Cronache da Angal - Amici di Angal ONLUS · Amarcord africano (III) ... si ferma fino al 13 ottobre...

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1 In questo numero: Cronache da Angal 1 Nuovi obiettivi e realizzazioni 2 E lontano da Angal… 3 Testimonianze Sono tutte principesse 4 (di Renata Scarpari) Un cambiamento epocale 5 (di Mario e Maurizia Aviani) I fili delle donne: Klaùdia racconta 6 Le donne di Raguka Amarcord africano (III) 7 Suona anche lui con la grancassa del Management Team per stabilire rette ospedaliere che siano eque e sostenibili. Incontra l’arpa di Sr. Joyce, direttrice dell’asilo (frequentato ormai da più di 200 bambini). E si confronta infine con i pezzi grossi (tube e tromboni) al di fuori dell’Ospedale (coordinatrice sani- taria diocesana, ONG come Horizont 3000 e Cooperazione Tecnica Belga), perché la loro composizione possa aiutare l’Ospedale. Il suo motivo è destinato a penetrare anche negli angoli bui, evidenziando i problemi, tentando di ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi, programmare le scelte future. A partire dal 28 luglio la batteria dell’odontoiatra Cecilia Curti (per la prima volta ad Angal) suona per due settimane associata al bongo del Dr. Onen, il dentista ugandese. Il duet- to viene ascoltato volentieri dal pubblico di utenti Alùr, anche se Cecilia raccoglie dati importanti e un po’ sconfortanti sull’atti- vità dell’ambulatorio. I pazienti sono pochi e la prevenzione nelle scuole stenta a decollare. Numero 16 – NOVEMBRE 2015 News News dagli Amici di Angal a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di AngalL’orchestra continua a suonare, gli strumenti sono molto vari. Quelli della nostra musica europea si associano mirabilmente alla black music di Angal per un concerto multietnico dalla melodia affascinante. Il preludio lo fanno le chitarre di Giovanni e Soumia Cardellino, ad Angal dal 26 marzo. Il loro impegno armonico si sviluppa da un lato nella Nutrition Unit e nella distribuzione del cibo agli anziani poveri (Soumia), dall’altro negli incontri ripetuti con molti membri del Mana-gement dell’Ospedale (Giovanni), per mettere a punto i prossimi progetti compositivi del QIAP (Progetto per il Miglioramento della Qualità dell’Assistenza): 1) parti cesarei in emergenza; 2) mortalità infantile; 3) prescrizio- ni eccessive ed inappropriate di farmaci. A fine aprile Italo Nessi si aggiunge per un secondo pezzo nel 2015 col suo immancabile sassofono, in un movimento allegro al pari del suo sense-of- humor, ma con la serietà che lo contraddistingue. Cronache da Angal ...in musica (a cura di Rita Polo)

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In questo numero: Cronache da Angal 1

Nuovi obiettivi e realizzazioni 2

E lontano da Angal… 3

Testimonianze

Sono tutte principesse 4(di Renata Scarpari)

Un cambiamento epocale 5(di Mario e Maurizia Aviani)

I fili delle donne: Klaùdia racconta 6Le donne di Raguka

Amarcord africano (III) 7

Suona anche lui con la grancassa del Management Team per stabilire rette ospedaliere che siano eque e sostenibili. Incontra l’arpa di Sr. Joyce, direttrice dell’asilo (frequentato ormai da più di 200 bambini). E si confronta infine con i pezzi grossi (tube e tromboni) al di fuori dell’Ospedale (coordinatrice sani-taria diocesana, ONG come Horizont 3000 e Cooperazione Tecnica Belga), perché la loro composizione possa aiutare l’Ospedale. Il suo motivo è destinato a penetrare anche negli angoli bui, evidenziando i problemi, tentando di ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi, programmare le scelte future.

A partire dal 28 luglio la batteria dell’odontoiatra Cecilia Curti (per la prima volta ad Angal) suona per due settimane associata al bongo del Dr. Onen, il dentista ugandese. Il duet-to viene ascoltato volentieri dal pubblico di utenti Alùr, anche se Cecilia raccoglie dati importanti e un po’ sconfortanti sull’atti-vità dell’ambulatorio. I pazienti sono pochi e la prevenzione nelle scuole stenta a decollare.

Numero 16 – NOVEMBRE 2015NewsNews dagli Amici di Angal

a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”

L’orchestra continua a suonare, gli strumenti sono molto vari. Quelli della nostra musica europea si associano mirabilmente alla black music di Angal per un concerto multietnico dalla melodia affascinante.

Il preludio lo fanno le chitarre di Giovanni e Soumia Cardellino, ad Angal dal 26 marzo. Il loro impegno armonico si sviluppa da un lato nella Nutrition Unit e nella distribuzione del cibo agli anziani poveri (Soumia), dall’altro negli incontri ripetuti con molti membri del Mana-gement dell’Ospedale (Giovanni), per mettere a punto i prossimi progetti compositivi del QIAP (Progetto per il Miglioramento della Qualità dell’Assistenza): 1) parti cesarei in emergenza; 2) mortalità infantile; 3) prescrizio-

ni eccessive ed inappropriate di farmaci. A fine aprile Italo Nessi si aggiunge per un secondo pezzo nel 2015 col suo immancabile sassofono, in un movimento allegro al pari del suo sense-of-humor, ma con la serietà che lo contraddistingue.

Cronache da Angal ...in musica (a cura di Rita Polo)

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Con lei il basso di Roberto Radice, che si impegna ad aiutare i responsabili dell’ufficio tecnico e, come “educatore”, i maestri della scuola per ciechi.

Ma coloro che danno il “la” all’orchestra sono sempre i Marsiaj.Il 29 luglio partono per Angal assieme agli amici Francesco e Renata Scarpari, che si fermeranno fino al 20 agosto. Anche loro alla prima esperienza ad Angal, vengono subito coinvolti nella macchina tritatutto dell’Ospedale. Renata e Claudia sono i violini che con la loro dolcezza e la loro energia dialogano con quelli a volte un po’ scordati della Nutrition Unit e dell’asilo, rimettendoli in carreggiata. Francesco è un pianoforte formidabile che accompagna il Direttore dell’orchestra, Mario, nei meeting quasi giornalieri con l’adungo di Simon e gli archi del Team amministrativo. Preziose la sua esperienza manageriale e la sua capacità di ascoltare, capi-re, rispondere, in un’alternanza dinamica tra “piano” e “forte” a seconda delle necessità. Mario e Claudia si fermano poi fino alla fine di agosto ed il moti-vo si fa andante con brio, specie quando vengono raggiunti da Piero, che riesce ad “accordare” il nuovo interfono dell’Ospedale e la connessione ad Internet, fermandosi fino al 5 settembre.

Il 2 ottobre ritorna ad Angal il sassofonista Italo Nessi accom-pagnato da due trombe, gli infermieri Giordano Cotichelli e Claudia Parisi. Costoro sviluppano l’accattivante motivetto del progetto IPASVI, che contempla una collaborazione fra gli infermieri di Como, Varese, Ancona e il St. Luke’s Hospital. Italo si ferma fino al 13 ottobre e la sua partitura non è semplice: deve sostenere diversi importanti incontri con il Vescovo Mons. Sancto Lino, col Team amministrativo e con i Medici per fissare le basi di un nuovo accordo fra la nostra Associazione e l’Ammi-nistrazione dell’Ospedale.

Il 3 ottobre parte per Angal anche Giannino Busato che, dato il suo ruolo di anestesista, assimilerei ad un flauto incantatore. Terrà il suo 4° Corso di Anestesiologia, accompagnato dalle arpe di due colleghi, Mario e Maurizia Aviani, che si fermano per due settimane.

Insomma il ritmo è incalzante. Talvolta si resta un po’ spiazzati dalle strane vibrazioni degli strumenti etnici della controparte: ad esempio dalla partenza improvvisa alla chetichella di un ele-mento dominante come il Dr. Grace, Direttore Sanitario dell’O-spedale, che, al ritorno del Dr. Jimmy, ora specialista chirurgo, ha forse pensato che era venuto il momento di cercarsi un’altra orchestra o di entrare alla Scuola di Specializzazione. Ad esempio dalla riluttanza del Vescovo a ridefinire in modo

chiaro e tempestivo i vertici dell’Ospedale, sconvolti da questi cambiamenti. Ad esempio dalla scoperta di Mario, al suo arrivo, che i pazienti erano costretti a comprarsi i farmaci al di fuori dell’Ospedale perché il JMS, fornitore abituale del St. Luke, non faceva più credito, dato il pesante debito già accumulato. Ad esempio dalle carenze manageriali di Simon che, subissato di impegni, non riesce a tenere completamente sotto controllo la complessa realtà dell’Ospedale. Ed è proprio in questi casi che la presenza costante dei nostri strumenti esterni e di un esperto Direttore d’orchestra fa la differenza, permettendo di accorgersi delle stonature, coprire le mancanze, riportare l’assonanza del concerto in modo che la sinfonia arrivi come sempre fino all’ultimo degli ultimi.

Nuovi obiettivi e realizzazioni

1. Progetti di Ong internazionali: purtroppo nulla di nuovo. L’impegno di Horizont 3000, però, è stato ribadito per quanto riguarda il rifacimento sia della rete fognaria, sia dell’impianto di produzione dell’energia elettrica con pannelli solari. Nessuna novità anche per il progetto della Cooperazione Tecnica Belga, ma... le nostre speranze sono ancora vive.

2. Il rifacimento della nuova sala operatoria, invece, è stato compiuto, grazie al finanziamento di 78.000 d da parte della Conferenza Episcopale Italiana, richiesto da Giovanni Cardellino. Fr. Gianni Bonafini in tre mesi ha realizzato in modo veramente ottimo e funzionale quello che per molti medici chirurghi di Angal fino ad un anno fa era un sogno. Completata quest’opera, Fr. Gianni non ha fermato i lavori del suo validissimo gruppo di operai, ma è passato subito a realizzare l’ampliamento della sala parto, il nucleo essenziale del reparto maternità, diventa-to inadeguato a ospitare contemporaneamente due o tre partorienti, evenienza piuttosto frequente che metteva in difficoltà sia le ostetriche sia le pazienti.

Fr. Gianni non si limita a impegnarsi nelle “grandi opere”, ma fra l’una e l’altra si presta anche a riparare tetti o ricostruire caset-

te, come questa, ormai cadente, di Alessandrina.

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19-21/05 A Verona, Mercatino di Primavera, organizzato in collaborazione con “Amici di Aber”. L’appuntamento, che si ripete da decenni, è importante perché rappre-senta un’occasione di incontro con i sostenitori veronesi e mantiene vivo l’interesse verso i progetti delle due Associazioni.

23/05 Ad Aosta, ospiti, questa volta, dei Cardellino, i componenti del C.D. si riuniscono per l’aggiornamento sui dati raccolti da Giovanni e Soumia durante la loro missione di aprile.

26/05 A Belluno Mario e Claudia incontrano i rappre-sentanti dell’Associazione “Insieme si può”. Portano un carico di bende e garze avute in dono, risterilizzate e confezionate con l’aiuto di due infermiere dell’Ospedale di Negrar. Queste verranno spedite gratuitamente ad Angal tramite un container allestito dall’Associazione, che ha dato la propria disponibilità anche per future spedizioni.

28/05 Ad Orgiano (VI) serata musicale organizzata come sempre con passione e impegno da insegnanti e allievi del Comprensorio Scolastico di Orgiano con la collabo-razione di tutta la comunità. Come avviene ormai da ben 18 anni, Mario e Claudia vengono invitati a “raccontare di Angal” e ricevono una busta contenente il ricavato della “merenda solidale” organizzata dai ragazzi.

29/05 A Verona incontro con i volontari del CAM (Centro Assistenza Minori), coinvolti nel progetto di sostegno alla scuola materna di Angal. Straordinaria la generosità di due adolescenti, ospiti della struttura: Talita l’anno scorso in occasione della Cresima, quest’anno Denise per la Prima Comunione, rinunciano ai regali e li destina-no a sostegno di quei bambini che non possono pagare la retta scolastica.

3/06 A Saronno incontro fra i rappresentanti della SMOM (Pino La Corte, Francesco Riboli) e della nostra Associazione (Italo Nessi) in previsione della partenza della Dr.ssa Cecilia Curti. Ribadita l’intenzione di conti-nuare la collaborazione per lo sviluppo dell’attività

3. Il supporto alla scuola materna continua con l’ac-quisto di materiale didattico e arredi vari; inoltre, grazie a “Inner Wheel” di Verona, è stato installato un grande serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana. Le nuove aule, dedicate al ricordo di Carmelo Di Nardo, sono state inaugurate ufficialmente il 5 di agosto, con una piccola cerimonia e una merenda per i bambini.

4. Il progetto dentistico, fra alti e bassi, va avanti e in agosto la SMOM ha inviato per una quindicina di giorni la Dr.ssa Cecilia Curti.

5. Il corso di anestesia per infermieri e tecnici, tenuto dall’in-faticabile e “sempre giovane” Giannino Busato, è arrivato alla quarta edizione e, grazie a un nuovissimo apparecchio donato da un nostro Socio, si è ulteriormente qualificato.

E lontano da Angal...18/04/2015 A Modena, riunione del C.D. a casa Sarti.

Viene nuovamente messo all’ordine del giorno il pro-blema della “sostenibilità degli Ospedali Missionari”, già affrontato a ottobre e a gennaio. Si discute anche sulla proposta dell’Amministratore di aumentare le rette di alcune prestazioni, che l’Associazione cerca in ogni modo di mantenere basse e accessibili a tutti.

10/05 A Verona, presso il Ristorante “Due Torri”, su invito della presidentessa Melly Pasti, incontro con le Socie di “Inner Wheel”, che consegnano a Mario e Claudia la cifra necessaria all’acquisto di un serbatoio per la rac-colta dell’acqua piovana, da installare presso la scuola materna.

Inaugurazione ufficiale della nuova scuola materna. Ora la sfida è mantenerla efficiente, con la necessaria dotazione di mate-riale didattico, e fare in modo che nessun bambino ne venga escluso perché la famiglia non può pagare la modestissima

retta richiesta.

Mario e due infermiere procedono alla sterilizzazione delle garze da spedire ad Angal.

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dell’ambulatorio odontoiatrico, che negli ultimi tempi è andata progressivamente calando.

23/08 Ad Antignano (LI) Riccardo Masi (amico del nostro socio e sostenitore Stefano di Puccio), del Circolo Nautico del Mugello, vince il Palio Velico, portando sul podio “Amici di Angal”.

2/09 A Como, a casa Nessi, riunione del C.D. con la par-tecipazione di Francesco Scarpari, per definire alcune situazioni da risolvere con particolare urgenza, rilevate durante il suo recentissimo soggiorno ad Angal a fianco dei Marsiaj.

12/09 Si sposa Eva, figlia di Patrizia e Gabriele Maciocco, presenti ad Angal negli anni ‘90. Auguri affettuosi a Eva, a cui va anche il nostro “grazie” per aver devoluto ad Angal la cifra destinata alle bomboniere.

20/09 A Nanto (VI), presso la Torretta, una cinquanti-na di Amici e Soci partecipano al tradizionale Angal Day. Celebra la Messa P. Gino Stocchero, Comboniano, Parroco di Angal. Durante la giornata si tiene sia l’As-semblea generale dei Soci, sia una riunione del C.D. Attivissimi, come sempre, i bambini, che allestiscono un mercatino con piccoli oggetti di artigianato realizzati in Uganda.

5/10 A Negrar (VR) l’s.r.l. PEGASO (prodotti probiotici), in occasione di un convegno, invita Mario e Claudia a presentare ai partecipanti i progetti dell’Associazione; a fine serata viene consegnato loro un assegno a favore dell’Ospedale.

24/10 A Milano riunione urgente del C.D. per decidere la linea da tenere in una situazione di emergenza ammini-strativa verificatasi negli ultimissimi tempi all’Ospedale.

8/11 A Pianiga (PD), presso la Chiesa di San Martino, “Insieme per Angal”, concerto del quartetto “Gli Archiatri”, organizzato dal gruppo di appoggio che fa capo alla Socia Luisa Levorato, con il patrocinio del Comune di Pianiga.

TestimonianzeSono tutte principesse

di Renata ScarpariRenata è al suo primo viaggio ad Angal, anzi in Africa! Di fronte a una realtà tanto complessa, all’impatto con una serie di pro-blemi di difficile soluzione, alla povertà e al disagio che provoca in chi la percepisce da vicino per la prima volta, ha voluto farsi catturare dal fascino dei bambini, dal loro sorriso, dalla loro gioia per ogni piccola cosa.Anche lei «enyero mabèr», letteralmente «sorride bene»: così ha commentato il papà di uno di questi bambini. E non è un’osser-vazione superficiale. Gli Alùr sono molto acuti e lapidari nei loro giudizi e hanno una capacità speciale di capire l’atteggiamento interiore delle persone.

Non si può arrivare ad Angal e comprendere questo luogo senza conoscere la sua gente: quanti occhi ti guardano! E i bambini, con l’allegria delle loro danze, ti rimangono nel cuore.De Andrè cantava: «…dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…» ed è proprio da questi “fiori” che sono rimasta colpita: dai colori, dal profumo, dalla bellezza struggente delle bambine di Angal. Sono ovunque: alla sera al pozzo a prendere l’acqua, carican-dosi le taniche sulla testa, o al mercato a vendere povera merce con grandi catini di plastica, o per la strada, cariche del fratelli-no legato sulla schiena con pochi stracci, o a raccogliere legna, o al rientro serale dai campi con la zappa in perfetto equilibrio sulla testa. Sono anche in ospedale: aiutano la mamma che accompagna il fratellino malato, accendono il fuoco, maci-nano a pietra il sesamo o le arachidi, lavano i pochi teli che servono da pannolini ai più piccoli, stanno attente alla pentola che bolle con dentro quattro fagioli, respirando spesso il fumo nero del focolare. Se le incroci, ridono divertite, forse perché tu sei così strana in mezzo a loro, fuori posto. Sono vestite di poco, spesso sporche e lacere, a piedi nudi o con gli imman-

Riccardo Masi sulla sua imbarcazione (con lui, a veleggiare, anche il nostro logo!).

Giacomo e Cecilia Sarti, organizzatori del mercatino.

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cabili infradito; hanno occhi profondi e dolci, corpi snelli e nervosi, mani veloci, pelle lucente, denti che brillano come perle allo schiudersi dei loro innumerevoli sorrisi. Hanno lo sguardo dritto di chi va subito al sodo, ignorando pregiudizi o moine; mai nervose o arrabbiate, sono sempre al lavoro con le amichette o le sorelline. Arrivano a chiederti una penna o un biscotto, mai money come fanno i loro coetanei maschi.Alla domenica indossano il vestito della festa e sbocciano in una fantasmagoria di tessuti e colori sgargianti: tulle rosso fiamma o rosa shocking, raso blu elettrico o verde smeraldo, e poi corpetti lavorati a petali o rivestiti di paillettes, pizzi che impreziosiscono colli e orli. I vestiti vengono probabilmente dal mondo occiden-tale e forse qualcuno era riservato a qualche travestimento di car-nevale, ma poco importa, loro li indossano fiere. Naturalmente le cerniere hanno ceduto, gli orli anche, i bottoni spesso mancano e a volte non si capisce l’incrocio delle bretelle... Le cinture, poi, sono quasi sempre slacciate e verrebbe voglia di legarle con un bel fiocco!Eccole, le bambine di Angal: ancora non lo sanno, ma con la loro bellezza mozzafiato, il portamento elegante, lo sguardo fiero, sono tutte principesse.

Un cambiamento epocaledi Mario e Maurizia Aviani

Un resoconto sintetico ma preciso della recentissima esperienza ad Angal dei due anestesisti, da cui traspare la soddisfazione per gli enormi passi avanti compiuti..

Come definirci? “Onde d’urto” del ciclone Giannino, che ci ha sradicati da Udine e fatti precipitare in Uganda.

Rispolverati alcuni monitor già in giacenza e messo in opera un ottimo ventilatore Autovent (recente donazione), completo di monitoraggio e prezioso concentratore di O2, siamo partiti. Abbiamo cominciato, come visitatori ingombranti, a frequen-tare la Sala Operatoria e a valutare l’organizzazione e le tec-niche anestesiologiche: carenti, come ci aveva preannunciato il Dr. Busato. In un Ospedale che lavora alla grande, con 15.000 ricoveri all’anno e più di 4.000 interventi chirurgici, rappresentano forse la maggiore criticità.I chirurghi d’altra parte non hanno niente da invidiare, come capacità e tecnica, ai nostri: spaziano nelle urgenze dal taglio cesareo all’addome acuto e nell’elezione dall’isterectomia ai gozzi, alle ernie ecc., sia nell’adulto che nel bambino. E pro-prio i chirurghi hanno accolto con molta gioia il cambiamento epocale introdotto: il passaggio dal monitoraggio intraoperato-rio alla ventilazione meccanica, dall’organizzazione della Sala Risveglio alla costituzione di una vera e propria Rianimazione, dimostratasi fattibile anche con mezzi modesti.

In Sala Operatoria c’era calma e serenità, nonostante la mole di lavoro, che ha messo a dura prova la resistenza degli infermieri (memori anche di una recente complicanza anestesiologica): nes-suno protestava, anzi capitava spesso di sentire sonore risate per piccoli contrattempi che potevano accadere. Il monitoraggio e la ventilazione controllata hanno però evidenziato alcuni problemi che prima venivano sottovalutati.

Forse così abbiamo aumentato la loro tensione e ridotto il buonu-more, ma ne è valsa la pena, per tutti.Mandi, Angal, afoyo*.

* “Mandi” è un tipico saluto friulano, corrispondente a “maneat deus tecum”; “afoyo” è invece un termine alùr, che significa “grazie”

Renata ha seguito Claudia in tutte le sue attività, sia con i bam-bini che con gli anziani. La donna ritratta alla sua sinistra è

Giannina (v. News n. 13) che, nonostante sia ultracentenaria, ha una mente ancora attenta e pronta a ricordare nomi e persone

di una vita trascorsa accanto alla Missione.

I Dottori Busato e Aviani accanto all’apparecchio per la ventilazione meccanica.

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I fili delle donne Klaùdia racconta

Le donne di Raguka

Raguka è un piccolissimo villaggio a una decina di chilometri da Angal, sulla strada che porta al confine con il Congo. Dopo una curva, che diventa pericolosa nella stagione delle piogge, e un ponticello altrettanto pericoloso a causa delle sue ridotte dimensioni, sulla destra, a ridosso di una collina, c’è una cappel-la. Davanti, un grande albero che offre riparo dal sole. Questo è stato per molti anni il meeting point con le donne di Raguka, le mie prime “allieve”.Ero ad Angal da poco. Mario era impegnatissimo in ospedale. Per alcuni mesi avevo accompagnato Suor Esterina, che le incon-trava una volta alla settimana per insegnare loro a leggere e per introdurle alle regole elementari del catechismo. Io però avevo in mente altro! E quando mi ero sentita pronta a sbrigarmela con la lingua locale, l’alùr, mi ero proposta come insegnante di... cucito! In realtà il mio obiettivo era quello di farmi accettare, di imparare a conoscerle e, fra un punto e l’altro, istruirle sulle rego-le elementari di igiene per mantenere in salute i loro bambini, come ad esempio far bollire l’acqua, idratarli dopo una diarrea, farli vaccinare, nutrirli correttamente ecc.Avevo scelto il cucito come tramite dei miei insegnamenti perché a quel tempo solo alcuni uomini sapevano cucire e pensavo che anche le donne sarebbero state felici di imparare per poter ram-mendare i vestiti dei loro bambini, perennemente sbrindellati. Così, mentre con grande impegno si sforzavano di tenere fra le dita, abituate a ben altri lavori con la zappa, un minuscolo oggetto come l’ago, io spiegavo l’importanza delle proteine (paragonandole ai mattoni) e i danni causati dagli okocchi (i germi) presenti nell’acqua inquinata.Qui si aprivano le discussioni perché quelle donne semplici non riuscivano a immaginare come potessero essere quegli okocchi con i quali le loro nonne, le loro mamme e loro stesse avevano convissuto! Ma quando facevano indossare al loro bimbo la semplicissima camicina cucita con le loro mani, il loro orgoglio era tale che erano pronte a credermi anche sulla questione degli okocchi.Da parte mia accettavo i loro consigli su come riconoscere la varietà migliore della radice di tapioca, come usare la pietra nera in caso di morso di serpente, come legarmi sulla schiena mio figlio Pierino che portavo sempre con me.Andavo ogni volta con gioia a quegli incontri. Sentivo che stavo costruendo qualcosa che sarebbe durato nel tempo.E un giorno... un giorno speciale ero davvero ansiosa di incontrare le mie amiche di Raguka! Da tempo erano preoccupate (così mi avevano riferito le Suore), perché non avevo ancora avuto altri figli e, temendo che il daktari Marìo avrebbe preso un’altra moglie, pregavano S. Daniele Comboni, fondatore dell’ordine missiona-rio, di intercedere perché almeno un altro figlio ci fosse concesso.

Ebbene, quel giorno potevo dare loro la notizia che aspettavano e che aspettavamo anche noi con ansia: ero ku mukisa (in stato di grazia, cioè incinta)!Mi ero resa conto che col passare del tempo si era instaurato fra noi un rapporto di complicità e di affetto, ma non mi aspettavo una tale esplosione di gioia! Si scatenò il finimondo: battimani, battipiedi, canti!Quando è nata Elena Daniela Nyarangal (“figlia di Angal”), sono venute tutte a farle festa e a portarle doni. Hanno scelto loro il nome!

Sono passati tanti anni, più di 40, ma ancora oggi, quando torno ad Angal e percorro la strada di Raguka, provo un tuffo al cuore riconoscendo la cappella, un po’ danneggiata dagli anni come lo sono io, e rivedo con gli occhi del ricordo il gruppetto di giovani donne, sedute in cerchio per terra, intente a costruire qualcosa che davvero è durato nel tempo.

1970: Klaùdia con Rosalia, una delle prime allieve di Raguka.

Rosalia e Klaùdia 45 anni dopo.

Dopo il racconto dell’avventura tragicomica descritta da Silvio Donà (v. News n.15), un’altra testimonianza, questa volta del Dr. Mauro Brighenti, ci parla delle difficoltà sue e degli altri medici in situazioni, a distanza di 30 anni, inimmaginabili!Mauro arriva a fine ottobre ’87 insieme con la moglie Cristina. Racconta così le sue prime esperienze ad Angal (da L’Ospedale di Angal, cinquant’anni di vita, pp. 81- 82, con lievi adattamenti):

Volendo introdurre l’anestesia generale con etere median-te intubazione, passai i primi giorni a controllare gli stru-menti: c’erano due vaporizzatori EMO, uno più scassato dell’altro. Dopo averli smontati e controllati accuratamen-te, riuscii a metterne in funzione uno. Non mancarono, tuttavia, i momenti di tensione, come quando feci la mia prima anestesia inalatoria con una cannula tracheostomica in una donna, che uno specialista di passaggio ad Angal operò poi di tumore alle corde vocali.Straordinaria la storia di questa donna! Tempo prima era stata tracheostomizzata d’urgenza da Vinicio Manfrin per ostruzione delle vie aeree e in seguito trasferita al Mulago* per l’intervento specialistico, ma era tornata ad Angal senza essere stata operata. E all’Ospedale di Angal stabilì la sua dimora, visse, partorì un figlio, divenne una specie di mascotte, finché la Provvidenza fece fermare ad Angal il bravo specialista, che eseguì l’intervento.Ad Angal la Provvidenza doveva essere sempre “on duty” !Come quando il Dr. Alfred Akanga riuscì ad estrarre senza danni, dal torace di una donna, una freccia che si era con-ficcata nella punta del cuore e oscillava ad ogni battito (se ci attaccavi un pennino potevi fare l’ECG!).O come quando io e Mario Marsiaj dovemmo operare un ragazzo con una peritonite purulenta presso il dispensario della Missione di Warr, con pochissimi mezzi procurati da Suor Luigia Castini: un bisturi, una pinza di Kocher e un drenaggio di kautchiù, ricavato da un guanto chirurgico ritagliato.

[…] L’intervento salvò la vita al ragazzo, che non poteva essere trasportato in Ospedale. Al risveglio dall’anestesia aveva fame e chiese di mangiare delle banane.

Proprio in questi giorni, ad Angal, Giannino Busato ha appena portato a termine il quarto corso di anestesiologia, in cui ha usufruito di un modernissimo apparato.Vicino a Warr funziona l’Ospedale di Nyapea.Le situazioni critiche certo non mancano, ma sono migliorati i mezzi per affrontarle, grazie all’impegno e alla passione di tanti.

Amarcord africano (III)a cura di Claudia Marsiaj

* L’Ospedale Universitario di Kampala.

Mauro accanto al ragazzo operato.

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I ProgettiAssistenza degli orfani da AIDS contributo annuo necessario: € 200

Il progetto intende offrire un aiuto diretto alle famiglie locali che accolgono e si prendono cura di questi orfani (285 al 30 giugno 2015). Con 200 euro all’anno si provvede alle elementari necessità del bambino orfano (sostentamento, vestiti, cure mediche, istruzione).

Ricovero gratuito per i bambini spesa annua: € 80.000

Permette di ricoverare tutti i bambini malati, anche per lunghi periodi, chiedendo solo il contributo simbolico di 1 euro.

Assistenza degli ammalati di AIDSspesa annua: € 35.000

Consente di offrire assistenza domiciliare agli ammalati di AIDS attraverso una équipe di infermieri espressamente formati per questo servizio.

Operazione Proteine spesa annua: € 10.000

Fa capo al Centro Nutrizionale (Nutrition Unit) interno all’Ospeda-le, che fornisce tre pasti al giorno ad alto contenuto proteico ai bambini con forme gravi di malnutrizione.Dal Centro viene inoltre distribuito il cibo anche ai pazienti biso-gnosi degli altri reparti.

Samaritan Fundspesa annua: € 7.500

Questo “fondo” permette di ricoverare le persone che non pos-sono pagare la sia pur modesta retta chiesta dall’Ospedale e di fornire gratuitamente i cosiddetti “farmaci salvavita”.

Supporto ai più poveri spesa annua: € 6.000

Consente la distribuzione di generi alimentari ad una quarantina di persone, due volte al mese.

Supporto alla scuola materna spesa annua: € 20.000

Il progetto si propone di migliorare le condizioni strutturali della scuola e di rendere più funzionale la sua gestione organizzativa, a partire dalla formazione del personale di assistenza e dalla disponibilità del materiale didattico.

Che cosa puoi fare tu • Svolgere un’opera di sensibilizzazione.•Partecipare agli eventi di raccolta fondi.• Impegnarti in una donazione regolare a sostegno

dei singoli Progetti.

Come contribuireI contributi si possono inviare con bonifico bancario a:ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUSUnicredit Banca Agenzia di Arbizzano - Negrar (Vr)c/c n. 000005412019 ABI: 02008 CAB: 59601 CIN: LIBAN: IT 31 L 02008 59601 000005412019

Banco Popolare SOOC. COOP. – Via Mazzini 13 - Negrar (Vr)c/c n. 000756ABI: 05034 CAB: 59600 CIN: FIBAN: IT 84 F 05034 59600 000000000756

(Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005, convertito in Legge con L. n.80 del 14 maggio 2005, le offerte fatte alle ONLUS con assegno o bonifico bancario sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato fino alla misura del 10%).

L’Associazione è iscritta nelle liste dell’Agenzia delle Entrate fra i possibili beneficiari del 5x1000 dell’IRPEF. Al momento della dichiarazione dei redditi, per devolvere il 5x1000 basta apporre la propria firma e il codice fiscale dell’Associazione - 93143850233 - nell’apposito spazio del modello IRPEF.

Il 5x1000 del 2013 ha fruttato la somma di 40.714 euro, in aumento rispetto al risultato precedente (29.816). Nel ringraziare vivamente tutti coloro che hanno scelto di beneficiare la nostra Associazione, cogliamo l’oc-casione per ribadire l’importanza di questa forma di finanziamento, i cui contributi sono stati interamente impiegati a favore dell’Ospedale e dei Progetti avviati.

Ulteriori informazioni si possono richiedere a:Amici di Angal ONLUSVia Vivaldi 3 - 37024 Arbizzano- Negrar (Vr) tel. (+39) 045 6020726sito web: www.amicidiangal.orge-mail: [email protected]

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Il Notiziario è a cura della sezione torinese dell’Associazione, coordinata da Tilde Barone [email protected] tel. (+39) 333 7122535

Giuseppina Ricciardi [email protected] tel. (+39) 338 7728989

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