cronache 5 - FRANCO BAMPIcronache VENERDÌ 5 24OTTOBRE 2008 SUPERENALOTTO,AZZECCATALASESTINA...

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5 cronache VENERDÌ 24 OTTOBRE 2008 SUPERENALOTTO, AZZECCATA LA SESTINA Catania, dalla bancarotta alla supervincita dalla prima pagina Un complotto forzital-meridional- hackeriano ha indubbiamente un certo fascino. E poi nessuno di noi ha scordato le vincite a ripetizione in Pu- glia, agli albori del concorso: 32 mi- lioni di euro la prima mostruosa vin- cita di gruppo a Peschici. E nessuno ha scordato i bambini malbendati del Lotto, le palline lisce o ruvide da estrarre per azzeccare il terno. Come dopo ogni vittoria di grande entità, anche ieri il leader del Movi- mento Diritti Civili Franco Corbelli ha subito annunciato un esposto-de- nuncia: «Chiederò alla Procura di Ca- tania di acquisire presso la Sisal copia del dischetto con le giocate del con- corso - spiega Corbelli in una nota - e di verificare la regolarità della maxi vincita, attraverso un controllo incro- ciato. Il 6 di Catania è un’altra vincita sospetta, che arriva come al solito, stranamente e puntualmente, dopo le roventi polemiche di questi giorni». Se «la Sisal non ha duplicato il di- schetto con le giocate, per consentire questo controllo incrociato, come Di- ritti Civili ha chiesto per settimane - aggiunge Corbelli - si avrà la certezza che si tratta di una vincita pilotata, dall’esterno, da esperti informatici, all’insaputa della stessa Sisal, così come è avvenuto in questi anni per altre maxi vincite. Non cambia nulla se a centrare il 6 questa sera è stata una schedina singola o un sistema». I sospetti fanno parte del gioco, ma se andiamo a vedere i precedenti, per esempio le dieci maggiori vincite di sempre, scopriamo che la seconda (71 milioni e rotti) è stata centrata a Mi- lano, la terza (di nuovo 71 e rotti) a Sa- vignone sul Rubicone, dove non solo il dado è tratto, in provincia di Forlì, e poi ancora nelle province di Milano, Torino, Bologna, Bari, Taranto, Rieti, Pistoia. Il complotto sembra già un po’ meno credibile, anche perché ieri Mi- lano si è comunque portata a casa un bel 5+1 da 3.757.199,25 euro. Una cifra che oltretutto sarebbe proprio quella giusta giusta per ritirarsi a vita pri- vata, senza preoccuparsi di avere sul conto corrente 100 milioni di euro di cui solo 103 mila garantiti contro le crisi. Ma resta il fatto che ha vinto qual- cuno altro, e che tutti noi dobbiamo ridimensionare le nostre aspettative. Lo stesso vale per Paris Hilton, che nelle ultime estrazioni aveva fatto comprare 1.000 biglietti, e per Dasha Zhukova, fidanzata di Roman Abra- movich, che ne aveva acquistati 500 sperando così di pagarsi il ricevi- mento di nozze rimandato dal ma- gnate a causa del cattivo momento economico. Siamo pronti a scommet- tere che, una volta accertato di non avere fatto né 6 né 5+1, le ragazze non hanno nemmeno perso tempo a con- trollare le schede. Ora si rischia l’effetto rebound. Ma niente paura. Una saggia decisione ha fatto sì che non si debba perdere troppo tempo a ricostruire un jackpot consistente. Il “6 di ripartenza” vale già oltre 20 milioni di euro. E rico- mincia così la favola bella che ieri ci il- luse, e che oggi di nuovo ci illude, o Paris. CLAUDIO PAGLIERI La città sull’orlo del crac oggi festeggia con la più alta vincita di sempre. Il sindaco: «È un segnale positivo per la comunità» A Catania i 100 milioni del concorso L’INCHIESTA La rivolta dei padroni delle slot machine Un decreto per risolvere la maxi multa da 90 miliardi rischia di far sparire 300 mila macchinette dai bar. Poi la retromarcia +54,7% +15,7% +15,1% -28,4% -9,1 -6,5 Fonte: AGICOS 2.600 Scommesse sportive Gratta e Vinci NewSlot 5.888 milioni di euro milioni di euro 13.776 milioni di euro Toto Totogol, Il9, Big Match Scommesse ippiche Bingo 169 milioni di euro 1.799 milioni di euro 1.261 milioni di euro GIOCHI IN CRESCITA Variazioni nei primi 9 mesi del 2007-2008 Totale giocate nei primi 9 mesi del 2008 34.286 in milioni di euro GIOCHI IN CALO n ROMA. L’agenzia Agicos ha reso noti i risultati dei giochi in Italia nei primi mesi dell’anno. Slot. Volano incontrastate. Se il trend continuasse, potrebbero ar- rivare ad una raccolta di oltre 21 miliardi di euro a fine anno. Gratta e vinci. Le proiezioni parlano di una raccolta a fine anno che potrebbe toccare i 9 miliardi, consolidandoli al secondo posto tra i giochi più praticati nel nostro paese, dietro solo agli apparecchi da intrattenimento. Scommesse. Era facile preve- dere che il 2008 sarebbe stato un anno record: Europei e Olimpiadi hanno fatto schizzare verso l’alto i bilanci dei mesi estivi, poi l’inizio anno è stato sorprendente. SuperEnalotto. L’impennarsi delle giocate, complice il jackpot da podio, ha letteralmente cam- biato faccia al bilancio. Una ri- presa sensazionale, basti pensare che a metà esercizio il concorsoa- veva chiuso a 908 milioni di euro, ovvero con una contrazione del 12,5 per cento. Lotto. Sono state 118 le estra- zioni del Lotto disputate nei primi 9 mesi . Per quanto riguarda le vin- cite questo 2008 si sta rivelando molto generoso per gli appassio- nati. Il 56 per cento di quanto gio- cato, pari a 2.460 milioni di euro, è tornato sotto forma di vincite. Bingo. La “tombola nazionale” segna una contrazione, ma i pros- simi mesi, e soprattutto dicembre, saranno però quelli più “ricchi”. Scommesse ippiche. Prosegue l’emorragia. In cifre, sono andati persi quasi 200 milioni di euro. Pronostici. Continua la pe- sante flessione dei concorsi pro- nostici. Totocalcio, Totogol e Il 9. Un dato pesante, se si tiene conto del fatto che nel luglio 2007 non vennero disputati concorsi e nel mese successivo solo tre. Big Match. Un risultato scon- fortante se si considera che a luglio 2007 non vennero disputati con- corsi per il mancato avvio della nuova rete. CLASSIFICA MACCHINETTE UN RECORD DA 21 MILIARDI dalla prima pagina Tutte le macchinette (sono 300 mila) che compaiono nei bar e nei lo- cali italiane dovevano sparire entro tre mesi. Sostituite dalle cosiddette video- lottery. Che sono sì più sicure, a prova di modifiche, alterazioni e soprattutto “blindate” nel sistema di controllo centrale della Sogei, che tiene d’occhio la quota (il Preu) che va versata allo Stato. Ma anche più insidiose: aumen- terebbe il valore della giocata e delle vincite, sarebbe possibile giocare online con tessere prepagate e forse anche con la carta di credito. Così è esplosa la rivolta dei gestori delle macchine. Sono l’anello centrale tra le dieci grandi concessionarie che gestiscono il gioco in Italia e i nego- zianti che le ospitano nei locali. Tra l’incudine e il martello, i gestori sono i proprietari delle apparecchiature e le dovrebbero sostituire a spese loro. nel bel mezzo di un’operazione, ancora da concludere, che ha già visto la sostitu- zione delle slot di prima generazione con quelle di seconda. Quindi, apriti cielo. «La norma de- creta la fine di migliaia di aziende de- dite tanto alla raccolta degli incassi delle slot, quanto alla costruzione delle apparecchiature, ma soprattutto la scomparsa di un sistema del gioco le- cito che annovera, tra i suoi meriti, la sconfitta delle consorterie criminali», rilancia Massimiliano Pucci, presi- dente di As.tro. «Confido in un errore del relatore», commenta ironica- mente il presidente di Sapar (l’asso- ciazione che riunisce fabbricanti, com- mercianti, importatori, esportatori e gestori di apparecchi) Paolo Dalla Pria. Ma perché tanta fretta nel riformare il settore? Lo spiega Gianfranco Conte, Pdl, presidente della Commissione Fi- nanze della Camera, davanti all’assem- blea: «Lo scabroso argomento degli ap- parecchi da intrattenimento andava assolutamente affrontato anche in re- lazione alla indagine della Corte dei Conti». È l’inchiesta che il Secolo XIX sta seguendo dal 31 maggio dello scorso e nella quale la procura della magistra- tura contabile chiede alle società con- cessionarie dei giochi 90 miliardi di euro. Nello stesso periodo arrivò la re- lazione della commissione d’indagine guidata dall’allora sottosegretario Al- fiero Grandi, che puntava il dito su una lunga serie di distorsioni del sistema. L’udienza è fissata per il 4 dicembre ed evidentemente, man mano che la data si avvicina, aumentano le fibrillazioni. Anche in aula. Perché tuona la voce del deputato dell’Italia dei Valori Igna- zio Messina, che cita i casi di Atlantis World, Cogetech, Snai e Lottomatica, finite nelle maglie del maxi-accerta- mento della Guardia di Finanza. Ma Conte difende «l’onorabilità dei con- cessionari». Il suo ragionamento è questo: «Non si può impedire ad un concessionario di partecipare al bando di gara per la concessione di giochi pubblici sulla considerazione che la Corte dei Conti e la Finanza hanno av- viato un’indagine sulla gestione della rete delle slot contestando multe per circa 90 miliardi». Ancora: «Il nostro sistema non prevede la colpevolezza senza condanna. Come possiamo escludere un operatore sulla base di fatti non confermati da condanne?». Gianfranco Conte è sempre stato strenuo sostenitore del sistema. E da- vanti alla Commissione Finanze arrivo a sostenere: «Chi è esperto del settore si è accorto della stupidità della com- missione». Parlava proprio della com- missione di indagine nominata dal go- verno per controllare il settore giochi e guidata da Alfiero Grandi. È un sistema nel quale la fetta più grossa (è dato di ieri) spetta ad Atlantis World, con una raccolta di 3,3 miliardi, pari a circa il 24 per cento del totale. Atlantis è stata guidata a questi risultati da Amedeo Laboccetta, che ne è stato legale rap- presentante. Oggi è deputato del Pdl, una lunga militanza in Alleanza Nazio- nale, della quale è stato uomo di spicco a Napoli. Ma al Secolo XIX Laboccetta assicura: «Non sono più in Atlantis. Il giorno dopo l’elezione ho abbando- nato tutte le cariche. Mi dedicherò solo alla politica. È una scelta di vita». C’è un altro grosso mistero che af- fiora, però, in una convulsa giornata parlamentare. Giorgio Tino, ex diret- tore dei Monopoli di Stato, finito a sua volta nel mirino della procura della Corte dei conti, è stato sostituito. Da luglio ha preso il suo posto Raffaele Ferrara, ma di fatto non ha ancora as- sunto l’incarico e, a quanto pare, non dispone del potere di firma. Così lo stesso Conte ammette: «Si dovrebbe aprire una discussione approfondita, un esame delle procedure di nomina nel nostro paese e che nel caso dei Mo- nopoli di Stato ha aperto una singolare vicenda». La giornata si chiude con una retro- marcia del governo. Il decreto «verrà migliorato sulla base delle indicazioni arrivate in sede parlamentare», an- nuncia Alberto Giorgetti, sottosegre- tario all’Economia. Ma conferma: per i prossimi cinque anni il governo so- sterrà e difenderà il sistema della con- cessione». E sulle videolottery corregge il tiro: «Non abbiamo nessuna inten- zione di ristrutturare il sistema, si tratta solo di sistemi migliorativi e so- prattutto di interventi che garanti- scono la messa in sicurezza e l’avvio di una fase di sperimentazione che por- terà a maggiori garanzie». MARCO MENDUNI [email protected] ALL’ORDINE DEL GIORNO Lo scabroso argomento andava affrontato per l’indagine della Corte dei Conti GIANFRANCO CONTE presidente Comm. Finanze L’ALLARME DELLA CATEGORIA La norma decreta la fine di migliaia di aziende e del sistema del gioco lecito MASSIMILIANO PUCCI presidente As.Tro. GENOVA GIOVEDÌ31MAGGIO2007 www.ilsecoloxix.it FM 98.2 - 98.7 - 103.8 IL NAZISTA IN FUGA SALPO’ DA GENOVA GRAZIE ALLA CROCE ROSSA RITROVATO IN ARGENTINA IL PASSAPORTO DI EICHMANN CASAZZA a pagina20 OGGI min. 11° max. 18° DOMANI min. 14° max. 18° OGGI “TFR o fondi pensione?” In vendita il volume a 8,90 euro + il prezzo del quotidiano Guida in 100 domande ad una scelta consapevole IN OMAGGIO “TELESECOLO” INDICE in primo piano...2 politica..............4 cronache............6 dal mondo.........8 attualità............9 liguria...............11 economia.........15 marittimo e borsa.17 cultura e spettacoli.20 lettere e rubriche.22 commenti........23 genova............25 lettere e città....31 album..............32 cinema & teatri..33 spettacoli.........34 televisione.......36 la scuola..........37 sport...............39 genova sport...42 affari...............45 meteo - lotto...47 Ha ucciso la moglie per gelosia PERUGIA Il paladino della lotta al cancro è nei guai per aver conservato gli oppiacei dei pazienti deceduti: voleva riutilizzarli per gli altri Veolia Propreté acquista il 75% della TMT, una delle tre società di Termomeccanica Ecologia, prima impresa italiana nel trattamento dei rifiuti LA SPEZIA CASAGRANDE>>6 Ifrancesi entrano in“Termo” Secondo gli inquirenti, a scatenare la furia di Roberto Spaccino è stato il sospetto che la bimba nascitura non fosse sua RAFFAELLI>>16 GENOVA Farmaci, chiesto il processo per Henriquet VASSALLO>>7 ¤ 1,00 QUASI cento miliardi di euro. È la somma che, se- condo la relazione della Com- missione di indagine incari- cata dal governo, le società concessionarie di slot ma- chine e videopoker devono allo Stato. Il “tesoro” è compo- sto da imposte non versate, ma soprattutto da sanzioni ammi- nistrative mai pagate. In pra- tica, secondo la relazione e l’indagine della Guardia di Finanza, le macchi- nette non erano collegate - come prescrive- rebbe la legge - alla rete della Sogei, la società in- formatica incaricata di monitorare le giocate. Risultato: lo Stato è stato privato di entrate per circa 98 miliardi di euro. Come molte Finanzia- rie. Ma non basta: secondo il Gat, il nucleo delle Fiamme Gialle che si occupa di frodi te- lematiche, a beneficiare mag- giormente del “malfunziona- mento” del sistema sarebbero state società legate alla crimi- nalità organizzata, che così sa- rebbero riuscite a riciclare de- naro sporco. Il rapporto, ora sul tavolo del viceministro Vincenzo Visco, punta il dito anche sull’Agenzia dei Monopoli e sui suoi vertici, che avevano il compito di controllare la correttezza del sistema e invece di pretendere il pagamento delle sanzioni si sarebbero accordati per un for- fait molto più basso. MENDUNIeSANSA>>3 L’INCHIESTA Il tesoretto della mafia Videopoker, 98 miliardi di tasse e multe non riscosse dai Monopoli. E finite ai clan Il rapporto della commissione >>IL REPORTAGE TUTTA LAS VEGAS IN UN BARETTO dal nostro inviato PAOLO CRECCHI Rosario La Spina, nuovo gestore del bar 15 giugno che ora si chiama Skipper in omaggio al grecale che qui soffia impetuoso, giura che non si è accorto di niente. SEGUE>>2 DOPO LE ELEZIONI Tregua nel Pd. Berlusconi e Fini: a casa Dopo aspre tensioni, maratona notturna. A ottobre la costituente. Prodi: il premier sarà presidente del partito Benedetto XVI benedice la foto di Madeleine McCann, la bimba britannica di 4 anni rapita il 3 maggio in Portogallo durante una vacanza. Di fronte al Papa i genitori della bambina, Kate e Gerry McCann. Il caso ha commosso il mondo BIMBA RAPITAIL PAPA BENEDICE MADELEINE Si inizia al mattino con l'aut aut di Prodi: «O si fa come dico io, o me ne vado. Non sono mica il "re travi- cello"». Si va avanti fino a notte con una tregua sul Partito democratico: sono stati fissati tempi e modalità per il fu- turo segretario e questa mattina si riu- niranno a Palazzo Chigi i “saggi” del nuovo partito. Prodi alla fine ha an- nunciato: «Il presidente del partito sarà il premier». La costituente del Pd sarà convocata in ottobre. Si è chiusa così la giornata più diffi- cile per la maggioranza. Il risultato delle amministrative ha infatti aperto due fronti: quello del programma di go- verno e quello della nascita del Pd. La sinistra dell'Unione, Sdi ed Udeur hanno chiesto, a gran voce, di convo- care subito un vertice di maggioranza. Ds e Margherita, al contrario, hanno premuto per una soluzione sulla que- stione del Pd. Sulla crisi della maggioranza si inne- sta la richiesta a gran voce, da parte di Berlusconi e Fini, di dimissioni del go- verno. Ma per il momento Berlusconi non salirà al Quirinale: preferisce aspettare i ballottaggi che, sostiene, daranno la spallata al centrosinistra. BOCCONETTIeLOMBARDI>>4e5 LA DECISIONE Fincantieri, dalla Regione alt alla Borsa Approvato un ordine del giorno con cui si chiede al governo «la sospensione della privatizzazione» . «Sospendere la quota- zione in Borsa di Fincantieri». La Regione Liguria si allinea alla Fiom Cgil e avverte il governo: «Non ci sono abbastanza garanzie per gli oc- cupati. Chediamo che il processo di privatizzazione dell’azienda sia so- speso». Nel giorno dello sciopero proclamato dalla Cgil contro il piano industriale dell’amministra- tore delegato Giuseppe Bono (che prevede investimenti per 800 mi- lioni di euro, subordinati al colloca- mento in Borsa del 49% delle azioni), il consiglio regionale ligure decide di scendere in campo al fianco della Fiom. Lo fa con un or- dine del giorno approvato dalla quasi totalità dei gruppi, da Rifon- dazione comunista ad Alleanza na- zionale. Solo Forza Italia si astiene: «In realtà - dice il capogruppo Luigi Morgillo -, dietro la parola “sospen- dere”, si nasconde la volontà di non privatizzare Fincantieri». F. FERRARI e un commento diLUIGI LEONE>>11e23 A GENOVA UNA STORIA CHE CAMMINA AL CONTRARIO L’OPERAIO TORNA A FARE IL CONTADINO GIULIANO GALLETTA S UO PADRE gettò via la zappa, e come tanti milioni di contadini scese in città per andare a fare l’operaio. Invece adesso Enrico, 21 anni, geno- vese di Pra’, ha fatto il cammino in- verso: lui ha studiato e si è diplomato, ma di fare l’operaio non se l’è sentita. E così ha risalito la collina: poca strada, in verità, ma lì c’è un altro mondo. E ora Enrico coltiva il basilico nelle serre dove un tempo lavorava suo padre. Adriano Celentano nel “ragazzo della via Gluck” e Giorgio Gaber in “Com’è bella la città”, raccontano del rapporto fra città e campagna tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta in Italia. Canzoni di successo, con la loro critica dell’urba- nizzazione tra nostalgia (Celentano) e strializzazione con l’inevitabile abban- dono delle campagne. Genova è uno dei gangli vitali di que- sto modello di sviluppo e le fabbriche si riempiono di contadini dell’entroterra che vedono nel loro nuovo ruolo di operai una via di uscita alla miseria della vita della campagna. Ma non solo: “essere operai” significa raggiungere anche un diverso status sociale, a di- spetto delle condizioni di lavoro spesso sensazione di essere protagonisti dello sviluppo, acuiscono questa coscienza. In alcuni casi però il legame con la campagna non si spezza del tutto e continua a funzionare in qualche modo. È la storia di tante famiglie come quella di papà Lorenzo che ora vede il figlio ripercorrere i suoi passi al contrario. Non soltanto per necessità, ma per scelta. Oggi infatti la condi- zione di operaio è considerata “resi- duale”, sinonimo quasi soltanto di sfruttamento, mentre quella di conta- dino (nel modo nuovo in cui si esplica), almeno nella forma del “lavoro auto- nomo”, oltre ad essere uno sbocco oc- cupazionale si è caricata di significati positivi, di valori come libertà e “natu- ralità” che possono sedurre i giovani (alcuni giovani) della Genova post-in- GENOVA MERCOLEDÌ23GENNAIO2008 www.ilsecoloxix.it FM 98.2 - 98.7 - 103.8 Prestiti in24 ore N. Verde: 800.07.56.45 Prestiti in24 ore N. Verde: 800.07.56.45 Duro attacco del chirurgo romano Staibano. Berti Riboli definisce massone il direttore del San Martino. Secca replica ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX Slot, la Procura chiede 90 miliardi Ma il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto I VIAGGI DI ASSESSORI E DIPENDENTI SONO COSTATI 2,3 MILIONI IN DUE ANNI E MEZZO REGIONE LIGURIA AIRLINES ALESSANDRA COSTANTE GENOVA. La Regione Liguria: un’agenzia turistica più che un ente pubblico. Assessori e dipendenti che viaggiano intorno al mondo, dalla Cina a New York, da Shanghai a Miami, da Toronto all’Uruguay. Per non parlare poi di Brasile, Libia, Tu- nisia, Russia, Romania, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qual- che volta in “business class”, vedi il viaggio a Shanghai dell’assessore Margherita Bozzano. In pillole è il dossier che il capo- gruppo di Alleanza nazionale, Gianni Plinio, ha presentato ieri. La giunta Burlando, però, non ci sta a fare il punching-ball e risponde per voce dell’assessore al Personale, G.B. Pit- taluga: «Contando l’aumento dei bi- glietti aerei abbiamo speso gli stessi giunta Biasotti». I dati nelle mani di Plinio arrivano dagli uffici regionali, in risposta alle richieste presentate in consiglio dal capogruppo di Alleanza nazionale. Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 e il 31 ottobre 2007 questo andirivieni sulla rotte del mondo è costato circa 2 milioni e 385 mila euro, di cui 393.246,39 sono stati spesi per le mis- sioni italiane e straniere della giunta; sono stati autorizzati per 5.500 mis- sioni in Italia e all’estero e nel 2007 per 5.100. «Bisogna ridurre le tra- sferte. Non si può fare i globetrotter di lusso mentre le famiglie liguri ti- rano la cinghia», ammonisce Plinio che non si è fatto mancare neppure la graduatoria dei viaggiatori e le loro mete. Guida la classifica l’assessore al Tu- rismo Margherita Bozzano, al se- condo posto c’è il presidente Claudio Burlando, al terzo il vicepresidente Massimiliano Costa (in questi giorni in viaggio a Cuba con il collega Franco Zunino). «Non c’è punto del mappa- mondo che non sia stato toccato - spiega Plinio - È una riedizione - ha aggiunto - del turismo politico che fu- roreggiava nella vituperata prima Re- Fed taglia i tassi, giù le Borse ECONOMIA I ritardi accumulati nella movimentazione dei container hanno prodotto la paralisi dei traffici. La rabbia degli spedizionieri È morto a 92 anni Arrigo Boldrini, protagonista della Resistenza, medaglia d’oro al valor militare, presidente onorario dell’Anpi. Partecipò alla Costituente BOLDRINI CRESCI>>11 Addio partigiano “Bulow” Il provvedimento della Fed, che ha abbassato i tassi al 3,50%, non è stato sufficiente a frenare il segno negativo delle Borse BATTIFORA>>15 GENOVA Terminal Vte in emergenza export fermo per 4 giorni G. FERRARI>>13 CRISI POLITICA Per Prodi sfida finale. Berlusconi: «In piazza» ROMA.Romano Prodi ha platealmente appro- vato la linea di Walter Veltroni all’assemblea dei parlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanti con le riforme istituzionali e con quella elettorale, no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peg- giore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera, domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbe mantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ri- bella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto in piedi con espedienti sarebbe travolto da un movi- mento popolare irresistibile». BOCCONETTIeLOMBARDI>>2e3 I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e Barack Obama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in South Carolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO>>7 PRIMARIELITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA ROMA.«Ci sono casi in cui sono stati creati reparti-fantasma solo per poter dare dei posti di primario agli amici. In quei reparti, che poi bisogna far lavorare, vengono ope- rate anche persone che non ne avrebbero bisogno». A lanciare l’ac- cusa è Mario Staibano, primario della cardiochirurgia del San Fi- lippo Neri di Roma, nel corso della presentazione di un progetto di ri- forma nel sistema sanitario del Lazio. «Il grande affare dei partiti non è quello di piazzare i loro uo- mini. Ma fare in modo che i loro uo- mini “facciano la spesa” dove vo- gliono loro». Il grande business per la partitocrazia è l’acquisto dei macchinari e degli approvvigiona- mento, «oltre agli appalti per l’edi- lizia», ha concluso Staibano. E così la polemica nata in Liguria su nomine e spartizione dei posti riesplode, inaspettata, nella capi- tale. Dove è presente, nella sede del Consiglio regionale del Lazio, anche Edoardo Berti Riboli, il chi- rurgo che ha scatenato il “caso Li- guria”. E che rilancia: «L’influenza dei partiti nella sanità è stata enorme, sia da sinistra, sia da de- stra. Dal centrodestra è stata un po’ inferiore, ma solo perché nella no- stra regione è meno strutturato, tutto qui». E non si ferma: «Da noi, all’ospedale San Martino, non c’è stato spoils system. Il direttore ge- nerale (Gaetano Cosenza,ndr) non è stato cambiato, ma la situazione non è peggiore che in altre regioni. D’altronde lui ha parenti in poli- tica, congiunti in magistratura ed è massone. E chi lo sposta, uno così?». Alle dichiarazioni di Berti Riboli ha replicato in serata l’ufficio stampa del San Martino: «La de- scrizione non corrisponde assolu- tamente alla figura del direttore ge- nerale del San Martino». GLI INVIATI MENDUNIeSANSA>>4 Il premier e Walter Veltroni decisi a riottenere la fiducia. Oggi vota la Camera: sì scontato. Domani il verdetto incertissimo del Senato. Berlusconi: «Niente espedienti» ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è la richiesta della Procura della Corte dei Conti alle società concessionarie di slot machine. La somma corrisponde alle multe non versate ai Monopoli. I magistrati vanno avanti per la loro strada: respinte le deduzioni delle parti, la Procura ha deciso di ribadire le proprie accuse e nei giorni scorsi ha depositato le citazioni per l’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre. È la richiesta di risarcimento danni più grande della storia giudiziaria italiana. La prima contestazione da parte della Procura della Corte dei Conti risale al 2007. Il Secolo XIXha sollevato il caso con un’inchiesta poi ripresa da trasmissioni televisive, fra cuiStri- scia la notizia. La guerra è ancora lunga: una prima battaglia si combatterà proprio oggi davanti al Tar del Lazio, che deve decidere sul ricorso presentato da tre società concessio- narie. Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato, seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo ha fatto apprezzando i criteri indicati dal Parla- mento circa il sistema delle penali, che de- vono essere applicate «secondo principi di autorevolezza, di proporzionalità e con di- retto riferimento all’inadempimento accer- tato e al danno effettivamente arrecato». Le penali vanno pagate, insomma. Ma è già aperta la strada dello sconto. GLI INVIATI MENDUNIeSANSA>>5 In omaggio con Il Secolo XIX Oggi in edicola “GIOIA” Speciale sfilate: il dizionario per seguirle OGGI min. max. 14° DOMANI min. max. 11° INDICE in primo piano...2 attualità............4 cronache............6 dal mondo.........7 liguria..............10 economia..........11 marittimo.........13 cultura e spettacoli15 lettere e rubriche18 commenti.........19 genova.............21 lettere e città....27 album..............28 agenda...........29 spettacoli.........30 cinema & teatri...31 televisione.......32 la scuola..........33 sport...............34 genova sport....37 meteo - lotto...39 affari...............40 ¤ 1,00 OSCAR IL PIENO DEI COEN Nomination: Tornatore fuori dalla cinquina LINETTIa pagina17 IL MITO LA VESPA PUNTA SULL’INDIA CRESCIeVENTURIa pagina9 Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo SCANDALO SANITÀ «Reparti-fantasma per i primari amici» 5 cronache VENERDÌ 25GENNAIO 2008 L'INCHIESTA Atlantis, multa record da 31 miliardi Caso slot machine: le richieste del pm alla concessionaria vicina ad An e ad altre nove società Il Preu (prelievo erariale unico) è la tassa che si paga sulle giocate. Fino al 2006 era del 13,5%, ora è al 12% per cento LA MAXI MULTA RIPARTITA PER CONCESSIONARIE (in miliardi di euro) 31,4 7 6,8 9,4 2,9 3,1 7 7,7 4,5 8,1 Atlantis Cogetech Snai Lottomatica Cirsa Hbg Codere Sisal Gmatica Gamenet Per legge le macchinette devono essere collegate via modem con il cervellone della Sogei, la Società Generale di Informatica che si occupa di controlli sul pagamento delle imposte. Per ogni ora in cui una macchinetta non è collegata al sistema di controllo della Sogei, scatta la sanzione di 50 euro. La commissione presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi ha affermato che i Monopoli “hanno tollerato che l’impianto per regolare il gioco e ottenere il pagamento delle imposte non entrasse a regime per più di un anno, rinunciando a qualunque forma di sanzionamento” dai nostri inviati MARCO MENDUNI FERRUCCIO SANSA ROMA. Al primo posto, con la contestazione più pesante, c’è Atlan- tis World, la società concessionaria delle slot machine rappresentata in Italia da Amedeo Laboccetta, storico esponente di Alleanza Nazionale a Napoli. Quasi 31 miliardi e mezzo di euro: l’equivalente, per intendersi, di sei volte il Pil di una nazione come lo Zimbabwe. Ma Atlantis è soltanto la prima so- cietà cui la Procura della Corte dei Conti ha chiesto di saldare il debito (finora presunto, fino alla decisione finale) con lo Stato. Sanzioni e multe per il mancato collegamento alla rete telematica di controllo delle macchinette. La lista conta altri nove nomi, concessionarie che stanno vivendo giorni di fibrilla- zione. Ecco allora Cogetech (9,4 mi- liardi), Snai (8,1 miliardi), Lottoma- tica (7,7 miliardi), Cirsa (7 miliardi di euro), Hbg (7 miliardi), Codere (6,8 miliardi), Sisal (4,5 miliardi), Gma- tica (3,1 miliardi) e Gamenet (2,9 mi- liardi). Il totale fa circa novanta mi- liardi di euro, considerando che le cifre sono arrotondate per difetto. E senza contare un’altra voce: le san- zioni sul mancato prelevamento del Preu, il prelievo che i Monopoli do- vevano esigere su ogni giocata delle slot machine. E senza tenere conto anche delle sanzioni che erano state richieste nei confronti dei vertici dell’amministrazione dei Monopoli e che potrebbero essere confermate. Cifre a nove zeri, basti pensare che al direttore Giorgio Tino è stato conte- stato un danno per 1,2 miliardi di euro. ADESSOla richiesta della Procura e sulla scrivania dei magistrati della Corte dei Conti in attesa dell’udienza del prossimo 4 dicem- bre. Allora in aula sarà discusso il più grande risarcimento della storia giu- diziaria italiana. Da una parte i pm, dall’altra alcuni degli avvocati più noti della Capitale, schierati dalle so- cietà concessionarie che si giocano un tesoro. Se non addirittura il ri- schio di fallire. La linea difensiva: non è stato tec- nicamente possibile collegare per tempo le slot machine alla rete tele- matica che doveva monitorare gli apparecchi in servizio e calcolare quindi la somma da pagare allo Stato. Seconda contestazione: le pe- nali sarebbero state calcolate in modo sbagliato. Terza obiezione: la Corte dei Conti non ha competenza a occuparsi del rapporto tra Mono- poli (un’Agenzia che dipende dal mi- nistero dell’Economia) e società, perché si tratta di un accordo di ca- rattere privato. Le deduzioni non hanno convinto la procura , che le ha respinte. Così si va davanti al magistrato contabile con una richiesta da far tremare i polsi. Il pm non si basa solo su argo- mentazioni, ma su prove documen- tali. Eccole. Non è vero che era im- possibile collegare le macchinette alla rete, perché oltre il novanta per cento del territorio nazionale era co- perto. Seconda contestazione: se non era possibile collegare le slot, perché le concessionarie, pochi mesi dopo aver ottenuto il via libera dai Mono- poli, hanno raddoppiato, triplicato o addirittura quadruplicato le mac- chinette? Sostiene la procura: con questo atteggiamento si è moltipli- cata l’entità dell’inadempimento, pur sapendo che non si poteva ri- spettare la convenzione. La relazione della Commissione presieduta dal sottosegretario Al- fiero Grandi, l’organismo che per mesi ha indagato sul mondo delle scommesse “legali” e ha poi conse- gnato la relazione al viceministro all’Economia Vincenzo Visco, spende molte parole per la Atlantis World Group of Companies, la so- cietà che ha collezionato la penale record. La concessionaria che in un bar di poche decine di metri quadrati a Riposto (Catania) avrebbe stipato quasi 27 mila apparecchi che in re- altà dovevano risultare “in magaz- zino” e non funzionanti. Gli esperti della commissione Grandi l’hanno considerato un esca- motage per “nascondere” macchi- nette che in realtà funzionavano egualmente al di là di ogni regola- mentazione. Amedeo Laboccetta, rappresen- tante di Atlantis in Italia, ha ribadito in una lunga intervista alSecolo XIX che si trattava di «un escamotage, ma in senso positivo. Fu realizzato con il pieno consenso degli enti inte- ressati e con un solo fine: costringere chi ”nascondeva” le macchinette a uscire allo scoperto». Insomma: i Monopoli erano d’accordo, aveva confermato Laboccetta, e la finalità era solo quella di far emergere situa- zioni di illegalità. ESISTEpoi un altro filone di inda- gini sui legami politici , ma anche su quelli con la criminalità organizzata, del mondo del gioco e delle slot. La guardia di Finanza sta lavorando da tempo e gli uomini del Gat, il gruppo antifrodi tecnologiche delle Fiamme Gialle (che hanno indagato sul caso delle slot machine non collegate alla rete di cotnrollo) hanno già incon- trato due volte, in summit dedicati a questo specifico argomento, i detec- tive della Dia, la Direzione investiga- tiva antimafia. [email protected] sansa@ilsecoloxix. Una slot machine: sulle macchinette indaga da mesi la procura della Corte dei conti che contesta la maxi-sanzione LA POLEMICA Cnr, il nuovo presidente scelto dopo un consulto telefonico ROMA. «Il comitato scientifico istituito a settembre dal ministro dell’Università Fabio Mussi per indi- viduare una terna di scienziati da cui estrarre il nome del nuovo presidente del Cnr, ha lavorato in maniera tanto perfetta da non lasciare traccia del suo operato». È ironica, la posizione as- sunta dal sindacato Usi/Rdb-Ricerca, nel ribadire che «il gruppo di esperti (guidato dal famoso fisico Giorgio Pa- risi) non ha prodotto alcuna docu- mentazione finale in merito alle pro- cedure di scelta dei candidati da inse- rire nella terna». Un dato che si evince, sottolinea il sindacato, da una lettera (di cui l’Usi/Rdb dichiara di essere in possesso) che nei giorni scorsi il mini- stro Mussi avrebbe fatto recapitare a Enzo Boschi, presidente dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulca- nologia). Boschi, dopo essere stato escluso dalla prima scrematura della commissione, ha chiesto a Mussi l’ac- cesso agli atti della selezione pubblica. Nella lettera citata dal sindacato, che porterebbe la data dell’11 gennaio 2008, Mussi scrive a Boschi che «il co- mitato si è riunito due volte nel mese di novembre e una volta nel mese di di- cembre», ma, caso singolare, «senza redazione di verbale». E così, «al ter- mine della riunione del 13 dicembre, il comitato ha presentato al ministro la terna, senza il corredo di relazione al- cuna». Il comitato scientifico, in altre parole, avrebbe esclusivamente espresso un’indicazione orale, «all’in- segna del verba manent, scripta vo- lant»,denuncia il sindacato. Una modalità, continua l’Usi/Rdb, «che non sembra avere precedenti nei Paesi civili»: «Non sembra esserci del comitato e dell’elenco dei compo- nenti presenti alle tre riunioni, ma neppure delle motivazioni che avreb- bero determinato la inidoneità di una moltitudine di aspiranti presidenti del Cnr e della relazione finale in base alla quale Mussi avrebbe scelto il nome di Luciano Maia». Uno scienziato, Maia, che, secondo il sindacato, sarebbe «molto vicino a Parisi, con il quale di recente ha anche condiviso il docu- mento contro la visita a La Sapienza del Papa». Per l’Usi/Rdb «l’assenza di tracce di verbali appare sconcertante, un giallo in piena regola. Anzi, un de- litto perfetto visto che il committee ha “ammazzato” circa 30 candidati senza lasciare alcun indizio. Roba da fare im- pallidire Hitchcock». Enzo Boschi, tra i primi esclusi nella corsa per la presidenza del Cnr e at- tuale capo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha già fatto sapere di voler «andare fino in fondo per capire cosa è accaduto». «Ho già messo le carte in mano ad un avvocato - ha detto Boschi -. Nelle prossime ore decideremo se e contro chi sporgere denuncia. Io, comunque, vorrei solo sapere perché sono stato escluso. Ne ho tutti i diritti: c’era un bando pubblico per candidarsi alla presidenza: è strano che la commis- sione che ha selezionato i candidati non abbia prodotto neppure un docu- mento relativo al suo operato». «Non eravamo una commissione di concorso, per questo non era previsto che producessimo documenti ammi- nistrativi come dei verbali di seduta - la difesa di Giorgio Parisi -. E comun- que è stato lo stesso ministero, alla fine, a dirci che non era necessaria nes- suna relazione del nostro operato, ma che bastava la comunicazione della terna di nomi scelti». L’ elenco che è stato comunicato a Mussi «per tele- fono». «Sì, l’ho chiamato io- ammette Parisi- in qualità di presidente della commissione di consulenza. Ma erano Boschi, uno degli esclusi, minaccia di fare causa. La difesa del ministro Mussi: «Non c’era bisogno di verbali scritti» LA DELIBERA CONTESTATA L’Icram paga in gettoni d’oro: 1.000 euro l’uno dalla prima pagina Curiosamente, nella delibera incri- minata lo stesso refuso compare due volte, alla riga 19 e alla riga 31. Un er- rore del computer? Un riflesso condi- zionato di chi ha verbalizzato la se- duta? Nella fretta, il presidente Fo- cardi ha firmato senza rileggere. «Uno scandalo!», tuona Rocco Tritto del sindacato Usi: «Non sol- tanto i consiglieri si sono aumentati i compensi senza motivo, ma ci pren- dono pure in giro parlando di refusi. Siamo indignati. Mille euro a seduta sono un insulto per tutti quelli che la- vorano e non arrivano alla fine del mese». Nel giorno della caduta del premier, Pecoraro Scanio non ha trovato il tempo per rispondere direttamente al Secolo XIX. Ai suoi portavoce ha fatto dire che della vicenda non sa nulla, ep- pure ha sempre seguito con partico- lare attenzione i guai dell’Icram. Lo scorso gennaio, proprio su que- ste colonne, l’ex presidente Folco Qui- lici rilasciò un’intervista amarissima: «L’Istituto per la ricerca marina? Un carrozzone inutile. Tanto per comin- ciare la sede è a nord di Roma, ben lon- tano dal mare, e per fare ricerca siamo obbligati ad andare sul litorale e riem- pire i secchi. In un paese con 8.000 chilometri di coste! Con decine di fari, caserme, conventi a picco sul mare completamente inutilizzati»! Esperimenti in vasca, «pesciolini e granchiolini in una boccia di vetro». Una nave oceanografica affittata a ri- cercatori privati «perché non ci sono i soldi per la nafta». Studi fondamentali «come quello sull’inseminazione arti- ficiale delle cernie». Il paradosso del tetto di spesa, perché l’Icram è un isti- l’anno precedente. Alfonso Pecoraro Scanio, diventato ministro dell’Ambiente, prova a ri- mettere le cose a posto. Prima di tutto accoglie le dimissioni di Quilici («Cambiato il governo, cambino anche me») e nomina commissario straordinario il già citato Silvestro Greco. Anche lui frettoloso, dimentica però di sciogliere il consiglio di ammi- nistrazione e la Corte dei conti non può che impugnare il provvedimento. Desiste, il ministro? Manco per sogno: scioglie il consiglio ma designa nuovamente Greco come commissa- rio. Quest’ultimo si dimette dopo sole sei ore «per motivi personali», ma prima conferma tutte le delibere che la Corte dei conti gli ha annullato, as- tesa inconfessabile. Ma perché tanta amicizia da parte di Pecoraro nei con- fronti del biologo marino venuto dalla Calabria? Ex diessino iscritto alla sezione Gramsci di Vibo Valentia, Silvestro Greco è prima di tutto fratello di Raf- faele, personaggio chiave della vi- cenda. Raffaele è infatti amico dell’as- sessore calabrese all’ambiente, Diego Tommasi, che fa parte assieme ad altri quattro fedelissimi di Pecoraro del co- mitato esecutivo dei Verdi. Tutto qui? No. Il fratello di Silvestro è anche titolare della Nautilus, azienda che affitta natanti e attrezza- ture per la ricerca marina della quale l’Icram è buon cliente: almeno 200 mila euro di contratti, finora, senza contare i 30 mila che sono stati bloc- cati. Che Greco sia stimato da Pecoraro per motivi professionali è un fatto, pe- raltro. Costretto a nominare un nuovo commissario, il suo braccio destro Nerio Carugno, il ministro lo impone comunque come direttore scientifico. zato per cinque anni perché sono di si- nistra. Poi sono diventato quello che sono perché posso vantare un curri- culm invidiabile, ho sempre lavorato sodo, anche in Antartide, dove sono rimasto per mesi. Punto. Tutto il resto sono calunnie». Calunnie non sono gli aumenti che il nuovo consiglio di amministra- zione, fortemente voluto da Pecoraro, si è concesso nella prima seduta del proprio mandato. Dapprima il presi- dente Focardi ha provato a negare, fa- cendo dire al segretario Dominici che «non è vero niente, l’aumento è di soli 250 euro». Poi è stato lo stesso Domi- nici, messo di fronte all’evidenza, a spiegare che si è trattato di «un re- fuso», dovuto alla fretta di assumere 11 precari. Cosa c’entrano i precari? Apparen- temente nulla. In realtà le delibere dell’aumento e quella delle assun- zioni, presentate insieme ai rappre- sentanti sindacali, avrebbe dovuto far chiudere un occhio sui 1.000 euro a se- duta: nei cda della pubblica ammini- L’Istituto della ricerca marina minimizza: «È stato un errore, volevamo scrivere 250 euro». Sindacati in trincea La delibera del consiglio di amministrazione, datata 19 dicem- bre 2007, che prevede l’aumento dei gettoni di presenza Tre momenti clou dell’inchiesta del “Secolo XIX” sulle slot ma- chine e la maxi-multa da novanta miliardi di euro

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Page 1: cronache 5 - FRANCO BAMPIcronache VENERDÌ 5 24OTTOBRE 2008 SUPERENALOTTO,AZZECCATALASESTINA Catania,dallabancarottaallasupervincita dallaprimapagina Uncomplottoforzital meridional

5cronache VENERDÌ24 OTTOBRE

2008

SUPERENALOTTO, AZZECCATA LA SESTINA

Catania, dalla bancarotta alla supervincita

dalla prima pagina

Un complotto forzital­meridional­hackeriano ha indubbiamente uncerto fascino. E poi nessuno di noi hascordato le vincite a ripetizione in Pu­glia, agli albori del concorso: 32 mi­lioni di euro la prima mostruosa vin­cita di gruppo a Peschici. E nessunoha scordato i bambini malbendati delLotto, le palline lisce o ruvide daestrarre per azzeccare il terno.

Come dopo ogni vittoria di grandeentità, anche ieri il leader del Movi­mento Diritti Civili Franco Corbelliha subito annunciato un esposto­de­nuncia: «Chiederò alla Procura di Ca­tania di acquisire presso la Sisal copiadel dischetto con le giocate del con­corso ­ spiega Corbelli in una nota ­ edi verificare la regolarità della maxivincita, attraverso un controllo incro­ciato. Il 6 di Catania è un’altra vincitasospetta, che arriva come al solito,stranamente e puntualmente, dopo leroventi polemiche di questi giorni».Se «la Sisal non ha duplicato il di­schetto con le giocate, per consentirequesto controllo incrociato, come Di­ritti Civili ha chiesto per settimane ­

aggiunge Corbelli ­ si avrà la certezzache si tratta di una vincita pilotata,dall’esterno, da esperti informatici,all’insaputa della stessa Sisal, cosìcome è avvenuto in questi anni peraltre maxi vincite. Non cambia nullase a centrare il 6 questa sera è statauna schedina singola o un sistema».

I sospetti fanno parte del gioco, mase andiamo a vedere i precedenti, peresempio le dieci maggiori vincite disempre, scopriamo che la seconda (71milioni e rotti) è stata centrata a Mi­lano, la terza (di nuovo 71 e rotti) a Sa­vignonesulRubicone,dovenonsoloildado è tratto, in provincia di Forlì, epoi ancora nelle province di Milano,Torino, Bologna, Bari, Taranto, Rieti,Pistoia.

Il complotto sembra già un po’meno credibile, anche perché ieri Mi­lano si è comunque portata a casa unbel 5+1 da 3.757.199,25 euro. Una cifrache oltretutto sarebbe proprio quellagiusta giusta per ritirarsi a vita pri­vata, senza preoccuparsi di avere sulconto corrente 100 milioni di euro dicui solo 103 mila garantiti contro lecrisi.

Ma resta il fatto che ha vinto qual­cuno altro, e che tutti noi dobbiamoridimensionare le nostre aspettative.Lo stesso vale per Paris Hilton, chenelle ultime estrazioni aveva fattocomprare 1.000 biglietti, e per DashaZhukova, fidanzata di Roman Abra­movich, che ne aveva acquistati 500sperando così di pagarsi il ricevi­mento di nozze rimandato dal ma­gnate a causa del cattivo momentoeconomico. Siamo pronti a scommet­tere che, una volta accertato di nonavere fatto né 6 né 5+1, le ragazze nonhanno nemmeno perso tempo a con­trollare le schede.

Ora si rischia l’effetto rebound. Maniente paura. Una saggia decisione hafatto sì che non si debba perderetroppo tempo a ricostruire un jackpotconsistente. Il “6 di ripartenza” valegià oltre 20 milioni di euro. E rico­mincia così la favola bella che ieri ci il­luse, e che oggi di nuovo ci illude, oParis.CLAUDIO PAGLIERI

La città sull’orlo del cracoggi festeggia con la piùalta vincita di sempre.Il sindaco: «È un segnalepositivo per la comunità»

A Catania i 100 milioni del concorso

L’INCHIESTA

La rivolta dei padronidelle slot machineUn decreto per risolvere la maxi multa da 90 miliardi rischiadi far sparire 300 mila macchinette dai bar. Poi la retromarcia

+54,7% +15,7% +15,1% -28,4% -9,1 -6,5

Fonte: AGICOS

2.600

Scommesse sportive Gratta e Vinci NewSlot

5.888milioni di euro milioni di euro 13.776 milioni di euro

Toto Totogol, Il9, Big Match Scommesse ippiche Bingo

169 milioni di euro 1.799 milioni di euro 1.261 milioni di euro

GIOCHIIN CRESCITA

Variazioni nei primi 9 mesi del 2007-2008

Totale giocate nei primi 9 mesi del 2008 34.286 in milioni di euro

GIOCHIIN CALO

n ROMA. L’agenziaAgicos ha reso noti irisultati dei giochi inItalia nei primi mesi

dell’anno.Slot. Volano incontrastate. Se il

trend continuasse, potrebbero ar­rivare ad una raccolta di oltre 21miliardi di euro a fine anno.

Gratta e vinci. Le proiezioniparlano di una raccolta a fine annoche potrebbe toccare i 9 miliardi,consolidandoli al secondo postotra i giochi più praticati nel nostropaese, dietro solo agli apparecchida intrattenimento.

Scommesse. Era facile preve­dere che il 2008 sarebbe stato unanno record: Europei e Olimpiadihanno fatto schizzare verso l’alto ibilanci dei mesi estivi, poi l’inizioanno è stato sorprendente.

SuperEnalotto. L’impennarsidelle giocate, complice il jackpotda podio, ha letteralmente cam­biato faccia al bilancio. Una ri­presa sensazionale, basti pensareche a metà esercizio il concorsoa­veva chiuso a 908 milioni di euro,ovvero con una contrazione del12,5 per cento.

Lotto. Sono state 118 le estra­zioni del Lotto disputate nei primi9 mesi . Per quanto riguarda le vin­cite questo 2008 si sta rivelandomolto generoso per gli appassio­nati. Il 56 per cento di quanto gio­cato, pari a 2.460 milioni di euro, ètornato sotto forma di vincite.

Bingo. La “tombola nazionale”segna una contrazione, ma i pros­simi mesi, e soprattutto dicembre,saranno però quelli più “ricchi”.

Scommesse ippiche. Proseguel’emorragia. In cifre, sono andatipersi quasi 200 milioni di euro.

Pronostici. Continua la pe­sante flessione dei concorsi pro­nostici. Totocalcio, Totogol e Il 9.Un dato pesante, se si tiene contodel fatto che nel luglio 2007 nonvennero disputati concorsi e nelmese successivo solo tre.

Big Match. Un risultato scon­fortante se si considera che a luglio2007 non vennero disputati con­corsi per il mancato avvio dellanuova rete.

CLASSIFICA

MACCHINETTEUN RECORDDA 21 MILIARDI

dalla prima pagina

Tutte le macchinette (sono 300mila) che compaiono nei bar e nei lo­cali italiane dovevano sparire entro tremesi. Sostituite dalle cosiddette video­lottery. Che sono sì più sicure, a provadi modifiche, alterazioni e soprattutto“blindate” nel sistema di controllocentrale della Sogei, che tiene d’occhiola quota (il Preu) che va versata alloStato. Ma anche più insidiose: aumen­terebbe il valore della giocata e dellevincite, sarebbe possibile giocareonline con tessere prepagate e forseanche con la carta di credito.

Così è esplosa la rivolta dei gestoridelle macchine. Sono l’anello centraletra le dieci grandi concessionarie chegestiscono il gioco in Italia e i nego­zianti che le ospitano nei locali. Tral’incudine e il martello, i gestori sono iproprietari delle apparecchiature e ledovrebbero sostituire a spese loro. nelbel mezzo di un’operazione, ancora daconcludere, che ha già visto la sostitu­zione delle slot di prima generazionecon quelle di seconda.

Quindi, apriti cielo. «La norma de­creta la fine di migliaia di aziende de­dite tanto alla raccolta degli incassidelle slot, quanto alla costruzione delleapparecchiature, ma soprattutto lascomparsa di un sistema del gioco le­cito che annovera, tra i suoi meriti, lasconfitta delle consorterie criminali»,rilancia Massimiliano Pucci, presi­dente di As.tro. «Confido in un erroredel relatore», commenta ironica­mente il presidente di Sapar (l’asso­ciazione che riunisce fabbricanti, com­mercianti, importatori, esportatori egestori di apparecchi) Paolo Dalla Pria.

Ma perché tanta fretta nel riformareil settore? Lo spiega Gianfranco Conte,Pdl, presidente della Commissione Fi­nanze della Camera, davanti all’assem­

blea: «Lo scabroso argomento degli ap­parecchi da intrattenimento andavaassolutamente affrontato anche in re­lazione alla indagine della Corte deiConti». È l’inchiesta che il Secolo XIXstaseguendodal31maggiodelloscorsoe nella quale la procura della magistra­tura contabile chiede alle società con­cessionarie dei giochi 90 miliardi dieuro. Nello stesso periodo arrivò la re­lazione della commissione d’indagineguidata dall’allora sottosegretario Al­fiero Grandi, che puntava il dito su unalunga serie di distorsioni del sistema.L’udienza è fissata per il 4 dicembre edevidentemente, man mano che la datasi avvicina, aumentano le fibrillazioni.

Anche in aula. Perché tuona la vocedel deputato dell’Italia dei Valori Igna­zio Messina, che cita i casi di AtlantisWorld, Cogetech, Snai e Lottomatica,finite nelle maglie del maxi­accerta­mento della Guardia di Finanza. MaConte difende «l’onorabilità dei con­

cessionari». Il suo ragionamento èquesto: «Non si può impedire ad unconcessionario di partecipare al bandodi gara per la concessione di giochipubblici sulla considerazione che laCorte dei Conti e la Finanza hanno av­viato un’indagine sulla gestione dellarete delle slot contestando multe percirca 90 miliardi». Ancora: «Il nostrosistema non prevede la colpevolezzasenza condanna. Come possiamoescludere un operatore sulla base difatti non confermati da condanne?».

Gianfranco Conte è sempre statostrenuo sostenitore del sistema. E da­vanti alla Commissione Finanze arrivoa sostenere: «Chi è esperto del settoresi è accorto della stupidità della com­missione». Parlava proprio della com­missione di indagine nominata dal go­verno per controllare il settore giochi eguidata da Alfiero Grandi. È un sistemanel quale la fetta più grossa (è dato diieri) spetta ad Atlantis World, con una

raccolta di 3,3 miliardi, pari a circa il 24per cento del totale. Atlantis è stataguidata a questi risultati da AmedeoLaboccetta, che ne è stato legale rap­presentante. Oggi è deputato del Pdl,una lunga militanza in Alleanza Nazio­nale, della quale è stato uomo di spiccoa Napoli. Ma al Secolo XIX Laboccettaassicura: «Non sono più in Atlantis. Ilgiorno dopo l’elezione ho abbando­nato tutte le cariche. Mi dedicherò soloalla politica. È una scelta di vita».

C’è un altro grosso mistero che af­fiora, però, in una convulsa giornataparlamentare. Giorgio Tino, ex diret­tore dei Monopoli di Stato, finito a suavolta nel mirino della procura dellaCorte dei conti, è stato sostituito. Daluglio ha preso il suo posto RaffaeleFerrara, ma di fatto non ha ancora as­sunto l’incarico e, a quanto pare, nondispone del potere di firma. Così lostesso Conte ammette: «Si dovrebbeaprire una discussione approfondita,un esame delle procedure di nominanel nostro paese e che nel caso dei Mo­nopoli di Stato ha aperto una singolarevicenda».

La giornata si chiude con una retro­marcia del governo. Il decreto «verràmigliorato sulla base delle indicazioniarrivate in sede parlamentare», an­nuncia Alberto Giorgetti, sottosegre­tario all’Economia. Ma conferma: per iprossimi cinque anni il governo so­sterrà e difenderà il sistema della con­cessione». E sulle videolottery correggeil tiro: «Non abbiamo nessuna inten­zione di ristrutturare il sistema, sitratta solo di sistemi migliorativi e so­prattutto di interventi che garanti­scono la messa in sicurezza e l’avvio diuna fase di sperimentazione che por­terà a maggiori garanzie».MARCO [email protected]

ALL’ORDINEDEL GIORNO

Lo scabrosoargomentoandavaaffrontato perl’indagine dellaCorte dei ContiGIANFRANCO CONTEpresidente Comm. Finanze

‘ L’ALLARMEDELLA CATEGORIA

La normadecreta la finedi migliaiadi aziendee del sistemadel gioco lecitoMASSIMILIANO PUCCIpresidente As.Tro.

GENOVA GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2007

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INDICE

in primo piano...2politica..............4cronache............6dal mondo.........8attualità ............ 9liguria...............11economia ......... 15marittimo e borsa.17cultura e spettacoli.20lettere e rubriche.22commenti ........ 23

genova ............ 25lettere e città....31album..............32

cinema & teatri ..33spettacoli.........34

televisione.......36la scuola .......... 37sport ............... 39genova sport ... 42affari...............45meteo ­ lotto...47

Ha uccisola moglieper gelosia

PERUGIA

Il paladino della lotta alcancro è nei guai per averconservato gli oppiacei deipazienti deceduti: volevariutilizzarli per gli altri

Veolia Propreté acquista il75% della TMT, una delletre società diTermomeccanica Ecologia,prima impresa italiana neltrattamento dei rifiuti

LA SPEZIA

CASAGRANDE >> 6

Ifrancesientranoin“Termo”

Secondo gli inquirenti, ascatenare la furia diRoberto Spaccino è stato ilsospetto che la bimbanascitura non fosse sua

RAFFAELLI >> 16

GENOVA

Farmaci,chiestoil processoper Henriquet

VASSALLO >> 7

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QUASI cento miliardi dieuro. È la somma che, se­condo la relazione della Com­missione di indagine incari­cata dal governo, le societàconcessionarie di slot ma­chine e videopoker devonoallo Stato. Il “tesoro” è compo­sto da imposte non versate, masoprattutto da sanzioni ammi­nistrative mai pagate. In pra­tica, secondo la relazione el’indagine della Guardia di Finanza, le macchi­nette non erano collegate ­ come prescrive­rebbe la legge ­ alla rete della Sogei, la società in­formatica incaricata di monitorare le giocate.Risultato: lo Stato è stato privato di entrate percirca 98 miliardi di euro. Come molte Finanzia­

rie. Ma non basta: secondo ilGat, il nucleo delle FiammeGialle che si occupa di frodi te­lematiche, a beneficiare mag­giormente del “malfunziona­mento” del sistema sarebberostate società legate alla crimi­nalità organizzata, che così sa­rebbero riuscite a riciclare de­naro sporco.

Il rapporto, ora sul tavolodel viceministro VincenzoVisco, punta il dito anche

sull’Agenzia dei Monopoli e sui suoi vertici, cheavevano il compito di controllare la correttezzadel sistema e invece di pretendere il pagamentodelle sanzioni si sarebbero accordati per un for­fait molto più basso.MENDUNI e SANSA >> 3

L’INCHIESTA

Il tesoretto della mafiaVideopoker, 98 miliardi di tasse e multe non riscosse dai Monopoli. E finite ai clan

Il rapporto della commissione

>> IL REPORTAGE

TUTTA LAS VEGASIN UN BARETTO

dal nostro inviato

PAOLO CRECCHI

RIPOSTO (CATANIA). Rosario LaSpina, nuovo gestore del bar 15 giugnoche ora si chiama Skipper in omaggio algrecale che qui soffia impetuoso, giurache non si è accorto di niente.SEGUE >> 2

DOPO LE ELEZIONI

Tregua nel Pd. Berlusconi e Fini: a casaDopo aspre tensioni,maratona notturna. Aottobre la costituente.Prodi: il premier saràpresidente del partito

Benedetto XVI benedice la foto di Madeleine McCann, la bimba britannica di 4anni rapita il 3 maggio in Portogallo durante una vacanza. Di fronte al Papa igenitori della bambina, Kate e Gerry McCann. Il caso ha commosso il mondo

BIMBA RAPITA IL PAPA BENEDICE MADELEINE

ROMA. Si inizia al mattino con l'autaut di Prodi: «O si fa come dico io, o mene vado. Non sono mica il "re travi­cello"». Si va avanti fino a notte con unatregua sul Partito democratico: sonostati fissati tempi e modalità per il fu­turo segretario e questa mattina si riu­niranno a Palazzo Chigi i “saggi” delnuovo partito. Prodi alla fine ha an­nunciato: «Il presidente del partitosarà il premier». La costituente del Pdsarà convocata in ottobre.

Si è chiusa così la giornata più diffi­cile per la maggioranza. Il risultatodelle amministrative ha infatti apertoduefronti:quellodelprogrammadigo­verno e quello della nascita del Pd. Lasinistra dell'Unione, Sdi ed Udeurhanno chiesto, a gran voce, di convo­care subito un vertice di maggioranza.Ds e Margherita, al contrario, hannopremuto per una soluzione sulla que­stione del Pd.

Sulla crisi della maggioranza si inne­sta la richiesta a gran voce, da parte diBerlusconi e Fini, di dimissioni del go­verno. Ma per il momento Berlusconinon salirà al Quirinale: preferisceaspettare i ballottaggi che, sostiene,daranno la spallata al centrosinistra.BOCCONETTI e LOMBARDI >> 4 e 5

LA DECISIONE

Fincantieri,dalla Regionealt alla BorsaApprovato un ordine delgiorno con cui si chiedeal governo «lasospensione dellaprivatizzazione»

GENOVA. «Sospendere la quota­zione in Borsa di Fincantieri». LaRegione Liguria si allinea alla FiomCgil e avverte il governo: «Non cisono abbastanza garanzie per gli oc­cupati. Chediamo che il processo diprivatizzazione dell’azienda sia so­speso». Nel giorno dello scioperoproclamato dalla Cgil contro ilpiano industriale dell’amministra­tore delegato Giuseppe Bono (cheprevede investimenti per 800 mi­lioni di euro, subordinati al colloca­mento in Borsa del 49% delleazioni), il consiglio regionale liguredecide di scendere in campo alfianco della Fiom. Lo fa con un or­dine del giorno approvato dallaquasi totalità dei gruppi, da Rifon­dazione comunista ad Alleanza na­zionale. Solo Forza Italia si astiene:«Inrealtà­ diceil capogruppoLuigiMorgillo ­, dietro la parola “sospen­dere”, si nasconde la volontà di nonprivatizzare Fincantieri».F. FERRARIeuncommentodiLUIGILEONE>>11e23

AGENOVAUNASTORIACHECAMMINAALCONTRARIO

L’OPERAIOTORNA A FAREIL CONTADINO

GIULIANO GALLETTA

SUO PADRE gettò via lazappa, e come tanti milionidi contadini scese in cittàper andare a fare l’operaio.

Invece adesso Enrico, 21 anni, geno­vese di Pra’, ha fatto il cammino in­verso: lui ha studiato e si è diplomato,ma di fare l’operaio non se l’è sentita. Ecosìharisalitolacollina:pocastrada,inverità, ma lì c’è un altro mondo. E oraEnrico coltiva il basilico nelle serredove un tempo lavorava suo padre.

Adriano Celentano nel “ragazzodella via Gluck” e Giorgio Gaber in“Com’è bella la città”, raccontano delrapporto fra città e campagna tra lafine degli anni Cinquanta e l’iniziodegli anni Sessanta in Italia. Canzoni disuccesso, con la loro critica dell’urba­nizzazione tra nostalgia (Celentano) eironia (Gaber). Proprio in quegli annil’Italia viveva una fase di intensa indu­

strializzazione con l’inevitabile abban­dono delle campagne.

Genova è uno dei gangli vitali di que­sto modello di sviluppo e le fabbriche siriempiono di contadini dell’entroterrache vedono nel loro nuovo ruolo dioperai una via di uscita alla miseriadella vita della campagna. Ma non solo:“essere operai” significa raggiungereanche un diverso status sociale, a di­spettodelle condizionidilavorospessoaltrettanto massacranti che le prece­denti, ma proprio le lotte sociali e la

sensazione di essere protagonisti dellosviluppo, acuiscono questa coscienza.In alcuni casi però il legame con lacampagna non si spezza del tutto econtinua a funzionare in qualchemodo. È la storia di tante famigliecome quella di papà Lorenzo che oravede il figlio ripercorrere i suoi passi alcontrario. Non soltanto per necessità,ma per scelta. Oggi infatti la condi­zione di operaio è considerata “resi­duale”, sinonimo quasi soltanto disfruttamento, mentre quella di conta­dino (nel modo nuovo in cui si esplica),almeno nella forma del “lavoro auto­nomo”, oltre ad essere uno sbocco oc­cupazionale si è caricata di significatipositivi, di valori come libertà e “natu­ralità” che possono sedurre i giovani(alcuni giovani) della Genova post­in­dustriale.AMODEO >> 28

GENOVA MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008

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U.I.

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Duro attacco del chirurgoromano Staibano. BertiRiboli definisce massoneil direttore del SanMartino. Secca replica

ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX

Slot, la Procurachiede 90 miliardiMa il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto

IVIAGGIDIASSESSORIEDIPENDENTISONOCOSTATI2,3MILIONI INDUEANNIEMEZZO

REGIONELIGURIA

AIRLINES

ALESSANDRA COSTANTE

GENOVA. La Regione Liguria:un’agenzia turistica più che un entepubblico. Assessori e dipendenti cheviaggiano intorno al mondo, dallaCina a New York, da Shanghai aMiami, da Toronto all’Uruguay. Pernon parlare poi di Brasile, Libia, Tu­nisia, Russia, Romania, Germania,Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qual­che volta in “business class”, vedi ilviaggio a Shanghai dell’assessoreMargherita Bozzano.

In pillole è il dossier che il capo­gruppo di Alleanza nazionale, GianniPlinio, ha presentato ieri. La giuntaBurlando, però, non ci sta a fare ilpunching­ball e risponde per vocedell’assessore al Personale, G.B. Pit­taluga: «Contando l’aumento dei bi­glietti aerei abbiamo speso gli stessisoldi che in due anni e mezzo hannospeso i nostri predecessori della

giunta Biasotti».I dati nelle mani di Plinio arrivano

dagli uffici regionali, in risposta allerichieste presentate in consiglio dalcapogruppo di Alleanza nazionale.Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 eil 31 ottobre 2007 questo andirivienisulla rotte del mondo è costato circa 2milioni e 385 mila euro, di cui393.246,39sonostatispesiperlemis­sioni italiane e straniere della giunta;1.992.077 è stato il costo per le mis­sioni dei dipendenti che nel 2006

sono stati autorizzati per 5.500 mis­sioni in Italia e all’estero e nel 2007per 5.100. «Bisogna ridurre le tra­sferte. Non si può fare i globetrotterdi lusso mentre le famiglie liguri ti­rano la cinghia», ammonisce Plinioche non si è fatto mancare neppure lagraduatoria dei viaggiatori e le loromete.

Guida la classifica l’assessore al Tu­rismo Margherita Bozzano, al se­condo posto c’è il presidente ClaudioBurlando, al terzo il vicepresidenteMassimiliano Costa (in questi giorniin viaggio a Cuba con il collega FrancoZunino). «Non c’è punto del mappa­mondo che non sia stato toccato ­spiega Plinio ­ È una riedizione ­ haaggiunto ­ del turismo politico che fu­roreggiava nella vituperata prima Re­pubblica».SEGUE >> 10

Fed tagliai tassi, giùle Borse

ECONOMIA

I ritardi accumulati nellamovimentazione deicontainer hanno prodottola paralisi dei traffici. Larabbia degli spedizionieri

È morto a 92 anni ArrigoBoldrini, protagonista dellaResistenza, medaglia d’oroal valor militare, presidenteonorario dell’Anpi.Partecipò alla Costituente

BOLDRINI

CRESCI >> 11

Addiopartigiano“Bulow”

Il provvedimento della Fed,che ha abbassato i tassi al3,50%, non è statosufficiente a frenare ilsegno negativo delle Borse

BATTIFORA >> 15

GENOVA

Terminal Vtein emergenzaexport fermoper 4 giorni

G. FERRARI >> 13

CRISI POLITICA

Per Prodisfida finale.Berlusconi:«In piazza»

ROMA. Romano Prodi ha platealmente appro­vato la linea di Walter Veltroni all’assemblea deiparlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanticon le riforme istituzionali e con quella elettorale,no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peg­giore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera,domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbemantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ri­bella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto inpiedi con espedienti sarebbe travolto da un movi­mento popolare irresistibile».BOCCONETTI e LOMBARDI >> 2 e 3

I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e BarackObama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in SouthCarolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO >> 7

PRIMARIE LITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA

ROMA. «Ci sono casi in cui sonostati creati reparti­fantasma soloper poter dare dei posti di primarioagli amici. In quei reparti, che poibisogna far lavorare, vengono ope­rate anche persone che non neavrebbero bisogno». A lanciare l’ac­cusa è Mario Staibano, primariodella cardiochirurgia del San Fi­lippo Neri di Roma, nel corso dellapresentazione di un progetto di ri­forma nel sistema sanitario delLazio. «Il grande affare dei partitinon è quello di piazzare i loro uo­mini. Ma fare in modo che i loro uo­mini “facciano la spesa” dove vo­gliono loro». Il grande business perla partitocrazia è l’acquisto deimacchinari e degli approvvigiona­mento, «oltre agli appalti per l’edi­lizia», ha concluso Staibano.

E così la polemica nata in Liguria

su nomine e spartizione dei postiriesplode, inaspettata, nella capi­tale. Dove è presente, nella sede delConsiglio regionale del Lazio,anche Edoardo Berti Riboli, il chi­rurgo che ha scatenato il “caso Li­guria”. E che rilancia: «L’influenzadei partiti nella sanità è stataenorme, sia da sinistra, sia da de­stra. Dal centrodestra è stata un po’inferiore, ma solo perché nella no­stra regione è meno strutturato,tutto qui». E non si ferma: «Da noi,all’ospedale San Martino, non c’èstato spoils system. Il direttore ge­nerale (Gaetano Cosenza, ndr) nonè stato cambiato, ma la situazionenon è peggiore che in altre regioni.D’altronde lui ha parenti in poli­tica, congiunti in magistratura ed èmassone. E chi lo sposta, unocosì?».

Alle dichiarazioni di Berti Riboliha replicato in serata l’ufficiostampa del San Martino: «La de­scrizione non corrisponde assolu­tamente alla figura del direttore ge­nerale del San Martino».GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 4

Il premier e Walter Veltroni decisia riottenere la fiducia. Oggi votala Camera: sì scontato. Domaniil verdetto incertissimo del Senato.Berlusconi: «Niente espedienti»

ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è larichiesta della Procura della Corte dei Contiallesocietàconcessionariedislotmachine.Lasomma corrisponde alle multe non versate aiMonopoli.

I magistrati vanno avanti per la loro strada:respintelededuzionidelleparti, laProcurahadeciso di ribadire le proprie accuse e neigiorni scorsi ha depositato le citazioni perl’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre.

È la richiesta di risarcimento danni piùgrande della storia giudiziaria italiana. Laprima contestazione da parte della Procuradella Corte dei Conti risale al 2007. Il SecoloXIX ha sollevato il caso con un’inchiesta poiripresa da trasmissioni televisive, fra cui Stri­

scia la notizia. La guerra è ancora lunga: unaprima battaglia si combatterà proprio oggidavanti al Tar del Lazio, che deve decidere sulricorso presentato da tre società concessio­narie.

Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato,seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo hafatto apprezzando i criteri indicati dal Parla­mento circa il sistema delle penali, che de­vono essere applicate «secondo principi diautorevolezza, di proporzionalità e con di­retto riferimento all’inadempimento accer­tato e al danno effettivamente arrecato». Lepenali vanno pagate, insomma. Ma è giàaperta la strada dello sconto.GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 5

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INDICE

in primo piano ...2attualità ............ 4cronache............6dal mondo .........7liguria..............10economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli 15lettere e rubriche 18commenti.........19genova.............21

lettere e città....27album..............28

agenda ........... 29spettacoli.........30cinema & teatri...31

televisione .......32la scuola .......... 33sport ............... 34genova sport....37meteo - lotto...39affari...............40

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OSCARIL PIENODEI COENNomination: Tornatorefuori dalla cinquinaLINETTI a pagina 17

IL MITO LA VESPAPUNTA SULL’INDIACRESCI e VENTURI a pagina 9

Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo

SCANDALO SANITÀ

«Reparti-fantasmaper i primari amici»

5cronache VENERDÌ25 GENNAIO

2008

L'INCHIESTA

Atlantis, multa record da 31 miliardiCaso slot machine: le richieste del pm alla concessionaria vicina ad An e ad altre nove società

Il Preu (prelievo erariale unico) è la tassa che si paga sulle giocate. Fino al 2006 era del 13,5%, ora è al 12% per cento

LA MAXI MULTA RIPARTITA PER CONCESSIONARIE (in miliardi di euro)

31,4

7 6,89,42,93,177,7

4,58,1

Atlantis Cogetech Snai Lottomatica Cirsa Hbg Codere Sisal Gmatica Gamenet

Per legge le macchinette devono essere collegate via modem con il cervellone della Sogei, la Società Generale di Informatica che si occupa di controlli sul pagamento delle imposte.Per ogni ora in cui una macchinetta non è collegata al sistema di controllo della Sogei, scatta la sanzione di 50 euro.La commissione presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi ha affermato che i Monopoli “hanno tollerato che l’impianto per regolare il gioco e ottenere il pagamento delleimposte non entrasse a regime per più di un anno, rinunciando a qualunque forma di sanzionamento”

dai nostri inviati

MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

ROMA. Al primo posto, con lacontestazionepiùpesante,c’èAtlan­tis World, la società concessionariadelle slot machine rappresentata inItalia da Amedeo Laboccetta, storicoesponente di Alleanza Nazionale aNapoli. Quasi 31 miliardi e mezzo dieuro: l’equivalente, per intendersi,di sei volte il Pil di una nazione comelo Zimbabwe.

MaAtlantisèsoltantola prima so­cietà cui la Procura della Corte deiConti ha chiesto di saldare il debito(finora presunto, fino alla decisionefinale) con lo Stato. Sanzioni e multeper il mancato collegamento allarete telematica di controllo dellemacchinette. La lista conta altrinove nomi, concessionarie chestanno vivendo giorni di fibrilla­zione.

Ecco allora Cogetech (9,4 mi­liardi), Snai (8,1 miliardi), Lottoma­tica (7,7 miliardi), Cirsa (7 miliardi dieuro), Hbg (7 miliardi), Codere (6,8miliardi), Sisal (4,5 miliardi), Gma­tica (3,1 miliardi) e Gamenet (2,9 mi­liardi). Il totale fa circa novanta mi­liardi di euro, considerando che lecifre sono arrotondate per difetto. Esenza contare un’altra voce: le san­zioni sul mancato prelevamento delPreu, il prelievo che i Monopoli do­vevano esigere su ogni giocata delleslot machine. E senza tenere contoanche delle sanzioni che erano staterichieste nei confronti dei verticidell’amministrazione dei Monopolie che potrebbero essere confermate.Cifre a nove zeri, basti pensare che aldirettore Giorgio Tino è stato conte­stato un danno per 1,2 miliardi dieuro.

ADESSO la richiesta della Procurae sulla scrivania dei magistrati dellaCorte dei Conti in attesadell’udienza del prossimo 4 dicem­bre. Allora in aula sarà discusso il piùgrande risarcimento della storia giu­diziaria italiana. Da una parte i pm,

dall’altra alcuni degli avvocati piùnotidellaCapitale,schieratidalleso­cietà concessionarie che si giocanoun tesoro. Se non addirittura il ri­schio di fallire.

La linea difensiva: non è stato tec­nicamente possibile collegare pertempo le slot machine alla rete tele­matica che doveva monitorare gliapparecchi in servizio e calcolarequindi la somma da pagare alloStato. Seconda contestazione: le pe­nali sarebbero state calcolate inmodo sbagliato. Terza obiezione: laCorte dei Conti non ha competenzaa occuparsi del rapporto tra Mono­poli (un’Agenzia che dipende dal mi­nistero dell’Economia) e società,perché si tratta di un accordo di ca­rattere privato.

Le deduzioni non hanno convintola procura , che le ha respinte. Così siva davanti al magistrato contabilecon una richiesta da far tremare ipolsi. Il pm non si basa solo su argo­mentazioni, ma su prove documen­tali. Eccole. Non è vero che era im­possibile collegare le macchinettealla rete, perché oltre il novanta percento del territorio nazionale era co­perto.

Seconda contestazione: se non erapossibile collegare le slot, perché leconcessionarie, pochi mesi dopoaver ottenuto il via libera dai Mono­poli, hanno raddoppiato, triplicato oaddirittura quadruplicato le mac­

chinette? Sostiene la procura: conquesto atteggiamento si è moltipli­cata l’entità dell’inadempimento,pur sapendo che non si poteva ri­spettare la convenzione.

La relazione della Commissionepresieduta dal sottosegretario Al­

fiero Grandi, l’organismo che permesi ha indagato sul mondo dellescommesse “legali” e ha poi conse­gnato la relazione al viceministroall’Economia Vincenzo Visco,spende molte parole per la AtlantisWorld Group of Companies, la so­

cietà che ha collezionato la penalerecord. La concessionaria che in unbar di poche decine di metri quadratia Riposto (Catania) avrebbe stipatoquasi 27 mila apparecchi che in re­altà dovevano risultare “in magaz­zino” e non funzionanti.

Gli esperti della commissioneGrandi l’hanno considerato un esca­motage per “nascondere” macchi­nette che in realtà funzionavanoegualmente al di là di ogni regola­mentazione.

Amedeo Laboccetta, rappresen­tante di Atlantis in Italia, ha ribaditoin una lunga intervista al Secolo XIXche si trattava di «un escamotage,ma in senso positivo. Fu realizzatocon il pieno consenso degli enti inte­ressati e con un solo fine: costringerechi ”nascondeva” le macchinette auscire allo scoperto». Insomma: iMonopoli erano d’accordo, avevaconfermato Laboccetta, e la finalitàera solo quella di far emergere situa­zioni di illegalità.

ESISTE poi un altro filone di inda­gini sui legami politici , ma anche suquelli con la criminalità organizzata,del mondo del gioco e delle slot. Laguardia di Finanza sta lavorando datempo e gli uomini del Gat, il gruppoantifroditecnologichedelleFiammeGialle (che hanno indagato sul casodelle slot machine non collegate allarete di cotnrollo) hanno già incon­trato due volte, in summit dedicati aquesto specifico argomento, i detec­tive della Dia, la Direzione investiga­tiva [email protected]

sansa@ilsecoloxix.

Una slot machine: sulle macchinette indaga da mesi la procura della Corte dei conti che contesta la maxi-sanzione

LA POLEMICA

Cnr, il nuovo presidente sceltodopo un consulto telefonico

ROMA. «Il comitato scientificoistituito a settembre dal ministrodell’Università Fabio Mussi per indi­viduare una terna di scienziati da cuiestrarre il nome del nuovo presidentedel Cnr, ha lavorato in maniera tantoperfetta da non lasciare traccia del suooperato». È ironica, la posizione as­sunta dal sindacato Usi/Rdb­Ricerca,nel ribadire che «il gruppo di esperti(guidato dal famoso fisico Giorgio Pa­risi) non ha prodotto alcuna docu­mentazione finale in merito alle pro­cedure di scelta dei candidati da inse­rire nella terna». Un dato che si evince,sottolinea il sindacato, da una lettera(di cui l’Usi/Rdb dichiara di essere inpossesso) che nei giorni scorsi il mini­stro Mussi avrebbe fatto recapitare aEnzo Boschi, presidente dell’Ingv(Istituto nazionale di geofisica e vulca­nologia). Boschi, dopo essere statoescluso dalla prima scrematura dellacommissione, ha chiesto a Mussi l’ac­cesso agli atti della selezione pubblica.

Nella lettera citata dal sindacato,che porterebbe la data dell’11 gennaio2008, Mussi scrive a Boschi che «il co­mitato si è riunito due volte nel mesedi novembre e una volta nel mese di di­cembre», ma, caso singolare, «senzaredazione di verbale». E così, «al ter­mine della riunione del 13 dicembre, ilcomitato ha presentato al ministro laterna, senza il corredo di relazione al­cuna». Il comitato scientifico, in altreparole, avrebbe esclusivamenteespresso un’indicazione orale, «all’in­segna del verba manent, scripta vo­lant», denuncia il sindacato.

Una modalità, continua l’Usi/Rdb,«che non sembra avere precedenti neiPaesi civili»: «Non sembra essercitraccia non solo dell’elezione a scruti­nio segreto di Parisi alla presidenza

del comitato e dell’elenco dei compo­nenti presenti alle tre riunioni, maneppure delle motivazioni che avreb­bero determinato la inidoneità di unamoltitudine di aspiranti presidenti delCnr e della relazione finale in base allaquale Mussi avrebbe scelto il nome diLuciano Maia». Uno scienziato, Maia,che, secondo il sindacato, sarebbe«molto vicino a Parisi, con il quale direcente ha anche condiviso il docu­mento contro la visita a La Sapienzadel Papa». Per l’Usi/Rdb «l’assenza ditracce di verbali appare sconcertante,un giallo in piena regola. Anzi, un de­litto perfetto visto che il committee ha“ammazzato” circa 30 candidati senzalasciare alcun indizio. Roba da fare im­pallidire Hitchcock».

Enzo Boschi, tra i primi esclusi nellacorsa per la presidenza del Cnr e at­tuale capo dell’Istituto nazionale digeofisica e vulcanologia (Ingv), ha giàfatto sapere di voler «andare fino infondo per capire cosa è accaduto».«Ho già messo le carte in mano ad unavvocato ­ ha detto Boschi ­. Nelleprossime ore decideremo se e controchi sporgere denuncia. Io, comunque,vorrei solo sapere perché sono statoescluso. Ne ho tutti i diritti: c’era unbando pubblico per candidarsi allapresidenza: è strano che la commis­sione che ha selezionato i candidatinon abbia prodotto neppure un docu­mento relativo al suo operato».

«Non eravamo una commissione diconcorso, per questo non era previstoche producessimo documenti ammi­nistrativi come dei verbali di seduta ­la difesa di Giorgio Parisi ­. E comun­que è stato lo stesso ministero, allafine,adircichenoneranecessarianes­suna relazione del nostro operato, mache bastava la comunicazione dellaterna di nomi scelti». L’ elenco che èstato comunicato a Mussi «per tele­fono». «Sì, l’ho chiamato io­ ammetteParisi­ in qualità di presidente dellacommissione di consulenza. Ma eranopresenti anche gli altri membri».FRANCESCO FERRARI

Boschi, uno degli esclusi,minaccia di fare causa.La difesa del ministroMussi: «Non c’era bisognodi verbali scritti»

LA DELIBERA CONTESTATA

L’Icram paga in gettoni d’oro: 1.000 euro l’uno

dalla prima pagina

Curiosamente, nella delibera incri­minata lo stesso refuso compare duevolte, alla riga 19 e alla riga 31. Un er­rore del computer? Un riflesso condi­zionato di chi ha verbalizzato la se­duta? Nella fretta, il presidente Fo­cardi ha firmato senza rileggere.

«Uno scandalo!», tuona RoccoTritto del sindacato Usi: «Non sol­tanto i consiglieri si sono aumentati icompensi senza motivo, ma ci pren­dono pure in giro parlando di refusi.Siamo indignati. Mille euro a sedutasono un insulto per tutti quelli che la­vorano e non arrivano alla fine delmese».

Nel giorno della caduta del premier,Pecoraro Scanio non ha trovato iltempo per rispondere direttamente alSecolo XIX. Ai suoi portavoce ha fattodire che della vicenda non sa nulla, ep­pure ha sempre seguito con partico­lare attenzione i guai dell’Icram.

Lo scorso gennaio, proprio su que­stecolonne,l’expresidenteFolcoQui­lici rilasciò un’intervista amarissima:«L’Istituto per la ricerca marina? Uncarrozzone inutile. Tanto per comin­ciare la sede è a nord di Roma, ben lon­tano dal mare, e per fare ricerca siamoobbligati ad andare sul litorale e riem­pire i secchi. In un paese con 8.000chilometri di coste! Con decine di fari,caserme, conventi a picco sul marecompletamente inutilizzati»!

Esperimenti in vasca, «pesciolini egranchiolini in una boccia di vetro».Una nave oceanografica affittata a ri­cercatori privati «perché non ci sono isoldi per la nafta». Studi fondamentali«come quello sull’inseminazione arti­ficiale delle cernie». Il paradosso deltetto di spesa, perché l’Icram è un isti­tuto pubblico e non può spendereoltre il 2 per cento di quanto investito

l’anno precedente.Alfonso Pecoraro Scanio, diventato

ministro dell’Ambiente, prova a ri­mettere le cose a posto. Prima di tuttoaccoglie le dimissioni di Quilici(«Cambiato il governo, cambinoanche me») e nomina commissariostraordinario il già citato SilvestroGreco. Anche lui frettoloso, dimenticaperò di sciogliere il consiglio di ammi­nistrazione e la Corte dei conti nonpuò che impugnare il provvedimento.

Desiste, il ministro? Manco persogno: scioglie il consiglio ma designanuovamente Greco come commissa­rio. Quest’ultimo si dimette dopo solesei ore «per motivi personali», maprima conferma tutte le delibere chela Corte dei conti gli ha annullato, as­sunzioni comprese. Chi volesse pen­sar male, potrebbe sospettare un’in­

tesa inconfessabile. Ma perché tantaamicizia da parte di Pecoraro nei con­fronti del biologo marino venuto dallaCalabria?

Ex diessino iscritto alla sezioneGramsci di Vibo Valentia, SilvestroGreco è prima di tutto fratello di Raf­faele, personaggio chiave della vi­cenda. Raffaele è infatti amico dell’as­sessore calabrese all’ambiente, DiegoTommasi, che fa parte assieme ad altriquattro fedelissimi di Pecoraro del co­mitato esecutivo dei Verdi.

Tutto qui? No. Il fratello di Silvestroè anche titolare della Nautilus,azienda che affitta natanti e attrezza­ture per la ricerca marina della qualel’Icram è buon cliente: almeno 200mila euro di contratti, finora, senzacontare i 30 mila che sono stati bloc­cati.

Che Greco sia stimato da Pecoraroper motivi professionali è un fatto, pe­raltro. Costretto a nominare un nuovocommissario, il suo braccio destroNerio Carugno, il ministro lo imponecomunque come direttore scientifico.

«Io ­ spiegò Greco al Secolo XIX, nelgennaio scorso ­ sono stato mobbiz­

zato per cinque anni perché sono di si­nistra. Poi sono diventato quello chesono perché posso vantare un curri­culm invidiabile, ho sempre lavoratosodo, anche in Antartide, dove sonorimasto per mesi. Punto. Tutto il restosono calunnie».

Calunnie non sono gli aumenti cheil nuovo consiglio di amministra­zione, fortemente voluto da Pecoraro,si è concesso nella prima seduta delproprio mandato. Dapprima il presi­dente Focardi ha provato a negare, fa­cendo dire al segretario Dominici che«non è vero niente, l’aumento è di soli250 euro». Poi è stato lo stesso Domi­nici, messo di fronte all’evidenza, aspiegare che si è trattato di «un re­fuso»,dovutoallafrettadiassumere11precari.

Cosa c’entrano i precari? Apparen­temente nulla. In realtà le deliberedell’aumento e quella delle assun­zioni, presentate insieme ai rappre­sentanti sindacali, avrebbe dovuto farchiudereunocchiosui1.000euroase­duta: nei cda della pubblica ammini­strazione, il record assoluto.PAOLO CRECCHI

L’Istituto della ricercamarina minimizza: «È statoun errore, volevamoscrivere 250 euro».Sindacati in trincea

La delibera del consiglio di amministrazione, datata 19 dicem-bre 2007, che prevede l’aumento dei gettoni di presenza

Tre momenti clou dell’inchiestadel “Secolo XIX” sulle slot ma­chine e la maxi­multa da novantamiliardi di euro