni) che prenderannoparte all'iniziativa. Gli investimenti per partire. Arrivati a questo punto l'imprenditore ha tutti gli elementi pertirare le somme, quantificare il denaro necessario per dare avvio all'attività e sapere se è in gradodi partire da solo oppure se deve ricorrere a eventuali soci o indebitarsi con le banche.

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I costi di gestione e i ricavi. L'ultimo aspetto da valutare è anche il più importante: la fattibilitàeconomica. In altre parole, si tratta di quantificare i costi da sostenere per mandare avantil'azienda e di prevedere, in base alle stime relative alle potenzialità del mercato, su quantopotranno attestarsi i ricavi per riuscire così, fatti i debiti calcoli, a prevedere se l'impresa sarà ingrado di produrre un utile e a quanto potrà ammontare. Nel caso in cui i ricavi non superassero icosti, occorrerà modificare l'intero progetto, per elaborarne un altro capace di garantire utili.

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CAPITOLO II

LA SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA D’IMPRESA

La forma giuridica dell'impresa viene definita nell'atto costitutivo, al momento cioè della sua nascita.Per la legge italiana una impresa può essere esercitata sotto forma di:impresa individualesocietàaltre forme di lavoro autonomo La scelta della forma giuridica dell'impresa è un passaggio fondamentale perché da essa conseguonogli obblighi fiscali e civili che l'imprenditore o la società dovranno assolvere. Gli elementi piùsignificativi per determinare questa scelta possono essere:- il numero di persone che intendono avviare la nuova impresa;- grado di rischio dell’attività;- i costi di costituzione;- il capitale che si intende investire;- la responsabilità dell'imprenditore o dei soci rispetto ai debiti dell'impresa;Una attività di impresa si può avviare in due modi: da solo (impresa individuale) o con altre persone(società).

L’IMPRESA INDIVIDUALE

L’impresa individuale è la forma imprenditoriale più semplice da costituire e da gestire ed è la menocostosa: fa capo ad una sola persona che è l’unica responsabile e può avvalersi di dipendenti ocollaboratori.Vantaggi- autonomia e velocità di decisione- velocità di costituzione dell’impresa- tenuta della contabilità estremamente sempliceSvantaggi- responsabilità illimitata nei confronti dei terzi, (il titolare risponde con tutto il proprio patrimonio personale nei confronti di eventuali creditori. Ciò significa che in caso di fallimento i creditori possono rivalersi sui suoi beni personali (la casa, l’auto e su quelli del coniuge se c’è il regime di comunione dei beni).

Per avviare una impresa individuale è necessario: richiedere eventuali licenze o autorizzazioni amministrative, sanitarie, ecc. apertura della posizione IVA (entro 30 gg. dall’inizio della attività); iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio; Iscriversi all’INPS (i contributi incidono per un 15% circa sul reddito con un minimale fisso); ed eventualmente all’INAIL

L’IMPRESA FAMILIARE

E’ una forma particolare dell’impresa individuale.Chi avvia un'impresa può avvalersi dell'ausilio e della collaborazione dei suoi familiari. Si può trattaredi una piccola impresa, oppure di una impresa commerciale che di solito non ha grandi dimensioni.L’impresa è familiare quando i familiari prestano in modo continuativo e prevalente la loro attività,

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cui viene attribuita una quota di partecipazione agli utili non superiore al 49%. Con il terminefamiliari si intende il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo. Vantaggi- Rapidità di decisione: le scelte spettano solo all’imprenditore;- Oneri amministrativi e contabili ridotti ai minimi termini;- Pochi oneri fiscali;- Solo nell’impresa familiare il reddito non grava su una sola persona, ma è ripartito fra i familiari.Svantaggi- Il rischio d’impresa si estende a tutto il patrimonio personale dell’imprenditore;- Il reddito di impresa coincide con quello dell’imprenditore. In caso di forti guadagni le imposte

sono elevate e le possibilità di scaricare le spese sono molto inferiori rispetto alle Società.

LE SOCIETA’

Se due o più persone si accordano per avviare una impresa, formano una società, la cui costituzionedeve avvenire con atto pubblico.Le società si distinguono in società di persone e società di capitali.Nelle società di persone le qualità dei soci (competenze, abilità, idee, fiducia reciproca, ecc.) sonopiù importanti dei beni che questi apportano alla società (denaro, attrezzature, ecc.). Infatti,normalmente, il capitale conferito dai soci non è molto elevato, mentre è importante il lorocontributo in termini di lavoro prestato.Rispetto alle società di capitali, le procedure burocratiche, fiscali e contabili sono molto più semplicie anche i costi di costituzione e gestione sono inferiori.Tuttavia il rischio in caso di fallimento o di inadempimento è alto, perché tutti i soci devonorispondere anche con il proprio patrimonio personale per i debiti della società. Infatti, al proposito, siparla di responsabilità illimitata dei soci.Nelle società di capitali: la responsabilità dei soci è limitata al capitale sottoscritto. Ciò significa che,in caso di perdite o fallimento, i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio dellasocietà e non su quello personale dei soci. Le società di capitali sono piuttosto complesse edonerose, sia per ciò che riguarda la loro costituzione, sia per ciò che riguarda la loro gestione. Sonomolti gli adempimenti fiscali e burocratici che sono richiesti; come pure sono elevate le spese chedebbono essere sostenute prima e durante l’attività.

LE SOCIETA’ DI PERSONE

La Società sempliceLa società semplice è il tipo più elementare di impresa con almeno due o più soci. Essa non puòessere utilizzata per l'esercizio di attività commerciali, non è soggetta all'iscrizione presso il Registrodelle ditte e, in caso di insolvenza, non può essere dichiarata fallita. La società semplice è utilizzataper l'esercizio di attività di modeste dimensioni e per lo svolgimento di attività agricola oprofessionale. La responsabilità dei soci per i debiti sociali, in una società semplice, è illimitata esolidale. Tutti i soci hanno potere di rappresentanza e di amministrazione.

La Società in nome collettivo (Snc)Per costituire questo tipo di società occorre sottoscrivere un atto pubblico davanti ad un notaio, ouna scrittura privata autenticata da un pubblico ufficiale. La ragione sociale dell’azienda deveriportare i nomi di tutti i soci.I successivi passaggi sono:la registrazione dell’atto presso l’Ufficio del registro (costo 1% del capitale);il deposito dell’atto presso il Tribunale per l’iscrizione nel registro delle imprese. Con questa iscrizione la società è regolarmente costituita.

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E’ vietato per legge assumere familiari dell’amministratore o dei soci.Vantaggi- Poco costosa: la legge non prevede il versamento di un capitale minimo da parte dei soci, l’importoè stabilito dal contratto sociale;Svantaggi- Tutti i soci sono illimitatamente responsabili: il fallimento della società comporta il fallimento di tutti i soci.

La Società in accomandita sempliceE’ disciplinata dalle stesse norme della S.n.c., ma la responsabilità è diversa secondo la natura deisoci. I soci si dividono in accomandatari ed accomandanti. I primi possono gestire l’azienda erispondono illimitatamente dei debiti sociali. Quindi in caso di fallimento oltre che per la quotaconferita in società rispondono anche con i propri beni personali. I soci accomandanti, invece, sonoresponsabili entro i limiti della quota conferita, cioè il capitale investito, pertanto non hanno poteri diamministrazione o rappresentanza. Questa formula può essere utilizzata, per esempio, da coniugi chelavorano insieme. In caso di fallimento, infatti, si preserva il patrimonio di uno dei due. La ragionesociale deve riportare solo i nomi dei soci gestori (accomandatari).Vantaggi- Le procedure burocratiche, fiscali, contabili e tributarie sono agevolate;- I costi di costituzione e di gestione sono contenuti.

Svantaggi- I soci sono soggetti a responsabilità illimitata (tranne gli accomandanti della S.a.s.) personale e

solidale. Ciò significa che in caso di fallimento, i creditori potranno rivalersi anche sul patrimonioprivato di ciascun membro della Società. Se uno o più soci non adempie, il debito dovrà esseresaldato da altri.

- I rischi sono strettamente legati alla competenza, onestà, abilità, lealtà e professionalità dei soci.Sbagliare i partners può compromettere il successo dell’impresa.

Per avviare l’attività occorre:- L’atto di costituzione dal notaio (il capitale sociale può essere di qualsiasi entità);- L’iscrizione alla Camera di Commercio - L’apertura della partita I.V.A.;

Regime fiscale Le tasse sono quelle previste per la ditta individuale.

LE SOCIETA’ DI CAPITALI

La Società a responsabilità limitataLa S.r.l. è una società di capitali dove i soci sono responsabili solo per il capitale e non con ilpatrimonio personale. La Srl può avere anche un solo socio, in questo caso si chiama s.r.l.unipersonale.Capitale socialeminimo 10.000,00 Euro, di cui i 2.5/10 vanno versati o può essere sostituito dalla prestazione di unapolizza di assicurazione o di una fideiussione bancaria che ne garantisca l’esecuzione.In caso di S.r.l. unipersonale il capitale sociale deve essere versato interamente al momento dellacostituzione della società.

Vantaggi- la possibilità di suddividere i costi e di salvaguardare il patrimonio dei singoli soci Svantaggi

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- elevata pressione fiscale: Ires (Imposta sul reddito delle società)La Società per azioniÈ adatta alle grandi imprese. Risponde esclusivamente delle obbligazioni sociali senza intaccare il patrimonio personale dei soci.Le quote di partecipazione sono rappresentate dalle azioni: questo criterio di partecipazione sidistingue dalla società a responsabilità limitata nella quale non vi sono azioni. Il valore complessivodelle azioni (capitale sociale) per costituire una società per azioni deve essere almeno di 120.000,00Euro.

La Società in accomandita per azioni.È poco diffusa in Italia. Si tratta di un mix fra S.a.s. e S.p.a.La s.a.p.a. è una società di capitali che prevede, come nella società in accomandita semplice duetipologie di soci: accomandatari e accomandanti. I soci accomandatari rispondono solidalmente eillimitatamente degli obblighi sociali, mentre i soci accomandanti sono limitatamente responsabili enon sono coinvolti in caso di dissesto o fallimento della società. Possono essere amministratori dellasocietà solamente i soci accomandatari. La s.a.p.a. deve essere iscritta all'ufficio del Registro delleditte presso la Camera di Commercio. E' previsto un capitale sociale minimo pari a 120.000,00 Euro,rappresentato da azioni. Vantaggi- La responsabilità dei soci non è personale, ma limitata alla quota di capitale conferita. Il

patrimonio privato di ogni socio è inattaccabile dai creditori, a meno che non si siano commessidegli illeciti.

- Gestione e amministrazione possono essere affidati anche a non soci.- Gli utili possono essere accantonati a piacimento e distribuiti ai soci nei momenti fiscalmente più convenienti.Svantaggi- Gli adempimenti sono numerosi e complessi- Le spese sono elevate

LE COOPERATIVE

Con la riforma del diritto societario avvenuta con decreto legislativo n. 6 del 2003 si è ridisegnatointeramente la disciplina delle cooperative. Le nuove cooperative sono suddivise in due grandicategorie: cooperativa a “ mutualità prevalente”, alle quali sono riservate le agevolazioni fiscali; e lecooperative “diverse”, alle quali si applicano le regole dettate per le società di capitali.Per la costituzione di una società cooperativa è necessaria la presenza di almeno nove soci: il numerominimo è ridotto a tre soci per le cooperative che adottano le regole della s.r.l. e se i soci sono dellepersone fisiche.Nelle cooperative a mutualità prevalente il patrimonio societario non appartiene ai soci ma, in caso diliquidazione, deve essere devoluto al fondo per lo sviluppo della cooperazione.Nelle assemblee hanno diritto di voto tutti coloro che risultano regolarmente iscritti nel libro dei socida almeno tre mesi.In assemblea vale la regola del voto capitario secondo cui ciascun socio cooperatore ha un voto,qualunque sia il valore della quota o il numero delle azioni possedute.L’atto costitutivo può attribuire: un diritto di voto plurimo ai titolari degli strumenti finanziari offertiin sottoscrizione ai soci cooperatori; più voti, ma non oltre cinque, in relazione all’ammontare dellaquota oppure al numero dei loro membri, ai soci cooperatori persone giuridiche; il voto plurimo aisoci che realizzano lo scopo mutualistico attraverso l’integrazione delle rispettive imprese o di talunefasi di esse ( in ogni caso, ad essi non può essere attribuito più di un terzo dei voti spettantiall’insieme dei soci presenti o rappresentati in ciascuna assemblea generale).

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Le azioni o quota possono avere un valore non inferiore a 25 euro e un valore superiore a 500 europer ciascuna azione. Uno stesso socio non può avere una quota superiore a 100.000,00 euroLa cooperativa si costituisce con atto pubblico, ossia alla presenza di un notaio. Parte integrantedell’atto costitutivo è lo Statuto che stabilisce le norme relative al funzionamento della società. LoStatuto e l’atto costitutivo devono essere sottoscritti dai soci della cooperativa.Per avviare l’attività la cooperativa deve anche essere iscritta: Al registro prefettizio delle cooperative; Allo schedario generale della cooperazione del Ministero del Lavoro; Al Registro Ditte presso la Camera di Commercio; All’ufficio I.V.A.

Le Cooperative possono essere:1. di consumo: acquistano merci all’ingrosso per venderle ai soci e a terzi a prezzi vantaggiosi;2. di produzione e lavoro: producono beni e servizi. Si tratta di particolari forme di impresa. Le

cooperative di produzione e lavoro sono costituite da più soci che uniscono il loro lavoro e i lororisparmi, sostituendosi agli imprenditori e quindi assumendosi in comune gli oneri e i rischi,nonché i vantaggi connessi alla gestione dell’impresa. In questo caso i soci sono sia imprenditoriche lavoratori. Le cooperative di produzione e lavoro si distingue inoltre in: Cooperative industriali; Cooperative di lavoro; Cooperative agricole.

3. edilizie: mirano a fornire ai soci abitazioni con prezzi favorevoli e condizioni di acquisto agevolate4. di credito: hanno lo scopo di agevolare il credito ai singoli associati, agli artigiani, e agli

imprenditori di piccole industrie.

Vantaggi- L’attività dei soci è prestata a loro vantaggio e consente di ottenere beni e servizi a condizioni

vantaggiose;- Il trattamento fiscale è favorevole (agevolazioni e minori tasse);- Il reperimento di finanziamenti è agevolato.Svantaggi- L’utile ripartibile fra i soci non può essere superiore a una percentuale minima prestabilita dal

capitale sociale. I guadagni dei soci perciò provengono dagli stipendi.

I SociI fondatori della cooperativa acquistano la qualità di soci fondatori apponendo la firma all’atto dicostituzione.Lo statuto della cooperativa deve contenere le condizioni per l’ammissione dei nuovi soci, nonché imodi con cui vanno eseguiti i conferimenti.Per quanto riguarda il socio lavoratore:

a) in quanto lavoratore è vincolato da determinati obblighi (osservare gli orari di lavoro, svolgeredeterminate mansioni, ecc.) analogamente a quanto previsto nel caso di lavoratore dipendente;

b) in quanto imprenditore può partecipare alle attività sociali (ad esempio al consiglio diamministrazione ed all’assemblea dei soci) in cui vengono collettivamente prese le sceltestrategiche ed operative dell’impresa. Tale responsabilità espone il socio lavoratore anche alrischio d’impresa. Ciò significa che la sua retribuzione può variare secondo l’andamentodell’impresa.

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Dal punto di vista fiscale (IRPEF) i redditi percepiti dal socio lavoratore sono assimilati a quelli dilavoratore dipendente; dal punto di vista previdenziale e assistenziale, invece, il regime previsto sicolloca in un’area intermedia tra il lavoro dipendente ed il lavoro autonomo.

LA COOPERATIVA SOCIALE

Le cooperative sociali sono una delle espressioni più significative del settore non profit (o terzosettore) che comprende molteplici e diversificate attività e strutture organizzative.Tra tali attività rientra la produzione di beni di interesse collettivo che possono essere i più vari:servizi educativi, formativi, culturali, ricreativi, sociali e assistenziali.Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi si va dalle associazioni basate unicamente sulvolontariato (cioè sulle prestazioni di lavoro a titolo gratuito) degli aderenti, alle cooperativesociali, dove oltre a volontari ritroviamo anche soci lavoratori e lavoratori dipendenti. Il caratterecomune che qualifica tutte queste attività è dato dal fatto che è del tutto escluso (per statuto o inbase alla prassi) l’obiettivo del profitto, né è possibile distribuire gli eventuali utili ricavati nel corsodelle attività.

Caratteristiche e differenze rispetto alle cooperative ordinarieLe cooperative sociali sono una nuova forma di impresa cooperativa, prevista dalla legge n.381/91,hanno scopo solidaristico orientato all’esterno della compagine sociale.Per quanto riguarda gli adempimenti richiesti per la costituzione delle cooperative sociali valgono lestesse regole previste per le cooperative ordinarie.

I soci1. I soci lavoratori sono quelli che partecipano alle attività della cooperativa svolgendo una

normale attività lavorativa remunerata;2. I soci lavoratori disagiati, sono quei soci che operando all’interno della cooperativa ottengono

il soddisfacimento di due fondamentali bisogni: a) l’inserimento e l’addestramento lavorativo e larelativa retribuzione; b) l’inserimento sociale. Tali soci devono appartenere a determinate categorie di soggetti svantaggiati quali ad esempio.Ex alcolisti, ex tossicodipendenti, disabili fisici, disabili psichici, ecc.;

3. I soci volontari sono quei soci che operano in modo spontaneo e gratuito per fini di solidarietà.

Tipi di cooperativaLe cooperative sociali sono essenzialmente di due tipi:Tipo A quelle che forniscono servizi socio sanitari ed educativi (impiegano soltanto soci lavoratori esoci volontari);Tipo B quelle che prevedono attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo di personesvantaggiate (debbono quindi impiegare anche soci lavoratori disagiati).

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CAPITOLO III

LE ATTIVITA’ COMMERCIALI: la normativa

E’ commerciante quel soggetto (persona fisica o società) che esercita un’attività economicaconsistente nell’acquisto di merci allo scopo di rivenderle.

L’attività commerciale può essere classificata in tre tipi: COMMERCIO ALL’INGROSSO

Esercita il commercio all’ingrosso chi acquista merci e le rivende:- ad altri commercianti (es.: grossisti, dettaglianti, esercenti pubblici);- ad utilizzatori professionali (vale a dire: industrie, aziende artigiane, ecc..);- ad utilizzatori in grande (es.: collegi, enti pubblici o privati, ospedali, ecc..).Pertanto il grossista non può vendere al consumatore finale, anche se questi è disposto adacquistare grandi quantitativi. Rientra nell’ambito del commercio all’ingrosso anche il commercio diimportazione ed esportazione.

COMMERCIO AL DETTAGLIOE’ il commercio esercitato da chi acquista merci e le rivende direttamente al consumatore finale,ovvero al pubblico in generale.Dunque il commercio all’ingrosso e il commercio al dettaglio si differenziano per il tipo di cliente acui si rivolgono e non per la quantità delle merci scambiate.Il commercio al dettaglio può essere esercitato sotto diverse forme, le più diffuse sono quella in sedefissa (negozi) e quella ambulante (o più esattamente su aree pubbliche).

SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDEE’ l’attività svolta da chi somministra al pubblico, alimenti e bevande che sono immediatamenteconsumati sul posto (bar, pizzerie, ristoranti, ecc.…).

Nel 1998 con decreto legislativo n.114 si è attuata la riforma del commercio in applicazione dellalegge 5/3/97 n.59. Il Decreto disciplina i requisiti di accesso all'attività commerciale, l'eserciziodell'attività di commercio al dettaglio in sede fissa e sulle aree pubbliche, le forme speciali di vendita,il regime degli orari e delle vendite straordinarie; vengono inoltre definite le nuove caratteristichedelle strutture di vendita. Nell'attività commerciale viene introdotto il principio della libertà di iniziativa economica privata.

Il decreto non si applica a: (art. 4) Farmacie - tabaccherie - associazioni di produttori ortofrutticoli - produttori agricoli per la vendita diprodotti agricoli - vendita di carburanti effettuata negli appositi impianti - artigiani iscritti all'albo perla vendita nei locali di produzione o nei locali a questi adiacenti dei beni di produzione propria,pescatori e cacciatori che vendano al pubblico, al dettaglio, i prodotti della loro attività - vendita oesposizione per la vendita delle proprie opere d'arte - vendita di beni del fallimento - vendita in fierecampionarie e mostre di oggetti connessi.

Tipologia delle attività commerciali: L'attività commerciale viene suddivisa solo in due specie:

settore alimentare settore non alimentare.

REQUISITI MORALI- non essere stato dichiarato fallito;- non essere sottoposto a provvedimenti contro la mafia;

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- non essere stato condannato per reati contro la moralità pubblica, l'igiene e la sanità, frodealimentare, furto, rapina, ecc.

REQUISITI PROFESSIONALI (sono previsti i seguenti casi in alternativa):Solo per il settore alimentare viene richiesto, oltre ai requisiti morali, anche il possesso di uno deiseguenti requisiti professionali:a) aver frequentato un corso professionale per la somministrazione di alimenti e bevande istituito oriconosciuto dalla Regione o essere in possesso di un diploma di Istituto secondario o universitarioattinente l’attività di preparazione e somministrazione di alimenti e bevande; b) aver esercitato in proprio per almeno due anni, nell'ultimo quinquennio, l'attività di venditaall'ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari; c) aver prestato la propria opera, per almeno due anni nell'ultimo quinquennio, presso impreseesercenti l'attività nel settore alimentare in qualità di dipendente qualificato addetto allasomministrazione;d) essere stato coadiutore familiare di impresa che svolgeva o svolge l'attività commerciale nelsettore alimentare, comprovato dalla iscrizione all'INPS; e) essere stato iscritto nell'ultimo quinquennio al registro esercenti il commercio per uno dei gruppimerceologici individuati alle lettere a b c dell'art. 12 comma 2 D.M. 375. In caso di società il possesso dei requisiti professionali è richiesto con riferimento al legalerappresentante o ad altra persona specificatamente preposta all'attività commerciale nel settorealimentare.

I corsi riconosciuti dalla Regione Emilia Romagna, ai sensi della L.R.19/79 sono tenuti dai seguentiEnti di formazione professionale:

CESCON: via Darsena n.178 - Ferrara (0532/778411)ISCOM: via Baruffaldi n.18 - Ferrara (0532/234211)

Per informazioni più dettagliate sulle modalità dei corsi, costi, durata, ecc. si possono chiedereinformazioni agli Enti stessi o direttamente al Servizio formazione professionale della provincia diFerrara – Corso Giovecca n.150 (tel.0532/299024) sito internet: www.provincia.fe.it/formazioneprofessionale

TIPOLOGIE DI ESERCIZI COMMERCIALI

La nuova disciplina introduce tre diverse tipologie di esercizi commerciali legati alla superficie divendita ed alla consistenza demografica del comune in cui sono insediati:

ESERCIZI DI VICINATO: Fino a 150 mq. nei comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti;Fino a 250 mq. nei comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti.MEDIE STRUTTURE DI VENDITA: Tra i limiti massimi degli esercizi di vicinato e 1.500 mq o2.500 mqGRANDI STRUTTURE DI VENDITA: Oltre i limiti massimi previsti per le medie strutture.I centri commerciali saranno considerati medie o grandi strutture secondo la superficie globale degliesercizi che li compongono.

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AVVIO DELLA ATTIVITA’Il regime definitivo (dal 24 Aprile 1999)

Abrogazione della L. 426/71, del D.M. 375/88 e di ogni norma incompatibile. Soppressione del REC.

Le attività di vicinato potranno essere avviate previa semplice comunicazione scritta inviata alcomune almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività. Viene sancito l’obbligo di rispettare i 30 giorni di decorrenza dall’avvenuto ricevimento delladomanda presso l’amministrazione comunale. In questo periodo il futuro esercente non puòassolutamente iniziare nulla di quanto dichiarato. La regola del “silenzio assenso” (la mancatarisposta da parte della pubblica amministrazione entro 30 giorni corrisponde ad una rispostaaffermativa) è, infatti, una necessaria facilitazione per il futuro imprenditore, ma non di certo unascusa per “saltare” le necessarie pratiche amministrative.Una buona notizia in più è senz’altro che la domanda, sempre per quello che riguarda gli esercizi piùpiccoli, non è soggetta a bollo; l’obbligo rimarrà soltanto per i negozi con superfici superiori a 250mq.

Per i cittadini stranieri:Non vengono trascurati coloro che, provenendo dall’estero, intendono iniziare un’attività nelnostro paese; se essi fanno parte della UE, le regole risultano del tutto analoghe a quelle deicittadini “di casa nostra”.I cittadini extracomunitari, invece, dovranno inviare, assieme alla domanda, gli estremi deldomicilio nel nostro paese e la fotocopia del permesso di soggiorno.

Se all’interno dello stesso esercizio sono presenti sia prodotti di tipo alimentare che di tipo nonalimentare, l’imprenditore dovrà essere in possesso della licenza per la rivendita di questi ultimi;bisognerà inoltre che nella domanda siano indicati i metri quadri destinati a ciascuno dei due tipi dimerce.

Per le medie strutture si applicherà il regime autorizzato. Occorrerà quindi presentare domandascritta per il rilascio dell’autorizzazione, sia che si tratti di apertura o trasferimento di sede, sia diampliamento di superficie. L’autorizzazione viene rilasciata dal comune competente per territorio sulla base di appositi criteripredeterminati.

Anche per le grandi strutture di vendita (supermercati ed ipermercati) si applicherà il regimeautorizzatorio, ma a differenza dalle medie, per la domanda di ottenimento dell’autorizzazioneoccorre anche il sì della Regione.

GLI ORARI, I PREZZI, LE VENDITE

Orario di apertura e chiusura Viene prevista la facoltà di scegliere il proprio orario all'interno di una fascia molto ampia (dalle h. 7alle h. 22) non superando il limite di 13 ore giornaliere. Tutti gli esercenti potranno, se vogliono,stare aperti molto meno. Resta ferma la chiusura domenicale e festiva pur con ampie deroghe (nel mese di dicembre e per altre8 settimane l’anno). Nei comuni o nelle zone ad economia prevalentemente turistica e nelle città d'arte tale disciplina èderogabile.

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Le disposizioni su orario e chiusura domenicale e festiva non si applicano a: tabaccherie -esercizi interni ai campeggi, villaggi e complessi turistici ed alberghieri, esercizi nelle aree di servizioautostradali, nelle stazioni, rivendite di giornali, gelaterie e gastronomie, alle rosticcerie ed allepasticcerie, esercizi specializzati nella vendita di bevande, fiori, piante ed articoli da giardinaggio,mobili, libri, dischi, nastri magnetici, musicassette, videocassette, opere d'arte, oggetti d'antiquariato,stampe, cartoline, articoli da ricordo e artigianato locale. Altre disposizioni particolari potranno essere stabilite dai singoli comuni.

Pubblicità dei prezzi I prodotti esposti per la vendita al dettaglio dovranno indicare in modo chiaro e leggibile il prezzo divendita al pubblico. Anche i beni d'arte, d'antiquariato e oggetti preziosi sono soggetti alla pubblicitàdei prezzi, però il cartellino dovrà essere visibile all'interno del negozio. Le vendite promozionali diverse dalle liquidazioni e dai saldi sono effettuate per periodi di tempolimitati: il ribasso deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita. Per i saldi, iperiodi vengono determinati dalle regioni.

Vendite straordinarie (art. 15) Le vendite straordinarie sono: le vendite di liquidazione le vendite di fine stagione le vendite promozionali.

Le vendite di liquidazione sono state liberalizzate; vengono effettuate al fine di eliminare le merci inbreve tempo a causa di: cessazione dell'attività, cessione dell'azienda, trasferimento in altro locale,trasformazione o rinnovo dei locali. Possono essere effettuate in qualsiasi momento dell'anno, previacomunicazione al comune dei dati e degli elementi comprovanti tali fatti. Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili dinotevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo.

Le vendite promozionali vengono eseguite per tutti o una parte dei prodotti e per periodi limitati.

In tutte le tipologie di vendite fin qui elencate, lo sconto o il ribasso effettuato deve essere espressoin percentuale sul prezzo normale di vendita che deve comunque essere esposto.

FORME SPECIALI DI VENDITA

Apparecchi automatici (art.17)

Per le vendite tramite distributori automatici è sufficiente una comunicazione al Sindaco (decorsi 30giorni l'attività può essere iniziata).

Nella comunicazione deve essere dichiarata la sussistenza del possesso dei requisiti di onorabilità,nonché se l'apparecchio automatico viene installato su aree pubbliche, l'osservanza delle normesull'occupazione del suolo pubblico. La vendita mediante apparecchi automatici effettuata in apposito locale ad essa adibito in modoesclusivo, è soggetta alle medesime disposizioni concernenti l'apertura di un esercizio di vendita.Vendita per corrispondenza, televisione o altri sistemi di comunicazione (art. 18)

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Chi intende esercitare la vendita al dettaglio per corrispondenza o tramite televisione o altri sistemi dicomunicazione deve presentare apposita comunicazione al comune nel quale ha la residenza, sepersona fisica, o la sede legale e il possesso dei requisiti morali e professionali. Viene prevista la massima diffusione delle notizie relative al venditore a tutela del consumatore ed agaranzia dell'azione di vigilanza.Sono vietate le vendite all'asta per televisione. I prodotti possono essere inviati solo a seguito dirichiesta specifica.

Vendite effettuate presso il domicilio dei consumatori (art. 19) Chi intende vendere prodotti al dettaglio o effettuare la raccolta di ordinativi di acquisto presso ildomicilio dei consumatori deve presentare apposita comunicazione al comune nel quale ha laresidenza, se persona fisica, o la sede legale. L'attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di cui sopra.Nella comunicazione deve essere dichiarata la sussistenza dei requisiti morali. Chi intende avvalersi per l'esercizio dell'attività di incaricati, ne comunica l'elenco all'autorità dipubblica sicurezza del luogo nel quale ha la residenza o la sede legale e risponde agli effetti civilidell'attività dei medesimi. Tali persone devono essere in possesso dei requisiti morali. L'impresa rilascia un tesserino di riconoscimento alle persone incaricate, che deve ritirare non appenaesse perdano i requisiti morali. Tale tesserino deve essere numerato e anno per anno datato, devecontenere le generalità e la fotografia dell'incaricato, l'indicazione a stampa della sede e dei prodottioggetto dell'attività dell'impresa, nonché del nome del responsabile dell'impresa stessa e la firma diquest'ultimo e deve essere esposto in modo visibile durante le operazioni di vendita. Le disposizioni concernenti gli incaricati si applicano anche nel caso di operazioni di vendita adomicilio del consumatore effettuate dal commerciante sulle aree pubbliche in forma itinerante. Il tesserino di riconoscimento è obbligatorio anche per l'imprenditore che effettua personalmente leoperazioni di vendita.

Propaganda ai fini commerciali (art. 20) L'esibizione o illustrazione di cataloghi e l'effettuazione di qualsiasi altra forma di propagandacommerciale presso il domicilio del consumatore o nei locali nei quali il consumatore si trova, anchetemporaneamente, per motivi di lavoro, studio, cura o svago, sono sottoposte alle disposizioni sugliincaricati e sul tesserino di riconoscimento. Commercio al dettaglio su aree pubbliche (art. 28) Il commercio sulle aree pubbliche è soggetto ad apposita autorizzazione rilasciata a persone fisicheo a società di persone regolarmente costituite secondo le norme vigenti e può essere svolto:a) sui posteggi dati in concessione per dieci annib) su qualsiasi area purché in forma itinerante L'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vendita sulle aree pubbliche mediante utilizzo di unposteggio è rilasciata dal Sindaco del Comune sede del posteggio e abilita anche all'esercizio informa itinerante nell'ambito del territorio regionale.

L'autorizzazione all'esercizio di vendita sulle aree pubbliche esclusivamente in forma itinerante èrilasciata dal Comune nel quale il richiedente ha la residenza, se persona fisica, o la sede legale. Taleautorizzazione abilita anche alla vendita al domicilio del consumatore nonché nei locali ove questi sitrovi per motivi di lavoro, di studio, di cura o di intrattenimento o svago.

SOMMINISTRAZIONE AL PUBBLICO DI ALIMENTI E BEVANDE

Si definisce somministrazione di alimenti e bevande la vendita di tali prodotti per il loro consumo sulposto.

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Questa definizione si riferisce quindi a tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei localidell'esercizio (o in una superficie aperta al pubblico) attrezzati allo scopo. L'attività di somministrazione può essere esercitata:1) su aree pubbliche; 2) in sede fissa negli esercizi pubblici che assumono una diversa tipologia secondo i generi

somministrati ed una diversa classificazione secondo le caratteristiche che ne determinano lacategoria;

3) mediante apparecchi di distribuzione automatica; 4) in locali non aperti al pubblico; Gli esercizi pubblici si distinguono in:a) esercizi di ristorazione per la somministrazione di pasti, di bevande, comprese quelle aventi un

contenuto alcolico superiore al 21 per cento del volume, e di latte (ristoranti, trattorie, tavolecalde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari);

b) esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione,nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti digastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari);

c) esercizi di cui alle lett. a) e b), in cui la somministrazione di alimenti e bevande viene effettuatacongiuntamente ad attività di trattenimento e svago, in sale da ballo, sale da gioco, localinotturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari;

d) esercizi di cui alla precedente lett. b), nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcolichedi qualsiasi gradazione.

I requisiti per l’esercizio di tale attività sono previsti dall’art. 6 della Legge Regionale n.14/2003 ed illoro accertamento è a carico del Comune competente per territorio.

Per aprire un pubblico esercizio occorre rivolgersi quindi al Comune competente per il rilascio dellaautorizzazione che accerterà il possesso dei requisiti morali e professionali.

APRIRE UN NEGOZIO: alcuni consigli utili

Cosa occorre fare per aprire un negozio: dotarsi di un locale idoneo, in regola con la legge n.626 “sulla sicurezza” e le norme igienico-

sanitarie. iscriversi al Registro delle imprese della Camera di Commercio. richiedere il numero di partita Iva. fare vidimare i libri contabili presso gli uffici Iva. comunicare al sindaco su un apposito modulo (reperibile presso gli assessorati al commercio o

presso le associazioni di categoria) la propria intenzione di aprire l’attività.Per i negozi di genere alimentare esiste l’obbligo di frequentare un corso professionale riconosciutodalla Regione o aver lavorato come dipendente per almeno 2 anni in un’attività analoga.Come si diventa titolari di un negozioSono tre le soluzioni per diventare titolare: aprire un esercizio di vendita ex novo. acquistare un’attività commerciale già esistente, pagando al titolare il cosiddetto avviamento. avviare il negozio con la formula del franchising, concludendo un contratto con la casa madre.

Come si stabilisce il valore di un esercizioEcco i parametri per stabilire il prezzo di un’attività commerciale: fatturato annuo

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ubicazione stato di conservazione delle attrezzature e degli arredi potenzialità di sviluppo dell’impresa durata del canone di locazione numero delle vetrine dimensione del locale.

Il fatturato: è l’elemento più importante, preso come riferimento dalla Federazione italiana agentid’affari in mediazione per elaborare il listino prezzi delle attività commerciali. la merce: al prezzo del negozio va aggiunto il valore della merce invenduta al netto dell’Iva, risultairrilevante nei negozi di frutta e verdura; al contrario è notevole per i colorifici, negozi di casalinghi,profumerie, elettrodomestici….

Quali regole seguire prima dell’acquisto del negozio fare ripetuti sopralluoghi in diverse ore della giornata per verificare la reale capacità di guadagno

del negozio, l’affluenza, il tipo di clientela e comprendere com’è organizzata l’attività; controllare (o far controllare da persone competenti) il contratto di locazione, soprattutto durata

e scadenza; capire se il valore del negozio dipende dalle capacità del titolare o dalla posizione strategica del

locale.Solo riuscendo ad incrementare la clientela si potrà dire di aver fatto un buon affare.

Quanto tempo occorre per diventare operativiDopo un mese dalla comunicazione scritta al primo cittadino è possibile alzare la saracinesca.

Quali prodotti si possono vendere prodotti del settore alimentare prodotti del settore non alimentarein questi ambiti non esistono restrizioni. Il salumiere ( ad es. ) può vendere biscotti.Se vi sono i requisiti sono ammesse anche le attività miste: food e non food.

Affitto dei locali: cosa dice la leggeLa legge in esame è la numero 392 del 27 luglio 1978.Per i primi sei anni è previsto un canone libero concordato dalle parti. Il contratto è rinnovabile peraltri sei. Dopo dodici anni le condizioni sono rinegoziabili. In altre parole, chi affitta può alzare ilprezzo, magari perché ha altre offerte interessanti. Il vecchio affittuario, però, ha una sorta di «dirittodi prelazione»: può decidere se accettare le nuove condizioni senza temere che l'offerta venga fattaprima ad altri. E se il commerciante è costretto a lasciare i locali in anticipo rispetto alla scadenza delcontratto? Al negoziante spetta un indennizzo di 18 mensilità calcolate sul vecchio canone d'affitto.

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LA PROFESSIONE DI AMBULANTE

La professione di ambulante può essere esercitata in diversi modi: in un mercato, usufruendo di un'area assegnata stabilmente, in forma itinerante, in occasione di eventi speciali: fiere, sagre locali....

La legge prevede due tipologie diverse di autorizzazioni:- il tipo A riguarda il Commercio mediante l’utilizzo di posteggi;- il tipo B abilita il Commercio su aree pubbliche in forma itinerante.

Le Amministrazioni Comunali rilasciano le nuove licenze, dopo aver verificato l’effettivadisponibilità di spazi pubblici. Sono sempre, le Amministrazioni Comunali a revocare le licenzenell’eventualità che l’ambulante non inizi l’attività entro sei mesi dalla data dell’avvenuto rilascio.Inoltre il Comune può revocare il posteggio per motivi di pubblico interesse, provvederà adassegnare, senza oneri per l’amministrazione, un nuovo posteggio tenendo conto delle indicazionidell’ambulante dando priorità allo stesso mercato o fiera e, in subordine, in altra area individuata dalComune. Qualora, il Comune sopprima una fiera perdono efficacia le relative concessioni dei posteggi.In ogni caso occorre possedere la licenza di vendita su aree pubbliche rilasciata dai Comuni,autorizzazione necessaria anche dopo la liberalizzazione del commercio, avvenuta con la legge diriforma 114 del 24 aprile 1998. Non è quindi applicabile la norma della semplice «comunicazioned'inizio attività», valida invece per gli aspiranti negozianti. Il motivo? Il rilascio della licenza d'ambulante è strettamente legato all'assegnazione del posteggio,vale a dire allo spazio pubblico che il Comune dà in concessione per un periodo che è di dieci anni,la concessione è tacitamente rinnovata alla scadenza.L’autorizzazione, infatti, è rilasciata dal Comune nel cui territorio è situato un posteggio destinatoalla vendita su area pubblica, contestualmente al rilascio della concessione del posteggio.Nei mercati ogni autorizzazione riguarda un singolo posteggio per ogni singolo giorno, mentre neimercati con strutture fisse e nelle fiere l’autorizzazione riguarda tutti i giorni in cui si esercital’attività. Non è possibile detenere in concessione sullo stesso mercato più di due posteggi e relativeautorizzazioni.I posteggi temporaneamente non occupati dal titolare della concessione sono assegnati giornalmenteagli ambulanti in possesso di autorizzazione per il commercio su aree pubbliche.Tuttavia, chi è in possesso di una licenza con posteggio, può esercitare l'attività anche in formaitinerante nel territorio della propria regione e nelle apposite aree previste dai Comuni. Quindi, lamattina può installare il proprio banco in un mercato fisso e di pomeriggio svolgere l'attività inun'altra zona idonea. Non vale però la situazione contraria. L’attività di vendita itinerante può essere effettuata:a) in qualunque area pubblica non espressamente interdetta dal Comune per il tempo strettamente

necessario a servire il consumatore;b) con mezzi motorizzati o altro purché la merce sia posta a contatto con il terreno e non sia

esposta su banchi.L’attività di ambulante ha una fascia oraria di vendita non inferiore a 4 ore e non superiore a 20 oregiornaliere, inoltre l’inizio delle vendite non può cominciare prima delle ore 4 (il Comune conproprio regolamento può modificare gli orari definiti dalla Regione).

Nell'impossibilità di ottenere un'autorizzazione, come alternativa occorre rilevarne una da unambulante deciso a vendere la propria attività, pagando il relativo avviamento commerciale. Questa èsicuramente la strada più rapida per cominciare, ma è anche la più costosa.

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Per la partecipazione alle fiere gli ambulanti che non possiedono la concessione devo essere inpossesso di autorizzazione per il Commercio su aree pubbliche e presentare richiesta al Comune sededi posteggio almeno 60 giorni prima della manifestazione. L’ambulante che presenta la domandafuori dai termini o che non l’abbia presentata sarà ammesso a partecipare alla fiera dopol’esaurimento della graduatoria.

Chi comincia senza capitali può fare la carriera della “spuntista”: consiste nel partecipare alla“spunta” dei posti liberi che fa il vigile la mattina. Per occuparli basta una licenza da itinerante.Periodicamente le Regioni pubblicano i posti liberi nei vari mercati ed è possibile fare domanda perottenerli. La licenza da itinerante ha un costo basso (se non nullo), perciò quello che conta sonol’abilità e lo spirito di sacrificio del venditore. Viceversa, le licenze con posteggio sono legate alposto fisso del banco nel mercato. Questa licenza ha per gli ambulanti un po’ il valore che hal’avviamento per i negozi su strada.L’alternativa all’acquisto della licenza è l’affitto della stessa; in questo modo il rischio viene ridottomoltissimo, e così l’investimento.

INDIRIZZI UTILI

PROVINCIA DI FERRARA – Assessorato Attività Produttive – Presso Castello Estense aFerrara – Tel. 0532.299237 – [email protected]

COMUNE DI FERRARA - Servizio Commercio – Via Boccaleone,19 – Ferrara (Tel.0532.765011 – Fax 0532.761331) - attività[email protected] internet: www.comune.fe.it

FIVA Federazione Italiana Venditori su Aree Pubbliche (Confcommercio) è la piùrappresentativa e ha sede a Roma in Piazza dell’Unità n.16 (Tel. 06.3241751 – 02.7750330) –[email protected]

ANVA Associazione Nazionale Venditori Ambulanti (Confesercenti) e ha sede a Roma in viaFarini 5 (Tel. 06-47.25.13.20)

Leggi di riferimento:

Decreto legge n. 114 del 31.3.1998Legge Regionale n.12 del 25.6.1999Delibera di Giunta n.1368 del 26.7.1999Legge Regionale n.14 del 26.7.2003

Leggi di finanziamento:

Vedi Capitolo VI

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LE ATTIVITA’ ARTIGIANALI: la normativa

E’artigiano colui che svolge personalmente e prevalentemente il proprio lavoro, anche di tipomanuale, nell’ambito del processo produttivo dell’impresa assumendone la piena responsabilità. A talfine egli deve esse dotato di specifiche competenze tecnico-professionali.E’ artigiana l’impresa che ha come scopo prevalente quello di produrre beni, con l’esclusione diquelli di tipo agricolo, o di fornire servizi, con l’esclusione di quelli di tipo commerciale. Possonorientrare perciò in tale tipologia, ad esempio, le imprese edili, o quelle che costruiscono impiantielettrici o ancora imprese che producono oggetti in ceramica, mobili ecc.L’impresa artigiana è soggetta a dei limiti dimensionali, perciò, secondo i diversi ambiti d’attività,non possono essere occupati più di un certo numero di dipendenti.

È altresì artigiana l'impresa costituita ed esercitata in forma di società (società a responsabilitàlimitata con unico socio o società in accomandita semplice), anche cooperativa, a condizione che lamaggioranza dei soci, ovvero uno, nel caso di due soci, svolga in prevalenza lavoro personale, anchemanuale, nel processo produttivo e che nell'impresa il lavoro abbia funzione preminente sul capitale. I limiti dimensionali a cui fa riferimento la legge, sono riferiti al numero degli occupati, quest’ultimivariano secondo il settore di appartenenza dell’impresa ma anche del tipo di lavorazione svolta.Chi costituisce un’impresa artigiana deve obbligatoriamente iscriversi all’Albo delle Impreseartigiane che ha sede presso la Camera di Commercio territorialmente competente entro 30 giornidall'inizio dell'attività lavorativa o comunque dal momento in cui l'impresa e l'imprenditore sono inpossesso dei richiesti requisiti (ad esempio gli installatori di impianti e gli autotrasportatori chedevono chiedere precedentemente la qualifica, ossia l'accertamento dei requisiti tecnico professionali,alla Commissione Provinciale per l’Artigianato). Entro gli stessi termini il soggetto interessato devecomunicare alla CPA tutte le variazioni che interessino l'azienda, come pure la cessazionedell'attività.Il mancato rispetto dei termini fa scattare sanzioni amministrative.

AVVIO DELLA ATTIVITA’: Adempimenti obbligatori per l’inizio della attivitàINAIL e gli infortuni sul lavoro: L'imprenditore artigiano, in applicazione del D.P.R.1124 del30/6/65, è obbligatoriamente soggetto alla assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattieprofessionali. L'Istituto preposto alla gestione di questa assicurazione obbligatoria è l'I.N.A.I.L.. Allacopertura assicurativa, sono soggetti pure i soci, i collaboratori e i dipendenti dell'artigiano. Ladenuncia d'iscrizione, deve essere presentata almeno 5 giorni prima dell'inizio dell'attività. Per quantoriguarda le eventuali comunicazioni di variazione o di cessazione dell'attività, queste devono esserepresentate entro 8 giorni dall'evento. L'iscrizione all'I.N.A.I.L. fa sorgere l'obbligo del pagamento diun premio assicurativo, commisurato al grado di rischio dell'attività svolta. A fronte del premiopagato, l'Istituto eroga prestazioni economiche in caso di infortunio sul lavoro. E' fatto obbligo altitolare della posizione assicurativa di denunciare entro 24 ore dal suo verificarsi, gli infortuni sullavoro, che prevedano una inabilità temporanea superiore ai tre giorni. Tale comunicazione deveessere fatta anche presso la locale sede di Pubblica Sicurezza. Registri Paghe, Matricola, Infortuni: Il Decreto 547/55 prevede l'obbligatorietà della tenuta delregistro infortuni, paghe e matricola per le aziende che occupano personale dipendente. Nel caso incui l'impresa non occupi personale dipendente, ma sia formata da almeno 2 o più unità lavorativedeve obbligatoriamente avere il solo registro infortuni. Sito internet di riferimento: www.inail.it/assicurazione/rapportodatoriindex.htm

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IVA: Per iniziare l'attività l'imprenditore deve munirsi di partita I.V.A.. Per ottenerla devepresentare all'Ufficio delle Entrate un apposito modello entro 30 giorni dalla data d'inizio attività.Importante è la scelta del regime fiscale che può essere "semplificato" o "ordinario". La partitaI.V.A., con apposita procedura, può essere richiesta anche direttamente presso gli Uffici dellaCamera di Commercio, contemporaneamente alla denuncia di inizio attività.REGISTRO IMPRESE: Tutti coloro che esercitano una delle attività previste dall'art. 2195 delcodice civile, compresi i piccoli imprenditori, sono tenuti a farne denuncia alla Camera diCommercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della provincia dove si trova la sede dell'impresa epresso le Camere di Commercio dove si trovano sedi secondarie o altre unità locali. Per le impreseindividuali l'obbligo della denuncia spetta al titolare entro il termine di 30 giorni dall'iniziodell'attività. Per le società, il termine dei 30 giorni decorre dalla data di registrazione dell'attocostitutivo. Le modifiche nello stato di fatto e di diritto e le cessazioni delle società e delle impreseindividuali debbono essere denunciate entro 30 giorni dal loro verificarsi. Sito internet di riferimento: www.fe.camcom.it/registroimprese/index.phtml

ALBO IMPRESE ARTIGIANE: La domanda di iscrizione all'Albo Imprese Artigiane deve essereinoltrata dall'interessato entro 30 giorni dall'inizio della attività lavorativa, o comunque dal momentoin cui l'impresa e l'imprenditore sono in possesso dei requisiti oggettivi e soggettivi indicati nellalegge 443/85. L'attività commerciale non deve essere prevalente su quella artigiana. La definizione di prevalenzaviene definita considerando l'impresa nel suo complesso, con particolare riguardo al tempo che iltitolare e i suoi dipendenti dedicano ad una o l'altra attività. Inoltre viene fatta una valutazione anche sul tipo di attrezzatura presente in azienda e sulle qualifichedel personale dipendente.Sito internet di riferimento: www.fe.camcom.it/artigiani/index.phtml

MOSTRE – ESPOSIZIONIL'esposizione di propri prodotti in vetrine o bacheche in un luogo diverso da dove avviene laproduzione o comunque non adiacente non necessita di particolari norme autorizzatorie a condizioneche questi siano chiusi al pubblico e non venga eseguita la vendita. Nel caso le merci siano collocate in locali adibiti a sala mostra o esposizione aperti al pubblico, in unluogo diverso da dove avviene la produzione, viene ipotizzata la vendita anche attraverso la meraraccolta di ordinativi. Pertanto viene richiesta la comunicazione al Comune per l'apertura di unesercizio commerciale. E' comunque richiesto all'imprenditore artigiano il possesso dei requisitiprevisti dalla normativa del commercio.

L'ATTIVITA' DI VENDITAL'art. 5 della legge quadro per l'artigianato (L.443/85), così come modificata dalla legge 114/98(decreto Bersani) prevede che l'artigiano possa vendere, nei locali di produzione o in quelli ad essicontigui, beni di propria produzione, senza rientrare nell'ambito del commercio. Tale condizione siverifica anche nel caso in cui l'artigiano fornisca al proprio committente il materiale strettamentenecessario per la fornitura del servizio o l'esecuzione dell'opera.

AVVIO DELLA ATTIVITA’: Adempimenti obbligatori relativi ai localiLa normativa che riguarda la legislazione ambientale è estremamente complessa e le sanzioni, penalied amministrative, a carico delle imprese che non la rispettano sono pesanti. Lo “Sportello Unico” èun nuovo ufficio del Comune al quale è consigliabile rivolgersi per risolvere ogni problematicainerente la legislazione ambientale e/o la sicurezza sul lavoro.

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EMISSIONI IN ATMOSFERALa normativa relativa all’inquinamento atmosferico prevede che tutti gli impianti di produzione, chediano luogo ad emissioni inquinanti convogliate o tecnicamente convogliabili, debbono richiederel'autorizzazione, salvo il caso in cui l'emissione in atmosfera sia considerata, sempre dalla normativa,irrilevante. Quindi chiunque intenda svolgere un'attività che ricada nell'ambito di applicazionedell'attuale legislazione deve presentare, prima di dar inizio all'attività stessa, una domanda diautorizzazione alla Provincia e al Comune, competenti per territorio, ed al Ministero dell'Ambiente.

INQUINAMENTO IDRICOLa disciplina degli scarichi degli insediamenti produttivi è normata in gran parte dalla Legge 319/76meglio conosciuta come legge Merli e successive integrazioni e modifiche. Prima di iniziare l'attivitàoccorre ottenere l'autorizzazione allo scarico presentando apposita richiesta al Sindaco delComune, in taluni casi al Consorzio di fognatura locale, competente per territorio. Ogni anno ititolari di scarichi nelle pubbliche fognature devono presentare all'ente gestore del servizio unacomunicazione ai fini della determinazione della tariffa applicabile, qualora le condizioni di tassabilitàsiano variate rispetto a quelle precedentemente denunciate, sia per quanto riguarda la destinazioned'uso sia per la quantità e la qualità delle acque scaricate. Analoga comunicazione va presentataanche da chi apre una nuova attività entro 90 giorni dall'attivazione dello scarico.

INQUINAMENTO ACUSTICOEsternoLe attività che danno luogo a rumore che si propaghi all'esterno dell'azienda sono soggette a precisivincoli legislativi.In particolare il rumore che si propaga dall'attività lavorativa deve rimanere nell'ambito di determinatilimiti, variabili da zona a zona e dal periodo diurno e notturno, che l'impresa deve rispettare. Lanormativa di riferimento a cui devono attenersi tutte le nuove attività o ampliamenti di fabbricatiindustriali è la seguente:- DPCM 01/03/1991- L.R.31/94- L.447/95

Interno:La norma che individua i rischi derivanti dal rumore è il D.Lgs. 277/91. Tale decreto riguarda latutela dei dipendenti in relazione all'esposizione quotidiana al rumore; pertanto, tutte le aziende condipendenti o società anche senza dipendenti, rientrano nel suo ambito di applicazione. L'obbligoprincipale imposto dal decreto consiste nella valutazione dell'esposizione al rumore, corredata da unaindagine fonometrica.

ATTIVITA’ SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONIEsistono alcune attività soggette a particolari autorizzazioni che vengono rilasciate dal Comune,dalla Pubblica Sicurezza, dalla Provincia, ecc. Tali attività possono variare in base al Comune diappartenenza):

Alimentari Autorizzazione sanitariaArti grafiche Licenza comunaleAutofficine Qualifica professionale (CCIAA)Autoscuole Autorizzazione rilasciata dalla ProvinciaAutoservizi Autorizzazione ComunaleAutotrasporto oltre 60 quintali Autorizzazione M.C.T.C.Barbieri Qualifica professionale (CCIAA) e

Autorizzazione Comunale.

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Cesellatori/incastonatori di pietre preziose

Licenza Pubblica Sicurezza (Questura)

Distillerie Licenza UTFElettrauto Qualifica professionale (CCIAA)Elettricista Qualifica professionale (CCIAA)Escavatore (cave a alvei fiumi) Licenza del Genio civileEstetista Qualifica professionale (CCIAA) e

Autorizzazione Comunale. Fotografo, fotoceramista e fotocompositore

Licenza di Pubblica Sicurezza (Questura)

Gommista Qualifica professionale (CCIAA)Impiantisti Qualifica professionale (CCIAA)Macinazione Autorizzazione CCIAA, Uff. MoliniOdontotecnico Diploma e iscrizione registro arti ausiliarieOrafo Autorizzazione CCIAA, Uff. Molini e

PanificatoriOrtopedico meccanico Diploma e iscrizione registro arti ausiliarieOttico Diploma e iscrizione registro arti ausiliariePanificatore Autorizzazione CCIAA, Uff. Molini e

PanificatoriParrucchiere Qualifica professionale (CCIAA)Pompe funebri Licenza di Pubblica Sicurezza e Licenza del

ComunePuliture a secco Autorizzazione ComunaleRadioriparatori Registro UTFTaxista Autorizzazione ComunaleTermoidraulici Qualifica professionale (CCIAA)

Sito internet di riferimento: www.fe.camcom.it

IL CREDITO E I CONTRIBUTIDi norma le imprese artigiane ed il loro consorzi possono accedere a diverse forme di finanziamentonon solo per l’avvio di una nuova attività ma anche per la crescita e il consolidamento di quelle giàesistenti.

Esistono sul territorio le cooperative artigiane di garanzia, che hanno il compito di garantire unmigliore accesso al credito alle imprese.

Principali legge di finanziamento: Vedi Capitolo VI

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CAPITOLO IV

GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI-AMMINISTRATIVI

Tra i principali atti che il futuro imprenditore deve svolgere per avviare la sua attività economica, visono:

a. l'iscrizione alla partita IVA; b. l'assegnazione del codice fiscale; c. l'iscrizione al Registro delle Imprese; d. la tenuta delle scritture contabili.

Partita IVAIl rilascio del numero della partita IVA è completamente gratuito. Si tratta di comunicare all'Ufficiocompetente l’avvio dell’attività d'impresa o di esercizio di un mestiere, arte o professione rientrantenel campo di applicazione dell'imposta.

Codice fiscaleÈ stato istituito per la realizzazione dell'anagrafe tributaria a cui devono essere iscritte le personefisiche, nonché le persone giuridiche, società, associazioni ed altre organizzazioni di persone e di beniprive di personalità giuridica.All'atto dell'iscrizione al Registro delle Imprese, il competente Ufficio della Camera di Commercioattribuisce direttamente il numero di codice fiscale collegandosi con il Ministero delle Finanze che ècompetente per l'attribuzione.

Registro delle ImpreseIl Registro delle Imprese ha lo scopo di rendere pubblica l'esistenza di un'impresa, l'attività da questaesercitata e gli eventi giuridicamente rilevanti che intervengono nella sua vita.L'iscrizione al Registro delle Imprese avviene presentando, da parte del soggetto interessato,apposita domanda scritta con la specifica modulistica ministeriale all'Ufficio della Camera diCommercio della provincia nella quale l'impresa ha sede, corredata dalla documentazione richiesta.L'iscrizione è eseguita entro dieci giorni dalla data di protocollo della domanda, salvo che i termininon vengano interrotti per carenze di documenti, e consiste nell'inserimento nella banca datiUnioncamere delle informazioni sull'impresa contenute nel modello di domanda.

Tenuta delle scritture contabiliLa contabilità obbligatoria riguarda il libro degli inventari, che contiene la situazione patrimoniale,con la valutazione delle attività e delle passività, sia dell'impresa che dell'imprenditore, e del librogiornale, che registra in ordine cronologico le operazioni economiche dell'impresa.La contabilità deve essere tenuta sistematicamente, con regolarità. La contabilità irregolare dà luogoa sanzioni amministrative e, in caso di fallimento, è reato penale. La redazione del bilancio d'esercizioè obbligatoria e annuale; il bilancio, tuttavia, è pubblicizzato presso le Camere di Commercio soloper le società di capitali e cooperative.

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ANDAR PER UFFICI

Districarsi tra gli sportelli di informazione.In una realtà sempre più complessa, l’informazione rappresenta una delle risorse più preziose.Il problema è che bisogna saper orientarsi in mezzo a questa specie di “giungla” degli sportelliinformativi. In ogni caso, per quanto funzionali e disponibili si rivelino tali sportelli, essi nonpotranno mai sostituirsi all’interessato.

Chi offre i servizi di informazione ed orientamento.Gli sportelli presso cui si possono raccogliere le informazioni possono essere pubblici o privati.

1. Tra gli sportelli di informazione pubblici ricordiamo:- Servizi per l’impiego;- Centri Informagiovani;- Camere di Commercio.

2. Per quanto concerne gli sportelli di informazione privati, si possono considerare quelliorganizzati da:

- associazioni di categoria;- associazioni private;- organizzazioni sindacali;

I SERVIZI PER L’IMPIEGOUn valido punto di riferimento per i lavoratori e le imprese all’interno del processo di riforma delmercato del lavoro, sono i Servizi per l’Impiego attivati dalla Provincia.I Centri per l’Impiego, dislocati sull’intero territorio provinciale, promuovono e realizzano attività asupporto di chi è in cerca di prima occupazione, di chi è disoccupato, delle donne che voglionotornare a lavorare dopo un periodo di inattività, dei disabili, degli immigrati, ma anche di chi vuoleavviare un’attività in proprio e delle imprese. Insomma, per tutti coloro che ruotano intorno almondo del lavoro.I Centri per l’Impiego della nostra Provincia sono quelli di Ferrara, dell’Alto Ferrarese, del MedioFerrarese, e del Basso Ferrarese. Essi gestiscono servizi di informazione e orientamento, attività asostegno dell’occupazione, ricerca di personale per conto delle aziende, consulenza alle imprese,erogazione di contributi per l’assunzione di particolari categorie di lavoratori, nonché le procedureamministrative per il collocamento. In particolare l’aspirante imprenditore può rivolgersi allosportello di “Orientamento all’Imprenditorialità” il quale costituisce, all’interno del territorio dellaprovincia di Ferrara, un punto di riferimento e d’orientamento per tutti coloro che sono interessati adintraprendere un’attività imprenditoriale nei settori dell’artigianato, del commercio e dei servizi. Inparticolare lo sportello fornisce:- informazioni generali per l’avvio di un’attività autonoma;- analisi dell’idea imprenditoriale;- suggerimenti e idee relative al tipo di attività- orientamento su come realizzare una ricerca di mercato con l’utilizzo di strumenti informatici;- orientamento sulle varie forme giuridiche di impresa;- informazioni generali sulla pratiche burocratiche amministrative;- indirizzi e orientamento sugli ulteriori uffici che interessano l’aspirante imprenditore;- analisi di casi specifici,- informazioni generali sulle opportunità di finanziamento.

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Per il cittadino stranieroIL CENTRO SERVIZI INTEGRATI PER L’IMMIGRAZIONEIl Centro Servizi Integrati per l'Immigrazione (CSII) è stato costituito grazie al fondo nazionaleprevisto dal D.Lgs. 286/98 con il concorso di tutti i Comuni della provincia di Ferrara. Il CSII è ilpunto di raccordo provinciale creato per coordinare e supportare in rete i servizi e le istituzioni cheoperano nel campo dell'immigrazione ed è gestito in convenzione con la COOPERATIVASOCIALE CAMEOLOT e con il coordinamento del Comune capofila di Ferrara. A chi si rivolge: Enti pubblici, scuola, associazioni di e per stranieri

LA CAMERA DI COMMERCIOLa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA) è un organismo di carattereeconomico con funzioni di rappresentanza, consulenza e promozione degli interessi delle diversecategorie economiche (agricoltori, artigiani, commercianti, industriali, etc…) in ambito provinciale.Oltre a tale funzione, la CCIAA svolge un importante ruolo di tipo amministrativo e certificativo,quali:- la tenuta del registro delle ditte ed il rilascio dei relativi certificati;- la raccolte degli usi e consuetudini commerciali ed agrari vigenti nella provincia.

Chiunque decida di intraprendere una attività di impresa, grande o piccola che sia, in formaindividuale o collettiva, deve recarsi presso gli uffici della CCIAA. Infatti, uno degli adempimentifondamentali nella costituzione di una impresa è l’iscrizione nel Registro delle Ditte.

Ma il ruolo della CCIAA non si limita a tali aspetti burocratici.Infatti, in ogni sede è previsto uno sportello di informazione e consulenza, grazie anche al

supporto di banche dati di cui tali uffici sono dotati, rivolto a coloro che siano intenzionati asvolgere una attività imprenditoriale.

In questa sede si possono reperire informazioni e consulenza circa:- aspetti burocratici: le procedure richieste per avviare una attività in proprio;- aspetti finanziari: gli incentivi e le agevolazioni finanziarie derivanti da leggi statali e regionali,

volti a favorire l’attività imprenditoriale;

L’INPSL’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) è un Ente Pubblico, soggetto alla vigilanza delMinistero del Lavoro con un’organizzazione amministrativa centrale e un’organizzazione periferica,che si articola in sedi regionali e in sedi provinciali.I lavoratori autonomi. Versano all’INPS i contributi (in termini di percentuale sul proprio reddito)che sono inferiori rispetto a quelli dei lavoratori dipendenti.Ciò si giustifica anche in base al fatto che le prestazioni che l’INPS deve ai lavoratori autonomi siriducono, in pratica, alla sola copertura pensionistica.La normativa è soggetta a continua variazione, al momento, tra i lavoratori autonomi, gli unici chesono esentati dal contributo all’INPS (oltre ai lavoratori ed ai professionisti che versano i propricontributi in casse previdenziali autonome) sono coloro i quali sottoscrivono dei contratti diprestazione d’opera occasionale (Rapporti di collaborazione).Presso le sedi dell'INPS non è previsto uno sportello che fornisca informazioni di carattere generale.Vi sono solo degli sportelli legati ad adempimenti specifici.Per esempio ve n’è uno presso il quale è possibile conoscere la propria posizione contributiva(Pensione).

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L’INAILL’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è un ente Pubblicoche operativamente si articola in una direzione generale ed in sedi periferiche, regionali e provinciali.Ogni mese sono versati dei premi che vanno nelle casse di questo ente.Di questi premi una parte è a carico del lavoratore (ed è trattenuta in busta paga) un’altra parte(quella preponderante) è a carico datore di lavoro.L’ammontare complessivo dei premi da versare all’INAIL si calcola in percentuale sulla retribuzionelorda secondo un tasso che varia secondo il rischio di infortunio corrispondente alle diverse attività.Tali versamenti servono ad assicurare i lavoratori dipendenti contro eventuali infortuni che sipossono verificare sul luogo di lavoro e contro le malattie professionali derivanti cioè dallosvolgimento dell’attività lavorativa.Se si verificano infortuni sul lavoro o malattie professionali l’INAIL versa un’indennità temporaneae, qualora non sia possibile la guarigione, eroga una rendita vitalizia.

Le norme sulla sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul lavoro.Numerose norme (contenute nella Costituzione, nel Codice civile e penale, nelle disposizioni di leggee nei contratti collettivi) obbligano il datore di lavoro ad attuare misure tese ad aumentare lasicurezza del lavoratore prevenendo e riducendo i rischi connessi all’attività lavorativa e quindiperseguendo l’effettiva tutela della salute e della integrità fisica delle persone.Tra i settori e le attività della prevenzione rientrano:a) prevenzione degli infortuni e degli incidenti, derivanti da impianti, macchine, sostanze o metodi dilavoro;b) attività relative al controllo dei fattori fisici o chimici che possano pregiudicare l’igiene del posto

di lavoro;c) interventi di medicina del lavoro;d) attività di controllo dei fattori inquinanti provenienti dall’azienda, anche con riguardo all’impatto

sull’ambiente esterno;Tali attività possono concretizzarsi in:1) obbligo dell’applicazione di mezzi tecnici, dispositivi e materiali che riducano il rischio di

incidenti;2) obbligo di adottare, laddove si presenti la necessità, mezzi personali di protezione (ad esempio,

per la vista, per l’udito, per le vie respiratorie, ecc.);3) obbligo di porre dei cartelli e divieti laddove sussistono delle situazioni di pericolo.

IL SISTEMA TRIBUTARIOEsistono due principali categorie di imposte:- le imposte dirette;- le imposte indirette.Le imposte dirette gravano sui redditi posseduti. Le principali sono: l’IRPEF (Imposta sul redditodelle persone fisiche), l’IRES (imposta sul reddito delle società), l’ILOR (Imposta locale sui redditi),l’ICI (Imposta comunale sugli immobili).Le imposte indirette gravano invece sugli impieghi della ricchezza posseduta, cioè i consumi, lespese ed i trasferimenti. La più nota imposta indiretta è l’IVA (Imposta sul valore aggiunto).

L’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) è la principale imposta diretta gravante suiredditi personali in denaro o in natura, continuativi o occasionali, provenienti da qualsiasi fonte.Più specificatamente essa si applica alle seguenti categorie di reddito:- redditi fondiari;- redditi di capitale;- redditi di lavoro dipendente;

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- redditi di lavoro autonomo;- redditi d’impresa;- redditi diversi.

L’IRPEF per i lavoratori autonomi.Tra i redditi su cui grava l’IRPEF vi sono anche quelli derivanti da lavoro autonomo.Sono soggetti a questa imposta:

- i redditi derivanti dall’attività di singoli individui (ad esempio ditte individuali, professionisticome gli avvocati o i geometri ma anche chi ha svolto una prestazione d’opera occasionale ochi ha sottoscritto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa;

- i redditi derivanti dall’attività nell’ambito di imprese collettive, quando queste assumono laforma giuridica di società di persone. In questo caso, i redditi dell’impresa vengono imputati aciascun socio, in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili.

Quando invece l’impresa si configura come una società di capitali, l’imposta gravante sul redditoprodotto dall’impresa stessa non è più l’IRPEF, bensì l’IRES (Imposta sul reddito delle società).Si tenga presente che a differenza del lavoratore dipendente, il lavoratore autonomo ha la possibilitàdi dedurre dal proprio reddito imponibile (in misura maggiore o minore, secondo i casi) molte dellespese sostenute per lo svolgimento della propria attività (ad esempio le spese per l’acquistodell’automobile della ditta, delle attrezzature, del computer, ecc.).

L’IVAL’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è la principale imposta indiretta. Essa si applica a tutte lecompravendite di beni e servizi (resi al di fuori di un rapporto di lavoro subordinato). Il tributo dovuto è proporzionale al prezzo del bene ceduto o del servizio prestato.L’aliquota ordinaria è del 20%. Ma sono previste anche aliquote ridotte (ad esempio nel caso di benidi prima necessità) o maggiorate (ad esempio nel caso dei beni di lusso).Quindi, quando si acquista un qualsiasi bene o servizio il prezzo pagato è comprensivo del suoprezzo di base e dell’IVA ad esso applicata.Spetterà poi a chi ci ha venduto il bene o servizio versare il tributo nelle casse dello Stato.

La “partita IVA”Nella maggior parte delle attività di lavoro autonomo, sia nel caso di ditte individuali, sia nel caso diimprese in forma societaria, è previsto l’obbligo di aprire la partita IVA.A tal fine è necessario fare domanda, compilando un apposito modulo, presso l’Ufficio IVA (facentecapo al Ministero delle Finanze) della propria circoscrizione fiscale.In questa occasione viene assegnato alla ditta un numero di partita IVA. Si tratta di una specie dicodice di identificazione che deve essere obbligatoriamente indicato in ogni fattura o ricevutaemessa.Chi possiede la partita IVA, a differenza del consumatore finale, ha diritto al rimborso dell’IVApagata per l’acquisto di beni o servizi necessari per l’espletamento della propria attività.Ma, come si è visto, è tenuto anche a versare l’IVA incassata, quando vende i propri beni e servizi.In occasione di scadenze periodiche fissate per legge, egli versa un importo pari alla differenza tral’IVA incassata con le vendite e l’IVA corrisposta con gli acquisti.Nel caso in cui la seconda superi la prima, il titolare di partita IVA maturerà un credito nei confrontidell’Erario ed avrà quindi diritto ad un rimborso.

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GLI INFORMAGIOVANILe Agenzie Informagiovani hanno sede presso i Comuni della provincia di Ferrara: sono struttureben organizzate nel fornire un servizio di orientamento, informazione e comunicazione tra i giovani.Forniscono informazioni non solo su corsi di formazione, corsi di lingue, concorsi pubblici, ma anchenella ricerca attiva del lavoro, tenendo le offerte di lavoro locale e fornendo dettagliate informazionisulle nuove tipologie contrattuali: Free-Lance, Associazione in partecipazione, collaborazioni aprogetto ecc…mediante lo sportello INFORM@TIPICO.

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIAAnche gli imprenditori, così come i lavoratori, hanno costituito delle proprie associazioni cheservono a rappresentare e tutelare i loro interessi ed a fornire loro dei servizi collettivi.La distinzione tra le diverse associazioni è legata soprattutto al settore economico di appartenenza,alla dimensione ed alla forma societaria delle imprese.Peraltro, come si potrà notare dall’elenco qui di seguito riportato, nell’ambito degli stessi settori edelle stesse categorie di impresa può presentarsi più di una associazione.Ciò si spiega prevalentemente in base a ragioni storico-politiche, analogamente a quanto è avvenutoper i sindacati dei lavoratori.Infatti, con il tempo si sono costituite delle associazioni che, pur tutelando e rappresentandomedesime categorie di interessi, si sono distinte rispetto agli ideali, alle istanze ed alle alleanzepolitiche di riferimento.

Le principali associazioni di categoria.Le associazioni di categoria maggiormente rappresentative sono:

- Confindustria: associa le imprese industriali di grandi dimensioni;- Confapi: associale aziende industriali di medie e piccole dimensioni;- Confcommercio: associa le imprese commerciali e turistiche;- Confesercenti: associa anch’essa le imprese commerciali e turistiche;- CNA (Confederazione Nazionale Artigianato): associa imprese artigiane;- Confartigianato: associa anch’essa imprese artigiane;- ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili): associa imprese edili;- Confagricoltura: associa agricoltori ed imprese agricole;- Coldiretti: associa agricoltori ed imprese agricole;- CIA (Confederazione Italiana Agricoltori): associa agricoltori ed imprese agricole;

Le associazioni che fanno capo a tali confederazioni sono in genere articolate su base provinciale,con possibili ulteriori articolazioni locali che, a volte, possono assumere denominazioni diverse.

In taluni casi, inoltre, queste associazioni si fanno promotrici ed organizzano corsi di formazioneimprenditoriale.

Un cenno a parte meritano le associazioni private:- Ordine dei Dottori Commercialisti della Provincia di Ferrara- Ordine dei Consulenti Del Lavoro della Provincia di FerraraGli Studi privati non svolgono attività di orientamento e di informazione ma erogano servizi simili aquelli delle Associazioni di Categoria.

LE ORGANIZZAZIONI SINDACALILe Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative sul territorio sono: C.G.I.L.(Confederazione Generale Italiana Lavoratori) , C.I.S.L. (Confederazione Italiana SindacatiLavoratori) e U.I.L. (Unione Italiana Lavoratori). Queste organizzazioni erogano tutta una serie di

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servizi a vantaggio e sostegno della comunità. Sono presenti all’interno delle strutture sportelli disupporto ai lavoratori per far conoscere nonché acquisire piena consapevolezza del poterecontrattuale di ciascuno e piena conoscenza dei propri diritti nel campo lavorativo. Viene fornitaassistenza anche in riferimento alle nuove tipologie contrattuali: lavoratori atipici e interinali, borsisti,collaboratori e consulenti ecc…

S.U.A.P. LO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA’PRODUTTIVE

Gli Sportelli Unici per le attività produttive, attivi presso i Comuni della Provincia di Ferrara, sononati in risposta al Dpr 447/98 che stabilisce norme nuove per l’ampliamento, la ristrutturazione e piùin generale per la semplificazione dei procedimenti relativi alle imprese.Gli Sportelli Unici presenti sul territorio svolgono principali compiti che si possono cosìschematizzare:

fornire informazioni sull’avvio dei procedimenti relativi alle imprese; consegnare la modulistica e la relativa documentazione necessaria per la presentazione delle

domande; fornire informazioni sullo stato delle proprie pratiche; consegnare le autorizzazioni inerenti ai procedimenti; stabilire contatti e incontri con altri uffici ed enti al fine di sostenere l’impresa nel suo avvio.

Le attività principali per le quali ci si deve rivolgere allo Sportello Unico sono ad esempio: commercio ambulante e in sede fissa; bar e ristoranti; intrattenimenti ( sale giochi, pub…); laboratorio artigiano sia alimentare che non (rosticcerie, pizzeria da asporto, orafo….); copisterie, tipografie.

INDIRIZZI DEGLI SPORTELLI UNICI:

Comune di FerraraVia Boccaleone, 19 44100 Ferrara Tel. 0532 419950 Fax 0532 419954E-mail: [email protected]

Comune di ArgentaPiazza Garibaldi, 1 44011 Argenta. Tel 0532 330250 Fax 0532 330225E-mail: [email protected]

Comune di Masi TorelloPiazza Toschi, 3 44020 Masi Torello Tel. 0532 819113 Fax 0532 816677E-mail: [email protected]

Comune di PortomaggiorePiazza Umberto I, 5 44015 Portomaggiore Tel. 0532 326228 Fax 0532 810326E-mail: [email protected]

Comune di VoghieraViale buozzi, 12/b 44019 Voghiera Tel. 0532 328501 Fax 0532 818030E-mail: [email protected]

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Comune di BerraVia Garibaldi, 17/a 44033 Berra Tel. 0532 831069 Fax 0532 832076E-mail: [email protected]

Comune di FormignanaVia Vittoria,29 44035 Formignana Tel. 0533 59012 Fax 0533 59031E-mail: [email protected]

Comune di Iolanda di SavoiaPiazza Unità d’Italia, 1 44037 Iolanda di Savoia Tel. 0532 396515 Fax 0532 835576E-mail: [email protected]

Comune di CopparoVia Alighieri, 8 44034 Copparo Tel. 0532 864657 Fax 0532 864660E-mail: [email protected]

Comune di TresigalloPiazza Italia, 32 44039 Tresigallo Tel. 0533 601303 Fax 0533 600920E-mail. [email protected]

Comune di Ro FerraresePiazza libertà, 1 44030 Ro Ferrarese Tel. 0532 868215 Fax 0532 869832E-mail: [email protected]

Comune di GoroPiazza Alighieri, 19 44020 Goro Tel. 0533 995355 Fax 0533 995179E-mail: [email protected]

Comune di CodigoroPiazza Matteotti, 60 44021 Codigoro Tel. 0533 729534 Fax 0533 729548E-mail: [email protected]

Comune di ComacchioPiazza Folegatti, 26 44022 Comacchio Tel. 0533 310143 Fax 0533 310269E-mail: [email protected]

Comune di LagosantoPiazza1Maggio,1 44023 Lagosanto Tel. 0533 909527 Fax 0533 909536E-mail: [email protected]

Comune di MesolaViale Roma, 2 44026 Mesola Tel. 0533 997907 Fax 0533 993662E-mail: [email protected]

Comune di CentoVia Guercino, 41/43. 44042 Cento Tel 800375515 Fax 051 6843309E-mail: [email protected]

Comune di BondenoPiazza Garibaldi,1 44012 Bondeno Tel. 0532 899264 Fax 0532 899450E-mail: [email protected]

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Comune di MassafiscagliaPiazza Garibaldi, 1 44025 Massafiscaglia Tel. 0532 53102 Fax 0532 539641E-mail: [email protected]

Comune di MigliaroPiazza xxv Aprile, 8 44020 Migliaro Tel. 0532 654149 Fax 0532 654772E-mail: [email protected]

Comune di MigliarinoPiazza Repubblica, 1 44027 Migliarino Tel. 0533 649631 Fax 0533 640001E-mail: [email protected]

Comune di MirabelloVia Corso Italia, 373 44043 Mirabello Tel. 0532 847385 Fax 0532 849267E-mail: [email protected]

Comune di OstellatoPiazza Repubblica, 1 44020 Ostellato Tel. 0533 681812 Fax 0533 681056E-mail: [email protected]

Comune di Poggio RenaticoPiazza Castello, 1 44028 Poggio Renatico Tel. 0532 824540 Fax 0532 824580E-mail: [email protected]

Comune di Sant’AgostinoPiazza Marconi, 2 44047 Sant’Agostino Tel. 0532 844462 Fax 0532 845228E-mail: [email protected]

Comune di Vigarano MainardaVia Municipio, 1 44049 Vigarano Mainarda Tel. 0532 436926 Fax 0532 436563E-mail: [email protected]

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CAPITOLO V

LE AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE

Per avviare un’attività autonoma occorre aver redatto un piano d’impresa o business plan, inparticolare occorre aver calcolato il fabbisogno finanziario necessario all’avvio d’impresa. Fattaquesta valutazione siamo in grado di stabilire se il denaro a nostra disposizione è sufficiente perpartire o abbiamo bisogno di ricorrere a un finanziamento esterno.

I finanziamenti ci sono offerti da vari attori del mercato finanziario: pubblici o privati.Per quanto riguarda i finanziamenti di tipo pubblico, possiamo distinguerli in:a) contributo in conto capitaleE’ il cosiddetto contributo a “fondo perduto” (ovvero non restituibile), calcolato in percentuale allespese sostenute e ammissibili;b) Contributo in conto interesse E’ quel contributo concesso ad un tasso agevolato o convenzionato a seguito della stipula di unfinanziamento a medio e/o lungo termine. Il contributo viene erogato direttamente all’istitutofinanziatore, il quale abbasserà il tasso di interesse applicato al finanziamento dell’impresabeneficiaria.c) Mutuo agevolatoE’ un contributo in conto interessi, e la stipula del finanziamento e la concessione di agevolazioneavvengono contemporaneamente, con eventuale preammortamento.d) Contributo in conto canoniTale agevolazione si applica ad un contratto di locazione finanziaria, in tal modo si riduce il costo deicanoni ed è paragonabile ad un contributo in conto interessi.e) Concessione di garanziaSono concesse garanzie a sostegno totale a parziale di finanziamento a medio e/o lungo terminerichiesti dalle imprese a sostegno degli investimenti.L’opportunità di ottenere un finanziamento di tipo pubblico dipende da diverse variabili, quali: ilsesso, l’ubicazione dell’attività, l’entità del fabbisogno finanziario, l’età e il settore di attività.Ci sono finanziamenti solo per le donne, in quanto si vuole incrementare la presenza delle donnenell’ambito imprenditoriale per raggiungere l’obiettivo delle pari opportunità uomo donnanell’ambito professionale. (es. legge Nazionale 215/92).Ci sono finanziamenti specifici per le zone Obiettivo 2, vale a dire quelle aree della nostra Provinciache sono depresse dal punto di vista economico e che necessitano di una riqualificazione dell’offertaproduttiva. Dei 26 comuni che compongono la Provincia di Ferrara, 21 beneficiano di taleopportunità, ma solo 15 sono totalmente ammessi, gli altri sei sono parzialmente ammessi. (si veda ilsito www.provincia.fe.it)L’entità del fabbisogno finanziario ci consente di optare per una o l’altra fonte di finanziamento inquanto i bandi possono finanziare da un minimo di 500,00 euro a un massimo di 100.000,00 euro intre anni per uno stesso progetto. Quando l’entità del fabbisogno finanziario supera queste cifre alloraoccorre ricorrere ai finanziamenti presso banche e Business Angels (privati).Alcuni finanziamenti sono solo per i giovani, intesi come ragazzi con età fino a 36 anni; per aiutarechi ha delle buone idee ma pochi soldi per partire ( Es.: la legge nazionale 95/95 o il finanziamentodella Camera di Commercio di Ferrara).Infine i finanziamenti possono variare in base ai diversi settori di attività di appartenenza dell’impresae possono riguardare uno dei settori: artigiano, commercio, servizi, industria, trasporti, ecc; oestendersi a più settori contemporaneamente.

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Un’altra opportunità di finanziamento pubblico, indiretta, è data dal credito d’imposta, conosciutoanche come bonus fiscale. Sono contributi in conto capitale che si concretizzano in sede dipagamento delle imposte. In pratica è uno sconto sulle imposte stesse da versare allo Stato.Ci sono poi i finanziamenti di tipo privati o prestiti bancari: sono opportunità di finanziamento chevanno restituiti alla banca e che sono concessi in proporzione alle garanzie presentate alla stessa.Generalmente non si finanzia l’intero ammontare del fabbisogno finanziario perché una parte rimanea garanzia del prestito.Le forme di credito a cui potremmo attingere dipendono da ciò che dobbiamo finanziare:

Mutuo bancario: la possibilità di ottenere un finanziamento dando una garanzia ipotecaria e aquesto si ricorre per le spese di capitale, per investimenti ingenti. Il prestito concesso è quelloproporzionale al valore degli immobili che si possiedono, senza perderne la proprietà. Laquantità di credito dipende dal valore del bene ipotecato e dalla capacità di reddito delcliente.

I Consorzi fidi e le Cooperative artigiane di garanzia: sono nati dalla necessità e dalla volontàdelle piccole imprese di associarsi per affrontare il problema dell’acceso al credito con unmeccanismo di reciproco aiuto. Fornendo ai giovani imprenditori privi di garanziapatrimoniali la possibilità di accedere a prestiti bancari che altrimenti sarebbero loro negati. IConsorzi fidi coprono dal 30% al 50% delle garanzie necessarie, ottenendo il finanziamento atassi più convenienti e a condizioni economiche più vantaggiose, grazie alla stipula dispecifiche convenzioni che alcuni istituti bancari sottoscrivano con i Confidi.

(Es. Cooperativa garanzia dell’ascom e della confesercenti, o degli artigiani o la convenzione perl’imprenditoria femminile).

Apertura di credito in conto corrente e/o assistita da garanzia reale, contratto con il quale labanca si obbliga a tenera a disposizione dell’imprenditore una somma di denaro per unperiodo di tempo determinato o indeterminato, è utilizzata per temporanei squilibri fra entratee uscite. L’entità del finanziamento dipende dall’affidabilità del cliente e dalla eventualigaranzia prestate. E’ generalmente utilizzata per finanziare le cosiddette spese di gestione.

COFFIDI – IndustriaVia Montebello,33 – 44100 FerraraTel. 0532/205122Fax. 0532/204740

CONFAPI – IndustriaVia Piangipane, 14 – 44100 FerraraTel. 0532/798842Fax 0532//769784

AGRIFIDI FERRARA SCARLVia Darsena, 77/A presso CCIAA – 44100 FerraraTel. 0532/791452-761265

COOP GAR COMMVia Darsena,77/A – 44100 FerraraTel. 0532/765311

ASCOMFIDI commercioVia Baruffali,14/18 - 44100 FerraraTel. 0532/234204FAX 0532/205999

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CONFARTIGIANATO FIDI –FerraraVia Vittorio Veneziani 1/5 – 44100 FerraraTel. 0532/786175Fax. 0532/786190ARTIGIANFIDIVia Caldirolo, 84 – 44100 FerraraTel. 0532//740236Fax. 0532/746660Tornando ai finanziamenti di tipo pubblico, le fonti possono essere diverse: agevolazioniComunitarie, Nazionali, regionali, provinciali e delle Camere di Commercio.Le fonti a livello Comunitario possono riguardare o la Programmazione Obiettivo 2 (riconversioneeconomica e sociale delle zone con difficoltà strutturali); programmazione obiettivo 3 (adeguamentoe ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione); quello deiProgrammi di Iniziativa Comunitaria); le opportunità derivanti da strumenti comunitari adoperatività continua (BEI; FEI; JEV, ecc.)Tra i bandi dell’Ob.2, suddivisi per settori troviamo per la programmazione 2000-2006: Bandi per tutti i settori Misura 1.1 Sviluppo delle attività produttive; Misura 1.4 A Sostegno di progetti professionaliSettore produzione e servizi Misura 1.2 Innovazione e qualificazione imprenditoriale della piccola impresa; Misura 1.4 B Sostegno di nuove microimprese;Settore Commercio e turismo Misura 1.3 A Qualificazione e sostegno delle imprese del turismo; Misura 1.3 B Valorizzazione delle attività commerciali in zone sfavorite; Altri settori Misura 1.4 C Sostegno alle imprese sociali; Misura 1.6 Sviluppo di progetti di innovazione e ricerca.Per informazioni sui bandi e modalità di partecipazione vedere il sito www.ermesimprese.it.Le principali leggi Nazionali e Regionali di finanziamento a favore dell’avvio d’impresa : Settore Commercio e Turismo

Legge regionale 41/97 “Interventi nel settore del commercio per la valorizzazione e laqualificazione delle imprese minori della rete distributiva” (info: Provincia di Ferrara, ServizioAttività Produttive - Castello Estense tel. 0532/299237) – sito internet: www.provincia.fe.it

Legge regionale 14/90, art. 15 “Concessione di contributi alle imprese costituite da emigratiemiliano-romagnoli e/o immigrati extracomunitari nel settore del commercio” (info: Provinciadi Ferrara, Servizio Attività Produttive Castello Estense tel. 0532/299237). – sito internet:www.provincia.fe.it

Settore artigianato Legge Regionale 20/94 Contributi alle imprese artigiane. www.provincia.fe.it

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Tutti i settori Legge N.488/1992 - Investimenti nelle aree depresse,. www.l.488.it Decreto 185/2000 – “ Le nuove norme per autoimpiego (Lavoro autonomo, microimpresa,

Franchising) www.sviluppoitalia.it Legge N.1329 del 28/1/1965 “Sabatini” – Acquisizione di macchine utensili o di produzione.

www.ermesimprese.it Legge N.215/1992 - Azioni positive per l’imprenditorialità femminile. www.ermesimprese.it Legge N.227 del 24/05/1977 “Ossola” – Assicurazione e finanziamento dei crediti

all’esportazione Legge N.95 del 29/03/1995 (ex legge 44/86) - Opportunità per nuove imprese giovanili

nelle aree depresse. www.sviluppoitalia.it

Ci sono poi delle agevolazione a livello locale che possono essere emanate o dal Comune e/odalla Camera di Commercio di Ferrara, queste variano periodicamente e finanziano o il settoredel commercio o dell’artigiano o i giovani imprenditori. Per verificare periodicamente si puòaccedere ai siti: www.comune.fe.it, www.fe.camcom.it

Le opportunità di finanziamento sono appunto delle “opportunità” che si possono presentare alpotenziale neo – imprenditore ma che non devono essere la motivazione principale per l’avviod’impresa, occorre che ci sia molta determinazione da parte dell’imprenditore in quanto bisognatenere presente che:

innanzitutto le leggi a favore dell’avvio d’impresa coprono solo una partedell’investimento e precisano dettagliatamente quali sono le spese ammesse (es. arredi,ristrutturazione, attrezzature, ecc).. Conviene quindi valutare molto bene la convenienzaa presentare la domanda, in quanto la compilazione dei moduli è spesso complicata ed ènecessaria l’assistenza di persone qualificate ed il contributo che potremmo ottenere puòessere inferiore alle spese che abbiamo sostenuto per farci assistere nella presentazionedella domanda di finanziamento;

anche se per il finanziamento pubblico non sono richieste delle garanzie reali, perottenerlo occorre comunque presentare un progetto a cui saranno attribuite possibilità disuccesso, per questo va allegato un approfondito business plan e curriculum vitae deipromotori.

Non tutte le opportunità di finanziamento sono cumulabili tra di loro (es. la regola deminimis impone di non superare il finanziamento di uno stesso progetto per più di100.000,00 euro in tre anni per non ledere il principio della concorrenza esistente fra glistati membri dell’Unione Europea);

passa diverso tempo, anche uno o due anni, prima che riusciamo ad ottenereeffettivamente l’erogazione del denaro, anzi spesso è richiesto di aver già pagato lefatture, quindi di presentare la quietanza del pagamento;

se l’attività dovesse chiudere entro un determinato numero di anni, per qualsiasi motivo,l’imprenditore dovrà restituire i contributi pubblici che ha ricevuto.

Diciamo che l’opportunità di finanziamento va valutata e ponderata rispetto alle proprie esigenze,alla complessità della redazione della domanda, ai tempi dell’istruttoria, ecc.

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CAPITOLO VI

Alcuni consigli per i futuri imprenditori stranieri

La realtà economica italiana è costituita prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI) attive sulterritorio, ed ogni anno, nascono nuove imprese concorrenziali con quelle già esistenti.Occorre, perché l’impresa sopravviva sul mercato, molta prudenza e una buona conoscenza deltessuto produttivo ed economico locale; però ciò non basta a far sì che una nuova impresa decolli,occorre anche efficienza, creatività e flessibilità.

Efficienza, ovvero produrre a bassi costi ma allo stesso tempo utilizzando le tecnologie più avanzate,con le migliori competenze e seguendo ritmi di lavoro abbastanza veloci.

Creatività, ovvero saper modificare o dare valore aggiunto ai propri prodotti o servizi per soddisfaresempre più i propri clienti e per possedere “quel qualcosa in più” che differenzi dagli altriconcorrenti.

Flessibilità, intesa come rapida riorganizzazione dell’attività d’impresa puntando soprattutto sullecaratteristiche personali dell’imprenditore; l’imprenditore deve essere in grado di cambiare i propriritmi di lavoro in termini di disponibilità oraria, di impegno, di dedizione all’attività, di investimento,ecc…in relazione ai possibili mutamenti di mercato.

Per avviare un’attività imprenditoriale che funzioni sono importanti anche i rapporti che siintrattengono sia con soggetti (clienti, fornitori, consulenti, commercialisti, enti o servizi preposti asupportate le nuove imprese ecc…) che con altre imprese, come ad esempio gli istituti di credito.

In Italia per poter collaborare con altre imprese e con altri soggetti è indispensabile conquistare laloro fiducia, rendendosi affidabili sia sul piano umano che professionale.

Un altro elemento importante è la puntualità: l’essere puntuali ad un appuntamento, dimostrare disaper rispettare gli impegni presi, è segno di responsabilità e di rispetto verso gli altri.

Nel nostro Paese la serietà e l’impegno sono indispensabili per poter conquistare la fiducia degli altri,soprattutto quando non si è conosciuti e si appartiene ad un altro Stato. Queste caratteristiche sidimostrano anche assumendo comportamenti corretti nei confronti ad esempio dei fornitori, dellebanche…questo per dire che un fornitore non pagato non è sinonimo di lealtà, un prestito avuto enon restituito non è sinonimo di affidabilità ecc… quindi in queste situazioni le voci circolanorapidamente e la vostra impresa avrebbe pochissime possibilità, se non nulle, di sopravvivere.

Lo Stato italiano stabilisce leggi precise che vanno conosciute e rispettate e pretende, come qualsiasialtra impresa o ente, serietà. Vi sono tasse e contributi da versare, oneri che vanno assolti perevitare spiacevoli inconvenienti visto che i controlli sono veloci e puntuali.

Nel nostro Paese, a differenza di altri, molte attività si possono avviare liberamente senza bisogno dilicenze o permessi particolari e questo dovrebbe essere un maggiore incentivo.

Avviare un’impresa in Italia abbiamo visto che è possibile naturalmente facendo un’analisi accuratadella realtà economica locale e seguendo alcune regole di comportamento. Fondamentale è avere le idee chiare e fare un buon progetto d’impresa ( Business plan).

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Il nostro sistema è dinamico e veloce quindi non dovrebbe risultare troppo difficoltoso l’inserimentodi nuove imprese.

Ricordate che provenire da un Paese straniero può dare una marcia in più, un ulteriore vantaggioossia potrebbe nascere un’idea imprenditoriale dalle relazioni tra il Paese di provenienza e l’Italia…Pensateci!

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VISTO D’INGRESSO PER LAVORO AUTONOMO

Il visto di ingresso per lavoro autonomo si richiede quando si vuole venire in Italia per esercitareun’attività professionale o lavorativa autonoma non occasionale di tipo industriale, professionale,artigianale o commerciale.

La procedura per l’ingresso ha quattro passaggi:

1) Richiedere all’autorità amministrativa competente per il rilascio di licenze, autorizzazioni, anchetramite un’altra persona (procuratore), una dichiarazione che non ci sono motivi che impediscono ilrilascio di tale titolo. L’autorità amministrativa competente è qualunque autorità amministrativa chepuò rilasciare l’autorizzazione all’avvio dell’attività (la Camera di Commercio se si tratta di impresesoggette all’iscrizione al registro imprese, il Comune per le attività che richiedono solo la denunciadell’avvio dell’attività, gli Ordini Professionali per le attività che necessitano di iscrizione all’Ordine).Tale dichiarazione si richiede per le seguenti categorie:

Ruolo Agenti e Rappresentanti di commercio (L.204/85) Ruolo Agenti di affari in mediazione (L.39/89) R.E.C. somministrazione alimenti e bevande (L.287/91) R.E.C. imprese turistiche (L.217/83) Attività di autoriparazione (L.122/92 e successive modificazioni) Attività di facchinaggio e movimentazione merci (L.57/2001) Attività di installazione impianti (L.46/90 e successive modificazioni) Attività di pulizia (L.82/94 e successive modificazioni) Ruolo dei conducenti di veicoli adibiti ad autoservizi pubblici non di linea (L.21/92) Registro degli assegnatari marchi di identificazione (D.lgs. 251/99) Licenza di panificazione (L.31/56) Licenza di macinazione (L.857/49 e successive modificazioni)

Per le attività per le quali non sono previste licenze, autorizzazioni, abilitazioni o denunce di inizio diattività, la dichiarazione viene rilasciata entro 10 giorni.

2) Richiedere alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (per quanto riguardal’avvio di attività che richiedono iscrizione al Registro delle Imprese) o all’Ordine Professionalecompetente (per quanto riguarda le professioni che richiedono l’iscrizione all’Ordine Professionale)”l’attestazione dei parametri di riferimento”, cioè le risorse finanziarie che occorrono per l’eserciziodell’attività, calcolata in base all’attività che si intende svolgere: la Camera di Commercio valuta icosti da sostenere per le singole attività (immobili, macchinari, impianti, attrezzature, spese di avvioe gestione). La Camera di Commercio non è tenuta a verificare che la persona possegga realmente lerisorse economiche, ma solo a fare un calcolo astratto in euro della somma che serve per avviarel’attività. L’attestazione dei parametri di riferimento non è necessarie se:

Il cittadino straniero subentra in un’attività già avviata (in questo caso rilascerà soloun’attestazione del titolo di subentro);

Se il cittadino straniero è in possesso di permesso di soggiorno per lavoro dipendente o checonsenta lo svolgimento di attività lavorativa;

Nel caso di consulenti, anche con contratti di collaborazione coordinata e continuativa; Nel caso in cui il lavoro autonomo che si vuole esercitare consista nella collaborazione ad

imprese già iscritte al Registro delle imprese e già attive in Italia.

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3) Richiedere alla Questura territorialmente competente, anche tramite un’altra persona(procuratore) il nulla osta provvisorio per l’ingresso (il nulla osta deve essere rilasciato entro 20giorni dal ricevimento della dichiarazione), presentando i seguenti documenti:

Copia della domanda presentata per l’ottenimento del rilascio della dichiarazione che nonsussistono motivi che impediscano il rilascio del titolo abilitativo o autorizzatorio (vedi punto n°1);

L’eventuale documentazione prodotta per il rilascio delle predetta dichiarazione (per esempio iltitolo di studio o particolari abilitazioni);

La dichiarazione dell’organo competente (vedi punto 1) in data non anteriore a tre mesi; L’attestazione dei parametri di riferimento (vedi punto 2);

4) Il cittadino straniero deve richiedere al Consolato italiano nel Paese di provenienza il vistod’ingresso presentando:

La dichiarazione completa di nulla osta L’attestazione della Camera di Commercio che indica il capitale necessario per l’esercizio

dell’attività (che bisogna dimostrare di possedere al momento dell’ingresso in Italia) La dichiarazione di disponibilità di alloggio idoneo (contratto di acquisto o di locazione) Dichiarazione di possesso di un reddito sufficiente al soggiorno annuo

Il visto per lavoro autonomo deve essere rilasciato o negato entro 120 giorni dalla data dipresentazione della domanda e deve essere utilizzato entro 180 giorni dalla data del rilascio.

4) il cittadino straniero, entro otto giorni dall’ingresso in Italia, richiederà in Questura il permesso disoggiorno per lavoro autonomo.

INDIRIZZI UTILI

Camera di Commercio, Industria, Artigianato, AgricolturaV. Borgoleoni 1144100 FerraraCentralino 0532-783711, fax 0532-240204

Settore Amministrazione ContabileV. Borgoleoni 11, fax 0532-783932

Settore Economico Statistico-PromozionaleV.Darsena 79, fax 0532-783814V.Darsena 77/A, fax 0532-783805

Settore registri-Albi RuoliV. Darsena 77/A, fax 0532-783718

Uffici decentrati a CentoV.Ferrarese, 28/a Centralino, 051-6835551, fax 051-6835551Dal lun al ven 9-12:30Mart e giov 15:30 - 17

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Questura di Ferrara Ufficio StranieriC.so Ercole I d’Este 26, 44100 FerraraTel. 0532-294311

Informazioni: lun, merc, giov, ven. 15 -18, sab 9-12Appuntamenti: dal lun al ven 14-20, sab 8-14Ritiro documenti: lun e ven 15-18Presentazione e consegna documentazione pratiche: lun, merc, giov, ven, sab, 9-12

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CONVERSIONE, RILASCIO E RINNOVO DEL PERMESSO DISOGGIORNO

Ci sono tre tipi di permesso di soggiorno che consentono di esercitare un lavoro autonomo:1) il permesso per motivi di lavoro2) il permesso per lavoro autonomo3) il permesso per motivi di famiglia

Se sei un cittadino straniero con permesso di soggiorno per motivi diversi, puoi chiedere allaQuestura la conversione del tuo permesso di soggiorno presentando, oltre alla documentazioneprevista per il rilascio del visto per lavoro autonomo (vedi capitolo precedente), anche l’attestazionedella Direzione Provinciale del Lavoro di disponibilità delle quote d’ingresso.

Per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro autonomo si deve produrre la seguentedocumentazione:

4 fotografie formato tessera marca da bollo da E 10,33 passaporto in corso di validità munito di visto d’ingresso con fotocopia di tutte le pagine scritte

e/o timbrate polizza assicurativa italiana o straniera valida sul territorio nazionale o iscrizione al Servizio

Sanitario Nazionale idonea documentazione comprovante la sistemazione alloggiativa

Per rinnovare il tuo permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo, devi presentarti allaQuestura di Ferrara almeno 30 giorni prima della scadenza, compilare l’apposito modulo di rinnovoed allegare:

4 fotografie formato tessera marca da bollo da E 10,33 passaporto in corso di validità munito di visto d’ingresso con fotocopia di tutte le pagine scritte e

/o timbrate il permesso di soggiorno in scadenza contratto di affitto registrato o atto di proprietà (in originale e in fotocopia), se si è ospitati anche

la dichiarazione di ospitalità autocertificazione di residenza certificato d’iscrizione alla C.C.I.A.A. o Albo Professionale per la libera professione fotocopia della licenza comunale per l’attività svolta, se prevista partita iva fotocopia dell’ultima dichiarazione dei redditi

* ulteriore documentazione che sarà eventualmente richiesta all’utente

INDIRIZZI UTILIQuestura di Ferrara Ufficio Stranieri(vedi pag. precedente)

Direzione Provinciale del LavoroV. Garibaldi 147, 44100 Ferraratel. 0532/410711

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fax. 0532/210966Orari:Dal lun. al ven. 8:30-12:30mart. e giov. 15:00-17:00

RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO STRANIERI

I titoli di studio conseguiti all’estero hanno validità in Italia solo se ottengono il riconoscimentoda parte delle autorità competenti. Proviamo a spiegare alcune definizioni:

Dichiarazione di corrispondenza: riconosce il titolo di studio solo per determinati fini (peresempio l’accesso a determinate professioni, o per la continuazione degli studi);

Dichiarazione di equipollenza: va richiesta al Provveditorato agli Studi e produce tutti gli effettigiuridici del corrispondente titolo italiano;

Dichiarazione di valore e legalità: attesta la posizione giuridica della scuola (statale o legalmentericonosciuta), l’ordine e il grado degli studi ai quali il titolo si riferisce, gli anni complessivi discolarità e il tipo di studi che permette di continuare o il lavoro che permette di fare;

I cittadini extracomunitari residenti in Italia che devono chiedere il riconoscimento dei titoli distudio stranieri di istruzione secondaria per l’iscrizione presso la Camera di Commercio (REC.Ruolo agenti e Rappresentanti di Commercio. Ruolo Agenti e Affari in Mediazione o RuoloImprese) devono ottenere la Dichiarazione di corrispondenza del titolo di studio conseguitoall’estero, inoltrando la domanda in carta semplice a: Ministero della Pubblica Istruzione – Direzione Generale degli scambi culturali – DIV. II VialeTrastevere, 76, 00153 Roma

Se il titolo da far riconoscere è un titolo valido come requisito professionale per l’iscrizione alREC o per l’ammissione agli esami REC, alla domanda si dovranno allegare:

1. titolo di studio in copia autenticata, con traduzione in italiano certificata dall’autoritàconsolare italiana del Paese in cui il titolo è stato conseguito (oppure con traduzione giurata:l’elenco dei traduttori ufficiali è disponibile presso la Cancelleria del Tribunale);

2. dichiarazione di valore e di legalità, rilasciata dall’autorità consolare nel Paese dove il titolo èstato conseguito, che specifica:

la posizione giuridica della scuola ordine e grado degli studi anni di scuola frequentati quali tipi di studio permette di continuare a fare o quale tipo di lavoro permette di

volgere il titolo certificato

1. copia autenticata del permesso di soggiorno

Per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli professionali in ambito sanitario bisogna inviare inraccomandata con ricevuta di ritorno o portare personalmente la documentazione a:

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Ministero della Sanità – Dipartimento delle Professioni Sanitarie, delle risorse umane etecnologiche in sanità e assistenza sanitaria competente statale – Ufficio III, P.le dell’Industria 20– 00144 Roma

Sulla busta deve essere indicato “Riconoscimento titolo ex legge 40/98”: la seguentedocumentazione è necessaria per il riconoscimento dei titoli abilitati all’esercizio delle professionisanitarie per le quali non sia richiesta la laurea:

1. domanda compilata secondo il facsimile riportato in allegato;

2. copia autenticata del permesso di soggiorno;

3. copia autenticata del titolo di studio specifico per l’attività richiesta;

4. copia autenticata del titolo di abilitazione per l’attività richiesta, qualora previsto dal Paeseove è stato conseguito il titolo;

5. copia dell’iscrizione all’albo professionale, ove esistente nel Paese di provenienza;

6. certificazione dell’Autorità competente del Paese di conseguimento del titolo o, inalternativa, della rappresentanza diplomatica o consolare italiana nel predetto Paese, cheattesti, oltre i requisiti richiesti per l’accesso al corso di studi per il conseguimento del titolo, iprogrammi dettagliati degli studi con indicazione delle ore effettuate (formazione teorica eformazione pratica) e delle discipline svolte, nonché la validità della struttura presso cui iltitolo è stato conseguito;

7. dichiarazione di valore, da parte dell’Autorità diplomatica o consolare italiana nel Paese diconseguimento del titolo, che attesti la validità abilitante del titolo all’esercizio dellaprofessione nel Paese in cui il titolo è stato conseguito nonché le attività professionali che iltitolo consente di esercitare nel Paese di conseguimento.

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CAPITOLO VII

INDIRIZZI UTILI

CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI FERRARA

CENTRO PER L’IMPIEGO DI FERRARASede di Ferrara: Via Cairoli, 30 - 44100 FERRARA Tel. 0532/299808-840 - Fax 0532/299822e-mail: [email protected]

CENTRO PER L’IMPIEGO DELL’ALTO FERRARESESede di Cento: Via Marescalca, 45 44042 CENTO Tel. 051/6835986–902481 - Fax 051/901897e-mail: [email protected] operativo di Bondeno : Via dei Mille, 16 44012 BONDENO Tel. 0532/892866 – Fax 0532/897793

CENTRO PER L’IMPIEGO DEL MEDIO FERRARESESede di Argenta: Via IV Novembre 1/a 44011 ARGENTA Tel. 0532/804142 – 852035 - Fax 0532/852885e-mail: [email protected] di Copparo: Via Togliatti, 13 44034 COPPARO Tel. 0532/860023 – 860183 - Fax 0532/863233

e-mail: [email protected]

CENTRO PER L’IMPIEGO DEL BASSO FERRARESESede di Codigoro: Via IV Novembre, 21 44021 CODIGORO Tel. 0533/713292 – 713025 – 712395 - Fax 0533/711380

e-mail: [email protected] operativo di Portogaribaldi:P.zza Verità 44029 PORTOGARIBALDI Tel. 0533/326646 – Fax. 0533/325853

Orari di apertura validi per tutti i Centri per l’impiegoLunedì, Mercoledì e Venerdì: dalle 9.00 alle 13.00Martedì e Giovedì : dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30

CENTRO SERVIZI INTEGRATI PER L’IMMIGRAZIONE

Corso Biagio Rossetti n.5/a 44100 FerraraTel. 0532 208092 fax 0532 208566e-mail: [email protected] di apertura:Lunedi -- 8.30/13.30 - 14.30/18.00Martedi -- 8.30/13.30 - 14.30/18.00 Mercoledi -- 8.30/13.30 - 14.30/18.00Giovedi -- 8:30/14.00Venerdi -- 8.30/14.00

INFORMAGIOVANI DEL COMUNE DI FERRARA

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Via Alberto Lollio n.15 - FerraraTel. 0532/210408 - 211108Orari di apertura: Lun/mar/Giov/sabato dalle 11 alle 13lun/Mar/giov/sabato dalle 17 alle 19Luglio chiuso il sabato pomeriggioAgosto aperto solo la mattina

MINISTERO DELLE FINANZE – DIPARTIMENTO DELLE ENTRATE –UFFICIODISTRETTUALE DELLE IMPOSTE DIRETTEVia Bersaglieri del Po, 22 – Ferrara Tel.: 0532- 209917 (Centralino).Orario: Mattino: dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 Pomeriggio: dal lunedì al giovedì dalle 16.00 alle 17.00 Ufficio del RegistroVia Cassoli, 56 – Ferrara

Tel. 0532-56405 (Centralino)Orario: Mattino: dal lunedì al sabato dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio: martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00

Ufficio I.V.A.Via Aldighieri, 10/12 – Ferrara Tel. 0532-211088 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al sabato dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio-dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 16.30

INPS – Istituto Nazionale Previdenza SocialeViale Cavour, 164 - Ferrara

Tel. 0532-292111 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al sabato dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio - lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30

INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.Viale Cavour, 96 - Ferrara

Tel. 0532-234411 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio - martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00

CCIAA – Camera di Commercio Industria, Artigianato, e Agricoltura.Via Darsena, 77/a - Ferrara

Tel. 0532-783711 (Centralino)Orario: Mattino- dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 Pomeriggio - martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.00

UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI FERRARAVia Bologna 498 - Ferrara

Tel. 0532-904000 (Centralino)Orario: Mattino- dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 13.00 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00

A.E.A. – Associazione Europea Assistenza agli Operatori del Commercio, Turismo,Spettacolo.Viale Cavour, 114 - Ferrara

Tel. 0532-211077 (Centralino)

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Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30

ASCOM – Associazione Commercianti – Commercio, Turismo, Servizi.Via Baruffaldi, 18 - Ferrara

Tel. 0532-234211 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 13.30 Pomeriggio - dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30 chiuso il martedì pomeriggio

CONFESERCENTIVia Darsena, 178 - Ferrara

Tel. 0532-778411 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 13.00 Pomeriggio- lunedì mercol. giovedì dalle 14.30 alle 18.00

CIA – Confederazione Italiana AgricoltorIVia Messidoro, 8 - Chiesuol del Fosso (Fe) Tel. 0532-978550 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.00

CONFARTIGIANATOCorso Giovecca, 3 - Ferrara

Tel. 0532-202961 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.00

CNA – Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola Impresa.Via Caldirolo, 84 - Ferrara

Tel. 0532-749111 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 13.00 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30

UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI FERRARAVia Bologna 637/b - Chiesuol del Fosso (Fe) Tel. 0532-979111 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì

dalle 08.00 alle 13.00Pomeriggio - dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 17.00

UNIONE INDUSTRIALIVia Montebello, 33 – Ferrara

Tel. 0532-205122 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.00

FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTIVia Bologna,635 - Chiesuol del Fosso (Fe) Tel. 0532-979711 (Centralino)

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Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.45

Pomeriggio - lunedì giovedì venerdì dalle 14.00 alle 17.00

CONFCOOPERATIVEVia De Pisis, 43 – Ferrara Tel.0532-202655 (Centralino)

Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30

LEGA PROVINCIALE DELLE COOPERATIVE E MUTUEVia Carlo Mayr, 14 - Ferrara

Tel. 0532-761307 (Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 18.00

ACLI FERRARAVia Ariosto, 88 - Ferrara

Tel. 0532-202853 P.zza S.Etienne, 17 - Ferrara Tel. 0532-207583

Orario: Mattino - dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 Pomeriggio- dal lumedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.00

ARCI FERRARAContrada della Rosa n.14 - Ferrara

Tel. 0532-907611(Centralino)Orario: Mattino - dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 12.30 Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19,00

C.G.I.L. ( Confederazione Generale Italiana Lavoratori )Piazza Verdi n. 5 – Ferrara

Tel. 0532 783111 ( Centralino )Orario: Mattino – dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

Pomeriggio – dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00

C.I.S.L. ( Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori )P.ta Toti n. 5 – Ferrara

Tel. 0532 789811 ( Centralino )Orario: Mattino – dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30

Pomeriggio- dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00

U.I.L. ( Unione Italiana Lavoratori )Gall. Matteotti n. 11 – Ferrara Tel. 0532 764400 ( Centralino

)Orario: Mattino e pomeriggio dalle 8.00 alle 18.00

ORDINE DEI COMMERCIALISTIVia Cairoli n. 32 – Ferrara

Tel. 0532 210550Orario: Mattino – dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

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ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVOROVia Turco n. 29 – Ferrara

Tel. 0532 247066Orario: Mattino – dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30

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GLOSSARIO

Definizione di Piccola Impresa:In base alla disciplina dell'U E sugli aiuti di Stato alle PMI:

a) ha un massimo di 50 dipendenti;b) ha un fatturato annuo non superiore ai 7 milioni di Euro, oppure ha un totale dello stato

patrimoniale non superiore ai 5 milioni di Euro;c) non fa capo per più del 25% ad una o più imprese di maggiori dimensioni (fanno eccezione le

società finanziarie pubbliche e le società di partecipazione al capitale di rischio o, purchè nonesercitino alcun controllo, gli investitori istituzionali).

Definizione di Media Impresa:In base alla disciplina dell'U.E. sugli aiuti di Stato alle PMI:

a) ha un massimo di 250 dipendenti; b) ha un fatturato annuo non superiore ai 40 milioni di Euro, oppure ha un totale dello stato

patrimoniale non superiore ai 27 milioni di Euro;c) non fa capo per più del 25% ad una o più imprese di maggiori dimensioni (fanno eccezione

le società finanziarie pubbliche e le società di partecipazione al capitale di rischio o, purchènon esercitino alcun controllo, gli investitori istituzionali).

Definizione di impresa agrituristica:In base alla Legge 5 Dicembre 1985 n. 730, si intendono attività agrituristiche esclusivamente leattività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli attraverso l'utilizzazione dellaloro azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione delfondo, silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.

Definizione di impresa artigiana:In base alla Legge Quadro sull'artigianato 8 Agosto 1985, n. 443: A) per l'impresa che non lavora inserie: massimo 18 dipendenti, compresi gli apprendisti in numero non superiore a 9; il numeromassimo può essere elevato fino a 22 a condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti; B) perl'impresa che lavora in serie, purchè con lavorazione non del tutto automatizzata: massimo 9dipendenti, compresi gli apprendisti in numero non superiore a 5; il numero può essere elevato fino a12 a condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti; C) per l'impresa di lavorazioni artistiche,tradizionali e dell'abbigliamento su misura: un massimo di 32 dipendenti, compresi gli apprendisti innumero non superiore a 16; il numero massimo può essere elevato fino a 40 a condizione che le unitàaggiuntive siano apprendisti; D) per l'impresa di trasporto: un massimo di 8 dipendenti; E) per leimprese di costruzione edili: massimo 10 dipendenti, compresi gli apprendisti in numero nonsuperiore a 5; il numero massimo può essere elevato fino a 14 a condizione che le unità aggiuntivesiano apprendisti.

Definizione di Bed&Breakfast:In base alla legge Regionale 29/2001 art. 2 : l'attività ricettiva extralberghiera condotta da chi nellacasa in cui abita offra in servizio di alloggio e prima colazione, per non più di quattro camere e conun massimo di dieci posti letto, con carattere saltuario o per periodi ricorrenti stagionali.

Equivalente Sovvenzione Netta E' un metodo di calcolo del contributo che tiene conto degli aspetti finanziari, degli aspetti fiscali edelle eventuali altre agevolazioni. Corrisponde al valore della agevolazione ricevuta, attualizzata, alnetto dell'imposizione fiscale anch'essa attualizzata. In pratica è ciò che rimane all'impresa dellasovvenzione ricevuta una volta che sono state pagate le tasse. Occorre considerare inoltre che

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nell'effettuare i calcoli si parte sempre dal presupposto che l'impresa realizzi utili il primo anno e chegli utili siano sufficienti per pagare l'imposta prelevata dalla sovvenzione.

Equivalente Sovvenzione LordaE' un metodo di calcolo del contributo che differisce dal precedente in quanto non tiene contodell'imposizione fiscale sul contributo ed esprime in percentuale il valore dell'agevolazione concessaall'azienda al lordo delle tasse, rapportato all'intero ammontare dell'investimento, dove tutti i flussimonetari, devono essere attualizzati ad una medesima rata.

Regime de minimisE' l'importo massimo totale dell'aiuto di Stato a favore delle PMI pari a 100.000,00 Euro su unperiodo di tre anni dal momento del primo aiuto (regolato con Comunicazione della Commissione96/c 6806, pubblicata sulla GUCE n. C68 del 6 Marzo 1996). Gli aiuti da prendere in considerazionesono quelli concessi dalle Autorità nazionali, regionali o locali. Tale importo comprende qualsiasiagevolazione ricevuta quale aiuto pubblico e non pregiudica la possibilità del beneficiario di ottenerealtri aiuti in base a regimi autorizzati dalla Commissione. Zone definite depresse:

Obiettivo 1 Aree rientranti: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Obiettivo 2Aree rientranti:

- comuni parzialmente inclusi da verificare sullo stradario: Ferrara, Copparo, Argenta,Bondeno, Comacchio, Masi Torello, Portomaggiore, Voghiera

- ;comuni interamente inclusi: Berra, Codigoro, Formignana, Goro, Jolanda, Lagosanto, MassaFiscaglia, Mesola, Migliarino, Migliaro, Ostellato, Ro Ferrarese, Tresigallo.

Obiettivo 3tutte le aree non Ob. 1

Programmi speciali d’areaAree rientranti nei comuni Berra, Codigoro, Comacchio, Goro, Iolanda di Savoia, Lagosanto, MassaFiscaglia, Mesola, Migliarino, Migliaro, Ostellato, Ro Ferrarese, Formignana, Masitorello,Portomaggiore, Tresigallo, Voghiera.

FONTI BIBLIOGRAFICHE:MillionaireCorriere LavoroNessuno Nasce Grande a cura della Confartigianto della LiguriaGuida alla creazione d’impresa per cittadini stranieri a cura della Provincia di Pesaro-Fano-Urbino

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