Cronache_incendio

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Incendio capannone in via A. Manzoni, vicinale Chiavazzo, Bagni -Scafati Alla Procu- ra della Repubblica di Nocera Inferiore e, p.c. al Dipartimen- to Prevenzio- ne dell’ASL SA 1 di Nocera Inferiore al Sindaco del Comune di Scafati Oggetto: In- cendio capan- none in Via A. Manzoni, Vicinale Chia- vazzo, Bagni di Scafati in data 10 e 11 luglio e 3 agosto 2009. Si chiede a codesta spett.le Procura della Repubblica di appurare per- ché a tutt’oggi, 5 agosto 2009, da parte del- le Autorità e degli Enti pre- posti e compe- tenti per terri- torio non sono stati attivati provvedimenti d’urgenza per la rimozione dei consistenti cumuli di re- sidui, presu- mibilmente tossici, causati dal ripetuto incendio del capannone di proprietà della famiglia Sor- rentino sito in via A. Man- zoni, vicinale Chiavazzo 1/2, verificatosi nella notte del 10 luglio scor- so, riattivatosi alle 16.00 del giorno dopo 11 luglio e, per mancanza di alcun inter- vento, riattiva- tosi per la ter- za volta, per l’intensa e continuata calura estiva, il giorno 3 ago- sto alle ore 19.00, con il ripetuto intervento dei Vigili del Fuoco competenti e operanti per/sul territorio. Il capannone, fit- tato ad un grossista di Boscoreale (dato appreso dai giornali quotidiani), aveva una copertura di vecchio materiale eternit (con- tenente il famigerato amianto) ed era sti- pato di prodotti per l’igiene domestica e personale, detersivi e bombolette spray con- tenenti insetticidi. Copertura e detti prodotti sono andati letteralmente in fumo la notte del 10 luglio e sono continuati a bruciare l’11 luglio e, a distanza di quasi un mese, il 3 agosto scor- so, provocando in tutti e tre i casi una nube di fumo presumibilmen- te tossica (amianto e diossina) ed inquina- mento del territorio circostante per tutti i residui precipitati a terra, soprattutto pez- zi di varia grandezza di eternit e bombo- lette spray scoppiate, nonché per l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio e defluita in larga parte del campo contiguo al capannone (lato ovest). A seguito dell’ultimo incendio l’aria circo- stante si è fatta poi ancor più puzzolente ed irrespirabile, an- che per altra acqua utilizzata per spegnere le fiamme e defluita sempre nel medesimo e contiguo terreno del- la famiglia Sorrentino, costringendo a stare chiuse in casa le per- sone, compreso il sot- toscritto, domiciliate nel vicinale Chiavazzo e negli immediati vi- cinali contigui, dove vivono anche persone anziane, bambini e malati attualmente sottoposti a chemiote- rapia e a dialisi. Il sottoscritto, poi, domiciliato a meno di 10 metri a sud del ca- pannone in questione ha subito dan- ni di una certa consistenza sia alla vegetazio- ne del proprio giardino sia all’abitazione di proprietà in cui è domicilia- to (persiane di plastica defor- mate dall’in- tenso calore, rigonfiamento e bruciacchia- ture in più par- ti della coper- tura in pannel- li di asfalto del lastrico solare, deformazione della cassa del- la ventola di un condizionato- re). Alla luce di quanto sopra resocontato, al fine della salvaguardia della salute so- prattutto dei bambini, de- gli anziani e dei malati che abitano nella zona interessa- ta dagli eventi incendiari, si chiede anche di verificare se l’Amministra- zione comuna- le, a seguito an- che dell’enne- simo incendio, si è attivata per l’adozione in tempi celeri dei provvedimen- ti necessari a far rimuovere i notevoli e nau- seabondi cu- muli di residui tossici giacenti dentro e fuori di quello che resta del ca- pannone bru- ciato. Si resta in at- tesa di un cor- tese riscontro e si porgono distinti saluti. Scafati, 5 agosto 2009 Antonio Lombardi Ad un mese dal grave incendio del capannone sito in via A. Manzoni, vicinale Chiavazzo, avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 luglio scorsi, nessuno intervento è stato effettuato dalle Autorità competenti per rimuovere i consistenti cumuli di residui, presumibilmente tossici, prodotti dal grave incendio. Il capannone, infatti, oltre ad avere una copertura in eternit, contenente il famigerato amianto, era stipato di prodot- ti di pulizia per l’igiene casalinga e per quella personale, oltre a bombolette spray contenenti insetticidi. Il tutto è andato letteralmente in fumo nel primo incendio, con l’aggravante che quest’ultimo si è riattivato nel po- meriggio dell’11 luglio scorso e, a distanza di quasi un mese, il 3 agosto scorso. provocando in tutti e tre i casi una nube di fumo presumibilmente tossica (amianto e diossina) ed inquinamento del territorio circostante per tutti i residui precipitati a terra, soprattutto pezzi di varia grandezza di eternit e bombolette spray scoppiate, nonché per l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio e defluita in larga parte del campo contiguo al capannone (lato ovest). A seguito dell’ultimo incendio l’aria circostante si è fatta poi ancor più puzzolente ed irrespirabile, costringendo a stare chiuse in casa le persone, tra cui anziani, bambini e malati attualmente sottoposti a chemioterapia e a dialisi. La salute dei cittadini non è prioritaria, prima vengono la burocrazia e le ferie!

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Incendio capannone in via A. Manzoni, vicinale Chiavazzo, Bagni -Scafati

Alla Procu-ra della

Repubblicadi Nocera Inferiore

e, p.c. al

Dipartimen-to Prevenzio-

nedell’ASL

SA 1 di

Nocera Inferiore

al Sindaco

del Comune di Scafati

Oggetto: In-cendio capan-none in Via A. Manzoni, Vicinale Chia-vazzo, Bagni di Scafati in data 10 e 11 luglio e 3 agosto 2009.

Si chiede a codesta spett.le Procura della Repubblica di appurare per-ché a tutt’oggi, 5 agosto 2009, da parte del-le Autorità e degli Enti pre-posti e compe-tenti per terri-torio non sono stati attivati provvedimenti d’urgenza per la rimozione dei consistenti cumuli di re-sidui, presu-m i b i l m e n t e tossici, causati dal ripetuto incendio del capannone di proprietà della famiglia Sor-rentino sito in via A. Man-zoni, vicinale Chiavazzo 1/2, v e r i f i c a t o s i nella notte del 10 luglio scor-so, riattivatosi alle 16.00 del giorno dopo 11 luglio e, per mancanza di alcun inter-vento, riattiva-tosi per la ter-

za volta, per l’intensa e continuata calura estiva, il giorno 3 ago-sto alle ore 19.00, con il ripetuto intervento dei Vigili del Fuoco competenti e operanti per/sul territorio.

Il capannone, fit-tato ad un grossista di Boscoreale (dato appreso dai giornali quotidiani), aveva una copertura di vecchio materiale eternit (con-

tenente il famigerato amianto) ed era sti-pato di prodotti per l’igiene domestica e personale, detersivi e bombolette spray con-tenenti insetticidi.

Copertura e detti prodotti sono andati letteralmente in fumo la notte del 10 luglio e sono continuati a bruciare l’11 luglio e, a distanza di quasi un mese, il 3 agosto scor-

so, provocando in tutti e tre i casi una nube di fumo presumibilmen-te tossica (amianto e diossina) ed inquina-mento del territorio circostante per tutti i residui precipitati a terra, soprattutto pez-zi di varia grandezza di eternit e bombo-lette spray scoppiate, nonché per l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio e defluita in

larga parte del campo contiguo al capannone (lato ovest).

A seguito dell’ultimo incendio l’aria circo-stante si è fatta poi ancor più puzzolente ed irrespirabile, an-che per altra acqua utilizzata per spegnere le fiamme e defluita sempre nel medesimo e contiguo terreno del-la famiglia Sorrentino, costringendo a stare

chiuse in casa le per-sone, compreso il sot-toscritto, domiciliate nel vicinale Chiavazzo e negli immediati vi-cinali contigui, dove vivono anche persone anziane, bambini e malati attualmente sottoposti a chemiote-rapia e a dialisi.

Il sottoscritto, poi, domiciliato a meno di 10 metri a sud del ca-pannone in questione

ha subito dan-ni di una certa consistenza sia alla vegetazio-ne del proprio giardino sia all’abitazione di proprietà in cui è domicilia-to (persiane di plastica defor-mate dall’in-tenso calore, rigonfiamento e bruciacchia-ture in più par-ti della coper-tura in pannel-li di asfalto del lastrico solare, deformazione della cassa del-la ventola di un condizionato-re).

Alla luce di quanto sopra resocontato, al fine della salvaguardia della salute so-prattutto dei bambini, de-gli anziani e dei malati che abitano nella zona interessa-ta dagli eventi incendiari, si chiede anche di verificare se l’Amministra-zione comuna-le, a seguito an-che dell’enne-simo incendio, si è attivata per l’adozione in tempi celeri dei provvedimen-ti necessari a far rimuovere i notevoli e nau-seabondi cu-muli di residui tossici giacenti dentro e fuori di quello che resta del ca-pannone bru-ciato.

Si resta in at-tesa di un cor-tese riscontro e si porgono distinti saluti.

Scafati, 5 agosto

2009

Antonio Lombardi

Ad un mese dal grave incendio del capannone sito in via A. Manzoni, vicinale Chiavazzo, avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 luglio scorsi, nessuno intervento è stato effettuato dalle Autorità competenti per rimuovere i consistenti cumuli di residui, presumibilmente tossici, prodotti dal grave incendio.

Il capannone, infatti, oltre ad avere una copertura in eternit, contenente il famigerato amianto, era stipato di prodot-ti di pulizia per l’igiene casalinga e per quella personale, oltre a bombolette spray contenenti insetticidi.

Il tutto è andato letteralmente in fumo nel primo incendio, con l’aggravante che quest’ultimo si è riattivato nel po-meriggio dell’11 luglio scorso e, a distanza di quasi un mese, il 3 agosto scorso. provocando in tutti e tre i casi una nube di fumo presumibilmente tossica (amianto e diossina) ed inquinamento del territorio circostante per tutti i residui precipitati a terra, soprattutto pezzi di varia grandezza di eternit e bombolette spray scoppiate, nonché per l’acqua utilizzata per spegnere l’incendio e defluita in larga parte del campo contiguo al capannone (lato ovest). A seguito dell’ultimo incendio l’aria circostante si è fatta poi ancor più puzzolente ed irrespirabile, costringendo a stare chiuse in casa le persone, tra cui anziani, bambini e malati attualmente sottoposti a chemioterapia e a dialisi.

La salute dei cittadini non è prioritaria, prima vengono la burocrazia e le ferie!