Tempo Africano

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Tempo Africano Sierra Leone Freetown

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Sierra Leone Freetown

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Tempo AfricanoSierra LeoneFreetown

Gli africani non conoscono l’ansia di un’esistenza costantemente proiettata nel domani semplicemente perche non hanno futuro. In africa esiste solo il pre-sente vivente. E’ un presente a grandezza d’uomo che segue i circolari ritmi vitali dell’individuo e della natura e che potrebbe apparire fatalista, nella sua accet-tazione delle cose del mondo, se non racchiudesse in se una profonda serenità. Quella che è data da un lungo passato. perche è nel passato e nell’esperienza tramandata che gli africano trovano gli strumenti per affrontare il presente.Se nella nostra socetà angosciata dal peso della quotidianetà, ogni speranza e riposta in qualcosa che dovà accarede, in africa l’assilo del futuro e quasi total-mente assente. perche gli eventi che non hanno ancora avuto luogo non pos-sono costituire tempo.In questo senso la fotografia in africa assume una valenza narrativa e documen-taristica che ben si sposa con il concetto di tempo. Essa cattura la realtà imme-diata, focalizzando frammenti di presente, aiutando una immediata comprensione di reltà cosi differenti dalle nostre.

Tempo Africano

‘‘...Qui vedi maree di bambini sbattuti come niente tra rifiuti, ferri vecchi, car-casse di ogni genere, in casupole fatiscenti, in mezzo a bestialità di ogni genere. Bambini e ribrezzo per le strade. Pompei, duemila anni orsono nelle campagne vesuviane, era già di gran lunga più sviluppata della maggior parte di Freetown, la capitale. Città dei liberi, la chiamano..’’ Davide Rondoni

La città Freetown

‘‘...quando atterro nel minuscolo e caotico aeroporto internazionale di Freetown alle due del mattino, scopro che il modo più veloce per raggiungere la città non è via terra, ma via mare. E capisco subito perché. Il breve tragitto verso l’imbarcadero è una corsa a ostacoli. Ci sono buche che potrebbero ospitare una famiglia di ippopotami. Mi dicono che esiste una strada che porta a Free-town ma per arrivare si impiegherebbero quattro ore...’’ John Carlin

La strada

‘‘...i bambini d’Africa hanno occhi che sanno vedere l’essenzadi oggetti che sembrano irrecuperabili,mentre i bambini emancipati, super alimentati, iperprotetti,i così detti bambini del benessere hanno perso la capacità di leggerela vera natura delle cose.I bambini africani con sobrietà, fantasia e ingegno sanno creare il mondo.Bambini africani che con scarti trovati nelle stradee nelle discariche, regalano lorouna nuova identità.’’ Daniela Federica Montani

Discarica

Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.Non importa la bellezza o la bruttezza : queste sono cose relative.Ciascun volto è simbolo della vita.E tutta la vita merita rispetto.E’ trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sè stessi.

Tahar Ben Jelloun

Persone

La nostra paura più profondanon è di essere inadeguati.La nostra paura più profonda,è di essere potenti oltre ogni limite.E’ la nostra luce, non la nostra ombra,a spaventarci di più.Ci domandiamo: ‘ Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ‘In realtà chi sei tu per NON esserlo?Siamo figli di Dio.Il nostro giocare in piccolo,non serve al mondo.Non c’è nulla di illuminatonello sminuire se stessi cosicchè gli altrinon si sentano insicuri intorno a noi.Siamo tutti nati per risplendere,come fanno i bambini.Siamo nati per rendere manifestala gloria di Dio che è dentro di noi.Non solo in alcuni di noi:è in ognuno di noi.E quando permettiamo alla nostra lucedi risplendere, inconsapevolmente diamoagli altri la possibilità di fare lo stesso.E quando ci liberiamo dalle nostre paure,la nostra presenzaautomaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

Frammenti